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1
Francesco Guccini 1967 - 1998
Versione 1.2
La presente opera frutto esclusivo del lavoro dei propri autori e rappresenta la
loro personale interpretazione dei pezzi in essa contenuti. Pu essere utilizzata
esclusivamente a fini di studio personale, per uso scolastico o di ricerca.
Contiene i testi di tutte le canzoni incise da Guccini nei suoi album fino al 1998;
molti di essi sono accompagnati dagli accordi per chitarra.
Questa raccolta frutto del lavoro volontario dei numerosi gucciniani sparsi per
la Rete, che hanno contribuito alla sua realizzazione trascrivendo testi, aggiungendo
accordi, mettendo ci a disposizione di tutti sul web.
Indice
4
I testi e gli accordi
5
Francesco Guccini 1967 - 1998
6
I testi e gli accordi
Testi e accordi
7
Francesco Guccini 1967 - 1998
8
I testi e gli accordi
E cade su me
che la prendo e la sento filtrare,
leggera infeltrisce i vestiti
e intristisce i giardini,
portandomi odore d'ozono, AE MILIA *
giocando a danzare,
proietta ricordi sfiniti di vecchi bambini;
colpendo implacabile il tetto
di lunghi vagoni,
creando annoiato interesse
negli occhi di un gatto, La / 5+ / 6 / 7 / Re / Mim7 / La
coprendo col proprio scrosciare La 5+
lo spacco dei tuoni Le Alpi, si sa, sono un muro di sasso,
che restano appesi un momento La6 La7
una diga confusa, fanno tabula rasa
nel cielo distratto.
Re Mim7
E l'acqua passa e gira di noi che qui sotto, lontano, pi in basso,
e colora e poi stinge, Sol#m Do#
cos' che mi respinge e m'attira; abbiamo la casa;
acqua come sudore, Fa#m 5+
acqua fetida e chiara, la casa ed i piedi in questa spianata
10
I testi e gli accordi
Si
di sole che strozza la gola alle rane, Piacenza,
La Re Si 7+ Mi Si
di nebbia compatta, scabrosa, stirata fari per chilometri ti accecano testardi
Sol 5m Mi Si Fa#
che sembra di pane, ma io sento che hai pazienza, dovrai ancora
Sol Re Mim7
ed una strada antica come l'uomo sopportarci.
Fa#m Si Re La Sol Re Sol Re Mim7 La
marcata ai bordi dalla fantasie di un duomo
La Sim7 Do#m7
e fiumi, falsi avventurieri
Re Mi
che trasformano i padani
Re Mi
in marinai non veri.
La / 5+ / 6 / 7 / Re / Mim7 / La
La5+
Emilia sdraiata fra i campi e sui prati,
La6 La7
lagune e piroghe delle terramare,
Re Mim7
L' ALBERO ED IO *
guerrieri del Nord dai capelli gessati,
La Fa#m
ne hai visti passare!
Fa#m
Emilia allungata fra l'olmo e il vigneto,
Si Rem La4 La7 Rem
voltata a cercare quel mare mancante
Re Rem La7
e il monte Appennino rivela il segreto Quando il mio ultimo giorno verr
La Rem Do7 Fa
e diventa un gigante. dopo il mio ultimo sguardo sul mondo,
Re Mim7 Solm6 Rem Solm6 Rem
Lungo la strada tra una piazza e un duomo non voglio pietra su questo mio corpo,
Fa#m Si La5+ La7
hai messo al mondo questa specie d'uomo: perch pesante mi sembrer.
Si m Do# m
vero, aperto, finto, strano, Cercate un albero giovane e forte,
Re Do#m quello sar il posto mio;
chiuso, anarchico, voglio tornare anche dopo la morte
Sim Mi Fa# Solm La7/5+ Rem
verdiano... brutta razza, l'emiliano! sotto quel cielo che chiaman di Dio.
Si 7+
Emilia sognante fra l'oggi e il domani, Rem La4 La7 Rem
Mi Si
di cibo e motori, di lusso e balere; Ed in inverno nel lungo riposo,
7+ Mi ancora vivo, alla pianta vicino,
Emilia di facce, di grida, di mani,
come dormendo, star fiducioso
Si
sar un grande piacere nel mio risveglio in un qualche mattino.
Sol #m
vedere in futuro, da un mondo lontano E a primavera, fra mille richiami,
Do# ancora vivi saremo di nuovo
quaggi sulla terra una macchia di verde e innalzer le mie dita dirami
Mi verso quel cielo cos misterioso.
e sentire il mio cuore che batte pi piano
La Ed in estate, se il vento raccoglie
e l dentro si perde...
l'invito fatto da ogni gemma fiorita,
Mi La
Passeggia un cane e abbaia al vento un uomo sventoleremo bandiere di foglie
e canteremo canzoni di vita.
Mi / La / Sol#m / Do# / Sol#m / Do#
E cos, assieme, vivremo in eterno
Lab Mib Reb Lab qua sulla terra, l'albero e io
Ora ti saluto, quasi sera, si fa tardi, sempre svettanti, in estate e in inverno
Reb Lab Mib contro quel cielo che dicon di Dio.
si va a vivere o a dormire da Las Vegas a
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Francesco Guccini 1967 - 1998
A L TRST * A MERIGO *
Sib Fa Si7
Probabilmente usc
Sib La Mi
A m sun desde stamatina chiudendo dietro a se la porta verde,
Mib7 Sib Sib7 Si7
l' premavra ma a l piv Qualcuno si era alzato
Mib7 La Mi Si7
A m sun desde stamatina a preparargli in fretta un caff dorzo
Sib La
l' premavira ma a I piv Non so se si gir,
Fa Si7 Mi Do#m
A n pos purtret fra anch sl'l dmanga non era il tipo d'uomo che si perde
Mib7 Sib La
perch a n gh' mnga al vsti nv In nostalgie da ricchi,
Mib7 Sib Fa Si7 Mi Si7
perch a n gh' mnga al vsti nv e and per la sua strada senza sforzo
Quand'io l'ho conosciuto,
Sib o inizio a ricordarlo, era gi vecchio
A gh'era to pder s l'ss O cos a me sembrava,
Mib7 Sib ma allora non andavo ancora a scuola
a I m' dmande quand a te sps Colpiva il cranio raso
Mib7 e un misterioso e strano suo apparecchio
A gh'era to pder s l'ss
Sib Un cinto d'ernia che
a I m' dmande quand a te sps sembrava una fondina per la pistola
Fa La
M, ch'a fagh fadiga a magnr per m Ma quel mattino aveva
Mib7 Sib Si7 Mi Do#m
pinsa m bin s'a s'foss in d il viso dei vent'anni senza rughe
Mib7 Sib Fa La
pinsa m bin s'a s'foss in d E rabbia ed avventura
Si7 Mi Sol#7
e ancora vaghe idee di socialismo
E quand l' gnuda to mdra La
Parole dure al padre
A gh' dmande in dv t'r t Si7 Mi Do#m
e quand l' gnuda to mdra e dietro tradizione di fame e fughe
a gh' dmande in dv t'r t La
la m' rispst ch't'r andda via E per il suo lavoro,
con un ch'a I gh' pi sld che m Si7 Mi
quello che schianta e uccide: il fatalismo
E m a sun ch Ma quel mattino aveva
in mez a la strda quel sentimento nuovo per casa e madre
sinza savir E per scacciarlo aveva
csa psia fr in corpo il primo vino d'una cantina
l' brtt dabun E gi sentiva in faccia
str a la dmanga l'odore d'olio e mare che fa Le Havre
a bsaca vda E gi sentiva in bocca
e siinza t l'odore della polvere della mina
e intant a m piv svra a la testa
e a sun tt mi cmm un pulsin L'America era allora,
per me e i GI di Roosvelt, la quinta armata
A sun da sl d'lngh a la strda L'America era Atlantide,
e a zigh dabun cmm un putin l'America era il cuore, era il destino
A sun da sl d'lngh a la strda L'America era Life,
e a zigh dabun cmm un putin sorrisi e denti bianchi su patinata
l' premavira ind al lunari L'America era il mondo
ma a pr ch'l'invren sia turne sognante e misterioso di paperino
L'America era allora
per me provincia dolce, mondo di pace
12
I testi e gli accordi
A NTENR * La7
quella luna solo uno sputo
bilanciando il suo coltello
per danzare malvolentieri
Re passi e ritmi del duello
e per quel cavallo una donna non ricordata
Re7 Sol ed un uomo mai visto prima
non avrebbe speso anche un
Sol9 lo legavano tra loro
Sol Re La7 Re Re7 minuto come versi con rima.
Sol Re La7 Re Mi7 La7 Re Re
Re difficile far rumore Fint basso e scart dilato
Si chiamava Antenr e niente
La7 quanti sguardi sent sul viso
La7 sulle cose che c'hai ogni
si chiamava Antenr e basta si sent migliore e stanco
Re Re7 si sent come un sorriso
perch per certa gente giorno che serata tutta al contrario
Sol Sol9 Sol7 proprio niente da ricordare
non importa grado o casta le tue braghe, il tuo sudore, punt il ferro contro il viso
Re Mi7 La7 Re vide il sangue zampillare.
importa come vivi e l'odore che porti attorno.
Mim7 La7 La cantina era quasi vuota Tutto quanto era stato un
ma forse neanche quello lampo
Sol7 scarsa d'uomini e d'allegria
se straniero l'avresti detta Antenr respirava forte
importa se sai usare bene
quasi piena di nostalgia fece il gesto di offrir la
Re La7
il laccio od il coltello. nostalgia ma di che cosa, mano
d'un oceano mai guardato guard l'altro e cap pian
Re d'una europa mai sentita, piano
Antenr usc di casa che tutto era stato invano
d'un linguaggio mai parlato?
La7 che l'altro cercava morte
usc di casa quella sera e cap che doveva farlo,
Antenr chiese da bere,
Re Re7 farlo in fretta perch non
garrivano i suoi pensieri e scambi qualche saluto
calmo e serio danz tutto c'era
Sol Sol9
come fossero bandiera il rituale ormai saputo un motivo per ammazzarlo
Re uomo e uguale coi suoi pari l'altro cadde e non
ma gli occhi erano fessura quasi pari con gli anziani rispondeva
Mim7 La7 come breve quella sera, e lui non lo sapeva,
e il viso tirato a brutto come lunghi i suoi domani. e lui non lo sapeva.
Sol7
come all'et in cui credi Proprio allora qualcuno Antenr lo guard cadere
Mim7 La7 Re entrando sent dire la colpa mia
d'aver fatto quasi tutto. sent dire stato un uomo
nella luce da dentro al buio
Sol lo insult quasi sussurrando, sent dire fuggi via
Un cavallo nitr, ma quando? ma sembrava che stesse la giustizia disse bandito
La7 urlando ma un poeta gli avrebbe detto
una donna rise, ma dove? come per uno schiaffo, che era come l'Ebreo errante,
Re La7 Re come per uno sputo come il Batavo maledetto.
la luna uno scudo bianco, Antenr lo guard sorpreso,
Re La7 Re lo studi e non lo conosceva Quante volte ci capitato
un carro le stanghe in alto di trovarci di fronte a un
e il motivo rest sospeso,
Mi7 La7 muro
chitarra ozio parole, fra la gente ferma in attesa
e lui non lo sapeva, quante volte abbiam picchiato
Mi7 La7 quante volte subito duro
chitarra ozio parole, e lui non lo sapeva.
quante cose nate per sbaglio
Sol
la pampa un ricordo stanco, Poi sent di una donna il quanti sbagli nati per caso
La7 nome, quante volte l'orizzonte
un mare quell'erba nera gi scordato o non conosciuto non va oltre il nostro naso.
Re La7 Sol Re quante volte per altri vita
pu darsi fosse romantico, quello che per noi un Quante volte ci sembra piana
La7 Sol Re minuto; mentre sotto gioca d'azzardo
ma lui non lo sapeva. questa vita che ci birilla
guard gli uomini per cercare
Mi7 La7 come bocce da biliardo
ma lui non lo sapeva. occhi, dialogo, spiegazione
ma se non trov condanne questa cosa che non sappiamo
Mi7 La7 questo conto senza gli osti
ma lui non lo sapeva. non trov un'assoluzione.
questo gioco da giocare
Re Antenr usc di fuori fino in fondo a tutti i
Quella donna rideva ad ore, costi.
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I testi e gli accordi
A RGENTINA * Sol
Sol
Fa#m
Fa#m
Mim
Mim
Sol7+ Fa#m
Sol7+ Fa#m
Mim7
Mim7
La4 La
Sol
Poi un giorno, disegnando un labirinto
Fa#m
La Sol Re La Sol Fa#m7 La7 di passi tuoi per quei selciati alieni
Do
Re ti accorgi con la forza dell'istinto
Un treno, ah, un treno sempre cos banale Re4 Re7
Mim che non son tuoi e tu non gli appartieni,
se non un treno della prateria Si7
La e tutto invece la dimostrazione
o non un tuo "Orient Express" speciale, Mim
Re La4 La7 Di quel poco che a vivere ci dato
locomotiva di fantasia. La7
Re e l'Argentina solo l'espressione
L'aereo, ah, l'aereo invece alluminio Re Re7
di un'equazione senza risultato,
lucente, Sol
Mim come i posti in cui non si vivr,
l'aereo davvero saltare il fosso, Fa#m
La come la gente che non incontreremo,
l'aereo sempre "The Spirit of Saint Louis Do
Fa# Sim tutta la gente che non ci amer,
"Barone Rosso"; Re4 Re7 Sol
Sol quello che non facciamo e non faremo.
e allora ti prende quella voglia di volare Si7
Re Anche se prendi sempre delle cose,
che ti fa gridare in un giorno sfinito, Mim
Mi7 anche se qualche cosa lasci in giro,
di quando vedi un jumbo decollare Mi7
La4 La non sai se come un seme che d fiore
e sembra che s'innalzi allinfinito. La4
o polvere che vola ad un respiro.
Sol La Re Re
E allora, perch non andare in Argentina? L'Argentina, l'Argentina, che tensione!
La Sol Re Re7 Mim
Mollare tutto e andare in Argentina, Quella Croce del Sud nel cielo terso,
La Sol Re La4 La La
per vedere com' fatta l'Argentina. la capovolta ambiguit d'Orione
Re La4 La7
Il tassista, ah, il tassista non perse un e l'orizzonte sembra perverso.
istante
a dirci che era pure lui italiano, Ma quando ti entra quella nostalgia
gaucho di Sondrio o Varese, ghigna da che prende a volte per il non provato
emigrante, c' la notte, oh, la notte, e tutto via,
impantanato laggi lontano. allontanato.
Poi quelle strade di auto scarburate E quella che ti aspetta un'alba uguale
e quella gente anni '50 gi veduta, che ti si offre come una visione,
tuffato in una vita ritrovata, la stessa del tuo cielo boreale,
vera e vissuta, l'alba dolce che d consolazione.
come entrare a caso in un portone
di fresco, scale e odori abituali, E allora, com' tutto uguale in Argentina!
posar la giacca, fare colazione Oppure, chiss com' fatta l'Argentina,
e ritrovarsi in giorni e volti uguali, La Sol
e allora... "Don't cry for me, Argentina.
perch; io ci ho gi vissuto in Argentina, Fa#m La7 Re
chiss come mi chiamavo in Argentina
Re La7
e che vita facevo in Argentina?
15
Francesco Guccini 1967 - 1998
Dom Fa
su una civilt di secoli
A USCHWITZ *
Dom Fa
sopra le bandiere rosse,
Dom Fa
sui ritratti dei profeti,
Dom Fa
sui ritratti dei signori Re 4 Re Sim
Lab Son morto ch'ero bambino
sopra le tombe impassibili Sol Re
Do7 Fa son morto con altri cento
degli antichi imperatori Do7+ Re
passato per un camino
Sta coprendo un continente, La4 La Re
e ora sono nel vento (2 volte)
sta correndo verso il mare
copre il cielo fino al punto Do La
dove il cielo pu arrivare e va
e va, e va Re 4 Re Sim
Ad Auschwitz c'era la neve
Sopra il volo delle anatre Sol Re
il fumo saliva lento
che precipitano in acqua Do7+ Re
sopra i pesci che galleggiano nei campi tante persone
e ricoprono la spiaggia e va La4 La Re
e va, e va che ora sono nel vento (2 volte)
A UTOGRILL * Do Sol
qualche inutile clich
Fa
picchiettavo un ind in latta
Lam
di una scatola di the.
Do Do
La ragazza dietro al banco mescolava Ma nel gioco avrei dovuto dirle: "Senti,
Sol Sol
birra chiara e Seven-up, senti io ti vorrei parlare...",
Fa Fa
e il sorriso da fossette e denti poi prendendo la sua mano sopra al banco:
Lam Lam
era da pubblicit, "Non so come cominciare,
Fa Fa
come i visi alle pareti non la vedi, non la tocchi
Do Sol Do Sol
di quel piccolo autogrill, oggi la malinconia,
Fa Fa
mentre i sogni miei segreti non lasciamo che trabocchi:
Lam Do Sol Lam
li rombavano via i TIR. vieni, andiamo, andiamo via."
Do Fa
Bella, d'una sua bellezza acerba, Termin in un cigolio
Sol Do
bionda senza averne l'aria, il mio disco d'atmosfera,
Fa Sol
quasi triste, come i fiori e l'erba si sent uno sgocciolio
Lam Fa Lam
di scarpata ferroviaria in quell'aria al neon e pesa,
Fa Fa
il silenzio era scalfito sovrast l'acciottolio
Do Sol Do
solo dalle mie chimere, quella mia frase sospesa,
Fa Fa7+
che tracciavo con un dito ed io...
Do Sol Lam Do
dentro ai cerchi del bicchiere. ma poi arriv una coppia di sorpresa.
Fa Do
Basso il sole all'orizzonte E in un attimo, ma come accade spesso,
Do Sol
colorava la vetrina cambi il volto d'ogni cosa,
Sol Fa
e stampava lampi e impronte cancellarono di colpo ogni riflesso
Fa Lam Lam
sulla pompa da benzina le tendine in nylon rosa,
Fa Fa
lei specchi alla soda-fountain mi chiam la strada bianca,
Do
quel suo viso da bambina Do Sol
"Quant'?" chiesi, e la pagai,
Fa7+ Fa
ed io le lasciai un nickel di mancia,
Do Lam Do Fa Sol
sentivo un'infelicit vicina. presi il resto e me ne andai.
Do
Vergognandomi, ma solo un poco appena,
Sol
misi un disco nel juke-box
Fa
per sentirmi quasi in una scena
Lam
di un film vecchio della Fox,
Fa
ma per non gettarle in faccia
18
I testi e gli accordi
23
Francesco Guccini 1967 - 1998
B OLOGNA * Mim La
Mim La
Mim Re
Bologna una donna emiliana
Sol Si
Mim La di zigomo forte,
Mim La Do Sol Mim
Bologna capace d'amore,
Mim Re Sol Re
Bologna una vecchia signora capace di morte
Sol Si Do Sol
dai fianchi un po molli che sa quel che conta e che vale
Do Sol Mim Si7 Mim
col seno sul piano padano che sa dov' il sugo del sale
Sol Re Do Sol
ed il culo sui colli che valuta il giusto la vita,
Do Sol Fa Do Sol Mim
Bologna arrogante papale e che sa stare in piedi per quanto colpita.
Si7 Mim
Bologna la rossa e fetale La Mim La
Do Sol
Bologna la grassa e l'umana Mim Re
Fa Do Sol Mim Bologna una ricca signora
gi un poco Romagna e in odor di Toscana Sol Si
che fu contadina
La Mim La Do Sol Mim
benessere, ville, gioielli
Mim Re Sol Re
Bologna per me provinciale e salami in vetrina
Sol Si Do Sol
Parigi minore che sa che l'odor di miseria
Do Sol Mim Si7 Mim
mercati all'aperto, bistrots da mandare gi cosa seria
Sol Re Do Sol
della "rive gauche" l'odore e vuole sentirsi sicura
Do Sol Fa Do
con Sartre che pontificava, con quello che ha addosso, perch sa la
Si7 Mim Sol Mim
Baudlaire fra l'assenzio cantava paura.
Do Sol
ed io, modenese volgare, Lam Sol
Fa Do Sol Mim Lo sprechi il tuo odor di benessere
a sudarmi un amore, fosse pure ancillare. Lam Do
per con lo strano binomio
Lam Sol Fa Do
Per che bohme confortevole dei morti per sogni davanti
Lam Do Sol
giocata fra casa e osteria al tuo Santo Petronio
Fa Do Lam Sol
quando a ogni bicchiere rimbalzano e i tuoi bolognesi, se esistono,
Sol Lam Do
le filosofie ci sono od ormai si son persi
Lam Sol Fa Do
oh come eravamo poetici confusi e legati a migliaia
Lam Do Sol
ma senza pudore o paura di mondi diversi?
Fa Do Rem Lam
e i vecchi "imbariaghi" sembravano ma quante parole ti cantano,
Sol Mim7 Lam
la letteratura cullando i clich della gente
Rem Lam Rem Si
oh quanto eravam tutti artistici cantando canzoni che come cantare di
Mim7 Lam Mi
ma senza pudore o vergogna niente.
Rem Si Mi
cullati fra i portici cosce di mamma Bologna
24
I testi e gli accordi
Fadim Sib
Mim La non quella solita in cui
Mim La Re# Re Sol
affondava il mio passo
Mim Re Do7
Bologna una strana signora, forte e sicuro, braccando
Sol Si Fam
volgare e matrona la lieve Pestata
Do Sol Mim Fa#dim Re
Bologna bambina per bene, che lascia la volpe, o l'impronta
Sol Re Sol Dom
Bologna busona Pi greve del tasso.
Do Sol
Bologna ombelico di tutto, Ho cancellato il ricordo,
Si7 Mim e perch son caduto;
mi spingi a un singhiozzo e ad un rutto
Do Sol rammento stagioni in cui dietro
rimorso per quel che mi hai dato, ad un sole non chiaro
Fa Do Sol Mim veniva improvviso quel freddo
che quasi ricordo, e in odor di passato. totale, assoluto
e infine lamenti poi grida
e bestemmie e uno sparo.
Do7 Fam
E se d'inverno mi copre la neve gelata
25
Francesco Guccini 1967 - 1998
26
I testi e gli accordi
Do#dim
E in questo sentiva
Sim Do
C ANZONE DELLA BAMBINA qualcosa di grande
PORTOGHESE * Sol Re Mim
Che non riusciva a capire,
Do Re La
che non poteva intuire;
Mim La
Che avrebbe spiegato,
Mim Do Re
E poi e poi, se avesse capito lei,
Mim
Re e l'oceano infinito;
gente viene qui e ti dice
La
La Do Re Mim Ma il caldo l'avvolse,
Di sapere gi ogni legge delle cose
Do Re Mim
si sent svanire e si mise a dormire.
E tutti, sai, Sol Re
Re E fu solo del sole,
vantano un orgoglio cieco Do Re Mim
La Do Re Mim come di mani future.
di verit fatte di formule vuote Sol Re
Sol Re Restaron soltanto
E tutti, sai, ti san dire come fare, Do Re Mim
La il mare e un bikini amaranto.
Quali leggi rispettare,
Do E poi e poi,
quali regole osservare,
se ti scopri a ricordare,
Mim Mi
Qual il vero vero, Ti accorgerai
Sol che non te ne importa niente.
E poi, e poi, E capirai
Re che una sera o una stagione
tutti chiusi in tante celle, Son come lampi,
La luci accese e dopo spente.
Fanno a chi parla pi forte
Do E capirai
Per non dir che stelle e morte
Si7 che la vera ambiguit
fan paura. la vita che viviamo,
il qualcosa che chiamiamo
Mim La Do Re esser uomini,
Al caldo del sole, al mare scendeva E poi, e poi,
Mim quel vizio che ci uccider
la bambina portoghese Non sar fumare o bere,
La Do Re ma il qualcosa che ti porti dentro,
Non c'eran parole, rumori soltanto Mim La
Mim Cio vivere, vivere
come voci sorprese. Mim La Mim
SolRe E poi, poi vivere.
Il mare soltanto,
27
Francesco Guccini 1967 - 1998
Tu lo sai, io lo so,
quanto vanno disperse,
trascinate dai giorni
come piena di fiume
tante cose sembrate
e credute diverse
come un prato coperto a bitume.
Rimanere cos,
annaspare nel niente,
30
I testi e gli accordi
Re Mi-7 Fa#-7
Ma le strade sono piene di una rabbia
La7 Re
che ogni giorno urla pi forte,
Mi-7 Fa#-7
son caduti i fiori e hanno lasciato
La7 Re
solo simboli di morte.
31
Francesco Guccini 1967 - 1998
32
I testi e gli accordi
33
Francesco Guccini 1967 - 1998
Mi Fa#7 Si7 Mi
Esistenza, che stai qui di contrabbando,
35
Francesco Guccini 1967 - 1998
Do 7+ 7
Dopo l'inverno e l'angoscia in citt
Fa Sol7 Do
quei lunghi mesi sdraiati davanti,
Sol 7 Mi7 Lam
liberazione del fiume e dei monti
Re7 Sol7
e linfa aspra della nostra et.
37
Francesco Guccini 1967 - 1998
38
I testi e gli accordi
La Si Do Sol Re Sol
o come fa a scacciare fra quei muri
Mi La Mi Forte la mano teneva il volante
la sua grande nostalgia, forte il motore cantava
Fa# La non lo sapevi che c'era la morte
o quando un acquazzone all'improvviso quel giorno che ti aspettava,
Mi La Mi quel giorno che ti aspettava.
spezza la monotonia,
La Si
mi chiedo cosa faccia adesso Silvia Do Sol Re Sol
Mi La Mi
mentre io qui piano la canto. Non lo sapevi che c'era la morte
quando si giovani strano
Do#m La poter pensare che la nostra sorte
Mi chiedo ma non riesco a immaginarlo: venga e ci prenda per mano,
Do#m La Do#m venga e ci prenda per mano.
penso a questa donna forte
Do#m La Do Sol Re Sol
che ancora lotta e spera perch sa
Si Non lo sapevi, ma cosa hai pensato
che adesso non sar pi sola. quando la strada impazzita
La Si
La vedo con la sua maglietta addosso, quando la macchina uscita di lato
Mi Sol# Do#m e sopra un'altra finita,
con su scritte le parole, e sopra un'altra finita.
La Si
Che sempre l'ignoranza fa paura, Do Sol Re Sol
Mi La Mi
Ed il silenzio uguale a morte Non lo sapevi ma cosa hai sentito
La Si quando lo schianto ti ha uccisa
Che sempre l'ignoranza fa paura, quando anche il cielo di sopra crollato
Mi La Mi quando la vita fuggita,
Ed il silenzio uguale a morte
quando la vita fuggita.
La Si
Che sempre l'ignoranza fa paura,
Mi La Mi Do Sol Re Sol
Ed il silenzio uguale a morte
Dopo il silenzio soltanto regnato
tra le lamiere contorte
sull'autostrada cercavi la vita
ma ti ha incontrato la morte,
ma ti ha incontrato la morte.
Do Sol Re Sol
Vorrei sapere a che cosa servito
vivere, amare, soffrire,
spendere tutti i tuoi giorni passati
C ANZONE PER UN ' AMICA * se presto hai dovuto partire,
se presto hai dovuto partire.
Do Sol Re Sol
Voglio per ricordarti com'eri
Do Sol Re Sol pensare che ancora vivi
voglio pensare che ancora mi ascolti
Sol Re Mim Do e che come allora sorridi,
Lunga e diritta correva la strada
Sol Re e che come allora sorridi.
l'auto veloce correva
Sol Re Mim Do Do Sol Re Sol
la dolce estate era gi cominciata
Sol Re
vicino, lui sorrideva,
Sol Re Sol
vicino, lui sorrideva
39
Francesco Guccini 1967 - 1998
Eppure usava lo stesso barbaro gergo e gli Solm Rem La7 Rem
stessi jeans consumati; Cinque anatre volano a sud,
e amava gli stessi film di bossoli e marines Fa Do7 Fa Solm Rem La7 Rem
molto prima del tempo l'inverno arrivato
lungo i mari giapponesi,
Solm Rem La7 Rem
parlava di rock e fumetti, e non perdeva i Cinque anatre in volo vedrai,
cartoni animati, Solm Rem La7 Rem Solm Rem La7 Rem
e come noi guardava esplodere il mondo con contro il sole velato, contro il sole velato
gli stessi occhi attenti, spauriti,
sorpresi. Nessun rumore sulla taiga
solo un lampo un istante ed un morso crudele
Ma cosa pensava lontano da noi, cosa sognava quattro anatre in volo vedrai ed una preda
quand'era da solo? cadere
Con le stesse voglie e con gli stessi eroi, ed una preda cadere
ma ali pi piccole per lo stesso volo.
Forse sognava anche troppo e davvero, certo Quattro anatre volano a sud
in quel branco si sentiva perso. quanto dista la terra che le nutriva
Dove scappare per sentirsi vero, dove quanto la terra che le nutrir e l'inverno
fuggire per non essere diverso? gi arriva
e l'inverno gi arriva
E sogn il circo, realt capovolta, mondo di
uguali perch tutti strani, Solm Rem La7 Rem Solm Rem La7 Rem
la nostra solita realt stravolta, quello
Eden senza giganti o nani. Il giorno sembra non finire mai
"Cencio scappato via, ma l'han gi bianca fischia ed acceca nel vento la neve
beccato!" Dopo due giorni era gi solo tre anatre in volo vedrai e con un volo
ritornato. ormai greve
e con un volo ormai greve
Ma il tempo pi ottuso di noi incalza per
tutti, sia per i giganti che i nani. A cosa pensan nessuno lo sapr
Chi immaginava allora che ognuno sarebbe nulla pensan l'inverno e la grande pianura
finito in un proprio circo personale? e a nulla il gelo che il suolo spaccher con
Vincenti o perdenti non importa, ma quasi un gridare che dura
mai secondo i propri piani, con un gridare che dura
con la faccia tinta, sul trapezio, fra i
leoni, solo attenti a non farsi troppo E il branco vola, vola verso sud
male. nulla esiste pi attorno se non sonno e fame
solo due anatre in volo vedrai verso il sud
Qualcuno m'ha detto che vivi in provincia, che ora appare
con una ballerina bulgara o rumena; verso il sud che ora appare
chiss se hai poi trovato di dentro la tua
vera altezza? Cinque anatre andavano a sud
Addio amico venuto dal passato per un forse una soltanto vedremo arrivare
momento appena, ma quel suo volo certo vuole dire che
addio giorni andati in un soffio, amici mai bisognava volare
pi incontrati; s'ciao, giovinezza. che bisognava volare
che bisognava volare
che bisognava volare
41
Francesco Guccini 1967 - 1998
Do Lab
Forse l'abbiam vista nel passato
43
Francesco Guccini 1967 - 1998
Refrain
La
Di mamme, ce n' una sola,
D IO MORTO * Sol
coi miti della
La Re Sim
razza dio morto
Sol La
con gli uomini di partito dio morto.
Sol Re
Ma penso
Sol Re Re La
Ho visto che questa mia generazione preparata
Re La Sim
la gente della mia et andare via ad un mondo nuovo e a una speranza appena
Sim
lungo le strade che non portano mai a niente nata
Sol Sol
cercare il sogno che conduce alla pazzia ad un futuro che ha in mano,
La
nella ricerca di un qualcosa che non trovano a una rivolta senza armi
nel mondo che hanno gi La
perch noi tutti ormai sappiamo
Re
lungo le strade che dal vino son bagnate che se dio muore per tre giorni
Sim Re Sim
dentro alle stanze da pastiglie trasformate e poi risorge
Sol
lungo alle nuvole di fumo in ci che noi crediamo dio risorto
del mondo fatto di citt in ci che noi vogliamo dio risorto
La Sol La Sol Re
essere contro ed ingoiare nel mondo che faremo dio risorto.
la nostra stanca civilt,
Re Sim
un dio che morto
Sol La Re Sim
ai bordi delle strade dio morto
Sol La Re Sim
nelle auto prese a rate dio morto
Sol La
nei miti dell'estate dio morto
Sol Re
Mi han detto
Re La
che questa mia generazione ormai non crede
Sim
in ci che spesso mascherato con la fede
Sol
nei miti eterni della patria e dell'eroe
La
perch venuto ormai il momento di negare
47
Francesco Guccini 1967 - 1998
Re Do Sol
Visioni e frasi spezzettate Questa domenica in Settembre
Mi7 Sol Re Fa Do
si affacciano di nuovo alla mia mente, non sarebbe pesata cos
Lam Mim
l'inverno o il freddo le han portate, l'estate finiva pi nature
Mi7 Sol Re Re7 Sol
o son cattivi sogni solamente. vent'anni fa o gi di l
Sol Fa#m Sol6 Re Mi7 La7 Do Sol
Mattino verr e ti porter Con l'incoscienza dentro al basso ventre
Mi7 Sol Re Sol Fa Do
le silouhettes consuete di parvenze; e alcuni audaci, in tasca "l'Unit",
Fa#m Sol Re Mi7 La7 Lam Mim
poi ti sveglierai e ricercherai la paghi tutta, e a prezzi d'inflazione,
Mi7 Sol Re Re7 Sol
di desideri fragili esistenze. quella che chiaman la maturit
Fa Sol Do
Lo specchio vede un viso noto Ma tu non sei cambiata di molto
ma hai sempre quella solita paura Fa Sol Do
che un giorno ti rifletta il vuoto anche se adesso al vento quello che
oppure che svanisca la figura. Mi7 Lam
io per vederlo ci ho impiegato tanto
E ancora non sai se vero che sei Sol
o immagine da specchi raddoppiata; filosofando pure sui perch
nei giorni che avrai per cercherai Fa Sol Do
l'immagine dai sogni seminata. Ma tu non sei cambiata di tanto
Fa Sol Do
L'inverno ha steso le sue mani e se cos un orgasmo ora lo sai
e nelle strade sfugge ci che sento. Fa Sol Do 7+ Lam
Son segni bianchi e neri i rami potrai capire i miei vent'anni allora
Fa Sol Do
che cambiano contorno ogni momento. quasi cento adesso capirai
E ancora non sai come potrai
trovare lungo i muri un'esperienza; Fa Sol7 Do
sapere vorrai, ma ti troverai Fa Sol7 Do
due anni dopo al punto di partenza. Fa Sol
48
I testi e gli accordi
F AREWELL * Si7 Mi
di amori rapaci,
Do#m Re
e ogni notte inventarsi una fantasia
La Fa#m
da bravi figli dell'epoca nuova,
La Re
Sol Do Sol ogni notte sembravi chiamare
Sim Do Mi
E sorridevi e sapevi sorridere la vita a una prova.
Sol Mim La Re
coi tuoi vent'anni portati cos, Ma stupiti e felici scoprimmo che
Sol Do La Fa#m
come si porta un maglione sformato era nato qualcosa pi in fondo,
La Re La Mi
su un paio di jeans; ci sembrava d'avere trovato
Sol Do Re La Re La
come si sente la voglia di vivere la chiave segreta del mondo.
Sol La
che scoppia un giorno e non spieghi Non fu facile volersi bene,
Mim restare assieme
il perch:
Sol Re o pensare d'avere un domani,
un pensiero cullato o un amore che restare lontani;
Do Sol Do Sol tutti e due a immaginarsi: "Con chi sar?"
nato e non sai che cos'. In ogni cosa un pensiero costante,
Sol Do un ricordo lucente e durissimo
Giorni lunghi fra ieri e domani, come il diamante
Sol Do Sol e a ogni passo lasciare portarci via
giorni strani,
da un'emozione non piena, non colta:
Sol Do La Mi
giorni a chiedersi tutto cos'era, rivedersi era come rinascere
La7 Re ancora una volta.
vedersi ogni sera;
Sim Do Re La Re La Sol DO Sol
ogni sera passare su a prenderti Sol
Sol Mim Ma ogni storia ha la stessa illusione,
con quel mio buffo montone orientale, sua conclusione,
Sol Do
ogni sera l, a passo di danza, e il peccato fu creder speciale
La7 Re una storia normale.
salire le scale Ora il tempo ci usura e ci stritola
Sol Do in ogni giorno che passa correndo,
e sentire i tuoi passi che arrivano, sembra quasi che ironico scruti
Sol Mim e ci guardi irridendo.
il ticchettare del tuo buonumore, E davvero non siamo pi quegli eroi
Sol Re pronti assieme a affrontare ogni impresa;
quando aprivi la porta il sorriso
siamo come due foglie aggrappate
Do Sol Do Sol
ogni volta mi entrava nel cuore. su un ramo in attesa.
Do Re
Poi gi al bar dove ci si ritrova, "The triangle tingles and the trumpet plays
nostra alcova, slow"...
era tanto potere parlarci, Sim Do
Farewell, non pensarci e perdonami
giocare a guardarci,
Sol Mim
fra gli amici che ridono e suonano se ti ho portato via un poco d'estate
attorno ai tavoli pieni di vino, Sol Do
religione del tirare tardi con qualcosa di fragile come
e aspettare mattino; La7 Re
e una notte lasciasti portarti via, le storie passate.
solo la nebbia e noi due in sentinella, Sol Do
la citt addormentata Forse un tempo poteva commuoverti
non era mai stata cos tanto bella. Sol Mim
ma ora inutile credo, perch
La Re La Re La
Era facile vivere allora ogni ora, Sol Re
ogni volta che piangi e che ridi
La Re
chitarre e lampi di storie fugaci, Do Sol Do Sol
non piangi e non ridi con me.
51
Francesco Guccini 1967 - 1998
I FICHI
Io non capisco la gente
eh lo so, va beh, d'altra parte
che non ci piacciono i fichi:
gi diversa!! Gi diversa!!
La canzone, onestamente, come testo non un lhan detto persino gli antichi
granch. Per ci ho messo tutta... una s ai fichi ed abbasso i bign.
grande ouverture musicale. Quindi attendete,
vado ad eseguire l'ouverture. [Suona qualche Virtuosismo. C' questo sol che un mi
accordo] L'ouverture mi riuscita un...un bemolle, comunque Lo abbassiamo? Lei cosa
60%, che non una brutta percentuale, dice? Lo abbassiamo? Ma siiii Ma siii
perch...no,s eeh, no no. [Suona qualche Seconda strofa nella quale si va a spiegare
accordo] E' che io a questo punto avrei l'ontologia del fico, ovvero la vera, reale
dovuto fare un do, ma il do non una nota essenza del fico. Che non e' da tutti,
facile, il do una nota... Beethoven che insomma, cio
era Beethoven il do ci prendeva un 80% delle Notate che quando faccio il virtuosismo mi
volte, anzi ha scritto una decima sinfonia abbasso con la spalla sinistra perch mi
senza do perch mi fa rabbia, ma la societ viene ehm pi facile. Peccato che nel disco
"Gli amici delle sette note" non gli ha mai non lo vedranno che mi abbasso con la spalla
permesso di pubblicare. E il tempo di questa sinistra, ma [Qualche accordo con la
canzone un tempo, il tempo un tempo chitarra] Eh? Cosa viene adesso?! [continua
carina questa: il tempo un tempo, ma, il a suonare]
tempo un tempo era Ah un momento bisogna
spiegare a quelli di sotto che il microfono I fichi son quella cosa
che dovrebbe essere qui qui e il microfono Pregevoli assieme al prosciutto
che dovrebbe essere qui qui. Il fatto che Mangiabili in parte o del tutto
qui e qui in italiano si dica nello stesso Da soli o sia pure in alcun.
modo complica orrendamente le cose per va
beh, insomma, il tempo un tempo era un E' fiubadico mi dicono gli anglosassoni.
valzer moderato, ma col passare del tempo, e
te dai ha acquistato una precisa coscienza Mangiabili in piedi o a Verona
politica ed diventato un valzer A letto, al mattino, in stazione,
decisamente di sinistra. dovunque d gioia... il melone
Ah ah aah! Virtuosismi? Ma vorrei questa unaltra canzone.
l'applauso. [mentre suona alcuni accordi].
Temo che questa chitarra sia orrendamente Mangiabili in verno o destate
scordata, ma il pezzo giusto con la E fino lautunno inoltrato
chitarra orrendamente scordata. La canzone Ma allora cha il nome cambiato
potrebbe ricordare a qualcuno, la canzone E si chiamano marron-glacees.
si chiama "I fichi", potrebbe ricordare a
qualcuno "I crauti". "I crauti" una Quando uno bravo
canzone scritta tanti anni fa, una canzone
si fa per dire, che faceva Ma quando maturo e sugoso
allora il momento del fico
Io non capisco la gente Ch buono sicch non vi dico
Oh rabbia, che ormai lho gi dett!
eh te fai s s con la testa, la conosci! E'
la tua canzone preferita. Te a un certo La canzone, vi sarete resi conto che di
punto vai col tuo moroso e dici "Senti grande seriet e di grande impegno. E' una
suonami i crauti la nostra canzone!" No, canzone scientifico-morale e in questa
un momento c' della gente cosi' eh! Io strofa io vado a spiegare le prove
scientifiche della beneficit del fico per
Io non capisco la gente gli esseri umani. Vai!! [Musica] Ehm, l'ho
detto prima di Beethoven che non Se
questo e' un valzer con una precisa qualcuno mi tenesse un dito qua!
coscienza politica. Non , c' c' , ma ,
lei mi dica ha una Il fico fa bene alla vista:
Ecco la mia canzone molto diversa. Fa: gli uccelli ne mangian quintali
52
I testi e gli accordi
55
Francesco Guccini 1967 - 1998
56
I testi e gli accordi
La-7 Re7
di un verde di bottiglia
L'ISOLA NON TROVATA *
Si-7 Sol
era quel mare affaticato,
Sib Re La7
l'aria una stanza grigia.
Mi-7 La7
Scoprimmo che oggi il mare Re La4
Re Re7 Ma bella pi di tutte l'isola non trovata,
lascia un povero relitto, Re
Sol La7 Quella che il Re di Spagna s'ebbe dal
naufragi di catrame Do
Re Re7 suo cugino, il Re del Portogallo
e di lattine arrugginite;
La-7 Re7 con firma
parlare era soltanto Mim Sol Re
Si-7 Sol suggellata e burla del pontefice in
un altro inutile delitto Re4 Re
Sib Re La7 gotico Latino.
contro le nostre vite.
Re Do
Parlare, poi di cosa? Di quel vino Il Re di Spagna fece vela
troppo freddo e un poco andato? Mim Sol Re
O di quel fritto misto dato l cercando l'isola incantata
con malagrazia naturale? Do
per quell'isola non c'era
A chi triste di suo Mim Sol
come un limone gi adoperato e mai nessuno l'ha trovata.
d ancora pi tristezza mangiar male. Sim Mi
E dire che volevo regalarti Svan di prua dalla galea
un compleanno un po' diverso, Sol La Si
ma in noi turisti fuori di stagione come unidea;
c'era tutto di sbagliato: Sim Mi
la notte, gi una cosa andata via, come una splendida utopia
il mattino perso Do Sol Re La
andata via e non torner mai pi.
e il pomeriggio forse gi sciupato.
Per malgrado tutto Le antiche carte dei corsari
si era stati bene assieme, portano un segno misterioso,
cos, senza un futuro, ne parlan piano i marinari
in incertezza intenerita. con un timor superstizioso.
Pensavo: "Farlo o no? Parlare o no? Nessuno sa se c' davvero
Restare assieme od un pensiero;
e poi cambiarsi vita? se a volte il vento ne ha il profumo
Ma se fossimo stati Re Sim La
un'altra coppia fra le tante come il fumo che non prendi mai!
avremmo trasformato tutto
in quella poca gioia, Appare a volte avvolta di foschia magica, e
o avremmo litigato bella,
per sfogare ad ogni istante ma se il pilota avanza su mari misteriosi
l'urlare della noia?" gi volata via tingendosi d'azzurro color di
lontananza.
Re7+ Il Re di Spagna fece vela
Domanda forse inutile,
Do7+ Re7+ Re4 Re7 cercando l'isola incantata.
com'era forse inutile quel giorno,
Sol La4
da prendere cos come veniva,
La7 Re7+ Re7
senza calcolare il re---sto;
Sol Fa#-7 Mi-7
ci salutammo in fretta,
La7 Re Fa#7 Sol
e in fretta anch'io feci ritorno:
La7 La4 La7 Re7+ Do7+
di marzo si fa sera ancora presto.
59
Francesco Guccini 1967 - 1998
60
I testi e gli accordi
61
Francesco Guccini 1967 - 1998
L AGER * Lam
E un lager,
Lam7 Re Si7 Mim Mim7 Mim6 Do7
Sim Sim7 Sim6 Sol7 Mi7
Cos' un lager?
Il fenomeno ci fu. finito!
Li commemoriamo, il resto un mito!
Sim Lam9 l'hanno confermato ieri al mio partito,
Un lager. Cos' un lager?
Lam chi lo afferma un qualunquista cane.
E una cosa nata in tempi tristi, Cos' un lager?
/7 una cosa sporca, cosa dei padroni,
dove dopo passano i turisti cosa vergognosa di certe nazioni
Re noi ammazziamo solo per motivi buoni,
occhi increduli agli orrori visti quando sono buoni?
Fa Sta a noi giudicare.
(non buttar la pelle del salame!)
Mi4/7 Cos' un lager?
Cos' un lager?
Lam una fede certa e salver la gente,
una cosa come un monumento, l'utopia che un giorno si far presente
/7 millenaria idea, gran purga d'occidente,
e il ricordo assieme agli anni spento chi si oppone un giuda
Re e lo dovrai schiacciare.
non ce n' mai stati, solo in quel momento, Cos' un lager?
Fa
l'uomo in fondo buono,
Son recinti e stalli di animali strani,
Mi4/7
meno il nazi infame! gambe che per anni fan gli stessi passi
esseri diversi, scarsamente umani,
Cos' un lager? cosa fra le cose, l'erba, i mitra i sassi
Lam ironia per quella che chiamiam ragione,
Ma ce n', ma c' chi li ha veduti, sbagli ammessi solo sempre troppo dopo
Lam7 prima sventolanti giustificazione,
o son balle di sopravvissuti? una causa santa, un luminoso scopo
Re sono la consueta prassi del terrore,
Illegali i testimoni muti,
sempre per qualcosa, sempre per la pace
Fa
non si facciano nemmen parlare! sono un posto in cui spesso la gente muore,
Mi4/7 Mi sono un posto in cui, peggio,
Cos' un lager? la gente nasce.
Do E un lager.
Sono mille e mille occhiaie vuote, Cos' un lager?
Sol Lam
sono mani magre abbarbicate ai fili E una cosa stata, cosa che sar,
Fa Lam7
son baracche e uffici, orari, timbri, ruote, pu essere in un ghetto, fabbrica, citt
Do Sol7 Re
son routine e risa dietro a dei fucili contro queste cose o chi non lo vorr,
Do Fa
sono la paura l'unica emozione, contro chi va contro o le difender
Sol Lam
sono angoscia d'anni dove il niente tutto prima per chi perde e poi chi vincer,
Fa Lam7
sono una follia ed un'allucinazione uno ne finisce ed uno sorger
Do Sol7 Re
che la nostra noia sembra quasi un rutto sempre per il bene dell'umanit,
Do Fa Mi7
sono il lato buio della nostra mente, chi di voi kap, chi vittima sar
Sol Lam7/9
sono un qualche cosa da dimenticare in un lager.
Fa
sono eternit di risa di demente,
Si7 Mi7
sono un manifesto che si pu firmare.
62
I testi e gli accordi
Re Sol Re Sol
Son tornate a sbocciare le strade,
ideali ricami del mondo,
ci girano tronfie la figlia e la madre
nel viso uguali e nel culo tondo,
in testa identiche, senza storia,
sfidando tutto, senza confini,
frantumano un attimo quella boria
grida di rondini e ragazzini ;
Re Sol Re Sol
Appassiscono piano le rose,
spuntano a grappi i frutti del melo,
63
Francesco Guccini 1967 - 1998
L UI E LEI *
Mib
Ma intanto corre,
Sib7 Mib Sib7
corre, corre la locomotiva
Mib
e sibila il vapore e
Sib7 Mib Sib7 Sib Dom 7
sembra quasi cosa viva, Lui e lei s'incontrano nel giorno
Sol# Sib7 Mib Fa7 Dom7 Fa7 Sib Fa
e sembra dire ai contadini curvi, mentre la citt d'attorno sembra nuova.
Sol# Sib7 Mib Lui e lei riscoprono le cose
il fischio che si spande in aria:
Sol# Sib7 Sib Fa7
"Fratello non temere, che credevano perdute nella noia.
Sol7 Dom
che corro al mio dovere! Dom Rem Mib Fa
Sol# Sib7 Mib Tutto il piacere di sentirsi chiedere
Trionfi la giustizia proletaria! Sib Dom
Sol# Sib7 Mib la propria breve vita, la frase conosciuta,
Trionfi la giustizia proletaria! Fa7
Sol# Sib7 Mib Re la storia gi narrata.
Trionfi la giustizia proletaria! Sib Dom 7
Lui e lei, a leggere i poeti
Re Fa7 Dom7 Fa7 Sib Fa7
E corre corre corre che nessuno al mondo poi legger mai.
corre sempre pi forte Sib Dom
Lui e lei, riempire di sospiri
e corre corre corre Rem
corre verso la morte lunghe pause di pensieri
e niente ormai pu trattenere Mib Fa7 Sib
l'immensa forza distruttrice mentre il suono del silenzio li accompagna.
aspetta sol lo schianto Mibm Fa7 Sib
e poi che giunga il manto
della grande consolatrice Lui e lei s'incontrano d'accordo
della grande consolatrice nel consueto vecchio posto d'ogni giorno.
della grande consolatrice. Lui e lei ritrovano ogni cosa
che gi il tempo ha ricoperto con la noia.
Do
La storia ci racconta Ed ogni giorno ormai sentirsi raccontare
come fin la corsa la storia conosciuta, la frase risaputa,
la macchina deviata la propria morta vita.
lungo una linea morta
con l'ultimo suo grido di animale Lui e lei, a leggere un giornale,
la macchina erutt lapilli e lava camminando lungo il viale verso casa.
esplose contro il cielo, Lui e lei, riempire di pensieri,
poi il fumo sparse il velo lunghe pause piene d'ira
lo raccolsero che ancora respirava mentre il vuoto del silenzio li accompagna.
lo raccolsero che ancora respirava
lo raccolsero che ancora respirava.
Re
Ma a noi piace pensarlo
ancora dietro al motore
mentre fa correr via
la macchina a vapore
e che ci giunga un giorno
ancora la notizia
di una locomotiva
come una cosa viva,
lanciata a bomba contro l'ingiustizia
lanciata a bomba contro l'ingiustizia
lanciata a bomba contro l'ingiustizia.
65
Francesco Guccini 1967 - 1998
Fa#7 Si7
di un lume fioco in distanza Mim La Sol Si7
Lam Re7 Sol7 Mim La Sol Si4 Si7 Mim
e di lucciole sfuggenti
Fa#7 Si7 Mim Mim Fa#7
con cui la notte si ammanta. Cielo e luce all'infinito
Si7 Mim
Mim La Sol Si7 come se fosse di giorno
Mim La Sol Si4 Si7 Mim Lam Re7 Sol
mondo magico e fiorito
Mim Fa#7 Fa#7 Si7
E si ammanta di fantasmi che mi risplende d'intorno,
Si7 Mim Lam Re7 Sol7
o di un ricordo lontano, io ti sfoglio con le dita
Lam Re7 Sol Fa#7 Si7 Mim
mentre al buio della notte e indovino il tuo contorno.
Fa#7 Si7
che mi trascina per mano Mim La Sol Si7
Lam Re7 Sol7 Mim La Sol Si4 Si7 Mim
cerco i segni delle piante
Fa#7 Si7 Mim Si7 Mim
che mi circondano piano. Il contorno del tuo corpo
Si7 Mim
Mim La Sol Si7 ora si fatto reale,
Mim La Sol Si4 Si7 Mim Mi7 Lam
qualcosa bianco e vero,
Si7 Mim Mi7 Lam
Piano, all'ombra della notte, bello da far quasi male,
Si7 Mim Lam Re7 Sol7
mi sembri fatta di fumo, e si insinua in un pensiero
Mi7 Lam Fa#7 Si7 Mim
sento appena il tuo calore che all'improvviso m'assale:
Mi7 Lam Fa#7
ed il tuo strano profumo contro il cielo trasformato
Lam Re7 Sol7 Fa7+
con l'odore del tuo corpo sorride un'altra luna,
Fa#7 Si7 Mim Si7 Mim
e in questo io mi consumo. ma io so qual la vera,
Fa#7 Fa#7 Si7
Ma dal monte all'improvviso l'altra non pi nessuna:
Fa7+ Lam Re7 Sol7
spunta la bianca luna questa nuova luna piena
Si7 Mim Fa#7 Si7 Mim
e ogni cosa in un istante mi procurer fortuna.
Fa#7 Si7
schiarisce e non pi bruna: Mim Fa#7/Mi Fa7+/Mi Mim
Lam Re7 Sol7 Mim Fa#7/Mi Fa7+/Mi Mim
questa luna esagerata Mim Fa#7/Mi Fa7+/Mi
Fa#7 Si7 Mim Mim La Sol Si7
ci procurer fortuna. Mim La Sol Si4 Si7 Mim
68
I testi e gli accordi
69
Francesco Guccini 1967 - 1998
Ophelia, lalalalalalala.....
71
Francesco Guccini 1967 - 1998
N ON BISOGNEREBBE * Mi La4
la poetica consueta "dell'allora".
Sol Re
Primo: Non ricordare.
Sol Re Mim
Perch i ricordi sono falsati,
La4 Re Fa#m
Sol Re i metri e i cambi sono mutati
Non bisognerebbe mai ritornare
Sol Re Mim Sol La4 La
Perch calcare i tuoi vecchi passi, per la spietata legge dei mercati.
Re Fa#m Sol Sol Fa#m
calciare gli stessi sassi, su strade E' come equilibrarsi sugli specchi,
La4 La la Re
che ti han visto gi a occhi bassi? ad ogni occhiata un po' pi vecchi,
Sol Fa#m La4 La
Non troverai quell'ombra che eri tu opachi, muti e deformanti.
la Re Sol La
e non avrai quell'ora in pi Frugare dentro ai soliti cassetti
La4 La Re
che hai dissipato e che ora cerchi; dove non c' quel che ci metti
Sol La La
si scioglier impossibile il pensiero e mai le cose pi importanti.
Re Solm7 Re
a rimestare il falso e il vero E invece come tutti sempre l a portarli
La addosso,
in improbabili universi.
Solm7 La4 Re 7
Eppure come un cane a ricercare quel sottile straccio rosso
Re Solm Re
che alza il muso e annusa l'aria che lega il tempo assente ed il presente e
La Re 7 nella mente,
batti sempre la tua pista solitaria
Solm Re Sib La7 Re
e faccia dopo faccia e ancora traccia dopo tutto questo poi ci si confonder,
Sib La4
traccia tutto questo poi ci si
Mi La4
torni dove niente ti aprir le braccia. Sol Re Sol Re Mim Re La
Non bisognerebbe mai ricordare.
Sol Re
E rimpiangere, rimpiangere mai.
Sol Re Mim
Come piovigginano le vecchie cose:
Re Fa#m
perch fra i libri schiacciare rose
Sol La4 La
di risa paghe e piene delle spose?
Sol Fa#m
E buttar via un incognita e uno scopo,
La Re
trascurare il giorno dopo, N OSTRA SIGNORA
La4 La DELL 'IPOCRISIA *
come se chiudesse sempre;
Sol La
studiar la stessa pagina di storia
Re
conosciuta gi a memoria,
La
date e luoghi impressi a mente. La Sim / La9 La / Re7+ Mi / La Lam
Lam
Solm7 Re Alla fine della baldoria
Ma gocciola da sempre sul bagnato,
Mi7
La c'era nell'aria un silenzio strano,
tesoriere dei tuoi giorni,
lam
Re 7 Qualcuno ragliava con meno boria
di chi ha preso e di chi ha dato.
Mi7
Solm Re e qualcun altro grugniva piano;
E ora dopo ora e dopo un attimo ed ancora
72
I testi e gli accordi
Do Lam
alle sfilate degli stilisti amen, mea culpa e miserere
Sol Mi7
si trasgrediva con meno allegria ma neanche un cane che sia risorto
Lam Do
ed in quei visi sazi e stravisti e i cavalieri di tigri a ore
Mi7 Sol
pulsava unombra di malattia. e i trombettieri senza ritegno
Do Lam
Un artigiano di scoop forzati inamidarono un nuovo pudore
Sol Mi
scrisse che Weimar gi si scorgeva misero a lucido un nuovo sdegno;
Lam Fa
e fra biscotti sponsorizzati si and alle prime con casto lusso
Mi Do
videro un anchorman che piangeva. e i quiz pagarono buoni milioni
Fa Rem7
E poi la nebbia discese a banchi e in pubblico si linci il riflusso
Do Mi4 Mi
ed il barometro segn tempesta, per farci ridiventare buoni.
Rem7
ci risvegliammo pi vecchi e stanchi, Lam
Mi4 Mi Cos domenica dopo domenica
amaro in bocca, cerchio alla testa. Mi7
Lam fu una stagione davvero cupa
Il mercoled delle Ceneri Lam
Mi7 quel lungo mese della quaresima,
ci confessarono bene o male Mi7
Lam rise la iena, ulul la lupa,
che la festa era ormai finita Do
Mi7 stelle comete ed altri prodigi
ormai lontano il carnevale Sol
Do facilitarono le conversioni,
e proclamarono penitenza Lam
Sol mulini bianchi tornaron grigi
e in giro andarono col cilicio Mi7
Lam candidi agnelli certi ex-leoni.
ruttando austeri:"Ci vuol pazienza! Do
Mi7 Soltanto i pochi che si incazzarono
Siempre adelante ma con juicio!" Sol
Do dissero che era l'usato passo
E fecero voti con faccia scaltra Lam
Sol fatto dai soliti che ci marciavano
a Nostra Signora dell'ipocrisia Mi
Lam per poi rimetterlo sempre l, in basso.
perch una mano lavasse l'altra, Fa
Mi Poi tutto tacque, vinse ragione,
tutti colpevoli e cos sia, Do
Fa si plac il cielo, si pos il mare,
e minacciosi ed un po' pregando Rem7
Do solo qualcuno in resurrezione,
incenso sparsero al loro Dio Mi4 Mi La Re Mi La
Rem7 piano, in silenzio, torn a pensare.
sempre accusando, sempre cercando
Mi4 Mi La Re La
il responsabile, non certo io.
Lam
La domenica di Mezza Quaresima
Mi7
fu processione di etere di Stato
Lam
dai puttanieri a diversi pollici
Mi7
dai furbi del chi ha dato ha dato
Do
ed echeggiarono tutte le sere,
Sol
come rintocchi schioccanti a morto,
73
Francesco Guccini 1967 - 1998
74
I testi e gli accordi
a grattarsi un po' la rogna, soffocati dal talk-show, magazine, trend, poi T.V. e radio
collare telegiornale, spazi, nuovo, gadget, pista,
adatto per i cani o per la gogna del quorum
giullare. dietrismo, le tangenti, rock e stadio
Poi andare sopra un palco per compenso o deviati, bombe, agenti, buco e forza del
l'emozione: destino,
chi non ha mai sognato di provare? scazzato, paranoia e gran minestra dello
Sia chi ha capito tutto e tutto sa per spino.
professione Amore fino,
ed ha un orgasmo a scrivere o a fischiare, lo so che in questo modo cerco guai
sia quelli che ti adorano fedeli e senza ma non sopporto questi parolai
intoppi, non dire pi che ci son dentro anch'io,
coi santi non si scherza, abbasso il Milan, amore mio
viva Coppi! se il gioco essere furbo e intelligente
Amore sappi, ti voglio presentare della gente
beato chi ha le musiche importanti, e certamente presto capirai.
le orchestre, luci e viole sviolinanti,
non queste mie di fil di ferro e spago; Ci sono, sai, nascosti dietro a pieghe di
amore vago, risate
mi tocca coi miei due giri costanti che tiran gi i palazzi dei coglioni,
far il make-up a metonimie erranti: pi sobri e pi discreti e che fan meno
che gaffe proprio all'et della ragione. puttanate
di me che scrivo in rima le canzoni,
E s son tanti gli anni, ma se guardo ancora i clown senza illusioni, fucilati ad ogni
pochi muro,
Voltaire non ci ha insegnato ancora niente, se stan cos le cose dei buffoni sia il
questo quel periodo in cui i ruggiti si futuro.
fan fiochi Son quelli che distinguono parole da parole
oppure si ruggisce veramente e sanno sceglier fra Mercuzio e Mina,
ed io del topo sovrastrutturale me ne frego; che fanno i giocolieri fra la verit e le
chi sia Voltaire mi dite? va beh, dopo ve lo mode,
spiego. i Franti che sghignazzano a dottrina,
E se pensate questi i vaniloqui di un che irridono ai proverbi e berceran
anziano disincantati:
lo ammetto, ma mettiamoci d'accordo "Fra Mina e fra Mercuzio son parole, e non
conosco gente pia, gente che sa guardar son frati".
lontano La7 La Sim Dom La
e alla maturit dicon sia sordo
perch i rincoglioniti d'ogni parte odian
parecchio
la libert e la chiamano "vagiti",
o "ostie" d'un vecchio.
Amore a specchio,
tanto bello urlare dagli schermi,
gettare a terra falsi pachidermi
coprendo ad urla il vuoto ed il timore.
Qui sul mio onore,
smetterei di giocar con le parole
ma un vizio antico e poi quando ci vuole
per la battuta mi farei spellare.
I L PENSIONATO * Rem
col suo tono un po' sommesso
Mi7
di quando lui e Bologna
La7
eran pi giovani di adesso.
Rem Io ascolto, e i miei pensieri
Lo sento da oltre il muro
corron dietro alla sua vita,
che ogni suono fa passare, a tutti i volti visti
La4 dalla lampadina antica,
l'odore quasi povero di roba a quell'odore solito
La7 di polvere e di muffa,
da mangiare. a tutte le minestre
riscaldate sulla stufa,
Lo vedo nella luce che anch'io a quel tic-tac di sveglia
mi ricordo bene che enfatizza ogni secondo,
a come da quel posto
di lampadina fioca, quella da si pu mai vedere il mondo,
Rem a un'esistenza andata
trenta candele, in tanti giorni uguali e duri,
a come anche la storia
fra mobili che non sia passata fra quei muri.
hanno mai visto altri splendori,
Io ascolto e non capisco,
Re7
giornali vecchi ed angoli e tutto intorno mi stupisce
Solm la vita, com' fatta
di polvere e di odori, e come uno la gestisce
Do7 e i mille modi e i tempi,
fra i suoni usati e strani poi le possibilit,
Fa le scelte, i cambiamenti,
dei suoi riti quotidiani: il fato, le necessit
Solm Sib e ancora mi domando
mangiare, sgomberare,
se sia stato mai felice,
Mi7 La7
poi lavare piatti e mani. se un dubbio l'ebbe mai,
se solo ora si assopisce,
Lo sento quando torno se un dubbio l'abbia avuto
stanco e tardi la mattina poche volte oppure spesso,
aprire la persiana, tirare la tendina, se stato sufficiente
e mentre sto fumando sopravvivere a se stesso.
ancora un'altra sigaretta
andar piano, in pantofole, Ma poi mi accorgo che
verso il giorno che lo aspetta probabilmente solo un tarlo
e poi lo incontro ancora di uno che ha tanto tempo
quando viene l'ora mia, ed anche il lusso di sprecarlo:
mi d un piacere assurdo non posso o non so dir per niente
la sua antica cortesia: se peggiore sia
"Buon giorno, professore. a conti fatti
Come sta la sua signora? la sua solitudine o la mia.
e i gatti, e questo tempo
che non si rimette ancora..." Diremo forse un giorno:
"Ma se stava cos bene..."
Do7 Avr il marmo con l'angelo
Mi dice cento volte che spezza le catene
Fa coi soldi risparmiati
fra la rete dei giardini un po' perch non si sa mai,
Do7 un po' per abitudine:
di una sua gatta morta, son sempre pronti i guai.
Fa Vedremo visi nuovi,
di una lite coi vicini
voci dai sorrisi spenti:
Solm
e mi racconta piano, "Piacere", "' mio", "Son lieto",
"Eravate suoi parenti?"
76
I testi e gli accordi
Sciocca adolescenza,
falsa e stupida innocenza,
continenza, vuoto mito americano,
P ICCOLA CITT * di terza mano;
pubert infelice,
spesso urlata a mezza voce, a toni acuti,
casti affetti denigrati,
cercati invano;
77
Francesco Guccini 1967 - 1998
Do
Per fare un uomo
Sol7 Lam Fa
ci voglion vent'anni
Do P ER QUANDO TARDI *
per fare un bimbo
Fa Sol7
un'ora d'amore
Lam Mim
per una vita
Fa Do Dom Fam6
migliaia di ore Quando tardi e per le strade
Fa Do Dom
per il dolore scivolano sguardi
Sol7 Do Fam6 Sib7 Mib
abbastanza un minuto. di gente che ha sol fretta di tornare
Fa Do Fam6
per il dolore e i cinema si chiudono e i caff si
Sol7 Do Sol 7
abbastanza un minuto. vuotano.
Dom Fam6
Do Per le strade assieme al freddo e ai
E verr il tempo Dom
Sol7 Do tristi campi opachi
di dire parole Fam6 Sib7 Mib7
sono rimasti gli ultimi ubriachi,
quando la vita Fam Fam
Sib Sol7 un ciondolare stanco verso il nuovo
una vita dar Sol
Lam Mim bianco giorno che verr.
e verr il tempo Sol7 Do Sib Do
Fa Do Si discute delle rivoluzioni mai vissute
di fare l'amore Sib Do
Fa Do e degli amori fatti di bevute
quando l'inverno Sib SOL 7
Sib Do e di carriere morte nel bicchiere.
pi a nord se ne andr. Dom Do Sib
Fa Do Nelle sere a gambe aperte con il
quando l'inverno
78
I testi e gli accordi
Do la luna ombrosa
mondo in mano E aspetto immobile che si spanda
Sib Do l'onda di tuono che seguir
cantando mentre sputano lontano al lampo secco di una domanda
Sib Do la voce d'uomo che chieder
come se fosse in faccia all'universo
E li vedi, Re-
Shomr ma mi-llailah
girare lenti, strascicando i piedi, Do
parlare forte a tutti od a nessuno Shomr ma mi-lell
o piangere aggrappati ai muri, stanchi e Sib La7 Re-
addormentati. Shomr ma mi-llailah ma mi-lell
L'ora vola, Re-
e il vino amico o li ammazza o li consola Shomr ma mi-llailah
e il vino li fa vivere o morire Do
e la tristezza solita o li uccide o se ne Shomr ma mi-lell
va. Sib La7 Re-
Shomr ma mi-llailah ma mi-lell
E li vedi,
girare lenti strascicando i piedi, Sono da secoli, o da un momento
figure strane, sogni a cui non credi, in un vuoto in cui tutto tace
stagliarsi contro il cielo che si imbianca; non so pi dire da quanto sento
nella stanca angoscia o pace
mattina, che si riempie gi di vita, Coi sensi tesi fuori dal tempo,
piangendo un'altra notte che finita, fuori dal mondo sto ad aspettare
Lab Sol7 che in un sussurro di voci o vento
attendere, non sai dove, quando il qualcuno venga per domandare
Dom Sol7 Dom E li avverto, radi come le dita,
buio torner (x 2)
ma sento voci, sento un brusio
e sento d'essere l'infinita
eco di Dio
E dopo innumeri come sabbia,
ansiosa e anonima oscurit
ma voce sola di fede o rabbia,
notturno grido che chieder
Shomr ma mi-llailah
Re-
S HOMER MA MI-LLAILAH * Do7 Fa
"La notte, udite, sta per finire
La7 Re-
ma il giorno ancora non arrivato
Do7 Fa
sembra che il tempo nel suo fluire
Sib La7
Re- Do Re- Do resti inchiodato...
Re- Do7 Fa
La notte quieta senza rumore Ma io veglio sempre, perci insistete,
Do La7 Re-
c' solo il suono che fa il silenzio voi lo potete, ridomandate,
Re- Do7 Fa
e l'aria calda porta il sapore tornate ancora se lo volete,
Do Sib La7
di stelle e assenzio non vi stancate"
Re-
Le dita sfiorano le pietre calme Cadranno i secoli, gli dei e le dee,
Fa Do7 Fa cadranno torri cadranno regni
calde di un sole memoria o mito
e resteranno di uomini e di idee,
Sib Fa
il buio ha preso con s le palme polvere e segni
Do Sib La7 Ma ora capisco il mio non capire,
sembra che il giorno non sia esistito che una risposta non ci sar
che la risposta per l'avvenire
lo, la vedetta, l'illuminato in una voce che chieder
guardiano eterno di non so cosa
cerco, innocente o perch ho peccato Shomr ma mi-llailah...
79
Francesco Guccini 1967 - 1998
80
I testi e gli accordi
81
Francesco Guccini 1967 - 1998
Dom Sol7 Re
Di antichi fasti la piazza vestita E guardo fuori dalla finestra
Dom Sol7 Do Sol Do Sol
grigia guardava la nuova sua vita e vedo quel muro solito che tu sai,
Dom Sol7 Re
come ogni giorno la notte arrivava sigaretta o penna nella mia destra,
Dom Sol7 Do Sol Do Sol
frasi consuete sui muri di Praga simboli frivoli che non hai amato mai;
Sim
Mib Sib7 quello che ho addosso non ti mai piaciuto,
Ma poi la piazza ferm la sua vita Do
Fam Dom Sol 4 7 racconto e dico e ti sembro muto,
e breve ebbe un grido la folla smarrita, Sol
Mib Sib7 fumare e scrivere ti suona strano,
quando la fiamma violenta ed atroce La
Lab Sol7 meglio le mani di un artigiano
spezz gridando ogni suono di voce. Sol Do Re
e cancellarmi tutto quel che fai;
Son come falchi quei carri appostati Sol
e corron parole sui visi arrossati ma io sono fiero del mio sognare,
corre il dolore bruciando ogni strada Re Mim
di questo eterno mio incespicare
e lancia grida ogni muro di Praga Sol
e rido in faccia a quello che cerchi
Quando la piazza ferm la sua vita Re Sol Do ||| Sol Do Sol
sudava sangue la folla ferita e che mai avrai
quando la fiamma col suo fumo nero
lasci la terra e si alz verso il cielo Non sai che ci vuole scienza, ci vuol
costanza,
Mib Sib ad invecchiare senza maturit;
Quando ciascuno ebbe tinta la mano, ma maturo o meno io ne ho abbastanza
Lab Sol7 della complessa tua semplicit;
quando quel fumo si sparse lontano, ma poi chi ha detto che tu abbia ragione,
Mib Sib coi tuoi "also sprach" di maturazione
Jan Hus di nuovo sul rogo bruciava
Lab Sol7 o un'illusione pronta per l'uso,
all'orizzonte del cielo di Praga. da eterna vittima di un sopruso,
Dom Sol7 abuso d'un mondo chiuso e fatalit;
Dimmi chi sono quegli uomini lenti, ognuno vada dove vuole andare,
Dom Sol7 ognuno invecchi come gli pare,
coi pugni stretti e con l'odio fra i denti. ma non raccontare a me solo cos' la
Dom Sol7 libert.
Dimmi chi sono quegli uomini stanchi
Dom Sol7 La libert delle tue pozioni,
di chinar la testa e di tirare avanti.
di yoga, di erbe, psiche e di omeopatia,
Mib Sib di manuali contro le frustrazioni,
Dimmi chi era che il corpo portava, le inibizioni che provavi qua a casa mia,
Mib Sol7 la noia data da uno non pratico,
la citt intera che lo accompagnava, che non ha il polso di un matematico,
Mib Sib che coi motori non ci sa fare
la citt intera che muta lanciava e che non sa neanche guidare,
Fam Dom Sol7 Dom un tipo perso dietro le nuvole e la poesia;
una speranza nel cielo di Praga
ma ora scommetto che vorrai provare
Fam Dom Sol7 Dom
una speranza nel cielo di Praga quel che con me non volevi fare:
Fam Dom Sol7 Dom fare l'amore, tirare tardi, o la fantasia.
una speranza........... . . . .
La fantasia pu portare male
se non si conosce bene come domarla,
ma costa poco, val quel che vale,
82
I testi e gli accordi
Sol Do
La vedi nel cielo quell'alta pressione?
Re Mim
La senti una strana stagione?
Do Sol
Ma a notte la nebbia ti dice d'un fiato
83
Francesco Guccini 1967 - 1998
Rem La
Lei si alz con un gesto finale
Rem Do
poi and via senza voltarsi indietro
Fa La
Rem Do mentre quel vento la riempiva di ricordi
Ricordi le strade erano piene di quel lucido Sib
impossibili
scirocco Do Fa La
Sib La di confusione e immagini.
che trasforma la realt abusata e la rende Rem Do ... Rem
irreale Re 7 Solm Sib
Rem Do Lui resto come chi non sa proprio cosa fare
sembravano alzarsi le torri come in una Mi 7 La 7
cercando ancora chiss quale soluzione
largo gesto barocco Rem /do /si
Sib ma meglio poi un giorno solo da ricordare
e in via dei Giudei volavan velieri come in Sib = La =
La che ricadere in una nuova realt sempre
un porto o canale
Fa Do identica.
Tu dietro al vetro di un bar impersonale Rem
Sib La
seduto a un tavolo da poeta francese Rem Do
Fa#dim Sol Ora non so davvero dove lei sia finita
con la tua solita faccia aperta ai dubbi Sib La
Midim Fa se ha partorito un figlio o come inventa le
e un po' di rosso routine dentro al
sere
bicchiere Rem Do
Redim Do lui abita da solo e divide la vita
pensai di entrare per stare assieme a bere Sib La
Sib La tra il lavoro verso inutili e la routine di
e a chiaccherare di nubi.
un bicchiere
Rem Do Fa Do
Ma lei arriv affrettata danzando nella rosa soffiasse davvero quel vento di scirocco
Sib La Sib La
di un abito di Percalle che le fasciava i e arrivasse ogni giorno per spingerci a
fianchi guardare
Rem Do Fa#dim Sol
e cominci a parlare ed ordin qualcosa dietro alla faccia abusata delle cose
Sib La Midim Fa
mentre nel cielo rinnovato correvano le nubi nei labirinti oscuri della case
Redim Do
a branchi dietro allo specchio segreto di ogni viso
Fa Do Sib La
e le lacrime si aggiunsero al latte di quel dentro di noi.
Rem Do Sib La ...
t
85
Francesco Guccini 1967 - 1998
S AMANTHA * Fa#7
e in aria il cielo un qualche cosa viola
Si4 7 Mi Do Sol
carico.
Mim Do
Andrea gi nel cortile,
Sol
Mim Do jeans regolari e faccia da vinile,
Mim Do Re
Samantha scende le scale giacca a vento come dio comanda e legata al
Sol
di un policentro attrezzato comunale, polso
Re Do Si
trent anni e poi l'appartamento sar suo, o la bandana, un piede contro al muro e l
meglio, Mim
l'aspetta perch vuol parlare,
Do Si Do Sol
dei suoi genitori che ogni mese devono niente, forse d'amore ma non sa che dire,
Mim Re
strappare il mutuo con le parole quasi lombarde che non sanno
Do
da uno stipendio da fame uscire
Sol Do Si Sol
ma Milano tanto grande da impazzire e si accende rabbioso una Marlboro di alibi
Re
e il sole incerto becca di sguincio, in e si guardano di sbieco,
Re
questa domenica d'aprile, appena un cenno istintivo di saluto
Do Si Mim Do
ogni pietra, ogni portone ed ogni altro ma a Samantha batte il cuore da morire
Sol Sol Re Si
ammennicolo urbanistico mentre Andrea rimane muto;
Mim
ma Samantha saltella, e lei ritorner con le MS
Re Re
non sa d'avere lunghe gambe da cervo per suo padre steso davanti a qualche canale
Mim Do Do
e il seno, come si dice, in fiore, teso, e lui mediter al bar dietro a una birra
Sol Re Si Sol Si
sopra a un corpo ancora acerbo che la vita pu far male.
Mim Mim
e Samantha, Samantha ancora E Milano sembra che stia li a abbracciarsi
Re Sol
non sa d'avere un destino da modella quei due che non sapranno pi parlarsi,
Do Lam Mim Si7
e corre allegra lungo i graffiti osceni solo sfiorarsi in un momento vago e via.
Mim
delle scale Samantha presto cambier quartiere
Sol Si Sol
quasi donna, quasi bella. per un destino che non sa vedere,
Mim Lam 6 Si4 7
E fuori: Milano muore di malinconia, Andrea diventer padrone di una pizzeria.
Sol Sol
di sole che tramonta l in periferia, Ed io, burattinaio di parole,
Lam Lam
di auto del ritorno, famiglie, freni e gas perch mi perdo dietro a un primo sole,
Mim Si7 Mim Si7 Do
di scarico. perch mi prende questa assurda nostalgia ?
Mim Mim Do Mim
Lontano il centro quasi un altro mondo,
Sol
San Siro un urlo che non cogli a fondo,
Lam 6 Si4 7
ti taglia un senso vago di infinito panico.
Sol
Spunta un gasometro dietro a muri neri,
Lam
oziosi vagolano i tuoi pensieri
86
I testi e gli accordi
ditemi che avete in mente, come una volta, Fa6 Sidim Lam
di fare l'amore, perch ho paura ad amarti..."
quello che stato un segreto di un prato o Sol Do Sidim Mi7
di un greto, del buio d'un viale, e dicesti, e dicesti, e dicesti...
quel gioco ardente e discreto, d'allora Lam
Le tue parole
sempre diverso ed uguale... Rem Sidim /la /si Do
chi lo sa se ci che da cercare, quasi io non ricordo pi
ci che non sai mai se vuoi o non vuoi, Sidim Lam Sidim Lam
sia cos banale da trovare, sia lungo ogni ma nemmeno tu ricordi niente.
strada, sia a fianco di noi, Lam /mi /La
perso in tante scatole di odori, angoli e Ora dove sei, e che gente
tendine che non so Sol Do
impronte di paesaggi e di colori, manciata vede il tuo viso e ascolta
di un tango che vi accompagn. Sidim Lam
le tue parole leggere,
Lui... Sol Do
Lei, lei... le tue sciocchezze leggere,
Sidim Lam
le tue lacrime leggere,
Sidim Lam
come una volta?
Lam /mi /la
Che cosa dici ora
Rem Sidim Do
quando qualcuno ti abbraccia
Sidim Lam
e tu nascondi la faccia,
Sol Do
e tu alzi fiera la faccia e guardi
T I RICORDI QUEI GIORN I * Sidim Lam Sidim Lam
diritto in faccia come allora?
Do Sol Sib Lam
Qui un poco piove, un poco il sole;
Rem /Do
aspettiamo ogni giorno
Sidim /Re
Lam che questa estate finisca
Ti ricordi quei giorni? Do /sol Lam/fa# Lam Sol
Rem /sol Do SIdim La /Mi che ogni incertezza svanisca e tu?
Uscimmo dopo le canzoni per camminare piano. Do Sidim Lam
Lam Io non ricordo pi che voce hai.
Ti ricordi quei giorni? Sol Do
Rem Sol Do Che cosa fai?
Gli amici bevevano vino, Sidim Lam Sol Do
Sidim/mi /fa# /sol# lo non credo davvero che quel tempo ritorni
qualcuno parlava e rideva, noi Sidim Lam
Lam ma ricordo quei giorni...
quasi lontano, Sol Do
Rem Sol Do /re /mi FA6 SIdim Lam ma ricordo quei giorni...
vicino a te vicino a me Sidim Lam
Sidim/la/si Do /re Sidim Lam ma ricordo quei giorni...
e ci parlammo, ognuno per lasciare qualcosa, Mi7
Sol Do Sidim Mi7 ma ricordo
per creare qualcosa, per avere qualcosa. Lam Sidim Do /mi Rem Mim Fa Sol#m Lam
Lam
Ti ricordi quei giorni?
Rem /sol Do
I tuoi occhi si incupivano,
Sidim Lam
il tuo viso si arrossava
Lam /mi /La
e ti stringevi a me nella mia stanza
Sol Do
(quasi un respiro)
Sidim Lal
poi mi dicesti: Basta...
Sol /si Do /re /Mi
perch non voglio guardarti...
91
Francesco Guccini 1967 - 1998
92
I testi e gli accordi
L'UBRIACO * I L TEMA *
Lam
Si frug dentro ai ricordi
Do
di una vita ormai finita,
Lam Do Re Mi si guard dentro ai cassetti
Lam Do Re Mi Lam
colmi di carta ingiallita:
Lam "Questa foto per la figlia."
Senza l'ultima parola, "L'orologio qui a chi tocca?"
Do "Meglio gli chiudiate gli occhi."
frase saggia da citarsi, "Meglio chiudergli la bocca." Rest...
Re solo qualcosa che vol
pieg il capo sul cuscino nell'aria calma e poi svan
Mi7 per dove non sapremo mai.
quasi per addormentarsi,
Lam
senza un grido, senza un nome, Lam
Do Si riuniscono i parenti,
senza morti, senza un suono, Do
Re si rincorrono i ricordi,
n il rumore di battaglie, gi si parla delle spese,
Mi7 Lam Sol gi si senton pianti soldi:
era morto un altro uomo, rest... qualche spicciolo lasciato
Fa Mi7 Lam Sol provoc parole accese
solo qualcosa che vol che volarono sul letto
Fa Mi7 Lam Sol e copriron le candele; rest...
nell'aria calma e poi svan,
solo qualcosa che vol
Fa Mi7 Lam Sol9 Fa Mi4/7
per dove non sapremo mai. nell'aria calma e poi svan
per dove non sapremo mai.
La
C'era buio nella stanza, Lam
Do Uno schiaffo fa tacere
di malato un greve odore Sol
e una lieve, pazza, danza anche i giochi dei bambini,
di mosconi in amore; son calate le serrande,
lievi ronzan le preghiere, neri sfilano i vicini.
poi qualcuno se n' accorto: Le ghirlande hanno gettato
si alz, croce nella sera, la tristezza sulle scale,
solo un chiaro grido: " morto!" Rest... fra i parenti addolorati
solo qualcosa che vol se ne scende il funerale, rest...
nell'aria calma e poi svan solo qualcosa che vol
per dove non sapremo mai. nell'aria calma e poi svan
per dove non sapremo mai.
Lam
Svelti accorrono gli astanti: Lam
Sol Una vita: quante cose
"Com' morto?", "Com' andata?" Do
Lam dice il prete in due parole;
Sfrigolava ormai sui pianti lo ringraziano gli astanti,
Mi7 via l'inverno, c' gi il sole,
la candela gi bruciata; chiacchiere, risate lievi,
Lam vanno per il cimitero,
gli composero le braccia, restan fiori, tombe, scritte,
Sol resta al vento un drappo nero, rest...
si ravvi la rada chioma;
solo qualcosa che vol
Lam
ondeggiava sulla faccia nell'aria calma e poi svan
Mi7 Lam Sol per dove non sapremo mai.
del rosario la corona: rest...
Fa Mi7 Lam Sol
solo qualcosa che vol
Fa Mi7 Lam Sol
nell'aria calma e poi svan
96
I testi e gli accordi
Tu sei molto
Vedi cara anche non sei abbastanza
certe crisi son soltanto e non vedi la distanza
segni di un qualcosa dentro che fra i miei pensieri e i tuoi.
che sta urlando per uscire. Tu sei tutto
Vedi cara ma quel tutto ancora poco
certi giorni sono un anno tu sei paga del tuo gioco
certe frasi sono un niente ed hai gi quello che vuoi.
che non serve pi capire. Io cerco ancora
Vedi cara e cos non spaventarti
le stagioni ed i sorrisi quando senti allontanarmi
son denari che van spesi fugge il sogno, io resto qua.
con dovuta propriet. Sii contenta
Vedi cara della parte che tu hai
difficile spiegare, ti do quello che mi dai
difficile capire di chi la colpa non si sa.
se non hai capito gi.
Cerca dentro
La per capir quello che sento
Non capisci
per sentir che ci che cerco
Mi Fa#m
quando cerco in una sera non il nuovo, libert.
Re La
un mistero di atmosfera Vedi cara
Si Mi Mi7 difficile spiegare,
che difficile afferrare. difficile capire
se non hai capito gi.
97
Francesco Guccini 1967 - 1998
99
Francesco Guccini 1967 - 1998
V ENEZIA * Si7
Venezia anche un sogno,
di quelli che puoi comperare
Per non ti puoi risvegliare con l'acqua
alla gola,
Mi e un umore al livello del mare
Venezia che muore, Il Doge ha cambiato di casa,
Si7 e per mille finestre
Venezia affacciata sul mare, C' solo il vagito di un bimbo che nato,
Sol#- Mi c' solo
la dolce ossessione degli ultimi suoi
La sirena di Mestre
giorni tristi
Mi7 La Stefania affondando,
Venezia la vende ai turisti, Stefania ha lasciato qualcosa
Fa#7 Novella Duemila e una rosa sul suo comodino.
che cercano in mezzo alla gente Stefania ha lasciato un bambino.
Si7 Non so se ai parenti gli ha fatto davvero
l'Europa o l'Oriente del male,
Sol#7 Do#- vederla morire ammazzata,
che guardano alzarsi alla sera il
morire da sola in un grande ospedale.
Fa#7
fumo - o la rabbia - di Porto
Fa#-7 Si7 Venezia un imbroglio
Marghera. che riempie la testa soltanto di fatalit
del resto del mondo non sai pi una sega,
Mi Venezia la gente che se ne frega.
Stefania era bella,
Si7 Stefania, un bambino,
Stefania non stava mai male comprare o smerciare Venezia sar il suo
Sol#- destino
ma morta di parto gridando in un
pu darsi che un giorno saremo contenti
Mi
letto sudato di esserne solo lontani parenti.
Mi7 La
di un grande ospedale
Fa#7
Aveva vent'anni, un marito, e
Si7
l'anello nel dito
Sol#7 Do#-
mi han detto confusi i parenti che
Fa#7
quasi il respiro
Fa#-7 Si7
inciampava nei denti.
Sol
Venezia una albergo,
V ORREI *
Re7
San Marco senz'altro anche il nome
di una pizzeria,
La-7 Re7
la gondola costa, la gondola solo Re La Sim Fa#m Sol La Re La
Sol
un bel giro di giostra. Re
Re7 Sol Vorrei conoscer l'odore del tuo paese,
Stefania d'estate La
Re7 camminare di casa nel tuo giardino,
giocava con me nelle vuote domeniche Fa#7 Sim
respirare nell'aria sale e maggese,
d'ozio. Fa#m Mi La La4
La- gli aromi della tua salvia e del rosmarino
Mia madre parlava,
La-7 La-6 Vorrei che tutti gli anziani mi salutassero
sua madre vendeva Venezia in negozio.
100
I testi e gli accordi
101