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DOTT. GEOL.

THOMAS VERONESE
Via Roma, 10
44021 CODIGORO (Ferrara)
Tel e fax. 0533 / 713798 cell. 335-5240380
E-mail: thomas.veronese@tin.it

MODELLAZIONE GEOLOGICA E SISMICA


DGR 2193/2015

Comune di Ravenna
Piano di Recupero dell EX Macello sito nellarea compresa tra via Renato
Serra e via Giordano Bruno a Ravenna.

COMMITTENTE: Renato Serra 61 S.r.l.


SEDE: via Trieste n. 76
48122 Ravenna RA

22 Marzo 2016
__________________________________________________________________________________________
S.S.T. SETTORE GEOLOGIA E AMBIENTE Timbro
Geotecnica; Studio terreni di fondazione; Stabilit dei versanti; Rilevamento geologico;
Rilievi topografici; Geofisica - Contributi allo Studio di Impatto Ambientale; Assistenza alle
pubbliche amministrazioni negli studi di fattibilit e di realizzazione dei PSC, cimiteri,
discariche, piani attivit estrattive, studi di acquiferi per la tutela e per l'utilizzo di risorse
idriche sotterranee; subirrigazioni.
dott. Geologo Thomas Veronese - tel. 335/5240380
via Roma 10 - 44021 Codigoro FE

INDICE:

1. PREMESSA ................................................................................................................................................................... 2

NORMATIVA E RACCOMANDAZIONI DI RIFERIMENTO ............................................................................... 3

2. MODELLAZIONE GEOLOGICA............................................................................................................................. 3
2.1. GEOLOGIA STRUTTURALE DELLAREA ............................................................................................................. 3
2.2. CARATTERI STRATIGRAFICI E LITOLOGICI...................................................................................................... 9
2.3. CARATTERI GEOMORFOLOGICI........................................................................................................................ 13
2.4. CARATTERI IDROGEOLOGICI............................................................................................................................ 15
2.5. LA SUBSIDENZA ..................................................................................................................................................... 18
2.6. IL RISCHIO DI INGRESSIONE MARINA............................................................................................................. 21
3. DEFINIZIONE DEI PARAMETRI SISMICI ............................................................................................................. 27
3.1. DATI DI AUSILIO PER LA PROGETTAZIONE SISMICA................................................................................... 27
Decreto della Giunta della Regione Emilia Romagna n. 2193/2015.......................................................................................... 27
Valore della Vs30 e Categoria di suolo di fondazione ................................................................................................................ 28
Amplificazione sismica secondo Delibera della Giunta della Regione Emilia Romagna n. 2193/2015............................................... 30
Magnitudo di progetto ........................................................................................................................................................ 31
3.2. VERIFICA DELLA RESISTENZA ALLA LIQUEFAZIONE DELLE SABBIE ..................................................... 31
3.3. CALCOLO CEDIMENTI POSTSISMICI NEI TERRENI GRANULARI............................................................... 39
4. METODICHE DI INTERVENTO PER MITIGAZIONE DEL RISCHIO DI LIQUEFAZIONE IN
PRESENZA DI EDIFICI ESISTENTI....................................................................................................................... 41
4.1. TRATTAMENTI ATTIVI...................................................................................................................................... 41
4.2. TRATTAMENTI DI TIPO PASSIVI..................................................................................................................... 43
4.3. INTERVENTI DI SOTTOFONDAZIONE ............................................................................................................ 46
5. MODELLAZIONE GEOTECNICA ....................................................................................................................... 47
5.1. ACQUISIZIONE DATI CON PROVE PENETROMETRICHE STATICHE......................................................... 49
6. CONCLUSIONI........................................................................................................................................................... 51

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1. PREMESSA
Su incarico della ditta Renato Serra 61 s.r.l., con sede in via Trieste n. 76 a Ravenna (Ra), si redige lo
studio per ricostruire la Relazione di Modellazione geologica e sismica per il Piano di Recupero dellex Macello sito
tra via Renato Serra e via Giordano Bruno a Ravenna.
Questa relazione verr redatta, come richiesto dalla committenza, con i dati bibliografici esistenti,
rielaborati con le modalit prescritte dalle normative regionali vigenti in materia di Piani Urbanistici (D.G.R.
2193/2015 - D.A.L. 112/2007).
In FIGURA 1.1 si riporta lubicazione dellarea di intervento.

FIGURA 1.1 Ubicazione dellarea di intervento a Ravenna

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Normativa e Raccomandazioni di riferimento
Decreto del Ministero delle Infrastrutture 14 gennaio 2008 Approvazione delle nuove norme
tecniche per le costruzioni, pubblicato sulla G.U. n. 29 del 4 febbraio 2008, suppl. ord. n. 30, che entrano in
vigore il 6 marzo 2008.
Circolare Applicativa n617 del 02/02/2009 alle NTC/2008.
Delibera Assemblea Legislativa n112/2007 della Regione Emilia Romagna Atto di Indirizzo e
coordinamento tecnico per gli studi di microzonizzazione sismica.
Decreto della Giunta della Regione Emilia Romagna n. 2193/2015 "Approvazione
aggiornamento dell'atto di coordinamento tecnico denominato "Indirizzi per gli studi di microzonazione
sismica in Emilia - Romagna per la pianificazione territoriale e urbanistica", di cui alla deliberazione
dell'assemblea legislativa 2 Maggio 2007, N. 112.
A.G.I. (Associazione Geotecnica Italiana)
Raccomandazioni sulla programmazione ed esecuzione delle indagini geotecniche (giugno 1977).
A.G.I. (Associazione Geotecnica Italiana)
Raccomandazioni sui pali di fondazione (dicembre 1984).
A.G.I. (Associazione Geotecnica Italiana)
Aspetti geotecnici nella progettazione in zona sismica (Edizione Provvisoria, marzo 2005).
C.N.R. UNI Ente Nazionale Italiano di Unificazione.
Eurocode EC-7: Geotechnics, design dicembre 1987.
C.N.R. UNI Ente Nazionale Italiano di Unificazione.
Eurocode EC-8: Design provisions for earthquake resistance of structures ottobre 1994.

2. MODELLAZIONE GEOLOGICA
2.1. GEOLOGIA STRUTTURALE DELLAREA
Nella FIGURA 2.1.1 si riporta l'ubicazione di due sezioni geologiche passanti rispettivamente a nord
ovest e a nord est del sito allo studio. Nelle sezioni si possono apprezzare gli spessori dei sedimenti del
Quaternario sopra i pliocenici, che coincide con il passaggio dai sedimenti sciolti a quelli litificati o
pseudolitificati.

FIGURA 2.1.1 - Ubicazione sezioni (http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/geologia/cartografia/webgis-banchedati/webgis)


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FIGURA 2.1.2 - Sezione geologica 29

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FIGURA 2.1.3 - Sezione geologica 54

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FIGURA 2.1.4 - Particolare della Sezione geologica 54

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Si riporta in FIGURA 2.1.5 la carta delle strutture sepolte della Pianura Padana di Pieri e Groppi, 1981,
e la sezione pi vicina a Ravenna, in cui si apprezza come al di sotto della citt romagnola siano presenti
importanti strutture geologiche, con evidenze della compressione dovuta alle spinte appenniniche da sud-ovest
verso nord-est.

FIGURA 2.1.5 Mappa delle strutture sepolte con ubicazione delle sezioni geologiche, e sezione passante per il territorio ravennate.

Nella FIGURA 2.1.6 si riporta uno stralcio della Carta Sismotettonica della Regione Emilia Romagna
(R.E.R., 2004) con visibili le varie strutture sepolte e le faglie e sistemi trascorrenti attivi e non attivi, che sono
allorigine della nuova attribuzione alla Zona sismica 3, in cui Ravenna stata inserita nella OPCM
3274/2003.
Come si pu notare labitato di Ravenna attraversato da un sistema di faglie dovute a sovrascorrimenti
e a fronti di accavallamento, classificato come riattivato, ed sede epicentrale di eventi sismici.

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FIGURA 2.1.6 - Stralcio della Carta sismotettonica della Regione Emilia Romagna

Si fa inoltre presente che tutto il territorio comunale di Ravenna ricade allinterno della zona
sismogenetica 912 (FIGURA 2.1.7), e dunque potenzialmente sede epicentrale di eventi sismici.
La zonizzazione sismica ZS9 pone come magnitudo attesa massima nella zona sismogenetica 912 il
valore di M = 6,14 (INGV, Veletti e Malensise, 2004).

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FIGURA 2.1.7 - Mappa delle aree sismogenetiche dellItalia Settentrionale

2.2. CARATTERI STRATIGRAFICI E LITOLOGICI


La formazione dell'ambiente, nella sua configurazione attuale, relativamente recente e consegue a
ripetute variazioni dei rapporti di equilibrio tra livello del mare, apporti solidi dei corsi d'acqua, entit di
subsidenza e, non ultimo, l'intervento umano. Tra le pi evidenti e pi importanti nel disegnare l'assetto
morfologico si possono elencare i paleoalvei, i coni di esondazione, i cordoni dunari testimoni della veloce
progradazione verso est della linea di costa, ed infine si individuano quelle aree particolarmente depresse che
erano sede di bacini palustri. Per ogni struttura geomorfologica corrisponde, in linea di massima, una
caratteristica classe litologica; la granulometria e la storia tensionale, strettamente legata alla storia geologica, ne
condizionano le caratteristiche meccaniche ed idrauliche.

Per la validazione del modello geologico per la ricostruzione di un modello tridimensionale del terreno
che permetta di definire al meglio la stratigrafia del sottosuolo dellarea in esame, sono state prese in
considerazione una serie di indagini effettuate nellarea in esame estrapolate dalla Relazione geologica dellanno
2012 redatta per il piano di recupero del ex Macello. In particolare di una prova penetro metrica statica con
punta meccanica CPT1 e tre sondaggi geognostici.

In FIGURA 2.2.1 si riportano le ubicazioni delle indagini bibliografiche prese a riferimento.

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S1
CPT1
S3
S2

FIGURA 2.2.1 - Ubicazione indagini bibliografiche

Diagramma delle resistenze della prova CPT1

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La CPT1 2012 rileva:
- da p.c. fino a 0,60 m da p.c. riporto costituito da ciottoli, ghiaia e frammenti di macera (laterizi) in matrice
limoso-sabbiosa;
- da 0,60 a 1,40 m sabbia limosa debolmente argillosa, mediamente addensata, ancora con presenza di
macerie;
- da 1,40 a 4,40 m terreni fondamentalmente coesivi, costituiti da argille limose e limi argillosi, debolmente
sabbiosi sino a 3,4m, quindi da unalternanza di limi argillosi e sabbie limoso-argillose (in livelli decimetrici)
sino a 4,2m, e quindi nuovamente da limi argillosi;
- da 4,4 a 4,80 m sabbia mediamente addensata;
- da 4,8 a 8,00 m argilla limosa e limo argilloso, debolmente sabbiosi o con sottili intercalazioni oltre i 6m di
profondit;
- da 8,0 a 12,80 m sabbie limose o debolmente limose, da mediamente addensate ad addensate, con
unintercalazione di limo argilloso da 9,2 a 9,4m di prof.;
- da 12,8 a 15,20 m sabbia limosa mediamente addensata, con un livello di sabbia pulita fortemente
addensata tra i 13,6 ed i 14,0m.;
- da 15,2 a 15,40 m sottile intercalazione limoso-argillosa;
- da 15,4 a 19,80 m sabbia debolmente limosa o limosa, addensata;
- da 19,80 m a 20,60 m (prof. di rifiuto strumentale allavanzamento) sabbia fortemente addensata
(probabilmente con ghiaia fine).

Le stratigrafie dei sondaggi a carotaggio sono riportati nelle schede seguenti:

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Le stratigrafie delle prove bibliografiche presentano una buona omogeneit stratigrafica, il sito
caratterizzato da p.c. fino a circa 8,00 m da terreni prevalentemente coesivi successivamente da 8,00 m fino a
20,00 m da terreni prevalentemente granulari.

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2.3. CARATTERI GEOMORFOLOGICI
La progressiva migrazione verso mare della linea di costa nel tardo olocene favor lo sviluppo, a tergo
dei sistemi di cordoni litorali, di unampia pianura alluvionale, dominata da fiumi di provenienza appenninica.
Questarea situata a sud del Primaro e delimitata ad est, e separata dal Mare Adriatico, per mezzo dei
cordoni litoranei, era costituita da aree palustri e lagunari (valli) in cui sfociavano i principali fiumi della
Romagna centro-occidentale.
Il sito allo studio si colloca dunque in unarea di delta fluviale in cui ambienti di sedimentazione diversi
si sono frequentemente sovrapposti ed affiancati, con il risultato di avere una forte disomogeneit stratigrafica
in senso sia verticale che orizzontale.
Le facies deposizionali che hanno interferito lun laltra durante la progradazione dominante della linea
di costa (accompagnata da eventi non rari di trasgressione marina), hanno visto ambienti marini,
marinocostieri, fluviali, palustri succedersi alternando la deposizione di sedimenti di alta e di bassa energia
idrodinamica.
In FIGURA 2.3.1 si riporta una Carta Geologica d'Italia con visibile la distribuzione dei cordoni
litoranei la loro et, e degli apparati deltizi padani nell'intorno dell'area allo studio.
In FIGURA 2.3.2 si riporta uno stralcio della Carta del tetto delle sabbie litorali dell'allomembro di
Ravenna.
Le litologie presenti in sito non possono pertanto essere definite senza un'indagine puntuale, poich sedimenti generalmente
fini di esondazione fluviale, e sedimenti generalmente pi grossolani di alveo, sono stati sovrapposti, rendendo possibile la presenza
di sabbie, o limi, o argille, o torbe, o miscele binarie e ternarie degli stessi, senza il rispetto di regole fisse sulla loro presenza e sulla
loro distribuzione geometrica.

FIGURA 2.3.1 Stralcio della Carta Geologica d'Italia Foglio 223 Ravenna

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Anche da questa carta, come dalle stratigrafie delle prove bibliografiche, emerge una certa omogeneit
stratigrafica.

FIGURA 2.3.2 Stralcio della Carta del tetto delle sabbie litorali dell'allomembro di Ravenna

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2.4. CARATTERI IDROGEOLOGICI
La quota della superficie di falda stata rilevata allinterno del foro della prova CPT a -1,50 m da p.c. in
data 24/01/2012. Mentre nei sondaggi stata rilevata in data 15/04/2003 a -3,70 m da p.c nel sondaggio 1 e
2 e -3,70 m da p.c. nel sondaggio 3.
Dalla Carta delle isofreatiche del Quadro Conoscitivo del PSC di Ravenna emerge come larea sia
caratterizzata da una superficie di falda freatica attestata a circa -1,00 m e -2,00 m dal p.c. (FIGURA 2.4.1).
In FIGURA 2.4.2. viene riportata la Carta delle isobate del Quadro Conoscitivo del PSC di Ravenna, i
cui dati si riferiscono al 1994.

FIGURA 2.4.1 - Stralcio della Carta delle isofreatiche B.2.2a del Quadro Conoscitivo del PSC di Ravenna. (http://www.comune.ra.it/Aree-
Tematiche/Ambiente-Territorio-e-Mobilita/Urbanistica/Progettazione-Urbanistica/P.S.C.-Piano-Strutturale-Comunale)

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FIGURA 2.4.1 - Stralcio della Carta delle isobate B.2.2b del Quadro Conoscitivo del PSC di Ravenna. (http://www.comune.ra.it/Aree-
Tematiche/Ambiente-Territorio-e-Mobilita/Urbanistica/Progettazione-Urbanistica/P.S.C.-Piano-Strutturale-Comunale)

In FIGURA 2.4.3 si riporta uno stralcio della Carta di Drenaggio B.2.1 del Quadro Conoscitivo del
PSC di Ravenna, dalla carta emerge come larea non presenti difficolt di drenaggio. Larea in esame presenta
un drenaggio di tipo meccanico, tutto a carico del sistema fognario cittadino.

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FIGURA 2.4.2 - Stralcio della Carta di Drenaggio B.2.1 del Quadro Conoscitivo del PSC di Ravenna. (http://www.comune.ra.it/Aree-
Tematiche/Ambiente-Territorio-e-Mobilita/Urbanistica/Progettazione-Urbanistica/P.S.C.-Piano-Strutturale-Comunale)

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2.5. LA SUBSIDENZA
Il territorio di Ravenna noto per le problematiche di subsidenza naturale ed antropica a cui stata
soggetta gi da tempi storici.
I dati pi recenti pubblicati da ARPA evidenziano un abassamento in corrispondenza della Foce dei
Fiumi Uniti con massimi di oltre 20mm/anno. Anche in corrispondenza della zona industriale Bacino
Trattaroli, ad ovest di Marina di Ravenna, si hanno massimi di oltre 15 mm/anno. La citt di Ravenna
conferma una sostanziale stabilit con velocit di abbassamento massimi intorno a 2-3 mm/anno (FIGURA
2.5.2).

FIGURA 2.5.1 - Carta delle velocit di movimento verticale del suolo nel periodo 2006-2011
Fonte: Arpa "Rilievo della subsidenza nella pianura emiliano romagnola", 2012, Bonsignore, Bitelli, Vittuari, Branchi.

In FIGURA 2.5.2 si riporta il particolare della fascia costiera, con la misura della velocit di
abbassamento nel periodo 2006-2011.
In FIGURA 2.5.3 si riportano tabellati i valori assoluti degli abbassamenti assoluti misurati dal 1984 al
2011, sommando i contributi della varie misurazioni effettuate nel periodo, ove sono anche state stimate le
diverse velocit di abbassamento.

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FIGURA 2.5.2 - Carta delle velocit di abbassamento 2006-2011 nella fascia costiera.

FIGURA 2.5.3 - Tabella delle velocit di abbassamento storiche e abbassamenti assoluti 1984-2011

La subsidenza la causa degli abbassamenti del suolo, che nella bassa pianura padana stata spesso
all'origine, nei secoli e millenni, della formazione dei bacini vallivi costieri. Si riporta in FIGURA 2.5.4 uno
stralcio di una tavola topografica del 1898 con visibili gli specchi vallivi allora esistenti.
In FIGURA 2.5.5 si riporta una tavola delle valli bonificate nei diversi periodi in cui stata operato il
prosciugamento.

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FIGURA 2.5.4 Carta storica del 1898 (reperita su sito http://lazarus.elte.hu/hun/digkonyv/topo/3felmeres.htm)

FIGURA 2.5.5 - Carta dei bacini di bonifica con evidenziate le date dellavvenuto prosciugamento (M. Bondesan, 1994)

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2.6. IL RISCHIO DI INGRESSIONE MARINA
Mappatura della pericolosit delle aree costiere

A cura del Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli

Nellambito della metodologia semplificata utilizzata per lanalisi di pericolosit dellEmilia-Romagna si


deciso di simulare linondazione prodotta dallinnalzamento del livello del mare in occasione di mareggiate
caratterizzate dallazione concomitante di onda e alta marea. I parametri considerati nella simulazione sono
stati pertanto: il sollevamento meteorologico (storm-surge), la marea astronomica e il sovralzo dellonda ( wave
set-up).
Come richiesto dalla direttiva, sono stati analizzati tre scenari:
Lo scenario Frequente P3 (corrispondente ad eventi con Tr = 10 anni).
Lo scenario Poco Frequente P2 (corrispondente ad eventi con Tr = 100 anni).
Lo scenario Raro P1(corrispondente ad eventi con Tr >>100 anni, definito anche super-100).

Lo scenario P1, T>> 100 (o super 100), stato introdotto in accordo con i Servizi Tecnici Regionali,
per tener conto di aree che storicamente sono state colpite da mareggiate molto intense ma delle quali non
sono note le caratteristiche meteo marine.
Come valore di riferimento si deciso di utilizzare il massimo valore di innalzamento della superficie del
mare calcolato per gli scenari estremi allinterno del Piano Costa dellEmilia-Romagna del 1982 (Idroser, 1982),
valutato attraverso un approccio modellistico.
Per la definizione dei valori da applicare agli scenari P3 e P2 si fatto riferimento ai valori pi attendibili
reperiti nella bibliografia pi recente, derivanti da analisi statistiche.
E importante sottolineare che, in assenza di unanalisi dei tempi di ritorno combinati dei diversi
parametri, si scelto di adottare, come semplificazione, il criterio dello scenario peggiore determinato dalla
concomitanza dei 3 parametri. In Tabella 2.6.1 riportata la sintesi dei valori di innalzamento della superficie
del mare considerati nellanalisi.

Tabella 2.6.1 - Sintesi dei valori di innalzamento della superficie del mare considerati nellanalisi

In Tabella 2.6.2 riportata lestensione delle superfici interessate dai diversi livelli di pericolosit.

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Tabella 2.6.2 Superfici interessate dai diversi livelli di pericolosit

In FIGURA 2.6.1 riportata la distribuzione delle superfici costiere interessate dai diversi livelli di
pericolosit in Emilia Romagna.

FIGURA 2.6.1 Distribuzione delle superfici interessate dai diversi livelli di pericolosit

La Tabella 2.6.3 riporta invece le superfici in ettari per ciascun comune (o porzione di comune, come
nel caso di Ravenna) ricadente in ciascuno dei 3 scenari. Per il comune di Ravenna si individuano
complessivamente 107 ettari con rischio P1 (raro), 56 ettari con rischio P2 (poco frequente) e 159 ettari con
rischio P3 (frequente).

Tabella 2.6.3 Superfici coinvolte con i diversi livelli di pericolosit per ognuno dei comuni del tratto costiero della Regione Emilia-Romagna
compreso nel Distretto Padano

FIGURA 2.6.2 mappatura delle pericolosit delle aree costiere, ove si coglie che la citt di Ravenna non coinvolta.

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Le superfici potenzialmente inondabili sono state poi suddivise in base alle macro-categorie di uso del
suolo corrispondenti a quelle porzioni di territorio (Tabella 2.6.4). Quindi nelle aree a rischio di esondazione
per il comune di Ravenna sono presenti 139 aree produttive, 182 aree con Beni ambientali, storici e culturali di
rilevante interesse, e una infrastruttura strategica.
Il sito allo studio non ubicato allinterno di nessuna fascia a rischio.

Tabella 2.6.4 Usi del suolo riscontrati nelle aree potenzialmente inondabili

La valutazione degli elementi esposti


Le analisi di rischio considerano le condizioni di vulnerabilit del territorio attraverso due diversi
indicatori:
1. Analisi degli elementi di dettaglio delluso del suolo e conseguente valutazione della loro
suscettibilit alla perdita di valore e di funzioni in conseguenza di inondazioni marine;
2. Individuazione degli elementi strategici e sensibili individuati dalla Direttiva Alluvioni e dal
D.Lgs. 49/10 (art. 6 comma 5).

Un primo tipo di indicatore che considera le conseguenze negative derivanti dalle alluvioni
rappresentato da una interpretazione delle classi di uso del suolo utilizzate dai database regionali. Ad ogni
classe associato un valore di Danno compreso tra 1 e 4 (1 conseguenze negative minime, 4 conseguenze
massime), che tiene conto del diverso tipo di impatto conseguente ad alluvioni di acqua salata.

La Direttiva Alluvioni indica al comma 5 dellarticolo 6 alcuni elementi sensibili da tenere in


considerazione nelle analisi di mappatura del rischio. Il primo elemento da considerare la popolazione
potenzialmente coinvolta per gli eventi dei diversi scenari.
La popolazione coinvolta residente in ciascun comune ricadente nel Distretto Settentrionale stata
calcolata utilizzando la densit di popolazione riscontrata nelle diverse sezioni censuarie interessate da
fenomeni di inondazioni. In Tabella 2.6.5 sono riportati i valori complessivi di popolazione che per ciascuno
scenario potrebbero essere coinvolti. Nel comune di Ravenna la densit degli abitanti delle aree a diversa
pericolosit di ingressione marina piuttosto bassa.

Gli altri elementi strategici considerati sono suddivisi in base alla primitiva geografica con cui sono
rappresentati; essi sono pertanto suddivisi in elementi puntuali ed elementi lineari. Sostanzialmente si possono
riassumere nel seguente elenco: Beni storico-culturali - Ospedali e servizi sanitari - Scuole di ogni ordine e
grado - Reti stradali - Acquedotti - Reti elettriche

Tabella 2.6.5 Comuni costieri della Regione Emilia-Romagna ricadenti nel Distretto Padano e popolazione potenzialmente coinvolta con i
diversi scenari di inondazione costiera

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In FIGURA 2.6.3 si pu notare come nellarea interessata non sono presenti elementi strategici esposti
a questo tipo di rischio.

FIGURA 2.6.3 Elementi esposti al rischio di ingressione marina. Il comparto interessato dal PUA non interessato.

La valutazione del rischio


Complessivamente, nella porzione costiera della Regione Emilia-Romagna ricadente nel Distretto
Padano, le aree a rischio predominanti sono le R1; in Tabella 2.6.6 sono riportate le superfici complessive
ricadenti in ciascuna classe; in FIGURA 2.6.4 viene rappresentata in grafico la loro distribuzione.

Tabella 2.6.6 Superfici interessate dai diversi livelli di rischio

FIGURA 2.6.4 Distribuzione delle differenti classi di rischio

E importante poi considerare come le diverse classi di rischio si distribuiscono nei comuni costieri
ricadenti nel Distretto Padano; questa distribuzione viene riportata in Tabella 2.6.7.
Nel comune di Ravenna ci sono 176 ettari con rischio moderato o nullo, 95 ettari con rischio medio, 28
ettari con rischio elevato e 23 ettari con rischio molto elevato.

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Moderato o nullo Medio Elevato Molto elevato


R1 R2 R3 R4
Tabella 2.6.7 Superfici (ha) interessate dai diversi livelli di rischio nei comuni della Regione Emilia-Romagna ricadenti nel Distretto Padano

Applicando la matrice ai layer di pericolosit e di danno stato derivato lo strato informativo del
rischio.
La cartografia del rischio rappresenta le potenziali conseguenze negative derivanti dalle alluvioni.
Secondo le indicazioni della Direttiva 2007/60/CE (art. 6, comma 5), sono stati censiti e classificati gli
elementi esposti (rappresentati tramite punti, linee e poligoni) allinterno delle aree a diversa pericolosit di
inondazione.
Tali elementi sono classificati in 4 classi distinte, a seconda della stima del danno atteso variando dalla
classe 1 (danno assente) alla classe 4 (danno massimo).
La combinazione degli elementi esposti, cos classificati, con le mappe di pericolosit portano alla
definizione delle classi di rischio rappresentate in cartografia attraverso fasce di colore variabile da giallo a
viola, rappresentanti valori crescenti di rischio (R1 a R4).
Per rispondere al D.Lgs. 49/2010 (art. 6, comma 5), stata combinata la probabilit di allagamento con
la vulnerabilit ai fenomeni alluvionali dedotta dallanalisi delluso del suolo.
Il territorio stato quindi riclassificato in 4 classi di rischio, R1 (moderato o nullo), R2 (medio), R3
(elevato), R4 (molto elevato), ai sensi del D.P.C.M. 29 settembre 1998.
Per larea interessata si pu osservare in FIGURA 2.6.5, come essa ricada al di fuori di ogni classe di
rischio.

FIGURA 2.6.5 Aree a diversa classe di rischio, in funzione del pericolo di ingressione marina ed in funzione degli elementi strategici esposti al
rischio. https://applicazioni.regione.emilia-romagna.it/cartografia_sgss/user/viewer.jsp?service=inRisk

Gli studi proposti non individuano criticit dirette nel rapporto tra la citt di Ravenna ed i rischi
derivanti dal mare.

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FIGURA 2.6.6 Aree costiere "critiche" maggiormente colpite da fenomeni impattanti alluvionali.

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3. DEFINIZIONE DEI PARAMETRI SISMICI
3.1. DATI DI AUSILIO PER LA PROGETTAZIONE SISMICA
La Regione Emilia Romagna non esente da attivit sismo-tettonica. La sua sismicit pu per essere
definita media relativamente alla sismicit nazionale, poich i terremoti storici hanno avuto magnitudo
massima compresa tra 5,5 e 6 della scala Richter e intensit del IX-X grado della scala MCS. I maggiori
terremoti (Magnitudo > 5,5) si sono verificati nel settore sud-orientale, in particolare nellAppennino
Romagnolo e lungo la costa riminese. Altri settori interessati da sismicit frequente ma generalmente di
minore energia (Magnitudo < 5,5) sono il margine appenninico-padano tra la Val dArda e Bologna, larco
della dorsale ferrarese e il crinale appenninico (Note illustrative, Carta Sismotettonica della Regione Emilia
Romagna, 2004).
Gli eventi del maggio 2012 hanno avuto magnitudo ML massima 5,9.

Decreto della Giunta della Regione Emilia Romagna n. 2193/2015


La Giunta Regionale ha approvato laggiornamento degli indirizzi regionali per studi di microzonazione
sismica (MS) per la pianificazione urbanistica, atto dindirizzo ai sensi dellart. 16 della LR 20/2000
(deliberazione dellAssemblea Legislativa n. 112 del 2 maggio 2007).
In FIGURA 3.1.1 viene mostrata la griglia delle accelerazioni al badrock, i colori indicano i settori in cui
stato suddiviso il territorio.
Il sito allo studio collocato in PIANURA 2 e per Vs30 inferiori a 200 m/s la classificazione del DGR
2193/2015 prevede un fattore di amplificazione F.A. pari a 1,7.

FIGURA 3.1.1 - Griglia delle accelerazioni al badrock (DGR 2193/2015)

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Valore della Vs30 e Categoria di suolo di fondazione
La categoria di suolo dipende dal valore di Vs30. Il parametro Vs30 rappresenta la media ponderata dei
valori delle velocit dellonda di taglio S nei primi 30 m di sottosuolo indagato, matematicamente espressa
da (eq. 1):

30
Vs30
hi
vi
dove,
Vs30 : velocit media ponderata delle onde di taglio S,
hi : spessore dello strato iesimo,
Vi : velocit delle onde di taglio S nello strato iesimo.

Il valore di Vs30 stato desunto da una indagine sismica bibliografica MASW eseguita nel sito
allo studio nel 2012. Le indagini MASW sono state realizzate dalla ditta specializzata ENVIA di Bologna, con
sismografo Echo 24/2002 a 24 canali prodotto da Ambrogeo (Piacenza) connesso a 24 geofoni verticali
con frequenza propria pari a 4,5 Hz, interspaziati tra loro di 1,5 m per un totale di 34,5 m.
In allegato a questa relazione geologica, riportata la relazione geofisica, che ne fa parte integrante.
Per le metodologie di acquisizione dati, allacquisizione e alla interpretazione, si rimanda alla lettura della
relazione geofisica.
I dati prodotti in output da questa relazione sono le curve H/V ed il profilo di Vs, per la misura della
Vs30.
In FIGURA 3.1.2. sono riportate la Curva H/V e landamento delle tre componenti velocimetriche
(N/S, E/W, Up-Down)
In FIGURA 3.1.3. sono riportati il grafico dellandamento della velocit delle onde S in funzione della
profondit, la tabella con i valori numerici e il grafico della variazione del parametro Vs30 in funzione della
profondit del piano di fondazione della struttura in progetto.

FIGURA 3.1.2. Curva H/V e andamento delle tre componenti velocimetriche (N/S , E/W, Up-Down)

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FIGURA 3.1.3. - grafico dellandamento della velocit delle onde S in funzione della profondit, la tabella con i valori numerici e il
grafico della variazione del parametro Vs30 in funzione della profondit del piano di fondazione della struttura in progetto (Relazione Geofisica di
ENVIA - studio Associato).

Dai modelli di velocit derivati con le due differenti tecniche stato stimato il parametro Vs30 rispetto
allattuale piano campagna, pari a 218 m/s.

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Amplificazione sismica secondo Delibera della Giunta della Regione Emilia Romagna n. 2193/2015

Il fattore di amplificazione derivato dal rapporto tra la PGA in superficie e quella al bedrock pari a
F.A.=1,7.
Il fattore di amplificazione derivato dal rapporto tra lintensit spettrale in superficie e al bedrock
sismico SI/SIo di 2,0 nellintervallo di periodo tra 0,1sec e 0,5sec, di 2,7/3,0 nellintervallo 0,5sec e 1,0sec,
ed di 2,9/3,3 nellintervallo 0,5sec 1,5sec.
Lo spettro che si pu ricavare da quello normalizzato fornito dal DGR il seguente:

accelerazione suolo A = 0,163 F.A. = 1,7 PGA(To)= 0,2771 g


5
Periodo T (sec) Sa/aref
accelerazione spettrale
0,000 1 0,28
Spettro di risposta "DGR R.E.R. 2193/2015 "
0,100 2,21 0,61 Comune Ravenna (Ra)
0,150 2,608 0,72
0,200 2,6562 0,74
0,80 0,300 2,4033 0,67
0,400 1,9394 0,54
0,500 1,505 0,42
0,70
0,750 0,9172 0,25
accelerazione spettrale F.A.*P.G.A. (g)

1,000 0,6359 0,18


0,60 1,500 0,3608 0,10
2,000 0,2462 0,07

0,50

0,40 accelerazione spettrale

0,30

0,20

0,10

0,00
0,000 0,500 1,000 1,500 2,000
Periodo T (sec)

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Magnitudo di progetto
La zonizzazione sismica ZS9 pone come magnitudo attesa massima nella zona sismogenetica 912 il
valore di M = 6,14. Nei tempi storici erano stati stimati eventi con magnitudo di 5,6. Durante gli eventi del
maggio 2012 si sono liberate energie sismiche sulla dorsale ferrarese con magnitudo di 5,9 (che stato stimato
da Picotti, 2013, come evento con TR di 1000 anni). Conservativamente lo scrivente adotter per le analisi
della liquefazione delle sabbie la magnitudo di 6,14.

Magnitudo di progetto
M = 6,14 Mw

3.2. VERIFICA DELLA RESISTENZA ALLA LIQUEFAZIONE DELLE SABBIE


Lobiettivo della riduzione del rischio sismico passa anche per lanalisi delle componenti territoriali che
possono innescare fenomeni negativamente impattanti con le strutture antropiche e la loro sicurezza. Vale
comunque la pena evidenziare che laddove sono presenti i caratteri predisponenti, non detto che si possano
realizzare le condizioni di cause scatenanti; ovvero un terreno sabbioso pu avere tutti i requisiti granulometrici
e di addensamento per liquefarsi, ma nellarea non si verificher un sisma con energia sufficiente ad indurre
liquefazione.
In particolare vengono ritenuti motivi di esclusione dalla verifica a liquefazione, la verifica di almeno
una di queste circostanze:
1. Eventi sismici attesi di magnitudo di momento Mw inferiore a 6 e durata inferiore a 15 sec. (La
Liquefazione del terreno in condizioni sismiche Crespellani, Nardi, Simoncini Zanichelli 1988).
2. Accelerazioni massime attese al piano campagna in condizioni free-field minori di 0,1g;
3. Accelerazioni massime al piano campagna in condizioni free-field minori di 0,15g e terreni con
caratteristiche ricadenti in una delle tre seguenti categorie:
-frazione di fine, FC, superiore al 20%, con indice di plasticit PI>10;
FC 35% e resistenza (N1)60>20;
FC 5% e resistenza (N1)60>25
Dove (N1)60 il valore normalizzato della resistenza penetrometrica della prova SPT.
4. Distribuzione granulometrica esterna alle zone indicate nella FIGURA 3.2.1 da distinguere i materiali
in funzione del coefficiente di uniformit Uc<3,5 o Uc>3,5.
5. Profondit media stagionale della falda superiore ai 15m dal piano campagna.
6. Copertura di strati superficiali non liquefacibili con spessore maggiore di 3m, oppure con spessore
maggiore di 5m per magnitudo maggiori di M>7.
7. Un ulteriore motivo di esclusione dalla verifica di liquefazione dato dal valore della densit
relativa Dr del deposito. Gibbs ha eseguito diversi studi su risultati di vari autori stabilendo che una densit
relativa pari a 70% valore limite tra terreni liquefacibili e non liquefacibili (Manuale di geotecnica per lingegneria
civile di Nunziante Marino, Maggioli Editore, 2006), di conseguenza tutti i terreni con Dr > 70% vengono
automaticamente esclusi dalla verifica alla liquefazione.

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FIGURA 3.2.1 - Fasce granulometriche per la valutazione preliminare della suscettibilit alla liquefazione di un terreno

Il D.M. 14/01/2008 ha riassunto in questi 5 punti i casi in cui non prevista liquefazione:

In FIGURA 3.2.2 viene riportata la Carta delle aree suscettibili di effetti locali. Nel sito allo studio
abbiamo presenza di aree suscettibili di amplificazione per caratteristiche stratigrafiche.

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FIGURA 3.2.2 - Carta delle aree suscettibili di effetti locali

In FIGURA 3.2.3 viene riportata la Carta della pericolosit di liquefazione ciclica, il sito caratterizzato
da una pericolosit bassa.

FIGURA 3.2.3 - Carta delle aree suscettibili di effetti locali

In FIGURA 3.2.4 viene riportata la Carta della probabilit di liquefazione ciclica, il sito caratterizzato
da una probabilit inferiore al 15%.

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FIGURA 3.2.4 - Carta della probabilit di liquefazione ciclica

Per la verifica della liquefazione delle sabbie stato utilizzato il software di calcolo C-Liq. che
analizzando ogni strato da 20 cm individuato dalle prove CPT, ne verifica la potenzialit di liquefazione.
Ai fini del calcolo stata considerata la prova penetrometrica statica bibliografiche con punta meccanica
CPTm. Nella Delibera di Giunta Regionale 2193/2015, nel paragrafo A2. riportato: Tra imetodi semplificati
di stima del potenziale di liquefazione da preferire quello basato sui risultati di prove CPT elettriche (CPTe/CPTu). E
ormai noto in fatti che le prove CPT a punta meccanica sottostimano la previsione della liquefazione delle
sabbie. Per ora non si hanno altre prove a disposizione, per cui il calcolo viene comunque condotto con la
CPTm.

Per questo calcolo si considerata una magnitudo di 6,14 e unaccelerazione P.G.A. di 0,28g.

Utilizzando i dati di input visualizzati in FIGURA 3.2.5, se ne deduce che nellarea di studio il
fenomeno della liquefazione un effetto di sito atteso.

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FIGURA 3.2.5 Dati input e metodi di calcolo adottati secondo DGR 2193/2015 FR=1,2

Dei calcoli effettuati si riporta solo la sintesi dei risultati finali.


Inoltre stato verificato lindice del potenziale di liquefazione, IL, definito dalla seguente relazione:

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20
IL 0 F ( z ) w( z )dz ,
in cui z la profondit dal piano di campagna in metri e w(z)=10-0.5z.

Ad una quota z il fattore F(z)=F vale:


F 1 FL se FL 1.2
F 0 se FL>1.2

dove FL il fattore di sicurezza alla liquefazione alla quota considerata.

Con il software si calcola nei primi 20,00 m, il valore del potenziale di liquefazione per tutti gli strati
incoerenti.
I terreni in esame risultano avere un indice del potenziale di liquefazione alto, con le azioni sismiche da
DGR 2193/2015 (Tabella 3.1 e 3.2).

Potenziale Liquefazione IPL Classificazione


IPL = 0 Non liquefacibile
0 < IPL 2 Basso
2 < IPL 5 Moderato
5 < IPL 15 Alto
IPL 15 Molto Alto
Tabella 3.1 Classificazione indice potenziale liquefazione

Prova Potenziale Liquefazione (IPL)


CPT1 7,07
Tabella 3.2 Indice potenziale di liquefazione

Il calcolo dellindice del potenziale di liquefazione stato condotto secondo il metodo di Boulanger &
Idriss (2014) come prescritto nel D.G.R. 2193 del 2015.
Si riportano gli istogrammi con i valori di IPL calcolati con i diversi metodi di calcolo conosciuti in
letteratura scientifica, sempre adottando FL=1,2:

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alto

moderato

basso

A titolo di confronto si riportano i valori che si ottengono con un fattore di sicurezza pari a FL=1:

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alto

moderato

basso

I terreni esaminati fanno ricadere il sito in unarea classificata come area suscettibile di liquefazione. Se
emerge questo aspetto con i dati della prova penetrometrica a punta meccanica, a maggior ragione da
attendersi la previsione di questo fenomeno, se si elaborano dati di CPTu o CPTe.
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3.3. CALCOLO CEDIMENTI POSTSISMICI NEI TERRENI GRANULARI


Dellelaborazione completa dei cedimenti post sismici si riporta solo il risultato finale; sono stati stimati i
cedimenti postsismici nei banchi sabbiosi rilevati con la prova penetrometrica statica bibliografica CPT1.
Dalle elaborazioni informatiche, si ricava che con una Magnitudo di 6,14 ed una accelerazione P.G.A. di
0,28g secondo il DGR 2193/2015, alcuni dei livelli hanno il fattore di resistenza alla liquefazione inferiore a
1,20, determinando cedimenti post sismici nei terreni granulari riportati in Tabella 3.3.

Prova Cedimenti postsismici (cm)


CPT1 13,08
Tabella 3.3 Cedimenti post-sismici
Si riportano i dati dei cedimenti stimabili, secondo diversi autori e metodi di calcolo.

Fattore di
resistenza alla
liquefazione
F=1,2

Come si pu notare, secondo Idriss e Boulanger 2014 il cedimento atteso , per un fattore di resistenza
alla liquefazione di FL=1,2, di circa 13 cm (sono stime molto indicative).

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Fattore di
resistenza alla
liquefazione
F=1,0

Se invece il fattore di resistenza alla liquefazione viene impostato a FL=1,0, secondo Idriss e Boulanger
2014, il cedimento atteso di circa 10 cm (sono stime molto indicative).

La presenza di terreni liquefacibili con indice di potenziale di liquefazione alto, rende necessario il
ricorso a sistemi di consolidamento dei terreni di fondazione, che possono essere di tipo attivo o di tipo
passivo. Tali metodiche di intervento verranno spiegate nel prossimo capitolo.

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4. METODICHE DI INTERVENTO PER MITIGAZIONE DEL RISCHIO DI
LIQUEFAZIONE IN PRESENZA DI EDIFICI ESISTENTI
Gli interventi di consolidamento dei terreni di fondazione possono essere distinti in trattamenti attivi e
trattamenti passivi.

4.1. TRATTAMENTI ATTIVI


Si definiscono attivi quegli interventi che migliorano le propriet meccaniche dei terreni mediante azioni
dirette quali addensamento o cementazione. Le tecnologie di intervento di tipo attivo per la mitigazione del
rischio liquefazione in presenza di edifici esistenti devono utilizzare attrezzature di limitato ingombro che
operino possibilmente solo allesterno della struttura realizzando raggiere di perforazioni di piccolo-diametro
sub-verticali o curvilinee direzionate o sub-orizzontali e tali da non produrre vibrazioni che compromettano la
statica della costruzione.
Per i terreni alluvionali oggetto di studio, sono possibili differenti tipi di interventi. Ciascuno di essi
presenta dei limiti e/o controindicazioni legati a diversi fattori quali, ad esempio, caratteristiche
granulometriche e di permeabilit dei terreni, profilo stratigrafico, profondit e spessori degli strati liquefacibili,
grado di miglioramento da ottenere, accessibilit alle zone di sottosuolo da trattare, ingombro delle
apparecchiature, vibrazioni indotte in fase di lavorazione, costo dellintervento, ecc..
Occorre sottolineare che qualunque intervento di miglioramento dovr incrementare la resistenza ciclica
dei materiali trattati di una quantit almeno sufficiente a evitare il ripetersi del fenomeno in caso di un sisma di
entit paragonabile a quelli del 20 e 29 Maggio u.s., avere un basso impatto ambientale, risultare il meno
invasivo possibile per le aree edificate, interessare superfici limitate, non dovr alterare (se non localmente in
corrispondenza degli edifici) il regime delle acque interstiziali di falda e il loro chimismo, e dovr avere
caratteristiche stabili e permanenti nel tempo, ben certificate.
Durante i trattamenti gli edifici dovranno essere monitorati topograficamente per registrare eventuali
effetti indotti dagli stessi.
Sulla base delle conoscenze sinora acquisite, con riferimento alle litologie di terreno sottostanti agli
edifici, i metodi pi idonei e sui quali esiste anche una esperienza maggiormente consolidata sono i seguenti:

a. Iniezioni di permeazione con miscele leganti (permeation grouting, FIGURA 4.1)


Lo scopo della tecnica generare una leggera cementazione o coesione vera tra i grani del terreno
facendo penetrare nei pori interstiziali una miscela legante opportunamente calibrata (es. soluzioni o
sospensioni silicatiche). La cementazione provoca un aumento della resistenza a liquefazione, una riduzione
della permeabilit ed un incremento della rigidezza.

FIGURA 4.1: Schema trattamento edifici esistenti con permeazione di miscele leganti

La riuscita del trattamento dipende dalla permeabilit dello strato di terreno e dalla penetrabilit della
miscela allinterno dello strato. quindi necessaria una accurata scelta del prodotto da iniettare che non deve
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spostare i grani di terreno (spiazzamento, fenomeni di claquage), ma deve permearli. In genere le soluzioni o le
sospensioni di silicati sono altamente penetranti, mentre le miscele a base di cemento hanno un campo di
impiego limitato ai soli terreni a grana grossa.
La sabbia sciolta trattata dovr raggiungere la resistenza ciclica e la rigidezza iniziale in campo elastico
tipiche della stessa sabbia addensata, mentre la rigidezza a medie e grandi deformazioni non dovr cambiare
significativamente. Infine il trattamento dovr risultare irreversibile, stabile nel tempo e la miscela iniettata
dovr essere completamente inerte nei confronti di agenti aggressivi, non dovr avere interazioni di tipo
chimico o alterare il chimismo dellacqua interstiziale.

b. Iniezioni di compattazione (compaction grouting, FIGURA 4.2)


La tecnica consente di ridurre lindice dei vuoti di terreni granulari mediante iniezioni di miscele
cementizie che spiazzano il terreno circostante che si compatta con conseguente incremento della resistenza
alla liquefazione, della rigidezza e riduzione della permeabilit.

FIGURA 4.2: Schema trattamento edifici esistenti con iniezioni di compattazione

Una boiacca di malta viene pompata a pressioni elevate fino a 3.5 MPa dal basso verso lalto da tubi di
acciaio infissi o trivellati nel terreno secondo una griglia con interesse 1.5 3.0 m. Il volume di boiacca
immesso pu variare dal 3 al 20% del volume di terreno trattato.
Le iniezioni di compattazione generano elementi colonnari consolidati che hanno funzione portante
se realizzati sotto le fondazioni di edifici esistenti o di nuova costruzione; possono essere utilizzate per
riportare in piano edifici che hanno subito rotazioni anche significative; inoltre rappresentano un ulteriore
fattore di miglioramento delle propriet meccaniche del sottosuolo.
Con lausilio di opportuni accorgimenti, quali limpiego di dreni verticali, possibile utilizzare con
successo il compaction grouting anche in terreni a grana fine.

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4.2. TRATTAMENTI DI TIPO PASSIVI
Qualora le metodiche di intervento di tipo attivo risultassero eccessivamente onerose, giustificabili solo
per particolari edifici, quali quelli pubblici e strategici, ma poco estendibili ad ampie aree, potranno essere presi
in considerazione trattamenti di tipo passivo, i quali non alterano le condizioni attuali dei terreni ma
intervengono in maniera passiva se il fenomeno dovesse riproporsi, riducendo il generarsi della
sovrappressione dellacqua (IPS) o favorendo la dissipazione (dreni).

a. Parziale saturazione (Induced Partial Saturation, IPS, FIGURA 4.3 e 4.4)


I terreni non saturi hanno una maggiore resistenza a liquefazione rispetto a quelli saturi, perch generano
minori sovrappressioni dellacqua interstiziale in caso di sisma. La parziale saturazione (IPS) pu essere indotta
in terreni sotto falda come quelli in esame, mediante tre tecniche recentemente sviluppate negli Stati Uniti e in
Giappone: la prima prevede la generazione di gas allinterno dellacqua di falda mediante processi di elettro-
osmosi; la seconda consiste nellinsufflaggio di gas direttamente nel terreno saturo; la terza prevede liniezione
di miscele contenenti soluzioni chimiche in grado di generare minuscole bollicine di gas allinterno dei pori tra i
grani di sabbia. In questo modo un terreno saturo diventa parzialmente saturo, quindi pi resistente ai carichi
ciclici. Recenti ricerche condotte mediante prove di laboratorio hanno dimostrato che le bolle di gas generate
tra i grani rimangono intrappolate anche in presenza di gradienti verticali o orizzontali.
Le tecniche IPS sono ancora sperimentali, ben caratterizzate con modelli di laboratorio, ma ancora poco
sperimentate in sito; la pi innovativa ed efficace sembra essere la terza: il processo consiste nel dissolvere in
acqua una bassa concentrazione di soluzione chimica eco-compatibile (percarbonato di sodio) e nelliniettare la
soluzione nel terreno da trattare, con una pompa, mediante tubi finestrati opportunamente dimensionati e
spaziati. La miscela percola e si diffonde nel terreno rilasciando piccole bolle di ossigeno, le quali sono
intrappolate nei pori tra le particelle di sabbia senza disturbare il terreno.
Per verificare il permanere della condizione di parziale saturazione, ritenuto necessario un
monitoraggio periodico mediante la misura della velocit di propagazione di onde elastiche di compressione
nel terreno, il cui valore particolarmente sensibile al grado di saturazione.
Potrebbero, infine, essere richiesti periodici interventi di ripristino nel caso il terreno si saturasse, per
questo motivo le canne di iniezione dovranno essere ben protette da rotture incidentali e risultare accessibili e
riutilizzabili nel corso degli anni.
Le tecniche IPS sono molto meno costose rispetto alle tecniche di tipo attivo, ma per essere utilizzate
nei siti in esame, devono essere calibrate mediante un campo prova.
In FIGURA 4.3 si riporta uno schema del trattamento IPS su un area limitata, in corrispondenza di un
edificio esistente aree estese in condizioni di campo libero, mentre in FIGURA 4.4 si riporta uno schema del
trattamento IPS su aree estese in condizioni di campo libero.

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FIGURA 4.3: Schema trattamento IPS su edifici esistenti

FIGURA 4.4: Schema trattamento IPS su aree estese

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b. Drenaggi (FIGURA 4.5)


La tecnica consiste nellinstallazione di dreni verticali nel sottosuolo in adiacenza agli edifici esistenti per
favorire il rapido smaltimento delle sovrappressioni interstiziali indotte dal sisma (FIGURA 4.5). Esistono
diverse tipologie di dreni tra cui dreni prefabbricati infissi o installati in foro, tubi fessurati con filtro a sabbia o
ghiaino installati in foro, pozzi per acqua tradizionali, pali di sabbia o ghiaia, colonne di ghiaia, ecc..

FIGURA 4.5: Schema trattamento su edifici esistenti con dreni

La tecnica di drenaggio pu avere il duplice effetto di limitare loccorrenza del fenomeno della
liquefazione, favorendo la dissipazione delle sovrappressioni interstiziali che ne sono la causa, e ridurre le
eventuali deformazioni indotte.
In particolare, nei siti in cui uno strato di bassa permeabilit presente al di sopra di uno strato
liquefacibile pu provocare lintrappolamento dellacqua in pressione con formazione di uninterfaccia di
bassissima resistenza o addirittura di un film dacqua, la dissipazione e la ridistribuzione delle sovrappressioni
interstiziali ad opera dei dreni pu essere fondamentale nel prevenire rotture per scorrimento e per ridurre le
deformazioni laterali.
Lefficacia della tecnica di drenaggio dipende dalla permeabilit e dalla densit del terreno, dallinterasse
e dalla permeabilit verticale dei dreni, dal tipo di filtro utilizzato, dalla distanza tra la superficie libera di falda e
la zona di scarico dei dreni, dalla velocit del carico sismico rispetto alla resistenza a liquefazione del terreno.
Il drenaggio non produce alcun significativo miglioramento delle caratteristiche meccaniche dei terreni
interessati. Lutilizzo di dreni senza contemporaneo addensamento del terreno pu non essere sufficiente a
dissipare abbastanza velocemente le sovrappressioni interstiziali durante la fase pi intensa del sisma. In alcuni
casi leffetto drenante pu essere accoppiato a quello consolidante attraverso la realizzazione di elementi
colonnari di materiali a grana grossa fortemente addensati.

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4.3. INTERVENTI DI SOTTOFONDAZIONE
Gli interventi strutturali sulle fondazioni di edifici esistenti sono utili per proteggere la struttura in
elevazione dalle deformazioni indotte dalla liquefazione, di cui non riducono la probabilit di evenienza.
Pertanto possono essere efficaci se il fenomeno temuto la mobilit ciclica, ma sono inefficaci in caso
di fluidificazione, o comunque se gli spostamenti orizzontali (lateral spreading) e i cedimenti sono molto
grandi. Il consolidamento strutturale delle fondazioni mira ad allargare limpronta dellarea di carico e a
rendere collaboranti fondazioni isolate. Lallargamento dellimpronta dellarea di carico incrementa la capacit
portante del sistema fondazione - terreno, cos da compensare, in tutto in parte, leffetto della riduzione di
resistenza al taglio dei terreni durante e a seguito del fenomeno di liquefazione. La messa in opera di cordoli
che rendano collaboranti fondazioni isolate, conferisce al sistema fondale un incremento di rigidezza tale da
ridurre lapertura di lesioni e lalterazione dello stato di tensione nella struttura in elevazione, prodotte dalle
deformazioni indotte dalla liquefazione. Nel caso delle fondazioni continue in muratura, frequentemente
ricorrenti per la tipologia edilizia prevalente negli abitati di San Carlo e Mirabello, la sottofondazione realizzata
con cordoli strutturali in conglomerato cementizio armato, sottopassanti a tratti le murature portanti, produce
anche e soprattutto una resistenza a trazione dei sistemi fondali, oggi assente nelle fondazioni ordinarie. Tale
resistenza a trazione aggiuntiva pu essere trattata come funzione obiettivo per il dimensionamento
dellintervento, a partire da una stima delle deformazioni impresse dallevento sismico. Caso per caso andr poi
valutata la opportunit/necessit di inserire a livello del piano fondale anche elementi di controvento che siano
in grado di produrre un atteso effetto di piano rigido anche nei sistemi fondali di tipo superficiale a maglia
tipicamente quadrata/rettangolare. Una ulteriore variante migliorativa al sistema fondale esistente, sempre con
riferimento alla tipologia strutturale delle murature portanti quella di introdurre con la sottofondazione,
anche un aumento di rigidezza nei confronti dei cedimenti differenziali, in direzione verticale, che si
accompagna ovviamente anche ad una maggiore rigidezza nei confronti delle azioni orizzontali di tipo sismico.
Tale irrigidimento pu essere ottenuto sia attraverso la realizzazione di cordoli che affiancano la fondazione
esistente per tutta la sua altezza al di sotto del piano di calpestio del piano terra, sia attraverso lirrigidimento
dellintero piano terra. In tale ultimo caso leffetto ricercato pu essere ottenuto con trattamenti di spritz-beton
applicato su rete elettrosaldata fissata su entrambe le facce della muratura portante di piano terra, con
connettori opportunamente dimensionati. I benefici prodotti dagli interventi sul sistema fondale sopra indicati,
consistono quindi sostanzialmente nel limitare o annullare gli effetti prodotti dalla liquefazione, qualora il
terreno mantenga una seppur residua capacit resistente e non sia soggetto a spostamenti orizzontali (lateral
spreading) e a cedimenti molto grandi. Da qui la constatazione che tali interventi sono pressoch inefficaci,
qualora sia concreto il rischio di fluidificazione ciclica (non evidenziatosi nelle aree in oggetto a seguito degli
eventi sismici del maggio 2012). Il consolidamento di sistemi fondali esistenti tramite la messa in opera di
sottofondazioni profonde (micropali), pur configurandosi ancora come un intervento di tipo passivo, non in
grado di ridurre la probabilit di evenienza, consente di ancorare la struttura in elevazione a strati di terreno
pi profondi non liquefacibili, a cui sono trasmessi i carichi. In questo caso si devono mettere in conto, nella
progettazione, le azioni di attrito negativo e di interazione dinamica lungo il fusto dei pali, che si producono in
particolare alla base dello strato di terreno liquefatto. Particolare cura e attenzione dovr essere adottata nella
progettazione e realizzazione dei sistemi di collegamento tra i micropali e le fondazioni esistenti.
A tale ultimo proposito valgono le considerazione espresse circa i sistemi di sottofondazione delle
fondazioni superficiali con cordoli armati, che dovranno essere necessariamente adottati, in funzione di
elementi di interfaccia fondazione superficiale/micropalo. Non in altre parole auspicabile, ovvero vietato
luso di micropali direttamente inseriti nelle murature portanti attraverso un meccanismo di trasferimento del
carico di tipo attritivo tra muratura e tubolare di acciaio.
Gli interventi di sottofondazione profonda sono in genere risolutivi per le finalit proposte, ma si
caratterizzano come pi costosi e invasivi della integrit delle finiture nei locali in cui si va ad operare.

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5. MODELLAZIONE GEOTECNICA
Uno dei motivi di pericolosit geologica del territorio, deriva in questi luoghi, dallinterazione tra opere
di fondazione e terreni compressibili, su cui le costruzioni in elevazione possono creare condizioni di instabilit
del complesso opera-terreno.
Si rende quindi necessario fare alcune valutazioni per verificare le caratteristiche meccaniche dei terreni
di fondazione, utilizzando in via indicativa, i dati derivabili dalle indagini specifiche eseguite per la
modellazione geologica.
Sono dunque state considerate le prove penetrometriche bibliografiche

In FIGURA 5.1.1 viene riportato uno stralcio satellitare con lubicazione delle indagini bibliografiche
considerate e in FIGURA 5.1.2 una planimetria generale con stato di fatto e di progetto.

S1
CPT1
S3
S2

FIGURA 5.1.1 Stralcio satellitare con lubicazione delle indagini bibliografiche

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Stato di fatto

Stato di progetto

FIGURA 5.2 Planimetria generale stato di fatto e di progetto

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5.1. ACQUISIZIONE DATI CON PROVE PENETROMETRICHE STATICHE
L'esecuzione della prova penetrometrica avvenuta con un Penetrometro Statico.
L'esecuzione della prova penetrometrica avvenuta con un Penetrometro Statico Olandese tipo Gouda
(tipo meccanico), con dispositivo idraulico di spinta da 20 t. fornito di punta telescopica tipo Begemann per
il rilievo della resistenza alla punta Rp e dellattrito laterale locale Rl, avente unarea di 10 cm2, angolo 60,
velocit di avanzamento 2 cm/sec. La prova stata eseguita dalla Ditta GEOLOG S.r.l.
Si allegano i diagrammi delle resistenze dal cui confronto si possono evincere le differenze di
comportamento dei terreni nei vari strati incontrati. Nei diagrammi di resistenza relativi alla prova statica
sono riportati, per ogni 20 cm di avanzamento, i valori di resistenza allinfissione della punta del penetrometro
(Rp in Kg/cm2), i valori di resistenza di attrito laterale locale (Rl in kg/cm2) ed i valori del rapporto di
Begemann Rp/Rl che permettono una stima della granulometria dei terreni attraversati.
Nelle colonne stratigrafiche, redatte in base al diagramma di Schmerton relativo al rapporto Rp/
(Rp/Rl), sono evidenziate le successioni litologiche incontrate nel corso della prova.
Sono inoltre riportate le valutazioni litologiche basate sul rapporto Rp/Rl secondo Begemann (1965)
e secondo le raccomandazioni A.G.I: (1977), insieme alle valutazioni stratigrafiche fornite da Schmertmann
(1978) ricavate dai valori di Rp e FR = (Rl/Rp)% (vedi anche legenda allegata).
Le caratteristiche geotecniche dei terreni ricavate dai risultati della penetrometria statica sono riportate in
tabella (parametri geotecnici).
Nelle tabelle viene fatta distinzione fra i terreni di natura coesiva e quelli di natura granulare.
Per i terreni di natura coesiva vengono riportati, per ogni 20 cm di profondit, i valori di resistenza
allinfissione della punta del penetrometro Rp (kg/cm2), del rapporto Rp/Rl, del peso di volume (t/m3),
della tensione verticale geostatica del terreno (t/m3), della coesione non drenata (Cu kg/cm2), del grado di
sovraconsolidazione OCR, dei moduli di deformazione non drenati Eu50 ed Eu25 (kg/cm2) corrispondenti
rispettivamente ad un grado di mobilitazione dello sforzo deviatorico pari al 50 e 25 %, del modulo di
deformazione edometrico Mo (kg/cm2).
Per i terreni di natura granulare vengono riportati, per ogni 20 cm di profondit, i valori di resistenza
allinfissione della punta del penetrometro Rp (kg/cm2), della densit relativa Dr (%), dellangolo di attrito
interno efficace , dellaccelerazione al suolo che pu causare liquefazione Amax/g con g = accelerazione di
gravit, dei moduli di deformazione drenati E50 ed E25 (kg/cm2) e del modulo di deformazione edometrico
Mo (kg/cm2). Nella legenda allegata vi sono ulteriori informazioni sui parametri geotecnici e sugli autori.
Nella Tabella 5.1 si riportano i parametri geotecnici medi per strati pseudomogenei rilevati con la prova
penetrometrica.

CPT1 rif. 03-16


strato Rp med. Cu med. C Mo Dr. Eu50 E50
2
(m da p.c.) (kg/cm2) 3
(t/m ) (kg/cm )2 (kg/cm ) (kg/cm2) % my (kg/cm ) (kg/cm2)
2

0,00 0,60 Riporto di clasti di laterizi e ghiaia


0,60 1,20 35,7 1,85 -- -- 124 77 30 -- 60
1,20 2,60 13,8 1,90 0,62 54, -- -- 106 --
2,60 4,00 21,0 1,94 -- -- 86 43 28 -- 41
4,00 4,40 11,5 1,88 0,53 47 -- -- 136 --
4,40 4,80 63,5 1,94 -- -- 222 67 31 -- 106
4,80 8,00 14,1 1,91 0,63 55 -- -- 197 --
8,00 15,20 87,0 1,99 -- -- 310 60 33 -- 148
15,20 20,00 117,0 2,03 -- -- 410 62 35 -- 195
Tabella 5.1 Stratigrafia geotecnica semplificata

In FIGURA 5.3 viene riportato il diagramma di resistenza della prova.

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In sede di progettazione esecutiva verranno realizzate nuove indagini e verr valutata attentamente la
scelta delle fondazioni, per garantire la stabilit delle opere in condizioni statiche, ma anche in condizioni
sismiche. Nella progettazione esecutiva il riferimento normativo assoluto sar il D.M. 14/01/2008, ed in
queste norme prestazionali sar responsabilit dei progettisti scegliere i metodi di calcolo ritenuti pi idonei.

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6. CONCLUSIONI
1) Il sito allo studio si colloca nel centro storico di Ravenna. Come tutti i centri storici sono presenti
stratificazioni che testimoniano lantropizzazione dei paleosuoli. Nel comparto sono stati eseguiti 3 carotaggi a
6m di profondit, che hanno evidenziato tracce di clasti di laterizi fino a circa 5m dal p.c.

2) Sostanzialmente il comparto dellEx Macello ricade in una piana alluvionale, cha ha ricoperto una
linea di costa riconducibile approssimativamente ad prima del VI secolo d.C. Tale linea di costa, costituita da
sedimenti sabbioso limosi, ha subito un importante fenomeno di subsidenza, venendo progressivamente
ricoperta da sedimenti alluvionali pi fini. Questo complesso di sedimenti olocenici sono classificati come
Allomembro di Ravenna, siglato AES8 nella carta Geologica dItalia, foglio Ravenna, Scala 1:50.000; la
parte sommitale pi recente viene chiamata Unit di Modena (siglata AES8 a) e trova deposizione dal IV-VI
sec. a.C. in poi.

Argille limose, argille e limi argillosi con rare intercalazioni di limi sabbiosi.
Depositi di piana innondabile piana alluvionale

Sabbie prevalentemente fini e medie, di cordone litorale (spiaggia e duna e


eolica) sormontati da depositi alluvionali.

A
A
A

3) La subsidenza sembra essere un processo geodinamico che ha rallentato. Idati pi recenti acquisiti e
pubblicati da ARPA indicano che la citt di Ravenna conferma una sostanziale stabilit con velocit di
abbassamento massimi intorno a 2-3 mm/anno. Sulla costa persistono criticit con velocit di abbassamento
ancora dellordine di 20mm/anno.

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4) Larea non presenta particolari rischi di esondazione o alluvione. Il sistema fognario si prende carico
dello smaltimento delle acque meteoriche.

5) La struttura geologica profonda viene ripresa da una pubblicazione di Pieri e Groppi, e si pu


osservare come il fronte appenninico sia fagliato e presenta diversi sovrascorrimenti. Sotto Ravenna ci sono
circa 2000m di spessore di sedimenti sciolti prima di arrivare ai depositi del Pliocene medio superiore, che
costituiscono il fronte appenninico roccioso.

Questa situazione, accompagnata da tutte le informazioni raccolte nel Catalogo Storico dei Terremoti,
indica che larea di Ravenna potenzialmente sismica. La zonizzazione sismica ZS9 pone come magnitudo
attesa massima nella zona sismogenetica 912 il valore di M = 6,14 (INGV, Veletti e Malensise, 2004).

6) Per valutare gli effetti sismici su un territorio occorre principalmente definire le azioni sismiche che
concorrono nel creare instabilit. La DGR 2193/2015 indica il percorso da seguire.
Si parte dalla misura del profilo di velocit delle onde di taglio Vs mediante delle prove
geofisiche(eseguite dalla ditta ENVIA), e poi si procede al calcolo della Vs30; si ricorre poi agli abachi del
paragrafo A2.1.2. e si entra con il valore di Vs30. Il valore di Vs30 calcolato di 218 m/sec. Il sito dunque
soggetto ad amplificazione sismica stratigrafica. Il bedrock simico molto profondo.

Ravenna ricade nel settore PIANURA 2.

Il fattore di amplificazione derivato dal rapporto tra la PGA in superficie e quella al bedrock pari a
F.A.=1,7.
Il fattore di amplificazione derivato dal rapporto tra lintensit spettrale in superficie e al bedrock
sismico SI/SIo di 2,0 nellintervallo di periodo tra 0,1sec e 0,5sec, di 2,7/3,0 nellintervallo 0,5sec e 1,0sec,
ed di 2,9/3,3 nellintervallo 0,5sec 1,5sec.

Lo spettro che si pu ricavare da quello normalizzato fornito dal DGR il seguente:

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accelerazione suolo A = 0,163 F.A. = 1,7 PGA(To)= 0,2771 g
5
Periodo T (sec) Sa/aref
accelerazione spettrale
0,000 1 0,28
Spettro di risposta "DGR R.E.R. 2193/2015 "
0,100 2,21 0,61 Comune Ravenna (Ra)
0,150 2,608 0,72
0,200 2,6562 0,74
0,80 0,300 2,4033 0,67
0,400 1,9394 0,54
0,500 1,505 0,42
0,70
0,750 0,9172 0,25
accelerazione spettrale F.A.*P.G.A. (g)

1,000 0,6359 0,18


0,60 1,500 0,3608 0,10
2,000 0,2462 0,07

0,50

0,40 accelerazione spettrale

0,30

0,20

0,10

0,00
0,000 0,500 1,000 1,500 2,000
Periodo T (sec)

Laccelerazione di picco in superficie, per un tempo di ritorno di 475 anni (convenzionalmente utilizzato
nella pianificazione territoriale) dunque 0,28g. La magnitudo massima attesa di 6,14.

7) La presenza delle sabbie sature rilevate sostanzialmente da -8,0m fino a 20m (massima profondit di
investigazione raggiunta dalla Ditta GEOLOG srl, poich si andati a rifiuto per causa di un probabile livello
ghiaioso) indica che potenzialmente larea pu essere suscettibile di liquefazione.

Attraverso il software C-Liq, si calcola la curva dello sforzo di taglio indotto dal sisma lungo il profilo
investigato (CSR) e la resistenza a questo sforzo di taglio offerto dal terreno (CRR). Il rapporto tra la CRR e la
CSR, corretti di un fattore di scala per la magnitudo (MSF), consente di calcolare il fattore di resistenza alla
liquefazione.
Questo calcolo andrebbe fatto con i dati di input di una prova penetrometrica a punta elettrica (CPTe o
CPTu). Attualmente non disponibile questo dato, mentre stato fornito dalla committenza, allo scrivente,
una penetrometria a punta meccanica (CPTm) eseguita al centro dellarea. Questo tipo di prova sovrastima la
CRR, ovvero la resistenza del deposito.
Ad oggi non possibile accedere in sicurezza al sito con mezzi dopera, per via della fatiscenza della
coperture dellandrone di accesso. Quindi lanalisi viene condotta con i dati disponibili (comprese le tre
stratigrafie di sondaggi fino a -6m dal p.c.)
Si dunque condotta lanalisi con il metodo di Idriss e Boulanger 2014 (raccomandato dalla DGR
2193/2015).
Si perviene a questo profilo di CSR-CRR

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In rosso indicata la CSR (sforzo di taglio indotto dal sisma di progetto) e in fucsia indicata la CRR (la resistenza allo
sforzo di taglio del deposito).

Come si pu notare per diversi strati sottili, il fattore di resistenza alla liquefazione inferiore a 1,2 .
Il calcolo dellIndice del Potenziale di liquefazione porta al risultato IPL=7,07:

Il cedimento postsismico atteso di circa 13cm.

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Se questo effetto di sito viene previsto con l'elaborazione di una prova penetrometrica a punta
meccanica CPTm, a maggior ragione emerger qualora si riesca a fare in sito delle prove penetrometriche a
punta elettrica (CPTe/CPTu).

8) Occorre ora valutare se la liquefazione delle sabbie, in caso di sisma, possa avere ripercussioni sulla
stabilit delle opere di fondazione e quindi sulle strutture del complesso in progetto di riqualificazione. Ora ci
si trova in una fase di pianificazione urbanistica, quindi questo tema dovr essere affrontato ovviamente nel
progetto esecutivo. Si ricordi che la liquefazione delle sabbie non un fattore escludente l'edificabilit ma solo
condizionante. In questa relazione si sono presentate diverse tipologie di soluzioni a questo problema. Tali
soluzioni sono quelle contemplate nelle ordinanze regionali che regolamentavano gli interventi per la
ricostruzione nelle aree colpite dagli eventi sismici del 2012 in Emilia Romagna.
Il tema progettuale futuro sar dunque se e come intervenire per questi, tutto sommato, sottili livelli di
sabbie liquefacibili.

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Secondo la DGR 2193/2015, in caso di aree suscettibili di liquefazione, necessario il Terzo Livello di
approfondimento - analisi approfondita; questo significa che occorre procedere ad una analisi di risposta
sismica locale. Una buona analisi di Risposta Sismica locale necessita:
- profilo di Vs fino al bedrock sismico o al substrato rigido
- curve di decadimento del modulo Go e curve di Dumping per gli strati fino al bedrock sismico;
- pesi di volume e natura litologica degli strati di terreno fino al bedrock sismico.
Essendo insostenibili i costi per avere tutti questi dati, generalmente si accentra lo studio sitospecifico
sui primi 30m-40m di terreno, per i dati pi profondi si ricorre invece alla bibliografia; solo le prove geofisiche
sono a costi accettabili per consentire l'esplorazione fino al bedrock sismico (se posizionato entro i primi 300m
dal p.c.).
La risposta sismica locale uno strumento di ausilio importante per la progettazione esecutiva delle
strutture, per cui, a parere dello scrivente, sarebbe pi indicato affrontarla nella fase di progettazione esecutiva
e non in questa fase della pianificazione territoriale.
Si visto che la liquefazione delle sabbie , in questo caso, solo condizionante ledificabilit e non
escludente, e questa informazione, in fase di pianificazione territoriale, dovrebbe essere sufficiente. In questa
relazione sono state esposte le diverse tecniche ingegneristiche con le quali si affrontano queste tematiche.

9) Dal punto di vista geotecnico, essendo in fase di pianificazione territoriale, si ritenuto sufficiente il
ricorso alla penetrometria a punta meccanica fatta dalla ditta GEOLOG srl ed ai tre carotaggi a 6m di
profondit fatti dalla ditta SOGEO srl.
Se l'edificio esistente, che sar oggetto di riqualificazione urbanistica, non ha mai avuto problematiche
particolari di stabilit geotecnica, vuol pur dire che l'area non presenta particolari penalizzazioni geotecniche.
Il modello geotecnico che si propone riassunto nella seguente tabella:

CPT1 rif. 03-16


strato Rp med. Cu med. C Mo Dr. Eu50 E50
2
(m da p.c.) 2
(kg/cm ) (t/m ) (kg/cm )
3 2 (kg/cm ) 2
(kg/cm ) % my (kg/cm ) (kg/cm2)
2

0,00 0,60 Riporto di clasti di laterizi e ghiaia


0,60 1,20 35,7 1,85 -- -- 124 77 30 -- 60 Granulari
1,20 2,60 13,8 1,90 0,62 0,10 54, -- -- 106 -- Coesivi
2,60 4,00 21,0 1,94 -- -- 86 43 28 -- 41 Granulari
4,00 4,40 11,5 1,88 0,53 0,08 47 -- -- 136 -- Coesivi
4,40 4,80 63,5 1,94 -- -- 222 67 31 -- 106 Granulari
4,80 8,00 14,1 1,91 0,63 0,10 55 -- -- 197 -- Coesivi
8,00 15,20 87,0 1,99 -- -- 310 60 33 -- 148 Granulari
15,20 20,00 117,0 2,03 -- -- 410 62 35 -- 195 Granulari
Stratigrafia geotecnica semplificata - N.B. dalle penetrometrie non possibile ricavare valori di coesione efficace C', per cui quelli indicati sono
valori orientativi. Servono apposite prove di laboratorio geotecnico per avere i parametri in condizioni drenate dei terreni coesivi.

Codigoro, l 22/03/2015
Dott. Geol. Thomas Veronese

Ravenna pag. 56
GEOLOG S.r.l.
Sede Operativa: V. Cerchio 57
48100 Ravenna Rifer. 013-12

PROVA PENETROMETRICA STATICA CPT 1


LETTURE DI CAMPAGNA / VALORI DI RESISTENZA 2.01PG05-049
- committente : Padovani Ingegneria s.r.l. - data : 24/01/2012
- lavoro : Indagine integrativa ex Macello - quota inizio : Piano Piazzale
- localit : Ravenna, Via Renato Serra, 61 (ex Macello) - prof. falda : 1,50 m da quota inizio
- note : Preforo di -0.80 m - pagina : 1

Prof. Letture di campagna qc fs qc/fs Prof. Letture di campagna qc fs qc/fs


m punta laterale kg/cm m punta laterale kg/cm

0,20 ---- ---- -- ------ ---- 10,20 69,0 100,0 69,0 1,80 38,0
0,40 ---- ---- -- ------ ---- 10,40 102,0 129,0 102,0 2,00 51,0
0,60 ---- ---- -- 0,20 ---- 10,60 104,0 134,0 104,0 1,80 58,0
0,80 22,0 25,0 22,0 0,27 82,0 10,80 101,0 128,0 101,0 2,07 49,0
1,00 39,0 43,0 39,0 0,73 53,0 11,00 87,0 118,0 87,0 1,87 47,0
1,20 76,0 87,0 76,0 1,60 47,0 11,20 145,0 173,0 145,0 3,07 47,0
1,40 19,0 43,0 19,0 1,07 18,0 11,40 99,0 145,0 99,0 1,93 51,0
1,60 14,0 30,0 14,0 0,73 19,0 11,60 120,0 149,0 120,0 2,47 49,0
1,80 10,0 21,0 10,0 0,47 21,0 11,80 77,0 114,0 77,0 2,60 30,0
2,00 11,0 18,0 11,0 0,40 27,0 12,00 118,0 157,0 118,0 2,00 59,0
2,20 16,0 22,0 16,0 0,60 27,0 12,20 142,0 172,0 142,0 2,80 51,0
2,40 13,0 22,0 13,0 0,80 16,0 12,40 89,0 131,0 89,0 1,47 61,0
2,60 19,0 31,0 19,0 0,93 20,0 12,60 129,0 151,0 129,0 2,53 51,0
2,80 22,0 36,0 22,0 0,93 24,0 12,80 47,0 85,0 47,0 1,93 24,0
3,00 16,0 30,0 16,0 0,73 22,0 13,00 65,0 94,0 65,0 1,53 42,0
3,20 13,0 24,0 13,0 1,13 11,0 13,20 61,0 84,0 61,0 0,87 70,0
3,40 18,0 35,0 18,0 0,27 67,0 13,40 61,0 74,0 61,0 2,07 30,0
3,60 33,0 37,0 33,0 1,60 21,0 13,60 141,0 172,0 141,0 1,80 78,0
3,80 19,0 43,0 19,0 0,67 28,0 13,80 182,0 209,0 182,0 2,93 62,0
4,00 26,0 36,0 26,0 0,33 78,0 14,00 77,0 121,0 77,0 2,20 35,0
4,20 8,0 13,0 8,0 0,53 15,0 14,20 89,0 122,0 89,0 2,07 43,0
4,40 15,0 23,0 15,0 0,27 56,0 14,40 48,0 79,0 48,0 0,93 51,0
4,60 37,0 41,0 37,0 0,87 43,0 14,60 78,0 92,0 78,0 1,60 49,0
4,80 90,0 103,0 90,0 1,53 59,0 14,80 67,0 91,0 67,0 1,80 37,0
5,00 17,0 40,0 17,0 0,73 23,0 15,00 81,0 108,0 81,0 1,80 45,0
5,20 17,0 28,0 17,0 0,67 25,0 15,20 22,0 49,0 22,0 1,40 16,0
5,40 18,0 28,0 18,0 0,53 34,0 15,40 82,0 103,0 82,0 1,60 51,0
5,60 17,0 25,0 17,0 0,60 28,0 15,60 84,0 108,0 84,0 1,53 55,0
5,80 14,0 23,0 14,0 0,53 26,0 15,80 98,0 121,0 98,0 1,93 51,0
6,00 13,0 21,0 13,0 0,80 16,0 16,00 105,0 134,0 105,0 2,67 39,0
6,20 13,0 25,0 13,0 0,33 39,0 16,20 114,0 154,0 114,0 2,40 47,0
6,40 12,0 17,0 12,0 0,40 30,0 16,40 117,0 153,0 117,0 2,53 46,0
6,60 14,0 20,0 14,0 0,40 35,0 16,60 110,0 148,0 110,0 2,53 43,0
6,80 15,0 21,0 15,0 0,60 25,0 16,80 128,0 166,0 128,0 1,53 83,0
7,00 12,0 21,0 12,0 0,20 60,0 17,00 142,0 165,0 142,0 3,27 43,0
7,20 11,0 14,0 11,0 0,33 33,0 17,20 117,0 166,0 117,0 1,73 67,0
7,40 11,0 16,0 11,0 0,33 33,0 17,40 110,0 136,0 110,0 1,87 59,0
7,60 10,0 15,0 10,0 0,33 30,0 17,60 99,0 127,0 99,0 2,07 48,0
7,80 12,0 17,0 12,0 0,73 16,0 17,80 105,0 136,0 105,0 1,80 58,0
8,00 20,0 31,0 20,0 0,67 30,0 18,00 106,0 133,0 106,0 2,00 53,0
8,20 72,0 82,0 72,0 1,20 60,0 18,20 104,0 134,0 104,0 1,93 54,0
8,40 93,0 111,0 93,0 1,73 54,0 18,40 135,0 164,0 135,0 2,40 56,0
8,60 102,0 128,0 102,0 2,60 39,0 18,60 150,0 186,0 150,0 3,07 49,0
8,80 66,0 105,0 66,0 1,27 52,0 18,80 112,0 158,0 112,0 2,53 44,0
9,00 40,0 59,0 40,0 1,73 23,0 19,00 102,0 140,0 102,0 2,40 42,0
9,20 15,0 41,0 15,0 0,73 20,0 19,20 107,0 143,0 107,0 2,27 47,0
9,40 45,0 56,0 45,0 0,93 48,0 19,40 122,0 156,0 122,0 2,67 46,0
9,60 62,0 76,0 62,0 1,20 52,0 19,60 128,0 168,0 128,0 2,93 44,0
9,80 120,0 138,0 120,0 2,47 49,0 19,80 156,0 200,0 156,0 2,87 54,0
10,00 105,0 142,0 105,0 2,07 51,0 20,00 180,0 223,0 180,0 3,07 59,0

- PENETROMETRO STATICO tipo PAGANI da 10/20t


- COSTANTE DI TRASFORMAZIONE Ct = 10 - Velocit Avanzamento punta 2 cm/s
- punta meccanica tipo Begemann = 35.7 mm (area punta 10 cm - apertura 60)
- manicotto laterale (superficie 150 cm)

Software by: Dr.D.MERLIN - 0425/840820


P.I.:02194680399
GEOLOG S.r.l.
Sede Operativa: V. Cerchio 57
48100 Ravenna Rifer. 013-12

PROVA PENETROMETRICA STATICA CPT 1


LETTURE DI CAMPAGNA / VALORI DI RESISTENZA 2.01PG05-049
- committente : Padovani Ingegneria s.r.l. - data : 24/01/2012
- lavoro : Indagine integrativa ex Macello - quota inizio : Piano Piazzale
- localit : Ravenna, Via Renato Serra, 61 (ex Macello) - prof. falda : 1,50 m da quota inizio
- note : Preforo di -0.80 m - pagina : 2

Prof. Letture di campagna qc fs qc/fs Prof. Letture di campagna qc fs qc/fs


m punta laterale kg/cm m punta laterale kg/cm

20,20 189,0 235,0 189,0 2,67 71,0 20,60 176,0 226,0 176,0 ----- ----
20,40 184,0 224,0 184,0 3,33 55,0

- PENETROMETRO STATICO tipo PAGANI da 10/20t


- COSTANTE DI TRASFORMAZIONE Ct = 10 - Velocit Avanzamento punta 2 cm/s
- punta meccanica tipo Begemann = 35.7 mm (area punta 10 cm - apertura 60)
- manicotto laterale (superficie 150 cm)

Software by: Dr.D.MERLIN - 0425/840820


P.I.:02194680399
GEOLOG S.r.l.
Sede Operativa: V. Cerchio 57
48100 Ravenna Rifer. 013-12

PROVA PENETROMETRICA STATICA CPT 1


DIAGRAMMA DI RESISTENZA 2.01PG05-049
- committente : Padovani Ingegneria s.r.l. - data : 24/01/2012
- lavoro : Indagine integrativa ex Macello - quota inizio : Piano Piazzale
- localit : Ravenna, Via Renato Serra, 61 (ex Macello) - prof. falda : 1,50 m da quota inizio
- note : Preforo di -0.80 m - scala vert.: 1 : 100
qc (kg/cm) fs (kg/cm)
0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 0,0 1,0 2,0 3,0
0,0 0,0
m. m.

1,0 1,0
Falda :1,50m

2,0 2,0

3,0 3,0

4,0 4,0

5,0 5,0

6,0 6,0

7,0 7,0

8,0 8,0

9,0 9,0

10,0 10,0

11,0 11,0

12,0 12,0

13,0 13,0

14,0 14,0

15,0 15,0

16,0 16,0

17,0 17,0

18,0 18,0

19,0 19,0

20,0 20,0
0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 0,0 1,0 2,0 3,0

Software by: Dr.D.MERLIN - 0425/840820


P.I.:02194680399
GEOLOG S.r.l.
Sede Operativa: V. Cerchio 57
48100 Ravenna Rifer. 013-12

PROVA PENETROMETRICA STATICA CPT 1


VALUTAZIONI LITOLOGICHE 2.01PG05-049
- committente : Padovani Ingegneria s.r.l. - data : 24/01/2012
- lavoro : Indagine integrativa ex Macello - quota inizio : Piano Piazzale
- localit : Ravenna, Via Renato Serra, 61 (ex Macello) - prof. falda : 1,50 m da quota inizio
- note : Preforo di -0.80 m - scala vert.: 1 : 100
Rp/RL (Litologia Begemann 1965 A.G.I. 1977) Rp - RL/Rp (Litologia Schmertmann 1978)
Torbe ed Limi ed Limi sabb. Sabbie e A A A A A A A S S S S S
Argille organiche Argille Sabbie lim. Sabbie e Ghiaie O t t m c c S A s m d C
0,0 5 15 30 60 120 200 0,0 t c L L 0,0
m

1,0 1,0 1,0

2,0 2,0 2,0

3,0 3,0 3,0

4,0 4,0 4,0

5,0 5,0 5,0

6,0 6,0 6,0

7,0 7,0 7,0

8,0 8,0 8,0

9,0 9,0 9,0

10,0 10,0 10,0

11,0 11,0 11,0

12,0 12,0 12,0

13,0 13,0 13,0

14,0 14,0 14,0

15,0 15,0 15,0

16,0 16,0 16,0

17,0 17,0 17,0

18,0 18,0 18,0

19,0 19,0 19,0

20,0 20,0 20,0

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P.I.:02194680399
Dott. Geologo Thomas Veronese
Via Romea, 80 - 44023 Vaccolino (FE)
Tel. 0533/97105 Tel. mob. 0335/5240380 Rifer. 03-16

PROVA PENETROMETRICA STATICA CPT 1


DIAGRAMMA DI RESISTENZA 2.010496-028

- committente : Renato Serra 61 Srl - data : 24/01/2012


- lavoro : Indagine integrativa ex Macello - quota inizio : Piano Campagna
- localit : Ravenna, via Renato Serra, 61 (Ex Macello) - prof. falda : 1,50 m da quota inizio
- scala vert.: 1 : 100
Rp (kg/cm) RL (kg/cm)
0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 0,0 1,0 2,0 3,0
0,0 0,0
m. m.

1,0 1,0
Falda :1,50m

2,0 2,0

3,0 3,0

4,0 4,0

5,0 5,0

6,0 6,0

7,0 7,0

8,0 8,0

9,0 9,0

10,0 10,0

11,0 11,0

12,0 12,0

13,0 13,0

14,0 14,0

15,0 15,0

16,0 16,0

17,0 17,0

18,0 18,0
AO T e LA molli
Al e LA
19,0 19,0
AL e LA mediamente consistenti
S e SL
20,0 20,0
0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 0,0 1,0 2,0 3,0

Software by: Dr.D.Merlin - 0425/840820


Dott. Geologo Thomas Veronese
Via Romea, 80 - 44023 Vaccolino (FE)
Tel. 0533/97105 Tel. mob. 0335/5240380 Rifer. 03-16

PROVA PENETROMETRICA STATICA CPT 1


VALUTAZIONI LITOLOGICHE 2.010496-028

- committente : Renato Serra 61 Srl - data : 24/01/2012


- lavoro : Indagine integrativa ex Macello - quota inizio : Piano Campagna
- localit : Ravenna, via Renato Serra, 61 (Ex Macello) - prof. falda : 1,50 m da quota inizio
- note : - scala vert.: 1 : 100
Rp/RL (Litologia Begemann 1965 A.G.I. 1977) Rp - RL/Rp (Litologia Schmertmann 1978)
Torbe ed Limi ed Limi sabb. Sabbie e A A A A A A A S S S S S
Argille organiche Argille Sabbie lim. Sabbie e Ghiaie O t t m c c S A s m d C
0,0 5 15 30 60 120 200 0,0 t c L L 0,0
m

1,0 1,0 1,0

2,0 2,0 2,0

3,0 3,0 3,0

4,0 4,0 4,0

5,0 5,0 5,0

6,0 6,0 6,0

7,0 7,0 7,0

8,0 8,0 8,0

9,0 9,0 9,0

10,0 10,0 10,0

11,0 11,0 11,0

12,0 12,0 12,0

13,0 13,0 13,0

14,0 14,0 14,0

15,0 15,0 15,0

16,0 16,0 16,0

17,0 17,0 17,0

18,0 18,0 18,0

19,0 19,0 19,0

20,0 20,0 20,0

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Dott. Geologo Thomas Veronese
Via Romea, 80 - 44023 Vaccolino (FE)
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PROVA PENETROMETRICA STATICA CPT 1


TABELLA PARAMETRI GEOTECNICI 2.010496-028

- committente : Renato Serra 61 Srl - data : 24/01/2012


- lavoro : Indagine integrativa ex Macello - quota inizio : Piano Campagna
- localit : Ravenna, via Renato Serra, 61 (Ex Macello) - prof. falda : 1,50 m da quota inizio
- note : - pagina : 1
NATURA COESIVA NATURA GRANULARE
Prof. Rp Rp/Rl Natura Y' p'vo Cu OCR Eu50 Eu25 Mo Dr 1s 2s 3s 4s dm my Amax/g E'50 E'25 Mo
m kg/cm (-) Litol. t/m kg/cm kg/cm (-) kg/cm kg/cm % () () () () () () (-) kg/cm kg/cm
0,20 -- -- ??? 1,85 0,04 -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- --
0,40 -- -- ??? 1,85 0,07 -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- --
0,60 -- -- ??? 1,85 0,11 -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- --
0,80 22 82 3:::: 1,85 0,15 -- -- -- -- -- 67 37 39 41 43 39 28 0,149 37 55 77
1,00 39 14 4/:/: 1,85 0,19 1,30 71,8 221 332 137 81 39 41 43 44 40 30 0,193 65 98 137
1,20 46 29 4/:/: 1,85 0,22 1,53 70,3 261 391 161 82 39 41 43 45 40 31 0,197 77 115 161
1,40 19 18 2//// 1,85 0,26 0,78 24,7 132 198 68 -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- --
1,60 14 19 2//// 0,94 0,28 0,64 17,7 108 162 56 -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- --
1,80 10 21 2//// 0,90 0,30 0,50 12,1 85 128 40 -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- --
2,00 11 27 2//// 0,91 0,31 0,54 12,3 91 137 44 -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- --
2,20 16 27 2//// 0,96 0,33 0,70 15,8 118 177 62 -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- --
2,40 13 16 2//// 0,93 0,35 0,60 12,4 103 154 52 -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- --
2,60 19 20 2//// 0,99 0,37 0,78 15,7 132 198 68 -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- --
2,80 22 24 4/:/: 0,93 0,39 0,85 16,5 144 216 77 43 34 36 39 41 34 28 0,087 37 55 77
3,00 16 22 2//// 0,96 0,41 0,70 12,2 118 177 62 -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- --
3,20 13 11 2//// 0,93 0,43 0,60 9,7 104 155 52 -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- --
3,40 18 67 4/:/: 0,91 0,45 0,75 12,0 128 191 67 33 33 35 38 41 32 27 0,064 30 45 63
3,60 33 21 4/:/: 0,97 0,47 1,10 18,4 187 281 116 53 35 38 40 42 35 29 0,110 55 83 116
3,80 19 28 2//// 0,99 0,49 0,78 11,3 132 198 68 -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- --
4,00 26 78 3:::: 0,87 0,50 -- -- -- -- -- 42 34 36 39 41 33 28 0,086 43 65 91
4,20 8 15 2//// 0,86 0,52 0,40 4,5 145 218 35 -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- --
4,40 15 56 4/:/: 0,89 0,54 0,67 8,2 128 193 60 22 31 34 37 40 30 27 0,042 25 38 53
4,60 37 43 3:::: 0,89 0,56 -- -- -- -- -- 52 35 38 40 42 35 30 0,109 62 93 130
4,80 90 59 3:::: 0,98 0,58 -- -- -- -- -- 82 39 41 43 45 39 33 0,196 150 225 315
5,00 17 23 2//// 0,97 0,59 0,72 8,0 143 214 65 -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- --
5,20 17 25 2//// 0,97 0,61 0,72 7,7 149 224 65 -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- --
5,40 18 34 4/:/: 0,91 0,63 0,75 7,8 153 230 67 24 31 34 37 40 30 27 0,046 30 45 63
5,60 17 28 2//// 0,97 0,65 0,72 7,2 162 243 65 -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- --
5,80 14 26 2//// 0,94 0,67 0,64 5,9 179 268 56 -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- --
6,00 13 16 2//// 0,93 0,69 0,60 5,3 188 282 52 -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- --
6,20 13 39 4/:/: 0,88 0,71 0,60 5,2 194 291 52 10 29 32 36 39 28 26 0,021 22 33 46
6,40 12 30 4/:/: 0,88 0,72 0,57 4,7 202 302 48 7 29 32 35 39 27 26 0,016 20 30 42
6,60 14 35 4/:/: 0,89 0,74 0,64 5,2 204 305 56 12 30 33 36 39 28 26 0,023 23 35 49
6,80 15 25 2//// 0,95 0,76 0,67 5,3 208 312 60 -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- --
7,00 12 60 4/:/: 0,88 0,78 0,57 4,3 217 326 48 5 29 32 35 38 27 26 0,013 20 30 42
7,20 11 33 4/:/: 0,87 0,80 0,54 3,8 224 336 44 2 28 31 35 38 26 26 0,004 18 28 39
7,40 11 33 4/:/: 0,87 0,81 0,54 3,7 229 344 44 1 28 31 35 38 26 26 0,003 18 28 39
7,60 10 30 4/:/: 0,86 0,83 0,50 3,3 233 349 40 -- 28 31 35 38 25 26 -- 17 25 35
7,80 12 16 2//// 0,92 0,85 0,57 3,8 239 358 48 -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- --
8,00 20 30 4/:/: 0,93 0,87 0,80 5,7 233 350 70 20 31 34 37 40 29 27 0,038 33 50 70
8,20 72 60 3:::: 0,95 0,89 -- -- -- -- -- 64 37 39 41 43 36 32 0,141 120 180 252
8,40 93 54 3:::: 0,99 0,91 -- -- -- -- -- 72 38 40 42 44 37 33 0,165 155 233 326
8,60 102 39 3:::: 1,00 0,93 -- -- -- -- -- 75 38 40 42 44 38 34 0,173 170 255 357
8,80 66 52 3:::: 0,94 0,95 -- -- -- -- -- 59 36 38 40 43 35 32 0,128 110 165 231
9,00 40 23 4/:/: 1,00 0,97 1,33 9,4 231 346 140 41 34 36 39 41 32 30 0,083 67 100 140
9,20 15 20 2//// 0,95 0,98 0,67 3,9 277 415 60 -- -- -- -- -- -- -- -- -- -- --
9,40 45 48 3:::: 0,91 1,00 -- -- -- -- -- 44 34 37 39 42 33 31 0,090 75 113 158
9,60 62 52 3:::: 0,94 1,02 -- -- -- -- -- 55 36 38 40 42 34 32 0,117 103 155 217
9,80 120 49 3:::: 1,03 1,04 -- -- -- -- -- 77 39 41 42 44 38 35 0,181 200 300 420
10,00 105 51 3:::: 1,01 1,06 -- -- -- -- -- 72 38 40 42 44 37 34 0,166 175 263 368
10,20 69 38 3:::: 0,95 1,08 -- -- -- -- -- 57 36 38 40 43 34 32 0,123 115 173 242
10,40 102 51 3:::: 1,00 1,10 -- -- -- -- -- 70 38 40 42 44 37 34 0,160 170 255 357
10,60 104 58 3:::: 1,01 1,12 -- -- -- -- -- 71 38 40 42 44 37 34 0,161 173 260 364
10,80 101 49 3:::: 1,00 1,14 -- -- -- -- -- 69 38 40 41 44 36 34 0,156 168 253 354
11,00 87 47 3:::: 0,98 1,16 -- -- -- -- -- 64 37 39 41 43 35 33 0,140 145 218 305
11,20 145 47 3:::: 1,07 1,18 -- -- -- -- -- 81 39 41 43 44 38 36 0,192 242 363 508
11,40 99 51 3:::: 1,00 1,20 -- -- -- -- -- 67 37 39 41 43 36 34 0,151 165 248 347
11,60 120 49 3:::: 1,03 1,22 -- -- -- -- -- 73 38 40 42 44 37 35 0,169 200 300 420
11,80 77 30 4/:/: 1,03 1,24 2,57 15,5 436 655 270 58 36 38 40 43 34 33 0,124 128 193 270
12,00 118 59 3:::: 1,03 1,26 -- -- -- -- -- 72 38 40 42 44 37 35 0,165 197 295 413
12,20 142 51 3:::: 1,06 1,29 -- -- -- -- -- 78 39 41 42 44 38 36 0,183 237 355 497
12,40 89 61 3:::: 0,98 1,30 -- -- -- -- -- 61 37 39 41 43 35 33 0,135 148 223 312
12,60 129 51 3:::: 1,04 1,33 -- -- -- -- -- 74 38 40 42 44 37 35 0,171 215 323 452
12,80 47 24 4/:/: 1,01 1,35 1,57 7,6 328 492 165 39 33 36 38 41 31 31 0,077 78 118 165
13,00 65 42 3:::: 0,94 1,36 -- -- -- -- -- 50 35 37 40 42 33 32 0,103 108 163 228
13,20 61 70 3:::: 0,94 1,38 -- -- -- -- -- 47 35 37 39 42 32 32 0,097 102 153 214
13,40 61 30 4/:/: 1,02 1,40 2,03 10,0 346 519 214 47 35 37 39 42 32 32 0,096 102 153 214
13,60 141 78 3:::: 1,06 1,42 -- -- -- -- -- 75 39 40 42 44 37 36 0,175 235 353 494
13,80 182 62 3:::: 1,12 1,45 -- -- -- -- -- 84 40 41 43 45 38 37 0,201 303 455 637
14,00 77 35 3:::: 0,96 1,47 -- -- -- -- -- 54 36 38 40 42 33 33 0,113 128 193 270
14,20 89 43 3:::: 0,98 1,49 -- -- -- -- -- 58 36 38 40 43 34 33 0,126 148 223 312
14,40 48 51 3:::: 0,91 1,50 -- -- -- -- -- 37 33 36 38 41 31 31 0,072 80 120 168
14,60 78 49 3:::: 0,96 1,52 -- -- -- -- -- 53 35 38 40 42 33 33 0,112 130 195 273
14,80 67 37 3:::: 0,95 1,54 -- -- -- -- -- 48 35 37 39 42 32 32 0,098 112 168 235
15,00 81 45 3:::: 0,97 1,56 -- -- -- -- -- 54 36 38 40 42 33 33 0,114 135 203 284
15,20 22 16 4/:/: 0,93 1,58 0,85 2,9 426 639 77 9 29 32 35 39 26 28 0,018 37 55 77
15,40 82 51 3:::: 0,97 1,60 -- -- -- -- -- 54 36 38 40 42 33 33 0,114 137 205 287
15,60 84 55 3:::: 0,97 1,62 -- -- -- -- -- 54 36 38 40 42 33 33 0,115 140 210 294
15,80 98 51 3:::: 1,00 1,64 -- -- -- -- -- 59 36 38 40 43 34 34 0,128 163 245 343
16,00 105 39 3:::: 1,01 1,66 -- -- -- -- -- 61 37 39 41 43 34 34 0,134 175 263 368
16,20 114 47 3:::: 1,02 1,68 -- -- -- -- -- 64 37 39 41 43 35 34 0,141 190 285 399
16,40 117 46 3:::: 1,03 1,70 -- -- -- -- -- 64 37 39 41 43 35 35 0,143 195 293 410
16,60 110 43 3:::: 1,02 1,72 -- -- -- -- -- 62 37 39 41 43 34 34 0,136 183 275 385
16,80 128 83 3:::: 1,04 1,74 -- -- -- -- -- 67 37 39 41 43 35 35 0,150 213 320 448
17,00 142 43 3:::: 1,06 1,76 -- -- -- -- -- 70 38 40 42 44 36 36 0,160 237 355 497
17,20 117 67 3:::: 1,03 1,78 -- -- -- -- -- 63 37 39 41 43 35 35 0,140 195 293 410
17,40 110 59 3:::: 1,02 1,80 -- -- -- -- -- 61 37 39 41 43 34 34 0,133 183 275 385
17,60 99 48 3:::: 1,00 1,82 -- -- -- -- -- 57 36 38 40 43 34 34 0,122 165 248 347
17,80 105 58 3:::: 1,01 1,84 -- -- -- -- -- 59 36 38 40 43 34 34 0,127 175 263 368
18,00 106 53 3:::: 1,01 1,86 -- -- -- -- -- 59 36 38 40 43 34 34 0,127 177 265 371
18,20 104 54 3:::: 1,01 1,88 -- -- -- -- -- 58 36 38 40 43 34 34 0,125 173 260 364
18,40 135 56 3:::: 1,05 1,91 -- -- -- -- -- 67 37 39 41 43 35 35 0,149 225 338 473
18,60 150 49 3:::: 1,08 1,93 -- -- -- -- -- 70 38 40 42 44 36 36 0,159 250 375 525
18,80 112 44 3:::: 1,02 1,95 -- -- -- -- -- 60 36 38 41 43 34 34 0,129 187 280 392
19,00 102 42 3:::: 1,00 1,97 -- -- -- -- -- 56 36 38 40 42 33 34 0,120 170 255 357
19,20 107 47 3:::: 1,01 1,99 -- -- -- -- -- 58 36 38 40 43 34 34 0,124 178 268 375
19,40 122 46 3:::: 1,03 2,01 -- -- -- -- -- 62 37 39 41 43 34 35 0,135 203 305 427
19,60 128 44 3:::: 1,04 2,03 -- -- -- -- -- 63 37 39 41 43 34 35 0,139 213 320 448
19,80 156 54 3:::: 1,08 2,05 -- -- -- -- -- 70 38 40 42 44 35 36 0,158 260 390 546
20,00 180 -- 3:::: 1,12 2,07 -- -- -- -- -- 74 38 40 42 44 36 37 0,172 300 450 630

Software by: Dr.D.Merlin - 0425/840820


PROVINCIA DI RAVENNA

COMUNE DI RAVENNA
Via Serra - Area ex macello

COMMITTENTE: PROGETTO:
Spett.le Geolog s.r.l. Indagine sismica integrata per
via Cerchio, 57 la stima del parametro Vs30
Ravenna DM 14/01/2008

RELAZIONE GEOFISICA

dott. geol. Paolo Durante


Ordine dei Geologi della Regione
Abruzzo n.511

dott. geol. Giulio Dal Forno


Ordine dei Geologi della Regione
Emilia Romagna n.1294

Data:07/02/2012 Rif. Commessa:C018-2012 Ed.: Finale


TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI - Questo documento di propriet esclusiva di ENVIA Studio Associato, non pu essere copiato, riprodotto o divulgato ad altri senza autorizzazione
Relazione geofisica Comm. Geolog s.r.l.
Indagine sismica integrata via Cerchio, 57 - Ravenna
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INDICE

1. Premessa .................................................................................................................... 2
2. Normativa di riferimento ............................................................................................... 2
3. Il metodo MASW .......................................................................................................... 4
4. Il metodo HVSR ........................................................................................................... 5
5. Risultati dellindagine sismica integrata........................................................................ 6
6. Bibliografia ................................................................................................................... 8

ELENCO ALLEGATI

Allegato 1 Documentazione fotografica


Allegato 2 Sismogrammi indagine MASW
Allegato 3 Spettro di dispersione e curva H/V
Allegato 4 Velocit onde S in funzione della profondit

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1. Premessa
Su richiesta della Societ Geolog s.r.l., stata effettuata una indagine sismica integrata (MASW +
HVSR) presso unarea allinterno dellex macello sito in via Serra nel Comune di Ravenna, al fine
di stimare il parametro Vs30 caratteristico dellarea, ovvero la velocit equivalente delle onde
sismiche di taglio nei primi 30 m di profondit rispetto alla quota di imposta della fondazione, come
prescritto dallart. 3.2.2 del D.M. 14 gennaio 2008.

2. Normativa di riferimento
Il D.M. 14 gennaio 2008 prevede che, ai fini della definizione dellazione sismica di progetto, si
renda necessario valutare leffetto della risposta sismica locale mediante specifiche analisi (art.
7.11.3). In assenza di tali analisi, per la definizione dellazione sismica si pu far riferimento a un
approccio semplificato che si basa sullindividuazione di categorie di sottosuolo di riferimento (cfr.
Tabelle 1-2). Ai fini dellidentificazione della categoria di sottosuolo, la classificazione si effettua in
base ai valori della velocit equivalente Vs30 di propagazione delle onde di taglio S entro i primi 30
metri di profondit. Per le fondazioni superficiali, tale profondit riferita al piano di imposta delle
stesse, mentre per le fondazioni su pali riferita alla testa dei pali. Nel caso di opere di sostegno di
terreni naturali, la profondit riferita alla testa dellopera. Per i muri di sostegno di terrapieni, la
profondit riferita al piano di imposta della fondazione. La stima della velocit di propagazione
delle onde di taglio fortemente raccomandata. Nei casi in cui tale determinazione non sia
disponibile, il sito pu essere classificato sulla base dei valori di NSPT o della Cu. Le tabelle sotto
riportate, oltre a una breve descrizione delle classi di sottosuolo, indicano gli intervalli dei tre
parametri che individuano ciascuna di esse.

Parametri
Descrizione del profilo stratigrafico Vs30 NSPT,30 Cu,30
(m/s) (colpi/30 cm) (kPa)

Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto rigidi, caratterizzati da


valori di Vs30 superiori a 800 m/s, eventualmente comprendenti in
A > 800 - -
superficie uno strato di alterazione, con spessore massimo pari a 3
m.
Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o
terreni a grana fina molto consistenti con spessori superiori a 30 m,
caratterizzati da un graduale miglioramento delle propriet
B 360-800 > 50 > 250
meccaniche con la profondit e da valori di Vs30 compresi tra 360
e 800 m/s (ovvero NSPT,30>50 nei terreni a grana grossa e cu,30>250
kPa nei terreni a grana fina)
C Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a 180360 15-50 70250

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grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 m,


caratterizzati da un graduale miglioramento delle propriet
meccaniche con la profondit e da valori di Vs30 compresi tra 180
e 360 m/s (ovvero 15<NSPT,30<50 nei terreni a grana grossa e
70<cu,30<250 kPa nei terreni a grana fina)
Depositi di terreni a grana grossa scarsamente addensati o terreni
a grana fina scarsamente consistenti, con spessori superiori a 30
m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle propriet
D < 180 < 15 < 70
meccaniche con la profondit e da valori di Vs30 inferiori a 180 m/s
(ovvero NSPT,30<15 nei terreni a grana grossa e cu,30<70 kPa nei
terreni a grana fina)
Terreni dei sottosuoli tipo C o D per spessore non superiore a 20
E
m, posti sul substrato di riferimento (con Vs> 800m/s)
Tabella 1 Classificazione dei suoli secondo il D.M. 14 gennaio 2008 (Tabella 3.2.II).

Parametri
Descrizione del profilo stratigrafico Vs30 NSPT,30 Cu,30
(m/s) (colpi/30 cm) (kPa)

Depositi di terreni caratterizzati da valori di Vs30 inferiori a 100 m/s


(ovvero 10< cu,30<20 kPa) che includono uno strato di almeno 8 m
S1 < 100 - 10-20
di terreni a grana fina di bassa consistenza, oppure che includono
almeno 3 m di torba o di argille altamente organiche.
Depositi di terreni suscettibili di liquefazione, di argille sensitive o di
S2 qualsiasi altra categoria di sottosuolo non classificabile nei tipi
precedenti.
Tabella 2 Categorie aggiuntive di sottosuolo (Tabella 3.2.III - D.M. 14 gennaio 2008).

Il valore del parametro Vs30, secondo la normativa, calcolato mediante la seguente espressione:

m/s (1)

Dove hi e vi indicano lo spessore in metri e la velocit delle onde di taglio dello strato i-esimo per
un totale di n strati presenti nei 30 metri al di sotto del piano fondale. Tale velocit equivalente
ottenuta imponendo lequivalenza tra i tempi di arrivo delle onde di taglio in un terreno omogeneo
equivalente, di spessore pari a 30 m, e nel terreno stratificato in esame, di spessore complessivo
ancora pari a 30 m. Essa assume quindi valori differenti da quelli ottenuti dalla media delle velocit
dei singoli strati pesata sui relativi spessori, soprattutto in presenza di strati molto deformabili di
limitato spessore. Lo scopo della definizione quello di privilegiare il contributo degli strati pi
deformabili (C3.2.2 Cir. Min. 617 del 2 febbraio 2009).

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3. Il metodo MASW
Per mezzo della tecnica MASW (Multichannel Analysis of Surface Waves), Park et al., (1999), e
quindi dello studio delle onde superficiali che comunemente dominano una porzione considerevole
dei sismogrammi nelle indagini sismiche (sia per ampiezza relativa che per durata del segnale),
possibile ottenere delle stime del profilo di velocit delle onde S.
Le onde superficiali sono onde sismiche che si propagano parallelamente alla superficie del
terreno, la cui ampiezza diminuisce esponenzialmente con la profondit e la cui energia si propaga
in una fascia superficiale corrispondente a circa una lunghezza donda . In un mezzo reale,
caratterizzato da propriet meccaniche variabili con la profondit, le onde superficiali, in funzione
di , penetrano strati con diverse caratteristiche e quindi la loro propagazione ne risulta influenzata
in termini di velocit e tempi di arrivo: onde con differente si propagano a velocit di fase cf
differente e pertanto si separano lungo il loro tragitto. Tale fenomeno noto come dispersione.
Lidea su cui si fonda il metodo MASW, come altre metodologie che analizzano le onde superficiali,
quella di utilizzare il fenomeno della dispersione per derivare informazioni indirette sulle propriet
fisiche e reologiche del terreno, tra cui la densit, i parametri elastici e le velocit delle onde di
taglio. A partire dallintero campo donda, acquisito in campagna utilizzando un numero variabile di
geofoni (di solito 12-24) allineati a spaziatura regolare (similmente a un classico esperimento di
sismica a rifrazione), lobbiettivo del metodo di derivare una curva di dispersione sperimentale
velocit di fase frequenza (cf -f), la cui forma associata alle propriet meccaniche del terreno
da indagare. Tale curva si pu ottenere seguendo differenti metodologie di elaborazione del
campo donda (trasformata tempo di ritardo-slowness -p, trasformata f-k). Il risultato una nuova
rappresentazione del campo donda dal dominio spazio-tempo a quello frequenza-slowness o
frequenza-velocit di fase (la slowness infatti il reciproco della velocit). Dato che le onde
superficiali mostrano le ampiezze e le durate maggiori nel dominio spazio-tempo, anche nel
dominio frequenza-velocit di fase, i massimi dello spettro saranno relativi alle differenti frequenze
con cui si propagano le onde superficiali stesse. Dallestrazione delle coppie frequenza-velocit di
fase corrispondenti ai massimi dintensit dello spettro si deriva la curva di dispersione
sperimentale. In realt, linterpretazione degli spettri risulta spesso complicata dallintrecciarsi dei
modi superiori rispetto a quello fondamentale e/o alla generazione e propagazione di onde guidate.
Un miglioramento nellinterpretazione degli spettri pu essere ottenuto dalla comparazione tra
spettro osservato e, in sovrapposizione, le curve di dispersione teoriche per i diversi modi di un
modello ritenuto plausibile per larea in esame (Dal Moro, 2008). Generalmente quando la
rigidezza degli strati aumenta gradualmente con la profondit il modo fondamentale risulta
predominante a tutte le frequenze. Tuttavia esistono diverse stratigrafie, con strati rigidi compresi

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tra strati soffici o strati soffici compresi tra strati rigidi o con variazioni brusche di rigidezza con la
profondit, in cui i modi superiori al primo diventano predominanti in certi intervalli di frequenza
(Roma, 2006). Per la definizione del profilo di velocit delle onde di taglio poi necessario
procedere alla fase dinversione della curva di dispersione per ottenere un modello delle propriet
fisiche del sottosuolo.

4. Il metodo HVSR
Il metodo HVSR (Horizontal to Vertical Spectral Ratio) proposto da Nogoshi e Igarashi (1970) e
successivamente modificato da Nakamura (1989), si basa sullanalisi del rapporto spettrale tra le
componenti orizzontale (H) e verticale (V) del rumore sismico registrato in un sito. Il rumore
sismico presente ovunque ed generato sia da fenomeni atmosferici (onde oceaniche, vento)
che dallattivit antropica. Il rumore sismico indicato spesso come microtremore poich
caratterizzato da oscillazioni molto deboli (dellordine dei m/s). I microtremori sono in parte
costituiti da onde di volume, P o S, ma soprattutto da onde superficiali, la cui velocit comunque
prossima a quella delle onde S (Mulargia et al., 2007). Esiste un consenso generale sullefficacia
del metodo HVSR di fornire stime sulla frequenza fondamentale di risonanza del sottosuolo,
almeno nel caso di un modello semplice unidimensionale con strato soffice al di sopra di uno strato
rigido (Lachet and Bard, 1994; Lermo and Chavez-Garcia, 1994; Ibs-von Seht and Wohlenberg,
1999). In questo caso semplice, tale frequenza f0 legata allo spessore h dello strato soffice
attraverso la seguente relazione:

Hz (2)

Naturalmente, la complessit stratigrafica del sottosuolo produce curve H/V sperimentali con
svariati picchi, per le quali non possibile applicare un modello semplice. Tuttavia, attraverso il
confronto delle curve sperimentali con curve H/V sintetiche, possibile derivare profili di velocit
delle onde di taglio S nel sottosuolo, in presenza di adeguati vincoli, ottenuti da prove
geognostiche dirette o da altre indagini geofisiche (Fh et al., 2001; Castellaro and Mulargia,
2009).
La tecnica di misura del rumore sismico richiede tempi di registrazione pari a 15-20 minuti e
necessita di sensori tridirezionali da sismologia con messa in bolla, digitalizzatore 24 bit con
elevata dinamica, elevato guadagno ed elevata frequenza di campionamento nativo, con
minimizzazione del rumore elettro/meccanico.

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5. Risultati dellindagine sismica integrata


Le indagini MASW sono state realizzate con sismografo Echo 24/2002 a 24 canali prodotto da
Ambrogeo (Piacenza) connesso a 24 geofoni verticali con frequenza propria pari a 4,5 Hz,
interspaziati tra loro di 1,5 m per un totale di 34,5 m (allegato 1). I dati sono stati acquisiti e salvati
da un PC portatile alimentato a batteria. La sorgente sismica utilizzata una mazza battente di 8
kg, posta ad una distanza di 6 m dal geofono 24.
Le misure di rumore sismico sono state effettuate a una distanza ridotta dal profilo MASW per un
tempo di registrazione pari a 20 minuti. La strumentazione utilizzata un tromografo digitale
Tromino Engy della Micromed S.p.A.
In allegato 2 sono riportati i sismogrammi registrati da ognuno dei geofoni durante lindagine
MASW.
Lo spettro frequenza-velocit di fase, ottenuto attraverso il software Geopsy (Progetto SESAME),
riportato in allegato 3 assieme alla curva H/V e al grafico delle componenti dei canali velocimetrici
relativi alla misura di rumore sismico, elaborati con il software Grilla (Micromed S.p.A.); sono
sovrimposti allo spettro il picking del modo fondamentale (crocette nere) e le curve di dispersione
sintetiche del modo fondamentale e di alcuni modi superiori (pallini bianchi) per il modello
statisticamente migliore ottenuto dallinversione. Questo modello il risultato dellinversione della
curva di dispersione sperimentale ottenuta dallindagine MASW ed eseguita attraverso due
software differenti, WaveEq (Geometrics) e SWAMI (Georgia Institute of Technology).
La minima frequenza scelta nelloperazione di picking pari a circa 5,3 Hz e presenta una velocit
di fase di 230 m/s, valori corrispondenti indicativamente ad una profondit compresa tra 14 e 22 m.
Oltre tali profondit il profilo delle velocit viene inoltre stimato attraverso fit della curva H/V
ottenuta dallacquisizione del rumore sismico.
In allegato 4 sono riportati il grafico dellandamento della velocit delle onde S in funzione della
profondit, la tabella con i valori numerici e il grafico della variazione del parametro Vs30 in
funzione della profondit del piano di fondazione della struttura in progetto.
Dai modelli di velocit derivati con le due differenti tecniche stato stimato il parametro Vs30
rispetto allattuale piano campagna, pari a 218 m/s.
Ai sensi dellart. 3.2.2 del D.M. 14/01/2008, unicamente sulla base del parametro Vs30 relativo
allattuale piano campagna, il sottosuolo ricade in categoria C. Tuttavia il geologo incaricato sulla
base della conoscenza stratigrafica dellarea, derivata dalla sua esperienza professionale e dalle
indagini geognostiche condotte nel sito in oggetto, nonch considerando le caratteristiche
dellopera in progetto e la tipologia di fondazioni, tenuto a validare lattribuzione alla suddetta
categoria e valutare se approfondire lindagine per la definizione dei coefficienti di amplificazione

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stratigrafica mediante studi specifici sulla risposta sismica locale, come indicato allart. 7.11.3 del
D.M. 14/01/2008.

Bologna, 7 febbraio 2012

Dott. Geol. Giulio Dal Forno

Dott. Geol. Paolo Durante

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6. Bibliografia

Castellaro S. and Mulargia F., (2009). The effect of velocity inversions on H/V, Pure Appl. Geophys.
Volume 166, Number 4, 567-592.

Dal Moro, G., (2008) Tre divagazioni: il mito dellinversione, MASW in Friuli, esempio di studio congiunto
MASW-rifrazione - Giornata di studio sul Monitoraggio dinamico per la valutazione della sicurezza sismica
dei ponti, Centro Internazione di Scienze Meccaniche (CISM), Udine, 18 aprile 2008.

Fh D., Kind F. and Giardini D., (2001). A theoretical investigation of average H/V ratios, Geophys. J. Int.
145, 535-549.

Ibs-von Seht M. and J. Wohlenberg, (1999). Microtremor measurements used to map thikness of soft
sediments, Bull. Seismol. Soc. Am. 89, 250-259.

Lachet C. and P. Y. Bard, (1994). Numerical and theoretical investigations on the possibilities and limitation
of Nakamuras thecnique, J. Phys. Earth 42, 377-397.

Lermo J. and F. J. Chavez-Garcia, (1994). Are microtremors useful in site response evaluation?, Bull.
Seismol. Soc. Am. 84, 1350-1364.

Mulargia F., Castellaro S., Rossi P.L., (2007). Effetti di sito e Vs30: una risposta alla normativa antisismica.
Il Geologo dellEmilia Romagna Anno VII-2007 N.25 - Nuova serie

Nakamura Y., (1989). A method for dynamic characteristics estimates of subsurface using microtremor on
the round surface, QR of RTI, 30, 25-33.

Nogoshi M. e Igarashi T., (1970). On the propagation characteristics of microtremors, J. Seism. Soc. Japa,
23, 264-280.

Park, C.B., Miller, R.D., and Xia J., (1999)- Multichannel Analysis of surface waves - Geophysiscs, 64, 800-
808.

Roma, V., (2006) Caratterizzazione sismica dei suoli con Il metodo MASW (Multichannel Analysis of
surface waves)- http://www.masw.it/downloads/Opuscolo_MASW_22_Gen_2007.pdf. microtremor on the
round surface, QR of RTI, 30, 25-33.

NORMATIVA
D. Min. Infrastrutture 14 gennaio 2008 (Suppl. Ord. alla G.U. 4.2.2008, n. 29) Approvazione delle norme
tecniche per le costruzioni.

Circ. Min. Infrastrutture e Trasporti 2 febbraio 2009, n. 617 C.S.LL.PP. (Suppl.Ord. alla G.U. 26.2.2009,
n. 47) Istruzioni per lapplicazione delle Nuove norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto
ministeriale 14 gennaio 2008.

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Allegato 1 Documentazione fotografica

geofono 1

geofono 24

Foto 1 Ubicazione profilo sismico

Foto 2 Ubicazione misura HVSR

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Allegato 2 Sismogrammi

Sismogrammi acquisiti dai 24 geofoni durante l'indagine. La sorgente posta ad una distanza di 6 m dal
geofono 24. La spaziatura tra i geofoni di 1,5 m.

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Allegato 3 Spettro di dispersione

in alto: Spettro frequenza-velocit di fase dei dati acquisiti durante lindagine. Sovrimposti allo
spettro sono il picking del modo fondamentale (crocette nere) e le curve di dispersione sintetiche
del modo fondamentale e di alcuni modi superiori (pallini bianchi).
in basso: Curva H/V (A) e andamento delle tre componenti velocimetriche (N-S, E-W, Up-Down) (B)

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Allegato 4 Velocit onde S in funzione della profondit


(A) Andamento della velocit delle

A onde S in funzione della profondit.


Vengono riportati in nero i valori
ottenuti con il programma WaveEq
(Geometrics) e in blu i valori derivati
con il programma SWAMI (Georgia
Institute of Technology), relativamente
allindagine MASW; in verde viene
indicato landamento ottenuto
mediante inversione della curva H/V,
vincolata nella parte superficiale
attraverso i valori ottenuti dallindagine
MASW. La linea tratteggiata in rosso
rappresenta la profondit stimata per
la frequenza pi bassa scelta durante
loperazione di picking. A profondit
maggiori landamento delle velocit
B
delle onde S stimato mediante fit
della curva H/V.

(B) La prima, terza e quinta colonna riportano gli spessori


degli strati dei modelli ottenuti dallindagine MASW (colonne
1 e 3) e dallindagine HVSR (colonna 5). La seconda e la
quarta colonna contengono le velocit stimate attraverso la
tecnica MASW utilizzando i programmi WaveEq e SWAMI; la
sesta colonna riporta le velocit stimate mediante inversione
della curva H/V. Sono evidenziati in azzurro i valori di velocit
e i relativi spessori utilizzati per il calcolo del parametro Vs30;
(C) andamento del parametro Vs30 in funzione della
variazione della profondit del piano fondale della struttura
in progetto. Le linee in tratteggio di colore verde indicano i
limiti 180 m/s e 360 m/s rispetto alla tabella 1 (crf. 2).

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