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(investimenti immobiliari)
Valutazione economica dei piani e dei progetti
• L’analisi costi-ricavi per un investimento
immobiliare basata sui flussi di cassa che
abbiamo visto finora consente di valutarne la
redditività a prescindere dalla sua gestione
finanziaria.
• Per una valutazione più ampia si dovranno
considerare gli aspetti finanziari e quelli fiscali.
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Riprendiamo l’Esempio B
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Esempio B
• Per il tasso di attualizzazione si è usato il WACC.
• Si è ipotizzato un tasso di inflazione medio del 2%.
Composizione tasso
Capitale proprio (%) 50,0%
Rendimento titoli risk-free 4,0%
Rendimento mercato 10,0%
beta 1
Tasso nominale (Ke) 10,0%
Tasso reale 7,84%
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Esempio B
5
Oneri finanziari
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• La quantificazione degli oneri dipende da come
avviene il finanziamento:
• capitale societario (rischio)
• capitale di debito (ad es. istituto bancario).
• In genere si può applicare una ripartizione tra
le due fonti (cfr. quanto detto sul WACC).
• Per quanto riguarda il finanziamento da terzi, si
dovrà individuare il tasso di interesse passivo.
• Nel caso FCt sia positivo, si potrà applicare un
tasso di interesse attivo (ipotesi di reimpiego).
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Esempio B
Tasso interesse passivo 5,0%
Tasso interesse attivo 0,5%
Tasso inflazione 2,0%
Capitale a debito 50,0%
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• Chiamiamo il valore cumulato «esposizione
finanziaria» (indicata con Et).
• Quindi, si può applicare la seguente relazione:
dove:
• It, oneri finanziari sostenuti nel periodo t
• Et, esposizione del periodo t
• i, tasso di interesse passivo
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• Il tasso è applicato all’esposizione media.
• La quota di esposizione finanziata al tasso
passivo è quella proporzionale all’incidenza del
capitale di debito (=50% nell’esempio B).
• Nel periodo 0 gli oneri non sono pagati (per
ipotesi sono posticipati).
• Nel periodo 1:
• E1 = E0 ± F1 - Oneri0 + Prov0 + E0 x i
• Oneri1 = E1/2 x x i
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• Il flusso finanziario in t è poi ottenuto come:
• Esempio B
0 1 2 3 4 5
FLUSSO DI CASSA ‐ 562.500 ‐ 275.059 80.148 795.774 44.888 44.888
ONERI FINANZIARI
Esposizione ‐ 562.500 ‐ 865.684 ‐ 796.357 ‐ 21.359 13.308 58.095
Oneri finanziari ‐ 10.821 ‐ 20.776 ‐ 10.221 ‐ 101 ‐
Proventi finanziari ‐ ‐ ‐ ‐ 179
FLUSSO FINANZIARIO ‐ 562.500 ‐ 285.880 59.372 785.552 44.788 45.067
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Oneri fiscali
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• Finché l’esposizione finanziaria è negativa,
l’imponibile è 0.
• Quando l’esposizione finanziaria è positiva,
l’imponibile in t è:
• EFt se EFt-1 era negativa (recupero perdite);
• FFt se EFt-1 era positivo.
• Esempio:
0 1 2 3 4 5 6 7 8
Flusso finanziario (FF) ‐ 200.000 ‐ 40.000 60.000 120.000 120.000 ‐ 140.000 100.000 30.000
Esposizione (EF) ‐ 200.000 ‐ 240.000 ‐ 180.000 ‐ 60.000 60.000 ‐ 80.000 20.000 50.000
Imponibile ‐ ‐ ‐ ‐ 60.000 ‐ 20.000 30.000
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Esempio B
Calcolo imposte 0 1 2 3 4 5
Esposizione finanziaria ‐ 562.500 ‐ 848.380 ‐ 789.007 ‐ 3.455 41.332 86.399
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• Sottraendo al flusso finanziario tale ammontare
si ottiene il flusso finanziario dopo le imposte.
• Vale sottolineare che se l’investimento include impianti
ammortizzabili, per ottenere l’imponibile si sottrae al
flusso finanziario anche la quota di ammortamento.
• Tale quota sarà sommata nuovamente al flusso
finanziario dopo le imposte (evitare doppi conteggi!)
• Gli indici VAN e SRI per la valutazione
finanziaria sono ottenuti dai flussi dopo le
imposte.
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• Il tasso di attualizzazione da applicare per
calcolare il VAN dipende dalle condizioni
richieste dall’istituto di credito:
• se non sono chieste garanzie, la quota di rischio (a
carico dell’istituto) è integrata nel tasso di interesse
• se l’istituto chiede garanzie immobiliari a copertura
del rischio di insolvenza, potrà applicare un tasso di
interesse inferiore.
• Si noti però che dal punto di vista
dell’imprenditore, la seconda condizione
corrisponde ad un incremento del rischio.
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• Si può quindi pensare che il tasso di
attualizzazione, in presenza di garanzia, sia
pari al tasso medio di rischio (Ke).
Esempio B
• Applicato Ke=10% (tasso reale, 7,84%), si ottiene il
seguente valore del VAN relativo ai flussi finali:
VAN ebit 681.390
VAN capm 173.017
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• La tassazione (quindi l’aliquota usata) dovrebbe essere
quella media riferibile allo specifico investimento.
• Tuttavia gli effetti fiscali fanno capo all’attività
dell’imprenditore nel suo complesso, quindi
l’imprenditore potrebbe ottenere dei vantaggi fiscali
realizzando l’intervento (effetto leva).
• Molti autori ritengono, però, che tali vantaggi debbano
essere esclusi dalla valutazione di appetibilità del
singolo investimento:
il vantaggio fiscale potrebbe essere un ulteriore
elemento a favore dell’investimento, ma che non
dovrebbe essere determinante per un giudizio di
redditività.
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Redditività e sostenibilità finanziaria
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• Questa distinzione è importante per le
infrastrutture.
• Per molti progetti infrastrutturali l’analisi è
condotta dal punto di vista del gestore
dell’infrastruttura.
• Per questo soggetto, i costi riguardano la realizzazione
e la gestione delle opere, mentre i ricavi derivano dalle
tariffe di accesso applicate ai fornitori di servizi di
trasporto.
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• Per un operatore di servizi
• i costi riguardano solo la gestione del servizio (ad
esempio, per un operatore ferroviario, i costi di
accesso a una rete ferroviaria, i costi operativi dei
treni o l’acquisto di nuovo materiale rotabile ecc.)
• le entrate sono rappresentate dalle tariffe pagate
dagli utenti finali.
• La distinzione porta alle seguenti considerazioni (che
sono secondarie per investimenti immobiliari mirati alla
vendita).
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• Gli interessi e i rimborsi dei debiti devono essere
considerati nel valutare la sostenibilità finanziaria, ma
non la redditività del progetto.
• Anche le imposte sui redditi o altre imposte dirette
dovrebbero essere incluse solo nella sostenibilità
finanziaria, ma non considerate nel calcolo degli
indicatori di redditività.
• Procedendo così, VAN e SRI misurano la prestazione
dell’investimento indipendentemente dalle fonti o dai
metodi di finanziamento.
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• L’analisi di redditività fornisce allora indicazioni circa i
risultati finanziari di un progetto solo per quanto
riguarda la sua gestione operativa.
• Risultati negativi indicano la necessità di sostenere il
progetto con ulteriori risorse finanziarie (ad es. i sussidi
governativi), poiché i costi sono superiori ai ricavi.
• La redditività finanziaria è negativa per larga parte dei
progetti infrastrutturali con finalità pubbliche (ad es.
trasporti).
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• Il giudizio di fattibilità finanziaria è però legato all’analisi
di sostenibilità, non a quella di redditività.
• Un investimento è finanziariamente sostenibile se
produce una liquidità di cassa positiva nel tempo
evitando situazioni d’insolvenza dei pagamenti.
• Aspetto centrale è la tempistica degli incassi e delle
spese.
• Per la sostenibilità finanziaria, a differenza dell’analisi
di redditività, si prendono in considerazione anche le
fonti di finanziamento, i rimborsi dei debiti, gli interessi,
i dividendi e le tasse.
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• Condizione necessaria per la sostenibilità finanziaria di
un progetto è che il flusso di cassa netto cumulato, non
sia mai negativo per tutti gli anni considerati.
• La presenza di flussi cumulati negativi richiede nuove
fonti di finanziamento.
• Nel caso di infrastrutture, le principali fonti di
finanziamento sono:
• i contributi pubblici nazionali (sovvenzioni o contributi in conto
capitale a livello statale, regionale e locale);
• il capitale privato nazionale;
• altre risorse (ad esempio i prestiti della Banca Europea degli
Investimenti, i prestiti da altri finanziatori).
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• Nella valutazione di sostenibilità, si esplicitano
come flussi positivi i capitali derivante dalle
fonti di finanziamento:
• a fondo perduto
• da restituire (mutui)
• Nel caso di mutuo, le annualità comprendono
la quota di restituzione e di interessi, secondo
le formule note.
• Tali annualità sono uscite di cassa e saranno
comprese tra i costi.
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Effetti dell’incertezza
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• Uno studio di questo tipo può essere elaborato
ricorrendo a:
• analisi di sensitività (o sensibilità)
• analisi di rischio
• analisi di scenario.
• Scopo di queste analisi è identificare gli
elementi maggiormente incerti e valutarne
l’effetto sul parametro.
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Analisi di sensitività
• identificazione delle variabili utilizzate nel modello che
presentano livelli di incertezza significativi e che
potrebbero avere effetti importanti sul parametro
• determinazione di un intervallo di variazione plausibile
per ogni variabile prima identificata
• analisi dei parametri di valutazione (VAN ecc.) in
corrispondenza dei valori nell’intervallo
• individuazione di soglie, oltre le quali la convenienza
dell’investimento viene a mancare.
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Esempio A
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• Si è così costruito un grafico che rappresenta
l’andamento del VAN (k€); esso consente di identificare
la variabile, tra le tre, che ha un maggiore impatto a
parità di variazione del suo valore:
1.400,00
1.200,00
1.000,00
800,00
600,00
400,00
200,00
‐20% ‐15% ‐10% ‐5% 0% 5% 10% 15% 20%
tasso C_costr Ricavi_v
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• Il seguente grafico mette in rilievo la diminuzione del
VAN (k€), a partire dal valore calcolato come base:
• per incrementi del tasso di attualizzazione
• per incrementi del costo di costruzione
• per diminuzioni dei ricavi da vendita.
900,00
800,00
700,00
600,00
500,00
400,00
300,00
200,00
0% 2% 4% 6% 8% 10% 12% 14% 16%
tasso C_costr Ricavi_v
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• L’analisi di sensitività è normalmente fatta
considerando la variazione di una sola
variabile alla volta.
• Le variabili utilizzate più di frequente sono:
• tasso di sconto
• tempi di esecuzione del progetto
• orizzonte temporale
• prezzi e quantità degli input
• prezzi e quantità degli output
• scadenze delle entrate e delle uscite.
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• Per l’esecuzione «pratica» dell’analisi di sensibilità con
Excel, si può ricorrere a
Dati > Analisi di simulazione > Tabella dati
• Esempio:
• nella prima colonna si inseriscono i valori
tasso
della variabile studiata (tasso)
0,058
0,055
0,053
0,050
0,048
0,045
0,043
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• Per l’esecuzione «pratica» dell’analisi di sensibilità con
Excel, si può ricorrere a
Dati > Analisi di simulazione > Tabella dati
• Esempio:
• nella prima colonna si inseriscono i valori
tasso
781,39 della variabile studiata (tasso)
0,058 • il valore in testa alla seconda è posto
0,055 uguale alla casella con il valore dell’indice
0,053
0,050
calcolato (VAN), mentre quelle sotto sono
0,048 al momento vuote
0,045 • si selezionano tutte le caselle delle due
0,043 colonne
• si applica il comando Tabella dati con «Cella di input per colonna»
in cui si inserisce il riferimento alla cella che contiene la variabile
usata nel calcolo dell’indice
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• Per l’esecuzione «pratica» dell’analisi di sensibilità con
Excel, si può ricorrere a
Dati > Analisi di simulazione > Tabella dati
• Esempio:
• nella prima colonna si inseriscono i valori
tasso
781,39 della variabile studiata (tasso)
0,058 750,81 • il valore in testa alla seconda è posto
0,055 760,92 uguale alla casella con il valore dell’indice
0,053 771,11
0,050 781,39
calcolato (VAN), mentre quelle sotto sono
0,048 791,75 al momento vuote
0,045 802,19 • si selezionano tutte le caselle delle due
0,043 812,73 colonne
• si applica il comando Tabella dati con «Cella di input per colonna»
in cui si inserisce il riferimento alla cella che contiene la variabile
usata nel calcolo dell’indice
• i valori sono calcolati e immessi da Excel.
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• Si possono considerare «significative» o «critiche» le
variabili per cui una variazione (in più o in meno) del
loro valore del 1% implica una variazione
• almeno dell’1% del tasso di rendimento interno (vedi poi)
• almeno del 5% del VAN base.
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Analisi di rischio
• È più complessa della precedente, in quanto richiede
di stimare, nel caso più semplice, due componenti:
• la probabilità di accadimento di un evento (Pi)
• l’impatto di tale evento sul risultato (Ei).
• Il rischio può allora essere ottenuto dal prodotto
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• Data quindi una variabile (x) affetta da incertezza, si
dovrebbe ricostruire la distribuzione di probabilità
relativa ai suoi valori.
• Per ogni valore, si calcolerà l’effetto sull’indicatore.
• Questa procedura può essere eseguita con un modello
di simulazione che produca in uscita i valori (V)
dell’indicatore:
x1
... Modello
V=f(x1,...xn)
xn V’
Probabilità di avere un valore V’ può essere il livello soglia di
dell’indicatore non superiore accettabilità.
a V’
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• Questo approccio utilizza spesso i metodi di
simulazione di Monte Carlo (anche indicato come
«Montecarlo»).
• Anche se esistono pacchetti che semplificano l’uso del
metodo (anche add-in Excel), si tratta comunque di
ricavare le distribuzioni delle variabili.
• La simulazione può prendere in considerazione più
variabili contemporaneamente.
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• Un approccio pragmatico:
• analisi di sensitività per determinare le variabili x
più significative
• individuazione dell’intervallo plausibile di variazione
per ogni x
• identificazione della distribuzione di probabilità per
tali valori
• eliminazione di condizioni incompatibili (tra valori di
x diverse)
• esecuzione della simulazione.
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Analisi di scenario
• Una verifica della stabilità del valore dell’indicatore,
ottenuto con il calcolo nelle condizioni «base», può
essere fatta modificando i valori delle variabili chiave.
• Si costruiscono diversi scenari alternativi caratterizzati
da valori, tra loro compatibili, delle variabili critiche.
• Per ogni scenario si può semplicemente elaborare il
calcolo in condizioni deterministiche.
• Spesso gli scenari sono l’espressione di differenti
condizioni in cui il progetto potrebbe realizzarsi:
• scenario «base»
• scenari «pessimistici» (ad es. bassa domanda e alti costi)
• scenari «ottimistici» (ad es. domanda elevata e risparmi).
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Esempio A
• Scenario pessimistico:
• costi di costruzioni più alti del 15%
• riduzione dei ricavi da vendita (del 5%) a causa di
bassa domanda
• distribuzione prudenziale dei ricavi (bassi nei primi
trimestri).
• Scenario ottimistico:
• costi di costruzioni più bassi del 5%
• incremento dei ricavi da vendita (del 5%) a causa di
ripresa della domanda
• distribuzione ottimistica dei ricavi (alti nei primi
trimestri).
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Esempio A
Flussi ‐ 235 ‐ 598 ‐ 355 ‐ 394 ‐ 350 ‐ 65 ‐ 25 283 289 584 584 879
44
Esempio A
Flussi ‐ 231 ‐ 508 ‐ 293 ‐ 325 ‐ 290 473 505 638 319 319 319 319
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Esempio A
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