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Storia del volontariato

Il volontariato è molto importante nella società in cui viviamo: la realtà


che ci circonda è ogni giorno più difficile da gestire ed affrontare. Ci
sono problemi a lavoro, persone in fuga dalla guerra che cercano rifugio
nel nostro paese, bambini abbandonati… migliaia di persone in Italia hanno
bisogno di aiuto ed è fondamentale che anche i giovani siano sensibilizzati
su questo tema. Non importa perché una persona si trovi in una condizione
di difficoltà: può capitare a tutti di prendere una decisione sbagliata, ad
esempio, e la vita, per quanto meravigliosa, spesso non perdona. Aiutare il
“diverso”, donare un pasto caldo o abiti vecchi sono attività piccole che
però possono donare sollievo a chi le riceve.

Fare volontariato non deve essere per forza un’attività impegnativa come
avviene per chi decide di entrare nella Croce Rossa, ma può anche portare
via un paio di ore alla settimana andando a distribuire pasti caldi alla
Caritas, aiutando le associazioni che operano sul territorio per le persone
in difficoltà: basta aprire il proprio cuore verso tutti. Anche aiutare al
canile comunale è un’attività di volontariato importante. I giovani
dovrebbero avere la possibilità di provare una qualsiasi attività di
volontariato che si addica e che, soprattutto, interessi loro.
Intraprendere questo cammino significa trovarsi anche davanti a
situazioni difficili e che vanno a colpire il nostro cuore e la nostra
sensibilità, per questo è importante che sia un’attività fatta con passione.
La società in cui viviamo e piena di rischi e difficoltà, aiutarsi l’un l’altro è
la base per poter sopravvivere in questa giungla urbana: invece di pensare
“a me non succederà mai”, provare a rimboccarsi le maniche e stare
accanto di chi sta attraversando un momento di crisi forte è ciò che
serve.

Essere curati è un diritto di tutti. Senza discriminazioni.


Questo è lo slogan di una delle associazioni di volontariato che opera in
tutto il mondo e che si prodiga per far del bene a coloro i quali hanno
bisogno di essere curati: EMERGENCY.
E’ un’associazione italiana indipendente e neutrale, nata nel 1994 per
offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle
vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.
EMERGENCY promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei
diritti umani.
Ha acquisito lo status di ONLUS nel 1998 e di ONG nel 1999, ed è stata
riconosciuta come ONG partner delle Nazioni Unite – Dipartimento della
Pubblica Informazione dal 2006.
Dal 2015 fa parte del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite
(ECOSOC) come associazione in Special Consultative Status.
Dal 1994 Emergency è intervenuta in 18 Paesi, costruendo ospedali,
centri chirurgici, centri di riabilitazione, centri pediatrici, posti di primo
soccorso, centri sanitari, ambulatori e poliambulatori, ambulatori mobili,
un centro di maternità e un centro cardiochirurgico. Su sollecitazione
delle autorità locali e di altre organizzazioni ha anche contribuito alla
ristrutturazione e all’equipaggiamento di strutture sanitarie già esistenti.
Il suo primo progetto è stato in Ruanda, dove ha ristrutturato e riaperto
il reparto di chirurgia dell’ospedale di Kigali e riattivato il reparto di
ostetricia e ginecologia.

Nel settembre 2002 lancia la campagna “Fuori l’Italia dalla guerra”


contro la partecipazione del nostro Paese alla guerra contro l’Iraq.
Con la campagna “Fermiamo la guerra, firmiamo la pace” ha promosso
sempre nel 2002 una raccolta di firme per la legge di iniziativa popolare
“Norme per l’attuazione del principio del ripudio della guerra sancito
dall’articolo 11 della Costituzione e dallo statuto dell’Onu” , depositata alla
Camera dei deputati nel giugno 2003.

Intanto proseguiva il lavoro per portare cure gratuite e di qualità a chi ne


aveva bisogno, vittime delle mine, della guerra, ma anche della povertà che
ne consegue e che spesso compromette un intero Paese anche anni dopo la
fine dei conflitti. Sierra Leone, Sudan, Algeria, Angola, Palestina,
Nicaragua, Sri Lanka… e anche Italia.
Nel 2008 elabora insieme ad alcuni Paesi africani il “Manifesto per una
medicina basata sui diritti umani” per rivendicare una sanità basata
sull’equità, sulla qualità e sulla responsabilità sociale.

Questi principi sono stati sviluppati fino alla definizione nel 2010
dell’ANME (African Network of Medical Excellence – Rete sanitaria
d’eccellenza in Africa), che coinvolge 11 Paesi nella costruzione di centri
medici di eccellenza con l’obbiettivo di rafforzare i sistemi sanitari nel
continente.
Nel 2015 Gino Strada, chirurgo di guerra e nostro fondatore, ha ritirato
a Stoccolma il “Right Livelihood Award”, il “Premio Nobel alternativo”,
nato per «onorare e sostenere coloro che offrono risposte pratiche ed
esemplari alle maggiori sfide del nostro tempo».
La loro idea di cura si basa sul fatto che essere curati sia un diritto
umano fondamentale e che, come tale, debba essere riconosciuto a
ogni individuo.
Perché le cure siano veramente accessibili, devono essere
completamente gratuite; perché siano efficaci, devono essere di alta
qualità.
La realtà di Emergency è una delle tante presenti sul territorio mondiale
che si adopera per portare pace cure e un pizzico di sorriso a coloro i
quali si trovano in situazione di disagio.

Per continuare in questo intervento però è necessaria la collaborazione e


la solidarietà di tutti.

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