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Ricordo ancora uno dei miei appuntamenti pi patetici: ero un giovane consulente,
con entusiasmo mille ed esperienza zero e dopo molti mesi di tentativi inutili, di
telefonate e di incontri con persone ininfluenti, finalmente ero riuscito ad ottenere un
incontro con il vero decisore di unimportante Istituto di Credito.
Il personaggio in questione al telefono era stato chiaro: avrei avuto mezzora di tempo
perch era molto impegnato, tuttavia mezzora doveva bastare per un incontro
conoscitivo. Lobiettivo era interessarlo e ottenere un secondo incontro pi operativo.
Arrivai puntualissimo e pieno di aspettative: allentrata mi presentai e dissi di avere un
appuntamento col dottor Rossi (tanto per essere coerenti chiamiamolo cos!)
Mi fecero entrare in un ampio ed elegante salone e poi in un altro ancora. Infine una
signora molto distinta ma anche estremamente distaccata mi fece accomodare in una
saletta arredata con mobili depoca e affreschi sulle pareti. Ero arrivato allultimo
piano della sede centrale; ero ai piani alti, quelli del potere. Mi chiamarono ed entrai
nellimmenso e lussuoso ufficio del dottor Rossi. Il cuore accelerava i suoi battiti.
Nel vedermi il dottor Rossi abbozz unespressione di sorpresa, forse si aspettava un
consulente diverso (lui aveva i capelli bianchi ed io invece ero un giovane di belle
speranze); tuttavia si ricompose subito, mi fece accomodare, e dopo un minimo di
convenevoli, disse:
- bene dottor Sacchi, immagino che lei conosca la nostra banca, quindi mi
racconti un po' di lei, della sua azienda e di cosa vi occupate nello specifico
Fu in quel momento che mandai allaria tutto, facendo uno degli errori pi stupidi del
mondo: iniziai a parlare!
Ogni tanto facevo delle domande di verifica per capire se stavo raccontando cose
interessanti o meno, e il dottor Rossi annuiva e mi invitava ad andare avanti. Dopo
mezzora di monologo da parte mia mi resi conto che il tempo a disposizione era finito:
il dottor Rossi mi conged con gentilezza ma anche con una frase che assomigliava a
unorazione funebre:
- bene dottor Sacchi, stato un piacere conoscerla; ora come le ho anticipato ho
una riunione, tuttavia abbiamo i suoi riferimenti: eventualmente la contattiamo
noi. Arrivederla.
Lassistente mi indic la via duscita, chiudendo la porta alle mie spalle. Per sempre.
La delusione mi percorse e mi invase ovunque. Avevo parlato per mezzora senza fare
domande intelligenti e, cos facendo, chiss quante informazioni inutili o magari
controproducenti avevo prodotto. Avevo preso a calci la regola doro numero 3: nella
carriola prima lui, non tu!
Soprattutto avevo rinunciato a creare le basi di un rapporto di fiducia, non mettendo
in pratica la prima azione in tal senso:
AZIONE NUMERO 1:
ASCOLTARE PRIMA DI TUTTO
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AZIONE NUMERO 2:
MANTENERE GLI IMPEGNI
Nel mio seminario sullutilizzo efficace del tempo, allinizio mi piace fare una domanda
ai partecipanti: chi gestisce il tuo tempo professionale?
Di solito, spinti dallentusiasmo, molti rispondono di getto: io, sono io!
A quel punto mi volto di scatto e, sorridendo, dico: risposta sbagliata! Il tuo tempo lo
gestisci soltanto in parte tu; il resto lo gestiscono gli altri.
In effetti il nostro tempo lavorativo non pienamente nelle nostre mani, anzi. Quando
squilla il telefono, non lo decidi tu. Puoi scegliere se rispondere oppure no, tuttavia
non puoi sottrarti a lungo, in qualche modo devi essere rintracciabile. Gli imprevisti e
le urgenze fanno parte della nostra quotidianit. Il cliente ti chiama e pretende la tua
disponibilit immediata. Vuole risposte in tempo reale. Il tuo capo, se ne hai uno,
solitamente non ama aspettare.
Prova quindi a riflettere: su circa 8 ore lavorative al giorno, quanto tempo realmente
nelle tue mani, (decidi liberamente tu se fare quella cosa ora o in un altro momento) e
quanto tempo invece non lo decidi tu (lo decidono gli altri: colleghi, responsabili,
clienti e imprevisti vari)?
Qualunque sia la tua risposta, quello verosimilmente il tempo che hai a disposizione
per mantenere gli impegni, no di certo il totale della giornata lavorativa. A volte le
persone pensano di essere proprietarie del loro tempo e non si rendono conto che non
cos. Non hai un secchio vuoto da riempire; il secchio gi parecchio pieno e non
troverai spazio per tutto.
Supponiamo che la tua risposta alla domanda di prima sia: due ore le decido io, (un
quarto del tempo disponibile) e sei ore le decidono gli altri. (questa una media
realistica per molti lavori)
Questo significa che tu puoi prenderti impegni per massimo due ore. Se vai oltre non
riuscirai a rispettarli, oppure dovrai fare i salti mortali, stressarti la vita e correre in
continuazione. Evita! La bacchetta magica non esiste, tuttavia c un rimedio per
aiutarti a mettere in pratica lazione numero due e quindi dimostrare coerenza e
conquistare la fiducia.
Il rimedio questo: tutte le volte che puoi, quando prendi un impegno, tieniti un
margine di sicurezza.
Se pensi che riuscirai a dargli la risposta che vuole entro due giorni, non dirgli: stia
tranquillo signor Rossi, entro due giorni le telefono e le dar la risposta che desidera.
E se poi succede un imprevisto e non lo fai? Evita di creare aspettative se non hai la
certezza matematica di rispettarle. La cosa peggiore, nella vendita cos come nei
rapporti umani, creare aspettative e poi deluderle. Evita!
Se non puoi, non puoi; ma se puoi, tieniti un margine di sicurezza comodo. Valorizza il
tuo lavoro e digli:
- signor Rossi, per avere quella risposta ho bisogno di parlare con un paio di
persone. Oggi marted, le telefono entro venerd con la risposta che desidera,
daccordo?
Tutte le volte che puoi, tieniti un margine comodo! Se pensi di farcela in due giorni,
prendine quattro! E poi, naturalmente, anticipa la scadenza: invece di chiamarlo
proprio al termine, magari il venerd pomeriggio, chiamalo il gioved a fine giornata e
digli:
- buongiorno signor Rossi, mi sono dato da fare e ho la risposta che aspettava
Altro esempio: se pensi di poterlo richiamare in giornata, evita di dirglielo! Ammesso
che tu ci riesca, se crei unaspettativa elevata, come farai a superarla? Fatti furbo e
non scherzare con la fiducia. decisamente pi utile rassicurarlo sul fatto che lo
richiamerai entro la giornata di domani (cos se capita un imprevisto oggi, hai
comunque domani per recuperare). Il giorno dopo, magari non proprio alla fine della
giornata, richiamalo.
Se pensi che per preparare quella proposta, o quella relazione, o quel cavolo che vuoi,
ci vogliano 3 giorni, evita di fare promesse del genere! Fa di tutto per vivere senza
langoscia continua di dover rispettare delle scadenze che tu stesso hai definito, anche
se in totale buona fede. Digli che per fare un lavoro fatto bene preferisci mandargli il
tutto entro una settimana. Poi supera laspettativa e anticipa un pochino la scadenza.
Se vuoi mantenere gli impegni devi assolutamente crearti delle scadenze che siano
gestibili. E se il cliente insiste per avere risposte immediate, fa di tutto per negoziare i
tempi della risposta. Digli che preferisci fare un lavoro fatto bene e che hai bisogno di
un paio di giorni in pi. Digli che preferisci dargli notizie affidabili e che per questo hai
la necessit di fare delle verifiche.
Lo ripeto: la cosa peggiore creare aspettative e poi deluderle e quindi doversi
scusare per il ritardo. Questo distrugge la fiducia.
La cosa migliore, lo sai, superare le aspettative. Per poterlo fare il pi spesso
possibile, devi tenerti un margine di sicurezza comodo. Questo ti aiuta anche a vivere
senza lansia del tempo che non basta mai. Solo in questo modo riuscirai a mantenere
pi facilmente gli impegni. E ad anticipare la scadenza superando le aspettative del
tuo cliente.
la regola principale di Hollywood: il finale deve essere sempre a lieto fine! Cos pi
facile vincere la sfida della fiducia. E si vive meglio.
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Una volta, tra un cambiamento e laltro, passava del tempo; cera la possibilit di
comprendere il cambiamento, di abituarsi, di accettarlo per gradi. Oggi no. Oggi tra un
cambiamento e laltro non esiste pi uno spazio. Non hai ancora finito di cambiare,
che gi devi cambiare unaltra volta. Non conosci e non utilizzi tutte le potenzialit del
tuo cellulare, che hai gi deciso di sostituirlo. Probabilmente il mondo sempre
cambiato, tuttavia oggi laccelerazione impressionante.
Non solo: per la prima volta nella storia dellumanit, il progresso tecnologico
diventato pi veloce della capacit di apprendimento delluomo. Questo il fatto
veramente nuovo. Non pi possibile stare al passo, perch le cose si evolvono
talmente velocemente che il tuo sapere invecchia in fretta. Quindi ti conviene
concentrarti su qualcosa di molto specifico (ad esempio, per assurdo, i canarini rossi
con le ali bianchi di cui si parlava nel capitolo dedicato allIdentit) e diventare un
mega esperto di qualcosa di estremamente circoscritto.
Solo che questo potrebbe non bastare. Essere dinamici non sufficiente. Occorre fare
un passo in pi:
AZIONE NUMERO 3:
DIMOSTRARE DINAMISMO, MUOVERSI
Occorre che gli altri se ne accorgano, che gli altri lo sappiano e ne parlino fra di loro.
Occorre avere unimmagine di persona assolutamente al passo coi tempi che propone
cose innovative e che si muove in modo veloce ed efficace.
Per riuscirci, e per dimostrare dinamismo ai tuoi clienti, oltre a fare personal
branding, devi continuamente aggiornare le tue competenze, accettando il fatto che
quello che funzionava ieri, forse oggi non funziona pi, accettando il fatto che quello
che in passato ti ha permesso di crescere, oggi forse non ti fa crescere pi. Non come
prima.
In un mondo che cambia vertiginosamente, gli analfabeti dellimmediato futuro non
saranno coloro che non sanno leggere e scrivere, ma coloro che non sanno imparare,
disimparare e imparare di nuovo. Non solo: essere dinamico, muoverti, sposare il
cambiamento e scegliere la strada nuova, aiuta i neuroni del tuo cervello a mantenersi
in buona salute: chi privo di sane inquietudini, invecchia precocemente!
Solo che oltre ad aggiornare le tue competenze, oltre ad essere dinamico, devi farlo
sapere al mondo; questo dinamismo devi saperlo dimostrare.
Del resto sembrerebbe ovvio; di chi ti fideresti di pi: di una persona che ti parla solo
dei suoi anni di esperienza e usa le solite presentazioni standard, con le solite frasi e
con le solite affermazioni sulla qualit, oppure di una persona che dimostra
dinamismo, informazioni fresche di mercato, modalit nuove di interazione col cliente
e una vivace freschezza espositiva?
Siccome la risposta ovvia, ecco alcuni suggerimenti per mettere in pratica lazione
numero tre:
- ogni volta che parli al telefono con un cliente o lo incontri fisicamente, devi
essere in grado di portargli informazioni o notizie che lui reputa interessanti;
anche se magari lo conosci da anni, devi dimostrargli che sei sul pezzo, che ti
aggiorni e che ami condividere con lui le migliori best practice del settore o le
ultime novit del mercato. Ricordati che sei un Venditore Dirigente;
- se hai partecipato a un corso di formazione e lo hai valutato positivamente,
parlane brevemente col tuo cliente: dimostra che stai investendo tempo sulla
tua crescita per migliorare il tuo modo di interagire con gli altri;
- se hai letto un libro che ti piaciuto (ad esempio questo!), mostralo al tuo
cliente (cos mi fai pubblicit!!!): evidenzia il fatto che ti piace apprendere e che
fai di tutto per essere un vero professionista;
- fagli una domanda per misurare come vanno le cose tra di voi e quindi scoprire
eventuali fattori di rischio inerenti la sua fedelt e le conseguenti possibilit di
business futuri; ad esempio puoi semplicemente chiedergli di cosa
maggiormente soddisfatto e se, per caso, c qualcosa che dovremmo
migliorare nel vostro rapporto professionale;
- evita di lamentarti, evita di fare la vittima o di dichiararti stanco, o stressato o
eccessivamente sotto pressione: evita di indossare gli abiti di uno che fa fatica;
invece esprimi ottimismo, vitalit ed energia. Se lui a lamentarsi, ascoltalo e
dimostragli di capire le sue ragioni e di comprendere il suo stato danimo, ma
non scivolare nel baratro delle sue ombre. La gente spesso esagera quando si
lamenta, generalizzando gli aspetti negativi. Non hai nulla da guadagnare nel
farlo anche tu;
- individua unarea professionale o una competenza specifica e molto circoscritta
che in questo momento fuori dalla tua zona di comfort e che quindi non ti
appartiene. Chiediti quali vantaggi potresti ottenere se diventassi bravo e
capace proprio in quellaspetto e poi mettiti al lavoro, mettendo in conto che
non sar affatto gratis e che dovrai pagare un prezzo: impara dai migliori e
allarga la tua zona di comfort. Quando avrai acquisito una nuova capacit,
comunicalo a pi persone possibili. Senza arroganza e senza tirartela. Ma
comunicalo!
- quando scrivi una mail, una proposta di collaborazione o qualsiasi altra
comunicazione scritta, evita di usare caratteri vecchi come il times new roman
che ormai trasmettono unidea di arretratezza. Usa caratteri puliti e lineari,
moderni e di semplice lettura, come quelli usati per questo libro. La percezione
di dinamismo fatta anche di questi dettagli;
- infine aggiorna i tuoi contatti sui risultati che i tuoi clienti hanno ottenuto grazie
ai tuoi prodotti e alla tua competenza: blog, sito personale, mailing list; ormai
sono tantissime le possibilit. Informa il tuo mondo che mentre altri arrancano
e fanno fatica, tu stai volando e falli salire a bordo.
Il cliente ci mette poco ad appiccicarti unetichetta: sei non sei dinamico, penser che
sei statico.
E in un modo che cambia, chi non cambia, va cambiato.
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Hai presente quando laltra parte ti nasconde la verit? Sta sulle sue, non ti racconta
nulla, oppure ti confonde con un sacco di parole che in realt non significano nulla?
Hai mai partecipato a una riunione o a un incontro dove laltro cela o camuffa i suoi
veri obiettivi? E ancora: che effetto fa sentirsi bombardati di domande, come in un
interrogatorio, mentre laltra parte fa di tutto per restare abbottonata e non ti svela
nulla? Quante volte la comunicazione non chiara? Quanto la nebbia e leccessivo
proteggersi incidono sulla mancanza di fiducia, a scapito di un rapporto franco e
aperto?
Cosa penseresti di una persona che non ti racconta nulla di s e dei suoi interessi, ma
che al contrario vuole conoscere tutto della tua persona e di quello che hai da offrirgli?
Ti sentiresti a tuo agio? Ti fideresti?
Per sviluppare un rapporto di fiducia spesso ti conviene eliminare la nebbia, evitare i
tatticismi insistiti e le omissioni di informazioni:
AZIONE NUMERO 4:
DICHIARARE IL PROPRIO INTENTO
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Ci sono persone che vivono al di sopra della realt: cio fanno delle cose che non
possono permettersi, ad esempio spendono di pi di quello che guadagnano,
indebitandosi o consumando in fretta i loro risparmi; oppure consumano il loro fisico
sottoponendolo a esagerazioni di vario genere: abuso di alcool, un pacchetto di
sigarette al giorno, unalimentazione scorretta o semplicemente orari assurdi e il
lavoro che divora la tua vita privata. Non si rendono conto che prima o poi arriver il
conto. Presumibilmente salato. Altre persone fanno il contrario, vivono al di sotto della
realt: cio restano invischiate nei loro progetti, che non realizzeranno mai. Nei loro
sogni, che non esaudiranno mai. Sono quelle persone che vorrebbero fare un breve
viaggio, potrebbero anche permetterselo, ma non lo fanno mai, ogni volta trovando
impedimenti di varia natura.
Entrambe queste categorie hanno un rapporto confuso con la realt, con conseguenze
anche dolorose.
Linvito che ti faccio, a questo punto, esplicito:
AZIONE NUMERO 5:
AFFRONTARE LA REALT
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AZIONE NUMERO 6:
CONCENTRATI SULLOBIETTIVO
Concentrati sul tuo obiettivo, non su chi ha ragione. Se stai litigando col tuo partner,
metti a fuoco lobiettivo primario, ad esempio mantenere il rapporto in termini civili
evitando di ferirsi, e comportati di conseguenza. Questo significa che quando ti viene
data la possibilit di scegliere tra lavere ragione e lessere gentile, quasi sempre la
scelta giusta essere gentile. Infatti la battaglia per dimostrare le proprie ragioni fa
vincere lorgoglio, ma fa perdere le persone.
Nella vendita e nella relazione con il cliente succede qualcosa di simile, infatti il cuore
della negoziazione sta nel raggiungere il proprio obiettivo e tutto il resto dovrebbe
essere subordinato a quello.
Invece a volte ci si fa distrarre e confondere da altre cose; le emozioni prendono il
controllo e si tende ad essere arrendevoli, o al contrario ostinati, o magari
eccessivamente risentiti.
Lascia perdere: concentrati sullobiettivo che vuoi ottenere e metti le tue emozioni in
secondo piano, ti conviene.
Devi essere come un sommergibilista che tiene docchio lobiettivo guardando dal
periscopio e non si lascia distrarre da fattori secondari. A volte sufficiente ripetersi
limportanza dellobiettivo per scrollarsi di dosso gli eccessi emotivi che accompagnano
le vicende umane.
Se il cliente ti fa proposte indecenti in termini di prezzi, magari giocando al prendere
o lasciare, devi assolutamente evitare di farti tirare in mezzo. Mantieni la calma e
considera cosa ti conviene fare per perseguire lobiettivo di una vendita dignitosa.
Irritarsi, reagire con stizza, o peggio ancora deprimersi, di solito non fa che peggiorare
le cose.
Se il cliente aggressivo, o volgare, o magari scorbutico, ad esempio ti fa aspettare
mezzora in una squallida saletta, considera le conseguenze delle tue azioni e scegli
quelle che ti avvicinano allobiettivo, non il contrario. Condurre una trattativa mentre
si agitati o arrabbiati, fa perdere di vista i propri obiettivi.
Del resto, immagina come migliorerebbe ad esempio la qualit di una riunione se il filo
conduttore non fossero gli argomenti da trattare, ma gli obiettivi da perseguire.
Un ottimo modo per allenarsi a mettere in pratica questa azione quando il cliente sei
tu: ad esempio, la prossima volta che un cameriere, o limpiegata di un hotel o un
qualsiasi fornitore di servizi, commettono un errore e non ti danno esattamente ci
che ti spetta, evita di attaccarli e di trattarli male. Se lo farai, potresti anche toglierti
una qualche soddisfazione, ma ti allontanerai dal tuo obiettivo: cio ricevere quello
che ti spetta. Se invece ti dimostrerai comprensivo, e riconoscerai in loro il potere di
aiutarti in un altro modo per raggiungere quello che desideri, avrai pi probabilit di
ottenere il loro aiuto e ti saranno riconoscenti perch pochissime persone si
comportano cos quando qualcuno sbaglia.
Ora hai focalizzato sei azioni diverse per aumentare il livello di fiducia. Scegline una,
una soltanto, e dedicati a quella; ormai sai come funziona il passaggio dalla teoria alla
pratica. Del resto la fiducia come laria che respiri, allontana i gas della diffidenza e
d ossigeno alle vendite.
Se unazienda, o un venditore, rinunciassero a conquistarsi un po' di fiducia,
sarebbero costretti a tenere i prezzi bassi. Questo, in assenza di fiducia, sarebbe
lunico modo per sopravvivere. Si entrerebbe nellottica del discount. Avresti i clienti
peggiori. I pi avidi. I meno remunerativi. Ovviamente non ti conviene.