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Analisi Politica: 1. Un progetto politico al passo con i tempi - 2. I Giovani e la politica - 3.

L’arte
della politica - 4. Agire secondo metodo - 5. Pari opportunità: è una questione di genere! - 6. A
sostegno di una nuova idea di Formazione.

Presentazione

"Progetto Salento" è un’associazione culturale che apre le porte a quei giovani che si riconoscono in
una politica che entra nel vivo dei problemi e li analizza attraverso il dialogo argomentato ed il
confronto costruttivo.
Consapevole che il dibattito democratico è una condizione irrinunciabile per individuare le esigenze di
una comunità, "Progetto Salento" intende offrire ai propri associati gli strumenti e i contenuti necessari
a garantire la partecipazione attiva al dibattito politico e a diffondere la cultura della responsabilità
alla partecipazione democratica.
La formazione ad una politica responsabile, improntata ai valori costituzionali di libertà, democrazia,
pace, tolleranza, solidarietà e sviluppo, diventa l’obiettivo al quale l’associazione intende tendere.
Da più parti si avverte l’esigenza di costruire un nuovo modo di fare politica; un’azione che punti alla
sensibilizzazione dei giovani sia alle questioni più propriamente di natura politico-istituzionale, sia a
quelle che emergono dalla società civile, attraverso un percorso di formazione finalizzata
all’approfondimento di tematiche specifiche che forniscano contenuti utili alla formazione e ad
accrescere il senso critico di ciascuno.
Passione, coerenza ed impegno saranno le caratteristiche di coloro i quali aderiranno a questo
progetto.
Il tempo della riflessione è ormai in se scarso: è tempo del confronto. Non è più sufficiente delegare a
qualcun altro le scelte: il tempo della così detta delega in bianco non può più valere.
Occorre recuperare quel divario che esiste tra i giovani e l’impegno politico.
Occorre far maturare nei giovani il dovere-diritto dell’assunzione della responsabilità partendo proprio
dal contesto sociale nel quale ciascun giovane opera: scuola, università, associazionismo cattolico e
laico e mondo del lavoro.
Progetto Salento sposa appieno l’invito che la Commissione Europea, attraverso il libro Bianco “Un
nuovo impulso per la gioventù europea”, ha rivolto ai giovani d’Europa, cioè ad essere cittadini attivi e
costruttori del proprio futuro, e in tale direzione promuove momenti di incontro, di riflessione e di
approfondimento, nonché azioni positive in tutto il territorio salentino.

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Progetto Salento - Analisi Politica 2009 / 2010

1. Un progetto politico al passo con i tempi

In linea con la tradizione del pensiero democratico e liberale italiano, crediamo che l’impegno
politico sia una responsabilità di ciascuno e che il dibattito democratico sia il fondamento per la
creazione di una società più consapevole delle proprie potenzialità e la premessa per lo sviluppo
del proprio territorio.
Intendiamo recuperare ed aggiornare l'eredità storica ed ideale del cattolicesimo democratico,
quale patrimonio di valori laici ed universali che hanno contribuito positivamente alla costruzione
della storia repubblicana, e del riformismo liberale quale cultura di modernità che “sfrutta il valore
sociale della libertà offrendo a ciascuno spazi più ampi per le proprie iniziative”.
Crediamo che la formazione di una nuova classe dirigente sia condizione imprescindibile in un
mezzogiorno, da decenni, martoriato da una visione assistenziale di sviluppo ed un utilizzo
personale della “cosa” pubblica.
L’obiettivo primario, dunque, è offrire una “formazione alla politica e all’impegno sociale”
finalizzata all’acquisizione di una capacità critica che stimoli soprattutto le nuove generazioni ad
aspirare ad un disegno di società partecipata, che punti all’edificazione di una “città” a misura
d’uomo.
Abbiamo il dovere di far sapere, con umiltà e determinazione, che la politica é: rispetto di tutto ciò
che è riconducibile ai valori fondanti dell'identità nazionale; centralità della persona e tutela del
patrimonio culturale; possibilità di accedere a livelli irrinunciabili di istruzione e cultura; rispetto
della dignità umana; “lotta” contro ogni forma di illegalità; servizio teso alla costruzione del bene
comune; rispetto dell’ambiente; possibilità di migliorare se stessi e il luogo dove si vive; il mezzo per
trasformare, con impegno e dedizione, questa società perché sia più retta.
Passione, coerenza ed impegno saranno le caratteristiche di coloro i quali aderiranno a questo
progetto culturale, prima che politico.
“Se mi chiedete che cosa vedo in prospettiva vi dirò che cose nuove si annunciano”. Con queste
parole Aldo Moro intendeva comunicare, da docente ai suoi studenti, da costituente alla nazione e,
da politico ai suoi amici di partito, quale fosse il compito al quale è chiamato chi rappresenta, in
ogni momento ed in qualsiasi ambiente, l’uomo del presente ed, al contempo, chi ha la
responsabilità di capire, “progettare” ed offrire un mondo migliore all’uomo del domani".
E’ a partire dagli insegnamenti che hanno caratterizzato l’agire politico dei grandi statisti
democratici del Novecento, che “Progetto Salento” intende contribuire a rafforzare l’anima
riformista, liberale e democratica della politica salentina, con il contributo di tutti coloro che hanno
voglia di "fare" e di “crescere”.

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Progetto Salento - Analisi Politica 2009 / 2010

2. L’arte della politica

Intendiamo ribadire e dimostrare che i giovani salentini sono in grado di “lanciare grandi idee", di
formulare proposte di crescita e sviluppo del territorio, di essere interpreti delle attese, delle
speranze e dei bisogni dei cittadini attraverso l'individuazione di metodo che sia idoneo a leggere
le esigenze delle nuove generazioni, di interpretarle e codificarle in linee orientative utili ad
indirizzare l’agire politico.
Non vi è tornata elettorale in cui politici e scienziati della politica dibattono sul problema
dell'astensionismo e quindi sulla disaffezione del cittadino dal voto. Non vi è tornata elettorale in cui
politici e scienziati della politica collegano questo atteggiamento al sentimento di sfiducia del
cittadino nei riguardi di una politica fondata su logiche distorte. Ma nonostante sull'argomento
vengano utilizzate quantità indefinibili di inchiostro e pronunciate parole di rammarico, quegli stessi
politici e scienziati del diritto continuano ad aumentare il deficit di democrazia attraverso riforme
elettorali che tutelano gli "amici" e blindano il potere.
Ricondurre il problema della disaffezione dei giovani dalla politica alla sola questione delle legge
elettorale sarebbe riduttivo.
C’è, infatti, una responsabilità della politica che va oltre la semplice legge elettorale e che è,
fortemente, legata a fattori valoriali e ideali, la cui caduta è da più parti riconosciuta e collegata
all'incapacità, della "classe dirigente", di saper incidere sul territorio con proposte di sviluppo e
percorsi formativi al passo con i tempi.
Ci sono stati momenti in cui la società si mobilitava intorno ai grandi progetti politici; oggi, invece,
c’è una scarsa disponibilità alla formazione di una coscienza e di una cultura politica.
Gli stessi intellettuali hanno modificato il loro impegno nella società. Si registra una chiusura
dell’intellettuale nel proprio “spazio”, manifestando in questo modo indisponibilità al confronto ed, il
più delle volte, la tendenza alla contrapposizione ai rappresentanti istituzionali.
E’ il sopravvento della convinzione che tutto “sia già deciso” che induce ad abbandonare, già prima
di iniziare, l’idea di dedicare del tempo alla riflessione, alla discussione e al confronto.
Un secondo motivo potrebbe essere, appunto, la caduta dei valori e degli ideali.
“Ma un giovane apatico, un giovane rassegnato, un giovane che rinuncia a far sentire la sua voce
rinuncia ad essere giovane”.
Certo, oggi c’è meno partecipazione che in passato, e quei cittadini che avvertono particolarmente
la voglia di partecipare lo fanno attraverso “canali” alternativi ai partiti come il volontariato,
l’associazionismo laico e/o cattolico, sport. Tutte forme di attivismo sociale che smentiscono quello
che viene identificato come disinteresse verso la politica.
In generale, bisogna fornire gli stimoli necessari ad ascoltare di più quel desiderio di
partecipazione alla vita politica e perché ciò avvenga è necessario decentralizzare i momenti di
“autentica democrazia”, moltiplicare i momenti di aggregazione, di concorrenza, di sfida, di
selezione delle idee, delle personalità, delle capacità dirigenziali.

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Progetto Salento - Analisi Politica 2009 / 2010

E' questo il nuovo volto della politica e solo pochi hanno capito che fare politica oggi, significa
prescindere dalle percentuali di consenso interno al partito e quindi dalle tessere di partito.
La storia, più volte, ha insegnato che la forza dell’individuo è sempre la molla dalla quale la storia
muove i suoi passi. Ma perché le pagine di storia possano essere piacevolmente rilette è necessario
che quella forza, dalla quale la storia prende avvio, sia al servizio non solo di se stessi, ma al
servizio della società.

3. Agire secondo metodo


Al vuoto lasciato dalla caduta delle ideologie ha fatto seguito la scomparsa di progettualità
politica. Il pragmatismo dell’ “uomo” del 2000, vivace sostenitori della filosofia sessantottina del
“tutto e subito”, lo ha reso abile organizzatore del presente, ma negatore dell’importanza del
futuro, non inteso più come il tempo in cui sarà possibile realizzare il proprio “progetto di vita”,
bensì il tempo dell’incertezza.
Una riflessione serena e responsabile dovrebbe portare a ribadire la necessità di uscire da questa
“spirale sociale” che relega sempre più a vivere in solitudine, un male sociale la cui entità assume
dimensioni preoccupanti.
Diventa necessario intervenire attraverso un’azione sociale che punti a fornire speranze e
prospettive, ma per far ciò è indispensabile individuare, dentro le urgenze di ogni giorno, “le linee
orientative di un agire politico” che consentano di operare con consapevolezza.
Da più parti si avverte l’esigenza di costruire un nuovo modo di fare politica; un’azione che punti
alla sensibilizzazione dei giovani, delle donne, di quanti hanno destinato il loro impegno
nell’associazionismo cattolico e/o laico, o nella professione e che fornisca loro quella formazione
necessaria ad approcciare alle problematiche con cognizione di causa e con senso critico ed
affrontarle in modo diretto e responsabile.
L'impegno di "Progetto Salento" sarà proprio quello di analizzare tutti gli argomenti oggetto dei
processi di riforma degli ultimi anni collegati al mondo del lavoro, della scuola, dell’università, della
giustizia, dell’economia e della finanza, della pubblica amministrazione, dell’ambiente e
dell’energia. Le dinamiche e problematiche legate alla sussidiarietà e quindi la riforma del
federalismo fiscale ed interventi legislativi afferenti le Pari opportunità, l’immigrazione, le politiche
comunitarie.
E’ indispensabile fornire quel giusto "sapere" che da quella forza necessaria ad uscire
dall’isolamento, a poter analizzare le problematiche con spirito critico, a confrontare con gli altri le
proprie opinioni ed elaborare proposte che, non necessariamente, devono avere un legame con ciò
che caratterizza la propria vita.
Nel 2001 la Commissione Europea attraverso il libro bianco “Un nuovo impulso per la gioventù
europea” (Bruxelles 21.11.2001, COM 2001/681), presentava ai giovani d’Europa, il quadro, il
bilancio e i margini di intervento dei giovani nella politica europea, invitando gli stessi a rispondere
positivamente e con entusiasmo all’invito. Quello stesso invito, oggi, Progetto Salento lo rivolge agli

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Progetto Salento - Analisi Politica 2009 / 2010

uomini, alle donne, ai giovani, agli anziani salentini: non rimanere indifferenti dinanzi alla possibilità
di essere protagonisti della costruzione di una società che deve essere espressione dell’incontro di
culture e di saperi.
In questa direzione Progetto Salento fornirà ai propri associati gli strumenti necessari a far
acquisire lo status di cittadino che vive il presente e volge, responsabilmente, lo sguardo al futuro
inteso come il tempo per la crescita della società e per la rieducazione ai valori.
“Progetto Salento” intende diventare una realtà radicata in tutto il territorio salentino e che, giorno
dopo giorno, si arricchisce di individualità capaci di cooperare e operare sul territorio e per il
territorio, consapevoli che il contributo del singolo è importante per la crescita, sociale, culturale ed
economica della collettività.
Si accoglie in questo modo, la proposta promossa dall’Unione Europea circa l’adozione di nuove
forme di governance”, cioè l’insieme delle regole, dei meccanismi e delle prassi dirette a consentire
la partecipazione dei cittadini alle decisioni che li riguardano.
Si tratta, dunque, di un moderno agire politico che si fonda su un metodo caratterizzato da ben
quattro principi fondamentali:
1. APERTURA: per saper essere veri interpreti di un'idea di società sempre più solidale, sempre più
coesa e, soprattutto, rispettosa delle istituzioni.
2. PARTECIPAZIONE: per essere in grado di rispondere in maniera positiva alle sollecitazioni, alle
problematiche e alle aspettative emergenti dalle dinamiche sociali sempre più complesse.
3. RESPONSABILITÀ: per una sempre più agevole comprensione dei problemi emergenti da una
società sempre più frammentata: presupposto fondamentale per sviluppare una azione di
cooperazione nuova e strutturata tra organismi sociali, professionali ed istituzionali.
4. COERENZA, per un percorso di sviluppo economico e di integrazione sociale che sia diretto a
valorizzare le potenzialità umane, economiche e finanziarie presenti sul territorio.

4. I Giovani e la politica

Sul rapporto tra i giovani e la politica si è scritto e detto tanto, ma, forse, mai abbastanza sulla
scarsa affezione del giovane nei riguardi della politica.
Nel lontano 1948, Pietro Calamandrei, uno dei padri della nostra Carta costituzionale, all’indomani
dell’entrata in vigore della Costituzionale Repubblicana, lanciava alla platea un pressante
messaggio “una delle offese più grandi che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica”.
Si dice, spesso a ragione, che la politica non si occupa a sufficienza dei giovani. Ma i giovani si
occupano abbastanza di politica?
Durante gli anni Cinquanta e Sessanta sicuramente era così; nel periodo della ricostruzione e del
boom economico, lo strumento per partecipare al mutamento del paese, appena uscito dalla
dittatura e dalla guerra, erano i partiti, a cui i giovani si avvicinavano attraverso le sezioni: erano

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Progetto Salento - Analisi Politica 2009 / 2010

concepiti come luoghi di libertà, luoghi dove si discuteva, si formavano le idee, si cresceva, si
selezionavano i dirigenti del futuro.
Gli anni settanta sono stati gli anni della contestazione sociale; gli anni in cui nei movimenti giovanili
di partito, nei sindacati, nell’associazionismo cattolico e laico si respirava un fermento politico senza
precedenti: sono gli anni in cui emergono i primi segnali del mutato rapporto tra giovani e politica.
Gli anni ottanta sono ricordati come gli anni delle “responsabilità” della politica: sono gli anni in cui
ebbe inizio quel processo di delega da parte della comunità ai rappresentanti, processo, forse,
anche un po’ troppo assecondato dai partiti stessi.
Gli anni novanta sono quelli della catarsi politica, della fine della prima repubblica: gli anni di
Tangentopoli. E’ a partire da questi anni che l’indifferentismo della società alla politica, la crisi
della partecipazione, la disaffezione dalla politica producono il fenomeno dell’astensionismo; E’ a
partire da quegli anni che non si crede più nel partito come strumento democratico di cambiamento
ed adeguamento della società alle nuove esigenze;
A differenza di ieri, oggi sono diverse le spinte sociali dirette ad un ritorno della società a “pensare
politicamente”.
Fino a qualche anno fa’ la questione “Giovani e Politica” andava analizzata partendo dal
presupposto che vi era un abisso, che sarebbe andato sempre più ingrandendosi perché alimentato
da un forte scetticismo dei giovani nei riguardi della politica e viceversa; da un lato la componente
giovanile continuava a guardare con sdegno alla politica perché ritenuta vuota di fondamenti
ideologici e valoriali e considerata un “grigio strumento di interessi personali”; dall’altro le classi
dirigenti che non credevano nelle giovani generazioni, ritenute prive di idee e poco disponibili ad
maturazione verso la politica.
Oggi è doveroso segnalare una disponibilità del mondo della politica ad un confronto ed una
reciproca crescita verso e con i giovani.
Si parla di politiche giovanili, di promozione delle pari opportunità, in una dimensione locale,
nazionale, ma soprattutto europea.
La politica chiede con insistenza, forse per la prima volta, ai giovani un contributo alla costruzione
di una nuova dimensione di “Stato” e di “Società Europea”, perché il “progetto paese” come il
“progetto Europa” non può essere solo espressione di trattative governative, ma l’incontro di culture
e tradizioni.
Diventa sempre più chiaro il messaggio che “della politica non si può fare a meno”; bisogna dunque
avere la maturità ed il coraggio di affermare che chiunque voglia “abbandonare il campo” è libero
di farlo, nella consapevolezza che saranno altri a fare politica, saranno altri a scegliere anche per
lui; ma in tal caso le scelte rischiano di essere unilaterali rappresentando solo una minima parte
delle esigenze della collettività.
“E’ necessario fornire soluzioni politiche, progetti diretti a creare sviluppo, metodologie di gestione
pubblica responsabili, coerenti e rispettose della vocazione del territorio.

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Progetto Salento - Analisi Politica 2009 / 2010

Dovranno essere queste le premesse sulle quali impostare un progetto di crescita di una nuova
cultura politica in grado di offrire, alla luce delle proprie competenze, con studio e passione,
risposte praticabili di sviluppo e di integrazione sociale.

5. Pari opportunità: è una questione di genere!

“Progetto Salento” sposa la “sfida” delle Pari Opportunità ed in questa direzione individua nei
termini “uguaglianza/diversità” le parole chiave dell’impegno che l’associazione intende assumere
al fine di integrare i problemi delle donne nell’elaborazione delle politiche locali, nazionali ed
europee.
Scegliere di occuparsi delle dinamiche e delle problematiche legate alle pari opportunità,
promuovere iniziative volte alla valorizzazione della differenza di genere “uomo/donna” e attivare
quei processi necessari ad incoraggiare un sempre maggiore impegno della “donna” nei settori
dell’economia, della politica, della formazione, della scienza, della cultura in una dimensione
conciliativa tra la sua naturale vocazione (madre) e le sue aspirazioni professionali è un dovere.
L’elaborazione di azioni positive volte a promuovere la parità uomo-donna ed il rispetto del
principio di non discriminazione di genere nei settori su indicati consentirà di rispondere
positivamente alle sollecitazioni che provengono da più parti su questa materia.
Parlare di differenze di genere diventa fondamentale per una società che intende promuovere la
parità dei generi; e si parla volutamente di differenza di genere, e non di differenze di sesso,
perché l’adozione della parola “genere” comporta l’assunzione complessiva di valori, sensibilità,
orientamenti, comportamenti, che nella storia e nelle diverse culture sono venuti caratterizzando,
sotto il profilo antropologico-culturale, la differenza "prima" tra gli esseri umani, cioè la differenza
tra donna e uomo.
Frasi come “Le donne esigono pari dignità e riconoscimento del ruolo politico” sono frasi che
codificano un sentimento di disagio, una situazione di sperequazione di opportunità tra i due generi,
fondamentalmente, prodotta da “modelli di tipo culturale e sociale” che di fatto ostacolano il
“nuovo protagonismo” delle donne anche in politica.
Appare chiaro, altresì, che assecondare un siffatto desiderio di “riscatto”, attraverso una politica di
“contrapposizione”, non sarebbe propriamente responsabile data la natura non tangibile e non
materialmente eliminabile di ciò che discrimina; si tratta infatti di concetti e impostazioni mentali
insiti nella cultura, nella tradizione, nell’etica della comunità italiana, in particolare, meridionale, per
cui un eventuale tentativo di regolamentazione sarebbe già di per se stesso portatore di
discriminazione e non sortirebbe gli effetti voluti.
Quanto statuito dalla nostra Carta Costituzionale in materia “Le leggi rimuovono ogni ostacolo che
impedisce la piena parità delle donne e degli uomini nella vita sociale, culturale ed economica e
promuovono la parità di accesso alle cariche elettive" può certamente costituire un punto di partenza.
A questo deve però necessariamente fare seguito un processo di assunzione di responsabilità
soprattutto da parte degli uomini di partito a fornire gli spazi necessari per un impegno delle

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Progetto Salento - Analisi Politica 2009 / 2010

donne in politica, ma anche una partecipazione convinta e determinata da parte delle donne a
voler essere protagonista della politica a pari condizioni.
Sulla scorta di queste premesse, l’associazione “Progetto Salento” intende muovere i primi passi
attraverso un percorso che consenta di giungere all’affermazione di una reale uguaglianza di
opportunità tra i due generi, a partire proprio dagli ambiti della politica che per antonomasia
dovrebbero essere deputati ad approfondire e promuovere la differenza e la peculiarità di
“genere”.
In tale direzione, è fondamentale effettuare un’azione di informazione (tramite iniziative culturali di
vario tipo), di sensibilizzazione (attraverso un serio coinvolgimento delle donne nelle dinamiche
associative) e di diffusione di una “cultura di genere”, che conduca ad un’efficace e proficua
integrazione e concertazione delle componenti maschile e femminile, per garantire a ciascuno la
fruizione libera e democratica di “diritti e opportunità” nella vita quotidiana, nel rispetto delle
differenze (in primis quella di genere, ma anche quelle legate all’età, all’etnia, alle preferenze
sessuali).

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