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. Il tratto del torrente oggetto di studio è quello compreso tra il ponte delle Oche a monte e
la briglia di San Rufillo a valle, ed è descritto attraverso 41 sezioni topografiche.In questa
tratta il letto del torrente è notoriamente insufficiente a contenere le maggiori portate di
piena a causa di una generalizzata insufficienza delle sezioni idrauliche, ingombrate da
vegetazione e infrastrutture associate all’uso improprio delle aree golenali, ed in particolare
della strozzatura costituita dalla briglia del Paleotto e dal già citato ponte ad archi posto poco
a valle della briglia stessa.
Inoltre vincoli altimetrici sul tracciato della nuova variante stradale impongono per il
nuovo ponte sul torrente quote molto basse; infatti per il piano viabile del nuovo ponte si
prevede una quota circa coincidente con quella delle sommità delle arcate del ponte antico,
ovvero solo 5-6 metri al di sopra delle attuali quote dell’alveo.
Un nuovo evento di piena del torrente caratterizzato da una portata di circa 250 m 3/s,
provocò nella tratta in questione danni apprezzabili. I principali furono:
- agli edifici in destra, nella zona inferiore di Via del Pero, che furono inondati nei piani
bassi
- alla strada comunale del Paleotto, in sinistra a monte della briglia, che fu erosa ed
inondata
- ai piani bassi degli edifici in destra sia a monte sia a valle del ponte ad archi , che ne
portavano ancora i segni alcuni mesi dopo.
- ai piazzali, capannoni dell’ ANAS ed edifici circostanti, in destra poco a monte della
Chiusa di San Rufillo
Studi ideologici hanno rilevato che tale portata corrisponda ad un tempo di ritorno di circa
20 anni, mentre la piena secolare, ovvero con tempo di ritorno di 100 anni, viene indicata
pari a 400 m 3/s.
Dallo studio suddetto si è ripresa la mappa delle zone inondabili con portate comprese tra
250 e 400 m3/s .Risulterebbe che un episodio di piena da 400 m 3/s manderebbe sott’acqua
2
buona parte del centro abitato limitrofo, causando danni ben piu’ rilevanti di quelli
dell’ultimo episodio di piena in ordine temporale (corrispondente ad una portata di 250 m 3/s
circa).
Allo stato attuale il tratto in esame può essere suddiviso in tre diversi tronchi:
1 tratto dalla briglia di S. Ruffillo a quella del Paleotto ,
2 tratto dalla briglia del Paleotto alla sezione di ingresso del rio Torriane
3 tratto dalla sezione d’ingresso del rio Torriane fino al ponte delle Oche.
Il primo tronco, lungo 1418 m e con una pendenza del 4 0/00 si sviluppa in una zona ampia
e piuttosto pianeggiante caratterizzata da una folta vegetazione; in sinistra si trovano estese
zone erbose che potrebbero essere utilizzate nell’eventuale realizzazione di golene.
La prima sezione di valle, sez. rappresenta la Briglia di S. Ruffillo situata a 2155 m dal
ponte delle Oche: essa è un opera in conglomerato cementizio larga 45.9 m che realizza un
salto di 6.74 m. A partire da questa e procedendo verso monte fino alla sezione 7 entrambe le
sponde sono ricoperte principalmente da canneti; la sponda in sinistra idraulica ha un ampio
spazio che può essere eventualmente utilizzato nell’allargamento della sezione, in sponda
destra invece sorgono degli edifici, in particolare i capannoni A.N.A.S. alle sezioni 6 e 7 che
si trovano in prossimità della sponda e sono stati allagati in occasione dell’ultimo episodio
di piena.
Tra la sezione n°10 e la sezione n°12 c’è un restringimento del corso d’acqua determinato
dalla presenza in destra idraulica dell’edificio scolastico ed in sinistra di uno sperone
roccioso; lungo le sponde si rileva la presenza di arbusti ed alberi ad alto fusto anche
sradicati.
3
Tra le sezioni n° 18 e n°19 si trova il ponte del Paleotto: situato a 932 m dal ponte delle
Oche è un antico ponte a 3 archi in muratura lungo circa 41 m e largo 3.4 m, la sommità
delle arcate è di circa 5-6 metri al di sopra delle attuali quote d’alveo. Delle 3 luci una è
completamente occlusa e un’altra parzialmente, ragion per cui lo stato attuale del ponte
determina un restringimento significativo della sezione. A monte e a valle del ponte, in
destra idraulica, sorgono degli edifici di civile abitazione che a causa delle condizioni attuali
sono stati danneggiati durante un recente evento di piena. Si rende evidente quindi la
necessità di uno sbancamento al fine di liberare le luci occluse.
Dalla sezione n°19 e per le successive 5 sezioni il Savena compie un tratto curvilineo in
cui si evidenzia su entrambe le sponde la possibilità di allargare il corso d’acqua .
Alla sezione n°25 è situata la Briglia del Paleotto (quota 94.57 m): posta a 737 m dal ponte
delle Oche è un opera in conglomerato cementizio larga 18.2 m che realizza un salto di 3.62
m.
A partire dalla briglia fino all’ingresso del rio Torriane il torrente è contraddistinto da
sezioni più strette chiuse tra la strada del Paleotto in sponda sinistra e da edifici di diverse
destinazioni in destra; le quote della briglia (94.57 m) e dell’affluente (96.83 m) impongono
per il tratto una pendenza di equilibrio del 3 0/00.
Nel tratto compreso tra le sezioni n° 25 e n°35 per un totale di 415 m, la via del Paleotto
corre parallela al Savena ad una quota di circa 99 m e gli edifici, protetti da muretti in
calcestruzzo, sono a ridosso del corso d’acqua. Durante l’ultimo episodio di piena la strada
fu inondata e così pure i piani bassi degli edifici nella zona inferiore di via del Pero, da ciò si
evince la necessità di operare al fine di mettere in sicurezza il tratto suddetto.
In corrispondenza della sezione n°36 si nota sulla sponda destra la presenza di uno scarico
fognario ad una quota di 97.52 m .
Il terzo tronco lungo 207 m ha una pendenza di equilibrio del 5 0/00 che è quella imposta
dalla quota del ponte delle Oche ( 99 m) e da quella della soglia di fondo in corrispondenza
della sezione 39( 97.3 m).
4
Ad una distanza di 2155 m dalla briglia di S. Ruffillo si trova il Ponte delle Oche il cui
l’impalcato, posto ad una quota di 3-4 m rispetto all’alveo e lungo 45 m, poggia su due pile
larghe 1.25 m e non costituisce quindi un restringimento significativo della sezione.
Per quanto riguarda l’aspetto sedimentologico esso risulta essere piuttosto eterogeneo con
la contemporanea presenza di un letto di materiale sabbioso associato a materiale di
granulometria maggiore (ciottoli di circa 10 cm).
Capitolo 2
5
2.1 Verifiche idrauliche preliminari di moto uniforme
Si sono calcolate per ogni profondità y dell’acqua le corrispondenti aree bagnate A(y) e i
perimetri bagnati P(y) e in base a questi si è calcolato il raggio idraulico mediante le
relazioni:
A( y )
R( y ) .
P( y )
6
Figura 1 sezione 26
Figura 2 sezione 26
Dai diagrammi sotto riportati, relativo alla sezione a valle del restringimento, si nota come
per la portata di progetto di 400 m³ /s l’acqua raggiunga una profondità di 4 m; inoltre dai
rilievi topografici si osserva che la profondità del letto è di 3.5 m, quindi gli argini esistenti
non sono in grado di garantire il passaggio della piena.
7
Figura 3 sezione 10
Figura 4 sezione 10
Alla sezione n°11, in corrispondenza del restringimento, la scala di deflusso evidenzia per
la portata di progetto 400 m³ /s una profondità di 4.30 m. Anche in questo caso alla luce dei
rilievi topografici, che evidenziano un’altezza degli argini di 3.5 m, si osserva come la piena
possa passare provocando esondazioni.
8
Figura 5 sezione 11
Per la sezione a monte del restringimento, la scala delle portate individua, per la portata di
400 m³ /s, una quota del pelo libero di 3.8 m, mentre dai rilievi topografici si osserva come
l’altezza minima degli argini in sponda destra sia di 2 m; in questa sezione quindi a seguito
del passaggio della portata di progetto si avrebbe un’esondazione.
Figura 6 sezione 12
9
Figura 7 sezione18
Per la sezione diciotto a valle del ponte del Paleotto i rilievi topografici individuano una
altezza degli argini di 3.8 m mentre dalla scala di deflusso si può notare che già per 400
m³ /s l’altezza dell’acqua supera i 4.2 m, ragion per cui la sezione non è in grado di
contenere la portata di progetto.
Sezione n° 32 in corrispondenza della quale si trovano degli edifici in destra idraulica e la
via del Paleotto. L’indagine è stata condotta per evidenziare se in caso di piena la strada
sarebbe stata inondata.
Figura 8 sezione32
Come previsto, per una portata di poco superiore ai 400 m³/s, vengono superati i 3. m che
garantivano la sicurezza della strada e degli edifici.
10
2.2 Verifiche idrauliche preliminari di moto permanente
__ Restringimento
__ Monte
__ Valle
Entrando nel grafico con la quota di pelo libero di 3.9 m, ricavata dalla scala di deflusso
della sezione di valle(figura 4), dal punto d’intersezione con la curva verde si traccia una
retta verticale ,ipotizzando il carico costante; si può notare come tale retta non intercetti la
curva relativa alla sezione stretta ,che quindi costituisce una sezione critica.
Per quanto riguarda la sezione del ponte ci siamo ricondotti all’integrazione numerica
dell’equazione di bilancio energetico,partendo dalla condizione di moto uniforme a valle
sempre garantita, e considerando anche le perdite concentrate dovute alle pile del ponte.
11
Figura 10 sezione18,19,ponte
Figura 11
Le equazioni a disposizione sono:
Q2 Q2
H v zv H m zm
2 g A2 v 2 g A2 m
Q2
H p H v H pv H p zp
2 g A2 p
Av Q2 Q2
H pv 1 2 H mp 2
Ap 2 g A2 v 2 g Ap
H m H p H mp
12
Le incognite sono: Hv , DHpv, Hp. ,Ap ,Hm ,DHmp, Am.Il programma Matlab (vedi
appendice) risolve l’integrazione per diverse portate assegnate partendo dalla condizione
di valle ottenuta dalla scala di deflusso figura 7. Qualora la corrente non abbia
abbastanza energia per superare il ponte (H p< Hpc) il programma impone direttamente il
passaggio in critica, la corrente a monte si riassetta mentre a valle si determinerà un
risalto idraulico.Per entrambe le portate assegnate il passaggio avviene in critica.
Tabella 1
Per quanto riguarda il calcolo della profondità che si ha sulla briglia del Paleotto (sezione
25) si è utilizzata la formula dello stramazzo in parete grossa, date le due portate di progetto
di 250 m3 /s e di 400 m3 /s.
Q Cq b h 2 g h
Tabella 2
3
Q (m /s) b (m) Y (m)
250 97.75 1.32
400 97.25 1.75
Capitolo 3
13
3.1 Scelta del programma per le verifiche di dettaglio
Alla luce dei risultati ottenuti dalle verifiche appare evidente una generalizzata
insufficienza delle sezioni idrauliche a contenere la portata di 400 m³/s :
- Tra le sezioni n°4 e n°12 per un tratto complessivo di 607 m l’acqua sorpasserebbe
gli argini di più di 1 m, in particolare alla sezione n° 7 in corrispondenza dei
capannoni A.N.A.S. la quota dell’acqua sarebbe di 2.1 m superiore a quella degli
argini.
- Tra le sezioni n°14 e n°22, per una lunghezza di 511 m, la piena causerebbe
un’inondazione dei piani bassi delle case in destra idraulica, poiché l’acqua in questo
tratto sarebbe di circa 1 m più alta delle sponde e dei muretti di recinzione a
protezione degli edifici.
- Tra le sezioni n°26 e n°41 per una lunghezza complessiva di 702 m il tirante d’acqua
raggiungerebbe una quota superiore a quella degli argini in destra; inoltre tra le
sezioni n°26 e n°33 per un tratto di 315 m la quota della strada del Paleotto verrebbe
innondata ampiamente.; in particolare si evidenzia la criticità della sezione n°30 in
corrispondenza della quale si trova, in destra, una casa che verrebbe sommersa, a
causa della piena che sorpasserebbe di circa 2.86 m la quota di sommità arginale.
14
Per meglio illustrare i risultati ottenuti dalle verifiche condotte con HEC-RAS si riporta di
seguito una tabella in cui si descrive, per ogni sezione in corrispondenza della quale si ha
esondazione, la quota del pelo libero e quella della quota dell’argine destro e sinistro
Tabella 3
Quota
Quota pelo libero Quota pelo libero Quota dell’argine
Sezione dell’argine
(250 m3/s) (400 m3/s) sinistro
destro
2 89.61 89.41
3 90.60 90.19
4 90.70 91.60 89.35 90.62
5 90.70 91.63 90.61 91.00
6 90.82 91.67 90.38 91.04
7 91.13 92.07 90.06 90.09
8 91.43 92.30 90.37 90.88
8.5 91.47 92.47 90.96
9 91.76 92.58 90.96
12 92.25 92.85 90.90
14 92.84 93.64 92.33
15 93.82 93.63
15.5 92.54 93.51 92.63 92.06
16 93.69 94.41 93.00 92.01
17 94.47 93.99
18 93.25 93.65 92.93
19 95.09 96.54 94.98
21 95.17 96.66 95.00
23 95.50 96.94 96.65
24.5 97.03 96.85
25.5 97.76 98.50 98.31 96.85
26 98.27 97.71 98.31 96.85
27 98.07 99.51 98.54 96.76
28 99.33 100.39 98.80 99.98
29 99.37 100.47 99.06 100.25
30 99.31 100.36 98.88 97.5
31 100.46 100.00
32 100.20 99.28 100.10
32.5 99.69 100.62 99.28
33 100.39 99.99
34 99.90 100.93 99.26
35 100.20 101.42 99.85
36 100.43 101.62 99.28
37 101.59 100.99
38 100.50 101.76 97.00 101.32
39 100.40 101.76 101.83 101.47
40 101.8 101.55
41 101.17 100.42 100.35 100.66
15
Capitolo 4
Durante la simulazione dell’andamento dei profili di corrente del torrente Savena per
identificare le zone in cui si verifica esondazione si è utilizzato un coefficiente di Manning
pari a 0.035 m-1/3s che corrisponde a canali in abbandono con grande vegetazione e corsi
d’acqua con alveo in ghiaia e movimento di materiali sul fondo.
Per le verifiche dello stato di progetto il coefficiente di Manning assunto nella simulazione
è stato preso pari a 0.025 m-1/3s che corrisponde a corsi d’acqua naturali regolari.
Come già appariva evidente dall’analisi dello stato di fatto, il primo intervento da
realizzare è lo sgombero delle arcate occluse del ponte ad archi nel tentativo di abbassare le
quote del pelo libero a monte del ponte stesso; indi si procede alla risagomatura dell’alveo
con la creazione, nel tronco di valle, di nuove zone golenali .
Per riuscire a contenere la portata di progetto nelle sezioni riportate in tabella si sono
previsti i seguenti interventi:
Sezioni n°7 e n°9: si procede alla realizzazione di un rilevato in gabbioni d’altezza 1,5 m e
di lunghezza 303 m. Nell’esecuzione di tale opera verranno utilizzati gabbioni e terreno di
riporto proveniente dalla risistemazione dell’alveo; si procede alla posa di geotessili per
proteggere i capannoni durante il passaggio della piena dal momento che si ritengono i
gabbioni infinitamente permeabili [vedi tav. n° 2 ].
16
Sezioni n°28 - 32: si prevede la costruzione di rilevato in gabbioni in sinistra idraulica per
un tratto di 230 m, al fine di proteggere la strada del Paleotto. [vedi tav. n° 5].
Sezioni n°29 – 30: si procede all’innalzamento con relativo allargamento della base del
muretto di recinzione preesistente in destra idraulica; questo muro viene poi allungato per 25
m per congiungerlo a quello già esistente ala sezione n°28 [vedi tav. n° 5 ].
Sezioni n°36 : si realizza una gabbionata alta 2 m per una lunghezza complessiva di 35 m a
protezione della sponda destra; anche in questo caso, si procede alla posa di geotessili [vedi
tav. n°5 ].
17
Capitolo 5
Q2
yl H0 z f 3 a (5.1.2)
2 * g * (b * y l ) 2
19
La platea di rivestimento è realizzata con materassi tipo Reno che garantiscono uno
spessore di rivestimento ed un diametro d’inerti inferiori rispetto ad un rivestimento eseguito
con pietrami sciolti,nonché una più uniforme distribuzione del materiale sull’intera
superficie da proteggere.Trattandosi di rivestimenti di fondo è consigliato disporre gli
elementi in senso longitudinale alla corrente.
Figura 13
Figura 14
Grazie all’azione di contenimento della rete,il coefficiente di Schilds per pietrame
contenuto nei materassi Reno si può assumere pari a cr = 0,1 e con controllo delle delle
deformazioni cr = 1,2cr.
I materassi Reno sono progettati per deformarsi sotto l’effetto delle tensioni
tangenziali.Per evitare che si scopra il fondo sottostante al materasso è tuttavia opportuno
usare uno spessore del materasso pari ad almeno (1,8 – 2) d50.
Dimensionamento preliminare:
20
Figura 15
2
U
0
C
N
' s 16000
m3
A
R 1.3m
P
n = 0,03
1
1 R6
C 12
n g
Q m
U 8
A s
N
0 444
m2
N
444
m2
cr / 0 d 50 0,28m
s d 50 N
16000 3 0,1
m
Il rivestimento viene realizzato con uno strato di materassi Reno dalle seguenti
caratteristiche:
Spessore =0,3m
Pezzatura=200-300 mm (d50=250mm; d90=290mm)
Maglia esagonale a doppia torsione 6 8
Filo d’acciaio zincato 2,20mm
Verifica:
0
0,111
d 50
/
s
cr 1,2 cr
21
Il materasso Reno di 30 cm di spessore è sufficiente per proteggere il fondo,sebbene ci si
debba aspettare qualche assestamento. E’ necessario eseguire un controllo sulle
deformazioni.
Figura 16 Figura 17
t = spessore materasso indeformato
z distanza tra il punto più alto ed il punto più basso del pietrame deformato
t diminuzione massima dello spessore del rivestimento
N
cr cr s/ d 50 0,1 16000 0,25 400
m2
0 cr
/ 0,011
s/ d 50
z
Dal diagramma ( ) con / =0,011 risulta 0,113m (riduzione dello spessore della
2
parte a monte della tasca).Rimane perciò uno spessore di 18,7 cm ,sufficiente per non
esporre il fondo all’azione erosiva della corrente.
Dimensionamento delle pareti verticali:
N
s 0,75 0 333
m2
cr 0,1
s
d 50 0,20m
s cr
/
Le pareti verticali del bacino vengono realizzate con muri in gabbioni di pezzatura (150-
250 mm).
= 0.02
Si ritiene che il punto più pericoloso sia in prossimità del punto X,punto in corrispondenza
z z w0
P w z w3 z fx w3 y
Lf
s w zwx
Sg g 1.11
P
kg
g 2120 : peso specifico del gabbione saturo
m3
zw0 = 3.32 m + s
zw3 = 4.6 m + s
zwx = 1.4 m + s
zfx = 0 m
Lf = 33 m +2 s
23
y = 26 m+s
Risulta necessario realizzare la patea con gabbioni dello spessore di almeno 3 m (s g=1.16)
Figura 17
Appendice
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
%Programma per il calcolo dell'energia a monte del Ponte del
Paleotto
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
24
clear
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Dati di progetto
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
g=2.81;% Accelerazione di gravità(m/s)
Q=input('Inserire la portata di progetto(m^3/s):')
yv=input('Inserire profondità uniforme di valle(m):')
Ev=input('Inserire Energia di moto uniforme della sezione di
valle(m):')
Av=input('Inserire area della sezione di valle(m):')
Ec=input('Inserire energia Critica del ponte(m):')
yc=input('Inserire profondità critica del ponte(m):')
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Asegnazioni dei parametri
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
i=1;
p=0.1;% Coefficente di perdita imbocco ponte
dEmp(i)=0;% Perdita di energia specifica all'imbocco del ponte
(m)
dEvp=0.1;% Delta dell'energia specifica del ponte (m)
Ep(i)=Ev+i*dEvp;% Energia specifica della sezione del ponte di
primo tentativo (m)
EP(i)=0;% Energia specifica della sezione del ponte di secondo
tentavo (m)
Em(i)=0;% Energia specifica della sezione a monte del ponte
(m)
Ap(i)=0;% Area della sezione del ponte (m^2)
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Passaggio sopra la quota critica
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
while (abs(Ep(i)-EP(i)))<0.1
i=i+1;
if i==20
fprintf('Superate 40 iterazioni');
break
end
Ep(i)=Ev+i*dEvp;
Ap(i)=Av/(((2*g*dEvp*i)^0.5)*(Av/Q)+1);
fprintf('L area della sezione del ponte è(m^2):
%15.6f\n',Ap(i));
zp(i)=input('Inserirela quota del ponte (m):')
EP(i)=zp(i)+(Q^2)/(2*g*Ap(i)^2);
end
if Ep(i)>Ec
dEmp(i)=p*(Q^2)/(2*g*Ap(i)^2);
Em(i)=Ep(i)+dEmp(i);
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Passaggio sulla quota critica
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
else
25
fprintf('Passa in Critica sotto il ponte');
Ep(i)=Ec;
Ap(i)=((Q^2)/(2*g*(Ep(i)-yc)))^0.5;
fprintf('L area della sezione del ponte è(m^2):
%15.6f\n',Ap(i));
dEmp(i)=p*(Q^2)/(2*g*Ap(i)^2);
Em(i)=Ep(i)+dEmp(i);
end
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
fprintf('Enerigia a monte del ponte(m): %15.6f\n',Em);
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Programma per il calcolo delle scale di deflusso
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
clear
% Input Dati
g=9.81;% Accelerazione gravitazionale [m/sec^2]
dy=0.1;% Passo di calcolo sul tirante [m]
s0=input('Inseririrela la pendenza del fondo:');
Qu=input('Inseririrela la portata (m^3/s):');
load sez30.dat
sez(:,1)=sez30(:,1);
sez(:,2)=sez30(:,2);
sez(:,3)=sez30(:,3);
Npunti=length(sez(:,1));% numero di punti immessi
Nlin=Npunti-1;% Numero di segmenti che compongono la sezione
trasversale.
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Generazione della sezione geometrica del fiume
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
for k=1:Nlin
LIN(k,1)=sez(k,1);% Coordinata X1
LIN(k,2)=sez(k,2);% Coordinata Y1
LIN(k,3)=sez(k+1,1);% Coordinata X2
LIN(k,4)=sez(k+1,2);% Coordinata Y2
LIN(k,5)=0.5*(sez(k+1,3)+sez(k,3)); % Ks medio
End
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Calcolo il perimetro bagnato complessivo
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
for i=1:Ny
P(i)=0.0;
for k=1:Nlin
P(i)=P(i)+FLUV(k,i,2);
end
end
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
27
% Calcolo l'area complessiva
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
for i=1:Ny
OMEGA(i)=0.0;
for k=1:Nlin
OMEGA(i)=OMEGA(i)+FLUV(k,i,3);
end
end
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Calcolo il raggio idraulico
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
for i=1:Ny
RI(i)=0.0;
for k=1:Nlin
RI(i)=OMEGA(i)/P(i);
end
end
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Calcolo della scala di deflusso
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
for k=1:Nlin
for i=1:Ny
if FLUV(k,i,2)==0.0
U(k,i)=0.0;
Q(k,i)=0.0;
else
U(k,i)=FLUV(k,i,4)*(FLUV(k,i,3)/FLUV(k,i,2))^(2/3)*s0^0.5;
Q(k,i)=FLUV(k,i,3)*U(k,i);
end
end
end
Qtot=sum(Q);% vettore di portata totale
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Calcolo del KS equivalente
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
KSeq=Qtot./OMEGA./(RI.^(2/3))/(s0^0.5);
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Ccalcolo della velocità media
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
Umed=Qtot./OMEGA;
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Grafici
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
fz=abs(Qtot-Qu); %determino l'indice della prof. di moto
unif.
fz=fz-min(fz);
Nyqu=1;
for i=1:Ny
if fz(i)==0.0
Nyqu=i;
else
28
end
end
y=[Ymin:dy:Ymax]; % genero il vettore delle coordinate y.
y=y(1:Ny)-Ymin; % Quota del fondo:--->y=0.0m
YU=y(Nyqu)+Ymin;
figure(1)
for k=1:Nlin
LIN(k,1)=sez(k,1);% Coordinata X1
LIN(k,2)=sez(k,2);% Coordinata Y1
LIN(k,3)=sez(k+1,1);% Coordinata X2
LIN(k,4)=sez(k+1,2);% Coordinata Y2
end
plot(sez(:,1),sez(:,2)),hold on,
axis([Xmin Xmax Ymin Ymax])
xlabel('X [m]')
ylabel('Y [m]')
title('SEZIONE ALVEO')
grid on
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% disegno del pelo libero
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
for k=1:Nlin
if YU>=max(LIN(k,2),LIN(k,4));% tutta la corda immersa.
plot([LIN(k,1),LIN(k,3)],[YU,YU],'r'),hold on,
else
if YU<=min(LIN(k,2),LIN(k,4));% tutta la corda emersa.
else
if LIN(k,2)>=LIN(k,4) % Corda parzialmente immersa.
yp=YU;
xp=LIN(k,3)+(yp-LIN(k,4))*(LIN(k,1)-LIN(k,3))/
(LIN(k,2)-LIN(k,4));
plot([xp,LIN(k,3)],[yp,YU],'r'),hold on,
else
yp=YU;
xp=LIN(k,1)+(yp-LIN(k,2))*(LIN(k,3)-LIN(k,1))/
(LIN(k,4)-LIN(k,2));
plot([LIN(k,1),xp],[YU,yp],'r'),hold on,
end
end
end
end
figure(2)
for w=1:Ny;
Qv(w)=Qu;
end
subplot(2,1,1)
plot(Qtot,y),hold on,plot(Qv,y,'r'),hold on,
29
xlabel('Q [m^3/sec]')
ylabel('Tirante [m]')
title('Portata')
grid on
subplot(2,1,2)
plot(Umed,y),hold on,,
xlabel('U [m/sec]')
ylabel('Tirante [m]')
title('Velocità')
grid on
figure(3)
subplot(3,1,1)
plot(OMEGA,y),hold on,
xlabel('OMEGA [m^2]')
ylabel('Tirante [m]')
title('Area bagnata')
grid on
subplot(3,1,2)
plot(P,y),hold on
xlabel('Perimetro bagnato [m]')
ylabel('Tirante [m]')
title('Perimetro bagnato [m]')
grid on
subplot(3,1,3)
plot(RI,y),hold on
xlabel('Raggio idraulico [m]')
ylabel('Tirante [m]')
title('Raggio idraulico [m]')
grid on
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Output di testo:
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
fprintf('Quota minima della sezione [m]:
%15.6f\n',Ymin);
fprintf('Quota massima della sezione [m]:
%15.6f\n',Ymax);
fprintf('Passo di calcolo dy [m]:
%15.6f\n',dy);
fprintf('Numero di punti di calcolo :
%15.6f\n',Ny);
fprintf('Portata di calcolo [m^3/sec]:
%15.6f\n',Qu);
fprintf('Tirante idrico [m]:
%15.6f\n',y(Nyqu));
fprintf('Area bagnata [m^2]:
%15.6f\n',OMEGA(Nyqu));
30
fprintf('Perimetro bagnato [m]:
%15.6f\n',P(Nyqu));
fprintf('Raggio idraulico [m]:
%15.6f\n',RI(Nyqu));
fprintf('Parametro di scabrezza Ks [m^1/3sec^-1]:
%15.6f\n',KSeq(Nyqu));
fprintf('Velocità media [m/sec]:
%15.6f\n',Umed(Nyqu));
for i=1:Ny
fprintf('%15.6f',y(i));
fprintf('%15.6f',OMEGA(i));
fprintf('%15.6f',P(i));
fprintf('%15.6f',RI(i));
fprintf('%15.6f',KSeq(i));
fprintf('%15.6f',Umed(i));
fprintf('%15.6f\n',Qtot(i));
end
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
%Carico specifico E(y)
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
for i=1:Ny
E(i)=y(i)+Qu^2/2/g/OMEGA(i)^2;
end
% Individuazione del minimo carico specifico (Ecr).
Ecr=min(E);
% Individuazione dell'altezza critica (ycr).
Nycr=1;
for i=1:Ny
if E(i)==Ecr
Nycr=i;
else
end
end
ycr=y(Nycr);
% Calcolo del carico specifico in condizione di moto
uniforme.
Eu=y(Nyqu)+Qtot(Nyqu)^2/(2*g*OMEGA(Nyqu)^2);
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Grafici
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
figure(4)
subplot(1,2,1)
plot(E,y),hold on,
plot(y,y,'-.'),hold on,
plot(Ecr,ycr,'or'),hold on,
if Eu>=Ecr
plot(Eu,y(Nyqu),'og')
else
end
U=0;
V=7;
axis([U V U V]);
31
xlabel('E [m]')
ylabel('Y [m]')
title('CARICO SPECIFICO')
grid
subplot(1,2,2)
plot(Qtot,y),hold on
xlabel('Q [m^3/sec]')
ylabel('Tirante [m]')
title('Scala di deflusso')
grid
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Output di testo:
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
if Eu>=Ecr
fprintf('Carico specifico critico Ecr [m]:
%15.6f\n',Ecr);
fprintf('Profondità critica ycr [m]:
%15.6f\n',ycr);
fprintf('Carico specifico in moto uniforme [m]:
%15.6f\n',Eu);
fprintf('Profondità di moto uniforme [m]:
%15.6f\n',y(Nyqu));
else
fprintf(' NON SUFFICIENTE!! \n');
end
for i=1:Ny
fprintf('%15.6f',y(i));
fprintf('%15.6f\n',E(i));
end
st=fclose('all');
return
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Programma per il calcolo dell'Energia specifica a monte e a
valle del ponte del Paleotto
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
clear
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
% Grafici
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%
subplot(3,1,1)
plot(Em,ym),hold on,
plot(ym,ym,'-.'),hold on,
plot(Ecrm,ycrm,'or'),hold on,
axis([min(ym) max(ym) min(ym) max(ym)])
xlabel('E [m]')
ylabel('Y [m]')
title('CARICO SPECIFICO A MONTE DEL PONTE')
grid
subplot(3,1,2)
plot(Ep,yp),hold on,
plot(yp,yp,'-.'),hold on,
plot(Ecrp,ycrp,'or'),hold on,
axis([min(yp) max(yp) min(yp) max(yp)])
xlabel('E [m]')
ylabel('Y [m]')
title('CARICO SPECIFICO DEL PONTE')
36
grid
subplot(3,1,3)
plot(Ev,yv),hold on,
plot(yv,yv,'-.'),hold on,
plot(Ecrv,ycrv,'or'),hold on,
axis([min(yp) max(yp) min(yp) max(yp)])
xlabel('E [m]')
ylabel('Y [m]')
title('CARICO SPECIFICO A VALLE DEL PONTE')
grid
figure(2)
U=plot(Em,ym),hold on,
plot(ym,ym,'-.'),hold on,
plot(Ecrm,ycrm,'or'),hold on,
V=plot(Ep,yp,'r'),hold on,
plot(yp,yp,'-.'),hold on,
plot(Ecrp,ycrp,'or'),hold on,
Z=plot(Ev,yv,'g'),hold on,
plot(yv,yv,'-.'),hold on,
plot(Ecrv,ycrv,'or'),hold on,
axis([min(yp) max(yp) min(yp) max(yp)])
xlabel('E [m]')
ylabel('Y [m]')
title('CARICO SPECIFICO ')
grid
hlegend=[U;V;Z];
legend(hlegend,'monte','ponte','valle')
st=fclose('all');
return
37