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Via S. Michele, 9
43100 PARMA
Le norme di legge
Gli attori della prevenzione
Il datore di lavoro
I Dirigenti e i Preposti
Il lavoratore
Il servizio di prevenzione e protezione
Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
Il medico competente
Primo Soccorso
I Rischi
1
Uso delle attrezzature munite di
videoterminali
Sicurezza in ufficio
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PRESENTAZIONE
Il D. lgs. 626/94, recependo la Direttiva quadro 391/89
della Comunit Europea, riguardante il miglioramento
della sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, rivoluziona
le logiche e i principi della precedente legislazione in
materia.
Infatti, la sicurezza sui luoghi di lavoro non pi vista
solo in funzione di macchine/impianti e/o della
rispondenza degli ambienti ai requisiti previsti dalle
prescritte normative vigenti. Tutto il personale, anche se
con ruoli e responsabilit diverse, partecipa in prima
persona al perseguimento dell'obiettivo comune di
innalzare i livelli di sicurezza nell'ambiente di lavoro
cosicch anche i lavoratori, tradizionalmente considerati
soggetti passivi da "tutelare", hanno ora un ruolo attivo.
Tale ruolo si esplica attraverso una partecipazione
diretta alla organizzazione del sistema della prevenzione
aziendale. Oggi necessario cogliere l'opportunit data
dalla 626/94 per recuperare la consapevolezza che la
lotta al rischio deve essere condotta attraverso la
collaborazione di tutte le parti interessate e che, per
poterla efficacemente affrontare, occorre soprattutto una
continua opera di sensibilizzazione "informazione
formazione - istruzione addestramento, che fonda le sue
radici in una cultura di tipo partecipativo".
E importante essere consapevoli che senza
collaborazione reciproca, non pu esservi sviluppo di
nessuna forma di tutela efficace.
Per contribuire ad una efficace azione di prevenzione ho
scelto di fornire a tutti i lavoratori dellUniversit di
Parma uno strumento informativo in cui si parla di
sicurezza in maniera molto semplice, per consentire a
tutti una consultazione immediata. La speranza quella
di raggiungere l'obiettivo di fornire ai lavoratori un
valido strumento di lavoro per prevenire o comunque
riconoscere, situazioni di rischio (che devono
immediatamente essere segnalate), e per promuovere
abitudini corrette e atteggiamenti tali da garantire il pi
possibile la loro incolumit e quella degli altri nello
svolgersi delle attivit lavorative od extra lavorative.
3
Mi scuso fin dora per la qualit del contenuto grafico,
realizzato in economia attraverso il contributo del
Servizio Prevenzione e Protezione dellUniversit di
Parma. Sono gradite osservazioni ai contenuti e la
segnalazione di eventuali sviste e mancanze.
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LE NORME DI LEGGE
COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA
ITALIANA
CODICE CIVILE
CODICE PENALE
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Importante decreto impostato sulla prevenzione degli
infortuni sui luoghi di lavoro; Si occupa di impianti in
genere, dei macchinari, degli ambienti di lavoro e
dell'organizzazione della sicurezza, in particolar modo sui
comportamenti e le segnalazioni di pericolo.
Alcuni articoli hanno subito modifiche ed aggiornamenti
con decreti successivi (vedi, ad esempio, i D.Lgs. 626/94
e 242/96).
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rispetto al rischio chimico, facendo sparire tabelle
predefinite e periodicit prefissate.
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GLI ATTORI DELLA PREVENZIONE
Il Decreto Legislativo 626/94 la pi recente normativa
nel campo della sicurezza e dell'igiene del lavoro. In esso
non solo vengono rielaborati alcuni concetti gi in vigore,
ma vengono introdotte nuove figure all'interno
dell'azienda con compiti specifici sotto il profilo della
prevenzione. Verranno qui di seguito presentati gli "attori
della prevenzione" ponendo in rilievo il loro ruolo nel
campo della sicurezza.
1. IL DATORE DI LAVORO
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GLI ATTORI DELLA PREVENZIONE
2. I DIRIGENTI E I PREPOSTI
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GLI ATTORI DELLA PREVENZIONE
3. IL LAVORATORE (Art. 5)
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GLI ATTORI DELLA PREVENZIONE
4. IL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
(SPP) (ARTT. 8-9)
In particolare il SPP:
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partecipazione ad un corso di formazione specifico tenuti
da enti autorizzato dal suddetto decreto.
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GLI ATTORI DELLA PREVENZIONE
5. IL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER
LA
SICUREZZA (ARTT. 18-19)
Egli:
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consultato sulla designazione degli addetti al
servizio di prevenzione, all'attivit di
prevenzione incendi, al pronto soccorso,
all'evacuazione dei lavoratori;
consultato in merito alla formazione di cui
all'art. 22 c. 5 D. Lgs 626/94.
riceve le informazioni e la documentazione
aziendale inerente la valutazione dei rischi e le
misure di prevenzione relative, nonch quelle
inerenti le sostanze ed i preparati pericolosi, le
macchine, gli impianti, l'organizzazione e gli
ambienti di lavoro, gli infortuni e le malattie
professionali;
riceve le informazioni provenienti dai servizi di
vigilanza;
riceve una formazione adeguata;
promuove l'elaborazione, l'individuazione e
l'attuazione delle misure di prevenzione idonee a
tutelare la salute e l'integrit fisica dei lavoratori;
formula osservazioni in occasione di visite e
verifiche effettuate dalle autorit competenti;
partecipa alla riunione periodica sulla sicurezza;
fa proposte in merito all'attivit di prevenzione;
avverte il responsabile dell'azienda dei rischi
individuati nel corso della sua attivit;
pu fare ricorso alle autorit competenti qualora
ritenga che le misure di prevenzione e protezione
dai rischi adottate dal datore di lavoro ed i mezzi
impiegati per attuarle non siano idonei a
garantire la sicurezza e la salute durante il
lavoro.
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GLI ATTORI DELLA PREVENZIONE
6. IL MEDICO COMPETENTE (ART. 17)
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GLI STRUMENTI DELLA
PREVENZIONE
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Il concetto di "prevenzione" dai rischi infatti uno degli
aspetti fondamentali della nuova normativa sulla
sicurezza nei luoghi di lavoro. E' partendo dalla
conoscenza dei rischi cui il lavoratore esposto nello
svolgimento di determinate attivit, che si pu
individuare l'origine professionale delle malattie e quindi
trovare il modo per prevenirle.
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GLI STRUMENTI DELLA
PREVENZIONE
La sorveglianza sanitaria:
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GLI STRUMENTI DELLA
PREVENZIONE
4. L'INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE
(ARTT. 21-22)
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circa le misure predisposte ed i comportamenti da
adottare.
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ripetuta con frequenza almeno quinquennale,
comunque ogni qualvolta si verifichino, nelle
lavorazioni, cambiamenti circa la natura ed il grado dei
rischi.
IL LAVORATORE HA DIRITTO AD
UNISTRUZIONE A CARATTERE GENERALE E
SPECIFICO ALLATTO DI:
a) assunzione;
b) trasferimento di attivit;
c) introduzione di nuove attrezzature, sostanze e
teconologie.
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PRIMO SOCCORSO (ART. 15)
Si definisce Primo Soccorso lapplicazione di un insieme
di manovre semplici rivolte ad uno o pi vittime di un
infortunio al fine di preservare la vita o migliorare le
condizioni generali del/degli infortunati. Il datore di
lavoro, oppure una persona da lui designata, considerando
la natura e i rischi delle lavorazioni che si svolgono in
Universit, sentito il parere del medico competente,
organizza il Pronto Soccorso prendendo in considerazione
anche la dislocazione dei servizi di emergenza esterna e
la necessit del trasporto dei lavoratori infortunati.
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Il datore di lavoro designa i lavoratori incaricati
dell'attuazione dei provvedimenti di primo soccorso.
Essi non possono rifiutare la designazione se non per
giustificati motivi. Questi lavoratori devono essere
specificamente istruiti ed addestrati e, in caso di soccorso
durgenza, devono comportarsi cos:
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b) far sempre registrare l'infortunio entro 24 ore. Questo
adempimento necessario anche per accedere ai benefici
assicurativi. E' compito dellinfortunato informare
tempestivamente il datore di lavoro allegando la
certificazione.
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LA PREVENZIONE DEGLI INCENDI
Quando si parla di incendi non si intende solo il pericolo
costituito dalla combustione di materiale organico, ma
anche il rischio di esplosione. Infatti l'uso di combustibili
espone a questo tipo di rischio. La strada da percorrere
senz'altro quella della prevenzione, cio l'organizzazione
di tutte le disposizioni atte a fare in modo che l'evento
dannoso non si verifichi. Appare evidente che
l'organizzazione della prevenzione pu scongiurare pi
del 50% degli eventi, e si deve concentrare sulla
informazione, sulla formazione e sulla manutenzione dell'
impiantistica.
Un incendio determina sempre condizioni di emergenza
su un luogo di lavoro; tali condizioni possono essere
causa di pericoli ed avere conseguenze indirette sulla
sicurezza, in quanto il panico e la fuga disordinata, ad
esempio, possono essere fonte di ulteriori rischi.
Il D.Lgs. 626/94 prevede che in ogni luogo di lavoro sia
definito il piano di emergenza.Lobiettivo primario la
salvaguardia delle persone. Inoltre, in ogni struttura
devono essere designati ed addestrati i lavoratori
incaricati di attuare le misure di primo soccorso, di
salvataggio, di prevenzione incendi, di lotta antincendio
e, in generale, di gestione dell'emergenza (addetti).
SQUADRE DI EMERGENZA
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I RISCHI
INFORMAZIONI RELATIVE AL
RISCHIO AMIANTO
deterioramento
insufficiente manutenzione
danneggiamento volontario
il polmone
la pleura
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I RISCHI
IL RISCHIO BIOLOGICO
Le precauzioni
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I RISCHI
LE RADIAZIONI IONIZZANTI
Con il termine radiazione s'intende il trasferimento di
energia, sotto forma di particelle o di onde
elettromagnetiche, da un punto all'altro dello spazio.
Quando una radiazione in grado di produrre
direttamente o indirettamente la ionizzazione (alterazione
della struttura elettronica) degli atomi e delle molecole
del mezzo attraversato si dice radiazione ionizzante.
Nei sistemi biologici il processo di ionizzazione pu
comportare la formazione, a livello cellulare, di nuove
specie chimiche (es. radicali liberi) o la rottura di legami
chimici con conseguenti effetti sull'organismo vivente.
Precauzioni:
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AMBIENTI DI LAVORO CON RISCHIO DI
RADIAZIONI.
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I RISCHI
IL RISCHIO CHIMICO
Il rischio chimico la probabilit che una sostanza o un
preparato allo stato solido, liquido o gassoso, presente
durante l'attivit lavorativa, possa interagire con
l'organismo, generando effetti dannosi per la salute.
inalazione
ingestione
contatto con cute e mucose
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Al fine di ridurre l'esposizione professionale ad agenti
chimici pericolosi, possiamo intervenire tenendo in
considerazione le misure generali per la tutela della salute
e per la sicurezza dei lavoratori indicate dal D. Lgs.
626/94 art. 3.
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I RISCHI
IL RISCHIO ELETTRICO
Le precauzioni:
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non lasciare apparecchiature elettriche abbandonate
sulle vie di transito
fare particolare attenzione nell'uso degli apparecchi
elettrici nei locali da bagno, o in altri locali umidi.
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GLI ANESTETICI
Gli anestetici sono farmaci capaci di mettere il paziente in
uno stato di incoscienza. Nel periodo in cui vengono
somministrati, gli anestetici infatti provocano insensibilit
al dolore; tale condizione consente di affrontare le
operazioni pi cruente e dolorose.
Le precauzioni:
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COINVOLGERE IL PERSONALE DELLE SALE
OPERATORIE!
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MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI
CARICHI
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Mantenere il carico quanto pi possibile vicino al corpo
Evitare i movimenti bruschi o strappi
Nel caso si movimentino scatole, sacchi, imballaggi di
vario genere, verificare la stabilit del carico all'interno,
per evitare sbilanciamenti o movimenti bruschi e/o
innaturali
Assicurarsi che la presa sia comoda e agevole
Effettuare le operazioni, se necessario, in due o pi
persone.
In caso di spostamento dei carichi:
Evitare le rotazioni del tronco, ma effettuare lo
spostamento di tutto iI corpo
In caso di spostamento di mobili o casse:
Evitare di curvare la schiena in avanti o indietro;
preferibile invece appoggiarla alloggetto in modo che sia
dritta e spingere con le gambe.
In ogni modo il carico deve essere tenuto il pi possibile
vicino al corpo.
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IL RUMORE
Che cos'?
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del timpano con conseguente otorragia (perdita di
sangue dall'orecchio).
Valori limite
..e inoltre
Il lavoratore deve:
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1. impiegare con cura i DPI
2. dare immediata segnalazione al datore di lavoro di
eventuali inefficienze dei dispositivi nonch di altri
eventuali condizioni di pericolo di cui venga a
conoscenza
3. sottoporsi ai controlli sanitari previsti nei suoi riguardi
non deve:
INSERTI
CUFFIE
CASCHI MUNITI DI CUFFIE
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USO DELLE ATTREZZATURE MUNITE
DI VIDEOTERMINALI
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evitare il pi possibile la ripetitivit e la monotonia delle
operazioni.
orario di lavoro
ore di lavoro giornaliere con VDT (e loro distribuzione
temporale)
presenza di andamenti incostanti (nella settimana , nel
mese) di lavoro con VDT
tipo di lavoro (caricamento, acquisizione, word
processing, dialogo, programmazione)
tempi di uso tastiera, mouse o altri sistemi di interfaccia
presenza di compiti complementari con impegno visivo
ravvicinato.
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qualit dellaria
qualit delle condizioni climatiche
qualit dellilluminazione (presenza di riflessi,
sfarfallamento,etc.)
qualit dei caratteri del monitor
accettabilit delle condizioni di rumore
spazio di lavoro
necessit di accessori
SORVEGLIANZA SANITARIA
I lavoratori, sono soggetti ad una visita medica iniziale
comprendente lesame della visita effettuata dal medico
competente. Qualora l'esito della visita medica ne
evidenzi la necessit, il lavoratore sottoposto ad esami
specialistici.
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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALI (DPI)
Per dispositivo di protezione individuale (DPI), si
intende qualsiasi attrezzatura destinata a essere indossata
e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro
uno o pi rischi suscettibili di minacciare la sicurezza o la
salute durante il lavoro, nonch ogni complemento o
accessorio destinato a tale scopo.
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Nellart. 41 viene ribadito che limpiego del DPI
subordinato alla verifica del fatto che il rischio non pu
essere in alcun modo evitato o ridotto attraverso
ladozione di altri sistemi di prevenzione e di protezione.
E quindi chiaro che il datore di lavoro deve essere in
grado di poter dimostrare, anche attraverso lesibizione
della specifica documentazione, che la valutazione dei
rischi e la conseguente individuazione delle misure
preventive (art. 4) ha escluso la fattibilit di altri
interventi. Occorre cio aver completato un primo
percorso di valutazione seguito dalladozione o dalla
previsione defficacia o dalla verifica defficacia di
misure tecnico - organizzativo - procedurali ed aver
rilevato che permangono ulteriori rischi.
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SICUREZZA IN UFFICIO
Come in ogni altro ambiente, anche negli uffici
possibile la presenza di fonti di rischio. L'obiettivo deve
essere quello di gestire gli uffici in sicurezza, facendo
riferimento alle normative vigenti ma anche prestando
attenzione ad aspetti talora anche banali ma molto spesso
trascurati.
Argomenti di cui tenere conto sono:
AMBIENTE DI
LAVORO: disorganizzazione e disordine sono le
condizioni principali di pericolo. Per favorire un esodo
veloce e ordinato indispensabile, oltre a garantire
sempre l'assenza di materiale di ingombro sulle vie di
circolazione disporre segnaletica e cartellonistica
adeguate.
COMPONENTI DI
ARREDO: la "personalizzazione" dell'ufficio comporta
spesso modifiche della situazione iniziale tali da
compromettere la vivibilita' dell'ambiente di lavoro. Nel
trasportare imballi di vario genere e' necessario valutarne
sempre il peso e il baricentro considerando la
movimentazione pi corretta da adottare e i rischi che ne
possono derivare.
MATERIALE E
APPARECCHIATURE DA UFFICIO: la
manutenzione dei macchinari deve essere affidata a
tecnici esperti, in particolare quando si tratta di lavori di
smontaggio, riparazione, sostituzione di pezzi o parti di
macchine o impianti. Le misure di sicurezza da adottare
devono essere comunque tali da consentire l'effettuazione
dei lavori il pi possibile in condizioni di sicurezza.
IL LAVORO AL
VIDEOTERMINALE: i disturbi derivanti dall'uso del
vdt sono da imputare all'inadeguatezza delle attrezzature
ma soprattutto a comportamenti scorretti da parte degli
operatori.
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ANTINCENDIO: lo
spegnimento di un focolaio comporta rischi notevoli per
l'operatore. E' indispensabile evitare di inalare fumi e gas
di combustione, e' necessario dirigere il getto
dell'estintore alla base delle fiamme, procedendo dalle pi
vicine alle pi lontane ed e' fondamentale mantenere una
via di fuga alle spalle.
PORTE ED
ELEMENTI DI CHIUSURA VERTICALE: le vie di
transito e di esodo devono sempre garantire una
percorrenza facile e sicura. Condizioni da evitare sono:
1. scarsa illuminazione.
2. presenza di gradini o dislivelli poco visibili o non
segnalati.
3. presenza di porte, armadi o sportelli che aprono sulla
via di transito.
ELEMENTI DI
ARREDO: armadi, classificatori e schedari non ancorati
saldamente alle pareti possono divenire causa di
infortunio.
IMPIANTI
ELETTRICI: e' sempre consigliabile l'installazione di
canaline passacavo con prese e interruttori modulari,
ispezionabili e rimovibili in caso di necessita'.
IL MICROCLIMA:
ottenere le condizioni di benessere ambientale e'
importante per tutti gli utenti di un ufficio; questo
imperativo diventa indispensabile per i soggetti allergici
per i quali, in effetti, sono stabiliti livelli di soglia ben
pi severi. Per quanto riguarda l'aerazione dei luoghi di
lavoro chiusi, necessario che i lavoratori dispongano di
aria salubre in quantit sufficiente anche ottenuta con
impianti di aerazione. L'aria dei locali di lavoro deve
essere frequentemente rinnovata, evitando che le correnti
colpiscano direttamente i lavoratori addetti a posti fissi di
lavoro. La temperatura nei locali di lavoro deve essere
adeguata all'organismo umano durante il tempo di lavoro
ed evitare pregiudizio alla salute dei lavoratori.
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L'ILLUMINAZIONE:
I luoghi di lavoro devono disporre di sufficiente luce
naturale. In ogni caso, tutti i locali e luoghi di lavoro
devono essere dotati di dispositivi che consentono
un'illuminazione artificiale adeguata per salvaguardare la
sicurezza, la salute ed il benessere dei lavoratori.
IL RUMORE: Il
benessere acustico pu essere garantito tramite l'adozione
di opportuni accorgimenti come, ad esempio, la
compartimentazione di fonti di rumore, l'interposizione di
locali-filtro tra stanze rumorose e stanze che necessitano
di maggiore tranquillit e l'impiego di pannelli
fonoassorbenti e fonoisolanti come divisori o come
controsoffitti.
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STRESS LEGATO ALL'ATTIVITA'
LAVORATIVA
Lo stress legato all'attivit lavorativa il problema di
salute pi diffuso sul posto di lavoro, dopo il mal di
schiena. Pu essere provocato da agenti psicosociali,
quali l'organizzazione e la gestione del lavoro (ad
esempio, richieste eccessive e scarso controllo del
proprio lavoro) oppure da agenti fisici, come la
rumorosit e la temperatura.. La prevenzione dello stress
legato all'attivit lavorativa uno degli obiettivi riportati
nella Comunicazione della Commissione europea in
merito alla nuova strategia per la salute e la sicurezza sul
lavoro.
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INFORMAZIONE PER LE
LAVORATRICI GESTANTI
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