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libert per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Ges, lo consegn
perch fosse crocifisso.
Dopo essersi fatti beffe di lui, lo spogliarono della porpora e gli fecero
indossare le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.
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Miserere nostri
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Dal Vangelo secondo Luca (2, 34-35. 51)
Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: Ecco, Egli qui per la
rovina e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione
e anche a te una spada trafigger lanima , affinch siano svelati i
pensieri di molti cuori. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo
cuore.
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Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo...
Egli stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquit. Il
castigo che ci d salvezza si abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi
siamo stati guariti.
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parla Giovanni, il discepolo prediletto (fra Alessio)
Non potei fare nulla per Lui, nemmeno quando
cadde per la terza volta sotto il peso della croce
proprio davanti a me. Era l davanti ai miei piedi
mentre in quel momento ero stato spinto avanti
dalla folla, mentre i soldati romani intimavano di
non avvicinarsi, maledicendo e bestemmiando. Lo
rividi nella stessa posizione, solo qualche ora
prima. Come era stata diversa dalle altre volte,
quella cena pasquale! Aveva parlato a noi,
dicendoci parole che a dire il vero nessuno di noi
aveva capito bene. Fu allora che Egli fece un gesto
inaudito: si chin, e lav i piedi a tutti noi, e dopo ci
disse che se ne doveva andare e che noi non
avremmo potuto seguirlo. Una lacrima furtiva solc
il mio viso, proprio come adesso che era gettato a
terra davanti ai miei piedi, davanti ai piedi dei
soldati romani, davanti ai piedi della folla, davanti
ai piedi dell'umanit intera. Eppure, come facevano
a non capire? Egli non era caduto per la
stanchezza: grazie alla croce aveva potuto chinarsi
ancora, e lavare i piedi di tutta l'umanit. Se non ti
laver i piedi, non avrai parte con me!, aveva
detto a Pietro. Non so come, ma in quel momento
ne compresi il senso, e fu li che sorrisi, nonostante
il suo dolore: Lui se ne accorse, e mentre si
rimetteva in cammino con la croce sulle spalle, mi
guard, consolato dal fatto che almeno qualcuno
avesse capito il suo segreto.
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10 STAZIONE: GES VIENE SPOGLIATO DELLE VESTI
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Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: Non sei tu il Cristo?
Salva te stesso e noi!. Laltro invece lo rimproverava dicendo: Non hai
alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi,
giustamente, perch riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre
azioni; egli invece non ha fatto nulla di male. E disse: Ges, ricordati di
me quando entrerai nel tuo regno. Gli rispose: In verit io ti dico: oggi
con me sarai nel paradiso.
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Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del
pomeriggio. Alle tre Ges grid a gran voce: Elo, Elo, lem sabactni?,
che significa: Dio mio, Dio mio, perch mi hai abbandonato?. Udendo
questo, alcuni dei presenti dicevano: Ecco, chiama Elia!. Uno corse a
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inzuppare di aceto una spugna, la fiss su una canna e gli dava da bere,
dicendo: Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendere. Ma Ges,
dando un forte grido, spir. Il velo del tempio si squarci in due, da cima
a fondo. Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare
in quel modo, disse: Davvero questuomo era Figlio di Dio!.
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Venuta ormai la sera, poich era la Parasceve, cio la vigilia del sabato,
Giuseppe dArimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava
anchegli il Regno di Dio, con coraggio and da Pilato e chiese il corpo di
Ges. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo depose dalla croce.
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EPILOGO
Parla un uomo contemporaneo (Stefano)
Io, invece, quel giorno non c'ero. Non ero presente
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mentre il dramma di quell'uomo si consumava in
mezzo all'indifferenza dei pi ed alla compassione
dei pochi amici fedeli. Non l'ho visto mentre veniva
condannato, ed i miei occhi guardavano altrove
mentre cadeva tre volte sotto il peso della croce.
Non mi sono accorto nemmeno quando delle donne
pietose gli si sono avvicinate e gli hanno detto il
loro cordoglio, e non ho notato il centurione che
esclamava sotto la croce che era proprio Lui il figlio
di Dio. Non ero io quello che lo ha aiutato a portare
la croce fin sul Calvario, e non c'erano le mie mani
assieme a quelle di Nicodemo e di Giuseppe di
Arimatea ad accoglierlo e a prepararlo per il suo
ultimo giaciglio di pietra. Nonostante ci, anch'io lo
cerco per quella strada dolorosa, su quella Via
Crucis che ogni giorno tanti di noi devono
percorrere. Le strade non sono quelle di
Gerusalemme, sono quelle delle nostre citt, nelle
quali si svolgono le nostre vite. Eppure, il suo dolore
non terminato! La sua sofferenza non finita: per
questo, vorrei chiederti, o Cristo, cosa posso fare
per te... Dove ti posso incontrare, perch possa
alleviare il tuo dolore? Chi pu condurmi da te,
perch io possa riconoscerti? Dove c' amore non
c' paura: ma allora, c' qualcuno che possa
indicarmi la strada per incontrarti e vincere, una
volta per sempre, il timore?
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