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Giacomo S., Nicholas R., Elisa D., Simone Z.,Teresina Z., Gianni B., Nicoletta D., Marco B., Matteo M., Marco G., Pierina B., Maurizio Z. , Mariagrazia R., Maurizio G., Doriana C., Matteo A., Mauro C., Roberto C., GianpietroV., Damiano C., Angelo M., Donatella Z.,Valter C., Paolo L., Cristina M., Loredana D. S., Marco C., Rita F., Bruno R., Dalida Z., Lucio M., Gaetano M., Barbara B.V., Paolo C., Luciano M.

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Esiste una bellezza assoluta nei mobili di Horm. Indipendentemente dal designer che li ha proge ttati, risultano leggeri, raffinati e puri. Sono molte le ragioni di questa vitalitá: lo spessore dei
legni, i colori, la “tecnologia discreta”, l’abilitá manuale ed altro ancora. Da quando mi hanno invi tato a collaborare con l’azienda, mi sono ripetutamente interrogato sul segreto di questa bellez-
za. La conclusione è che tutto nasce dall’apertura mentale di Paolo Chiarot e Luciano Marson. Mi chiedo come sarebbero i mobili di Horm senza di loro. There is an absolute beauty in the
furniture of Horm. Whoever designer designs, their items are light, delicate and clear. There are many reasons that give such vitality in their products: thickness of wood, colors, choice of steel
components, skills of the artisans, etc. I was thinking about the reason of this Horm’s furniture beauty since when I was asked to design products for them. I came to the conclusion that it comes from the clear spirits of Paolo Chiarot and Luciano Marson.
There is no Horm furniture without their confidence in designers and their flexible and sensitive interest in new designs. Toyo Ito

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Il nome di un progetto non è maiuna etichetta casuale ma un sigillo


che lo identifica. La parola Horm signif ica “recinto sacro con diritto di asilo”,
è un’antica parola araba che traduce una visi one sacra dell’ospitalità, presente in tutte le
culture. Scegliendo questo nome i fondatori di Horm hanno voluto porre l’accento, per estensione, sul valore della casa come rifugio
sacro ed inviolabile. Lo spazio che definisce i confini del nostro privato ha subito nel tempo infinite variazioni. Per l’uomo primitivo “casa” era il complesso di tutte le terre appartenenti alla tribù, il
moderno giapponese vive a Tokyo in micro-appartamenti, ma ovunque e in tutte le lingue la parola “casa” coincide con l’idea di una sfera protetta e riservata, da vivere in modo esclusivo. Per questo
una casa non può mai essere neutra, essa ospita esigenze, abitudini, stati d’animo assolutamente uni ci.Accoglie amori, incontri, scontri, momenti di attività e momenti di riposo, tempi da vivere in soli-
tudine e tempi da condividere. E’ uno spazio flessibile e sensibile che come una membrana si chiude o si spalanca sul mondo. Horm ha scelto di essere una casa ospitale, aperta al dialogo, allo scambio
e al confronto di idee sulle sfide imposte dal rapido mutare della società e dei comportamenti. Ad animare il dibattito sono i designers, nomi prestigiosi che si muovono in ambiti diversi ma intercomunicanti come il disegno industriale, l’interior design,
l’architettura: Michela Baldessari, Mario Botta, Burtscher & Bertolini, Luciano Campolin, Carlo Cumini, Daniele Gaspardo, Gra fite Design, Gitta Gschwendtner, Makoto Hashimoto, Toyo Ito, Simone Micheli, Timo Saarnio, Alvaro Siza. I loro apporti fanno
della produzione Horm un mondo variegato di idee e di contributi originali, dove il tema conduttore è l’idea di un arredare semp lice ma raffinato, in cui gli ogg etti sono chiamati ad esprimere al meglio tutte le loro potenzialità. Perché funzionalità e bellezza non bastano: oggi a un mobil e chiediamo anche qualità meno
visibili ma indispensabili, come l’interazione con i sensi, la predisposizione ad interpretare più ruoli e il talento di farci se ntire bene in sua compagnia.

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The name of a project is never a chance label, but a seal that


identifies it.The word “Horm” means “ sacred enclosure with right of asylum”.
It is an ancient Arabic word that explains a sacr ed vision of hospitality, present in every culture.
By choosing this name, Horm’s founders meant to stress the value of home as a sacred and inviolable shelter.The space that defines
the boundaries of our privacy has changed along the time. For the primitive man, “home” was the group of all lands belonging to the tribe; the modern Japanese lives in Tokyo in micro-apartments;
but everywhere and in every language the word “home” corresponds to the idea of protected an d reserved area, to be lived in exclusively. Home can never be neutral because it holds absolutely
unique needs, habits, and moods. It gives hospitality to love, meetings, fights, moments of activity and moments of rest to be lived in loneliness or to be shared. It is a flexible and sensitive space
that, as a membrane, closes or opens on the world. Horm has chosen to be a comfortable home inclined to the exchange and confrontation of ideas arising from the challenges imposed by the fast
changes of society and behaviours. Many designers enliven the debate. Prestigious names work in different and intercommunicating fields such as industrial design, interior design, and architecture: Michela Baldessari, Mario Botta, Burtscher & Bertolini, Luciano
Campolin, Carlo Cumini, Daniele Gaspardo, Grafite Design, Gitta Gschwendtner, Makoto Hashimoto, Toyo Ito, Simone Micheli, Ti mo Saarnio, Ilona Silenti, Alvaro Siza. Their contributions allow Horm’s production to be a world full of original ideas, where the
common theme is a simple and refined furnishing in which all the objects express at best their potentialities. As functionality and beauty are never enough, today we ask furnit ure to provide less visible but necessary qualities such as the interaction with senses, the tendency to interpret different rol es, and the talent of making us feel good with
i t .

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La vitalità di un’azienda si manifestaanche nella sua capacità di comu-


nicare in modo efficace. Nel dialogo co n il pubblico Horm sperimenta formule
nuove, che la portano a farsi conoscere anche in modi inconsueti, ad esempio con la mostra
organizzata nel 2001 dall’amministrazione comunale di Oderzo, al la quale sono intervenuti il direttore della facoltà di design IUAV,
Sergio Polano, e il filosofo Massimo Cacciari. Organizzata con sale “a tema” e con l’allestimento co mpleto di un ambiente giorno e di un ambiente notte, la mostra è stata un’occasione per presen-
tare la mente e il cuore di un’azienda alla costante ricerca dell’eccellenza, non solo con i prodotti, ma anche con le idee. Le cifre del successo lo confermano: da San Francisco a Sydney, passando
per Hong Kong o Singapore i mobili Horm sono presenti nei cinque continenti, in 43 nazioni, 954 città e 1352 negozi. La carta vincente di Horm è la flessibilità dei suoi sistemi, che consentono di
“vestire” la casa su misura: il programma di tavoli United è disponibile in 20304 varianti; i conteni tori attrezzati riservano a ogni oggetto il posto giusto e dilatano lo spazio; i sistemi componibili a
giorno possono ospitare oggetti d’uso e da collezione senza problemi di resistenza al peso perché collaudati e certificati dal CATAS. Senza dimenticare le alternative offerte dall’utilizzo di due legni in cinque finiture diverse, nove laccature e
139 colori di laminato, o le novità con materiali di grande suggestione come il “legno trasparente” che fa dialogare l’int erno con l’esterno. Horm pensa l’ambiente in modo globale e propone non solo letti ma un intero “sistema notte” con
comò, guardaroba, piani di appoggio, tutti pezzi facili e perfettamente coordinabili. La stessa libertà di comporre a piacere il pa norama domestico si esprime nella zona giorno con tavoli allungabili e allargabili, sedie ergonomicamente corrette e per il relax totale, una panca e una chaise-lo ngue dalle forme sinuose e invitanti. La
novità introdotta da Horm nella visione del mobile “che vive” è stata sottolineata con diversi contributi da riviste specializz ate italiane e straniere: Interni, Domus, Casabella, Casamica, DECO Home, DDN. Tante voci per un unico racconto: l’abitare secondo Horm.

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The vigour of a company reveals itself with the capability of com-


municating in an effective way. In the dia logue with people, Horm experiments
new formulas. One of them was the organiz ation of an exhibition by the city-hall admini-
stration of Oderzo in the year 2001, to which many personalities participated; among all, the director of the Faculty of Design IUAV,
Sergio Polano, and the philosopher Massimo Cacciari.The exhibition, consisting of theme-rooms, a living area and a sleeping area, was a great occasion to present the mind and the heart of a com-
pany in constant research for excellence of products and ideas.The figures of success confirm it: fr om San Francisco to Sydney, through Hong Kong and Singapore, Horm’s furniture is present in five
continents, 43 nations, 954 cities, and 1352 stores. Horm’s winning hand is the flexibility of its systems of furniture, which allow custom-made solutions for the interior: the program of tables
United is available in 20304 versions; the equipped cabinets give every object the right place and o pen up the space; the sectional systems for the living area are weight-resistant because tested and
certified by CATAS. In addition, many alternatives are offered by two woods in five different finishes, nine lacquering, and 139 la mi nate colors and by new materials of great suggestiveness, such as the “transparent wood” that connects inside to outside. Horm
thinks of interior in a global way and not only proposes beds, but also a whole “night system” with cupboards, wardrobes, and ba ses, all simple and perfectly manageable pieces. The pleasure of composing the living area as much as one likes is expressed with
extendable tables, ergonomically correct chairs, and a relaxing chaise-longue.The innovation introduced by Horm with the concept of “living furniture” has been underlined by sever ral Italian and foreign magazines such as Interni, Domus, Casabella, GDA, Casamica, DECO Home, DDN... many voices for one tale: living according to Horm.

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Quella volta che...Steso sotto il ta volo nella piazza del paese poteva
sembrare un acquirente che esaminasse con diffidenza la merce. Questo forse
avranno immaginato i passanti in quel freddo sabato pomeriggio d’inverno in cui Mario Botta,
steso sotto il tavolo Bello!, controllava che la base rotante fosse co me l’aveva disegnata... Sempre esagerati gli italiani, soprattutto con le
donne. Le guardie doganali avevano guardato con una certa compassione Charlotte, entrata a for za nel vano posteriore della berlina. Così il prototipo della poltrona esposta al museo Die Neue
Sammlung di Monaco era passato da Lugano all’Italia. ...Al termine della cena Àlvaro Siza estrae dal taschino l’inseparabile Bic e traccia un ritratto dei commensali. A destra in basso è raffigurato
anche lui: una mano che disegna.Tre istantanee dall’album di famiglia di Horm, che sono in un cer to senso rappresentative della linea di pensiero dell’azienda: la passione per il progetto, la fantasia
del gioco e la scelta di comunicare attraverso i “segni”, ossia attraverso gli oggetti. Horm nasce nel 1989, sulla linea della grande tradizione italiana che fin dagli anni Cinquanta ha istituito uno speciale
rapporto tra realtà produttiva e design, senza dimenticare le antiche radici artigiane. Fin dalle prime produzioni, ancora in catalogo, l’azienda si presenta con un programma preciso: integrare design raffinato e qualità esecutiva, realizzando prodotti
capaci di valorizzare lo spazio abitativo. Negli anni Horm ha progressivamente ampliato la produzione; la ricerca e la sperimen tazione l’hanno portata ad introdurre nuovi materiali e nuove lavorazioni, ma è rimasta fedele alla scelta estetica iniziale: uno
stile che, pur con omaggi e richiami alle lezioni del grande design internazionale, resta sostanzialmente inedito e non etichetta bile. Oggi l’azienda di Paolo Chiarot e Luciano Marson è una realtà produttiva in costante espansione, che in pochi anni ha approfondito i temi dell’abitare ed è ora in grado di offrire un programma
completo sia per la zona giorno sia per la zona notte. La crescita dell’azienda ha imposto l’ampliamento della sede di Azzano De cimo, secondo un progetto che nella disposizione delle aree funzionali interne e nei volumi esterni riprende e sintetizza la linea di ricerca di Horm: un equi librio dinamico tra passato e futuro.

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There was a time that... Lying d own under the table in the little
town’s square, he could have been mist aken for a buyer that was looking with
suspicion at the merchandise. Probably, on t hat cold winter-Saturday afternoon, this was
what people walking through the street were thinking. Mario Bott a, lying down under the table Bello! was checking that the rotating
base corresponded to the same as he had designed... Italian men are always exaggerated, especia lly with women. The customs-guards looked with compassion at Charlotte, fit by force into the
sedan.The prototype of the chair exposed at the museum Die Neue Sammlung of Munich was pas sing from Lugano to Italy. ...At the end of the dinner, Àlvaro Siza takes from his pocket his insepa-
rable Bic pen and draws a portrait of the diners.At the right bottom, he is portrayed too: a hand that is drawing.Three snapshots of the family album of Horm that in a certain way represent the
company’s line of thought: the passion for the project, the imagination of the game, and the choic e of communicating through “signs”, in other words through objects. Horm was born in 1989, on
the wave of the Italian tradition that since the 50’s had established a special relationship between the manufacturing reality and design, without forgetting the ancient artisan roots. Since the first productions, still in the catalogue, the company introduced itself with
a precise plan: integrating refined design and executive quality, manufacturing products capable of exploiting the living space. Along the years, Horm has progressively broadened its production. Research and experimentation have lead Horm toward the use of new
materials and working techniques, but the company remained loyal to the initial aesthetical choice: a style that, even if intercon nected with the big interna tional design, remains essentially unique and unlabeled. Today, Paolo Chiarot and Luciano Marson’s company is a manufacturing real ity in constant growth
that in few years has investigated thoroughly the themes of living and that now is capable of offering a complete program for t he living and the sleeping ar eas. The growth of the company has imposed the enlargement of the headquarters in Azzano Decimo. The arrangement of the internal areas and external
volumes are aligned with a project that captures and synthesizes the line of Horm’s research: a dynamic balance between the past and the future .

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Mobili di linea pura,studiati nei de ttagli in relazione alla loro funzio-


ne, progettati per semplificare e ren dere confortevole il nostro abitare.
Minimalisti con sentimento, i mobili Horm sembrano interpretare le regole dello Space
Clearing, elemento basilare in fatto di qualità dell’abitazione. Che non è certo una scoperta sensazionale: metter ordine nella casa
equivale a mettere ordine dentro di noi.Togliere il superfluo, valorizzare l’essenziale, semplificare ità
pere chiarire...
mode
lavorazione
tradizione,
transitorie.
quasi
l’imperativo
razionalità
Non
artigianale,
hannodei
e sentimento,
bisogno
nella
maestri
cura
didell’abitare
stupire
scrupolosa
rigore eper
fantasia
èconquistare,
di
daogni
sempre
perdettaglio
darperché
lavita
linea
ae prodotti
possiedono
nella
di pensiero
ricerca
cheilinterpretano
che
fascino
di materiali
ispira
nella
la
produzione di Horm. I suoi mobili sono funzionali, pratici, dalla forma riconoscibile ma sottratta alle
elegante della seduzione discreta. Il loro appeal risiede nel perfetto abbinamento di forma e funzione,
all’avanguardia. Con estrema naturalità Horm concilia opposti apparentemente irriducibili: modern
le tendenze contemporanee senza lasciarsi incasellare in schemi ovvii. Sono mobili vivi, che mutano nel corso del loro ciclo di vita diperessere.
do effettoPerdella
questo
luce,scegliamo
dell’uso, dell’adattamento
istintivamente oggetti
a necessità
e arredidiverse.Vivi
in risonanza
anche
con perché
la nostra
condividono
sensibilità, capaci
una parte
di farci
dellasentir
nostra
e in
storia. Progettare il proprio spazio di vita è qualcosa che ci fa riflettere sulla nostra identità, perché la casa riflette il nostro mo
armonia, di trasmetterci sensazioni positive, di offrire calore ed emozioni. Con la vocazione a diventare presenze significative e “memoria” che ci accompagna nelle fasi della nostra esistenza. Come i mobili Horm, ideati per durare nel tempo e dare una risposta alla nostra esigenza di st abilità, di solidità e di continuità
nello scenario mutevole della nostra vita. “Il mutamento”, ci avverte l’antica saggezza orientale, “è l’unica cosa immutabile”.

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With a pure line, studied in det ail in relationship to its function,


designed to simplify and make our livin g comfortable, minimalist with feelings,
Horm’s furniture seems to interpret the rules of Space Clearing, basic fundament of quality
living. It is not a sensational discovery: organizing our home is th e equivalent of making order inside ourselves. Getting rid of the
unnecessary, exploiting the essential, simplifying in order to make clarity... the imperative of the lov ers of living has always been the line of thought that has inspired Horm’s production. Its furniture
is functional, practical, and with recognizable shapes saved from transitory fashions. Horm’s furnit ure does not need to amaze to capture attention because it carries the elegant charm of discreet
seduction. Its appeal is based on the perfect coupling of shape and function, on an almost handcraft -work, on the meticulous care of every detail, and on the continuous research of innovative mate-
rials. With extreme naturalness, Horm reconciles apparently irreducible extremes: modernity an d tradition, rationality and feeling, severity and imagination, to create products that give voice to
contemporary trends without falling into obvious schemes. It is live furniture that changes during its life cycle by effect of the light, u se, and adaptation to different necessities. It is live furniture because it is a part of our history. Designing our space makes us think
of our identity because our home reflects our way of being.That is why we instinctively choose objects and furniture that refle ct our sensitivity, able to make us feel in harmony, to transmit us positive sensations, and to offer warmth and emotions. With the
natural inclination of being a significant presence and perpetual memory in our existence, Horm’s furniture is created to last in the time and gives an answer to our need of stability, solidity, and continuity in the variable scenario of our life. “Change”, according to the ancient Oriental w isdom, “is the only immutable thing”.

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“I mobili di oggi non sono più come quelli di una volta”.Verissimo.


Nel giro di pochi anni sono cambiati fo rme, stili, materiali e tecnologie. Il con-
cetto stesso di mobile è stato rivoluzionato. C ambiamenti radicali impongono ritmi accelerati
per rincorrere la chimera dell’ultima tendenza. E’ il momento giu sto per riscoprire il valore della lentezza, di un movimento “slow”
anche nel mondo produttivo, che conceda spazio alla sperimentazione ma soprattutto alla riflessio ne. Nella ricerca sull’utilizzo di materiali e di tecnologie Horm prosegue coerentemente una ricer-
ca che è nata con l’azienda e che accoglie le innovazioni integrandole alle esperienze consolidate. Prima dell’inflazione del “biologico” e dell’ ”ecologically correct” ha sempre usato esclusivamente
legni di coltivazione, vernici dove possibile di origine vegetale, collanti atossici. Concetti come soli dità e robustezza acquistano nell’ottica di Horm un’ulteriore valenza: sono mobili non deteriora-
bili, pensati per rimanere nel tempo, pienamente in linea con l’ideale di una produzione ecososten ibile. Mobili in cui la solidità, la materia, si impone e sorprende con effetti tattili e visivi. L’eleganza
degli abbinamenti cromatici, il movimento impresso alle superfici con le scanalature verticali, l’abbinamento armonico di mater iali diversi fanno rivivere, nella loro attenzione al dettaglio, un “sapere artigiano” dato per disperso. Contagiati dalla febbre del
web, avevamo pensato che la realtà virtuale avrebbe preso il sopravvento su quella reale. Che tutto avrebbe assunto contorni im materiali, impalpabili, inafferrabili. Anche la casa, destinata a divenire una casa “domotica”, ipertecnologica e iperautomatizzata,
con apparecchiature intercomunicanti che rispondono a comandi verbali, senza alcun contatto fisico con l’oggetto. Anche i sentimenti, le relazioni umane, che corrono affidate ai messaggi in rete. In realtà il modo di comunicare tra gli umani non è cambiato. Ce lo ricorda una scena memor abile del film 2001 Odissea
nello spazio. Quando gli astronauti decidono di scollegare HAL 9000, il computer non più affidabile, la macchina lo ha già capito: ” David... anche se avete preso ogni precauzione perché io non vi udissi, ho letto i movimenti delle vostre labbra...”

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“Today’s furniture is not the sam e as in the olden days anymore”.


This is true: in few years, shapes, st yles, materials, and technologies have
changed. The same idea of furniture has b een revolutionized. Radical changes impose
accelerated rhythms to follow the dream of the last tendency. It is the right moment to rediscover the value of slowness.The “slow”
movement in the manufacturing world gives space to experimentation and, above all, to meditation. In using materials and technologies, Horm carries on a coherent research that was born with the
company and that welcomes innovations, integrating them with consolidated experiences. Before t he surfeit of the biologic and the “ecologically correct”, Horm was already using cultivated woods,
vegetable varnishes, and no-toxic glues. Solidity and soundness characterize Horm’s furniture, ma de to last in time, fully tuned into the ideal of a sustainable production. Matter imposes itself and
surprises with tactile and visual effects. The elegance of chromatic couplings, the movement impr essed on surfaces by vertical grooving, and the combinations of different materials are all elements
of a still living “craftwork’s knowledge”. Contaminated by the Web fever, we thought that virtual reality would have replac ed reality. We thought that everything would have become immaterial, impalpable, and elusive. The house is turning into a
super technological and super automated background. Even feelings and human relations are managed on-line. But, on the other hand, the way of communicating among human beings has not changed. A memorable scene from the movie 2001:
The Space Odyssey reminds us of this fact. When the astronauts decide to disconnect HAL 9000, the unreliable computer, the machine has already understood: ”David even if you thought I could not hear you, I read your lips...”

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Il Ming-tang, o “Casa del Calendar io” era a pianta quadrata, simbolo


della Terra, ma ricoperta da un tetto di paglia circolare, simbolo del Cielo.
Comprendeva nove stanze, con dodici aperture corrispondenti ai dodici mesi dell’anno.Secondo
il pensiero tradizionale cinese, l’imperatore che abitava nella casa del calendario vi si muoveva in senso circolare, seguendo il sole: si
collocava a est per vivere secondo i precetti della primavera, a sud per seguire quelli dell’estate, a ovest per quelli dell’autunno e a nord per quelli dell’inverno. Il cammino attraverso le nove stanze,
ciascuna arredata in modo differente, diventava un percorso nello Spazio e nel Tempo. In questo co mplesso simbolismo la Stanza di Mezzo, quella centrale, era il cuore vivo della casa. La suggestione
del racconto invita a visitare “Casa Horm” seguendo un analogo percorso, alla ricerca dell’idea ispi ratrice e del suo prender forma, del suo realizzarsi nello Spazio e nel Tempo. La filosofia aziendale
che conferisce alla produzione di Horm una personalità inconfondibile è un’intuizione semplice m a fortemente innovativa: “Il mobile vive”. E come ogni organismo vivente cresce, si trasforma,
adatta, si reinventa, si mette in gioco per interpretare modi diversi di vivere e di abitare. Non elemento statico, ma oggetto intellig ente, si evolve come in natura, accogliendo e rinnovando le qualità che si sono rivelate vincenti. Nella produzione di Horm la spinta
evolutiva si applica non solo ai materiali, ma al concetto stesso di “mobile”. Le nuove finiture che rendono le superfici materiche al ta tto, gli originali abbinamenti cromatici di legno chiaro e legno scuro e la luce diffusa dentro i contenitori invitano ad una esplorazione
sensoriale degli oggetti, il versatile programma di contenitori si adatta a soluzioni personalizzate, tutte uniche, per ambienti a nch’essi in evoluzione. In questa ric erca Horm si è lasciata alle spalle cliché prestabiliti per seguire in piena autonomia itinerari nuovi e non convenzionali, con il coraggio e il piacere dell’invenzione,
in sintonia con Spazi e Tempi, verso nuove stagioni dell’abitare. “...Inutilmente, magnanimo Kublai, tenterò di descriverti la citt à di Zaira dagli alti bastioni. Potrei dirti di quanti gradini sono le vie fatte a scale, di che sesto sono gli archi dei porticati, di quali lamine di zinco sono ricop erti i tetti; ma so già che sarebbe come
non dirti nulla. Non di questo è fatta la città, ma di relazioni tra le misure del suo spazio e gli avvenimenti del suo passato.. .” (Italo Calvino, Le città invisibili)

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The Ming-tang, or “House of the Calendar”, was square-shaped,


symbol of the Earth, and covered by a circular thatched roof, symbol of the
Sky. It included nine rooms with twelve open ings corresponding to the twelve months of
the year. According to the traditional Chinese philosophy, the em peror, who lived in the House of the Calendar, would move inside
of it in a circular pattern, following the sun motion. He would stay in the East side to live accordin g to the precepts of spring, in the South side during the summertime, in the Westside during fall,
and in the North side during winter.Walking through the nine rooms, each furnished in a differen t way, would have resulted into a path through Space and Time. Within this complex symbology,
the Middle Room was the live core of the house.The suggestiveness of this tale makes us desire to visit the “Horm House”, following a similar pattern, searching for the inspirational motif that sha-
pes it through Space and Time. The business’s philosophy, which provides Horm’s production with unmistakable features, is based on a simple and strongly innovative intuition:“Il mobile vive” – the
living furniture. As any living creature, it grows, changes, adapts, reinvents itself, and plays an active role in interpreting diffe rent wa ys of living. Not static element, but intelligent creature, it evolves like in nature, welcoming and renewing the winning qualities . In
Horm’s production, the evolutionary force applies not only to materials, but also to the concept of “furniture” itself. The new fi ni shes that make the surfaces recognizable by touch, the original chromatic couplings of light and dark wood, and the light shed into
the cabinets invite to a sensorial exploration of objects. The versatile program of cabinets can be adapted to personalized uniq ue solutions for evolving homes. In this perspective, Horm ignored predefined clichés and followed new and unconventional paths, favouring the courage and pleasure of inv ention, tuned into Spaces and
Times, toward new seasons of living. “...Uselessly, magnanimous Kublai, I will try to describe the city of Zaira with the tall ramp arts. I could tell you about the many steps the stairways are made of; I could refer to the curves of the arcades’ arches; I could describe the zinc foil covering the roofs; but I already know that it would
be like saying nothing. The city is not made of this, but of relationships between the measures of its space and the events in it s past...” (Italo Calvino, Le città invisibili)

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1990 Dopo 41 anni di divisione il 3 ottobre viene riunificata la


Germania. Giuseppe Tornatore vince l’ Oscar per il miglior film straniero con
“Nuovo Cinema Paradiso”. Horm riceve il Pre mioTriveneto Design per il letto Nos. 1994 In
marzo Sarajevo è di nuovo città aperta dopo due anni di assedio. La Ducati vince il suo primo mondiale Superbike con “King” Carl
Fogarty. Il tavolo allungabile Tola di Horm riceve una segnalazione al Compasso d’Oro. 1998 Dal 1 aprile l’Europa è senza confini, libera circolazione in nove paesi europei. Oro italiano nel bob alle
olimpiadi di Nagano. L’anno d’oro di Horm: vincitore del Compasso d’Oro per le istruzioni di mo ntaggio, segnalati il tavolo allungabile Wow! ed il packaging per il tavolino Take; vincitore del con-
corso La sedia dell’anno con Pack; segnalato aYoung e Design con la libreria Anua. 1999 Attesa sp asmodica del nuovo millennio – flop del temuto Millennium Bug. La discesista Isolde Kostner vince
la Coppa del Mondo di specialità. L’appendiabiti Twist è selezionato perYoung e Design. Il tavolo Wow! e la sedia Pack selezionati da MD tra i migliori 200 prodotti da portare nel nuovo millennio.
2000 Decifrata la mappa del genoma umano. Dopo 21 anni la Ferrari vince il Mondiale di F1 con Michael Schumacher. Selezi onato da Design Index il letto Sottiletto. 2001 La Cina si converte all’economia di mercato ed entra nel WTO. La nazionale
femminile vince la medaglia d’oro di pallanuoto. Ancora una affermazione di Horm al concorso Compasso d’oro: selezionato il letto Sottiletto, Charlotte al Neue Sammlung di Monaco. La selezione dei ricordi risponde a un gusto personale, la qualità
criteri precisi, quantificabili e verificabili. La qualità Horm nasce da una dedizione assoluta al progetto, da un lavoro di squad ra, da ore e ore dedicate al miglioramento del pro- a to e dai pochi secondi in cui nasce un’idea originale.“Tutti sanno che una cosa non è realizzabile, poi un giorno arriva uno che non lo sa e la inventa.” Lo diceva Albert Einstein.
d o t

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1990 After 41 years of division,o n October 3rd,Germany is reuni-


ted. Giuseppe Tornatore wins the O scar for the best foreign movie with
“Nuovo Cinema Paradiso”. Horm is awarded the prize “Triveneto Design” for the Nos bed.
1994 In March, Sarajevo is released after two years of siege. Du cati wins its first world Super-bike race with “King” Carl Fogarty.
The extendable table Tola of Horm receives a special mention at the Compasso d’Oro. 1998 Fr om April 1st, Europe has no boundaries, with free circulation in nine European countries. Italian
golden medal on bob-sleighing at the Olympic games of Nagano.The golden year of Horm: winner of the Compasso d’Oro for the assembly instructions, special mentions for the extendable table
Wow! and for the packaging of the little table Take; winner of the competition “The chair of theYe ar” with Pack; special mention at Young and Design for the bookshelf Anua 1999 Exciting wait
for the new millennium – flop of the fearful Millennium Bug.The skier Isolde Kostner wins the W orld Cup.The clothes-stand Twist is selected forYoung and Design.The table Wow! and the chair
Pack are selected by MD among the best 200 products to bring with us in the new millennium. 2000 The human genome is decoded. After 21 years, Ferrari wins the World Cup of F1 with Michael Schumacher. Selected by Design Index for the bed Sottiletto. 2001
China converts to market economy and enters the WTO.The national female team of water-polo wins the golden medal. Another success for Horm at the Compasso d’Oro with the selection of the Sottiletto bed. The chair Charlotte is admired at the Neue
Sammlung in Munich.The selection of memories is a response to a personal taste; the quality depends on precise criteria, quantifi able and verifiable. The quality Horm originates from an absolute dedication to the project, from a team work, from hours and hours spent for the betterment of the product, and from the few seconds
from which an original idea comes out. “Everybody knows that a thing is not realizable, then, one day, someone that does not know i t invents it.” (Albert Einstein)

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Sommario, contents. 1(copertina/cover): Ripples, panca/bench - Polka Dots, contenitore/cupboard 4:Augusto tenitore/cupboard
Morello,
Bello! - Sergio
Marco Polano
Zanuso
- Oderzo:
++P.Luciano
C.Palazzo
- L. M.
Marson,
+
Foscolo,
ToyoPaolo
Ito
dettagli/details
+Chiarot
P. C. - Horm
(Compasso
9: Oderzo,
architettura/architecture
d’Oro
Palazzo
ADI)Foscolo;
- P. C. +United,
-Massimo
Hormtavolo/table
inCacciari
Egypth
- Alvaro Siza + L. M. - Horm: architettura e persone/architecture and people 5: Mario Botta autografa/signed d - Alto, contenitore/Cupboard - Nos, dettaglio del letto/bed’s detail 10: Charlotte, poltrona/arm-chair -
- Horm in Marocco 6: Gordon, contenitore/cupboard - Stack, sedia/chair - Astor, tavolo/table 8: Gordon, con Charlotte, poltrona/arm-chair - Skan, contenitore/cupboard - Solaio, libreria/bookshelf 16: Accessori/acces
- Tatanka, tavolo/table - Solaio, libreria/bookshelf - Expò, vetrina/showcase - Twist, appendiabiti/clothes stan ori/accessories 22:Twist, appendiabiti/clothes stand 24: Leon, contenitore/cupboard - Capriata, tavolo/table
Gordon, contenitore/cupboard - Astor, tavolo/table - Stack, sedia/chair 12: Charlotte, poltrona/arm-chair 14 : ltrona/arm-chair - Leon, contenitore/cupboard 30: Leon, contenitore/cupboard - Sin, sedia/chair - Capriata,
sories 18: Charlotte, poltrona/arm-chair - Skan, contenitore/cupboard - Solaio, libreria/bookshelf 20:Access /table - Sin, sedia/chair - Alto, contenitore/cupboard 32: Line, chaise longue - Aircore, sedia/chair 33: Maka,
- Sin, sedia/chair 26: Leon, contenitore/cupboard 28: Sin, sedia/chair - Capriata, tavolo/table - Charlotte, po Bello!, tavolo/table - Stack, sedia/chair - Cut, contenitore/cupboard 38: Bello!, tavolo/table 39: Polka Dots,
tavolo/table 31: Up, mensola a parete/wall-mounted shelf - Com’è, contenitore/cupboard - Capriata, tavolo Ripples, panca/bench - Polka Dots, contenitore/cupboard - Gill, specchio con mensola/mirror with shelf 44:
sedia/chair - Stack, sedia/chair 34: Cut, contenitore/cupboard - Stack, sedia/chair - Bello!, tavolo/table 36: ted, tavolo/table - Sin, sedia/chair - Solaio, libreria/bookshelf 45: United, tavolo/table - Solaio, libreria/book
contenitore/cupboard 40: Bello!, tavolo/table - Aircore, sedia/chair - Polka Dots, contenitore/cupboard 42: nitore/cupboard - Stack, sedia/chair - United, tavolo/table 48: Bar, sgabello/stool - Take, tavolino/little table
Comò, contenitore/cupboard - Kiva, contenitore a parete/wall-mounted cupboard - Pack, sedia/chair - Uni rd - Solaio, libreria/bookshelf 52: Ute, specchio/mirror -Wave, contenitore/cupboard - United, tavolo/table
shelf - Sin, sedia/chair 46: Ute, specchio/mirror - Up, mensola a parete/wall-mounted shelf - Comò, conte lo/table 55: Alto, contenitore/cupboard 56: Accessori/accessories 58: Alto, contenitore/cupboard - Take,
49: Bar, sgabello/stool - Sin, sedia/chair 50: Sin, sedia/chair - United, tavolo/table - Alto, contenitore/cupboa oony, madia/cupboard 62: Moony, madia/cupboard 63: Moony, madia/cupboard - Up, mensola a parete/wall-
- Sin, sedia/chair 54: Alto, contenitore/cupboard - Up, mensola a parete/wall-mounted shelf - United, tavo iva, contenitore a parete/wall-mounted cupboard - Com’è, contenitore/cupboard -Wow!, tavolo/table - Sin,
tavolino/small table - Maka, sedia/chair - Ripples, panca/bench 60:Wow!, tavolo/table - Stack, sedia/chair - M se - Pouf/pouf - Long, poltroncina/chair 70: Astor, tavolo/table - Stack, sedia/chair 72: Astor, tavolo/table -
mounted shelf - Line, chaise longue 64: Maka, sedia/chair - Wow!, tavolo/table 66:Wow!, tavolo/table 68: K e 78: Solaio, libreria/bookshelf - Skan, contenitore/cupboard - Capriata, tavolo/table - Sin, sedia/chair - Pouf,
sedia/chair - Cut Al, contenitore/cupboard 69: Sin, sedia/chair - Wow!, tavolo/table - Expò, vetrina/showca Sin, sedia/chair - Solaio, libreria/bookshelf 82: Expò, vetrina/showcase 83:Twist, appendiabiti/clothes stand
Stack, sedia/chair 74: Astor, tavolo/table - Stack, sedia/chair 76: Solaio, libreria/bookshelf - Line, chaise longu - United, tavolo/table 86: Long, poltroncina/chair - Comò, contenitore/cupboard - Nos light, letto/bed 88:
pouf - Long, poltroncina/chair - United, tavolo/table 79: Solaio, libreria/bookshelf 80: United, tavolo/table - ontenitore/cupboard - Sottiletto, letto/bed - Charlotte, poltrona/arm-chair 92: Sottiletto, letto/bed - Com’è,
- Expò, vetrina/showcase 84: Long, poltroncina/chair - Pouf, pouf -Take, tavolino/small table - Nos, letto/bed Ripples, panca/bench - Gill, specchio con mensola/mirror with shelf 98: Gill, specchio con mensola/mirror
Comò, contenitore/cupboard - Sottiletto, letto/bed - United, tavolo/table 90: Ute, specchio/mirror - Comò, c or 102: Comò, contenitore/cupboard - Sottiletto, letto/bed -Take, tavolino/small table - Ripples, panca/bench
contenitore/cupboard 94: Drill, armadio/wardrobe - Ripples, panca/bench 96: Drill, armadio/wardrobe 97: rmadio/wardrobe 107:Alto, contenitore/cupboard - Sottiletto, letto/bed - Comò, contenitore/cupboard -
with shelf - Ute, specchio/mirror 99: Ute, specchio/mirror - Hopi, specchio/mirror 100: Ute, specchio/mirr ntenitore/cupboard - Ute, specchio/mirror - United, tavolo/table - Capitano A, letto/bed 110: Solaio, arma
104: Ripples, panca/bench 106: United, tavolo/table - Ute, specchio/mirror - Sottiletto, letto/bed - Solaio, a n Milan 2000 Alvaro Siza, 2001Luciano Campolin, 2002 Mauro Galantino - Mario Botta: Bello!, Charlotte -
Ute, specchio/mirror - Up, mensola a parete/wall-mounted shelf - Solaio, armadio/wardrobe 108: Comò, co ardo: Astor, Gill, Tatanka - Grafite Design: Astor, Capitano A, Wow!, Tatanka - Gitta Gschwendtner: Kiva -
dio/wardrobe 111: Solaio, armadio/wardrobe - Sin, sedia/chair 112: Gli stand Horm a Milano/Horm’s stand ots, Ripples - Simone Micheli: Hopi -Timo Saarnio : Pack, Stack - StH:Alto, Bar, Com’è, Comì, Comò, Expò,
Burtscher & Bertolini: Sottiletto, Twist - Carlo Cumini: C apriata, Cut, Nos Al, Solaio, Take - Daniele Gasp Gaetano Montico: grafica/graphic - Luciano Marson e Paolo Chiarot: coordinamento/direction - Annarosa
Makoto Hashimoto: Aircore - Luciano Marson: Astor, Capitano A, Leon - Toyo Ito: Drill, Moony, Polka Do special thanks to Roberto Fabbriciani: musicista/musician - RGB: selezioni/selection - IPF: stampa/printing
Gill, Gordon, Long, Pouf, Sin, Skan, United, Up, Ute, Wave - Gianni Antoniali: fotografia/photography - 0434.640735 - copyright Horm 2003 - printed in Italy - e-mail: horm@horm.it - www.horm.it
Cattelan: testi/text - Toyo Ito: testo di introduzione/introductory text - Un ringraziamento particolare a/
- Horm, via San Giuseppe 25 - 33082 Azzano Decimo (PN) Italy - Tel. +39.0434.640733 - Fax +39.
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