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Luigi Minichini 3^C TLC

Che cos'è un diodo?


Il diodo è un componente elettronico passivo non-lineare a due terminali (bipolo), la cui
funzione ideale è quella di permettere il flusso di corrente elettrica in un verso e di
bloccarla quasi totalmente nell'altro.
In molte applicazioni di interesse, la caratteristica tensione-corrente di un diodo ideale
ottenuta in condizioni statiche, può essere approssimata con una funzione lineare a tratti.
In tale approssimazione la corrente si può considerare nulla se la tensione tra anodo e
catodo è minore o uguale a un preciso valore di tensione, se invece la tensione è maggiore
il diodo può essere approssimato a un generatore di tensione di valore la cui corrente è
imposta dal circuito a cui esso è sottoposto.
Quando i valori delle tensioni circuitali sono sufficientemente alte si adotta comunemente
un'approssimazione ancora più forte utilizzando un diodo ideale che in conduzione sia
assimilabile a un corto circuito. Questa approssimazione consente di semplificare
ulteriormente l'analisi circuitale praticamente senza alcun errore significativo. Per correnti
limitate, ma se le correnti superano un livello superiore, allora la caduta di tensione ai capi
del diodo, diventa significativa e si avvicina alla massima di 1 Vlt, o più.
Quando la differenza di potenziale ai capi del diodo ideale è maggiore di 0 il diodo viene
detto in condizione di polarizzazione diretta. Mentre,quando la differenza di potenziale
è negativa, questo è detto essere polarizzato inversamente. Queste definizioni sono
utilizzate anche per identificare le regioni di funzionamento dei diodi reali.
Il diodo quando viene attraversato da una corrente continua è riconducibile a una
resistenza, in serie, e un generatore di tensione. I valori della resistenza ovviamente sono
definiti dal costruttore, come anche la tensione del generatore.
Il diodo attraversato da corrente alternata fa passare solo la semionda positiva (se
polarizzato direttamente) della sinusoide e blocca la semionda negativa. Con
configurazione di diodi a ponte di Graetz viene generata un'onda raddrizzata formata solo
da semionde positive e quindi è chiamato raddrizzatore di onde sinusoidali, formando
un'onda oscillante.

Che cos'è un resistore?


Il resistore è un tipo di componente elettrico destinato a opporre una specifica resistenza
elettrica al passaggio della corrente elettrica.
I resistori hanno innumerevoli applicazioni sia in apparecchiature elettriche che
elettroniche. Sono a volte utilizzati per convertire energia elettrica in energia termica.
Nella Teoria di Simon il resistore è un componente ideale (resistenza) che risponde, se
lineare, alla legge di Ohm; i resistori non lineari sono essenziali per fare modelli circuitali,
per esempio, degli oscillatori elettronici. Nel mondo reale, i resistori sono dispositivi
multiformi, con caratteristiche e limiti operativi ben determinati. Il resistore Ideale è un
bipolo passivo che conserva una resistenza elettrica costante qualunque siano i valori
assunti dalla tensione e dalla corrente. La sua equazione caratteristica si desume dalla
legge di Ohm ed è:
V= R x I

I resistori reali, spesso anche chiamati impropriamente resistenze, sono caratterizzati dal
valore della loro resistenza elettrica, espressa in ohm(simbolo: Ω), nonché dalla massima
potenza ovvero energia per unità di tempo) che possono dissipare, senza distruggersi,
espressa in watt. A volte, ma più raramente, al posto del valore della resistenza, è indicato
quello della loro conduttanza(che è l'inverso matematico della resistenza). Per molte
applicazioni civili ed industriali, al posto del loro valore resistivo, ovvero della resistenza, si
indica la tensione tipica di funzionamento, espressa in volt. I resistori lineari ideali non
hanno in generale limiti in potenza e sono caratterizzati da una legge costitutiva lineare
per qualsiasi valore di tensione e corrente.

I resistori trovano poi largo impiego nei circuiti elettronici, per i quali sono prodotti in una
varietà di forme e assortimenti di valori resistivi (da frazioni di ohm a svariate centinaia di
megaohm) e di potenza (da pochi milliwatt a centinaia di watt).

Che cos'è la breadboard?

Una Breadboard è uno strumento utilizzato per creare prototipi di circuiti elettrici. A
differenza della basetta millefori, che è un circuito stampato su cui vengono saldati i
componenti e i collegamenti che formano il prototipo la breadboard non richiede saldature
ed è completamente riutilizzabile. Sebbene venga usata normalmente per la
prototipazione di circuiti semplici, può essere usata anche per testare interi calcolatori.
Una breadboard moderna consiste in una base in plastica con numerosi fori nei quali
inserire i reofori. Questi vengono fermati meccanicamente e collegati elettricamente
mediante delle clip metalliche. La distanza tra i fori è tipicamente di 2,54 mm, per la
compatibilità con i circuiti integrati nel package dual in line (DIPs).
Tutte le breadboard hanno generalmente una struttura simile composta da linee di
trasmissione (strips) che consistono in collegamenti elettrici tra i fori. Come in figura, si
possono notare le linee di alimentazione, che sono generalmente poste ai lati e collegate
lungo tutto l'asse, e le linee dedicate ai componenti, collegate in posizione perpendicolare
alle linee d'alimentazione e più corte. Spesso le breadboard sono componibili, cioè è
possibile collegare più basette tra di loro per ampliare le linee a disposizione .

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