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ASSESSORATO ALL’URBANISTICA ED

ALLA PIANIFICAZIONE STRATEGICA


CITTÀ DI BARI

 
Bari, 5/7/2010                
           
                                                                                     
Spett. Comitato Pugliese
“Acqua Bene Comune”
c/o Osservatorio Sud
Via Buccari 120/B
70100 Bari

Oggetto: Candidatura della città di Bari ad ospitare il Forum Mondiale sull’Acqua – riscontro
nota del 17.05.2010

Carissimo Responsabile,
nel rammaricarmi del fatto che l’iniziativa dell’Amministrazione Comunale di Bari, in piena intesa
con la regione Puglia e numerose altre Istituzioni locali, vi trovi in disaccordo, con la presente
tenterò di rappresentare le ragioni che ci hanno indotto a candidare la nostra città come sede
ospitante del VII World Water Forum nel 2015, essendo sicuri che l’occasione possa essere più
favorevole di quanto paventato nella vostra nota del 17.05 u.s. di pari oggetto.
In primo luogo, mi preme evidenziare che gli argomenti trattati nei precedenti World Water Forum
non possono essere considerati di esclusivo interesse delle “multinazionali”: mi riferisco in
particolare al tema dell’accesso alla risorsa idrica, alla necessità di trattare le acque destinate al
consumo umano, alla connessione tra cambiamenti climatici e disponibilità locale della risorsa, alla
necessità che sia incentivata l’educazione ad un consumo sostenibile del bene Acqua.
In questo senso ogni interlocutore in grado di fornire un contributo alla discussione è uno
stakeholder la cui posizione merita attenzione. Solo dal confronto e dall’analisi obiettiva di
interessi diversi o addirittura contrapposti possono infatti svilupparsi utili momenti di riflessione
nella ricerca di soluzioni sostenibili alle questioni suddette e nello sviluppo di nuovi modelli di
gestione della risorsa idrica. Partendo da questi presupposti, occorre creare una dialettica con le
“multinazionali”, contrapponendo al pensiero dominante che indica nella privatizzazione della
risorsa idrica “la Soluzione” tesi alternative e modelli che funzionino e che siano efficienti,
spingendosi sino a proporre forme di regolamentazione della gestione della risorsa, cui le società di
Gestione del Servizio dovrebbero attenersi.
È nostra opinione che il caso della Regione Puglia possa essere considerato una formula alternativa
di sviluppo da portare all’attenzione di un osservatorio internazionale, quale esempio di condotta
politicamente ed eticamente corretta.
Il cammino di questa nostra Amministrazione Regionale nel senso della pubblicizzazione
dell’acqua è ben noto. Se entro il 2015 tale percorso si concludesse, avremmo l’occasione di
proporre ai convenuti tale nuovo modello di sviluppo e la portata internazionale dell’evento
consentirebbe di dare rilievo al percorso intrapreso e agli obiettivi raggiunti.
D’altro canto, anche allo stato attuale, la situazione della Puglia presenta peculiarità tali da poter
essere portate ad esempio di buona gestione dell’ “Acqua: quella pubblica”, per citare uno slogan
utilizzato dall’Acquedotto Pugliese in occasione dei festeggiamenti per il Centenario dalla nascita
dell’Ente.
La presenza di una SpA (Acquedotto Pugliese), a totale partecipazione pubblica (regionale) e di un
ente di controllo (AATO, garante delle Amministrazioni Locali), che ne monitora le attività e
l’efficienza, ha garantito in questi anni il soddisfacimento dei livelli minimi di servizio mantenendo
la tariffa entro limiti socialmente ragionevoli (senza dimenticare che all’Acquedotto, grazie alle
verifiche effettuate, è stato anche imposto di reimpegnare nel Servizio Idrico Integrato, i proventi
tariffari percepiti negli anni scorsi per prestazioni non effettuate). Molto va ancora fatto nel senso
dell’ottimizzazione del servizio, mi riferisco in particolar modo agli interventi volti a ridurre le
perdite in rete (sia in adduzione che in distribuzione) e agli interventi di adeguamento degli impianti
depurativi per garantire effluenti che non danneggino l’ambiente, all’ampliamento della copertura
del servizio (sia idrico che fognario) e alla necessità di evitare il depauperamento della falda a causa
di un emungimento indiscriminato di risorsa idrica. Il caso Puglia si presenta specifico anche per via
della interconnessione esistente tra i sistemi di approvvigionamento idrico per l’uso potabile e per
l’uso irriguo. Avviare momenti di riflessione anche su questo tema potrebbe costituire un reale
valore aggiunto nella discussione internazionale, proponendo per esempio norme più stringenti sul
riuso irriguo dei reflui depurati.
Sono queste le motivazioni che hanno spinto il Comune di Bari insieme alla Regione Puglia e a
molte prestigiose Istituzioni locali quali lo IAM, l’AQP, il Politecnico di Bari ed altre ancora, a
proporre la candidatura della città di Bari a sede del VII World Water Forum, nella consapevolezza
che i momenti di interlocuzione debbano essere stimolati e nella convinzione di poter contribuire in
maniera attiva al dibattito internazionale.
A riprova dell’interesse del Comune di Bari (e dell’intera Area Vasta Metropolitana) nei confronti
delle tematiche legate all’acqua e al suo uso sostenibile, mi preme anche segnalare come, nello
stesso Piano Strategico di MTB (Metropoli Terra di Bari), consegnato in Regione a settembre 2008,
al tema dell’acqua sia stato assegnato un intero capitolo della strategia di sviluppo metropolitana,
focalizzando l’attenzione sulle questioni dell’ottimizzazione, del recupero e del riuso della risorsa
idrica per usi diversi dal potabile.
Solo in ultimo, mi è doveroso ricordare che ospitare eventi di grande richiamo internazionale come
il World Water Forum non potrà che avere ricadute positive per tutta la nostra regione,
aumentandone la visibilità internazionale e potendo determinare un effetto domino sull’attrattività
dell’intero territorio.
Quindi non soltanto noi riteniamo di poter esprimere posizioni di avanguardia nella tutela della
gestione pubblica dell’acqua e soprattutto del più generale diritto umano di accesso all’acqua in
tutto il pianeta ma, attraverso l’organizzazione e lo svolgimento del Forum mondiale, potremmo
avere l’opportunità di rappresentare “istituzionalmente” e razionalmente le nostre posizioni culturali
e sociali sul tema conforntandoci con altre per comprenderne le possibili ragioni.
Sperando di aver chiarito la posizione dell’Amministrazione, La saluto cordialmente e invito il
Comitato a prendere parte attiva alla fase di preparazione della candidatura ufficiale, portando
spunti nuovi alla discussione e proponendo temi nuovi da sviluppare, nell’ambito di un dibattito
aperto e scevro da ogni pregiudizio.

Elio Sannicandro
Assessore all’urbanistica ed al Piano Strategico MTB

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