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4. GOVERNANCE E ASSETTI traded). In relazione al secondo aspetto, la


PROPRIETARI DEI MERCATI♦
governance, è utile distinguere le società con
finalità mutualistiche (cooperative) dalle società
Uno studio volto all'interpretazione dell'ondata di con finalità di lucro.
fusioni e acquisizioni che ha colpito il settore I più noti modelli teorici che analizzano la
delle borse non può prescindere dagli aspetti di governance e gli assetti proprietari delle borse
governance e dall'assetto proprietario dei mercati. sono stati proposti da Hart e Moore (1996)5 e
Nell'arco dell’ultimo decennio l'exchange industry Pirrong (2000)6.
ha significativamente mutato fisionomia. E' Hart e Moore (1996) confrontano l’efficienza di
possibile individuare tre stadi in tale processo una borsa gestita in forma cooperativa dagli
evolutivo: in una prima fase, numerose borse intermediari con quella di una borsa gestita con
organizzate in forma cooperativa hanno finalità di profitto da un socio non intermediario.
abbandonato la finalità mutualistica a favore di L’efficienza è, nella definizione degli autori,
strutture for profit; la seconda fase di evoluzione misurata dai benefici netti (cioè al netto dei costi)
del settore è stata caratterizzata dalla realizzazione totali (cioè sia per gli utenti che per i proprietari)
di progetti di quotazione e initial public offerings associati a ciascuna soluzione. Il modello
(IPOs), con la conseguente apertura del capitale a considera due variabili discriminanti per
soci non intermediari; la terza fase è caratterizzata l’equilibrio finale: la dimensione degli
da operazioni di fusione e acquisizione, anche intermediari utenti della borsa e il livello di
cross-border, con conseguente ulteriore competizione fronteggiato dalla borsa. In
alterazione degli assetti proprietari. particolare, ciò che rileva per l’equilibrio finale è
Obiettivo del capitolo è analizzare il ruolo delle il grado di omogeneità degli intermediari. La
modalità di governance e degli assetti proprietari struttura cooperativa si rivela efficiente in
nell'interpretazione delle operazioni di fusione e presenza di soci di uguali dimensioni (massima
acquisizione di borse. omogeneità), mentre la struttura for profit prevale
in termini di efficienza all’aumentare del grado di
asimmetria tra le dimensioni degli intermediari.
1. La governance delle borse: modelli teorici Questo risultato è una conseguenza diretta della
differenza tra l’intermediario medio e
Le borse, intese come società di gestione di
l’intermediario mediano (che è quello cruciale nel
mercati organizzati, possono caratterizzarsi per
determinare il risultato delle votazioni).
diversi assetti proprietari ed essere organizzate
L’implicazione interessante risiede, quindi, nel
secondo diversi modelli di governance. In
fatto che il grado di omogeneità degli operatori
relazione al primo aspetto, l'assetto proprietario, è
determina il livello di efficienza della scelta. In
utile distinguere le borse possedute dallo Stato, da
presenza di un insieme eterogeneo di operatori, le
quelle possedute dagli intermediari (a volte,
tensioni tra piccoli intermediari e grandi
ignorando i clienti rappresentati dalle società
emittenti, definite anche customer owned) e infine
5
da quelle possedute dal mercato, cioè le cui azioni Hart, O., Moore, J. (1996), “The governance of
exchanges: members’ cooperative versus outside
sono negoziate in un mercato secondario (publicly ownership”, Oxford Review of Economic Policy, 4, 53-
69.
6
Pirrong, C. (2000), "A Theory of Financial Exchange

A cura di Giovanni Petrella. Organization", Journal of Law & Economics, 437-471.
40

intermediari danno luogo a risultati inefficienti se tariffa di negoziazione della borsa genera, infatti,
la struttura di governance è cooperativa. un aumento dei profitti complessivi della borsa,
Hart e Moore (1996) dimostrano, inoltre, che la ma anche una riduzione dei profitti derivanti
competizione di altre borse è in grado di dall’attività di brokeraggio che colpisce
disciplinare le politiche di pricing delle borse maggiormente gli intermediari con bassi costi (e,
organizzate for profit, conducendo a risultati più quindi, alti volumi) rispetto a quelli con elevati
efficienti, mentre non ha effetto sulle politiche di costi (e, quindi, bassi volumi). In presenza di
pricing delle borse organizzate in forma elevata eterogeneità tra le strutture di costo, gli
cooperativa. Tale risultato, in parte determinato intermediari preferiscono modelli cooperativi per
dalla diversità delle strutture di costo proteggersi da questa forma di redistribuzione dei
dell’incumbent e del new comer, implica che in profitti.
presenza di un mercato dei servizi di trading Pirrong (2000) analizza anche il tema della
maggiormente competitivo una struttura di struttura proprietaria delle borse e spiega il ruolo
governance for profit conduce a soluzioni più degli intermediari-proprietari con la necessità di
efficienti. ridurre il rischio di espropriazione degli
Anche il modello proposto da Pirrong (2000) investimenti exchange-specific realizzati dagli
esamina l’impatto della diversità degli intermediari che operano in una borsa.
intermediari sulla scelta della struttura di Interessante in proposito è l’interpretazione
governance, pervenendo a risultati che possono secondo la quale l’avvento della negoziazione
apparire in prima battuta diversi da quelli di Hart elettronica ha ridotto il rischio di espropriazione
e Moore (1996): secondo Pirrong (2000) il per gli intermediari: skill e investimenti necessari
modello cooperativo prevale, rispetto al modello oggi per operare in un mercato elettronico
for profit, all’aumentare del grado di eterogeneità possono essere riutilizzati in una pluralità di
tra i membri della borsa. Il focus del modello di mercati. Nell’era della negoziazione telematica un
Pirrong non è quindi, come per Hart e Moore, trader è infatti in grado di operare
sulla comparazione del livello di efficienza simultaneamente su più mercati in competizione:
complessivo (inteso come somma dei benefici ciò limita la capacità del mercato di espropriare i
netti degli utenti e dei proprietari) delle diverse broker e, quindi, la necessità per questi di essere
soluzioni, ma sul modello di governance prescelto proprietari dei mercati.
dagli intermediari per organizzare gli scambi di I modelli teorici presentati in questo paragrafo
strumenti finanziari. evidenziano il ruolo dell’eterogeneità degli
Pirrong (2000) differenzia le strutture for profit intermediari nel determinare la scelta del modello
dalle strutture cooperative in relazione alla di governance di una borsa. Le cause della
possibilità per le prime di distribuire profitti ai diversità di previsioni dei due modelli risiedono
soci. Egli, inoltre, differenzia gli intermediari in nella diversità delle definizioni utilizzate per le
termini di dimensione, come Hart e Moore (1996), modalità di governance e nella diversità del set di
e in termini di efficienza. La presenza di azioni strategiche a disposizione degli
intermediari con strutture di costo diverse genera intermediari. I modelli presentati trascurano,
un conflitto tra gli intermediari con bassi costi e tuttavia, importanti fattori di contesto che
quelli con elevati costi nella definizione della influenzano la scelta del modello di governance di
tariffa di negoziazione ottima. Un aumento della una borsa (regolamentazione, tecnologia, assetti
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proprietari). Su questi aspetti si tornerà nel non trascurabile di essere coinvolti in operazioni
paragrafo 3 di questo capitolo. di acquisizione. E’ noto, infatti, che i rendimenti
delle società acquisite (target) registrano
rendimenti anomali riconducibili ai premi pagati
2. La governance delle borse: evidenze dagli acquirenti (bidder). Miller e Pagano (2007)8
empiriche costruiscono un indice azionario rappresentativo
dei rendimenti di 17 borse quotate. Nel periodo
In questa sezione si presentano i risultati di studi
agosto 2004-ottobre 2006 il rendimento dell'indice
empirici che hanno indagato il legame tra la
delle borse quotate è pari a 5,4 (4,5) volte il
governance e le performance delle borse. La
rendimento dell'indice S&P (MSCI World), il
performance di una borsa può essere analizzata sia
rischio9 dell'indice S&P (MSCI World) è pari a
dal punto di vista aziendale (paragrafo 2.1) sia dal
3,8 (2,5) volte il rischio dell'indice delle borse
punto di vista microstrutturale (paragrafo 2.2).
quotate. Tali evidenze, seppure assolutamente
grezze e preliminari, sono coerenti con l’ipotesi di
2.1 L’impatto sulla performance aziendale delle
rendimenti in eccesso rispetto al mercato generati
borse
da aspettative di operazioni di acquisizione.
Mendiola e O’Hara (2003)7 studiano gli effetti Mendiola e O’Hara (2003) analizzano anche la
della quotazione di un campione di borse sulle performance delle initial pubblic offerings (IPOs)
performance aziendali. Gli autori analizzano di titoli rappresentativi di borse. I risultati relativi
misure contabili e misure basate su rendimenti di all’underpricing (differenza tra il prezzo di
mercato. Le evidenze relative alle misure contabili collocamento e il prezzo di mercato del primo
(return on equity, return on asset, return on sales) giorno di negoziazione) delle borse quotate non
forniscono indicazioni non contrarie, ma neppure sono diversi da quelli di un campione di controllo
particolarmente a favore dell’ipotesi di un costituito da titoli quotati nel medesimo mercato e
miglioramento delle performance aziendali nel medesimo periodo di quotazione delle borse
associato alla quotazione. La seconda dimensione oggetto di indagine.
di performance analizzata è basata sull’andamento Diversamente da quanto osservato per
del prezzo di mercato del titolo quotato. I l’underpricing di breve periodo e diversamente da
rendimenti delle borse quotate superano i quanto si osserva normalmente per i titoli
rendimenti dei rispettivi mercati, anche tenendo neoquotati, le borse quotate offrono invece
conto del rischio sistematico (cioè controllando il rendimenti di lungo periodo significativamente
beta del titolo). Occorre, tuttavia, rilevare che i superiori a quelli del campione di controllo. E’
dati di Mendiola e O’Hara (2003) si riferiscono interessante anche notare che si registra una forte
principalmente a un periodo in cui i titoli delle relazione positiva tra la frazione di azioni
borse quotate hanno fatto registrate performance collocate in sede di IPO e i rendimenti di lungo
eccezionalmente elevate in parte a causa del periodo. Questa evidenza è coerente con l’analisi
trading speculativo che tipicamente caratterizza i
titoli per i quali il mercato sconta una probabilità 8
Miller, T., Pagano, M. (2007), “Who Wants to
Dance? Some Possible Exchange Partners”, Journal of
Trading 2, 2, 63-72.
7 9
Mendiola, A., O’Hara, M. (2003), “Taking Stock in Il rischio è misurato dal coefficiente di variazione
Stock Markets: The Changing Governance of (rapporto tra deviazione standard e media dei
Exchanges”, Cornell University, working paper. rendimenti).
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di Di Noia (1998)10 secondo la quale, riguarda i livelli di efficienza tecnica, ma non


considerando le borse come imprese possedute dai forniscono evidenze analoghe per quanto riguarda
propri clienti, le decisioni operative delle borse la crescita della produttività. Inoltre, le borse
sono orientate alla massimizzazione dell’utilità quotate non evidenziano livelli di efficienza e
per gli utenti della borsa. Se si adotta tale produttività diversi da quelli delle borse for profit
prospettiva è chiaro che il mercato valuta possedute dagli intermediari. Serifsoy (2005)
positivamente le borse che hanno collocato una conclude che i vantaggi della quotazione non
maggiore quantità di titoli al momento della risiedono quindi nel miglioramento dell’efficienza
quotazione, riducendo in tal modo la quota di aziendale, ipotesi avanzata da OECD (2003)12, ma
proprietà dei clienti (e quindi il rischio di sono riconducibili ad altri benefici come, ad
distorsione della funzione obiettivo della società esempio, la possibilità di ridurre i conflitti di
quotata). Occorre comunque rilevare che, dato il interesse tra membri eterogenei.
ristretto intervallo temporale nel quale sono In effetti le borse possedute dagli intermediari
avvenute le quotazioni incluse nel campione, sono fonte di diverse ipotesi di conflitto di
queste evidenze possono risentire di una generale interesse. I soci-intermediari sono, al tempo
sopravvalutazione del settore delle borse stesso, anche clienti della borsa e fornitori dei
riconducibile ad attese speculative circa la servizi di negoziazione agli investitori. Una borsa
possibilità di operazioni di aggregazione. controllata esclusivamente da intermediari
Serifsoy (2005)11 studia gli effetti dell’abbandono potrebbe operare in modo tale da massimizzare il
della finalità mutualistica e della quotazione benessere (i profitti) degli intermediari
sull’efficienza e sulla produttività aziendali di un aumentando il costo del capitale per le imprese e i
campione di borse. L’autore analizza un campione costi di negoziazione (cioè diminuendo i
di 28 borse negli anni 1999-2003 e confronta rendimenti) per gli investitori. Una borsa
misure di efficienza e produttività stimate controllata da un azionariato diffuso, o comunque
attraverso la metodologia data envelopment non dominato da intermediari, sarebbe meno
analysis (DEA) di borse con diverse strutture di incline a comportamenti tesi allo sfruttamento di
governance. In particolare, Serifsoy (2005) relazioni commerciali dirette tra l'intermediario
distingue le borse organizzate in forma di società cliente (e proprietario) e la società fornitrice (e
mutualistiche, da quelle organizzate in forma di controllata). Un management indipendente, in
società for profit possedute da intermediari, da alternativa alla modifica degli assetti proprietari,
quelle quotate (e, quindi, almeno parzialmente può ridurre tali rischi. In proposito l'eterogeneità
possedute da soggetti diversi dai clienti). I risultati degli intermediari soci, poiché rende non
delle stime effettuate dimostrano che le borse for perfettamente allineate le funzioni obiettivo dei
profit evidenziano performance aziendali superiori soci, favorisce l'indipendenza del management
a quelle delle borse cooperative per quanto dalla proprietà.

10 12
Di Noia, C. (1998), “Customer-Controlled Firms: “Being listed on a stock exchange is likely to
The Case of Stock Exchanges”, Wharton Rodney White improve the value of stock exchanges, as exchanges are
Center for Financial Research, working paper. urged to create value for their own shareholders
11
Serifsoy, B. (2005), “The Impact of Demutualization through improvement of their structure to operate more
and Outsider Ownership on Stock Exchange efficiently”. Cfr. OECD (2003), “Demutualization and
Performance: Empirical Evidence”, Goethe University Corporate Governance of Stock Exchanges”, Financial
of Frankfurt, working paper. Market Trends 85, 89-117.
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Un'altra ipotesi di conflitto di interesse potrebbe liquidità), sono affetti dall’attribuzione arbitraria
nascere tra intermediari-soci e società-mercato in dell’intera variazione dell’illiquidity ratio
merito all'accesso diretto degli investitori. Il osservata in un periodo di due anni alla
servizio offerto agli investitori consiste, in termini quotazione come unico fattore causale. In realtà è
essenziali, nella possibilità di scambiare (cioè di noto che la liquidità dei mercati dipende da
incontrare il lato opposto del mercato): tale numerosi fattori causali. Più robusto appare quindi
possibilità viene prodotta dalla borsa e poi l’impianto metodologico di Swan e Westerholm
rivenduta dagli intermediari. In linea di principio, (2004)14. Gli autori usano un data set di dati
la borsa potrebbe vendere direttamente il servizio intraday relativi al periodo marzo 2000- ottobre
agli investitori, disintermediando gli intermediari 2001 per i 250 titoli più liquidi provenienti da 38
broker. Un esempio di tale problema è offerto mercati al fine di valutare l’impatto delle variabili
dalla possibilità di accesso diretto degli hedge microstrutturali e istituzionali sulla qualità degli
fund ai mercati. Gli hedge fund sono infatti tra i scambi. L’analisi di Swan e Westerholm controlla
principali generatori di volumi di negoziazione i seguenti fattori esplicativi: il grado di
per le borse e, quindi, tra i principali clienti degli frammentazione del mercato, la presenza di un
intermediari broker. Le borse potrebbero mercato di blocchi, la possibilità di immettere
appropriarsi del profitto dei broker offrendo ordini nascosti (iceberg order), il grado di
modalità di accesso diretto al mercato, ma gli trasparenza del mercato per gli intermediari e per
intermediari-soci che rischiano di perdere tali gli investitori, la dimensione del titolo e del
profitti potrebbero non essere d’accordo. mercato, la presenza di un sistema di deposito
titoli accentrato, l’eventuale quotazione della
2.2 L’impatto sulla performance borsa. Quest’ultima variabile influenza
microstrutturale delle borse positivamente lo spread bid-ask effettivo e i
volumi scambiati: gli autori attribuiscono la
Mendiola e O’Hara (2003) analizzano anche gli
seconda evidenza agli incentivi delle borse
effetti della quotazione sulla produzione di
quotate a incrementare i volumi negoziati (dai
liquidità delle borse. In particolare, essi usano
quali dipendono i propri ricavi).
l’illiquidity ratio di Amihud (2002)13 che mette in
Un’analisi simile alla precedente è stata condotta
relazione i rendimenti (in valore assoluto) dei
da Jain (2006)15 con dati provenienti dalle
titoli con i volumi scambiati in controvalore
principali 51 borse mondiali per il periodo
monetario. Un maggior (minor) valore
gennaio 2000-aprile 2000. Obiettivo specifico di
dell’illiquity ratio indica un maggior (minor)
Jain è indagare il legame tra la liquidità del
market impact, cioè l’effetto sul rendimento
mercato secondario e le variabili che definiscono
provocato dai volumi scambiati. Gli autori
la struttura organizzativa di un mercato.
evidenziano una riduzione dell’illiquidity ratio
riconducibile alla quotazione.
I risultati di Mendiola e O’Hara (2003), oltre a 14
Swan, P., Westerholm, J. (2004), “The Impact of
essere non particolarmente robusti (tre borse su Market Architectural and Institutional Features on
sette non registrano un miglioramento della World Equity Market Performance”, University of
Sydney, working paper.
15
Jain, P. (2006), “Improving liquidity through
13
Amihud, Y. (2002), "Illiquidity and stock returns: efficient stock market structure and operational
Cross-section and time-series effects", Journal of design”, Journal of Financial Transformation 18, 151-
Financial Markets 5, 31-56. 159.
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Diversamente da Swan e Westerholm (2004), Jain cui investire). I mercati organizzati sotto forma di
(2006) non indaga il ruolo della quotazione, ma società con finalità di profitto hanno intrapreso
distingue le borse organizzate in forma di società strategie volte a entrare in mercati con elevati tassi
con finalità mutualistiche da quelle organizzate in di crescita sul trading e/o sul listing. Per quanto
forma di società con finalità di profitto e aperte a riguarda il trading i mercati di strumenti derivati
soci non intermediari. Nell’analisi univariata le offrono attese di profitto superiori rispetto ai più
borse mutualistiche forniscono minore liquidità tradizionali mercati cash di azioni e obbligazioni.
(spread effettivo 2,5%) rispetto alle borse con In particolare, quote crescenti di volumi sono
finalità di profitto (spread effettivo 1,7%). realizzati da fondi hedge, che rappresentano
Nell’analisi multivariata, che controlla quindi un target interessante per i mercati con
congiuntamente i diversi fattori esplicativi della obiettivi di massimizzazione dei profitti. Per
liquidità, i risultati non sono univoci: le borse for quanto riguarda il listing si è assistito a una netta
profit generano maggiori volumi, a parità di ogni riduzione delle quotazioni di società estere negli
altra condizione, ma non minori spread. Jain Stati Uniti, da molti ricondotta agli obblighi
sottolinea correttamente che la struttura di derivanti dal Sarbanes-Oxley Act16. Ciò ha spinto
governance influenza dimensioni come la capacità i principali mercati statunitensi (NYSE e
di innovazione della borsa oppure la capacità di NASDAQ) a ricercare opportunità di crescita
adottare nuove tecnologie che, pur non all’estero attraverso operazioni di acquisizione.
influenzando i volumi o gli spread, sono Lo sviluppo dell’information technology ha avuto
comunque importanti per gli utilizzatori del importanti ripercussioni sull'evoluzione del settore
mercato. delle borse. Esso ha consentito, in generale, di
ridurre i costi di comunicazione e, in particolare,
di creare sistemi telematici di negoziazione in
3. Conclusioni sostituzione dei trading floor. Alla negoziazione
basata sulla presenza fisica delle controparti si è
Negli ultimi anni numerose borse hanno
affiancata, e nella maggior parte dei casi
modificato la propria struttura di corporate
sostituita, la negoziazione basata su sistemi
governance e hanno intrapreso numerose
elettronici (electronic order book) che non
iniziative di aggregazione in forme dall’intensità
necessitano della presenza fisica delle controparti
più (fusioni e acquisizioni) o meno (alleanze e
e prevedono modalità di accesso remoto per
accordi) elevata. Questa evidenza fattuale può
intermediari esteri. In sintesi, la telematica rende
essere ricondotta a diversi fattori causali non
da un lato meno critico il ruolo degli intermediari
mutuamente escludentisi.
broker per facilitare gli scambi
L’exchange industry ha fronteggiato crescenti
(disintermediazione dei broker), dall'altro rende
pressioni competitive provenienti da diversi
sostituibile anche il ruolo dei mercati
fronti: da soggetti nuovi entranti (electronic
(disintermediazione dei mercati).
communication networks, ECNs), dal mutamento
del comportamento strategico di attori in
16
precedenza dormienti (borse privatizzate, borse Interessante in proposito il caso Fiat: la SEC ha
richiesto 26 chiarimenti in merito al bilancio relativo
divenute for profit), dall’ampliamento delle all’anno 2005. V. Il Sole 24 Ore, 3 ottobre 2007 e il
strategie di investimento degli investitori (alla carteggio SEC-Fiat disponibile nel database EDGAR
ricerca di nuove asset class e di nuovi mercati in del sito SEC, www.sec.gov/, Central Index Key (CIK)
del titolo Fiat 0000842317.
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La negoziazione telematica ha inoltre consentito Il contesto regolamentare è profondamente mutato


di raggiungere volumi di trading impensabili con nella direzione di favorire la competizione tra
la contrattazione fisicamente centralizzata, grazie intermediari e mercati anche di paesi diversi. La
alla possibilità di far incontrare una più ampia caduta dei monopoli legali (obbligo normativo di
popolazione di trader rappresentativi di domanda concentrazione degli scambi) e dei monopoli
e offerta e alla crescente velocità di conclusione naturali (per investimenti specifici, in particolare
delle transazioni. Lo sviluppo dei volumi nell'era del trading non elettronico) ha modificato
negoziati ha reso necessaria la predisposizione di radicalmente l'ambiente competitivo. I nuovi
sofisticate piattaforme di negoziazione, mercati che opereranno in competizione con le
caratterizzate da consistenti investimenti iniziali e borse incumbent saranno tipicamente di
bassi costi marginali. Una funzione di produzione emanazione degli intermediari. La competizione
di questo tipo incentiva le fusioni tra mercati: la dei nuovi mercati crea non soltanto un problema
presenza di bassi costi marginali spinge le borse a di potenziale frammentazione degli scambi, ma
combinare i propri sistemi di negoziazione per genera anche un conflitto di interessi quando un
sfruttare appieno le economie di scala. La intermediario è al tempo stesso azionista di una
possibilità di utilizzare la medesima piattaforma borsa e proprietario di un MTF (multilateral
anche per strumenti diversi favorisce inoltre trading facility, ovvero mercato non
l’ingresso in mercati contigui (ad esempio la regolamentato secondo la direttiva MiFID).
negoziazione di derivati). Infine, borse di L’attuale situazione non può essere ricondotta
dimensioni maggiori beneficiano di esternalità di isolatamente a uno dei fattori precedenti. Essa è
rete (network externalities) in termini sia di ovviamente il risultato dell’interazione congiunta
produzione di liquidità sul secondario che di di tali fattori: l’accentuato dinamismo del contesto
fornitura di capitali sul mercato primario. concorrenziale non si sarebbe realizzato (o almeno
Economie di scala ed esternalità di rete sono, si sarebbe realizzato con intensità diversa) in
quindi, fattori importanti per spiegare le assenza del mutato contesto regolamentare e/o
operazioni di aggregazione tra borse. tecnologico.
La ricerca di nuove opportunità di profitto e/o lo Sebbene le aggregazioni comportino innegabili
sfruttamento di sinergie sono motivazioni benefici sotto diverse dimensioni (efficienza di
classiche a supporto delle operazioni di fusione e costo, liquidità dei mercati, facilità di accesso per
acquisizione. Un'ulteriore motivazione che viene gli investitori), è opportuno sottolinearne in
spesso citata nella letteratura sulle mergers & chiusura anche i rischi. In presenza di un’intensa
acquisitions (M&As) è l'empire-building fever, attività di aggregazione e concentrazione del
cioè la volontà dei manager di gestire aziende di settore degli exchanges, non si può trascurare il
maggiori dimensioni. Anche nel caso delle borse, rischio di una riduzione del livello effettivo di
in particolare di quelle quotate o comunque competizione. Abbiamo parzialmente ricondotto
caratterizzate da una netta separazione tra le operazioni di aggregazione tra borse alla
proprietà e gestione, l’hubris manageriale può necessità di rispondere al mutato contesto
contribuire (anche in una piccola parte) a spiegare competitivo. Tale modalità di risposta potrebbe
la volontà di realizzare operazioni di fusione e però, seppur non motivato dalla volontà di eludere
acquisizione. la competizione, risultare in una riduzione del
livello di competizione, sempre in agguato
46

all’aumentare del livello di concentrazione di un


settore. La regolamentazione deve quindi
minimizzare le barriere all’entrata e facilitare
l’accesso di potenziali nuovi entranti.

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