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COMUNEDI

PONTECURONE

PROVo 01 ALESSANORIA

VARIANTE GENERALE ALP.R.G.C.

Allegata alia Deliberazione C.C. n°

del

Pantecurone, Ii

IL SEGRETARIO COMUNALE Datt. Ercole Lucotti

IL PROGETTISTA Responsabile Servizio T ecnico Arch. Dario Grassi

IL SINDACO Claudio Scaglia

IL COLLABORATORE

ESTENSORE DEL RAPPORTO AMBIENTALE

Ing. Andrea Breida

Responsabile Ufficio Urbanistica P.i. Gianfranco Cei

RAPPORTO AMBIENTALE

Sr.RIR: Data:novembre 2009

AGGIORNAMENTI:

W O~.DINE DE?l;,.IN~EGNERI I!P.fjJ DELU\ v \{vIA Dl UNEO

1000 ft. I

.... , ............. ,

.,/

Valulazione Ambientale Strategica - Variante al P.R. G. C del Comune di Pontecurone

INDICE

1 FINALITA' DELLA VAS 5

2 LA VARIANTE GENERALE: STRUTTURA E CONTENUTI 6

2.1

2.2 2.2.1

2.3 2.4 2.5

PRINCIPIINFORMATORI 6

L'AZZONAMENTO ." , " " " , 7

/I nueleo antieo " 8

GLI OBIETTIVI GENERALI E GLI OBIETTIVI SPECIFICI. 9

GLiINTERVENTI PREVISTI " " , 11

COERENZA DEL PIANO CON LA PROGRAMMAZIONE E LA NORMATIVA SOVRAOROINATA CON

PARTICOLARE RIFERIMENTO AL SETTORE AMBIENTALE 14

2.5.1 PTR - Piano Territoriale Regionale " 14

2.5.2 PPR - Piano Paesistico Regionale 23

2.5.3 Piano T erritoriale Provineiale di Alessandria " " 28

2.5.4 PTA - Piano di tutela delle aeque region ale 31

2.5.5 DPAE - Doeumento di programmazione delle attivita estrattive regionale 32

2.5.6 Piano d'azione per fa riduzione del rischio di superamento dei valori limite e delle

sog/ie di al/arme in materia di qua/ita dell'aria 33

3 CARATTERISTICHE AMBIENTALI DELLE AREE INTERESSATE DAL PIANO 36

3.1 INQUADRAMENTO GEOLOGICO E GEOMORFOLOGICO " , 36

3.1.1 Inquadramento geomorf%gico " 36

3.1.2 lnquadramento geologico e geoteenieo " 36

3.1.3 /nquadramento idrogeologico 38

3.1.4 3.2 3.2.1

Corsi d'acqua superficiali " 39

CARATTERI METEO - CLiMATICI DEL COMUNE 01 PONTECURONE 39

1/ Contesto meteo-c/imaUeo , , 39

Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Va/utazione AmbientaJe Strategiea - Variante al P. R. G. C del Comune. di Ponteeurone

3.2.2 AnaJisi statistica dei re/ativi alia Stazione Meteorologica di Alessandria (Locafita

Lobbij 47

3.3 PROOUZIONE DI RIFIUTI. 56

3.3.1 Premessa 56

3.3.2 Produzione di riffuti solidi urbani 58

3.4 QUALlTAoELL'ARIA 61

3.4.1 Premessa 61

3.4.2 Valutazione della qualita de/J'aria 63

3.4.2.1 Ossidi di azoto (NO - N02 - NOx) 63

3.4.2.2 Particolato sospeso (PM10) 65

3.4.2.3 Monossido di carbonio (CO) 67

3.4.2.4 Biossido di zolfo (S02) 68

3.4.2.5 Ozono (03) 70

3.4.2.6 Composti Organici Volatili (VOC) - Benzene (C6H6) 72

3.5 FLORA E FAUNA 73

3.5. 1 Efenco della fauna presumibile 74

3.5.2 Eienco della flora presumibile 76

3.6 ASPETTI SOCIO ECONOMICI 78

3.6.1 Inquadramento demografico 78

3.6.2 Inquadramento socio-economico e produttivo 82

3.6.3 Attivita imprenditoriali 84

3.6.4 Agricoltura ed alfevamenfo 85

4 4. PROBLEMI AMBIENTALI ESISTENTI RILEVANTI AI FINI DEL PIANO 92

4.1 4.1 PROBLEMATICHE EMERGENTI 92

5 PREVEDIBILlIMPATTI AMBIENTALI 94

5.1 6.1 CARATTERISTICHE DEGLlIMPATTI. 94

5.2 EVENTUALI EFFETTI CUMULATIVI 96

5.3 PARTICOLARI SITUAZIONI DI RISCHIO 96

6 ALTERNATIVE CONSIDERATE 97

Rapporlo ambientale - Novembre 2009

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Valufazione Ambienfale Straiegica - Variante al P.R. G.C del Comune di Pontecurone

7 MISURE 01 COMPENSAZIONE E 01 MITIGAZIONE 98

8 MISURE 01 MONITORAGGIO "' "' "' 99

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Valutazione Ambientale Strategica - Variante al P.R. G. C del Comune di Pontecurone

1 FINALlTA' DELLA VAS.

La VAS, secondo il D. Lgs 4/08, ha la finallta di assicurare che l'aUivita antropica sia compatibile con Ie condizioni per 10 sviluppo sostenibile, e quindi nel rispetto della capacita rigenerativa degli ecosistemi e delle risorse, della salvaguardia della biodiversita e di un' equa distribuzione dei vantaggi connessi all' attvlta economica.

Per mezzo della stessa si affronta la determinazione della valutazione preventiva integrata degli impatti ambientali nello svolgimento delle atnvlta normative e amministrative, di informazione ambientale, di pianiticazionee programmazione.

Essa consiste in un processo che comprende 10 svolgimento di una verifica di preliminare, I'elaborazione di un rapporto ambientale, 10 svolgimento di consultazioni, la valutazione del piano o programma, del rapporto e degli esiti delle consultazioni, I'espressione di un parere motivato, I'informazione sulla decisione e sui monitoraggio.

La VAS costituisce quindi un importante strumento di integrazione e di valutazioni ambientali nei piani a programmi che possono avers eftetti significativi sull'ambiente, in quanto garantisce che tali eftetti siano presi in considerazione durante la loro fase di elaborazione ed ai fini dell'approvazione.

La VAS di piani 0 programmi che possono avere effetti signiticativi sull'ambiente deve, infatti, essere preordinala a garantire che gli effetti sull'ambiente derivanti dall'attuazione di detti piani e programmi siano presi in considerazione sin dalla fase preparatoria fino all'aUuazione e deve svilupparsi in modo integrato agli stadi fondamentali del cicio di vita del piano 0 programma.

Essa rappresenta, quindi, un supporto alia pianificazione/programmazione finalizzato a consentire, durante I'iter decisionale, la ricerca e I'esame di alternative disponibili e soluzioni efficaci dal punta di vista ambientale e la verifica delle ipotesi programmatiche, mediando e sinletizzando obiettivi di sviluppo socio-economico e territoriale ed esigenze di sostenibilita ambientale.

Come si pUG constatare si tratta di un procedimento piuttosto complesso che deve partire fin dalla fase iniziale di formazione del piano e che si deve "incrociare" con .il suo iter previsto dalla legge urbanistica regionale.

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Valutazione Ambienta/e Strategica - Variante al PR. G. C del Comune di Pontecurone

2 LA VAR~IANTE GENERALE: STRUTTURA E CONTENUTI

2.1 Principi informatori

L'opportunita, 0 megliola necessita, di procedere ad una sistematica, anche se non radicale, revisione del piano regolatore sono da irnputare a vari fattori:

i nuovi orientamenti legislativi e giurisprudenziali;

['approvazione degili strumenf di pianificazione territoriale (regionale e provinciale);

una "nuova" lettura del territorio comunale secondo le indicazion.i del Piano di Assetto Idrogeologico (PAI)e della ancor pill condizionante, almeno per Pontecurone, valutazione di idonelta geologica alia trasformazione urbanisfica:

L'impegno per la progettazione della Variante, alia luce quadro delineato, risulta facilitata dal "forte" impianto (culturale e di efficacia in termini pianificatori) della strumento urbanistico vigente, tale da essere sostanzialmente confermato.

L'approvazione del nuevo iRegolamento Edilizio ha contribuito ad un "alleggerimento" delle Norme di Attuazione, Ie quali (oltre ad opportune integrazioni) offrono una funzionale articolazione.

La Variante ha consentito di affinare, in ottemperanza al Piano Territorial.e Provinciale, aspetti relativi ai beni culturali ed ambientali; si evidenzia la "riperimetrazione" del nucleo antico, I'individuazione degli edifici meritevoli di tutela individua a norma dell'articolo 24 della L.R. n. 56/1977 e di tutela ambientale, comprese Ie cascine memoria di un ambiente rurale pervenuto, quasi intatlo, ai giomi nostri.

II piano vigente ha privilegiato la programmazione della lrasformazione urbana tramite piani esecutivi, i quali ovviamente offrono una immagine opposta alia pratica autorizzativa di interventi singoli stimolati da impulsi casuali ed imprevediblli.

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Valutazione Ambientale Strategica - Variante al P. R. G. C del Comune di Pontecurone

2.2 L'azzonamento

II primoelemento di rilievo, che e possibile cogliere, e costituito da una maggiore articolazione del territorio agricolo, passando di fatto da 4 a 15 zone. Questa "moltiplicazione" ha un'origine (Circolare PGR 8/5/1996, n. 7/LAP) e pill ragionl per proporla. L'applicazione delle specifiche tecniche per I'elaborazione degli studi geologici ha definito una "zonizzazione di settore" ed una codificazione integrativa aile prescrizioni del Piano di Assetto Idrogeologico (PAl).

Nella fattispecie, la cartografia evidenzia la propensione all'uso urbanistico del suolo e poiche la Circolare del PGR del 181711989 n. 16/URE, puntualmente, ricorda che " ... devono essere rappresentate Ie perimefrazioni e la denominazione delle aree normativamente individuate dal piano, al fine di rendere evidenti Ie condizioni di edificabilita e d'uso di ciascuna di esse ... ", ebbene ciascuna area omogenea dal punto di vista della pericolosita geomorfologica coincide con una "zona" urbanistica.

In modo analogo aile zone agricole, anche per quelle residenziali si registra, a seguito dell'analisi geologica, una maggiore articolazione.

Parte della zona R3 costituisce la base territoriale per la formazione delle zone R7 ed R8, II "sacrificio" della R6a e, invece, compensato da un ampliamento della zona R3, sia per una regolarizzazione del margine di canfigurazione urbana, sia per mantenere una condizione, soddisfacente, di concorrenzlalita nel mercato delle aree.

La conformazione del manufatto urbano, condizionata da elementi naturali (torrente Curone, cave dismesse) ed artificiali (ferrovia, autostrada, ex S.S, n, 10), non offre obieUivamente molte possibllita per un'eventuale espanslone.

Recependo leindicazioni del PTP, alia Iuce delle indicazione fornite dal catasto austriaco (1722- 23), e stata estesa la superficie del nucleo antico (zona R1),

L'arnpllamento del nucleo antico implica un "frazionamento" della zona R2 con individuazione e cfassificazione, per ragioni pratiche, della zona R2a.

Anche Ie zone industriali risentono, anche se in misura contenuta, della valutazione circa la loro idoneita geologica alia trasformazione urbanisfica

Ne deriva, infatti, che Ie zone 13, tout court, ed 15a, ricavata dalla 15, propongono a livello regolamentare, prescrizioni di carattere geologico,

Le zone 12, 16 ed 17 presentano, in termini piu 0 meno cospicui, ampliamenti con trasformazione soggetta a strumento urbanistico esecutivo (SUE).

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Valutazione Ambientale Strategic a - Variante al P.R. G. C del Comune di Pontecurone

2.2.1 II nucleo anti co

La [egge urbanistica regionale (n°. 56/1977, art. 24) prevede che nella disciplna del territorio si tenga canto non soltento dei beni cu[turali identificati secondo la normativa statale ma anche degli altri, purcne, precisa la Corte Costituzionale (sentenza n°. 94/2003), si travino a far parte del territorio avente una propria conformazione e una propria storia.

II piano vigenteindividua, can la denominazione "zona residenziale R1", il nucleo antico cioe quello che eomunemente, anche se in modo improprio, viene definito Centro Storico.

In particolare Ie norme di attuazione, nel collocarlo tra Ie zone sottoposte a tutela ambientale ("zone" in quanta e stata confermata la R5, ovvero I'agglomerato della Brugna), pongono particolare attenzione nel valutare gli interventi edilizi in termini qualitativi e non solo di conforrnita ai parametri di piano.

L'attualita delle disposizioni del piano regolatore appare evidente anche alia luce di una recente sentenza della Corte Costituzionale, la quare ricorda che il D. L.vo n°. 42/2004 ( Codice del beni culturali e paesaggisticJ) stabilisce che "siano non soltanto 10 Stato, rna anche Ie Regioni, Ie cilta metropolitane, Ie Provincie e i Comuni ad assicurare e sostenere la conservazlone del patrimonio culturale e a favorime la pubb/ica fruizione e la va/orizzazione (. . .). Ino/fre, a rendere evidente la connessione della tuiela e valorizzazione dei beni culturali can la tutela de/l'ambiente, sono Ie lettere ~ e g) del comma 4 deJl'art. 10 del suindicato eodice, Ie quali elencano, tra i beni culturali, Ie ville, i parchi, I giardini, Ie vie, Ie piazze e in genere g/i spazi aperti urbani dl interesse artistico 0 storied' (8 -16 giugno 2005, n°. 232).

In un "recente" passato, soprattutto a livello di edllzla di base, una p.i'u matura consapevolezza dei valori linguistici, peculiari delle diverse realta territoriali, ha favorito scelte operative rispettose del carattere di ciascuna di esse.

D'altra parte 099i, non e piu possibile aUribuire a edi.fici appartenenti a categorie diverse (casa, palazzo, chiesa) differenti valori, 0, nell'ambito della medesima categoria, valutare piu a meno importanti edifici variamente emergenti sotto. il profilo architettonico, poiche iI nuceo antico deve essere considerato un organismo urbanistico, non un ins.ieme di organismi edilizi.

Nella fattispecie, il nucleo antico di Pontecurane avente conformazione rettangolare, e delimitato da Via Cesare Battisti, Via Don Orione, Via Giuseppe Verdie Via IV Novembre.

Per il vero, risulta essere dl dimensioni minori rispetto all'abitato settecentesco eircondato dal fossato: rimangono infatti esclusi due ambiti territoriali: il primo tra Via Battisti e Via Torino; il

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Valutazione Ambientale Strategica - Variante al PR.G.C del Comune di Pontecurone

secondo tra Via Verdi e la parallela "idealmente" tracciata alia stessa via, comprendente la "nuova" chiesa parrocchiale di S, Giovanni (titolo trasferito, dopo il crollo della primitiva chiesa avvenuto ne11814, alia SS. Tmita).

La Variante "perfeziona" I'individuazione del nucleo antico inserendovi quest'ultimo ambito.

Si ottempera, in tal modo, aile prescrizioni delJ'art. 16 delle N.d.A. del PTR (una conferma dei criteri di individuazione dei nuclei antichi proposti dalla Circolare Min, LL:PP, del 28 ottobre 1967 n. 3210) riprese dall'art. 23, c. 8, delle Norme di Attuazione del PTP.

La Variante definisce puntualmente, a livello cartografico, Ie situazioni di tutela e, a livello normativo, la codificazione delle modalita d'intervento urbanistico-edilizie per ogni classe.

Poiche "Ia base deja tutela dei beni ambientali e cultura:li e costituita daJla accuratezza dell'accertamento dello state di fatto e dall'approfondimento progettuale", e considerata la disposizione delJ'art. 32 del regolamento edilizio, e sempre possibile una "politica di valorizzazione" anche per edifici non individuati ai fini dell'imposizione di forme di tutela,

2.3 Gli obiettivi generali e gli obiettivi specifici.

Come gia accennato in precedenza la variante al piano non si I'obietlivo di stravolgere il PRG vigente, ma, confermandone sostanzialmente I'impostazione, intende operare quegli aggiornamenti ed adattamenti indispensabili a seguito dell'evoluzione delle esigenze locali e du norme che nel frattempo si sono definite sia a livello nazionale sia a Hvello regionale.

Ci si riferisce in particolare alia complessa problematica relativa al PAl. che impone specifici adeguamenti agli strumenti urbanistici vigenti.

Relativamente ai problemi di interesse locale, la variante affronla Ie necessita connesse ad infrastrutture, residenza ed attivita produtfve:

Nel dettaglio la variante si e sviluppata su quattro obiettivi generali, suddivisi poi in una serie di obietlivi specificai quali sono riconducibili i vari interventi programmati.

Gli obiettivi generali possono esser cos] riassunti:

1, Messa a punta di nuove azioni a difesa del patrimonio sionco- aftisUco -eultura/e;

2, aggiornamenfo per if soddisfaeimento del fabbisogno pregresso e previsto di servizi sociali, attrezzature pubb/iche ed impianti di pubblico interesse;

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Valutazione Ambientale Strategic a - Variante al P.R.G.C del Comune di Pontecurone

3. aggiomamenta delle previsiani insediative sulfa base dei fabbisagni e della locale evoluzione demografica ed occupazionale garantendo una equilibrata espansione dei eentri abitati e la riqualifieazione dei tess uti edi/izi di piLi reeente edifieazione;

4. adeguamento della strumento urbanistieo a nuove disposizioni di legge e a piani 0 progetti sovraordinati.

Questi obiettivi generaii sana rispettivamente articoiati nei seguenti abiettivi specifici: 1. :

1.1 rieonversione in zona agricola di vigenti previsioni insediative a seguito di mutate esigenze e/o apportunita;

1.2 individuazione di aree di salvaguardia, in funzione di aMati, beni culturall-ambientali, aree sensibili satta II profilo paesistico- ambienfale;

1.3 tutela e valorizzazione del patrlmonio storieo- eulturale addensato e disperso; 1.4 interventi per la prevenzione del rischio idrageologleo;

1.5 contenimento de!l'inquinamento acustieo ed e!ettramagnetica;

2. :

2 .. 1 interventi di miglioramento della viabilita di !ivello territoriale;

2 .. 2 Interventi di miglioramento della struttura viabile di livello urbano;

3. :

3.1 soddisfacimento del fabbisogno abitativa locale con interventi di completamenta e qualiffeazione delle aree esistenti;

3.2 completamento insediativo altraverso quallficazione delle aree incomplete intercluse nel tessuto esistente;

3.3 soddisfacimento dei fabbisogni connessi aile attfvita economiche mediante interventi di compJetamento df aree praduttive esistenti per if foro adeguamento funzionale, strutturale e infrastrutturale per attivita da trasferire 0 di nuovo impianto;

4. :

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Va/utazione Ambienta/e Strategica - Varianie a/ PR.G.C del Comune di Pontecurone

4.1 adeguamento a norme derivanti da/ Piano di Assetto /drage%glco (P.A./.); 4.2 adeguamento a normee disposizioni in materia di commercio;

4.3 recep/mento di interventf dl viabifita di rango comuna/e/pravincia/e in seguito alia realizzazione del quadrupJicamento della linea ferroviaria Tortona-Voghera ..

2.4 Gli interventi previsti

Le modifiche previste dalla Variante conseguenti al quadro di obiettivi precedentemente richiamati, sana costituite da 11 interventi che hanna ricaduta cartografica a nominativa a su entrambi gli elementi del P.R.G ..

Tali interventi sana riassunti in tabella 2.1.

/delltificativo TiRO di intervel'l·to

1 Traspos;zione ca.rtografica suite tavo/e d; P.R.G.C. de; perimetr; delle
aree individuate e suddivise in class; da/ Piano di Assetto
tdrogeologico e conseguente reeepimento della specifics normativa
l'Ielle norme di attuazione d; Piano.
1.1 Suddivisione delle area agrioole in 15 zone in funzione delle olasse di
rischio
1.2 individuazione delle zone residenziali R7 in fw:nzione della classe di
rischio
1.3 Individuazione delle zone residenziali R8 in funzione della classe di
rischio
1.4- tndivlduazione delle zone produttive 13,14 ed 15a in fUl11zione della classe
di rischio
2 Soppressione deWarea residenziale R6a e riclassificazione in area
agricola
3 Estensione delJa supetficie del Rue/eo antico attraverso Ja
riperimetrazione deWarea R1.
4 Frazionamel'lto delfarea R2 con /'indfviduazione deWarea R2a Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategic a - Variante al P.R.G.C del Comune di Pontecurone

5 Individuazione dell'area produttiva 12 quale ampliamento dell'area
produttiva es/stente contigua all'infrastruttura ferroviaria (Ha 9.10)
6 Individuazione deU'area pr:oduttiva /6 qua/e ampliamenta dell'area
produttiva esistente in contiguita alia ex 5.S. 10 (Ha 10.88)
7 Individuazione delrarea produttiva 17 quale ampliamento dell'area
produttiva esistente in contiguita aJla ex 5.5. 10 (Ha 6.31)
8 Ampliamento zona residenzia/e R3, subordinata a S.U.E, in
prossimita ex 5.S. 10
9 Nuovi interventi di viabilita
9,1 Viabilita in prossimita del cimitero urbane, eompresa tra la linea FFSS Mi-
Ge ed il cimitero urbane
9,2 ~iabilita in cornspondenza dell'area industriale 12 e dell'area residenziale
R4
9.3 Viabilita in corrispondenza deUe aree industriall 16 ed 17
10 Recepimento della normaliva s'pecifica del Piano Commereiale
11 Recepime,nto dei contenuti della classificazio,ne acustica
, , , , Tabella 2.1: lndviduazione intervenf prevlsf dalla vanante al P.R.G,C,

La tabella 2.2 ripartata in calee al presente capitolo mette in relazione obiettivi generali, obiettivi specifici e intervenli previsfi.

E' opportuno sottolineare che molti degli interventi previsti rispondono eontemporaneamente a piu obiettivi.

Molli completamenti del tessuto residenziale 0 produttivo sono ad esempio strettamente connessi alia realizzazione di infrastrutture viarie.

AI fine tuttavia di poter effettuare nei capitoli che seguono delle valutazioni anche sotta iI profilo quantitativo (numero di interventi e lora superfici) si e privilegiata la connessione lntervento/obiettivo piu significativa agJi effetti della portata della trasformazione consequents. Cos] ad esempio se un eompletamento del tessuto edilizio risponde cantemporaneamente all'esigenza di garantire un'area per servizi e al completamento un tracciato stradale, 10 sis attribuito all'obiettivo del completamento insediativo (3.2) perche in effetti questa e la conseguente trasformazione pill evidente.

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Valutazione Ambientale Strategica - Variante al P. R. G. C del Comune di Poniecurone

Oegli 11 interventi previsti, 5 riguardano aspetti prevalentemente normativi di portata pill 0 meno generale; gli altri 6 determinano invece direUamente effetti di trasformazione del territorio.

Questi ultimi vengono classificati di "tipologia A"; quelli privi di ricaduta "trasformativa" vengono classificaf di "tipologia B".

l.e superfici interessate sono estremamente variabHi, riguardando aree comprese tra circa 1,000 m2 e onre 10,000 m2 (cfr. tabella 2.3),

Obiettivi generali Obiettivi specifici Interventi (eir. alJegato 1)
1 1.1 2
1.2 3
1.3 3
1.4 1.1,1.2,1.3,1.4
1.5 11
2 2.1 9.1
2.2 9.2,9.3,9.4
3 3.1 8
3.2 8
3.3 5,6,7
4 4.1
4.2 10
4.3
.. . . . .. Tabella 2.2: Obiettivi generall, obiettlvl speciiici ed intervenf previsli.

Numero progressivo Dimension; [m2l numero interventi percentuale
1 <1000 0 0
2 1000·5000 3 50
3 5·10000 2 33
4 10·20000 1 17
5 >20000 0 0
6 100
.. Tabella 2.3.: cimensione degh intervenf

Rapporto ambienta/e - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale strategica - Variante al PR G.G del Gomune di Pontecurone

2.5 Coerenza del Piano con la programmazione e la normativa sovraordinata con particolare riferimento al settore ambientale

Le scelte di piano, per quanto riguarda il quadro strategico, Ie ricadute e Ie coerenze con Ie strategie ambientali e di sviluppo, nonche Ie opzioni condizionanti che interessano il territorio del Comune di Pontecurone, devono essere confrontate con la pianificazione sovraordinata. In particolare,gli strumenti di pianificazione cui e necessario fare riferimento in ragione delle interazioni con il piano in oggetto sono:

PTR - Piano Territoriale Regionale PPR .- Piano Paesistico Regiona/e; PTP - Piano Territoria/e Provincia/e;

PTA - Piano di Tute/a delle Acque regionale; Piano d'ambito gestione rifiuti;

DPAE - Documento di programmazione delle attivita estrattive;

Piano d:azione per la riduzione del rischio di superamento dei valori limite e delle sog/ie di al/arme in materia di qua/ita de/I'aria.

Gli obieUivi, Ie prescrizioni e Ie indicazioni fornite dai vari strumenti di pianificazione sono riassunte nei successivi paragrafi.

La tabella 2.4 mette in evidenza la coerenza tra gli obiettivi della pianificazione sovraordinata e quelli specifici della variante in oggetto.

2.5.1 PTR - Piano Territoriale Regionale

II PTR della Regione Piemonte e in grado di costituire un quadro di riferimento per tutte Ie politiche che interferiscono con il territorio, soprattutto per i piani provinciali. I principali obiettivi che tale piano intende perseguire sono:

la costituzione di un quadro di riferimento per Ie politiche settoriali e territoriali ai vari livelli; iI sostegno dei processi di diffusione della popolazione e delle attivita sui territorio;

Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Valulazione Ambientale Strategica - Variante al P. R. G. C Gel Comune di Pontecurone

la tutela dell'ambiente e degli as petti storieo culturali in coerenza con Ie politiche di sviluppo.

Gli elementi principali caratterizzanti il piano sono quindi i caratteri territoriali e paesistici e gli indirizzo di governo del territorio che a loro volta possono essere COS! suddivisi:

Caratteri territoriali e paesistici:

o Sistema delle emergenze paesistiche;

o Sistema del verde;

o Aree proteUe nazionali;

o Aree proteUe reqionali;

o Aree con strutture di forte dominanza paesistica;

o Aree adelevata qualita paesistico-ambientale;

o Sistema dei suoli a eccellente produttivita;

o Sistema dei suoli a buona produttvita;

o Aree interstiziali;

o Centri storici;

o Architetture 0 insiemi di beni architettonici di interesse regionale;

o Sistema di beni architeUonic:i di interesse regionale;

o Aree storico-culturali;

o Rete dei corsi d'acqua principali.

lndirizzi di governo del territorio:

o Rete ferroviaria;

o Autostrade;

o Rete stradale regionale;

o Centri intermodali;

o Aeroporti;

o Servizi di area vasta;

o Aree produttive;

o Universita:

o Centri turistiGi; .

o Comprensori sciistici;

o Invasi artificiali;

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Valufazione Ambienfale Strafegica - Variante al P. R. G. C del Comune di Pontecurone

o Captazioni superficiali di interesse region ale;

o Campi pozzi di interesse reqionale:

o Centri abitati e aree di diffusione urbana;

o DorsaH di riequilibrio regionale;

o Corridoio per I'alta veloclta ferroviaria; oZone di ricarica delle falde;

o Aree ambientalmente critiche;

o Aree di approfondimento.

Nell'ambito del territorio del Comune di Pontecurone, come si puo osservare nell'estratto della tavola "I Caratteri Territoriali e Paesistici" (cfr. Figura 2-1) e nella relativa legenda (cfr. Figura 2-2), nonche nell'estratto della tavola "Gli Indirizzi del Governo del Territorio" (cfr. Figura 2-3) e nella rispettiva legenda (dr. Figura 2-4), prodotte dal CSI Piemonte, si individuano una serie di elementi principali nel seguito descritti.

Rapporto ambienfale - Novembre 2009

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Vafutazione Ambienfafe Strafegica - Variante af PH G. C del Comune di Pontecurone

....

"

,

\ \

I I

Figura 2-1- Estratto "I Caratteri Territoriali e Paesistici" - CSI Piemonte.

Rapporfo ambjentaie - Novembre 2009

17

Va/utazione Ambienta/e Strategica· Variante a/ P. R. G, C del Comune di Pontecurone

-



*

--

I CARATTERI TERRITORIALI E. PAESISTICI

S.istema delle emergenzil p ae statlcbe

, Sistema de:1 varda

Area prctatte naz ion all

Area prote tte region ali

Area can stnrrtur e ccltur ali

d l fa r te dorn lnanza p aes+atlca

Aree di elevata quaflta' peeslsttco am blentate

Sistema, dei suo Ii a 'elccellente produtti"ita'

Si"tem.i dei suali a buona produttivita'

Aree interstiziali

Centristorici di grande rHavan'za feg ionale

Centll storiei dl no tevote rile van za re.g io n ale



Cell!ri st orlc.l di media rilev anz a regionale

Arch ltettura 0 lnsfarn i di beni archlte tto nlct di interesse rsgionale

Sistem i di beni archttatton iei d:i interussu region,ale

Aree storlco-cutturati

Rete dal e orst dacque princ ip all

Figura 2-2 _ Legenda "I Caratteri Territoriali e Paesistici"- CSI Piemonte.

Rapporto ambieniaie - Novembre 2009

18

Valutazione Ambientale Strategiea - Variante al P.R. G. C dl?l Comune di Pontecurone

....

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I

Figura 2-3 - Estratto "GH tndirizzi di Govemo del T erritorio" - cst Piemonte.

Rapporto ambientale - Novembre 2009

19

Valutazione Ambientale Strategica - Variante al P.R. G. C del Comune di Pontecurone

GLIINDIRIZZI 01 GOVERNO DEL TERRITORIO

+t+H-I+ Ferrovii!l urlnc lp ale

+ + + + Ferrovia d e pctenztare

....... tnterconneaslo ne con il alstarn a ligurll

-

-

:::

Autostrada

Autostrada da potenziare o in progetto

- Strada principale

• • • Strada da po tanelare a in progetto

Centro intermo<;iala I live 110

Centro intermodale Il livallo ~ Aeroporto interns.:ionale

~ Aeroporto nazionale



e

• •



o



Terziario direzionale regionale

Terziario diffuso

Area produttlve di interesse regionala

Pali integrsti di sviluppo

Pista di collaudo automezzi

Polo universitario regionale

Secondo polo un lversltano

Polo universitario subregion ale

Centro turistico principals

Altri centri turts ttcl dl rilievo

Com prensori sc iiatini



-

Area turlstica

Centri term ali principali

In vasa artifioiale

Captaziona superttclete di interesse regionale

Campo poui di

interesse regionele

Dorsale di riequilibrio regionate

Interconnessione can i sistem i lntnmazfcnal!

Palo metropolitano

Polo regionale

Polo subregionale

Sis'tern a di di'ffusione urbana dei cantr i regionali

Corridoio per ralta ... eloclta' terrovierla

Zona. di r ic arica delle fa.lde

Zona di ricaricacarsica

Zona di ricarica fessurata

Aree ambientalmanta critiche

Strumenta dip lanific.azlo na approvato a adottato

Area di approfondimento individuato

Am bito di epprofondim ento Individuato

Figura 2-4 _ Legenda "Gli Indirizzi di Govemo del Territorio"- CSI Piemonte.

Principali asta Iluviali

Rapporto ambienlale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategica - Variante al P.R. G. C del Comune di Pontecurone

AII'interno del territorio comunale di Pontecurone si riconosce la presenza dei seguenti caratteri territoriali e paesistici:

1) Sistema de; suoli a buona produttivita

Tali aree comprendono suoli di buona e media fertilita, con un pill limitato valore agronomico. In relazione a esse, 5i pongono Ie problematiche di riqualificazione morfologica e funzionale dell'ambiente urbano, di "ridisegno" e "ricucitura" dei tessuti insediativi, di integrazione tra funzioni complesse, residenziali, terziarie e produttive: e in queste aree che potranno frovare collocazione eventuali flussi di riurbanizzazione nelle aree individuate dalle dorseli di riequilibrio, nelle rimanenti aree destinazioni diverse da quella agricola solo can adeguata motivazione. Conseguentemente, la programmazione di settore si con nota per una minore central ita delle esigenze agricole, aile quali si affiancano, assumendo un rilievo che puc anche essere prevalente, altri obiettivi, legati ai processi di rilocalizzazione delle residenze e delle attivita produttive. ll Piano territoriale provinciale e i piani regolatori generali definiscono Ie aree da conservare all'uso agricolo e quelle da destinare ad altri usi e possono fissare standard e indicare criteri qualitativi riferiti ai processi di riequilibrio e di espansione urbana.

2) Centro storieo di media rilevanza regionale.

Caratterizzato da relativa cennaita sui territorio, storica e attuale, e presenta una specifica idenfita culturale, architettonica e urbanistica.

Gli indirizzi di governo del territorio propri del Comune di Pontecurone sono:

1) Rete stradale regionale

Appartiene al sistema di comunicazioni su gomma di rilievo regionale, da conservare, potenziare e integrare laddove strettamente necessario. Ai lati delle strade di interesse regionale, dopa la puntuale individuazione da parte del Piano regionale dei Trasporti, e obbligatoria una fascia di rispetto, con divieto assoluto di edificabilita, della larghezza di metri quaranta dal ciglio

Rappotto ambienfale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategica - Variante al P.R. G. C del Comune di Pontecurone

II Piano regionale dei Trasporti e i Piani territoriali provinciali potranno individuare ulteriori tronchi e reti stradali di rispettiva competenza, dettando Ie relative prescrizioni territoriali. In conseguenza delle previsioni contenute nei Piani territoriali e nel Piano regionale dei trasporti i Prg comunali adotteranno lie opportune varianti.

2) Autostrade

Costituiscono il sistema di grande comunicazione, formato dai percorsi autostradali esistenti, nonche da quelli previsti elo da potenziare e completare laddove strettamente necessario. Si tratta di rete di grande comunicazione su gomma di rilievo nazionale e region ale da conservare e potenziare. Ai lati dei percorsi autostradali e obbligatoria una fascia di rispetto, con divieto assoluto di ediiicabilita, della larghezza di metri sessanta dal ciglio Per i nuovi tracciati autostradali, dovra essere definita la fascia di tutela paesisticoambientale ai sensi della legge 1497/39, COS! come definito dall'art. 9 della Lr 56/77. In conseguenza della messa in esercizio di nuovi tronchi autostradali, i Prg comunali adotteranno Ie opportune varianti.

3) Rete ferroviaria

La rete ferroviaria comprende il sistema di comunicazioni su ferro di rilievo regionale, che deve essere conservato e potenziato. Si prevede il potenziamento dei seguenti tronchi ferroviari: quadruplicamento del tratto metropolitano torinese; Alessandria-Acqui-Savona; Alessandria-Novi Ligure-Genova; Chivasso-Ivrea-Aosta; Chivasso-Casale M.to; NovaraBorgomanero-Domodossola-Sempione; Novara-Arona. II Piano riconosce, altresi, come strategica I'interconnessione con il sistema ligure, attraverso la realizzazione del terzo vailico ferroviario; in attesa della precisa e puntuale definizione progettuale il Piano ne individua esclusivamente I'esigenza. Lungo i tracciati delle linee ferroviarie deve essere prevista una fascia di rispetto, in cui e faUo divieto di costruire, ricostruire ° ampliare edifici, estesa a metri trenta dalla rotaia pill vicina, ai sensi dell'art. 49 del DPR 753/80. I piani territoriali provinciali potranno individuare ulteriori traUi di reti ferroviarie di interesse infraregionale, da potenziare. I piani territoriali provinciali possono individuare, can riferimento ai tracciati Alessandria-Genova, Chivasso-Aosta e Novara-Sempione, fasce di rispetto piD ampie di quelle previste dall'art. 49 del OPR 753/80 in ragione di una lora

Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Siraiegica - Variante al P.R. G. C del Comune di Pontecurone

maggiore suscettibilita di sviluppo. I piani regolatori generali dei Comuni si adegueranno aile previsioni di potenziamento della rete ferroviaria.

2.5.2 PPR ~ Piano Paesistico Regionale.

II Piano Paesistico Regionale attualmente in fase di completamento,rappresentera 10 strumento principale per programmare, sulla qualita del paesaggio e dell'ambiente, 10 sviluppo sostenibile dell'intero territorio regionale, valorizzando il patrimonio paesistico, naturalee culturale per il miglioramento del quadro di vita delle popolazioni e della loro ldentta culturale ed anche per il rafforzamento dell'attrattivita e della competitivita della regione.

II Piano Paesistico Regionale interaqira con il Piano Territoriale Regionale sulla base di alcune strategie generali che possono essere articolate in "insiemi di obiettivi". Gli insiemi di obiettivi corrispondono a tre diversi assetti interagenti tra di loro: i sistemi territorlali /ocali, i quadr! ambientall e Ie reti che Ii connettono.

Nel seguito sono riassunti gli obiettivi che con ciascun assetto si intendono perseguire:

Sistemi (local i) territoriali:

o rafforzare e qualificare la crescita socioeconomica e cuhurale, endogena e autogestita, della regione e dei diversi sistemi locali, la capacita di reagire positivamente aile sollecitazioni esterne;

o potenziare i fattori di equilibria policentrico tra Ie diverse parti del territorio (e tra citta, campagna e montagna);

o favorire l'integrazione delle risorse e delle capacita progettuali e imprenditoriali locali, I'efficienza e la trasparenza dei sistemi di governo e dei processi decisionali;

o incentivare i processi di innovazione e la creazione di valore aggiunto territoriale, rafforzando la produzione di conoscenza, la rice rca scientifica e la formazione diffusa;

Quadri paesistici e ambientali:

o migliorare la qualita, I'efficienza e l'idenfita degli ambienti insediativi;

o salvaguardare la diversita biologica, paesistica e culturale;

o contrastare e contenere i processi di degrado e crficita ambientale;

o prevenire, ridurre e gestire i rischi ambientali;

Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Va/utazione Ambientale Strateglca - Variante al P.R. G. C del Comune di Pontecurone

o valorizzare iI patrimonio naturale, paesistico e culturale e favorire il rafforzamento delle culture locali e I'integrazione dei valori naturali e culturali;

o valorizzare i caratteri e Ie cspacita specifiche delle produzioni territorializzate;

o propiziare I'innovazione paesistica e ambientale anche can la creazione di nuovi valori;

o sostenere la conservazione attiva e la cura diffusa del patrimonio edilizio, urbanistico e insediativo, contrastandone I'abbandono e iI degrado;

Reti di connessione:

o promuovere I'inserimento effieace della regione nel contesto europeo e internazionale;

o favorire il miglioramento dell'aecessibilita e dei collegamenti delle aree e dei centri periferici, la formazione di reti urbane coese e policentriche, anche in funzione dell'evoluzione retieolare dell'assetto insediativo;

o razionalizzare I'organizzazione logistica e ridurre gli sprechi nella mobllita e nei trasporti;

o promuovere 10 sviluppo di reti di trasporto aUe alia "mobilita sostenibile";

o stimolare la realizzazione di reti di fruizione aUe alia valorizzazione delle risorse naturali e culturali sotto-utilizzate e alia diffusione del "turismo sostenibile" anche con iI recupero e la valorizzazione dei percorsi e delle connessioni d'interesse storieo e culturale;

o sostenere la salvaguardia e il recupero della bio-permeabilita e la creazione di reti di connessione ecologica aUe a ridurre 0 contrastare la frammentazione ambientale;

Non soltanto relativamente agli as petti paesistici e ambientali, ma anche relativamente agli aspetti socioeconomici, insediativi ed infrastrutturali, il Piano Paesistico Regionale individua i futuri seenari evalutivi e Ie future tendenze e propane una serie di linee d'azione secondo diversi assi strategici al fine di armonizzare gli effetti sui territorio. Gli 8 assi strategici individuati dal PPR sono:

A) Tutela e vaJorizzazione delle risorse e dei processi naturali; 8) Difesa e promozione della qualita del paesaggio;

C) Valorizzazione del patrimonio Gu/tura/e e co/tura/e;

Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategica - Variante al P. R. G. C del Comune di Pontecurone

D) Gestione integrata delle fasce fluviali e /acua/i;

E) Riduzione e gestione dei rischi;

F) Recupero e risanamento delle aree degradate, abbandonate e dismesse;

G) Tutela e rHancio de//a montagna;

H) Riqualificazione del paesaggio urbano e periurbano.

Le linee d'azione, distinte per asse strategica, sana riportate qui di seguito. A partire dalle linee di aziane si dovranno precisare Ie aziani specifiche, in relazione aile specificita degli ambiti e dei tipi di strumenti evidenziati.

A. Tutela e vaiorizzazione delle risorse e dei processi naturali

A.1, Preservazione delle risorse primarie, con contenimento dei consumi di suolo, la prevenzione dell'inquinamento, la gestione prudente delle acque;

A.2, miglioramento della efficacia e dellaefficienza del sistema regionale delle aree protette, inclusi i siti d'interesse comunitarioe Ie relative aree buffer;

A.3, formazione della Rete Ecologica Regionale, RER, come "infrastruttura ambientale" integrata nella rete ecologica nazionale e nella Rete Natura 2000;

A.4, valorizzazione qualitativa del patrimonio forestale, tenendo conto dell'espansione in corso a seguito dei processi d'abbandono agro-pastorale;

A.5, recupero e potenziamento della "naturalta diffusa" delle matrici agricole e rurali, contro la frammentazione e il"mitage" degli spazi rurali (anche in funzione dei "servizi ambientali" di cui aile nuove Pac).

B. Difesa e promozione della qua/ita del paesaggio

S.1, Potenziamento dei carenen identitarie rafforzamento dell'inteqrita e della funzionalita degli Ambiti di paesaggio, e delle Unita di paesaggio in cui si articolano;

B.2, promozione di una consapevolezza diffusa del patrimonio paesistico e della necessita di valorizzarne il ruolo nei processi di trasformazione e d.i utilizzo de.1 territorio;

B.3, salvaguardia attiva dei paesaggi di specifico valore od eccellenza, nel quadro della valorizzazione del capitale territoriale;

8.4, integrazione paesistico-ambientale delle infrastrutture territoriali e delle attrezzature produttive 0 di servizio impattanti sui contesto (viabilita e ferrovie, impianti per I'energia, il traUamento rifiutL);

B.5, promozione di modelli di fruizione turistica, consapevole dei valori paesislici, con eventi e itinerari adeguati ai sistemi di beni piemontesi.

Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Valufazione Ambjenta/e Strategic a - Variante al P.R. G.G del Gomune di Pontecurone

C. Valorizzazione del patrimonio culturale e colturafe

C.1, Centri storici: conservazione dei valori paesistici e consolidamento del ruolo, nel quadro di programmi organici di rivalutazione delle testimonianze storiche sui territario e di rilancia delle citta;

C.2, beni culturali e paesaggistici: valorizzazione dei contesti paesistici di pertinenza;

C.3, valorizzazione dei beni d'interesse stonco, archeologico e culturale, can recupero e riqualificazione dei percorsi e degli itinerari che Ii rendono fruibili e leggibili come sistemi;

C.4, riqualificazione del territorio rurale, nei contesf costruiti e in quelli di coltivazione, in quanto testimonianza viva del paesaggio storico e identitario piemontese e territorio ambientalmente sensibile.

D. Gestione integrata delle fasce fluviali e lacuali

0.1, Integrazione delle misure di cui al PAl e al PTUA in programmi complessi di riqualificazione paesistica e ambientale delle fasce di pertinenza fluviale e dei laghi, coinvolgendo Ie attivita e gli insediamenti rivieraschi;

0.2, potenziamento del ruolo strutturale di connettivita ambientale della rete fluviale;

D.3, valorizzazione degli as petti di sistema della rete fluviale e lacuale, per promuovere e orientare la fruizione sociale delle risorse naturali, paesistiche e culturali delle fasce fluviali e dei laghi.

E. Riduzione e gestione dei rischi

E.1, Prevenzione dei rischi idrauliei, sismici, idrogeologiei, con particolare attenzione per Ie fasce fluviali (v. 01) e per Ie aree geologieamente instabili;

E.2, riduzione dei rischi d'origine industriale e tecnolagiea, bonifica delle situazioni critiche;

E.3, contenimento dei comportamentiincisivi sui global change eli matico; prevenzione e mitigazione dei rischi d'inquinamento in aria, acqua e suolo.

F. Recupero e risanamento delle aree degradate, abbandonate e dismesse

F.1, Promozione del riuso e recupero e delle aree e dei complessi industriali 0 impiantistici dismessi ad obsoleti 0 ad alto impatto ambientale, anche in funzione di un drastico contenimento del consumo di suolo e dell'incidenza ambientale deg.li insediamenti produttivi;

Repporlo ambientale - Novembre 2009

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Valuiazione Ambientale Strategica - Variante al P. R. G. C del Comune di Pontecurone

F.2, recupero e riqualificazione delle aree estrattive (in attivita 0 dismesse) con azioni diversificate (dalla rinaturalizzazione alia creazione di nuovi paesaggi) in funzione dei caratteri e delle potenzialita ambientali dei siti.

G. Tutela e rilancia della mantagna

G.1, Valorizzazione delle risorse locali e delle specncita naturalistiche e culturali del paesaggio montana con il prioritario contrasto all'abbandono del territorio;

G.2, recupero del patrimonio insediativo esistente e miglioramento delle condizioni abitative dei borghi montani, in termini di accesslbllita, servizi, comunicazioni;

G.3, diversifieazione e qualifieazione del turismo montano in termini innovativi, "sofflei" e sostenibili, con rigido contenimento degli sviluppi di seeonde case, impianti di risalita e domaines ski ables, eomplessi infrastrutturali;

GA, eontenimento e compensazione degli impatti provoeati dagli attraversamenti montani di grandi infrastrutture di transito;

G.5, promozione di manifestazioni di un virtuoso rapporto di interazione montaqna-citta, logo regionale in termini di marketing territoriale e immagine della scenario "post-olimpico".

H. Riqualificazione del paesaggio urbanoe periurbano

H.1, Riqualifieazione delle aree urbanizzate prive di ioennta e degli insediamenti di frangia non residenziali, con formazione di nuovi luoghi centrali riconoscibili e di fronti urbani a contatto diretto con aree libere e verde fruibile;

H.2, contenimento e razionalizzazione delle proliferazioni insediative e di attrezzature, arteriali 0 diffuse a corona delle aree urbanizzate consolidate;

H.3, indirizzo differenziato delle "Iinee di sviluppo urbanistico ed edilizio compatibili" con Ie specificita paes.istiehe e insediative di ciascun ambito di paesaggio (art. 135 Codice BCP);

H.4, recupero delle aree libere di bordo degradate, separate 0 sottoutilizzate, con progetti di formazione di nuovi paesaggi di collegamento tra citta e campagna, con particolare attenzione per 10 spazio metropolitano e Ie zone coinvolte dai nodi infrastrutturali.

AI fine di aderire il piu possibile aile diversita paesistiche e ambientali, urbanisfiche e infrastrutturali, economiche e sociali del temtorio. il PPR articola Ie conoscenze e Ie valutazioni, gli obiettivi, Ie indicazioni strategiche e gli indirizzi normativi, in 76 "ambiti di paesaggio" distintamente riconosciuti nel territorio regionale.

Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategica - Variante al P.R. G. C del Comune di Pontecurone

L'articolazione dei paesaggi in ambiti viene individuata in schede di inquadramento con un primo inquadramento dei fattori naturalistici e storico-culturali caratterizzanti ciascuno ambito.

La definizione degli ambiti, cos1 identificati, non e appoggiata a contini certi quanto piuttosto: alia evidenza degli as petti geomorfologici;

alia presenza di ecosistemi naturali;

alia presenza di sistemi insediativi storici coerenti;

alia diffusione consolidata di modelli colturali e culturali.

II territorio del Comune di Pontecurone ricadeinteramente all'interno dell'Ambito 74 (Tortonese).

2.5.3 Piano Territoriale Provinciale di Alessandria

La Provincia di Alessandria e dotata di Piano Territoriale Provinciale redaUo ai sensi del titolo II della Legge Regionale n.56/77 e s.m.i .. II progetto definitivo del P.T.P, e stato adoUato dal Consiglio Provinciale con deliberazione n, 29/27845 del 3105/99, In data 19/02/02 con Deliberazione n. 223-5714 il Consiglio Regionale ha approvato definitivamente il Piano Territoriale Provlnclale.

Successivamente e state predisposto un adeguamento dei testi normativi e degli elaborati grafici del PTP, aile modifiche richieste dalla Regione Pie monte nell'atto di approvazione del Piano, contestualmente alia correzione di errori rnateriell Tale adeguamento e stato approvato da,1 Consiglio Provinciale con

deliberazione n. 73/101723 del 2/12/02,

In un secondo tempo la Provincia di Alessandria ha predisposto una variante al P,T.P. di adeguamento a normative sovraordinate, adottandola definitivamente con D,C,P, n,59/155096 del 20/12/2004,

Tale variante e stata approvata dal Consiglio Regionale con delibera n, 112-7663 in data 20/02/2007,

Successivamente il Consiglio Provinciale ha preso alto della suddeUa approvazione con deliberazione n, 24 in data 4/06/2007,11 PTP della Provincia di Alessandria ha come punti di riferimento, per la valutazione delle diverse realta su cui ha indagato e per la leitura della stato di fatto e di diritto del territorio, due realta:

1) la Regione e iI PTR approvato;

Rapporlo ambientale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategica - Variante al P.R. G. C del Comune di Pontecurone

2) j Comuni che compongono la Provincia e i relativi strumenti di pianiflcazione approvati.

All'interno di questa realta sana stati valutati i' temi ambientaf, lnfrastrutmrali, economici e delle attivila con riferimento, 18 dove necessitano, a reatta e programmi interregionali e nazionali, a piani di settore nonche a situazioni particolari e a realta specifiche locali.

Partendo da queste conoscenze, da queste diverse situazioni e specficita. il PTP si e posta come obiettivo:

1. costituire, un quadro di riferimento e di indirizzo per una razionale pianificazione di area vasta

in grado di definire:

priorita in materia di grande viabilita e trasporti,

rnodalita per la ricerca di soluzioni progettuali 0 di strategie comuni aile province confinanti;

elemento di sostegno per la progettazione paesistica;

documento di riferimento in grado di indirizzare e fornlre strategie agJi strumenti operativi nel campo delle attivita e dei servizi;

2. fornire agli amministratori locali un quadro sinottico e di riferimento per la lettura di tutti i vincoli discendenti da leggi nazionali e regionali, ricadenti sui territorio provinciale;

3. individuare su tutto il territorio provinciale differenti livelli di crificita della stesso alia luce delle conoscenze geo-ambientali (ambiti "invariante", "invariante condizionata", "variante");

4. costltuire punto di riferimento e di indirizzo per la pianificazione locale e di settore, secondo obiettivi di sviluppo individuati dalla Regione nel PTR e ulteriormente verificati e specificati dal PTP per ambiti a vocazione omogenea.

II PTP ha individuato, in relazione aile caratteristiche ambientali, aile condizioni della struttura economica, aile presenze storico ~ architettoniche del territorio, ventuno ambiti a vocazione omogenea diversamente caratterizzati, nella situazione attuale e per 10 sviluppo futuro.

Per ogni ambito vengono individuati obiettivi di sviluppo prevalenti. Gli ambiti di cui sopra sono:

Ambito 1A) Monferrato Casalese occidentale Ambito 18) Casalese orientale

Ambito 2) If polo produttivo casalese

Ambito 3) La piana casalese

Ambito 4) Valenza e il valenzano

Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Valufazione Ambientale Strategica - Variante 81 P.R. G. C del Comune di Pontecurone

Ambito 5) Alessandria, citta dei grandi servizi Ambito 6)L 'asse produttivo Felizzano - Quattordio Ambito 7) La Gollina Alessandrino - Valenzana Ambito B) La piana Alessandrina

Ambito 9A) Spina produttiva della Valle Scrivia: if tortonese Ambito 98) Spina produttiva della Valle Scrivia: if novese Ambito 10) I colli tortonesi

Ambito 11 A) Le valli appenniniche Val Curone

Ambito 11 B) Le valli appenniniche Val Barbera e Spinti Ambito 12) La Val Lemme

Ambito 13) II Monferrato Ovadese Ambito 14) L'a/fa Valle Orba

Ambito 15) Acqui Terme e I'acquese Ambito 16) La valle Bormida e Erro Ambito 17) L'Appennino e Ponzone

Ambito 1 B) L 'area delle Capanne di Marcar%

II Comune di Pontecurone ricade, can i Comuni di Casalnoceto, Castellar Guidobono, Castelnuovo, Tortona, Viguzzolo,Villarvernia nell'ambito a vocazione omogenea n09A "Spina produttiva della Valle ScrMa: il tortonese", per il quale sana individuati i seguenti obiettivi specifici prevalenti:

valorizzazione del ruolo :Iogistico e intermodale anche can riferimento al sistema portuale ligure (Rivalta Scrivia);

consolidamento e sviluppo delle atlivita produttive di natura industriale; incentivazione del ruolo di "polo tecnologico" di Tortona;

riutilizzo di aree industriali dimesse;

tutela e salvaguardia delle sponde rivierasche del Torrente Scrivia; sviluppo dell'ipotesi del Parco della Scrivia.

Rapporlo ambienta/e - Novembre 2009

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Valufazione Ambientale Strategica - Variante al P. R. G. C del Comune di Pontecurone

2.5.4 PTA - Piano di tutela delle acque regionale

II Consiglio Regionale, in data 13 rnarzo 2007, ha approvato, con D.C.R. n. 117-10731, il Piano di tutela delle acque (PTA).

II Piano di Tutela delle Acque regionale definisce I'insieme degli interventi per mezzo dei quali conseguire gli obieUivi generali fissati dalla normativa di settore, qui di seguito riassunti:

prevenire e ridurre I'inquinamento e attuare j,I risanamento del corpi idrici inquinati;

migliorare 10 stato delle acque ed individuare adeguate protezioni di quelle destinate a particolari usi;

perseguire usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche;

mantenere la capacita naturale di autodepurazione dei corpi idrici, nonche la capacita di sostenere cornunita animali e vegetali ampie eben diversificate.

Con il D.Lgs 152/2006 " testo Unico ambientale"e s.m.i., che tra gli altri ha abrogato il d.lgs 152/99 relativo a "Disposizioni sulla tutela della acque dall'jnquinamento" si e inteso definire la discipliana generale per la tutela di tutte Ie acque, al fine di conseguire iI miglioramento dello stato delle medesime, ridurne I'inquinamento, perseguire gil usi sostenibili delle risorse idriehe, mantenere la cspacila di autodepurazione naturale dei corpi idrici. Tale norma, quindi, segna il passaggio dal mero strumento di riduzione dell'inquinamento ad una politica basata sulla prevenzione, sulla gestione razionale delle risorse naturali e sull'incentivazione del sistema produttivo verso tecnologie a minore impatto ambientale.

Nel processo di realizzazione di tali finalita, il Piano di tutela delle aeque risulta strategico, in quanta documento di pianificazione generale la cui elaborazione, adozione e attuazione sono affidate aile Regioni quali ambiti territoriali in grado, previa definizione di obiettivi e priorita a scala di bacino individuati dalle relative Autorita, di dar rilievo aile peculiarita locali coerentemente al principio di sussidiarieta (art. 44).

In particolare ]I PTA definisce, sulla base di una approfondita attivita di analisi del contesto territoriale e delle pressioni dallo stesso subite, il complesso delle azioni volte da un late a garantire il raggiungimento 0 il mantenimento degli obiettivi, intermedi e finali, di quallta dei corpi idrici e dall'altro Ie misure comunque necessarie alia tutela qualitativa e quantitativa dell'intero sistema idrieo superficiale e sotterraneo.

Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategica - Varianie al P.R. G. C del Comune di Pontecurone

II PTA individua all'interno del territorio Piemontese 17 sottobacini idrografici principali che confluiscono direttamente nel fiume Po che, aloro volta, sono statli suddivisi in complessive 34 aree idrografiche.

II territorio del Comune di Pontecurone si colloca all'interno del sottobacino idrografico "Curone" e nell'area idrografica AI31 "Curone" ,

Gli obiettivi specifici per I'area idrografica AI31 sono riportati all'interno della relativa scheda d'area e sono qui di seguito riassunti:

Regolamentazione del deflusso minima dei carpi idrici superficiali e sotterranei can I'applicazione del DMV di base e con la revisione delle concessioni in base agli effettivi fabbisogni irrigui;

Miglioramento dell'effiCienza delle reti irrigue can interventi strutturali di razionalizzazione dei prelievi, su corpi idrici superficiali 010 sotterranei, a scopo irriguo principale;

Miglioramento dell'efficienza delle reti irrigue coninterventi strutturali di razionalizzazione dei prelievi, su corpi idrici superficiali 010 soUerranei, a scopo industriale/idroeleUrico; Infrastrutturazioni di integrazione e/o accelerazione dei piani d'ambito (segmento fognariodepurativo);

I nfrastmtturazioni di inteqrazione e/o accelerazione dei piani d'ambito (approvvigionamento idrico);

Progetti operativi di tutela delle zone di riserva naturale ed eventuale loro sfruttamento ad uso idropotabile;

ProgeUi operativi di ATO finalizzati alia sviluppo ed alia conservazione e riqualificazione selettiva delle fonti in ambiente montana elo pedemontano;

ProgeUi operativi di ATO finalizzati alia centralizzazione e gestione controllata di campi pozzi a servizio di poli ed aree industriali.

Da ultimo si precisa che il PTA prevede la formazione e 10 sviluppo del "Sistema informativo delle risorse idriche", ovvero la raccolta e I'elaborazione a fini statistici dei dati forniti dai vari enti territoriali coinvolti, in comormta a quanto previsto dall'allegato 3 parte III del D.Lgs 152/2006 citato sopra

2.5.5 DPAE - Documento di programmazione delle atttvita estrattive regionale

II Documento di programmazione delle attivita estrattive (DPAE) e state predisposto con il compito di disciplinare 10 svolgimento nel territorio regiona'ie dell'atfivita estrattiva e di far

Rapporto ambientale - Novembre 2009

32

Valufazione Ambientale Strafegica - Variante al P.R. G. C del Comune di Pontecurone

coesistere la corretta utilizzazione della risorsa mineraria, dal punto di vista tecnico-economico, con la tutela dell'ambiente e la fruizione ottimale delle altre possibili risorse del territorio.

II DPAE mira a fornire il quadro territoriale e a delineare i possibili scenari verso i quali far evolvere i diversi bacini estraWvi, e riveste il ruolo di indirizzo per la formazione dei Piani Provinciali.

1.1 DPAE ha quindi il compito fondamentale di fornire un quadro di riferimento geogiacimentologico entro il quale individuare i bacini estrattivi, tutelandone una razionale gestione; fornisce, aHraverso I'esercizio di opportuni vincoli, un'adeguata pianificazione del territorio tenendo conto delle esigenze di tutela dei giacimenti in un un quadro di sostenibilita ambientale. L'Oadoszione del DPAE ha previsto la successiva stesura dei Piani Provinciali che devono pianificare l'attvlta estrattiva a scala inferiore e quindi con un maggior gardo di dettaglio. Ad oggi la Provincia di Cuneo, non ha adottato il proprio PAEP per cui la decisione sUlia localizzazione puntuale delle singole attivita estrattive, e affidata alia fase di approvazione dei progetti, valutati secondo Ie procedure di cui alia L.R. 69/78 nonche nei casi previsti dalla l.R 40/98.

2.5.6 Piano d'azione per la riduzione del rischio di superamento dei valori limite e delle soglie di allarme in materia di quallta dell'aria.

Con Deliberazione n. 6 del 7 marzo 2005, il Consiglio Provinciale ha approvato iI "Piano d'Azione per la riduzione del rischio di superamento dei valori limite e delle soglie di allarme in materia di qualita deli'aria" poiche, ai sensi delie LL.RR. 43/00 e 44/00, alia Provincia sono state attribuile Ie competenze in materia di controlio qualita dell'aria ed emissioni in atmosfera di cui al D.P.R. 203/88. La Provincia di Cuneo, in quanta autorita competente alia gestione delle situazioni di rischio di superamento dei valori limite e delie soglie di allarme (di cui al D.M 60/2002), elabora con i Comuni che sonG stati assegnati alia Zona di Piano, di cui all'Aliegato 1 della D.G.R. 11 novembre 2002, n. 14-7632, il presente Piano di Azione ex art 7 D. Lgs. 4 agosto 1999, n. 351, che definisce i primi provvedimenti da attuare per la riduzione del rischio di superamento dei valori limite e delle soglie di allarme stabilite per gli inquinanti in atmosfera. In caso di inerzia dei Comuni nella gestione operativa di episodi acuti di inquinamento atmosferico, la Provincia adotta, in via sostitutiva ai sensi dell'art. 3, comma 1, lettera h) della legge Regionale 7 aprile 2000, n. 43, Ie misure stabilite nel presente Piano di Azione.

Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategica - Variante al P.R. G, C del Comune di Pontecurone

I provvedimenti previsti nel presente piano sono principalmente finalizzati a contenere Ie emissioni dl particolato atmosferico fine (siglabile PM10), di biossido di azoto (N02), di biossido di zolfo (802), di benzene e di monossido di carbonio (CO) generate dal traffico veicolare, dagli impianti produttivi e dagli impianti di riscaldamento ambientale in quanta la valutazione della qualita dell'aria nella Regione Piemonte - Anno 2001 - e I'analisi dei dati rilevati dalla rete di monitoraggio della qualita dell'aria evidenziano come esista il rischio, generalizzato a tutte Ie Zone di Piano, di superamento dei valori limite per iI biossido di azoto (N02), per I'ozono (03) e il PM10,

Vengono inoltre definite Ie azioni da attuare nel caso in cui si verifichino superamenti delle soglie di allarme, cos] come definite dal O,M. 2 aprile 2002, n. 60, per il parametro biossido di azoto 0 N02 (400 ~g/m3 misurati per 3 are consecutive in un sito rappresentativo della qualita dell'aria di un area di almena 100 km2) e per il parametro biossido di zolfo a 802 (500 ~g/m3 misurati per 3 ore consecutive in un sito rappresentativo della qualita dell'aria di un area di almeno 100 km2).

II Comune di Pontecurone non e rlcornpresso tra quelli rientranti in zona di piano, infatti non compare nell'elenco di cui aile zone 1,2 e 3P, Non e pertanto necessaria vengano previsti provvedimenti stabili finalizzati a contenere il rischio di supermanto dei limiti di qualita dell'arla

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Valufazione Ambientale Sfrafegica - Variante al P.R. G. C del Comune di Pontecurone

3 CARA TTERISTICHE AMBIENTALI DELLE AREE INTERESSATE DAL PIANO

3.1 Inquadramento geologico e geomorfologico.

3.1.1 Inquadramento geomorfologico

Dal punto di vista geomorfologico il territorio del Comune di Pontecurone, la cui estensione areale coropessiva e pari a circa 29,81 km2, prettamente subpianeggiante, degrada dolcemente da sud a nord, passando da una quota massima di circa 135 m s.l.m. ad un minima di 85 m s.l.m. In tutto il territorio comunale non si riscontra la presenza di grosse discontinuita morfologiche, Ie sale eccezioni si riferiscono aile incisioni del reticolato idrografico. La moriologia subpianeggiante e resa discontinua anche dai rilevati delle strade, autostrade e ferrovie che attraversano il territorio comunale nelle varie direzioni.

3.1.2 Inquadramento geologico e geotecnico

Dal punta di vista geologico, il territorio del Comune di Pontecurone e caratterizzato dalla presenza di depositi di or,igine prevalentemente alluvionale 0 fluvio-torrentizia di eta quaternaria; I'unica formazione affiorante nei terri tori in esame e nel seguito descritta:

Alluvioni prevalentemente argillase della superficie principale della pianura a sud del Po, attribuibili in parte aile Alluvioni Postglaciali ed in parte al Fluviale Recente.

Trattasi di sedimenti fluviali e alluvionali, tardo pleistocenici ed olocenici del Torrente Curone e dei corsi d'acqua della zona, di natura ghiaiosa, sabbiosa ed argillosa con alterazione superficiale in genere modesta, impostati su un substrato argilloso elo marnoso-argilloso con livelli di conqlomeratici,

La coltre di copertura e rappresentata da terreni limosi ed argilloso-limosi.

II materasso alluvion ale impostato su un substrata in facies argilloso-marnoso, can possibili livelli o lenti conglomeratiche produttive, presenta spessori genera.lmente prossime ai 100 cm circa.

Per la descrizione delle litologie affioranti nell'area ,in oggetto, e stato possble fare riferimento al Foglio 70 - "ALESSANDR'IA" della Carta Geologica d'ltalia redatta dall'lstituto Geografico Militare (I.G.M). Nella successiva Figura 3-1 e riportato I'estratto cartografico, mentre in Figura 3-2 e

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Valutazione Ambientale Strategica - Variante a/ P.R.G.C de/ Comune di Pontecurone

riportato I'estratto della legenda di tale carta relativo aile formazioni originatesi durante il Pleistocene.

Figura 3-1- Carta geologica delle litostratigrafie affioranti nel Comune di Pontecurone e nei Comuni limitrofi. (Islilulo Geografico Militare IGM - estratto di mappa del Foglio 70 "Alessandria' - Scala 1:100.000).

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Valutazione Ambientale Strategica - Variante al P.R. G. C del Comune di Pontecurone

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flUVIALE E flUVIO-lACUSTRE At>lTICHI. - AHuvfQnl ghiaiose, .s.abblosll, sitlose !,'! pllIleQsLlol., IQrlemenlEi e,lleratlj COI~ prod'OllI 01 IIJletaZroflft fOS;Sestr! HI'Il el mollrgitle l'Jord'Qecld~nlare del [¢gllo essi 'SOIlC per Ie piu ricoperli de Qeposi~i loessiCir I~ !.lJperacie de essl lorme'" IIppere intis.!) de deple~oni m81 delimilale, oceupate de depQsili Iimoso:"rgilk)$i III)

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Figura 3-2 - Legenda delle litostratigrafia relative al Pleistocene affioranti nel Comune di Pontecurone e nei Comuni limitrofi. (Istituto Geografico Militare IGM -estratto legenda Foglio 70 "Alessandria" • Scala 1 :100000).

3.1.3 Inquadramento idrogeologico

Nell'area Ie risorse idriche sotterranee, falde freatiche ed artesiane, sana sfruttate da una fitta rete di pozzi.

Le falde freatiche sana impostate principalmente nelle alluvioni attuali e postglaciali. Tali alluvioni sana caratterizzate da sedimenti grossolani malto permeabili, can prevalenza di ghiaie e sabbie nella parte alta dei corsi dei fiumi, mentre nella pianura alessandrina si osserva una diminuzione di perrneablllta dovuta al prevalere delle sabbie fini e argillose.

Le falde artesiane sono falde profonde prevalentemente impostate in orizzonti c1astici grossolani compresi fra i livelli argillosi dei depositi pleistocenici. Tali orizzonti tendono a diminuire in permeabilita can il proqressivo aumentare della componente argillosa nel sedimento.

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Rapporlo ambientale - Novembre 2009

Valutazione Ambientale Strategica - Variante al PR. G. C del Comune di Pontecurone

La successione stratigrafica delle formazioni, caratterizzata dall'alternarsi di terreni a permeabilita diversa, favorisce il formarsi di frequenti sorgenti di strato, di portata generalmente variabile e limitata, nelle zone collinari.

3.1.4 Corsi d'acqua superficiaU

II corso d'acqua principale, che attraversa in direzione Sud-Nord il territorio comunale e che sviluppa il suo percorso nei pressi del concentrico comunale, scorrendo ad est della stesso, e Torrente Curone; e contraddistinto da un alveo di tipo "unicursale" non particolarmente inciso rispetto aile pianure circostanti.

Per quanta riguarda il reticolo idrografico secondario e possibile affermare che in generale, gli alvei dei rii che attraversano il terr.itorio comunale, presentano incisioni modeste.

3.2 Caratteri meteo - climatici del Comune di Pontecurone.

La caratterizzazione del contesto meteo-climatico descritta nei paragrafic che seguono , ha preso in esame da un lato i dati disponibili su scala region ale "Studi Cimatologici in Piemonte - Distribuzione Regionale di Piogge e Temperature" redatti dalla Direzione Regionale Servizi Tecnici di Prevenzione - Settore Meteorografico e Reti di Monitoraggio con la collaborazione della Regione Piemonte, dell'Universita di Torino e del CSI-Piemonte" riferiti ad un tempo molto esteso, dall'altro e consistita nell'analisi statistica delle serie storiche riferite alia stazione metereologica del Comune di Alessandria (Local ita Lobbi), ubicata in prossirnita dell'area in esame.

L'individuazione dei caratteri meteo-climatici dell'area in esame prevede dapprima la determinazione del contesto meteo-climatico in cui essa e inserita e successivamente I'analisi statistica dei dati meteorologici rilevati da una stazione meteorologica rappresentativa dell'area stessa.

3.2.1 II Contesto meteo-climatico,

Oal punta di vista pluviometrico la distribuzione annuale delle precipitazioni in Piemonte presenta un andamento bimodale, con due massimi, uno primaveri'le ed uno autunnale, e due minimi, uno invernaie ed uno estivo. In base alia collocazione nell'anno del minima principale, del massimo principale e del massimo secondario si possono distinguere in Piemonte quattro tipi di regimi

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Valulazione Ambientale Strategica" Variante al P.R. G. C del Comune di Pontecurone

pluviometrici, di cui 3 di tipo continentale (minimo principale in inverno), ed il restante di tipo mediterranea (minima principale in estate):

prealpino: can minima principale in inverno, massimo principale in primavera e secondario in autunna;

sublitoraneo: con un minimo principale in estate, massimo principale in autunno e secondario in primavera;

subaoino: con minimo principale in inverno, massimo principale in autunno e secondario in primavera;

subcontinentale: can minimo principale in inverno, massimo principale in autunno e secondarioin estate.

L'area in esame ricade all'interno di un'ampia porzione di territorio caratterizzata da un regime pluviometrico sublitoraneo. I mesi pill piovosi sono, mediamente, oUobre e novembre in cui cadono in ciascuno quasi il 12% del totale delle piogge annue; seguono marzo, aprile e maggio con i110% circa. II mese rnenopiovoso e luglio (5%).

Complessivamente Ie precipitazioni annue si assestano su valori inferiori ai 700 mm. Mediamente, spostandosi dalla sud verso nord (dai rilievi montuasi alia pianura), Ie precipilazioni medie totali annue diminuiscono sensibilmente.

Per quanta riguarda il numero medio di giomi di pioggia annui, mediamente nell'area in esame si oscilla su valori che van no dai 70 ai 90 giorni con intensita medie giornaliere di pioggia prossime 10 mm/giorna.

Le distribuzioni stagianali medie di precipitazione sono rappresentate nelle successive figure; in particolare, in Figura 3-3 e ripartato I'andamento medio delile precipitazioni stagionali primaverili, in Figura 3-4 Ie precipitazioni estive mentre, nelle Figura 3-5 e Figura 3-6 sono riportate rispettivamente Ie precipitazioni autunnali ed invernali.

La distribuzione del totale annuo delle precipitazioni medie sui territorio piemontese e nell'area in esame, e riportata in Figura 3-7 mentre, nella successiva Figura 3-8 e riportato il numero medio di giorni di pioggia annui e la relativa ntensita media di pioggia giornaliera.

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Va/utazione Ambienta/e Strategica - Variante al P.R. G, C del Comune di Pontecurone

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Figura 3-3 - Distribuzione Precipitazioni Primaverili,

Figura 3-4 - Distribuzione Precipitazioni Estive,

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Valu/azione Ambientale Strategica - Variante al PR G. C del Comune di Pontecurone

Figura 3-5 - Distribuzione Precipitazioni Autunnali.

Figura 3-6 - Distribuzione Precipitazioni Invemali.

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Vaiutazione Ambienta/e Sfrafegica - Variante al P.R. G. C del Comune di Pontecurone

Figura 3-7 - Precipitazioni total{ annue (rom).

Figura 3-8 - Glomi piovosi annul e intensila media giomallera di pioggia.

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Valutazione Ambientale Strategic a - Variante al PR.G.C del Comune di Pontecurone

In Figura 3-9 e invece riportata la distribuzione delle precipitazioni di massima ntensita sui territorio piemontese. Nelll'area in esame tali precipitazioni si assestano su valori massimi compresi tra i 100 ed i 150 mm giornalier.i.

Figura 3-9 - Precipitazioni di massima intensita giornaliera (mmlgiomo).

Dal punto di vista termometrico, l'analisi delle serie storiche nei pressi dell'area in esame ha permesso di evidenziare come Ie temperature medie annue Sl assestino su un valore pari a 12,6°C con un minima media nel mese di gennaia pari a 0,6°C ed un massimo medio nel mese di luglio can 23,goC. I valori estremi di temperatura massima e minima assoluta, registrati nel periodo di osservazione, sono risultati essere rispettivamente pari a +39,2°C (Iuglio 1952) e - 18,0°C (febbraio 1971).

Mediamente Ie temperature minime assolute inferiori a DoC, e quindi il numero medio di giorni di gelo annui, si registrano per 65 giorni. II mese con il maggior numero di giorni di gelo e quello di gennaio seguito dai mesi di dicembre e di febbraio. Frequenti appaiono tuttavia Ie gelate nei mesi di rnarzo e di novembre mentre rare sono Ie gelate tardive di aprile e precoci di ottobre. (N.B. La

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Valutazione Ambientale Strategic a - Variante al P.R.G.C del Comune di Pontecurone

serie storica dei dati termometrici, che contiene i dati rilevati in 36 distinte annualita, e relativa alia Stazione Meteorologica di Alessandria che e ubicata ad una quota di 95 m s.I .. m.).

Dalla relazione tra Ie temperature medie mensili e la quota e possibile stimare il livello di continentalita dell'area in esame. Nella successiva Figura 3-10 e riportata la distribuzione del valore dell'indice di confinentaita su tutto il territorio piemontese. In essa si evidenzia come I'indice di continental ita decresca con la quota e sia massimo nelle zone di pianura, dove la forte escursione termica annua e determinata principalmente dalla forma depressa del bacino padano che favorisce il permanere di masse di aria anficiclonica responsabili delle basse temperature aile basse quote ininverno e del forte innalzamento termico nei mesi estivi.

Figura 3-10 -lndice di continentalita.

Sulla base dei dati termometrici e pluviometrici sana state elaborate alcune carte climatiche che, secondo la classificazione di Bagnouls e Gaussen (1957) basata sull'alternarsi delle temperature e delle precipitazioni medie mensili nel corso dell'anno, sulla definizione dei periodi caldi, freddi e

Rapporto amblentale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategica - Variante al P.R. G, C del Comune di Pontecurone

secchi ed osservando Ie condizioni pill 0 meno favorevoli allo sviluppo della vegetazione, si rileva che ['area ricade all'interno della regione climatica "Xeroterica" (sotto-regione "Submed'iterranea") caratterizzata da 1-2 mesi aridi annul. Nella successiva Figura 3-11 e riportata la carta climatica piemontese otten uta secondo [a classificazione di Bagnouls e Gaussen.

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Satto • regione

ModaliUi

H umero di mn! aridi

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Subrnedjte rrane.

transiricne

1-2

~te.SaJIEnca

Ipomesaxerica (tempera1aj T rnese pill freddo tra 0 e 10 gradi

AXErk. fledd a

Temperata f'Il"dda MediamEnt. fredd. (oroigrotorica) rredda (oroigroterica)

MDlto fredda

men' di' 4 rnesi di gela da 4 a 6 me,; di gelo da 6 a 8 mesi di gela piU di 8 rnesi di gel~

.. ..

Figura 3-11- Carta climatica piemontese secondo /a classificazione di Bagnou/s e Gaussen,

Repporto embientale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategic a - Variante al P.R.G.C del Comune di Pontecurone

3.2.2 Analisi statistica dei relativi alia Stazione Meteorologica di Alessandria (Local ita Lobbi)

Nel seguito e riportata l'analisi puntuale dei dati meteorologici mensili relativi alia Stazione Meteorologica di Alessandria (AL) che e stata scelta essenzialmente in quanto:

e significativa rispetto all'ubicazione ed alia morfologia della zona;

garantisce la completezza delle informazioni necessarie.

I dati sono stati estratti dalla Banca Dati Meteorologica della Regione Piemonte coordinata dall'ARPA Piemonte _ Area Previsione e Monitoraggio Ambientale.

L'anagrafica della stazione e qui di seguito riportata:

Tipo stazione: Termoigro-pluviometrica di tempo presente can radiometro e sensori per Ie radiazioni gamma

Codice: 115

Comune: Alessandria Bacino: Tanara

l.ocalita; Lobbi _ Depuratore Comunale Inizio funzionamento: 05/11/1988

Fine funzionamento: attiva

Latitudine Nord: 445617

Coordinate UTM_X (m): 476727

Provincia: Alessandria Quota sito: 90 m s.Lm.

Longitudine Est: 084218 Coordinate UTM_ Y (m): 4976201

I sensori di cui e dotata la stazione permettono tra gli altri di misurare I'altezza e l'intensita di pioggia, la temperatura e f'umidita dell'aria nonche l'inlensita e la direzione di provenienza del vento.

Nelle successive elaborazioni statistiche non sono state considerate Ie stringhe di dati incomplete. La ridotta estensione del campione di dati a disposizione (anni 1990 _ 2008) non consente di definire Ie reali caratteristiche climatiche dell'area indagata ma ne permette una valutazione puntuale limitata al solo periodo di osservazione.

Precipitazioni.

In Tabella 3-1 sana riportate Ie precipitazioni mensili totali relative al periodo considerato; al suo interno sana evidenziati, oltre aile rnensfita i cui dati non sana disponibili, il mese caratterizzato

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Valutazione Ambientale Straiegica - Varianie al P.R. G. C del Comune di Pontecurone

dalla precipitazione mensi'le massima (254,4 mm - novembre 2002) ed i mesi contraddistinti dalle precipitazioni mensili minime (Omm - febbraio 1999 e 2003 e dicembre 2001). Mediamente Ie precipitazioni totali annue si assestano su un valore di 591,4mm, passando da un massimo di 926,8mm rilevati nel2002 ad un minima di 403,4mm del 2007.

Dall'analisi delle precipitazioni medie mensili sii evince come, limitatamente all'arco di tempo considerato, Ie precipitazioni manifestino durante I'anno un andamento bimodale con due massimi in primavera ed in autunno ed un minimo assoluto in inverno (cfr. Figura 3-12). In questo periodo Ie precipitazioni mensili medie massime si sono manifestate nella stagione autunnale ed in particolare nel mese di novembre (84,3 rnm - 14,3% delle precipitazioni totali annue), mentre Ie precipitazioni mensili medie minime si sono evidenziate nella stagione invernale, nel mese di febbraio (21,3 mm - 3,6% del totale). Durante la stagione invernale (dicembre, gennaio e febbraio) Ie precipitazioni hanno rappresentato iI 17,2% del totale annuo, contro il 38,8% del periodo autunnale (settembre, ottobre, novembre).

L'andamento bimodale con due massimi in primavera ed in autun no, di cui il principale in autun no, ed un minima principale in inverno consente di affermare come I'area in esame abbia manifestato mediamente, anche nel periodo che va dal 1990 al 2008, un regime pluviometrico di tipo subalpino.

In Tabella 3-1 e riportato, relativamente all'intervallo di tempo considerato, il numero di giorni piovosi mensili; al suo interne sono evidenziati, oltre aile rnensilita i cui dati non sono disponibili, i mesi caratterizzati dal maggior numero di giorni piovosi (17 ad ottobre del 1993) ed i mesi caratterizzati dal minor numero di giorni piovosi (0 - in 6 distinte situazioni, circa il 3% del totale delle mensilita considerate). Mediamente il numero di giorni piovosi annui si assesta SLI un valore pari a 63,3, passando da un minimo di soli 44 giorni piovosi nel 2007 ad un massimo di 90 nel 1996. I giorni piovosi annui relativi all'anno medio 1990-2008 si avvicinano al valore medio previsto dal contesto meteo-climatico generale dell'area in esame per il quale tale valore e mediamente compreso tra i 70e i 90 giorni annui. II mese in cui 5i registra il maggior numero di giorni piovosi e, in media, quello di ottobre (7,7 giorni -12,1% del totale su base annua) mentre quello meno piovoso e febbraio (3,0 giorni - 4,7% del totale).

I grafici relativi alia frequenza media di giorni piovosi annui (efr. Figura 3-13) e aile precpitazioni medie mensili (efr. Figura 3-12) evidenziano entrambi andamenti bimodali simili con un picco assoluto nella stagione autunnale ed un minima assoluto nella stagione invernale.

Rapporio ambientale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategica - Variante al PR G.G del Gomune di Pontecurone

Tabella 3-1- Precipifazioni mensili lotali [mm] Stazione Meteorologica Alessandria (anni 1990-2008).

Antlo Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lag AgQ Set Ott 'Nov Die Fot anno [mml
1990 4,6 4,4 25,0 180,8 45, 2 87,2 30.2 35,6 6,2 105,4 31,0 67,2 622,8
1991 null 4,6 53,0 40,8 71,6 23,2 4,8 6,0 90,2 77,6 47,8 . 1,2 null
t992 32,4 20,8 40,6 63,2 22,4 88,6 96,6 77,8 80,4 • 148,6 14,6 41,8 727,8
1993 4,8 7,0 22,6 76,6 32,8 null null 21,2 173,2 158,4 63,8 1,0 null
1994 85,2 30,4 11,4 55,8 54,4 null 13,6 35,8 207,6 74,4 151,2 23,0 null
1995 12,0 48,0 16,0 46,6 71,2 60,6 I 16,0 i 113,0 147,2 16,4 106,8 44,4 698,2
1996 124,2 24,6 3,8 46,8 50,2 43,6 65,6 51,6. 68,2 106,4 60,4 87,0 732,4
"997 60,0 2,2 5,4 13,4 9,4 137,0 34,8 31,8 12,8 26,8 82,0 86,4 502,0
1998 23,8 16,2 0,4 105,8, 67,8 51,6 16,0 28,4 58,6 94,0 14,0 26,6 503,2
1m 33,8 0,0 65,6 18,2 26,0 31,8 41,0 86,4 64,2 90,0 64,4 14,4 535,8
ZOOO 1,2 2,4 28,6 105,6 19,8 49,0 70,4 50,8 14,8 196,6 null 44,8 null
2001 48,2 26,0 98,6 21,2 54,8 13,6 27,0 2,2 64,2 62,2 32,8 0,0 450,8
2'»2 13,0 79,8 37,2 74,2 181,8 16,4 J9,4 82,4 14,0 55,8 , 254,4 78,4 92&8
2003 15,8 0,0 9,6 45,6 21,2 30,6 10,2 29,2 51,6 24,4 196,4 93,2 527,8
2004 35,2 48,4 21,6 54,6 42,8 12,8 20,2 20,2 31,8 52,8 90,8 35,0 466,2
2005 null 8,2 13,2 55,6 37,0 13,6 . 54,4 69,0 I 34,6 56,2 null null null
2006 29,4 51,6 null 20,0 49,0 6,6 35,6 46,0 124,6 36,2 29,8 34,6 null
Z007 31,6 8,2 18,8 5,8 43,6 58,2 7,4 121,6 37,8 38,6 28,0 3,8 403,4
2008 86,0 null null 97,8 81,6 I 30,4 29,4 60,8 22,2 23,2 165,2 81,2 null
Media Tmm} 37,7 21,3 27,7 59,4 51,7 44,4 34,0 51,0 68,6 76,0 84,3 42,4 591,4
%annl'lti 6,4 3.6 4,7 10,0 8,7 7,5 5,8 8,6 11,6 12,9 14,3 7,2 100,0
t=j I I I l I I =1
L___ . Dato non disponibile Precipitazione massima Precipitazione minima Nov

90 ,-~~~~~~~----------------------------------------~--~

~ +-----------------~----------------------~----~~~\-------I

ro T-~--------~----------------------------~~--------_+~~~

00 +----------------,~--------------------~--------------~---I 50 +---------------~----~~---------- __ ~----------------~,--~ ~ T--..----------~~----~----~~--~------------------~--~~ ~ T---~~----~~----------~----~--------~--~------~----~

m T-----~~--~----------------------------------------------~ 10 T-----------~----------------------------------------------~

o +----,----,----,---,----,----,----,----,----,----.----,-~

Gen

Feb

Mar

Apr Mag

Giu

Lug Ago

Set

Ott

Die

Figura 3-12 - Precipitazioni medie mensili [mm] Sfazione Meteorologica Alessandria (anni 1990·2008).

Rapporto ambientale - Novembre 2009

49

Valutazione Ambientale Strategica· Variante al P.R. G, C del Comune di Pontecurone

Tabella 3-2 - Giomi piovosi Stazione Meteorologica Alessandria (anni 1990-2008),
Anno Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lag Ago Set Ott Nov Die Totanno
1990 2 2 5 15 5 8 3 3 1 16 5 3 68
1991 null 2 8 5 7 5 3 1 5 9 7 0 null
1992 5 2 4 9 3 10 5 3 6 11 3 7 68
1'993 3 1 4 12 5 null null 2 9 17 7 0 null
1994 9 7 2 7 8 null 4 2 13 8 9 1 null
1995 1 6 2 5 8 7 2 8 9 3 7 6 64
1996 13 6 2 7 8 6 6 5 8 9 9 11 90
1997 8 2 1 1 2 12 4 5 1 3 10 5 54
1998 3 2 0 9 5 5 1 2 4 9 3 I 5 48
'1999 3 0 6 4 6 3 7 8 6 7 7 3 60
2000 1 1 3 12 5 4 6 5 2 12 null 8 null
2001 9 4 8 5 8 3 5 2 9 5 5 0 63
2082 2 6 5 'I 9 10 4 5 i 8 3 4 14 12 82
2003 3 0 2 II 7 3 4 2 3 5 6 13 7 55
2004 7 5 6 7 4 4 4 1 3 7 8 7 63
2005 null 1 4 8 4 3 5 4 4 8 null null null
2006 4 5 null 3 2 2 3 10 4 6 4 6 null
2007 6 2 4 3 7 4 2 6 3 3 2 2 44
2008 8 null null 9 10 5 1 2 4 3 11 9 null
Media 5,1 3,0 3,9 7,2 5,8 5,2 3,8 4,2 5,2 7,7 7,3 5,1 63,3
% annua 8,1 4,7 6,1 11,4 9,2 8,3 6,0 6,7 8,2 12,1 11,5 8,1 100,0
I I I I tj I I I I
t==-._-c=J Dato non dispo_nibile
Max n° giomi piovosi ~ Min n° giomi piovosi 9 ,---------------------------------------------------,

8 +---------------------------------------~-----------I

7 +--------------F~----------------------~----~---~ 6 +-----------~~--~~------------------~---------~~ 5 +--'---------4-----------~--------_.~------------~ 4 i---~-----~------------~~~~~----------------~

3 i-----~------------------------------------------~

2 i-------------------------------------------------~ 1 +----------------------------------------------------1

o +---,----.---,---,----,---.----,---.---. __ -,,- __ ,-~

Figura 3-13- Giomi piovosi mensili Stazione Meteorologica Alessandria (anni 1990-2008).

Rapporto ambientale - Novembre 2009

50

Valutazione Ambientale Strategica· Variante al P.R. G, C del Comune di Pontecurone

Tabella 3-3 - Jntensita medie giomaJiere di pio_f/gja Stazlone MeteoroJogica AJessandria (anni 1990-2008),
I I Gen 'Feb Mar A'Pr Mag Giu ,lug Ago S1l1 Off Nov Die Totan,R~
Precipitazione media 37, 72 21,27 27,73 59,39 51,72 44,4 34,03 51,04 68,64 76 84,32 42,44 762,8
mensile {mm] I
Giomi piovosi 5,1 3,0 3,9 7,2 5,8 5,2 3,8 4,2 5,2 7,7 7,3 5,1 71,0
mensili
Intensita media 7,4 7,1 8,2 8,9 8,5 9,0 12,1 132 9,9 11,6 8,3 10,7
giornaliera [mm/giomo] 7,1
I I I I 1 I
I I Intensila media giomaliera massima Intensita media giornaliera minima , I
- 13 +---------------------------------~\------------~ 12 4------------------------------1~--~-----------~ 11 +---------------------------~r_------~---~~---~

10 ,---------------------------~---------~~-----+_~ 9 ,-----------------~~----=4~----------------_;~ 8 4------------.~--------------------------------~

Figura 3-14 -Intensita medie giomaljere di pioggia Stazione Meteorofogica Afessandria (anni 1990-2008),

Dal rapporto tra Ie precipitazioni medie mensili ed il numero medio di giorni piovosi mensili si ottiene l'intensita media giornaliera di pioggia. I valori ottenuti sono riportati in Tabella 3-3 ed iI relativo andamento riferito all'anno medio e riportato in Figura 3-14.

L'intensita media massima giornaliera di pioggia e relativa al mese di settembre (13,2mm/giorno) mentre quella minima si registra a febbraio e a marzo (7,1 mm/giorno), Ingenerale si rileva che l'intensita media giornaliera di pioggia nei giorni piovosi e pill elevata nell'ultimo semestre dell'anno.

l.'intensita media di pioggia giornaliera, nei giorni piovosi, si assesta su un valore pari a 10,7 mm/giorno in linea con quanta previsto dal contesto meteo-climatico generale dell'area (cfr, Figura 3-8).

Rapporto ambienla/e - Novembre 2009

51

Valutazione Ambientale Strategic a - Variante a/ P.R.G.C del Comune di Pontecurone

Temperatura.

In Tabella 3-4 so no riportatele temperature medie mensili relative al periodo considerata; al suo interno sona evidenziate, (i) j periodi can dati non dispanibili, (ii) i mesi caratterizzati dalia temperatura media massima (25,5°C - luglio 2006) e minima (-3,2°C - dicembre 1990). Dall'analisi delle temperature medie mensili, il cui andamento durante I'anno e riportato in Figura 3-15, si evince che il mese pill freddo dell'anno e gennaio (1 J 1 "C) mentre il pill caldo e luglio (23,3°C).

Tabella 3-4 - Temperature medie mensili tC] Stazione Meteorologica Alessandria ( ann; 1990-2008).
A'nmlJ G911 'Fgb Mar Apr Mag Giu Lug Agf) Set Ott Nov Die Media aRaua reI
1m null 6.1 9,7 10.8 17,9 20,1. 22.6 22.2 17,9 13,5 4,6 -3,2 null
'1991 null 0.2 9,8 10,3 14,1 19,6 23,9 23,8 19,7 11.3 5,4 -0,2 null
1992 0,4 3,6 null 11,7 17,6 18,3 22,1 24,1 17,7 11,1 7,2 3,0 null
1993 1,6 2,6 7,2 11,4 17,5 null null 23,3 16, 7 11,8 5,3 2,2 null
(994 2,6 2,5 10,2 11,2 17,0 20,1 24,9 ! 24 17,3 11,2 8,3 3,8 12,8
1995 0,2 4,7 6,6 12,4 16,3 18,8 24,2 21,1 15,7 12,8 5,8 2,6 11,8
1996 1,1 1,9 6,6 12,3 16,4 21,2 21,3 21,1 14.9 11,7 7,0 2,9 11,5
199'1' 0,2 4,8 9,7 11,6 17,5 19,7 22,1 22,6 18,8 12,8 I 6,7 2,4 12,4
1998 2.1 5,3 7.9 11,5 17.5 21.5 23,5 23,6 17,7 12,3 4.1 0,2 12,2
1999 1,8 2,5 7,9 12.4 17,8 20,2 23,5 22,5 19.1 12,7 null 0,5 null
2000 0,3 4,3 8,5 12,2 18,7 21,8 21,1 22,4 18.9 null null 4,1 null
2(J(}1I 2,2 4,8 9,0 11,1 18,3 20,9 23,2 23,7 15,7 14,7 5,7 -0.5 12,4
1002 -1,4 4,3 9,1 11.8 16,4 22,4 22,2 21,2 17,1 12,5 8,3 4,5 12,4
2003 null 0,9 8.3 11,7 18,6 25,0 24,5 26,2 17,5 10.6 6,9 2,6 null
200a 1,0 2,8 6,7 I 11,9 15,6 21,6 I 22,7 23,1 18,7 14.4 7,0 2,8 12,4
1005 null 0,7 7,0 11,2 17,6 22,3 23,4 20,9 18,4 12.3 null null null
2006 -0,9 1,0 null 12,8 17,2 21,4 25.5 20,9 19,4 14,2 8,4 3,9 null
2007 4,4 5,1 8,4 14,8 18,3 21,5 24,1 22,1 17,3 12,0 5,9 1,4 129
2008 null null null 11,6 17,4 21,2 23,8 23,1 17,9 14,1 7,2 1,0 null
Modiaf!Cl 1,1 3,2 8,3 11,8 17,2 21,0 23.3 22,7 17, 7 12,6 6,5 1,9 12,3
I I . I I I I
c:::::=r Dato non disponfbile Temperatura media maSSimac=J Temperatura media minima, _._j Rapporlo ambientale - Novembre 2009

52

Valutazione Ambientale Strategic a - Variante al PR. G. C del Comune di Pontecurone

Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Oft Nov Die

Figura 3-15· Temperature medie mensiJi tC] Stazione Meteor%gica Alessandria (anni 1990-2008).

Umidita.

In Tabella 3-5 so no riportatele umldlta medie mensili relative al periodo considerato; al suo interno sono evidenziate, (i) i periodi con dati non disponibili, (ii) i mesi caratterizzati dalla umidita media massima (99% - novembre 1994) e minima (53% -Iuglio 2007).

Analizzando l'urnidita media mensile nell'arco di tempo considerato, il cui andamento durante I'anno e raffigurato in Figura 3-16, si evince come il semestre autunno-invernale sia quello caratterizzato dall'urnidita media massima, con un picco massimo nel mese di dicembre (93,1%) a fronte di un minima estivo del 69,7% relativo al mese di luglio.

Rapporto ambientale - Novembre 2009

53

Valutazione Ambientale Strategica - Vadante 81 P.R.G.C del Comune di Pontecurone

Tabella 3-5 - Umidita media re/afiva [%] Stazione Meteor%gica Alessandria (anni 1990-2008).
Ann9 GGIiI Feb Mar Apr Mag Gil:J Lug Ago Set Ott fiifl>v Die Media annua F/o}
1990 null 90 null 84 71 76 75 77 80 95 i 97 95 null
1991 null 91 90 82 74 68 63 67 77 89 93 null null
1992 null 111:111 1'11:111 82 75 85 84 81 85 95 null null null
19!J3 97 82 80 87 78 null null 74 84 94 94 93 null
1994 95 87 76 73 76 71 72 70 86 i 92 99 98 82,9
199s 84 94 70 68 75 75 75 79 86 94 87 95 81,8
1996 98 89 69 69 68 64 73 80 I 82 91 93 93 80,8
1997 97 86 68 62 67 84 75 79 80 82 95 98 81,1
1'998 96 91 73 83 80 77 75 76 82 93 93 97 84,7
1999 94 75 78 76 77 70 68 81 85 90 null 94 null
2000 95 87 77 81 69 65 66 70 67 null null 93 null
2001 90 82 85 70 71 59 63 65 74 90 88 81 76,5
,2f:I()2 81 88 73 75 78 70 77 83 80 87 93 94 81,6
2tNJ3 null 71 72 74 67 67 65 66 70 83 96 90 null
2064 92 88 81 78 72 69 70 72 75 89 89 92 80,6
2fNJ5 null 63 67 70 63 62 63 70 78 88 null null null
2fJfJ6 89 89 null 71 68 56 66 73 81 92 I 91 90 null
2007 89 86 76 71 71 73 53 72 74 84 83 92 77,0
2008 null null null 77 78 79 71 74 77 84 94 95 null
Media [>/0] 92,1 84,6 75,7 75,4 72,5 70,6 69,7 74,2 . 79,1 89,6 92,3 93.1 80,7
i I I I I I I I I J
,---, ___ CJ Dato non disponibile Umidita mass/rna i Urnidita minima 100


-, ..
_...,-
-, /
'" /
-, -:
~ -:
"? 95

90 85 80 75 70

65

60

Figura 3-16 - Umidifa re/ativa media mensile [%] Stazione Meteor%gica Alessandria (anni 1990-2008).

Rapporto ambientafe - Novembre 2009

54

Valutazione Ambientale Strategica - Variante al P. R. G. C del Comune di Pontecurone

Venti.

In Tabella 3-6 sono riportate Ie intensita medie mensili del vento relative al periodo considerato; al suo interno sono evidenziati, oltre aile rnensllita i cui dati non sono disponibili, il mese caratterizzato dall'intensita media massima (3,2 m/s - marzo 1993) ed i mesi contraddistinti dalle intensita mensili minime (1,0 m/s - febbraio 1999 e 2003 e dicembre 2001). Mediamente Ie lntensita medie del vento annue si assestano su un valore di 2,0 mis, passando da un massimo di 2,6m/s rilevati ad aprile ad un minima di 1,6m/s ad ottobre. L'andamento dell'intensita media del vento nell'anno medio 1990-20029 riportato in Figura 3-17.

T,b

I .

008

a ella 3·6 -Intensita media de vento {mlsJ Stazione Meteoro 0 "Ilea Alessandria (anni 1990-2 ).
Anno Goo Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Oie Moo aIilno [mls]
1900 null 1,.8 2,6 2,2 2,1 2,0 1,9 1,8 1,3 1,3 1,5 1,9
19911 null 1,9 2,2 2,5 2,8 2,7 2,0 1,8 2,0 1,9 1,7 null
1992 null 2,0 null 2,6 2,6 2,2 1,8 1,9 1,6 1,8 1,8 2,0
1993 null 2,6 3,2 .2,8 2,6 null null 1,8 1,6 1,5 1,6 1,9
1994 1,8 1,8 2,6 2,7 1,9 1,9 1,0 1,2 1,0 1,5 1,6 1,5 1,7
1'995 1,8 1,7 2,7 3,1 2,5 2,1 2,0 1,7 1,6 1,2 1,7 null
1996 null 1,9 2,2 2,4 2,7 2,6 1,9 1,5 1,7 1,5 null null
199,7 null null 1,5 null null 1,2 1,7 1,6 1,6 1,9 1,6 null
1998 1,8 2,5 2,6 3,1 2,3 2,2 2,3 2,1 1,8 1,7 1,7 null
f999 null 2,4 null 2,6 2,2 2,0 2,0 1,7 1,7 1,6 null null
200fJ null 2,1 2,8 2,9 2,1 2,3 2,1 1,8 2,0 1,6 null null
2001 null 2,2 2,4 2,6 2,6 2,4 2,2 null null 1,2 1,9 null
2002 null null 2,4 2,4 2,3 2,2 2,0 1,7 1,7 1,7 1,8 null
2003 null null 2,2 2,6 2,1 2,0 1,9 1,9 2,0 1,8 1,5 2,2
2004 null null 2,2 2,4 2,3 2,4 2,0 1,9 2,0 1,6 1,9 null
2065 null null 2,2 2,6 2,1 2,1 2,0 1,8 1,7 1,6 null null
2006 null null null 2,2 2,5 2,1 1,6 1,7 1,8 1,4 1,5 null
'2007 2,0 null 2,6 2,3 2,3 2,3 2,6 2,0 1,9 1,8 2,1 null
2008 null null null 2,1 1,8 1,6 1,8 1,5 1,7 1,4 null null
Media Tmts] 1,9 2,1 2,4 26 2,3 2,1 1,9 1,7 1,7 1,6 1,7 1,9 2,0
I I I I I I I I I
I Dato non disponibile In/ensifa Massima intensita Minima Rapporto ambientale .;_ Novembre 2009

55

Valutazione Ambientale Strategic a - Variante al P.R. G. C del Comune di Pontecurone

Ott Nov Die

48~----------------------------------------------------,

46+---------------~----------------------------------~

Figura 3-17 -Intensita media mensile vento [mls] Stazione Meteor%gica Alessandria (anni 1990-2008).

3.3 Produzione di Rifiuti

3.3.1 Premessa

La normativa di settore ha subito negli ultimi anni un'importante evoluzione. In particolare can il O.Lgs. 22 del 1997, il D.Lgs. del 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale" modificato con iI O.Lgs. del 16 gennaio 2008, n04, e stata recepita a livello nazionale la normativa europea finalizzata alia riduzione della produzione dei rifiuti, all'incremento della raccolta differenziata ed al recupero di materia, attraverso:

a) la promozione di strumenti economici, sistemi di certificazione ambientale, analisi del cicio di vita dei prodotti, azioni di informazione e di sensibilizzazione dei consumatori, I'uso di sistemi di cuelita:

b) la previsione di clausole di gare d'appalto che valorizzino Ie capac ita e Ie competenze tecnichein materia di prevenzione della produzione di rifiuti;

c) la promozione di accordi e contratti di programma 0 protocolli d'intesa anche sperimentali finalizzati, con effetti migliorativi, alia prevenzione ed alia riduzione della quantta e della pericoloslta dei rifiuti;

Rapporto ambientale - Novembre 2009

56

Va/utazione Ambienta/e Strategic a • Variante a/ P.R. G. C del Comune di Pontecurone

d) l'aUuazione del decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59, e degli altri decreti di recepimento della direttiva 96/61/Ce in materia di prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento.

La Pubbliche Amministrazioni devono raggiungere, negli anni,importanti obieUivi di raccolta differenziata (in termini di % sui totale dei rifiuti prodotti). In particolare, devono favorire la riduzione dello smaltimento finale dei rifiuti attraverso:

il riu1ilizzo, il reimpiego ed il riciclaggio;

altre forme di recupero per ottenere materia prima secondaria dai rfiuti;

I'adozione di misure economiche e la previsione di condizioni di appalto che prescrivano I'impiego dei maleriali recuperali dai rifiuli al fine di favorire il mercato di tali materiali; I'ulilizzazione dei rifiuti come mezzo per produrre energia.

Gli obiettivi di raccolta differenziata da raggiungere sana:

almeno il 35% entro il 31 dicembre 2006; almena i145% entro il31 dicembre 2008; almena i165% entro il31 dicembre 2012.

La Finanziar,ia 2007, all'art. 1108, ha altresl stabilito che:

almeno i140% entro il 31 dicembre 2007; almeno iI 50% entro il 31 dicembre 2009; almeno il 60% entro il 31 dicembre 2011.

II comune di Pontecurone ed i Comuni Ii mitrofi , al fine di ottimizzare il sistema integrato di gestione r.ifiuti, si sono riuniti nel CSR - Consorzio Servizio Rifiuti del Novese, Tortonese, Acquese ed Ovadese.

Nel successivo paragrafo sana riportatii dati statistici relativi alia produzione di rifiuti solidi urbani prodotti dal Comune di Pontecurone nell'anno 2008. Tali dati sana raffrontati sui lungo period a (2000-2008), anche can i valori medi provinciale e regionali.

Rapporto ambientale - Novembre 2009

57

Valutazione Ambienta/e Strategica - Variante a/ P.R.G.C del Comune di Pontecurone

3.3.2 Produzione di rifiuti solidi urbani .

All'interno del territorlo comunale di Pontecurone, nell'anno 2008, sono state prodotte complessivamente 2.433 t di rifiuti, di cui 1.031 t derivanti dalla raccolta differenziata e 1.402 t dalla raccolta indifferenziata (cfr. Tabella 3-7). Come si puc osservare in Figura 3-18 la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani ha raggiunto una percentuale pari al 42,38% del totale.

Tabella 3-7 - Produzione rifiuti solidi urbani Comune di Pontecurone (anno 2008)

Praduziane rifiuti anna 2008
Raccolta Racco/ta
Anno To tale
indifferenziata differenziata
Totale [t] 2433 1402 1031
Pro-capite [kg/ab] 622 , 359 264 Raccolta

differenziata; 1031; 42,38%

Raccolta indifferenziata; 1402; 57, 62%

Figura 3-18 - Produzione rifiuti solidi urbani Comune di Pontecurone (anna 2008).

Can particolare riferimento alia raccolta dlfferenziata relativa all'anna 2008, sona stati riassunti nella successiva Tabella 3-8 i quantitativi raccolti distinti per tipologia di materiale. Complessivamente, come riportato altresi nel diagramma a torta in Figura 3-19, il 33,37% del totale della raccolta differenziata e dato dalla frazione organica, il 18,72% dalla carta e dal cartone ed i114,55% dal.la frazione organica e dai rifiuti ingombranti.

Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategica - Variante al P. R. G. C del Comune di Pontecurone

Tabella 3·8 - Racco/fa differenziata rifiuti distinta per materiale - Comune di Pontecurone (anno 2008)

Racco/ta differenziata anna 2008
Materiale tl anne % sui to tale
Frazione organica 149 14,45
Stalci e potature 0 0,00
Carta e cartone 193 18,72
Vetro 105 10,18
Multi materiali 0 0,00
Metalli e contenitori metallici 0 0,00
Plastica 80 7,76
Legno 344 33,37
Tessili 9 0,87
Ingombranti 150 14,55
RAAE a recupero 1 0,10
TotaJe 1031 100,0 Metalli e contenitor; metallic;; 72; 0,89%

Multi materia1i; 725; 9,01%

Frazione organica; 3433; 42,67%

Plastica; 53; 0,66%

Legno; 305; 3, 79%

Vetro; 941; 11,70%

Tessili; 4; 0,05%

Jngombranti; 0; 0,000;';

RAAE a recupero; 83; 1,03%

Carta e cartone; 1606; 19,96%

Sfalc; e potature; 823; 10,23%

Figura 3·19 - Raccofta differenziata rifiuti distinta per materiafe - Comune di Pontecurone (anno 2008)

Nella successiva elabarazione, riportata in Tabella 3-9, sono riportati i dati riferiti a:lla produzione pro-capite annua di rifiuti, negli anni compresi tra il 2000 ed il 2008, nel Comune di Pontecurone. Complessivamente la quanilta di rifiuti pro-capite prodotta da ciascun individuo, nel periodo di tempo considerato (2000 - 2008) risulta variabile tra i 600 ed i 640 kg annui. I dati che emergono all'interno della suddetta tabella sana in realta quelli riferiti alia percentuale di rifiuti differenziati prodotti. A fronte di un 14,3% complessivo di raccolta differenziata riferita all'anno 2000 si e giunti nell'anno 2008 ad un percentuale complessiva del 42,4%. Tale crescita che ha raggiunta valori

Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategic8 - Variante al P.R. G. C del Comune di Pontecurone

di raccolta differenziata prossimi al 20% del totale nell'anno 2001 mantenendosi poi pressoche costante sino alJ'anno 2005, ha registrato notevoli impulsi soprattutto a partire dall'anno 2006 raggiungendo una percentuale differenziata dapprima del 31,3%, poi del 39,3% (2007) sino a raggiungere iI42,4% nell'anno 2008.

Altrettanto interessante appare il confronto dei datiemersi a livello comunale con quelli medi a livello provinciale e regionale. Infatti, come si puo osservare in Tabella 3-10 ed in Figura 3-20 , il notevole impulso dato alia raccolta differenziata all'interno del Comune di Pontecurone a partire dall'anno 2006, ha faUa si che a lutto il 2008,i valori di raccolta differenziata possano considerarsi paragonabili a quelli medi a IivelJo provinciale e prossimi ai valori medi provinciali.

Tabella 3·9 - Produzione rifiuti solidi urbani pro-capite (anni 2000-2008)

Produzione di rifiuti in kg/abitante
Racco/ta Raccalta % Racca/ta
Anno Totale
indifferenziata differenziata differenziata
2000 643 551 92 14,3
2001 601 491 110 18,3
2002 626 497 128 20,5
2003 622 498 123 19,9
2004 598 490 109 18,2
2005 637 499 , 138 21,7
2006 625 429 196 31,3
2007 628 382 247 39,3
2008 622 359 264 42,4 Tabella 3·10 - Evoluzione percentuale raccolta differenziata (anni 2000-2008)

Percentuale reccott« differenziata
Anno Regione Provincia Comune
2000 18,3 18,3 14,3
2001 21,4 18,8 18,3
2002 24,1 20,6 20,5
2003 27,6 25,6 19,9
2004 32,3 27,4 18,2
2005 37,0 28,8 21,7
2006 40,8 31,7 31,3
2007 45,3 37,9 39,3
2008 48,4 45,0 42,4 Rapporto ambientafe - Novembre 2009

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Va/utazione Ambienta/e Strategica· Variante al P.R. G. C del Comune di Pontecurone

-Regione Piemonte -Provincia di Alessandria -Comune di Pontecurone

60,0
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
0,0
~ ~ c-.o .... "I'
~ ~ <::> <::> <::>
~ ~ <::> <::> <::I
.... c-.o c-.o .... .... Figura 3·20 - Evoluzione percentuale raccolta differenziata (anni 2000 ·2008)

3.4 Qualita dell'aria

3.4.1 Premessa

La normativa italiana in materia di qualita dell'aria prevede limiti per gli inquinanti quantitativa mente rilevanti sla dal punto di vista sanitario sia dal punta di vista ambientale. II D.Lgs. 351/99, che recepisce la Direttiva 96/62/CE, rappresenta a livello naziona'ie la normativa quadro e, per i valori limite di alcuni inquinanti, e attuata dar D.M. 60/2002. (Per quanta riguarda il parametro ozono [a normativa italian a ha recepito la direttica 2002J3/CE con il DL 21.05.2004 n.183.)

I suddetti limiti possono essere classificati in tre distinte tipologie:

Valori limite annuale: per gli inquinanti di biossido di zolfo (802), ossidi di azoto (NOx), materiale articolato PM10, piombo (Pb) e benzene per la protezione della salute umana e degli ecosistemi, finalizzati alia prevenzione dell'inquinamento su lungo periodo;

Valori limite giornalieri a orari: per biossido di zolfo, ossidi di azoto, ozono e monossido di carbonic (CO), volti al contenimento di episodi acuti di inquinamento;

Soglie di al/arme: per il biossido di zolfo, I'ozono eil biossido di azoto, superate Ie quali pUG insargere rischia per la salute umana, per cui Ie autorita competenti sana ten ute ad adottare

Rapporto ambienfale - Novembre 2009

61

Valufazione Ambientale Strategica - Varianfe al P.R.G.C del Comune di Pontecurone

immediatamente misure atte a ridurre Ie concentrazioni degli inquinanti al di sotto della sogUa di allarme,

L'atto normativo regionale di riferimento per la gestione ed il controllo della qualita dell'aria, 1a Legge Regionale n043 del 07,04,2000, individuale funzionie Ie attivita degli Enti preposti (Regione, Province e Comuni) e detta Ie procedure e gil obiettivi per I'approvazione del Piano per il risanamento e la tutela della qualita dell'aria.

II Piano per il risanamento e la tutela della qualita dell'aria. Rappresenta 10 strumento per la pragrammazione, il coordinamento ed il contrallo in materia di inquinamenlo atmosferico ede finalizzato al miglioramento proqresslvo delle condizioni ambientali nonche alia salvaguardia della salute dell'uomo e dell'ambiente. Le prescrizioni contenute all'interno del suddetto costituiscono obbligo di adem pimento da parte di tutti i soggetti pubblici e privati a cui sono rivolte.

II Piano, cosl come previsto dal D,Lgs. 351/99, in funzione della popoloslta, della densita abitativa, dell'appartenenza a conurbazioni (agglomerati comunali urbani immediatamente adiacenti) e della valutazione della qualita dell'aria locale, definisce 4 zone distinte e Ie associ a ai vari Comuni Regionali. Le zone di cui sopra sono cosl state denominate: Zona 1, Zona 2, Zona 3 e Zona A (Comuni appartenenti aile zone 1 e 2 nei quali sarebbe stato possibile il verificarsi di fenomeni acuti di inquinamento almosferico cosl come previslo dalla normativa in vigore antecedentemente al D,M, n060 del 02,04.2002). Nell'ambito della realizzazione delle zone di piano nessun Comune e stato assegnato alia Zona A. I Comuni del territorio Piemontese sono stati assegnati aile seguenti zone di piano: Zona 1, Zona 2 e Zona 3p.

Zona 1: comprende i Comuni per i quali la valutazione della qualita dell'aria evldenzia il superamento di uno 0 piu valori limite aumentati del margine di tolleranza;

Zona 2: comprendei Comuni per i quali la valutazione della qualita stima il superamento di uno 0 pili valori , ma enfro il margine di tolleranza;

Zona 3p: comprende i Comuni per i quali la valutazione della qualita dell'aria stima il rispetto dei limiti stabiliti dal D,M, n060 del 02.04,2002 m con valori tali da poter comportare il rischio di superamento dei limiti medesimi.

II Comune di Pontecurone risulta inserito nella Zona di Piano 3p con:

Rapporto ambientafe - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategica - Variante al P.R. G.C del Comune di Pontecurone

classificazione di crincita 2 per il parametro N02 ( concentrazione media annua entre i valori 26/32 Jl9/m3);

classificazione di crnicita 3 per il parametro PM10 (concentrazione media annua entro i valori 14/40 fJ.9/m3);

classificazione di crlnclta 2 per il benzene (concentrazione media annua entre i valori 2/3,5

Jlg/m3);

classificazione di crificita 1 per il monossido di carbonic (concentrazione media su 8 ore inferiore a 5 mg/m3);

3.4.2 Valutazione della quallta dell'aria

II Comune di Pontecurone non dispone di stazione fissa per il rilevamento delia quaita dell' aria. La descrizione della quallta dell'aria nell'area in esame e stata basata sulle risultanza fornite da campagne di monitoraggio svolte, nel corso dell'anno 2006, dal Dipartimento Provinciale deII'ARPA. Nei paragrafi che seguono, si riportano i valori dei parametri misurati maggiormente significativi, che possono incidere in modo siqniticativc sulla salute umana.

3.4.2.1 Ossidi di azote (NO· N02 - NOx)

Gli ossidi di azoto (NO, N20, N02 ed altri) vengono generati in tutti i processi di combustione, qualsiasi sia il tipo di combustibile utilizzato.

II biossido di azoto si presenta sotto forma di un gas di colore rossastro di odore forte e pungente ed e da ritenersi fra gli inquinanti atmosferici maggiormente pericolosi, sia perche e per sua natura irritante, sia perche genera, in presenza di forte irraggiamento solare, una serie di reazioni fotochimiche secondarie che portano alia costituzione di sostanze inquinanti, quali I'ozono, complessivamente indicate con il termine di "smog fotochimico".

Un contributo fondamentale all'inquinamento da biossido di azoto e derivati fotochimici e apportato, nelle citta, dai fumi di scarico degli autoveicoli. L'emita delle emissioni puc, in questa

Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategica· Variante al P. R. G. C del Comune di Pontecurone

caso, variare anche in funzione delle caratteristiche, dello state del motore e delle modalita di utilizzo dello stesso (velccita, acceierazione, ecc.). In generale I'emissione di ossidi di azoto e maggiore quando il motore funziona ad elevato numero di giri (arterie urbane a scorrimento veloce, autostrade ecc.).

Riferimenti Normativi (OM. 2.04.2002 N.60):

valore limite orario per la protezione della salute umana: la media oraria delle concentrazioni di N02 non deve superare iI valore di 200 fJg/m3 per piu di 18 volte per anno civile;

va/ore limite annuale per la proteziane della salute umana: la media annuale delle concentrazioni di N02 non deve superare il valore di 40 fJg/m3;

saglia di al/arme: la soglia di allarme si raggiunge quando le concentrazioni medie orarie superano il valore di 400 fJg/m3 per 3 ore consecutive.

Ana/isi dati rilevati:

Nella successiva Errore. L'origine riferimento non e stata trovata. sono riassunti i dati relativi al biossido di azoto (N02) rilevati.

Dall'analisi dei risultati emerge che i valori non hanno mai superato ne il livello di allarme ne il valore limite orario prescritto dal D.M. 2.04.2002 n060.

Le concentrazioni orarie rilevate dalla stazione di monitoraggio mobile evidenziano andamenti temporali e tendenze giornaliere primaverili ed estive, sia per quanto riguarda i valori medi, sia in riferimento ai valori massimi. L'andamento delle concentrazioni del giorno medio evidenzia massimi valori di concentrazione nelle ore mattutine (7 - 8) ed in quelle serali (20 - 22). A prescindere da sporadici picchi di concentrazione massima, i valori riscontratl si mantengono per oltre il 99% delle misure al di sotto della meta del valore limite orario di 200 fJg/m3. Per quanto riguarda la concentrazione media annua rilevata (31 jJg/m3) ,ottenuta dalla media delle due campagne di misura [35 fJg/m3 (primavera) - 26 jJg/m3 (estate)] e possibile asserire come questa risulf contenuta all'interno del valore limite di riferimento per la salute su base annua di 40 fJ9/m3 previsto come obiettivo per l'anno 2010.

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Tabella 3-11- Biossido di Azoto (N02) - Comune di Pontecurone.

Periodo dl cesevezcce 0310312006 - 1410312006 3Q106l2006 - 1310712006
Minima media giomaliera 1SI,llglm3 171,llglm 3
Massima media giomallera 54j,llgtm3 361.uglm 3
Media delle medie giomaliere 35 I.u glm 3 26 i,uglm3
Giomi validi 11 14
Percentuale giomi validi 92% 100"10
Media dei valori orari 37 I.u glm3 261,ltgtm3
Massima media oraria 104 I 1-1 glm3 1021pglmJ
Ore va/ide 276 329
Percentua/e ore va/ide 96% 98%
Numero superamenti liitello oralio dl protezione della salute (200) 0 0
~umero di giomi con almeoo un saperamento fA/ella orano cii protezione della sali!lfe (200) 0 0
Numer:o di superamefTfo /ivel/o allarme (400) o 0
Numero di giomi O(iIn almeoo un superamemo liveI/o aI/arma (400) 0 a 3.4.2.2 Particolato sospeso (PM10)

II particolato sospeso e costituito dall'insieme di tutto il materiale non gassoso in sospensione nell'aria. La natura delle particelle aerodisperse e molto varia: ne fanno parte Ie polveri sospese, il materiale organico disperso dai vegetali (pollini e frammenti di piante), il materiale inorganico prodotto da agenti naturali (vento e pioggia), dall'erosione del suolo ° dei manufatti (frazione piu grossolana), ecc ..

Nelle aree urbane il materiale particolato puc avere origine da lavorazioni industriali (cantieri edili, fonderie, cementifici), dall'usura dell'asfalto, dei pneumatici, dei freni, delle frizioni e dalle emissioni di scarico degli autoveicoli, in particolare quelli dotati di motore a clclo diesel.

II traffico veicolare urbano contribuisce in misura considerevole all'inquinamento da particolato sospeso; con I'emissione in atmosfera di particelle carboniose, composti inorganici e particelle ineombuste di varia natura. Tale particolato, inoltre, costituisce il principale veicolo di trasporto e diffusione d[ altre sostanze nocfve.

II rischio sanitario legato aile sostanze presenti in forma di particelle sospese nell'aria dipende, oltre che dalla loro coneentrazione, anehe darla dimensione delle partieelle stesse. Le particelle di dimensioni inferiori costituiscono un per'colo maggiore per la salute umana, in quanto possono penetrare in profondt» nell'apparato respiratorio.

In prima approssimazione:

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Valutazione Ambientale Strategica - Variante al P. R. G. C del Comune di Pontecurone

Ie particelle con diametro superiore ai 1 0 urn si fermano nelle prime vie respiratorie; Ie particelle con diametro tra i 5 e i 19 IJm raggiungono la trachea e 'i bronchi;

Ie particelle con diametro inferiore ai 5 IJm passon a raggiungere gli alveoli polmonari.

Per queste ragioni iI Decreto Ministeriale 25/11/94 ha affiancato alia tradizionale misura del particolato totale sospeso quella del particolato PM1Q, cioe della frazione can diametro aerodinamico inferiore a 10 urn, definita anche inalabile, mentre il O.M 2 aprile 2002 n. 60, che recepiscela direttiva europea 30/1999/CE, prevede del limiti esclusivamente per la frazione PM1Q. II OM 60/2002 ha inoltre indicato che venga misurata la concentrazione di polverl can diametro aerodinamico inferiore ai 2,5 IJm (PM2,5), per il quale attualmente non sana ancora previsti dei limiti normatlvi.

Riferimenti Normativi (D.M. 2.04.2002 N.60):

valore limite di 24 ore per /a protezione della sa/ute umana: la media giornaliera delle concentrazioni di PM10 non deve superare il valore di 50 IJg/m3 per piu di 35 volte per anna civile;

va/ore limite annuafe per /a protezione della §a/ute umana: la media annuale delle concentrazioni di PM10 non deve superare i'l valore di 40 pg/m3,

Analisi dati rilevati:

Nella successiva Errore. L'origine riferimento non e stata trovata. sono riassunti i dati relativi al particalato sospeso PM10. Dall'analisi dei risultati emerge che i valori si mantengono contenute al di sotto del valore limite annuale medio per la protezione della salute umana mentre in una situazione hanna superato il vaiore limite di 24 ore per la protezione della salute umana. Tale valore e state raggiunto nella stagione primaverile. In occasione di tale campagna di misure (campagna di misure primaverile) illimite giornaliero di protezione della salute e stato avvicinato in altre 5 occasioni su un totale di nove dati a disposizione. I valori rilevati nel periodo estivo appaiono invece plu contenuti.

Rapporlo ambientafe - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategica - Variante al P.R. G, C del Comune di Pontecurone

Tabella 3-12 - Partieo/ato sospeso (PMIO) - Comune di Ponteeurone,

Periodo di osselVazione 0310312006 - 1410312006 3&'0612006 - 1310712006
Minima media giomaliera 131.uglm3 17~glm3
Massima media giomaliera 68[,gglm 3 41lEglm3
Media delle medie giomaliere 36j.ugtm 3 26kgtm3
Giomivalidi 10 14
I
Percentuale giomi validi 83% 100%
Numero di slipetamenfi live/fa gi0maliero protezione della salute (50) 1 0 3.4.2.3 Monossido di carbonio (CO)

II carbonio, che costituisce 10 0,08% della crosta terrestre, si trova in natura sia allo stato elementare sia alia stato combinato negli idrocarburi, nel calcare, nella dolomite, nei carboni fossili, ecc. II carbonio e in grado dii legarsi chimicamente con I'ossigeno formando due composti (ossidi): il monossido di carbonio (CO) ed il biossido di carbonio (C02),

II monossido di carbonic (CO) e I'inquinante gassoso pill abbondante in atmosfera, I'unico la cui concentrazione venga espressa in milligrammi al metro cuba (mg/m3), E' un gas inodore ed incoloree viene generato durante la combustione di materiali organici quando la quanfita di ossigeno a disposizione e insuficiente.

La principale sorgente di cae rappresentata dal traffico veicolare (circa 1'80% delle emissioni a livello mondiale), in particolare dai gas di scarico dei veicoli a benzina, La concentrazione di CO emessa dagli scarichi del veicoli e strettamente connessa aile condizioni di funzionamento del motore; si registrano concentrazioni pill elevate con motore al minimo, ed in fase di decelerazione, condizioni tipiche di traffico urbano intense e rallentato.

Riferimenti Normalivi ro,M. 2,04,2002 N.60):

valore limite per /a protezione della salute umana: la media massima giornaliera su 8 ore calcolata ogni ora sulla base delle 8 are precedenti non deve superare il valore di 10 mg/m3;

Analisi dati rilevati:

In Errore. L'origine riferimento non e stata trovata. sono riassunti i dati relativi al monossido di carbonic. Dali'analisi dei risultati emerge che non sono mai stati superati i livelli delia protezione

Rapporto ambienlale - Novembre 2009

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Va/utazione Ambienta/e Strategica - Variante al PR.G.C del Comune di Pontecurone

della salute sulla media di 8 are ed i valori si sana contenuti abbondantemente al di sotto dei 10 mg/m3 che, secondo il D.M. 60 del 02/04/2002, e illimite da non superare come media di otto are consecutive.

Tabella 3-13 - Monossido di carbonic (CO) - Comune di Pontecurone.

Penodo dj osservazione 0310312006 - 1410312006 3Q/OiY2006 - 1310712006
Minima media glomaliera 0,7lmglm3 D,5jmglmJ
Massima media giomaliera 1,1imglm3 0.71mglm3
Media del/e medie giomaliere 0,91mglm3 D.6lmglm3
Giomi validi 19 13
. Percentuale giomi validi 93% 93%
Massima media orana 1,51mglm3 11mglm3
Ore valide 324 314
Percentuale are va/ide 96010 93%
Minima delle medie 8 are 0,7lmglm3 0,51mglm3
Media delle medie 8 ore 0,91mglm3 0,61mglm3
Massimo delle medie 8 are 1,21mglm3 0,81mglm3
Percentuale medie 8 are vaNde , 95% 94%
Numero superameriti livello protezione del/a sa/Ille su i'nedie 8 ore (10) 0 0
Numero di giomi con a/meno tin supe'/iameato Iivello prote-zione della salute su mOOie 8 ore (10) G 0 3.4.2.4 Biossido di zolfo (502)

E' un gas incolore, di adore pungente. Le principali emissioni di biossido di zolfo derivano dai processi di combustione che utilizzano combustibili di tipo fossile (9asolio, olio combustibile, carbone), in cui 10 zolfo e presente come impurita e dai processi metallurgici. Una percentuale rnolto bassa di biossido di zolfo nell'aria (6-7%) proviene dal traffico veicolare, ,in particolare dai veicoli con motore dies~1. La concentrazione di biossido di zolfo presenta una variazione stagionale molto evidente, con i valori massimi nella staqione invernale, laddove sana in funzione gli impianti di riscaldamento domestici. Nell'atmosfera I'anidride solforosa (S02) e ossidata ad anidride solforica (S03). L'anidride solforica successivamente, in presenza di urnidita, e convertita in acido solforico (H2S04).

II biossido di zolfo era ritenuto, fino a pochi anni fa, il principale inquinante dell'aria ed e certamente tra i pill studiati, anche perche e stato uno dei primi composti a manifestare effetti sulluomo e sulI'ambiente. Tuttavia, 099i, H progressivo mig.lioramento della qualita dei combustibili (minor contenuto di zolfo nei prodotti di raffineria, imposto dal D.P.C.M. del 14

Rapporto ambienta/e - Novembre 2009

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Va/utazione Ambientale Strategica - Variante al P.R. G. C del Comune di Pontecurone

novembre 1995) insieme al sempre pill diffuso uso del gas metano, hanno diminuito sensibilmente la presenza di 802 nell'aria.

RIferlmenti Normativi (D. M. 2.04.2002 N.60)

valore limite araria per la prateziane della salute umana: la media oraria delle concentrazioni di 802 non deve superare il valore di 350 ~g/m3 per pili di 24 volte per anna civile;

valore limite di 24 are per la protezione della salute umana: la media giornaliera deUe concentrazioni di 802 non deve superare il valore di 125 ~gJm3 per piu di 3 volte per an no civile;

soglla di allarme per II blossldo di zolfo: la soglia di allarme si raggiunge quando Ie concentrazioni medie orarie superano i'l valore di 500 ~g/m3 per 3 ore consecutive.

Anallsi dati rilevati:

In Errore. L'origine riferimento non e stata trovata. sono riassunti i dati relativi al biossido di zolfo. Dall'analisi dei risultati emerge che non sana mai stati superati i livelli di allarme ed i livelli di protezione della salute orari e medi giornalieri. Come in precedenza espresso relativamente agli ossidi di azoto, pur tuttavia considerando la ridoUa estensione del campione a disposizione, parrebbe lecito supporre il rispetto dei limiti orari, giornalieri ed annuali previsti.

Rappotto ambienlale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategic a . Variante al P.R. G. C del Comune di Pontecurone

Tabella 3·14 - Biossido di zolfo (S02) - Comune di Pontecurone.

Perlodo dl osselVazione 0310312006· 1410312006 3010612006· 1310712006
Minima media giomaHera 3 j 3 3itlglm3
l1tglm
Massima media glomaliera 11 l,ug1m 3 61tdm3
Media delle medie giornafiere 5Jyglm3 41.Llglm3
Giomi validl 11 14
Percentuale giomi validi 92% 100%
Media dei valori oran SlE_glm3 4 l,uglm3
Massima media oraria 4OIl'glm3 24 !!lglm3
Ore valide 272 329
Percentuale ore vallde 94% 98%
Nl1mero slJperamenti live/lo oranO) di protezione della salute (350) 0 0
NtJrnero di giomi con almemo un sfJperament0/ivello orflr.illJ rii proleziofile della saMe (35fJ) 0 0
Nfdmero di superamenti livella giGmaliero protezioAe della salute (125) 0 0
Numero di superamenta live/la alla{me (500) 0 0
Nurnero di gi0mi con almenQ I1R superamento live/lo aflaMe (500) 0 0 3.4.2.5 Ozono (03)

L'ozono e un gas altamente reattlvo, di odore pungente e ad elevate concentrazioni di colore blu, dotato di un elevato potere ossidante.

Si concentra nella stratosfera ad un altezza compresa fra i 30 e i 50 chilometri dal suolo e la sua presenza protegge la troposfera dalle radlazloni ultraviolette em esse dal sole e dan nose per la vita degli esseri viventi. L'assenza di questo composto nella stratosfera e chiamata generalmente "buco dell'ozono". L'ozono presente nella tropasfera (10 strato atmosferico compreso fra illivello del mare e i 10 km di quota), ed in particolare nelle immediate vicinanze della superficie terrestre, e invece un componente delle "smog fotochimico" che si origina soprattutto nei mesi estivi in concomitanza di un intenso irraggiamento solare e di un'elevata temperatura. L'ozono non ha sorgenti dirette, ma si forma all'interno dl un ciclo di reazioni fotachimiche che coinvolgono in particolare gli ossidi di azoto e che sono favorite dalla presenza di composti organici volatili. Tutte Ie sostanze coinvolte in questa complessa serie di reazioni costituiscono nel loro insieme il succitato smog fotochimlco.

Riferimenfi Normativi (D.L. va 21.05.2004 N.183):

va/ore bersaglio per /a protezione della sa/ute umana: la media massima giornaliera su 8 ore calcolata ogni ora sulla base delle 8 ore precedenti non deve superare il valore di 120 IJg/m3 per pill di 25 volte per anna civile;

Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategica - Variante al P.R. G. C del Comune di Pontecurone

sog/ia di informazione: ta soglia di informazione si raggiunge quando Ie concentrazioni medie orarie superanoil valore di 180 !-Ig/m3;

sog/ia di al/arme: la soglia di allarme si raggiunge quando Ie concentrazioni medie orarie superano il valore di 240 tJ9/m3 per 3 are consecutive.

Anallsi dati rilevati:

In Errore. L'origine riferimento non e stata trovata. sana riassunti i dati relativi all'ozono. L'ozono si conferma a scala regionale 0 di bacino padano come un fenomeno per il quale gli interventi unicamente locali non possono che sortire effetti del tutto marginali se non ininfluenti. Tali concentrazioni appaiono molto elevate nei mesi piu caldi dell'anno e nelle are di massimo irraggiamento solare. Per quanto risaputo si ritengono oltremodo produttive Ie raccomandazioni da impartire ai cittadini e da far lora seguire nelle are di particolare crlticlta.

Tabella 3-15 - Ozono (03) - Comune di Pontecurone.

Periodo di osservazione 0310312006 - 1410312006 3010612006 - 1310712006
Minima media giomaliera 281.u glm] 781,ug/m3
Massima media gloma/lera 731tlglm3 121 !pg/m 3 .
..
Media delle medie giomallere 49jtlg/m3 941,uglm3
Giomi validi 11 14
Percentua/e gioml validi 92% 100%
Massima media ora ria 1071Mg/m3 1871,uglm3
are valide 274 331
Percentua/e are valide 95% 99%
Minima delle medie 8 are 10 lug/m 3 2Bl,dm3
Media delle medie 8 are 471 tlglm 3 941.I.lglm3
Massimo delle medie 8 are 1011uglm3 1721.uglm 3
Percentua/e medie 8 ore valide 93% 98%
Numero di superamenti /111&1/0 protezione della salute su meclie 8 are (120) 2 81
NfJmero di giomi can almena un superameRlo livelki) proleziQt:le della salure SIJ medie 8 are (120} 1 13
Numero di superamenfi livello di informazlone (180) (J 7
NumeJo di giomi con a/meao UI') superame/il/o live/fa di ifJformaziQl'Je (180) 0 3
Nwmefo di superameriti livello dl allarme (240) 0 0
Nwmero di giomi can almena un superamento /ivel/a dl fillatme (240) 0 0
Nl!.lmero ai superamenti livellQ proieEioRe /Jeni materiali (40) 4 14 Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategica - Variante al P. R. G. C del Comune di Pontecurone

3.4.2.6 Composti Organici Volatili (VOC) - Benzene (C6H6)

Gli idrocarburi sana composti organici a base di carbonio e di idrogeno di natura alifatica (catena lineare 0 ramificata tra i quali il capostipite e il metana) a aromatica (catene cicliche tra i quali il capostipite e iI benzene).

Grande importanza e rivestita dal Composti Organici Volatili (VOC), doe quelle sostanze di natura organica caratterizzate da basse pressioni di vapore a temperatura ambiente (alte volafilita) e che si trovano quindi in atmosfera satta forma di gas. I composti organici volatili in atmosfera, sana estremamente diffusi e comprendono oltre agJi idrocarburi volatili sempliCi anche specie ossigenate quai i chetani, gli aldeidi, gli alcoli, gli acidi e gil esteri. Le emissioni naturali dei voe derivano dalla vegetazione e daUa degradazione del materiale organico, quelle antropiche sana principalmente dovute aUa combustione incompleta degli idrocarburi ed alia evaporazione di sol venti e carburanti.

II ruolo principale dei voe e connesso alia formazione di inquinanti secondari ed in particolare alia formazione di specie ossldanti.

II Benzene (C6H6) e il pill semplice dei composti organici aromatici, incolore, can caratteristico adore pungente. Ha una soglia di percezione olfattiva pari a 5 mg/m3 , volatilizza facilmente, ha scarsa soluoillta in acqua ma malta affinita can composti organicL

II benzene costituisce la materia prima per la produzione di composti secondari, quali plastiche, gomme, detergenti, ecc., ma la causa principale della sua presenza in atmosfera e sicuramente da attribuirsi al traffico veicolare. E' infatti aggiunto, in sostituzione del Piombo, nelle benzine in quanto e in grado di conferire loro il potere antidetonante. Vista la sua elevata volatilita e rilasciato dal tuba di scappamento, dal serbatoio e dal carburatore dei veicoli. Nelle aree urbane la sua concentrazione diventa elevata e varia in misura considerevole.

Studi condotti dallo IARC (Istituto per la Ricerca sui Cancro) hanno partato a qualificarlo come "cancerogeno certo" in quanta causa di danni dapprima ematologici, poi genetici sino a provacare il cancro sottoforma di leucemia.

Combinato can gli ossidi di azoto e fotochimicamente con gli alogeni produce sostante irritanti per acchi e mucose.

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Valutazione Ambientale Strategiea - Variante al P.R.G.C del Comune di Ponteeurone

Riferimenti Normativi (D.M. 2.04.2002 N.6OJ

valore limite media annuale: 5 IJg/m3 (limite al 01/01/2010) per decremento costante, annuale, dal 01/01/2005, da 10 [Jg/m3 a 51Jg/m3.

Analisi dati rilevati:

In Errore. L'origine riferimento non e stata trovata. sana riassunti i dat~i re,lativi al benzene. Se si eccettua una punta massima di 5 IJg/m3 anomala rispetto a tutti gli altri dati rilevati, si evidenzia un generale non superamento del limite su base annuale delineando pertanto una situazione incoraggiante, considerando I'apprensione che tale parametro aveva generato negli anni passati.

Tabella 3-16 - Benzene (G6H6) - Gomune di Pontecurone.

Perjodo di osseNazione 0310312006 -,1410312006 3010612006 - 1310712006
Minima media gioma/iera 0,6 !l:!_g/m 3 0,8iEg/m3
Massima media gioma/iera 1.3_kglm3 1,6!Eg/m 3
Media delle medie giornafiere O,9lB.glm3 1,11,u91m3
Giomiva/idi 11 14
Percentuale giomi validi 92% 100%
Media dei valori orari O,91;:lg/m3 1,1 [pglm3
Massima media oraria 5,O~glm3 2,7I_,l{_glm3
Ore va/ide 274 328
Percentuale ore valide 95% 98% 3.5 Flora e fauna

II territorio Comunale di Pontecurone si sviluppa nella porzione meridionale della pianura piemontese ad una quota prossima ai 104 m s.l.rn. e nei pressi delle prime propaggini della fascia collin are preappenninica. In tali aree subpianeggianti, proprio per I'intenso sviluppo dell'agricoltura intensiva, la biodiversita, intesa come varieta delle forme viventi animali e vegetali e degli habitat presenti nell'area, e in declino.

Gli effetti di questi intense pratiche agricole, che incidono ed hanno inciso negli anni sull'ecomosaico dell'area, hanno portato alia modifica della fauna presente nell'area. Per quello che riguarda I'avifauna e, ad esempio, state riscontrato come specie malta diffuse in passato (Allodola, Torcicollo, Barbagianni) sana oggi sempre piu rare mentre specie come la Cornacchia

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Vaiuiazione Ambieniale Siraiegica - Varianie al P. R. G. C del Comune di Pontecurone

Grigia, in forza della loro adattabilita, si sana insediate sui territorio trovando il modo di proliferare sino a diventare infestanti.

Inoltre, la conversione di prati e pascali a terreni destinati a seminatlvi 0 a colture arboree e la modificazione della vegetazione erbacea esistente a mezzo di interventi di concimazione ed irrigazione, can una conseguente modif:ica della composizione floristica, dell'aitezza del manto erboso, della frequenza delle fienagioni e dei periodi di uscita del bestiame, ha fatto si che, sempre restando nell'ambito dell'avifauna, specie comuni nei pascoli che necessitano di un ecomosaico variegato come il Gheppia (Fallco tinnunculus),il Culbianco (Oenanthe aenanthe), 10 Stiaccino (Saxicola rubetra) ed il Prispolone (Anthus trivialis), sono ad ogg'i sempre piu rare.

II crescente sviluppo tecnologico dei macchinari agricoli ha altresl portato ad operazioni di falciatura, mietltura e raccolta meccanizzata sempre piu rapide, che hanna originato, soprattutto sulle specie che nidificano sui terreno, effetti distruttivi mettendo a rischio il successo delle covate in quanto tali operazioni molto spesso quando ancora non e avvenuto I'involo dei piccoli.

Nei successivi paragrafi sono riportati un elenco della fauna e della flora presumibi'le nell'area.

3.5.1 Elenco della fauna presumibile

I Lombrichi. Tra gli Anellidi che concorrono alia formazione del terreno vegetale e che vivono essenzialmente nell'humus trovandosi,. non di rado, sulla superficie dei prati e dei terreni incolti, nei boschi e sui sentieri, specialmente quando Ie piogge inzuppano il terreno e probabile la presenza di Lumbricus rubellus, Octo/asium comp/anatum, Oct%sium mirna, Eiseniella tetraedra, Eisenia rosea, Bimasus eiseni, Bimastus costructum.

Gli Isopod;' Fanno parte della fauna dei prati e dei boschi anche alcuni piccoli Crostacei appartenenti al sottordine degli Isopodi: questi si trovano soprattutto nei luoghi umidi. E' probabile la presenza di Oniscus murarius, Porcellio !aevis, Parcellium romanorum, Armadillidium depressum, Trichoniscus naricus, Triconiscus riparianus.

Gli Aracnidi. Tra gli aracnidi, prevalentemente scorpioni e ragni, si possono trovare Euscorpius carpathicus, Araneus diadematus, Araneus cocurbifinus, Meta segmentafa, Argiope fasciata, Cyc/osa conica, Hiptiotes pardoxus, Age/ena Jab/rintica. Appartengono a questa ordine molti altri ragni che costruiscono tane scavate ne I terreno, tra cui Cteniza sauvagei, Lardosa

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Valufazione Ambientale Strategica - Variante a/ P.R. G. C del Comune di Poniecurone

pullata, Lardosa /ugubris. Tra j ragni si trovano /'Opilio parietinus , Liobonum rotundum e Mitopus moria, sono aracnidi dal corpo globoso can lunghissime ed esilissime zampe.

I Miriapodi. Anche i miriapodi 0 millepiedi sana importanti nella formazione del terreno coltivabile; tra Ie cento specie presenti in italia e presumibile ehe si trovino Clinopodes linearis, Henia bicarinata, Lithobius torficatus, Sc%pendrel/a nothacanta, Polidesmus taurinorum, Leptoiu/us simp/ex.

Gli insetti. La fauna delle zone collinari e estremamente varia, soprattutto quando si tratta di insetti. Sana sicuramente presenti sia quelli atteri (privi di ali), appartenenti all'ordine dei Proturi, dei Collemboli e deii Tisanauri, sia quelli alati appartenenti agli ordini dei B/attoidei, Mastoidei, /sotteri 0 Termiti, Fasmoidei, Ortotteri, Dermatteri, Emitteri, Neurotteri, Meeotteri, Lepidotteri a Farfalle, Ditteri, Co/eotteri e Imenotteri.

I Molluschi terricoli. Appartengono tutti alia classe dei Gasteropodi. Secondo il pill comune linguaggio i Gasteropodi terricoli si dividono in Chiocciole e Lumache. E' possibilela presenza di Limax dorlate, Limaxagrestis, Vitrina pel/ucida.

Gli uccelli. Tra i predatori diurni si pUG segnalare la sporadica presenza della Poiana (Buteo buteo) ehe si nutre di Topi e Arvicole, mentre fra quelli notturni e probable la presenza dell'Alloeco (Strix alueo). Durante la primavera e I'autunno la zona si trova sulla rotta delle migrazioni della Quaglia (Coturnix coturnix), mentre l'habitale poco adatto alia Tortora (Streptape/ia furfur) e a diversi Passeriformi come Merlo (Tardus meru/a), Tordo (Turdus phi/omelus), Cincia dal eiuffo (Parus pa/ustris), Corvo (Corpus frugilegus), Gazza (Pica pica) ed altri uccelli di passo.

I Mammiferi. Tra gli erbivori e presente il cinghiale (Sus scrota), mentre fra i roditori si possono trovare la Lepre (Lepus europaeus) ed alcune specie di Topi ed Arvicole. Tra i carnivori e probabile il passaggio della Volpe (Vu/pes vu/pes) mentre tra gli insettivoni e presente il Riccio (Erinaceus europaeus), mentre e probabile la presenza del Mustiolo (Suncus etruscus). Presenti ed utili per I'agricoltura sana i Chirotteri, volgarmente detti Pipistrelli (Pipistrellus pipistre/lus, P. kuhff, P. savl) e il grosso Vesperfillo serotino.

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3.5.2 Elenco della flora presumibile

L'analisi della vegetazione e delie condizioni climatiche stazionali, permette di definire la vegetazione naturale potenziale individuando nel Querco-carpineto con la presenza prevalente di farnia (Quercus robur) e di carpino bianco (Carpinus betulus) la formazione climax.

Attualmente, nelie aree pianeggianti, la vegetazione arborea naturale e quasi completamente assente a seguito dei secolari condizionamenti antropici che hanno sostitaito ai boschi Ie colture agrarie e, nelle limitate zone a copertura forestale, hanno favorito 10 sviluppo della Robinia (Robinia pseudoacacia) a discapito di Querce (Quercus robur) e di Carpini (Carpinus betulus) che si trovano ora confinati in piccolissime porzioni di bosco. In queste aree la copertura vegetale e in prevalenza di tipo erbaceo con condizionamenti annuali; sono infatti presenti quasi esclusivamente coltivazioni agrarie per la produzione mista cerealicolae foraggiera. Alcuni campi so no anche interessati da arboricoltura da legno con piantagioni di pioppi (Populus nigra x euroamericana, clone 1-214).

Le indicazioni ecologiche pill interessanti vengono dalla vegetazione infestante: si tratta di campi soggetti a ripetuto e intense rimaneggiamento del suolo dove, oltre aile specie introdotte per Ie coltivazioni, prevale una vegetazione infestante a sviluppo rapidissimo con ricca produzione di semi, la cui diffusione e fortemente limitata dai trattamenti chimici tipici dei campi coltivati: in special modo vi crescono I'Erba gallinella (Stsllarla media) e la Borsa di pastore (Capsella bursa pastoris), l'Erba cicutaria (Erodium cicutarium), la Fumaria (Fumaria officinalis), la Mercorella (Mercuralis annual ed alcune Centinodie (Polygonum aviculare, Polygonum persicaria. ecc.) e la molto nota gramigna (Agropyrum repens) nelle zone marginali dei campi di mais.

Lungo i vlottoli campestri e ai margini dei campi si possono treovare piante perennanti di diversa provenienza, come la Malva (Malva sylvestris), l'Erba cipressina (Euphorbia cyparissias), la Verbena (Verbena officinalis) e la Cicoria (Cichorium intybus).

Ai margini dei pioppeti si sviluppa una formazione prevalentemente composta da specie rampicanti 0 volubili come la Vite bianca (Bryonia dioica), il Luppolo (Humulus lupulus), la Dulcamara (Solanum dulcamara) e I'Erba strologa (Aristolochia clematitis).

Uno degli as petti pill caratteristici provocato della presenza di infestanti erbacee e costituito dalla cosiddetta vegetazione "messicola" propria dei campi di cereali, specialmente vistosa in giugno quando fra Ie messi in pieno rigoglio si diffonde il colore rosso infuocato dei papaveri (Papaver rhoeas, Papaver argemone), cui si uniscono la Camomilla (Matricaria chamomilla), l'Anagallide

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(Anagalis avensis), il Fiordaliso (Centaurea cyanatus), il Gittaione (Agrostemma githago) e talora Ie adonidi (Adonis aestivalis). Nei campi di mais la vegetazione infestante e meno invadente anche per la taglia delle piante di granoturco che garantiscono una forte copertura del suolo.

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3.6 ASPETTI SOCIO ECONOMICI

3.6.1 Inquadramento demografico

Per la valutazione dell'inquadramento demografico dell'area in esame si sono analizzate Ie banche dati dell'lstituto Nazionale di Statistica ISTAT. I dati rielaborati sono relativi alia popolazione residente sui territorio italiano al1 0 gennaio del 2008.

Come si puo osservare in Figura 3-21, all'interno del territorio del Comune di Pontecurone risiedono 3.879 persone di cui 1.998 femmine (51,51% del totale) e 1.881 maschi (48,49%) e complessivamente corrispondono allo 0,890% del totale della popolazione provinciale (435.891 abitanti).

Femmine, 1998, 51,51%

Maschi, 1881, 48,49%

L'estensione territoriale dell'area in esame e pari a 29,81 km2, ne consegue quindi che la densita abitativa media e pari a 130,12 ab/km2•

Nella successiva elaborazione, evidenziata all'interno della Tabella 3-17 si e provveduto a suddividere la popolazione residente all'interno del Comune di Pontecurone in 20 classi di eta. La prima classe include tutti gli individui di eta compresa ira gli 0 ed i 4 anni, la seconda quelli di eta compresa tra i 5 ed i 9 anni e COS! via. La classe di eta piu popolosa all'interno e quella compresa

Figura 3·21 . Popolazione residente nel Comune di Pontecurone (banca dati 1ST A T . dati al1 0 gennaio 2008).

Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Valufazione Ambientale Sfrategica - Variante al P. R. G. C del Cpmune di Pontecurone

tra i 40 ed i 44 anni (313 individui - 8,07% del totale) seguita nell'ordine dalle classi 35-39 (303- 7,81% del totale) e 65-69 (294 - 7,58%).

Tabella 3-17 - Suddivisione popolazione residente in classi di eta. .

I Comune di Pontecurone Provincia di Alessandria
Classe Somma individui Percentua/e Percentuale
di eta classe eta classe eta c/asse eta
0-4 136 3,51 3,74
5-9 134 3,45 3,63
10 -14 130 3,35 3,66
15-19 152 3,92 3,79
20- 24 145 3,74 4,00
25- 29 200 5,16 4,94
30- 34 277 7, 14 6,68
35-39 303 7, 81 7,74
40-44 313 8,07 8,27
45- 49 233 6,01 7,38
SO-54 246 6,34 6,82
55 -59 260 6,70 6,83
60-64 266 6,86 6,52
65 - 69 294 7,58 6,71
70 -74 249 6,42 6,03
75· 79 211 5,44 5,43
80 - 84 158 4,07 4,18
85- 89 103 2,66 2,32
90-94 52 1,34 0,97
95 e oltre 17 0,44 0,35 Nella successiva Figura 3-22 e riportato il raffronto tra la frequenza relativa di ciascuna classe di eta per la popolazione del Comune di Pontecurone ed il valore medio provinciale; tale rappresentazione evidenzia come la distribuzione comunale della popolazione suddivisa per classi di eta rispecchi in larga misura la distribuzione a livella provinciale. l.'eta media della popolazione residente all'interno del Comune di Pontecurone e pari a 47,57 anni a fronte di 46,74 'anni che rappresentano l'eta media della popolazione a livello provnclale.

Rappol1o ambienfale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategica - Variante al P.R.G.C del Comune di Pontecurone

95 e oltre

90·94 85 - 89 80·84 75·79 70· 74 65·69 60· 64 55·59

50·54 45·49 40·44 35·39 30·34 25·29 20·24 15 ·19 10 ·14

5·9 0-4

~
._. • Provincia di Alessandria

o Comune di Pontecurone
;1'

I
I
I I
I I I
I I I
I I
I
I I
I I
I I
I I
I I
I
I

I
, 0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

10,0

Figura 3-22 - Frequenza relativa classi di eta Comune di Ponfecurone - Provincia di Alessandria (banca dati /STAT - dati a/1° gennaio 2008).

Nelle elaborazioni statistiche esistono degli indici che consentono di valutare il grado di vecchiaia della popolazione e sono:

In dice di vecchiaia: E' il rapporto percentuale avente a numeratore la popolazione di 65 anni e pill e a denominatore quella di 0-14 anni;

Rapporlo ambientale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategic a - Variante al P.R.G.C del Comune di Pontecurone

Indlce dl dlpendenza: E'il rapporto percentuale avente a numeralore la somma tra la popolazione 0-14 anni e quella di 65 anni e piu e a denominatore la popolazione in eta da 15 a 64 anni.

L'indice di vecchiaia degli abitanti del Comune di Pontecurone e pari a 282,91 mentre I'indice di dipendenza e pari a 55,15 per un totale di 7,47 anziani per ciascun bambino (dati ISTAT - Censimento 2001).

In Tabella 3-18 ed in Figura 3-23 viene riassunto I'andamento demografico a partire dall'anno 1861 sino ad arrivare al 2001) rilerito ai censimenii effettuati nel tempo. A tali dati e stato aggiunto il valore relativo alia popolazione residente al1 0 gennaio 2008.

Tabella 3-18 - EvoJuzione residenti nel Comune di Pontecurone (anni 1861- 2007).

Anno Popolazione
residente
1861 2858
1871 3125
1881 3134
1901 3422
1911 3784
1921 3782
1931 3889
1936 3867
1951 3931
1961 4481
1971 4483
1981 4300
1991 4224
2001 3781
2008 3879 Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategica - Variante al P.R.G.C del Comune di Pontecurone

~~ 1---------------------------f---~~--------~ 4100 -i--------------------------~-----------~-----_i 3850 l--~---~~.,.~~I"""""""=-------~~LI

3600 -i-----------.,--------------------------------_i ~5O 1-------~,_----------------------------------i 3100 1----~==~----------------------------------~

Figura 3-23 - Evotuzione residenti net Comune di Pontecurone (anni 1861- 2008).

Relativamente all'arco di tempo considerato la popolazione residente nel Comune di Pontecurone e aumentata nel tempo sino a raggiungere un massimo di 4.483 abitanti nel 1971. A partire da tale data la popolazione in esso residente e calata sino a raggiungere nell'anno 2001 un minima di 3781 abitanti per poi aumentare nuovamente sino ai 3879 aUuali (10 gennaio 2008).

3.6.2 Inquadramento socio-economico e produttivo

Per la valutazione dell'inquadramento socioeconomico e produttivo dell'erea in esame si sono analizzate Ie banche dati dell'lstituto Nazionale di Statistica ISTAT e Ie banche dati contenute all'interno dell'Annuario Statistico Regianale "Piemonte in cifre" 2007.

Prima di passare all'analisi dei principali settori dell'attivita produttiva esistenti nell'area e opportuno fornire alcune statistiche sui quadro occupazionale e sui grado d'istruzione nell'area. Gli indici presi in esame nelle elaborazioni proposte nei paragrafi che seguono sono:

Tasso di occupazione: E' dato dal rapporto percentuale avente al numeratore la popolazione di 15 annie pill occupata e al denominatore il totale della popolazione della stessa classe di eta;

Rapporlo ambientale - Novembre 2009

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Va/utazione Ambienta/e Strategica - Variante al P. R. G. C del Comune di Pontecurone

Tasso di disoGGupazione: E' dato dal rapporto percentuale avente al numeratore la popolazione di 15 anni e piu in cerca di occupazione e al denominatore Ie forze di lavoro della stessa classe di eta;

Tasso di disoccupazione giovanile: E' dato dal rapporto percentuale avente al numeratore i giovani della classe di eta 15-24 anni in cerca di occupazione e al denominatore Ie forze di lavoro della stessa classe dieta;

Indice di non Gonseguimento della scuola del/'obb/igo (15-52 anni): E' dato dal rapporto trala popolazione della classe di eta 15-52 anni, che non ha conseguitoil diploma di scuola media inferiore, ed il totale della popolazione della stessa classe di eta;

Indice di conseguimento del diploma di sGuola media (secondaria) superiore: E' il rapporto percentuale avente a numeratore la popolazione di eta di 19 anni e piu, che ha conseguito almeno un diploma di scuola media (secondaria) superiore della durata di 4 0 5 anni, e a denominatore iI totale della popolazione della stessa classe di eta.

I dati riportati in Tabella 3-19 sono relativi al censimento della popolazione avvenuto nell'anno 2001. Per quanta riguarda il settore occupazione si evidenzia che la tendenza a livello comunale rispecchia in ,Iarga rnisura la tendenza a livello provinciale con un tasso di occupazione pari al 43,50%, un tasso di disoccupazione del 5,63% ed un tasso di disoccupazione giovanile del 21,88%.

Per quanto riguarda il settore relativo all'istruzione, si rileva invece che I'indice di non conseguimento di scuola dell'obbligo, pari al 10,51 % a livello comunale, e maggiore rispetto al corrispettivo a livello provinciale, mentre I'indice di possesso del diploma di scuola media superiore, a livello comunale pari aI27,10%, risulta inferiore rispetto alla media provinclale.

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Va/utazione Ambientale Strategic a - Variante al P.R. G. C del Comune di Pontecurone

Tabella 3·19· Tassi ed indici Comune di Pontecurone - Provincia di Alessandria (banca dati ISTAT 2001).

Tassi ed indici Comune di Pontecurone Provincia di Alessandria
Tasso di occupazione 43,50 43,60
Tasso di disoccupazione 5,63 6,10
Tasso di disoccupazione giovanile 21,88 19,68
In dice di non conseguimento della 10,51 8,36
scuola dell'obb/igo (15-52 ann;)
Indice di possesso del diploma di 27,10 30,34
scuola media superiore (19 anni e piU) 3.6.3 Attivita imprenditoriali

L'imprenditorialita nell'area risulta diffusa e coinvolge tutti i settori produttivi, per un totale di 282 distinte imprese (dati relativi all'anno 2007). Rapportando tale dato alia popolazione residente all'interno dell'area, che risulta pari a 3879 units (anna 2008), si rileva che nell'area insistono circa 7,27 imprese ogni 100 abitanti.

In Tabella 3-20, ed in Figura 3-24, e riportata una suddivisione delle imprese in rami di anlvlta Dalla lettura dei dati emerge che, Ie imprese piu diffuse, sono quelle che operano nel ramo del commercio (82 - 29,08% del totale), seguite dalle imprese operanti nel settare delle costruzioni (67 - 23,76% del totale) e daBe atlivita manifatturiere (64 - 22,70%). Le imprese che si occupano dei servizi aile altre imprese sono 31 (10,99% del totale), quelle che si occupano dei servizi aile persone sana 19 (6,74%), COS! come 19 (il 6,74% del totale) sono quelle che operano nel ramo del turismo.

Tabella

3-20 - Atfivita imprenditoriali Comune di Pontecurone (da
Imprese: Totale: % sui totale
Attivitil manufatturiere 64 22,70
Costruzioni 67 23,76
Commercio 82 29,08
Turismo 19 6,74
Servizi aile imprese 31 10,99
Servizi al/e persone 19 6,74
TOTALE 282 100,00 ti 2007).

Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Va/ulazione Ambienlale S/ralegica - Varian Ie al P. R. G. C del Comune di Ponlecurone

Servizi aile imprese, 31, 10,99%

Servizialle persone, 19, 6,74%

Attivita manufatturiere, 64, 22,70%

Turismo, 19, 6,74%

Commercia, 82, 29,08%

Costruzioni, 67, 23,76%

Figura 3-24 - Attivita imprenditoriali neJ Comune di Pontecurone (dati 2007).

3.6.4 Agricoltura ed allevamento

I dati di seguito rielaborati sono stati estratti dalle banche dati dell'lstituto Nazionale di Statistica ISTAT e so no relativi all'ultimo censimento generale dell'agricoltura riferito nell'anno 2000.

Tabella 3-21- Numero di aziende agricole distinte per forma di conduzione.

Comune di Pontecurone Numero aziende % sui totale
con solo manodopera 117 95,12
familiare
Conduzione diretta con manodopera
- -
del coltivatore familiare prevalente
con manodopera 2 1,63
I extrafamiliare prevalente :1
Totale II 119 96,75
I Conduzione can salariati 4 3.25
Conduzione a colonia parziaria appoderata - -
Altra forma di conduzione - -
Totale generale 123 100,00 In Tabella 3-21 e riportato, il numero di aziende agricole distinte per forma di conduzione: complessivamente si contano 123 aziende agricole. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di aziende di piccole dimensioni a conduzione diretta del coltivatore (117 - 95,12% del totale).

Rapporto amb/en/ale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategic a - Variante a/ P.R. G. C del Comune di Pontecurone

Tabella 3-22 - Numero di aziende agricole distinte per tipologia di coltivazione e relative superfici occupate,

Comune di Pontecurone % sui totale
Aziende 82 66,67
Totale
Cereali Sup [hal 945,04 63,23
Aziende 77 62,60
Frumento
Sup [hal 834,64 55,84
Seminativi Aziende 34 27,64
Coltivazioni oTtive
Sup [hal 166,33 11,13
Coitiv8zioni foraggiere Aziende 56 45,53
Sup [hal 303,27 20,29
Sup fotale seminativi [hal 1414,64 94,65
Vile Aziende 46 37,40
Sup [hal 10,54 0,71
Aziende 0 0,00
Olivo
Sup [hal a 0,00
Coltivazioni legnose Aziende a 0,00
Agrumi Sup [ha] a 0,00
Fruttiferi Aziende 1 0,81
Sup [hal 69,46 4,65
Sup totale coltiv8zioni arboree {hal 80 5,35
Superficie totale coltivata [ha} 1494,64 100,00 Complessivamente su un totale di 123 aziende agricole, cos] come evidenziato all'interno della Tabella 3-22 il 66,67% di esse (82) destina parte delle proprie attlvita alia coltivazione di cereali, il 27,64% (34) aile coltivazioni ortive mentre il 45,53% (56) e dedita aile coltivazioni foraggiere, Passando ad analizzare Ie coltivazioni Jegnose si rileva che 46 aziende (37,40% del totale) sana dedite aile coltivazione della vite ed 1 alia coltivazione di fruttiferi. Le superfici complessive e percentuali destinate a ciascun tipo di produzione sana invece evidenziate all'interno del diagramma a torta evidenziato in Figura 3-25,

Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategica· Variante al P. R. G. C del Comune di Pontecurone

Coltivazioni foraggiere, 303,27, 20,29%

Cereali, 945,04, 63,23%

Olivo, 0, 0,00%

Fruttiferi, 69,46, 4,65%

Vite, 10,54, 0,71%

Coltivazioni ortive, 166,33, 11,13%

Figura 3·25 . Superfici occupate per tipologia di coltivazione.

AUivita second aria rispetto all'agricoltura e I'allevamento. Nella successiva Tabella 3-23 e riassunto numero il numero di aziende ricadenti sui territorio, distlnte per specie allevata.

Tabella 3·23 • Numero di aziende agricole dedite af/'a/levamento e capi a/levati.

Totale aziende 46
Aziende 2
BOVINI Cap! 2
dl cui vacche 0
SUiNI Aziende 2
Capi 6
OVINI Aziende 1
Capi 30
CAPRINI Azlende 1
Capi 8
Aziende 2
EQUINI
Capi 23
Azlende 42
AVICOLI
, Capi 704 Rapporto amb/entale - Novembre 2009

87

Valutazione Ambientale Strategica· Variante al PR.G.C del Comune di Pontecurone

3.7 Caratteristiche paesistico • ambientali

II territorio di Pontecurone ha un'estensione di 29,81 km2 sostanzialmente pianeggiante, ed e posto ad un'altitudine media di 104 m. S.1. m ..

E' aUraversato in direzione sud-nord dal torrente Curone.

Sotto il profilo della capacita d'uso dei suoli appartiene alia classe II con una piccola areale a sud - est del capoluogo in classe I.

I caratteri precedentemente richiamati definiscono un conseguente quadro degli ambienti insediativi e quindi del paesaggio sinteticamente cosi caratterizzato insediativo rurale dei seminativi di pianura .

Per quanto riguarda i valori culturali, conformemente a quanto richiesto da PTR e PTP, e stato inserito il nucleo antico . E' stata svolta un'analisi di dettaglio che ha consentito di individuare i manufatti aventi rilevanza ambientale, tale da sottoporli a tutela. Pertanto, sono stati individuati edifici da sottoporre a:

tutela individua di cui all'art 24 L.R. 56/77; tutela ambientale estesa all'intero fabbricato

Oltre agli edifici so no stati altresi rilevati manufatti isolati da conservare (archi, cancelli)

Ai fini delle valutazioni ambientali che costituiscono il quadro cui rapportare i vari interventi previsti dalla variante, sono state definite delle aree omogenee ovvero:

A) il centro storico ovvero in nucleo del capoluogo di antico impianto di .interesse storico- artisticoambientale;in seguito denominato " if eentro storieo";

8) gli abitati, esterni al centro storico, di vecchio e recente impianto e generalmente privi di interesse storico- artistico- ambientale; in seguito denominati "/'abitato";

C) il settore pianeggiante del territorio, a prevalente destinazione agricola comprensivo dei nuclei rurali e degli insediamenti sparsi: in seguito denominato "/a pianura".

In tale area ricadono anche Ie parti marginali dell' abitato, (aree di frangia) che ovviamente rivestono rispetto aile altre una diversa valenza. Tale settore e quindi suddiviso in:

C1) Ie aree agricole periurbane; C2) il territorio rurale;

Rapporto ambjentale - Novembre 2009

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Valufazione Ambientale Strategic a • Variante a/ P.R. G. C del Comune di Pontecurone

0) Ie fasce fluviali del Curone, considerate tali per una profondita di 150 m per lato analogamente all'estensione del vincolo ambientale della legge cosiddetta Galasso; in seguito denominata "Ie fasce ffuviali".

3.8 Individuazione aree sensibili

E' evidente che gli effetti di qualsivog.lia valutazione ambientale occorre considerare la presenza dl zone ad elementi presenti sui territorio che per ragioni di particolare mteresse naturalistico, paesistico a storico documentale, debbano determinare la necessita di particolare attenzione in relazione ad eventuall modificazioni della stato dei luoghi programmate.

Le situazioni in argomento possono essere rappresentate da: 1 parchi nazionali;

2 parchi 0 altre forme di aree protette regionaJi;

3 SIC (Siti di Importanza Comunitaria ai sensi deJla direttiva 92!431CEE "Habitat'}; 4 ZPS (Zone di Protezione Speciale ai sens! deIJa Direttiva 791409/CEE "Uccelli"); 5 ga/assini (artic% 159, c.5, D. Lgs 42!04; ex enco 1-quinquies L. 431/85);

6 beni paesaggistici vinco/ati ai sensi deg/i artico/i 140, 141 e 157 D. Lgs. 42! 04 (ex 1497139); 7 beni paesaggistici vinco/ati ai sens; de//'artic% 142 D. Lgs 42!04 (ex 431185, Galasso);

8 beni culturali vinco/ali ai sensi deg/i articoli 14 e 128 D. Lgs. 42!04 (ex L. 1089139)

9 beni culturali ambientali segna/ati da P. T P. 0 P. R. G ..

Non sono presenti, nel caso in esame, vincoli collegati ai punti 1,2,3,4,5,6.

Relativamente al vincolo cosiddetto Galasso (punto 7) Ie aree interessate risultano queUe in prosslmita del Torrente Curone .

I beni culturali vincolati (punto 8) sono puntualmente riconosciuti dal P.R.G ..

Agli effetti delle valutazioni in corso e tenendo conto delle precedenti ricognizioni, si assumono come aree sensibili:

- i/ centro storico del capoluogo;

- /e tesce fluvial! del Torrente Curone;

Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategica - Variante a/ PR. G. C del Comune di Pontecurone

- Ie zone ave sana pre senti beni culturali vinca/ati a beni culturali- ambientafi segnalati dal P.R.G ..

3.9 Aree interessate dagli interventi della variante

La tabella 3.1 mette in relazione i vari interventi previsti dalia Variante con gli obiettivi generali e specifici e con Ie zone omogenee riconosciute sui territorio comunale.

Va segnalato che, analogamente a quanto precisato nel paragrafo 2.3, anche per l'aUribuzione di un intervento ad un'area omogenea si e proceduto con un criterio di maggiore significativita. Quanto alia localizzazione emerge, che Ie aree in assoluto piu interessate dagli interventi sono il centro abitato e Ie zone periurbane del capoluogo.

Va di converso soUolineato che gli interventi di portata piu generale, generalmente a carattere normativo che si identificano con obiettivi di tutela ed attenzione ambientale riguardano praticamente tutto il territorio comunale.

La maggior parte degli interventi e relazionata all'obieUivo 3 (soddisfaoimento delle esigenze locali connesse al settore residenziale e produttivo).

Questa circostanza va tuttavia considerata anche alia luce di quanta gia ricordato nel paragrafo 2.3 precedente, in quanto molti degli interventi riconducibili all'obiettivo 3 sono anche direttamente connessi agli obiettivi 1 (difesa attiva del territorio e delle sue valenze ambientali e storiche) e 2 (qualificazione e completamento servizi).

Occorre infine considerare come la gran parte degli interventi di portata piiu generale e rife rita all'obiettivo 1: cia signlfica che seppure di numero relativamente limitato questa tipologia di interventoe quella destinataa incidere maggiormente sottoil profilo delle positive ricadute ambientali.

Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategica - Variante al P. R G, C del Comune di Pontecurone

Col1oca~ione deg/i interventi rispetto a obiettivi genera Ii, specifici e area omogenea
Obiettivi Dbiettivi "A" "C" Le afee agrico/e "F"
"8" /,'alJitato
Generali specifici II centro storico C1 C2 Le teeee flaviali
1,1 2
1.2 3
1 1.3 3
1.4
1.5 90 1.1 -1.4
2 2,1 9,Q1
2,2 9,2 - 9.3 - 9.4
3.1 8
3 3.2 8
3.3 5-6-7
4.1
4 4.2 10
"1.3
.. ... Tabella3.1. : eolloeazlone degll mteNentl nspetio agli obieltivi generall e specifici dl plano

Rapporto amb/entale - Novembre 2009

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Valutazione Ambienta/e Strategica - Vadante al P. R. G. C del Comune di Pontecurone

4 PROBLEMI AMBIENTALI ESISTENTI RILEVANTI AI FINI DEL PIANO

4.1 Problematiche emergenti

Pur tenendo conto, come visto, che la Variante in oggetto inc ide in misura pill evidente suae zone del centro abitato (zone B)e sui territorio agricolo (zone C1 e C2) e utile valutare, seppure in termini sintetici, quali prablematiche ambientali si evidenziano maggiormente nelle varie zone omogenee in cui e stato suddiviso il territorio comunale.

1. Centro storico; criticlta:

• necesslta di completare la dotazione del sistema degli attestamenti veicolari;

• necessita di individuare zone di pedonalizzazione;

• necessita di completare gli. interventi di riqualificazione degli spazi pubblici 0 di uso pubblico;

2. Centro abitato; crllicita:

• necessita di qualificazione delle aree di frang'ia mediante iI completamento della struttura viabile;

• necesslta di assicurare completamenti edilizi evitando disordine e disorganicita al nuovo tessuto residenziale;

• cornrollo delle attivita di trasformazione del suolo con riguardo alia situazione idrogeo'iogica e geologico- tecnica.

3. T erritorio agricolo; cr:itici~a:

• necessita d,i tutela della funzione agricola con contenimento delle attivita di trasformazione del terrltorio da timitarsi aile strette nscesslta e privilegiando Ie aree di frangia dei tessuti gia edifieati;

• controlic delle attivita di trasformazione con riquardo alia situazione idrogeologica;

Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Valutazione Ambienta/e Strategica· Variante a/ P.R. G. C del Comune di Pontecurone

Va precisato che sui territorio comunale non sono insediate industrie ciassificate tra quelle a rischio di incidente riievante, ne particolari siluazioni di rischio idrogeologico (ad esciusione delle aree esondabili) che possano determinare problematiche tali da essere in qualche modo tenute in considerazione.

Rappono ambienfale - Novembre 2009

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Valufazione Ambientale Strategica - Variante al P. R. G. C del Comune di Pontecurone

5 PREVEDIBILlIMPATTI AMBIENTALI

·5.1 6.1 Caratteristiche degli impatti

Per valutare i prevedibili impatti ambientali si e definita una matrice che mette in relazione i vari interventi previsti dalla variante con Ie componenti ambientali principali.

Gli interventi oggetto di variante sono gia stati descritti in precedenza al paragrafo 2.4.

Per cornodlta di leUura della matrice gli interventi sono individuati, oltre che mediante la loro numerazione d'ordine, anche can una sintetica descrizione delloro contenuto.

Le componenti ambientali prese in considerazione sono:

1. suolo e sottosuolo;

2. acque superficiali e sotterranee;

3. atmosfera;

4. flora e fauna;

5. paesaggio;

6. elementi di interesse storieD - culturale - ambienta/e;

7. aspetti socia - economici

Gli impatti sana descritti mediante un giudizio sintetico che prende in considerazione Ie seguenti ipotesi:

I ::: impatto indifferente;

P ::: impatto positive: I'intervento presenta ricadute positive sulla componente ambientale considerata;

PC = impatto parzialmente posifivo: I'intervento presenta ricadute positive S8 consegue gli obiettivi posti dalla Variante e se si adottano opportune misure mitigrative;

NM = impatto negativo mitigato: I'intervento presenta ricadute negative sulfa componente ambientale considerata che possono perc essere mitigate adottando opportune misure;

N = impatto negativo: I'intervento presenta ricadute negative che non possono essere compensate 0 ridotte.

Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategica· Variante al P.R. G. C del Comune di Pontecurone

Completano la matrice ulteriori due colonne ove si evidenziano Ie aree omogenee interessate dai vari interventl (A = il centro storico; B = I'abitato; C1 = Ie

aree agricole peri urbane; C2 = il territorio rurale; D = Ie fasce fluviali) ed il giudizio complessivo di criticita attribuito all'intervento.

Tale giudizio di crificita viene espresso quando si e in presenza di impatti non positivi che debbono essere oggetto di qualche misura di mitigazione.

Componenti ambientali
tmervent!
1 2 3 4 5 6 7
3- 4 - Tutela e valorizzazione del I I I I P P P
patrimonio storico -cufturale
1-2 -Interventi per la prevenzione p p I I I I P
del rischio idrogeoJogico
9.1 - 9.2 - 9.3 - 9.4 interventi di
completamento e migliorament0 I I I I I J P
della struttura viabile
8 Interventi per il soddisfacimento N NM I I I I P
del fabbisogno abitativo locale
5 - 6 - 7 Interventi per if
soddisfacimento dei fabbisogni N NM I f I I P
connessi aile attivitil produttive
10- Recepimento della normativa I I I I I I P
commerciale
11 - Recepimento dei contenuti I I I I I I P
della .ciassificazione acustica Dalla lettura deUa matrice riportata sopra, emergono Ie seguenti valutazioni:

a. La gran parte degli interventi previsti dalla variante determina impatti positivie/o indifferenti;

b. si sana attribuiti impatti N e NM relativamente aile componenti "suolo e sottosuolo", "acque superficiali e sotterranee", per il consumo di suolo (non mitigabile) e perle modificazioni che possono intervenire nel contesto in cui ricadono gli interventi.

Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategica - Variante al PR. G. C del Comune di Pontecurone

Nel complesso e possible affermare che gli interventi previsti dalla variante non incidono in modo significativ~ sui contesto ambientale esistente.

5.2 Eventuali effetti cumulativi

La natura degli interventi previsti dalla variante e la lora gia definite collocazione territoriale consente di sostenere che non e prevedibile si possano determinare effetti cumulativi degli impatti.

5.3 Particolari situazioni di rischlo

L'ordinarieta degli interventi previsti (rispetto aile prassi in tema di pianificazione locale), I'assenza di aree paesistico - ambientali di rilievo sovracomunale, I'assenza di episodi significativi di dissesto idrogeologico, I'assenza di industrie a rischio di incidente rilevante, consentono di escludere la presenza di particolari situazioni di rischio in essere 0 eventualmente derivanti dalla Variante.

Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Va/utazione AmbientaJe Strategica - Variante al P.R. G. C del Comune di Pontecurone

6 ALTERNATIVE CONSIDERATE

Le varie scelte proprio in relazione alia natura del contesto in cui si sana sviluppate nan presentano una ampia possibihta di alternative praticabili.

Nel casa in questione pur aperando all'interno di una revisione generate si tratta comunque di una variante che seppure articolatae certamente malta limitata rispetta alia general ita dei temi affrontati dal P,R.G.

Qui la maggior parte delle scelte e dei conseguenti interventi muave da esigenze legate a precisi cantesti 0 stati di fatto che non lasciana spazia a differenti ipotesi almena sui piano locallzzallvo. Relativamente ai completamenti della viabilita di livello urbano Ie maggior parte delle scelte e stata determinata dal tracciato della strada di cornice gia definita in precedenza e dala necessita di relazionarvi i completamenti della rete viabile esistente

Per quanta cancerne 10 sviluppo insediativa residenziale, Ie localizzazioni individuate nan hanno consentito soluzioni alternative in quanto rispondono a criteri di:

• stretta connessione al sistema delle infrastrutture e dei servizi esistenti e da completare;

• utilizzo di aree intercluse a di frangia evitando di campromettere nuove zone esterne ed

isolate.

Analoghi criteri si sono seguiti per Ie aree produttive. Gli interventi previsti riguardana infaUi ampliamenti di aree esistenti.

Se, come si e visto, non e state possibile sviluppare ipotesi alternative in merito aile scelte localizzative, occorre pero sottolineare che la variante si e presa carico di considerare altri tipi di alternative che possiamo ricondurre alle modalita attuative degli interventi.

Si sana infatti valutate per taluni interventi, ed in particalar modo per quelli che possono determinare impatti ambientali piu rilevanti, Ie diverse ipatesi teoriche di realizzazione degli stessi e ci si e conseguentemente orientati ad individuare quelle modallta che potessero essere piu compatibili 0 favorevoli satta il profila ernbentae. Da questa tipo di consideraziani sana poi emerse Ie indicaziani operative di mitigazione delle ricadute ambientali che sana confluite nelle narme di attuazione

Rapporto ambienta/e - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategica - Variante al P. R. G. C del Comune di Pontecurone

7 MISURE 01 COMPENSAZIONE E 01 MITIGAZIONE

Anche in questa caso, tenendo conto del contesto in cui ci si muove e della relativamente modestaestensione delle aree interessate dalla variante, la natura dei rimedi messi a punto rispande pill a una esigenza di mitigazione 0 riduzione degli effeUi sull'ambiente dei vari interventi previsti piuttosto che ad azioni di vera e propria compensazione di eventuali effetti negativi.

Cia nonostante la Variante prevede interventi importanti che potrebbera in qualche modo essere considerati, rispetto ad un bilancio complessivo della variante stessa, misure di compensazione. Ci si riferisce in modo particolare a:

• i nuovi vincoli introdotti per Ie aree ricompresse entra iI nucleo antico

• Introduzione di norme che eliminano la posslbillta di realizzare interventi particolarmente impattanti;

Quanto richiamato complessivamente investe una porzione di territorio ben maggiore delle aree che vengono sottratte all'ambiente rurale dalla Variante e pone certamente in essere un'azione compensativa delle trasformazioni previste.

Relativamente invece aile vere e proprie misure di mitigazione la variante agisce in due modi: il primo indiretto mediante le attenzioni paste in fase progettuale, il secondo diretto attraverso prescrizioni specifiche.

Per quanto concerne il primo modo, la variante contiene gli effeUi che si possono determinare nel provvedere al soddisfacimento dei fabbisogni insediativi con Ie scelte localizzative che hanna privilegiato aree intercluse 0 aree di frangia e cioe un territorio certamente meno sensible sotto il profilo ambientale - naturale e meno pregiato anche solto il profilo agricolo.

L'adeguamenta della strumento urbanistico al PAl, infine, mette in essere nuove regole capaci di preservare Ie porzioni di territorio pill critiche soUoil profile geologico - tecnico e piu in generale di garantire in sede di intervento cautele e aUenzioni operative nei confronti dell'ambiente prima largamente sottovalutate.

Per quanto riguarda Ie misure di mitigazione piu dirette introdotte dalla variante ci si

riferisce a specifiche norme 0 azioni che rjguardano singole aree 0 immobili ritenuti pill sensibili.

Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Vafufazione Ambientafe Strategica - Variante al P.R. G. C del Comune di Pontecurone

8 MISURE 01 MONITORAGGIO

Gli indirizzi regionali predisposti per I'applicazione delle procedure in materia di VAS, soUolineano come il monitoraggio, finalizzato al controllo degli effetti ambientali significativi del Piano, nonostante non fosse previsto neli'art. 20 della L.R. 40/98, debba necessariamente integrare i contenuti del rapporto ambientale.

Ovviamente Ie misure previste debbono essere rapportate alia tipologia di piano ed alia natura degli effetti ambientali significativi previsti.

Le attvlta di monitoraggio debbono inoltre utilizzare prioritariamente, se ritenuti adeguati, i meccanismi di controllo eventualmente gia esistenti nell'ambito della Amministrazione interessata ovvero quelli gia predisposti per il monitoraggio di altri pian! e programmi.

Cia che viene appresso indicato nel caso della Variante in oggetto, eventual mente integrato dalle indicazioni che emergeranno dal parere di compatibilita ambientale, cosnura il contenuto di un apposito programma che verra approvato contestualmente all'approvazione della variante. Tenendo canto che la variante riguarda essenzialmente interventi di trasformazione de!1 suolo a carattere urbanistico-edilizio con ricadute ambientali limitate local mente e ragionevolmente incapaci di incidere su indicaton ambientali di carattere generale 0 di piu vasta scala, si propone da un lato I'utilizzo di indicatori di natura territoriale - urbanistici in grado di monitorare I'evoluzione realizzativa della variante stessa all'interno peraltro delle previsioni complessive della strumento urbanistico.

Questa attivita oltre che misurare e tenere sotto contrallo gli interventi programmati, potra consentire la formazione di una banca dati estremamente utile in occasione di prossime varianti 0 della revisione complessiva del P.R.G.

In secondo luogo si propone di utilizzare un ulteriore gruppo di indicatori piu direttamente connessi agli aspeUi ambientali toccati dalla variante. Questa atlivita di monitoraggio dovrebbe tenere sotto controllo soprattutto quelle aree che determinano maggiori impaW e che devono essere accompagnati da opportune opere di mitigazione.

Relativamente a tutte Ie aree di PRG, distinguendo quelle vigenti da quelle della variante, si prevede I'acquisizione e I'elaborazione delle seguenti informazioni:

Rapporto ambientale - Novembre 2009

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Valutazione Ambientale Strategica - Variante al P. R.. G. C del Comune di Pontecurone

Interventi che determinano CIR aggiuntiva
m3 n: alloggi CIR Teorica CIR Rea/izzata
(A)
Volume a destinazione Nuova costruzione
residenzia/e licenziato
Recupero con
cambio di
destinazione d'uso I
• CIR: Capacita insediaiiva residenziale interventi ehe non determinano CIR aggiuntiva Interventi ehe determinano nuova occupazione di suolo
S.C [m2] S.u.L. [m2]
(B)
Supenicie coperta (5. C.) e superilcie
utile lords (S.UL) a destinazione Interventi ehe non determinano nuova occupazione di suolo
produttiva / eommereia/e / turisttco
ricettiva I a/tro licenziate S.C. [m2) S.u.L. [m2} Relativamente aile aree residenziali e produttive oggetto di intervenlo a seguito della approvazione della Variante si prevedel'elaborazione delle seguenti informazioni.

(A)

V co III m (10 oil iJ oCJO 11 Un ;90 Z 10 II ~ r~s{d.nzJ.{e H~etl;!'llIHI

R e e ~ P;} '0 con C II m b 1(;) d I

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Le elaborazioni sopra descritte avranno cadenza annuale e saranno svolte dall'ufficio urbanistica - edilizia privata, sotto la responsablllta del Responsabile servizio tecnico.

ORDINE DEGU INGEGNERI

Rapporto ambientafe - Novembre 2009

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