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IDRAULICA FLUVIALE

Progetto Preliminare di sistemazione


idraulica del torrente Savena
Capitolo 1

1.1 Premessa generale

. Il tratto del torrente oggetto di studio è quello compreso tra il ponte delle Oche a monte e
la briglia di San Rufillo a valle, ed è descritto attraverso 41 sezioni topografiche.In questa
tratta il letto del torrente è notoriamente insufficiente a contenere le maggiori portate di
piena a causa di una generalizzata insufficienza delle sezioni idrauliche, ingombrate da
vegetazione e infrastrutture associate all’uso improprio delle aree golenali, ed in particolare
della strozzatura costituita dalla briglia del Paleotto e dal già citato ponte ad archi posto poco
a valle della briglia stessa.
Inoltre vincoli altimetrici sul tracciato della nuova variante stradale impongono per il
nuovo ponte sul torrente quote molto basse; infatti per il piano viabile del nuovo ponte si
prevede una quota circa coincidente con quella delle sommità delle arcate del ponte antico,
ovvero solo 5-6 metri al di sopra delle attuali quote dell’alveo.

Un nuovo evento di piena del torrente caratterizzato da una portata di circa 250 m 3/s,
provocò nella tratta in questione danni apprezzabili. I principali furono:

- agli edifici in destra, nella zona inferiore di Via del Pero, che furono inondati nei piani
bassi
- alla strada comunale del Paleotto, in sinistra a monte della briglia, che fu erosa ed
inondata
- ai piani bassi degli edifici in destra sia a monte sia a valle del ponte ad archi , che ne
portavano ancora i segni alcuni mesi dopo.
- ai piazzali, capannoni dell’ ANAS ed edifici circostanti, in destra poco a monte della
Chiusa di San Rufillo
Studi ideologici hanno rilevato che tale portata corrisponda ad un tempo di ritorno di circa
20 anni, mentre la piena secolare, ovvero con tempo di ritorno di 100 anni, viene indicata
pari a 400 m 3/s.

Dallo studio suddetto si è ripresa la mappa delle zone inondabili con portate comprese tra
250 e 400 m3/s .Risulterebbe che un episodio di piena da 400 m 3/s manderebbe sott’acqua
2
buona parte del centro abitato limitrofo, causando danni ben piu’ rilevanti di quelli
dell’ultimo episodio di piena in ordine temporale (corrispondente ad una portata di 250 m 3/s
circa).

1.2 Analisi e descrizione dello stato di fatto

Allo stato attuale il tratto in esame può essere suddiviso in tre diversi tronchi:
1 tratto dalla briglia di S. Ruffillo a quella del Paleotto ,
2 tratto dalla briglia del Paleotto alla sezione di ingresso del rio Torriane
3 tratto dalla sezione d’ingresso del rio Torriane fino al ponte delle Oche.

Il primo tronco, lungo 1418 m e con una pendenza del 4 0/00 si sviluppa in una zona ampia
e piuttosto pianeggiante caratterizzata da una folta vegetazione; in sinistra si trovano estese
zone erbose che potrebbero essere utilizzate nell’eventuale realizzazione di golene.

La prima sezione di valle, sez. rappresenta la Briglia di S. Ruffillo situata a 2155 m dal
ponte delle Oche: essa è un opera in conglomerato cementizio larga 45.9 m che realizza un
salto di 6.74 m. A partire da questa e procedendo verso monte fino alla sezione 7 entrambe le
sponde sono ricoperte principalmente da canneti; la sponda in sinistra idraulica ha un ampio
spazio che può essere eventualmente utilizzato nell’allargamento della sezione, in sponda
destra invece sorgono degli edifici, in particolare i capannoni A.N.A.S. alle sezioni 6 e 7 che
si trovano in prossimità della sponda e sono stati allagati in occasione dell’ultimo episodio
di piena.

Tra la sezione n°10 e la sezione n°12 c’è un restringimento del corso d’acqua determinato
dalla presenza in destra idraulica dell’edificio scolastico ed in sinistra di uno sperone
roccioso; lungo le sponde si rileva la presenza di arbusti ed alberi ad alto fusto anche
sradicati.

Dalla sezione n°12 alla n°19 la situazione è sostanzialmente uniforme e caratterizzata in


destra da edifici che si affacciano sul torrente e difesi da muretti in calcestruzzo, sulla
sponda opposta dalla sezione 14 fino al ponte del Paleotto si apre un ampia distesa
eventualmente sgolenabile.

3
Tra le sezioni n° 18 e n°19 si trova il ponte del Paleotto: situato a 932 m dal ponte delle
Oche è un antico ponte a 3 archi in muratura lungo circa 41 m e largo 3.4 m, la sommità
delle arcate è di circa 5-6 metri al di sopra delle attuali quote d’alveo. Delle 3 luci una è
completamente occlusa e un’altra parzialmente, ragion per cui lo stato attuale del ponte
determina un restringimento significativo della sezione. A monte e a valle del ponte, in
destra idraulica, sorgono degli edifici di civile abitazione che a causa delle condizioni attuali
sono stati danneggiati durante un recente evento di piena. Si rende evidente quindi la
necessità di uno sbancamento al fine di liberare le luci occluse.

Dalla sezione n°19 e per le successive 5 sezioni il Savena compie un tratto curvilineo in
cui si evidenzia su entrambe le sponde la possibilità di allargare il corso d’acqua .

Alla sezione n°25 è situata la Briglia del Paleotto (quota 94.57 m): posta a 737 m dal ponte
delle Oche è un opera in conglomerato cementizio larga 18.2 m che realizza un salto di 3.62
m.

A partire dalla briglia fino all’ingresso del rio Torriane il torrente è contraddistinto da
sezioni più strette chiuse tra la strada del Paleotto in sponda sinistra e da edifici di diverse
destinazioni in destra; le quote della briglia (94.57 m) e dell’affluente (96.83 m) impongono
per il tratto una pendenza di equilibrio del 3 0/00.

Nel tratto compreso tra le sezioni n° 25 e n°35 per un totale di 415 m, la via del Paleotto
corre parallela al Savena ad una quota di circa 99 m e gli edifici, protetti da muretti in
calcestruzzo, sono a ridosso del corso d’acqua. Durante l’ultimo episodio di piena la strada
fu inondata e così pure i piani bassi degli edifici nella zona inferiore di via del Pero, da ciò si
evince la necessità di operare al fine di mettere in sicurezza il tratto suddetto.

In corrispondenza della sezione n°36 si nota sulla sponda destra la presenza di uno scarico
fognario ad una quota di 97.52 m .
Il terzo tronco lungo 207 m ha una pendenza di equilibrio del 5 0/00 che è quella imposta
dalla quota del ponte delle Oche ( 99 m) e da quella della soglia di fondo in corrispondenza
della sezione 39( 97.3 m).

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Ad una distanza di 2155 m dalla briglia di S. Ruffillo si trova il Ponte delle Oche il cui
l’impalcato, posto ad una quota di 3-4 m rispetto all’alveo e lungo 45 m, poggia su due pile
larghe 1.25 m e non costituisce quindi un restringimento significativo della sezione.

Per quanto riguarda l’aspetto sedimentologico esso risulta essere piuttosto eterogeneo con
la contemporanea presenza di un letto di materiale sabbioso associato a materiale di
granulometria maggiore (ciottoli di circa 10 cm).

Capitolo 2
5
2.1 Verifiche idrauliche preliminari di moto uniforme

Al fine di meglio evidenziare le criticità del tratto si è proceduto ad una verifica


preliminare in condizioni di moto permanente per le sezioni caratteristiche individuate
nell’analisi precedente; della maggior parte di esse le scale di deflusso relative quote di pelo
libero superiori alle altezze degli argini in presenza di portate di 250 e 400 m³ /s ,
confermando la necessità di un intervento.

Per la determinazione delle scale di deflusso si è utilizzato un programma in Matlab (vedi


appendice) note che siano la geometria della sezione,la pendenza del fondo e la scabrezza
eventualmente variabile lungo il perimetro bagnato.

Si sono calcolate per ogni profondità y dell’acqua le corrispondenti aree bagnate A(y) e i
perimetri bagnati P(y) e in base a questi si è calcolato il raggio idraulico mediante le
relazioni:
A( y )
R( y )  .
P( y )

Ad esempio la sezione 26 a monte della briglia del Paleotto ,costeggiata dall’omonima


strada,in condizioni di moto uniforme è insufficiente a smaltire la portata pari a 250 m³ /s.

6
Figura 1 sezione 26

Figura 2 sezione 26
Dai diagrammi sotto riportati, relativo alla sezione a valle del restringimento, si nota come
per la portata di progetto di 400 m³ /s l’acqua raggiunga una profondità di 4 m; inoltre dai
rilievi topografici si osserva che la profondità del letto è di 3.5 m, quindi gli argini esistenti
non sono in grado di garantire il passaggio della piena.

7
Figura 3 sezione 10

Figura 4 sezione 10

Alla sezione n°11, in corrispondenza del restringimento, la scala di deflusso evidenzia per
la portata di progetto 400 m³ /s una profondità di 4.30 m. Anche in questo caso alla luce dei
rilievi topografici, che evidenziano un’altezza degli argini di 3.5 m, si osserva come la piena
possa passare provocando esondazioni.

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Figura 5 sezione 11

Per la sezione a monte del restringimento, la scala delle portate individua, per la portata di
400 m³ /s, una quota del pelo libero di 3.8 m, mentre dai rilievi topografici si osserva come
l’altezza minima degli argini in sponda destra sia di 2 m; in questa sezione quindi a seguito
del passaggio della portata di progetto si avrebbe un’esondazione.

Figura 6 sezione 12

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Figura 7 sezione18

Per la sezione diciotto a valle del ponte del Paleotto i rilievi topografici individuano una
altezza degli argini di 3.8 m mentre dalla scala di deflusso si può notare che già per 400
m³ /s l’altezza dell’acqua supera i 4.2 m, ragion per cui la sezione non è in grado di
contenere la portata di progetto.
Sezione n° 32 in corrispondenza della quale si trovano degli edifici in destra idraulica e la
via del Paleotto. L’indagine è stata condotta per evidenziare se in caso di piena la strada
sarebbe stata inondata.

Figura 8 sezione32
Come previsto, per una portata di poco superiore ai 400 m³/s, vengono superati i 3. m che
garantivano la sicurezza della strada e degli edifici.

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2.2 Verifiche idrauliche preliminari di moto permanente

Al fine di meglio evidenziare le criticità nel tratto si è proceduto ad una verifica


preliminare in condizioni di moto permanente
Le sezioni caratteristiche individuate sono:
- Sezioni n° 10 – 11 - 12ovvero la sezione in corrispondenza del restringimento, quella
a monte e quella a valle
- Sezioni n° 18 - 19 ovvero la sezione a monte e quella a valle del ponte del Paleotto
- Sezione n° 25 ovvero la sezione in corrispondenza della briglia del Paleotto
Per studiare il comportamento idraulico in corrispondenza delle sezioni n°10,11 e 12 si
utilizza il grafico dell’energia specifica al fine di valutare se il restringimento costituisca o
meno una sezione critica.
Q2
E s ( y)  y 
2 gA 2 ( y )

__ Restringimento
__ Monte
__ Valle

Figura 9 sezioni 10,11,12

Entrando nel grafico con la quota di pelo libero di 3.9 m, ricavata dalla scala di deflusso
della sezione di valle(figura 4), dal punto d’intersezione con la curva verde si traccia una
retta verticale ,ipotizzando il carico costante; si può notare come tale retta non intercetti la
curva relativa alla sezione stretta ,che quindi costituisce una sezione critica.
Per quanto riguarda la sezione del ponte ci siamo ricondotti all’integrazione numerica
dell’equazione di bilancio energetico,partendo dalla condizione di moto uniforme a valle
sempre garantita, e considerando anche le perdite concentrate dovute alle pile del ponte.

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Figura 10 sezione18,19,ponte

Figura 11
Le equazioni a disposizione sono:

Q2 Q2
H v  zv  H m  zm 
2 g  A2 v 2 g  A2 m

Q2
H p  H v  H pv H p  zp 
2 g  A2 p

Av Q2 Q2
H pv   1 2  H mp    2
Ap 2 g  A2 v 2 g  Ap

H m  H p  H mp

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Le incognite sono: Hv , DHpv, Hp. ,Ap ,Hm ,DHmp, Am.Il programma Matlab (vedi
appendice) risolve l’integrazione per diverse portate assegnate partendo dalla condizione
di valle ottenuta dalla scala di deflusso figura 7. Qualora la corrente non abbia
abbastanza energia per superare il ponte (H p< Hpc) il programma impone direttamente il
passaggio in critica, la corrente a monte si riassetta mentre a valle si determinerà un
risalto idraulico.Per entrambe le portate assegnate il passaggio avviene in critica.

Tabella 1

Q (m3/s) Hm (m) Y (m)


250 4.47 4.3
400 5.87 5.6

Figura 11 sezione 19 ( 250 m^3/s) Figura 12sezione 19 ( 400m^3/s)

Per quanto riguarda il calcolo della profondità che si ha sulla briglia del Paleotto (sezione
25) si è utilizzata la formula dello stramazzo in parete grossa, date le due portate di progetto
di 250 m3 /s e di 400 m3 /s.
Q  Cq  b  h  2 g  h

dove Cq = 0.385 e b è la lunghezza della corda bagnata


Si sono ottenuti i seguenti risultati riportati nella tabella sottoriportata

Tabella 2
3
Q (m /s) b (m) Y (m)
250 97.75 1.32
400 97.25 1.75

Capitolo 3
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3.1 Scelta del programma per le verifiche di dettaglio

Le verifiche preliminari ,sia in moto uniforme,sia in moto stazionario, hanno evidenziato


come il tratto del torrente Savena presenti sezioni insufficienti a smaltire le portate di
progetto.Si è deciso di studiare il sopraccitato tratto di torrente con programma che presenti
queste caratteristiche:
- Poter definire conduttanze diverse all’interno di una stessa sezione.
- Poter determinare il comportamento della corrente in corrispondenza di sezioni
costituenti discontinuità (ponti, salti, bruschi allargamenti , etc.).
- Poter assegnare condizioni di moto misto lungo il tratto.
In riferimento alle considerazioni fatte HEC-RAS risulta essere un modello di calcolo
idoneo per procedere alla verifiche di dettaglio.

3.2 Verifiche idrauliche in dettaglio con Hec-Cras

Alla luce dei risultati ottenuti dalle verifiche appare evidente una generalizzata
insufficienza delle sezioni idrauliche a contenere la portata di 400 m³/s :
- Tra le sezioni n°4 e n°12 per un tratto complessivo di 607 m l’acqua sorpasserebbe
gli argini di più di 1 m, in particolare alla sezione n° 7 in corrispondenza dei
capannoni A.N.A.S. la quota dell’acqua sarebbe di 2.1 m superiore a quella degli
argini.
- Tra le sezioni n°14 e n°22, per una lunghezza di 511 m, la piena causerebbe
un’inondazione dei piani bassi delle case in destra idraulica, poiché l’acqua in questo
tratto sarebbe di circa 1 m più alta delle sponde e dei muretti di recinzione a
protezione degli edifici.
- Tra le sezioni n°26 e n°41 per una lunghezza complessiva di 702 m il tirante d’acqua
raggiungerebbe una quota superiore a quella degli argini in destra; inoltre tra le
sezioni n°26 e n°33 per un tratto di 315 m la quota della strada del Paleotto verrebbe
innondata ampiamente.; in particolare si evidenzia la criticità della sezione n°30 in
corrispondenza della quale si trova, in destra, una casa che verrebbe sommersa, a
causa della piena che sorpasserebbe di circa 2.86 m la quota di sommità arginale.

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Per meglio illustrare i risultati ottenuti dalle verifiche condotte con HEC-RAS si riporta di
seguito una tabella in cui si descrive, per ogni sezione in corrispondenza della quale si ha
esondazione, la quota del pelo libero e quella della quota dell’argine destro e sinistro

Tabella 3

Quota
Quota pelo libero Quota pelo libero Quota dell’argine
Sezione dell’argine
(250 m3/s) (400 m3/s) sinistro
destro
2 89.61 89.41
3 90.60 90.19
4 90.70 91.60 89.35 90.62
5 90.70 91.63 90.61 91.00
6 90.82 91.67 90.38 91.04
7 91.13 92.07 90.06 90.09
8 91.43 92.30 90.37 90.88
8.5 91.47 92.47 90.96
9 91.76 92.58 90.96
12 92.25 92.85 90.90
14 92.84 93.64 92.33
15 93.82 93.63
15.5 92.54 93.51 92.63 92.06
16 93.69 94.41 93.00 92.01
17 94.47 93.99
18 93.25 93.65 92.93
19 95.09 96.54 94.98
21 95.17 96.66 95.00
23 95.50 96.94 96.65
24.5 97.03 96.85
25.5 97.76 98.50 98.31 96.85
26 98.27 97.71 98.31 96.85
27 98.07 99.51 98.54 96.76
28 99.33 100.39 98.80 99.98
29 99.37 100.47 99.06 100.25
30 99.31 100.36 98.88 97.5
31 100.46 100.00
32 100.20 99.28 100.10
32.5 99.69 100.62 99.28
33 100.39 99.99
34 99.90 100.93 99.26
35 100.20 101.42 99.85
36 100.43 101.62 99.28
37 101.59 100.99
38 100.50 101.76 97.00 101.32
39 100.40 101.76 101.83 101.47
40 101.8 101.55
41 101.17 100.42 100.35 100.66

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Capitolo 4

4.1 Interventi proposti per regolarizzare il fiume

Durante la simulazione dell’andamento dei profili di corrente del torrente Savena per
identificare le zone in cui si verifica esondazione si è utilizzato un coefficiente di Manning
pari a 0.035 m-1/3s che corrisponde a canali in abbandono con grande vegetazione e corsi
d’acqua con alveo in ghiaia e movimento di materiali sul fondo.

Per le verifiche dello stato di progetto il coefficiente di Manning assunto nella simulazione
è stato preso pari a 0.025 m-1/3s che corrisponde a corsi d’acqua naturali regolari.

Come già appariva evidente dall’analisi dello stato di fatto, il primo intervento da
realizzare è lo sgombero delle arcate occluse del ponte ad archi nel tentativo di abbassare le
quote del pelo libero a monte del ponte stesso; indi si procede alla risagomatura dell’alveo
con la creazione, nel tronco di valle, di nuove zone golenali .

Partendo dalla briglia di S.Ruffillo si è prevista la realizzazione in sinistra idraulica di una


zona golenale che si estende fino alla sezione n°7 per una lunghezza complessiva di 198 m.
Si sono inoltre risagomate le sezioni dalla numero 27 fino a valle del ponte ad archi, per un
tratto totale di 310 m,alfine di proteggere gli edifici circostanti.
Una volta realizzata la risagomatura dell’alveo si è proceduto ad una nuova verifica di
dettaglio con HEC-RAS al fine di individuare le sezioni per le quali si rendono necessarie
delle opere di contenimento dell’acqua.

Per riuscire a contenere la portata di progetto nelle sezioni riportate in tabella si sono
previsti i seguenti interventi:

Sezioni n°7 e n°9: si procede alla realizzazione di un rilevato in gabbioni d’altezza 1,5 m e
di lunghezza 303 m. Nell’esecuzione di tale opera verranno utilizzati gabbioni e terreno di
riporto proveniente dalla risistemazione dell’alveo; si procede alla posa di geotessili per
proteggere i capannoni durante il passaggio della piena dal momento che si ritengono i
gabbioni infinitamente permeabili [vedi tav. n° 2 ].

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Sezioni n°28 - 32: si prevede la costruzione di rilevato in gabbioni in sinistra idraulica per
un tratto di 230 m, al fine di proteggere la strada del Paleotto. [vedi tav. n° 5].

Sezioni n°29 – 30: si procede all’innalzamento con relativo allargamento della base del
muretto di recinzione preesistente in destra idraulica; questo muro viene poi allungato per 25
m per congiungerlo a quello già esistente ala sezione n°28 [vedi tav. n° 5 ].

Sezioni n°36 : si realizza una gabbionata alta 2 m per una lunghezza complessiva di 35 m a
protezione della sponda destra; anche in questo caso, si procede alla posa di geotessili [vedi
tav. n°5 ].

E’ inoltre indispensabile la realizzazione di un bacino di dissipazione a valle del ponte del


Paleotto, al fine di localizzare al suo interno il risalto idraulico. [vedi tav. n° 8 ].

Per i calcoli relativi al dimensionamento e alle verifiche di stabilità del bacino di


dissipazione.

17
Capitolo 5

5.1 Progetto del bacino di dissipazione.

Al fine di dissipare il carico cinetico,localizzare il risalto idraulico e di proteggere il fondo


alveo dall’erosione della corrente,a valle del ponte del Paleotto diventa necessaria la
realizzazione di un bacino di dissipazione con platea di rivestimento.
Essendo il funzionamento influenzato dalla condizione di moto di corrente lenta dell’alveo
a valle il bacino viene realizzato in depressione. L’opera verrà dimensionata in base alla
portata centennale Q=400 m³/s profilo di moto stazionario calcolato con HEC-RAS nelle
due sezioni fra le quali è contenuto il risalto idraulico risultano i seguenti valori :
sezione Vel. Media Carico totale Quota fondo Profondità Froude
( m/s ) (m) (m) (m)
18.5 6.86 95.61 91.54 1.67 1.76
18 2.60 95.28 90.89 3.6 0.46
ponte / 95.70 91.54 2.80 /
Tabella 4.

Fig. 12 Bacino di dissipazione


Conservazione del carico totale tra la sezione 0 ed 1:
Q2
yv   H0  z f 3  a (5.1.1)
2 * g * (b * y v ) 2

Q2
yl   H0  z f 3  a (5.1.2)
2 * g * (b * y l ) 2

Bilancio della quantità di moto al Vc compreso tra le sezioni 1 ed 2:


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y 2v Q2 y 2l Q2
* *b   *  * *b   * (5.1.3)
2 b * yv 2 b * yl
L’ equazione 5.1.1 e 5.1.2 è l’ espressione del carico specifico delle due correnti all’ interno
del bacino di dissipazione , mentre la 5.1.3 rappresenta la conservazione della spinta
idraulica, che è la condizione per l’ esistenza del salto di Bidone.Per la risoluzione del
sistema composto dalle 3 equazioni nelle incognite a, y l, yv, si procede per tentativi
.Andando a sostituire nella 5.1.1 e nella 5.1.2 di volta in volta il valore di a si ottengono
rispettivamente un valore per la profondità della corrente veloce e uno per quella lenta.Con
questi due valori si entra poi nella 5.1.3 e si verifica che l’ uguaglianza sia verificata.
Noti da HEC-RAS: Incognite:
H0 = 95.61 m b = 35 m a
Zf3 = 90.86 m Q = 400 m3 / s yv
Zw3 = 94.43 m yl = 3.6 + a
La larghezza del bacino è stata presa pari alla larghezza delle luci del ponte per cui b =35
m.Essendo il risalto un fenomeno stazionario e localizzato,trascurando le tensioni d’attrito
distribuite sul fondo, l’equazione di bilancio della quantità di moto si traduce in
un’equazione di conservazione delle spinte.Risolvendo le due equazioni precedenti nelle due
incognite:
a = 0.076 m
yv = 1.40 m
yl = 3.676 m
Per ragioni puramente costruttive si è optato per una profondità del bacino a =1.m. che
consente l’utilizzo di una gabbionata di 1 m.Il che comporta :
a=1m yv = 1.40 m yl = 4.06 m
La lunghezza del bacino di dissipazione si calcola in funzione della differenza in quota
delle due correnti all’interno del medesimo:
L12  6.9 * ( yl  y v )  23.31 m

Alla luce dei calcoli eseguiti il bacino avrà le seguenti dimensioni:


L=28 m b=35 m a=1.m.

5.2 Dimensionamento della platea

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La platea di rivestimento è realizzata con materassi tipo Reno che garantiscono uno
spessore di rivestimento ed un diametro d’inerti inferiori rispetto ad un rivestimento eseguito
con pietrami sciolti,nonché una più uniforme distribuzione del materiale sull’intera
superficie da proteggere.Trattandosi di rivestimenti di fondo è consigliato disporre gli
elementi in senso longitudinale alla corrente.

Figura 13

Figura 14
Grazie all’azione di contenimento della rete,il coefficiente di Schilds per pietrame
contenuto nei materassi Reno si può assumere pari a cr = 0,1 e con controllo delle delle
deformazioni cr = 1,2cr.
I materassi Reno sono progettati per deformarsi sotto l’effetto delle tensioni
tangenziali.Per evitare che si scopra il fondo sottostante al materasso è tuttavia opportuno
usare uno spessore del materasso pari ad almeno (1,8 – 2) d50.
Dimensionamento preliminare:

20
Figura 15

2
U 
 0   
C 

N
 ' s  16000
m3
A
R  1.3m
P
n = 0,03
1
1 R6
C   12
n g

Q m
U  8
A s
N
 0  444
m2
N
444
 m2
 cr  / 0  d 50   0,28m
 s  d 50 N
16000 3  0,1
m
Il rivestimento viene realizzato con uno strato di materassi Reno dalle seguenti
caratteristiche:
Spessore =0,3m
Pezzatura=200-300 mm (d50=250mm; d90=290mm)
Maglia esagonale a doppia torsione 6  8
Filo d’acciaio zincato   2,20mm

Verifica:
0
  0,111
  d 50
/
s

 cr    1,2 cr

21
Il materasso Reno di 30 cm di spessore è sufficiente per proteggere il fondo,sebbene ci si
debba aspettare qualche assestamento. E’ necessario eseguire un controllo sulle
deformazioni.

Figura 16 Figura 17
t = spessore materasso indeformato
z  distanza tra il punto più alto ed il punto più basso del pietrame deformato
t  diminuzione massima dello spessore del rivestimento
N
 cr   cr   s/  d 50  0,1  16000  0,25  400
m2
 0   cr
/   0,011
 s/  d 50
z
Dal diagramma ( ) con  / =0,011 risulta  0,113m (riduzione dello spessore della
2
parte a monte della tasca).Rimane perciò uno spessore di 18,7 cm ,sufficiente per non
esporre il fondo all’azione erosiva della corrente.
Dimensionamento delle pareti verticali:
N
 s  0,75 0  333
m2

 cr  0,1
s
d 50   0,20m
 s cr
/

Le pareti verticali del bacino vengono realizzate con muri in gabbioni di pezzatura (150-
250 mm).

Per il dimensionamento del rivestimento di sponda devo:


s
D50 
 c k s ' s
c = 0.06 coefficiente di Shilds per materiali sciolt
22
sen 2
ks  1 
sen 2
 = 35°angolo di attrito interno
 = 25°pendenza sponda
D50 = 0.51 m
La protezione redente è perciò realizzata con pietrame sciolto(Rip-rap).Per evitare
l’asportazione del materiale fine viene inserito, all’interfaccia tra suolo e materassi reno,
rip-rap ed il muro in gabbioni,un filtro geotessile avente permeabilità:
ks
kf 

 = 0.02

5.3 VERIFICA A GALLEGGIAMENTO

Si ritiene che il punto più pericoloso sia in prossimità del punto X,punto in corrispondenza

del quale si forma la zwx .

 z  z w0 
P   w   z w3  z fx   w3  y
 Lf 
  s   w  zwx
Sg  g  1.11
P

Lf :percorso di filtrazione totale calcolato lungo il perimetro della struttura.

y: percorso di filtrazione da 3 a x lungo il perimetro della struttura

kg
 g  2120 : peso specifico del gabbione saturo
m3

s: spessore del materasso

zw0 = 3.32 m + s

zw3 = 4.6 m + s

zwx = 1.4 m + s

zfx = 0 m

Lf = 33 m +2 s
23
y = 26 m+s

Lo spessore di 30 cm del materasso è insufficiente ai fini della verifica (sg=0.52).

Risulta necessario realizzare la patea con gabbioni dello spessore di almeno 3 m (s g=1.16)

tra F e G, e dello spessore di 2 m nei punti adiacenti.

Figura 17

Appendice

%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
%Programma per il calcolo dell'energia a monte del Ponte del
Paleotto
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%

24
clear

%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Dati di progetto
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
g=2.81;% Accelerazione di gravità(m/s)
Q=input('Inserire la portata di progetto(m^3/s):')
yv=input('Inserire profondità uniforme di valle(m):')
Ev=input('Inserire Energia di moto uniforme della sezione di
valle(m):')
Av=input('Inserire area della sezione di valle(m):')
Ec=input('Inserire energia Critica del ponte(m):')
yc=input('Inserire profondità critica del ponte(m):')
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Asegnazioni dei parametri
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
i=1;
p=0.1;% Coefficente di perdita imbocco ponte
dEmp(i)=0;% Perdita di energia specifica all'imbocco del ponte
(m)
dEvp=0.1;% Delta dell'energia specifica del ponte (m)
Ep(i)=Ev+i*dEvp;% Energia specifica della sezione del ponte di
primo tentativo (m)
EP(i)=0;% Energia specifica della sezione del ponte di secondo
tentavo (m)
Em(i)=0;% Energia specifica della sezione a monte del ponte
(m)
Ap(i)=0;% Area della sezione del ponte (m^2)
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Passaggio sopra la quota critica
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
while (abs(Ep(i)-EP(i)))<0.1
i=i+1;
if i==20
fprintf('Superate 40 iterazioni');
break
end
Ep(i)=Ev+i*dEvp;
Ap(i)=Av/(((2*g*dEvp*i)^0.5)*(Av/Q)+1);
fprintf('L area della sezione del ponte è(m^2):
%15.6f\n',Ap(i));
zp(i)=input('Inserirela quota del ponte (m):')
EP(i)=zp(i)+(Q^2)/(2*g*Ap(i)^2);
end
if Ep(i)>Ec
dEmp(i)=p*(Q^2)/(2*g*Ap(i)^2);
Em(i)=Ep(i)+dEmp(i);
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Passaggio sulla quota critica
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
else
25
fprintf('Passa in Critica sotto il ponte');
Ep(i)=Ec;
Ap(i)=((Q^2)/(2*g*(Ep(i)-yc)))^0.5;
fprintf('L area della sezione del ponte è(m^2):
%15.6f\n',Ap(i));
dEmp(i)=p*(Q^2)/(2*g*Ap(i)^2);
Em(i)=Ep(i)+dEmp(i);
end
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
fprintf('Enerigia a monte del ponte(m): %15.6f\n',Em);

%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Programma per il calcolo delle scale di deflusso
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%

clear

% Input Dati
g=9.81;% Accelerazione gravitazionale [m/sec^2]
dy=0.1;% Passo di calcolo sul tirante [m]
s0=input('Inseririrela la pendenza del fondo:');
Qu=input('Inseririrela la portata (m^3/s):');
load sez30.dat
sez(:,1)=sez30(:,1);
sez(:,2)=sez30(:,2);
sez(:,3)=sez30(:,3);
Npunti=length(sez(:,1));% numero di punti immessi
Nlin=Npunti-1;% Numero di segmenti che compongono la sezione
trasversale.
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Generazione della sezione geometrica del fiume
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
for k=1:Nlin
LIN(k,1)=sez(k,1);% Coordinata X1
LIN(k,2)=sez(k,2);% Coordinata Y1
LIN(k,3)=sez(k+1,1);% Coordinata X2
LIN(k,4)=sez(k+1,2);% Coordinata Y2
LIN(k,5)=0.5*(sez(k+1,3)+sez(k,3)); % Ks medio
End

% (2) Riordino degli elementi linea


for k=1:Nlin
if LIN(k,4)<LIN(k,2)% coeff. angolare NEGATIVO!
TEMP=LIN(k,4);
LIN(k,4)=LIN(k,2);
LIN(k,2)=TEMP;
else
end
end
26
Xmin=min(sez(:,1));% Minima quota rilevata
Xmax=max(sez(:,1));% Massima quota rilevata
Ymin=min(sez(:,2));% Minima quota rilevata
Ymax=max(sez(:,2));% Massima quota rilevata
Ny=round((Ymax-Ymin)/dy);% Numero di passi di calcolo sulla
verticale
y=[Ymin:dy:Ymax];% genero il vettore delle coordinate y.
y=y(1:Ny)-Ymin;% Quota del fondo:--->y=0.0m
for k=1:Nlin
for i=1:Ny
y=Ymin+i*dy;
FLUV(k,i,1)=y;% quota di calcolo relativa al talweg!
if y<=LIN(k,2)% y<= della minima quota del tratto k-
esimo.
FLUV(k,i,2)=0.0;% perimetro bagnato
FLUV(k,i,3)=0.0;% area della sezione trasversale
FLUV(k,i,4)=LIN(k,5);% coeff. di resistenza medio
sull'altezza (singolo elemento).
else
if y>LIN(k,4) % y> della massima quota del tratto k-
esimo.
FLUV(k,i,2)=((LIN(k,3)-LIN(k,1))^2+(LIN(k,4)-
LIN(k,2))^2)^0.5;% perimetro bagnato
FLUV(k,i,3)=0.5*(LIN(k,3)-LIN(k,1))*(LIN(k,4)-
LIN(k,2))+(LIN(k,3)-LIN(k,1))*(y-LIN(k,4));% area della
sezione trasversale
FLUV(k,i,4)=LIN(k,5); % coeff. di resistenza
medio sull'altezza (singolo elemento).
else
Yp=y-LIN(k,2);
Xp=Yp*(LIN(k,3)-LIN(k,1))/(LIN(k,4)-LIN(k,2));
FLUV(k,i,2)=(Xp^2+Yp^2)^0.5;% perimetro bagnato
FLUV(k,i,3)=0.5*Xp*Yp;% area della sezione
trasversale
FLUV(k,i,4)=LIN(k,5);% coeff. di resistenza medio
sull'altezza (singolo elemento).
end
end
end
end

%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Calcolo il perimetro bagnato complessivo
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
for i=1:Ny
P(i)=0.0;
for k=1:Nlin
P(i)=P(i)+FLUV(k,i,2);
end
end
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
27
% Calcolo l'area complessiva
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
for i=1:Ny
OMEGA(i)=0.0;
for k=1:Nlin
OMEGA(i)=OMEGA(i)+FLUV(k,i,3);
end
end
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Calcolo il raggio idraulico
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
for i=1:Ny
RI(i)=0.0;
for k=1:Nlin
RI(i)=OMEGA(i)/P(i);
end
end
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Calcolo della scala di deflusso
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
for k=1:Nlin
for i=1:Ny
if FLUV(k,i,2)==0.0
U(k,i)=0.0;
Q(k,i)=0.0;
else

U(k,i)=FLUV(k,i,4)*(FLUV(k,i,3)/FLUV(k,i,2))^(2/3)*s0^0.5;
Q(k,i)=FLUV(k,i,3)*U(k,i);
end
end
end
Qtot=sum(Q);% vettore di portata totale
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Calcolo del KS equivalente
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
KSeq=Qtot./OMEGA./(RI.^(2/3))/(s0^0.5);
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Ccalcolo della velocità media
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
Umed=Qtot./OMEGA;
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Grafici
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
fz=abs(Qtot-Qu); %determino l'indice della prof. di moto
unif.
fz=fz-min(fz);
Nyqu=1;
for i=1:Ny
if fz(i)==0.0
Nyqu=i;
else
28
end
end
y=[Ymin:dy:Ymax]; % genero il vettore delle coordinate y.
y=y(1:Ny)-Ymin; % Quota del fondo:--->y=0.0m
YU=y(Nyqu)+Ymin;

figure(1)

for k=1:Nlin
LIN(k,1)=sez(k,1);% Coordinata X1
LIN(k,2)=sez(k,2);% Coordinata Y1
LIN(k,3)=sez(k+1,1);% Coordinata X2
LIN(k,4)=sez(k+1,2);% Coordinata Y2
end
plot(sez(:,1),sez(:,2)),hold on,
axis([Xmin Xmax Ymin Ymax])
xlabel('X [m]')
ylabel('Y [m]')
title('SEZIONE ALVEO')
grid on
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% disegno del pelo libero
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
for k=1:Nlin
if YU>=max(LIN(k,2),LIN(k,4));% tutta la corda immersa.
plot([LIN(k,1),LIN(k,3)],[YU,YU],'r'),hold on,
else
if YU<=min(LIN(k,2),LIN(k,4));% tutta la corda emersa.
else
if LIN(k,2)>=LIN(k,4) % Corda parzialmente immersa.
yp=YU;
xp=LIN(k,3)+(yp-LIN(k,4))*(LIN(k,1)-LIN(k,3))/
(LIN(k,2)-LIN(k,4));
plot([xp,LIN(k,3)],[yp,YU],'r'),hold on,
else
yp=YU;
xp=LIN(k,1)+(yp-LIN(k,2))*(LIN(k,3)-LIN(k,1))/
(LIN(k,4)-LIN(k,2));
plot([LIN(k,1),xp],[YU,yp],'r'),hold on,
end
end
end
end

figure(2)

for w=1:Ny;
Qv(w)=Qu;
end

subplot(2,1,1)
plot(Qtot,y),hold on,plot(Qv,y,'r'),hold on,
29
xlabel('Q [m^3/sec]')
ylabel('Tirante [m]')
title('Portata')
grid on

subplot(2,1,2)
plot(Umed,y),hold on,,
xlabel('U [m/sec]')
ylabel('Tirante [m]')
title('Velocità')
grid on

figure(3)

subplot(3,1,1)
plot(OMEGA,y),hold on,
xlabel('OMEGA [m^2]')
ylabel('Tirante [m]')
title('Area bagnata')
grid on

subplot(3,1,2)
plot(P,y),hold on
xlabel('Perimetro bagnato [m]')
ylabel('Tirante [m]')
title('Perimetro bagnato [m]')
grid on

subplot(3,1,3)
plot(RI,y),hold on
xlabel('Raggio idraulico [m]')
ylabel('Tirante [m]')
title('Raggio idraulico [m]')
grid on

%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Output di testo:
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
fprintf('Quota minima della sezione [m]:
%15.6f\n',Ymin);
fprintf('Quota massima della sezione [m]:
%15.6f\n',Ymax);
fprintf('Passo di calcolo dy [m]:
%15.6f\n',dy);
fprintf('Numero di punti di calcolo :
%15.6f\n',Ny);
fprintf('Portata di calcolo [m^3/sec]:
%15.6f\n',Qu);
fprintf('Tirante idrico [m]:
%15.6f\n',y(Nyqu));
fprintf('Area bagnata [m^2]:
%15.6f\n',OMEGA(Nyqu));
30
fprintf('Perimetro bagnato [m]:
%15.6f\n',P(Nyqu));
fprintf('Raggio idraulico [m]:
%15.6f\n',RI(Nyqu));
fprintf('Parametro di scabrezza Ks [m^1/3sec^-1]:
%15.6f\n',KSeq(Nyqu));
fprintf('Velocità media [m/sec]:
%15.6f\n',Umed(Nyqu));
for i=1:Ny
fprintf('%15.6f',y(i));
fprintf('%15.6f',OMEGA(i));
fprintf('%15.6f',P(i));
fprintf('%15.6f',RI(i));
fprintf('%15.6f',KSeq(i));
fprintf('%15.6f',Umed(i));
fprintf('%15.6f\n',Qtot(i));
end
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
%Carico specifico E(y)
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
for i=1:Ny
E(i)=y(i)+Qu^2/2/g/OMEGA(i)^2;
end
% Individuazione del minimo carico specifico (Ecr).
Ecr=min(E);
% Individuazione dell'altezza critica (ycr).
Nycr=1;
for i=1:Ny
if E(i)==Ecr
Nycr=i;
else
end
end
ycr=y(Nycr);
% Calcolo del carico specifico in condizione di moto
uniforme.
Eu=y(Nyqu)+Qtot(Nyqu)^2/(2*g*OMEGA(Nyqu)^2);
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Grafici
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
figure(4)
subplot(1,2,1)
plot(E,y),hold on,
plot(y,y,'-.'),hold on,
plot(Ecr,ycr,'or'),hold on,
if Eu>=Ecr
plot(Eu,y(Nyqu),'og')
else
end
U=0;
V=7;
axis([U V U V]);
31
xlabel('E [m]')
ylabel('Y [m]')
title('CARICO SPECIFICO')
grid

subplot(1,2,2)
plot(Qtot,y),hold on
xlabel('Q [m^3/sec]')
ylabel('Tirante [m]')
title('Scala di deflusso')
grid
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Output di testo:
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
if Eu>=Ecr
fprintf('Carico specifico critico Ecr [m]:
%15.6f\n',Ecr);
fprintf('Profondità critica ycr [m]:
%15.6f\n',ycr);
fprintf('Carico specifico in moto uniforme [m]:
%15.6f\n',Eu);
fprintf('Profondità di moto uniforme [m]:
%15.6f\n',y(Nyqu));
else
fprintf(' NON SUFFICIENTE!! \n');
end
for i=1:Ny
fprintf('%15.6f',y(i));
fprintf('%15.6f\n',E(i));
end

st=fclose('all');

return

%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Programma per il calcolo dell'Energia specifica a monte e a
valle del ponte del Paleotto
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%

clear

g=9.81;% Accelerazione gravitazionale [m/sec^2]


Qu=input('inserire porta(m^3/s)?');
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% file della sezione a monte del ponte
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
load sezm.dat
ym=sezm(:,1)
Am=sezm(:,2)
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% file della sezione del ponte
32
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
load sezp.dat
yp=sezp(:,1)
Ap=sezp(:,2)
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% file della sezione a valle del ponte
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
load sezv.dat
yv=sezv(:,1)
Av=sezv(:,2)
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% sezione a monte del ponte
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
Ny=length(sezm(:,1));% Numero di passi di calcolo sulla
verticale
if ym(1)==0.0;
else
fprintf(1,'Errore nei dati immessi\n');
end
for i=1:Ny-1
dym(i)=ym(i+1)-ym(i); %passo di calcolo
end
if sum(dym)/length(dym)-dym(1)==0
else
fprintf(1,'Errore nei dati immessi\n');
end
if Am(1)==0.0;
else
fprintf(1,'Errore nei dati immessi\n');
end
for i=1:Ny-1
if Am(i+1)>Am(i)
else
fprintf(1,'Errore nei dati immessi\n');
end
end
% Calcolo la funzione E(y)
for i=1:Ny
Em(i)=ym(i)+Qu^2/2/g/Am(i)^2;
end
% Carico specifico critico e profondità critica
Ecrm=min(Em);
Nycr=1;
for i=1:Ny
if Em(i)==Ecrm
Nycr=i;
else
end
end
ycrm=ym(Nycr);
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Dati della sezione di monte
33
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
fprintf('CARICO SPECIFICO A MONTE:
\n');
fprintf('Quota minima della sezione [m]:
%15.6f\n',min(ym));
fprintf('Quota massima della sezione [m]:
%15.6f\n',max(ym));
fprintf('Carico specifico critico Ecr [m]:
%15.6f\n',Ecrm);
fprintf('Profondità critica ycr [m]:
%15.6f\n',ycrm);
for i=1:Ny
fprintf('%15.6f',ym(i));
fprintf('%15.6f\n',Em(i));
end
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% sezione del ponte
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
Ny=0;
Ny=length(sezp(:,1));
if yp(1)==0.0;
else
fprintf(1,'Errore nei dati immessi\n');
end
for i=1:Ny-1
dyp(i)=yp(i+1)-yp(i);
end
if sum(dyp)/length(dyp)-dyp(1)==0
else
fprintf(1,'Errore nei dati immessi\n');
end
if Ap(1)==0.0;
else
fprintf(1,'Errore nei dati immessi\n');
end
for i=1:Ny-1
if Ap(i+1)>Ap(i)
else
fprintf(1,'Errore nei dati immessi\n');
end
end
% Calcolo la funzione E(y)
for i=1:Ny
Ep(i)=yp(i)+Qu^2/2/g/Ap(i)^2;
end
% Carico specifico critico e profondità critica
Ecrp=min(Ep);
Nycr=1;
for i=1:Ny
if Ep(i)==Ecrp
Nycr=i;
else
34
end
end
ycrp=yp(Nycr);
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Dati della sezione del ponte
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
fprintf('CARICO SPECIFICO DEL PONTE:
\n');
fprintf('Quota minima della sezione [m]:
%15.6f\n',min(yp));
fprintf('Quota massima della sezione [m]:
%15.6f\n',max(yp));
fprintf('Passo di calcolo dy [m]:
%15.6f\n',dyp(1));
fprintf('Carico specifico critico Ecr [m]:
%15.6f\n',Ecrp);
fprintf('Profondità critica ycr [m]:
%15.6f\n',ycrp);
for i=1:Ny
fprintf('%15.6f',yp(i));
fprintf('%15.6f\n',Ep(i));
end
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% sezione a valle del ponte
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
Ny=0;
Ny=length(sezv(:,1));
if yv(1)==0.0;
else
fprintf(1,'Errore nei dati immessi\n');
end
for i=1:Ny-1
dyv(i)=yv(i+1)-yv(i);
end
if sum(dyv)/length(dyv)-dyv(1)==0
else
fprintf(1,'Errore nei dati immessi\n');
end
if Av(1)==0.0;
else
fprintf(1,'Errore nei dati immessi\n');
end
for i=1:Ny-1
if Av(i+1)>Av(i)
else
fprintf(1,'Errore nei dati immessi\n');
end
end
% Calcolo la funzione E(y)
for i=1:Ny
Ev(i)=yv(i)+Qu^2/2/g/Av(i)^2;
end
35
% Carico specifico critico e profondità critica
Ecrv=min(Ev);
Nycr=1;
for i=1:Ny
if Ev(i)==Ecrv
Nycr=i;
else
end
end
ycrv=yv(Nycr);
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
Dati della sezione a valle del ponte
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
fprintf('CARICO SPECIFICO A VALLE:
\n');
fprintf('Quota minima della sezione [m]:
%15.6f\n',min(yv));
fprintf('Quota massima della sezione [m]:
%15.6f\n',max(yv));
fprintf('Passo di calcolo dy [m]:
%15.6f\n',dyv(1));
fprintf('Carico specifico critico Ecr [m]:
%15.6f\n',Ecrv);
fprintf('Profondità critica ycr [m]:
%15.6f\n',ycrv);
for i=1:Ny
fprintf('%15.6f',yv(i));
fprintf('%15.6f\n',Ev(i));
end

%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Grafici
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
subplot(3,1,1)
plot(Em,ym),hold on,
plot(ym,ym,'-.'),hold on,
plot(Ecrm,ycrm,'or'),hold on,
axis([min(ym) max(ym) min(ym) max(ym)])
xlabel('E [m]')
ylabel('Y [m]')
title('CARICO SPECIFICO A MONTE DEL PONTE')
grid

subplot(3,1,2)
plot(Ep,yp),hold on,
plot(yp,yp,'-.'),hold on,
plot(Ecrp,ycrp,'or'),hold on,
axis([min(yp) max(yp) min(yp) max(yp)])
xlabel('E [m]')
ylabel('Y [m]')
title('CARICO SPECIFICO DEL PONTE')
36
grid

subplot(3,1,3)
plot(Ev,yv),hold on,
plot(yv,yv,'-.'),hold on,
plot(Ecrv,ycrv,'or'),hold on,
axis([min(yp) max(yp) min(yp) max(yp)])
xlabel('E [m]')
ylabel('Y [m]')
title('CARICO SPECIFICO A VALLE DEL PONTE')
grid

figure(2)

U=plot(Em,ym),hold on,
plot(ym,ym,'-.'),hold on,
plot(Ecrm,ycrm,'or'),hold on,

V=plot(Ep,yp,'r'),hold on,
plot(yp,yp,'-.'),hold on,
plot(Ecrp,ycrp,'or'),hold on,

Z=plot(Ev,yv,'g'),hold on,
plot(yv,yv,'-.'),hold on,
plot(Ecrv,ycrv,'or'),hold on,
axis([min(yp) max(yp) min(yp) max(yp)])
xlabel('E [m]')
ylabel('Y [m]')
title('CARICO SPECIFICO ')
grid
hlegend=[U;V;Z];
legend(hlegend,'monte','ponte','valle')

st=fclose('all');
return

37

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