Sei sulla pagina 1di 84
FEBBRAIO 2018 N. 175 €7,50 Sra MENSILE DI CULTURA ASTRONOMICA COD DMN Des ANDRA WVU MOYO CESARE GUAITA INTELLIGENZA ARTIFICIALE A CACCIA DI ESOPIANETI @ FETONTE, L’*ASTEROIDE CHE FORSE ERA UNA COMETA mi @ TRUMP, RITORNO ALLA LUNA? @ INTERVISTA A TITO STAGNO ee Te ee cc me et eR Coe Oe ee ay Cea CUCU Ue RRM UR CUR Cat CL RS eventi collettivi. Nel primo caso, it punto vendita propone un ampio assortimento di telescopi di vari modelli, da quelli per Se nee et Te co em e C i meen Sy Astronomy Srls, orgunizza attvitd colletive per Vosservactone quidato del cielo presso apposite loculitd in provincia di Roma, nonche corsi di astronomia base per fornire agli interessati le busi scientifiche ¢ fisiche. Via Giovanni Gastaldi 12 - 00128 Roma iC eS W eee. ASTRONOMIA www.rigelastronomia.com suL. Del Pc Sommario dei numer PArchivio delle ri Astro News ste i Sky News ci f= Instruments News > Shop, per accuistare on ine | prodott della Cielo del giorno, planetario interattiva Seal gat ior Contattl, rumen di etono ed e-ma) © Vostre foto, rr a mt rd Oo = fa) Ww 20 26 30 36 42 48 56 Via Giuseppe Massarent15, Milano Gianfranco Pecoraro rea Pr ee cre iad Peer ero ty aro es poner a eee re een ae ees re eee eee eek Seon ey et ee ay roomie rire ee aes eee ceo eet) ee ree ere eee Hear toaere ton cen raid eit Supernova 62 Stelle Novae LOrizzonte degli Eventi Tommaso Maccacaro Universo in Poltrona Leopoldo Benacchio Lttott ‘Antonio Lo Campo Tiangong, il “palazzo celeste” andra in frantumi Walter Riva intervista Alberto Buzzon) Fetonte, l'asteroide che forse era una cometa Mario Di Martino Botta e risposta dai pianeti extrasolari Enrico Bellini La ina al raggi x Andrea Simoncell Alla scoperta delle microsfere cosmiche Cesare Guaita Che cosa rimane della Rus Massimiliano Razzano 70 on 78 80 22 spaziale Egle Gergato, tel. 011 506 9533 Press-Di Distrbuzione Stampa «Multimedia s, Milano $, Milano Se crue) peste oye pene ed ert tr Arcee einer rs Coe a eae ce Seed Se oe ea erect See ee See ence) ect ee eee err ns eee eee Poet ere rivista ear een Lanascita della cosmologia moderna Gianfranco Benegiamo Luome che ci racconté la Luna ‘Antonio Lo Campo intervista Tito Stagno Ritorno alla Luna? Patrizia Caraveo La Posta dei lettori II cielo di febbraio - Stelle e pianeti Tiziano Magni Le vostre Stelle ‘Scaricate la nuova APP "Nuovo Orione e le Stelle” dasli App Store per leggere inumeri dei Yostri aboonamenti su! Sispositivi moot II prossimo numero sara in edicola lunedi 26 febbraio a € 7,50 Copyright © 2018 Gruppo 8 eaitore Se iscrto 81 RO. reg)strazione Tribunal Muna n. 363 224 maggie 2004 Spee. in abbonamente postale DL 358/2003 (contin t 27/02/2008 n.46) srt, comme 1, DCB Milano Issn 9771771278009 {oli di tduzione riprocuzione E-mail: infoalestelle-astronom ik Le Stelle 175 | Febbraio 2018 5 delfintelligenza a: i primi test hanno permesso di tturare” due nuovi pianeti, fra cui Kepler-90i, un “cugino” rovente della Terra e di scoprire cosi un sistema planetario con otto componenti proprio come il nostro 1 nascosto per anni negli archivi digitali della NASA, sotto una gigantesea montagna di bit Un nascondiglio inaccessibile agli astronomi, ‘ma che non & sfuggito ai computer di ultima generazione. Sfruttando la potenza dell intelli- genza artificiale, infatti, due ricercatori hanno identificato Kepler-901, ottavo pianeta di un sistema a quasi 2500 anni luce da noi. II nuovo pianeta & poco piit grande della Ter a alla stella principale lo rende tun mondo torrido e inospitale. La scoperta @ discussa in tun articolo che, al momento. in cui si serive Dlicazione su The Astrophysical Journal, « mostra come le tecniche pit sofisticate di intelligenza artificiale siano uno strumento molto promettente per la ricerca di nuovi sistemi planetari Ia scoperta non artiva infarti da un ream di astronomi professionisti, bensi dalliniziativa di Christopher Shalluc, lun ingegnere austral che lavora.presso rma a sua ¥ in pub- 4 Le Stelle 175 | Febbraio 2018 Google come esperto di ntelligenza artificiale. Dopo aver | lavorato negli ultimé anni a problemi sullintelligenza ar- tificiale presso il colosso informatico di Mountain View, Shallue ha deciso di applicare le sue conoscenze informa: tiche alla ricerca di pianeti extrasolari, affascinato dalle ultime ricerche in questo campo, Per districarsi meglio fia i problemi di questo settore scientifico, Shallue ha ini iato a collaborare con Andrew Vanderburg, astronomo, all Universita del Texas. Non @ Ia prima volta che Mintelligenza artificiale viene applicata a problemi legati all'astronomia, Gli scienziati da anni queste tecniche informatiche in diversi settori della ricerca scientifica, che vanno dalla fisica alla biologia © persino alla medicina, Lintelligen- 7a antificiale @ ultilizzata, ad esempio, negli esperimenti al Large Hadron Collider (LHC) al CERN di Ginevra per identificare i diversi tipi di particelle, in modo da isolare quelle pid interessanti. Viene poi anche sfruttata nello, utilizzano inf studio dei sistemi atomici e molecolari, come valido sup: porto ai caleoli dei fisici teoriei. Moltissime applicazioni si trovano poi nell analisi dei dati di tipo biologico e me- dico, come ad esempio lanalisi automatica di varie tipo- logic di immagini diagnostiche. Anche in astronomia queste tecniche sono impiegate da anni in diversi ambiti, dall te nel corso di grandi progetti di survey astronomiche allo studio dei problemi connessi alle ultime teorie co- smologiche. In gergo informatico, i metodi legati alVintelligenza artifi Giale rientrano nel cosiddetto machine learning, un setto re dell informatica che studia algoritmi di apprendimento automatico da parte dei computer. Non © un ambito di ricerca nuovissimo, se si considera che i primi modell nalisi delle immagini raccol di intelligenza artificiale risalgono addirittura agli anni Cinquanta, quando furono sviluppati i primi studi mirati a costruire un algoritmo capace di riproduire il funzio- namento dei neuroni biologic, Dopo anni di studi, oggi Vintelligenza artificiale ¢ i machine learning godono i un rinnovato interesse da parte degli addetti ai lavori per via di due ragioni principali, In primo Iuogo, la disponi- bili jantith di dati, ad csempio provenienti dal uaffico su Internet e sulle reti cellular. In secondo Iuogo, negli ultimi an elaborazione sempre pil fino agli smartphone ¢ agli altri dispositivi portatili Lenorme mole di informazioni oggi disponibill, che spes. so viene chiamata Big Data, & infatti impossibile da ge- stire e analizzare dagli esseri umani ¢ per questo servono ono sviluppati di enormi i Pindustria ha sfomato sistemi di potenti, dagli stessi computer sistemi informatici automatizzati, che v proprio nel campo del machine learning. Naturalmente questi studi portano con sé molte perples- sita, alimentate spesso dal timore che i computer possano un giorno sostituirsi al'uomo, come immaginato da molti film di fantascienza del filone catastrofico, Come spesso a € diversa da quello che vediamo al ci ‘nema, poiché questi sistemi di intelligenza artficiale al momento devono essere accuratamente programmati in modo da svolgere un particolare compito. Ma una volta che questi algoritmi sono stati opportuna. ti ¢ “allenati aceade, ka mente prepa " Flescono a svolgere il loro 2 velocitt decisamente maggiore di qualsiasi Confront fai sistema planeta 1 Koper 900 stoma Solara Entaml sistomi hanno otto iocol sono pit veil Wi pia Lo grandozze del planet sono in nasa/Ames essere umano, Attirato dalla possibilita di applicare Mintel: ligenza_artificiale di nuovi pianeti, Shallue ha deciso cosi di mettersi alk Nel tempo libero, ho iniziato a cercare su Google trovare esopianeti con grandi set di datie © ho scoperto la missione Kepler ¢ la grande quantita di dati disponibili. Il macbine learning spicca davvero nelle situazioni in cui ci sono cost tante infor mazioni che gli esseri umani_ non possono analizzarle da soli”. Il campione di dati saccolti da Kepler fornisce un'ottima palestra per provare ad applicare questi algo- ritmi alla ricerca di pianeti extra 20 2009, questa missione della NASA ha infatti portato alla scoperta di moltissimi sistemi planetari extrasolati Videa di base del modo continuativo una porzione della volta celeste par- ticolarmente rica di stelle situata fra le costellazioni del Cigno e della Lira, in piena Via Lattea, in modo da mo- nitorare costantemente la luminositi degli ast sta regione di cielo. Se di fronte a una di queste stelle transitano uno o piti pianeti, Kepler rileva una debole variazione nella curva di luce della stella. Dalla forma di questa curva di luce & possibile quindi non solo stabilie la presenza di nuovi pianeti, ma anche determinarne le principali caratteristiche © stimame Vorbita intorno alla stella principale, Dopo quattro anni di missione, un pro- blema nel sistema di puntamento del satellite ha costret toil team di Kepler a modificare la steategi che attualmente prevede un cimbiamento ogni 80 giorni della regione osservata Iusrasone i fontsia del satelite Kepler, ih Le Stelle 175 | Febbraio 2018S eee eye) Nel corso delle osservazioni, Kepler ha raccolto circa wentacinquemila indizi di possibili esopianeti mole grandissima di dati, che gli scienziati devono ana- lizzare a mano per verificare la forma delle curve di luce pet distinguere i transiti reali dalle variazioni dovute a effetti spuri. Naturalmente si utilizzano anche sistemi aurom: she statistiche, che tuttavia non E una ‘ci basati su tecni riescono a identificare i segna questi pianeti pid difficili da scovare @ perd un campo in cui Pintelligenza artificiale pud fare la differenza, Shallue ¢ Vanderburg sono quindi partiti da un campio. ne di quindicimila curve di luce gia identifieate dagli astronomi e le hanno inserite nel loro algoritmo. Questa parte iniziale in inglese si chiama training, perché con- siste proprio nel far una serie di dati gia ben noti ¢ identificati, In questa fase, Valgoritmo impara a capire quali parti del segnale sono piit importanti per rilevare la presenza di un pia: neta. E proprio a questo punto che si capisce la potenza dell'approceio basato sul machine learning, lnfatti non bisogna dire in anticipo quali aspetti del segnale tenere pid deboli, La ricerca di allenare” Valgoritmo fornendogli in considerazione, perché Valgoritmo & capace di eapir~ lo da solo. Una volta compiuta questa fase di allenamento, Valgo- ritmo @ stato messo alla prova su un set di dati di pia: neti, in modo da valutare V'efficienza nel capire se le curve di luce rappresentano un pianeta oppure sono il prodotto di un segnale spurio. In questa fase di valu tazione, il metodo sviluppato da Shallue © Vanderbur @ stato capace di riconoscere correttamente i pianeti nel 96 percento dei casi, dimostrando quindi un’ortima cfficienza, A questo punto, una volta allenato © testa- to Valgoritmo, i due ricercatori hanno voluto metterlo alla prova su un campione di 670 stelle artorno alle quali era git nota la presenz: tivo di capire se V'ntelligenza artificiale poteva mettere in evidenza qualche pianeta finora sfuggito alle tecni- che tradizionali di ricerca, Naturalmente in questa fasc sono stati evidenziati alcuni potenziali pianeti che poi si sono rivelati segnali spuri, ma & stato possibile tile: vare anche nuovi pianeti, come appunto Kepler-90i, che finora era passato inosserva Pur essendo poco piti grande della Terra, Kepler-90/ non & un buon candidato per ospitare la vita, dal momento che si trova cosi vicino alla stella principale che la sua di esopianeti, nel tenta- 6 LeStelle 175 | Febbraio 2018 plar 90 b moo nosto Sisto ben einque degl planet ehe uoteno anor: olla Kepler 90 si roveno dolla Torr das Ue Ze temperatura superficiale su- pera i 430 gradi, ed & quindi pid caldo di Mercurio. per. una particolarita ta dal fatto che la scoper: ta di Kepler 901 cende quel sistema planetario, almeno numericamente, | identico al nostro: “Il sistema della stella Kepler-99 ® una ver sione in miniatura del_no- stro Sistema Solare. Ci sono piccoli pianeti all'interno & pianeti grandi allesterno, ma tutto @ compresso in uno spazio pitt piccolo”, ha commentato Vanderburg. Anche se la similitudine con il nostro Sistema Solare I'ha reso \ediaticamente celebre oscurando in un certo senso le altre scoperte, Kepler-901 non & Vunico pianeta ad esser stato “catturato” dall'intellige le. Nel sist planetario della stella Kepler-80, infatti i due ricercatori hanno anche identificato un sesto pi qu chiamato Kepler-80g. 11 nuovo pia eta, insieme a quattro altsi pianeti pid vicini, formano un sistema plinetario con orbite molto stabili, simili ai sete pi Queste nuove scoperte sono state accolte con grande entusiasmo lal responsabile di Kepler, Jessie Dotson dell'Ames Research Center della NASA, che si trova non troppo lontano dalla sede californiana di Google. ‘Quest risultati dimostrano il valore duraturo della mis. sione Kepler. Nuovi metodi per guardare i dati, come queste prime ricerche su algoritmii di machine learning, a produrre importanti pro: planctari artific neta, oltre a gid conosei neti del pitt celebre sistema TRAPPIST-1 promettono di continuare gressi nella nostrs intorno ad altee stelle” Lassii ci sono infatti ancora moltissimi pia re. Gli indizi per trovarli sono gia ospi delle grandi banche dati della NASA, in attesa di essere portati alla luce dalla nostra intelligenza, magari aiucata da quella artificiale ti da seopsi allinterno Immogine di fates de planeta k me potebbe appari fa suo stl NEWS pO secveCeCm ore aeVCBiriceim we Cieceiteii el Dalla homepage del sito www.astronomianews.it potete accedere a: @ t1Sommario dei numeri in edicolaeleanteprime dei singoltarticoli diNuovo Orione ele Stelle a Se @ iiservizio Ricerca per consultare larchivio degli articoli delle riviste per aulore, per parole chiave o per data a pubblicazione @eAstro News diastronomiaeastronautica, aggiornate acura diLuigiBignamt @einstruments News distrumentazioniastronomiche amatoriali,curate da Giuseppe Donatiello, @ testy News det fenoment celesti non presentali sulleriviste,curateda Tiziano Magn @ 1cheto del giomo, un planetario interattivo zoomabile, conte schede degli oggetti Messier. Il programma consente i visualizzareilcielo alla data preferita, passata ofutura. @ icentri di Assistenza Astrofili Nuovo Orione: indirizzi dinegozi e centri specializzati per ogni esigenza degli astrofi @ Dal memuin testa alla homepage poteteinoltre ‘accedere allo Shop diAstronomianews per: * Visionaree acquistare on linet prodotti della Biblioteca ® Sottoscrivere abbonamenttialle riviste © Acquistare numeri arretrati eanche singoliarticol © Acquistare raccoglitor! delleriviste Attenzionealle promozioni che appaiono nei pop-up della homepage! IServizial lettore comprendono: @ I Contatti, dove trovate numeri di telefono ed e-mail per: @ Fotografie: un modulo per inviarele vostre astrofotografie alsito ela gallery delle migliorifotoinviate,consultabill __* Comunicareconleredazioni dellerivistee ilservizio anche con un motore diricerca abbonamenti ® Cottoqnio coillettori: un modulo per inviarele vostre « Iscriverst alla mailing listper ricevere la Newsletter omande ai nostri espertie lerisposte pubblicate 4 Astronomianews direttamente sul sito Ericordate la pagina Facebook di Nuovo Orionee Le Stelle! Gs Liaccelerazione d gli elettroni radioemittenti da pa rte delle onde d’urto pitt potenti dell Universo é un fenomeno ancora da chiarire a Lrecord omologato di cavaleata pitt lunga di un‘on. da con una tavola da surf appartiene all hawaiano Garett Mc Namara, che nel 2012 ha cavaleato una gigantesca onda di quasi 24 metsi per ben 30 se- condi nei pressi di Nazar®, in Portogallo. Il record di durata in sella ad un surf (anche se sfruttando londa “artificale” prodotta da una imbarc lo precedeva) appartiene invece al panamense G vedra, restato sulla cresta di un’onda addirittura 3 ore © 55 minuti, per Vincredibile distanza ci 66 chilometri nel ‘anale di Panama. Anche se degne di ammirazione, queste imprese impallidiscono di fronte a quanto dei semplici, mi nuscoli clettroni riescono a fa ry Sa. negli ammassi di galassic. Una acconta infatti delle avventure di una bandla di elettroni emittenti ond la cresta di un'onda (non d'acqua ma di plasma) estesa per 6 milioni di anni luce Questo & quanto da poco pubblicato su The Astrophysical Journal dalVastronoma indiana K. Rajpu tori, che hanno studiato una delle pitt grandi onde d'urto note in natura teamite emissione radio degli elettioni in: tenti a *surfarla’.(v, bttps:/arsiv.org/pdff17 12.01327). Lammasso di galassie in cui questa onda si trova si chiama IRXS J0603,3+4214, anche se in modo pit confidenzia le viene detto “Ammasso Spazzolino” (Toothbrush), dalla potizia recente radio, capadi di cavaleare eda almeno 5 milion di anni shit e collabora forma inequivocabile dell’emissione radio che lo ha reso @ Le Stelle 175 | Febbraio 2018 Pe) Spazzolno” oss 6 Roi riquadro mesa le cimensioni dela Via Lata, per eantronto (labora roflogieappana scoperte a nit eta, mente i famoso da qualche anno (1: figura in alto). unico mec canismo in grado di spiegare una emissione di energia sare con questa forma @ la presenza di una colossa le onda durto, estesa almeno 6 milioni di anni luce, lan Gata quando Tammasso ospite ha inglobato un secondo, ammasso meno massiccio (come confermato anche dal le osservazioni ai raggi X del cuore di questo sistema), Sotto la spinta della forza di gravita delle masse in gioco in queste collisioni cosmiche, i flussi di gas trascinati dai duc ammassi superano la velocita del suono ¢ sincrespi- formare delle onde d'urto (dette estese per milioni di anni luce. Normalmente, ali elettroni > il rarefattissimo e caldo gas intergalattico non emettono nella banda radio dello spettro elettroms- gnetico; turtavia, in presenza di shock, una piccolissima frazione degli clettroni del plasma pud v fino a raggiungere la velocita della luce 0 quasi. In presen 7a di campi magnetici anche molto deboli (fino ad un mi lionesimo del campo m: no fino inche shock) re accelerata nctico terrestre, come pensiamo essere in questo iso) gli elettroni sono forzati a seguire tame ee esr aren un moto a spirale lungo le linee del campo, irraggiando. | cenergia tramite un meecanismo detto sficroirone. Anche se la formazione degli shack nel mezzo intergalattico viene sostanzialmente spiegata con le medesimi e semplici legge fisiche usate per spiegare i fuidi terresti, si sa ancora mol- to poco della catena di processi che portano una piccola ‘ma significativa parte degli elettroni del plasma a sfreccia- re veloci come la luce e a emettere onde radio, sopmatutto perché questi processi avwengono su scale molto piccole & finora mai osservate, Per quale motivo, anche se il fronte Gi questi shock intergalattict si sposta “soltanto” alla veloct- 18 di qualche migliaio di chilometti al secondo, una minu- scola frazione (meno dello 0.01% ) degli elettroni presenti in queste zone riesce a ragglungere la velocith della luce prima di abbandonare il sistema ed emettere le onde radio che osserviamo? Otre alla presenza di uno shock, si pensa che Pulteriore condizione fondamentale per Paccelerazio- re degli elettroni sia la presenza di un mare di “piccole” Gin realta grandi quanto una galassia nana) increspature magnetiche, contro le quali gli eletroni vadano a sbattere in continuazione, venendo accelerati una collisione dopo Valu, in un processo teorizzato per primo da Enrico Fermi nel 1949, come spiegazione per Forigine dei “raggi cosmi- " (ovwero appunto particelle fondamentali con velocith prossima a). Capire come siano fatte queste increspature magnetiche e come davvero esse possano produrre i raggi cosmici @ eruciale non soltanto per lo studio degli ammas- galussie, ma per moltissime branche delfastrofisica modema, dalle supernovae al vento solare. Visto che gli ammassi di galassie ospitano gli shock pili maestosi ed cenergetici dellinteto Universo, gli astronomi che li studia- no li considerano un perfetto laboratorio per comprendere producono. {i misteri dei raggi cosmici e dei processi che La recente osservazione del fronte donda dell no", appena pubblicata da Rajpurohit e colleghi nuove idee di come gli elettroni riescano a surfare per ‘miioni di anni questi maestosi shock ma ha anche solleva- to nuovi misteri. I nuovi dati arrivano da una serie di puns tamenti profondi (per un totale di 26 ore) con il Very Large Array a Socorro (New Mexico), che ha osservato !Ammas- 0 Spazzolino tra 1 ¢ 2 GHz © con tutte e quattro le sue possibili “configurazioni” spaziali, ovvera con diverse pos. sibili disposizioni a terra delle sue 27 antenne da 25 metti di diametro Tuna, La tecnologia radio detta interferome- ria permette di combinare i dati ottenuti a diverse confi gurazioni, 0 telescopio, con un diametro virtuale massimo di 36 c Iometsi. Questo ha permesso per la prima volta di mappa re la superficie dellonda d'urto nello Spazzolino con una ‘modo da simulare osservazione con un ui reece ‘A Paciolan inganli dd interessant merflogie seoprie sul one éuto nel Ammasso Spazolino (hips//unxorg/pa/1712.01327). risoluzione angolare di 1 secondo diarco, owero quasi 10 mila anni luce: pochissimo rispetto agli oltre 6 milioni di anni luce di estensione dello shock. E sorprendente Ia ma- rniera in cui In cresta clellonda radio appare a queste seale: ‘hon come una calotta sferica continua e regolare (come per esempio nei resti di supemova) ma piuttosto come tuna sequenza di strutture tubolari, veri e propri “fli” di temissione radio che si separano in trame parallele (“paral- lel threads’, u figura in basso) 0 biforcazioni che si ramifi- cano_perpendicolarmente rispetto alla parete dello shock ridge branches" nelimmagine). Queste strane strutture, ben pili estese della nostea Via Lattea, sono al momento davvero difficlli da spiegare. Una possibiliti & che ci indi chino la direzione lungo la quale gli elettroni vengono ac- celerati dal meccanismo di Fermi, per lasciare Yonda d'ur- to dopo averka gloriosamente *surfata” per circa 5 milioni di anni. Queste ultime osservazioni hanno anche delineato tun secondo tipo i mistero: 1a regione radio emittente dell’Ammasso Spazzolino & molto pitt spessa di come si credeva (come indicato dalle barre arancioni nella figura). Anche alla distanza di 260 mila anai luce dalla cresta dellonda (quasi tre volte Festensione della Via Latta) gli clettroni restano energetici abbastanza da emettere onde radio, il che sarebbe impossibile se essi fossero stati acce- lerati soltanto alla parete dello shock e se ne stessero allon~ tanando in modo passivo, Infatti, visto che sappiamo che li elettroni si sono staccati dalla superficie dell'oncla d'ur- to 5 milioni di anni fa, in questo tempo avrebbero dovuto perdere tutta la loro energia tramite Femissione delle onde radio che misuriamo. Invece, sappiamo che anche alla di- stanza di 260 mila anni luce dalla cresta delonda hanno ancora molta energia da emettere — ovvero sono ancora “giovani’. Questo suggerisce che, dopo il passaggio dellonda d'urto, qualche altro meccanismo secondatio si sia meso allopera per continuare a cedere energia agli elettroni radioemittenti, probabilmente estraendola dai gi ganteschi moti del plisma alle spalle dell’onda. Le steuttu- re filamentati appena scoperte dal Very Large Array po- trcbbero proprio essere le zone in cui il campo magnetico cosmico Viene continuamente amplificato dai vorti gnetict innescati dalfonda, net quali gli elettroni restano intrappolati c continuamente riforniti di nuova energia Per quanto tempo ancora siusciranno a cavaleate Ponda’ E quanto frequente & questo fenomeno, in tutti gli ammass di galassic dell Universo? I radio astronomi di mezzo mon- do cercheranno presto di rispondere a queste domande, puntando gli interferometri radio su molti altri poten candidati nella speranza di gettare nuova luce su qu interrogativi. @ Le Stelle 175 | Febbraio 2018 9 DAMPE, A CACCIA DI MATERIA OSCURA NEI RAGGI COSMICI Pubblicati i primi risultati della missione che tenta di svelare la natura dell’inafferrabile materia oscura >» ANDREA SIMONCELLI AMPE (Dark Matter Particle Explorer, le Stelle” n. 156, pp. 34:39) & una mis- sione spaziale dell’Accaclemia Cinese del J tc Scienze, realizzata in collaborazione FP con sicercatori italiani e svizzeri, Utalia @ coinvolta con un gruppo di circa venti fisici che appar tengono alle sezioni di Bari, Lecce ¢ Perugia dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) € alle Un Perugia, Bari ¢ del Salento. Il portavoce italiano della missione @ Giovanni Ambrosi (INFN-Perugia). Dopo un’intensa attivita di progettazione e costruzione, DAMPE é stato lanciato il 17 dicembre 2015 dal deserto del Gobi in Cina, Da allo no alla Terra a una quota di circa 500 km, con un periodo orbitale di 90 minuti © -a stabile, inviando ai ricer rersita di i trova in orbita into compie osservazioni in mani ator i dati raccolt DAMPE, noto anche come Wukong (cla Sun Wakong, il re scimmia protagonista del classico della letteratura ci- nese “Viagaio a Occidente”) & un solisticato rivelatore di particelle di alta energia con Vobiettivo principale della ricerca (indiretta) di materia oscura, Essa avviene tramite uno studio approfondito dei raggi casmici che colpisco- no senza tregua la Terra Essi sono costituiti dalle particelle relativistiche che dal- Io spazio arrivano sulla Terra (raggi cosmici primari) 10 Le Stelle 175 | Febbraio 2018 Se Petes meee ere ee da quelle prodote dalla loro interazione con Patmosfe- rt (raggi cosmic! secondari). I primari sono generati da sotgenti astrofisiche e hanno origini solari, galattiche ed extragalattiche. Sono costituti principalmente da protoni, nuclei di elio, elettroni e nuclei di zati nelle stelle, tea cui il carbonio, Fossigeno ¢ il ferro. DAMPE é stato progettato per rivclare elettroni ¢ fotoni con una precisione e in un intervallo di energia maggiori di quanto possibile con gli strumenti attuali. In particola. re, cerea possibili segnali di materia oscura analizzando, fino a 10 TeV (0 TeV = 10 eV). DAMPE & anche capace di misurare il flusso it nw dl dati e indicazioni per comprendere Vorigine e la propa: gazione dei raggi cosmici di alta energia. Si tratta, in definitiva, di uno stramento chi raggi cosmici con alta precisione, @ alla ricerca di possi bili indizi dovuti a decadimento 0 annichilazione di par ticelle di materia oscura, La materia oscura @ stata introdotta per ka pr Fritz Zwicky nel 1933 per giustificare le osservazioni sul |i dinamica di ammassi di galassie che, nell’ambito delle teorie di gravita standard, non hanno una spiega sulla base della quantiti e della distribuzione di materia ordinaria in grado di emettere radiazione clettromagne- tica. Beco cosi Videa della presenza di mate elementi sintetiz. il Musso di elettroni e foton nelPintervallo tra 100 GeV e 100 TeV, fornendo nuovi stucliando i a volta da emeite radiavione elettromagnetica ma che & comunque responsable deglt effet osservati DAMPE prosegue 1a linea di ticerca e tecnologia Gell INEN ed estende le da PAMELA, Fermi-LAT (Large Area Telescope) © AMS-02 (Alpha Magnetic Spectrometer), agganciato alla Stazione Spaziale Internazionale dal 2011. Queste missioné hanno registrato una crescita, a energie superiori a 10 GeV, della frazione di positroni (owwero il | rapporto tra il numero di positroni e la somma di post troni pil elettroni) mentre 1 modelli teorici prevedeva- ‘no una continua decrescita del rapporto. Cosi é nato un. acceso dibattito sullorigine di questa anomalia. Appare necessaria, quindi, una sorgente primaria di positroni Cantiparticelle degli elettroni) e tra le ipotesi concorrenti cisca Feccesso di positvoni potremmo identificarne due. Leccesso potrebbe provenire dalle pulsar oppure avere Origine da processi come V'annichilazione delle WIMPS, particelle ipotizzate per spiegare lesistenza della materia oscura. Nel caso di annichilazione nell'alone della Galas- si cerca una “seynatura”, una componente anomala, data da eccessi di positroni e antiprotoni nei raggi cosmi i. II principale obiettivo di DAMPE & proprio lo studio di particelle, come elettroni € positroni, che potrebbe- ro provenite da decadimenti o interazioni della materia oscura, per ruscire finalmente a identificarla, Tl payload scientifico di DAMPE @ costituito da quattro strumenti fra cui il Plastic Scintillator Detector (PSD) ha il compito principale di idemtficare gli elettroni (particelle cariche) dai fotoni (particelle non cariche) e identificare protoni © nuclei presenti nei raggi cosmici. I tracciatote al silicio (Silicon-Tungsten Tracker, STR), costruito nei laborato- Fi perugini, determina la traicttoria delle particelle dei raggi cosmici ed @ in grado di differenziare le specie nucleari che li compongono in base all’energia rikasciata dalle particell. Il tracciatore @ seguito dal Bismuth Germanium Oxide Flectromagnetic GALorimeter (BGO ECAL), un dispositi ‘vo specializzato nella misura dell'energia delle pat tramite il loro completo assorbimento. Sotto al cal metro c Pultimo tivelatore, il Neutron Detector (NUD), per la misura dei neuteoni modo da aiutare a distinguerli da quelli (elettromagnet ci) prodotti da elettroni e positroni. In definitiva, DAMPE. & un sofisticato rivelatore di particelle di origine cosmica, progettato per rivelare con estrema precisione elettroni € foroni in un intervallo energetico in buona parte non ancora esplorato. DAMPE, infatti, permette di osservare elettroni e foroni gamma nell'intervallo energetico da 5 GeV a 10 TeV, con una risoluzione in energia che non hha precedenti (circa 1,5% a 100 GeV). DAMPE @ anche in grado di identificare le varie component dei raggi cosmici (protoni, particelle alfa e altri nucle’). 1 29 novembre 2017 sono stati pubblicati, sulla prest _giosa rivista scientifica Nature, i primi risultati consegui +i da DAMPE con dati raccolti dal 27 dicembre 2015 all’ giugno 2017. Durante questi circa 530 giorr ‘namento, DAMPE ha registrato oltre 2,8 milan ti di raggi cosmici, tea cui 1,5 mili troni cosmici di alta energia (superiore a 25 GeV) con un‘alta risoluzione energetica e una bassa contaminazio- ure gi effettuate nello spazio | 8 Teo naar nie work) * Wess. 2008) HESS. 2008) — Aws-02 2018) — Femitar 201 a Fh (nr? 2 aN io i000 ‘4.1 sso dl eleoni eposiron! cosmic « energie a sopa 0:9 TeV, cambia i suo andamento e's “piega’, decrescendo pi opidamente ‘i'aumertredelenergi. Sono onche mosate le misurazinl drt compute calle mission! spaziallAMS-02 eFerm-LAT ele misur increta a solo compiute con HESS (6.Amros! etal 2017, Nature). ne da partielle di fondo, principalmente protoni. It r= sultato @ unvaccurata misura dello “spettro", overo ta discriburione delle energie, degli elettroni e dei positroni cosmic Nel dettagio, la pubblicazione riporta la misura del flusso di positroni ed elettroni cosmici di atissima energia (0a 25 GeV a 4,6 TeV). Per ka prima volta, la mi- sura direta di queste partielle nello spazio resce a met ‘evidenza e valutare una brusca vasiazione, che i chiamano break, nellandamento del loro flusso in funzione delfenergia. A energie superior’ « 0,9 TeV, i flusso di elettroni © positroni modifica il suo andamento © si“piega’, decrescendo pit rapidamente con Faumen- tare delfencrgis. Questo fenomeno era stato precedent mente evidenziato mediante iisure indirete dal suclo, compiute con HESS (High Energy Stereoscopic System, tin telescopio posto in Namibia basato.sulfeffetto Cerenkov) con unvincertczza pero maggiore. Ora DAMPE ha confermaro questa deviazione che potrebbe essere un'evidenza Cindiretta) dellesistenza della materia oseu- +4, anche se non & ancora possibile escludere che il bre- ak sia riconducibile 1 qualche altra fonte astrfisica di agg cosmic, Vimportanza della mistra di DAMPE fat legata alla ricerca allo stuclio delle sorgenti di clet troni © positroni alle energie del TeV, a proposito delle quali sidibare sul farto se siano oggeti astrofisict (per csempio pulsar) oppure Feffetto di collision Gi materia oscura, come sembrerebbe poss carattristche del fusso di positroni osservato fino a quelle energie dallesperimento AMS-02. Questa osserva- Zione di DAMPE & particolarmente interessante perché pud essere legata anche a un cambiamento nelle carate- Fistche delle songenti di clettroni c positron’ alle energ del TeV. I risultato apparso su Nature & solo il primo relativo all’analisi dei dati che impegnera i ricercatori nei prossimi anni per comprendere il comportamento delle hiverso alle alte energie © dimostra le grandi potenzialita della missione. La speranza @ che DAMPE possa aiutare nella ricerca di possibili segnali imputabili alla materia scura contribuendo, fialmente, a svelame Ia natura. © Le Stelle 175 | Febbraio 2018 11 STELLE NOVAE LA NASA REINVENTA LA RUOTA Una nuova tecnologia promette di rivoluzionare la trazione dei futuri rover spazi: >» ENRICO BELLINI ! espressione idiomatica di origine anglosasso- ne reinvent the wheel, che presa ala eters si traduce in ‘reinventare In ruota’, & utlizzata soprattutto nel seitore industriale © del anf: ware quando una soluzione tecnica general mente accettata viene ignorata a favore di soluzioni ricreate localmente. Ia italiano forse Vanalogia migliore & il detto “scoprire V'acqua calda” m nel caso specifico della notizia che qui commeatiamo Respressione va presa proprio nel senso letteralc, Pare infati che la NASA abbia davvero reine ventato la ruota! Ma prima di addentrarci nei dettagli della sorprendente no- tizia proviamo a ripercorrere brevemente levoluzione della ruota che, molto probabilmente, fu inventata nel Neolitico, oltre cinquemila anni prima di Cristo, forse a seguito dellos servarione di oggetti a sezione circolare, quali | tronchi di alhero che rorolava i, Tuttavia, ba prima immagine di una ruota ci @ stata lasciata dai Sumeri attorno al 3500 a.¢ vasellame. Si trattava di un disco di legno con un foro nel ‘mezzo che ospitava lasse attorno al quale il disco girava Le prime ruote per il trasporto vennero ricavate direttamen- i quali la utiizzavano per lavorare il te dai tronchi dalbero per poi passare a uote composte, pitt leggere e veloci, fino all'uilizz0 di un disco esterno col legato all'asse centrale tramite raggi, le cui testimonianze risalgono al secondo millennio prima di Cristo, 12. Le Stelle 175 | Febbraio 2018 Da allora in avanti i problemi principali sono stati la gestio- ne dell'usura per attito con il terreno e 'ammonizzazione degli urti, Nonostante lavvento del pneumatico alla fine del diciannovesimo secolo, ¢ in seguito delle strade asfaltate, anche oggi sappiamo bene quanto le buche e gli cuminati possano portare alla rottura dei pncumat nostre auto, Ma i mezzi di trasporto terrestre non sono i soli a dover ‘gestire Pusura delle ruote: ad esempio, dopo il primo anno sulla superficie marziana, il rover Curiosity della NASA pre~ sentava git dei vistosi buchi sulla superficie metallica a con- tatto con il terreno, il battistrada, Benché da allora Curiosity venga opportunamente istruito per evitare rocce appuntt © quindi ulteriore degrado, dopo cinque anni quella det Ia salvaguardia delle ruote si sta rivelando una lezione da tenere a mente per le future missioni, anche perché evitare potenziali pericoli lungo la strada sta postando a sitardare ali obiertivi cella missione a causa dei tragiti pit unghi da dover prima pianificare © poi eseguire La NASA costruisce uote per mezzi spaziali fin da ‘60 a partire dalla missioni lunari quando gli astronauti gui darono i rover LRV (Lunar Roving Vebicles) delle missioni Apollo 15, 16 € 17 sulla superficie del nostro satellite. Le loro ruote avevano pneumatici con allinterno un anello ela stico con una ftta rete di filo dlacciaio ed un battistrada in Lasselli di titanio che permetteva loro di muoversi sulla sof fice ma abrasiva polvere lunare, tenendo a bada gli urti con. { le piccole rocce. Successivamente Vente spaziale american | inizid a pensare alle carateristiche di un potenziale rover rmarziano che non fosse pilotato da aleun astronauta ma che | fiwece fosse guidato dagit input ricevuti dalle stazoni a ter. | 12 I requisiti principali erano legat al fatto che Marte pre- senta un terreno a superficie variabile, composto da sabbia, sihiaia ¢ lastricati di rocoia Fastagliata e alfesigenza che il atico fosse leggero, dato che il costo per far atterrare kg | «ii materiale su Marte & di circa 65.000 dollar. Non ultima | la richiesta che le euote durassero per anni e che dovesscro ‘operate in un intervallo di temperature compreso fra i133 | © 1 27 °C. Fu dunque deciso nella fase di design che per fargl scalare dei percorsi in saita, come previsto dal piano | della missione spaviale, Curfosity dovesse avere delle ruote | inv alluminio di 50 em di altezzarinforzate nella parte inter ra da aneli rigid € allestemo da cerchior “Aleuni anni fa presso il Glenn Research Genter della NASA, 4 Cleveland in Ohio, un gruppo di ingegneri si mise al kas | voro per cercare di reinventare la ruota almeno per i mezzi spariali, Ad oggi sono riuscti a trovare un processo clficien- | te per produrre e trattare una lege di nickel e titanio (NIT). | che ha un’elasticitt 30 volte superiore alle migliorileghe di accisio utilizzate per le sospensioni dei mezzi di trasporto, | aqyvers ha:enacipach nied dl meate‘aia toma oagina® | sia qualora sia deformata e seguito di un urto 0 di uno stress. meceanico, Le nuove miote costruite con questa nuova lega, | chiamate dalla NASA Superelastic Tire ovvero battstrada superelastico, possono sopportare dieci volte il peso delle | uote di Curiosity ec operare in un range di temperatura fa i -130°C ed 90°C. Phillip Abel, un sistemista meceanico | dol NASA Glenn Research Center, affeema che la caratter | stica principale della lega di NiTié lelasticita intrinseca dei | legami atomici del suo reticolo crstallino, ovvero la capac | 18 di immagazzinare Fenergia dello stress ricevuto facendo tornare gli atom del rcticolo alla stesse distanze a cui si to- | vavano precedentemente. Si atta di leghe a shape-memory | Cleghe a memoria) che agiscona come se il materiale ab- | bia memoria della sua forma precedente e tenda sempre a. | tornarvi, Nel test plit probante effettuato finora, le uote di DAMPE anneggiaent lle rua dol rover marzano Curiosity. Inmogin presi! 18 pile 2016 (NASW/PL-Collect/MSSS; Business insider) Nii hanno viaggiato per 10 km su un terreno che simulava qui lo marziano e i risultati sono stati eccellenti, Manca tuttavia un test che tengi conto anche delle va- fiazioni di temperatura dellam- biente marziano, in particolare alle basse temperature; a questo scopo la NASA sta allestendo una camera eriogenica da test. Tl lan- cio della prossima missione Mars 2020 @ pianificato per Festate del 2020, probabilmente troppo pre Sto perché il rover sia trainato da uote al NiTi che, sebbene rap- presentino una soluzione molto promettente, devono passare al vaglio di duri test ancora per qualche anno. Mars 2020 avea il compito di cercare con- dizioni di abitabilita nel passato del pfaneta rosso © capire se ci sono tracce di vita microbica passata, Sart dotato di tuna tivella wamite la quale collezionera campioni di rocce edi suolo marziano per metterli al sicuro sulla superficie di Marte e permettere ad una suecessiva missione di recupe- srl € portarli sulla Terra. I lancio della missione di pero dei campioni trivellati da Mars 2020 2 previsto per il 2024. Questa potrebbe rappresentare un’opportunita e uma data ragionevole per utilizzare in una missione spaziale P nome potenzialita del Superelastic Tire | Tutavia i tre ricercatori della NASA, Santo Padula, Colin Creager e Phillip Abel, impegnati nel progetto, stanno col- laborando da tempo con la Goodyear per utilizzare il Supe. relastic Tire su ruote di veicoli terrestri come alternativa ai prcumatici classic, acl esempio dei trattori o delle seavatri= Gi. La collaboruzione fra NASA e Goodyear ha gia fruttato tun RED 100 award, una sorta di Oscar per Vinnovazione, Encl 2010 per lo Spring Tire del quale il Superelastic Tire rappresenta levoluzione ed un decisivo passo avanti grazie allimpiego della nuova lega a memoria in NIT. Sara interessante verificare nei prossimi anni sia il compor- tamento della tecnologia durante i futuri test in condizioni me quali quelli dell'mbiente marziano sia, vist i costi piuttosto alti delle leghe a memoria, 1a competitiviti del Superelastic Tire come alternativa ai pneumatici per i mezzi terrestri, @ ‘A Nita foto ® mostato une ruat costs conf ep ‘mantiene la memoria della forma eignare (Technology Center at NASA Glenn Research Center) Le Stelle 175 | Febbraio 2018 Dopo ben 37 anni di inattivita, 4 motori della sonda, destinati inizialmente , sono stati alle correzioni di rott: ulteri ttivati con successo. C mente la vita di questa ormai mitica navicella spaz: ) potrebbe allungare le Scar) earn) Perec peed eo ee rator ney Ee Cee ees a sonda Voyager 1, che insieme alla gemella Voyager 2 ha da pochi mesi compiuto i 40 mbre 1977, a Terra di anni dal lancio, avvenuto il 5 sett pur trovandosi ad una distanza ¢ joltre 21 miliardi € 140 milioni di continua a svolgere il suo lavoro. Essa trasmette impor tanti informazioni sullestrema periferia del Sistema So- © sui raggi cosmici, dat raggiungere la Terra impiegano quasi 20 ore. lave, in particolare sul plasm: © pe Dall'agosto 201 dell'eliopausa il vento solare, cio? il fusso di particelle el la sonda ha superato il bordo esterno la zona dello spazio circumsolare in cui stricamen mente emesso dal Sole te cariche che viene continu & cosi diluito da non riuscire a superare la resistenza del rarefartissimo di espandersi - si é tuffata nello. spazio interstellare aggira intorno ai -260 °C ¢ dal ncora a inviare ¢ ticevere segnali, La re dove la temperatura s quale tiesce gione mente si trova Voyager 1 @ comunque ancora ben all'interno dei confini del Sistema Solare ossia di quella regione in cui la graviti della stella domina sulle forze gravitazionali della Galassia che si possono porte ai margin € delle altre stelle 14 LeStelle 175 | Febbraio 2018 eo ested er mo esterni della Nube di Oort 1,1 anni luce da noi. Voyager 1, Ia sonda spaziale della NASA pid lontana € velace (si sta allontanando dal Sole ad una velocita di Girca 17 km/s), & V'unico oggetto realizzato dall'uomo che ha raggiunto lo spazio interstellare e ha volato per oltre 40 anni facendo affidamento su 16 piccoli propul: sori, grazie ai quali ha potuto mantenere Vorientamento della sua antenna parabolica per poter comunicare con le stazioni a terra. Questi propulsori, distribuiti su rurta la superficie esterna della sonda, quando ritenuto ne cessatio, sparano piccoli getti di idrazina della durata aii pochi navicella in modo che antenna sia sempre diretta ver. millisecondi per far cambiare l'assetto della so il nostro pianeta. Oltre a questi, sulle sonde Voya. ger C8 un gruppo di altri quatteo propulsori destinati le manovre di correzione della traicttoria situati sulla parte posteriore delle due ili (Trajectory Course Maneuvering - TCM); anche se sono identici per dimen i propulsori di controllo di assetto, nel corso dei primi anni delle missioni, doven: do modificare la traiettoria delle due sonde per puntare gli strumenti verso i vari obiettivi scientifici, erano stati ravicelle spa Usati solo in modalita di accensione prolungata € non per brevi impulsi. A partire dal 2014, gli ingegneri han: no perd notato che i piccoli razzi di Voyager 1 utilizzati per ofientare la navicella mostravano segni di degra. do e che con il passare del tempo richiedevano pit accensioni per emettere Ia stessa quantita di energia. Purtroppo, questa degradazione dell’efficienza dei pro: pulsori potrebbe portare ad un termine anticipato della missione, prima ancora che si e elettrica fornita da 3 generatori termoelettrici a radioi sotopi (Radioisotope Thermoelectric Generators - R alimentati con il plutonio. Dopo un'accurata analisi della situazione e dopo aver preso in considerazione diversi scenari, | controllori della missione hanno quindi deciso di assegnare le ma. novre di asseito al gruppo di propulsori TCM che era masto inutilizzato dal lontano 1980. Lultima volta che questi piccoli razzi furono accesi fu infatti '8 novembre di quell’anno, durante il fly-by del sistema di Saturno, per orientare con precisione la sonda verso il pianeta & le sue lune ed efferuare le osservazioni seientifiche riprendere immagini con gli strumenti di hordo. Mactedi 28 novembre 2017 sono stati cost ri-attivati i quattro razzi TCM situati nella parte posteriore della sonda per la prima volta dopo 37 anni e i controllori terra hanno testato la loro capacita di orientare La navicella utilizzando impulsi della durata di appena 10 ‘millisecond. Il ream ha atteso con impazienza { risultay ‘questo test per le quasi 40 ore del viaggio di andata € ritorno, prima che f segnali radio provenienti dalla sonda raggiungessero l'antenna parabolica da 70 metri di diametro di Goldstone (California), che fa parte del Deep Space Network (DSN) della NASA. I risultato & stato entusiasmante. I 4 razzi hanno fun- zionato alla perfezione. Per poter attivare i propulsor la Voyager I deve accendere un piccolo riscaldatore per irisca Palimentazione ata posizione dalle dve sonde Voyager (NASAUPL) VOYAGER ognuno di essi, il che richiede consumo di energia; pur troppo quest'ultima @ una risorsa limitata e sta diver tando critica dato limminente esaurimento delle batte- rie a radioisotopi, previsto tra pochi anni. Quando non i sari pid energia sufficiente per far funzionare i risca datoti, i controllori della missione tornerano ai pro- pulsori di controllo di assetto ma, nel frattempo risparmiata Paltea risorsa critica’ per la continuazione della missione, Vidrazina. Il successo dell’ operazione dovrebbe prolungare operativita della sonda per un periodo di due o tre anni rispetto al 2020-2025, la data stimata per la degeadazione totale dei propulsosi utiliz- zati per il controllo di assetto, Questi test sono ands cosi bene che un’operazione del genere verra eseguita prossimamente anche per la sonda gemella Voyager2, che si avventurer’ nello spazio interstellare tea poe! anni, anche se i suoi propulsor degradati come quelli della Voyager 1 ‘Tra circa 300 anni la sonda raggiungera la nube di Oort © varcher’ i confini del nostro sistema planetario tra cirea 30.000 anni, continuando ad orbitare intorno al nucleo della Galassia, come un ambasciatore della nostra civilti. A bordo di Voyager 1, infatti, si tro- va il Voyager Golden Record, un disco registrato place: to in oro contenente immagini suoni della Terra, che la sonda, cosi come il Voyager 2, porta con sé. I conte- uti della registrazione furono selezionati da un com tato presieduto da Carl Sagan. Le per accede- re alle registrazioni sono incise sulla custodia del disco, nel caso in cui “qualcuno lo trovasse" Voyager sono state le prime ad inviarei immagini di ot tima qualita dei quattro pianeti giganti e di molte delle loro principali lunc. Per la mole dei dati raccolti ¢ per la loro longevita rimarranno nella storia dell'esplorazio- ne spaziale del nostro sistema planetario, @ fe due missioni Le Stelle 175 Febbraio 2018 1s L'ORIZZONTE DEGLI EVENTI NIENTE E UNICO NELL]UNIVERSO La scoperta di molti s attornoad altre stelle, e di ancor pitt esopianeti, alcuni dei quali simili al nostro, ripropone il tema dell’ unicita. Un concetto che pare bandito dal nostro universo e che, probabilmente, riguarda anche lo sviluppo di forme di vita a ricerca di forme di vita extraterrestre nell'Uni: verso compiri tra poco sessantanni, La si pud infatt far sisalice alla pubblicazione di un axtico Jo di Giuseppe Cocconi e Philip Morrison sulla prestigiosa rivista Nature (184, 844845, 1959). In quel lavoro i due eminent fisici affrontavano seriamente e legittimavano un argomento ~ esistenza di vita extrater- restre - che era diventato un tabi nella comunita scienti- fica dopo che Percival Lowell, cinquantanai prima, si era quasi rovinato la carriers insistendo di avere ossereato cx ali (artificial) su Marte ma venendo poi smentito quando il telescopio da 60" del Mount Wilson Observatory entrd in funzione © permise osservazioni pitt dettagliate della su: perficie del piancta rosso, Inizialmente, per molti anni, la sicerea di vita intelligente extraterrestre (SET), promos. sa principalmente da Frank Drake, Carl Sagan © da altri loro colleghi radioastronomi, si & basata esclusivamente sul tentative di captare segnali radio che potessero essere in- texpretati come prodotti da civilta aliene teenologicamente avanzate. Negi ultimi tempi, con la scoperta e la caratteriz- zazione di migliaia di pianeti extrasolar, € stata affiancata dalla ricerca ~ tra questi ~ di pianeti abitabib, pianeti coz in grado di permettere lo sviluppo e poi di sostenere una qualche forma di vita, anche solo elementare, microbica 0 vegetale. Contestualmente, si& sviluppata u plina, Pasteobiologia: lo stuclio dellorigine, dellevolurione, della dlistribuzione e del futuro della vita nell'Universo. Secondo la compilazione del Planetary Habttability Labo- ratory dell Universita di Puerto Rico ad Arecibo (phLupr eri) i pianeti potenzialmente abitabili sono al momento tuna cinquantina (¢: figura). Uno degli ultimi arrivati @ Koss 128b. Si teatta di un pianeta di dimensioni simili a quelle della Terra, che orbita intorno ad una stella situata nella co- stellazione della Vergine ad appena 11 anni luce dal Sole. Ross 128b ® 20 volte pitt vicino alla sua stella di quanto lo sia la Terra al nostro Sole © compic una rivoluzione in soli 10 giorni. La stella Ross 128 & una tranquilla nana rossa con tuna temperatura superficiale di circa 3500 gradi centigradi, dunque molto meno calda della nostra stella, La combina- ne di questi due fattori porta a pensare che Ross 1286 nuova disci 16 Le Stelle 175 | Febbraio 2018 poss F dieg Flos | pione pit vicino in quanto f | planeta con grandi quantita di acqua allo stato liquide: I Anomal godlere di un clima temperato, con una temperatura libro stimata tra -60 C* e +21 C? a second che ab. bia un/albedo (la frazione della luce incicente che viene flessa o diffusa) di 0,75 piuttosto che di 0,10. Per paragone, la Terra ha un albedo media di circa 0,38. Eoco dunque un alo buon candidato a pianeta abitabile per future osser- vazioni con i telescopi giganti di prossima generazione. In | attesa di poter studiare 'atmostera di Ross 128b ¢ degli alts | candidati sinora individuati, per capirne la composizione chimica e cercarvi{ cosiddetti biomarcatori, continus il di | hartito su parameti che megtio definiscono Fabitabiti di | un esopianeta. In metito, subiamo indubbiamente un forte | condizionamento di carattere antropocentrico. Noi cono: sciamo una sola forma di vita, quella che si & sviluppata, pur con la sua biodiversita, sulla Terra e che & evoluta nel tempo sino alla comparsa dell’bomo sapiens e alla sua af- fermazione. Immancabilmente siamo portati a pensare che fattori che sono stati determinanti per il sostentamento & ippo della vita terrestre siano necessari anche altro- ve, ¢ in particolare che sia necessaria Ia presenza di acqua allo stato Iiquido. Pur essendo consapevoli di questo con- | dizionamento, a volte ~ giustificandoci sostenendo che & inevitabile = ci comportiamo come lubriaco che ha perso Ie chiavi lungo un sentiero buio ma le cerca sotto il lam “e Tunica zona illuminata che ali consente di vedere se ci sono. Ci viene quindi naturale assumere che Io sviluppo della vita abbia bisogno di ‘qua, grazie al suo alto valore della costante dieletrica, & un F ottimo solvente di composti ionici come molti sali, di gas ‘come Fossigeno o Vanidride carbonica e di varie sostanze | organiche come alcooli o zuccheri, Liacqua 2 un liquide molto particolare, ha proprieta anomale e si comporta in | maniera molto diversa dagli alts liquid. Tra le anomalie sono il punto di fusione, lt densita e a capaciti termica. ‘che permettona la vita cosi come la conosciamo. Basti un esempio: allo stato solido (ghiaccio) Pacqua ha densiti inferiore che allo stato liquide, Dungue il ghia« | galleggia e cid permette la sopravvivenza della vita acqua- ica nei periodi particolarmente freddi sotto a una crosta | di ghiaccio superficiale. Se andasse a fondo, in superficie ‘se ne formerebbe altro che continuerebbe a inabissarsi ac- ‘cumulandosi sui fondali di fiumi e laghi sino a quando tutta Facqua fosse ghiacciata. Anche la sua capaciti termica & importante: assorbendo e rilasciando grandi quantith di calore senza cambiare di molto la sua temperatura aiuta molti organism viventi a mantenere una temperatura cor- porea costante. Sappiamo poi che U'abitabilith della Terra & stata protetta | dal suo campo magnetico che ha schermato la superficie ‘da un eccesso di radiazioni ionizzanti dannose © = come icavato da osservazioni faite nel 2008 con le due missioni dell'ESA Cluster e Mars Express ~ ha evitato che il vento solare ne spazzasse Vatmosfera, come inves ssuccesso a Mi Anche il fatto che la Terea sia caratterizzata da una tettoni- xa placche @ da alcuni considerato un elemento cruciale per Io sviluppo di condizioni favorevoli alla vita: essa con- tribuisce infatti a regolare favorevolmeate il sistema clima- tico riciclando il carbonio dentro al mantello e favorendo. tun aumento di ossigeno nell atmosfera. Cosi come 2 entc Je la presenza, la distribuzione e il riciclo di alcuni elementi chimici come carbonio, idrogeno, az0to, ossigeno, fosforo zolfo, 11 fosforo, ad esempio, oltre ad essere essenvia- le per Ia formazione del DNA ¢ delle membrane cellulasi lo & anche per il metabolismo in quanto alcune molecole, come Vadenosina tifosfato, sono in grado di immagazzi- nave grandi quantita di energia nei loro legami chimici. La rottura di questi legami (ad opera di un enzima) libera Fenergia necessaria tanto a muovere un muscolo quanto, pil: semplicemente, la coda di uno spermatozoo permet tendogli il viaggio verso un ovulo da fecondare. Nel 2010 ‘era stata diffusa la notizia che nel Iago Mono in California, tun bacino povero di fosforo ma ricco di arsenico, era stata trovata una forma di vita microbiea che siusciva a fare a meno del fosforo sostituendolo con atomi di arsenico, un elemento dalle peoprieti chimiche sin ante que- sia notizia, con grande dispiacere di molti astrobiologi, sia stata successivamente ridimensionata, per non dire smen: da ulterior! studi, non & detto che Ia vita possa avere ‘come sola strada da percorrere quella che conosciamo noi Ipotetici abitanti di un pianeta in rotazione sincrona attor- no alla sua stella potrebbero, ad esempio, osservare che la vita, sul loro pianeta, si2 sviluppata nella fascia temperata intermedia tra Temisfero sempre esposto alla. raciazione Nono: erate stellare (e, di conseguenza, eccessivamente caldo) e quello sempre ‘costo (€ dunque eccessivamente freddo). Est | polando la loro esperienza diretta potrebbero essere indot- | vero. Bene dunque partire ti a pensare che la condizione di rotazior temperata, sia una delle i per Vabitabilitae il possibile sviluppo rantendo Vesistenza di uni condizioni essenzi di forme di vita. Noi sappi © sinerona, ga ecessariamente Vosservazione delle condi- zioni terrestei, presenti e passate, ma studiando anche 1a possibiliti di significative devianze. Abitabile & tuttora un steittvi, jon ben definito; non dobbi Una considerazione finale: non esiste oggetto ce! nomeno asironomico che sia unico mo essere troppo ste 0 ell'universo. I num: fe dell'universo — dimensioni ed eta del cosmo, quantita di stelle e di galassie, enengia e materia a di condizioni — ci fanno. apire che & inev disposizios bile ¢ ccosi. E infatti, ogni volta che abbiamo scoperto qualcosa di nuovo = un prototipo ~ abbiamo successivamente trovato molt iri esemplari simili, della stessa famiglia, o abbiamo scoperto che il fenomeno si speteva altrove, frequente- mente. E’ sucesso con le pulsar, con le quasar, con le ra Giosorgenti superluminari, le magnetar, i buchi nes, fast radio burst, i sistemi planetati e cosi il primo esemplai molt alt ia, Ogni vol dopo , per “strano” che fosse, ne sono stati pparienenti all stessa categoria. Se una cosa pud awenire, awiene. E se accade una volta, succede immancabilmente molte altre volte. L'universo é un gi ico dove vanno in scena continue repli palcosc numerevoli spettacolt, Sono convinto he di che sia cosi anc che | per lo sviluppo di forme di vita, Si tratta di sviluppare gli strumenti giusti per accorgersene, @ ‘ Distibuxione (per simenslon «temperate su {3700 esopianet sino od ore scopet e contermat pollo) deg ote (ot sito pi uprecy) ‘Over 3700 Confirmed Exoplanets a a Tih te w rnc Taras Sabtrane Tera Tope Tove = a § 2 = Le Stelle 175 Febbraio 2018 v UNIVERSO IN POLTRONA ee eae Opn err SEAM ON della NASA, che dal 2014 @ in orbita attorno al pianeta rosso per studiare e analizzare la sua atmosfera, leggerissima e volatile ebbene poco citato dalle pubblicazioni e wasmis. sioni divulgative, il satellite MAVEN, i cui acro- rnimo sta per Mars Atmosphere and Volatile Evo- Iution, ci dit informazioni preziose, tramite i suoi dati, su un punto chiave per la abitabilita umana di Marte. Si, certo, @ un pensiero rivolto molto nel fururo, ma che si sta facendo da qualche anno in modo pi © concreto alla NASA, non pits come sogno semi impossi bile. La sonda serve comunque anche a molto altro. I dati finora raccolti parlano chiaro e confermano: Marte ha perso rel tempo notevoli quantiti della sua atmosfera e, di con- seguenza, labitabiliti, che nel passato poteva essere una possibilita, oggi risulta assai pit critica Mettiamo peri qualche puntino sugl "i". Quando in queste pagine parliamo di “poco tempo fa” ci riferiamo in genere sempre a tempi astronomici: consideriamo che per i pianeti occiosi si parla di miliardi di anni, 45 circa, dal tempo del la loro formazione. Quinel, in questo contesto, un milione di anni & poco pit di un soffio, Seconda questione chiave: ricordiamo che Vatmosfera di un pianeta resta “attaccata” all pianeta stesso grazie alla forza di gravita, che agisce sulle molecole di gas che la compongono. Ora, queste molecole hanno un moto € una velocita che dipende, soprattutto, dal a quantita di energia che hanno, e quindi dalla temperatura 4 cui sono portate © mantenute dallirraggiamento solare. Pia radiazione eguale pit energia e pil ener 18 Le Stelle 175 | Febbraio 2018 | facile perdere Fatmosfer in una velocid pid alta, Se la velocita che queste molecole hanno © acquistano & maggiore della cosiddetta velocith di fuga, la graviti non riesce pitt a tenerle assoggettate al planeta stesso. Si tatta quindi di un equilibrio piuttosto de- Ticato fra le molecole di atmosfera, Ia loro massa, Ia gravith del pianeta (e quindi la sua massa) ¢ Tenergia ricevuta dal Sole, Per dare unlidea, Ia velocita che deve avere una mole- ccola di atmosfera terrestre per sfuggire dal nostro pianeta deve essere di 11,2 chilometri al secondo, che detta cosi magari non fa un grande effetto, ma se facciamo un paio di moltiplicazioni possiamo riscriverla come 40.320 km/or Per Marte la velociti di fuga & di 5 chilometri al secondo, 18,000 km/h. Questo ci assicura che per Marte & molto pitt anche se il calore ricevuto a una ssantina di distanza superiore a quella della Terra ~ u milioni di chilometri circa - & assai minore Se il concetto & piuttosto semplice, i dettagli contano, ec ‘come. Ecco perché satelliti come MAVEN, ma anche come Feuropeo Exomars e il vecchio € fidato Mars Express, #i- pieno di tecnologia italiana, servono. Con MAVEN, pero, Fapproccio & cambiato dato che il compostamento di Marte viene studiato anche per capire quale sarebbe il compor- tamento di un piccolo pianeta roccioso attor stella, diversa dal Sole ‘un passaggio importante su cui val la pena di soffermarsi > ad un‘altra Fun attimo, Abbiamo sempre studiato il nostso Sistema So- lare come se fosse unico, € questo & stato glusto e corretto fino al 1995, quando venne individuato il primo esop attorno alla stella 51 Pegasi, ma ora, dopo pit di venti anni, ali studi sono sempre pid) comparitivi ¢ il nostro sistema non é pit Punico ma solo uno det tant Any ‘molteplicta dei sistemi che si scoprono e la loro differente strutturt ha riportato quasi a zero, come allt partenza di un ‘gioco delloc planet e tutto quel che vien fuori dal disco di formazione i una stella, MAVEN traspona una suite di strumenti che ‘misurano Ia perd 2014 € i singoli strumenti del veicolo spaziale sono stat scelti per studiare in loco quanto i vari differenti processi chimico-fisici contribuiscono 12 marziana nello spazio. Ad esempio, negli ultimi tre anni Fattivitt solare @ aumentata, anche se & rimasta su valor moderi so- direil vero la tronomico, lo studio sulla formazione di mosferica di Marte fin da novembre la dispersione delfatmoste- si sono avute varie tempeste s lari ed eiezioni di massa coronale. Questo ha comportato un aumento della perdita di molecole dell'atmosfera marziana, dovuta al maggior bombarckamento di vento solare ¢ altro, € MAVEN se ne & accorto, anzi ci ha forito dati piuttosto, dettagliat. Quest risultad’ hanno fatto venire in mente a David Brain, uno dei responsabili scientifici di MAVEN e professore allUniversiti del Colorado a Boule ‘quei dati per studiare quale sarebbe stato il compos i _un ipotetico pianeta simile a Marte che fosse in ort attorno a una stella di classe M (cio? una n: hha, per i nostri scopi, interesse di tipo statistico dato che & i tipo di stella di gran lunga pid comune nella nostra glassia (ori hanno fatto calcoli preliminari basati sui dati di MAVEN, Come per Marte, presumevano che questo p potesse essere posizionato ai mangini ella zona. abitabi: Te de a rossa), che sua stella, Hanno considerato ovviamente che una osa del nostro Sole e quindi kt zona abitabile & pid vicina, e di molto, alla stella Come se questo non bastas sossa ha una distribuzione di fusso elettromagnetico diver ‘sa, in particolare nelultravioletto, E, tenendo conto della ross @ meno lun la luminosita di una nana Penn | colosa per uneven Fossa. 1 conti fat | 1000 volte, praticamente azzerandosi molto maggior vicinanza, il nostro ipotetico planeta attorno la nana rossa riceverebbe da circ 5 a 10 volte pi UV sispetto a Marte, Questo @ un problema non da poco perché questa particolare radiazione non solo @ peri le presenza di for che perché aumenta Ia quantita cli energia disponibile per ali- mentare i processi responsabili della fuga dell'atmosfers. 1 ‘oli atti tenendo conto di questa sit zione UV hanno dato tisultati piuttosto preoccupanti: V'at- i vita ma | mosfera del pianeta potrebbe perdere da 3 a 5 volte pitt particelle cariche di quanto si vede su Marte e circa da 5 a 10 volte pitt particelle neutre, Senza entrare in dettagli che appesantirebbero la nostra chiacchierata, possiamo aggiun- gere che, data la situazione nell UY, aumenterebbe la perd | ta di atmosfera per un fenomeno chiamato sputtering e pet Ia fuga termica, 0 fuga di Jeans. Questo solo per dire quan to differente, nel senso di pits veloce, sarebhe il provesso di perdita dell'atmosfera nel caso il pianeta simile a Marte cor siderato da Brain ¢ colleghi orbitasse atorno a una nar di MAVEN porta a team di scienzi | considerare che il periodo utile di abitabilita per questo ipotetico Marte sarebbe da 5 a ben 20 volte minore di quel lo del Marte nostro vicino. Hanno poi considerato anche altsi casi di particolare attivita della stella di classe M e, in {que casi, V'abitabilia (in definitiva qui legata allesistenza i mosfert decentemente densa abbrevia anche Tratto dalla sezione Astro News del sito www.astronomianews.it curata da Laigi Bignami a NASA ha fatto sapere quali saranno le mis- sione interplanetarie del prossimo decennio. Una scender sulla cometa Churyumov-Gera- simenko per raccoglicre un campione, un’altea studiera la luna Titano con un drone. Dragon- fly, questo il nome del drone che verra lanciato su Titano, ‘sara alimentato da una sorgente a radioisotopi e potra spo- starsi in diversi luoghi della luna di Saturno analizzandone Ia superficie e Fatmosfera, E questa una delle due mission scleslonate dalla NASA che lasceranno la Terra a partice dalla prossima meta degli Anni Venti per esplorare il no- | stro Sistema Solarenellambito del Progetto New Frontior. 1a second missione selezionata calls NASA si chiama CA- ESAR (Comet Aarobiology Exploration Sample Return) e vyedra una sonda avvicinarsi alla cometa Churyiumor-Ge- rrasimenko (che negli scorsi anni ven studiata da vieino dalla soncla Rosetta del Agenzia Spaziale Europea) e dalla Aqiale raccoglier un campione di suolo per essere riporta- toa Terra, Rislteri cost molto interessante non solo poter analizzare il suolo cometario in un laboratorio molto sof- sticato sul nostro pianeta, ma anche poter osservare cosa & avvenuto sulla cometa a distanza di diversi anni ct uno studio ravvicinatoalfatro Un'esplorazione a tappeto. Dragonfly cost una vera € propria svolts ncifesplorazione di oggeti del Sistema Solare, Fino ad ogg, infat, sul nostro. satellite naturale 0 su altri planed sono scese delle sonde oppure dei sover che | hanno potuto esplorare aree relativamente vicine al punto i aterragaio. Opportunity, ad esempio, che ha realizzato i | percorso pid lungo tra tutti rover planetar, sie spinto fino 45 chilometri dal punto di atterraggio, Con una “libellu- 1a che potri sfiuttare Fatmosfera di Titano per potersi sostenere e muoversi esattamente come fanno i droni sulla ‘Terra, le aree che si potranno studiare saranno molto di corse ¢ lontane le unc dalle altre. Tkano & ricoperto da una superficie di metano ghiaeciato, ma possiede anche laghi rofondi pid di 100 metti composti da metano ed etano | Tiguidi e, non ultimo, vi sono anche fiumi che trasportano | questi material liquid che hanno scavato valli e canyon. Un ambiente che, seppur estremamente freddo, pottebbe -omunque nasconclere gli elementi primordial della vita | Poter osservare e studiare luoghi posti a centinaia di chi lometri Tuno dalfakro in modo molto ravicinato potsd dare agli scienziati un volto del satellite che non si riesce | ad avere dallo spazio, in quanto la densa. atmosfera non | permette stud approfonditi della sua superficie. B vero the su di esso scese la sonda Huygens ncl 2005, ma la sua vita operativa fu di poche ore e poche farono le immagini the lus ad inviave a Terra, Esse hanno permesso comut- ue di capire che la superficie di Titano & estremamente aria € che vale realmente la pena di effetuare unesplo- | razione a tappeto, @ Le Stelle 175 | Febbraio 2018 25 Peon hire TIANGONG, IL “PALAZZO CELESTE” ANDRA IN FRANTUMI PALS TZN Se riche i Gnesi hanno una stazione spaziale. Aazi, ne hanno aeddirittura due. Sd Trangong (che potrem- mo tradurre con ‘palazzo det cielo") € anche loro, come la pil celebre -e pit ‘grande - Stazione Spariale Lncernaziona. le (ISS), orbitano incessantemente intor- ‘no al nostro planeta, La pri | Tangong-1, @ peto ancata fuori con- trollo almeno dalla primavera del 2016 sta inesorabilmente perdendo quota assetto. Insomma, in parole povere il suo destino & segnato. Dopo un lustro «di onorato servizio (Yenne lanciata a set tembre del 2011), tre attraechi con le na- Vicelle Shenzhou, © dopo aver ospitato aa bordo anche sei ‘Ticonauti” -cosi ven- ‘gono chiamati gli astronauti in Gina - fra cui Lyu Yang © Wang Yaping, le prime donne cinesi nello spazio, la Tlangongel ‘adr’ sul nostro pianeta nelle prossime settimane, Forse gia a fine febbraio 0, pit probabilmente, marzo, Per evitare, aanzi per prevenire, per quel poco che © possibile, gli annunci allarmistici © ke fake news che potrebbero scatenarsi si Internet nei giomni a ridosso della caduta, abbiamo chiesto a un esperto di alutar ia fare il punto reaie della situazione. Senza nascondercé nulla. Ma tenendo conunque presente che kt Terr, oltre a essere coperta d'acqua per oltre il 70% della sua superficie ed essere in gran parte disabitaa (anche se magari a noi on sembra, specie in centro alors di punta...),@ molto grande in confronto a un oggetto lungo circa 10 mete, che pee bh maggior parte dovrebbe disintegrarsi al entra in atmosfera. H nostro esperto 2 Alberto Buzzoni delfistiuto Nazionale di Astrofisica (INAF), da anni studios delle tematiche attinenti ai satelliti arti ficali ¢ al problema dei detriti sparili e membeo per INAF di OCIS, Forganismo per il coordinamento delle ativita di cenirarnbe i esse, Sorveglianza Spaziale e Difesa in Hala Insomma, la persona giusta per tutto Gi che pud cadere sulla Terra dal di sopra delle nuvole. Lo abbiamo incon: trato piacevolmente e questo 2 il tias sunto della nostra convers Alberto pare che la Hangong-t sia an- data fuori controllo da qualche mese, | 2 proprio cosi? Come? stato possibile? , in effeni @ da_maggio dello scorso anno (2017) che FAgenzia Spaziale nese CASA ha dato notizia ulficale al comuniti internazionale (atwaverso TUE | ficio per git Afri Spaziali delle Nazioni Unite, UNOOSA) che Ta stuzione “ha ces ssuto di funzionare”. Questa informazio- ne, in vera, lascia nom poche perples sith poiché risulta che il ‘problema” con la Tiangong risalirebbe a oltre un anno prima (nel documento all UNOOSA. si riporta la data del 16 marzo 2016). Inot- tne, in nessun momento & stata chiarita la satura del “problema” tratta). Secondo i pini,infatt la stazione nese avrebbe gia dovuto condudere Ja sua missione ufficale (con un sientio controllato in atmosfera) alla fine del 2013, dopo che nel giugno di quell'znno Pequipaggio dei tre teonauti della navet ta Shenzhou 10 vi fece visita per quasi due settimane, Vist la piena funziona- Lia dellastronave, a quel momento, & perd possibile che la CNSA abba deciso di estendeme ultesormente la missione ‘a.1yeYong. to prima donna astonavia cnese, 8 stata] bord della angong-/ per qos! una setimana nel giugne del 2012 01 Tsteven ope propia, BY 3.0, mips:/eommons. ise di problema si per verficare il grado di affidabilita delle | apparecchiature eletroniche di bordo in caso di prolungata esposizione alle con- dizioni estreme delfambiente spaziale Alla fine, forse “tirando troppo la cord", { sistemi di controllo della stazione han: 10 ceduto € sono andati probabilmente in avaria, interrompendo (in tutto 0 is parte, questo non Io sappiamo con cer tezza) la trasmissione dei dati diagnostic: i bordo (la cosiddetta “telemetria”),ne- cessar per il suo controllo da terra, Y La Tangong in tose dl preparzione. Lo stazion 8 sata lancial i 29 settembre 2011 Le sue dimension! sono di 10,4x17x3 3 met whimedia.ory/windex php Peurid=20681590) Si possono fare previsioni, al momento in cui te lo chiedo G primissimi giorni Edel 2018), su una sua caduta? Quando pil probabile che avvenga? problema della esatta predizione dei rient in atmosfera di satellti“elsmess! e pi in generale dei detrti spavial, estremamente complesso, La teoriafisica fe matematica naturalmente & ben com: presa ma il clcolo preciso del momento i caduta rimane a twttoggi molto incer- to a causa delfaleaoriett det fenomeni fisici in gioco. La forza di “frenamento” aunosferica dipende infu dalla resiste Ea “aerodinamica” offerta dalfastronave, tun parametto difficimente controllable rel caso Toggetto sta “ruzzolando” fuori controll. Laltra grossa incognita riguar- [Fda poi ln densa neal strat ai della no- stra atmasfera (al di sopra det 100 km di quota, la cosiddetta ionasféra),fortemen- te influenzata dal flusso ci partielle che [F-massa totale (quella in paticolre in m i arsivano dal Sole (il “vento solare”, il {quale pud variare in maniera erratica nel giro di ore, in corrispondenza delle tem- peste magnctiche che possono sviluppar- Ei sulla nostra sttk ‘Tenendo conto di tutte queste incertezze, i calool ci dicona comungue che la cadi- ta dell stazione awerra a brevissimo, ia | una finesra al momento localizabite fa | lascconda quindic i febbeaio e la pri- sma di marzo, Va da s€ che durante il rien- ‘ro una gran parte della strurura in allu- ‘inio della Thangong verra letteralmente evaporata attorno ai 60-80 km di altezza.a causa delfattrito con Fatmosfera terrestre, per cui solo una piccola frazione dell Le Stelle 175 | Febbraio 2018 27 Peon hire Seen ne ere eC See cy eee eres teriale a pit alto punto di fusione, come I Gunio © Taecaio) cada fisicamente al suolo sottoforma ai detrti di diverse dimension, Possiamo atenderci quindi pezzi di alcuni centimetri ma, anche sulla base di analoghe esperienze passate, non possiamo escludere la possbilit che al ‘cune parti di dimensioni maggiori (come ad esempio alcuni di sesbatot di propel lente) possano soprawivere quaslintegre fino al suelo. Dopo averci chiarito il “quando” e an- che l “perché” passiamo al “dove”, La ‘Terra é molto grande in confronto alla rnavicella ed 2 costituita al 70% da mari € oceani. Inoltre, Ie parti abitate della terraferma, per quanto a noi sembri il contrario, sono Ia minoranza. Cid detio, si pud fare una previsione, im magino sulla base dell orbita della na- vicella, su dove potri cadere? Ci sono ischi, anche se minimi, per i centei abitati? Per qualcuno in particotare? Purtmppo, le incertezze sul “quando” si Hverberano fatalmente anche sul “dove” Dobbiamo tenere conto, infatti, che la stavione fa letteralmente un giro del pia- neta in circa 90 minuti, viaggiando alla fomnidabile velocita di circa 8 kin aise condo. II meglio che possiamo fare, con i nostri calcol,& i arrivare a identificare Torbita “finale” solo con alcune ove di an ticipo sullevento, ¢ con una precisione di circa 8:10 minuti sul momento esatto del rientro. Per un oggetto che viaggia a quelle velociti, questo vuol dire che la zona interessata dll eventuale cacluta di detsiti potrebbe essere una “striscia reltivamente streta (circa 100 km di ampiezza) ma lunga quasi 4000 km () lungo la proiezione a terra del percorso corbitale. Come conseguenza delVinclina- ione del piano dorbita della Tiangorg, ba cosa certa sin dora & che comunque la superficie del pianeta potenzialmente interessata dalla caduta della. stazione ‘sir solo quella compresa nella fascia di 28 Le Stelle 175 | Febbraio 2018 latiuudine fra 42,8° Nord e 42,8° Sud. La buona notizia @ dunque che tutta alia settentrionale (Nord delfsola Elba, allincirea) & assolutamente fuori da qualsiasi pericolo, mentre rimango- ‘no potenzialmente interessate le regioni central e meridional (Sicilia compres). Detwo questo, oa chiarito assolutamen- te che il rischio connesso all'evento & bassissimo. Possiamo andi divertirci a fare un semplice calcolo per valutatlo, ‘moo simile del resto a quanto viene fano davvero in questi casi dalle agenzie spziali. Teauto conto dei limit in lateu- line di cut sopra, fa fascia terrestre inte- ressata dallevenso di ciduta copre circa 300 mnilioni di ka (gran paste dei qua 1, conviene ribadisio ancora, & in real rippresentata dagli ocean). Di tutta que= sa superficie, Malia @ una piccolissima fiazione, pari a circa Jo 0.06%, Dunque la probabilta che la Tiangong cada sal nostro Paese @ appunto infetiore all uno per mille. A questo punto, che ticordare che Ia densiti media della popolazione in Italia & di circa 200 abi ‘anti per km’. Siccome un indlividuo (WE so dall'alto) sottende unvarea circa pari al prodowo dellampiezza delle spalle Giciamo 70 em) per il diametro della te- sta (Cnca 20 cm), ovvero 70820 = 0,14 nF, abbiamo che Te persone in un km quadro sottendono fisicamente (in me- dla) urvarea torale di circa 28m, ovve- +0 circa lo 0,003% della superficie Fisica del nostro Paese. Dunque, @ facile con- dere che la probabil totale che un frammero della Tlangong colpisca un individuo ia Italia & dell ordine di 0.0005 x 0,00003 = 0,00000002, ovvero al rca una chance su 50 milioni. Giusto come riferimento, stiamo parlando di un rischio di incidente che @ circa dieci volte ‘minore di quello di un viaggto in nereo, sta seguendo a livello del- ni internazionali Pevolu- tione della sorte della Tiangong-2? E Vitalia partecipa al monitorag- gio della situazione? In che modo? Per i rilevanza delfevento (non succ de tutti giomé di avere un oggetto di oltre 8 tonnellate che cade dal cielo!) praticamente tute le agenzie spazial del mondo hanno in programma os- servazioni continuative della Tiangong. Queste iniziative sano inoltre coordi- nate a livello intemazionale dall ine Agency Space Debris Coordination. Commitee (IACD), che raggruppa, fra le alte, TAgenzia Spaziale Kaliana (ASD, ESA, la NASA, a ROSCOMOS russa e li stessa CNSA cinese. Una eampagna intensiva di osservazione, utilizzando telescopi, radar e sensori laser alle va fie latitudini & prevista in particolare nelle ultime due settimane prima della caduta, Lo scopo & naturalmente quello di determinare con la maggiore preci- sione (€ anticipo) possibill il panto di caduta della stazione, in modo da poter efficacemente mitigate gli eventuali fat ‘A Loca dela Tiangong-1 atom alaTaa in proieione pseudocitindia. Le zone in bi, old uo dell fosieorizonale, sono quelle in cui la Tangong non ha nessuna proba it codere Anche nelle 20 glee vera a probebli vente cop da un residue dello stezione che non i dsintgrsse in tmostera sono dower bassissime (Aerospace) Peet Cote! ee ns li space tori di rischio per ka popolazione € le ingiastrutture al suolo, Eltalia sta parte- pando attivamente in questo contesto {internazionale, mettendo a disposizione i risultati di diverse stazioni osservative radio e ottiche gt attive del ASI, dell NAF e dell’Acronautica Mibtare (AM). “LOperazione TianGong” (come ormai tutti lr chiamano) sta_rappresentanco nai una opportunit striordinaria per Vetificare, in via sperimentale, le pro- cedure operative e consolidare que meccanismi di collaborazione a livelo nazionale fra i vari attr istituzionali de- licatiall'ativiti di Sorveglianza e Difesa Spaziale (il cosiddetto lavoro di “Space Surveillance and Tracking", SST). Vale Ia pena di ricordare, a questo riguardo, che, recependo le direttive della Com- iissione Europea, da alcuni anni ASI INAF ¢ AM lavorino congiuntamente in un organismo nazionale chiamato OCIS, proprio con il fine di strutturare © coordinare Vattivita di SST in Italia. B infari sempre pith urgente poter dota re anche il nostro Puese (cosi come alti partners europei) di un effigente sistema di monitoraggio del taffico spa Zale, anche a fronte della imponente sivoluzione in Gale e nello sfruttamento dello spazio cextrinatmasferico € dei rischi connessi alfaumento dei detrti spaziali in orbit da cosiddetta Sindrome di Kessler, cio’ lo scenario in cui i detritispaziali in or- 0 nellutlizz0 commer bita bassa sono in numero cost elev dda scontrarsi ripetutamente fra loro im- pedendo Futilizzo dei sutelliti artificial) ‘Non credi che ci sia pity che altro il ri- schio che si scatenino una miriade di fake news nelle prossime settimane, in particolare sul web € sui social me- dia, nei giorni a ridosso della caduta? ioe che il vero pericolo sia quello di scatenare del panico ingiustificato? In; questo senso, questa vicenda pud esse- re vista come un banco di prova della capacita degli istituti scientifici di di mostrare la propria credibilita presso il pubblico? Sono. assoluramente ‘accordo, espe senza dimostra che ogg, forse pit ancora che in passato, complice anche il mecca nism “risonante” dei socal networks, la tendenza ad indulgere nelfallarmismo © nellevcessiva foga sensazionalist frome di questo genere di eventi ecce ional, Per questo @ importante dare una informazione chiara e univoca sui termini real della questione, quantificando #schi © pericoll. Come & prassi consolidata in analoghe situazioni passate, il nostro Di partimento della Prterione Civile si git ativato anche nel caso della Tlanagong e ha in earico al momento i contatt con gli organismi nazionali prepost alla sorve- glanza spaziale in modo da trasmettere lt opportuni aggiornamentie indica niall opinione publica e ai media nazio- ali, durante I i rientro della stazione cinese sono altri satelliti a rischio di ca- duta imminente? E fra i vari progetti che dovrebbero limitare il rischio della proliferazione ¢ della pericolosita de- | li space debris quale ti sembra il pi promettente? Irientro della Tiangomge1 & sen vento pil silevante di questo tipo, i recent Con le sue 8,5 tonnellate, la sta ione cinese & infatti solo comparabile con il caso del satelite UARS (6 tonnella te), caduto nel 2011, 0 con le 135 tonnel late della sonda russa Phobos pud por tare alla loro frammentazione espl siva, in particokare dei minerali car Le bb 33 Bees ick idrati. Potrebbe quindi trat- tarsi di lo che sia rio ad ogni passaggio al periclio, dove al posto del ghiaccio d'acqua vi sono dei minerali che producono esplosioni di detriti. Questa teoria si ‘meccanismo simile a quel- a su un nucleo comets: adatterebbe bene all ipotesi di Pbae- thon quale appartenente alla fami: alia di Pallas, poiché lo spettro di questi due oggetti presenta in manie- ra molto chiara delle bande di assor- bimento caratteristiche di minerali idratati. Non c& quindi dubbio che su questo oggetto vi siano delle ar aille, Nel giugno del 2009 e nel mag. ¢gio del 2012, un gruppo di ricercato- Fi dell Universita della € Angeles) ha utilizzato la sonda STE- REO-A della NASA, dedicata alos: servazione del Sole insieme alla ge- mella STEREO-B, per riprendere im: magini di Phaethon durante il suo passaggio quando Ia distanza lifornia (Los n prossimita del perielio, rica vicina a 0,14 UA e la temperatura su- perficiale delPasteroide si aggirava 700 °C. La fotometria risul: tante ha mostrato un inaspettato ae nositi (di un fattore due) e Ia formazic polveri lunga circa 250,000 km e di retta in direzione opposta a quella 34° Le Stelle 175 | Febbraio 2018 di una coda di} mone dl dt eco daertenna prbato d 305 met amet cya Peto) 75m x0.98 He Sree Real nate ad reo dol 15 19 dicambre 2017 frcbo ObserotayNASANSD, del Sole. Le evidenze osservative di questa attivita episodica di Phaeton sono state interpretate scio impulsivo di nubi di particelle di polvere, le cui dimensioni sono risul- tate essere dellordine del micron, on quindi grandi come quelle che sono allo fe delle meteore delle Seminici, Vimplicazione che Phaethon possa sperimentare coccasionalmente delle esplosioni che producono particelle molto pitt gran di di quelle osservate finora. Come tale, Phaethon & un oggetto insolito che appate per lo pitt asteroidale per la maggior parte della sua traiettoria orbitale, mostrando dei bassi livelli di attivita quando si trova in prossimiti del perielio. 11 passaggio del 2017 & il alla Terra dalla scoperta dell'asteroi de e lo rimarra fino al 2093, q il eurioso corpo celeste transi nostro pianela ad una dis pid vicino, ‘A Losteroide (2200) Phaston pres fre stelle d campo con pose da 3¢ 4 second da Mike (toson (Denver C un'ora dopo i 0 conun les ess ogg cll minimo ds a 17 pala siameto nel cepuscote sera, creo sli Tetra avenuta i 16 deembre sco Cerere, un pianeta (nano) pit vivo che mai > Tratto dalla sezione Astro News del sito www.astronomianews.t curata da Luigi Bignami SBF | auadro che abbiamo del piancta nano Cerere si fa sempre pid preciso ed intrigante, Se fossimo a bordo della sonca Dawn della NASA, che ancora gli vol attorno, la superficie del pianeta ci apparircbbe A piuttosto scura, ma non mancherebbero aleune ec- cerionk: centinaia di aree scintillanti, Sono ben visibili nelle fotografie, come quella qui presentata, che la sonda invia a Terra. E per i planctologi sono una sfida per capire come si comporta la geologia di Cerere; in particolare esse sem- brano dieci che il pianeta nano & ancora geologicamente attivo. Spiega Carol Raymond del jet Propulsion Laboratory di Pasadena: “Le misteriose macchie brillanti che hanno af- fascinato sia il gruppo di lavoro di Dawn che il grande pub- blico, ci parlano dell'esistenza di un antico oceano sotto la superficie di Cerere e indicano che, ben lontano da essere tun mondo morto, il pianeta @ attivo. Queste aree brillan- ti sono state create da processi geologici che ancora ogg sono in grado di cambiare il volto di Cerere”. Sono oltre 300 le arce brillanti fin qui scoperte. Un avovo studio realizzato da Nathan Stein del Caltech e pubblicato sulla rivista Zearus suddivide le strutture di Cerere in quat- tro categorie: 1. macchie brillanti con il materiale pitt rflettente, che & stato scoperto sul fondo di crateri, Gli esempi pitt famosi sono nel eratere Oceator, che ospita due importanti aree luminose (u figura). Cerealia Facula, nel centro, consiste di materiale brillante che copre una fossa ampia 10 chilomets, allinterno della quale si erge una piccola cupola. A est del centro si trova un insieme di formazioni leggermente meno rifletienti e pitt sparse, chiamate Vinalia Faculae. Tutto il materiale nel cratere Occator & ricco di sali, e un tempo probabilmente era mescolato con acqua. Sebbene Cerealia Facula sia Varea pit billante su Cerere, all'ocehio umano potrcbbe sembrare neve sporca. La spiegazione principale per tutto questo @ da ricercare nel fatto che il pianeta possa aver avuto, almeno in un passato recente, una riserva di ac- qua salata al di sotto della superficie. Le regioni di Vinalia Faculae potsebbero essersi formate da un fluido portato verso la superficie da una piccola quantita di gas, in modo ile a quando lo champagne sprizza dalla bottiglia alla rimozione del tappo; 2.- materiale brillante scoperto sui bord di crater, che for- ima striature che si allungano verso il fondo, Probabilmente sono legate allimpatto di corpi esterni che hanno kasciato esposto del materiale che si trovava sotto la superficie, 0 che si era formato durante un precedente evento di impatto; 3 materiale brillante espulso quando si sono formatii cater; 4 ne fa parte il monte Abuna Mons, il solo caso su Cere- +0 in cui il materiale brillante non sia connesso con crateri da impatto. Probabilmente si tratta di un criovulcano, cio tun vuleano formato dallaccumulo graduale di spessi ma- teriali ghiacciati, che presenta evicenti striature luminose lungo i fianchi Nel corso di centinaia di milioni di anni il materiale beillante ® mischiato con il materiale scuro che forma la superficie i Cerere, cosi come con detriti espulsi durante gli impatt Questo significa che miliardi di anni fa, quando Cerere spe- rimentd ancora pit: impatt, la superficie del pianeta nano doveva essere punteggiata di miglisia di arce brillanti che oi Sono state via via nascoste dagli eventi successivi Le Stelle 175 | Febbraio 2018 35 Mentre da un‘approfondita analisi su circa duemila Pee eiem sect teat tories ty lacuna nella loro distribuzione, il VLT e THubble Space Telescope rilevano tracce di ossido di titanio Pe ee esieeii ontaatiaracd 36 Le Stelle 175 | Febbraio 2018 Pentre sto serivendo nel catalogo Exopla- neteu il numero di pianeti ‘confer fo @ 3660 con altsi potenziali 2421 pianeti da confermare. Quest meri, ovviamente, crescono giorno dopo giomo, come del resto i valo- i dei ps caratterizzano i pianeti, quali massa iggio, periodo orbitale, semi asse maggiore, eccentriciti, ece. La mole dei dati raccolti ® oramai sufficiente metri fisici ed oxbitali che per iniziare a studiare in modo detta- sliato la demografia degli esopianeti per capire come si distribuiscono in base ai lore parametrifisici © provare 2 comprendere sempre pir a fondo i meceanismi che ne dete formazione ¢ Pevoluzione. Si tratta di tun campo di ricerca nuove per kt suia applicazione, ai pianeti appunto, ma juello dei biologi che no ed identificano nuove molto simile a dlassific specie animali o vegetali Il California-Kepler Survey (CKS) & tun progetto che ha come scopo la mi surazione delle proprieta dei pianct scoperti dalla missione Kepler della NASA e delle stelle attorno alle qual orbitano; per conoscere kx dimensio: ne del pianeta con la dovuta precisio- ne @ necessatio infatti avere un valore accurato della climensione cella stella madre La maggioranza dei pianeti seoperti da Kepler ha un semi asse maggiore inferiore a quello di Mercurio, che & di citca 0,3 UA. Kepler & infati do- tato di u costantemente circa 145.000 stelle in tun campo di vista fissato, presso le costellazioni del Cigno e della Lira, alla ricerca di transiti di pianeti sul telescopio che monitora disco di ciascun astro, I dati sulle stelle sono invece ottenuti attraverso lo spettrometro ad alta risoluzione HIRES (High Resolution Echelle Spec- trometer), montato sui telescopi da 10 metsi di diametro del WM. Keck Observatory di Mauna Kea alle wali, ed operante in un intervallo di lunghezze donda fra 0,3 ed 1 micron A tale proposito un dettagliato stu dio statistico @ stato presentato nellarticolo “The California-Kepler Survey. Ul. A Gap in the Radius of Distribution of Small Planets (arXiv:1703.10375v2 16 Jun 2017), accettato per la pubblicazione su The Astronomical Journal. lavoro in questione @ stato seritto da un nutrito gruppo di ricercatori delle pits presti- giose universita americane quali Cal- tech, Berkeley, Harvard, Princeton, Santa Cruz, Hawaii © PUniversita d Montreal in Canada, prendendo come alla sonda Kepler assieme a 1305 spettri appartenenti agh astei che li ospi oftenuti tramite HIRES. dati di HIRES hanno permesso di migliorare di quattro volte la precisio- ne delle misure delle dimensioni dei pianeti e di cost cesprime la distribuzione del numero di pianeti per va yagi estre- mamente affidabile ed accurata Ebene, dal profilo de che di i pianeti di tipo super-Terra e i mini: Nettuno, il che sta a significare che pochi pianeti cadono in questo inter- vallo, Sembra che nella nostea galas- sia ci sia una forte preferenza 0 per pianeti roceiosi con dis ad 1,75 volte il raggio terrestre o per pianeti g sii ma quasi nessuno fra 1,75 e 2 Ad oggi questo v Zione non ha una spiegazione con- mpione 2205 pianeti scoperti ire una curva che ore del to esiste un avvallamento fra wensioni fino gassosi da 2 43,5 1 oto nella distribu vincente, turtav ziali risposte. La prima assume cl un sistema stellare prediliga la nasci ta di pianeti rocciosi, super-Terre, € que diventino dei mini-Nettuno, generan: do un vuoto nella distribuzione del neti © raggio. esistono due poten: ye Vevoluzione di acquisendo gas a suffic sumero di pi 1 min Nettune roccioso con una piccola percen- tuale di gas, idrogeno ed clio, cath rato dalla gravita che, sebbene i fluente in termini di massa totale, ‘A imagine o sarebbero dunque pianeti di | ‘A immogine rts UASP-19b (ESO) el gigorte gossoso aumenterebbe volume Una seconda ipotesi propone che un planeta roccioso che riesea ad acqui c il giusto quantitative di gas per sue nellintervallo di 1,75-2 raggi terrestri, lo perda poi velocemente a considerevolmente il fica Sas ear Exearoral La prossima sfida, in parallelo a cata logare sempr paramets fisici ed orbitali che li lega- no all'asteo che li ospita, sar quella di capire li cosa sono fatti i mini-Net tuno €, in particolare, quali sono gli celementi pesanti che li ca n insegnamento tuttav sibile trarlo: lo studio se pitt pianeti e i relativi & git pos bra sottoli- neare la fallacia nel trarre conclusion’ affretate partendo da assu tropocentriche, ovvero che riguarda- no il nostro giaedino di casa, E infatti roto che il nostro Sistema Solare non possiede alcun pianeta con dimensio- ni comprese fia il raggio terrestre & quello di Nettuno menire quasi ognw: na delle stelle nel campione di Kepler almeno un pianet pia grande di quello terrestre © pitt piccolo di quello di Nettuno, La do- manda sorge allora spontanea; come wi il nostro Sistem: possiede? Qual @ la sua posizione ti spetto alla distribuzione dei sistemi planetari della nostia numero considerevole di pianeti ex trasolari la fuori nella V aspetta di essere scoperto, dandoci Topportunita di rispondere nei pros. simi anni, dati alla mano, a questa domanda, Come & noto, il satellite Kepler com: pic la sua ricerca prendendo in con- siderazione gli eventuali transiti a cui va soggetto un pianeta extrasolar entre passa, se allineato con la no- a linea visuale, sul disco della pro- il cui raggio & Solare non ne alassia? Un Lattea che 38. Le Stelle 175 | Febbraio 2018 for Planets) & ‘ALNetrimmogine 8 mo sopianeti. Quando WASP-19b pos daemoste «font 0 plane asa i Lo stumonto Fors instliato sul Wy WASP-190 plecole quanti pria stella, Ma il transite di ua p neta, oltre a rivelare la su misurando il periodico affievolimento dellintensita della luce proveniente dallastro, ci permeite anche ~ alme no in linca di principio ~ di studiare a composizione delfeventuale atmo- sfera del pianeta Il SuperWASP (Wide Angle Search unorganizzazione ‘A Una pate dalequp nero dl prog ermal ve su stele p He del suo passaggo neta sido tion di soto (E50 imternazionale di ricerca di pianeti extrasolari che, utilizzando due te: lescopi robotizzati, rispettivamente alle Canarie (Rogue de Los Mucha- chos) e in Sud Africa (South African Astronomical Observatory), le informazioni provenienti dai tran. siti dei pianet, setacciando conten: arce di cielo, poraneamente vaste dette wlira-wide angle ‘SuperVASP alle Canarie SuperWASP Nort ee Ic) > sumero di planet per I roggo del era ole superTorto L min-Netuno (pe na lacuna distribuione de mostra eno sempio qu non ve of How spiogare soluzioni a Si watta di una ricerca di avanguar dia, analoga a scovare tanti tipi di aghi (nel nostro caso atomi © mole- cole) allintemo dello stesso pagliaio, rappresentato dall'atmosfera di un planeta extrasolare che si trova soli- tamente a decine, se non migliaia, di anni luce di distanza, In questo ambito nel 2010 fu pubbli- cato, su The Astrophysical Journal, un lavoro dal titolo quanto esplicative "WASP-19}: The shortest period transiting exoplanet yet di scovered”, ovwero era stato scoperto hot Jupiter WASP-19b, con una mas: sa di circa il 10% maggiore di quella di Giove e il periodo di rivoluzione pitt corto fra quelli noti, circa 19 ore per ruotare attomo alla sua stella, uuna nana di tipo G a circa dalla Terra, Come tutti i pianeti che orbitano molto vicini alla stella ospi- anche WASP-19b & “tidally’ fo hed", ovwero mostra sempre In stes. sa faccia alla sua stella, mentre Valtra 0 parsec 2 avvolta dalloscurita, un fenomeno simile a quello che caratterizza Ia no- una della qi pre la medesima parte Ma a quanto pare a WASP-19b non bastava il primato di velocitas di re- cente, infa delle cronache scientifiche a seguito di unVanalisi molto approfondita con- dotta sulla sua atmosfera e i cui risul (0 alla ‘ribalta at) eat ry 41 dogma mostra come | inet si oss sine in base all or ‘imarsien|.Dasnista | nuclot loco framment eno 81 unseano pol la grad 670 ai ge, qual Intne | plone pardon para | gos per mezzo 0 emesso dll stl ‘quate orion sega Esiso una massa, sopra le ‘qual pionettttengon i 2s dventono minl-Nettun | gos Torte (NASAL 7 ize Helative to Earth (Radius) {ati sono apparsi sorprenden se in parte previsti Prima di addentrarci nei dettagli della questione @ necessario spendere due parole sulla metodologia che permet te di studiare la composizione chim ca di un pianeta come WASP-19b. particolare, @ bene sottolinea tuna sorta di benevola lente di che ngran dimento ci viene in aiuto: la porzione di luce assorbita dagli atomi e dalle molecole delfatmostera del infatti, fa in modo che le sue dimen. sioni sembrino pid grandi di quelle reali, Riportando le dimension ap- parenti del piancta i funzione della lunghezza d’onda della luce € dunque possibile costruire uno spettto di ta smissione che contiene informazioni preziose sugli elementi atmosferic, Elementi leggeri quali ideogeno, ossi geno, carbone, sodio € potassio sono i stati rivelati su molti hor Jupiter ‘ma finora elementi piti pesanti come i ossidi di metallo, previsti dai mo- delli atmosferici, non avevano mani festato in alcun modo Ia loro presen. 7a, Si sospettava sinora che su planet WASP-19b, raggiunge tempeniture superior ai 2000 K, elementi pesanti come Mos: sido di titanio (TiO) fossero parte dei ncipali Nello stucio qui analizzato, che vede primo Se- daghati del Deutsches Zentrum fur Luf-und Rawmfabri, si sono osser: Unit Telescope 1 (UTL) da 8,2 mei di diametro del Very Large Telescope (VET) dell ESO (European Southern Observatory), coadiuvato dallo spet: trografo FORS2 che copre spettro visible come dove Vatmosfera costituenti p come firmatario Elyar tramite lo Le osservazioni sono state effettuate nel periodo che va dal novembre 2014 al 29 febbraio 2016 dopo il qua jata una lungs fase di analisi ne la q npie gati algoritmi complessi che hanno esplorato milioni di possibili spettri di emissione molecolare a temperatu- ale sono stati Le Stelle 175 | Febbraio 2018 39 Exearoral re compatibili con quelle dell'atmo- sfera di WASP-19b, II risultato finale & stata fa rilevazione di acqua, sodio © ossido di confidenza estremamente alto. la presenza di ossido di titanio po- trebbe ciscolazione atmosterica e anche sul. la distribuzione delle temperature In particol fosse presente in quantita sufficien. 1i sulla faccia del pianeta che guar da verso la stella, potrebbe ¢ un‘inversione termica, ovvero tem. perature sempre pit alte man mano che In futuro il fenomeno potsebbe essere verifica bile daghi speutri osservati tramite i Telescopio Spaziale Hubble (HST) 0 Vimminente James Webb Space Tele. scope GWT). A quanto pare, tuttavia, una risposta sull'argomento da parte del Telesco- pio Spaziale Hubble non si @ fatta atender cain que stione & un altro, Infatt, in un pre- print dello scorso settembre ad ope ra di un gruppo di ricerca guidato Beatty della Pennsyl- tania State University, si siportano i risultati di un‘analisi riguardante hot juptier Kepler-13Ab che fa parte di un sistema stellare multiplo com: posto da tre stelle: Kepler-13A (una nana di tipo spettrale A, alla quale ill planeta ruota attorno in 1,76 giorni), Kepler-13B (la sua gemella spettrs le) € Kepler-13C (un arncione di po K). A seguito di due eclissi di Kepler-13Ab da parte del suo astro Kepler-13A, avvenute rispettivamente nelfaprile e nell'ot- jo con un livello di vere effetti sostanzial sulla re, se Possido di Faltiudine eresce. da Thomas G debole nana 216 ao transit depth (5) Lee Lo Peary ‘ANetrimm Planet de Sis are (NASA dimension! dal gigonte tobre del 2014, la Wide Field Came- ra 3 del Telescopio Spaziale Hubble, usando come riferimento il sistema binatio Kepler-13BC, ha _permesso sso lo | di derivare nel vicino iat spettro di emissione del pianeta che circa 1730 anni luce dalla a massa stimata di Terra e che ha u sei volte e mezzo quella di Giove IT risultati delle osservazioni indieano | che latmosfera del pianeta gi pid fredda salendo di altiudine, un comportamento contra ttese | © soprattutto opposto a quanto os- servato finora su altri bor jupiter. molto probabile che parte del gas, wee io alle a che funge solitamente come assorbi- | Possido di titanio ap. tore di luce punto - si del pianeta che guarda verso la stel- mosso dalla faceka 8 Binned Mode! + + 6008 + + 600K + + 6002 No.0, No Tio No TO + #,0 “ scale heights wavelength (jm) A tri spat 40 Le Stelle 175 | Febbraio 2018 WASP-19b leoto do VT © spetrogrto FORS2 (ESO) essoso Keple-13AD ono poragn la, Infatti, senza la presenza di os. sido di titanio nella faccia a giomo del pianeta, che ha una temperatura media di citea 3000 gradi kelvin, Lat: mosfera tende ad essere pitt fredda alfaumenta normalmente Vossido di titanio as. sorbe ka luce ¢ lt riemette sotto for m mpe ratura degli strati atmosfericé pid alt LHubble Space Telescope potrebbe aver rivelato per Ia prima volta un fenomeno di cold trap, ovvero la precipitazione del TIO sotto forma di neve. Gli astronomi pensano infatti che forti venti trasportino Fossido di tani verso la faccia notturna del pianeta, dove negli alti strati atmo: sferici ne avwenga Ia condensazi la forte gravita farebbe poi precipita re i fiocchi cristallini verso Ia bassa atmosfera. La cold trap sarcbbe quin- di strettamente legata alfintensa gra viti che Kepler-13Ab, dell'altiudine mentre di calore, aumentando la 1 juttavia non si tratterchbe di una “nevicata” profonda fino alla superfi di ie del pianeta perché la ‘neve’ ossido di titanio verrebbe infatti mandata indiewo verso In faecia a giorno del pianeta, quella molto cal: da, © rivaporizzata per iniziare auovo ciclo, Thomas Beatty ci tiene a precisare che lo studio delle atmosfe- re degli bot jupiter, interessante di per sé anche se ancora agli albori, appresenta gia una palestra per ill piit ambizioso studio delle atmosfere i pianeti di ipo terrestre che, oltre ad essere pitt difficl da osservare, potrebbero avere dinamiche piit complesse come, del resto, ben ci insegna la nostra Terra! @ Abbonati a {2 Stelle ANNUALE Rispamnierai oltre il 20% ‘sul prezzo di copertina,ricevendo senza altre spese 12 numeri della rivista, compres! gli eventuall inserti e 'abbonamento digitale in omaggio BIENNALE Risparmierai oltre il 25% ‘sul prezzo di copertina, ricevendo senza altre spese 24 numeri della rivista, compresi gli eventuali inserti e abbonamento digitale in omagglo €130 mee Rye NU ANNUALE DIGITALE Potral consultare sul PC o sul Ipad, 12 numeri della rivista compresi gli eventual insert BIENNALE DIGITALE Potrai consultare sul PC o sullipad, 24 numer delta rivista, compresi gli eventual inserti é 3 2 e i meno 10 gg. prima, almeno 10 gg. prima, esc 2 Bl , SETAC U tae delusita in eticol detusita inet, Prats Suwww.astronomianewe.dt Ea tarec eewenaa ersten | (e istruzioni nella pagina fe istruzioni nella pagina 7 ‘Shop/Abbonamenti ‘Shop/Abbonamenti Hl Create pa Raat iY INTER = eeryey ce en . oT 3 7 a : . Mer 3 Per leggere la rivista sull’IPAD, gli abbonati devono utilizzare la APP “Nuovo Orione e le Stelle”, scaricabile gratuitamente da APP STORE. Coe lez.) hele et ea eC ee si eviteranno eventuali aumenti del prezzo di copertina.. Ce GOL ge te eto abbonato non ricevera un numero, gli verra inviato, oppure, ere ee tees re ee eae UL eo ete a eae eee esa ote asad BUR aS Ue ar etc Pee a ee en etd Pete ee ay Sr Nee ene ee nee ey ferry tT ee eA PMR ce aa rear ree rite t nn Retest lu herd peo RK re tae cia fe Tete ee Oe aeons (pagina Shop/Abbonamenti) CONTATH aa rd Snead Telefono: 011 5069533 Docente «i matema: laureoto in astono- neo Universit Bologna cen una tes) sui Gamma Ray Bursts. Ho pol foto ricerca presso gf Osservator a Hoste 1 Brera, Ho al'atvo 200 pubbiieaion’ su fem astronomicie a storia dela science. 42. Le Stelle 175 | Febbraio 2018 la costellazione dei sa telliti per Pasteofisica X si @ da poco aggiunto | cinese Hard X-ray | AM hioditarion | Telescope (HXMT), per lo studio dei fenomeni | pit energetici che accadono nell’a verso. II 15 giugno, infatt, dal centro spariale di fiuguan, nel deserto del Gobi, & stato lanciato il primo tele- scopio spaziale cinese a raggi X. I: satellite stato ribattezzato con la pa- rola cinese “Huiyan’, che pud essei sbt” in inglese). tradotta come profondita” ( Cos niche la Cina @ entrata nel grup | po delle nazioni in grado di inviare | in oxbita satelliti con scopi di ricerca astrofisica e averlo fatto con una mis. sione che lavorera nel dominio X per mette di comprendere a quale livello, tifico € tecnoloy arsivata, Le mission nella banda X, infatti, ne- cessitano di competenze scientifiche € tecnologie molto avanzate HXMT é stato sviluppato dalla Chine- se Academy of Science (CAS) congiun- tamente all Universita di Tsinghua di Pechino e, rispetto ai sateliti X attual mente in funzione, ha una maggiore sa di tilevazione ed @ in grado di compicre osservazioni su un interval: lo energetico pitt ampio. I satellite, dal peso complessivo di 2,5 tonnellate, opera su un‘orbita circola. re, caratterizzata da urvakezza di $50 chilometri dalla superficie terrestre, unlinclinazione di 43° € un periodo ale di 95,5 minuti. Gli ambiziosi ort taguardi scientifici che HXMT' pro- mette di fornire, nei quattro anni di missione per ora previsti, dipendano da tie sistemi di rivelazione. Il priv cipal investigator di HXMT € il prof Shuang Nan Zhang ca delle Alte Energie Unstiture of High Energy, IHEP) della Chinese Academy os di altei satelliti per raggi X, come per esempio XMM-Newton © Chandra HXMT aon utilizza gli specchi a inc denza radente (complessi e costosi da realizzare) ma una tecnica di modula ione unica. In pratica & dotato di un set di tre strumenti collimati (non for cheggianti); la caratteristica pitt inno- vativa e che le unita dello strumento ad alta energia, HE, hanno collimato- ri orientati in modo diverso, da poter ricostruire la posizione delle dell Istituto di Fisi- iclence di Pechino. A differenza ‘A Unimog ‘A.Una operosontanone astba dat esplosiono a un ou (ESO Ragu) sorgenti con precisione dellordine di tuno 0 pochi minuti d'arco sfruttando tuna tecnica innovativa, proposta anni fi dall detta strofisico cinese Tipe “demodulazione diretta" UN LANCIO ATTESO DATEMPO Il ancio di HXMT era atteso d anni. Durante il lungo cammino di progettazione © sviluppo, la missione hha dovuto superare vari ostacoli particolare economici, ¢ ha atteaversa: to tre pi i cella del governo cinese, La missione fu inizialmente proposta rel 1993 da Tipei Li, Lo sviluppo del | satellite inizio nel 2000 con un lan: cio previsto inizialmente nel 2010. | Nel 2002 fu richiesto al responsabil dellesperimento di alta energia PDS 1 bordo di BeppoSAX di poter com tribuire alla progettazione dello stn ‘mento di alta energia HE seguendo | le linee essenziali del progetto del PDS. Fu discussa anche la possibilita di avere a bordo, oltre quinquenna jeerca | allo steumen: to HE, un polarimetro X sviluppato ia, Una volta rinviato il lancio, |i configunizione & stata modificata in modo significative, abbando: do il polarimetro X @ aggiungendo allo strumento HE degli strumenti di basa energia. Anche uno degli scopi principali della missione ~ cio’ rea lizzare surveys frequenti del cielo X ~ fur sostituito da indagini in X del solo piano della Galassi GLI STRUMENTI A BORDO DI HXMT La steumentazione scientifica installata a bordo del satelite & composta da tre strumenti LE Cow Energy X-ray telescope) “+ ME (Mediumr Energy X-ray telescope); + HE (igh Energy X-ray telescope); Lo strumento LE & sensibile ica compresa tra 0,7 ¢ 15 keV e ha un'area geometsica 384 cm! Questo stru- mento utiliza i rivelatori Swept Char- fotoni nella banda enet Le Stelle 175 | Febbraio 2018 43 Pease 0 0° ‘4 Cura di luce lun GRB (Gamma Roy Bus cratrzzoa dala presenza 4 un fare (INAF Br. ge Devices che hanno la capaciti di convertire Fenergia di un fotone X incidente in segnali eletsict pro- porzionali all'energia di quel fotone. Questi segnali elettrici vengono tra- smessi all'eletronica dove vengono convertiti in una rappresentazione digitale, inclusa Penergia dellevento, e Vorario di artivo, Lo strumento ME & sensibile ai fotoni nella banda energetica compres tt 5 © 30 keV © ha un'area geometrica di raccolta di 952 cm’, ME utiizza un array formato da 432 rivelatori a stato. solido, sviluppati dallistitute of High Energy Physics. Per ognuno di questi elemento sensibile ai fotoni X & costi- tito da un semiconduttore, il silicio, di tipo PIN. Con questa sigh si indica tun wafer di silicio nel quale si posso- no individuare te strati: quello inter- cchimici, sono det strat UI piano di rivelazione dello strumen- 10 HE é formato da una matrice di 18 scintillatori, Ognuno di questi tivelato- 14 € formato da due cristal: un primo, cristal di ioduro di sodio (Nal) dro- gato al tallio © un secondo di ioduro, di cesio (CsD drogato al sodio. Questi sono otticamente accoppiati in confi- gurazione PHOSWICH. IL nome pro- viene dalle parole inglesi PHOSphor @ sand\WICH ed indica appunto 'ac- coppiamento di due scintillator. Ogni cristallo presente in ogni scintllatore ha un diametro di 19 cm € ha un’area geometrica di raccolta di 283,5 em’; di conseguenza Varea totale, conside- rando i 18 scintillaton, € i circa 5100 cm’. Ciascun PHOSIICH & accoppiato con un folomoliplicatore attraverso. luna strato di quarza spesso 1 cm, Gli eventi che depositano energia so- lamente nei cristalli Nal sono gli even- 44 Le Stelle 175 | Febbraio 2018 Time (3) 10 ‘1 Loni co ito HRM 2 arvenuto 15 giugno 2017 con un votre ong Moreh 48 Courtesy of Qiong Wang, Chinese Academy of Sciences) | buon, clot quell che st vogllono | tlevare, metre terial Cstagtseono | Sena, sdieeso'aning) objected. | | segnall che cosduiscono Hl runore fondo. HE 8 uno strumento che pwd | cperare in du modaliaiferead. | Nella modal “normale” © sense | foton nella banda compresa tra 20 | 250 keV peri cristal d lod di | soxto e ru 40 600 keV per quell | a loduro dl eso, Ueletroniea dello ptmamentn ln grado di clstnguere gh | erent che depestano ener si Nal che in Cah mistrare Tenergla dl | fotonleandameate tempore | Io stumento HE tin gad ai mi fare curve doce © spetr de ly famma (Gamma ay Burss, GIBs) | | Sti modo “normale che tn modo GRD Io enirmDi {casi non ha una | fanzione di trigger autonome: | GRE Sono tential et anal offtine del le curve di luce o in seguito al irigger di altri strumenti (come, per esempio, Swifi, Konus-WIND e Fermi/GBMD. Ml passaggio da modalita “normale? 4 modalita “GRE” avviene quando la sorgente X che si sta puntando con ali strumenti, secondo un programma Osservativo prestabilito come avviene per tutti gli osservatori, viene occulta- ta dalla Terra. Data Vorbita bassa del satellite, questo avviene per un tempo che pud andare da cirea 1/3 a cirea a meti della durata delForbita, a se- conda della posizione della sorgente nel cielo, Dunque, quando la sorgente di interesse 2 occultata, si abbassano le tensioni dei PHOSWICH, il che pro- duce un innalzamento delfintervallo cenengetico per i rivelatori Nal e quello Fivelatori Csl, che a questo pun- to diventa un formidabile GRB moni- tor nella banda da 200 keV fino a 3-4 |) Lovort in cos sul sole HXMT drone a sua reolizazione (CASD). IRIVELATORI A SCINTILLAZIONE Te ee cs Dee enc rt Ce a OR cn eer ee ea Rta ee rica | De ere ore! er ce Le Ce acre act Reenter ites nee ek Ms rater Cece Reruns plicatoreliberando eletroni per eft fotoletr- Cee Me aC ng Pees ees ae ees Cee net ee eer Ty Cee et a feticlo cristalline con delle impurta Esistono divers ii di scin fllator che si distinguono in base ol tipo di materiale di cui sono ee oe eer Cee Cnet cnciL? cence emer en Dee rem tenes ee eee gee e*rivelare ragai X duri, con processi di produzione del ftoni di See eee em era eT Pon tre Peer eee cy Crees eee ee ted MeV. Questo ® molto importante, per ché quella banda @ fondamentale per | caratterizzare le energie di picco dei GRB (un parametro importantissimo Regal x =s finestta'di Be eed precedenti e con una buona capacit di localizzare le sorgenti TL CONTRIBUTO DELLTTALIA RIVELATORE A SCINTILLAZIONE radigzione luminosa UGS IF dinodi anode Ir : ‘4 eee eee eee | Pe eee cic s DOs eee EE ss ‘nel materiale deve avvicinars! il pid possibile ala lneoritd nine, i De ee ee eet Reece ene ero ees Per Fastrofisica X gli scintillator maggiormente utilizati sono com- Pe Maen ee ee ed eo ee ene Geno eee reas een ad assistere al lancio di HXMT & sta Eto invitato i prof. Filippo Frontera, | ordinario dell Universita di Ferrara € E associato INAF,attualmente in pensio- per la fisica ¢ la cosmologia dei GRB, 1 “le Stelle” n. 162, pp. 66-71) € per la pendenza dello spettro ad alte ener aie, dove gli strumenti atuali sono poco sensibili (Swift/BAT non ci arri- va, fermandosi a 150 keV, mentre Fer mi/GBM © Konus/WIND la coprono | in maniera poco efficace). I sistema di rivelazione e il design degli scinillato- ri utilizati in HE sono molto simili a quelli dello strumento PDS (Phoswich Detection System) presente nella mis : sione BeppoSAX (sulla quale torne- remo piit avanti). Come descritto in precedenza, la ca mentale e particolarmente inno- vativa di questo strumento & le gata ai collimator: disallineati che permettono di sfruttare la tecnica della demodulazione diretta, otte- nendo una eapacita di localizzazione pari a un minuto d'arco. Questo per etter una sierrey del piano galattico nei raggi Xu teristica fonda- con sensibilita senza Oltre a Enrico Costa, per conto dell’A- genzia Spaziale Italiana (ASD, Marco Feroci cell NAF-APS di Roma, corprincipal investigator della mission ne cinese-europea eXTP (enbanced Xray Timing and Polarimetry » sion) attualmente in fase rhe ma ancora fortemente coinvolto in important auivita di ricerca. Frontera ® stato responsabile fino al 2012 del ‘gruppo di astrofisica ferrarese presso | il Dipartimento di Fisica e Scienze del- la Terra (gruppo ora diretto dal prof ero Rosati). Linvito ad assistere a lun momento cost importante ed emo- Zionante & dovuto al notevole contri: buto dato a questo satellite dal prof Frontera e da un gruppo italiano, che comprende aleuni ricercatori ferraresi ¢ dell'istiruto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica dell INAF di Bologna (contributo supportato da ASD. La collaborazione italiana alla missione HXMT, che ha avuto un grande amore internazionale, @ iniziata, come detto sopra, con tuna prima visita di una delegario- -< 1901 durante tt in loboretrio Cinsttute of High Energy Physics, Chinese Acodemy of Sciences) Le Stelle 175 | Febbraio 2018 45 Peat ne i 2002 all IHEP di Pe chino. A essa sono seguiti vari altri incontri teenico/scientific, in Talia ein Ch sno permesso di formalizzare la collaborazione ¢ di sighire gli accordi sui possibili con: tributi al progetto di HXMT. La collaborazione ha figuardato in progettazione dello strumento principale (High Energy, HE) a bordo del satelite, e la calibra. zione di alcune unita di rivelazione di tale strumento presso il laboratorio LARIX (LARge Malian X-ray facility) dl gruppo di astrofisica di Ferrara. Questo Iaboratorio, voluto dal. prof Frontera, grazie alle avanzate tec- nologie di cui @ dotato, rapprese ta unveceellenza ital tiguarda Pattivita sper alla diffrazione dei raggi X (u. “le Stelle n. 131, pp. 6467°). 11 laborator io, finanziato dall’Agenzia Spaziale Haliana (ASD, ha ottenuto important risultati riguardo alla realizzazione di prov ue tram cristalli a mosaico e ctistalli curvi. I LARIX, inoltre, utilizzato per testare strumentazione per la rivelazione di sorgenti di ray dei satellit razione con il gruppo di Ferrara e Bologna @ principalmente legato all successo del satellite italiano Beppo- SAX. Proprio il prof. Frontera guid® Ia progettazione e ka costruzione di lati su Bep- POSAX: il Phoswieh Detector System (PDS) € il Gamma-ray Burst Moni tor GRBM). 1 Gamma Ray Bursts (GRBs) sono improvvisi flussi di rag, ‘gi gamma rivelati quasi una volta al giorno dai satelliti, hanno una durata tipica da qualche Secondo a qualche minuto, e provengono da direzioni che X montati a bordo tuna collabo- duc degli strumenti insta 46 Le Stelle 175 | Febbraio 2 ‘A Une roppre ozone di fants (S0/, Cagod casual nel cieloLanciato nel 1996, BeppoSAX fu il primo satellite do. tato contemporaneamente di un te. lescopio X ¢ di rivelatori nei raggi gamma. La combinazione senza pre cedenti di strumenti a campo stretto, operant in diversi intervalli | pronia e accurata de delle coordinate dei GRE identificati col GRBM e localizzati con le Wide Field Cameras (WFC). Puntando poi immediatamente queste coordinate con i telescopi di BeppoSAX focaliz zanti a campo stretto (MECS, LECS) si ebbe la scoperta dei cosiddeti afterglows X dei lampi gamma, Con immediate osservazioni ottich usei quindi a individuare un’emissio- ne residua anche nella banda ottica Queste osservazioni lampi gamma si originano in ga ‘ci, port gi vent'anni fa alla mostrarono chi ompaneat dello shunt HE (EP) dalla Terra, I ricercatori del satel BepposAX risolsero d tua mistero astronomico durato qua si tre decenni, dimostrando Vorigi ne cosmologica dei lampi gamma BeppoSAX ha anche consentito di ottenere important: progressi_nello studio dellemissione X ricevuta dai buchi neti e dai nuclei galattici attivi Uf satellite ha cessato di funzionare nellaprile 2002 ed 2 rientrato nell'at mosfera un anno dopo. zie al contiibuto dato alla mis. sione HXMT, gli astrofisict ferraresi ¢ bolognesi sono stati invitati a par- tecipare al suo siruttamento scienti: fico, La collaborazione italiana alla HXMT giovani astiofisici di avo. rare su alcuni temi di grande inte: missione consente inaltre resse astrofisico in Cina, anche con borse di studio (annua dell’Acé © biennali) LA SCIENZA CON HXMT Sono molti i campi di quali Ia dare risultati di grande valore, pra camente in tutti quelli che oggi sono i temi pitt caldi nel campo dell'astro- fisica delle alte energie. Uno i questi @ lo studio delle ma- gnetars, stelle di neutroni che ms festano uniintensa attivit, anche di tipo esplosivo, soprattutto nella banda dei raggi X, che si rtiene ‘mentata dai loro cnormi campi m gnetici (u “le Stelle” n. 128, pp. 51. 57) La proprie delle magnetars ®, infatti, quella di avere campi magnetici molto intensi, dellordine cli 10"-10" Gauss, HXMT studier’ anche le bi nuova missione cinese potri iarie X, tun oggetto compatto Gtella di neutroni o buco nero) cattu- ra materia proveniente da una stella, ‘compagna in un’orbita chiusa, Questi sistemi doppi si chiamano binarie X perché il gas in caduta sull'oggetto compatto si risealda tan- to da emettere nei raggi X. Rispetto alle binarie X, chiaramente associa: Dili a stelle di neutroni, le sorgenti associabi a buchi neri hanno ca Tolth 4s).6/ aaa rutteristiche peu sono molto v brevissimi In base alle caratteristiche geomet che e fisiche del sistema, il teasferi mento di materia avviene con diver se modalita alle quali sono associati diversi tipi di emissione energetica Anche lo studio dei GRBs avri de benefici mediante HXMT, in partico- fare dallo strumento HE. Lo strumento HE, quando opera nella modalita “GRB", pet ottenere informazioni temporali € spettrali per i burst osservati, in un intervallo energetico molto ampio da 200 a 3000 keV con una grande area efficace. In definitiva, consent fi di estendere Io spettro a pit alte energie rispetto agli strumenti attual mente operativi per lindividuazione dei GRB, come BAT (durst Alert Te lescope a bordo del satellite Swift), © GBM (Gamma-ray Burst Monitor ‘su Form). BAT, infatt intervallo enengetico di 15-300 keV mentre il GBM, pur kavorando 20-30 MeV, ha un’area efficace molto piccola e non riesce a determinare lo spettio dei GRB ad alte energie 4, per esempio bili su tempi scala | piano galattico nella banda Inoltze il satellite cinese sath impic gato anche nella ricerca di contropar ti X di eventi astrofisici che emettono onde Per raggiungere gli obiettivi scient fici previst, HXMT avr tre modal 1 osservative, Nella prima modalita eseguira delle frequenti surveys del 1-250 keV per il monitoniggio tempors. le del flusso a diverse energie degli oggetti galattici con la probabile sco- perta di nuove sorgenti, La seconda modalita @ una serie di osservazioni profonde di piccole regioni dic con la produzione di mappe ‘ma, con una percentuale importante del tempo osservativo disponibile & quella che prevede il puntamento di specifici obiettivi astronomici con lo scope di costruire spettri e curve di luce. NelPattesa det primi risulta scientific, non ci resta che augurare buon lavoro al satellite ea tutti gli astrofisicl coinvol Puli nella missione Lautore ringrazia Lorenzo Amati ¢ Filippo Frontera per § prestost sugge- rimenti ricevuti durante la prepara- E xione dellarticolo, @ Apo 70'FPL53:F6 a A 638cm di lunghezzae 1900grti pesd! Gentes aeen Cel OS Eee re erate ett Le Stelle 175 | Febbraio 2018 47 Bena ALLA SCOPERTA DELLE MICROSFERE COSMICHE Sono sferette di dimensioni micrometriche diffuse un po’ ovunque e dalle caratteristiche superficiali stupefacenti. Per molte di esse casi é molto pit incerta e misteriosa cert pay Secrest 8) espero planeta | logia ha pubbiicaty, su rise anulgai fe professionat. un continaie fantcol ci Intorpretacone chins coe geotogice al dat ctfenut da exploraio- Ai plonetonie ed @ autre del volum) Alo ea alla tan! Sistema Salers" # planet ela vita" edit dal Gruppo B Ealtore econdo il progetto CODITA (Cosmic Dust in the Terre Sirial Atmosphere) cerea di $ anni conclusasi alla fine di marzo 2017 sot- to lz guida del prof John Plane (Unk versita di Leeds), cadono sulla Terra da 45 tonnellate al giorno di materia le cosmico (stima ricavata da misure laser del sodio stratosferico rikasciato dai meteoriti) fino ad oltre 100 ton | nellate al giorno (misura ottenuta dalla densita di micro-impatti sul sa- | tellite LDEF-Long Duration Exposure Facility, messo in orbita dallo Shuttle Challenger nell aprile 1984 e riporta toa Terra dallo Shuttle Columbia nel gennaio 1990). In parole pov pud dire che cascano ogni anno sulla Terra dallo spazio da 20.000 a 40,000 tonnellate di materiale extraterrestre di ogni dimensione. Si pala pid pro- priamente li meteoriti quando le di | mm e di polvere cosmica (dla ora in avanti, CD, Casmic | Dust) quando le dimensioni sono <1 mm. Va aggiunto che la CD & assolu | tamente predominante come quantita sui meteoriti tridizionali 90%). En- trindo in atmosfera circa i $0% del sce a sopravvi- nne ma, a causa delle ridowe joni ¢ di una forma ieregolare, risulta di difficilissima individuazio- ne rispetto al materiale terrestre: si parla in questo caso di uMM (Affero | materiale cosmico # Meteoritt unmelted, non fusi). UL re- stante 50% assume spesso una forma sferoidale caratteristica e facile da distinguere, anche se nel contempo vanno perse molte delle informazioni compositive originali: si parla in que- sto caso di microsfere cosmiche (da ont in poi, MS, pid) specificatamente CS, Cosmic Spheres). Le MS sono di certo i materiali pid eni cron hanno, come dice i nom aspetto inconfondibile (sferico od oblato) che pud essere spiegato solo immaginando prima la disgregazione © poi la fusione per attrito in atmo- ‘A. rir esempi ci micrstre race la provenienza cosmica é inconfutabile. Main sfera (@ un‘altezza di cirea 80 km © una temperatura di 1500°C) di ogget- ti meteorici maggiori. Non stupisce quindi che la composizione delle MS appaia fondamentalmeate silicatica Cvewosa’) con una piccola porzione (1-2%) metallica (ferro con tracce di nichel, in parte ossidato in superficie dallossigeno atmosferico).A differen- 7a delle uMM (facilmente scambiabili per polvere (errestre), la geometria delle MS ne rende inconfondibile il Ficonoscimento rispetto al normale weriale terrestre. La ricerca delle MS risale ormai alla seconda parte del XIX secolo. I primi ;plari vennero infatti scoperti nel 1874 dal geologo svedese AE. Nox denskjold dentro aleuni campioni di € nel 1876 da Sir John Murray in sedimenti oceanici profon- di durante le due spedizioni del Chal- Ienger nel Pacifico meri Dalla meta degli an neve fresca jonale cue specin| del CallngerneltOceono Prfea.e, oqgorizate dl Universi i Edimbupa cede ni ol pi std scant di cceonografia Le Stelle 175 | Febbraio 2018 49 Eee =a grazie ad una geniale intuizione del ‘cosiddetto CRREL (Corps’ Cold Regions Research and Engineering Laboratory), dell'Universita del New Hampshire guidato da Susan Taylor, Nel 1993 il RREL sfruttd, presso la base antarti- ca americana di Amundsea-Seott, un lgantesco pozzo sotterraneo di 5000 m denominato SPWW (South Pole Water Wel, utilizzato come primaria di acqua dolce per la. sta Zione. Lacqua dolce viene prodota immettendovi tonnellate di ghiaccio estemo, che poi viene fatto fondere grazie al calore residuo di searto della stazione. Siccome il ghiaccio antartico © il miglior terreno di raccolta possi: bile di uMM e MS, quando esso si fon- de in acqua, il materiale extraterrestre tende a depositarsi e ad! accumulars sul fondo. Periodici prelievi su que sto deposito permettono quindi di studiame attentamente sia ka compo: sizione che la morfologia. Col. sisulta to che sono state riccolte migh ‘A Wticoste cosmice sono soe ive 50. Le Stelle 175 1F aio 2018, 7 sod Sosy comspondenza dl confine PT (ermion-Tiasix saielea 250 rion di an. d MS di dimensioni comprese tra 20 ¢ 400 m distribuzione dimen- sionale statistica delle MS antartiche 8 centrata attorno 200 micron, esat tamente come quella degli 800 micro- in 5.77 anni sui 5,6 1m di superficie del git ricordato sx tellite LDE Va aggiunto che una forte prova dellorigine cosmica delle MS @ la loro regolare presenza in molti sedimen- 1d geologici antichi, In generale, data la maggior degradabilita delle MS rocciose, la proporzione di MS me- talliche tende ad aumentare quanto fa Vet dei sedimenti, Per csempio, in Grocalandia sono. state Hiavenute MS simili a quelle atuali (2% di metalliche) in carote di ghiae: Gio veechie di 3000 anni. Per contro, a percentuale di MS ferrose sale all in sedimenti marini vecchi di 0,3 di anni © raggiunge addirittu- 1 il 98% in aleune rocce giura di 190 milioni ai anni, raccokte sulle Alpi austriache Unvaltra chiara dimostrazione dell’o- crated format ssiche in oppo, in 41 gigomes SPVIW (South Pote Woter Well cho, riompito iizzto come riserva rimaria sattorraneo deneminato {8 aoqua doles perl st Soot. Une volta uso, fondo un sedimento di rine a Amundson ahieeclo rigine cosmica delle MS & costituita da cortispondenza di importanti impatti cosmici. Fil caso di grandi tempeste me -grazione in atmosfera di grossi bolidi. Ed & il caso del famoso evento di Tunguska del 30 giugno 1908. Pid in generale, @ il caso dellimpatto con Ia Terra di grossi asteroidi, Un esempio riguar di 250 milioni di anai fa: in terreni corrispondenti alla 1 tendenza al loro aumento in ‘oriche 0 della dis il confine PT (Permiano-Triassico) di questo tipo, pi grande estinzione di mass avvenuta sulla Terra, sono state tro- vate alte eoncentrazioni di MS sia sui ‘monti Buk in Ungheri, sia a Sasaya in Giappone, sia nella regione di Guizhou nella Cina meridionale. Ma se, come ricordato all'inizio dellarticolo, ogni entrano nell atmosfera terreste e si disgregt- no almeno 30,000 tonnellate «li mate Fale cosmico, la “pioggia” di MS deve essere continua ed unilormemente diffusa, Questo ha spinto molt ricer catori (pitt astrofili che professionist in verita) a pensare ad eventuali me- todi di raceolta che, oltre che essere efficaci (nel senso di fornire MS a colpo sicuro), fossero anche esenti da possibili “inquinamenti terrestris di tipo vuleanico che antropogenico. ‘Trattandosi di campioni di dimen- sioni sub-millimetriche e localmen: te poco concentrati, la lore ricerea spesso basata su un metodo piluttosto Aegan Todt nel residue ilasca orate dal ttt dopo un temporal cempirico ma efficace: quello di racco- igliere dal tetto grossi volumi di acqua piovana, dopo qualche settimana di tempo buono. Franco Martegani (ap- partenente al GAT di Tradate) & sta- to uno dei primi a mettere in atto in maniera sistematica questa ricerca a partire dalla fine degli anni '90. Vida di base @ che Ia pioggia dovrebbe di lavare sia Patmosfera che la superficie del tetto di tutto il materiale micro- meteoritico (roccioso e metallico) de- positatosi nelle settimane precedenti Una accurata sedimentazione delle acque dovrebbe dunque evidenzia- re nel residuo finale Feventuale pre- senza di CD, sia sotto forma di uMM cche di MS. In real, essendo le uMM {quasi indistinguibili dal simile mate- tiale terrestre, conviene puntare tutto sulla ricerca della MS: Ia loro forma sferica le rence infatti inconfondibili gi ad una semplice occhiata con un modesto microscopio ottico a 20-30 ingrandimenti, Una calamita pud poi essere di ulteriore utilita, perché per imette di separare facilmente dal resto. della massa le eventuali MS metalliche che, oltrerurto, essendo “pesanti” e di dimensioni comprese tra 20 € 300 mi- cron, tendono a sedimentare sul fon- do del recipiente di raccolta delle ac- {que piovane, Le MS vetrose dovrebbero essere ‘molto pitt abbondanti cli quelle me- talliche, ma essendo anche molto “leggere” (beninteso, rispetto alle me- talliche) hanno tendenza scarsa 0 nuk { a a sedimentare, Cosi, per un chiaro effetto di selezione, ficendo defluire progressivamente grandi volumi di! acqua piovana, si ritrova un sedimen- to finale costituito da “sporcizia” terre | sire trapuntata quast esclusivamente da MS metalliche! Franco Martegani hha comunque trovato un sistema ab- bastarza efficiente anche per ricco- licre le MS vetrose: fare prelievi in | luoghi sabbiosi dove P'acqua piovana prima si accumula e poi diminy per evaporazione o penetrizione Gipo pozanghere, tombini, ece). Si | tratta di una soluzione semplice ma vincente: basta infatti un microscoy ottico per intravedere, intrappolate nella sabbiolina residua, decine di MS trasparenti c, quindl, verosimilment vetrose. Lutilizzo di una pellicola di PVC preventivamente elettrizzata per | strofinio si é rivelata un ottimo stru- mento per selezionare le MS vetrose Ghe, essendo molto leggere, tendono | ad aderievi per effetto elettrostatico). In definitiva, dopo un temporale, lac cumulo lo’ scarico di acqua piovana privilegia le CS metalliche, mentee le pozzanghere di acqua stagnante pri vilegiano, anche se non in maniera esclusiva, le MS veteose ra da pensare che questo doppio _ effetto di selezione potesse decadere | se le MS fossero state cercate diretta- | mente su terreni secchi € assai poco piovosi, su terreni desertici, insomma, bas dell Arizona). Il caso in assoluto pi ‘A.Microfoulemetalche vtrose raeote & Besazzo dope ave ascot proselugere une ‘10850 poxzangheratemporolesca Da questo punto di vista la raccolta di parecchi campioni di sabbia del deserto del Sahara egiziano e nel de: serto dell’Arizona (presso Ia citta ligman) & stata rivelatrice: erano infatti presenti contemporaneamente MS vetrose © metalliche. Bisogna comunque sottolineare mol- | to bene che anche lambiente terre: stre pud essere fonte di MS, Tanto per dare untidea, nelle scintille di una saldatrice ci sono decine di microsfe: rule metalliche © mo limerici sono caricati da miccosfere vetrose prodotte industrialmente. In generale, un metodo per escludere che Vorigine delle MS sia dovuta a fe- noment locali (quindi antropogenici) & quello di ricerearle (e trovarle!) in luoghi lontani da zone abitate, come desert, alta montagna e, al limite, in Antartide, Nel caso specifica, abbiamo uovato MS metalliche priticamente ovunque le abbiamo cercate, sia vi cino (Tradate, Besozz0) che lontano dalla Lombardia (Val @’Aosta, Isola di Lanzarote, deserto egiziano, desert interessante @ relativo ai dintorni del cratere sahariano Kamil, untimpronta metcorica di 45 metri, prodotta 5000 anni fa da un meteorite metallico di E 5 tonnellate e mai esplorata fino alla Le Stelle 175 | Febbraio 2018 $1 Aeris st) ‘A Microsterulo metalliche recclte da Robero Coit in plano & lontano da qualia centro abit Toe co v 30 ‘A immagine SEM di uno MS ferose con superfcle compat 9 “buece aren pet migllorone ta nltiderza dello supecicie, era stato preventivamente rcoperio nonosttato loro. anclstpuntuae con la so 32a EDS mostra la pre ossidato (magnetite) (provenienzaAzono) 3 Cy ‘A immagine SEM ai una NS con superficie leopene da cist di mognetite De ncare la 0 dei singol cristal a ererestuture geometiche secondatie i grande eteto visio (grovenienzo Tr 52 Le Stelle 175 | Febbraio 2018 ¥ Lanalisi puntute con prima spedizione italo-egiziana del febbraio 2010 (quidata da Luigi Folco © Mario Di Martino, questultimo ben oto ai lettori della rivista). Ebbene, in campioni di sabbia prelevati da Ro- berto Cogliati (GAT di Tradate) alin: temo € all'esterno del Kamil Cera in effetti un buon numero cli microsferu- le metalliche praticamente identiche a quelle trovate in Lom Ma Videa che a produrle fosse stato Fimpatto che ha originato il cratere & proba ilmente shagliata: le stesse sferule sono state infatti tzovate in campioni di sabbia prelevate fino a 500 km dal cratere, Dal che si deduce che le MS sahariane devono far parte di quelle 40-50 tonnellate di materiale cosmico che arriva a Terra ogni giorno. In teotia, Ia ricerca di MS. potrebbe permettere di valutare il tasso locale di caduta di materiale micro-meteori co. Ma questo sarebbe possibile solo raccogliendo enormi quantita di sab- bia desertica 0, molto meglio, fonden: do grandi quantita di neve o ghiaceio in terreni molto remoti come quello antartico, Un tipo di operzione asso- lutamente impossibile per gli astro- fil, Piuttosto, noi volevamo uno studio accurato della morfologia superficiale delle MS, per trarne Hi informazioni sia dal punto di vista xgenetico che compositivo, Come str mento basilare di indagine ci siamo serviti del SEM (microscopic elettro- nico a scansione) per le immagini ¢ della sonda EDS (accoppiata al SEM) per la paste compositiva, Un tipo di indagine praticamente sconosciuta prima della nostra ricerca iniziata, come accennato in precedenza, pit di dlieci anni fa e tuttora in ato. 1 SEM. pit frequentemente ut | sondo EDS dot SEM su alu! singol vecbile oh stata di magnetite {quello del Museo di Scienze Ni i di Milano. In sostanza, nel S campione viene scansionato con un pannello di clettroni ad alta energia in un tubo ad alto vuoto. Le immagi- ni vengono ricostruite utilizzando gli elettroni che emergono dal campione (elettroni primari retro-diffusi o elet toni secondari emessi diretamente dal campione colpito). Va aggiunto che ogni elemento chimico colpito da eletroni emette raggi X di lunghezza onda assolutamente specifica dell lemento stesso: questo @ un potentis- simo mezzo per analisi compositiva, che pud essere effertuat sore di questi ragei X detto EDS. Per le indagini SEM relative alle MS metalliche & stato utilizzato a scopi plone da coll). morfologici il tivelatore di elettroni evo tse superfiialDaqul deo ceil —secondari (SE), che vengono emessi fot esi! indo dl raredéomenta mic oooe moteale uso (proveniomcTiedoe) dalle parti pit superficiali del campio- ne. Per le analisi compositive & usata ka sonda EDS sia in maniera puntuale sia realizzanco mappe della distribuzione di singoli & Abbiamo indlividuato almeno quattro tipi differenti di morfologia superfi- Gale, tendenzialmente (ma non eselu- sivamente!) legate alle dimensioni delle MS: compatta, cristallina, pol nal, filig Tipo 1: sono MS con diametro di 50: 150 micron, che mostrano una super ficie compatia ma inceespata senza evidenti discontinuiti (una specie di “buccia d'arancia"), Tipo 2: wattasi di MS con diameto di 150-200 micron, che mostrano una spettacolare superficie cristallina, co- stituita da cristalli di magnetite per- fetamente regolari, che tenclono ad assemblarsi in “losanghe” di grande ‘A.trmagine SEM 4 due MS acco z effetto visivo. iferene: soccer bat (la grande) « “bucc i" (a plecola) (provenlnza Valle ¢'Aost). Tipo 3: sono MS con diametro di 200. 300 micron, che hanno una superficie ;poligonate (somigliante a quella di un pallone da calcio) costituita da. fram menti di crosta perfettamente inters cati gli uni negli alti, Imagini rav- Vieinate di questi segmenti poligonal sono impressionanti Tipo 4: si tratta di MS con diametro 300 m na superfi ie filigranata che assomiglia ad un {grossolano tessuto di filamenti di crocristali intrecciat Si possono inaltre trovare MS me- talliche di morfologia intermedia o multipl E stato._moko importante ese immagini su CS parzialmente 0 to- talmente fratturate. Si @ infatti potuto ‘A inmogin cl SEM d una MS con supertee polo Ingrondimont a dst) fa para aderons tuto der smenti chi Pee Praia aes on, che hanno ‘Atrmmagine SEM dl una MS con superticle Fligranata(provelenea Ego, pana di Giza) Le Stelle 175 | Febbraio 2018 53 Eee =a vagine SEM (+ dorotura superficial) di uno MS vetrosa con 54 Le Stelle 175 | Febbraio 2018 soli seguilo (ved anals| EDS in lo sinista). De notre (a sinisra) come la supercle perltiamente Isla, possa essere A immogine sent conispondonza di una 2on0 dy superfcale& mote spesso. coms 10 MS trout rosie patra Supotcale malto proton. (proveninza toda). appurare che le sferule sono interna: mente cave e che le cavita sono in ge. rere situate in posizione non simme triea: questo fa si che la eros appaia in certe zone molto compatia e in akre molto sottile. B assolutamente st superficie intetna delle sferule presenti la stes. st struttura crisallina della superficie esterna, Le analisi EDS effettuate cen- tinaia di volte in punti differenti dei vari campioni hanno sempre dato un responso univoco ed inequivocabile la composizione & siste wedinario il fatto che costituita da ferro metalico (allinter- no) che tend te fossidato man mano che si va verso Pesterno. Quando PEDS individuava qualche elemento non ferroso, vole va dire che sulla CS si era depositato dello sporco proveniente dal terreno di raceolta. Non €@ dubbio che i me: raviglosi cristalli delle CS metalliche siano fatti di magnetite. Comunque, qualunque sia la forma della geome ria superficiale, la superficie delle CS metalliche appare sempre costituita da elementi che si intersecano pertet tamente gli non lasciare altri in modo da nai veri © propri spazi vuoti (un po" come una grande mu: raglia costituita da singoli: massi ap- positamente squadrati). Questo pud avere un unico significato: che le CS metalliche nascano originariamente come microgocce di materiale ferroso fuso che, raffreddandosi, si “tensions: no” in superficie in maniera differs a seconda delle dimensioni e, verosi milmente, a seconda della velociti di riffieddamento (con cristalli di ma- _gnetite nto pid evidenti quanto pid lento @ stato il rafireddamento). Per le indagini SEM relative alle CS weteo: se & stato utilizzato a scopi morfolo- gici sempre il rivelatore di elettroni secondari (SE), dopo una preventiva icopertura con uno strato di oro (Au) al fine di ottenere immagini di bus nna nitidezza. Le dimensioni della CS vetrase sono un po’ inferiori rispetto A ovesta mer alos immagine SEM inteno una MS eistlinadimstra che Fintamo& cavo,che Ia cova stuata in posicione non simmetri e che anche lo supeccle interna presen la stesso morologla cristina della superceesterno. > quota alissima mappotua EDS cello. superficie inte di une MS cstalina mostra una composizione osttuiainferamente da mognatte (oo in asso + ossigeno in gil), con poche tracted niche alle metalliche: | diametsi sono infatts compresi tea 50 € 150 micron, La loro morfologia esterna rispetta in pieno la loro natura vetrosa, nel senso che la superficie appare sempre sistematica mente liscia e priva di dettagli intrin seci. Irregolarit superficiali appaiono dovute a traumi estemi oppure, come nel caso di certe CS vetrose dell'Ari zona, ad un qualche tipo di proces so degradative, E curioso far notare che sono state spesso trovate sferule minori (20-30 micron) attaccate a CS maggion € che a volte si trovano sfe- rule di dimensioni standard (attorno 2 100 micron) in completa coalescen: za reciproca (@ pitt probabile che sia loro mancato il tempo di staccarsi piuttosto che pensare ad una qualche collisione in volo). Anche per le CS vetrose Ia sonda EDS (accoppiata al SEM) ha mostrato una composizio: ne sistematicamente simile, costitu- ita fondamentalmente da un silicato di calcio © magnesio (con presenza ‘sospetta” di alluminio in a vetrose reperite in Arizona). Questa tune CS “V auestoconfonto ra MSetovae i tetrenl antici & mo composizione “rocciosa’, se_raffred: data yelocemente dallo stadio fuso, non wende a eristallizzare, assumendo invece una struttura non cristallina, ovvero vetrosate trasparente, In definitiva, la morfologia superfici Ie, le dimensioni e ta composizione delle varie CS metallche, si rivelata al SEM incredibilmente complessa ma, rel contempo, sistematicamente indi pendente dalla provenienza. Questo & tun fatore davvero importante favore di urvorigine comune, compresa una ni 8 mola import: evidente come di sano cospiue somilianze morfologiche che dapongono per un'aigine(eosmica) comune, aes pve ae possibile provenienza cosmica. A que- Sto riguardo bisogna sottolineare che le dimensioni medie delle CS metal che sono paragonabili con quelle del le “isole” di solfuro di ferro (Fes) + Pe: Ni che caratterizzano le condaiti ord narie quindi é logico peasare che pro- prio queste “isole” diano origine alle CS metalliche nel momento in cui un meteorite, entrando in atmosfera, si polverizza in gran parte per atrto ter smico. 5 ya dimenticare che lo stesso tipo di morfologia & stato spesso ti: scontrato al SEM su CS ritrovate alin temo di sedi nti vecchi di migliaia 0 amilioni di anni. © Arizona (oggi) Le Stelle 175 Febbraio 2018 55. 56 Le Stelle 175 | Febbraio 2018 A 14 chilometri da Mosca, Spazi (0) 1 DE OO. RIMANE DELLA RUSSIA SPAZIALE istituto Russo per la Ricerca je (IKIRAN) é una gloria delfex Unione Sovietica ed & ancora oggi un protagonista di primo piano dell'astronomia fatta dallo spazio. Visitiamolo insieme Astrofsico @ giomal- 1a scientitico, avora ;press0 u Dipartimen to oi Fisioa“E. Ferm’ bir Universitd di Pea @ lo Sezione di Piso ‘eI INEN, cove 8! occupa ai astrofisica dete atte energie e fsica detle onde gravitazional uando pensiamo alle: splorazione dello spa | zio, ci vengono in mente prima di tuto le mitiche rampe di lancio di Cape Camaveral, Pensiamo Apollo, partite da questo storico centro | dellacronautica americana in Florida, Oppure ai lanci dello Space Shuttle, che per tre decenni hanno catturate la | nostra immaginazione, Ma chi non pitt giovanissimo ricordera che gli Stati | Uniti non sono certo stati gli unici pro: tagonisti della corsa allo spazio. Negli | anni ‘60 Valtra superpotenza impegnata | jn questa impeesa era "Unione Sovie- tica, che si guadagnd, successo dopo sucesso, un posto di primissimo pi nelfavventura dellesplorazione spazia- | le. Che cosa & rimasto oggi di quelle orme prest Nella Repubblica Federale Russa di! Vladimir Putin, lo spazio & ancora un | settore di grande importanza benché, | senza dubbio, non abbia pitt la po- tenza propagandistica degli anni della | Guerra Fredda, Cio non di meno, la | alle mission E per la Ricerca Spaziale Federazione simane molto interessata a fare belkt mostra dil sé sul palcosce nico internazionale. Lo testimoniano i E numerosi congressi scientfied ospitati prineipalmente a Mosca o a San Pietro Dburgo, € fra questi, non molto tempo fa, PAssemblea Generale del Comitato (COSPAR, che agosto 2014 E vero, siamo lontani dai tempi della primati net vol or biti, ma le scienze spaziali occupano si 2 svolto a Mosca nel E ancora una fetta importante delle spe se di bilancio nel settore della ricerca scientifica russa. Intanto la Russia & inserita in molte missioni intemnazio- nali, a partire dalla partecipazione alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Vi sono poi diverse altre missioni che spaziano in diversi campi delPastrofis ca moderna, dallo studio del Sole all stiofisica delle alte energie, La maggior parte di queste missioni @ concepita nell Istituto che pud essere considerato E come il comispondente russo dei cen- tri Goddard © Marshall della NASA. E Vstituto di Ricerca Spaziale delPAcca- demia delle Scienze Russa, il cui nome originale Gnstitut Kosmiceskibeh Isle- dovanij Rossifskoj Akademii Nauk), & abbreviato nella sigl IKIRAN, 0, pit semplicemente, IKI In questo Istituto, il cui quartier ge nerale si trova a Mosca, gli sci dellAccademia delle Scienze lavorano alla progettazione di nuove missioni spaziali o alla gestione di qu stent, in collabora alte istinut spaursiin tutta la Russia 0 alestero, Per ché, dai tempi della corsa allo spazio, anche TIKI @ cresciuto e si & evoluto, le « Le Stelle 175 | Febbraio 2018 $7 feet sviluppando importanti rekazioni scien. Lifiche in_ambito intemazionale © gua- dagnandosi un posto di primo piano nll moxlema ricerca spaziale. CUTTADELLA SPAZIALE [stituro sorge a circa 14 chilometri dal centro di Mosca, non lontane dall'suto- strada che conduce a Kaluga. In quella zona, che in passato era un sobbor: go della capitale, sul finire degli anni "60 sono stati costeuili 1 primi edifici dellstituto, B curioso rieordare come la fondszione dell"IKI in questa zona della Gita, che i russi chiamano “la Ka- Iga spaziale’, abbia un legame con la Kaluga cxiginale. Infanti in quella citi visse per oltre quarant’anni Konstantin ‘Tsiolkovsky, uno dei fondatori e padsi storici dellastronautica mondlale, 1 fu fondato con un decreto del Consiglio dei Ministei dell'URSS i 15 maggio 1965, con 'obiettivo cli diventa re il principale isttuto accaclemico per Tesplorazione spaziale e per lo sfrutta- mento dei suoi risulati, nellinteresse dalla scienza di base. Lstituto nacque aggregando una serie di dip: Iaboratori git esistenti, che lavoravano ss tematiche legate allo spazio in varie niversita dell'ex U Oggi continua a essere il principale istiasto di ricerca spaziale in Russia © attiene importanti con pit) di un centinaio di istiuzioni ce enti di ricerca in Russia ¢ all'estero, Vi lavorano un migliaio di persone, di cali jone Sovietica, 58 Le Stelle 175 | Febbraio 2018 LASTORIA IN BREVE DELLIKI SCS Oa Te ee trae eet etree) Creeremetcignes 1967: Lancio della sonda Venera 4 Reh eens 1982: La sonda Venera 14 atterra Suse ea oe 1983 eon ics Ceoee eee 1983: Lancio del satellite eae thd Peet eter Pend Sees ELT Bd or Bee lunare Lunas cui cirea 300 sono ricercatori, mentre la restante parte 2 composta da teeni © personale di supporto. In passato I'L KI ha partecipato a importanti proget in campo spaziale, a partire dalle mis- sioni di esplorazione planetaria, come le sonde Venera e Luna, Ha anche giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo delle stazioni spaziali MIR e della procedente Salyur, oltre che della navicella Soyuz, che & attualmente Tue nico vettore operative per il uasporto di equipaggio umano sulki Stazione Sp importanti progetti che hanno fatto la storia dell'astronautica 2 livello. inter ‘aazionale, come la missione congiunta Apollo-Soyuz con gli Stati Uniti negh ;nni 70, un primo significative segno di distensione fra le due superpotenze in campo spariale dopo gli anni burrae scosi della corsa allt Luna, Sempre in ambito spaziale, IKI ha la vorato allo sviluppo di important sie telliti per astrofisica, come i telescopi Granat Gamma pet lo studio dei rag. gi gamma di origine cosmica ale. Nella storia dell IKI vi sono OLTRE LA LUNA Listituto conduce ricerche sperimentali rel campo della fisica spaziale, incluso lo studio dell'astrofisica delle alte ener- gic, dei pi Sistema solae, fino ad ai dio del Sole e della fisica dei plasm, us scttore in cui gli sci tuna lunga tradizione aecadem neti ¢ dei corpi minori del e allo su ‘ati russi hanno Vistiuto definisce i programmi di esplorazione e di ricerca spaziale e svi- luppa | west e le infrastrutture necessa- rie al loro sviluppo, dopo aver ricevuto Vapprovazione dell Accademia delle Scienze nelfambito del Programm Spaviale Federale russo, | Dipartimenti e settori di ricerca co- prono infatti vari aspett della ricerca spaziale, AINTKI si trova, per esempio, tun importante dipartimento per Ta strofisca delle alte energie, presieduto da Rashid Sunyaev, astrofisico russo di primo piano sulla scena mondiale. Vi sono poi dipartimenti legati ad alti ambiti della ricerca astronomica, come quello per Tastronomia spaziale infra- rossa © sub-millimetica, oppure per Vinterferometria radioastronomica. Altri dipartimenti sono concentrati nel settore applicativo, come quello pet gli studi in ottiea, oppure per Io sviluppo robotica di sensori a dlistanza, oV= | viamente per applicizioni in ambito ‘Lo stzione spa spaziale, UI lavoro dei dips supportato cht un‘infrastruttura, molto potente di per esempio per lo sviluppo e test di tecnologie spaziali in preparazione del le varie missioni, AIPIKT partoc che Ufficio per la Progettazione Spe- Gale (OKB IKD collocato nella citi di Bishkek, in Kirghizistan, Questo centro 2 sempre stato di fondamentale impor- tanza per la progettazione e la realiz zazione di componenti sperimentali. In seguito alla caduta delV URSS, !OKB si & trovato improvvisamente in un paese straniero, ma sono stati sviluppati degli accord speciali per continuate il Lwvo- ro insieme. IKI responsabile anche di ntro di anal penti & alcolo € di servizi ausiliar, unc trasmissione dati ubicato a Yevpatoriya, in Crimea, EASTROFISICA Uno dei dipartimenti pit important eITIKI 2 quello per Fastrofisica. Fon. dato nel 1967 a partire da un isttuto di radioastronomia gia esistente, il Dipar- timento per Fastrofisica inizid a kavora- re nello studio di tecniche per miglio- rare le riprese in alta quota da satellite IH ho conti con der eperient Ali soitte Nel corso degli anni, il dipartimen to si @ allargato fino ad abbracciare ; esperimenti ed osservatori in tutte le | bande dello spetto eletromagnetico, oltre che ricerche nel campo dei raggi | cosmici, Si & trattato di un settore di cerca di primaria importanza per lo | sfruttamento dei dati scientific! riccol 1 dalle prime missioni di esplorazione russe, come le sonde delle serie Vene- rae Luna, Ricordiamo che Venera 4 fu Ia prima missione a portare, nel 1967, | tuna sonda nell'atmostera venusiana, misuranclone temperatura e composi zone e rlevando per la prima volta la presenza di ideogeno atomico, Nel 1988 fi lanciato Astron, un satellite sviluppato all IKI che ospitava un tele scopio per raggi ultravioleti e uno per gai X, che operd per sette annie fu sequito da Granat, telescopio spaziale appositamente dedicato allo studio dei ‘riggi gamma provenienti dallo spazio, In quegli anni, i geuppi di ricerca nel campo dei raggi X furono spostati al Dipartimento per VAstrofis Astrofisica delle alte energi Yacob Zelidovich. Questo dipastimento dirctto da | fgrl prime del lnc, awenuie nel 2002. ® stato uno pitt attivi sia dal punto, sviluppo di nuove missioni dedicate all'astrofisica dei raget gamma. Granat fa sviluppato in collaborazio- ne con partner internazionali e lanciato nel 1989. Trasportava il telescopio rma, sviluppato dai ricerca del CESR di Parigi e del si, grazie al quale porto una rivoluzio- ne nella nostra conoscenza nel domi: rio dei raggi X. Uno dei stoi maggior! successi furono le prime immagini del centro della nostra galassia nei raggi X di alta energia, evidenziande la presen- za di importanti sorgenti, come che & considerata Ja controparte del ‘buco nero supermassive situato al ce two della Via Lattea. Spostandosi verso energie pitt basse, i ricercatori dell TKI hanno lavorato anche nel campo del- la radioastonomia e del Infrarossa ¢ sub-mil colare importanza é lo sviluppo di an- tenne ad alto guadagno e basso rumo- re, che oggi sono alla base di satelliti come Planck. In particolare, il team di IKI dedicd molti anni alla preparazione ig francesi di Edi Retikt-1, una missione appositamen- FE prese E servazioni furono perd pre te dedicata allo studio della radiazione cosmica di fondo. I risultati di Rolite-1, lancéato nel 1983, confermarono ka 14 di lievi anisotropic nella nae diazione cosmica di fondo. Queste os. Fiviste che avevano una circolazione limitata all Unione Sovietica, ed ebbe “4 immogine dela sede cenkote delist. le Ricerche Spool dlrAccademia delle Scienze rss, Le Stelle 175 | Febbraio 2018 59

Potrebbero piacerti anche