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REN DESCARTES IN
OLAVO DE CARVALHO
Docente Studente
Prof. Leonardo Spataro Caio Graco Purita
Compio per mezzo di questo elaborato lincarico dato dal
Professore Leonardo Spataro per il corso di Storia della Filosofia
Moderna. Si tratta, oltre che unidea originale, un lavoro divulgativo
sullopinione del filosofo Olavo de Carvalho nella questione del
Dubbio Metodico di Ren Descartes, nelle sue Meditazioni. Provo a
presentare qui le evidenze che mostrano la fallacia di che partendo
del dubbio come unica certezza, avremmo successivamente delle
certezze assolute e apodittiche.
Il problema del dubbio.
Come sopradetto, Descartes, nella sua sequenza delle
Meditazioni mete in dubbio tutte le cose conosciute da lui nel intuito
di arrivare a certezze che siano veramente certe. Nel seguire di
questa sua impresa di dubitare di tutto, passando per le sue
conoscenze prese dai sensi fino alle apodittiche verit matematica, e
addirittura dubita del suo proprio atto di dubitare.
A questo punto fa lui un salto che apparentemente sembra
ovvio e senzaltro intuitivo: interpreta il suo dubitare del dubbio
come un pensiero e arriva alla famosa massima Cogito ergo sum.
Il problema fondamentale che lui descrive il relato del dubbio
metodico, non come una articolazione ipotetica di pensieri pensabili,
ma come una vera e propria esperienza vissuta da lui, e
conseguentemente, pretende anche che il suo dubbio sia un fatto.
Il dubbio non pu essere uno stato.
Descartes, dunque, prende il dubbio come un stato, una
certezza, e questo condizioner tutta la scienza dopo di lui, fin ad
arrivare a coloro che dicono che non si pu fare filosofia che non parta
dal suo metodo.
Facciamo quindi, ci che il proprio Descartes non ha fatto;
proviamo descrivere questa esperienza che lo port a tale
conclusione che posteriormente si tradusse come: Non posso
dubitare che dubito nellinstante in che dubito1.
Il problema che il dubbio non esiste come stato. Il dubbio non
che una alternanza tra il s e il non, e una impossibilit di detersi in
uno di questi termini senza che laltro venga a disputare la primazia2.
Il s e il non accettati come certezza, non contemporaneamente per,
eliminerebbero immediatamente il dubbio, gi che questo
precisamente la coesistenza antagonistica di questi. Essendo uno la
negazione dellaltro, la mente per necessit affermerebbe sempre uno
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Il dubbio, dunque, non di nessuna maniera il primo potere
fondante, ma si mantiene su un solido edificio di dati e presupposti.
Finisco questo lavoro salutando, anche che indignatamente e
vergognosamente, la Santissima Madre di Dio, mia Signora e Madre, a
cui sono il pi infame figlio e il pi ignobile schiavo: Salve Maria
Sanctissima.