Sei sulla pagina 1di 4

Visitare Chernobyl la centrale nucleare e Prypiat la citt uccisa

16 giugno 2017 di Cristina Giuntini


A noi che, negli anni Ottanta, eravamo almeno ragazzini, il nome di Chernobyl
evoca subito quello di una catastrofe e richiama alla mente immagini di morte e
distruzione. Per mesi e mesi, la paura della radioattivit fu reale anche in Italia,
cos come in quasi tutti gli altri Paesi europei, con enormi timori per il consumo
di verdura e di altri mezzi di sostentamento.
Oggi, dopo pi di 30 anni, possibile visitare Chernobyl e vedere con i
propri occhi i luoghi della tragedia.
Chernobyl, una tragedia dellincuria
La centrale nucleare di Chernobyl si trova attualmente in Ucraina (attualmente,
perch, allepoca dellincidente, esisteva ancora lUnione Sovietica), a circa
unora e mezza di strada da Kiev. Attenzione: la centrale nucleare non va
confusa con la citt di Chernobyl, che si trova a 15 chilometri da essa e che le
radiazioni colpirono solo marginalmente. Fu, invece, unaltra citt, quella
di Prypiat, ben pi vicina alla centrale, a essere tragicamente annientata dalla
radioattivit.
Per ricordare, a grandi linee, i fatti, bisogna tornare indietro al 26 Aprile del
1986, quando un reattore facente parte della centrale nucleare esplose. La
causa dellincidente pare sia stata la negligenza del caposala, che, durante un
test, mantenne le procedure al di sotto dei limiti consentiti, sordo agli allarmi che
segnalavano la mancanza di acqua di raffreddamento. Inoltre, il reattore
interessato, il numero 4, era stato realizzato al risparmio, con materiale
eccessivamente leggero.
La conseguenza di tutto questo fu il surriscaldamento delle barre di uranio e la
fusione del nocciolo: la copertura del reattore si scoperchi e la radioattivit
raggiunse livelli 100 volte superiori a quelli di Hiroshima e Nagasaki.
I responsabili della centrale rassicurarono popolazione e governo, intendendo
far passare la cosa come un incidente di poco conto; dodici ore pi tardi,
tuttavia, venne riscontrato un anomalo aumento della radioattivit nei pressi di
una centrale nucleare in Svezia. Non fu certo difficile indovinarne la
provenienza, e, alla richiesta di spiegazioni, i responsabili dovettero vuotare il
sacco.
La loro confessione gett nel panico non solo gli abitanti della regione, ma tutta
lUnione Sovietica e, con lei, il resto dEuropa.
Prypiat, dove il sorriso stato ucciso
A pochissima distanza dalla centrale nucleare di Chernobyl sorgeva la cittadina
,
di Prypiat battezzata con lo stesso nome del fiume poco distante da essa. Non
era certo unantica citt ricca di arte e storia: la sua costruzione era iniziata nel
1970, con lintenzione di farne una specie di citt-dormitorio per i lavoratori della
centrale nucleare e per le loro famiglie.
Tuttavia, con il tempo erano sorti una scuola, una piscina, un palazzo della
cultura e varie altre infrastrutture atte a migliorare e rallegrare la vita dei suoi
abitanti e le numerose aiuole le avevano fatto guadagnare lappellativo di citt
dei fiori. Al momento della tragedia era prossimo allapertura un piccolo
luna park: una ruota panoramica, un autoscontro, due giostre. Niente di
eccezionale, ma sicuramente qualcosa che i bambini della citt aspettavano con
impazienza. E proprio il 26 Aprile il luna park, la cui inaugurazione era prevista
per il 1 Maggio, fu messo in funzione per qualche ora, sicuramente per
mantenere gli abitanti impegnati e inconsapevoli di quello che stava succedendo
accanto a loro.
Il giorno seguente per, a seguito del venire alla luce dei fatti, non rest altra
opzione che ordinare levacuazione, che nelle intenzioni avrebbe dovuto essere
temporanea, della citt di Prypiat. Se gli abitanti speravano di tornare presto
nelle loro case, furono amaramente disillusi: Prypiat, dopo pi di trentanni,
resta una citt fantasma.
Coloro che si recano a visitare Chernobyl vengono accompagnati anche in
questa localit, una volta viva e, presumibilmente, serena, a visitare linterno
della scuola, delle case, della piscina, dove la fuga precipitosa degli abitanti ha
lasciato dietro di se arredi, suppellettili, quaderni, libri, bambole, oggetti
personali e di vita quotidiana che parlano ancora di chi, una volta, li ha
posseduti.
Il luna park, ormai ridotto a un cimitero di scheletri metallici, diventato il
simbolo stesso di Prypiat, la citt uccisa dallesplosione nucleare.
Chernobyl oggi: chi resiste
Per quanto possa sembrare incredibile, la regione di Chernobyl non si
completamente svuotata con la tragedia. Prypiat, lei s, accoglie solo i pochi
temerari che arrivano a visitare Chernobyl e si avventurano, accompagnati da
qualche ex abitante trasformato in guida, a camminare tra i suoi edifici, il luna
park e la foresta alle sue spalle, diventata la Foresta Rossa per effetto delle
radiazioni.
La citt di Chernobyl e le campagne, invece, sono ancora moderatamente
popolate. Si tratta di persone di ogni et che, fondamentalmente, non hanno la
possibilit economica di trasferirsi e restano, tristi e rassegnate, ad aspettare il
proprio destino. Vivono nel villaggio di Dubova, nel disretto di Policije, a
Kupovato, a Obukovici. Qualcuno era stato evacuato, ma ritornato, incapace di
vivere ammassato insieme ad altre tre o quattro famiglie in un solo
appartamento, sfiduciato negli aiuti del governo. Del resto, riflettono in molti, ci
hanno evacuati unintera giornata dopo lincidente: la dose maggiore di
radiazioni labbiamo presa allora, non pu capitarci di peggio.
La centrale nucleare, ufficialmente, stata chiusa nel 2000, ma di fatto
ancora in funzione. Si lavora per disattivare gli ultimi due reattori, ma un
processo lungo e pericoloso, il cui problema maggiore lo smaltimento delle
scorie. Gli operai possono lavorare al massimo sette ore al giorno per ventidue
giorni consecutivi, poi sono costretti alla pausa forzata, per non mettersi in
pericolo di vita. Resistono, attratti da uno stipendio che il doppio di quelli
normali e che d loro la possibilit di mantenere dignitosamente la famiglia.
Qualcuno ha provato a trasferirsi a Kiev, ma tornato, scoraggiato dallaltissimo
(per gli ucraini) costo della vita.
Visitare Chernobyl e Prypiat: come e, soprattutto, perch
Il come presto detto: se avete intenzione di trascorrere qualche giorno a
Kiev, non vi sar difficile imbattervi in diverse offerte riguardanti tour
organizzati per visitare Chernobyl e Prypiat. Si tratta di gite che durano
lintera giornata e che, ovviamente, comportano una serie di precauzioni.
Malgrado il tasso di radioattivit si sia notevolmente abbassato (dopotutto, sono
passati pi di trentanni) la zona ancora ben lontana dallessere sicura: si
tratta, quindi, di visite riservate a persone in buono stato di salute e senza alcun
problema di deambulazione.
opportuno indossare abiti vecchi, da gettare preferibilmente via una volta
rientrati dalla gita, ed obbligatorio attenersi scrupolosamente alle
indicazioni degli accompagnatori, senza uscire dai sentieri, senza toccare
niente soprattutto a Prypiat, dove la concentrazione delle radiazioni ancora
molto alta allinterno degli edifici e avendo ben chiaro che sar necessario
sottoporsi a controlli e, nel caso gli stessi non venissero superati, a una doccia
chimica prima di lasciare il sito.
Ma la domanda fondamentale, che ciascuno degli aspiranti visitatori deve farsi
prima di progettare la gita, : perch visitare Chernobyl? Si tratta di una
domanda importante alla quale ciascuno di noi deve dare, con convinzione e
serenit, la propria risposta. Me la sento di affrontare il pericolo, per quanto
moderato, delle radiazioni, o in me pi forte la paura? Me la sento di aprire gli
occhi davanti alla realt o temo che limpatto possa essere troppo violento per la
mia sensibilit? I miei compagni di viaggio sono daccordo con me oppure ho
limpressione che abbiano acconsentito solo per amicizia o senso del dovere?
Turismo morboso o ricerca della verit?
Le gite organizzate per visitare Chernobyl e Prypiat hanno creato alcune
perplessit nellopinione pubblica internazionale, fra dubbi sulleffettiva
sicurezza sbandierata dal governo e considerazioni sulle motivazioni che
possono spingere i turisti in quei luoghi.
Qualcuno le ha definite turismo morboso, allineandole cos alla curiosit che
spinge gli automobilisti a rallentare passando accanto a un incidente o agli
inopportuni selfie davanti al relitto della Concordia. Ovviamente, ciascuno di
noi potrebbe avere un diverso motivo per affrontare una gita come
questa e non possiamo escludere che per qualcuno possa, effettivamente,
trattarsi di turismo morboso.
Ci chiediamo tuttavia se, con queste premesse, non si debba definire turismo
morboso anche il visitare un campo di concentramento o la casa di Anna Frank
ad Amsterdam. Esperienze che lasciano un segno doloroso e lacerante
nellanima, che ben poco spazio concede alla morbosit. Si tratta piuttosto di un
turismo riflessivo, di un mettersi, almeno in parte, nei panni di chi ha vissuto una
tragedia, per cercare di capirla dallinterno. Lo stesso fatto di prendere su di s
un rischio affine, sebbene minore, a quello al quale sono stati esposti gli abitanti,
in qualche modo condivisione.
A Chernobyl e a Prypiat si va per capire e per non dimenticare. Si va per
imparare dagli errori degli altri e per dare il proprio, piccolissimo contributo
affinch tali errori non si ripetano.
Se siete convinti di questo, laggettivo morboso per voi non avr alcun significato
e, se deciderete di visitare Chernobyl e Prypiat, lo farete con la mente e con il
cuore.
https://www.lenius.it/visitare-chernobyl/

Potrebbero piacerti anche