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La preghiera eucaristica

Questa preghiera molto antica inizia quando il sacerdote e il popolo “dialogano” pronunciando queste parole:
S: Il Signore sia con voi.
A: E con il tuo spirito.
S: In alto i nostri cuori. Questo è il momento
A: Sono rivolti al Signore. centrale di tutta la Messa!
S: Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.
A: É cosa buona e giusta.
Questo breve botte e risposta è come quando qualcuno ci chiede: “Siete pronti?” e noi gli rispondiamo “Si! Eccoci!”

Subito dopo inizia il Prefazio, l’inno di


Prendete, e mangiatene tutti: questo è il mio Corpo
ringraziamento con cui il sacerdote, a nome di tutto
offerto in sacrificio per voi. Prendete, e bevetene
il popolo, glorifica Dio Padre e gli rende grazie per
tutti: questo è il calice del mio Sangue, per la nuova
tutto ciò che ha fatto o per qualcosa in particolare
ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti in
che stiamo ricordando durante la messa. Nel
remissione dei peccati.
Messale (il libro da cui legge il sacerdote) ci sono
più di 90 prefazi, proprio perché sono tanti i motivi
per cui dobbiamo ringraziare Dio! Non sapremo mai Fun fact:
esattamente le parole pronunciate da Gesù quando dall’VIII secolo
nell’ultima cena ringraziò suo Padre! Questo perché fino al 1964, la
preghiera sulle
gli evangelisti si sono impegnati perché arrivassero
offerte veniva
fino a noi queste parole: chiamata
“Secreta”, che
Al termine del Prefazio, cantiamo tutti A questo punto il sacerdote allunga un somiglia molto
insieme il Santo. po’ le braccia e impone le mani sul al nostro
pane e sul vino che si trovano “segreta”. E
Attenzione ai dettagli: durante la messa sull’altare e, come accade in tutte le perché? Perché
compiamo diverse azioni e, talvolta, ci il sacerdote la
Messe, inizia il Racconto dell’ultima
sembrano strane e ci muoviamo come se pronunciava in
fossimo dei robottini. Prendiamo come cena e la consacrazione.
silenzio, solo nel
esempio i momenti in cui vediamo il suo cuore. Da
TUTTI I GIORNI RIPETE
sacerdote con le mani giunte. Per capire quel momento
LA STESSA IDENTICA COSA?
cosa si nasconda dietro questo gesto è in poi, però, si è
necessario sapere due cose: Come mai? deciso che fosse
1. La prima è che le mani, insieme al Perché il Racconto dell’ultima cena non è un meglio recitarla
volto, sono lo specchio del nostro semplice racconto ma è un memoriale: ciò che a voce alta
cuore. davanti ai fedeli,
Gesù fece nell’ultima cena e sulla croce, lo fa
2. Potersi muovere e reagire perché fossimo
cambiando l’espressione del viso anche per noi durante la Messa. Le parole di
coinvolti e
ci aiuta a comunicare con gli altri Gesù che ci fanno capire quanto sia importante preparati tutti a
e a fargli capire se siamo felici o fare e non solo raccontare, le troviamo nel partecipare in
tristi, tranquilli o arrabbiati! Vangelo (cercatelo da soli, vi sfido) e sono questo
Lo stesso accade quando siamo a Messa o queste sei paroline: momento
quando preghiamo. Infatti, portare le importante.
mani giunte davanti alla bocca, alla fronte Fate questo in memoria di me!
o all’altezza del cuore sono segno di
raccoglimento e concentrazione. Questo Ad un certo punto il sacerdote dice: Mistero della fede e noi rispondiamo: ogni
gesto racchiude ed esprime ciò che volta che mangiamo di questo pane e beviamo a questo calice annunziamo la
abbiamo nel cuore in quel momento tua morte o Signore, nell’attesa della tua venuta.
senza aver bisogno di usare la voce. La
stessa azione la compiamo quando
vogliamo chiedere qualcosa a Dio e
quando, con rispetto, offriamo la nostra
preghiera a Lui e ci affidiamo totalmente Con questa risposta è come spiegare cosa stiamo vivendo durante la
come fece Gesù al monte degli Ulivi: “non Liturgia Eucaristica!
sia fatta la mia, ma la tua volontà”.
Da questo momento in poi ci troveremo nei Riti di Comunione in cui, insieme, reciteremo il Padre nostro,
ci scambieremo il segno della Pace e assisteremo alla Frazione del Pane,
in cui canteremo insieme l’Agnello di Dio.

Il testo Queste parole sono tratte dall’esclamazione di Giovanni Battista quando vide Gesù venire
dell’Agnello di verso di lui per ricevere il battesimo: “Ecco l’Agnello di Dio,
colui che toglie il peccato del mondo!”
Dio è questo:
Agnello di Dio
Poco dopo sentiremo il sacerdote ripetere queste esatte parole: Ecco l'Agnello di Dio, ecco
che togli i colui che toglie i peccati del mondo. Beati gli invitati alla cena dell'Agnello.
peccati del
mondo abbi
pietà di noi. Ma di quale agnello parliamo? Di quello che gli
Agnello di Dio ebrei mangiarono la notte in cui lasciarono l’Egitto
che togli i o di Gesù? Ovviamente parliamo di Gesù!
peccati del
mondo abbi L’Antico Testamento ci racconta che l’agnello
pietà di noi. fosse la vittima sacrificale più pura e bella e
Agnello di Dio di come veniva offerto a Dio nel tempio.
che togli i Attraverso questo sacrificio, il popolo
peccati del chiedeva perdono per i peccati commessi.
mondo dona a
noi la pace. Tutte queste caratteristiche le ritroviamo in Gesù,
che in tutto simile agli uomini fuorchè nel
peccato (quindi puro e innocente come un
agnello), prese la croce sulle sue spalle e donò la
vita perché fossimo liberi dal peccato.

Attenzione: Questo
dobbiamo recitarlo o cantarlo
tutti insieme perché
attraverso queste parole
ricordiamo quanto sia costato
a Gesù liberarci dal peccato.
Cantare l’Agnello di Dio
significa lodare e ringraziare
Cristo risorto e per questo
non possiamo fare scena
muta o distrarci insieme ai
compagni con cui
condividiamo il banco!

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