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1. Campo di applicazione
Con l'aggiornamento del D.Lgs. 152/2006 vengono aumentate ed ampliate le categorie di installazioni per
cui è prevista l’Autorizzazione Integrata Ambientale.
L’estensione del campo di applicazione interessa molte categorie, ma soprattutto:
Gestione dei Rifiuti, dove sono state incluse numerose nuove categorie di impianti.
Industria Chimico-Farmaceutica, dove l’eliminazione della dicitura “di base” va ad includere - ad esempio
3. Baseline Report
Il D.Lgs. 46/2014 introduce una Relazione di Riferimento (Baseline Report) sullo stato di qualità di suolo e
acque sotterranee.
Dati alcuni requisiti, tra cui la produzione, l’utilizzo o lo scarico di sostanze pericolose, viene prevista una
Relazione di Riferimento che definisce lo stato qualitativo di suolo e sottosuolo al momento della richiesta di
autorizzazione. Tale documento diviene parte integrante dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e
deve essere presentato unitamente alla domanda di autorizzazione oppure in occasione di rinnovo delle
autorizzazioni già in essere.
Leggi anche: Il D.M. 272/2014 e le scadenze per la Relazione di Riferimento di impianti in AIA
4. BAT Conclusion
Vengono definite e descritte in appositi documenti (BAT Conclusion) le prestazioni ambientali ottenibili
con l’applicazione delle migliori tecniche disponibili, in particolare vengono definiti i livelli di emissione
autorizzabili ( BAT-AEL, BAT-Associated Emission Levels) per ciascuno dei settori presi in esame.
Questi documenti costituiscono il riferimento vincolante derivato dall’analisi dei BREF(Bat REFerence
document) introducendo indicazioni univoche per quanto riguarda le migliori tecniche disponibili da prendere in
considerazione ed i relativi limiti emissivi applicabili. Attualmente le BAT Conclusion pubblicate sono 5: per
i settori dove non sono ancora state elaborate, è previsto il riferimento alle conclusioni presenti nei BREF
esistenti.
5. Durata
Il D.Lgs. 152 06 aggiornato estende la durata del periodo autorizzativo.
Il rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), precedentemente previsto ogni 5 anni, viene fissato
a:
10 anni;
Sono molte le domande che è possibile porsi a fronte delle numerose novità introdotte:
Come valutare se sono soggetto ad Autorizzazione Integrata Ambientale a seguito di queste novità?
Quanto tempo ci vuole per preparare la domanda di autorizzazione? Riesco ad essere pronto entro il 7
settembre 2014?
Come posso capire se devo presentare la Relazione di Riferimento sul suolo e le acque sotterranee?
Se gestisco attività tecnicamente connesse ad impianti AIA, ad esempio impianti di trattamento reflui, cosa
Una tra le principali modifiche introdotte dal D.Lgs. 46/2014 è sicuramente la modifica dell’Allegato VIII alla
Parte Seconda del D.Lgs 152/06, che vede un sostanziale allargamento del campo di applicazione
dell’Autorizzazione Integrata Ambientale.
A fronte di alcune attività che escono dalla disciplina AIA (per esempio le imprese che producono resine,
definizione ora ristretta alle sole resine epossidiche) numerose altre entrano invece per la prima volta, in
particolare nel settore rifiuti.
Per tutte le attività nuove entranti è stato fissato il termine del 7 settembre 2014 per la presentazione della
domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale e nello stesso tempo sono state inasprite le sanzioni per gli
inadempienti (D.Lgs 46/2014: art. 29-decies, comma 9; art. 29 - quattuordecies)
Ma andiamo nel dettaglio: di seguito presentiamo un’analisi comparativa tra l’elenco di attività soggette ad
AIA come si presentava prima dell’11 Aprile 2014 (data dell’entrata in vigore del D.Lgs 46/2014) e lo stesso
elenco di attività così come lo troviamo oggi.
Introduzione
La parte introduttiva dell’Allegato VIII resta sostanzialmente invariata rispetto al testo precedente, aggiunge
però alcune specifiche tra cui:
industriale che preveda una trasformazione chimica o biologica (e questa è già una novità): sono
pertanto escluse, ad esempio, quelle attività che prevedono solo la miscelazione di prodotti chimici;
Il rapporto tra le attività di gestione rifiuti elencate nell’allegato in questione e quelle descritte negli
allegati B e C della parte Quarta del D.Lgs. 152/06 è valutato autonomamente dall’autorità competente;
competente: in sostanza il decreto non specifica delle soglie precise oltre le quali la produzione chimica
rientra in AIA. A nostro parere si potrebbe supporre che venga considerata scala industriale qualsiasi
1. Attività Energetiche
Per quanto riguarda le attività del settore energetico, l’aggiornamento del D.Lgs. 152/2006 a seguito del
recepimento della Direttiva IED sulle emissioni industriali introduce alcune modifiche al campo di applicazione
dell’AIA:
Specifica che sono incluse le installazioni per la combustione di combustibili con potenza “pari o
Riguardo gli impianti di gassificazione o liquefazione, oltre al carbone vengono inclusi anche altri
Sulle attività localizzate su piattaforme off-shore viene specificato che sono escluse quelle che non
effettuano scarichi.
PRIMA DOPO
1.1 Impianti di combustione con 1.1. Combustione di combustibili in installazione con una potenza termica nominale totale pari o
potenza termica di combustione superiore a 50 MW
di oltre 50 MW.
1.2. Raffinerie di petrolio e di 1.2. Raffinazione di petrolio e di gas
gas.
1.3. Cokerie. 1.3. Produzione di coke
1.4. Impianti di gassificazione e 1.4. Gassificazione o liquefazione di:
liquefazione del carbone.
a) carbone;
b) altri combustibili in installazioni con una potenza termica nominale totale pari o
superiore a 20 MW.
1.4-bis terminali di 1.4-bis attività svolte su terminali di rigassificazione e altre installazioni localizzate in mare su
rigassificazione e altri impianti piattaforme off-shore, esclusi quelli che non effettuino alcuno scarico (ai sensi del Capo II del
localizzati in mare su Titolo IV alla Parte terza) e le cui emissioni in atmosfera siano esclusivamente riferibili ad
piattaforme off-shore; impianti ed attività scarsamente rilevanti di cui alla Parte I dell'allegato IV alla Parte quinta.
Sono aggiunte le attività di produzione di ossidi di magnesio in forni con capacità > 50 t/g
La soglia oltre la quale sono incluse le attività di fabbricazione di prodotti ceramici resta a 75 t/g, vengono
però eliminate le altre opzioni presenti in precedenza (forno > 4mc, densità colata > 300 kg/m3)
PRIMA DOPO
3.1. Impianti destinati alla produzione di clinker (cemento) in forni rotativi la cui 3.1. Produzione di cemento, calce viva e ossido di
capacità di produzione supera 500 tonnellate al giorno oppure di calce viva in magnesio
forni rotativi la cui capacità di produzione supera 50 tonnellate al giorno, o in
altri tipi di forni aventi una capacità di produzione di oltre 50 tonnellate al
giorno.
a) Produzione di clinker (cemento) in forni rotativi
la cui capacità di produzione supera 500 Mg al
giorno oppure altri forni aventi una capacità di
produzione di oltre 50 Mg al giorno;
b) produzione di calce viva in forni aventi una
capacità di produzione di oltre 50 Mg al giorno;
c) produzione di ossido di magnesio in forni
aventi una capacità di produzione di oltre 50
Mg al giorno.
3.2. Impianti destinati alla produzione di amianto e alla fabbricazione di prodotti 3.2. Produzione di amianto o fabbricazione di
dell'amianto. prodotti dell'amianto
3.3. Impianti per la fabbricazione del vetro compresi quelli destinati alla 3.3. Fabbricazione del vetro compresa la
produzione di fibre di vetro, con capacità di fusione di oltre 20 tonnellate al produzione di fibre di vetro, con capacità di fusione
giorno. di oltre 20 Mg al giorno
3.4. Impianti per la fusione di sostanze minerali compresi quelli destinati alla 3.4. Fusione di sostanze minerali compresa la
produzione di fibre minerali, con una capacità di fusione di oltre 20 tonnellate al produzione di fibre minerali, con una capacità di
giorno. fusione di oltre 20 Mg al giorno
3.5. Impianti per la fabbricazione di prodotti ceramici mediante cottura, in 3.5. Fabbricazione di prodotti ceramici mediante
particolare tegole, mattoni, mattoni refrattari, piastrelle, gres, porcellane, con cottura, in particolare tegole, mattoni, mattoni
una capacità di produzione di oltre 75 tonnellate al giorno e/o con una refrattari, piastrelle, gres o porcellane con una
capacità di forno superiore a 4 m3 e con una densità di colata per forno capacità di produzione di oltre 75 Mg al giorno.
superiore a 300 kg/m3.
4. Industria chimica
L’ampliamento del campo di applicazione dell’AIA per il settore chimico è rappresentato dalle seguenti
modifiche al D.Lgs. 152/2006:
Viene eliminata la dicitura “di base” riferita sia alla produzione di chimici inorganici, sia alla produzione di
chimici organici, sia a quella di fitosanitari e biocidi. Con questa modifica viene pertanto chiarita l’inclusione
della produzione chimica secondaria e della chimica fine all’interno dell’ambito AIA.
La dicitura “fabbricazione prodotti farmaceutici di base” diventa: Fabbricazione di prodotti farmaceutici
Impianti di co-combustione;
Impianti di tritovagliatura;
Frantumatori di rifiuti metallici, compresi i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche e i veicoli fuori
6. Altre attività
Nel paragrafo “Altre attività” del Decreto vengono aggiunte nuove categorie e modificate alcune categorie di
attività esistenti:
600mc/giorno;
Impianti di trattamento acque reflue, a gestione indipendente, esclusi gli impianti di trattamento delle
acque reflue civili, ed evacuate da un'installazione in cui è svolta una delle attività di cui al presente
allegato.
PRIMA DOPO
6.1. Impianti industriali destinati alla fabbricazione: 6.1. Fabbricazione in installazioni industriali di:
a) di pasta per carta a partire dal legno o da altre materie fibrose; a) pasta per carta a partire dal legno o da altre materie
fibrose;
b) di carta e cartoni con capacità di produzione superiore a 20 b) carta o cartoni con capacità di produzione superiore a 20
tonnellate al giorno; Mg al giorno;
c) uno o più dei seguenti pannelli a base di legno:
pannelli a fibre orientate (pannelli OSB), pannelli
truciolari o pannelli di fibre, con una capacità di
produzione superiore a 600 m3al giorno.
6.2. Impianti per il pretrattamento (operazioni di lavaggio, 6.2. Pretrattamento (operazioni di lavaggio, imbianchimento,
imbianchimento, mercerizzazione) o la tintura di fibre o di tessili la mercerizzazione) o tintura di fibre tessili o di tessili la cui
cui capacità di trattamento supera le 10 tonnellate al giorno. capacità di trattamento supera le 10 Mg al giorno.
6.3. Impianti per la concia delle pelli qualora la capacità di 6.3. Concia delle pelli qualora la capacità di trattamento
trattamento superi le 12 tonnellate al giorno di prodotto finito. superi le 12 Mg al giorno di prodotto finito.
6.4: 6.4.
a) Macelli aventi una capacità di produzione di carcasse di oltre 50 a) Funzionamento di macelli aventi una capacità di
tonnellate al giorno; produzione di carcasse di oltre 50 Mg al giorno;
b) Trattamento e trasformazione destinati alla fabbricazione di b) Escluso il caso in cui la materia prima sia esclusivamente il
prodotti alimentari a partire da: materie prime animali (diverse dal latte, trattamento e trasformazione, diversi dal semplice
latte) con una capacità di produzione di prodotti finiti di oltre 75 imballo, delle seguenti materie prime, sia trasformate in
tonnellate al giorno ovvero materie prime vegetali con una capacità precedenza sia non trasformate destinate alla fabbricazione
di produzione di prodotti finiti di oltre 300 tonnellate al giorno (valore di prodotti alimentari o mangimi da:
medio su base trimestrale);
1) solo materie prime animali (diverse dal semplice latte) con
una capacità di produzione di prodotti finiti di oltre 75 Mg al
giorno;
2) solo materie prime vegetali con una capacità di produzione
di prodotti finiti di oltre 300 Mg al giorno o 600 Mg al giorno
se l'installazione è in funzione per un periodo non
superiore a 90 giorni consecutivi all'anno;
3) materie prime animali e vegetali, sia in prodotti
combinati che separati, quando, detta "A" la percentuale
(%) in peso della materia animale nei prodotti finiti, la
capacità di produzione di prodotti finiti in Mg al giorno è
superiore a;
— 75 se A è pari o superiore a 10; oppure
— [300 — (22,5 × A)] in tutti gli altri casi
L'imballaggio non è compreso nel peso finale del
prodotto.
c) Trattamento e trasformazione del latte, con un quantitativo di latte c) Trattamento e trasformazione esclusivamentedel latte,
ricevuto di oltre 200 tonnellate al giorno (valore medio su base con un quantitativo di latte ricevuto di oltre 200 Mg al giorno
annua). (valore medio su base annua).
6.5. Impianti per l'eliminazione o il recupero di carcasse e di residui 6.5. Lo smaltimento o il riciclaggio di carcasse o di residui di
di animali con una capacità di trattamento di oltre 10 tonnellate al animali con una capacità di trattamento di oltre 10 Mg al
giorno. giorno.
6.6. Impianti per l'allevamento intensivo di pollame o di suini con più 6.6. Allevamento intensivo di pollame o di suini:
di:
a) 40.000 posti pollame; a) con più di 40000 posti pollame;
b) 2.000 posti suini da produzione (di oltre 30 kg), o b) con più di 2000 posti suini da produzione (di oltre 30 kg); o
c) 750 posti scrofe. c) con più di 750 posti scrofe.
6.7. Impianti per il trattamento di superficie di materie, oggetti o 6.7. Trattamento di superficie di materie, oggetti o prodotti
prodotti utilizzando solventi organici, in particolare per apprettare, utilizzando solventi organici, in particolare per apprettare,
stampare, spalmare, sgrassare, impermeabilizzare, incollare, stampare, spalmare, sgrassare, impermeabilizzare, incollare,
verniciare, pulire o impregnare, con una capacità di consumo di verniciare, pulire o impregnare, con una capacità di consumo
solvente superiore a 150 kg all'ora o a 200 tonnellate all'anno. di solventi organici superiore a 150 kg all'ora o a 200 Mg
all'anno.
6.8. Impianti per la fabbricazione di carbonio (carbone duro) o grafite 6.8. Fabbricazione di carbonio (carbone duro) o grafite per
per uso elettrico mediante combustione o grafitizzazione. uso elettrico mediante combustione o grafitizzazione.
6.8-bis. Cattura di flussi di CO2 provenienti da impianti che rientrano 6.9. Cattura di flussi di CO2 provenienti da installazioni che
nel presente allegato ai fini dello stoccaggio geologico a norma del rientrano nel presente Allegato ai fini dello stoccaggio
decreto legislativo di recepimento della direttiva 2009/31/Ce in geologico in conformità decreto legislativo 14 settembre
materia di stoccaggio geologico di biossido di carbonio. 2011, n. 162.
6.10. Conservazione del legno e dei prodotti in legno con
prodotti chimici con una capacità di produzione
superiore a 75 m3 al giorno eccetto il trattamento
esclusivamente contro l'azzurratura.
6.11. Attività di trattamento a gestione indipendente di
acque reflue non coperte dalle norme di recepimento
della direttiva 91/271/Cee, ed evacuate da un'installazione
in cui è svolta una delle attività di cui al presente
allegato.
Conclusioni
A conclusione di quanto riportato possiamo dire che il recepimento della Direttiva Europea 2010/75/EU, tra le
altre cose, ha portato ad un sostanziale allargamento dell’ambito di applicazione dell’Autorizzazione
Integrata Ambientale.
Tra i settori industriali coinvolti sicuramente quelli che hanno subito le modifiche più significative sono:
Il settore della gestione dei rifiuti, con l’ingresso in AIA di nuove categorie di impianti di trattamento, come
Il settore dell’industria chimica, con l’estensione dell’assoggettabilità ad AIA anche alle produzioni di
prodotti intermedi, purchè a scala industriale e purchè prevedano una trasformazione chimica o biologica;
Il settore del legno, con l’ingresso in AIA dei produttori di pannelli, quando la produzione supera i 600 mc al