Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
A.A. 2017-2018
Corso di laurea in Economia e Gestione Servizi Turistici
Facoltà di Scienze Economiche e Giuridiche
Università degli Studi di Cagliari
Alessandro Mura
1
Soggetti interessati alle informazioni di bilancio
n Soggetti interni à direttamente coinvolti nella formazione del bilancio:
- Soggetto economico à Utili/Livello e andamento performance
- Alta direzione à Utili/Livello e andamento performance
2
Discipline di bilancio applicabili in Italia
Disciplina Disciplina Codice Bilancio abbreviato (art. Bilancio micro-
IAS/IFRS Civile-OIC 2435-bis c.c.) imprese
(art. 2435-ter)
3
Redazione del bilancio (art. 2423)
Composizione bilancio (comma 1)
n Gli amministratori devono redigere il bilancio d’esercizio,
costituito da Stato Patrimoniale, Conto Economico, Rendiconto
finanziario e Nota integrativa.
4
Articolazione norme sul bilancio
clausola
generale:
(art. 2423)
- chiarezza
- rappresentazione
veritiera e corretta
principi di redazione
del bilancio
(art. 2423 bis)
criteri di valutazione
(art. 2426)
criteri di esposizione
(art. 2423 ter - 2424 - 2424 bis
2425 - 2425 bis - 2427)
Clausola generale
chiarezza e rappresentazione veritiera e corretta
Sono gli attributi fondamentali che deve possedere un bilancio che sia
strumento di informazione.
Principi di redazione
Linee guida da seguire nella redazione del bilancio per dare attuazione
alla clausola generale.
Criteri di esposizione
Riguardano le strutture e gli schemi di S.P., C.E., Rendiconto
finanziario e contenuto N.I.
Criteri di valutazione
Riguadano gli aspetti valutativi delle diverse poste di bilancio
10
5
Chiarezza (art. 2423)
n Capacità di esprimere in modo intellegibile l'oggetto
rappresentato e di farsi comprendere dai destinatari.
11
12
6
Principi di redazione del bilancio
(art. 2423 bis)
n Prudenza e continuazione dell'attività
n Prevalenza della sostanza dell’operazione o del contratto
n Iscrizione utili realizzati (rafforzativo della prudenza)
n Competenza economica
n Rischi e perdite di competenza anche se noti successivamente
(rafforzativo della prudenza)
n Valutazione separata elementi eterogenei
n Continuità criteri di valutazione (salvo deroghe in casi eccezionali
da motivare in nota integrativa).
13
Prudenza
n gli utili attesi (sperati) ma non ancora realizzati non devono
essere iscritti in bilancio: es. valutazione al costo delle
rimanenze di magazzino.
14
7
Continuazione dell’attività (Going concern)
15
16
8
Competenza economica
n Durante l'esercizio i fatti di gestione sono rilevati in base alla
manifestazione finanziaria.
Competenza ricavi:
esercizio in cui è avvenuto lo scambio o è prestato il servizio.
Competenza costi:
- fattori utilizzati nella produzione correlabili ai ricavi dell’esercizio;
- costi non più correlabili.
17
Valutazione separata
degli elementi eterogenei
n Gli elementi eterogenei ricompresi nelle singole voci devono
essere valutati separatamente.
18
9
Continuità dei criteri di valutazione
n I criteri di valutazione adottati per la formazione del bilancio
d'esercizio non possono essere modificati da un esercizio
all'altro.
19
20
10
Per le voci (e sottovoci) si possono fare:
Modifiche facoltative:
21
Modifiche obbligatorie:
Per ogni voce dello S.P. e del C.E. va indicato anche l'importo
dell'anno precedente (dati comparati).
11
Disposizioni relative a voci di S.P.
(art. 2424 bis)
Classi fondamentali attivo S.P.:
- B) Immobilizzazioni
- C) Attivo circolante
23
24
12
Caratteristiche S.P.
n Forma del conto: a sezioni divise sovrapposte o contrapposte
n Classificazione attivo
- Criterio principale: secondo la destinazione economica
elementi patrimoniali (immobilizzazioni e attivo circolante).
- Criterio secondario: informazioni finanziarie (indicazione
separata dei crediti con scadenza < 12 mesi e > 12 mesi).
25
Caratteristiche C.E.
- Struttura del conto: a costi e ricavi della produzione ottenuta.
- Forma del conto: progressiva o scalare.
26
13
Importi iscritti in bilancio
Il bilancio è redatto in unità di euro, senza cifre decimali, ad
eccezione della nota integrativa che può essere redatta in migliaia
di euro (art. 2423 cod. civ.).
27
Il rendiconto finanziario
n Il rendiconto finanziario illustra la variazione della liquidità durante
l’esercizio e mette in luce le modalità con cui le liquidità sono state
ottenute e impiegate durante l’esercizio (accoglie grandezze flusso).
28
14
Il rendiconto finanziario (art. 2425 ter)
n Dal rendiconto finanziario risultano, per l’esercizio a cui è riferito il
bilancio e per quello precedente,
PARTE COMPLEMENTARE
n l’ammontare e la composizione delle disponibilità liquide, all’inizio e
alla fine dell’esercizio Cassa e Banca c/c vincolate
PARTE FONDAMENTALE
Analisi delle cause che hanno generato i flussi di liquidità dell’esercizio
derivanti da:
- Attività operativa,
- Attività di investimento,
- Attività di finanziamento, distinguendto tra operazioni con i soci
e con i terzi
29
Ha la funzione di:
- spiegare i dati contabili contenuti negli schemi si S.P. e C.E.
- integrare e ampliare le informazioni in essi contenute
15
Punti 10 a 13) descrizione e integrazione informazioni del C.E.
Altre disposizioni del codice civile (art. 2423, 2423 bis, 2423 ter,
2424, 2426)
31
32
16
Bilancio in forma abbreviata (art. 2435 bis)
n Può essere adottato dalle società che nel 1° esercizio o,
successivamente, per 2 esercizi consecutivi non superano 2
dei seguenti limiti:
- totale attivo S.P. : 4.400.000 euro
- ricavi (voce A1 C.E.): 8.800.000 euro
- n. medio dipendenti nell'esercizio: 50.
33
34
17
Bilancio micro-imprese (art. 2435 ter)
Sono considerate micro-imprese le societa' di cui all'articolo 2435-
bis che nel primo esercizio o, successivamente, per due esercizi
consecutivi, non abbiano superato due dei seguenti limiti:
35
36
18
Determinazione base imponibile
(art. 83 D.pr. 917/86)
Risultato ante imposte risultante dal conto economico
+ Variazioni fiscali in aumento
(-) Variazioni fiscali in diminuzione
(-) Perdite fiscali di esercizi precedenti
= BASE IMPONIBILE
37
38
19
Immobilizzazioni materiali
n Beni di uso durevole caratterizzati da materialità à costi
pluriennali anticipati.
Si realizzano in modo:
- indiretto à reintegrazione economica
delle quote di ammortamento
- diretto à cessione del bene a stralcio
39
40
20
NOTA INTEGRATIVA (art. 2427)
2) Per ciascuna voce:
n Costo storico originario
n Rivalutazioni precedenti esercizi
n Svalutazioni precedenti esercizi
n Ammortamenti precedenti esercizi
n Acquisti dell'esercizio
n Spostamenti da una ad altra voce
n Cessioni dell'esercizio
n Rivalutazioni dell'esercizio
n Ammortamenti dell'esercizio
n Svalutazioni dell'esercizio
n Totale rivalutazioni.
41
42
21
Iscrizione in bilancio (art. 2426)
Costo di acquisto per le immobilizzazioni acquisite da terze economie.
Costo di produzione per le immobilizzazioni costruite in economia.
Costo di acquisto: costo del bene + oneri accessori (spese legali,
trasporti, installazione, collaudi, ecc.).
Costo di produzione: costi direttamente imputabili (materie, MOD) +
una quota ragionevole dei costi indiretti relativi al periodo di
fabbricazione e fino al momento dal quale il bene può essere
utilizzato.
Si possono capitalizzare gli oneri finanziari sostenuti fino al momento
dal quale il bene può essere utilizzato per il finanziamento della
fabbricazione, interna o presso terzi.
43
44
22
Principio contabile OIC n. 16
n Le immobilizzazioni sono iscritte in bilancio al costo storico (di
acquisto o di produzione) ridotto delle quote di ammortamento.
n Tale valore viene mantenuto finché vi è evidenza che il costo
residuo può essere recuperato tramite l'uso mediante la futura
capacità di reintegrazione economica delle quote di
ammortamento.
45
Acquisti da terzi
Costo di acquisto: comprende il costo del bene + gli oneri accessori
(spese legali, trasporti, installazione, collaudi, ecc.).
Costruzioni in economia
Costo di produzione: costi diretti (materie prime, MOD) + una quota
normale delle spese generali industriali
46
23
Capitalizzazione oneri finanziari
n Gli oneri finanziari relativi a finanziamenti per l'acquisizione
delle immobilizzazioni possono essere capitalizzati alle
seguenti condizioni:
- gli oneri finanziari sono effettivamente sostenuti,
determinabili oggettivamente e recuperabili;
- possono rifierisi a finanziamenti specifici (di scopo) o
generici. Se i finanziamenti il tasso di riferimento è quello
medio dell’esercizio
- il bene richiede un periodo di costruzione significativo “che
va dall'esborso ai fornitori al momento in cui il cespite è pronto
per l'uso”
Manutenzioni e riparazioni
48
24
Le rivalutazioni da leggi speciali
Possibilità di incrementare il valore di bilancio delle
immobilizzazioni in applicazione di Leggi Speciali di
Rivalutazione.
49
Ammortamento
Valore da ammortizzare
n È dato dal costo storico originario ridotto del valore di realizzo
diretto (prezzo di cessione del bene dismesso) se
oggettivamente determinabile e significativo al netto degli oneri
di rimozione.
n Il valore di realizzo diretto non viene di norma considerato.
50
25
Vita utile
51
Criteri di ammortamento
Quote costanti:
n valore da ammortizzare/n. anni vita utile
Quote decrescenti:
n Metodo logaritmico:
valore netto contabile residuo × aliquota
R
Aliquota = 1 - n
V
R = ricavo residuo di eliminazione
V = valore originario
n = numero anni di vita utile
n Metodo aritmetico:
valore da ammortizzare × aliquota
Aliquota = numero anni residui vita utile
somma anni vita utile totale
Quote variabili:
n valore da ammortizzare × aliquota
Aliquota = quantità prodotta nell’esercizio
quant. prod. prevista in vita utile
52
26
Criteri fiscali amm.to beni materiali
(art. 102 Tuir)
n Inizio amm.to à esercizio di entrata in
funzione del bene.
n Valore da ammortizzare: costo + oneri accessori + interessi
specifici fino all'entrata in funzione.
Ammortamento:
n ordinario à aliquote indicate con D.M. per settori e tipologie
di beni.
n N.B. Nel primo esercizio l'aliquota tabellare è ridotta al 50%.
n accelerato à abrogato
n anticipato à abrogato
n L’aliquota tabellare rappresenta il limite massimo à è
possibile calcolare amm.ti inferiori senza alcuna limitazione.
53
54
27
n Il valore dei cespiti ai quali si riferiscono è escluso dal calcolo
del plafond del 5%.
n I beni acquistati o venduti nell'esercizio non concorrono al
calcolo del 5%
n La ripartizione fiscale delle spese di manutenzione > al limite
del 5% va effettuata extracontabilmente in sede di dichiarazione
dei redditi.
PLUSVALENZE (art. 86 TUIR)
cessioni a titolo oneroso
n realizzate mediante:
risarcimento assicurativo
n La plusvalenza è data dalla differenza tra il corrispettivo o
risarcimento, al netto di oneri accessori diretti, e il costo non
ammortizzato del bene.
n Se i beni sono posseduti per un periodo non inferiore a tre anni
la plusvalenza può essere ripartita per quote costanti
nell'esercizio e nei successivi, ma non oltre il quarto.
n La ripartizione deve avvenire in via extracontabile in sede di
dichiarazione dei redditi.
55
IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI
n Costi ad utilità pluriennale caratterizzati dalla mancanza di
tangibilità.
56
28
CONTO ECONOMICO (art. 2425)
B) COSTI DELLA PRODUZIONE
10a) Ammortamento imm. immateriali;
10c) Altre svalutazioni delle immob.
57
58
29
Iscrizione in bilancio (art. 2426)
n Costo di acquisto per le immobilizzazioni acquisite da terze
economie.
n Costo di produzione per le immobilizzazioni realizzate
internamente.
n Le immobilizzazioni immateriali devono essere ammortizzate in
modo sistematico, tenendo conto della residua possibilità di
utilizzazione futura.
n Costi di impianto e di ampliamento, costi di Sviluppo: possono
essere capitalizzati solo se di utilità pluriennale con il consenso
del collegio sindacale.
n I costi di Impianto e Ampliamento sono ammortizzati entro un
periodo massimo di 5 anni;
n I costi di Sviluppo possono essere ammortizzati durante la loro
vita utile, ma se in casi eccezionali non è possibile stimare
attendibilmente la loro vita utile, si ammortizzano entro un
periodo non superiore a 5 anni.
59
60
30
Per l'iscrizione in bilancio è necessario il consenso del collegio
sindacale.
n L’ammortamento dell’avviamento va effettuato secondo la sua vita
utile; nei casi eccezionali in cui non è possibile stimarne
attendibilmente la vita utile, l’avviamento è ammortizzato per un
periodo non superiore a dieci anni.
61
Marchi
Sono deducibili quote di ammortamento in misura non superiore
ad 1/18 del valore (durata minima amm.to fiscale: 18 anni)
Avviamento
Sono deducibili quote di ammortamento in misura non superiore
ad 1/18 del valore (durata minima amm.to fiscale: 18 anni)
62
31
Spese relative a più esercizi
(art. 108 TUIR)
Spese per studi e ricerche
Sono deducibili nell'esercizio.
Se capitalizzate come costi di sviluppo sono deducibili quote
costanti di ammortamento nell'esercizio e nei successivi ma
non oltre il quarto (durata massima amm.to fiscale: 5 anni).
Pubblicità e propaganda
Sono deducibili nell'esercizio.
Spese di rappresentanza
Sono deducibili nell’esercizio se inerenti e congrue.
Sono interamente deducibili le spese di rappresentanza
sostenute per beni di valore unitario non superiore a € 50,00
distribuiti gratuitamente.
63
64
32
Rimanenze di magazzino
n Sono beni a fecondità semplice cioè destinati ad essere
utilizzati una sola volta nella produzione.
65
66
33
Valutazione rimanenze (art. 2426)
n Le rimanenze di magazzino sono valutate al costo di acquisto o di
produzione o al valore desumibile dall'andamento del mercato, se
minore.
67
68
34
Metodi di determinazione dei costi:
costo specifico;
69
Valore di mercato
n Per i prodotti finiti e le merci il valore di mercato è dato da:
Valore di netto realizzo: prezzo di vendita nel corso della
normale gestione al netto delle spese dirette di vendita.
§ Per i prodotti in corso di lavorazione il valore di mercato è dato
da:
Valore di netto realizzo futuro: prezzo di vendita al netto di
costi di completamento e di vendita
n Per le materie prime il valore di mercato è dato da:
Costo di sostituzione: rappresenta il costo con il quale in
normali condizioni di gestione una determinata voce di
magazzino può essere riacquistata.
Se il costo di sostituzione è < del costo storico quest'ultimo
può essere mantenuto se:
- le quantità in giacenza sono quantità normali (scorte
funzionali);
- risulta oggettivamente documentabile che il costo storico è
reintegrabile dai ricavi vendita del prodotto in cui la materia si
incorpora.
70
35
Variazioni delle rimanenze (art. 92 TUIR)
n I beni in rimanenza sono raggruppati per classi omogenee
per natura e per valore.
n La valutazione può essere effettuata al costo specifico, al
LIFO a scatti, varianti LIFO, FIFO, costo medio ponderato
(C.M.P.).
n In caso di utilizzo in bilancio di metodi diversi dai
precedenti, il valore è accoglibile fiscalmente se non risulta
minore del LIFO a scatti.
n Se minore --> variazione in aumento in dichiarazione dei
redditi per portare il valore al LIFO a scatti.
n Se il valore unitario dei beni ottenuto applicando i metodi
ammessi risulta superiore al valore normale medio
dell'ultimo mese, si può valutare la giacenza al valore
normale.
71
72
36
Crediti
STATO PATRIMONIALE (art. 2424)
B) IMMOBILIZZAZIONI
III) IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE
(con indicazione dei crediti < 12 mesi)
2) crediti
a) verso imprese controllate
b) verso imprese collegate
c) verso imprese controllanti
d bis) verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti
e) verso altri
C) ATTIVO CIRCOLANTE
II) crediti con separata indicazione degli importi > 12 mesi
1) verso clienti
2) verso imprese controllate
3) verso imprese collegate
4) verso imprese controllanti
5) verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti
5 bis) crediti tributari
5 ter) imposte anticipate
5) verso altri
73
74
37
Il costo ammortizzato secondo lo IAS 39
n valore iniziale
n (-) rimborsi di capitale (incassi parziali)
n +/- ammortamento (quota maturata in base al tasso di
interesse effettivo) della differenza tra valore iniziale e valore di
rimborso
n (-) eventuali perdite di valore (svalutazioni)
n = COSTO AMMORTIZZATO
75
76
38
Il valore di realizzo secondo l’OIC 15
I crediti vanno iscritti in bilancio al presunto valore di realizzo.
Il valore nominale dei crediti deve essere ridotto per tenere conto
di: perdite di inesigibilità, resi, rettifiche di fatturazione, sconti,
abbuoni e altre deduzioni.
78
39
Svalutazione crediti e acc.ti per rischi su
crediti (art. 106 TUIR)
La svalutazione dei crediti commerciali (cioè che hanno contropartita
ricavi commerciali) è deducibile per un massimo dello 0,50% del valore
nominale degli stessi crediti.
Sono esclusi dalla base di calcolo dello 0,50%:
- crediti cambiari portati allo sconto;
- crediti dati a factoring;
- crediti assicurati.
Esempio
Totale crediti commerciali 100
Fondo svalut. crediti 7
Variazione in aumento 2
79
Esempio
Credito vs. cliente Y 10
Fondo svalut. crediti 6
Il cliente Y fallisce
____________ ____________
F.do svalut. crediti 6
Perdite su crediti 4
Clienti 10
Se successivamente si recupera parzialmente (o totalmente) il credito:
____________ ____________
Cassa 2
Sopravvenienze Attive 2
____________ ____________
80
40
Il trattamento di fine rapporto (TFR)
operazione di imputazione
Il TFR matura durante il rapporto di lavoro (manifestazione economica)
è erogato dalle imprese ai lavoratori dipendenti in occasione della
cessazione del rapporto di lavoro (licenziamento, dimissioni,
pensionamento) (manifestazione monetaria)
81
82
41
Riforma TFR
Dal 1 gennaio 2007 il lavoratore dipendente può scegliere se:
- mantenere il TFR nella sua forma tradizionale
oppure
- destinarlo alla costruzione di una pensione integrativa, con versamento
ai fondi pensione (sia di categoria sia aperti).
83
Base imponibile:
Risultato ante imposte
(+/-) variazioni fiscali
(–) perdite fiscali relative a precedenti esercizi.
84
42
IRAP (imposta regionale sulle attività produttive)
Imposta proporzionale che colpisce il valore della produzione netta
realizzata nel territorio della regione. Può colpire anche le imprese in
perdita.
85
IRAP (segue)
Regola generale: valgono i valori civilistici; le variazioni previste dal TUIR
ai fini IRES irrilevanti ai fini IRAP
Eccezione: amm.to marchi e avviamento deducibili max per 1/18 come
per IRES.
86
43
Differenze tra reddito
civilistico e reddito fiscale
Differenze permanenti à hanno origine per effetto di variazioni fiscali
definitive che non verranno riassorbite in successivi esercizi (es. costi
definitivamente non deducibili; ricavi definitivamente non imponibili).
ESEMPIO 1
Risultato ante imposte: 1.000
IRES teorica: 1.000 × 24% = 240
87
ESEMPIO 2
Risultato ante imposte 1.000
IRES teorica: 1.000 × 24% = 240
88
44
Esempi di differenze negative permanenti (variazioni in aumento
definitive):
n costi non inerenti o non documentati;
n costi di immobili non strumentali e non beni merce;
n imposte non deducibili (es. IMU indeducibile ai fini IRES per l’80% e ai
fini IRAP integralmente).
89
45
Principio contabile OIC N. 25
Le attività per imposte anticipate sono rilevate nel rispetto del principio
della prudenza, solo quando vi è la ragionevole certezza del loro futuro
recupero.
91
Il calcolo della fiscalità differità si basa sulle aliquote fiscali che saranno
in vigore nell’esercizio in cui si annulleranno le differenze temporanee
92
46
Esempio imposte correnti, differite,
e anticipate (IRES)
Anno n
Risultato ante imposte: 10.000
Costi non deducibili (diff. permanente): 500
Compensi amministratori non pagati: 100
Plusvalenze (da tassare in 5 anni): 1.000
Base imponibile ires anno n:
Risultato ante imposte 10.000
+ Costi non deducibili 500
+ Compensi ammin. non pagati 100
(-) 4/5 plusvalenza (4/5 di 1.000) - 800
9.800
IRES corrente: 9.800 × 24% = 2.352,00
______________31/12 _________
IRES d’esercizio 2.352,00
Erario c/IRES 2.352,00
93
___________ ___________
“Attività” per imposte anticipate 24
IRES anticipata 24
94
47
Anno n+1
Risultato ante imposte: 12.000
Ricavi non imponibili: 3.000
Base imponibile ires anno n+1:
Risultato ante imposte 12.000
(-) Ricavi non imponibili - 3.000
(-) Compensi amm. pagati (reversal) - 100
+ Quota (1/5) plusvalenza (reversal) 200
9.100
95
96
48