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autore: PAOLO CATTI

FATTURAZIONE ELETTRONICA AL PUNTO


DI NON RITORNO: SIAMO PRONTI?
Un “dialogo” sulla Fatturazione Elettronica, obbligata a partire dal 1 gennaio 2019,
che contrappone due punti di vista: uno più ignaro, l’altro più informato. In quale riconoscersi?
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Ci siamo accorti del cambiamento


IL CICLO
che sta per arrivare? DELL’ORDINE
Tutte quelle imprese che per anni
hanno intercettato stancamente
FORNITORE CLIENTE

ORDINE
l’invito* a digitalizzare il loro ciclo
Composizione Riconciliazione ordine
Ordine-Consegna-Fatturazione-Pagamento dellʼordine e conferma ordine
e che finora hanno scelto più o meno CONSEGNA
consapevolmente di rimandare Composizione Riconciliazione DTT, notifica
o di affrontare “più avanti” o e avviso ricezione merci
di spedizione e conferma ordine
con più calma” questo importante passaggio,
FATTURA

FONTE, CONCEPT & GRAPHICS by NetworkDigital360


hanno presente che siamo arrivati
Composizione Archiviazione
al … punto di non ritorno? fattura fattura

INCASSO

Composizione Archiviazione


ordine estratti
di pagamento conto
*Invito accorato mosso anche da chi scrive,
che ha cercato di dare il proprio contributo con viste sui benefici
e/o sensibilizzando all’urgenza culturale sul tema SISTEMA BANCARIO
FATTURAZIONE ELETTRONICA AL PUNTO DI NON RITORNO: SIAMO PRONTI? | 3 |

Attraverso un (molto verosimile… quasi reale?) confronto tra un interlocutore “ignaro”


(potrebbe essere un imprenditore o un uomo di azienda, più in generale) e un interlocutore
“informato” sul tema, proviamo ad approfondire l’impatto potenziale dell’obbligo
di Fatturazione Elettronica previsto per legge e che entrerà in vigore
nel nostro Paese dal 1 gennaio 2019.
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Guardi, quest’obbligo non può


proprio riguardare anche me,
che non lavoro con la PA:
E invece, riguarderà tutti e ciascuno. Si tratta di un
obbligo che modifica profondamente i formati e
le modalità di trasmissione di qualsiasi tipo di Fattu-
altrimenti ne avrei sentito
parlare, non crede? ra, tranne quelle rivolte alla PA in quanto già diventate
elettroniche da anni: Fatture B2b (cioè tra imprese tra
artigiani, tra professionisti … chiunque), bollette, non-
ché “facoltà” di scambio elettronico anche per scontrini
e ricevute. Qualsiasi documento a valenza fiscale emes-
so per riscuotere il prezzo di una cessione di beni o di
una prestazione di servizi dovrà essere prodotto attra-
verso “Fatturazione Elettronica”. A onor del vero, sono
esentati dall’obbligo i cosiddetti “minimi” (piccolissime
imprese dal fatturato molto molto basso), che potran-
no non emetterle. Tuttavia, molto ragionevolmente, le
riceveranno comunque: quindi, che sia attivo o che sia
passivo, quest’obbligo riguarderà proprio tutti nel no-
stro Paese. Meglio informarsi, soprattutto nel caso non
ne abbia ancora sentito parlare…
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Beh, d’accordo. Farò


la Fatturazione Elettronica.
Manderemo le email con
in allegato le fatture in PDF!
Per la verità, mi sa anche
che lo facciamo già...
Dunque, siamo pronti!

E hm, no... non si tratta di questo. La Fatturazione Elettronica obbligatoria richiede la produzione di un file
XML caratterizzato da informazioni specifiche, proprio come la Fatturazione Elettronica obbligatoria
verso la PA. L’emissione della Fattura si ottiene se la si invia al Sistema di Interscambio - SdI (lo stesso che rice-
ve le Fatture per la PA), indicando il riferimento esplicito del destinatario cui va recapitata (codice destinatario
o indirizzo di PEC). Quindi, la Fatturazione Elettronica può essere emessa e ricevuta solo «utilizzando SdI» e
(per ora) solo attraverso il formato XML PA oggi in vigore (DM 55/2013). Qualsiasi fattura prodotta diversa-
mente (in carta, o altri formati) o che non passa da SdI si ha, molto semplicemente, per “non emessa”.
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Ma che senso ha tutto questo?!?


Perché si profila all’orizzonte
un adempimento di queste pro-
porzioni (e totalmente inaspettato),
che impatterà così tanto sui pro-
cessi e sulle priorità di investi-
mento della mia impresa?!?

Q uesta “novità” si profila all’orizzonte, per la verità,


già da molto tempo... Se ne parla, tra addetti ai la-
vori, da oltre 10 anni. E se ne parla, in chiave comunicati-
va, per cercare di diffondere l’opportunità dietro a questa
evoluzione attesa, da quasi altrettanto. Non c’è niente di
nuovo: c’è che ora sta per succedere.
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D’accordo, ma riflettiamo: la Fattura


è un problema della contabilità. È
una cosa che riguarda il commercialista
ed è l’ultimo dei problemi
del business (soprattutto il mio).
Se mai diventasse una priorità,
allora arriverà anche alla mia
attenzione e vedrò che cosa fare.
Tanto non potrà mai essere un
cambiamento troppo rilevante!

I n questo modo, però, non teme di affrontare questo ob-


bligo come se fosse un mero adempimento? Come un
problema da dover smarcare piuttosto che come un’oppor-
tunità da poter cavalcare?
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Ma se è un obbligo: per forza


è un adempimento! Non
c’è altra possibile chiave di
lettura. Se qui in Italia siamo
tutti matti e vogliamo creare
problemi alle imprese che
cercano di fare business e
produrre lavoro, io che ci
posso fare?

N o dai, questo non è l’approccio corretto… Proviamo a focalizzarci sulla Fatturazione Elettronica
e cerchiamo di vedere dove sta l’opportunità. Partiamo dall’attivo, cioè dalle fatture emesse: le
informazioni che stanno sulle vostre Fatture attive derivano da esiti di consegna o di erogazione di ser-
vizi; e a loro volta queste informazioni derivano da quelle presenti nei vostri documenti di trasporto e
prima ancora presenti negli ordini dei clienti e nelle vostre conferme d’ordine che ricevete, no?
E lato Passivo vale la stessa cosa: le Fatture che ricevete devono “battere” con quello che avete accettato
di ricevere alla consegna, o con quello che ritenete sia l’avanzamento nei servizi che vi sono erogati…
a ritroso, ricostruendo coerenza con quanto avete ordinato ai vostri stessi fornitori. Ecco: questo susse-
guirsi delle medesime informazioni nei documenti che rappresentano le tappe di una transazione non
le suggerisce che forse si può provare ad automatizzare qualcosa e portare un po’ di innovazione e di
digitalizzazione tra lavori manuali e sistemi informatici tradizionali se non addirittura vecchiotti?
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Che cosa intende dire?

I ntendo dire che in un mondo sempre più digitale, l’uomo deve


dedicarsi ad attività a valore aggiunto e non rincorrere infor-
mazioni che si susseguono moltiplicandosi nel “mare magnum” dei
documenti aziendali con l’obiettivo di ricostruire scenari, in que-
sto caso contabili, difficili e frastagliati. Le tecnologie consentono
di incanalare le informazioni all’interno di “flussi”, che aiutano chi
operativamente segue questi processi e, spesso, addirittura sostitu-
iscono al controllo umano un più efficace e automatico “controllo
digitale” (almeno sui grandi numeri!). Intendo dire che tra i vari
passaggi “naturali” del ciclo Ordine-Consegna-Fatturazione-Paga-
mento, la Fatturazione Elettronica è presente e rappresenta un ele-
mento cruciale. Intendo dire che se si affronta il tema da un punto
di vista diverso da quello dell’adempimento, è possibile staccarsi
dalla sola Fatturazione Elettronica vista come un “obbligo vessato-
rio” e si possono porre le basi per costruire un ciclo digitale inte-
grato, veloce e smart che consente di risparmiare tempo e denaro.
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Sta cercando di dirmi che


l’obbligo di Fatturazione
Elettronica è stato fatto
da una specie di “burocrate
benefattore” interessato solo
a migliorare i processi e
il business delle imprese?

N o, non esageriamo: la Fatturazione Elettronica obbligatoria è stata voluta dal legislatore italiano per
andare incontro a un’esigenza espressa da quello Europeo, intenzionato a porre le basi per creare il
Mercato Unico Digitale Europeo entro il 2020. L’obbligo nasce dalla “visione” di voler cambiare il rappor-
to tra l’Agenzia delle Entrate e i contribuenti: in poche parole ponendo quest’ultima in ottica di servizio
verso i contribuenti onesti piuttosto che di controllo verso gli evasori. L’obbligo è stato fatto per creare
efficienza nei processi di verifica, attestare l’esistenza delle Fatture e contrastare l’evasione, introducendo
uno strumento rigido (la leva digitale) per rafforzare le regole e provare a migliorare le procedure, andatesi
distorcendo negli anni per via di un quadro normativo complesso). È stato proposto l’obbligo per cambiare
davvero e profondamente le cose e dare il via a possibili dinamiche virtuose di semplificazione.
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Bella semplificazione! Intan-


to prima era tutto più chiaro
e non costava nulla: ora si
dovrà pagare per emettere
fatture! E poi, mi pare che
siano tutte motivazioni che
spiegano bene l’adempimen-
to, non certo l’opportunità…
si è forse ricreduto?

T anto per cominciare, non è vero che prima era tutto


più chiaro e non costava nulla. Semplicemente anni
di operatività avevano formato consapevolezza e malizie in
persone dedicate a trascrivere dati. Persone la cui attività era
talmente indispensabile, da non far immaginare neanche
che potessero rappresentare un “costo evitabile” per le atti-
vità che svolgevano. In secondo luogo, anche se temo di co-
minciare a diventare antipatico, no: non mi sono ricreduto,
mi sono informato. E informandomi ho capito che da questo
passaggio, che ha le caratteristiche del passaggio “epocale”,
possono derivare interessanti benefici. A patto di riuscire a
vederli e di muovere verso di loro, senza aspettare che arri-
vino da soli, altrimenti non arriveranno.
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L ato Attivo, significa muovere decisi verso Fatture


Elettroniche, che nascono digitali e si conservano
elettronicamente. Oggi sembra un modo diverso per pro-
durre un file, ma col tempo diventerà un modo diverso
Sembra interessante… di gestire le informazioni sulle transazioni. Lato Passivo,
e quali sarebbero
questi benefici? significa ricevere file in formato elettronico strutturato:
quindi significa evitare di doverli ricopiare a mano all’in-
terno di un sistema, visto che è possibile leggerli e control-
larli direttamente non appena arrivano. Significa togliere
il data entry e dedicare il tempo delle persone a controllare
la correttezza dei dati piuttosto che a scrivere su una tastie-
ra. Nell’insieme, significa digitalizzare completamente,
nell’emissione e nella conservazione, una fase cardine del
Ciclo dell’Ordine, quella di Fatturazione, che non può non
innescare il desiderio di produrre le Fatture a partire da
altri dati che derivano da specifici eventi: esiti di consegne,
conferme d’ordine, ordini … Inoltre, significa risparmia-
re! Lo si spiega nell’infografica qui di seguito.
FATTURA | 13 |

FATTURAZIONE ELETTRONICA
AL PUNTO DI NON RITORNO: SIAMO PRONTI?
CONCEPT & GRAPHICS by NetworkDigital360 2018
Fonte: Osservatorio
Quanti conoscono i benefici della fatturazione elettronica e, più in generale, Fatturazione Elettronica
ed eCommerce B2B
della digitalizzazione di tutti i processi di relazione con clienti e/o fornitori? della School of Management
del Politecnico di Milano

Il beneficio ottenibile passando da un processo tradizionale basato su carta alla fatturazione elettronica, per organizzazioni che
12.
3.1
5
producono/ricevono un volume di fatture superiore alle 3.000 Fatture/Anno si assesta tra i 7,5 e gli 11,5 euro a fattura
0
€7

Questo beneficio deriva in larga parte da risparmi legati alla riduzione dell’impiego di manodopera per:
FATTURA L’attività di stampa La gestione della relazione con il cliente La conservazione digitale
Tempi dedicati a capire se la fattura è effettivamente arrivata, Risparmi legati all’eliminazione dei costi di gestione

€ e imbustamento se è stata presa in carico, se e quando verrà pagata e così via dell’archivio cartaceo

Traslando questa stima anche su chi gestisce un numero inferiore di Fatture/anno, guardando alle sole componenti fondamentali legate alla FATTURAZIONE ATTIVA
(Composizione, Stampa e Consegna della Fattura al cliente, Conservazione esclusa) il costo del processo tradizionale* per la produzione di una fattura si aggira in questi range:

12.3.15

€70
SU CARTA SU CARTA DIGITALE
E SPEDITA E CONSEGNATA @ CON FILE ALLEGATO
VIA POSTA CARTACEA A MANO A UNA EMAIL O PEC

tra 2,9 e 3,7 €/Fattura tra 2,6 e 3,5 €/Fattura tra 1,8 e 2,4 €/Fattura *costo comprensivo
della manodopera dedicata all’attività

Fare Fatturazione Elettronica comporta un sostanziale ripensamento delle logiche di gestione della Fatturazione Attiva. Sempre con riferimento alle sole attività legate al fare la
fattura, ai 3 scenari succitati ne possono subentrare altri 3, il cui costo diretto per il fornitore è rispettivamente pari a:

UPLOAD DI DOCUMENTO DATA ENTRY GENERAZIONE XML FATTURAPA


FATTURA (O PACCHETTO DI DOCUMENTI) SU FORM WEB DIRETTAMENTE DA GESTIONALE
SU WEB DA CUI SI GENERA E INVIO A SISTEMA DI INTERSCAMBIO
XML FATTURAPA TRAMITE PEC
tra 0,9 e 1,2 €/Fattura tra 1,3 e 1,7 €/Fattura tra 1,4 e 1,8 €/Fattura
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È così che si fanno passi consapevoli per eliminare processi amministrativi a nessun
valore aggiunto, legati alle transazioni. Oltretutto in un contesto di Fatturazione Elet-
tronica diffusa diventa anche più semplice per tutti offrire e fruire di servizi di anticipo
Fatture, di Dynamic Discount, di Reverse Factoring evoluto… si tratta di servizi a supporto
della gestione del Capitale Circolante, che permettono alle imprese di finanziarsi sulla base
delle loro stesse relazioni di business all’interno delle filiere in cui operano. Questo percorso
di digitalizzazione del B2b (la digital B2B transformation), coordinato con quanto sta ar-
rivando dall’Europa, consentirà davvero di ambire al sogno di un Mercato Unico Digitale
Europeo: un ecosistema condiviso e accessibile che permette lo scambio di merci e servizi
in tutta l’Unione Europea. Per dipingere un quadro, oggi difficile da vedere, servono tutti
i colori disponibili: un Fisco al servizio del contribuente che introduce soluzioni digitali e
di riflesso supporta la crescita culturale digitale delle imprese, in un percorso orientato alla
creazione delle condizioni di efficienza necessarie per ricostituire la competitività sistemica
della nostra economia. È uno dei porti di attracco della trasformazione digitale in atto.
FATTURAZIONE ELETTRONICA AL PUNTO DI NON RITORNO: SIAMO PRONTI? | 15 |

Si, immagino:
ne riparleremo
tra 200 anni!

N o: inizieremo a vederlo a partire dal 2020. L’Euro-


pa sta lavorando da anni per porre le basi del suo
stesso Mercato Unico Digitale. Quindi ha in gran parte già
definito regole tecniche e regole giuridiche per abilitare e
favorire la digitalizzazione nelle relazioni tra clienti e for-
nitori. Esistono ormai standard di riferimento condivisi,
esistono regole e obblighi per le PA Europee che portano
alla convergenza verso linguaggi e modelli di lavoro uni-
voci e ben definiti. Così come esistono commissioni e pro-
getti che hanno lavorato per anni e hanno ormai concluso
le loro attività, arrivando a risultati chiari che oggi rappre-
sentano dei riferimenti importanti per l’innovazione nor-
mativa che guarda all’innovazione digitale.
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Quindi secondo lei questa


Fatturazione Elettronica
non è l’ennesimo
adempimento, ma è l’inizio
di una serie di cambiamenti
più o meno obbligati
e digitali?

I o la trovo una lettura più coerente. Infatti, il legi-


slatore Europeo, così come quello nazionale, sta
lavorando alacremente per cambiare norme e model-
li di riferimento e promuovere un ecosistema sempre
più digitale. Il regolamento eIDAS, il GDPR, il Public
Procurement, i lavori sul DDT Elettronico, così come
quelli sulla Fatturazione Elettronica… sono tutti esem-
pi concreti di cambiamenti in atto con scadenze vici-
nissime, che puntano a definire regole e modelli per le
organizzazioni in un mondo sempre più digitale.
FATTURAZIONE ELETTRONICA AL PUNTO DI NON RITORNO: SIAMO PRONTI? | 17 |

Ma … io proprio
non sapevo. Torniamo alla

I
Fatturazione Elettronica:
quindi è tutto pronto
nvertiamo la domanda: lei e la sua azienda siete pronti? Avete le compe-
per l’1 gennaio 2019? tenze interne per affrontare questo cambiamento con la visione adatta e
consapevole della sequenza più efficace per la sua azienda su come affronta-
re i diversi passaggi di questa trasformazione? Oppure, sapete dove andare a
prendere le competenze che vi mancano? Sapete distinguere la soluzione per
voi più favorevole e prospettica da una costosa e limitata? Avete mosso i pri-
mi passi verso la digitalizzazione del ciclo dell’Ordine verso i vostri partner?
Fate da tempo Conservazione Digitale (non solo di Fatture Attive o Passive)
oppure stampate ancora tutto e archiviate la carta? Avete flussi digitali per
l’approvazione delle Fatture Passive o le accompagnate a mano tra gli uffici
per raccogliere firme di approvazione, inutili quanto lente? Avete attivato
relazioni di tipo EDI con alcuni clienti e/o fornitori e sapete che cosa vi con-
sentono di fare e che cosa no? Monitorate l’efficacia dei vostri attuali sistemi
di riconciliazione? Avete adottato politiche di coinvolgimento per promuo-
vere relazioni digitali con i vostri fornitori o clienti? Avete consapevolezza
di che cosa è e può essere PEPPOL? Avete idea di come gestire le Fatture
Elettroniche che riceverete in massa a partire dal 1 gennaio?
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Eh, non credo proprio… ma


torniamo alla mia domanda:
per l’obbligo di Fatturazione
Elettronica è davvero tutto
pronto per l’1 gennaio 2019?

O nestamente… no, non ancora. Ci sono alcuni


elementi chiave che sono in via di definizione.
Tuttavia, anche qui, si sta lavorando alacremente. Asso-
ciazioni di Categoria, professionisti e Istituzioni stan-
no dimostrando grande attenzione e passione verso il
tema, come testimoniano oggi i lavori del Forum Italia-
no sulla Fatturazione Elettronica. Sono stati individuati
elementi di criticità anche forti, ma sono state fatte pro-
poste e alcune di queste si sono già dimostrate molto
efficaci. C’è un percorso da colmare, consapevolezza da
creare e rischi da prevenire ma i lavori fervono e l’im-
pegno è forte. È lo stesso impegno che anche nella sua
azienda si sta adottando per prepararsi all’obbligo?
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Eh, vabbè… me lo dica, su:


allora ci sarà una proroga,
non è così? Nuovo Governo,
le imprese non sono pronte,
i lavori da fare sono tanti…

C he posso dire… Vista la portata di questo obbligo e


la sua capacità di sconvolgere anche profondamente
prassi, abitudini e tradizioni della contabilità, la sua do-
manda è più che lecita. Tuttavia… è altamente improbabile
che ci sia una proroga. Anche perché l’Italia ha espressa-
mente, e in modo forte, richiesto all’Europa di poter fare
da “testa di ponte” sul fronte della Fatturazione Elettro-
nica, arrivando a chiedere l’autorizzazione a porre un ob-
bligo. L’Europa ha risposto dando il suo via libera. Ora,
onestamente, una proroga suonerebbe davvero difficile da
armonizzare in questo quadro.
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Non vedo vie di uscita.


Ma se non aderissimo
a questo obbligo, che cosa
potremmo rischiare?

È molto semplice: qualsiasi fattura prodotta diver-


samente (in carta, o altri formati) o che non passa
da SdI si ha per “non emessa”. Questo significa che i
tuoi clienti non potranno più pagarti. Insomma: non si
potranno più fare Fatture in altro modo.
FATTURAZIONE ELETTRONICA AL PUNTO DI NON RITORNO: SIAMO PRONTI? | 21 |

Capisco... non ero informa-


to a sufficienza. Da questo
obbligo non si esce. Esiste

S
dunque e per davvero il modo i esiste. È l’essenza del concetto di Digital Transformation, che in questo caso
per affrontare questo obbligo
non come un adempimento diventa evidente. Occorre mettere a terra un consapevole mix di formazione,
costoso ma come un’oppor-
tunità di crescita anche per strumenti e visione. La formazione serve per creare cultura digitale, organizza-
la mia azienda?
tiva e di processo: aggiornarsi, sviluppare nuove competenze, capire che scelte
si dimostrano dominanti e quali dominate, accettare che possano cambiare
davvero tante cose. Gli strumenti servono a far funzionare il processo digitale:
occorre capire quali sono già a disposizione, quali sono le alternative e quanto
costano. Sono fondamentali per costruire un percorso di adozione che possa
evolvere nel tempo verso una digitalizzazione più spinta e pervasiva, nel rispet-
to delle norme esistenti e in procinto di essere emanate. Infine, la visione è indi-
spensabile per capire da dove partire e dove arrivare: perché un ciclo dell’ordine
digitale non è solo un modo diverso di scambiare documenti, quanto piuttosto
un nuovo ambiente in cui ricostruire prassi e procedure. Ma, soprattutto, è
un’opportunità per lavorare in modo più efficace con tutti gli attori che si pos-
sono intercettare. È l’inizio di un percorso fatto di continua innovazione, le cui
direzioni si possono intuire cominciando ad agire e di conseguenza assumendo
una visione chiara e consapevole del cambiamento che si sta affrontando.
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conclusioni
Tecnologie e norme hanno fatto importanti passi avanti negli ultimi anni, mettendo a disposizione tutti gli ingre-
dienti necessari per una piena digitalizzazione dei processi B2B, di Ciclo Attivo e Passivo: Fatturazione Elettronica,
Conservazione Digitale, EDI, Portali B2B, Workflow autorizzativi, applicazioni Mobile, sistemi di Gestione Docu-
mentale e di Gestione del Rischio di Supply Chain e via dicendo.

Nello specifico, proprio il prossimo obbligo di Fatturazione Elettronica B2B previsto per l’1 gennaio 2019 (e già in
rampa di lancio per carburanti e subappalti pubblici da luglio 2018) se affrontato in modo strutturato e consapevo-
le, può portare importanti benefici tangibili e intangibili: occorre però saper risolvere questo passaggio con chia-
rezza di intenti, vivendolo come una leva per digitalizzare l’intero processo di relazione verso clienti (lato attivo) e
fornitori (Acquisti e lato passivo).

La sfida, infatti, oggi è quella di implementare gli strumenti disponibili non attraverso progetti isolati guidati
dagli adempimenti e confinati in “compartimentate logiche funzionali” ma digitalizzando l’intero processo di
relazione verso il maggior numero di clienti e/o fornitori, non escludendo anche contratti e pagamenti. Il tema
della #DigitalB2BTransformation richiede un approccio sistemico, per accompagnare le imprese nell’impostazione
dei loro progetti, affiancarle sul piano normativo e fiscale, supportarle definendo la roadmap di adozione più effica-
ce e aiutandole nella scelta dei partner prospetticamente più adeguati per cogliere tutte le opportunità disponibili.

SE HAI BISOGNO DI UN SUPPORTO, CONTATTACI: info@digitalb2btransformation.it


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PER APPROFONDIMENTI

Articoli:

Fattura elettronica: tutto ciò che devi sapere (i vantaggi, le giuste strategie) clicca qui
Fatturazione Elettronica B2B, come farla funzionare: le idee delle filiere clicca qui
Fattura elettronica B2B, ecco un modello per aiutare le aziende clicca qui
Fatturazione Elettronica B2B, il parere delle filiere: i rischi da non sottovalutare clicca qui

Siti:

FatturaPA e Sistema di Interscambio clicca qui


Info e assistenza online da parte di Agenzia delle Entrate sulla Fatturazione Elettronica clicca qui
PEPPOL Authority clicca qui
Indice delle Pubbliche Amministrazioni clicca qui
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Ingegnere gestionale, Paolo Catti è co-fondatore del gruppo di Ricerca


Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico
di Milano, in cui ha lanciato ed è stato Direttore di numerosi Osservatori,
tra cui Mobile Enterprise, Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione,
Supply Chain Finance ed eProcurement nella PA. Accanto alle attività di Ricerca
ha sempre affiancato esperienze di didattica presso il Politecnico di Milano
e la sua Graduate School of Business, il MIP. Sin dalla sua istituzione, partecipa
ai lavori del Forum italiano Fatturazione Elettronica ed eProcurement.
Oggi è Associate Partner di P4I.

Paolo Catti è anche l’autore dei disegni di questo eBook


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P4I - Partners4Innovation è la società del Gruppo Digital360 che offre servizi di Advisory e Coaching a sup-
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