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I FIGLI POLTRONI

Questa storia narra di due fratelli che non hanno mai voglia di fare niente, mentre i suoi genitori
lavorano tutto il giorno. Suo padre si alza la mattina presto e fa sempre più chiasso possibile, per
svegliare i suoi due figli. La madre si alza con lui e inizia a pulire casa. Il padre inizia così a chiamare
i suoi figli e a dirgli che c’è da lavorare nel campo, da raccogliere frutti, ortaggi eccetera, ma i due
non ne vogliono sapere. Così il padre dopo averli chiamati per più di cinque volte, si dà per vinto e
va via da solo. La madre li sveglia poi alle dieci di mattina, ma loro continuano a dormire e si alzano
solo dopo mezz’ora, verso le undici. Scendono le scale e fanno colazione col latte e pane. Andrea
legge spesso libri, di differenti materie e lingue, ma non è così bravo. Suo fratello Pietro invece va
tutto il giorno in giro per il paese specialmente a vedere gli altri a giocare a biliardo, al bar Imperia.
Lui non gioca perché non è capace e non scommette perché non ha soldi. I loro amici hanno molte
aziende e attività, ma nessuno li invita perché sanno che loro sono due fannulloni. Il giorno a
pranzo i due mangiano zitti, mentre a cena Pietro non torna quasi mai, ma torna verso le due di
notte, e, una volta arrivato a casa, lui e suo fratello parlano di ciò che accade in città fino a che non
gli viene sonno.

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