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Comitato per la difesa di Piazzale Lavater

c/o Studio Leveni e Pedrana Architetti Associati


Via Marcello Malpighi 1 20129 Milano - Tel. 022046632

Buonasera a tutti.
Sono Arch. Nardina Leveni presidente del Comitato per la difesa di P.le Lavater. Ringrazio, a nome di tutto
il comitato che qui rappresento, la commissione consiliare per l'opportunità che ci sta offrendo. Intendo
utilizzare questo momento per illustrare le ragioni della nostra, diciamo, pacifica e determinata battaglia.
Il nome del comitato crediamo che sia già di per sé significativo: comitato per la difesa di P.le Lavater e non
Comitato contro il parcheggio o contro i box in quanto tali. Cinque anni fa, appreso fortuitamente che P.le
Lavater era stata inserita nel PUP, siamo partiti analizzando in concreto la questione: in primo luogo, la
scelta fatta dal Comune di inserire Lavater all'interno del PUP; in secondo luogo analizzando il progetto
presentato dal proponente nel 2004. Se abbiamo concluso che era pura follia prevedere un parcheggio
interrato in Lavater, ci è risultato, al contempo, anche chiarissimo che era ancor peggio il progetto presentato
dal proponente. Incredibilmente il Comune di Milano dell'epoca (Sindaco Albertini anche commissario
straordinario al traffico – Goggi assessore ai trasporti – Ing. Stefani Direttore del settore competente in
materia di parcheggi) ha invece valutato positivamente il progetto ricevuto da Com. Er. e quindi, dichiarando
il pubblico interesse del parcheggio, ne ha avviato la procedura di approvazione.
Da cinque anni ad oggi abbiamo, senza un attimo di tregua, ribadito i medesimi e seguenti concetti.

1. Non sussiste la pubblica utilità. La valutazione sulla sussistenza di questo preliminare presupposto
dell’agire della P.A., va sempre fatta in concreto e non in astratto. Vorrei essere chiara: in astratto,
anche un parcheggio davanti a Palazzo Marino potrebbe essere ritenuto utile. L’esempio è meno
folle di quanto può sembrare se solo pensiamo che in parallelo a Lavater, nella seduta del 18
settembre 2008, la Giunta del Comune di Milano è stata chiamata a decidere se fare andare avanti o
fermare il progetto di Piazzale Lavater insieme a quello di P.za Paolo Ferrari che, come noto, è a due
passi da Palazzo Marino e che pure fu ritenuta area idonea ad essere inserita nel PUP. La Giunta –
ma questo lo sapete – nel caso di Piazza Ferrari decise di NON procedere; nel caso di Lavater decise
invece di andare avanti anche visto (meglio: nonostante) il parere negativo espresso dalla Direzione
Regionale Beni Culturali e Paesaggistici dell’epoca. Tutto ciò si legge nella delibera del 18
settembre 2008 Prot. Gen. 725608/2008.
2. Piazzale Lavater non è nemmeno in astratto luogo idoneo per un parcheggio a rotazione di questo
tipo a meno di non volere deliberatamente ignorare i vincoli che gravano sull'area. Di tanto si ha la
prova leggendo il documento che ho appena citato (delibera di Giunta del settembre 2008) che così
testualmente conclude: “in fase di realizzazione dei lavori da parte della direzione centrale Arredo
e Decoro e Verde dovranno essere esercitati tutti i necessari controlli idonei a salvaguardare e
conservare le alberature esistenti sull’area interessata”. In questo modo però si è aggirato il
problema che invece andava valutato a monte. Chiaro l’obiettivo: a lavori iniziati chi ha più il
coraggio di fermare l’esecutore per problemi a questa o a quella pianta o gruppo di piante? Se,
invece si fa la dovuta valutazione a priori (e qui non è stata fatta) si rileva chiaramente che il
progetto che ci occupa, nonostante quanto dichiarato dallo stesso proponente, non rispetta il vincolo
ambientale che grava sull’area e viene sviluppato a detrimento della qualità urbana di una piazza che
ha una connotazione riconosciuta. In parole povere: la dichiarazione d’intenti fatta nella relazione
paesaggistica dal proponente trova smentita in quel che si scrive circa la salvaguardia delle piante
intorno alle quali si scaverà. Scavare senza interessare le essenze arboree significa tenersi alla stessa
distanza prevista ad esempio, nel caso di P.za Libia (per la stessa tipologia di alberature ivi si è
imposto il rispetto della ZPA - Zona Protezione Albero - concetto espressamente indicato nel giugno
2009 per la stessa piazza) (deliberazione Regione Lombardia 9665 del 18 giungo 2009) e cioè
scavare senza compromettere l’apparato radicale e quindi rimanendo almeno a 5 - 6 metri dalle
piante. Non lo si vuole fare? Non lo si può fare? Si abbia il coraggio di dirlo chiaramente prima e
non dopo. E non si invochi il parere della Forestale del 2005 che va letto a fronte di ciò che all’epoca
ha esaminato: quello che oggi viene sbandierato come parere positivo in realtà è un parere negativo.
Ma non è questa la sede per approfondire.
Torniamo al progetto:
3. Vengono eliminati circa 200 posti gratuiti in superficie: e cittadini che non avranno il posto sotto?
Dovranno pagare per parcheggiare oppure spostarsi nelle zone limitrofe andando a caricare di auto
quelle zone. E’ questa la pubblica utilità? Scatenare una guerra per il parcheggio nelle vie intorno al
medesimo?
4. Pochi hanno capito che i 200 parcheggi che verranno eliminati e che sono a disposizioni dei
residenti, in realtà sono a disposizione di migliaia di residenti, in una logica di automatica e gratuita
“rotazione”, mentre i box sotterranei saranno a disposizione solo dei fortunati proprietari. Quelli che
vivono in zona sanno che un posto lasciato libero viene rapidamente occupato da un'altra
autovettura di residenti. Il bacino di utenza di questi parcheggi di superficie è di migliaia di residenti,
non di 200. Anche per questo il parcheggio sotterraneo non è di pubblica utilità, perché danneggia
migliaia di residenti, e favorisce 250 privilegiati che potranno comperarsi il box interrato.
5. Da dove nasce realmente la pubblica utilità di costruire un parcheggio in Piazzale Lavater, quando la
zona è circondata da parcheggi che ad oggi non sono ancora del tutto utilizzati? Ne sono un esempio
quello in Via Ozanam, con posti ancora vuoti, così come quelli in Viale Majno, in C.so Buenos Aires
(sopra la Sma e l’Upim), in piazzale Dateo, oltre alle numerose autorimesse private presenti in zona.
6. Non solo: eliminati i posti a pagamento in superficie (oggi i residenti nelle strisce blu non pagano) se
ne realizzeranno altrettanti (o poco più) in interrato a rotazione, con secca perdita di introito dipeso
dal mancato parcamento delle auto in strisce blu, pari a centinaia di migliaia di euro annui. E’ questa
pubblica utilità?
Ancora:
7. Viene stravolta la peculiarità di una piazza storica per assecondare criticità legate alla viabilità;
8. Viene stravolta la simmetria della piazza a causa dell'unione dell'aiuola centrale con quella di
sinistra, simmetria disegnata un centinaio di anni fa e che ha resistito a 2 guerre mondiali;
9. Vi é totale e ignorante indifferenza alla presenza della scuola materna ed elementare frequentata da
circa 600 bambini, punto di riferimento per questa zona della città che verrà stravolta dai lavori per
anni;
10. Non si dà ascolto alle motivate preoccupazione dei commercianti presenti con le loro attività sulla
piazza, in alcuni casi da oltre 50 anni;
11. Viene aumentato il livello di inquinamento della zona già di per sé alto.

E’ a tutti noto che l'iter di approvazione ha seguito momenti contraddittori. E' infatti, indiscutibile che: in
prima battuta, il progetto, ha sempre ricevuto pareri pesantemente contrari (ne sono esempio la relazione
della commissione per il riesame istituita dalla giunta Moratti nel settembre 2006, i citati pareri del Corpo
Forestale espressi solo su 4 piante, i pareri della Direzione Regionale Beni Architettonici del settembre 2008
e in ultimo della Commissione integrata Paesaggio nella seduta del 5 novembre 2009).

Infine, ricordo la viva partecipazione dei cittadini che hanno capito che non siamo il classico comitato
“contro” ma siamo un comitato “per” che si interfaccia, con fiducia ma anche con fermezza, con le istituzioni
e siamo certi di non sbagliare nel riporre in voi la nostra fiducia anche vista la sede nella quale ci troviamo.
Crediamo sia stato anche questo che ha mosso oltre 1850 persone residenti in zona e nelle immediate
vicinanze, nonché 85 commercianti sempre della zona e li ha indotti a firmare le rispettive petizioni
indirizzate al Sindaco Moratti, chiedendo la revoca di tutti gli atti relativi alla localizzazione e realizzazione
di un parcheggio interrato in P.le Lavater.
E questo nonostante il periodo di ferialità per molti già cominciato.

Concludo. Vi preghiamo di credere a quello che abbiamo detto. E’ tutto vero!!!


La nostra richiesta resta quella contenuta nella petizione al Sindaco ed è semplice e chiara: fermare lo
scempio prima che sia troppo tardi!

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