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Guida Completa Alla Dieta Macrobiotica H Aihara
Guida Completa Alla Dieta Macrobiotica H Aihara
Dopo aver tradotto le opere di George Ohsawa aggiungendovi le mie note personali, nel
1971 scrissi il mio primo libro Macrobiotics: an invitation to health and happiness, (Ma-
crobiotica: un invito alla salute e alla felicità), che venne pubblicato dalla Fondazione
Macrobiotica George Ohsawa (G.O.M.F)1 .
Da allora, negli Stati Uniti, paese in cui vivo, le idee sulla dieta alimentare sono
cambiate rapidamente, grazie alle nuove scoperte emerse dai più diversi studi in campo
nutrizionale.
Negli anni ’60 e nei primi anni ’70, molti dietologi e studiosi di alimentazione ac-
cusavano la macrobiotica di essere pericolosa o non equilibrata. Per esempio, Sidney
Margolius, nel suo libro Health Food-Facts and Fakes (“Cibi sani: realtà e falsificazioni”
– Walkerand Co., 1973), scriveva che la F.D.A. considerava illegale la presentazione di
molti cibi macrobiotici a causa delle pretese false e svianti contenute nella letteratura pro-
mozionale. Eppure nessuna persona o azienda alimentare, che si occupi di macrobiotica,
è mai stata accusata di un simile reato.
Il giudizio negativo dei dietologi era dovuto alla fiducia riservata agli studi tradizio-
nali sulla nutrizione – anche se ormai sorpassati – sulla nutrizione, nonchè ad una scarsa
comprensione e conoscenza dei suggerimenti dietetici della macrobiotica.
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G.O.M.F.: è un’abbreviazione di George Ohsawa Macrobiotic Foundation, che è stata fondata da Her-
man Aihara e da altri amici macrobiotici nella regione della Baia di S. Francisco nel 1971. Lo scopo
della Fondazione è di diffondere gli insegnamenti di George Ohsawa – Il Principio Unificante (o principio
yin-yang) e le sue applicazioni pratiche alla vita quotidiana e specialmente alla dieta.
La fondazione si propose in origine due fini per realizzare questo scopo, cioè di diffondere le opere di
Ohsawa e il principio yin e yang:
A) La pubblicazione delle opere di George Ohsawa e delle opere di altri scrittori, in sintonia con i
principi macrobiotici, e la pubblicazione di una rivista mensile, chiamata Macrobiotics Today.
B) Un altro scopo portato avanti dalla Fondazione era quello di diffondere la cucina macrobiotica, la
dieta e la filosofia orientale insegnate da George Ohsawa e da altri saggi del passato.
Un’altra organizzazione senza fini di lucro, chiamata Vega Institute, fu fondata da Herman Aihara nel
1974 a Oroville, in California, una cittadina situata approssimativamente a 70 miglia a nord di Sacramento.
Da allora la G.O.M.F. (P.O. Box 426, Oroville, CA 95 965 (916)5337702), si è impegnata a pubblicare dei
libri e una rivista mensile, chiamata Macrobiotics Today, e a organizzare un campo estivo annuale nella
Foresta di Tahoe.
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Guida completa alla dieta macrobiotica 3
Herman Aihara
Grazie alla pubblicazione sul “Saturday Evening Post”, nel settembre del 1980, della
storia del dott. Anthony Sattilaro e della sua guarigione dagli stadi terminali del cancro,
che era avvenuta seguendo i principi direttivi della macrobiotica, essa cominciò ad essere
accettata.
Oggi sono davvero in tanti a vedere questo studio del naturale equilibrio della vi-
ta – che è la macrobiotica – sotto una nuova luce. Persino un certo numero, sempre
crescente, di medici raccomanda queste pratiche dietetiche ai propri pazienti, dopo averle
sperimentate personalmente.
La maggior parte dei libri più recenti sull’alimentazione – ad esempio Jane Brody’s
Nutrition Book, di Jane Brody; Diet for a Small Planet, di Frances Lappe; Get well Na-
turally, di Linda Clark; Live Longer Now, di John N. Leonard, Jack L. Hofere Nathan
Pritikin – sono concordi nell’affermare che le abitudini in campo alimentare nel mondo
occidentale sono andate sempre più peggiorando. Si mangiano troppi cibi di origine ani-
male, mentre le più recenti ricerche alimentari hanno dimostrato che i prodotti vegetali
sono più adatti agli uomini. In particolare, la combinazione di cereali, verdure, legumi
e alghe risulta la migliore possibile.
Di conseguenza, la macrobiotica, che non solo è conforme ai risultati di questi recenti
studi, ma fornisce in termini semplici la spiegazione della loro esattezza, sta diventando
sempre più popolare.
La nuova consapevolezza, disponibilità e persino impazienza dei lettori ad imparare a
cambiare le proprie abitudini alimentari mi hanno indotto a scrivere questo libro. È ovvio,
infatti, che ci sia bisogno di un libro introduttivo per coloro che non hanno mai sentito
parlare di miso, di tamari, di yin e yang.
In questo libro, quindi, cerco di spiegare i principi fondamentali della macrobiotica,
in maniera semplice e comprensibile a tutti.
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Introduzione
Ogni anno cifre enormi vengono spese dai singoli cittadini e dallo Stato per le cure medi-
che, eppure non si avverte alcun reale miglioramento generale nello stato di salute delle
persone; anzi, i malati aumentano di anno in anno e di tanto in tanto sorgono nuove
malattie (non ultima, l’AIDS).
Questa realtà non ci suggerisce forse che qualcosa non va?
Tra le cause di morte, al primo posto vengono le malattie cardiovascolari, al secondo
posto il cancro. Per quanto riguarda le malattie cardiache, si sta cominciando a riscontrare
una limitata, se pur crescente, consapevolezza da parte della classe medica circa gli effetti
salutari di una dieta sana e di un adeguato esercizio fisico, ma ancora non avviene la stessa
cosa per il cancro, anche se è la malattia più temuta.
Il cancro, infatti, appare come una malattia imprevedibile. La medicina moderna non è
in grado di indicare chi ne sarà la vittima, quando la malattia colpirà e come si svilupperà.
È ovvio, quindi, che la scienza e la classe medica non sappiano fermare il diffondersi di
questa malattia nè sappiano curarla definitivamente; l’intervento chirurgico per estir-
pare il male, le radiazioni e la chemioterapia sono le uniche alternative e sono cosı̀
pericolose che il paziente può morire in seguito alle cure e non per il cancro in sé.
Quattro presidenti dell’Istituto Giapponese contro il Cancro sono morti, negli anni’80,
per tumore, seguendo le cure tradizionali, che si sono rivelate tutt’altro che efficaci.
Il cancro ha raggiunto oggi un carattere epidemico: le statistiche rivelano che un ame-
ricano su quattro è affetto da questa malattia. Siccome il cancro ci mette solitamente 25
anni o più, prima che i suoi sintomi diagnosticabili si manifestino, molti magari ne
sono colpiti senza saperlo.
Seguendo le cure tradizionali, con molta probabilità alcuni anni più tardi si potrà svi-
luppare un secondo cancro, che, questa volta, sarà più diffuso e più difficilmente elimina-
bile tramite un intervento chirurgico. Come ultima risorsa, molte persone ricorrono alla
chemioterapia, che però non è altro che l’introduzione nel corpo di veleni molto forti, che
non fanno alcuna distinzione tra le cellule cancerogene e quelle normali; anche cellule
sane vengono cosı̀ distrutte; mal di testa, dolori molto forti, nausea, perdita di capelli,
anemia ed una estrema debolezza sono i sintomi collaterali più diffusi. I pazienti sotto-
posti a chemioterapia diventano spesso cosı̀ deboli che non possono nemmeno stare in
piedi.
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in maniera appropriata per equilibrare le vostre vite e condurvi alla felicità vera ed eterna
nella maniera più semplice possibile.
Sarò felice di ricevere qualsiasi critica, commento o consiglio vorrete inviarmi, dopo
aver letto questo libro.
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Capitolo 1
La storia della macrobiotica
Migliaia di anni fa i grandi saggi si resero conto che il cibo di cui si nutrivano non soste-
neva soltanto la loro vita, ma stava alla base della loro salute e felicità. Essi compilarono
dei codici di leggi religiose e mediche.
Il Codice Manu in India, il Codice Ebraico della Legge (Le Tavole), il Nei Ching e
l’Honso Komoku (il primo libro di erbe medicinali) in Cina; la Dieta Zen in Giappone,
sono soltanto alcuni esempi.
Verso la fine dell’ultimo secolo, un medico giapponese dell’esercito, Sagen Ishizuka,
stabilı̀ una teoria della nutrizione e della medicina basata sulla dieta orientale tradizionale,
a cui applicò però i principi delle scienze mediche occidentali: la chimica, la biologia, la
biochimica e la fisiologia.
Era nato debole e soffriva di reni e di affezioni della pelle; per guarire i suoi disturbi
studiò molto ampiamente sia la medicina orientale che quella occidentale. Scrisse la sua
biografia e gli importanti risultati dei suoi lunghi studi in due libri: Chemical Theory of
Longevity (La teoria chimica della longevità), pubblicato nel 1896, e Diet for Health (La
dieta per la salute), pubblicato nel 1898.
Nel 1907, un gruppo di suoi seguaci fondò un’associazione chiamata Shoku-Yo-Kai1 .
Ishizuka era un medico militare dei più alti ranghi dell’esercito e i fondatori di questa
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Shoku-Yo-Kai: è un’associazione che fu fondata da parecchi discepoli di Sagen Ishizuka nel 1907 a
Tokyo, in Giappone. Sagen Ishizuka fu il presidente di questa organizzazione. Morı̀ il 17 ottobre 1909.
Dopo la sua morte, l’organizzazione fu guidata da suo genero Takao Okabe. Il suo scopo era quello di
indirizzare il pubblico all’insegnamento di Sagen Ishizuka, che può essere riassunto in 5 principi basilari:
a) gli alimenti sono il fondamento della vita, del carattere, della costituzione, della salute o malattia
dell’uomo;
b) essi devono essere equilibrati nei loro contenuti di potassio e sodio;
c) i cereali sono il cibo principale per l’umanità;
d) si dovrebbero mangiare soltanto cibi integrali e non raffinati;
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associazione erano nobili, uomini d’affari di successo, rappresentanti del governo, alti
funzionari ecc.
In quegli anni il Giappone era influenzato profondamente dalla cultura europea e dalla
scienza occidentale. Contrastando ed opponendosi quindi a questa tendenza, Ishizuka
criticò l’adozione della medicina moderna e le teorie dietetiche occidentali e raccomandò
la dieta tradizionale cinese, costituita in gran parte di alimenti integrali, non raffinati, con
pochi latticini e pochi cibi di origine animale.
Egli curò molti pazienti incoraggiandoli a nutrirsi con una dieta tradizionale ba-
sata su riso integrale e su una grande varietà di verdure e di alghe. Siccome questo
metodo era l’unico veramente efficace a quel tempo, molti pazienti visitarono la sua cli-
nica; furono cosı̀ numerosi che egli dovette limitare la sua pratica medica a 100 persone
al giorno. Gli furono inviate anche richieste di spiegazioni e di cura per lettera; molte gli
arrivarono lo stesso, anche se indirizzate semplicemente al “dottore vegetariano di Tokio”
o al “dottore delle piante medicinali di Tokio” o “all’antico dottore per eccellenza”.
La sua tecnica di guarigione era basata sul riconoscimento e l’adozione di principi
importantissimi:
5. il cibo dovrebbe crescere nella zona in cui si abita e dovrebbe essere consumato
nella stagione in corso.
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cui dedicò tutto se stesso, e approfondı̀ particolarmente lo studio della filosofia yin e yang
piuttosto che la cura diretta dell’ammalato.
Fino alla sua morte, avvenuta all’età di 74 anni, Ohsawa viaggiò moltissimo, ten-
ne conferenze e scrisse articoli e libri sulla filosofia macrobiotica e le sue applicazioni
pratiche.
George Ohsawa citò per la prima volta il termine macrobiotica nella sua traduzione
in giapponese del libro di Alexis Carrel Man, the Unkown (L’uomo questo sconosciuto).
Questo termine non comparve nel testo principale, ma nella post-fazione. Il termine ma-
crobiotica fu da lui usato per la prima volta nel 1959, quando scrisse in inglese il libro
Zen Macrobiotics (Macrobiotica Zen), che fu pubblicato dal Centro Nippon Ignoramus
(Nippon C.I) nel 19602 . In greco macro significa grande e biotica significa ciò che con-
cerne la vita; quindi macrobiotica significa una visione grandiosa della vita o la vita
in grande. Questo ci suggerisce di ampliare le nostre vedute ristrette, limitate e piccole
del mondo, cosicché possiamo percepire l’unità nascosta della natura.
La parola macrobiotica fu usata originariamente in letteratura dallo studente Christofer
Wilhelm Von Hufeland nel libro Das Makrobiotik (1796). George Ohsawa incontrò un
discendente di Hufeland in Germania nel 1958. Dopo la morte di Ohsawa, i suoi discepoli
continuarono ad insegnare la macrobiotica in Giappone, in Europa, nel Nord-America e
nel Sud-America. Oggi essa viene praticata in tutto il mondo, inclusi i paesi dell’Est
europeo.
Durante la sua vita, Ohsawa scrisse più di 300 libri e opuscoli in giapponese, francese,
inglese e tedesco. Pubblicò anche una rivista mensile3 per più di 40 anni e oggi più di 30
dei suoi libri sono stati tradotti in inglese, tedesco, francese, italiano, spagnolo, svedese,
fiammingo, portoghese e vietnamita.
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Nippon C.I.: C.I. è l’abbreviazione di Le centre Ignoramus, che significa Casa degli Ignoranti. Oh-
sawa chiamò la sua scuola La casa degli Ignoranti, perché se si conosce tutto, non c’è bisogno di rimanervi
a studiare e a imparare. Il Nippon Center fu stabilito a Kanagawa Pref., un sobborgo di Tokyo, nel 1948, tre
anni dopo la fine della II Guerra Mondiale. Dopo la guerra, Ohsawa cambiò la direzione del suo insegna-
mento. In altre parole cominciò ad insegnare la filosofia su cui si basa la medicina orientale e il principio
yin e yang come fondamenti di un mondo di pace e di salute. I suoi studenti non erano malati, ma erano
giovani interessati alla filosofia, alla salute e ai problemi sociali in generale. Egli insegnò a molti giap-
ponesi nel Nippon C.I. o M.I. (Casa degli ignoranti) e molti di essi andarono all’estero e aprirono i primi
centri di macrobiotica in Europa, negli Stati Uniti e in Brasile.
Michio Kushi fu il primo di questi studenti che lasciò il Giappone e questa scuola.
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Macrobiotics Today: quando George Ohsawa tenne i primi seminari sulla macrobiotica a New York, nel
gennaio del 1960, Herman Aihara pubblicò la prima rivista di macrobiotica in lingua inglese, interamente
redatta da George Ohsawa e intitolata Macrobiotics News. Nel 1961, gli Aihara e dodici altre famiglie che
praticavano la macrobiotica, traslocarono a Chico in California. La rivista proseguı̀ le sue pubblicazioni,
grazie a un gruppo di macrobiotici, con il nome di Yin e Yang, poi di Spiral (La spirale). La Fondazione
Ohsawa si stabilı̀ a Los Angeles nel 1965 e sotto la direzione di Lou Oles pubblicò una rivista chiamata The
Macrobiotic (La Macrobiotica).
Herman Aihara fu eletto presidente della Fondazione e continuò a pubblicare la rivista dopo la morte di
Lou Oles, nel 1967. Egli lasciò la Fondazione Ohsawa e organizzò la George Ohsawa Foundation a San
Francisco, nel 1971, dove continuò a pubblicare The Macrobiotics News, che più tardi cambiò in G.O.M.F.
News. Nell’aprile del 1984, G.O.M.F. News cambiò il titolo in Macrobiotics Today, con nuovi membri nel
comitato e nuove idee. Macrobiotics Today è una rivista mensile disponibile; potete riceverla scrivendo a:
P.O. Box, Oroville, CA 959665.
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In America migliaia di persone, nelle maggiori città, applicano i principi della ma-
crobiotica nella loro vita quotidiana. Il numero di persone che praticano questo modo di
vivere sta crescendo in tutto il paese e in tutto il mondo. Migliaia di negozi di alimenti
naturali e integrali negli Stati Uniti vendono attualmente derrate alimentari fondamentali
usate in macrobiotica, come prodotti e cereali cresciuti in maniera organica, biologica,
alghe e condimenti speciali.
Un numero crescente di libri e articoli e pubblicazioni varie è disponibile sul mercato.
Molti centri macrobiotici degli Stati Uniti sono chiamati Centri Est-Ovest; essi abitual-
mente offrono conferenze sulla teoria macrobiotica e lezioni di cucina e sono disponibili e
pronti a dare una mano a coloro cui la dieta macrobiotica può sembrare strana e la maniera
di vivere secondo i suoi principi troppo idealistici.
Un segno positivo è rappresentato dal fatto che alcuni medici raccomandino la dieta
macrobiotica ai loro pazienti. Fin dalla pubblicazione del libro del dott. Anthony Sattilaro,
Recalled by Life (Richiamato in vita), molti hanno adottato questo metodo naturale di
guarigione, che consiste semplicemente nel procurarsi gli alimenti adatti, permettendo al
corpo di guarire da solo. Molti hanno ottenuto buoni risultati.
La macrobiotica non è tuttavia una dieta per persone ammalate o per curare le malattie,
né una nuova moda passeggera. È una maniera particolare di vivere, basata sulla cono-
scenza del ritmo, del flusso e riflusso della natura. Le sue radici possono essere ricercate
nelle civiltà passate, risalendo nei secoli fino all’inizio della tradizione umana. Sebbene
questo studio richieda molte ricerche e grandissimi adattamenti personali e cambiamenti
di vita e abitudini, la macrobiotica è un modo di vivere pratico per andare incontro alla
felicità.
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Capitolo 2
La salute vera, la settima condizione
Nel 1941, l’anno in cui il Giappone entrò nella II Guerra Mondiale, George Ohsawa
scrisse il libro intitolato Standing at the Health Front (Sul fronte della salute), in cui
metteva a confronto le condizioni di salute di Americani, Tedeschi, Giapponesi e
Inglesi. Questo libro era praticamente un avvertimento al governo militare giapponese: i
Giapponesi sarebbero stati sconfitti a causa della loro salute cagionevole, se non avessero
smesso l’uso crescente della dieta moderna e non fossero ritornati ad un modo di nutrirsi
più tradizionale.
Nel suo libro predisse inoltre che i capi militari giapponesi sarebbero stati accusati
di essere criminali di guerra e sarebbero stati sconfitti. Anche se si comportò come tale,
Ohsawa non era un profeta; aveva semplicemente dedicato molto tempo a dimostrare agli
uomini della sua epoca come migliorare la salute e quindi la loro vita, usando i principi
fondamentali della macrobiotica. Lavorò ad una definizione della salute, mentre era al
Shoku-Yo-Kai (l’associazione macrobiotica, di cui ho già parlato prima).
Nell’appendice del libro appena citato, elencò le 6 condizioni fondamentali della
vera salute.
Condizioni fisiche :
1) Non essere mai stanco, non prendere mai un raffreddore. Essere sempre pronti
a lavorare;
2) Buon appetito. Essere felici degli alimenti più semplici;
3) Un sonno tranquillo e profondo. Addormentarsi in tre minuti dopo essersi
coricati e svegliarsi dopo 4 o 5 ore riposati. Non fare sogni o movimenti
bruschi e non riposanti, durante il sonno;
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Condizioni psicologiche :
4) Avere una buona memoria, non dimenticare mai niente. Capacità di memoriz-
zare fino a 5.000 parole;
5) Essere felici dalla mattina alla sera e apprezzare ogni cosa;
6) Vivere con uno spirito senza ego e senza egoismi. Dedicare la propria vita
alla verità e alla felicità degli altri.
Quattro delle sei condizioni di salute di Ohsawa rimasero le stesse con il passare degli
anni. Tuttavia egli cambiò le condizioni numero 5 e 6 in maniera drastica quando andò in
America e pubblicò Zen Macrobiotics nel 1960. La condizione n.5 diventò:
Ohsawa stesso aveva tutti i requisiti per la realizzazione di questa condizione. Le sue
reazioni erano estremamente veloci e vivaci e le sue risposte e valutazioni di eventi o
opinioni erano molto pronte e profonde. Tuttavia egli non era soddisfatto di questa 6a
condizione e vi aggiunse un altro elemento:
Nel 1962 aggiunse ancora un’altra condizione citata in alcune lettere inviate agli
studenti del Centro Nippon Ignoramus a Tokio.
Quanto segue è una traduzione estratta da quelle lettere, in cui parla della 7a condizio-
ne:
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≪Come sono stato lento come filosofo! Sono dovuto arrivare a 70 anni per trovare la
settima condizione, e come sono sciocco e meschino. Questa settima condizione mi è
stata ispirata da un incidente capitato a uno dei miei studenti. Si trattava di uno dei
miei studenti più anziani, che aveva frequentato i miei seminari per più di 20 anni.
Un giorno, ad un nostro incontro, mi disse: “I miei figli le hanno mentito, perché
hanno paura di essere rimproverati”. Rimasi cosı̀ sorpreso, sentendo queste parole, che
non riuscii a rispondergli. Che mentalità aveva: se i suoi figli mi mentivano, avrebbe
dovuto parlar loro, ma non si era preso nessuna responsabilità nei loro riguardi e proprio
a causa di questo suo atteggiamento (non si era mai rivelato veramente equilibrato) non
aveva raggiunto l’equilibrio, sebbene avesse seguito per 30 anni o più la macrobiotica.
Aveva mancato alla 7a condizione di salute. La settima condizione di salute è di gran
lunga la più importante in confronto alle altre 6 condizioni. Infatti tutte le altre sono
incluse nella 7a .
La 7a condizione è: la giustizia o la Giustizia Assoluta. Che cos’è la Giustizia?
Vivere in maniera giusta?
Secondo l’Enciclopedia Britannica non esiste la giustizia in senso assoluto. Esiste la
giustizia relativa, come la giustizia morale e quella legale.
Secondo la mia definizione la giustizia è semplicemente un altro nome per definire
l’Ordine dell’Universo. Chi vive secondo quest’ordine acquisisce la giustizia assoluta
o la giustizia con la G maiuscola.
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Esistono molti concetti, che non si possono definire facilmente; la giustizia è uno di
questi. La libertà, la felicità, la vita, la pace, l’eternità, la salute, l’armonia, l’integrità,
la bellezza e la verità sono concetti che nessuno ha mai spiegato in maniera adeguata.
Tutti li vogliono acquisire, ma invece abitualmente si ritrovano ad aggrapparsi ai loro
contrari come tristezza, morte, malattia, liti, guerre, bugie, collera, ira, odio, cattiveria:
tuttavia molti ne hanno abbastanza di queste cose che li rendono infelici e schiavi. In
questo mondo esistono realtà visibili e tangibili e altre invisibili e intangibili. Alcuni
pensano allora che le realtà intangibili non esistano. Democrito, Aristotele, Descartes,
Locke, Darwin ecc. appartengono a questo gruppo e sono chiamati materialisti. Esistono
altri filosofi che affermano l’esistenza delle realtà intangibili e invisibili: Cristo, Lao Tzu,
Chan Tze, Buddha e Nagarjuna appartengono a questo secondo gruppo.
Queste due diverse maniere di pensare sono state in contrapposizione per più di 2000
anni. Adesso, nel XX° secolo, alcuni materialisti, soprattutto fisici, stanno incomincian-
do a rendersi conto che le cose visibili sono prodotte dal mondo invisibile. Tuttavia, la
maggioranza di essi crede ancora che soltanto ciò che i loro sensi registrano sia realtà.
La teoria macrobiotica combina questi due gruppi di concetti. Il mondo che vediamo
e sentiamo è il mondo visibile, governato dall’antagonismo di yin e yang e dalla loro
complementarità, che è scaturita dal mondo invisibile.
In altre parole, il mondo visibile e materiale è la parte più densa e il mondo invisibile
e spirituale è la parte più espansa dell’universo infinito.
La legge dominante del mondo che ci circonda è l’Ordine dell’Universo, che si può
chiamare anche Giustizia. Nella nostra esistenza dobbiamo renderci conto che vivere
secondo Giustizia è la condizione più importante per essere sani e felici.
Lao Tzu affermò che, quando la Giustizia viene dimenticata, la morale, l’imposi-
zione delle leggi e la medicina diventano importanti.
Molti altri filosofi hanno sottolineato questo concetto. Infatti se gli uomini seguono
l’Ordine dell’Universo non c’è nessun bisogno di imporre dei limiti sotto forma di leggi
e regole, poiché le situazioni che lo richiedono non si presentano. Per questo, includono
la giustizia nella 7a condizione di salute.
Ho cercato di guarire molti ammalati nei miei 50 anni di insegnamento della macro-
biotica e ho capito che, se si è guariti da una malattia più o meno grave, si fa entrare più
facilmente nella propria vita la giustizia della natura e si cerca di osservarla sempre. Chi
non capisce e si rifiuta di provare a curarsi naturalmente, non guarirà mai.
La vita è un miracolo, il più grande miracolo possibile e immaginabile. Il fatto che
viviamo è la prova che possediamo l’abilità e la capacità di estrinsecare questo potere
magico di dare la vita o ridare la vita insito in noi ristabilendo l’equilibrio perduto.
Gli uomini cercano sempre i poteri magici, trascurando il fatto di averli già. Se si
ammette questa realtà, questo potere guaritore insito nell’uomo e lo si esercita, si pos-
sono curare e guarire gli ammalati. Colui che vive secondo “lo spirito dei miracoli”, ha
realizzato la settima condizione di salute. Compiere dei miracoli è l’attualizzazione della
giustizia in questo mondo visibile. La cura e la guarigione della malattia, il miglioramento
dell’ammalato, sono una piccola parte di questo miracolo.
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In conclusione, chi ha messo la giustizia nei suoi pensieri e nelle sue azioni ha realiz-
zato la 7a condizione di salute. Una tale persona avrà questo tipo di mentalità:
1. non è mai arrabbiata, apprezza ogni cosa, persino le più grandi difficoltà e infelicità;
5. dorme profondamente, senza fare sogni; quattro o cinque ore sono sufficienti;
Quelle sopra citate sono le 6 condizioni di salute che ho ricercato, trovato e insegnato
per 30 anni; adesso ho aggiunto la 7a . Ho una fede cieca nella giustizia, nell’ordine
dell’Universo. Chi raggiunge questa 7a condizione avrà la seguente mentalità
✼ è puntuale e preciso;
✼ vuole vivere per trovare il valore eterno e più elevato della vita;
✼ è l’uomo più felice del mondo quando ritrova l’ordine dell’universo, nella vita di ogni
giorno e nelle cose più piccole e insignificanti;
✼ non passa la sua vita a risparmiare denaro, ma soltanto a fare ciò che egli vuole
veramente;
✼ trascorre la sua intera vita trasmettendo ad altri il miracolo della vita, l’Ordine dell’U-
niverso ≫.
Ohsawa non ottenne subito il suo sapere, le sue conoscenze, ma gli furono ri-
velate gradualmente per il suo insistente porsi domande e inseguire la salute e la
felicità e per il suo continuo sforzarsi ad acquisire una capacità di giudizio sempre
più elevata. La sua capacità di giudizio si ampliava con il tempo perché apprendeva
umilmente, accettando i suoi stessi errori e la critica degli altri. Non ci può essere
apprendimento, se non lo si desidera e se non si è aperti e pronti a cambiare.
Adesso Ohsawa non vive più, se n’è andato in silenzio.
Tocca a noi ora imparare dai suoi insegnamenti e, allo stesso modo, raggiungere un
più alto livello di discernimento personale.
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Capitolo 3
I principi della dieta macrobiotica
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distribuendo false chiavi chiamate leggi. In sette parti che sono 7 grandi principi o leggi,
vi mostrerò il modello della chiave per aprire il regno dei cieli, di cui parlò Gesù≫.
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ovvi. La legge degli opposti è un principio che va capito bene, altrimenti ci troveremo in
suo potere.
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3.1.5
≪ Tutti gli antagonismi sono complementari≫
Questo principio comprende un inizio e una fine, un diritto e un rovescio, la giustizia e
l’ingiustizia, la libertà e la schiavitù, la felicità e l’infelicità, l’amore e l’odio, l’espansione
e la concentrazione.
Questi opposti, che possono sembrare soltanto antagonisti, sono anche complementari
nel senso che un partner, nella coppia, conta sull’altro per esistere. Senza il giorno non
può esistere la notte e soltanto dopo aver sperimentato la malattia si può apprezzare
come sia meraviglioso essere sani.
3.1.6
≪ Tutti gli antagonismi si possono classificare in due categorie: yin e yang≫
Tutti i fenomeni hanno due estremi di espressione. Il calore è espresso dal caldo e dal
freddo, la felicità dalla gioia e dal dolore, la sessualità dal maschile e dal femminile. Per
definizione, gli estremi di qualsiasi fenomeno sono chiamati yin e yang e sono assegnati
a queste due categorie, secondo la loro natura.
3.1.7
≪Yin e Yang sono le due braccia dell’Infinito-dell’Assoluta Unità, di Dio o
della Pura Espansione Infinita≫
L’universo stesso è infinito, assoluta ed eterna, illimitata unità, al di là dei nostri sensi.
Parte di questa Infinità, cioè una piccola porzione di essa, che i nostri sensi registrano
e con cui sono abituati a fare esperienza, è il mondo relativo in cui viviamo, che è più
solido, limitato e mutevole del mondo assoluto.
Il nostro mondo fisico, materiale ha sempre due lati o aspetti, il diritto e il rovescio,
l’inizio e la fine. Si manifesta attraverso la relatività degli opposti. Questi due aspetti
sono antagonisti e allo stesso tempo complementari; in Oriente sono chiamati yin e yang.
Essi sono semplicemente le due facce della stessa medaglia chiamata Unità. L’Unità si
divide dunque in questi due poli, creando la dualità yin e yang. L’interazione di queste
due forze crea quindi vibrazioni o energia ed è l’inizio della manifestazione fisica. Queste
energie, cozzando l’una contro l’altra, venendo a stretto contatto, diventano più dense e
producono particelle preatomiche e subatomiche. I preatomi, come i protoni, i neutroni
e gli elettroni si scambiano, quindi si aggregano in diverse combinazioni per diventare
materia organica e vegetali. I vegetali vengono ingeriti dagli animali e si assimilano ad
essi; questi evolvono dal più primitivo al più elevato di tutti: l’uomo.
Questa evoluzione naturale è molto ordinata. Ogni cambiamento segue l’ordine al-
ternativo di yin e yang. Per esempio, i poli (yin) = energia (yang) = preatomo (yin) =
atomi (yang) = vegetali (yin) = mondo animale (yang).
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Il mondo yin spirituale segue il mondo yang animale. I concetti, la memoria, il giudi-
zio, la giustizia, la libertà, l’amore, la felicità, la coscienza sono tutte espressioni dell’In-
finito o Unità, nella loro forma pura, essi non hanno un posto in questo mondo relativo,
non hanno un rovescio. Tutte le sostanze e tutta la materia nel mondo relativo sono mani-
festazione e perciò parte del Mondo Infinito-Unità o Dio. L’Unità, l’Uno, diventa duale e
si creano gli opposti. Questi producono il mondo fisico relativo che consiste unicamente
di opposti – inizio e fine, davanti e dietro – che causano lotte e movimenti con la loro
interazione.
Questi due antagonismi creano il cambiamento. Dobbiamo ricordare tuttavia che essi
sono originariamente un unico aspetto dell’Uno e sono l’espressione polare di questo
fenomeno. Le lotte, il movimento, il cambiamento, hanno tutti il seme dell’equilibrio e
dell’armonia in sè. L’antagonismo tra yin e yang crea il cielo e la terra, il giorno e la notte,
la luce e l’oscurità, la velocità e la lentezza, il caldo e il freddo, il forte e il debole e cosı̀
via. Poiché partecipano della stessa origine, esiste un’attrazione tra i poli di ogni coppia.
Questi opposti allora si attraggono l’un l’altro e si cambiano in proporzioni disuguali per
formare un terzo elemento che a sua volta crea il suo opposto, il quarto. Quindi il terzo e il
quarto si combinano per creare il quinto e il quinto crea il sesto e ancora il quinto e il sesto
si combinano per creare il settimo e cosı̀ via, creando la spirale aperta della creazione. In
Oriente tutto è classificato secondo la sua natura di yin e yang.
Questo concetto è il fondamento della dieta macrobiotica e della filosofia su cui essa
si basa e, quando viene capito a fondo, la macrobiotica diventa semplice e comune, o
pratica. Tuttavia non basta conoscerlo bisogna interiorizzarlo, in quanto, senza la com-
prensione e l’applicazione di questo concetto fondamentale, la macrobiotica è difficile da
comprendere e vivere.
Il prossimo capitolo sarà perciò dedicato alla spiegazione del principio yin-yang.
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Capitolo 4
Il principio YIN-YANG, acido-alcalino
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Guida completa alla dieta macrobiotica 23
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yang. Il viola ci dà un senso di freschezza e serenità e lo chiamiamo yin, yin e yang sono
i termini di paragone da considerare. Il blu è yin se è paragonato al verde, perché è più
vicino del verde al viola. È yang se è paragonato al viola, perché è più vicino del viola al
rosso. Il mondo vegetale è rappresentato dal verde per la nostra percezione della clorofilla
e il mondo animale dal rosso per il colore dell’emoglobina del sangue. Considerando lo
schema dei colori sopra menzionato, il mondo animale è yang e il mondo vegetale più
yin.
Lo spettro fisiologico umano va normalmente dal rosso al giallo. Quindi l’uomo,
essendo un animale, è yang; questaè la ragione principale per cui siamo attratti fortemente
da yin sotto qualsiasi forma si presenti, specialmente quando ci nutriamo di alimenti yang.
Yang attrae yin, non diversamente dall’attrazione tra i poli opposti di una calamita.
È importante ricordare che yin e yang sono termini privi di significato; soltanto quando
sono usati per paragonare una cosa ad un’altra, o quando si parla di opposti come il caldo e
il freddo, hanno un valore ben preciso. La frutta per esempio non è yin per definizione,
viene considerata yin soltanto quando viene paragonata a qualcosa di più yang come
la carne di manzo.
— crescono velocemente
— si cucinano in fretta
— nutrendosi di cibi yin il corpo diventa più freddo, più docile, più lento, più tenero,
dolce e ha bisogno di più tempo per dormire.
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— crescono lentamente
— sono piccoli
— sono corti
— nutrendosi di alimenti yang il corpo diventa più caldo, più forte, di temperamento più
rude, di movimenti più veloci e ha meno bisogno di dormire
Le caratteristiche yin e yang dei cibi sono influenzate dalla loro origine, dalla specie
di appartenenza e dal metodo di crescita e di cottura, dal modo di immagazzinamento
e conservazione e da altri fattori che agiscono sui cibi stessi. Se prendete due carote
qualsiasi, persino cresciute nello stesso luogo, una sarà più yin e l’altra più yang, perché
sono influenzate esattamente allo stesso modo da tutti i fattori che agiscono su di esse.
I prodotti caseari sono difficili da raggruppare secondo una classificazione yin o yang.
Alcuni di essi come il latte di capra, i formaggi caprini e il formaggio Roquefort sono
molto yang, mentre altri come lo yogurt, la crema, la panna, i gelati, sono molto yin.
Il latte di mucca, la maggior parte dei formaggi, il burro, si collocano tra i due estremi. I
prodotti caseari non sono raccomandabili per un uso regolare in macrobiotica, come sarà
spiegato nel capitolo XI dedicato al “Latte e ai suoi derivati”. Le bevande alcooliche sono
molto yin. Alcuni alcoolici fermentati naturalmente, come la birra, sono yin tanto quanto
la frutta. L’alcool a questo proposito ha un effetto più veloce sul corpo dello zucchero, ma
il suo effetto dura per circa 1 o 2 giorni in molti casi, mentre lo zucchero lascia strascichi
per almeno una settimana.
La tabella n.1 è una buona approssimazione dello spettro yin-yang degli alimenti e
dovrebbe essere ritagliata o fotocopiata o riprodotta in qualche modo per essere usata
come guida generale.
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Yin
Frutta Bevande Bevande alcooliche Prodotti caseari
Tropicale Bevande zuccherate Vodka Gelati
Limoni Succhi di frutta Vino Yogurt
Pesche Caffè Whisky Burro
Pere Tè (con coloranti) Sakè Latte
Arance Acqua minerale Birra Latte di capra
Anguria Acqua minerale gasata Formaggi dolci
Mele Acqua di pozzo e molli
Fragole Kokkoh Formaggi stagionati
Tè bancha
Verdure di mare Tè mu
Nori Yannoh
Hijiki Ginseng
Wakame Verdure
Kombu Patate
Melanzane
Pomodori
Shiitake (funghi) Cereali
Noci e semi
Patate taro Granturco
Frutta secca
Cetrioli Avena
Anacardo
Patate dolci Orzo
Noccioline americane
Spinaci Segale
Mandorle
Asparagi Frumento
Castagne
Sedano Riso
Semi di arancia e di agrumi
Cavolo Miglio
Semi di zucca
Zucca Grano saraceno
Semi di girasole
Cipolle
Semi di sesamo
Aglio
Rape
Legumi
Daikon
Soia
Radice di loto
Piselli
Bardana
Fagiolini
Carote
Fagioli borlotti
Jinenjo
Fagioli olandesi
Fagioli neri giapponesi Condimenti
Fagioli Kidney Cibi animali Gomashio
Azuki Crostacei Tamari
Ceci Pesce a carne bianca Salsa di soia
Pesce a carne rossa Miso
carne bovina e ovina Sale
pollame
uova
Come sopra menzionato, abitualmente questi segni di squilibrio non sono sperimentati
subito, tuttavia gli alimenti fortemente yin – come le droghe, i medicinali, lo zucchero e le
spezie – e gli alimenti troppo yang – come le carni rosse, il sale o i condimenti salati – pos-
sono far sentire i loro effetti abbastanza in fretta. Se seguite la dieta macrobiotica per un
po’ di tempo, il sangue si purificherà e deviazioni relativamente piccole dell’equilibrio
yin-yang potranno dar origine a lievi sintomi di squilibrio. Il vostro corpo diventerà
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Guida completa alla dieta macrobiotica 27
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sempre più sensibile all’equilibrio. Tuttavia se i reni, il fegato o il sistema nervoso non
sono abbastanza forti e preparati a dover affrontare cibi nuovi, d’urto, potranno sorgere
altri sintomi che non peggioreranno, se si è sani, a meno che si continuino a prendere
questi alimenti per più di una settimana.
La maniera più facile per equilibrare l’alimentazione è di mangiare il 50% o 60%
di cereali integrali ad ogni pasto. La percentuale di sodio e di potassio contenuta nei
cibi determina in grande misura la loro qualità yin o yang. La percentuale presente nei
cereali integrali è vicina a quella presente nel sangue umano.
Se vi nutrite del 50% o 60% di cereali integrali, il vostro sangue manterrà un buon
equilibrio di minerali, importante per il corretto funzionamento del sistema nervoso, che,
a sua volta, controlla l’equilibrio delle secrezioni ormonali delle varie ghiandole.
Inoltre, si dovrebbero mangiare le verdure coltivate localmente e nella stagione in
corso, per quanto possibile. Esse ci consentono l’equilibrio con l’ambiente circostan-
te e con la stagione dell’anno in cui ci si trova, dato che entrambi i fattori (ambiente e
tempo) favoriscono speciali risposte e sollecitazioni da parte del nostro organismo.
Per vivere “qui e ora” gli alimenti devono essere coltivati qui e ora. Tuttavia nei
paesi tecnologicamente avanzati è molto difficile farlo. Una ragione per cui questi paesi
presentano tante malattie degenerative sta nel fatto che gli alimenti freschi hanno
un ordine biologico o stagionale proprio, che non sempre viene rispettato. L’idea di
nutrirsi con cibi locali e tipici della stagione in corso è basata sul concetto che la natura
fornisce ciò di cui abbiamo bisogno nel momento giusto e nel luogo in cui viviamo.
Gli Eschimesi hanno bisogno della carne per mantenersi caldi, perchè dove vivono
crescono pochissime piante. Ai tropici, la frutta è importante per dare frescura alle perso-
ne ed è abbondante. Se un Eschimese si cibasse di frutti tropicali, o un abitante delle Isole
del Sud di carne di manzo, entrambi diventerebbero squilibrati e si ammalerebbero molto
in fretta.
Succede lo stesso se un abitante del New England mangia banane: le persone
malate possono assumere, dopo essere state yangizzate in maniera giusta nella pre-
parazione, persino le melanzane, i pomodori e le patate, che sono tutte verdure estre-
mamente yin e quindi non raccomandabili per un uso regolare, sebbene gli ammalati,
in linea di massima, dovrebbero evitarle.
È importante evitare qualsiasi alimento a cui siano stati aggiunti coloranti, conservanti
e sostanze chimiche o che sia troppo raffinato. Tutti questi prodotti sono estremamente
yin e non si possono equilibrare in maniera giusta nella dieta.
Il cibo è di qualità superiore, quando viene coltivato in maniera organica, senza l’uso
di fertilizzanti chimici e di pesticidi.
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I Alimenti yin con reazioni alcaline: miele, caffè, tè di erbe, spezie, frutta, semi e
verdure, alcuni legumi.
III Alimenti yang con reazioni alcaline: tè bancha, le radici di loto, le radici di bardana,
il sale di sesamo, la salsa di soya, il miso, l’umeboshi, il sale.
IV Alimenti yang con reazioni acide: i cereali, il pesce, il formaggio, il pollo, la carne
di maiale, la carne di manzo, le uova.
I liquidi del nostro corpo – il sangue, i liquidi intercellulari e cellulari – devono rima-
nere in condizione leggermente alcalina per permetterci di restare in buona salute. Cosı̀
quando prendiamo alimenti che hanno reazioni acide, come i cibi di origine animale, è
importante riequilibrarli con alimenti che hanno reazioni alcaline.
Allo stesso tempo, dobbiamo a poco a poco renderci conto dell’equilibrio di yin e
yang; per esempio, il pesce giapponese (yang, acido) è servito tradizionalmente con la
radice grattugiata di daikon (ravanello) o con lo zenzero (yin, alcalino).
I cibi appartenenti alla categoria I si equilibrano bene con i cibi della categoria
IV e i cibi della categoria II completano i cibi della categoria III. Si dovrebbe tenere
presente che i cibi estremamente yin-acidi, come le droghe psichedeliche, le medicine,
lo zucchero, sono troppo yin e troppo acidi per essere equilibrati con qualsiasi cibo o
condimento alcalino.
Il diagramma che segue mostra una dieta macrobiotica di base, ben equilibrata tra yin
e yang, tra cibi con reazioni acide e alcaline.
Tuttavia queste percentuali dovrebbero essere corrette secondo la stagione, il cli-
ma, l’attività e la costituzione personali. In caso di malattia sarà pure necessario evitare
alcuni cibi.
I sofferenti di cancro dovrebbero consumare i legumi due volte al mese e soltanto
azuki.
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Capitolo 5
Come incominciare
la dieta macrobiotica
Qui di seguito trovate i miei suggerimenti per incominciare a nutrirvi secondo i principi
della macrobiotica.
5.1 1° Gradino
È importante nutrirsi di alimenti coltivati localmente e nella stagione in corso; si elimina
cosı̀ il bisogno dei cibi trattati o importati, come gli alimenti surgelati e inscatolati e la
frutta tropicale. Soltanto negli ultimi quarantacinque anni i trasporti per via mare e la
manipolazione degli alimenti da parte delle grandi industrie hanno permesso all’uomo di
potersi cibare di alimenti provenienti da luoghi lontani dalla località in cui abita e fuori
stagione.
In un clima freddo, yin, si devono mangiare dei cibi più yang che crescono in
modo naturale in quelle regioni, se si vuol rimanere equilibrati e sani; in un clima
yang, caldo, è vero il contrario. L’uomo si è evoluto e i suoi organi si sono sviluppati
nutrendosi in questo modo.
I cibi adatti all’uomo si accordano alla legge naturale, perché, come tutti gli esseri
viventi, l’uomo è un prodotto della natura, una creatura biologica. Dobbiamo osservare le
leggi biologiche ed ecologiche; esse ci informano che il suolo produce verdure e gramina-
cee utili nella stagione adatta. Gli animali a loro volta si nutrono di questi cibi stagionali
per vivere; i cereali sono, per loro natura, un cibo adatto ad essere immagazzinato e
perciò costituiscono un appropriato e fondamentale alimento durante tutto l’anno.
Gli antichi Cinesi credevano, come altri popoli appartenenti a culture tradizionali, che
il suolo e il corpo siano inseparabili. Il primo punto importante, e cioè che il cibo sia
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Guida completa alla dieta macrobiotica 31
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coltivato localmente e durante la stagione in corso, deriva da questa relazione stretta tra
l’uomo e l’ambiente in cui vive.
Nella maggior parte dei casi sappiamo che i cibi tradizionali di una particolare località
si addicono ottimamente alle persone che abitano in quel posto, poiché essi sono stati
provati da migliaia e migliaia di persone, fin dai tempi più antichi. La dieta di una località
è veramente il prodotto di una lenta coevoluzione con l’uomo. In ogni caso i cereali
integrali sono il cibo primario o il prodotto alimentare principale di un modo di
nutrirsi integrale e macrobiotico e si possono usare persino quando provengono da
altri paesi, se non sono trattati chimicamente. Si possono coltivare senza difficoltà
nella maggior parte delle zone temperate, grazie alla loro forte adattabilità alle condizioni
del suolo e ai cambiamenti climatici.
I cibi secondari sono le verdure, locali e stagionali di terra e di mare (le alghe). Ci si
può nutrire di verdure marine come le alghe anche a centinaia di chilometri di distanza
dall’oceano, poiché esso è molto simile al nostro ambiente interno.
Portiamo un “oceano” dentro i nostri corpi sotto forma di liquidi corporei, che
assomigliano molto all’acqua del mare. Le verdure marine quindi sono sempre i
nostri alimenti locali, anche se abitiamo lontano dalla costa più vicina.
La composizione dell’oceano varia poco da un posto all’altro e non dipende molto
dalla posizione, dalla stagione o dal tempo. Per questa ragione non è cosı̀ importante
che le alghe provengano dall’oceano o dal mare più vicino e, come i cereali, si possono
gustare tutto l’anno.
Tuttavia la temperatura dell’oceano varia e le alghe cresciute nelle acque fredde
sono naturalmente più yang di quelle cresciute nelle acque calde, anche se sono della
stessa specie e varietà.
5.2 2° Gradino
Il secondo gradino consiste nel rendersi conto che i cibi integrali sono economici e alta-
mente energetici. Bisogna cercare i cibi integrali nelle cooperative e nei centri che sono
sorti in molte città, nei negozi ben riforniti di cereali, di prodotti organici e di ogni altro
alimento di questo genere.
Quali sono i cibi integrali? Quelli che non sono stati trattati con prodotti chimici
di sintesi, non sono stati raffinati o estratti con processi chimici, non hanno subito
nessuna modificazione con coloranti, conservanti, ecc.
Secondo questa definizione, la farina bianca, il pane bianco, lo zucchero, la carne o la
bistecca di manzo provenienti da animali allevati con mangimi chimici e i prodotti derivati
dal latte (panna, formaggi, burro, ecc.) non sono prodotti integrali. I carnivori mangiano
l’intera carcassa delle loro prede, incluse le parti che danno una reazione alcalina e non
solo i tessuti muscolari che danno una reazione acida. Questo comportamento li rende
sani ed equilibrati.
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Tutti i cereali integrali sono cibi integri, interi e non dovrebbero di conseguenza essere
raffinati o sottoposti a processi chimici.
Dovreste nutritivi anche delle foglie commestibili, degli steli e delle radici delle
verdure. Un alimento integrale contiene tutti i fattori nutritivi vitamine, minerali, fi-
bre che sono necessari per digerirlo e assimilarlo. Le nostre nonne avevano ragione nel
dimostrarsi perplesse a proposito dello sbuccia patate che toglieva alle patate le bucce,
privandole di alcuni elementi nutritivi.
Nutrendoci di cibi integrali, siamo in grado di mantenere l’omeostasi interna o equi-
librio e un adeguato rifornimento nutritivo nel nostro sangue, nei fluidi corporei e nelle
cellule.
La salute, che è la capacità di mantenersi entro un certo equilibrio, rimane dunque
stabile nel nostro organismo, nella misura in cui riusciamo a rielaborare le vitamine, gli
enzimi e gli ormoni nelle giuste proporzioni. Quindi siamo in grado di vivere in salute
perfetta grazie ai cereali, alle verdure e ai fagioli e ad altri legumi, quando li trasformia-
mo in tutte le sostanze di cui abbiamo bisogno per il rifornimento di energia e il buon
mantenimento del corpo.
5.3 3° Gradino
Il terzo gradino suggerisce di usare il principio yin-yang nella selezione dei cibi. Se appli-
cate il 1° e il 2° gradino, tenderete a selezionare naturalmente i cibi secondo il principio
yin-yang. Come riuscite a prendere con facilità e naturalezza dalla credenza o dal frigo-
rifero una carota, una cipolla o un cavolo, cioè verdure più yin o più yang a seconda del
piatto che state preparando, cosı̀ dovete arrivare a possedere una conoscenza istintiva
del principio yin-yang. Inoltre, riconoscendo queste forze al lavoro in natura, diventa an-
che divertente riconoscerle e saperle utilizzare nella vita quotidiana; esse vi danno infatti
un esempio importante dell’ordine della natura.
Se non riuscite a stabilire se la persona per cui cucinate è più yang o più yin, evitate
semplicemente l’uso di cibi estremi; se desiderate molto questi cibi, potete prenderli in
piccole quantità, occasionalmente. Se vi limitate a piccole quantità, potete mangiare
qualsiasi cibo senza nessun disturbo.
Non costringetevi ad una dieta troppo ferrea, poiché questo crea spesso una reazione
contraria all’equilibrio di estrema virulenza.
5.4 4° Gradino
Il quarto gradino consiste nell’imparare a cucinare con tecniche capaci di yinnizzare
cibi molto yang e yangizzare cibi molto yin, rendendo tutti gli alimenti più equilibrati
e deliziosi.
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5.5 5° Gradino
Bisogna imparare a non usare il latte e i suoi derivati.
Nessun animale all’infuori dell’uomo usa il latte, dopo l’infanzia. Il latte materno è il
cibo adatto ad un neonato, che non è ancora in grado di digerire e assimilare i cereali e le
verdure per il suo nutrimento personale, poiché il latte materno è facilmente digeribile e
viene assimilato dal sangue e trasformato in energia corporea e in cellule vitali.
Crescere i bambini con il latte di mucca indebolisce la loro capacità di trasfor-
mare il cibo nel proprio sistema vitale. Quindi essi diventano facilmente squilibrati,
quando vengono a contatto con un alimento estremo che richieda dal corpo maggior rea-
zioni di difesa. In questo caso la capacità di mantenere l’omeostasi non viene sviluppata
in maniera adeguata ed una condizione allergica ne è spesso il risultato. Inoltre, queste
persone si rivelano restie ad accettare nuove idee, poco comuni e anche cibi incon-
sueti, poiché il corpo, la mente e la psiche sono naturalmente correlati. Esse tendono
a vivere nel loro piccolo mondo, forse esclusivo, e sono incapaci di accettare cambia-
menti. La flessibilità e adattabilità del corpo e della mente, l’abilità di trasformare ciò che
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5.6 6° Gradino
Il sesto gradino è quello che ci permette di capire come equilibrare acidità e alcalinità. In
linea generale si devono evitare gli alimenti estremamente yin che danno reazioni acide
come le droghe, i medicinali, lo zucchero e l’eccesso di cibi di origine animale.
Non c’è modo di equilibrare medicinali e zucchero perché sono troppo yin e formano
acidi.
Le caratteristiche acide della carne costituiscono un carico inutile da immettere negli
organi.
Cibi yang che formano acidità Cibi yin che danno alcalinità
Pesce Ravanello grattugiato
Pesce crudo Barbaforte (wasabi)
Pollo Zenzero e scalogno
Carne di maiale Porro grattugiato
Carne di manzo Zenzero grattugiato e scalogno
Tutti i cereali integrali Tutte le verdure cotte (yin alcalino)
(formanti acidi) con pochi condimenti (yang alcalino)
Quando vi nutrite di cibi di origine animale che non sono raccomandabili per un uso
regolare dovete prendere molti alimenti alcalinizzanti, come le verdure crude o cotte o la
frutta.
Le carni dovrebbero essere fresche e provenire da animali allevati senza ormoni o
mangimi chimici e non dovrebbero essere assunte come piatto principale.
La lista precedente mostra come si possono equilibrare gli alimenti, usando alcuni
condimenti che aiuteranno a neutralizzare gli effetti della carne.
5.7 7° Gradino
Il settimo gradino consiste nell’imparare a programmare il menù in maniera saggia.
Ogni individuo deve considerare attentamente la propria costituzione, la propria
condizione di vita, le precedenti abitudini alimentari, il tipo e la mole di lavoro so-
stenuto, l’età, le condizioni climatiche, la stagione dell’anno, per determinare i suoi
bisogni alimentari in un certo periodo di tempo.
Dovremmo ricordare inoltre che i nostri bisogni cambieranno col mutare della nostra
condizione di vita.
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Una volta adottata una dieta base e con il miglioramento della nostra salute, si
richiedono poi soltanto lievi aggiustamenti.
Questo controllo alimentare sembra dapprima un compito molto difficile da segui-
re, ma ben presto diventerà un semplice esercizio consueto, che ci darà la magnifica
sensazione di rimanere entro un certo equilibrio controllato.
Qui di seguito si troveranno in una tabella le proporzioni di alcuni alimenti secondo la
stagione:
Le verdure crude, la frutta cotta, le noci e i derivati del latte si possono assumere
soltanto in alcune occasioni, anche se talvolta sono persino raccomandati per condizioni
particolari.
Tutti i cibi usati dovrebbero essere freschi e di stagione, coltivati localmente ed esenti,
se possibile, da prodotti chimici di sintesi (conservanti, coloranti, insetticidi vaporizzati).
Si devono evitare vitamine, sia naturali che sintetiche, e cibi arricchiti con vitamine,
poichè la natura opera da sola tutti gli arricchimenti possibili, immaginabili e richiesti.
Troviamo qui di seguito il modello di un menù di base scelto per la sua semplicità.
È l’ideale per un individuo o una famiglia nuova all’uso della macrobiotica, le cui
abilità culinarie siano limitate. Bisogna variare i pasti che convengono di più alla propria
costituzione personale.
Le ricette si possono trovare nel The Do of Cooking o nel The Calendar Cookbook di
Cornelia Aihara, come in altri libri di cucina macrobiotica in vendita nelle librerie.
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5.8 8° Gradino
Il controllo dell’eccesso di alimentazione e dei desideri smodati di cibo non deve essere
una tremenda prova di forza di volontà.
Alcune persone possono voler saltare la colazione o prendere un pasto abbondante,
comprendente colazione e pranzo, invece di prendere la colazione e il pranzo staccati.
Questa è una raccomandazione per le persone che hanno problemi di sovralimentazione.
Se si mangia due volte al giorno soltanto, si può consumare una quantità di cibo
maggiore ogni volta. Cosı̀ ci si aiuta spesso a mantenere più bassa la quantità di cibo
giornaliero assunto.
Meno cibo assumete, entro ragionevoli limiti, più in fretta il vostro corpo può
liberarsi, ripulendosi dei vecchi depositi, e rigenerarsi. Una varietà di pesce a scaglie,
il chuba iriko (pesciolino integrale completo) si può usare nella zuppa o in altri piatti di
tutti i giorni, se lo desiderate. Quando usate questi pesci avete bisogno di molto meno sale
o dovete eliminarlo completamente.
Con il caldo potete eliminare totalmente il pesce, nella maggior parte dei casi. Per
i primi giorni e per le prime settimane, dall’inizio di una dieta macrobiotica, può esse-
re difficile eliminare i dolci. Per questa ragione si potrebbero usare piccole quantità di
frutta cruda o persino di miele, specialmente quando si mangia il pesce nello stesso pa-
sto. Tuttavia si dovrebbe eliminare subito lo zucchero, l’assunzione di miele dovrà essere
discontinua e la frutta cruda dovrebbe essere presa soltanto d’estate e da parte di
quelle persone, che hanno un eccesso di depositi di proteine animali.
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Ci si può nutrire spesso, invece, di dolci preparati con frutta cotta, uvetta, noci,
castagne (torte, biscotti, mele al forno, ecc.) secondo il clima, la stagione, la costitu-
zione, la condizione, l’età. Esistono innumerevoli ricette disponibili, alcune anche molto
creative, gustose e ben tollerate.
Tuttavia i dolci si dovrebbero dare più spesso ai bambini che gli adulti. Molti perdono
il loro desiderio smodato di dolci abbastanza in fretta, dopo aver cominciato una dieta
equilibrata, ma alcuni hanno difficoltà nell’evitare lo zucchero persino dopo parecchi anni.
Se siete in questa situazione, mangiate spremute di agrumi. La zucca e le spremute sono
già molto zuccherine.
Se avete ancora bisogno di zucchero e lo desiderate ancora, provate a prendere frutta
cotta o cruda in quantità ragionevoli. In ogni caso, è meglio evitare i frutti tropicali, a
meno che abitiate in una zona in cui crescono.
5.9 9° Gradino
Si possono servire l’insalata pressata e/o i sottaceti ad ogni pasto.
Li abbiamo trovati molto utili e sono di grande aiuto nella digestione. Molte culture
tradizionali usano varie specie di alimenti fermentati, che forniscono i batteri essenziali
per la digestione. Inoltre, se sentite di diventare troppo yang, piuttosto che bere una tazza
di tè, divorare avidamente molta frutta o trangugiare freneticamente quantità eccessive di
acqua del rubinetto, prendete invece dell’insalata pressata.
Per prepararla, affettate alcune verdure, mescolatele con il sale e comprimetele da 1 a
3 ore; provate, in particolare, le carote crude o leggermente cotte, o il ravanello bianco, il
cavolo, il ravanello rosso o il cetriolo.
1. è meglio evitare questo rimedio estremo poiché il sale è molto yang e si aggre-
ga a tutte le sostanze yin nel nostro corpo, interferendo con la loro liberazione ed
eliminazione. Oggi quasi tutti hanno qualche eccesso yin da scaricare;
4. gli Americani sono famosi mangiatori di carne, ricca di sale e hanno già un eccesso
di sale immagazzinato nei loro tessuti;
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Guida completa alla dieta macrobiotica 38
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a) Per evitare di prendere zucchero e fare bisbocce, si dovrebbero assumere meno cibi
estremamente yang;
b) un altro modo è quello di prendere i cibi più yin, di ogni gruppo alimentare, ma
solo leggermente più yin, come i cereali più yin o le verdure crude o poco cotte, i
legumi, i fagioli e le alghe yin; ogni gruppo di alimenti ha delle varietà yin e yang;
c) una terza via, per evitare gli estremi, è quella di iniziare un’attività fisica.
Quando si è disequilibrati, il sistema nervoso è molto sensibile alle stimolazioni
e di conseguenza reagisce subito all’attrazione degli estremi. Per rafforzarlo, si
dovrebbe restare un po’ affamati, o a digiuno, ed eseguire del lavoro fisico un
po’ duro.
Mettetevi costantemente al servizio degli altri e sorridete loro o eseguite degli esercizi
di ginnastica. Tuttavia evitate gli esercizi più duri, quando siete ammalati con problemi
di cuore o con un tumore. Gli esercizi fisici procurano reazioni acide all’organismo
e, come si sa, un corpo indebolito ha bisogno di un tempo lungo per neutralizzare
questo eccesso.
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minore quantità di questi fattori per unità, tutti però sono necessari, affinché le cellule
esplichino le loro funzioni adeguatamente. Quindi, per fornire l’adeguato nutrimento, il
cuore è costretto a battere più forte, altrimenti alcune cellule saranno mal nutrite a causa
della diminuzione dei fattori nutritivi.
D’altra parte, se si beve meno, la concentrazione dei fattori nutritivi nel sangue
diventa più elevata e il cuore lavora meno. Le richieste di fattori nutritivi vitali si
possono facilmente mantenere con un’assunzione limitata di bevande e i reni non devono
svolgere una mole di lavoro elevata nel filtrare liquidi in eccesso.
Si raccomanda cosı̀ di bere soltanto il quantitativo di liquidi richiesto per smor-
zare la sete. L’eccezione è una tazzina di tè, preferibilmente bancha, alla fine dei
pasti. Questa bevanda espande leggermente lo stomaco, dandoci una sensazione di sod-
disfazione e di completezza e inoltre fornisce umidità, che facilita il trasporto del cibo
lungo il tratto intestinale.
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3. uno dei più importanti benefici è lo scarico del grasso vecchio e del sale attra-
verso la sudorazione. Questo è molto importante perché i materiali tossici, che
danneggiano il fisico, sono immagazzinati nelle adiposità o nei tessuti grassi;
1. La ginnastica forma acidi nei tessuti. Quindi, dopo gli esercizi ginnici è bene
mangiare qualche cibo alcalinizzante. Bisogna evitare sicuramente cibi di origine
animale o gli zuccheri e le bevande perché sono acidificanti.
3. State attenti a non mangiare e bere troppo, dopo gli esercizi, specialmente cibi yin
come frutta e succhi;
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Capitolo 6
Il segreto per essere equilibrati
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Guida completa alla dieta macrobiotica 42
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lento, dovrebbero stare molto attente durante la guida. Per curare questa condi-
zione bisogna bere di meno, specialmente bevande yin come il caffè o i succhi
di frutta.
4. Le occhiaie: Un colore scuro sotto gli occhi significa che i reni sono deboli. In
questa condizione si dovrebbe bere meno e controllare di più il sale ingerito. Il
gonfiore intorno agli occhi riflette un problema simile, ma il colore scuro è più yin
ed indica una condizione più seria.
7. Labbro inferiore: È in relazione con l’intestino tenue. Il mangiare troppi cibi grassi
e zuccherini causa un labbro inferiore più espanso.
Le emorroidi, l’ernia e la stitichezza sono i primi segni di malattia, tipici di questa
condizione.
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Guida completa alla dieta macrobiotica 43
Herman Aihara
10. L’appetito: È un segno di salute. Uno dei più importanti meriti della macrobiotica
è di far ritornare un buon appetito, che magari si era perso.
È una meravigliosa sensazione essere affamati prima dei pasti.
11. Il sonno: L’essere in grado di svegliarsi riposati dopo una notte di sonno è un buon
segno di salute e di equilibrio.
La dieta macrobiotica può portare il sonno normalmente, senza bisogno di speciali
sforzi.
12. La collera2 : Uno squilibrio tra yin e yang è la causa dell’ira. L’essere eccessi-
vamente yang può spesso causare collera, anche l’essere troppo yin ha lo stesso
effetto.
Entrambi gli stati sono indesiderabili e sono segni di cattiva salute.
14. Il lamentarsi: È il segno numero uno dell’infelicità e riflette una crisi nella condi-
zione personale di vita.
Sebbene abbiate una sana costituzione e, entro ragionevoli limiti, una certa salute,
se vi lamentate spesso, presto o tardi vi ammalerete e diventerete infelici.
15. Il colesterolo: Se non riuscite a sedervi sentendovi a vostro agio sul pavimento per
almeno 10 minuti, avete un grosso accumulo di colesterolo nel sangue. Cercate di
mettere il braccio intorno al collo (davanti alla faccia e non dietro) e toccate il lobo
opposto: se riuscite a farlo, siete ancora flessibili; se non ci riuscite, avete troppo
colesterolo nel sangue.
Mangiate dunque meno cibi animali, specialmente formaggi.
Per approfondire:
In tema del Bo-Shin (l’arte della diagnosi per mezzo dell’osservazione dei segni sul viso
e sul corpo) si può leggere anche:
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Chi diventa iroso facilmente dovrebbe ristabilire la salute non appena possibile con una dieta
macrobiotica equilibrata. Il mangiare troppo è uno dei fattori principali che causano l’ira.
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Capitolo 7
La visione macrobiotica della malattia
I medici moderni e i profani fraintendono allo stesso modo le cause della malattia. Quan-
do, non molto tempo fa, mi recai in Giappone con 16 miei amici, incontrai il famoso
medico Shinichiro Akizuki nel suo ospedale St. Francis di Nagasaki.
Egli è noto perché salvò i suoi pazienti e collaboratori dalle inevitabili malattie de-
rivanti dalle radiazioni nucleari seguite allo sganciamento della bomba atomica dopo la
seconda guerra mondiale su Nagasaki, suggerendo loro di nutrirsi di alimenti macrobioti-
ci.
Ci comunicò la sua critica alla medicina occidentale in questi termini:
“La medicina occidentale sta commettendo l’errore di confondere le cause con l’ef-
fetto della malattia. Quella che ritiene la causa della malattia, in realtà è l’effetto o il
risultato della causa. Infatti non cura la causa, ma cura soltanto il risultato, l’effetto, il
mero sintomo della malattia. Quindi i trattamenti suggeriti dalla medicina moderna non
curano la malattia, ma impediscono ai sintomi di comparire, peggiorando in tal modo la
condizione di salute del paziente.”
La sua opinione evidenzia efficacemente i difetti della medicina moderna, infatti non
ho mai sentito prima una cosı̀ chiara e accurata critica alla medicina occidentale, da parte
di un medico.
Fui sorpreso e felice nel sentire tali affermazioni e sono d’accordo con lui senza
riserve.
La medicina moderna ritiene che la causa della malattia non sia affatto la causa, ma
soltanto il sintomo o l’effetto della causa. Per esempio, considerando che il dolore è la
causa della malattia, la medicina moderna cerca di eliminarlo con qualsiasi mezzo non
focalizzandosi sul perché o che cosa abbia causato la malattia o quale sia la ragione di
essa, quale sia insomma la fonte primaria del dolore. Un medico constata che il gonfiore
causa il dolore, cosı̀ egli cerca di ridurlo senza rintracciare la sorgente del dolore o ciò
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Guida completa alla dieta macrobiotica 45
Herman Aihara
che sta provocando il gonfiore. Poiché il dolore non è la causa della malattia, la sua
eliminazione non ci fa guarire, ci fa pensare soltanto di essere curati.
Questa però è una falsa cura, anzi non è affatto una cura; cosı̀, presto o tardi, il dolore
o la malattia ritorneranno. Ai pazienti vengono somministrati dei tranquillanti ed essi
ritengono di essere guariti, dato che il dolore cessa. Tuttavia la malattia ritorna di nuovo,
ed ogni volta si radica più profondamente e ha bisogno di cure maggiori; quindi sono
necessarie medicine più forti e dosi più alte. La medicina moderna ritiene opportuno
ricorrere ad una operazione chirurgica quando diagnostica un cancro al seno.
In seguito, però, le stesse pazienti a cui è stato operato il seno, o parte di esso, si
ammalano ancora e in genere il loro tumore si è radicato più a fondo; molto spesso si
è diffuso nel sistema linfatico o nelle ossa. A questo punto, la malattia è cosı̀ diffusa che
non si può più operare e i medici prescrivono la chemioterapia o il trattamento radiante.
Se il paziente è fortunato, può vivere da 4 a 5 anni o più. Tuttavia, quando il cancro è
troppo esteso, esistono pochi rimedi possibili.
Come menzionato nell’introduzione, 7 giovani morirono nell’ottobre del 1982 pren-
dendo il calmante chiamato Tylenol corretto, inavvertitamente, con il cianuro. Queste
morti spaventarono gli Americani creando insicurezza e incertezza. Non si è mai sa-
puto chi fosse il colpevole, né il motivo del suo insano gesto di aggiungere veleno alla
medicina.
Perché è successo un caso simile? Secondo me, la vera causa del caso Tylenol deve
essere individuata nella mentalità americana di eccessiva dipendenza dalle medicine.
Se qualcuno ha il mal di testa, compera in una farmacia ben fornita, proprio dietro
l’angolo, un tubetto di pillole calmanti per una cura istantanea.
Nel 1979 gli Americani hanno speso circa 1.6 mld di dollari per la tosse e le malattie
da raffreddamento e 2.4 mld per analgesici ed è un quantitativo destinato ad aumentare
ogni anno. Queste spese mediche altissime sono il risultato dell’abitudine inveterata e
diffusa di considerare il mal di testa la causa della malattia, qualsiasi origine possa avere,
e dal pensiero egoistico che “qualcosa mi ha procurato dolore e deve essere fermato
immediatamente e in qualsiasi caso”.
Negli ambienti medici tradizionali è largamente diffusa la convinzione che la causa di
parecchie malattie e infezioni siano i germi, i batteri o i virus. Quando si ha un dolore o
compaiono altri segni di malattia, si pensa di avere dei germi che procurano questo dolore;
poiché si soffre, ci si sente giustificati ad assumere qualsiasi medicina e ad usare tutti i
mezzi per annientare immediatamente gli “invasori”.
“Esiste qui un’altra confusione tra causa ed affetto. I germi, sia batteri che virus, non
sono la causa del dolore o della malattia, neppure della tubercolosi, ma sono piuttosto
l’effetto di una condizione di debolezza che permette ai germi l’accesso al corpo e crea
le condizioni adatte al loro sviluppo. Per esempio, molti sono portatori dei germi della
tubercolosi, ma soltanto alcuni hanno i sintomi della malattia. Perché alcune persone
manifestano la malattia e altre no? La differenza consiste nella loro costituzione, nella
dieta, nello stile di vita, nell’ambiente circostante e dipende dallo stress e dall’attitudine
mentale, tutti fattori che determinano la loro condizione.
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Il terzo stadio della malattia è la malattia infettiva, che è la conseguenza della caratteri-
stica troppo yin del fluido corporeo, dovuta ad un’eccessiva assunzione di zuc-
chero, miele, dolcificanti, frutta, spezie, alcool, droghe e medicine, cibi raffinati
e alimenti sottoposti a processi chimici.
L’herpes e l’AIDS sono un esempio di questo stadio avanzato di malattia. Le cellule
del corpo sono circondate da fluidi intercellulari, assai simili all’acqua dell’oceano.
I fluidi corporei dovrebbero essere sempre alcalini e un po’ salati, come l’acqua
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dell’oceano stessa. Se questi fluidi sono dolci (yin), le cellule cominceranno a de-
perire a causa della crescita prodigiosa dei batteri. La malattia infettiva è proprio il
risultato di questo progressivo decadimento fisico.
Il quarto stadio della malattia è la debolezza del sistema nervoso, che controlla le secre-
zioni ormonali e le varie funzioni degli organi.
Questa debolezza è causata da un progressivo peggioramento dei primi tre stadi; se
ci si continua a nutrire di alimenti ricchi di zucchero, di origine animale e di cibi
grassi, si causa la trasformazione dei fluidi corporei in acidi, rallentando la funzione
delle cellule nervose e quindi la secrezione ormonale.
Incominciano cosı̀ le disfunzioni della ghiandola tiroidea, disturbi concernen-
ti il pancreas e la sua secrezione insulinica e quelli delle ghiandole cortico-
surrenali con la loro secrezione adrenalinica.
Quando la secrezione ormonale è anormale, il lavoro dei vari organi è privo di
stabilità. Problemi nella secrezione ormonale sorgono talvolta, in seguito a incidenti
che deformano la spina dorsale e inibiscono gli impulsi nervosi agli organi.
Il quinto stadio della malattia è il disordine delle cellule e degli organi causato dal cancro.
I fluidi del nostro corpo devono essere alcalini, normalmente il P h è di 7,4.
Questo stato è accuratamente mantenuto dalle normali funzioni dei nostri organi,
specialmente dei reni, che filtrano gli acidi, ma quando i reni diventano deboli, il
fluido del corpo umano raggiunge il P h di 6,9 e le cellule muoiono. Tuttavia, tra un
P h di 6,9 e un P h di 7,0, le cellule, invece di morire, incominciano a cambiare la
loro struttura genetica, cosı̀ da poter sopravvivere alla nuova condizione di aci-
dità o producono nuove cellule che vengono adattate ad un ambiente di questo
tipo. Siamo all’inizio della proliferazione delle cellule maligne o cancerogene.
La causa principale di questa acidità sono i prodotti chimici di sintesi presen-
ti negli alimenti come gli aromatizzanti, i conservanti, i coloranti, gli spray o
simili. Si è dimostrato che alcuni di questi sono cancerogeni, ma anche i co-
siddetti additivi chimici non cancerogeni possono tuttavia risultare altamente
pericolosi, anche se combinati con altri prodotti chimici “sicuri”. Quindi, in
macrobiotica, non ci nutriamo di alimenti a cui siano stati aggiunti prodotti chimici.
Specialmente i pazienti affetti da tumore devono evitare tutti gli alimenti trat-
tati chimicamente. Anche i grassi e gli oli sono alimenti che formano acidità,
come sarà spiegato più avanti nel capitolo XVII.
Quasi tutti i pazienti colpiti dal tumore hanno assunto troppi alimenti di ori-
gine animale, che sono molto ricchi di grassi. Nutrendosi di alimenti molto
grassi si prende la scorciatoia verso il cancro, poiché il metabolismo dei grassi
produce grandi quantità di scarti acidi. Il grasso rallenta la circolazione del san-
gue, cosı̀ che molte cellule muoiono e causano una condizione di acidità in qualche
parte del corpo. Un terzo dei cibi che formano acidi sono gli zuccheri e gli alimenti
con zuccheri aggiunti. Lo zucchero distrugge i globuli rossi causando anemie,
carenza di ossigeno e deficienza vitaminica e aumenta il livello di biossido di
carbonio nel sangue (un sottoprodotto del metabolismo dello zucchero), quindi
causa una condizione di acidità.
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Il sesto stadio della malattia è di tipo psicologico; chi si lamenta spesso appartiene a que-
sto gruppo e presenta problemi emotivi: schizofrenia, nevrastenia ecc.; quest’ulti-
ma condizione viene favorita da tutte le cause fisiche sopra menzionate e/o da una
situazione familiare carente e da debole formazione culturale.
Il settimo stadio della malattia è quello spirituale. È lo stato di chi non manifesta gra-
titudine, apprezzamento e fede nei riguardi dell’Ordine dell’Universo. Questo
settimo stadio del ciclo si può considerare come originatosi al settimo livello spi-
rituale e poi manifestatosi a livello fisico. La vita è un’esperienza meraviglio-
sa; vivere è un miracolo particolare e molto speciale, anche in questa società
orientata verso il denaro e piena di desideri.
La mancanza di apprezzamento della vita è la più grave di tutte le malattie.
Tutti coloro che vengono al Vega Macrobiotic Center2 si liberano dei dolori cronici,
incominciando una dieta equilibrata. Alcuni di essi non apprezzano ciò che questi
alimenti equilibrati rappresentano per loro e per la loro vita e, non appena il dolore
se ne va, ricominciano a nutrirsi ancora male.
Questa mentalità rappresenta la malattia al settimo stadio. Molti individui guarisco-
no da malattie incurabili semplicemente osservando una dieta macrobiotica, tuttavia
pochi di essi apprezzano veramente ciò che hanno appreso e ancora di meno
offrono agli altri ciò che hanno imparato. Perciò sono destinati ad ammalarsi di
nuovo, prima o poi.
Dopo molti anni di studi macrobiotici ho imparato che una persona, che apprezza
quanto apprende ed esprime gratitudine, può guarire facilmente da qualsiasi
malattia, persino dal cancro.
Una signora venne al Vega Center, alcuni anni fa, con un cancro al seno ad uno sta-
dio avanzato. Un seno le era stato tolto tre mesi prima, nell’altro era cominciato un
nuovo tumore. Invece di sottoporsi ad una seconda operazione, venne a trovarmi.
Tre mesi dopo venne al Vega Center a studiare in modo approfondito la macrobio-
tica. Quando venne per la prima volta, aveva dei dolori alla schiena cosı̀ forti
da non poter dormire. Una settimana più tardi i suoi dolori se n’erano andati.
Era cosı̀ riconoscente, per aver appreso la dieta macrobiotica e questo nuovo
2
Vega: il Centro Macrobiotico Vega fu fondato da Herman Aihara nel 1975, con un programma educativo
adatto a coloro che erano interessati ad approfondire i principi della macrobiotica e la loro applicazione nella
vita quotidiana.
Al Centro furono tenute delle lezioni di cucina macrobiotica, fu eseguito l’esercizio Sotai ed una varietà
di tecniche applicabili alla guarigione personale e ad un godimento più grande della vita. Venivano tenute
conferenze quotidiane sulla filosofia orientale che sta alla base della macrobiotica e sulla sua importanza
per la salute e la felicità.
Il Centro è situato al n.1511 di Robinson Street, a Oroville in California, tel. 95965 (916533-7702).
Vi saranno inviate ulteriori informazioni, se vi rivolgerete direttamente ad esso.
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Herman Aihara
stile di vita, che affermò di non voler affatto vendere la sua vita o cambiare il
passato, nemmeno se avesse potuto. Ella apprezzava molto il fatto che il suo
cancro l’aveva portata ad una presa di coscienza importante, ad una nuova vi-
sione e comprensione della vita. Sei mesi più tardi mi informò che il suo tumore
era guarito.
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Capitolo 8
Come superare la paura della malattia
La paura è una manifestazione molto diffusa nella vita di quasi tutti gli uomini di oggi,
ma vi sono alcuni mezzi che possiamo usare per tentare di superarla. Il primo riguarda la
fisiologia dell’uomo o il suo corpo ed è in diretta relazione con ciò che consuma.
Per superare la paura non si dovrebbe prendere zucchero, esso infatti stimo-
la la paura. Smettere di usare lo zucchero è il primo importante gradino verso la
liberazione dalla paura. Il gradino successivo è bere meno.
La paura è in relazione al funzionamento carente dei reni e l’uso ristretto di bevande,
consigliato dalla macrobiotica, facilita il compito di questi organi, spesso sovraccarichi di
lavoro. Se si beve di più, si avranno più paure e ansie.
Quando si consumano meno bevande, i reni funzionano meglio. Si può effettuare
immediatamente questo cambiamento con buoni risultati. È semplicissimo se si beve
meno per un giorno, la paura diminuirà.
Lo strumento successivo è di tipo psicologico e riguarda gli aspetti più spirituali di
ciascuno di noi. Nel trattare con ciò che è intangibile si incontrano maggiori difficoltà e
si richiede maggior perspicacia. Si ha bisogno di una comprensione profonda delle leg-
gi universali della macrobiotica. Per prima cosa dovete usare la volontà per fare un
giuramento con voi stessi: “Sto per guarire il mio disagio” e questo gradino vi aiu-
terà a superare la paura, perché non appena si fa un giuramento si diventa un’altra
persona, si è totalmente diversi.
L’impegno che si prende non viene da voi, ma sta al di fuori di voi, viene dal Sé
Universale o Grande Sé. Non vi è paura o coinvolgimento emotivo, ma soltanto calma e
chiara comprensione. L’impegno, quindi, viene portato avanti dal Sé Universale e l’Io con
cui ci si identifica normalmente – l’Ego o la mente conscia – ne è soltanto un ricevente.
La misura del vostro successo o insuccesso nella vita dipende dall’accettazione con-
sapevole del fatto che non siete che una parte del Sé Universale. Se la vostra percezione
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Guida completa alla dieta macrobiotica 52
Herman Aihara
di questo concetto è molto chiara potete superare qualsiasi difficoltà. Tutti i problemi, le
malattie come per esempio il cancro o un incontrollabile bisogno di mangiare gelati, sono
radicati nell’identificazione di noi stessi con l’Io conscio e non con il Sé.
Ogni settimana al Centro Vega cantiamo l’Hannya Shin Gyo1 ; poi discutiamo su que-
sto Sé. In campo psicologico si lavora con l’Io conscio e non con il Sè e si cerca di aiutare
a superarlo, ma nessuno ci insegna qualcosa a proposito del Sé Vero o ci insegna come
diventare consapevoli della sua realtà e presenza. Bisogna quindi andare oltre l’Io con-
scio per raggiungere il Vero Sé. Ciò che porta il grande Sé e l’Io ad un’unità è chiamato
hannya in cinese o sanscrito. Hannya significa l’unione dell’io conscio che raggiunge il
Grande Sé, l’Uno; quando finalmente lo raggiungiamo e ci fondiamo, ci uniamo ad esso,
non abbiamo più paure o ansie. Cercare di raggiungere il Sé più alto è il fine della disci-
plina e della filosofia orientale. Il samurai giapponese deve superare un periodo di rigida
disciplina, il cui aspetto più importante è raggiungere il Sé.
Quando il samurai raggiunge l’Uno, non esiste più in lui la paura della lotta; quando
invece si identifica con l’Io conscio, ha paura ed esclama: “Oh, mi uccideranno!”, teme
che qualcuno più forte di lui lo attaccherà. Se ci si identifica con l’Io inferiore, paure e
ansie sono inevitabili. Cosı̀, se avete una buona salute o un milione di dollari, vi preoccu-
pate di continuo che, in una maniera o nell’altra, vi siano sottratti. Se vi identificate con
l’Io inferiore, anche se siete molto sani temete di potervi un giorno ammalare, in un modo
o nell’altro; se siete molto malati e vi identificate con l’Io inferiore, vi preoccupate ancora
di più, temete addirittura di morire presto: “Morirò presto, riusciranno a curarmi?”.
Tuttavia, se avete percezione del Sé, non avete timori. Perché? Perchè il Sé è eterno.
L’Io inferiore è limitato, dura poco, abitualmente 80 anni, al massimo, forse soltanto 50; a
volte crediamo soltanto a questa realtà tangibile, sentiamo soltanto questo. Siamo convinti
di questa credenza: pensiamo di essere noi il Sé, ci hanno detto e fatto credere questo; è
l’errore del nostro sistema culturale.
Nacqui nel Giappone meridionale e, all’età di 9 anni, fui mandato a Tokyo per essere
adottato da mio zio e da sua moglie. I miei zii non avevano bambini, cosı̀ essi mi presero
in famiglia come figlio loro. I miei genitori erano troppo poveri per mantenerci tutti:
eravamo 10 ragazzi.
La campagna in cui ero nato era molto yin. Andai a Tokyo, che era il centro in-
dustriale più importante del Giappone. Vicino a casa mia c’era una fabbrica, c’era molto
movimento e rumore e mia madre adottiva mi dava pesce (alimento yang) ad ogni
pasto. Diventai sempre più yang, avevo ereditato una costituzione yin e stavo acqui-
stando una condizione yang; due estremi che lottavano l’un l’altro dentro di me. Non
potevo decidermi senza entrare in conflitto con me stesso. Un giorno volevo una cosa e
il giorno successivo tutto l’opposto; era un comportamento veramente schizofrenico. Per
1
Cos’è l’Hannya Shin Gyo? Circa 500 anni dopo la morte di Buddha, i suoi insegnamenti furono tra-
scritti in migliaia di volumi dai suoi discepoli.
Uno di questi libri è il Dai Hannya Kyo: quest’opera, composta di 60 volumi, era troppo vasta per molti
lettori.
Fu condensata e riassunta in 252 parole soltanto; questo riassunto è l’Hannya Shin Gyo o Maka Hannya
Hara Mitta Shin Gyo che è uno dei più importanti sutra di Buddha ed è stato cantato da tutti i buddisti. In
breve l’Hannya Shin Gyo descrive ciò che è l’infinito o come si presenta il Settimo Cielo.
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tanto tempo soffrii di questa mia personalità schizofrenica, determinata dai cambia-
menti radicali nella dieta e nell’ambiente circostante. Una situazione estremamente
triste.
Alla fine della scuola, cominciai a corteggiare le ragazze. Quando le forze americane
sbarcarono per la prima volta in Giappone, la prima cosa che fecero fu di costruire di-
scoteche per il divertimento dei soldati. Ero solito andare in quei luoghi per cercare le
ragazze. Questo comportamento era il risultato del cambiamento nella mia condizione di
vita, non lo riuscivo a capire, però. Interiormente ero molto spirituale, ma esternamen-
te manifestavo soltanto il desiderio di volere corteggiare le ragazze, tanto che mio padre
adottivo era preoccupato. Pensava che fosse venuto il momento di farmi sposare, cosı̀ mi
scelse una ragazza, secondo la tradizione giapponese, e io acconsentii. Il mio matrimonio
causò gravi conflitti, poiché vivevamo con i miei genitori, e mia madre e mia moglie non
riuscivano a convivere.
Mia moglie non era affatto felice; non lo sapevo, ma era sempre più infelice, anche
se non mi diceva niente. Un giorno lasciò la nostra casa e prese un grosso quantitativo
di sonniferi per suicidarsi. Fu trovata morta alcuni mesi più tardi. Ero cosı̀ depresso che
stavo per impazzire.
L’unica cosa capace di distogliermi da questo stato di prostrazione esterna fu la deci-
sione di andare alla scuola di George Ohsawa. Cosı̀ mi recai al suo centro e gli chiesi di
lasciarmi rimanere. C’erano circa 20-30 studenti a quel tempo; essi aiutavano nei lavori
utili alla comunità, come pubblicare una rivista e venderla per le strade, fare le pulizie, il
bucato ecc.
Non riuscivo a fare niente, avevo perso la ragione. Mangiare, dormire e fre-
quentare le lezioni e le conferenze di Ohsawa: questo è esattamente quello che feci,
nient’altro. Ma quelle lezioni furono fondamentali per me. Dovevo capire ad ogni costo
perché valesse la pena di vivere. Cosı̀ ascoltai attentamente; non mossi una sedia, non
cucinai, ascoltai solo i messaggi di Ohsawa.
Non potevo fare nient’altro, se non ascoltare quelle lezioni. Le seguii molto attenta-
mente, per un mese.
Alla fine di quel mese di ascolto interiore, capii. Compresi cioè che non ero il piccolo
Io inferiore, ma una parte del Grande Sé. Le cellule individuali costruiscono l’intero
corpo, ma ogni cellula individuale è unica, separata da una membrana dalle altre cellule
e costituisce la comunità del nostro corpo. I nostri corpi sono anch’essi separati da una
membrana chiamata pelle e viviamo in comunità che costituiscono l’umanità sulla terra.
E forse il nostro pianeta, separato dalla sua membrana atmosferica, si combina con gli
altri pianeti, formando delle comunità o galassie, che poi costituiscono l’intero universo.
Gli individui o cellule individuali o persone sono separati gli uni dagli altri da una
membrana, ma in realtà noi siamo tutti l’Uno, l’Unità. Nel processo del pensiero, ci
identifichiamo con l’Io inferiore, ma è il Sé Universale che sta pensando e l’Io in-
feriore o cervello sta solo captando i suoi messaggi, come un apparecchio riceven-
te. I segnali, sotto forma di vibrazioni, provengono da tutte le direzioni dell’infinito e il
cervello li capta. Quindi l’ansia e la paura provengono dall’esterno, come la pace e la
gioia.
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Guida completa alla dieta macrobiotica 54
Herman Aihara
Quale specie di segnali ricevete? Il tipo di segnale che scegliete dipende dalla
condizione del ricevente. Tutti i segnali vi circondano, la felicità vi circonda, l’ansia
vi circonda. Allo stesso modo tutte le possibilità sono presenti e realizzabili intorno a voi.
Tuttavia, pur avendo un televisore, possiamo sintonizzarci su una sola stazione, a meno
che non usiamo il telecomando e non appena lo giriamo, possiamo selezionare il canale
sulla stazione voluta, preferita. I segnali provengono da dovunque, per tutto il tempo.
Qualcuno di essi presenta una storia felice, qualche altro una storia triste.
Soltanto una nostra decisione può selezionarli; dipende da noi, siamo noi che dobbia-
mo scegliere il canale preferito; è il nostro diritto, è la nostra libertà. Se vuoi vivere una
storia triste, sei libero di farlo, ma se vuoi una vita felice, c’è anche questa possibilità.
Tutti i tipi di segnali ci circondano e l’Io inferiore li può scegliere.
Imparai tutto questo alla scuola di George Ohsawa.
Egli non mi insegnò a preparare una compressa di zenzero o come fare un impiastro,
non mi insegnò nemmeno come alimentarsi o come scegliere il cibo. Non mi insegnò
quali alimenti sono yin e quali yang, o come cucinarli; a volte il cibo al suo centro era
orrendo, o meglio non mi piaceva molto, per la verità. In Giappone non ho mai imparato
niente riguardo alla differenza tra yin e yang. Soltanto dopo essere arrivato in America,
ho appreso questi concetti.
Dopo che venni qui, insegnai anch’io questi principi; imparai però una cosa im-
portante da Ohsawa: che il Sé è il vero me stesso. È anche il vero Tu; gli individui
sono separati e sembrano diversi, ma la sorgente di ogni individualità è una, è il Sé
Universale.
Per me fu la più grande scoperta, la realtà più gioiosa che avessi mai conosciuto.
Trovai che tutti sono parte di quest’Uno e sono tutti miei fratelli. Mi resi conto che i miei
vicini hanno la stessa mia unità, sono uomini come me. Gli Americani, quando arrivai
negli Stati Uniti, mi sembravano diversi, ma poi constatai che erano come me, alcuni più
yin, altri più yang, ma tutti partecipi della stessa Unità.
Quando si comincia a capire questo concetto, la paura gradualmente se ne va e si
raggiunge Dio. Egli è una totalità o coscienza universale, onniscienza o Unicità.
Quando si comprende qual è il nostro vero Sé e qual è il nostro Io temporale, non
esiste più la paura o comunque si riesce agevolmente a superarla.
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Capitolo 9
Lo zucchero
La produzione dello zucchero, definito zucchero da tavola, ottenuto dalla canna o dalla
barbabietola, è il risultato di un processo di raffinazione altamente chimicizzato su di un
prodotto, che invece è un puro e semplice carboidrato.
Recentemente il suo uso è aumentato in maniera preoccupante nei paesi industrializ-
zati ed esistono oggi pochi difensori della salute che non ci mettano in guardia contro
il suo uso generalizzato, anche in termini perentori. Persino il sottocomitato del Senato
degli Stati Uniti sulla nutrizione ha pubblicato una relazione, che consiglia al pubblico di
ridurre il consumo individuale di zucchero. Tuttavia l’industria dello zucchero nascon-
de con ogni mezzo le ricerche scientifiche su questo prodotto, cosı̀ la verità sui suoi
effetti negativi sull’organismo non riesce ad arrivare al grande pubblico. I prodotti
ricchi di zucchero sono tutt’ora pubblicizzati per milioni di dollari e vengono presentati
come “ricompense ben meritate” della vita moderna.
Dal punto di vista macrobiotico, lo zucchero è uno degli alimenti acidificanti più forti,
oltre ad essere estremamente yin; quindi è uno dei fattori fondamentali nello sviluppo
di qualsiasi forma di cancro, la cui causa principale è da ricercarsi in una condizione
estremamente yin e si sviluppa in un ambiente acido.
Essendo un carboidrato semplice, l’eccesso di zucchero viene trasformato in fret-
ta dall’organismo in grassi, che tendono ad ostruire le arterie coronarie, i capillari
e persino i capillari cerebrali. Questa condizione porta a malattie di cuore, ad arterio-
sclerosi, a paralisi cerebrale e ad altre malattie del sistema circolatorio che sono tra le più
frequenti cause di morte negli Stati Uniti, oggi (Sweet and Dangerous – Puro, bianco, ma
nocivo – di John Yudkin, M.D).
La naturale acidità dello zucchero espone l’individuo alla carie, al diabete e alle ulcere
dello stomaco e del duodeno. Lo zucchero indebolisce anche l’energia yang, necessa-
ria al cuore, ai reni, e agli altri organi contrattivi per funzionare in maniera giusta. I
sintomi che comunemente accompagnano l’assunzione di zuccheri raffinati sono: perdita
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Guida completa alla dieta macrobiotica 56
Herman Aihara
Altri motivi per evitare di assumere zuccheri o alimenti ricchi di zuccheri sono i
seguenti:
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2. Per quello che riguarda la funzionalità dell’organismo, lo zucchero è, per i suoi
effetti, un vero e proprio veleno. Sono stati fatti degli esperimenti, che mostrano
chiaramente gli effetti deleteri dello zucchero sulle cellule del corpo umano. Non
appena assumiamo dello zucchero, esso va a colpire con i suoi effetti il sistema ner-
voso parasimpatico, che controlla il nostro apparato digerente. Il sistema nervoso
si blocca e la capacità di digerire il cibo viene indebolita. Invece, quando il sistema
digestivo incomincia il suo duro lavoro, alcune cucchiaiate di zuppa di miso, che è
leggermente salata, costituiscono il modo ideale di incominciare un pasto.
3. Sebbene contenga sia sodio che potassio, le cui percentuali determinano in gran-
de misura la qualità yin o yang del cibo, lo zucchero raffinato è estremamente yin.
Esperimenti scientifici, condotti recentemente, hanno dimostrato che, quando i tes-
suti del corpo sono imbevuti in una soluzione di glucosio, tutto il sodio che conten-
gono fuoriesce, mentre il potassio rimane (il sodio è yang e il potassio è yin). Si
ha quindi un effetto yinnizzante sui tessuti, cosı̀ che la loro naturale qualità yang,
dovuta in larga misura al contenuto di sodio, diminuisce.
Vorrei ora aggiungere alcuni aspetti negativi dello zucchero:
4. Se esiste un alto contenuto di glucosio nel sangue, i batteri hanno una probabilità
molto più elevata di crescere e proliferare (Body, Mind and Sugar – “Corpo, mente
e zucchero” – E.M. Abrahanson, p. 24).
Questo fenomeno avviene perché i batteri prosperano in un ambiente acido, che è
a sua volta favorito dall’assunzione di zuccheri. La relazione tra lo zucchero as-
sunto e i batteri contenuti nel corpo è stata ben documentata negli studi sul
diabete, che hanno dimostrato come i tassi di infezione, presenti negli amma-
lati, diminuiscano, quando viene ridotta l’assunzione di zucchero semplice e
raffinato.
6. Uno dei punti più importanti da chiarire riguardo agli zuccheri, sia semplici che
complessi, è che il nostro corpo ha bisogno di vitamina B per metabolizzarli.
Tuttavia lo zucchero raffinato non contiene queste vitamina. Più zucchero si assume
e più sarà facile trovarsi con una carenza di vitamina B, che provoca a sua volta un
metabolismo basso e quindi una minore energia vitale.
Due importanti vitamine B, che vengono sottratte al corpo dallo zucchero raffinato,
sono la vitamina B2 e B3 .
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Herman Aihara
La loro mancanza può causare seri problemi di salute, specialmente malattie mentali
e disordini nervosi, poiché entrambe sono necessarie per un funzionamento appro-
priato del sistema nervoso. L’assunzione di zucchero è abitualmente il princi-
pale fattore scatenante dei sintomi di depressione grave che può portare ad un
comportamento violento o persino al suicidio.
Nella nostra società siamo diventati molto sensibili alla rapida spinta energetica fornita
dallo zucchero e dagli stimolanti, come il caffè e le sigarette. Come possiamo ottenere
energia in fretta? L’energia rapida è prodotta da secrezioni ormonali (dell’ormone cortico-
surrenale, l’adrenalina) che cambiano in glicogeno il glucosio. Succede questo quando il
tasso di glucosio nel sangue scende al di sotto del livello normale, come in certe situazioni
di emergenza, o quando vengono assunti lo zucchero o gli stimolanti. Questi ormoni
vengono prodotti dalle ghiandole surrenali che sono situate al di sopra di ogni rene. Se
i reni e le ghiandole surrenali sono forti, non avrete problemi a generare energia
rapida, ma, per essere in queste condizioni, bisogna mangiare cibi equilibrati e bere
poco. Un altro modo per ottenere una veloce ricarica di energia è quello di mangiare
frutta preparata in maniera adeguata e verdure. Castagne, mele, zucca, uva, ecc.
sono tutti prodotti ricchi di zuccheri e, se vengono cucinati correttamente, possono
essere bene tollerati da molti, a meno che non soffrano di malattie estremamente yin.
Molti frutti e verdure – anche succhi di verdure centrifugati e spremute di agrumi,
cipolle e carote – diventano sorprendentemente dolci quando vengono cucinati nel modo
giusto e al punto giusto. Mediante la masticazione uscirà la dolcezza naturale dei cibi,
quando la saliva incomincerà a disciogliere i loro zuccheri complessi. Se mangiate dolci
meno concentrati il vostro gusto cambierà, diventando molto più sensibile, cosı̀ avrete
meno bisogno di dolcificanti, per soddisfare il vostro gusto.
9.1 Il Miele
È un alimento naturale, tuttavia, secondo il punto di vista macrobiotico, dobbiamo sce-
gliere non solo cibi naturali, ma anche adatti a noi. Il miele è un cibo adatto . . . alle
api. Da quando il miele fu citato nella Bibbia – ed è stato usato per secoli – il suo consumo
è cresciuto, tanto da essere considerato un alimento appropriato per gli esseri umani; fino
a non molto tempo fa, il miele non era coltivato, né raccolto.
Quando l’uomo trovava del miele, ne teneva una piccola parte per sé e destinava il
resto alle api. Oggi si allevano le api per produrre il miele, come si coltiva la canna o la
barbabietola per la produzione dello zucchero, per averne ovviamente in quantità maggiori
rispetto a ciò che la natura intendeva destinare a questa funzione. Ormai ne prendiamo
a chili, invece di pochi cucchiaini. Il miele è molto yin, quasi tanto yin quanto lo
zucchero raffinato. È estremamente ricco di fruttosio o zucchero semplice della frutta ed
è un alimento di derivazione animale (yin) essendo prodotto e assunto dalle api, che
sono molto yang.
Per dimostrare come il miele sia yin, osservate la seguente tabella, che mette a con-
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fronto il fabbisogno di elementi e la disponibilità degli stessi nel sangue umano e nel miele
delle api:
Il miele è stato usato, nel corso dei secoli, per la cura di molte malattie e molte persone
lo considerano ancora una medicina importante.
Per capire il genere di aiuto che può dare il miele, dobbiamo considerare le condi-
zioni delle persone che hanno tratto benefici usando questo trattamento. Anni fa,
gli uomini erano molto più yang di quanto non lo siano oggi. Vivevano una vita
molto più disagiata e mangiavano soprattutto cibi integrali, alimenti naturali che li
rendevano molto forti. Nutrirsi di dolci non era molto comune e non esistevano i ci-
bi già confezionati e “trattati” di oggi, che contengono zuccheri e sostanze chimiche in
abbondanza.
Le loro condizioni col tempo diventavano sempre più yang, tanto che venivano
colpiti da malattie yang. Il miele, essendo un cibo yinnizzante, si dimostrava un
rimedio efficace per quegli individui.
Un secolo fa, l’aceto e il miele erano i rimedi contadini comunemente usati nel nord-
ovest degli Stati Uniti per molte malattie. Sono stati scritti molti libri sui benefici effetti
di queste notissime medicine popolari. Attraverso l’applicazione del principio yin-yang,
possiamo comprendere facilmente perché le cure con l’aceto e il miele fossero cosı̀ effi-
caci. Oggi la gente è più yin di un tempo e anche coloro che hanno una condizione di
vita e una costituzione fondamentalmente yang, hanno ugualmente un eccesso di yin. Di
conseguenza, abbiamo bisogno di medicine più yang.
Tutto cambia, e ciò che è benefico oggi può essere dannoso domani. Se avete
una costituzione forte e siete sani e felici, potete prendere occasionalmente un po’
di miele. L’importante è capire quale sia la propria condizione. Se lo fate, avrete allora
la libertà che vi dá la conoscenza: la libertà di scelta. Ma finché non capite la vostra
condizione, sarete vittima della vostra ignoranza.
In conclusione, l’uomo è naturalmente attratto dai dolci. Perché? Perché il gusto
dolce è un sapore yin e l’uomo è fondamentalmente yang; non importa quanto sia yin la
sua condizione attuale, in linea di massima egli è yang-caldo, dal sangue rosso e attivo.
Ma dobbiamo stare molto attenti nel decidere di quale tipo di alimenti yin abbiamo
bisogno e in quale quantità dobbiamo assumerli. Se scegliamo cibi estremamente yin,
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Capitolo 10
Il sale
Molti medici dietologi e nutrizionisti raccomandano di limitare l’uso del sale (cloruro di
sodio o NaCl) nella dieta, e prescrivono questo, limite, nella convinzione diffusa che il
sale sia una delle cause più importanti delle malattie di cuore e dell’arteriosclerosi.
La rivista Time del 15 marzo 1982 riportava la seguente affermazione:
“Il sale assassino, si grida dalla copertina dell’opera pubblicata in un’ampia serie di
volumi dal titolo Shake the Salt Habit (Liberati dall’abitudine del sale) e Cooking without
a Grain of Salt (Cucinare senza un granello di sale), un libro che si sta vendendo in
centinaia di migliaia di copie”.
La stampa ultimamente ha parlato cosı̀ male del sale che molti hanno adesso l’im-
pressione che sia nocivo al corpo umano in qualsiasi quantità venga assunto. In realtà,
non possiamo vivere senza un piccolo, ma importante quantitativo di sale. Tutti
gli animali dalla carne rossa devono avere un rifornimento continuo degli elementi
essenziali, che naturalmente il sale contiene, per mantenere una condizione forte e
sana.
Storicamente, il sale fu trovato seguendo gli animali, che cercavano e trovavano picco-
le quantità di sale o depositi veri e propri, tanto che venivano costruiti dei villaggi proprio
in vicinanza di tali giacimenti. Non appena gli uomini sono progrediti e hanno comincia-
to a mangiare più cereali e meno cibi di origine animale (che da soli contengono grandi
quantità di sale), l’umanità ha avuto bisogno di fonti di sale più sostanziose.
Quindi, nelle zone lontane dagli oceani, il sale diventò molto prezioso. Era considerato
cosı̀ importante che veniva usato per pagare i soldati romani; questa è l’origine della parola
salario. In seguito, il sale è diventato uno dei principali prodotti di scambio nel mondo.
Verso il sec.VI molti mercanti dei deserti lo commerciavano come valore equivalente
all’oro.
L’articolo della rivista Time appena citato, affermava inoltre:
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“Le tasse sul sale in varia misura hanno consolidato o hanno aiutato a dissolvere il po-
tere di alcuni governi. Per secoli, i Francesi furono costretti a comperare il sale necessario
dai depositi reali, cioè nazionali. La gabella o tassa sul sale era cosı̀ alta sotto il regno
di Luigi XVI che era diventata il più importante motivo di lagnanza del popolo francese;
in linea di massima aiutò a far scoppiare la Rivoluzione. Nel lontano 1930, in segno di
protesta contro le tasse britanniche troppo elevate imposte sul sale, il Mahatma Gandhi
guidò un pellegrinaggio dei suoi seguaci sulle rive del mare affinchè si rifornissero da soli
del sale di cui avevano bisogno”.
La necessità del rifornimento del sale può aver quindi contribuito a dare inizio alla
Rivoluzione Francese e ci fu senz’altro la carenza di sale nella guerra civile americana.
Secondo La storia del sale (“The History of Salt”, il libro pubblicato da Norton Salt
Co.): “Se il Sud fosse stato in grado di proteggere le sue riserve di sale, la guerra civile
americana si sarebbe conclusa ben diversamente. La produzione di sale di Syracuse, nello
stato di New York, liberò il Nord da tutte le preoccupazioni derivanti dal rifornimento del
sale, ma nel 1861 i sudisti già pagavano 1 dollaro alla libbra il poco sale disponibile. Verso
il 1863, essi non potevano procurarsi il sale a nessun prezzo e le fabbriche di Kanawha,
in Virginia, cambiarono padrone almeno quattro volte fino a che non caddero sotto le
forze dell’Unione. Avery Island in Louisiana aveva fornito di sale le forze di Jackson, che
stavano combattendo la battaglia di New Orleans; durante la guerra del 1812 e durante
la guerra civile, il Sud contava di poter usare i depositi delle montagne di Avery, ma
le rotte dei fiumi e dei mari erano tagliate fuori dall’accesso alla miniera; alla fine, la
miniera stessa fu presa dalle truppe dell’Unione. Le navi dell’Unione, inoltre, bloccavano
la Costa Atlantica, fermando l’importazione del sale proveniente dall’estero. Ridotti alla
disperazione, i sudisti cercarono di estrarre il sale dall’acqua salmastra salina, lungo le
coste della Florida e della Carolina. Come incentivazione, gli operai della salina erano
esentati dal servizio militare”.
Il sale è più di un semplice aromatizzante e condimento per l’uomo; è molto impor-
tante per il mantenimento di un corpo sano.
Perché esistono cosı̀ tante persone ammalate, che escludono dalla dieta il sale? Da
cosa deriva questo malinteso? Qui di seguito sono elencate alcune delle motivazioni della
cattiva reputazione del sale:
1. Il sale che le persone usano oggi è velenoso nel significato letterale del termine.
Circa 50 anni fa le più importanti compagnie di sale degli Stati Uniti, per acce-
lerarne la produzione, incominciarono a seccare il loro sale in imponenti fornaci.
Questi forni giganti raggiungono i 1.200 gradi Fahrenheit, che è una temperatura
abbastanza alta e tale da alterare la struttura chimica del sale; questo cambiamen-
to strutturale del sale è una delle ragioni per cui le malattie degenerative, come le
malattie del cuore e l’artrite, sono diventate cosı̀ diffuse nel nostro paese.
2. I cibi preparati e venduti oggi contengono molto sale comune raffinato, che vie-
ne usato durante il processo di preparazione dei prodotti alimentari. Chi compra
questi prodotti consuma grandi quantità “nascoste” di sale, di scarsa qualità, usato
principalmente per dare sapore ad alimenti altrimenti insipidi e sottoposti a troppi
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processi di raffinazione. I produttori dei fast food usano enormi quantità di sale di
scarsa qualità, per rendere gustoso e saporito il loro cibo.
La lista che segue mostra la quantità di sodio contenuta in alcuni cibi preparati,
comunemente venduti sul mercato, paragonati agli alimenti naturali, e testimonia
questo uso sconsiderato del sale comune:
4. Coloro che si nutrono frequentemente di cibi grassi come formaggi, pollo, carne di
manzo, uova, hanno spesso alti livelli di colesterolo e depositi di grassi nelle loro
vene e arterie, che ostruiscono il sistema circolatorio.
Se assumono troppo sale, anche in quantitativi leggermente superiori alla norma,
specialmente se è di povera qualità e non combinato con la materia organica adatta,
opprimono ancora di più il sistema circolatorio, alzando troppo la pressione; cosı̀
insorge il pericolo della rottura di capillari o dell’ostruzione delle arterie.
5. Esiste la convinzione comune che il sale sia responsabile della ritenzione idrica, ma
non è affatto vero, si tratta di un malinteso.
I livelli dei liquidi nel corpo sono regolati dalla pressione osmotica, che esiste nei
liquidi separati da una membrana attraverso la quale l’acqua può passare. Se la con-
centrazione di sale è più alta nel sangue delle arterie che nel fluido intercellulare (o
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liquidi tra le cellule), l’acqua si muove dal liquido intercellulare al flusso sanguigno.
Cosı̀ osserviamo che, a una perdita di liquidi, consegue un fabbisogno molto eleva-
to di sale. Viceversa, se la concentrazione del sale nel sangue è più bassa di quella
del liquido intercellulare, dal flusso sanguigno l’acqua si dirigerà verso il liquido
intercellulare. In questo caso, si ha una ritenzione idrica.
1. La quantità corretta di sale da usare in cucina è uno dei problemi più critici e contro-
versi della macrobiotica. Il rapporto tra il sodio (Na) e il potassio (K) è il più impor-
tante fattore che influisce sulla qualità yin o yang del cibo e il sodio è il componente
più importante del sale.
Una persona, che abbia assunto molti prodotti di origine animale in passato, proba-
bilmente non farà bene ad usare cibi salati. Tuttavia una quantità insufficiente di
sale nella dieta causa debolezza fisica, inerzia, lentezza e facilità alla malattia
di tipo yin. Ciascuno di noi deve trovare la quantità di sale che lo avvicina alla
sua condizione migliore. Se vi vengono serviti cibi che sono troppo salati per la
vostra condizione, prendetene in piccole quantità, anche se sono particolarmente
gustosi. Mangiate più cereali, insalate o piatti leggermente conditi, invece. Cosı̀
evitate l’eccesso di sale, che causerebbe più tardi bisogno di troppi liquidi, zucche-
ri e altri cibi yin, in un tentativo di equilibrarli. Assumere troppo sale, rispetto al
proprio fabbisogno, causerà disturbi specialmente ai reni (a causa del suo effetto
costrittivo yang) già abitualmente troppo sovraccarichi nello svolgimento delle loro
funzioni. Più duramente lavorate, dal punto di vista fisico – che è un processo di
yinnizzazione (alcalinizzante) – eseguendo lavori pesanti, più sale potete consuma-
re. Tuttavia, come in tutti gli aspetti di una dieta equilibrata, si dovrebbe praticare
la moderazione.
2. Se ci si alimenta in modo macrobiotico, non si dovrebbe usare sale comune o inte-
grale da solo; il sale cristallizzato deve essere usato in cucina combinato all’olio
o ad altre sostanze organiche.
Questo processo è conosciuto come chelazione e impedisce al sale la stimolazione
eccessiva del sistema nervoso parasimpatico, che attiva gli organi yin, cavi (inte-
stini, vescica, ecc.) ed inibisce gli organi pieni e solidi (reni, fegato, cuore, milza,
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3. Il sodio (Na) è il minerale che alcalinizza nella maniera più forte. Quindi l’uso del
sale in cucina (cloruro di sodio = NaCl), nel preparare sottaceti e nel preparare altri
cibi, li rende molto alcalinizzanti verso i liquidi del corpo, durante la digestione.
Questa è la ragione per cui le verdure fermentate con il sale costituiscono un ele-
mento importante della dieta macrobiotica. Dal momento che la malattia è il risul-
tato, spesso, di un processo di acidificazione dei liquidi corporei, un uso appropriato
del sale è molto benefico – se non anche curativo – per molte malattie. A mio avvi-
so, senza un uso appropriato del sale non ci può essere controllo sulla proliferazione
del cancro.
4. Il sale procura una forte resistenza alle malattie infettive e batteriche. Per la
mia esperienza, le persone che assumono sale in quantità adeguate hanno un sistema
immunitario forte e resistente, quindi sono più difese contro le malattie infettive.
Il sale proveniente dagli alimenti di origine animale non sembra avere questo effetto,
poiché la carne ha caratteristiche fortemente acidificanti.
6. Il sodio partecipa alla conduzione degli impulsi nervosi e ha effetto anche sulla
contrazione dei muscoli. Questa capacità di contrarre, o potere yang, è ciò che im-
pedisce a tutti i muscoli di non funzionare efficientemente. Le funzioni dei muscoli,
che vanno dal forte battito ritmico del cuore ai movimenti peristaltici dell’apparato
digestivo, agli adattamenti muscolari che fanno convergere l’occhio, perdono effi-
cienza se l’assunzione di sale è inadeguata; i muscoli perdono cioè il loro tono, la
loro capacità contrattiva yang è indebolita.
7. Il sale è molto importante per i processi digestivi. Nello stomaco, la clorina del
sale diventa la più importante costituente dell’acido idrocloridrico, necessario per
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la digestione. Il sodio e la clorina diventano entrambi parte dei liquidi nei tessuti
extracellulari del corpo.
8. Il sodio aiuta la produzione della bile, che rende possibile l’assimilazione del grasso
nell’intestino. La buona digestione e l’utilizzazione corretta dei grassi sono molto
importanti nel prevenire il loro accumulo nel corpo.
9. Il sale è impiegato dal corpo come veicolo dello iodio, di cui si ha bisogno in picco-
lissime quantità, per prevenire le difficoltà della ghiandola tiroidea, come nel gozzo,
che è causato da una mancanza di iodina e colpisce l’intero metabolismo.
Sebbene una certa quantità di sale di buona qualità sia necessaria per la salute, è molto
importante assumerlo con moderazione. Come suggerisce William D. Shively nel suo
magnifico libro Sea of Life (“Mare di vita” Mc Kay Co, New York): “La moderazione in
tutte le cose è una delle regole più sensate da seguire e si applica perfettamente al vostro
uso del sale della terra”.
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Capitolo 11
Il latte e i suoi derivati
“Anche il latte, come ogni altra cosa che si muove e vive sulla terra, sarà
nutrimento per voi; come vi procurai le verdure cosı̀ vi diedi il latte. Ma non
si dovranno mangiare la carne e il sangue che la stimola, la sua anima” (cap.
XXII).
“Preparate e mangiate tutti i frutti degli alberi e tutte le erbe dei prati e tutto
il latte degli animali saranno adatti a voi” (cap. XXIV).
Compaiono nella Bibbia alcune affermazioni come queste. Tuttavia, non viene fatta
menzione alcuna del latte degli animali usato come alimento per i neonati.
Contrariamente alla comune credenza che l’uso del latte per i neonati fosse antica,
John H. Tobe afferma che il latte di mucca non fu mai dato ai bambini nei tempi bibli-
ci. Nel suo libro Milk: Friend or Fiend (Latte: amico o demonio) fa il punto su cosa
rappresenti veramente il latte:
“Da quanto tempo ritenete che l’uomo abbia usato il latte di mucca per cresce-
re i bambini? Se fate lo stesso errore che feci io, crederete che l’uomo abbia
alimentato i bambini con latte di vacca da quando ha cominciato a usare il
latte come alimento, o persino nei suoi tempi di nomade, quando dipendeva
dalle greggi. Mi stupii alquanto quando appresi che un uomo di nome Under-
wood fu il primo a nutrire i bambini con il latte di mucca, e ciò accadde nel
1793”.
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“Per circa 50 anni ci hanno detto che il latte di vacca è un cibo perfetto. Ma chi
cominciò a dire questo, chi diede origine al mito che ci fa ritenere che il latte
sia perfetto? Io non lo so, ma, credetemi, è proprio solo un mito. Non è basato
affatto su dati, analisi, esperimenti o test sccientifici. Il latte di mucca non è
certo, nè ora, nè lo è mai stato, il cibo dell’uomo per eccellenza. Di fatto,
esistono parecchi elementi per affermare che non è per niente un alimento
buono, salutare o idoneo agli esseri umani.
Il fatto è che il latte è un grande affare commerciale e che, come tale, è soggetto
agli stessi lanci e campagne pubblicitarie degli altri prodotti di consumo; da
qui è nato il mito del cibo perfetto e si è presa l’abitudine di berne da uno a
due quarti al giorno.
Gli Americani, in particolare, hanno consumato molto latte negli ultimi anni.
Secondo le statistiche del Dipartimento dell’Agricoltura, questo è stato il consumo di
alimenti pro capite nel 1966:
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Cosı̀ l’industria casearia ha speso molto denaro per pubblicizzare il latte. Secondo le
statistiche del Governo degli Stati Uniti, nel 1967, gli Americani consumavano 80 miliardi
di libbre di latte e dei suoi derivati all’anno. La percentuale del latte consumato è del 28%
del cibo totale ed è seguita dal 21% della carne. Non ci deve quindi sorprendere che i
produttori di latte e di carne spendano molto denaro per la promozione dei loro prodotti.
Per poter far fronte alle richieste di sempre più imponenti quantitativi di latte per il
consumo quotidiano, le mucche vengono confinate in luoghi appartati, dove vengono loro
somministrati ormoni e antibiotici, e vengono “forzate” a produrre sempre più latte.
Questo procedimento non è solo innaturale, ma anche insalubre. Non è difficile capire
che il latte a base di ormoni e di medicinali sia di valore incerto. Alle donne viene consi-
gliato di non prendere medicinali, durante l’allattamento, perché essi compaiono nel latte
e poi passano al bambino.
Il Governo degli Stati Uniti dà spesso dei consigli sui pericoli del latte; in una sua
pubblicazione, Il libro annuale dell’Agricoltura, del 1959, si leggeva:
In altre parole, il latte di vacca non solo non è adatto ai neonati, ma è anche pericoloso.
Nonostante ciò il consumo di latte è aumentato vertiginosamente negli anni ‘50; perché?
La prima ragione è che il latte di mucca contiene grandi quantità di proteine e di
calcio. Per questo molti dietologi ne promuovono il suo consumo basandosi sulla vecchia
e non più valida teoria di alte richieste di proteine da parte del corpo umano.
La seconda ragione è che l’industria casearia pubblicizza in maniera selvaggia i suoi
prodotti attraverso i mass-media.
La terza ragione è che l’uso quotidiano del latte fortifica e sviluppa la costituzione
fisica in maniera sicura e ben visibile. Consumando latte regolarmente si diventa forti e
grassi come una mucca. Tuttavia sospetto che l’eccessivo consumo di latte di mucca abbia
un effetto negativo sul sistema nervoso molto sviluppato e sensibile dell’essere umano.
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1. Poiché le sue proteine sono costituite nella maggior parte dalla caseina, il latte di
vacca forma il caglio ampio e spesso, quando viene mescolato con i succhi dige-
stivi dello stomaco, il che può causare seri problemi. Scaldandolo prima, produce
cagli che sono in qualche modo più piccoli e più morbidi, ma non ancora adatti al
delicato sistema digestivo del neonato. Il caglio del latte umano invece è morbido,
fine e delicato. Lo stomaco del bambino allattato al seno si svuota rapidamente e
facilmente.
2. Il neonato allattato al seno cresce normalmente più forte e più equilibrato dei bam-
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bini cresciuti con latte di mucca, anche se quest’ultimo fornisce quasi quattro volte
la quantità di proteine trovate nel latte umano.
Secondo il libro Nursing your baby (Allatta il tuo bambino al seno), di Karren
Pryor, “il neonato usa le proteine presenti nel latte materno nella misura di quasi
il 100% di efficienza. Dopo i primi giorni di vita, virtualmente, tutte le proteine del
latte materno diventano parte del neonato, poco o niente viene scartato. Il neonato
cresciuto con latte di vacca, invece, riceve il 50% delle proteine della sua dieta”.
L’autrice continua spiegando che queste proteine non usate, sprecate, causano ulte-
riori problemi:
“L’eliminazione delle proteine sprecate diventa in gran parte il lavoro dei reni e
questo può lasciare uno strascico in una funzione, quella renale, che è ancora
immatura”.
3. Il latte di vacca contiene livelli più alti di grassi saturi del latte materno. Questo
favorisce l’aumento del colesterolo nel corpo del neonato con l’indebolimento della
circolazione del sangue e i relativi danni alla salute.
5. Il latte di vacca è per i vitelli. Un vitello appena nato pesa circa 130 libbre. Rag-
giungerà le 240 libbre solo un mese dopo.
Per questo periodo sarà già pronto a camminare intorno. Un tale rapido sviluppo
richiede una crescita rapida nella struttura ossea per far fronte alle richieste imposte
dall’attività e dal peso. Può fare questo grazie all’alto contenuto di calcio del latte di
mucca. Invece il latte materno contiene livelli relativamente alti di fosforo. Questo
elemento è molto importante per la crescita, lo sviluppo del cervello e del tessuto
nervoso. Diversamente dal vitello, il neonato sviluppa dapprima il suo cervello
e il suo sistema nervoso. Quindi, poiché il neonato e il vitello devono adempiere a
bisogni di crescita completamente diversi, il latte per il neonato e quello per il vitello
devono essere necessariamente diversi. Quando il latte di mucca viene dato ad un
neonato, dal punto di vista fisico il bambino crescerà molto rapidamente, come
avviene per il vitello, tuttavia il suo cervello del bambino non si svilupperà con
lo stesso ritmo con cui si svilupperebbe se fosse alimentato con il latte materno.
7. Il latte di mucca viene considerato la causa di sintomi allergici dovuti al suo alto
contenuto proteico indigeribile.
8. Probabilmente, uno dei più importanti aspetti dell’allattamento al seno consiste nel
fatto che il latte materno fornisce al bambino la naturale immunità a quelli che
possono essere altrimenti microbi fatali.
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9. Il tratto intestinale dei neonati allattati al seno materno è leggennente acido, in con-
trasto con l’ambiente intestinale generalmente alcalino di coloro che sono stati al-
lattati in maniera non naturale. È una differenza molto importante dal momento
che il P H intestinale è un fattore che influenza la proliferazione di questo tipo di
batteri.
Questi batteri sono vitali poiché determinano in larga misura la capacità di digerire
il cibo, nostra funzione fondamentale. L’ambiente intestinale alcalino dei neonati,
che sono allattati al seno, è formato in pratica da una coltura di un microrganismo
benefico: il lattobacillus bifidus.
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. . . come una foglia nel vento. . .
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Si devono tostare separatamente tutti gli ingredienti, poi si devono mescolare e ma-
cinare fino ad essere ridotti ad una polvere molto fine. Per fare il kokkoh usate ½ cuc-
chiaino di té di polvere di kokkoh con 3/4 di una tazza di acqua per la prima settimana di
allattamento.
Dalla seconda settimana fino ad un mese usate un cucchiaio da tavola di polvere di
kokkoh con 3/4 di tazza di acqua. Dal secondo mese in poi, usate due cucchiai da tavola
di polvere di kokkoh con 3/4 di tazza di acqua, mescolate sempre con cura.
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Capitolo 12
Frutta, carne e bevande
12.1 Frutta
L’uso della frutta è una delle più importanti differenze tra la macrobiotica e le altre diete.
Quasi tutte le diete oggi la raccomandano senza restrizioni, reclamizzandola dal punto di
vista commerciale come cibo naturale e pronto ad essere consumato. La macrobiotica
raccomanda la frutta soltanto in certi casi e per certe persone e ne consente soltanto
alcuni tipi; essa contiene infatti una percentuale elevata di zucchero della frutta, o
fruttosio, un monosaccaride o carboidrato semplice che è estremamente yin. La frutta
è quindi raccomandata soltanto per le condizioni yang ed è proibita alle persone con con-
dizioni yin o malattie yin. Le persone sane ne possono prendere in moderate quantità, se
lo desiderano, ma non deve mai essere una parte importante della dieta. Quando consiglio
agli ammalati di cancro di non prendere frutta, molti di essi sono sorpresi; è sempre stato
suggerito loro che la frutta è particolarmente indicata per la loro condizione. La ragione
per cui non raccomando frutta ai pazienti soffrenti di cancro è che il tumore è una malattia
yin, in linea di massima; persino il cosiddetto “cancro yang” è yin quando viene parago-
nato ad una condizione di buona salute. Quindi la frutta, che è un alimento molto yin,
abitualmente peggiorerà una condizione fisica caratterizzata dalla presenza di un tumore.
Ohsawa scrisse della frutta: “La frutta può essere raccomandata alle persone con una
costituzione e condizione molto yang e per neutralizzare i residui nocivi di una dieta
a base di carne seguita per anni; in questo caso è abbastanza di aiuto. La frutta non
dovrebbe essere presa però dagli ammalati che hanno una condizione molto yin”.
Per qualcuno che è yang in eccesso, la frutta può fare da medicina. Ohsawa man-
giò ben 30 mandarini una volta che si recò a Taiwan, per equilibrare il suo stato troppo
yang, a causa dell’estate torrida di laggiù (il clima caldo è yang). La medicina popolare
del New England si affida all’aceto, derivato dal sidro di mele, come rimedio contro la feb-
bre. In passato, quando questa pratica era popolare, le persone erano generalmente
più yang e le loro malattie erano il risultato di una condizione troppo yang, piuttosto
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che troppo yin come succede ora. Quindi la frutta potrebbe servire eventualmente come
medicina efficace per le malattie yang. Tuttavia questo rimedio non è attualmente propo-
nibile, anzi può essere spesso nocivo, poiché oggi molte persone hanno una condizione
dominante yin. L’aceto yin, poiché è derivato dalla frutta ed è un prodotto fermentato,
rende la propria condizione yin, peggiorando quindi una malattia yin.
Molti anni fa incontrai una signora, il cui marito era il presidente di una grande azienda
manifatturiera in Italia. Era ammalata per aver preso cibi troppo ricchi e raffinati alle feste
che aveva frequentato. Cominciò allora una dieta a base di frutta, in linea di massima
frutta cruda, e in breve tempo incominciò a sentirsi di nuovo bene. Seguı̀ questa dieta
per circa 5 anni e a quel tempo la rividi. Era stanca, debole, anemica e stitica.
La consigliai su come cambiare la dieta per ristabilire la salute. Il suo sangue e la
sua condizione fisica erano diventate acide e yang, per aver mangiato molti cibi di origine
animale. Quindi la frutta, essendo yin e alcalina, portò un perfetto equilibrio; questa è la
ragione per cui si sentı̀ cosı̀ bene quando cominciò quella dieta a base di frutta. Tuttavia
una dieta simile è troppo yin per essere continuata per un periodo tanto lungo. Con il
passare del tempo ella perdette la sua qualità yang, che aveva acquisito con l’assunzio-
ne precedente di cibi di origine animale e aumentò la sua condizione yin con la frutta.
Quando questi due effetti si stavano per equilibrare, si sentiva felice e sana. Continuando
la dieta a base di frutta per un periodo di tempo troppo lungo, perse inevitabilmente tale
equilibrio. In quel periodo cominciò a sentire i sintomi della malattia e dello squilibrio
cosı̀ creato.
Per curare una condizione squilibrata causata da cibi o estremamente yin o trop-
po yang, si devono prendere pasti equilibrati basati per un 50% o 60% su cereali
integrali e per il 25% o 30% su ortaggi cotti o crudi. Il resto della dieta dovrebbe
consistere di zuppa di miso, alghe, fagioli, condimenti, sottaceti e occasionalmente
pesce e alghe. Questa signora ha commesso un errore limitando la sua dieta alla frutta;
sarebbe stata meglio se avesse equilibrato la sua condizione troppo yang con più alimenti
yin, come verdure leggermente cotte piuttosto che con grandi quantità di frutta.
Un’altra ragione per cui la macrobiotica non raccomanda l’assunzione di frutta senza
restrizioni è la presenza in essa del fruttosio o zucchero della frutta che, come lo zucchero
da tavola, è fondamentalmente un carboidrato semplice. Quando vi nutrite di carboidrati
semplici, essi si trasformano molto rapidamente in glucosio o zucchero. Ciò innalza il
livello degli zuccheri nel sangue molto in fretta, portandolo al di sopra di quello norma-
le, prima che il corpo possa stabilizzarlo. L’alto livello di zuccheri nel sangue stimola
quindi il pancreas a produrre grandi quantità di insulina e, di conseguenza, a trasformare
l’eccessiva quantità del glucosio presente nel sangue in glicogeno e ad immagazzinarlo
nel fegato. Tutto ciò porta ad un abbassamento del livello dello zucchero nel sangue tale
da determinare una condizione di ipoglicemia, in cui viene meno l’energia richiesta dalle
cellule per funzionare e dà origine ad una vasta gamma di sintomi.
Se il pancreas diventa debole per questo ripetuto innalzamento dello zucchero può non
produrre abbastanza insulina, cosı̀ nel flusso sanguigno circolerà troppo glucosio, come
avviene nella condizione diabetica. L’eccesso di glucosio nel sangue si trasforma pron-
tamente in grassi, che tendono a depositarsi nei piccoli vasi sanguigni e contribuiscono
alla formazione di blocchi nelle arterie. Nei piccoli capillari del cervello questi grassi
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Oltre all’acqua, le bevande non alcooliche più comuni sono il tè, il caffè e il latte.
Il tè viene consumato regolarmente da almeno la metà della popolazione mondiale e
il caffè da un terzo o più. Negli Stati Uniti, il caffè e/o il tè vengono serviti in quasi tutte
le case. Nel mondo occidentale, il latte è molto popolare.
Il tè è prodotto principalmente in Oriente, ma viene consumato ampiamente anche in
Occidente. Il caffè viene prodotto per la maggior parte nell’America tropicale, soltanto il
Brasile ne fornisce quasi metà della produzione mondiale, ma viene consumato largamen-
te nell’America del Nord e in Europa. Anche il cacao per il cioccolato è uno dei principali
prodotti di esportazione dai paesi tropicali a quelli temperati.
Siccome il caffè e il cacao crescono in climi tropicali e contengono grandi quantità di
potassio, in rapporto al loro contenuto di sodio, sono classificati come molto yin.
Sebbene siano alimenti che danno reazioni alcaline, la macrobiotica non li racco-
manda per un uso frequente, tuttavia si possono bere occasionalmente per il nostro
piacere, a meno che non si sia ammalati. Anche il tè è yin, ma non tanto quanto il caffè
e il cioccolato.
Il tè twig, conosciuto anche come bancha o kukicha, è una delle bevande più yang
tra le tisane ed è raccomandato in macrobiotica come bevanda quotidiana. Molti tè
messi oggi sul mercato sono colorati artificialmente, quindi bisognerà sceglierli con cura.
È preferibile il tè coltivato biologicamente, poiché la pianta del tè non è stata irrorata con
sostanze chimiche. Il tè non viene lavato prima dell’uso, è quindi importante che non sia
colorato artificialmente.
Sono raccomandati il caffè di malto o di orzo derivati dai chicchi tostati dei
cereali. Alcuni di questi caffè sono davvero molto buoni.
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Capitolo 13
I cereali:
il principale alimento dell’uomo
Fin dalla prima comparsa dell’uomo sulla terra, il cibo più importante per il suo sviluppo
è stato il grano. Molte culture hanno rielaborato il mito del grano come dio o dea, degni
di essere adorati.
Cerere è la dea del grano, da essa deriva la nostra parola cereali. Mentre Cerere era la
dea del grano per gli antichi romani, per la cultura azteca la dea Centeate era la divinità
del granturco o mais; in Giappone il dio più rispettato, Gegu in Ise, è il dio del riso, e Iside
era la dea dei cereali in Egitto.
Questo apprezzamento tradizionale dei cereali è stato lentamente distrutto da studi
incompleti e dalle inesatte valutazioni degli scienziati della civiltà moderna. Il filosofo
Carl von Voit affermò che le proteine sono il principale costituente del nostro corpo; da
questo proviene la convinzione che la nostra dieta dovrebbe consistere essenzialmente di
proteine. Egli fondò questa sua opinione sugli esperimenti che fece durante la seconda
metà del secolo XIX. Usando una camera di respirazione, studiò il metabolismo umano,
durante diversi stadi di attività, e trovò evidente che la richiesta di proteine è determinata
dalla massa del corpo. Le proteine diventarono, a quel punto, le sostanze nutritive più
importanti. I cibi di origine animale furono considerati, a partire da quel momento, più
importanti dei cereali, per la prima volta nei milioni di anni di storia dell’umanità.
Quando ho tenuto una conferenza sulla dieta macrobiotica ad insegnanti, infermiere,
medici e studenti di medicina dell’università di California alla Scuola della Nutrizione
di Berkeley, una delle domande più ricorrenti riguardava il motivo per cui la macrobioti-
ca raccomanda un’alta percentuale di cereali nell’alimentazione quotidiana. Spiegai che
dal punto di vista fisiologico le strutture del nostro corpo sono quelle di un individuo
vegetariano.
Per quanto riguarda la forma, i nostri 32 denti consistono di 20 denti che triturano,
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Guida completa alla dieta macrobiotica 84
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macinano e sono adatti ai cereali, di 8 denti che servono a tagliare le verdure e di 4 denti
canini, che servono per strappare la carne. Secondo la proporzione dei denti, il maggior
numero di essi serve per macinare i cereali.
Sembra naturale doversi nutrire di cereali. Ho anche detto loro che dal punto di vista
sociale ed economico i cereali sono la fonte di calorie meno cara, più abbondante e più
adatta all’umanità e che soltanto questo alimento può porre fine una volta per tutte alla
fame nel mondo. Non sono mai riuscito però a spiegar loro perché i macrobiotici racco-
mandano i cereali. Non solo io non fui in grado di dare spiegazioni esaurienti al riguardo,
ma nessuno ha mai spiegato esattamente in termini scientifici perché dovremmo nutrir-
ci prevalentemente di cereali, nella percentuale del 50% o 60% della dieta. Nemmeno
Ohsawa ha mai dato una risposta a questi interrogativi, basati sulla nostra fisiologia.
Con mia grande gioia e sorpresa il resoconto compilato dal Comitato Selezionatore del
Senato Americano sulla Nutrizione e sui Bisogni Umani, nel dicembre del 1977, Dietary
Goals for the United States, stabiliva cosı̀ il suo obiettivo n.1: “Aumentate il consumo
di carboidrati complessi per avere il controllo di circa dal 55% al 60% del fabbisogno di
energia”.
La relazione succitata spiega la ragione di questa affermazione come segue: in primo
luogo, una dieta con elevato contenuto di carboidrati complessi riduce il rischio di malattie
di cuore. La maggior parte dei gruppi esaminati con bassa incidenza di malattie alle
coronarie consuma dal 55% all’85% della loro energia totale sotto forma di carboidrati
complessi derivati dai cereali integrali, dalle patate e da altri tuberi (Present Knowledge in
Nutrition, dott. William e Sonia J. Connor,1976, pubblicato da The Nutrition Foundation).
Il Dietary Goals for The United States continua:
“Nella loro relazione, i dottori Connors concludono che le diete ricche di carboidrati
sono adatte sia per gli individui normali sani che per coloro che presentano iperlipidemia
(alti livelli di lipidi nel sangue), dato che i carboidrati derivano largamente dai cereali e
dalle patate. L’uso di carboidrati complessi da parte dell’uomo civilizzato ha basi storiche,
è salutare e ha dimostrato una forte diminuzione di alcune malattie, specialmente di quelle
cardiovascolari causate da iperlipidemia. I Connors riferiscono anche che la dieta ad alto
contenuto di carboidrati complessi è importante nel trattamento del diabete, abbassando
il colesterolo e i livelli di grassi saturi. Questi due ricercatori hanno notato che in alcuni
diabetici una dieta ricca di carboidrati comporta una tolleranza maggiore al glucosio e, in
altri diabetici, il fabbisogno di insulina si è stabilizzato”.
Un’altra ragione per aumentare l’uso dei carboidrati complessi è che si aumenta, con il
loro consumo, l’uso di fibre. “Il dott. Burkitt, uno tra i primi sostenitori della dieta ad alto
contenuto di fibre, ha confermato che un aumento dell’assunzione di fibra, preferibilmente
naturale piuttosto che aggiunta ai prodotti raffinati come il pane bianco, riduce l’incidenza
del cancro all’intestino e di altre malattie, in primo luogo quelle dell’intestino”.
Inoltre, un maggior consumo di carboidrati complessi aiuta a risolvere il problema
del controllo del peso. Il prof. Olaf Mickelson dell’Università del Michigan riferisce in
General Foods World, del luglio 1975:
“Contrariamente a quanto la maggior parte della gente pensa, il pane consumato in
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grandi quantità è il cibo ideale per una dieta dimagrante. Recenti studi condotti nel nostro
laboratorio dimostrano che alcuni giovani un po’ troppo grassi hanno perso peso in manie-
ra indolore e praticamente senza sforzo alcuno, quando hanno incluso nel loro programma
alimentare 12 fette di pane integrale al giorno. Hanno mangiato pane ad ogni pasto e si
sono sentiti sazi ancor prima di raggiungere la quota abituale di calorie. Erano liberi di
mangiare quanto desideravano, esclusione fatta per quei cibi che erano fonti concentrate
di energia.
In otto settimane, la perdita di peso medio per ogni soggetto sottoposto a controllo fu
di 12,7 libbre”.
I primi seguaci del movimento macrobiotico ebbero una ancor più drastica diminu-
zione di peso. Infatti, all’inizio del movimento macrobiotico negli Stati Uniti, per un
malinteso, molti osservarono una dieta rigida a base soltanto di riso e di tè, dieta che non
è affatto raccomandabile. Molti di essi calarono di peso, in alcuni casi 50 libbre in due o
tre mesi.
La raccomandazione da parte del Senato degli Stati Uniti di un uso elevato di carboi-
drati complessi è basata sulle statistiche, manca però di spiegazioni scientifiche. La più
ampia spiegazione, in materia di alimentazione, è nel libro Live Longer Now (Vivi più a
lungo oggi), il libro best seller di Nathan Prifkin (J. N. Leonard, J. L. Hofer e N. Pritikin,
Grasset e Dunlop, New York, 1977).
Per vivere abbiamo bisogno, ogni giorno, di una certa quantità di calorie, che vengono
fornite dal consumo di proteine, grassi e/o carboidrati. Questi sono gli elementi nutritivi
che possono essere trasformati in energia dal corpo umano. In ogni caso non possia-
mo dipendere esclusivamente dalle proteine perché, quando vengono metabolizzate, per
trasformarsi, producono troppi prodotti di scarto, affaticando i reni e il fegato.
Successivamente anche i carboidrati non furono più considerati la fonte principale
e più adatta all’uomo per l’energia, poiché tutti i carboidrati vengono ridotti durante la
digestione in zuccheri semplici. Lo zucchero o carboidrato semplice ha un effetto negativo
se assunto in forma semplice. Per questo, in passato, i dietologi raccomandavano i grassi
come principale fonte di energia.
Venne poi la teoria di Ancel Keys negli anni’50. Egli trovò, nei suoi 15 anni di stu-
di condotti su 281 uomini d’affari, che gli elevati livelli di colesterolo e la pressione alta
erano i veri responsabili delle malattie cardiovascolari. Allora condusse uno studio appro-
fondito, che riguardava più di 2.000 persone di 7 diversi paesi. Egli trovò che alti livelli
di grassi nel sangue ed elevati tassi di colesterolo erano in relazione con una notevole
incidenza di malattie di cuore.
Gli scienziati che studiavano i popoli primitivi, come i Bantù, gli abitanti della Nuova
Guinea e gli Equatoriani, arrivarono alcuni anni dopo alla stessa conclusione: una dieta
con pochi grassi e a basso contenuto di colesterolo comporta una bassa incidenza di
malattie di cuore. Per provare che questo non era il risultato di una naturale immunità
alle malattie cardiache in quei popoli, Keys studiò la popolazione giapponese in tre diver-
si ambienti come riferito nel libro Live Longer Now (Keys A. e al., Lessons from Serum
Cholesterol Studies in Japan, Hawaii and Los Angeles, Ann.Int. 48:83-94, 1958). Keys
rilevò che il gruppo giapponese abitante alle Hawaii presentava una significativa ed ele-
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vata incidenza di malattie di cuore, mentre il gruppo giapponese abitante a Los Angeles
evidenziava un tasso di malattie cardiache uguale a quello degli Americani. Questo stu-
dio ha dimostrato che la prevenzione delle malattie di cuore non avviene per immunità
naturale e che altri fattori, soprattutto la dieta, sono i responsabili di queste patologie.
Tra il 1950 e il 1970 furono condotti molti esperimenti di laboratorio per dimostrare
fino a che punto la dieta fosse in relazione con l’incidenza delle malattie di cuore negli
animali. Nel 1959 si scoprı̀ che una dieta molto simile a quella seguita oggi da molti Ame-
ricani con circa il 42% delle calorie totali provenienti dai grassi e circa 1/50 di un’oncia1
di colesterolo al giorno procurava problemi di cuore nelle scimmie.
A partire da quel momento, alcuni ricercatori hanno ripetuto esperimenti simili molte
volte, su diversi animali. I risultati ottenuti sono sempre stati gli stessi: l’elevato uso di
grassi e la presenza di colesterolo sono chiaramente in relazione con le malattie di cuore.
I grassi insaturi come gli oli vegetali e la margarina furono considerati dapprima utili per i
pazienti sofferenti di malattie cardiovascolari, ma ulteriori esperimenti hanno dimostrato
che non sono affatto migliori dei grassi saturi (Friedman, M. et al., Jama 193:882; Bierem
Baum M. et al., Circulation 42:943,1970).
Quindi gli studi condotti sulle malattie di cuore hanno gradualmente consigliato l’eli-
minazione dalla dieta di un alto contenuto di grassi come unica, ragionevole alternativa.
Una dieta ricca di carboidrati è l’unico sistema in grado di rifornire una quantità suf-
ficiente di energia. Simile dieta veniva evitata specialmente dai diabetici e questo era
dovuto alla convinzione che il consumo di grandi quantità di carboidrati potesse causare
un coma diabetico, condizione abituale quando i diabetici consumano zuccheri sempli-
ci. Ebbene, la dieta ad alto contenuto di carboidrati è raccomandabile non soltanto per i
pazienti sofferenti di cuore, ma anche per i diabetici. I.M. Rabinovitch, nel 1935, Wol-
fe Priess, nel 1956, e W.E. Connor, nel 1963, studiarono un trattamento del diabete
usando un basso contenuto di grassi ed un alto livello di carboidrati. Trovarono che
i pazienti miglioravano con questo tipo di dieta più che con qualsiasi altra dieta studiata
appositamente per il controllo del diabete (Live Longer Now, p. 55).
Gli scienziati hanno finalmente imparato che esiste una differenza vitale tra i carboi-
drati complessi e i carboidrati semplici, che causano problemi metabolici. “I carboidrati
semplici nella dieta si convertono in grassi; aumentano cosı̀ i grassi del sangue e certi
sintomi diabetici. I carboidrati complessi hanno, invece, proprio l’effetto contrario” (Live
Longer Now, p. 56).
Una dieta a base di carboidrati semplici aumenta sia i grassi che il colesterolo, quindi
ciò che non è adatto ai diabetici è nocivo anche per coloro che hanno malattie di cuore.
N. Pritikin scrive nel suo libro già citato: “L’esperienza con le diete a basso contenuto
di grassi e le testimonianze dell’assenza di diabetici nei gruppi di popoli primitivi, che
hanno diete essenzialmente a basso contenuto di grassi, hanno portato alla dieta a basso
contenuto di grassi e alto contenuto di carboidrati come il solo mezzo praticabile e vitale
per prevenire e trattare il diabete nella maggior parte dei casi. I carboidrati in simile dieta
devono escludere necessariamente i carboidrati semplici – lo zucchero da tavola, il miele,
1
oncia= 24gr.
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Una notte, l’imperatore Yuryaku ebbe l’apparizione in sogno della dea Amaterasu,
che gli disse: “Ho apprezzato il fatto che mi veneri, ma hai commesso un grave errore nel
trascurare Toyouke No Okami, il dio del riso, che ammiro molto. Per favore portalo qui
subito”.
Sorpreso, l’imperatore Yuryaku fece costruire subito un tempietto in onore di Toyou-
ke No Okami. Questo tempietto è chiamato Gegu o casa dell’ospite, mentre il tempio
dedicato ad Amaterasu viene chiamato Naigu, o tempio domestico.
La mitologia giapponese ci informa che Amaterasu Ohmikomi fece la seguente di-
chiarazione: “Le popolazioni del Giappone devono affidarsi al riso come loro cibo fon-
damentale” e questo doveva essere considerato uno dei più importanti comandamenti per
quel paese e per il suo popolo.
Questa antica eredità è stata quasi dimenticata e pochi, come George Ohsawa, la ricor-
dano e la applicano nella vita quotidiana. La macrobiotica raccomanda i cereali integrali
come l’alimento più importante o la materia prima su un totale del 50% o 60% degli
alimenti assunti per le seguenti ragioni:
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5. L’insieme dei cereali integrali, il cui seme è anche il loro frutto, contiene prin-
cipalmente i carboidrati, ma anche alcuni grassi e proteine, vitamine e minerali.
Molti dietologi stanno riscoprendo finalmente i cereali come il miglior alimento per
l’uomo, e questo è dovuto al loro equilibrio ideale in contenuto nutritivo.
7. I cereali sono il cibo più abbondante nel mondo. Da soli possono alimentare l’intera
popolazione mondiale, ma soltanto se li si assume in una forma integrale e non
raffinata. In certe zone della terra, i cereali sono i più elevati produttori di calorie.
Un acro di terra può approssimativamente alimentare 20 o 30 persone, se esse si
nutrono di cereali.
Una mucca ha bisogno da 10 a 15 acri per un anno di pascolo e fornisce da 3 a 4
centinaia di libbre di carne. Poiché in America oggi si consumano approssimativa-
mente 250 libbre di carne all’anno (una stima in difetto), è evidente che l’uso della
carne come alimento fondamentale non rende dal punto di vista economico.
Non c’è abbastanza terra per nutrire un mondo di carnivori. Il risultato di questa
mancanza di terra è il conflitto. Molte guerre del passato sono state combattute per
la terra e la prospettiva per il futuro non è delle migliori. La guerra sarà inevitabile
in futuro, per la mancanza di cibo, se l’uomo continua a non consumare i cereali
come alimento principale.
9. I cereali particolarmente il grano, il riso e il granoturco sono stati usati nel corso dei
secoli come base della dieta di quasi tutte le culture tradizionali. Il valore nutritivo
e il sapore dei cereali è stato provato e collaudato da milioni di persone per più di
mille anni.
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Tra le piante, i cereali sono i più yang, i più compatti, asciutti e ricchi di sodio,
ecc. e sono i cibi migliori nel regno vegetale per mantenere la nostra condizione più
yang.
11. Alla fine, ci rendiamo conto, per la nostra esperienza personale e per quella di mi-
gliaia di altre persone come noi, che i cereali possono completamente soddisfare
la nostra fame e i nostri gusti alimentari e risultare il cibo principale. Essi sono
un alimento delizioso e soddisfacente. Migliorano la nostra salute senza eccezio-
ni, se consumati integri, cucinati in maniera adatta e se vengono presi nella giusta
proporzione come parte di una dieta equilibrata o macrobiotica.
Per queste ragioni raccomandiamo i cereali come nostro cibo principale, purché non
siano soggetti a un processo di raffinazione che li priva delle parti più nutrienti – la crusca
ricca di fibre e il germe di grano ricco di vitamine.
Dall’invenzione della macina, i cereali raffinati sono diventati assai popolari. Il riso
bianco in Oriente e il pane bianco il Occidente sono due delle principali cause delle ma-
lattie di cuore e di molte altre malattie degenerative (Dietary Fiber and Disease, di Denis
P. Burkitt – Jama, 19 agosto 1974).
I fondatori dell’approccio macrobiotico alla dieta, il dott. Sagen Ishizuka in Giappone
e George Ohsawa nel mondo occidentale hanno insegnato che i cereali sono il cibo più
importante per l’uomo e che la nostra dieta dovrebbe consistere principalmente di cereali,
però non sottoposti a processi chimici o di raffinazione. In una dieta macrobiotica i cereali
raffinati sono usati soltanto occasionalmente per variare la dieta.
I cereali coltivati in modo biologico sono preferibili ai cereali cresciuti usando ferti-
lizzanti chimici. Tuttavia quando non siano disponibili simili cereali, dobbiamo accon-
tentarci di quelli che sono stati sottoposti a processi di fertilizzazione artificiale, ma per
lo meno che non siano stati sottoposti a un processo di raffinazione e siano ancora inte-
grali. In questo caso, il riso è il cereale meno contaminato dai fertilizzanti, poiché è
cresciuto nell’acqua corrente che aiuta a minimizzare l’effetto dell’assorbimento di
molti prodotti chimici.
I principi macrobiotici considerano i cereali secondo la loro natura yin o yang. In ge-
nerale, il grano saraceno è considerato il più yang grazie al suo elevato contenuto di sodio
(Na), come è dimostrato dalla sua natura robusta. È seguito nell’ordine yang =⇒ yin,
dalla segale, dal grano estivo, dal riso, dal grano invernale, dall’avena e dall’orzo e, per
finire, dal granoturco. Il mais è, infatti, il cereale più yin. Alcuni prodotti ottenuti dai
cereali integrali sono i fiocchi – di avena, di orzo, ecc. – i popcorn, le strisce di grano, il
riso soffiato, i dolci di riso e i pasti preparati in casa con il grano, la segale, il granoturco,
il grano saraceno e il miglio.
Abitualmente, il grano, la segale, il granoturco e il grano saraceno vengono macinati
in farine usate per preparare alcuni tipi di pane. Poiché le farine si ossidano in fretta,
rendendo rancido l’olio presente nel grano, raccomandiamo di macinare la farina
fresca in casa subito prima dell’uso. La farina fresca rende il pane o altri piatti molto
nutrienti e molto più gustosi.
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13.2 Il grano
Il frumento è considerato il cereale più antico ed è oggi il cereale più seminato e rac-
colto. L’uomo cominciò a coltivare il grano circa 10.000 anni fa nel Medio Oriente e
nell’area mediterranea, che ne producono insieme più di un quarto di 1 miliardo di ton-
nellate all’anno. Quest’ultima è infatti la produzione attuale di grano nel mondo: è il
cereale attualmente al primo posto. I principali coltivatori sono nell’URSS, negli Stati
Uniti del Middle West, nel Canada, nell’Europa Centrale, nella Turchia, Argentina e Cina
nord-occidentale. Gli Stati Uniti ne producono più di 30 milioni di tonnellate all’anno.
Un chicco di grano, o granello, è un seme che sviluppa uno stelo, i fiori e poi pro-
duce altri semi. Questi semi contengono il germe di grano, che è l’embrione della futura
piantina. Se viene seminato, questo embrione si svilupperà in una nuova pianta. Il germe
contiene la maggior parte dei minerali e delle vitamine.
L’embrione è circondato dall’endosperma e contiene le proteine che formano il glutine
e l’amido ed è il cibo per lo sviluppo dell’embrione. Esiste poi uno strato, chiamato lo
strato di aleurone, fuori dall’endosperma, che ha un alto contenuto di proteine. Al di fuori
di questo strato si trovano parecchi strati di crusca, ricca di fibre e infine la pula, che non
è commestibile e viene sempre rimossa.
L’uomo ha consumato tradizionalmente il grano sotto forma di farina, che veniva abi-
tualmente trasformata in pasta o cotta al forno in svariate forme di pane. Questo pane
tradizionale ha soltanto una vaga rassomiglianza con le fette di pane bianche e leggere,
che vengono comunemente vendute oggi.
I tipi di grano più comuni sono:
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Guida completa alla dieta macrobiotica 93
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Il pane e altri piatti preparati con farina macinata di grano fresco hanno un sa-
pore migliore di quelli preparati con farina comperata in negozio già pronta e che viene
conservata a lungo e può, quindi, diventare rancida per il tempo esagerato di conservazio-
ne.
Se comperate la farina in un negozio, è meglio scegliere farina macinata a mano su
pietra. L’alta velocità delle macchine che macinano i cereali, oggi, scalda le sostanze
oleose contenute nel chicco, facendo irrancidire più rapidamente la farina.
Provate vari tipi di grano, ciascuno dei quali mostra le sue particolari proprietà nel
cucinarlo.
Il frumento viene presentato sotto forma di chicco, come farina, ma anche come
pastina, spaghetti o altre varietà di pasta.
Esistono paste di grano raffinato e di grano integrale. La macrobiotica raccoman-
da l’uso dei prodotti di grano integrale. Se paragonato al riso e al granoturco, il grano
possiede la più alta percentuale di proteine, di fibra e di minerali.
Il frumento è anche ricco di vitamine B, C ed E; tuttavia, il valore nutritivo globale
del grano è inferiore a quello del riso.
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Guida completa alla dieta macrobiotica 94
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di lisina, il granoturco dà una buona combinazione, se consumato con fagioli, come
nella tradizione messicana.
Questo è proprio un esempio della saggezza con cui le varie culture erano abituate a
vivere, per essere in armonia con il loro ambiente.
Il granoturco fresco è delizioso bollito semplicemente o cotto al forno, ma quello secco
deve essere messo a bagno, prima di cucinarlo. Può essere quindi macinato in una pasta,
chiamata masa, che dà gustosissime focacce quando viene pressata sottile e cucinata in
un colino pesante.
Il mais ha il più alto contenuto di calorie e di vitamina A tra i cereali. Contiene più
proteine del riso e meno del grano. Il suo valore biologico o la percentuale utilizzabile di
proteine tuttavia è la più bassa di tutti i cereali.
Questa è la ragione per cui, quando viene consumato con i legumi, il mais è più
equilibrato dal punto di vista nutritivo.
13.4 Il riso
La prima coltivazione di riso venne fatta in India intorno al 35 a.C.. Oggi il riso è il cibo
fondamentale per più della metà della popolazione mondiale.
La produzione totale di riso è attualmente di circa 200 milioni di tonnellate al metro,
di cui il 90% è cresciuto in paesi asiatici come la Cina, l’India, il Pakistan, l’Indonesia, il
Giappone, le Filippine e la Tailandia.
Il Nord America, il Sud America, l’America Centrale, l’Africa, l’Europa e L’URSS
insieme producono l’altro 10%.
Esistono due tipi fondamentali di riso. Un primo tipo di riso è il riso di terra che viene
allevato in coltura asciutta. L’altro – il tipo più comune – cresce nelle risaie.
Prima di piantare i semi, la risaia viene spianata, livellata e circondata da piccoli argini.
Poi vengono piantati i semi. Nelle grandi fattorie commerciali statunitensi i semi vengono
gettati nei solchi da un aereo.
Nelle fattorie più piccole, come ad esempio in Giappone o nell’America meridiona-
le, i semi vengono piantati dapprima in piccoli appezzamenti. Quando i semenzai sono
dell’altezza di circa 4 pollici (circa 40 giorni dopo), essi vengono trapiantati nelle risaie.
Questo processo viene chiamato taue in giapponese.
La taue è un lavoro comunitario in cui ciascuno svolge un ruolo. Questo sforzo comu-
ne autentico ha contribuito a far nascere nei Giapponesi un atteggiamento unitario anche
nelle opere che stanno alla base dello sviluppo economico della loro industria.
Esistono due tipi di chicchi di riso: quello corto e quello lungo. Quello corto è
di origine giapponese e cresce in climi più freddi, come nella California settentrionale e
nell’Arkansas.
Il chicco di riso lungo ebbe origine in India, dove il clima è tropicale. Questo riso è
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NOTE
[1] – W.R. Aykroyd, B.G. Krishman, R. Passmore e A.R. Sundararajan.
[2] – Relazione della Delegazione delle Filippine per la conferenza della F.A.O. a Baguio, febbraio 1948.
[3] – Dati raccolti dall’Institute of Nutrition di Djakarta, Indonesia.
[4] – Dati ottenuti da un’indagine sulla alimentazione nazionale, nel 1952. Le cifre ci sono state fornite dal
dott. K.Arimoto, direttore dell’Institute of Nutrition di Tokio, Giappone.
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Guida completa alla dieta macrobiotica 96
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Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per gli Alimenti e l’Agricoltura (FAO),
il riso ha un elevato contenuto di tiamina, riboflavina, acido nicotinico e acido pantotenico.
È un cereale prezioso come fonte di calcio e di ferro. Inoltre il riso può essere fa-
cilmente cucinato come cereale integrale senza essere macinato. Quindi, la maggior
parte dei macrobiotici consumano il riso come loro cereale principale.
Qualsiasi cereale integrale e qualsiasi combinazione di cereali adatti alla nostra con-
dizione e al nostro ambiente possono servire come alimento fondamentale.
È preferibile però nutrirsi di specie diverse di cereali, poiché ciascuno possiede i
suoi pregi e i suoi difetti, che si completano a vicenda.
13.5 L’orzo
L’orzo è uno dei più antichi cereali coltivati. Probabilmente fu coltivato in Etiopia e
nell’Asia sud orientale circa 4.000 o 5.000 anni a.C.
La produzione mondiale di orzo nel 1971 è stata di circa 127 milioni di tonnellate,
escludendo la Cina.
La maggior parte dell’orzo che cresce nel mondo è usato per il foraggio degli animali
ed uno speciale orzo, particolarmente puro, viene usato come ingrediente principale del
malto per la produzione della birra.
In Giappone è stato storicamente il cibo principale dei poveri, mentre il riso bianco
era riservato ai ricchi e veniva abitualmente cucinato, dopo averne schiacciato i chicchi.
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Guida completa alla dieta macrobiotica 97
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L’orzo è importante in macrobiotica perché è uno degli ingredienti essenziali per pre-
parare il miso. L’orzo viene infatti inoculato con i batteri koji con cui forma una muffa.
Questo impasto viene poi mescolato con la soia cotta e il sale e lasciato fermentare.
Il miso koji può essere preparato con l’orzo, il riso o con qualsiasi altro cereale. Il
miso di riso produce più glucosio del miso di orzo e quindi ha una sapore molto
dolce. Consideriamo il miso di riso troppo yin per gli ammalati e persino per l’uso
frequente delle persone sane. Il miso di orzo o mugi è una scelta migliore per l’uso
giornaliero regolare (questo argomento viene discusso ampiamente nel cap. XV).
Una piccola porzione di orzo può essere mescolata al riso come piatto di cereali o può
essere usata nelle zuppe, negli stufati o negli umidi.
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Guida completa alla dieta macrobiotica 98
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Porzioni di 100 calorie (in gr.) 28,0 29,0 28,0 28,0 27,0
Proteine(% in percentuale) 8,9 7,6 11,1 9,3 10,0
Grassi (% in percentuale) 2,0 0,3 1,7 1,0 4,3
Carboidrati (% in percentuale) 77,2 79,4 75,5 77,2 73,4
Valore calorico per 100 gr. (in calorie) 356,0 351,0 362,0 355,0 372,0
Ceneri (% in percentuale) 1,9 0,4 1,8 0,5 1,50
Fibre (% in percentuale) 1,0 0,2 2,4 0,4 2,3
Vitamine (parti su 1.000.000)
Acido ascorbico 3-5 0,6-1,0 3,2-7,7 0,87 4,4
Tiamina 0,8-1,0 0,28 1-1,2 0,40 1,3-1,5
Riboflavina 55 15-20 53 10,00 21*
Acido nicotinico 17 6,4 13,4 5,70 8*
Acido pantotenico 10,3 4,5 4,6 2,20 –
Piridossina – 880 920 520 370*
Cloruro di colina – – – – 0**
Vitamina A (U.I. per grammo) 0,5-1,0 0 0,2-0,25 – 7-7,5*
0**
Tocoferolo – – 9,10 0,30 31,0*
Minerali (% in percentuale)
Calcio 0,084 0,009 0,50 0,020 0,015
Magnesio 0,119 0,028 0,170 – 0,160
Potassio 0,342 0,079 0,480 – 0,400
Sodio 0,078 0,028 0,100 – 0,050
Fosforo 0,290 0,096 0,400 0,092 0,430
Clorina 0,023 0,006 0,090 – 0,02
Zolfo – – 0,180 – 0,140
Ferro 0,0020 0,0009 0,004 0,00084 0,003
Manganese – 10,14 45,91 – 6,83
Rame 3,60 1,90 7,87 1,70 4,49
* giallo
** bianco
Fonte: M.C. Kik e R.R. Williams (1958)
13.7 La soba
In Giappone, attorno al XVII° secolo, la farina di grano saraceno venne aggiunta al
latte di soia o al succo di riso per dare un impasto. Questo veniva steso, tagliato sottile
e bollito in acqua calda per fare la pasta.
La soba, prodotta soltanto con farina di grano saraceno integrale fu chiamata soba-
kiri. Circa 100 anni più tardi, la soba cominciò ad essere preparata con una mescolanza
di farina di grano saraceno e farina di grano integrale.
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67% . . . . . . . . . . . . di carboidrati
14% . . . . . . . . . . . . . . . di proteine
2,5% . . . . . . . . . . . . . . . . di grassi
14% . . . . . . . . . . . . . . . . . . di fibre
2,1% . . . . . . . . . . . . . . di minerali
1,7% . . . . . . . . . . . . . . . . di ferro;
La soba contiene una percentuale molto più elevata di proteine di qualsiasi altro ce-
reale da solo e queste proteine hanno un elevato contenuto di amminoacidi essenziali.
Poiché le proteine della soba si dissolvono facilmente nell’acqua, l’acqua di cottura
(chiamata sobayu) è molto nutriente. Può essere usata come un brodo delizioso per
zuppe o minestre o come liquido per i dolci cotti al forno o per le frittelle. Il contenuto
dei vitamina B1 del grano saraceno equivale a quello del riso integrale. Tuttavia, esso
contiene molta più vitamina B2 del riso integrale o del grano.
La soba è un alimento eccellente per rinvigorire, dare forza. È particolarmente
utile per un fegato debole, una condizione anemica e per le arterie indurite. È anche uno
dei cereali più facili da preparare e costituisce uno spuntino molto nutriente.
Dal punto di vista macrobiotico, è uno degli alimenti più yang. Nei climi più
freddi – e quindi più yin – si dovrebbe consumare spesso la soba.
13.8 L’udon
È una pasta tradizionale del Giappone, che si presenta sotto forma di linguine e viene
preparata con farina di grano raffinata fino ad un certo grado. In Giappone, la soba viene
consumata principalmente nelle zone montuose e più fredde.
L’udon è maggiormente consumato nelle zone più calde del Sud. Il grano saraceno,
del resto, viene prodotto più nel Nord che nel Sud. Questo dimostra il naturale istinto
dei popoli antichi a seguire l’ordine naturale della terra. Il grano saraceno è più yang del
frumento, cosı̀ nutrendoci di soba si renderà la nostra costituzione fisica più adatta
ad un clima più freddo rispetto ai prodotti del grano, come l’udon.
13.9 Il miglio
Venne originariamente coltivato in Cina e fu introdotto poi in India e in Giappone: oggi
il miglio è ancora una parte importante della dieta in Cina, in India e in alcune zone del
Giappone. Nei paesi europei è diffuso come seme per gli uccelli. Negli Stati Uniti il
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13.10 L’avena
Ebbe origine in Europa e possiede un forte potere di adattamento a crescere in suoli poveri,
come d’altronde il grano saraceno e la segale. Può crescere in terreni sabbiosi, non fertili,
o in suoli acidi, purché abbastanza umidi.
Negli anni ‘70, la produzione mondiale fu di circa 56 milioni di tonnellate e i paesi
produttori furono gli Stati Uniti e la Russia, il Canada, la Francia, la Polonia, l’Inghilterra,
la Germania Occidentale e l’Austria.
L’avena è ricca di carboidrati, che la rendono quasi dolce; da qui deriva l’uso
preferenziale della farina d’avena o dei fiocchi di avena nella preparazione dei dolci,
dolci da forno e puddings. L’alto contenuto di proteine (13%) e di grassi (7,5%) la rende
un cereale ottimo per i bambini che crescono e per gli adulti affamati.
13.11 La segale
La segale fu trovata originariamente nell’Asia sud-orientale circa 8.000 anni fa. Oggi
cresce soprattutto in Europa e sopravvive facilmente nei climi freddi. Cresce persino nel
circolo Polare Artico.
La produzione mondiale calcolata negli anni’70 fu di circa 30 milioni di tonnellate al
metro all’anno, con l’U.R.S.S. in testa che produceva il 45% della produzione totale.
La segale è usata principalmente come farina per il pane, abitualmente mescolata
con qualche farina di grano. Ha un elevato contenuto di carboidrati e contiene una grande
quantità di proteine e di vitamine del gruppo B.
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Cereali (100 gr.) Grammi Grammi Carboidrati Ca P Fe Na K Vit. A Vit. B1 Vit. B2 Niacina Vit. C
Proteine Grassi totali gr. fibre gr. mg. mg. mg. mg. mg. I.U. Tiamina mg. Riboflavina mg mg. mg.
Orzo perlato (leggero) 8,2 1,0 78,8 0,5 16 189 2,0 3 160 0 0,12 0,05 3,1 (0)
Grano saraceno integrale 11,7 2,4 72,9 9,9 114 282 3,1 – 448 0 0,60 – 4,4 (0)
Frumento a forza inve- 11,2 1,5 75,7 1,7 29 338 3,7 – 229 0 0,28 0,14 4,5 (0)
nale con cariossidi rosse
(bulgaro)
Farina integrale di gra- 7,8 2,6 76,8 0,7 6 (164) 1,8 (1) – 340 0,20 0,06 1,4 (0)
noturco
Avena 14,2 7,4 68,2 1,2 53 405 4,5 2 352 (0) 0,60 0,14 1,0 (0)
Riso integrale sbramato 7,5 1,9 77,4 0,9 32 221 1,6 9 214 (0) 0,34 0,05 4,7 (0)
Segale integrale 12,1 1,7 73,4 2,0 (38) 376 3,7 (1) 467 (0) 0,43 0,22 1,6 (0)
Miglio 9,9 2,9 72,9 3,2 20 311 6,8 – 430 (0) 0,73 0,38 2,3 (0)
Frumento a forza pri- 14,0 2,2 69,1 2,3 36 283 3,1 (3) 370 (0) 0,57 0,12 4,3 (0)
maverile con cariossidi
rosse
Le proteine sono un materiale di costruzione del corpo degli animali come i carboidrati lo
sono delle piante. Chimicamente consistono di amminoacidi che sono composti dei quat-
tro elementi principali: il carbonio, l’idrogeno, l’azoto, l’ossigeno in varie combinazioni,
come C720 H134 N218 O248 .
Una differenza fondamentale tra le proteine e i carboidrati è la mancanza dell’elemen-
to azoto nei secondi. Sebbene le piante sintetizzino la maggior parte dei carboidrati, esse
fabbricano anche le proteine, specialmente durante il periodo della formazione dei semi.
I cereali, i legumi, le noci e i semi sono, per il oontenuto in proteine, veramente più vici-
ni ai cibi di origine animale che a quelli vegetali. Le piante assorbono l’azoto dal suolo
come composti di nitrati e di sali di ammonio; questi vengono combinati col carbonio
biossido (CO2 ) e con l’acqua (H2 O) e poi convertiti in amminoacidi, che vengono a loro
volta riuniti in speciali combinazioni dalla pianta, per formare il proprio particolare tipo
di proteine vegetali.
L’uomo e gli altri animali si nutrono di piante e la digestione trasforma le proteine
vegetali nuovamente in semplici amminoacidi, che il corpo poi usa come materie prime
per costruire le proteine animali. Le proteine animali formano i globuli rossi, che vengono
poi trasformati in cellule del corpo.
La vita media delle cellule del corpo è di circa 7 anni; dopo questo periodo, si trasfor-
mano di nuovo in proteine e quindi in amminoacidi. Gli amminoacidi si decompongono
in ammoniaca, urea e acido urico che, dopo l’escrezione, si ossidano e tornano al suolo
sotto forma di nitrati semplici e sali di ammonio. Le piante assorbono questi composti di
base per costruire le proteine e il ciclo della vita continua.
Secondo il principio macrobiotico, gli animali – incluso l’uomo – sono più yang dei
vegetali. Quindi le proteine animali, che costruiscono il corpo degli animali, sono più
yang delle proteine vegetali. Una persona che si nutre di proteine animali diventa più
yang, se invece si nutre di proteine vegetali, rende la propria condizione fisica e il
102
Guida completa alla dieta macrobiotica 103
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proprio carattere più yin. Poiché le proteine sono il costituente principale degli enzimi,
degli ormoni del sangue e dei fluidi intercellulari ed extracellulari, la qualità delle proteine
deve essere selezionata attentamente. La dieta macrobiotica considera le proteine ani-
mali (yang) inferiori alle proteine vegetali (yin), eccetto che per coloro che vivono in
un clima estremamente freddo (yin). La ragione di ciò sta nel fatto che gli alimenti, che
noi consideriamo comunemente fonti di proteine, abitualmente contengono anche grandi
quantità di grassi o di carboidrati, o di entrambi.
Gli alimenti ad “alto contenuto di proteine” sono quindi chiamati cosı̀ soltanto perché
contengono più alti livelli di proteine rispetto ad altri alimenti. Le proteine, in realtà, non
ne sono il componente principale. Nel caso di cibi di origine animale, la percentuale di
grassi è più alta di quella delle proteine e i grassi sono di solito grassi saturi. Per esempio,
a parità di potere calorico, i rapporti proteine/grassi sono di 1 a 4, nella cotoletta o nella
bistecca; di 1 a 4, nel cheddar e in altri formaggi; di 1 a 2, nel latte intero; di 1 a 2, nel
tonno e di 1 a 0,9, nel filetto di sogliola.
Questa è una delle ragioni per cui raccomandiamo di mangiare pesce dalla carne bian-
ca più spesso del pesce dalla carne rossa (il filetto di sogliola ha molto meno grassi del
tonno).
Nel caso di una alimentazione a base di proteine vegetali, i rapporti calorici sopra
citati vanno cambiati nei rapporti proteine/carboidrati, perché il contenuto di grassi è
abitualmente trascurabile.
Le calorie nel latte scremato sono per il 40% provenienti dalle proteine e per il 60% dai
carboidrati, nei fagioli per il 25% dalle proteine e il 70% dai carboidrati, nel pane di farina
integrale di grano sono provenienti per il 16% dalle proteine e per l’80% dai carboidrati;
nella farina d’avena provengono per il 15% dalle proteine e per il 70% dai carboidrati.
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peso e si conservò in buona salute, durante il periodo degli esperimenti, il dott. Chittenden
concluse che:
1. le proteine non possono essere immagazzinate nei tessuti del nostro corpo;
4. le proteine non sono necessarie come fonte energetica perché i carboidrati e i grassi
sono entrambi più adatti, visto che procurano più energia e meno prodotti di scarto
in trasformazione;
Oggi gli scienziati hanno opinioni divergenti, riguardo alla quantità di proteine richie-
ste per il mantenimento di una buona salute. Secondo la relazione dell’Organizzazione
Mondiale per la Sanità, il fabbisogno giornaliero di proteine per un adulto medio è di 0,59
gr. per ogni kg. del peso corporeo.
Seguendo queste linee generali, una persona che pesa circa 130 libbre deve consumare
circa 36 gr. di proteine al giorno, l libbra di ciascuno degli alimenti elencati nella tabella
5 contiene la seguente quantità di proteine in grammi1 [v. tabella 14.1].
Una libbra di riso fornisce abbastanza proteine per il fabbisogno giornaliero di un
adulto medio e 10 once di miso da sole sarebbero sufficienti; ma le proteine non sono
l’unica sostanza da tenere in considerazione, naturalmente. Il corpo ha bisogno di una
certa varietà di sostanze nutritive, che vengono rifornite attraverso una dieta varia.
Una dieta basata su 8 once di cereali integrali, 1 oncia di miso o di salsa di soia, 2
once di uno dei molti tipi di fagioli, verdure assortite e pane integrale di grano, forniranno
le proteine sufficienti per l’alimentazione di una persona.
Questi ingredienti possono essere combinati in una varietà di modi deliziosi, senza
limitazioni di sorta. Il solo limite è la disponibilità ad imparare e a sperimentare.
1
1 grammo = 1/28 do oz. once
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Soia (in grani) matura 154 Natto 76,7 Semi di sesamo 84,4
secca
Spaghetti 57 miso 47,6
Salsa di soia 25 Tacchino 50 Trota 97
(Carne di) tonno 114 Farina 00 60 (Carne di) vitello 66
Frumento integrale 64 Mela 0,8
1 libbra di ciascuno degli alimenti summenzionati contiene le seguenti .
quantità di proteine per grammo (gr.=1,28 once)
La soia e i semi di sesamo contengono quasi tutti gli amminoacidi essenziali. Quindi
il miso, l’autentica salsa di soia e il sale di sesamo sono i condimenti più raccomanda-
ti. Se vengono usati ogni giorno con una varietà di cereali e verdure, il rifornimento di
amminoacidi essenziali sarà più che adeguato.
Secondo le moderne teorie sull’alimentazione, ci sono 8 o 10 amminoacidi essenziali.
Carne di manzo Carne di maiale Soia Semi di Sesamo
Triptofano 0,073 0,081 0,086 0,091
Treonina 0,276 0,290 0,246 0,194
Isoleucina 0,327 0,321 0,336 0,261
Leucina 0,572 0,460 0,482 0,461
Lisina 0,546 0,460 0,395 0,160
Metionina 0,155 0,156 0,084 0,175
Tistina 0,079 0,073 0,111 0,136
Fenilalanina 0,257 0,246 0,309 0,400
Tirosina 0,212 0,223 0,199 0,261
Valina 0,347 0,325 0,328 0,244
Il nostro corpo non è in grado di produrli da solo, cosı̀ essi devono essere forniti dagli
alimenti di cui ci nutriamo. Essi sono: triptofano, treonina, isoleucina, leucina, lisina,
metionina, tistina, fenilalanina, tirosina, valina.
La tabella n.14.2 mostra la quantità di ciascuno degli amminoacidi essenziali per
grammo, in proporzione ad ogni grammo di azoto in alcuni alimenti, secondo il libro
Importance of Vegetarianism del dott. Moriyasu Ushio. I numeri mostrano la quantità di
ogni amminoacido contenuta nei 4 alimenti elencati: carne di manzo, di maiale, soia e
semi di sesamo. I cibi di origine animale contengono le più elevate quantità di treonina,
leucina, lisina e valina.
I cibi di origine vegetale contengono elevate quantità di 6 degli amminoacidi essen-
ziali: triptofano, isoleucina, metionina, tistina, fenilalanina e tirosina.
Lisina e leucina si possono trovare entrambe in elevate quantità nei cibi di origine
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degli amminoacidi nelle loro forme chimicamente pure e dell’azoto extra in una forma
chimica semplice, perché il corpo potesse usarlo nella formazione degli amminoacidi
essenziali.
Questa dieta-test costò circa 25 dollari per persona al giorno, ma ciò non impedı̀ agli
amminoacidi di essere moderatamente privi di sapore.
Una tale dieta risultava terribilmente monotona.
Era adatta dal punto di vista nutritivo, ma era un povero sostituto della carne e delle
verdure, del latte, del pane e degli altri alimenti che agli studenti sarebbero piaciuti di più.
Talvolta gli studenti furono controllati per lo studio del bilancio dell’azoto per circa 60
giorni, mentre l’apporto di uno degli amminoacidi veniva gradualmente ridotto per trovare
la quantità minima che li mantenesse in un equilibrio in rapporto all’azoto”.
Nella tabella 14.4 viene illustrato chiaramente il fabbisogno minimo giornaliero degli
amminoacidi essenziali.
Le richieste giornaliere suggerite dall’Organizzazione dell’Alimentazionee dell’A-
gricoltura delle Nazioni Unite (FAO, 1957) sono indicate in mg. al giorno per peso
corporeo.
Quando questi valori vengono adattati ad un uomo che pesa 70 kg. o 154 libbre, il
valore è un po’ più basso del fabbisogno giornaliero consigliato dal National Research
Council[5] .
Note
[5] Non fu somministrata cisteina. In presenza di scisteina o 0,050 gr/kg., il fabbisogno di metionina era di
0,065 gr/kg.
[6] In presenza di cistina.
[7] Furono somministrati 0,810 gr. al giorno di cisteina.
[8] Fu somministrata tirosina.
[9] Furono somministrati 1,100 gr. al giorno di tirosina.
Tabella 14.4: Medie di alcuni fabbisogni minimi giornalieri di amminoacidi per l’uomo
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Tabella 14.5: Sintesi dei fabbisogni minimi giornalieri di amminoacidi per l’uomo
(tutti i valori sono stati determinati con diete contenenti gli 8 amminoacidi essenziali e con azoto
sufficiente per permettere la sintesi degli amminoacidi non essenziali)
N.ro degli Serie fabbisogni Valore proposto Valore N.ro soggetti
esperimenti osservati per tentativi definito mantenuti in
Amminoacidi (gr. al giorno) come minimo bilancio di
(gr. al giorno) (gr. al giomo) azoto DN o minore
L. Triptofano 3[1] 0,15-0,25 0,25 0,50 42
L. Treonina 3[2] 0,30-0,50 0,50 1,00 29
L. Isoleucina 4 0,65-0,70 0,70 1,40 17
L. Leucina 5 0,50-1,10 1,10 2,20 18
L. Lisina 6 0,40-0,80 0,80 1,60 37[3]
L. Metionina 6 0,80-1,10[4] 1,10 2,20 23
L. Fenilalanina 6 0,80-1,10[5] 1,10 2,20 32
L. Valina 5 0,40-0,80 0,80 1,60 33
Fonte: W.C.Rose e al., Biol. Chem., 1955.
Note
[1] Altri 15 giovani furono mantenuti sotto uno stretto bilancio azotato con assunzioni giornaliere di 0,20
gr., sebbene i loro bisogni minimi esatti non fossero stabiliti.
Dei due soggetti mantenuti a livello di sicurezza di assunzione, 33 ne ricevettero 0,3 gr. al giorno o meno.
[2] In aggiunta a questi tre soggetti, 4 giovani ricevettero dosi contenenti 0,60 gr. di L-treonina
giornalmente e altri 16 ricevettero dosi di 0,80 g. giornaliere. Non fu fatto nessun tentativo per stabilire il
fabbisogno minimo esatto di quegli individui, ma tutti erano in uno stato di bilancio alle dosi indicate.
[3] Dieci di questi individui ricevettero dosi giomaliere di 0.80 gr. o meno.
[4] Questi valori furono determinati con una dieta senza cistina. In tre esperimenti, la presenza della cistina
esercitò un effetto moderato dall’80% fino all’89% sui fabbisogni minimi di metionina dei soggetti
considerati.
[5] Questi valori sono ottenuti con diete prive di tirosina. In due esperimenti il livello di tirosina negli
alimenti si dimostrò indipendente dal fabbisogno di fenilalanina al limite dal 70% fino al 75%
(dati tratti da Texbook of Biochemistry, di E.S. West e al., 1966,1955, Mac Millan Co. N.Y.)
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Guida completa alla dieta macrobiotica 113
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• Un’altra considerazione importante che voi dovete fare a proposito del vostro pasto
e della vostra cucina, è il grado yin o yang e il metodo di cottura.
La qualità dei cibi varia da posto a posto, secondo il clima, quindi non vi fidate di
questi dati al 100%. Il vostro istinto o le vostre richieste fisiche possono essere una fonte
più sicura da seguire. Con questo libro, sto cercando di presentare una guida per la vostra
dieta alimentare, affinché nasca in voi un fine istinto, che vi orienti.
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Capitolo 15
La Soia
Circa 10 anni fa collaborai con la società Chico-San, che a quel tempo era l’unica produt-
trice e distributrice di alimenti macrobiotici negli Stati Uniti.
Facevo un giro di vendite alla settimana nella regione della Baia di S.Francisco, por-
tando ai rivenditori campioni di miso, di salsa di soia e di verdure marine. In ogni negozio
che visitavo dovevo spiegare cosa fossero questi prodotti, poiché nessuno dei proprietari
di quei negozi ne aveva mai sentito parlare. Adesso miliaia di famiglie negli Stati Uniti si
nutrono giornalmente di zuppa di miso persino a colazione e il miso è comunemente usato
anche nella preparazione di una grande varietà di altri piatti. La salsa di soia è diventata
una parola d’uso comune nelle case che seguono una dieta macrobiotica, come pure in
quelle che non la seguono, ed è usata ogni giorno nei ristoranti vegetariani di tutto il paese
per condire deliziosamente i piatti che vengono serviti.
Recenti studi sull’alimentazione hanno chiaramente dimostrato che oggi gli Americani
consumano troppi prodotti di origine animale a causa della pubblicità dei mass-media, che
proclamano la necessità di assumere grandi quantità di proteine animali. Molti sostenitori
di alimenti naturali e dietologi consigliano invece di ridurre la quantità di cibi di origine
animale. Tuttavia molti di noi sono influenzati ancora sensibilmente da una pubblicità
disastrosa e falsa, basata su informazioni di vecchio stampo in materia di alimentazione;
cosı̀ siamo indecisi se smettere di mangiare cibi di origine animale e il latte e i suoi derivati
o se continuare a prenderli.
Ho calcolato i livelli di amminoacidi per ogni ricetta presentata nel libro Soy Beans
Diet1 per dimostrare che le proteine vegetali e i loro amminoacidi essenziali, assunti in
una dieta macrobiotica, possono soddisfare i nostri bisogni utilizzando le percentuali del
M.D.R. (fabbisogni proteici minimi giornalieri) calcolate dal governo degli Stati Uniti.
Secondo le mie ricerche, una combinazione di cereali integrali, verdure, fagioli e altri
legumi, semi oleosi e verdure marine, fornisce con ogni probabilità il M.D.R. di tutti i
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Una dieta a base di soia
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Proteine
Il miso è un’eccellente fonte di proteine. La soia, l’ingrediente principale del miso, è chia-
mata spesso la carne vegetale grazie al suo alto contenuto di proteine ed è comunemente
considerata il più importante fra gli alimenti sostitutivi della carne.
Essa contiene il 36% di proteine e il 17% di grassi. Persino quando viene cotta in
maniera completa e adeguata la soia è difficile da digerire, ma nel miso e nella salsa di
soia viene biologicamente trasformata dalla fermentazione e, essendo stati accuratamente
elaborati dai batteri, le proteine e i grassi in essa contenuti vengono digeriti facilmente.
Secondo le teorie nutritive tradizionali, le proteine vegetali sono inferiori a quelle ani-
mali, perché non sono completamente equilibrate nel loro contenuto di amminoacidi. Le
proteine della soia sono effettivamente carenti di certi amminoacidi, che sono conside-
rati essenziali; tuttavia questa carenza viene riequilibrata dal fatto che il miso viene
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Guida completa alla dieta macrobiotica 121
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preparato anche con l’aggiunta di orzo o di riso, che contengono gli amminoacidi
necessari in quantità complementari.
Nel libro Diet for a Small Planet3, di Frances Moore Lappe, si afferma: “La carenza
di amminoacidi nella soia è in particolare quella degli amminoacidi contenenti lo zolfo.
Tuttavia la carenza di amminoacidi dell’orzo sembra essere rappresentata dalla isoleucina
e dalla lisina. È quindi evidente il motivo per cui le proteine dei legumi (fagioli, soia), da
una parte, e le proteine dei cereali, dall’altra, si completano a vicenda. Possedendo esat-
tamente le qualità e le carenze opposte, quando vengono combinati, diventano alimenti
completi dal punto di vista proteico”.
Il miso, come alimento combinato con cereali quali l’orzo e il grano, è non solo un
alimento eccellente dal punto di vista dell’utilizzabilità delle proteine, ma anche per la
qualità del suo contenuto proteico.
Le proteine di origine animale presentano molti inconvenienti, come afferma il dott.
Shinichiro Akizuki: “Le proteine animali fanno lavorare troppo i reni. La putrefazione
dei cibi di origine animale nel tratto intestinale produce prodotti tossici di scarto, che
danneggiano il cuore, le arterie e il sistema nervoso. Le proteine causano anche allergie
e acidosi . . . Il miso invece non produce questi effetti. Inoltre aiuta a neutralizzare la
putrefazione causata dalle proteine animali”. (Questo problema è già stato affrontato
ampiamente nel capitolo XIV).
Grassi
Secondo il dott. Akizuki, il miso contiene anche una quantità equilibrata di grassi di
alta qualità. Egli afferma: “I grassi dovrebbero essere assunti regolarmente, ma non in
quantità troppo elevate, in una sola volta.
L’eccesso di grassi è abbastanza nocivo, in alcuni casi è un vero e proprio spreco. La
dieta orientale è carente di grassi se paragonata a quella occidentale o a quella europea ed
americana. Quindi la zuppa di miso con agè (tofu fritto a lungo) è molto importante per gli
occidentali. Il pesce contiene molti grassi, tuttavia essi si ossidano facilmente rendendolo
a volte rancido, specialmente in estate. La stessa cosa vale per il burro e il formaggio;
tradizionalmente questi alimenti non sono raccomandati come dieta abituale in Giappone
tra aprile e ottobre, invece il miso viene raccomandato tutto l’anno”.
Lo si consiglia tutto l’anno poiché il miso è biologicamente combinato con il sale
e viene cosi trasformato naturalmente dalla fermentazione in un alimento molto stabile,
che potremmo conservare per mesi e anni senza refrigerazione. I grassi animali invece
diventano rancidi nel corpo durante la digestione.
Minerali
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lismo trarrà i minerali necessari dai vari organi, specialmente dalle ossa, impoverendole.
L’attività basilare del corpo è l’ossidazione e quando svolgiamo delle attività, sia con il
pensiero che con il movimento, produciamo nel nostro corpo sottoprodotti degli acidi
metabolici. Il sangue e i liquidi linfatici devono essere alcalini, cosı̀ che l’acidità derivata
dall’attività fisica possa essere neutralizzata dai minerali che producono questa condizione
alcalina e sono importanti per il metabolismo”.
Se prendete la zuppa di miso una volta al giorno, nell’ambito di una dieta macrobio-
tica variata, potete prevenire l’indebolimento delle ossa. L’importanza dei minerali viene
discussa anche nel capitolo XVIII, dedicato alle verdure marine.
Malattie di cuore
Il miso contiene importanti quantità di acido linoleico e di lecitina, che aiutano a dissol-
vere il colesterolo nel sangue e mantengono le arterie flessibili. Per questo fatto, il miso è
un fattore importante nella prevenzione dell’arteriosclerosi e della pressione alta.
Il miso aiuta a prevenire l’avvelenamento causato dal fumo e dal consumo di alcool.
L’alcool ossidato produce l’aldeide che causa mali di testa e stordimenti nei casi di uso
eccessivo:
RCH2 OH + O −→ RCHO + H2 O
alcool aldeide
Il miso attacca l’aldeide, che viene poi eliminata dalla corrente sanguigna. La nico-
tina invece causa la contrazione e l’espansione delle arterie provocando il rallentamento
della circolazione sanguigna e rendendola povera di alcuni elementi essenziali. Quando
la nicotina viene assorbita in grandi quantità può causare la paralisi del sistema nervoso,
come nei casi di accaniti fumatori.
Istamina
Il miso contiene una quantità abbastanza alta di glucosio, uno zucchero semplice che
ci fornice energia rapida. Tuttavia, il glucosio differisce dallo zucchero raffinato, che è
anch’esso uno zucchero semplice, grazie alla caratteristica del miso di formare alcalinità
in generale.
Il glucosio presente nel miso dà energia, mentre i suoi minerali alcalinizzano il sangue,
promuovendo la funzionalità nervosa. Quindi il miso è una fonte di energia rapida, ma
sana.
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Le cellule superficiali della pelle sono sostituite dalle cellule sottostanti ogni giorno.
Quindi, se le cellule sottostanti non sono sane, la pelle non sarà chiara e luminosa.
Le cellule sottostanti della pelle vengono nutrite dai fluidi intercellulari e dal sangue,
cosı̀ uno dei segreti chiave per avere una bella pelle consiste nel mantenere questi
fluidi del corpo sani e alcalini. I fluidi intercellulari sani e il sangue in perfette condizioni
dipendono da un corpo sano alimentato con cibo adatto. Il miso è un alimento ottimo in
questo senso, perché contiene importanti minerali e batteri.
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una diarrea prendevano un tè alla prugna o all’uva passa. Io invece, in confronto a loro, ho
avuto molte malattie, alcune serie, come la tosse asinina, la difterite, la polmonite e la tubercolosi
al polmone.
Benchè mia madre cucinasse la zuppa di miso per colazione, io, le mie sorelle e i miei fratelli
volevamo invece prendere pesce o zuppa di pesce. Il pesce era abbondante nel mare intorno alla
città di Nagasaki e le verdure erano scarse, cosı̀ la mia famiglia smise di prendere la zuppa di miso
a colazione. Mia madre smise gradualmente di prepararla per tutti. I miei genitori non avevano
una chiara percezione dell’importanza della zuppa di miso nella dieta. E i dietologi di quel
tempo cominciavano a raccomandare uova, latte o carne.
A causa di questa nuova dieta mi ammalai seriamente. All’inizio della cura, non avevo molta
fiducia nella zuppa di miso, ma in seguito venni completamente deluso dalla medicina occidenta-
le, poiché nessun trattamento specifico aveva curato e guarito la mia malattia. Quindi decisi di
cambiare dieta: optai per il riso integrale, le verdure e la zuppa di miso. Eravamo in tempo di
guerra e soltanto pochi medici erano disponibili allora. Fui quindi costretto a lasciare il letto e a
svolgere il mio lavoro di medico.
Fui chiamato sotto le armi, anche se avevo la tubercolosi. Quando esplodevano le bombe ero
esposto al pericolo delle malattie da radiazioni. Tuttavia continuai a lavorare duramente. Attribuii
la mia capacità di superare le avversità, che dovevo sopportare, all’assunzione quotidiana della
zuppa di miso”.
Egli prosegue: “Il 9 agosto 1945, la bomba atomica fu lasciata cadere su Nagasaki. Radiazioni
atomiche mortali si diffondevano su tutta la città, rasa al suolo. Nessuno dei miei collaboratori
nel mio ospedale si ammalò o morı̀ per le radiazioni, anche se l’ospedale era localizzato a
soltanto un miglio dal centro dell’esplosione. Io e il mio assistente aiutammo molte vittime che
erano state colpite dagli effetti dell’esplosione della bomba.
Nell’ospedale esisteva un buon rifornimento di miso, di tamari e di salsa di soia. Conser-
vavamo anche buone quantità di riso integrale e di alghe wakame. Prima dell’esplosione della
bomba avevo nutrito i miei collaboratori con il riso integrale e zuppa di miso per qualche
mese. Nessuno di loro subı̀ gli effetti delle radiazioni, il che era dovuto certamente al fatto
che prendevano il miso regolarmente.
Come può il miso prevenire le malattie da radiazioni? Un giorno forse la scienza risponderà a
questa domanda in maniera esauriente. Vorrei proprio partecipare agli esperimenti scientifici per
la dimostrazione dell’efficacia del miso contro le radiazioni.
Per migliorare la mia costituzione fisica decisi di vivere in campagna, dove lavorai troppo
e mi ammalai nuovamente di tubercolosi. Ritornai a Nagasaki per svolgere le mie mansioni di
amministratore dell’ospedale S. Francis. Inclusi la zuppa di miso tra le medicine per curare la
tubercolosi. Provai il riso integrale da solo; poi il vegetarianesimo, una dieta cioè a base di verdure;
più tardi vi aggiunsi i prodotti derivati dal latte, ma queste fasi non durarono a lungo. Continuai a
prendere la zuppa di miso. A quel tempo la medicina occidentale aveva introdotto molti farmaci
per curare la tubercolosi, come la streptomicina e il PAS, (cioè l’acido parammino salicilico).
Questi medicinali vennero introdotti e utilizzati nella cura sintomatica della tubercolo-si e gua-
rirono effettivamente molti casi di questa malattia. Vennero introdotti anche dei metodi chirurgici
molto avanzati per debellarla definitivamente. Applicai queste nuove tecniche e ritrovati della
medicina moderna ai miei pazienti e non nego la loro efficacia.
Tuttavia, pur applicando questi nuovi rimedi, non dimenticai mai che se non si cambia la
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propria costituzione, la malattia non potrà mai essere completamente guarita. Se la ma-
lattia verrà facilmente debellata oppure no dipende dalla costituzione dei pazienti. Alcuni
migliorarono subito, altri trovarono difficoltà pur prendendo le stesse medicine.
Questi casi dimostrano che l’efficacia della medicine dipende principalmente dalla costitu-
zione fisica della persona. Ritengo che la zuppa di miso debba essere la parte più importante
della dieta. La medicina moderna raccomanda uova, latte, ecc.; il miso, invece, aspetta di essere
rivalutato.
Pochi dietologi hanno considerato l’importanza di studiare gli alimenti tradizionali. Quando
visito un paziente gli chiedo sempre se si nutre di zuppa di miso o se la include mai o poche volte
nella sua dieta. È molto interessante notare che molti pazienti rispondono che a volte lo fanno. Di
solito chiedevo alle madri, che si lamentavano delle malattie dei figli, se cucinavano o no la zuppa
di miso per le loro famiglie: la risposta era negativa. Esse somministravano abitualmente ai loro
figli grandi quantità di uova e altri alimenti del genere. D’altra parte, la famiglia che è ammalata
raramente prende la zuppa di miso ogni giomo. Tuttavia, il miso non è una medicina, come un
antibiotico o un ormone cortico-surrenalico; non cura le malattie, ma, se prendete la zuppa di miso
ogni giomo, la vostra costituzione migliorerà gradualmente e acquisterete resistenza alle malattie.
Esistono tre categorie di medicine: elevata, media e bassa. La medicina bassa agisce come
trattamento sintomatico, che toglie i sintomi con l’uso di medicamenti e altri trattamenti medici,
ma provoca indesiderabili effetti collaterali. Le medicine medie sono quelle che usano medica-
menti, che non danno effetti collaterali, anche se il trattamento dura a lungo. La medicina elevata
è quella preventiva. La maggior parte della medicina moderna è debole o bassa medicina o, se non
lo è, è medicina media.
Oggi non si è soddisfatti, quando si prende una medicina che non si rivela subito efficace. Si
apprezza l’effetto rapido della morfina del talidomide e degli ormoni surrenali. Invece ritengo che
il miso appartenga alla medicina elevata o forte, quella preventiva per intenderci.
Nella mia famiglia incominciammo a prendere zuppa di miso ogni mattina e abbiamo
continuato a prenderla per più di 10 anni. Con questa dieta sono guarito dalla tubercolosi e
dall’asma cronica senza sforzi. Tuttavia non condanno il latte, le uova, ecc.; ho anche usato gli
antibiotici per la tubercolosi, ma sono convinto che la zuppa di miso riesca a ristabilire la salute del
corpo in maniera più efficace delle medicine vere e proprie. Chiamano il miso un condimento, ma
esso è piuttosto un agente che estrae dai cibi il loro valore nutritivo fondamentale, permettendo al
corpo di assimilarli più facilmente. È difficile preparare una dieta per i bambini: la loro tendenza
verso il cibo va agli estremi; se la dieta è troppo severa, essi diventano nervosi. Tuttavia, in
famiglia, suggerii di prendere la zuppa di miso, preparata con wakame, tofu fritto o agè e verdure,
ogni mattina. Il resto della dieta era libero. I risultati sono stati favorevoli. Raccomando ai genitori
di dare ai loro figli la zuppa di miso ogni mattina”.
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poi spegnetela. Dopo aver ben mescolato, accendete di nuovo la fiamma, ma quando
appaiono le prime bollicine spegnete e servite.
Se il miso viene bollito, alcuni dei suoi aromi e proprietà nutritive vengono perse.
Se non tutti rientrano alla stessa ora per cena, tenete un po’ di zuppa senza miso e
aggiungetelo quando arrivano. È meglio servire in tavola quando tutti sono presenti, il
che porta una sensazione di armonia e di ordine nella vostra vita.
La wakame è un nutrimento ottimo per un corpo sano e molte verdure si possono
combinare bene con quest’alga, ma provate altri tipi di alghe nella zuppa o nel resto della
vostra cucina. Nella zuppa di miso potete usare anche gli avanzi di pastina di pane, di
gnocchi.
Nella vostra cucina, la varietà è importante. Servite la zuppa in una bella tazzina e
mangiate con gratitudine: aiuta a riempire la vita di calore e vitalità.
Ecco qui di seguito alcune delle combinazioni preferite:
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Nella cucina giapponese la salsa di soia è usata come condimento in un’ampia varietà
di piatti e come ingrediente importante delle marinate e degli intingoli.
Il numero di agosto del 1960 della rivista House Beautiful riferı̀ che la cucina giappo-
nese si era rivelata la più gustosa che i giornalisti e gli esperti avessero assaggiato durante
il loro viaggio in giro per il mondo, fatto appositamente per assaggiare gli alimenti di ogni
paese. Riferı̀ anche che:
“Una parte importante della cucina giapponese sono le salse, ne esistono quattro molto
fini:
✿ salsa di soia e succo di limone metà e metà con contorno di scalogno, tritato finemente;
✿ salsa di soia con ravanello bianco grattugiato;
✿ salsa di soia con zenzero grattugiato fresco;
✿ salsa di soia con contorno di fiocchi di bonito (un pesce secco molto saporito)
Porzioni individuali di salse ed intingoli vari vengono serviti ad ogni persona; cosi si
possono mettere queste salse su ogni boccone di cibo, condendo più o meno a piacere”.
La salsa di soia ha una storia che è vecchia di secoli. Nei tempi antichi, veniva prodotta in
ogni famiglia, in Cina. Si trovano descrizioni di questo processo di lavorazione della soia
in libri scritti più di 1.500 anni fa; vengono anche fatti in essi dei riferimenti al suo uso.
Allora, la salsa di soia veniva preparata con l’acido inosinico del pesce, come fonte
importante di sapore o condimento.
Uno studente, che ha condotto ricerche su questo processo, afferma che la salsa di
soia, prodotta dalla fermentazione dei fagioli di soia e del grano con l’aiuto di batteri, fu
importata dalla Cina in Giappone nel 754 a.C. circa. Tuttavia, molti non sono d’accordo
con questa affermazione. Secondo I. Kajiura, autore del The secret of Zen Cooking4 : il
primo libro che parlò dell’uso della salsa di soia in Giappone fu Shi-Jo-Cookbook, scritto
nel 1489. In questo libro la salsa di soia venne chiamata tamari miso.
Tamari è il liquido che sgocciola in fondo al barilotto del miso mentre il miso sta
preparandosi e letteralmente significa liquido sgocciolante. Quindi il tamari è la forma
originale della salsa di soia in Giappone, derivata dal prodotto fermentato dei fagioli di
soia.
La produzione di salsa di soia in Giappone avvenne a livello familiare fino all’inizio
del XX° secolo, ma, con l’importazione di molti macchinari, l’industria della salsa di soia
si sviluppò rapidamente e cambiò il modello di produzione tradizionale fino ad arriva-
re all’adozione delle tecniche di produzione industriali e incominciò l’uso aggiuntivo di
prodotti chimici come l’acido idrocloridrico, fino ad un’ulteriore produzione di sostegno.
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La cucina Zen e i suoi segreti
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La salsa di soia è molto spesso usata in cucina come condimento. Come menzionato
sopra, è anche l’ingrediente principale di alcune deliziose salse di aceto e spezie, delle
salse molto saporite, che presentiamo qui di seguito, e di alcuni intingoli (v. anche The
Do of Cooking – Il do della cucina ed. G.O.M.F.).
Ecco una delle tante ricette, in cui la salsa di soia fa risaltare il sapore degli altri
ingredienti:
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15.4 Tofu
È un formaggio prodotto dalla coagulazione del latte di soia e sta conquistando popolarità
negli Stati Uniti. In Oriente, d’altra parte, il tofu è stato per secoli un cibo importante. Ha
un sapore dolce e può essere reso più saporito con condimenti o con altri ingredienti per
produrre una grande varietà di piatti gustosi. È molto buono condito con salsa di soia e
cotto al forno o affettato e fritto in padella con gli ortaggi.
Per preparare l’agé o il tofu fritto, tagliate il tofu a fette di un certo spessore, fatelo
asciugare dopo aver versato l’acqua fino a che diventi secco. Poi friggetelo in olio ve-
getale fino ad ottenere una colorazione bruno dorata da entrambi i lati. È delizioso servito
nella zuppa di miso, la rende molto appetitosa e gradita ai bambini perchè le conferisce
un sapore più leggero, meno forte e deciso.
15.5 Natto
È un prodotto fermentato della soia, usato come condimento. È sconosciuto alla mag-
gioranza degli Americani, sebbene sia un alimento tradizionale per una gran parte della
popolazione mondiale.
Ha un sapore un po’ strano, diverso dai soliti, e per questo pochi lo apprezzano. Ma,
proprio come i medici possono diventare i migliori amici, il sapore unico del natto può
diventare uno dei vostri sapori preferiti se insistete un po’ nel continuare a prenderlo. Il
suo sapore ha una lieve rassomiglianza con il formaggio Roquefort, forse perché entrambi
hanno un elevato contenuto di proteine e sono risultati dalla fermentazione.
Il natto è un’eccellente fonte di proteine per i vegetariani ed è reperibile nella maggior
parte dei mercati giapponesi, se non riuscite a prepararlo da soli. Si conserva per mesi in
frigorifero e può essere servito in qualsiasi momento senza preparazione; sarà utile
per attacchi subitanei di fame o per gli ospiti inaspettati.
Il natto è la preparazione più semplice derivata dalla soia. È meno yin del tofu, ma
più yin del miso o del tamari, poiché ha meno fattori yang di stagionatura e del sale di
quanto ne abbiano quei prodotti. Poiché sono fermentati, i fagioli di soia mantengono la
loro struttura, ma sono ricoperti di una salsa scivolosa e filamentosa. Per servire il natto,
unitelo alla salsa di soia e mescolate bene. Le foglie del ravanello o lo scalogno tritato
aggiungono aroma, colore e un sapore piccante. È delizioso preso con il riso.
15.6 Tempeh
È un altro alimento proteico derivato dalla soia fermentata in presenza di un particolare
tipo di fermento o muffa che cresce naturalmente in Indonesia, dove ha avuto origine la
tradizione di prepararlo. Il tempeh è sempre disponibile nei negozi di cibi naturali ed è
particolarmente gradito a quelli a cui piace il formaggio. È delizioso quando viene fritto
o bollito nell’acqua con la salsa di soia e con l’aggiunta di kombu.
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La soia è in qualche modo difficile da digerire a causa del suo alto contenuto proteico
e di grassi. Tuttavia, permettendo ai batteri di incominciare il processo digestivo come
succede nella produzione del miso, del tamari, del natto e del tempeh essa diventa un
alimento molto nutriente e facilmente assimilabile.
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Capitolo 16
Le vitamine
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Alcune di esse servono contemporaneamente per il metabolismo dei grassi, dei carboi-
drati e delle proteine; il complesso B è il più utile al riguardo, in quanto aiuta il processo
metabolico di tutte le più importanti sostanze nutritive.
I cereali, essendo per la maggior parte composti di carboidrati, hanno bisogno delle
vitamine del gruppo B per il loro metabolismo. Una delle ragioni per cui essi sono molto
indicati come nutrimento fondamentale dell’uomo è che la crusca e il germe di grano con-
tengono tutte le vitamine del gruppo B di cui si ha bisogno per metabolizzare i carboidrati
in essi contenuti.
Quest’ultima affermazione non è un mistero e naturalmente ne comprendiamo più a
fondo il significato quando ci rendiamo conto che l’uomo e i cereali sono evoluti insieme.
Cosı̀ si può constatare che una dieta basata sui cereali integrali e su altri alimenti ricchi di
vitamine, come le verdure e i legumi, ci fomirà tutte le vitamine di cui abbiamo bisogno.
Tuttavia, per i principianti della macrobiotica e specialmente per quelli che si preoccupano
del fatto che la cottura distrugge le vitamine, spiegherò meglio in seguito qualcosa al
riguardo.
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16.4.1 La vitamina C
Le fonti principali della vitamina C sono gli agrumi, i pomodori e gli ortaggi dalle fo-
glie verdi ed essi ne contengono grandi quantità, quando vengono consumati crudi. Ne
esistono quantità inferiori negli altri frutti e negli ortaggi in genere. Queste sono tutte
indicazioni che rendono la vitamina C yin. Essa si decompone quando viene riscaldata –
un’altra indicazione yin. Quando i semi, i cereali e i legumi germogliano, il loro contenu-
to di vitamina C può aumentare di centinaia di volte. Questa è un’altra indicazione della
sua natura yin, poiché ha un potere espansivo.
“La vitamina C è quella di cui ci si dovrebbe preoccupare di più non solo perché è
instabile (yin), ma perché non può essere immagazzinata nel corpo e si esaurisce rapi-
damente in condizioni di freddo, riscaldamento, stress, fatica; quest’ultima condizione è
molto più comune oggi di quanto non lo fosse in passato” (v. P.E. Norris, About Vitamins
– Sulle vitamine).
La cottura e soprattutto la cottura a pressione distrugge buona parte della vitamina C
presente negli alimenti. Tuttavia la teoria macrobiotica sostiene che cuocere i cibi o
non cuocerli non fa molta differenza, poiché la forte acidità o la forte alcalinità nel
corpo distruggono la vitamina C in ogni caso.
L’uomo medio deve quindi produrre la sua vitamina C, come fanno gli Eschi-
mesi. Alcuni scienziati giapponesi hanno trovato che le foglie del tè contengono la
provitamina C, che si trasforma in vitamina C dopo il riscaldamento. Lo scorbuto
non si è mai diffuso in Giappone, anche se i Giapponesi si nutrono tradizionalmente
di alimenti cotti.
Il dott. Elmer V. McCollum, professore di biochimica all’Università John Hopkins,
affermò nel suo libro The Newer Knowledge of Nutrition che gli animali sono in grado
di produrre la vitamina C.
Per quale motivo l’uomo non è in grado di produrre la vitamina C da solo? È questo
un segno di degenerazione?
Gli esperimenti condotti sugli animali – e in particolare sui topi nutriti con alimenti
privi di vitamina C – dimostrano che per un lungo periodo di tempo si mantengono in vita
senza essere colpiti dallo scorbuto. Questo è il risultato della produzione di vitamina C
da parte dei topi stessi (Parson, 1920).
Secondo McCollum, soltanto gli esseri umani, le marmotte e le scimmie non sono in
grado di produrre la vitamina C. I topi, i cani, i polli, ecc. non hanno affatto bisogno di
vitamina C. L’incapacità delle scimmie di produrre questa vitamina potrebbe dipendere
dal fatto che si nutrono di troppa vitamina C, che si trova nella frutta.
Secondo Ohsawa, l’uomo sarà in grado di produrre da sè la vitamina C, se smet-
terà di prendere grandi quantitativi di frutta. Se si teme di avere mancanza di vita-
mina C nella propria dieta, ci si può nutrire di insalata pressata, con o senza sale, o
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. . . come una foglia nel vento. . .
Guida completa alla dieta macrobiotica 137
Herman Aihara
insalata cruda. L’insalata pressata è un contorno molto saporito per ogni pasto. Siccome
la vitamina C è molto yin, una persona molto yin dovrebbe evitare alimenti con un alto
contenuto di vitamina C. Le persone yang, al contrario, dovrebbero scegliere cibi ricchi
di vitamina C. Il daikon (o ravanello bianco) e il rafano (o ravanello bianco giapponese)
ne contengono grandi quantità; essi sono generalmente usati per equilibrare il pesce, che
è yang.
16.4.2 La vitamina A
Secondo le moderne teorie nutrizionali, gli animali non producono la vitamina A e nem-
meno gli ortaggi possono sintetizzarla. Gli scienziati ritengono pertanto che il carotene,
che le piante sintetizzano, si trasformi in vitamina A nel corpo animale.
L’esposizione al calore e all’aria tende a distruggere la vitamina A e il carotene,
ma, se c’è calore soltanto e non aria, la vitamina non viene toccata né alterata. Questo
indica che la vitamina A è più yang della vitamina C, perché è più stabile. Siccome c’è
parecchio carotene in molti alimenti e l’eccesso di vitamina A può essere immagazzinato
nel fegato, il rischio di una carenza di questa vitamina è piccolo, se si segue una dieta
macrobiotica.
Questa è una delle più importanti. Una seria carenza di vitamina B1 può causare i seguenti
sintomi: 1) perdita di appetito; 2) indigestioni che si alternano a stitichezza e una forma di
colite/infiammazione del colon o intestino crasso; 3) infiammazione del cuore e problemi
cardiaci; 4) torpore o intorpidimento o dolore nelle dita o nelle braccia.
P.E. Norris afferma in About Vitamins che la vitamina B1 è in parte distrutta dal nostro
organismo e passa quindi nelle urine, cosı̀ non viene immagazzinata dal corpo, ma deve
essere costantemente rifornita.
Secondo il dott. McCollum, la vitamina B1 non viene alterata dalla cottura normale,
se il P h è minore di 7 (una condizione acida). La cucina macrobiotica, specialmente con
la cottura a pressione, distrugge la vitamina B1 . La situazione però è simile a quella della
vitamina C; la distruzione della vitamina B1 nella cottura non cambia molto il valore del
cibo, poiché la vitamina B1 sarà disintegrata dalla digestione in ogni caso e questo è dovu-
to alla condizione alcalina dell’intestino. Quindi dobbiamo produrla da soli e la vitamina
B1 , contenuta negli alimenti di cui ci nutriamo, aiuta il corpo in questa produzione dopo
la loro decomposizione. Se ci nutriamo di cereali integrali, che sono ricchi di vitamina
B1 riusciremo a recuperare buona parte di essa, anche se viene in parte “distrutta” dalla
cottura. Poiché gli alimenti contenenti carboidrati raffinati mancano di vitamina B1 si
dovrebbero evitare prodotti come lo zucchero, la farina raffinata e il riso brillato.
Un altro fatto interessante, circa la vitamina B1 è che può essere derivata dalla cellu-
losa dei cibi di origine vegetale nell’intestino con l’aiuto dei batteri intestinali. L’insegna-
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. . . come una foglia nel vento. . .
Guida completa alla dieta macrobiotica 138
Herman Aihara
Secondo P.E. Norris, una carenza di vitamina B2 causa rossori alla pelle della faccia e
screpolature ai lati della bocca. Gli angoli degli occhi e il lato interno delle palpebre si
indolenziscono. In India milioni di persone, che vivono nutrendosi di alimenti carenti di
vitamina B2 (riso bianco per esempio), sono colpiti da cataratta.
Questa vitamina si trova nel lievito di birra, nel latte fresco, negli ortaggi a foglie verdi
come le rape e le carote, i broccoli, gli spinaci, la lattuga, il cavolo, il germe e l’amido del
grano e del riso. In una dieta vegetariana equilibrata c’è una piccolissima probabilità di
carenza di vitamina B2 .
Dal punto di vista macrobiotico e usando le tecniche diagnostiche orientali, i tagli ai
lati della bocca vengono considerati un segno di problemi allo stomaco poiché queste
aree corrispondono a quegli organi digestivi; la vitamina B2 , che causa questi disturbi
ai lati della bocca, è dunque in relazione con le funzioni dello stomaco.
È una vitamina recentemente aggiunta alla lista sempre crescente delle vitamine. La ca-
renza di vitamina B12 può causare l’anemia perniciosa. Questa condizione viene cura-
ta attualmente con iniezioni dal 10 a 100 microgrammi di vitamina B12 , che riporta i
componenti del sangue alla normalità.
Il fegato è ricco di vitamina B12 . La medicina cinese indicata contro l’anemia è un
estratto del fegato della mucca, che contiene un grande quantitativo di vitamina B12 .
Secondo la scienza moderna, la B12 è una vitamina che contiene il cobalto, che mette
il corpo in grado di trasformare il ferro in globuli rossi. Secondo l’insegnamento macro-
biotico, la B12 è un enzima o una sostanza intermedia che promuove le reazioni chimiche
e la trasformazione degli elementi.
Il dott. K. Morishita afferma che siamo in grado di derivare la vitamina B12 dalla
cellulosa degli ortaggi per mezzo dei batteri presenti nell’intestino tenue, come facciamo
con le vitamine B1 e B6 .
Si raccomanda alle persone anemiche di mangiare un po’ di pesce crudo e, in casi
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. . . come una foglia nel vento. . .
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16.4.6 La niacina
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. . . come una foglia nel vento. . .
Guida completa alla dieta macrobiotica 140
Herman Aihara
andare incontro ad una carenza di niacina, quando ci si nutre con una dieta equilibrata,
specialmente quando si è vegetariani.
16.4.7 La vitamina D
Secondo quanto affermato nel libro di James Moon, A Macrobitics Explanation of Patho-
logical Calcification (Una spiegazione dal punto di vista macrobiotico della calcificazione
patologica), la vitamina D non è affatto una vitamina, ma un ormone, poiché le vitamine
sono prodotti vegetali, mentre gli ormoni sono prodotti dagli animali. La vitamina D è un
prodotto del colesterolo nella pelle, quando viene irradiata dai raggi ultravioletti.
Egli affermò: “Il rachitismo è una malattia dell’infanzia in cui le ossa non riescono a
svilupparsi in maniera corretta. Subito dopo l’inizio di questo secolo, quando si scoprı̀ che
la mancanza di certe sostanze nutritive nella dieta di una persona avrebbero potuto portare
a malattie gravi quali il beri-beri, la pellagra, lo scorbuto, diventò un fatto accettabile
che qualsiasi malattia che poteva essere curata con la dieta dovesse per forza essere una
malattia da carenze alimentari.
Quindi, quando diventò chiaro che l’olio di fegato di merluzzo era una cura specifica
per il rachitismo, fu naturale rifarsi all’agente curativo nell’olio di fegato di merluzzo
come ad una vitamina e, siccome tale fattore era il quarto che era stato studiato ed isolato,
fu chiamato vitamina D. Tuttavia il rachitismo negli animali da laboratorio non è mai
stato indotto nutrendoli con una dieta carente di vitamina D. Il rachitismo viene indotto
nutrendosi con una dieta, che sia veramente squilibrata per quanto riguarda il contenuto
di calcio e di fosforo.
Una volta che il rachitismo viene provocato da questo squilibrio, l’aggiunta degli or-
moni analoghi al calciferolo (diverse forme di vitamina D) alla dieta tende a correggere
questo squilibrio e quindi a curare la condizione rachitica”.
Hans Selye, M.D., Ph D., vincitore di un premio Nobel in fisiologia e medicina e
professore di medicina all’università di Montreal, fu il primo medico a richiamare l’at-
tenzione sulla diffusa incidenza di calcificazione patologica nelle nazioni industrializzate.
Per spiegare i problemi chimici associati ai depositi abnormi di calcio, il prof. Selye for-
mulò il concetto di calcifilassi. Questo concetto stabilisce che, negli animali sensibilizzati
adeguatamente, la più piccola ferita, lo strappo di un capello, la puntura di uno spillo
vengono seguiti dal deposito di calcio nella zona in cui si è verificata la ferita. Quindi,
nell’uomo molto sensibile si può verificare un deposito di calcio nel tessuto indebolito, in
una ferita interna o in qualsiasi situazione di debolezza di un organo interno.
Nella maggior parte degli esperimenti eseguiti all’Università di Montreal, la calcifi-
lassi fu indotta dalla somministrazione di un agente calcificante sotto forma di uno degli
elementi analoghi alla vitamina D.
Esistono più di 20 elementi chimici in questo gruppo, genericamente denominati vita-
mina D. Questi sono numerati come D1 , D2 , D3 . . . D20 e sono anche chiamati con nomi
chimici specifici. Sono conosciuti in chimica come steroidi. Differiscono l’uno dall’altro
a prima vista in pochi aspetti, ma è grande la loro differenza nell’attività biologica.
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. . . come una foglia nel vento. . .
Guida completa alla dieta macrobiotica 141
Herman Aihara
Soltanto uno di questi elementi analoghi si è originato nel corpo umano ed è naturale
nella dieta umana. Questo elemento analogo naturale viene riferito come vitamina D. Si
trova unito alla vitamina A e al colesterolo nel tuorlo delle uova, nella panna del latte,
nell’olio di pesce e nell’olio derivato dai semi, come il seme di sesamo. La diffusione
molto limitata di questa sostanza costrinse i nutrizionisti a sollecitare il “rafforzamento”
dei cibi con la vitamina D.
J. Moon continua affermando che “Uno dei problemi fondamentali creati dal rafforza-
mento dei cibi con vitamina D fu la selezione dell’elemento chimico analogo alla vitami-
na D, adatto ad essere usato ai fini di questo rafforzamento. Verso la fine degli anni ’20
venne scoperto che, esponendo le cellule del lievito di birra alla luce ultravioletta,
si produceva una sostanza che avrebbe curato il rachitismo. Questa sostanza non è
identica alla forma naturale, che è sintetizzata nella pelle quando ci esponiamo ai raggi
del sole, ed è presente nell’olio di fegato di merluzzo. Fu quindi indicata come vitamina
D2 o ergosterolo irradiato, poiché l’ergosterolo è il componente chimico delle cellule del
lievito che viene attivato”.
Dimostrato che questo ergosterolo irradiato era tossico, venne chiamato anche toxste-
rolo. Secondo J. Moon, l’ergosterolo irradiato è responsabile dei calcoli ai reni, dei calcoli
urinari e della calcificazione delle arterie che è uno dei fattori chiave nella degenerazione
cardiovascolare e nelle malattie delle arterie coronariche.
Egli spiega questo fenomeno nel modo seguente: “In caso di malattie alle arterie co-
ronariche, le sostanze delle ossa vengono depositate nelle arterie vitali che alimentano
il cuore; nella sclerosi cerebrale (senilità) i depositi avvengono nei piccoli capillari,
che riforniscono le cellule del cervello con gli elementi nutritivi necessari; nell’artri-
te, i depositi si verificano nelle articolazioni ossee; i calcoli renali, nei reni; la bronchite
cronica, nei polmoni; nell’osteoporosi, la densità ossea diminuisce e questa diminuzio-
ne è dovuta al ritiro delle sostanze minerali, che vengono di conseguenza depositate
nei vari tessuti del corpo; il diabete è generalmente accompagnato da depositi di so-
stanze minerali nel pancreas; la cataratta è accompagnata da depositi negli occhi;
nell’ipertensione, i sottili capillari alle estremità si ostruiscono impedendo il libero flusso
sanguigno e, nel caso del cancro, i depositi minerali tendono ad essere localizzati nella
regione del tumore”.
Quindi, secondo J. Moon, la causa principale delle malattie degenerative della ci-
viltà moderna – come le malattie alle coronarie, la sclerosi cerebrale, l’artrite, i calcoli
renali, la bronchite cronica, l’osteoporosi, il diabete, la cataratta e il cancro – è l’aggiunta
di vitamina D2 al latte e ai suoi derivati.
La mia esperienza mi conferma che tutte le persone che consumano molti prodot-
ti caseari abitualmente soffrono di una o più delle malattie sopracitate, cosı̀ consiglio
di consumare il latte e i prodotti caseari in piccole quantità, o niente del tutto, e sen-
za il rafforzamento con vitamina D2 . La vitamina D è contenuta soltanto in un numero
limitato di alimenti, come menzionato sopra.
Se non mangiate pesce o uova, prendete molto sole che stimolerà il corpo a pro-
durla nella pelle. Il sole è una fonte importante, spesso trascurata, di vitamina D, per
i bambini soprattutto. Anche i funghi ne contengono quantità relativamente elevate.
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Guida completa alla dieta macrobiotica 142
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16.4.8 La vitamina E
Una nuova vitamina fu introdotta nello Studio Nutrizionale Animale, a partire dal 1921.
Questa nuova vitamina era la vitamina E; secondo i risultati di alcuni esperimenti, essa è
da considerarsi in relazione con i problemi riproduttivi, la sterilità, il parto prematuro
e la morte del feto.
Oggi la vitamina E è ampiamente riconosciuta per il suo potere antiossidante, cioè
si unisce all’ossigeno, sia dentro che fuori dal corpo, prevenendo l’ossidazione di altre
molecole.
L’ossidazione rende i grassi rancidi ed essi distruggono la vitamina A. Gli ecces-
si di vitamine vengono esauriti nel fegato degli animali carenti di vitamina E ed essi
aumentano quando la vitamina E viene assicurata in quantitativi adeguati.
L’aspetto più importante della vitamina E è il suo potere protettivo contro l’ossidazio-
ne dei globuli rossi e della vitamina A. La carenza di vitamina E non è stata identificata
nelle persone, poiché è ampiamente distribuita sia nelle piante che nei tessuti animali. Le
foglie verdi e l’olio trovato nei germi dei semi dei cereali, specialmente nell’olio del
germe di grano, ne sono fonti eccellenti.
Poiché la vitamina E è insolubile nell’acqua, non esiste perdita nella cottura. Le
persone, che includono nella dieta gli ortaggi e i cereali ogni giorno, non hanno carenza
di questa importante vitamina.
16.4.9 La vitamina K
La scoperta della vitamina K seguı̀ l’osservazione diretta delle emorragie nei pulcini,
i cui sintomi assomigliavano a quelli dello scorbuto, ma che non si risolvevano con la
somministrazione di vitamina C.
Si trovò che il sangue dei questi pulcini era carente di una sostanza nutritiva scoperta
recentemente.
Un ricercatore danese, Carl Peter Henril Dam, isolò questa sostanza, solubile nei
grassi, dalle foglie seccate di erba medica. Siccome svolge un ruolo importante nella
coagulazione del sangue, è chiamata vitamina coagulante, o vitamina K per convenienza.
La vitamina K è essenziale per le normali funzioni del fegato, una delle quali è la
formazione della protrombina. La protrombina è un costituente normale del sangue ed
uno dei componenti utili alla sua coagulazione. Quando la vitamina K è carente, il tempo
di coagulazione è prolungato poiché è diminuito il contenuto di protrombina nel sangue.
La vitamina K è abbondante negli ortaggi dalle foglie verdi, nei pomodori, nel
cavolfiore. È insolubile nell’acqua e non esiste perdita nell’ordinario processo di
cottura. Inoltre le persone sane la producono nella loro flora intestinale, tranne che
immediatamente dopo la nascita o dopo prolungati trattamenti con sulfamidici o antibio-
tici (secondo Yearbook of Agriculture, 1959). Quindi una carenza di vitamina K non è
normalmente riscontrabile soprattutto negli individui vegetariani.
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Guida completa alla dieta macrobiotica 143
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Un dottore giapponese, Fumimasa Yanagisawa, trovò una relazione tra gli ioni di
calcio e la vitamina K nel sangue.
Normalmente il siero contiene 6 mg/100 cc di calcio proteico e 4 mg/100 cc di ioni di
calcio. Se il livello di ioni diminuisce, si manifesta la malattia.
Il dott. Yanagisawa, nei suoi studi su pazienti colpiti da radiazioni atomiche, notò che
essi morivano sempre quando il livello di ioni di calcio raggiungeva un minimo di meno di
1,5 mg./100 cc. Egli scoprı̀ che, alimentando queste persone con cibi ricchi di vitamina K
come le foglie di ravanello, le foglie di carota, l’hijiki ecc. aumentavano i livelli di ioni di
calcio e si facilitava la loro guarigione. Poiché le foglie verdi sono alimenti fortemente
alcalinizzanti, è naturale che questi cibi aumentano il livello degli ioni di calcio del
sangue umano. La vitamina K viene anche sintetizzata dalla flora intestinale. Possiamo
concludere che tutti coloro che hanno un intestino sano e forte possono mantenere più
facilmente una condizione alcalina.
In Giappone, avere un intestino forte viene considerata una della condizioni più
importanti di salute. Cavoli, carote, broccoli, cavoli cinesi, cavolfiore, granoturco,
lattuga e spremute sono tutti ricchi di vitamine. Una dieta macrobiotica, che includa
grandi quantità di verdure, procura una quantità più che sufficiente di vitamine.
Una carenza vitaminica è dovuta in gran parte all’incapacità di assimilare o di produrre
le vitamine adatte a causa di un intestino molto debole. Tutti quelli che presentano una
simile condizione dovrebbero masticare bene, più di cento volte per boccone.
Usate le tavole seguenti come guida per applicare il principio yin-yang in cucina, nel
preparare dei menù e nel servirli. Forse non sono veramente necessarie, se capite il prin-
cipio macrobiotico e imparate ad applicarlo. Potrete scegliere cosi i cibi intuitivamente,
secondo la loro natura yin o yang che permette veramente la selezione migliore dei cibi.
Queste tavole sono un’indicazione di media e non per la scelta individuale dei cibi.
Ricordate però che le proprietà e il valore di un cibo cambiano con il clima, la località,
la condizione del suolo, la sua fertilità, il metodo e la durata dell’immagazzinamento
dei prodotti. Quindi una carota può essere più yin di un’altra. In pratica non esistono due
cose identiche.
Ogni cosa ha una combinazione diversa di fattori che riguardano il suo sviluppo,
sebbene spesso le differenze siano naturalmente piccole e quindi trascurabili.
Qui di seguito trovate una lista delle vitamine contenute in una libbra di vari ali-
menti (da Composition of Foods, Dipartimento del Governo degli Stati Uniti – Divisione
dell’Agricoltura).
(Yang) (Yin) (Yin) (Yin) (molto Yin)
vitamina A vitamina B1 vitamina B2 niacina vitamina C
(V.I.) (mg.) (mg.) (mg.) (mg.)
Abalone – 0,54 – – –
Mandorle 0 0,22 4,20 15,9 0
Mele 380 0,12 0,08 0,3 16
Pancetta aff. 0 1,64 0,52 8,3 –
Orzo 0 0,55 0,23 14,1 0
Fagioli lima 530 0,43 0,22 2,5 52
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K3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 0,11100
A . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 0,03700
Yang E . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 0,03570
D3 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 0,01408
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Capitolo 17
I grassi e gli oli
I grassi e gli oli sono stati inclusi nella dieta dell’umanità fin dai tempi più antichi, poichè
rendono i cibi più saporiti e graditi al palato. Sono la fonte di energia più concentrata
della dieta, con 9 calorie per grammo paragonate alle 4 calorie ciascuna dei carboidrati e
delle proteine.
Tuttavia, seguendo i principi della macrobiotica, notiamo che i grassi, sia dei carboi-
drati che delle proteine, sono più yin. Se mettiamo i carboidrati, le proteine e gli oli
nell’acqua, i carboidrati sprofonderanno sul fondo, l’olio galleggerà in cima e le proteine
rimarranno sospese a metà. Quindi, nutrendosi di troppi grassi e oli, alla fine i muscoli
e gli organi si acidificano, indebolendosi, sebbene in un primo momento questi cibi ad
alto contenuto calorico diano un temporaneo rifornimento di energia.
I grassi sono normalmente solidi, mentre l’olio è liquido a temperatura ambiente. Sic-
come molti grassi sono di origine animale e alcuni oli sono di origine vegetale, Ohsawa
scrisse, molto tempo fa, che i grassi sono più yang degli oli. Non sono d’accordo con que-
sta affermazione: poiché la trasformazione dei grassi in oli richiede l’aggiunta del calore,
che è yang, gli oli devono essere dunque più yang dei grassi. Il grasso puro è compo-
sto di molecole di glicerolo (un tri-idrossi-alcool, lo stesso della glicerina), per ciascuna
delle quali 1,2 o 3 molecole di acidi grassi sono collegati rispettivamente per formare
monoglicendi, digliceridi e trigliceridi.
I grassi naturali – presenti nella carne, nei cereali e nelle noci – sono costituiti per la
maggior parte di trigliceridi con solo tracce di acidi nelle forme di mono o digliceridi e
alcuni acidi senza grassi.
Prima del 1900, l’americano medio ricavava circa il 31% delle sue calorie giornaliere
dai grassi. Le calorie derivate dai grassi salirono al 37% delle calorie totali verso la metà
degli anni’30. Verso la metà degli anni’50 erano salite al 43%, di cui la maggior parte
erano acidi saturi. Le statistiche dimostrano che i grassi saturi costituivano circa il 40-
45% della dieta media negli Stati Uniti nel 1959. La maggior parte dei grassi animali
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Guida completa alla dieta macrobiotica 147
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sono saturi.
Esistono tre tipi fondamentali di grassi, che occorrono abitualmente: saturi, mono-
insaturi e poliinsaturi. Il grado di saturazione dipende dal numero degli atomi di idrogeno
agganciati alle molecole grasse fondamentali. I grassi saturi non possono avere più atomi
di idrogeno, i grassi monoinsaturi hanno posto per altri due atomi di idrogeno in ogni
molecola e le molecole di grassi poliinsaturi hanno posto almeno per 4 altri atomi di
idrogeno.
I cosiddetti acidi grassi essenziali sono grassi poliinsaturi: linoleico, linolenico e
acido arachidonico. Ma, dal momento che l’acido arachidonico può essere formato
dall’acido linoleico nel corpo, non è un componente essenziale della dieta.
L’acido linolenico ha un ruolo nutritivo diverso e forse meno importante dell’acido
linoleico e si trova soltanto in quantità relativamente piccole nei cibi grassi. L’olio di soia
contiene il 7% di acido linolenico e questaè la percentuale più alta tra i vari grassi che lo
contengono. Dei tre, l’acido linoleico è il più importante. È necessario per la crescita e
la riproduzione delle cellule e aiuta a proteggere gli animali contro l’eccessiva perdita
di acqua e contro i danni delle radiazioni.
Un bambino tende a prendere troppi grassi; se non prende abbastanza acido lino-
leico, mangerà troppo cercando di soddisfare il desiderio di questa sostanza nutriti-
va essenziale. Gli scienziati hanno trovato che, quando l’acido linoleico viene rifornito
adeguatamente, i bambini abitualmente diminuiscono il loro apporto calorico a volontà.
Ma quando l’acido linoleico viene tolto dalla dieta e sostituito da un altro grasso, i
bambini mangeranno molto di più. Il peso di un bambino dovrebbe essere controllato
accuratamente. Il grasso flaccido è indesiderabile, sia nei bambini che negli adulti.
I problemi del cuoio capelluto e i pruriti della pelle possono spesso trovare rimedio con
adeguate quantità di acido linoleico. Un massaggio, usando una mescolanza, composta
per un 50% da olio di sesamo e per un altro 50% da succo fresco di zenzero, funziona
molto bene. L’olio di sesamo è un olio yang e fornisce l’acido linoleico. Il succo fresco
di zenzero fornisce degli enzimi, che stimolano il metabolismo dei grassi e delle proteine.
Insieme, stimolano la circolazione e aiutano a disgregare il deflusso che sta causando
problemi.
Per le persone sane, l’uso di uno o due cucchiai di olio vegetale (l’olio di zafferano
contiene il 72% di acido linoleico, l’olio di granoturco il 57%, l’olio di soia il 55%, l’olio
di germe di grano il 50% e l’olio di semi di sesamo il 50%) ogni giorno nell’alimenta-
zione si provvederà a un rifornimento più che sufficiente di acido linoleico. Gli ammalati
devono ridurre l’assunzione di olio.
Una volta i grassi erano considerati una delle sostanze nutritive più importanti. Adesso
ci si è resi conto che non sono importanti e non devono essere assunti in grande quantità.
Molti dietologi e medici li considerano il nemico numero uno delle malattie di cuore e
delle malattie degenerative.
Questo cambiamento di opinione ha origine dalla teoria del dott. Ancel Keys sulla
ricerca della causa delle malattie delle arterie coronariche, la principale causa di morte
oggi in America.
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Questa teoria, illustrata per la prima volta al pubblico americano sulla rivista Time del
13 gennaio 1961, afferma:
“Siccome le molecole delle proteine e dei grassi vengono trasportate negli ‘in-
tima’, cioè nelle pareti interne delle arterie coronarie, le proteine e i grassi
vengono bruciati, ma il colesterolo viene lasciato indietro. Non appena il cole-
sterolo si accumula, restringe, irrita e danneggia le arterie favorendo la forma-
zione di depositi di calcio e rallentando la circolazione. Alla fine si manifesta
uno dei fenomeni. Un grumo si forma e sul posto lascia un’impronta e chiude
ermeticamente il flusso del sangue al cuore, provocando un attacco di cuore o
i depositi stessi diventano cosı̀ grossi che ingombrano il flusso sanguigno nel-
le arterie al punto da produrre un infarto. Il muscolo cardiaco viene ostruito,
le cellule rifornite dalle arterie muoiono e il cuore rimane colpito in maniera
permanente, forse in maniera definitiva e fatale”.
Nel famoso libro Eat Well, Stay Well (Se mangi bene, stai bene), Ancel Keys sostiene
che la concentrazione di colesterolo nel sangue aumenta nutrendosi di acidi grassi saturi
e diminuisce nutrendosi di acidi grassi poliinsaturi, che sono abbondanti in molti grassi di
origine vegetale.
Siccome questa teoria era basata su dati desunti da 5.000 casi, in esperimento, convin-
se molti dottori, ricercatori e vasti settori dell’opinione pubblica. La gente ha cominciato
a nutrirsi meno di prodotti caseari, uova, carne e pollo e più di pesce e di verdure. I gras-
si animali contengono circa il 42% di grassi saturi, mentre negli oli del pesce ne sono
contenuti circa il 10%.
La teoriadi Ancel Keys, tratta dal libro Eat Well, Stay Well, portò all’obiettivo n.3
stabilito dal resoconto del Sottocomitato degli Stati Uniti Dietary Goals for The United
States, che afferma:
Il resoconto continua:
“Il livello dei grassi saturi nella dieta è di grande importanza perché è stato
messo in relazione direttamente con i livelli eccessivi di colesterolo nel sangue
ed è considerato la causa principale delle malattie di cuore. La prova che il
colesterolo potrebbe procurare le stesse lesioni nelle arterie dell’uomo venne
dai paesi scandinavi, dove l’arteriosclerosi sembrò diminuire durante gli anni
della guerra quando il consumo di calorie e di grassi animali diminuı̀. L’in-
cidenza del colesterolo nelle malattie cardiache diventò più chiara negli anni
‘50. Il fattore di rischio più forte e più consistente era l’elevata concentrazione
di coleslerolo nel sangue. Questa scoperta fu confermata negli Stati Uniti e
in Europa, soprattutto quella occidentale, nei due ultimi decenni. Nei primi
anni ‘50 i ricercatori scoprirono che i livelli di colesterolo nel sangue si erano
abbassati, sostituendo gli oli vegetali ai grassi animali”.
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Si sollevò un grande interesse per i grassi insaturi negli anni ‘60-‘70, dovuto princi-
palmente a simili opinioni sulla causa della malattie di cuore. I grassi insaturi sembravano
la risposta miracolosa delle malattie di cuore. Questa teoria condusse la gente ad abban-
donare il burro e a sostituirlo con la margarina; il latte intero venne sostituito con il latte
scremato e si usarono più oli vegetali e meno grassi saturi.
Tuttavia, secondo Pritikin del Pritikin Diet, questo è stato un grosso errore commesso
dai medici come dai consumatori. Egli affermò, nel suo libro Live Longer Now (“Vivi più
a lungo ora”, di Joe Leonard, J. L. Hofere N. Pritikin, ed. Grassete Dunlop):
“Gli studi dei ricercatori dimostrano che le malattie di cuore molto gravi e le
percentuali di arteriosclerosi sono sempre in relazione con alti quantitativi di
grassi e colesterolo presenti nelle dieta e nel sangue.
Un’altra ricerca dimostrò che, nutrendosi di grassi insaturi, si riduce il livel-
lo di colesterolo nel sangue in maniera significativa. Quindi gli scienziati e
l’opinione pubblica in generale credettero che i grassi insaturi prevenissero le
malattie cardiache e l’arteriosclerosi. Ma non è cosı̀”.
Secondo Pritikin, ciò che succede è che i grassi saturi rimuovono il colesterolo nel
sangue, portandolo nelle placche delle arterie e in altri tessuti corporei. Invece i grassi
insaturi riducono la concentrazione di colesterolo nel sangue, ma né le malattie di cuore,
né l’arteriosclerosi diminuiscono, ma aumentano nell’un caso e nell’altro.
Se sia i grassi saturi che quelli insaturi causano entrambi le malattie di cuore e l’arte-
riosclerosi, allora quale tipo di grasso è sano? La rispostaè che non esiste un grasso che
sia adatto all’arteriosclerosi. Una dieta a basso contenuto di grassi e di colesterolo è la
miglior prevenzione di questa malattia e di tutte le malattie cardiovascolari.
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non sulle pareti in diretto contatto con il lumen, ma proprio sotto la superficie interna nella
parete dell’arteria stessa.
Tali macchie sono chiamate atheromas, il cui significato letterale è corpi di avena”.
Questi corpi di pappa di avena si ammassano con l’aiuto della cristallinizzazione
del calcio (La calcificazione patologica, di James Moon). Siccome i depositi di ateromi
aumentano, il flusso sanguigno viene disturbato e ne risulta una carenza di ossigeno alle
cellule circostanti e la pressione sale causando emorragie interne. Ciò causa dapprima
sofferenza, poi la morte delle cellule prive di ossigeno. Se questo succede nelle arterie
coronariche, il risultato è un attacco di cuore, o infarto, poiché il muscolo cardiaco è
assolutamente dipendente dal rifornimento del sangue attraverso le arterie coronarie. La
ricerca del dott. Keys ha dimostrato che, più alto è il livello di colesterolo nel sangue, più
grande è il rischio di malattia delle coronarie.
Secondo il libro Dietary Goals for United States del Senato degli Stati Uniti, molti
medici considerano normale un conteggio di colesterolo nel sangue da 200 a 300 mg., che
sono valori elevati. Il livello di colesterolo di 260 mg. o più causerà un rischio di malattie
di cuore 5 volte maggiore di un livello pari a 220 mg. o meno.
Nelle società dove questo livello è al di sotto dei 150 o 160 mg. le persone rara-
mente muoiono di malattie di cuore.
Secondo l’Yearbook of Agriculture del 1959, “Gli Yemeniti sono vissuti per circa
2.000 anni con una dieta a base di cereali, verdure e oli vegetali con meno del 18% delle
calorie derivate dai grassi. Quando essi emigrarono in Israele furono riscontrati livelli
di colesterolo di 160 mg. negli individui di età dai 55 ai 60 anni. Coloro che avevano
vissuto in Palestina 20 anni o più e avevano iniziato diete, in cui più del 20% delle calorie
erano derivate dai grassi inclusi i grassi animali, avevano livelli di colesterolo di 200 mg..
Gli immigrati ebrei, avevano diete più libere, raggiungevano i 240 mg., alla stessa età.
Le percentuali di mortalità annuale per arteriosclerosi nei tre gruppi succitati sono state
registrate rispettivamente in 5, 35, 85 persone su 100.000. Simili osservazioni sono state
eseguite sui livelli di colesterolo dei Giapponesi. Gli abitanti del Giappone attuale deriva-
no circa il 15% delle loro calorie giornaliere dai grassi e registrano la più bassa incidenza
di arteriosclerosi. Quelli che vivono nelle Haway derivano il 20% delle loro calorie dai
grassi. L’incidenza più alta di arteriosclerosi tra i Giapponesi viene riscontrata in coloro
che vivono negli Stati Uniti, con un consumo di grassi di più del 30% delle loro calorie
totali”.
In conclusione, non esistono dubbi; secondo il mio parere, si dovrebbero eliminare,
almeno in larga misura, dalla nostra dieta giornaliera, i cibi con elevato contenuto di grassi
e di colesterolo.
Per prevenire le malattie di cuore, si devono consumare questi cibi ad alto contenuto di
grassi soltanto occasionalmentee, in modo particolare, coloro che hanno già la pressione
alta li devono limitare drasticamente.
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morte delle cellule, ma debilita il corpo, che non è più in grado di correggere la situazione
depurando e alcalinizzando gli acidi tossici. Una volta che le cellule sane si trasformano in
cellule cancerogene con il cambiamento del DNA, una dieta yin ricca di zuccheri, frutta
e grassi, e gli stress emotivi, inevitabili nella vita di oggi, che acidificano l’ambiente
cellulare circostante a causa della tensione muscolare costante, prima o poi causano lo
sviluppo del cancro. A volte occorrono 25 anni perché questo succeda; i grassi sono
dunque uno dei più importanti fattori nel processo iniziale del cambiamento cellulare e
nel favorire la crescita del processo cancerogeno.
17.4 Conclusione
In conclusione, la maniera macrobiotica di nutrirsi richiede l’uso di piccole quantità
di olio, circa 2-3 cucchiaini da tè di olio vegetale per persona al giorno. Per i pazienti
con il cancro o con problemi seri di fegato, tuttavia, raccomando non più di un cucchiaino
di olio di sesamo al giorno.
Alcuni consulenti macrobiotici e dietologi raccomandano addirittura di abolire l’olio,
che viene quindi totalmente eliminato dalla dieta. Se si riflette bene, infatti, l’olio non è
un cibo integrale, ma deriva per estrazione da alimenti integrali come i semi di sesamo o
di granoturco. In molti casi l’abolizione dell’olio, estratto da semi vegetali o dalle olive,
nella dieta si può rivelare un toccasana.
Una dieta ben equilibrata per una persona sana ne può contenere in piccole quantità,
come si è visto prima; invece una persona ammalata, o i cui intestini e il cui fegato non
funzionino bene, non è in grado di assorbire l’olio vegetale degli alimenti e deve elimi-
narlo totalmente dalla dieta. In tal caso, una persona può mostrare segni di una deficienza
di vitamine solubili nei grassi: vitamina A, D, e E. Una quantità insufficiente di vitamina
A può causare una formazione carente e povera delle membrane cellulari e una visione
notturna indebolita. La carenza di vitamina D causa un cattivo assorbimento del calcio,
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1. Il 50% dei semi di sesamo è costituito di grassi, il 40% dei quali è costituito dall’a-
cido linoleico, probabilmente il solo realmente essenziale dei grassi poliinsaturi. Il
contenuto dell’acido linoleico di altri oli è illustrato nella tavola sopra.
2. I semi di sesamo contengono il 20% dell’amminoacido triptofano, un amminoacido
essenziale. Quindi è una buona fonte di proteine, specialmente quando è abbinato
con il riso.
3. L’olio di sesamo contiene quantità relativamente elevate di calcio, ferro, iodina,
vitamina B1 e vitamina B2 .
4. L’olio di sesamo è l’olio più resistente all’acidificazione. Esso contiene un agente
aratiossidante chiamato sesamolina.
5. L’olio di sesamo contiene il carotene, precursore della vitamina A, che si cambia in
vitamina A dopo la digestione. La carenza di vitamina A può condurre ad un induri-
mento delle cellule del corpo, ad una cattiva funzionalità del sistema ormonale, alla
resistenza ridotta della membrana delle mucose e alla disfunzione della cistifellea,
dei reni, degli organi digestivi, della bocca, delle orecchie e degli occhi.
6. L’olio di sesamo perde l’8% del suo carotene durante i 5 mesi necessari alla stagio-
natura ed è la percentuale più bassa tra gli oli vegetali. L’olio di granoturco perde il
45% del suo carotene e l’olio d’oliva ne perde il 38% nello stesso periodo di tempo.
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7. L’olio di sesamo ha il punto di bollitura più alto tra gli oli vegetali; quindi è più
stabile e si ossida meno con la cottura.
8. L’olio di sesamo ha il punto di coagulazione più basso tra gli oli vegetali in altre
parole è il meno denso, viscoso e quindi il meno intasante tra tutti gli oli e i
grassi.
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1. L’acido piruvico agisce come un inibitore sulla capacità del corpo di libeberarsi dai
grassi immagazzinati. Con un eccesso di acido piruvico nell’organismo, i grassi che
immagazzinate rimangono lı̀, non potete eliminarli facilmente.
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Guida completa alla dieta macrobiotica 156
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modi: vengono trasformati dal fegato, oppure vengono prodotti dai tessuti grassi. I tessuti
adiposi tendono a creare più tessuto grasso.
Naturalmente, per fare questo, ci deve essere un rifornimento eccessivo di carboidrati,
proteine e grassi. I grassi vengono scissi in un modo solo dal fegato, quindi chi ha un
fegato debole tenderà ad accumulare grassi.
Esistono altri fattori, che controllano i carboidrati grassi e il metabolismo dei grassi: il
funzionamento del nostro sistema nervoso centrale e la secrezione di certe ghiandole.
Quando una qualsiasi o tutte queste funzioni sono scardinate, il nostro equilibrio dei grassi
viene disturbato. Per esempio, l’eccitazione o lo stress possono stimolare eccessivamente
il nervo centrale, che ci fa stravedere per i dolci, che si trasformano in grassi, se consumati
in eccesso.
Le ghiandole endocrine, o ghiandole che secernono il loro ormone senza vasi diret-
tamente nel sangue, sono la ghiandola pituitaria, la tiroide, il pancreas e le ghiandole
surrenali; esse lavorano insieme in unità o individualmente, per controllare il metaboli-
smo del nostro corpo. Le loro funzioni sono tutte coordinate, cosı̀ che un danno ad una
di queste ghiandole può disturbare l’intero equilibrio del nostro sistema ormonale. Uno
degli ormoni della ghiandola pituitaria facilita il deposito di grasso nelle cellule; l’altro
stimola la liberazione del grasso dalle cellule. Molte persone affette da obesità non hanno
nessun disturbo alla ghiandola pituitaria, ma per alcuni può essere quella la causa della
loro disfunzione.
La ghiandola tiroidea è localizzata nel collo davanti al pomo di Adamo. Sotto il con-
trollo della ghiandola pituitaria, la tiroide secerne un ormone chiamato tiroxina che è
ricco di iodina e aiuta il corpo a bruciare i grassi (le verdure marine contengono mol-
ta iodina). Se la nostra tiroide è particolarmente attiva, bruciamo grassi producendo in
fretta acqua e biossido di carbonio. Se la tiroide è inattiva, i grassi bruciati diminuisco-
no. Non otteniamo (energia di cui abbiamo sempre bisogno, poiché meno grassi vengono
bruciati, più grassi vengono immagazzinati. Quindi diventiamo nervosi, stanchi, irritabili
e sonnolenti.
Il pancreas è localizzato dietro allo stomaco. La funzione principale del pancreas è la
secrezione dell’insulina.
Tra le altre proprietà, l’insulina accelera la trasformazione dei carboidrati in gras-
si. Più assumiamo carboidrati semplici, più produciamo insulinae quindi più grasso.
Chi mangia più dolci o frutta diventa più grasso.
Le ghiandole surrenali sono una coppia di ghiandole dalle dimensioni di una noccioli-
na americana che si trovano proprio sopra i reni. Esse producono molti ormoni importanti,
incluso il cortisone. Non possiamo vivere senza le ghiandole surrenali, nemmeno per un
solo giorno.
Le ghiandole surrenali che funzionano troppo possono provocare una malattia, chia-
mata sindrome di Cushing, che ricopre con grassi eccessivi la spina dorsale, la parte supe-
riore del torace, le anche e le guance. Queste zone allora cominciano a cedere sotto il peso
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Tabella 17.1: Contenuto di colesterolo nelle misure più comuni dei cibi selezionati
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Capitolo 18
I condimenti e le alghe
Una delle ricette fondamentali della cucina macrobiotica è quella di preparare un buon
brodo di zuppa di kombu. Usiamo questo brodo come base per una grande varietà di
zuppe o minestre deliziose e anche per rinvigorire il sapore di molti piatti a base di verdure.
L’origine dell’uso della kombu come condimento è abbastanza antica. Un libro sugli
alimenti, pubblicato in Giappone verso il 1675, conteneva una ricetta che includeva questo
condimento versatile e usato ampiamente nella cucina di quel paese.
Ciò che conferisce alla kombu la sua capacità fuori dal comune di dare sapore è la
presenza in essa di una sostanza chiamata acido monosodico glutammico, che venne per
la prima volta estratto nella sua forma pura dal grano, verso il 1908, dal dott. Kikunae
Ikeda in Giappone. Più tardi egli inventò un processo per riprodurre questo composto
chimicamente, in laboratorio, combinando l’acido glutammico e il sodio.
Con la sua ricerca, trovò che l’acido monosodico glutammico è la fonte principale del
buon sapore di moltissimi cibi e questa scoperta portò alla produzione e all’uso diffuso
del glutammato monosodico o GMS di oggi.
Sebbene il GMS in origine fosse derivato dal grano, viene adesso derivato comu-
nemente dai residui della produzione dello zucchero e dalla paraffina. Il procedimento
seguito per la produzione del GMS (glutammato monosodico) è stato citato recentemente
come la causa della “sindrome da ristorante cinese”.
Si può prendere questa malattia dopo avere cenato in ristoranti cinesi, noti per il forte
uso di glutammato monosodico, che serve a rendere i cibi più gustosi. Si può manifestare
con mal di testa, nausea, vertigini o altri sintomi di condizioni estremamente yin.
Il prof. J.W. Ohrie dell’Università di Washington afferma che “un’iniezione con più
di 3 mg. di glutammato monosodico per ogni chilo di peso corporeo di un topo causa
un danno del suo sistema nervoso centrale, un danneggiamento del fegato ed inibisce la
crescita di certi tessuti come quelli delle ossa e degli organi sessuali”.
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Sacramento. All’apertura del centro, la gente della città venne invitata nel nuovo negozio
dove erano esposti tutti i tipi di alimenti comunemente usati in macrobiotica.
Suscitò una grande sorpresa l’esposizione di vari tipi di alghe, che non erano mai state
viste prima e che non si pensava fossero commestibili.
Le verdure di mare sono alghe; però oggi esse vengono consumate comunemente negli
Stati Uniti come ingredienti importanti, ma nascosti, in alimenti come i gelati, i formaggi,
i dolci e i prodotti da forno. Anche se vi può sorprendere, in Giappone il consumo di
questi alimenti saporiti ammonta a più del 10% della dieta totale.
J.E. Tilden, il noto fisiologo inglese ha affermato che la buona salute dei Giapponesi
dipende ampiamente dal posto importante occupato delle alghe nella loro dieta.
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del processo di ossidazione che avviene nelle cellule e quindi il metabolismo del corpo,
ossia l’uso di proteine, grassi e carboidrati.
La mancanza di iodina causa uno scarso funzionamento della tiroide, i livelli san-
guigni di tirossina diminuiscono e quindi il livello energetico dell’intero organismo ne
risente.
La capacità del corpo di produrre energia per l’attività esterna e per il buon funzio-
namento interno ne vengono direttamente influenzati. L’ormone tiroideo promuove inol-
tre un tasso normale di crescita nei bambini e la disfunzione della ghiandola tiroidea
nell’infanzia causa sottosviluppo delle ossa, del tessuto muscolare e del sistema nervoso.
Per il suo contenuto particolarmente alto di iodina, soprattutto nelle alghe kombu e
wakame, una porzione di un pollice quadrato di ciascuna di queste due alghe al gior-
no è sufficiente per far fronte alle normali richieste di questo importante minerale,
sebbene si possano prendere in più grandi quantità.
18.3 Gomashio
Esiste un eccellente condimento da tavola per i cereali chiamato sale di sesamo o go-
mashio, che consiste in una semplice mescolanza di semi tostati di sesamo e di sale
marino.
La proporzione di semi di sesamo rispetto al sale marino è naturalmente di 10 a 1 o
di 20 a 1 e varia secondo la nostra condizione fisica, il gusto e la quantità di cibo assunto.
Più sale usiamo, più yang diventeremo. Se ci si nutre di gomashio spesso o in grandi
quantità, si dovrebbe usare generalmente meno sale quando lo si prepara.
I semi di sesamo tostati vanno messi in un pentolino asciutto, senza olio e dal
fondo pesante, a fuoco medio, mescolando continuamente con un cucchiaio di le-
gno, finché i semi cominciano a gonfiare e possono essere facilmente schiacciati tra il
pollice e l’indice; dovrebbero essere di un marrone dorato.
Non bruciate i semi o darete un sapore cattivo al gomashio. Tostate il sale marino in un
pentolino a parte per circa 10 minuti, per l’integrale, e 1 minuto per il sale bianco normale
comune. Macinate il sale marino in un suribachi o in un mortaio finché si sia ridotto ad
una fine polvere (più fine è, meglio è), quindi aggiungete i semi e macinate insieme. Si
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può usare un frullatore, ma è quasi inutile dire che è meglio ricoprire ogni particella
del sale marino con l’olio proveniente dai semi di sesamo, che rende il sale marino
più utilizzabile dal corpo e gli impedisce di causare una sete eccessiva.
Questo condimento ricco di sapore e di aroma e molto versatile, adatto cioè a vari
piatti, è pronto quando circa l’80% dei semi sono schiacciati.
Il gomashio è un condimento meraviglioso su tutti i piatti di cereali e su molti altri
alimenti. Dovrebbe essere conservato in un contenitore arieggiato e mantenuto fresco in
estate.
È anche consigliabile prepararlo ogni settimana, piuttosto che in grandi quantità,
per assicurarne la freschezza e garantirsi contro il suo irrancidimento.
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Capitolo 19
Il fine della macrobiotica
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Per far capire e interiorizzare quanto detto sopra, devo aggiungere qualcosa circa il
giudizio supremo.
Come Ohsawa spiegò nel suo libro Book of Judjement1, la nostra capacità di giudicare
o abilità di pensiero deriva dal giudizio meccanico o cieco (#1), si passa poi al giudizio
affettivo (#2), al giudizio sensoriale (# 3), al giudizio intellettuale (#4), al giudizio sociale
(#5), religioso o dualistico (# 6) e infine si ha il giudizio supremo (#7).
Il giudizio meccanico o istintivo o cieco è un’abilità cerebrale che viene con la nascita e
ci permette di riconoscere stimoli come la fame, il freddo, la sete, il caldo, ecc. i
bisogni istintivi, gli impulsi vitali, ecc.
Il giudizio affettivo si sviluppa una settimana dopo la nascita; è la nostra capacità di
riconoscere il colore, il profumo, il suono, il sapore e il tatto.
Il giudizio sensoriale si sviluppa circa un mese dopo la nascita. È l’inizio della nostra
personalità; con questo giudizio, siamo in grado di distinguere ciò che ci piace da
ciò che non ci piace.
Il giudizio intellettuale si sviluppa molto più tardi, circa verso i 4 anni di età. Sui 4 - 5
anni i bambini fanno molte domande. Si chiedono i vari “perché?”. A questo punto
si sviluppa la funzione del ragionamento logico nel nostro cervello.
Allora, verso i 6 anni, diventiamo esseri sociali e socializzanti. Quando i bambini
raggiungono l’età scolare, amano uniformarsi ai loro amici, vogliono ripetere ciò
che fanno gli altri. Quando mia figlia andò alla scuola elementare per la prima
volta, mia moglie le diede un panino con farina di mais integrale; ella però non lo
mangiò a scuola, ma a casa, dopo, per paura che gli altri bambini la prendessero in
giro.
Se il giudizio rimanesse a questo livello per l’intera vita, il mondo sarebbe molto
felice e pacifico. Tuttavia, non appena i bambini crescono, la loro capacità di
giudizio diventa più bassa, invece di crescere. Quindi il mondo si riempie di
guerre, crimini, malattie e povertà. Quando si soffre abbastanza per un giudizio
basso, come dal 1° al 5° livello, si può sviluppare il giudizio fino al 6° grado o
livello, che è . . .
1
Il libro del giudizio, ed. G.O.M.F.
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il giudizio religioso . Esso permette di distinguere il bene dal male, in altre parole è il
giudizio morale o etico.
In questo stadio, la gente si vergogna e si sente colpevole della sua cattiva condotta.
La fiducia in sè ne è il lato positivo e il sentirsi colpevole ne è il lato negativo. Il
buon equilibrio nel giudizio è riflessione su se stessi, ma non si deve eccedere nella
critica di sè.
Questo giudizio favorisce lo sviluppo della religione. Il Cristianesimo e lo Scintoi-
smo si basano sull’opinione che l’uomo è il figlio di Dio e quindi è fondamental-
mente buono.
Nel Buddhismo, le sette Zen si sviluppano sulla concezione che la natura dell’uomo
è buddica, cioè meravigliosa. La setta Shin si sviluppò sulla concezione che la na-
tura dell’uomo è peccatrice (come la cristianità); quindi l’uomo deve essere salvato
dalla misericordia di Amida Buddha.
In breve, in questo stadio, il nostro giudizio è dualistico. In altre parole, il nostro
pensiero distingue il bene dal male, il positivo dal negativo, gli amici dai nemici, il
capitalismo dal comunismo, il più dal meno, yin da yang. È lo stadio più alto nel
campo del dualismo, ma, benchè questo stadio sia molto alto, siccome è dualistico,
è antagonista. Questa è la ragione per cui molte religioni lottano l’una contro l’altra.
Ci furono due grandi monaci che vissero in Giappone circa 1.000 anni fa. Entrambi
si recarono in Cina per studiare il buddismo. Uno era Saicho e incominciò la setta
Tendai sul monte Hiei. La scuola diventò un’accademia nazionale del buddhismo
a quel tempo. Comprendeva tra i suoi studenti anche l’Imperatore. Le sette più
popolari del Buddhismo giapponese – come la setta Nichiren, le sette Zen ecc. –
furono fondate dai suoi discepoli.
Un altro monaco fu Kukai, che studiò il Buddhismo esoterico e fondò la setta Shin-
gon sul monte Koya, dopo essere tornato dalla Cina. Egli non ebbe discepoli parti-
colarmente distinti e stimati, ma insegnò il Buddhismo alla gente comune, visitando
di persona ogni villaggio. Non solo insegnò il Buddhismo, ma anche come costrui-
re ponti, controllare le acque, piantare alberi, ecc.; quindi diventò il buddista più
popolare tra i mercanti giapponesi, gli agricoltori e i samurai, ma non tra i monaci.
Questi due personaggi furono i monaci più famosi che mai apparvero in Giappone.
Essi erano però rivali in materia religiosa; le loro teorie e la loro fede furono spesso
provate.
Un giorno Saicho scrisse una lettera a Kukai chiedendogli in prestito un libro, che
Kukai aveva portato dalla Cina. Kukai si rifiutò di prestarglielo spontaneamente
soltanto perché Saicho era il suo più grande avversario.
Sebbene fossero i monaci più importanti del Giappone, erano ancora nel campo
della mentalità dualistica, quindi furono competitivi e antagonisti. Questo è dunque
il 6° stadio di giudizio.
Per superare ogni antagonismo si deve raggiungere il giudizio più elevato, cioè . . .
il giudizio supremo. Mediante questo giudizio si può abbracciare tutto, non esiste più
nessun antagonismo o competitività, non esistono gelosie, nemici, lotte.
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Appendice A
A.1 Masticare bene
Masticare bene, questa è la migliore linea di condotta. Qualsiasi persona che sia malata,
o voglia essere bella e intelligente, deve masticare bene, prima di fare qualsiasi altra
cosa.
Bisognerebbe masticare ogni boccone dalle 50 alle 100 volte, il che rende il cibo molto
più gustoso.
Masticare bene vi dà il vero gusto del cibo, permettendovi di distinguere tra quello
buono e quello cattivo; il cibo naturale è più saporito, se voi lo masticate di più. Masticare
bene non solo aumenta la vostra salute fisica, ma vi permette di raggiungere anche
la chiarezza mentale e spirituale.
La mente diventa più chiara e la capacità di giudizio migliora. Gandhi disse: “Mangia
la tua bevanda e bevi il tuo cibo”.
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siva.
Il mio prossimo suggerimento è di non mangiare e di non bere tre alimenti yin in
una sola volta. Per esempio, se prendete i pomodori, non prendete un gelato e non bevete
vino nello stesso pasto. In molti casi, due cibi yin non vi procureranno danni.
Un altro consiglio è di non mangiare alimenti yin per tre giorni di seguito. Una
volta fui invitato ad una festa a Los Angeles. Dopo cena mangiai una torta al formaggio;
il giorno seguente ne presi un’altra fetta e il terzo giorno ne presi ancora.
Il giorno successivo mi trovavo a San Diego per una conferenza; con mio grande im-
barazzo, persi la voce. Uno spettatore mi chiese perché era successo quell’inconveniente
e dovetti confessare il mio peccato di gola. Quindi non mangiate alimenti troppo yin per
tre giomi di seguito.
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1. Le fibre aumentano il peso delle feci e rendono più soffice la loro consistenza. Il
dott. Martin A. Eastwood stimò che un uomo del peso di 80 kg., che supera una
quantità di feci giornaliera di 100 gr., espellerà circa 80 kg. di feci in 2 anni. Tut-
tavia, se quest’uomo mangiasse soltanto 16 gr. di crusca al giorno raddoppierebbe
il peso delle feci giornaliere, cosicché verrebbe raddoppiata la quantità di feci nel
periodo di un anno.
2. Permettono di accelerare il tempo di transito del cibo nel tubo digerente. Alcuni
studi hanno dimostrato che chi segue una dieta ricca di fibre, fa passare il cibo
attraverso l’intestino quasi tre volte più in fretta di chi segue una dieta povera
di fibre.
Secondo il dott. Burkitt, la riduzione del tempo di transito è la ragione per cui
una dieta ricca di fibre riduce l’incidenza del cancro del colon. Egli dà la seguente
spiegazione:
“Con una dieta povera di fibre si formano nell’intestino batteri anaerobici in numero
crescente. Questi batteri degradano i sali biliari e i risultati sono dei sottoprodotti
tossici. Quando la dieta è carente di fibre, i prodotti tossici vengono mantenuti
nell’intestino per un periodo più lungo e la mucosa del colon viene esposta ad una
più alta concentrazione di agenti tossici più a lungo. Quindi una dieta con una
quantità ridotta di fibre è legata ad alte percentuali di cancro del colon”.
3. La mancanza di fibre nella dieta causa anche stitichezza e pressione alta nell’in-
testino tenue, considerata la causa principale della diverticolosi. Questa malattia
sta diventando più comune nei paesi industrializzati, mentre l’ernia, ad esempio, è
sconosciuta nelle zone rurali dell’Africa.
4. La fibra riduce il colesterolo nel sangue e i grassi neutri; per questo le fibre aumen-
tano lo scarico di bile nell’intestino, liberando, allo stesso tempo, il colesterolo. Le
malattie cardiovascolari e cerebro-vascolari sono causate dal deposito di colesterolo
e/o di grassi neutri nelle arterie sanguigne. Quindi nell’Africa agricola non esistono
malattie cardiache, perché le persone hanno meno colesterolo e grassi nel sangue.
5. La fibra previene l’obesità. Il dott. Thomas L. Cleave afferma che un aumento del
totale della fibra assunta nella dieta risulta efficace nel prevenire la stitichezza che
porta al cancro del colon, ma diminuisce anche l’obesità.
Riducendo la percentuale di fibra, aumenta la quantità di cibo ricco di calorie che si
può consumare (come i carboidrati ingrassanti) e si riduce il bisogno di masticare,
che a sua volta aumenta l’assunzione di cibi di facile deglutizzazione e aumenta l’as-
sorbimento da parte dell’intestino. Al contrario, chi si nutre di cereali integrali ed
elimina lo zucchero raramente diventa grasso. I carboidrati sono considerati in lar-
ga misura come ingrassanti e molte diete dimagranti li escludono o li diminuiscono
drasticamente.
Tuttavia il dott. Kenneth W. Heaton sottolinea che le società primitive, in cui ci
si nutre di cibi tradizionali, si affidano ai carboidrati (ai cereali) in modo partico-
lare, e l’obesità tra queste popolazioni è rara. Anche tra i macrobiotici non si
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. . . come una foglia nel vento. . .
Guida completa alla dieta macrobiotica 171
Herman Aihara
La seguente tabella è presa da un articolo del dott. Yumi Ishihara. I cereali integrali, la
crusca, i fagioli, molti ortaggi, le mele, soprattutto con la buccia, contengono alti livelli
di fibra. Tuttavia le alghe ne contengono ancora di più.
% %
O 62,43 Na 0,08000
C 21,15 Mg 0,02400
H 0,88 I 0,01400
N 3,10 F 0,00900
Ca 1,90 Fe 0,00500
P 0,95 Br 0,00200
K 0,23 Al 0,00100
S 0,16 Si 0,00100
Cl 0,08 Mn 0,00005
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. . . come una foglia nel vento. . .
Guida completa alla dieta macrobiotica 172
Herman Aihara
Na K
(mg./ml.) (mg./ml.)
Plasma 350 91
Sudore (traspirazione) 134 39
Saliva 76 76
Succhi gastrici 136 36
Succhi pancreatici 324 18
Succhi intestinali 240 90
Feci 81 282
Urine (assunzione media di alimenti) 207 195
Media eliminazione attraverso le urine 3,11 gr. 2,94 gr.
durante le 24 h.
N a+M g
K+Ca+P +S
4+270 20+13
Mandorle 773+234+504+96 Cavolo 233+49+29+958
1+8 47+23
Mele 110+7+10+201 Carote 341+37+36+445
2+20 2+14
Asparagi 278+22+62+536 Ciliegie 191+22+19+176
3+124 6+41
Orzo 296+34+290+240 Castagne 454+27+88+300
19+170 30+80
Fagioli borlotti 1.196+144+425+130 Lenticchie 790+79+377+120
60+25 9+88
Barbabietole 335+16+33+50 Riso integrale 214+32+221+10
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. . . come una foglia nel vento. . .
Appendice B
Zuppa di Miso
✽ 1 cipolle o porri
✽ 1 carote
✽ 1 gambo di sedano
✽ 5 tazze d’acqua
Preparazione:
La prima cosa da fare è pulire e tagliare in piccoli pezzi la verdura scelta.
Questa è una ricetta classica ma si possono fare numerose ricette variando le verdure
utilizzate.
Il principio generale è quello di utilizzare 3 tipi di verdure: una che cresce sotto
terra (es. carota, rapa), una che cresca a livello della terra (es. cipolla) e una che cre-
sce sopra la terra (es. sedano, cavolo, broccoletti, zucca..). Si può inoltre aggiungere
anche dei dadini di tofu per renderla più ricca.
Scaldate in una pentola l’olio di semi scelto e passateci prima le cipolle fino a che
non diventano trasparenti, poi le altre verdure. Lasciate cuocere a fuoco basso per 5
173
Guida completa alla dieta macrobiotica 174
Herman Aihara
¤dizioniPDF Y
. . . come una foglia nel vento. . .
Indice
COPERTINA 1
5 Come incominciare
la dieta macrobiotica 30
5.1 1° Gradino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
5.2 2° Gradino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31
5.3 3° Gradino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
5.4 4° Gradino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
5.5 5° Gradino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33
5.6 6° Gradino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34
5.7 7° Gradino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34
5.8 8° Gradino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36
5.9 9° Gradino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37
5.10 10° Gradino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37
5.11 11° Gradino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38
175
5.12 12° Gradino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39
9 Lo zucchero 55
9.1 Il Miele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58
10 Il sale 61
13 I cereali:
il principale alimento dell’uomo 83
13.1 Cereali ed evoluzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87
13.2 Il grano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92
13.3 Il granoturco o mais . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93
13.4 Il riso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94
13.5 L’orzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96
13.6 Il grano saraceno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 97
13.7 La soba . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98
13.8 L’udon . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 99
13.9 Il miglio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 99
13.10L’avena . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100
13.11La segale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 100
14 Le proteine 102
14.1 La dieta macrobiotica fornisce
abbastanza proteine? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 104
14.2 Fabbisogno giornaliero in amminoacidi essenziali
(secondo l’Yearbook) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 109
15 La Soia 118
15.1 Valore del miso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 120
15.2 La zuppa di miso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 126
15.3 Salsa di soia tradizionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 127
15.4 Tofu . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 131
15.5 Natto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 131
15.6 Tempeh . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 131
16 Le vitamine 133
16.1 Che cosa sono le vitamine? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 133
16.2 La storia della vitamine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 134
16.3 Tipi di vitamine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 135
16.4 Caratteristiche delle Vitamine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 136
16.4.1 La vitamina C . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 136
16.4.2 La vitamina A . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 137
16.4.3 La vitamina B1 o tiamina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 137
16.4.4 La vitamina B2 o riboflavina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 138
16.4.5 La vitamina B12 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 138
16.4.6 La niacina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 139
16.4.7 La vitamina D . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 140
16.4.8 La vitamina E . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 142
16.4.9 La vitamina K . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 142
A Appendice 168
A.1 Masticare bene . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 168
A.2 Consigli su come mangiare fuori alle feste
o in compagnia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 168
A.3 Fibre nella dieta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 169
A.4 Minerali ed equilibrio yin e yang negli alimenti . . . . . . . . . . . . . . 172
Sono stati anche digitalizzati1, tra gli altri, i libri che seguono e scaricabili con eMule
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alla Biblioteca Comunale per prenderli a prestito.
Diversi libri sono dedicati al DIGIUNO, un rimedio che non costa nulla ... approfon-
disci! Chissà, potrà esserti utile.
Digiuno razionale, per il ringiovanimento fisico mentale e spirituale del Prof. Arnold
Ehret
Il Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco del Prof. Arnold Ehret (Pregevole
per tante intuizioni valide e per quanto è scritto sul digiuno ma ATTENZIONE: la
1
Chi è malato o gravamente malato cerca e vuole risposte rapidamente. I PDF offrono la possi-
bilità di ricerche rapide nel testo. Questi PDF offrono soluzioni ai problemi di salute. Questi libri in
PDF sono la risposta per coloro che non hanno più fiducia nella medicina allopatica. Occorre studiare
e cercare da sé ciò che fa al caso proprio. Buon lavoro dal team.
dieta di Ehret non vale per chiunque, con qualunque costituzione fisica ... e lui inol-
tre non distingue a seconda della costituzione fisica, non parla di canali energetici
nel corpo, non sa nulla di prana/etere, non parla delle qualità energetiche dei diversi
alimenti ... e questa dieta presuppone comunque che si accompagni al digiuno e
lunghi bagni di sole ... meglio leggere anche qualche libro sulla dieta macrobiotica,
prima di cacciarsi nei guai).
Il digiuno può salvarti la vita del dr. Herbert SHELTON (uno dei migliori libri sull’ar-
gomento). Tante malattie gravi, incurabili per la medicina ufficiale, possono essere
guarite semplicemente digiunando e in breve tempo. Occorre forza di volontà.
La Facile Combinazione degli Alimenti del dr. Herbert SHELTON [molto importante
combinare correttamente i cibi]
Tumori e Cancri e loro sparizione naturale per autolisi del dr. Herbert SHELTON, c’è
anche una critica feroce ma onesta alla cosidetta ricerca scientifica (e relativa fame
di denaro senza mai fine) in campo oncologico (era il 1950) tutt’oggi attualissima.
Si parla anche di errate diagnosi. Non ci fanno una bella figura i medici. Shelton
era un Igienista Naturale, non un medico.
Il Vangelo Esseno della Pace scoperto da Edmond B. Szekely, un classico, poetico. Trat-
ta del digiuno e del corretto modo di alimentarsi.
La scoperta del Vangelo Esseno della Pace descrive come Szekely ha scoperto il Van-
gelo Esseno della Pace.
Di cancro si può guarire . . . con l’aloe arborescens preparata secondo la ricetta di Padre
Romano Zago.
FLUORO, pericolo per i denti, veleno per l’organismo di L. Acerra [Un sacco di balle
ci vengono raccontate sui pregi del fluoro nel prevenire la carie e invece è un veleno.
“Save your ass”]
SUGAR BLUES, il mal di zucchero, una dipendenza dal sapore dolcissimo di William
Dufty [un classico che mette in guardia dai gravi pericoli per la salute derivanti dal
consumo di zucchero raffinato]
Consigli pratici per una vita macrobiotica di Ferro Ledvinka
La dieta macrobiotica di Georges Ohsawa [libro davvero importante]
Latte e Formaggio, rischi e allergie per adulti e bambini di Claudio Corvino [contro
la disinformazioni della lobby dei produttori di latte & derivati]. Una volta letto
questo libro, uno di latte e derivati non ne vuole più saper nulla.
Chi consuma questi prodotti, si ritrova, una volta avanti con gli anni con un corpo
intasato da rifiuti metabolici di varia natura ... a chili! Vai in giro, guardati attorno
e osserva! ... le panze ... e l’addome sfatto/espanso delle donne, in particolare, ...
questo hanno ottenuto con la mozzarellina la sera, assieme all’insalata o sulla pizza,
col cacio sui maccheroni, con lo yogurt o il latte a colazione.
Intestino Libero, curarsi e purificarsi con l’igiene intestinale del dott. Bernard Jen-
sen, corredato da foto alquanto crude ed esplicite ... es. foto di corde di muco
nero e colloso ...
Essiac il famoso rimedio contro il cancro di Rene Caisse. Con Informazioni anche su
alghe Klamath, probiotici, enzimi digestivi
Noni, la pianta magica dei guaritori polinesiani di Lübecke e Hannes
Cucinare per il corpo e per lo spirito di Roggero Guglielmo [valido libro di cucina ma-
crobiotica con facili ricette]
Il segreto di Igea. Guida pratica al digiuno autogestito dell’Associazione Igienista Ita-
liana. Una guida semplice, chiara, completa. Utile anche a chi ha problemi di
dipendenza (tabacco, droga, cibo, farmaci . . . )
Le istruzioni per la pulizia del fegato con i Sali di Epson della dr. Hulda Clark. Cor-
redate da documentazione fotografica che mostra i calcoli biliari espulsi applicando
questo metodo facile, veloce, incruento e indolore e soprattutto “tremendamente”
efficace. È molto importante dare la stura al fegato periodicamente altrimenti tra i
65 e i 75 anni il processo si compie e il “fegato va a puttane” e fai una brutta fine ...
ma brutta davvero.
I MEDICI TACCIONO: e si capisce! Se questa pratica fosse diffusamente co-
nosciuta e adottata, centinaia, migliaia di interventi chirurgici non verrebbero più
eseguiti perchè inutili e tonnellate di medicine non sarebbero più vendute. Ergo . . .
centinaia, migliaia di medici a spasso . . . un business minacciato!
Riflessione: un bambino ha il fegato pulito ed efficiente e porzioni modeste di cibo
gli sono sufficienti per crescere. Un adulto ha il fegato intasato e consuma grandi
quantità di alimenti che male assimila. Se pulisce il fegato (anche 10-15 volte andrà
ripetuta la procedura, ad es. ogni 2 mesi), dopo, avrà bisogno di consumare molto
meno cibo.
I Sali di Epsom sono in vendita in alcune erboristerie oppure su
www.ecosalute.it e costano davvero poco.
Ortotrofia, l’arte di nutrirsi per fortificarsi di A. Mosseri, igienista francese
Il miracolo degli alimenti vivi del dr. Kristine Nolfi sul crudismo (la Nolfi è cosı̀ guarita
da un cancro al seno)
Miracoli, come fare accadere quello che vuoi di S. Wilde. Un’opera che ti spiega come
funziona la realtà. Non è proprio come appare!
L’Acquario e l’Arrivo dell’Età d’Oro di O.M. Ivanhov [fa riferimento all’Era dell’Ac-
quario che avrà inizio a dicembre del 2012]
L’immensa balla della ricerca sul cancro di Lorenzo Acerra. In appendice un esercizio
di Chi Kung molto semplice e efficace. [Quanti inganni!]
I pericoli della televisione, argomenti scientifici ed esoterici. della Scuola della Rosa-
croce D’oro. [Lo leggi e non accendi più il televisore]
La medicina e le sue menzogne. del dott. Roger Dalet [Lo leggi e perdi ogni considera-
zione nei confronti dei camici bianchi]
Di sclerosi multipla si può guarire? la cura del dott. Montain frutto di 30 anni di ricer-
che. [anche in questo caso le campagne di raccolta fondi per la ricerca sono raggiri
belli e buoni. Si affianca al libro scritto dalla dr.ssa Kousmine e al lavoro del grande
Max Gerson]
Come curare senza operare ernia, emorroidi, ptosi, spostamento dell’utero. di A. Mos-
seri [in allegato come vincere i calcoli renali con l’alburno di tiglio selvatico]
Esperimenti di controllo del clima . . . con aerei che rilasciano scie di sostanze chimi-
che nel cielo. di un’Anonimo. [L’ho viste con i miei occhi . . . e anche gli effetti.
Tutto vero.]
Prevenzione e Cura del Cancro con la Dieta della dr.ssa Maud Tresillian Fere [medico
che si è curata da sé un cancro all’intestino con una dieta accorta.]
Gli Otto Pezzi di Broccato sono una serie di 8 esercizi di CHI KUNG, famosi per la loro
efficacia, e servono a colmare di energia i canali energetici del corpo. Aumentano
la forza. Utili anche nei periodi di digiuno ... per avere più energia senza mangiare.
Cosa rivelano i denti. La salute per mezzo della medicina dentaria olistica del dr. Y.
Gauthier, con in appendice un articolo sul leggendario dentisa Wenston Price che
curava la carie dentaria correggendo l’alimentazione e non trapanando. Il capitolo
sulla rimineralizzazione dei denti risponde perfettamente alla domanda “co-
sa devo fare per non avere più carie?” a cui gli ordinari dentisti di solito non
vogliono o non sanno rispondere. È probabile che non vogliano. . . :-)
Cronaca di una disincarnazione, come aiutare chi ci lascia di Meurois-Givaudan. È
la toccante storia di Elisabeth . . . il libro è molto utile a chi ne ha bisogno, biso-
gno di capire e prepararsi, per es. . . . quando sta morendo la mamma. Libro sopra
le righe.
Il Capitano Diamond, come visse fino a 120 anni. È un articolo breve che spiega come
all’inizio del ’900 un uomo visse fino a 120 anni alimentandosi con frutta e acqua
piovana/distillata.