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Cosa mangia lalpinista estremo Ueli Steck per mettere su peso? Perch
occasionalmente un po di vino gli fa bene? E quali sono le provviste pi leggere?
INTERVISTA: MICHAEL LTSCHER | FOTOGRAFIE: NIK HUNGER | ILLUSTRAZIONI: MARK SASVARY
Ueli Steck saluta i collaboratori del ristorante Veranda con una stretta di mano.
Viene spesso e volentieri in questo locale situato in una villa del 19 Secolo nei pressi
della stazione principale di Berna.
Al momento dellintervista, Uli Steck si allenava fino a sei ore al giorno per la
spedizione in Himalaya, che sta attualmente compiendo assieme allalpinista
canadese Don Bowie.
Steck ordina una Reblisuppe,zuppa di carote, un filetto di trota con insalata mista e
acqua minerale. In aggiunta, mangia qualche fetta di pane. Il 35enne cresciuto
nellEmmental BE, ma parla dialetto dellOberland bernese. Sa adattarsi bene
ovunque, afferma con una strizzatina docchio. Lalpinista vive a Ringgenberg nei
pressi di Interlaken. L vicino alle pareti rocciose, e pu effettuare le sue prove di
resistenza proprio dietro casa.
Perch dovuto tornare indietro lanno scorso, poco prima di raggiungere la vetta
del monte Everest?
Avevo i piedi freddi. Il freddo causa i maggiori problemi sullEverest se non ci si porta
lossigeno. Il sangue diventa pi denso e le estremit sono meno irrorate dalla
circolazione. Le temperature erano relativamente basse, e soffiava un forte vento.
stato incredibilmente difficile tornare indietro, perch nelle belle giornate fino a 100
persone raggiungono la vetta, con bombolette di ossigeno naturalmente. In questo
modo molto pi facile scalare lEverest.
Ha avuto paura?
Non sulla montagna. Ma durante la programmazione dellarrampicata s. Si deve
avere paura, senza paura diventi megalomane, il che pericoloso. Non sai
esattamente cosa ti aspetta. Se lignoto non ti preoccupa rischi di commettere errori
nella programmazione. Fondamentalmente io sono una persona molto ansiosa, ma
nessuno ci crede.
Ueli Steck soprattutto noto per le sue ascensioni in solitaria, con arrampicate non
protette su famigerate e difficili pareti alpine. Quando siede al tavolo, balzano subito
allocchio le sue mani forti e grandi, con cui riesce ad aggrapparsi ai pi piccoli
spuntoni di roccia e alle fessure. Ora tiene tra le mani una tazza di doppio espresso.
Lui ama il caff - la caffettiera non pu mancare al campo base ai piedi dellEverest.
Dopo il pranzo, Ueli Steck si reca alla palestra di arrampicata: deve fare lezione a
qualcuno che se l aggiudicata allasta nella campagna di raccolta fondi Jeder
Rappen zhlt (Ogni centesimo conta). Poi prosegue per Langnau nellEmmental, la
sua patria, dove alla sera terr una conferenza sulle sue avventure. Lo scalatore
professionista si guadagna da vivere con apparizioni in pubblico e contratti di
sponsorizzazione.
Quali sono i suoi progetti dopo la spedizione Himalayana?
Allenarmi e occuparmi degli sponsor. Inoltre, collaboro allo sviluppo di
abbigliamento per alpinismo. Queste attivit sono importanti, altrimenti alla fine ti
ritrovi disoccupato. Le mie prestazioni atletiche non vanno certo aumentando,
semmai diminuiscono.
E lalpinismo?
Sicuramente nella mia vita continuer a scalare e ad arrampicarmi, ma avr
unimportanza diversa. Non si pu far tutto. Devi sapere ci che vuoi, ma non devi
stressarti.
UELI STECK In genere non si mangia mai cos sano come durante una spedizione
UELI STECK
Et: 35 anni
Luogo di residenza: Ringgenberg BE
Professione: Carpentiere qualificato.
Negli ultimi dodici anni ha fatto furore in tutte le discipline dellarrampicata, sia sul ghiaccio, sia in
solitaria sulle rocce o nelle spedizioni in Nord America e sull'Himalaya.
Finora, ha conquistato quattro delle 14 vette di ottomila metri, tra cui anche lo Shisha Pangma nel
2011, in solitaria sulla parete sud-orientale.
Nello stesso anno, dovuto tornare indietro mentre tentava di scalare il monte Everest senza
ossigeno supplementare.
Steck ha suscitato notevole interesse con la sua scalata delle Alpi in solitaria non protetta,
comprese le arrampicate con record di velocit delle pareti settentrionali dellEiger, del Cervino e
del Grandes Jorasses.