Terzo: ho privilegiato i libri degli autori che credono alla sperimentazione e
allinnovazione. Ho quasi del tutto evitato i saggi di tradizionalisti, reazionari,
nostalgici. Soprattutto in Italia sono numerosi e allignano nelle facolt di architettura. I loro scritti si riconoscono subito dal numero delle note che supera la lunghezza del testo, dalla citazione di seconda mano dei cinque o sei filosofi Nietzsche, Heidegger, Virilio, Derrida, Deleuze- che in quel momento vanno per la maggiore e dallatteggiamento pignolo, triste e sussiegoso di chi ha grande reputazione di s stesso ma non tenuto sufficientemente in considerazione. Vi avrebbero dato unidea inaccettabile dellarchitettura, fatta di che naturalmente bisogna conoscere per mettere subito dopo da parte- e proprio per questo molto pi interessante.