Paolo Di Sabatino
Renzo Ruggieri
QUADERNO PRATICO DI MUSICA JAZZ
con basi musicali suonate dal vivo
(adattabile a tutti gli strumenti)
edizioni musicali
SINFONICA JAZZPREFAZIONE
il nostro “Quaderno pratico" vuole es-
sere un punto di partenza per tutti co-
loro che vogliono approfondire i vari
aspetti della musica jazz, oltre che un
compendio utile agli insegnanti nello
svoigimento dell'attivita didattica. Inol-
tre la presenza di basi registrate da
validi musicisti pud essere anche uno
strumento efficace per |'esercizio gior-
naliero del musicista professionista.
L'apprendimento e |'insegnamento
della musica jazz é sempre stato og-
getto di discussione e infatti troviamo
chi asserisce che tale musica non po-
tra mai essere insegnata. A nostro pa-
tere le improwisazioni e le progressioni
armoniche presenti nelle incisioni dei
grandi jazzisti possono essere trascritte
€ analizate e, di conseguenza, tra-
smesse con |'insegnamento, certa-
mente atipico, ma che non pud co-
munaque prescindere da alcuni presup-
posti. C'@ bisogno innanzitutto di una
grande passione supportata, owia-
mente, da una solida conoscenza
della tecnica sirumentale e dall’assimi-
lazione di certi stilemi soprattutto ri-
guardo alla pronuncia. Consigliamo
poi di documentarsi sulla storia del jazz
e di raggiungere una chicrezza asso-
luta sull'evoluzione storico-stilistica me-
diante l'ascolto attento e analitico di
tutti i musicisti considerati i massimi
esponenti dei vari periodi della storia
del jazz.
Una trattazione a parte riguarda il con-
cetto di “improvvisazione” poiché
buona porte degli addetti ai lavori ri-
tiene che essa - componente basilare
e imprenscindibile della musica jazz -
non possa essere trasferita didattica-
mente.
C'é una serie di elementi dei quali
bisogna tenere conto per quanto 1i-
guarda l'argomento, oltre alla gid ci-
tata e fondamentale pronuncia (jazz,
latin, funky], allo studio delle scale e
degli arpeggi su ogni accordo e con
varianti ritmiche (con I'uso del metro-
nomo, suonando perfettamente a
tempo, leggermente indietro 0 legger-
mente avanti rispetto al beat ). Innanzi-
tutto consigliamo di acquisire famiglia-
rit@ con il tema del brano scelto per
un'improwvisazione ad esso consona
(richiamare la melodia originaria du-
rante |'assolo @ pratica molto perti-
nente). Un'adeguata analisi armonica
alla ricerca dei centri tonali prowwede
anon creare dubbi sulle note da usare
e a chiarire i punti di tensione naturali
del brano E’ bene esercitarsi a suonare
ogni brano con diversi ritmi € variando
la melodia originale aritmicamente, di-
namicamente e con I'aggiunta di ab-
bellimenti. Bisogna ricordare sempre
che la differenza tra un bravo musicista
e un grande musicista & anche nella
capacita di inventare melodie estem-
poranee durante l'assolo. La conse-
quenzialité delle frasi é un altro aspetto
da tenere presente. L'assolo deve es-
sere un discorso che abbia una scorre-
volezza accattivante per |'ascoltatore:
la noia @ I'unica sensazione che un
jazzista deve accuratamente evitare di
procurarel A tale proposito é di
estrema importanza |'uso appropriato
delle dinamiche, delle pause e degli
accenti.
Il musicista jazz, 0 pit propriamente il solista
improwisatore che ne rappresenta la tipica
incarnazione, intrattiene un rapporto molto
stretto col suo pubblico, il quale vive con lui
Vemozionante avventura dell’invenzione musi-
cale, gioendo insieme con lui per questa o
quella trovata, per l’arguzia di una citazione,per una soluzione particolarmente felice 0
inattesa, concorrendo persino, in qualche mi-
sura, a determinare lo svolgimento dell’ opera-
esecuzione, stimolando con le sue reazioni
Vesiro di chi gli offre la sua musica, 0, al
contrario, deprimendolo, contrastandolo.
(Argo Polillo ~ dall'introduzione al vo-
lume “Jazz” - Mondadori, Milano)
Cid che si é detto riguardo all'improv-
visazione non deve prescindere dalla
considerazione che la musica d’in-
sieme @ il migliore incentivo ad un
costante miglioramento. Bisogna suo-
nare ascoltando noi stessi ma soprat
tutto ascoltando gli altri elementi del-
l'ensemble, cercando di creare quel-
V'equilibrio e quel dialogo (interplay)
che permettono alla musica di rag-
giungere livelli espressivi ilevanti.
(sli autori)
www.paclodisabatino.it
‘www.tenzoruggier.it
Ringraziamento particolare a:
- tuft musicisti che hanno collaborato alla realzzazione del cd allegato a questo fix:
Chiara Conocchioli per i prezioso aiuto nela cortezione delle bowze:
- Luca Di Sabatino per la tealizazione della copertina. (www.sabbatman.t)LEGENDA DELLE SIGLE DEGLI ACCORDI
Gli accordi nel Jazz vengono indicati in maniera semplificata per lasciare all'in-
terprete la scelta del voicing e delle tensioni appropriate, cosa che genera non
pochi problemi nell'interpretazione. Didatticamente si preferisce indicare le
estensioni complete; nel testo le useremo entrambe per allenarvi alla lettura.
sigle significato
myj7(0 “j7'0 “M'o"A) settima maggiore
m (o"-") minore
7(0 “dom") dominante
dim (0 “d" 0 “o") diminuito
m7(bS) (0 “o") semidiminuito
sus (0 “sus4") quaria senza terza ("sospeso"); a volte accordi di
undicesima nella seguente posizione:
C7(6us) = C(basso) G Bb DF.
alt (0 “7alt") (alterato) accordo con la presenza della quinta e
della nona alterate (b5 0 #5 € b9 0 #9), in genere
con la seguente disposizione:
C7Talt = C(basso) E G# Bb D#.
no (0 “omit") indica che bisogna escludere il grado indicato.
add indica di aggiungere all’accordo il grado che
segue la dicitura: es. Cmaj7(add11).
+ (0 “#") la presenza accanto alla nota indica la quinta
eccedente; messo accanto al grado, bisogna
aumentario di un semitono.
fo() questi segni separano le estensioni in casi di
ambiguitd d'interpretazione: es. C(#5) invece di C#5.
tensioni
9 nona in tonalita; in assenza di indicazioni é inclusa la settima
dominante (settima minore);
b9 nona abbassata di un semitono (accordo dominante);
#9 nona aumentata di un semitono (accordo dominante);
set undicesima in accordo; in assenza di indicazioni é inclusa la
settima dominante e la nona naturale;
13 tredicesimo grado in accordo; in assenza di indicazioni € inclusa
la settima dominante € la nona naturale;
b4 0 (#4) alterare il quarto grado;
bS 0 (#5) alterare il quinto grado;
#6 0 (b6) alterare il sesto grado;
6 0 (13) presenza del sesto grado (che corrisponde al 13° grado.
nell’accordo). In caso di tonalité maggiore aggiungere la sesta
naturale, in minore viene sottintesa sempre la sesta maggiore (es.
in Cm6 aggiungere il A € non il Ab che si rova nella tonalita di
Cm).SCHEMA SCALE / VOICINGS
Nel seguente schema abbiamo inserito le scale maggiormente usate, con le sigle
degli accordi pid diffusi, per gli srumenti armonici pit comuni:
PIANOFORTE (TASTIERA, ORGANO), CHITARRA, FISARMONICA.
| voicings per pianoforte escludono la tonica e presuppongono la presenza
del contrabbasso; se suonate in “solo” & importante alternare i bassi alle
posizioni indicate.
I voicings per chitarra sono stati scriti da LUIGI] CANDELORI (attuale docente
di chitarra jazz presso I'lstituto Musicale Pareggiato "“G.Braga” di Teramo); si
ratia di posizioni chitarristiche tra le pil usate e i numeri fra parentesi indicano
la corda dalla quale parte la nota pil grave dell'accordo (ogni numero
rappresenta una diversa posizione).
| voicings per fisarmonica (a bassi standard) richiedono un timbro scuro (con
voci acute escluse) e indicano pil bottoni di accordi premuti contemporane-
amente; le sigle: M, m, 7, dim, indicano i quattro accordi disponibili, mentre le
note senza segno individuano il basso singolo.
MAGGIORE (ones) CDEFGAB GD cavam | CED 5.4)
MINORE NATURALE ela) Coe FGAB | EGR | cm+Gn | CHRD ES
/MINORE MELODICA CDEDFGAB EbGBD | Cm+GM | CEDADE,5.4)
| _apevesa,
MINORE ARMONICA | CEbABDE,5.4)—
GBD (6.5.8)
CGD 6.5)
DEO EES.)
CEBDF#G5)
CDEFGABD CBDEAG.S)
LOCRIA [cpp Ee rceanse | mo coao | €c5 ob B65.)
ORICA 62) “CDbEOFGAB) | _EbGBODb CGDbEE5) |
[LIDIA AUMENTATA CDEF#G#HAB EG#BD CreBEG.5.4 |
LIDIA DOMINANT. [cen | CDE reGAm GabD Fe CBbD F#E,5)
MISOLIDIA (6) hindu) | C06) CDEFAbBD EOBDD CEA ES)
Locka) —~~S*~S at) | CD EDF Gbab BD | EDGHBLD | Bim Bhim | EbGbBEDO.S)
SUPERLOCRIA (aterata) | _CTalt | CDBEDPoGDAB | _ EGPRHDA CT+Ab E Bb Db Ab (6.5.4)
DMINUITA(onosentonzy | G0 | CDESFGHADAB | EDGAD | Cain DM | CODAEO.3.8)
DIMINUTTA (semirono/tono) | C709) | CDbDFEF#GAB) | _EGEbDb | CT+Bbd/C7+EDM | CEBDDB 5,4)
ESATONALE | ees) | cDeGbabm | eared | CHA/FHC? | CODBEGS4
[AUMENTATA | emainas) | eprecave | Ecape in| CEBDNG.S.0
PENTATONICAMAGGIORE | Cinotnor) | CDEGA EAD CM+am | COC6.S5)
PENTATONICA MINORE | Coigotnos) | CEOFGaD FBbE Gn+ BM) CGC6.5.4)
acs a cunnan | nan | Gricn/creim| cERDGRs
[BLUES MAGGIORE a CEFF#GBs | EGBD | CM¥Gn/C7+Am| CEBLDG.3)Lezione 1
ACCORDI E SCALE FONDAM
ANDAMENTO SWING
ANALISI DELLE CINQUE CATEGORIE FONDAMENTALI DI ACCORDI
Costruendo diatonicamente (usando soltanto le note di una data scala) ac-
cordi di quattro note (quadriadi) per ogni grado delle scale: maggiore, minore
armonica e minore melodica, emergono le seguenti cinque categorie fonda-
mentali di accord:
scala MAGGIORE (C)
scala MINORE ARMONICA (A)
| omg 5) ont
scala MINORE MELODICA (A)
m7 o(f6) 7
ACCORDO MAGGIORE CON SETTIMA MAGGIORE (A)
triade maggiore + — settima maggiore
c EG B
ACCORDO MINORE CON SETTIMA MINORE (m7)
triade minore + — settima minore
Cc Eb G
ACCORDO DI SETTIMA DOMINANTE (7)
triade maggiore + —settima minore
CEG Bb
ACCORDO DI SETTIMA DIMINUITA(dim)
triade diminuita + — seftima diminuita
Cc Eb Gb Bbb (A)
ACCORDO SEMIDIMINUITO (2)
triade diminuita + — settima minore
C Eb Gb BbLezione 5
BLUES, COLTRANE CHANGE
TRITONO E TURNAROUNDS
BLUES
Le prime forme di blues si manifestano tra il 1865 e 1870 in occasione dell'aboli-
zione della schiavit. L'uomo liberato canta, con il blues, la sua “non” libertd, i
suoi desideri, a sua ancora precaria condizione di vita. Sono queste le premesse
che determinano una sonorité che potremmo riassumere con l'espressione:
“Minore che suona su maggiore con effetto dominante"; vale a dire una
situazione di disagio (minore) che ci si augura (dominante) evolva verso una pit
serena (maggiore). La data ufficiale della prima incisione blues si fa risalire alla
storica registrazione di Mamie Smith per la Okneh dal disco Crazy Blues: era il 14
febbraio 1920.
Il blues & oggi un genere di ampia portata ed in continua evoluzione, per cui
volerne fare una trattazione esauriente in questo contesto risulterebbe preten-
zioso e fuori luogo. Limitiamoci dunque ad esaminarne il valore all'interno del
jozz.
Ripetiamo che il blues 6 una particolare struttura di dodici misure costituita da 3
frasi di 4 battute ciascuna (1..4 ESPOSIZIONE - 5..8 RIPETIZIONE - 9..12 CONCLU-
SIONE). Nella sua forma base ci sono essenziaimente soli accordi di settima
(tonica, sottodominante e dominante}. Non vi é mai ripetizione di parti interne,
ma tutto awviene dall'inizio alla fine. In qualsiasi punto della sua armoni
possiamo usare la cosiddetia "scala blues", composta dalle note della scala
PENTATONICA MINORE pil) la quarfa eccedente.
Pentatonica Minore
Scala Blues
F Ab Bb Cc Eb
F Ab Bb “BY C_ Eb
Nel blues vi € un uso esteso delle blue notes (note tristi), ossia il 3° (Ab), 4° (B) ed il
7° (Eb) grado.
72,3 1/4]s[o6[7{;s[o[oluln
¥7 | 7 7 F7 | Bo7 | BeT | FY | FY | c7 | ocr oF? | 7
Analizzando il precedente schema (per facilitare la comprensione partiamo
dalla sua forma base} si rileva la presenza di tre accordi di setima dominante
(E7, Bb7, C7), senza mai un accordo consonante. Cid crea un continuo senso di
tensione. La sua apparente semplicité é ragione della sua grande diffusione ma
nasconde anche un'insidi fatto di poter usare delle scale semplici o, addirit-
tura una scala sola, consente a chiunque di suonare un blues: ma é proprio il suo
ripetersi che richiede all'improwvisatore una grande dose di creativita.
sis7Vi Latin Jae 2
Brano: “THE RAIN HAS STOPPED” (traccia n.10)
THE GAIN HAS STOPPED
Pras Oi Sainte - Rees Pade
A & a
II nosiro brano @ costruito sulla famosa bossa di Louis Bonfa “Gentle Rain”.
Accattivante melodia nutrita di accordi semidiminuiti caratteristici di questo
genere musicale. Nofiamo una forma atipica di 32 + 6 battute, dove le battute
della coda sono appunto sei anziché le canoniche quattro (o otto).
BREVE ANALISI ARMONICA
forma 32 misure con coda di 6 battute in Am.
3-4 battute cadenza minore in tonalita.
5...8 battute ‘Am? diventa Il grado di un centro tonale (Gm7) che a sua
volta diventa II grado della tonalita di F6.
9.0.16 A questo punto un'interessante progressione di semicadenze
minori (I-V per l'appunto) che discende per toni interi dal
F¥m7(5b) fino Dm7(b5); quest" ultimo non procede con il
grado dominante, ma ci rimanda alla tonalita base con la
tradizionale successione armonica minore. Si osservi come gli
accordi dominanti portino I'estensione b9 (quindi non
l"'accordo alterato con la #9) il che ci induce ad usare la
scala diminuita semitono/tono. Interssante inolire il Bb7 (un
semitono dalla tonalité base) che sostituisce un accordo
dominante.
sus7