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Indice
Introduzione
Perch la leadership con il coaching?
Gli stili di management tradizionali
Il manager coach come nuova forma di leadership
Il ruolo del manager
I 10 principi della nuova leadership con il coaching
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Introduzione
Nel mondo di oggi, in continuo cambiamento, anche lessere leader diverso ri-
spetto al passato. Il vecchio modello di leadership autoritaria oggi obsoleto. In
un mondo in cui la relazione ha un ruolo centrale, illeaderdeve essereempati-
co, ottimo comunicatore, attento ai dettagli e sinceramente interessato agli
altri.
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Perch la leadership con il
coaching?
Per motivare e gestire con profitto i propri collaboratori, il manager pu oggi sfrut-
tare le grandi potenzialit del coaching, puntando su empatia, integrit e imparzia-
lit, adottando un nuovo stile personale che da capo lo trasforma in leader, capa-
ce di responsabilizzare, motivare e riconoscere. A vantaggio di tutti, azienda in
primis.
Affinch la pratica del coaching funzioni al meglio, il rapporto che sinstaura tra il
manager (coach) e il collaboratore (un membro del team/staff come un dipenden-
te, ma anche un allievo/cliente) deve essere innanzitutto di collaborazione totale.
Entrambi devono remare nella stessa direzione, attraverso uninterazione che as-
soci fiducia e certezza a un minimo di sollecitazione.
Il manager coach una figura ben lontana da quella del capo tradizionale da cui
dipendono la busta paga, le eventuali promozioni, un possibile licenziamento e
che, per motivare i propri collaboratori, applica la tecnica del bastone e della caro-
ta, seppur con una certa dose di buon senso.
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strare, nella maggior parte dei casi, la volont di impegnarsi ad adottare nei con-
fronti dei collaboratori un approccio comportamentale fondamentalmente diverso.
Dovr inoltre trovare un proprio nuovo stile personale, preparandosi anche, alme-
no allinizio, a dover fare i conti con una certa resistenza da parte di qualche colla-
boratore, allarmato e sospettoso nei confronti di ogni scostamento dalle forme
del management tradizionale. Alcuni collaboratori potranno infatti mostrarsi so-
spettosi e diffidenti verso il nuovo tipo di responsabilit individuale implicita in un
management che applichi i principi del coaching.
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Gli stili di management tradizionali
I quattro diversi stili di management sono variamente utilizzati dai manager per
gestire le persone e le risorse e raggiungere gli obiettivi dellorganizzazione.
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il controllo del manager dunque unillusione e una condizione del genere ha
un impatto decisamente negativo sulle prestazioni che nellimmediato si atteste-
ranno su un livello mediocre, ma leffetto nel medio lungo termine pu addirittura
essere devastante. E gli effetti negativi si fanno sentire sullapprendimento. Solita-
mente, quando il manager dice che cosa fare al collaboratore questi, nella miglio-
re delle ipotesi, a distanza di tre settimane ricorder il 70 per cento e appena il
10 per cento dopo 3 mesi. dunque molto meglio che il manager dica, mostri e
faccia sperimentare le cose per innalzare la percentuale dal 10 al 65 per cento.
Una frase del diplomatico Benjamin Franklin condensa bene questo concetto:
Dimmelo e dimenticher. Insegnami e ricorder. Coinvolgimi e imparer.
In questo caso il manager espone la sua idea e si aspetta che venga accettata.
Solitamente il collaboratore risponde con un sorriso di circostanza che non pro-
mette niente di buono. Affrettandosi a eseguire le istruzioni ricevute, si chiede: ho
uneffettiva possibilit di scelta? Il pi delle volte la risposta a questa domanda
negativa. Finisce quindi per fare ci che vuole il capo, ma questo risulta poco sti-
molante per la sua prestazione lavorativa.
Questo stile viene utilizzato quando sia il manager sia il collaboratore espon-
gono le loro idee e i due punti di vista hanno la stessa rilevanza per giungere a
una decisione. Questa metodologia pu comportare un eccessivo dispendio di
energie e tempi lunghi di realizzazione. Leccessiva democrazia decisionale, inol-
tre, pu portare allindecisione.
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4. Il capo che abdica
Il manager lascia che i collaboratori se la cavino da soli. Si dedica alle sue attivit
e i collaboratori hanno piena libert dazione.
Questo approccio rischioso per entrambi. Per il manager che non sa cosa
fanno i collaboratori e potrebbe vedersi recapitate improvvisamente tutte le que-
stioni non risolte; per i collaboratori che possono effettuare prestazioni mediocri
perch non sono guidati e si trovano ad assumersi delle responsabilit che non
hanno scelto, percependole come un obbligo.
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Il manager coach come nuova
forma di leadership
Figura 1
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Rispondendo alle domande che il capo pone sulla base delle tecniche del
coaching, i collaboratori/ dipendenti acquistano piena consapevolezza circa tutti
gli aspetti del lavoro da svolgere e delle necessarie azioni da intraprendere. Que-
sto momento di grande chiarezza fa loro percepire come a portata di mano la
buona riuscita del lavoro, inducendoli a scegliere liberamente di assumersi la quo-
ta di responsabilit di loro competenza.
Ascoltando le risposte che vengono date alle domande, il manager, dal canto
suo, acquisisce una maggior coscienza non soltanto del piano di azione, ma an-
che del percorso mentale che lo ha determinato. In questo modo pu disporre di
informazioni molto pi esaurienti di quelle che avrebbe ottenuto comunicando
semplicemente ai collaboratori ci che avrebbero dovuto fare, e inoltre detiene
un maggiore controllo sugli eventi.
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Il ruolo di un manager
Spesso non riescono a dedicare tempo alla crescita del proprio staff, limitandosi
a organizzare qualche corso di formazione spot anzich proporre una formazione
delle risorse umane continua. Impartire istruzioni risulta la cosa pi facile e velo-
ce, ma proprio quando il manager applica il coaching con i membri della squa-
dra (collaboratori/dipendenti) che questi si assumeranno maggiori responsabilit,
dandogli la possibilit di non agire in prima persona e ritagliarsi pi tempo per le
altre attivit fondamentali per lazienda che solo lui/lei pu svolgere.
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chiaro che in una situazione di crisi il tempo la variabile dominante: in circo-
stanze del genere accettabile che il manager agisca in prima persona dando
istruzioni precise agli altri. Ma tante volte questa situazione si protrae per troppo
tempo trasformandosi in un circolo vizioso da cui si fatica a uscire.
Quali sono le sostanziali differenze tra questi due approcci? Sicuramente il se-
condo ha come effetto una maggiore consapevolezza e responsabilit dei
collaboratori, oltre che un loro sviluppo anche attraverso il trasferimento di espe-
rienza.
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virt del quale si spingono le persone a fare qualcosa imponendoglielo a quello
basato sulla capacit di tirar fuori dalle persone il meglio facendo domande e
dando lesempio.
Spesso si tende ad associare la figura del leader a quella del capo, ma in realt
c una sostanziale differenza tra i due concetti. Comandare o imporre sono
due verbi che hanno poco a che fare con la leadership che, invece, fa dellispi-
razione lunica condizione per stimolare e motivare la volont degli altri ad
agire. Dire che cosa fare o non fare infastidisce le persone e, soprattutto, le de-
motiva. A differenza di chi impone qualcosa, il leader colui che organizza,
crea il contesto e le condizioni ideali per guidare un gruppo di persone al
raggiungimento di obiettivi comuni.
Figura 2
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I 10 principi della nuova
leadership con il coaching
Finora abbiamo illustrato le grandi potenzialit del coaching che il manager di og-
gi pu sfruttare per motivare i propri collaboratori, massimizzarne la produttivit e
alimentarne lo spirito di squadra. Affinch tutto ci si verifichi necessario adotta-
re uno stile personale nuovo che trasforma il capo in un leader, capace di re-
sponsabilizzare, motivare e riconoscere, nellinteresse di tutti.
Una delle doti del manager coach risiede sicuramente nella capacit di comunica-
re efficacemente, nel trovare le parole giuste per far s che gli obiettivi condivisi
vengano perseguiti al meglio, mostrando costante fiducia nei confronti dei suoi
collaboratori. Una persona che ha fiducia in se stessa e si sente sicura delle pro-
prie capacit si impegna totalmente per mostrare la sua parte migliore e non delu-
dere le aspettative altrui. Ecco che allora una comunicazione efficace, basata
su incoraggiamenti e supporto continuo, piuttosto che su ordini e imposizioni,
pu fare la differenza e pu consentire di raggiungere performance eccezio-
nali.
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2. Cambiare se stessi per aiutare gli altri a cambiare
Chi intende evolversi per far evolvere gli altri deve innanzitutto conoscere se stes-
so, facendo un bilancio delle proprie competenze, prendendo coscienza dei pro-
pri punti di forza e delle aree di miglioramento.
Essere abili comunicatori, infatti, non basta. Serve essere consapevoli dei propri
limiti e della propria intelligenza, saper gestire le proprie emozioni e risolvere si-
tuazioni di crisi anche sotto stress, essere onesti e coerenti per ottenere fiducia
dal gruppo, essere empatici e motivati, avere una forte vision, saper trasmettere
gli obiettivi da raggiungere al proprio team, avere carisma e coraggio. Sono tutte
qualit che non possono certo mancare nella cassetta degli attrezzi di un
buon manager coach.
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4. Trasmettere una cultura ad alta prestazione
Come pu fare il manager coach per ottenere quel di pi dalle sue persone? Lo
studio condotto da Towers Watson su 300.000 persone, nel biennio 2009-2010,
rappresenta la pi grande indagine mai svolta sugli elementi della cultura high-
performance che ha individuato, scientificamente, le principali caratteristiche del-
le culture che caratterizzano le aziende pi redditizie e produttive al mondo.
Per costruire una cultura ad alta prestazione, i collaboratori devono necessa-
riamente essere connessi, attivati, coinvolti e stimolati.
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In queste aziende, i collaboratori:
Hanno una forte connessione allazienda e la volont di compiere ulteriori sfor-
zi.
Comprendono che il loro lavoro va a vantaggio di tutta lorganizzazione.
Hanno una visione chiara delle proprie responsabilit rispetto al raggiungimento
dei risultati e sanno riconoscere il valore del loro contributo per la mission azien-
dale.
Sanno quello che possono e non possono fare.
Lavorano in un ambiente che sostiene la produttivit.
Lazienda fornisce loro gli strumenti e la formazione necessari.
I manager dedicano il 75% del loro tempo al coaching e fanno in modo che sia-
no in grado di affrontare e superare le difficolt dei loro incarichi.
Provano un grande senso di benessere nel lavoro, hanno alti livelli di energia,
sono orgogliosi di far parte dellazienda, mantengono un buon equilibrio tra il la-
voro e la vita privata e amano andare al lavoro.
Come manager cosa stai facendo per rendere connessi, attivati, coinvolti e
stimolati i tuoi collaboratori?
5. Spiegare il perch
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Il manager coach deve fare chiarezza su cosa fa lazienda e perch lo fa (qual
la vostra mission?), per chi lo fa (chi sono i vostri clienti?), come raggiungere
la meta (quali sono i vostri scopi e i vostri valori?), come i collaboratori, collet-
tivamente, possono raggiungere gli obiettivi (in che modo il team si muover
verso gli obiettivi?) e quali sono i compiti individuali di ciascuno (in che modo
ognuno agir individualmente per raggiungerli?).
Porsi queste domande consente di capire a che punto siamo. Questi principi si
dimenticano facilmente o sono autentici e colpiscono? Li diffondiamo con coeren-
za ed efficacia ogni singolo giorno di lavoro?
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6. Creare focus sul cliente
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Che cosa stiamo facendo per incoraggiare linnovazione nel nostro team?
Come stiamo rimuovendo i blocchi allinnovazione dei membri del team?
A che cosa si ispira linnovazione nella nostra squadra?
7. Condividere tutto
Il miglior manager coach sincero: fa quello che dice, ammette di aver sbaglia-
to, ricorda il perch e mostra fiducia nel futuro. Inoltre dimostra di riconoscere il
valore dei feedback, di essere disponibile, di non volersi accaparrare la gloria. In-
somma, adotta una leadership trasparente attraverso e-mail, brevi consultazio-
ni giornaliere, meeting settimanali, riunioni strategiche mensili, aggiornamenti tri-
mestrali, celebrazioni annuali, eventi outdoor.
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8. Allearsi con i talenti
I grandi manager coach credono che il loro successo sia il diretto risultato della
capacit di mettere a frutto lingegno unico e i talenti del proprio team. Trattano i
loro collaboratori come veri partner, hanno un sincero desiderio di creare per loro
opportunit di crescita e sviluppo e mantengono nella propria azienda i migliori.
Un buon manager coach deve saper rispondere a questa domanda del collabora-
tore: Che cosa c per me?, Che utilit ne ho?.
I grandi manager coach credono che il loro successo sia il diretto risultato
della capacit di mettere a frutto i talenti del proprio team
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Ledizione 2010 della ricerca Tower Watson Global Workplace Study indica le pri-
me 10 ragioni per cui una persona abbandona un lavoro e tra queste figura-
no, nellordine: la cattiva gestione, la mancanza di opportunit di crescita, la
cattiva comunicazione, la retribuzione, la mancanza di stima, la mancanza
di addestramento, il troppo carico di lavoro, la mancanza di strumenti e ri-
sorse, la mancanza di lavoro in team.
Alleandosi con i talenti del team, il manager coach adotta quella che viene defini-
ta leadership collaborativa, attuata attraverso la chiarezza nei ruoli, il coinvol-
gimento quotidiano, lascolto attivo, la formulazione di risposte nellimmediato, i
feedback costruttivi, la conoscenza delle aspirazioni dei collaboratori, la ricerca
dei miglioramenti individuali per creare opportunit di crescita personale.
Nella realt, questa alleanza spesso scricchiola o rischia di saltare e proprio per
questa ragione indispensabile sostenersi reciprocamente, come vedremo nel
prossimo punto.
9. Supportarsi reciprocamente
Sul lungo periodo, i manager coach che agiscono per sviluppare una cultura di
sostegno reciproco, attraverso riconoscimenti positivi, possono smantellare
i pregiudizi che spingono la nostra mente a essere scettica verso lautorit,
a contrastare il cambiamento e a cercare ragioni per sentirci sottovalutati.
Il riconoscimento del manager coach rinforza la certezza del proprio posto di lavo-
ro, genera una sensazione di benessere e di opportunit di sviluppo. Il riconosci-
mento da parte dei colleghi rinforza lidea di avere degli amici sul lavoro, di esse-
re accettati e di avere le spalle coperte.
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Secondo un articolo dellHarvard Business Review (marzo 2013), nei team high-
performance vengono scambiati 5-6 commenti positivi per ogni commento
negativo. Perci il rapporto ideale tra commenti positivi e negativi sul posto di la-
voro almeno di 5 a 1! Quando questo indice si abbassa, scende drasticamente
anche la prestazione.
Alla domanda Perch hai lasciato il tuo manager?, il 79% dei dipendenti inter-
pellati ha risposto che lo ha fatto per la percezione di non essere apprezzati.
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10. Stabilire ruoli e responsabilit chiare
Una leadership direttiva ha pi a che fare con la vessazione che con la responsa-
bilizzazione. Occorre creare una responsabilizzazione positiva attraverso lap-
proccio del coaching che abbiamo visto nella prima parte di ebook.
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In questo modo le persone sentono una maggiore soddisfazione per il raggiungi-
mento degli obiettivi e di risultati allaltezza delle aspettative. Inoltre, consente lo-
ro di capire quando non stanno facendo abbastanza e in che cosa devono miglio-
rare.
Ecco alcuni fattori che possono aiutare i manager a creare una responsabilizza-
zione efficace:
Sii il cambiamento che desideri. Se un manager non risponde dei suoi obiettivi e
dei suoi doveri, se non riconosce la sua parte di responsabilit negli insuccessi i
dipendenti possono sviluppare forme di risentimento per questa forma di ipocri-
sia.
Unultima domanda. Hai le persone giuste, al posto giusto, con le giuste moti-
vazioni?
Se non crei una cultura, una cultura si creer da sola. E come puoi facilmente im-
maginare, sar una cultura sbagliata.
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Concludendo
Infine, ricordati che le persone possono dimenticare quello che avete detto o per-
sino quello che avete fatto, ma non potranno mai dimenticare il modo in cui le hai
fatte sentire.
Marco Martone
Savino Tupputi
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