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Ludwig Van Beethoven

La rivoluzione francese e la musica

L'epoca della rivoluzione francese ebbe ripercussioni sul pensiero filosofico in tutta Europa, con
ideali di uguaglianza, eroismo, fraternità e ragione.
Essa però non ebbe influenza sulla produzione musicale, la musica della fine del settecento non
aveva nessuno caratteristica rivoluzionaria, legata ancora all' ancien régime. Infatti la rivoluzione
francese non influenzò la musica stessa, ma bensì la distribuzione della stessa.
Nel periodo rivoluzionario la musica veniva considerasta solo un elemento di decorazione, quindi la
musica veniva impiegata in feste popolari e quindi attraverso essa venivano trasmessi valori morali
ed ideologie (musica come propaganda).
Gran parte della musica venne semplificata e resa orecchiabile (passaggi di tonica-dominante,
poche modulazioni), inoltre per avere più massa sonoro si iniziò a fare grande uso degli strumenti a
fiato e delle percussioni.
"Canto di guerra per l' armata del Reno" (La Marsigliese)_1792_Claude-Joseph de Lisle
Nel 1794 venne pubblicata mensilmente la "Rivista nazionale di musica", ideata da musicisti come
Gossec, Sarette, Cherubini, conteneva musica ispirata agli ideali della rivoluzione.
Si iniziò ad istruire musicisti in modo che essi potessero poi suonare durante le manifestazioni,
arrivando all' istituzione del Conservatorio nazionale di musica, diretto da Sarette fino al 1814.
L' aura di solennità influenzò con il suo gran volume sonoro l' orchestra di Berlioz e persino
Beethoven, il quale adotto nelle suo opere molte peculiarità stilistiche tipiche della rivoluzione
francese.

Biografia

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