Processi dellAltoforno In genere lacciaio si produce in una torre, alta quasi 40 metri, con pareti refrattarie detta altoforno in cui vengono inserite tre tipi di materiali: 1 - minerali di ferro: ematite (Fe2O3), magnetite (Fe3O4), siderite (FeCO3) e pirite (FeS2) 2 - carbon coke 3 - calcare (CaCO3) Processi dellAltoforno Aria preriscaldata a 1000C viene insufflata dentro la torre permettendo la combustione del carbon coke. In questo modo la temperatura si innalza sempre pi man mano che si scende di quota Nel processo avviene la liberazione di ossido di carbonio (in seguito a basse temperature l'ossido di carbonio muta in anidride carbonica) e contemporaneamente parte del restante carbonio del coke va a mescolarsi con il ferro, formando la ghisa. Compito del calcare combinarsi con le impurit (S, P, Si) presenti nei minerali di ferro per formare dei composti non miscibili con la ghisa fusa chiamati ganga o scorie. Processi dellAltoforno Dallaltoforno esce una lega interstiziale Fe/C detta ghisa.
La ghisa contiene quantit considerevoli di carbonio: dal 2,5
al 5%.
I vari tipi di acciaio si ottengono con trattamenti successivi
della ghisa mirati ad ottenere sistemi con propriet definite.
Se il contenuto in C inferiore allo 0,35% si parla di ferro
dolce, tra 0,35 e 1,7% si in presenza di acciaio, sopra l1,7% si in presenza di ghisa. Ghisa ed Acciaio Per abbassare il contenuto di C nella ghisa uscita dallaltofrono si utilizzano principalmente due tecniche: 1 - Diluizione con rottami di acciaio puro 2 - Fusione con sostanze ferrose ricce di ossigeno che reagisce con il carbonio formando CO2.
Le ghise avendo pi C sono molto pi dure e fragili
dellacciaio che un materiale duttile e si presta ad essere lavorato a freddo. Le ghise non si lavorano ma si producono a pezzi per fusione. LAcciaio Acciai al carbonio: costituiscono oltre il 90% di tutti gli acciai e contengono una quantit variabile, generalmente inferiore all'1,5%, di carbonio, un massimo di 1,65% di manganese, lo 0,60% di silicio e lo 0,60% di rame. Secondo il tenore di carbonio, si dividono in acciai extradolci (meno dello 0,15%), dolci (da 0,15% a 0,25%), semiduri (da 0,25% a 0,50%), duri (oltre lo 0,50%). Gli acciai extradolci e dolci sono comunemente indicati come ferro. Parti di macchine, scocche di autoveicoli, la maggior parte delle strutture di acciaio degli edifici, scafi delle navi, chiodi, viti e bulloni sono solo alcuni dei prodotti realizzati con acciai al carbonio. LAcciaio Acciai legati: sono caratterizzati dalla presenza di quantit variabili di uno o pi elementi quali vanadio, molibdeno, manganese, silicio, rame in percentuali superiori a quelle contenute negli acciai al carbonio.
Gli acciai legati vengono usati nella produzione di molti
componenti meccanici: bielle, alberi, perni, sterzi, assali dei veicoli, ecc. LAcciaio Acciai debolmente legati ad alta resistenza: rappresentano la pi recente categoria di acciai e sono noti con la sigla HSLA (acronimo di high-strength low-alloy). Contengono solo piccole quantit di niobio o di vanadio, e dunque sono in generale pi economici dei normali acciai legati; vengono prodotti con particolari procedure, capaci di conferire loro una resistenza meccanica, anche alle basse temperature, e una resistenza alla corrosione superiori a quelle degli acciai al carbonio. LAcciaio Acciai inossidabili: contengono cromo (in quantit variabile tra il 12% e il 30%), nichel (fino al 35%) e altri elementi leganti, che li rendono brillanti e li proteggono dall'attacco degli agenti atmosferici e di gas e acidi corrosivi. Presentano una resistenza meccanica non comune, che possono mantenere anche per lunghi periodi a temperature estremamente alte o basse. La brillantezza della loro superficie li rende utilizzabili anche per scopi puramente decorativi. Trovano impiego nella realizzazione di tubature e serbatoi di raffinerie petrolifere e impianti chimici, di aerei a reazione e capsule spaziali, di apparecchiature e strumenti chirurgici, di protesi dentarie e chirurgiche. Molto diffuso l'impiego nella produzione di pentolame, posate e utensili da cucina. Le Sostanze e lAmbiente Quando una qualsiasi attivit rilascia una sostanza nellambiente, si avvia una serie di reazioni chimiche che ne modificano la struttura e le propriet.
In genere i prodotti di queste reazioni chimiche
entrano a fare parte di cicli naturali che riutilizzano queste molecole per ricostruire molecole pi complesse. Il problema da un punto di vista scientifico complicato in quanto si tratta di valutare quale limpatto di queste sostanze su meccanismi molto complessi. In sintesi, si osservato: - che esistono cicli naturali che riutilizzano molecole come la CO2 ed il CH4. - che le quantit coinvolte in questi cicli spesso di ordini di grandezza superiore a quelle introdotte dallattivit umana. Il problema da un punto di vista scientifico complicato in quanto si tratta di valutare quale limpatto di queste sostanze su meccanismi molto complessi. In sintesi, si osservato: - che esistono cicli naturali che riutilizzano molecole come la CO2 ed il CH4. - che le quantit coinvolte in questi cicli spesso di ordini di grandezza superiore a quelle introdotte dallattivit umana. Le quantit immesse nellambiente da fenomeni naturali di gran lunga superiore a quelle prodotte dalle attivit umane. Ma queste ultime possono alterare landamento dei cicli naturali o possono, localmente, raggiungere delle concentrazioni pericolose per la vita. Per poter intervenire attivamente bisogna capire sia come le varie molecole reagiscono sia valutare limpatto energetico complessivo del ciclo di vita delle varie sostanze. LE CARATTERISTICHE DELLAMBIENTE ACQUOSO In ambiente acquoso sempre presente il seguente equilibrio:
H2O + H2O H3O+ + OH-
Se scriviamo la costante di equilibrio:
Keq = [H3O+][OH-] A 25 C, Keq = 10-14 LE CARATTERISTICHE DELLAMBIENTE ACQUOSO Se Keq = [H3O+][OH-] = 10-14 , in acqua pura si ha:
[H3O+] = [OH-] = 10-7
Si nota inoltre che le due concentrazioni sono inversamente proporzionali: se aumenta luna laltra deve diminuire in modo tale da garantire leguaglianza a 10-14 del prodotto delle loro concentrazioni. Vi sono numerosissime molecole che sciogliendosi in acqua sono capaci di influenzare questo equilibrio. Ad esempio: CO2 + 2 H2O HCO3- + H3O+ Nel corso della reazione si generano ioni H3O+ che vanno a sommarsi a quelli gi presenti in base allequilibrio descritto prima per cui in una soluzione acquosa di CO2 si avr: [H3O+] > 10-7 [OH-] < 10-7 [H3O+] > 10-7 [OH-] < 10-7 Una soluzione con queste caratteristiche si chiama acida e le sostanze capaci di produrre soluzioni con tali caratteristiche si chiamano acidi. Tra gli acidi pi comuni vi sono: Acido Cloridrico HCl Acido Nitrico HNO3 Acido Solforico H2SO4 Acido Acetico CH3COOH Vi sono altre molecole che sciogliendosi in acqua danno luogo ad una differente reazione. Ad esempio: NH3 + H2O NH4+ + OH- Nel corso della reazione si generano ioni OH- che vanno a sommarsi a quelli gi presenti in base allequilibrio descritto prima per cui in una soluzione acquosa di NH3 si avr: [H3O+] < 10-7 [OH-] > 10-7 [H3O+] < 10-7 [OH-] > 10-7 Una soluzione con queste caratteristiche si chiama basica e le sostanze capaci di produrre soluzioni con tali caratteristiche si chiamano basi. Tra le basi pi comuni vi sono: Soda Caustica NaOH Calce viva CaO Soda Solvay Na2CO3 IL pH DELLE SOLUZIONI ACQUOSE Lacidit e la basicit di una soluzione espressa in termini di pH = -log[H3O+] Come abbiamo visto una qualunque soluzione acquosa contiene H3O+ ed OH- ed il prodotto delle loro concentrazioni molari sempre uguale a: [H3O+][OH-] = 10-14 In acqua pura soluzione si ha [H3O+] = [OH-] = 10-7 mol/L. Il pH di una soluzione neutra 7. IL pH DELLE SOLUZIONI ACQUOSE Abbiamo visto come la presenza di un acido in acqua provochi un aumento della [H3O+]. Di conseguenza: [H3O+] > 10-7 pH < 7
Abbiamo anche osservato come la presenza di una
base in acqua provochi un aumento della [OH-]. Di conseguenza: [H3O+] < 10-7 pH > 7 IL pH DELLE SOLUZIONI ACQUOSE
Le soluzioni acide sono quelle con pH
compreso fra 0 e 7. Le soluzioni basiche sono quelle con pH compreso fra 7 e 14. Una soluzione neutra ha pH = 7