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Anna Frank e i bambini ebrei : protagonisti

della Giornata della Memoria


A cura di Maria Incoronata Bellino
INDICE
Studiare la storia di ieri ... per non essere indifferenti oggi!
scuolalodivecchio.it

Cinque commoventi citazioni de Il diario di Anna Frank - Cinque cose belle


cinquecosebelle.it

I bambini durante l'Olocausto


ushmm.org

Giornata della Memoria: poesie, canzoni e brani per ricordare


pianetamamma.it

Occhi di Bambino - Antonella Ruggiero e "Orchestra e Coro Under 13"


youtube.com

La Shoah dei bambini


raistoria.rai.it
Studiare la storia di ieri ... per non essere
indifferenti oggi!
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Anna Frank una ragazza tedesca di origine ebrea, nata a Francoforte nel
1929, che, prima di morire a soli 16 anni nel campo di concentramento di
Bergen Belsen, ci insegna il valore della bont nonostante il mondo
disumano in cui si trova a vivere.
Perseguitati dai tedeschi, per la loro origine ebraica, lei, la sua famiglia e in
seguito la famiglia Van Daan e il Dottor Dussel, furono costretti a stare
nascosti in un alloggio segreto, fino a quando furono scoperti dalle SS.
Arrestati e portati nei campi di concentramento, la madre di Anna mor di
consunzione e, un anno pi tardi, morirono Margot e Anna, di tifo. Tre
settimane dopo la loro morte (1945) gli inglesi liberarono Bergen Belsen.
Il diario di Anna Frank, fu trovato nell'alloggio segreto e consegnato, dopo
la guerra, al padre di Anna, unico superstite della famiglia.
Fu pubblicato ad Amsterdam nel 1947, col titolo originale Het acherhuiscil
Il retrocasa.

Riassunto

La vicenda comincia il 12 giugno 1942, il giorno del compleanno di Anna,


quando le viene regalato un diario. Anna una ragazza di 13 anni di origine
ebrea. La sua un'agiata famiglia e il padre esercita la professione di
banchiere.
Costretti a trasferirsi ad Amsterdam per sfuggire alle persecuzioni (1942),
dopo l'occupazione tedesca dell'Olanda, Anna e i suoi familiari si sistemano
in un alloggio segreto che si trova sopra una vecchia fabbrica di spezie. A
loro si uniscono la famiglia Van Daan e il Dottor Dussel. La loro non una
convivenza felice, poich sono costretti a vivere nascosti e segregati in locali
piccolissimi, scomodi e molto freddi. un'esperienza molto dura soprattutto
per i tre ragazzi: Anna, sua sorella Margot e Peter, figlio dei signori Van Daan.
Sono troppo spesso tristi e desiderosi di libert. Anna, nei due anni di
segregazione, decide di scrivere un diario, in cui racconta le sue gioie, i suoi
dolori, le sue speranze.
Racconta fatti spesso banali: le discussioni sul cibo, sulluso del bagno, le
piccole insofferenze tra persone costrette a vivere troppo vicine. Lei scrive
ogni lettera per unamica immaginaria, che non esiste: Kitty. Dai suoi scritti
emerge un prepotente spirito libero, senza et: sembra di poter vedere
unanima matura in un corpo di bambina, fiduciosa nellavvenire, nella bont
delluomo. Spesso parla di Peter, il ragazzo di cui pian piano si accorge di
essere innamorata. Non riesce quasi pi a trovare un minimo di equilibrio in
quellambiente: il padre sembra allontanarsi da lei, la madre solo unamica
e non le dimostra affetto materno, la sorella disperata quanto lei, il sig. Van
Daan noioso, la sig. Van Daan sempre pronta a criticare ad ogni pretesto ...
Costretta a dividere la stanza col dottor Dussel, non ha pi uno spazio
letteralmente suo, solo il diario, suo e di nessun altro. Studia molto, le sue
passioni si basano sulla storia, sul francese e sulle materie letterarie, ma
odia la matematica. Per Anna in quel suo ambiente non vi nulla di speciale,
se non la sera, quando va in soffitta da Peter, per il quale prova un
sentimento damore, da lui contraccambiato. A seguito di una segnalazione
spionistica, il 4 agosto 1944 un tedesco e quattro olandesi, fanno irruzione
nellalloggio segreto: tutti i rifugiati clandestini vengono arrestati e lalloggio
saccheggiato e perquisito dalla GESTAPO. Qualche giorno dopo, il gruppo di
rifugiati viene avviato a Westerbork, il pi grande campo di concentramento
in Olanda.
Il 2 settembre 1944 i Frank sono condotti ad Auschwitz, dove il padre viene
separato dalle figlie e dalla moglie, che da l a poco, muore di consunzione.
Nel febbraio 1945 Anna e Margot si ammalano di tifo e, in marzo, Anna
muore, pochi giorni dopo sua sorella. Sono entrambe sepolte in una fossa
comune. Tre settimane dopo le truppe inglesi liberano Bergen Belsen.

(Per ingrandire e leggere le pagine del diario di Anna Frank da noi


selezionate, clicca su ciascuna di esse.)
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Dal diario di Anna Frank

ATTIVIT

1.E tu cosa metteresti in valigia se ti trovassi in


una situazione simile?
arrivato il momento di partire

2.Scrivi tu una lettera ad Anna

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Cinque commoventi citazioni de Il diario di Anna
Frank - Cinque cose belle
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Il diario di Anna Frank, anzi, dimostra in maniera inequivocabile come si


rimanga pi facilmente scossi dalla morte di una persona conosciuta (o che
si imparato a conoscere tramite i suoi scritti intimi) che non da quella di
milioni di estranei: quel libriccino, infatti, ha avuto il merito di scuotere le
coscienze, assieme ad altri memoriali (in primis quelli di Primo Levi) pi di
quanto non potesse fare la fredda cronaca, che rimane sempre distaccata,
che la nostra mente tende, anche per autodifesa, ad anestetizzare.

E allora ripercorriamo assieme alcuni dei passi pi significativi del diario di


Anna Frank, sperando che questo nostro piccolo contributo possa aiutare a
mantenere viva la memoria di quanto accaduto.

La responsabilit degli ebrei


Il vecchio principio antisemita
Fin quasi da quando nacque nel 1929, Anna Frank (o sarebbe pi giusto
chiamarla Anne, che era il suo vero nome prima che venisse italianizzato nel
dopoguerra) visse sulla sua pelle la terribile piaga dellantisemitismo. Aveva
appena 3 anni e mezzo quando Hitler sal al potere, mettendo
immediatamente in pratica una politica di persecuzione ed esclusione degli
ebrei, assecondando uno dei principi, se cos si possono chiamare, su cui
aveva fondato il suo programma. La famiglia Frank, che risiedeva a
Francoforte, non stette ad aspettare che gli eventi precipitassero: il padre,
Otto, un veterano della Prima guerra mondiale e un imprenditore, si trasfer
quasi subito ad Amsterdam, in una terra che si era sempre dimostrata
accogliente verso gli ebrei, e si fece raggiungere dalla famiglia.
Lantisemitismo per, nel giro di qualche anno, li avrebbe inseguiti fin l.

Oh, triste, molto triste che per lennesima volta si confermi il vecchio
principio: Se un cristiano compie una cattiva azione la responsabilit
soltanto sua; se un ebreo compie una cattiva azione, la colpa ricade su tutti
gli ebrei.
Una grande metamorfosi per lumanit
Pessimismo e speranza nellalloggio segreto

Una delle cose che pi saltano agli occhi nel diario di Anna, un diario scritto
nello spazio di due anni, la maturazione della ragazza, una maturazione
legata non solo al naturale scorrere del tempo, ma anche alla condizione di
vita a cui costretta: la clandestinit, il vedere costantemente la propria
esistenza appesa a un filo, il rimestare sempre negli stessi argomenti che
deriva da una vita da confinata la fanno crescere presto, pi del dovuto. In
lei, almeno a tratti, lucidit di analisi e allo stesso tempo uninnocente
ingenuit si mescolano luna con laltra, dando vita a frasi che possono
apparire a prima vista banali, ma nascondono una verit pi profonda,
talmente semplice e scontata che gli uomini finiscono spesso e volentieri per
dimenticarla.

C negli uomini un impulso alla distruzione, alla strage, allassassinio, alla


furia, e fino a quando tutta lumanit, senza eccezioni, non avr subto una
grande metamorfosi, la guerra imperverser: tutto ci che stato ricostruito
o coltivato sar distrutto e rovinato di nuovo; e si dovr ricominciare da capo.

La bont degli uomini e la religione


Tenere alto il proprio onore e la propria coscienza
Non devessere stato affatto facile cercare di capire come fosse possibile
quello che stava accadendo. quasi impossibile farlo oggi, col distacco e con
gli strumenti che la storia ci ha dato, e doveva essere pazzesco provare a
farlo allora, quando si era nel pieno degli avvenimenti. Comera possibile che
cos tanti uomini quasi un intero popolo potesse decidere di perseguitare
in tale modo degli innocenti, delle donne, dei bambini, dei vecchi compagni
darmi? Doveva sembrare, probabilmente, qualcosa di pi simile a un brutto
incubo che alla vera realt. Eppure accadeva; eppure quella follia
istituzionalizzata era allordine del giorno, e gli uomini sembravano aver
perso ogni fede, ogni richiamo a un principio morale, a una regola a cui
attenersi.

Coloro che hanno una religione possono ritenersi felici, perch non a tutti
dato credere a cose sopraterrene. Non neppure necessario credere alla
punizione dopo la morte; il purgatorio, linferno e il paradiso sono cose che
molti possono non ammettere; per una religione, non importa quale essa
sia, mette luomo sulla buona strada. Non si tratta di temere Iddio, ma di
tener alto il proprio onore e la propria coscienza. Quanto sarebbero buoni gli
uomini, se ogni sera prima di addormentarsi rievocassero gli avvenimenti
della giornata e riflettessero a ci che v stato di buono e di cattivo nella
loro condotta! Involontariamente cercheresti allora ogni giorno di correggerti,
ed probabile che dopo qualche tempo avresti ottenuto un risultato.

I giovani e gli ideali


Costa doppia fatica
Le citazioni che abbiamo scelto per questa cinquina vengono tutte dallultima
parte del diario, dalle pagine scritte poco prima della scoperta del
nascondiglio segreto e della conseguente cattura e deportazione. Questo era
in un certo senso inevitabile: infatti col passare del tempo che la scrittura
di Anna si fa pi matura e capace di staccarsi dai fatti prettamente personali
e diventare almeno in parte universale. Cos, quando pensa alla sua
disillusione, finisce per parlare di quella di tutta la sua generazione,
condannata dal dramma della guerra a ricordarsi sempre di quanto possano
essere crudeli gli uomini e di quanto possa essere nascosta o addirittura
invisibile la giustizia e la presenza di Dio.

A noi giovani costa doppia fatica mantenere le nostre opinioni in un tempo in


cui ogni idealismo annientato e distrutto, in cui gli uomini si mostrano dal
loro lato peggiore, in cui si dubita della verit, della giustizia e di Dio.

La speranza di Anna che sopravvive nel


nascondiglio
Anche questa spietata durezza cesser
Non ci sono forse, nel diario di Anna Frank, parole pi dolci e insieme pi
lancinanti di queste. Perch sono parole che da un lato ti fanno rendere conto
di quante speranze e sogni avesse, come tutti i ragazzi della sua et, quella
piccola scrittrice, e dallaltro ti fanno capire quanto sarebbe semplice vivere
senza tutta questa violenza, questo delirio, questo odio, semplicemente
alzando gli occhi al cielo. Le parole che trovate qui di seguito, che vennero
citate anche da Natalia Ginzburg nella sua celebre introduzione allopera,
furono scritte il 15 luglio del 1944; il 4 agosto dello stesso anno, appena 20
giorni dopo, la Gestapo fece irruzione allinterno dellalloggio segreto,
avvertita da un delatore che in tutti questi anni sempre rimasto anonimo
(ma che probabilmente era uno dei dipendenti della fabbrica di Otto Frank).
Anna fu portata prima ad Auschwitz e poi a Bergen-Belsen, dove mor di tifo
esantematico appena tre settimane prima della liberazione del campo; di
tutti i suoi parenti e compagni di clandestinit, solo il padre, Otto, fece
ritorno a casa.

un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze


perch esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante
tutto, perch continuo a credere nellintima bont delluomo. Mi impossibile
costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione. Vedo il
mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre pi forte lavvicinarsi
del rombo che uccider noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini,
eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto si volger nuovamente al
bene, che anche questa spietata durezza cesser, che ritorneranno lordine,
la pace e la serenit.

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I bambini durante l'Olocausto
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I bambini furono ovviamente tra i pi esposti alle violenze dell'Olocausto. I


Nazisti sostenevano che l'uccisione dei figli di persone ritenute
"indesiderabili" o "pericolose" fosse giustificata dalla loro ideologia, sia quella
basata sulla "lotta di razza", sia quella che considerava l'eliminazione dei
nemici una misura preventiva necessaria alla sicurezza. Da un lato, quindi, i
Tedeschi e i loro collaboratori uccisero i pi giovani con queste motivazioni
ideologiche; dall'altro ne eliminarono molti come forma di rappresaglia agli
attacchi partigiani veri o presunti.
In tutto, si calcola che almeno un milione e mezzo di bambini e ragazzi sia
stato ucciso dai Nazisti e dai loro fiancheggiatori; di queste giovani vittime,
pi di un milione erano Ebrei, mentre le altre decine di migliaia erano Rom
(Zingari), Polacchi e Sovietici che vivevano nelle zone occupate dalla
Germania, nonch bambini tedeschi con handicap fisici e/o mentali
provenienti dagli Istituti di cura. Le possibilit di sopravvivenza degli
adolescenti compresi tra i13 e i 18 anni, sia Ebrei che non-Ebrei, erano
invece maggiori, in quanto potevano essere utilizzati nel lavoro forzato.

Il destino dei bambini, Ebrei e non-Ebrei, poteva seguire diverse vie: 1) i


bambini venivano uccisi immediatamente, al loro arrivo nei campi di
sterminio; 2) potevano venir uccisi subito dopo la nascita, o mentre si
trovavano ancora negli Istituti che li ospitavano; 3) i bambini nati nei ghetti e
nei campi potevano sopravvivere quando gli altri prigionieri li nascondevano;
4) i bambini maggiori di 12 anni venivano destinati al lavoro forzato o erano
usati per esperimenti medici; 5) infine, vi furono i bambini uccisi durante le
operazioni di rappresaglia o quelle contro i gruppi partigiani.

Nei ghetti, i bambini ebrei morivano a causa della denutrizione e


dell'esposizione alle intemperie, in quanto mancavano sia il vestiario che
abitazioni adeguate. Le autorit tedesche rimanevano indifferenti di fronte a
queste morti in massa perch consideravano la maggior parte dei ragazzini
che viveva nei ghetti come elementi improduttivi e quindi come "inutili
bocche da sfamare". Siccome i bambini erano troppo piccoli per potere
essere utilizzati nel lavoro forzato, le autorit tedesche in genere li
selezionavano per primi - insieme agli anziani, ai malati e ai disabili - per
essere deportati nei centri di sterminio, o per le fucilazioni di massa che
riempivano poi le fosse comuni.

Allo stesso modo, al loro arrivo ad Auschwitz-Birkenau e agli altri centri di


sterminio, le autorit dei campi destinavano la maggior parte dei pi piccoli
direttamente alle camere a gas. Le SS e le forze di polizia in Polonia e
nell'Unione Sovietica occupata fucilarono migliaia di bambini, dopo averli
allineati lungo il bordo delle fosse comuni scavate appositamente. A volte, la
selezione dei pi giovani per riempire i trasporti verso i centri di sterminio, o
per fornire le prime vittime alle operazioni di assassinio di massa, furono il
risultato di penose e controverse decisioni prese dai presidenti dei Consigli
Ebraici (Judenrat). Tra queste, la decisione del Consiglio Ebraico di Lodz, nel
settembre del 1942, di deportare i bambini al centro di sterminio di Chelmo
rappresenta un esempio delle scelte tragiche operate dagli adulti quando
costretti ad accontentare le richieste dei Tedeschi. Invece, Janusz Korczak,
direttore di un orfanotrofio nel ghetto di Varsavia, si rifiut di abbandonare i
piccoli a lui affidati, quando questi vennero selezionati per la deportazione, e
li accompagn sul convoglio che li condusse a Treblinka, e poi fin dentro la
camera a gas, condividendo cos il loro destino.
Anche i bambini non-Ebrei dei gruppi presi di mira dai Nazisti non vennero
risparmiati, come ad esempio i bambini Rom (Zingari) uccisi nel campo di
concentramento di Auschwitz; o i bambini - tra i 5.000 e i 7.000 - eliminati
nell'ambito del programma "Eutanasia"; o, ancora, quelli assassinati durante
le operazioni di rappresaglia, come per esempio la maggior parte dei
bambini di Lidice; e, infine, i bambini che vivevano nella zona occupata
dell'Unione Sovietica e che vennero uccisi insieme ai loro genitori.

Le autorit tedesche incarcerarono anche un certo numero di bambini nei


campi di concentramento e nei campi di transito. Medici delle SS e ricercatori
usarono i pi giovani, in particolare i gemelli, per esperimenti medici nei
campi di concentramento, esperimenti che spesso ne causarono la morte. Le
autorit dei campi, poi, usarono gli adolescenti, in particolare gli adolescenti
Ebrei, per il lavoro forzato; molti di loro morirono a causa delle condizioni in
cui tali lavori venivano svolti. Le autorit tedesche confinarono anche altri
bambini nei campi di transito, costringendoli a vivere in condizioni
spaventose: fu quello che accadde ad Anna Frank e a sua sorella nel campo
di Bergen-Belsen, e a molti altri orfani non-Ebrei i cui genitori erano stati
uccisi dai soldati tedeschi e dalla polizia nelle operazioni contro i partigiani.
Alcuni di questi orfani vennero detenuti per un certo periodo nel campo di
concentramento di Lublino/Majdanek e in altri campi.

Nella loro folle ricerca di "sangue puro ariano", gli esperti della razza delle SS
ordinarono che centinaia di bambini, nella Polonia e nell'Unione Sovietica
occupate, venissero rapiti e trasferiti in Germania per essere adottati da
famiglie considerate 'adeguate' dal punto di vista razziale. Nonostante
queste decisioni fossero basate su princpi ritenuti 'scientifici', spesso,
invece, capelli biondi, occhi azzurri e pelle chiara bastarono a "guadagnarsi"
l'opportunit di venire "germanificati". Inoltre, molte tra le donne polacche e
sovietiche che erano state deportate in Germania per lavorare ebbero
relazioni sessuali con uomini tedeschi, spesso costrette con la forza.
Inevitabilmente, molte di loro rimasero incinte e, nel caso gli "esperti'
determinassero che il nascituro non avesse abbastanza sangue tedesco,
venivano costrette ad abortire, oppure a partorire in condizioni tali da
garantire la morte del neonato.

Nonostante la loro estrema vulnerabilit, molti bambini trovarono il modo di


sopravvivere all'Olocausto: ad esempio, alcuni di loro contrabbandarono il
cibo all'interno dei ghetti, dopo aver portato fuori di nascosto beni personali
da poter scambiare. Altri, appartenenti ai movimenti giovanili, parteciparono
alle attivit della Resistenza clandestina. Molti altri ancora riuscirono a
fuggire con i propri genitori, o con dei parenti - e alcune volte anche da soli -
e a rifugiarsi nei campi per famiglie creati dai partigiani ebrei.
Tra il 1938 e il 1940, ebbe luogo una grande operazione di salvataggio
chiamata ufficiosamente "Trasferimento dei Bambini" (Kindertransport);
unoperazione che - dalla Germania e dai territori occupati dai tedeschi -
port in Gran Bretagna migliaia di bambini ebrei profughi e senza genitori. In
tutta Europa, inoltre, persone non-Ebree nascosero giovani Ebrei e a volte,
come nel caso di Anna Frank, anche altri membri delle loro famiglie. In altre
occasioni, persone non-Ebree nascosero giovani Ebrei e a volte, come nel
caso di Anna Frank, anche altri membri delle loro famiglie. In Francia, quasi
l'intera popolazione di Le-Chambon-sur-Lignon, insieme a molti preti cattolici,
a suore e a laici cattolici, nascosero i bambini ebrei della citt dal 1942 al
1944. In Italia e in Belgio, infine, molti sopravvissero nascondendosi in luoghi
diversi.

Dopo la resa della Germania nazista, che pose fine alla Seconda Guerra
Mondiale, i profughi e i rifugiati cominciarono a cercare in tutta Europa i
bambini dispersi. Migliaia di orfani si trovavano a quel punto nei campi
profughi, mentre molti bambini ebrei sopravvissuti erano fuggiti dall'Europa
dell'Est, unendosi all'esodo di massa (Brihah) verso le zone occidentali della
Germania occupata, e dirigendosi poi verso Yishuv (la zona d'insediamento
ebraico in Palestina). Grazie alla Youth Aliyah (Immigrazione Giovanile), a
migliaia emigrarono nello Yishuv e poi nello Stato di Israele, dopo la sua
costituzione nel 1948.

Copyright United States Holocaust Memorial Museum, Washington, DC

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Occhi di Bambino - Antonella Ruggiero e "Orchestra
e Coro Under 13"
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Giornata della Memoria: poesie, canzoni e brani
per ricordare
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Come si ricorda la Giornata della Memoria


Il 27 gennaio di ogni anno si celebra la Giornata della memoria per non
dimenticare l'Olocausto: qui vi presentiamo una raccolta, parziale ma
significativa di poesie, canzoni e brani di libri, per non dimenticare mai.

Giornata della memoria: come spiegarla i bambini

Se questo un uomo
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un s o per un no.
Considerate se questa una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza pi forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
(Primo Levi, Se questo un uomo, 1947)

Shoa
"Difficile da riconoscere, ma era qui.
Qui bruciavano la gente.
Molta gente stata bruciata qui.
Si, questo il luogo.
Nessuno ripartiva mai di qui.

I camion a gas arrivavano l...


C'erano due immensi forni...
e dopo, gettavano i corpi in quei forni,
e le fiamme salivano fino al cielo.

Fino al cielo?

Si.
Era terribile.
Questo non si pu raccontare.
Nessuno pu
immaginare quello che successo qui.
Impossibile. E nessuno pu capirlo.
e anche io, oggi...

Non posso credere di essere qui.


No, questo non posso crederlo.
Qui era sempre cos tranquillo. Sempre.
Quando bruciavano ogni giorno 2000 persone, ebrei,
era altrettanto tranquillo.
Nessuno gridava. Ognuno faceva il proprio lavoro.
Era silenzioso. Calmo.
Come ora."
tratto da 'SHOAH' di CLAUDE LANZMANN

Judenrein
"Da allora, senza segni premonitori,
Questa lenta agonia di continuo ritorna:
E fino al momento in cui
Non si racconta la mia terribile storia
Il cuore imprigionato dentro di me brucia"
JUDENREIN di SANDRA BIANCO

Vizio di forma
"Erano cento
Erano cento uomini in arme.
Quando il sole sorse nel cielo,
Tutti fecero un passo avanti.
Ore passarono, senza suono:
Le loro palpebre non battevano.
Quando suonarono le campane,
Tutti mossero un passo avanti.
Cos pass il giorno e fu sera,
Ma quando fior in cielo la prima stella,
Tutti insieme fecero un passo avanti.
"Indietro, via di qui, fantasmi immondi:
Ritornate alla vostra vecchia notte":
Ma nessuno rispose, e invece.
tutti in cerchio, fecero un passo avanti."
PRIMO LEVI incipit di "Vizio di forma"

Dal diario di Anna Frank


Cos scriveva Anna pochi giorni prima che i tedeschi irrompessero nell'
alloggio segreto....
15 luglio 1944

...Ecco la difficolt di questi tempi: gli ideali, i sogni, le splendide speranze


non sono ancora sorti in noi che gi sono colpiti e completamente distrutti
dalla crudele realt. un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le
mie speranze perch esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo
ancora, nonostante tutto, perch continuo a credere nell intima bont
delluomo. Mi impossibile costruire tutto sulla base della morte, della
miseria, della confusione. Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto,
odo sempre pi forte il rombo lavvicinarsi del rombo che uccider noi pure,
partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso
che tutto volger nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza
cesser, che ritorneranno lordine, la pace e la serenit. Intanto debbo
conservare intatti i miei ideali; verr un tempo in cui forse saranno ancora
attuabili".
la tua Anna
Soffiando nel vento (traduzione di Blowin' in the
wind)
Quante strade deve percorrere un uomo
prima di essere chiamato uomo?
E quanti mari deve superare una colomba bianca
prima che si addormenti sulla spiaggia?
E per quanto tempo dovranno volare le palle di cannone
prima che verranno abolite per sempre?
La risposta, mio amico sta soffiando nel vento,
la risposta sta soffiando nel vento

Per quanto tempo un uomo deve guardare in alto


prima che riesca a vedere il cielo?
E quanti orecchie deve avere un uomo
prima che ascolti la gente piangere?
E quanti morti ci dovranno essere affinch lui sappia
che troppa gente morta?
La risposta, mio amico sta soffiando nel vento,
la risposta sta soffiando nel vento

Per quanti anni una montagna pu esistere


prima che venga spazzata via dal mare?
E per quanti anni pu la gente esistere
prima di avere il permesso di essere libere
E per quanto tempo pu un uomo girare la sua testa
fingendo di non vedere
La risposta, mio amico sta soffiando nel vento,
la risposta sta soffiando nel vento
(Blowing in the wind - Bob Dylan)

Auschwitz
Son morto chero bambino
son morto con altri cento
passato per il camino
e adesso sono nel vento.

Ad Auschwitz cera la neve


il fumo saliva lento
nel freddo giorno dinverno
e adesso sono nel vento.

Ad Auschwitz tante persone


ma un solo grande silenzio
che strano non ho imparato
a sorridere qui nel vento.

Io chiedo come pu luomo


uccidere un suo fratello
eppure siamo a milioni
in polvere qui nel vento.

Ancora tuona il cannone


ancora non contenta
di sangue la bestia umana
e ancora ci porta il vento.

Io chiedo quando sar


che luomo potr imparare
a vivere senza ammazzare
e il vento si poser.
Grancesco Guccini, spesso interpretata dai Nomadi

Filo Spinato
Su un acceso rosso tramonto,
sotto gl'ippocastani fioriti,
sul piazzale giallo di sabbia,
ieri i giorni sono tutti uguali,
belli come gli alberi fioriti.
E' il mondo che sorride
e io vorrei volare. Ma dove?
Un filo spinato impedisce
che qui dentro sboccino fiori.
Non posso volare.
Non voglio morire.
Peter, bambino ebreo ucciso dai nazisti nel ghetto di Terezin
Infanzia miserabile
Infanzia miserabile, catena
che ti lega al nemico e alla forca.
Miserabile infanzia, che dentro il
suo squallore
gi distingue il bene e il male.
Laggi dove linfanzia dolcemente
riposa
nelle piccole aiuole di un parco
laggi, in quella casa, qualcosa si spezzato
quando su me caduto il disprezzo:
laggi, nei giardini o nei fiori
o sul seno materno, dove io sono nato
per piangere...
Alla luce di una candela maddormento
forse per capire un giorno
che io ero una ben piccola cosa,
piccola come il coro dei 30.000,
come la loro vita che dorme
laggi nei campi,
che dorme e si sveglier,
aprir gli occhi
e per non vedere troppo
si lascer riprendere dal sonno...

Zanus Zachenburg 19/07/1929 Auschwitz 18/12/1943

La farfalla
L'ultima, proprio l'ultima,
di un giallo cos intenso, cos
assolutamente giallo,
come una lacrima di sole quando cade
sopra una roccia bianca
cos gialla, cos gialla!
l'ultima
volava in alto leggera,
aleggiava sicura
per baciare il suo ultimo mondo.
Tra qualche giorno
sar gi la mia settima settimana
di ghetto: i miei mi hanno ritrovato qui
e qui mi chiamano i fiori di ruta
e il bianco candeliere del castagno
nel cortile.
Ma qui non ho visto nessuna farfalla.
Quella dell'altra volta fu l'ultima:
le farfalle non vivono nel ghetto.
Pavel Friedman (1921 1944)

La paura
Di nuovo lorrore ha colpito il ghetto,
un male crudele che ne scaccia ogni altro.
La morte, demone folle, brandisce una gelida falce
che decapita intorno le sue vittime.
I cuori dei padri battono oggi di paura
e le madri nascondono il viso nel grembo.
La vipera del tifo strangola i bambini
e preleva le sue decime dal branco.
Oggi il mio sangue pulsa ancora,
ma i miei compagni mi muoiono accanto.
Piuttosto di vederli morire
vorrei io stesso trovare la morte.
Ma no, mio Dio, noi vogliamo vivere!
Non vogliamo vuoti nelle nostre file.
Il mondo nostro e noi lo vogliamo migliore.
Vogliamo fare qualcosa. E vietato morire!
Eva Pickov - anni dodici - morta il 18/12/1943

RISORSE UTILI

Fumetto: la stella di Esther


Shoa: la memoria contro il negazionismo

pianetamamma.it

ATTIVIT
Scegli una poesia , parafrasala, memorizzala e
illustrala.
La Shoah dei bambini
raistoria.rai.it

Questo documentario del 1992 ricostruisce lorrore vissuto dai bambini ebrei
durante il nazismo.

Partendo da una pagina del Diario di Anna Frank, che riporta gli obblighi cui
essi erano sottoposti, vengono raccontati (con disegni, testimonianze e
drammatiche immagini) anche episodi dabbandono dei minori da parte dei
genitori, nella speranza di salvare loro la vita.

Nonostante gli innumerevoli tentativi, il numero delle giovani vittime della


Shoah nella seconda guerra mondiale, fu elevatissimo, sia dentro che fuori i
campi di concentramento. Si stima che solo il 6%, o l'11% secondo le stime
pi ottimistiche, del totale dei bambini ebrei presenti in Europa nel 1939
sopravvisse al nazismo.

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