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Architettura e Acciaio

Progettare la sicurezza in caso di incendio


Bolzano, 20 Aprile 2007

Gli Eurocodici: l’approccio prestazionale nel


calcolo strutturale

Oreste S. Bursi
Prof. di Meccanica Strutturale – http://www.ing.unitn.it/~bursi

Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Strutturale

RINGRAZIAMENTI

¾ Organizzatori dell’incontro: Ing. L. Benetti, Stahlbau


Pichler, Ing. S. Pustorino

¾ Dott. Ing. F. Ferrario, Ing. N. Tondini, Sigg. Calcinoni e


Resi

¾ Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bolzano

¾ Ordine degli Ingegneri della Provincia di Trento

¾ Ordine degli Ingegneri della Provincia di Verona

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CONTENUTI

1. Attuazione e impiego degli Eurocodici

2. Cos’e’ l’approccio prestazionale e come si esegue, in


tale contesto, una verifica

3. L’approccio prestazionale negli Eurocodici

4. L’approccio prestazionale nelle Norme Tecniche Italiane

5. Esempio applicativo

1. ATTUAZIONE E IMPIEGO DEGLI EUROCODICI


Eurocodici:
Norme Europee che forniscono :

1. un approccio comune al progetto di edifici e delle altre opere


dell’ingegneria civile per soddisfare i requisiti essenziali di:
i) resistenza meccanica e stabilita’;
ii) sicurezza in caso di incendio;

2. una base per specificare contratti per i lavori da costruzione e


relativi servizi;

3. un ambiente per sviluppare specifiche tecniche armonizzate per i


prodotti da costruzione

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GLI EUROCODICI

Norme Europee per le azioni e il progetto di opere d’arte consentono:

• Codici internazionali professionali di progettazione


• Strumenti ai fini delle specifiche di prodotto
• Miglioramento della competitività dell’industria
• Coerenza e trasparenza tra progetto e prodotto finale
• Basi comuni per la ricerca e lo sviluppo, per la
preparazione di supporto di progetto e software comuni e
per specificare, costruzioni contratti e servizi
• Comprensione comune tra committenti, operatori, utenti,
progettisti, imprenditori e produttori di prodotti per le
costruzioni

ELENCO DEGLI EUROCODICI EN


(10 Norme con 58 parti)
EN 1990 - Basis of structural design
EN 1991 - Actions on structures
EN 1992 - Design of concrete structures
EN 1993 - Design of steel structures
EN 1994 - Design of composite steel and concrete structures
EN 1995 - Design of timber structures
EN 1996 - Design of masonry structures
EN 1997 - Geotechnical design
EN 1998 - Design provisions for earthquake resistance of
structures
EN 1999 - Design of aluminium structures

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GLI EUROCODICI
EN 1990 – Eurocode : Basis of structural design

Foreword
Section 1 : General
Section 2 : Requirements
Section 3 : Principles of limit states
Section 4 : Basic variables
Section 5 : Structural analysis & design assisted by testing
Section 6 : Verification by the partial factor method
Annex A1(N): Application for buildings
Annex A2 (N): Application for bridges
Annex B (I): Management of structural reliability for
construction works
Annex C (I): Basis for partial factor design & reliability analysis
Annex D (I): Design assisted by testing

GLI EUROCODICI
EN 1990 – Eurocode : Basis of structural design
(future) ANNEXES

A3 (N): Application for towers, masts & chimneys


A4 (N): Application for silos and tanks
A5 (N): Application for cranes and machinery
E1 (I?): Structural bearings
E2 (I?): Expansion joints
E3 (I?): Pedestrian parapets
E4 (I?): Vehicle parapets
E5 (I?): Ropes and cables

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GLI EUROCODICI
Clause 1.4 of all ECs (after EN 1990)

¾ Principles (letter P) comprise :


– general statements and definitions for which there is no alternative,
as well as
– requirements and analytical models for which no alternative is
permitted unless specifically stated.
¾ Application Rules are generally recognised rules complying with the
Principles and satisfying their requirements.
¾ It is permissible to use alternative design rules different from the
application rules given in the EN-Eurocode, provided that it is shown
that the alternative rules accord with the relevant principles and are at
least equivalent with regard to resistance, serviceability and durability
which would be achieved for the structure using Eurocodes.
¾ But if an alternative design rule is substituted for an application rule,
the resulting design cannot be claimed to be a Eurocode design, as the
term means full accordance with all EC rules

GLI EUROCODICI

COLLEGAMENTI TRA GLI EUROCODICI


Sicurezza strutturale,
EN 1990 funzionalità e durabilità
delle strutture

EN 1991 Azioni sulle


strutture

EN 1992 EN 1993 EN 1994 Progettazione e dettagli


EN 1995 EN 1996 EN 1999 costruttivi (norme sui
materiali)

EN 1997 EN 1998 Progetto geotecnico e


sismico

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STRUTTURA DEGLI EUROCODICI: EUROCODICE 3

ATTUAZIONE DEGLI EUROCODICI

Eurocodice EN 199n-
199n-p
EUROPA
(CEN)

Parte Normativa Parte aperta a


(nessuna scelta) scelte

Trasformazione Scelte
nella norma eseguite negli
STATI MEMBRI

nazionale annessi
nazionali

(Nazionale) Scelte possibili per


Nazionale) EN 199n-
199n-p progetti specifici,
guide nazionali,
ecc.

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PARTE APERTA A SCELTE NAZIONALI

Parametri determinati a livello nazionale (NDP’s)


Valori e/o classi le cui alternative sono specificate
dagli Eurocodici EN, ad es. coeff. parziali di
sicurezza γi
• Valori che devono essere impiegati quando negli
Eurocodici è specificato soltanto un simbolo; ad
es. il coeff. parziale di sicurezza γf per l’azione
• Dati specifici del territorio (geografici, climatici,
ecc.); ad es. la mappa sismica
(esse1.mi.ingv.it/pga.html)
• Le procedure da impiegare quando gli Eurocodici
forniscono procedure alternative

PARAMETRI DETERMINATI A LIVELLO NAZIONALE

EN Eurocodes NDPs (Expected 1334 clauses with NDPs)


EN 1998
EN 1997
10%
6% EN 1999
6%
EN 1996
4% EN 1990
4%
EN 1995
3% EN 1990
EN 1991
EN 1994
4% EN 1992
Gli Stati Membri mantengono il
EN 1993 compito di assicurare per le
EN 1994 costruzioni i propri livelli di
EN 1991
EN 1995 sicurezza e di protezione in
25% EN 1996 funzione delle tipiche condizioni
EN 1993
EN 1997 geografiche e climatiche e delle
21% EN 1998 consuetudini
EN 1999

EN 1992
17%

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IMPLEMENTAZIONE DEGLI EUROCODICI EN

ILLUSTRATION OF GENERAL TIMETABLE FOR TRANSITION

2006 Date of Availability (DAV) of last Eurocode Part of a Package (DAV)

Translation into Fix Nationally Adapt National


Country language Determined Provisions to allow use
from E, F or G Parameters of Eurocode Part

Publish Part with National Annex

Coexistence Period Final adaptation of


with National Codes National Provisions

Withdrawal of National Codes having same Scope as Eurocode Package


2010 by 2010 at the latest

SITO: http://eurocodes.jrc.ec.europa.eu

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STRUTTURE PROGETTATE CON EUROCODICI EN

WORKSHOP 27-29 NOVEMBRE 2006: CONCLUSIONI


Gli Eurocodici forniranno:
• Criteri di progettazione e metodi comuni per le opere civili
e i prodotti
• Un modo comune di capire e concepire nel settore delle
costruzioni
• Un scambio piu’ facile tra i servizi nelle costruzioni
• Un marketing piu’ facile e un piu’ facile uso dei prodotti
strutturali
• Base comune per l’istruzione, la ricerca e lo sviluppo
• Maggiore competitivita’ nel settore delle costruzioni

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2. COS’E’ L’APPROCCIO PRESTAZIONALE
¾ Dall’esperienza maturata in questi ultimi anni a seguito di recenti e significativi
terremoti è emerso che il rischio sismico nelle zone urbane, anziché decrescere, è in
fase crescente. Per invertire tale tendenza sono stati sviluppati nuovi codici di
progettazione (FEMA 350 [2000], SEAOC Vision [2000], FEMA 440 [2005]).

¾ Tali codici consentono la progettazione per diversi “Livelli di Prestazione” e per


diversi livelli di “Rischio sismico”.

¾ “Basic Objective” nel caso di edifici ordinari.


Livello di Prestazione Livello di Rischio Periodo di ritorno
Operativita’ Terremoto frequente (25-72 anni)
Immediato utilizzo o di Danno;Terremoto occasionale (72-225 anni)
Salvaguardia della vita o Ultimo;Terremoto raro (475 anni)
Prevenzione del Collasso Terremoto moto raro (800-2500 anni)

¾ Costruzioni critiche ai fini della sicurezza: “Enhanced Objective”, attraverso la


moltiplicazione dell’azione sismica tramite un fattore di importanza I (1.25)
¾ Pro: migliore protezione della proprieta’; flessibilita’ nella concezione progettuale;
Contro: processo progettuale piu’ oneroso.

PROGET. SISMICA BASATA SULLE PRESTAZIONI


Vi sono anche strutture critiche a fini economici: strutture portuali
caratterizzate dall’interazione tra strutture e fondazioni (Kobe, 1995)

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PROGET. SISMICA BASATA SULLE PRESTAZIONI
2006 NEES Grand Challenge: Infrastrutture portuali. Queste
sono strutture critiche ai fini economici
• Multi-disciplinary problem of national and international importance
• Multi-site, multi-partner team (engineering, logistics, social sciences)
• Buy-in and involvement from community from proposal stage
• Systems approach that emphasizes implementation
Container crane response Liquefiable fill soils
(NEES@Buffalo) (NEES@UTexas and
NEES@UCDavis)

Wharf response
(NEES@UIUC)

PROGETT. SISMICA BASATA SULLE PRESTAZIONI


¾ Il PBSE si basa sulla selezione di definiti criteri di progettazione, scelta di
appropriati sistemi strutturali, definizione e dimensionamento di elementi
strutturali e non strutturali, controllo del processo di costruzione e
predisposizione di un processo di manutenzione a lungo termine, cosicché la
struttura non subisca eccessivi danni in funzione di specificati livelli di
accelerazione sismica e di predefiniti livelli di prestazione.

¾ Design Objectives per


edifici (SEOAC Vision, 2000)

¾ Esempi di quantificazione di
Performance objectives
(Bertero & Bertero, 2002)

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PROGET. SISMICA BASATA SULLE PRESTAZIONI
VALUTAZIONE DELLA PRESTAZIONE STRUTTURALE

• La valutazione della prestazione strutturale di un edificio dovrebbe rendere


quantificabile la capacità della struttura stessa di garantire il raggiungimento di
determinati obiettivi progettuali. Tale valutazione si basa su una procedura che determina
un livello di confidenza strutturale in funzione di uno specificato rischio sismico.
• Ogni obiettivo progettuale (Performance Objective) fa corrispondere, per ogni livello di
rischio sismico, un livello di prestazione strutturale (Performance Level) che deve essere
garantito. Per esempio, le raccomandazioni FEMA (FEMA-350) prevedono che la
progettazione sismica di un edificio garantisca una confidenza del 95% nei confronti del
collasso strutturale (Collapse Prevention) per una sisma con probabilità di superamento
del 2% in 50 anni.
• Il processo fondamentale di valutazione della prestazione strutturale si basa sullo
sviluppo di un modello analitico con il quale valutare la risposta della struttura per un
determinato livello di accelerazione sismica. L’analisi strutturale è utilizzata per
determinare il valore di alcuni parametri progettuali che possono essere lo spostamento di
interpiano (Interstorey Drift) o le stesse sollecitazioni sugli elementi strutturali.
• Per ogni livello di prestazione strutturale sono definiti criteri di accettazione
(Acceptance Criteria) sia per elementi strutturali (Element Level) sia per il
comportamento globale della struttura (Global Performance).

PROGET. SISMICA BASATA SULLE PRESTAZIONI


• I criteri di accettazione incorporano fattori di incertezza sia per la determinazione della
domanda strutturale (ottenuta dal modello numerico), sia per la determinazione della
capacità strutturale.
• Una volta condotta l’analisi strutturale, la domanda ottenuta dal modello numerico
(Predicted Demand) è modificata per mezzo di un fattore γa, che prende in considerazione
gli errori e le incertezze del modello matematico stesso, e di un fattore γ, che considera
ogni altra sorgente di variabilità nella risposta strutturale.
• Questa domanda modificata è quindi confrontata con la capacita disponibile in modo da
garantire determinati criteri di accettazione. La capacità strutturale è modificata per
mezzo di un fattore di resistenza φ che considera tutte le incertezze e la variabilità relative
alla resistenza degli elementi strutturali (Factored Capacity).
γa ⋅γ ⋅D
λ=
φ ⋅C
• Il rapporto λ tra capacità e domanda modificate deve essere valutato per diversi livelli di
prestazione (cui corrispondono diversi livelli di accelerazione di picco del terreno) e per
diversi parametri progettuali ed in particolare:
- spostamento di interpiano (Interstory Drift)
- sollecitazioni sugli elementi strutturali

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PROGET. SISMICA BASATA SULLE PRESTAZIONI
• Un ulteriore parametro βUT, il coefficiente di variazione totale, associato alla
determinazione dei sopraindicati parametri prende in considerazione la variabilità di tali
parametri in funzione della tipologia strutturale (Ordinary Moment Frames o Special
Moment Frames) e del livello di prestazione che deve essere garantito.
• Per ogni parametro di controllo della risposta strutturale, ovvero stabilità globale della
struttura, capacità locale delle connessioni, instabilità di aste compresse, ecc. è
raccomandato un minimo livello di confidenza sia per le verifiche allo stato limite di
danno (Immediate Occupancy Performance Level) sia per lo stato limite ultimo (Collapse
Prevention Performance Level).

PROGET. SISMICA BASATA SULLE PRESTAZIONI


• Le linee guida del PBS Design richiedono quindi che il comportamento strutturale sia
studiato mediante l’utilizzo di procedure non-lineari quali l’analisi Pushover e l’analisi
dinamica non lineare (Time History), in modo da poter determinare la domanda globale e
locale (Predicted Demands).
Fu/Fd = q’ · αy/αd
Seismic Resistance F
Fy/Fd = αy/αd
Fu
dove:
Risposta attuale q’ coefficiente di struttura dinamico;
Risposta idealizzata
αy fattore moltiplicatore dei carichi a collasso;
Risposta statica non lineare
Fy
αd fattore moltiplicatore dei carichi a
snervamento incipiente.
Si ottiene:
μd = Δmax/Δy
Fd
Δmax/Δd = Δmax/Δy x Δy/Δd = μd · Fy/Fd
Δd Δy Δmax Storey Drift Δ = μd · αy/αd ≅ q’ · αy/αd

• La graduale necessità di modellare il comportamento strutturale in campo non-lineare,


ha incrementato la necessità da parte di ingegneri progettisti di utilizzare efficienti e
robusti software di calcolo e strumenti di progettazione tali da permettere l’analisi
strutturale in una ragionevole quantità di tempo.

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PROGET. SISMICA BASATA SULLE PRESTAZIONI
¾ Relazione momento-rotazione per un nodo trave-colonna composto acciaio-
calcestruzzo
¾ La prog. tradizionale e’ complicata. Impiego del Design by Testing ai fini della
prequalifica dei componenti strutturali
350

300 b)

250
REACTION MOMENT (kNm)

200
S e is m ic s te e l re b a rs
150

100

Critical Length
50

0 M a in
A -A beam A -A
-50

-100 S e is m ic s te e l S e c o n d a ry
re b a rs beam
-150
S te e l C o lu m n
-200

-250
-75 -60 -45 -30 -15 0 15 30 45 60 75
ROTATION (mrad)

Per modellare correttamente il sistema strutturale si deve poter considerare a livello di


modello numerico il degrado di rigidezza e di resistenza che si manifesta durante
eventi sismici.

General
PROGET. SISMICA BASATA SULLE 8/8
PRESTAZIONI

Confronto tra metodi di analisi e progettazione


convenzionali e avanzati
Indiretto AVVIO Diretto

EC3, EC4, LRFD ANALISI Supporto


PROGETTO
Analisi del sistema
AVANZATI

Fattore di
riduzione χ Miglioramenti dei
programmi di
Progetto degli calcolo
elementi
Risultato

PROGETTO della
STRUTTURA

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3. L’APPROCCIO PRESTAZIONALE NEGLI
EUROCODICI
¾ Sin dagli anni ’60, anche nei codici sismici, invece del “Livello di
Prestazione” si parla di Stato limite.

¾ Stato Limite (SL): Condizione di non soddisfacimento da parte


dell’opera di esigenze per le quali e’ stata progettata:
¾ Stato Limite Ultimo: sicurezza della vita umana e/o della struttura;
¾ Stato Limite di Esercizio: operativita’, danno alla proprieta’

¾ Concetto di SL:
¾ Adottato nel Model Code sismico del CEB 1985;
¾ Mantenuto ed ampliato nell’Eurocodice 8 (prestandard) ENV 1994;
¾ Secondo l’EN 1990 (Basis of structural design): la progettazione basata
sugli Stati Limite e’ la base per tutti gli Eurocodici, incluso l’Eurocodice 8
relativo alla progettazione sismica

PROGET. SISMICA BASATA SULLE PRESTAZIONI


¾ Adattamento della Progettazione basata sugli Stati Limite di nuovi
edifici, ecc. alla Progettazione basata sulle prestazioni:

¾ Verificare esplicitamente lo stato limite di salvaguardia della vita o


ultimo (Livello di prestazione Life-safety) per terremoti “rari”
(Parametro raccomandato a livello nazionale per l’azione sismica per
strutture di ordinaria importanza: 475 anni)

¾ Verificare lo stato limite di danno, attraverso controlli di limitazione


del danno per terremoto “frequente” (Parametro raccomandato a livello
nazionale per l’azione sismica per strutture di ordinaria importanza: 95
anni)

¾ Prevenire il collasso per ogni terremoto concepibile, attraverso


l’applicazione generalizzata del Criterio di Gerarchia delle Resistenze

¾ Costruzioni critiche ai fini della sicurezza o strutture con grande


affollamento: moltiplicazione dell’azione sismica tramite un fattore di
importanza γI (0.8;1.0;1.2; 1.4)

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PROGET. SISMICA BASATA SULLE PRESTAZIONI
¾ Adattamento della Progettazione basata sugli Stati Limite di
fondazioni, ponti, ecc. alla Progettazione basata sulle prestazioni:

¾ Verificare esplicitamente soltanto Lo stato limite di salvaguardia della


vita o ultimo (Livello di prestazione Life-safety) per terremoti “rari”
(Parametro raccomandato a livello nazionale per l’azione sismica per
strutture di ordinaria importanza: 475 anni)

¾ Nessuna verifica dello stato limite di danno, attraverso controlli di


limitazione del danno per terremoto “frequente”

¾ Per alcuni tipi di strutture, prevenire il collasso per ogni terremoto


concepibile, attraverso l’applicazione generalizzata del Criterio di
Gerarchia delle Resistenze

¾ Costruzioni critiche ai fini della sicurezza o strutture con grande


affollamento: moltiplicazione dell’azione sismica tramite un fattore di
importanza γI (0.8;1.0;1.2; 1.4)

PROGET. SISMICA BASATA SULLE PRESTAZIONI


¾ Norma Americana: requisiti prestazionali delle norme
statunitensi per nuovi edifici e strutture:

¾ Verificare esplicitamente soltanto lo stato limite di


salvaguardia della vita o ultimo (Livello di prestazione
Life-safety) per il terremoto di progetto:
¾ Per edifici di ordinaria importanza: 2/3 x MCE (Maximum
Considered Earthquake o terremoto molto raro);
¾ Per edifici con grande affollamento: 5/6 x MCE;
¾ Per costruzioni critiche ai fini della sicurezza: MCE

¾ Limitata applicazione del Criterio di Gerarchia delle


Resistenze per prevenire il collasso per ogni terremoto
concepibile.

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4. L’APPROCCIO PRESTAZIONALE NELLE NORME
TECNICHE
¾ Le Norme Tecniche per le Costruzioni sono state emanate il 14 settembre del
2005 dal Ministero delle Infrastrutture di concerto con il Ministero dell’Interno
e con il Dipartimento della Protezione Civile; e sono entrate in vigore il 23
ottobre 2005.

¾ Per un periodo transitorio di 18 mesi le nuove norme dovevano coesistere con


quelle vecchie. Durante questo periodo un’apposita Commissione avrebbe
dovuto raccogliere e vagliare tutte le proposte di modifica ricevute.

¾ In parallelo, l’8 maggio 2003 è stata pubblicata sulla G.U. l’Ordinanza del
Presidente del Consiglio dei Ministri N. 3274 del 20 marzo 2003 “Primi
elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del
territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona
sismica”.

¾ Le Norme Tecniche hanno raccolto in un documento organico tutte le norme


strutturali, coprendo anche strutture di materiali prima ignorati, quali il legno.
Inoltre hanno sancito l’applicazione del metodo di calcolo agli stati limite. La
verifica alle tensioni, par. 2.8 e’ ancora applicabile alle strutture di Classe 1
(Vita utile 50 anni) per materiali con modesto comportamento plastico e azioni
che si accrescano linearmente.

IL QUADRO NORMATIVO ITALIANO

¾ Le Norme rappresentano una norma “prestazionale” ? Ovvero una norma i cui


criteri generali definiscono il livello di sicurezza della costruzione indicando
quali sono le azioni sulle costruzioni e quali sono le resistenze dei materiali da
considerare, demandando le questioni tecniche specifiche alle norme
internazionali o ad altre istituzioni ?

¾ Cap. 2. “I livelli di sicurezza devono essere scelti di concerto dal Committente e dal
Progettista”. Qui la Norma e’ fin troppo prestazionale

¾ Con riferimento all’azione sismica, la Norma tecnica prevede 2 classi di importanza,


con valori pari ad ag (Classe 1) ed 1.4ag (Classe 2). L’Ordinanza 3431 prevede tre
classi di importanza riferite a edifici ordinari, edifici sensibili al rischio sismico e edifici
strategici, rispettivamente con azione sismica pari ad ag, 1,2 ag e 1,4 ag.

¾ Gli spettri di risposta per stato limite di danno sono diversi tra Ordinanza 3431 e Norma
Tecnica.

¾ La caratteristica di prestazionalita’ e’ molto variabile tra parti che si limitano ai principi


fondamentali (Cap. 2) e parti che arrivano fino ai dettagli costruttivi (Cap. 5).

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IL QUADRO NORMATIVO ITALIANO
¾ Coerenza con la Normativa Europea ? Il Capitolo 4: sulle azioni da
incendio (nominale e naturale), che risulta anche coerente con la
normativa europea; il Capitolo 7 sulla Geotecnica non e’ in contrasto
con la norma europea. Il Capitolo 11 sui materiali e’ in armonia con i
criteri degli Eurocodici.

¾ Aumento della sicurezza. Sono state introdotte nel Cap. 2 le Classi di


strutture, distinguendo per importanza una Classe 1 ordinaria con 50
anni di vita presunta e una Classe 2 strategica con 100 anni di vita
presunta.

¾ Secondo la Teoria degli estremi e sulla base di una probabilità di


superamento del 10 per cento, alla prima si associano eventi naturali
con circa 500 anni di periodo medio di ritorno, alla seconda eventi con
1000 anni di periodo di ritorno. E’ un modo indiretto per incrementare
la sicurezza di alcuni edifici strategici. In molte norme internazionali, i
carichi da neve e vento hanno periodi di ritorno di 50 anni.

¾ Le Norme tecniche hanno semplicemente aumentato i carichi, le azioni


sulla struttura, e ridotto le resistenze. In realta’ la struttura deve essere
ben progettata, ben costruita e mantenuta in efficienza.
¾ Bisogna progettare con dei capitolati molto più dettagliati e controllare
la realizzazione della costruzione

IL QUADRO NORMATIVO ITALIANO


¾ E’ istituita con decreto del Ministero delle Infrastrutture del 2 marzo 2006 la
commissione consultiva per il monitoraggio delle "Norme tecniche per le
costruzioni“, anche al fine, previa intesa con la Conferenza Unificata, del
previsto aggiornamento periodico biennale delle Norme Tecniche

¾ Le Nuove Norme rappresentano una norma “prestazionale” ? Posso soltanto


fare qualche anticipazione con beneficio d’inventario.

¾ “Le presenti Norme Tecniche per le Costruzioni sono coerenti con le Linee
Guida per l’Uso degli Eurocodici, predisposte dalla Commissione Europea per
consentire l’applicazione degli Eurocodici così come elencati al Capitolo 12”

¾ E’ de facto bandito il metodo basato sulle T.A. Verifiche alle tensioni:


relativamente ai metodi di calcolo, è d'obbligo il Metodo agli stati limite di cui
al punto 2.6. Per le sole opere di modesta entità, di Classe d’uso 1 e di vita di
riferimento VR≤ 50 anni e limitatamente a siti di sismicità molto bassa, è
ammesso il Metodo di verifica alle tensioni ammissibili.
Per tali verifiche si deve fare riferimento alle norme tecniche di cui al decreto
14 febbraio 1992 per le strutture il calcestruzzo e in acciaio e, al decreto 9
gennaio 1987 per le strutture in muratura, che si debbono in tal caso applicare
integralmente, salvo per i materiali e i prodotti, le azioni e il collaudo statico
per i quali valgono le prescrizioni riportate nelle presenti norme tecniche. Per
opere di modesta entità indicativamente si intendono quelle in materiali
tradizionali, di non più di due piani fuoriterra e con campate di modesta luce.

18
IL QUADRO NORMATIVO ITALIANO
¾Esempi di norma “prestazionale”: STATI LIMITE NELLA PROGETTAZIONE SISMICA
Tabella 3.2.I – Probabilità di superamento PVR al variare dello stato limite considerato

Stato Limite PVR : Probabilità di superamento nella vita di riferimento VR

Stati limite SLO 81%


di esercizio SLD 63%
Stati limite SLU 10%
ultimi SLC 5%

¾ INCENDIO: ai fini della presente norma si fa riferimento ad un incendio convenzionale di


progetto definito attraverso una curva di incendio che rappresenta l’andamento, in funzione del
tempo, della temperatura dei gas di combustione. La curva di incendio di progetto può essere:
¾ nominale: curva adottata per la classificazione delle costruzioni e per le verifiche di
resistenza al fuoco di tipo convenzionale;
¾ naturale: curva determinata in base a modelli d’incendio e a parametri fisici che
definiscono le variabili di stato all’interno del compartimento.

¾ VERIFICHE ALLO STATO LIMITE DI FATICA


¾ Le verifiche saranno condotte considerando spettri di carico differenziati, a seconda che si conduca
una verifica per vita illimitata o una verifica a danneggiamento. In assenza di studi specifici, volti alla
determinazione dell’effettivo spettro di carico che interessa il ponte, si potrà far riferimento ai modelli
descritti nel seguito.
¾ Verifiche per vita illimitata, tramite il metodo semplificato delle tensioni equivalenti
¾ Verifiche a danneggiamento, ove il danneggiamento D sarà valutato mediante la legge di Palmgren-
Miner, considerando la curva S-N caratteristica del dettaglio.

IL QUADRO NORMATIVO ITALIANO


¾ Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha individuato e segnalato al
competente Ministero due Colleghi esperti nel settore: l’ing. Luigi
Bosco di Catania; ing. Donatella Guzzoni di Bergamo

¾ Gli ingegneri, siano essi liberi professionisti o dipendenti pubblici o


privati, hanno l’opportunita’ di partecipare, direttamente o attraverso le
commissioni tecniche locali istituite presso gli Ordini, alla revisione ed
aggiornamento dei contenuti delle Norme attraverso le loro puntuali
osservazioni e proposte di modifica.

¾ Le osservazioni dovranno essere fatte al CNI tramite i referenti


sopracitati. È questa un’occasione per instaurare una collaborazione
continua e non episodica tra gli ingegneri e i normatori con la
segnalazione di eventuali osservazioni e commenti sia sulle formule e
tabelle riportate nella Norma che sui contenuti descrittivi nei diversi
capitoli del provvedimento.

19
5. UN ESEMPIO APPLICATIVO

PROGETTO, VERIFICA, ANALISI NUMERICA E VERIFICA


SPERIMENTALE DI UNA STRUTTURA TRIDIMENSIONALE
COMPOSTA ACCIAIO-
ACCIAIO-CALCESTRUZZO

PROGETTO, VERIFICHE E ANALISI NUMERICHE ESEGUITE NELL’AMBITO DI DUE


PROGETTI FINANZIATI DALL’UNIONE EUROPEA:

Ecoleader HPR-CT-1999-00059 ECSC 7210-PR-250


Università di Trento Università di Pisa
Imperial College di Londra Lehrstuhl für Stahlbau – Aachen
Trinity College di Londra Ruhr Universität – Bochum
Università di Liegi Labein – Bilbao
Università di Napoli Profil Arbed
Università di Wales Swansea CTICM - France

MODULO DI ISCRIZIONE Quota di iscrizione:


800 Euro
Eurocodici strutturali e sulle Norme tecniche, Esente I.V.A. ai sensi dell’Articolo 10.20 DPR 633/72
incluse le norme CNR
La quota di iscrizione, indivisibile, include i materiali didattici,
Settembre – Novembre 2007 i coffee break e l’attestato di partecipazione. DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA
MECCANICA E STRUTTURALE
da rendere entro il 31 agosto 2007
Modalità di pagamento
Cognome ................................................................................... FACOLTA’ DI INGEGNERIA
Il pagamento deve essere effettuato con versamento su
Nome ......................................................................................... UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO
conto corrente bancario n. 10001635 intestato a
Società ...................................................................................... “Università degli Studi di Trento c/o Banca di Trento e
Indirizzo .................................................................................... Bolzano, sede di Trento – via Mantova, 19” - Cod. IBAN
Località ...................................................................................... IT39 T 03240 01801 000010001635. Specificare nella
causale “Corso Progettazione Stati Limite (nome
C.A.P. ......................................... Provincia ............................
partecipante)”.
Tel. ....................................... Fax ............................................ Poiché il numero dei posti disponibili è limitato, si prega di
trasmettere il modulo di iscrizione allegando fotocopia
E-mail .........................................................................................
dell’ordine di bonifico, al Dip. di Ing. Meccanica e Strutturale
(DIMS),
Dati per la fatturazione entro il 31 agosto 2007.
Ragione sociale .......................................................................
Sede del corso:
Indirizzo .................................................................................... Con il patrocinio di
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Trento
Località ...................................................................................... Piazza S. Maria Maggiore 23 - Trento ORDINE DEGLI INGEGNERI
C.A.P. ......................................... Provincia ............................ Telefono: 0461-983193 DELLA PROVINCIA DI TRENTO

C.F ............................................................................................... Parkhotel Laurin ORDINE DEGLI INGEGNERI


Via Laurin 4 - Bolzano DELLA PROVINCIA DI BOLZANO
P.IVA ..........................................................................................
Telefono: 0471-311150
Autorizzo gli Enti organizzatori ad inserire i miei dati nei loro archivi
informatici, nel rispetto di quanto previsto dalla legge sulla tutela dei Segreteria organizzativa
CORSO
dati personali. In ogni momento a norma dell’art. 13 della Legge
675/96, potrò comunque aver accesso ai miei dati, chiederne la
L’approccio prestazionale
DIMS
modifica o la cancellazione oppure oppormi al loro utilizzo.
Sig.ra Rosanna Verones negli Eurocodici strutturali
Sig.ra Ksenia Parfenkova e nelle Norme Tecniche
Data ............................................................................................ Via Mesiano 77, 38050 Trento
Telefono 0461-882503/2547
Telefax 0461-882599 SETTEMBRE – NOVEMBRE 2007
Firma ...........................................................................................
e-mail: rosanna.verones@ing.unitn.it ORDINE DEGLI INGEGNERI DI TRENTO
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PIAZZA S. MARIA MAGGIORE 23 - TRENTO

PARKHOTEL LAURIN
VIA LAURIN 4 - BOLZANO

20
FACOLTÀ DI INGEGNERIA @TRENTO

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APPENDICE - UN ESEMPIO APPLICATIVO

PROGETTO, VERIFICA, ANALISI NUMERICA E VERIFICA


SPERIMENTALE DI UNA STRUTTURA TRIDIMENSIONALE
COMPOSTA ACCIAIO-
ACCIAIO-CALCESTRUZZO

PROGETTO, VERIFICHE E ANALISI NUMERICHE ESEGUITE NELL’AMBITO DI DUE


PROGETTI FINANZIATI DALL’UNIONE EUROPEA:

Ecoleader HPR-CT-1999-00059 ECSC 7210-PR-250


Università di Trento Università di Pisa
Imperial College di Londra Lehrstuhl für Stahlbau – Aachen
Trinity College di Londra Ruhr Universität – Bochum
Università di Liegi Labein – Bilbao
Università di Napoli Profil Arbed
Università di Wales Swansea CTICM - France

21
DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA
Telaio principale
400 400
5000 7000

IPE 300 IPE 300

3500

HEB 260

HEB 280

HEB 260
Soletta : - spessore:15cm
- lamiera grecata tipo Brollo EGB210

7000
IPE 300 IPE 300
3500

HEB 260

HEB 280

HEB 260
Colonne composte esterne: profili HEB 260
Colonne composte interne: profili HEB 280
Travi principali composte : profili IPE300
Travi secondarie: profili IPE 240
Soletta composta con lamiera grecata Brollo EGB 210

DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA


25 150 25
15,4

80

Saldature a
completa penetrazione
300

170
420

Bulloni M24
120
104,7

50

= 420x200x15 50 100 50
200

22
MATERIALI UTILIZZATI
Materiali di progetto
Acciaio Strutturale (Classe S235JO) Bulloni (Classe 10.9 ; M24 M16)
fyk,nom 235 MPa fyk,nom 900 MPa
fuk,nom 1000 MPa
Calcestruzzo (Classe C25/30)
Metallo d’apporto per le saldature (**)
fck,nom 25 MPa
fyk,nom = 420 MPa
Barre d’armatura (Classe B450-C) – EN10080
KV (-20°C) = 70 J
fyk,nom 450 MPa KV (-40°C) = 50 J
fu/fy = 1,15 ; = 1,35 (**) Sono state utilizzate saldature a completa
εsu,k = 7,5 % penetrazione messe in opera con procedimento tipo MAG.

Acciaio Lamiera Grecata (Fe E 250 G) Acciaio tirafondi (Fe510)


fyk,nom 250 MPa fyk,nom 355 MPa

MATERIALI ATTUALI
HEB260 End Plate
Web Flange
fy [MPa] 406 341 383
fu [MPa] 480 448,5 542,5
εu [%] 31,8 35,7 31,55

Calcestruzzo C25/30 Barre d’armatura B450C


fck [MPa] 29,63 fu [Mpa] 608,540
f0,2k [MPa] 537,208

PROGETTAZIONE DELLA STRUTTURA


Design concept Behaviour factor q Required ductility class
Concept b)
1 ≤ q ≤ 1,5 L for Low
Low dissipative structure
Concept a)
1,5-2 < q < 4 M for Medium
Dissipative structure
Concept a)
q≥4 H for High
Dissipative structure

Dissipative Structure: Ductiliy Class H.


αu/α1 = 1,2
αu = moltiplicatore dei carichi laterali a collasso.
α1 = moltiplicatore dei carichi laterali a prima plasticizzazione.
Fattore di comportamento q = 5 αu/α1= 6.
Carichi statici : - sovraccarico permanente 1,50 kN/m2
- sovraccarico accidentale (Cat.C) 5 kN/m2
- azione del vento 0,65 kN/m2
Carico sismico : - spettro di risposta Type 1
- suolo di Classe A
- accelerazione ag pari a 0,40 g

23
ANALISI NUMERICHE E PROVE SPERIMENTALI

OBIETTIVI DELLA ANALISI NUMERICHE


¾ Verifica della capacità di un modello numerico elaborato con l’ausilio del
programma di analisi non lineare IDARC-2D di cogliere i risultati
sperimentali;
¾ Analisi del grado di affidabilità delle procedure di calcolo di tipo statico
equivalente;
¾ Calcolo dei fattori di comportamento q, di sovraresistenza Ω e del
coefficiente di sovradimensionamento γd.

OBIETTIVI DELLA PROVE SPERIMENTALI


¾ Analisi del comportamento della struttura in esame sottoposta ad azioni
cicliche e dinamiche;
¾ Analisi del comportamento dei giunti composti trave-colonna sottoposti a
carichi ciclici.

ANALISI NUMERICHE
Telaio principale
242 mm 6748 mm 262 mm 4748 mm 242 mm
+6.85 m
402 mm

402

3098 mm

242÷262
+3.35 m
402 mm
Modello del giunto trave-colonna
2760 mm • risultati delle prove sulle
sottostrutture.
290 mm 0.00 m

290 mm
Modello delle travi
Le1/8 Le1/8 Le2/8 Le2/8

beff1
Modello del giunto di base
beff1

• elemento rigido per simulare la


Le1 Le2
presenza degli irrigidimenti alla
beff1 [mm] beff Joint [mm]
base
+ - 4 + - 4
M M M M
0.05 l 0.0375 l
Jeq [mm ]
--- ---
Jeq [mm ]
• molla rotazionale con
l = 7m 700 525 185270923 Int 0 0 131285714 comportamento isteretico.
l = 5m 500 375 181328350 Ext 0 375 148809524

24
ANALISI NUMERICHE
Analisi statiche non-lineari equivalenti
Procedura semplificata che mira a sostituire l’analisi dinamica non-lineare.
Cerca di stimare lo stato più gravoso nel quale la struttura in esame può trovarsi durante l’evento sismico.

Si compone principalmente di due fasi: 1. Analisi del comportamento strutturale sotto una certa
distribuzione di carichi statichi (analisi di pushover).
2. Stima delle condizioni corrispondenti ad una certa
intensità della azione sismica definita dall’accelerazione
di picco (stima del Performance Point).

Analisi di pushover Stima del Performance Point

Metodi di calcolo sviluppati: 1. Metodo dello spettro di capacità (Capacity Spectrum


Method-CSM) Freeman et al (1975) – Fajfar (1999) e
metodi semplificati FEMA356 ed EC8 (2002)
2. Analisi di pushover di tipo modale (Modal Pushover
Analysis) Chopra e Goel (2002)

ANALISI NUMERICHE
Risultati delle analisi statiche non-lineari equivalenti
W = 564,64KN

1.40 1.80g 2.00g

1.40g
2,0 g
1,8 g
1,4 g
1.20

1.00

0.80

V/W
0.60
0,25 g

0.40 0.25g

0,10 g
0.10g
0.20

0.00
0.00 0.50 1.00 1.50 2.00 2.50 3.00 3.50 4.00 4.50 5.00
δ /H

p.g.a. OPCM 3274 – EC8 Analisi dinamica


Le procedure che utilizzano lo spettro di
Prop. 1° modo Uniforme IDA
capacità producono errori che superano il 25%
Spost. Taglio Spost. Taglio Spost. Taglio
0,10 g 16,22 108,98 15,69 115,75 23,41 164,16
0,25 g 40,57 265,38 39,24 283,45 43,7 253,8
1,40 g 227,19 638,04 219,76 717,1 179,88 720,22
1,80 g 292,1 649,34 282,6 734,03 227,84 759,6
2,00 g 324,6 654,98 313,94 739,68 240,08 768,22

25
PROVE SPERIMENTALI
Struttura sottoposta a prova
Struttura sottoposta a prova presso il Laboratorio ELSA del JRC
in Ispra (VA)

PROVE SPERIMENTALI
Prove pseudodinamiche (PsD Test)
• Metodo quasi-statico ibrido numerico-sperimentale

Muro di
contrasto Trasduttori
Attuatori Struttura

Risposta R(d) d(t)

Sistem a di
controllo e calcolo
Accelerogram m a

Md + R(d ) = −MIag (t )

Creazione e scelta di un accelerogramma Elaborazione di un modello agli elementi finiti

26
PROVE SPERIMENTALI
Scelta delle accelerazioni di picco
Utilizzo del metodo delle prestazioni
(Performance-Based Seismic Engineering)

SLE: struttura al limite del campo elastico

SLU: struttura non a collasso e rotazioni massime nei


giunti trave-colonna pari a 35 mrad (EC8)

SLC: struttura vicina al collasso

Prove
p.g.a. [g] Obbiettivi
pseudodinamiche
10 % Earthquake 0,10 Prova in campo
elastico
20 % “ 0,25 Stato Limite di
Esercizio
100 % “ 1,40 Stato Limite Ultimo

128 % “ 1,80 Stato Limite di


Collasso

PROVE SPERIMENTALI
Risultati della prova allo stato limite ultimo
+30.2 mrad +21.5 mrad +28.7 mrad +20.9 mrad
-9.8 mrad -23.2 mrad -16.6 mrad -18.3 mrad

II
+10.3 mrad -0.7 mrad +6.5 mrad +5.4 mrad
-5.9 mrad -6.6 mrad -0.0 mrad -9.9 mrad

+19.9 mrad +22.2 mrad +15.5 mrad


-3.9 mrad -16.6 mrad -8.4 mrad

+30.4 mrad +22.1 mrad +30.1 mrad +24.0 mrad


-8.4 mrad -22.1 mrad -14.9 mrad -19.1 mrad

I
+11.6 mrad -4.3 mrad +3.7 mrad +6.7 mrad
-3.9 mrad -4.3 mrad +2.9 mrad -19.0 mrad

+18.8 mrad +26.4 mrad +17.3 mrad


-4.5 mrad -17.8 mrad -0.1 mrad

A3 A2 A1

150.00
Spostamenti al secondo piano Taglio al secondo piano
1500.00
Sperimentale
Numerico Sperimentale
1250.00
Numerico
100.00
1000.00

750.00
50.00
500.00

250.00
Restoring Force [kN]

0.00
0.00 2.00 4.00 6.00 8.00 10.00 12.00 14.00 16.00
δ [mm]

0.00
0.00 2.00 4.00 6.00 8.00 10.00 12.00 14.00 16.00
-50.00 -250.00

-500.00

-100.00 -750.00

-1000.00

-150.00 -1250.00

δmax exp = -195 mm


-1500.00
δmax num = -179 mm

-200.00
-1750.00
time [sec] time [sec]

27
VALUTAZIONE DELLA PRESTAZIONE STRUTTURALE
Seguendo i concetti espressi a riguardo del Performance Based Seismic Design, è possibile effettuare
una valutazione della prestazione globale e locale della struttura, confrontando i valori ottenuti dal
modello numerico (Predicted Demand) e quelli ottenuti in seguito alla fase sperimentale sulla
struttura (Available Capacity).

Stato limite di danno


Allo stato limite di danno è necessario controllare che lo spostamento di interpiano (Interstorey Drift)
si mantenga entro certi limiti in modo che la deformazione strutturale non induca eccessivi danni agli
elementi non strutturali.
Questa condizione si potrà ritenere soddisfatta quando gli spostamenti d’interpiano ottenuti
dall’analisi dr sono inferiori ai limiti indicati nel seguito:
• per edifici con tamponamenti collegati rigidamente alla struttura che interferiscono con la
deformabilità della stessa: dr < 0.005 h;
• per edifici con tamponamenti collegati elasticamente alla struttura: dr < 0.0075 h.

Numerico Numerico Numerico Sperimentale


Pushover (Uniform) Pushover (1st modal) IDA (p.g.a. = 0.25g)

I Piano II Piano I Piano II Piano I Piano II Piano I Piano II Piano

0.94% 0.64% 0.84% 0.62% 0.76% 0.87% 0.71% 0.67%

VALUTAZIONE DELLA PRESTAZIONE STRUTTURALE


Stato limite ultimo
Allo stato limite ultimo è necessario controllare che i collegamenti trave-colonna possano raggiungere
rotazioni superiori ai 35 mrad, in modo da garantire un adeguato comportamento duttile e una
sufficiente dissipazione dell’energia sismica.

Numerico Numerico Numerico Sperimentale


Pushover (Uniform) Pushover (1st modal) IDA (p.g.a. = 1.40g)

θjoint,l θjoint,r γsp θjoint,l θjoint,r γsp θjoint,l θjoint,r γsp θjoint,l θjoint,r γsp
[mrad] [mrad] [mrad] [mrad] [mrad] [mrad] [mrad] [mrad] [mrad] [mrad] [mrad] [mrad]

24.41 20.39 4.82 32.06 28.39 4.84 30.62 14.79 7.35 30.62 22.13 26.39

- - - - - - -4.24 -25.61 -6.79 -14.88 -22.06 -17.81

28
VALUTAZIONE DELLA PRESTAZIONE STRUTTURALE
Stato limite ultimo
• La domanda ottenuta dal modello numerico è confrontata con la capacita disponibile in
modo da garantire determinati criteri di accettazione.
• Il rapporto λ tra capacità e domanda è valutato per il livello di prestazione scelto
(S.L.U.), cui corrisponde un livello di accelerazione pari a 1.4g. In dettaglio:
- la domanda in termini di rotazione è quella ottenuta dal modello numerico
precedentemente illustrato per un’accelerazione al suolo pari a 1.4g;
- la capacità rotazionale del giunto trave-colonna è quella massima registrata durante la
fase sperimentale e ottenuta per un’accelerazione al suolo pari a 1.8g.

D 30.62 p.g .a.=1.4g


λ= = = 0.702
C 43.60 p.g .a.=1.8g

N.B.: Nessun fattore riduttivo è stato applicato alla domanda ottenuta dal modello e alla
capacità ottenuta durante la fase sperimentale. Questo perché nessuna prescrizione è
contenuta sia nell’OPCM 3274 sia nell’EC8.

REFERENZE BIBLIOGRAFICHE
1. CNR 10011-97, Costruzioni in acciaio. Istruzioni per il calcolo,
l’esecuzione, il collaudo e la manutenzione, Bollettino Ufficiale CNR – N.
182, 1997.
2. CNR 10016-98, Strutture composte di acciaio e calcestruzzo. Istruzioni per
l’impiego nelle Costruzioni, Bollettino Ufficiale CNR – N. 194, 2000.
3. FEMA 350. Recommended Seismic Design Criteria for New Steel
Moment-Frame Buildings, prepared by the SAC Joint Venture for the
Federal Emergency Management Agency, Washington, DC, 2000.
4. Ord. P.C.M. 20 marzo 2003, n. 3274, Primi elementi in materia di criteri
generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative
tecniche per le costruzioni in zona sismica, Suppl. Ord. alla G.U. 8.5.2003,
n. 105 (Testo coordinato con le rettifiche introdotte dall’Ord.3316).
5. Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Norme Tecniche per le
Costruzioni, 14 Settembre 2005.
6. prEN 1993-1. “Eurocode 3: Design of steel structures. Part 1: General rules
for buildings”, CEN, 2003.
7. prEN 1994-1, “Eurocode 4: Design of composite steel and concrete
structures. Part 1: General rules for buildings”. CEN, 2003.

29
REFERENZE BIBLIOGRAFICHE
8. prEN 1998-1. Eurocode 8: Design of structures for earthquake resistance.
Part 1: General rules, seismic actions and rules for buildings, CEN,
European Committee for Standardization. Brussels, Belgium, 2003.
9. FEMA 440, Improvement Of Nonlinear Static Seismic Analysis
Procedures, ATC 55 project, 2005
10. R. Svaldi, Analisi Numeriche e Pseudo-dinamiche su una Struttura 3D
Composta Acciaio-calcestruzzo con Giunti a Parziale Ripristino di
Resistenza Flessionale, Tesi di Laurea, Università degli Studi di Trento,
2003.
11. Raccomandazione della Commissione, Applicazione e uso degli Eurocodici
per lavori di costruzione e prodotti strutturali da costruzione, Gazzetta
Ufficiale Unione Europea, 11/12/2003
12. University of Pisa, Trento et al., Applicability of Composite Structure to
Sway Frames, ECSC Project n. 7210-PR-250, Eur Report, European
Community, 2004.
13. University of Trento, Pisa et al., 3-D Full-scale Seismic Testing of a Steel-
concrete Composite Building at Elsa, Contr. No: HPR-CT-1999-00059, Eur
Report, European Community, 2004.

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