LA SOCIETA COOPERATIVA

Mensile ufficiale di Legacoop Forl-Cesena Direttore Responsabile: Emilio Gelosi Editore: Cooperdiem soc.coop. Stampa: Tipografico soc.coop. Santa Sofia (FC) Anno XV n 7/8 2011 iscr. ROC 4503 Aut.Trib. di Forl del 20/10/97 Reg.
Stampa n.28/97 Poste Italiane spa - spedizione in a.p. D.L.353/03 (Conv. L.46/04) art.1 comma 1, DCB Forl - Tassa pagata La presente pubblicazione viene distribuita esclusivamente in abbonamento postale e i dati relativi a nominativi e indirizzi
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47122FORLI
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LEditoriale del mese

PROGETTO
Il Buon Vivere Apofruit dopo
per Superare 33 Anni cambia
Presidente
la Crisi di Valori 4

L
a pagina

a crisi con cui tut-

PER COSTRUIRE IL FUTURO

t i dobbi a mo con- Cevico Apre
f rontarci quotidia-
un Wine Bar
namente - e a cui si
sommano gli inqua- in Giappone
lificabili attacchi della ma-
a pagina 6
novra finanziaria - non ha
mai allontanato le coopera-
tive dal loro scopo e dai loro CIA-Conad
valori. La seconda edizione
della Settimana del Buon
Apre a Faenza
La Filanda
Fabio Blaco

Vivere, che si svolta dal 3

al 9 ottobre a Forl-Cesena, a pagina 7
loccasione per sottoline-
are le ragioni che hanno
mosso Legacoop Forl-Ce-
sena nel promuovere que-
sto evento, insieme a LILT,
IRST e a un nutrito gruppo Anniversario
di partner che compren-
de, tra gli altri, il Pontificio
Consiglio per la Cultura e Quindici Anni
tutte le principali aziende e
istituzioni del territorio. di Informazione
Buon Vivere inteso come
pratica quotidiana che non in Cooperativa

N
pu prescindere dallesser-
ne educati e dalle possibilit Per 40 anni abbiamo avuto una classe dirigente in grado di indicare el 2011 la Societ
offerte per poterlo manife-
stare. Il Benessere Interno la direzione in cui la comunit doveva muoversi. ancora cos? Cooperativa com-
pie quindici anni.
Lordo una delle chiavi di
lettura che rimette al centro Intervista al presidente della Fondazione, Piergiuseppe Dolcini. Sono tanti per un
giornale come il
la persona e, sovvertendo la nostro. Siamo partiti che Inter-
priorit tra qualit e mera net non cera quasi, oggi la car-
quantit, pianifica il futu- ta non va pi di moda. Qua-
ro sulla base di comporta- lunque sia il supporto su cui ci
menti votati alla sostenibi- stesso livelli dignitosi di cia- ni concrete che la connota- sta edizione), si pu andare un tessuto imprenditoriale leggerete domani, noi continue-
lit come pratica sociale ed scun aspetto del buon vivere no in termini di opportunit oltre alla crisi. la filiera coeso e di qualit e per po- remo a investire e a scommettere
economica imprescindibile. e, al contempo, la garanzia offerte, di possibilit di scel- del buon vivere che si con- litiche diffuse di coopera- sullutilit di uninformazione
Benessere, dunque, come che anche le future genera- ta (pluralit democrazia e nota per leccellenza delle zione e dinclusione sociale. lontana dai soliti format. La
prodotto di diversi elementi zioni possano assestarsi sul- ricchezza) e di qualit che sue produzioni sostenibili; Questa lidentit che va con- nuova veste grafica ci proietta a
appartenenti alla sfera so- le medesime opportunit. si vuole offrire ai cittadini. per un sistema accreditato divisa. Lidentit che crea pieno titolo nel secondo decennio
ciale, ambientale, culturale Il Buon Vivere come ap- Il tutto, partendo dalla con- distruzione, di cultura, e di appartenenza e che mai, co- del ventunesimo secolo, ma non
ed economica in cui ogni proccio culturale con cui sapevolezza che, operando ricerca; per moderne strut- me nei momenti di crisi co- rivoluzioner i contenuti: par-
individuo ha il diritto di una Comunit decide di tra- insieme (la relazione, che ture sanitarie e per sistemi me il presente, va garantita. leremo ancora di voi, insieme a
vedere riconosciuti per se durre la sua crescita in azio- il concetto chiave di que- di cura allavanguardia; per Monica Fantini voi, se voi lo vorrete.
 2 // PRODUZIONE LAVORO // REDAZIONALE A CURA DI COOPERDIEM SOC.COOP.

, SFIDA
trattative, a nuovi accordi
anche con nuovi fornitori,
subendo notevoli perdite di
tempo e di marginalit del-
le commesse. Tutto questo

ATTRAVERSO
ha dato inizio ad una corsa
contro il tempo per poter
consegnare gli impianti nei
tempi contrattuali previsti.
Occorreva chiudere i lavori
entro il 31 dicembre e ab-
biamo fatto limpossibile

LESTREMO
per riuscirci, anche perch
il fotovoltaico ha assunto
una sempre maggior rile-
vanza nel nostro portafo-
glio ordini. I soci hanno
dato il massimo, anche in
condizioni disastrose. Ab-
Il termovalorizzatore di Coriano e, in basso, lingresso della
biamo compiuto uno sforzo
Citt Ospedaliera di Avellino. Nella pagina a destra le condi-
gigantesco e dimostrato di
Per consegnare gli impianti ai clienti nei tempi essere una grande squadra.
zioni affrontate dai soci di CEIF durante linverno.

Solo per chiarire le dimen-

contrattuali, i soci della cooperativa hanno lavorato sioni dellimpegno, dal 16
novembre al 22 dicembre,
in condizioni impossibili. Nel 2010 abbiamo fatto uno con pioggia e neve, abbia-
mo sdoganato, consegnato
sforzo gigantesco - racconta il presidente Alberto e montato 35 containers di
pannelli, per circa 5,5 me-
Bonamici - ma ce labbiamo fatta, grazie ad un gawatt, mentre in Puglia la
nostra consortile realizzava
partecipato lavoro di squadra. linstallazione di 24 campi
per la potenza di 15 mega-
un impianto per la societ
CCCP, appositamente co-
stituita, con lo scopo di ge-
stire o vendere la societ di
cui deteniamo il 40%.
Nel compa r to ospeda-
liero i cantieri pi signifi-
cativi sono stati lospedale
Niguarda di Milano, in cui
giunta a conclusione la
in un momento di stallo.
La strada dellinternazio-
lizzazione appare obbliga-
ta. Purtroppo, nonostante
la presa di posizione degli
italiani con il referendum,
non c chiarezza sul futu-
ro degli incentivi e tutto il
settore fatica a riprendere
quota, continua Bonami-

N
on servono mol-
te pa role per
raccontare la de-
dizione dei soci
di CEIF alla loro
cooperativa. Basta osservare
le foto a corredo di questo
servizio. Fango alle ginoc-
chia, in localit impervie,
lavorando anche il sabato e
la domenica per mantenere
gli impegni e terminare gli
impianti nei tempi contrat-
tuali.
Spiega il Presidente, Al-
watt.
berto Bonamici: Le cau- nuovi conti energia hanno
se dei disagi sopportati da provocato la grande corsa I cantieri pi significativi
CEIF, sono imputabili alla degli investitori nazionali Complessiva mente nel
speculazione che nella se- ed esteri nella realizzazione 2010, CEIF ha avuto oltre
conda met del 2010 stata di impianti fotovoltaici en- 40 cantieri attivi, di cui 26
messa in atto dai produttori tro la fine dellanno. in Emilia-Romagna e gli al-
mondiali di pannelli foto- Sono stati quindi disat- tri dislocati in tutta Italia
voltaici, che hanno appro- tesi - prosegue - gli accor- per lo pi in Puglia, Lom-
fittato delle grandi richie- di contrattuali formalizzati bardia, Campania e A lto
ste di forniture provenienti ad inizio 2010 da parte dei Adige. Sui 43,5 milioni di
dallEuropa, in particolare nostri fornitori asiatici, che euro di valore della produ-
dalla Germania e dall Ita- hanno giocato al rialzo dei zione realizzati, ben il 54%
lia. La scadenza degli in- prezzi e allungato i tempi di appartiene al settore delle-
centivi statali a fine 2010 consegna delle merci. CEIF nergia che viene dal sole.
e la previsione di tagli nei stata costretta a nuove Seguono ospedaliero (26%),
impianti ambientali (13%) e
poi, a grande distanza, civi-
li, industriali e centri com-
merciali.
Gli impianti fotovoltaici
sono stati realizzati prin-
cipalmente con tre moda-
lit. La prima diretta, con
cui CEIF ha progettato e
costruito impianti per cir-
ca 6,7 megawatt tra Rimini
e Bologna, lavorando per
com m it tent i preva lente-
mente privati; la seconda,
in assegnazione dal CCC di
Bologna, con 30 siti a ca-
vallo tra Brindisi e Lecce,
per una potenza nomina-
le complessiva di circa 18
megawatt; la terza in
proprio - spiega Bonami-
ci - abbiamo cio realizzato
prima fase realizzativa, e la
Citt Ospedaliera di Avelli-
no, oramai al termine.
Il settore ecologico-am-
bientale, che riguarda la
realizzazione di termovalo-
rizzatori e, pi in generale,
gli impianti di trattamento
dei rifiuti solidi e liquidi,
ha prodotto circa 5,5 mi-
lioni di euro. Il cantiere pi
significativo stato quello
presso il termovalorizzatore
di Coriano di Rimini.
Levoluzione della gestio-
ne nel 2011 rappresentata
nel budget approvato, che
contiene un obiettivo di
produzione di 47 milioni di
euro. Tra i lavori iniziati nel
2011 spiccano la ristrut-
tura zione e ampliameno
dellOspedale di Bolzano e
la realizzazione del termo-
valorizzatore di Parma.
Per il 2012 e gli a n-
ni successivi abbiamo gi
contratti in essere e nutria-
mo aspettative positive per
i molti lavori previsti per
lExpo di Milano, ma stia-
mo anche esplorando nuove
strade, aggiunge Bonamici.
Uno sguardo verso lestero
Il fotovoltaico, che negli
ultimi anni stato il com-
parto trainante di CEIF,
ci. anche questo uno dei
motivi per cui CEIF ha de-
ciso, dopo 42 anni di attivi-
t, di affacciarsi al di l dei
confini nazionali. Kuwait,
Est Europa, A frica: stia-
mo esplorando le possibi-
lit, in collaborazione con
le strutture consortili del
movimento cooperativo. I
problemi sono tantissimi,
da quelli logistici a quelli
finanziari e non si pu non
scegliere la via della part-
nership con altre aziende,
anche perch lesperienza
insegna che le cautele non
sono mai troppe.
Limpegno per la sicurezza
Nel 2010, CEIF ha ottenu-
to la certificazione del siste-
ma di gestione per la sicu-
rezza sul lavoro ai sensi della
norma OSHAS 18001:2007
e delle linee guida UNI-
INA IL e sta attualmente
operando per lintegrazio-
ne con il sistema qualit, gi
certificato da tempo. Da
sempre promuoviamo la si-
curezza sul lavoro con at-
tenzione particolare per la
formazione, le dotazioni di
sicurezza e laffermazione di
una cultura aziendale che
vada in questa direzione,
conclude Bonamici.

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 LA SOCIET COOPERATIVA

Globale e Solidale

La sindrome
di Anton
Lunghi periodi di recessio-
ne, improvvisi crolli di Borsa,
bolle immobiliari e specula-
tive: perch diventato cos
difficile capire leconomia?
Inutile rileggersi i manuali
su cui si studia
nelle universit,
quasi nulla di
ci che accade
spiegabile
secondo le
dottrine classi-
che. Una delle
interpretazione di Fabio Gavelli
pi suggesti-
ve proposta da Raj Patel,
studioso che ha lavorato per
la Banca Mondiale e che in-
segna a Berkeley. Patel usa
come metafora la sindrome
di Anton, una rara patologia
che pu insorgere dopo un
ictus: chi ne affetto cieco
ma convinto di vedere.
Passando dalla scienza
medica a quella sociale, soffri-
remmo di una malattia simile.
Pensiamo che i Mercati sia-
no il metro di ogni fenomeno
e per questo, sostiene Patel,
non siamo pi in grado di
riconoscere nulla. Guardare
il mondo attraverso i mercati
significa non solo alterare la
percezione di noi stessi, ma
anche proiettare la nostra
disabilit su tutti gli altri,
scrive lo studioso nel libro Il
valore delle cose. I politici, i
media e dunque anche i sin-
goli cittadini, hanno assunto
il mercato deregolamentato
(quello che pone il profitto
come priorit assoluta, a volte
unica) come lente attraverso
cui osservare le nostre societ.
Un grande abbaglio da cui si
pu uscire, secondo Patel, con
uno strumento antico ma che
stato reso inefficace: la de-
mocrazia. Purtroppo i governi
e le istituzioni sovranazionali
si dicono impotenti, non in-
cidono sulla finanza inter-
nazionale, non intervengono
sugli scambi commerciali, sulle
politiche fiscali. Il sociologo
spagnolo Manuel Castells in
un articolo dal titolo Sacrifici
umani in nome dei mercati
ha ricordato che il vero motore
degli investimenti finanziari
il guadagno, puro, semplice
e a breve termine. Sembra
che la democrazia sia stata
messa fuori gioco dal mercato.
Possiamo permettercelo?
 Linea di confine 4 // ORTOFRUTTA // DUE MANAGER A CONFRONTO LA SOCIET COOPERATIVA
Tra politica
e antipolitica
La politica politicante, usata DAI SUOI ESORDI IL SUCCESSORE I VICEPRESIDENTI
solo come mestiere autorefe-
renziale, sta per scivolare nel Enzo Treossi lascia dopo Mirco Zanotti, 44 anni, Claudio Biondi di Modena
burrone. Era gi caduta venti
anni fa, o su di l, ma potrebbe 33 anni di presidenza ha studiato Scienze Agrarie e Gianluca Balzani di Forl
ricaderci anche la cosiddetta
Seconda Repubblica, appendice

APOFRUIT, PASSAGGIO
in realt della Prima bis per-
ch incapace di risolvere i mali
oscuri che ci hanno afflitto.
Nel 1989 le classi politiche
allora al governo brindaro-

DI CONSEGNE AL VERTICE
no al crollo dei
regimi comunisti
dellest europeo
convinti che i conti
con lavversario
marxista-leninista
erano chiusi. Di

Mirco Zanotti il nuovo presidente della grande cooperativa ortofrutticola

certo si era chiusa
di Pietro Caruso la fase, sempre
pi degenerata,

della vita del Pcus e dei partiti
satelliti in Europa, ma non la
questione della democrazia
progressiva. Allora i vari For-
lani e Craxi, Andreotti e De
Michelis fecero un gravissimo
errore politico: anzich sepa-
rare le sorti dei democristiani
da quelle dei socialisti, e vice-
versa, essi pensarono di raf-
forzare unalleanza dando per
scontato che nelle opposizioni
di destra e di sinistra ci sareb-
be stata soltanto una rotta.
Non fu cos e infatti Tangen-
topoli fu la conclusione di una
crisi politica, non solo lesito
di anni di offensive giudizia-
rie. La riforma dei partiti non
avvenuta e ora ci troviamo
con i costi di tutti i ceti politici
cresciuti a dismisura. La mia
formazione ideale e politica mi
impedisce di aderire ai movi-
menti antipolitici di destra e
di sinistra, ma non di ribadire
S
torico passaggio di conse-
gne ai vertici di Apofru-
it, la grande cooperativa
ortofrutticola italiana che
conta oggi 11 stabilimenti
ubicati in varie regioni italiane. Do-
po 33 anni di impegno (di cui 12 ai
vertici di Cofa, una delle cooperati-
ve che hanno dato origine al grup-
po, e 21 al vertice di Apofruit) Enzo
Treossi, presidente della cooperativa
dai suoi esordi ad oggi, passa il te-
stimone a Mirco Zanotti, produtto-
re di 44 anni, cesenate, laureato in
Scienze Agrarie e assieme al fratello
conduttore di unazienda agricola
ad indirizzo frutticolo. Zanotti, da
9 anni allinterno di Apofruit, ha
maturato una forte esperienza nella
Direzione del Gruppo ed in partico-
lare nella relazione con i soci della-
rea di Longiano.
Treossi, 60 anni, forlivese, con-
duttore di unazienda agricola a Ca-
stiglione di Forl, stato il presiden-
te che ha pilotato tutte le innovazio-
ni di questi anni e le pi importanti
fusioni fra cooperative - dallepoca
in cui la cooperazione ortofrutticola
mostrava i suoi limiti nellestrema
frammentazione dei gruppi - che
hanno portato alla creazione di uno
dei pi grandi gruppi cooperativi
italiani che operano nellortofrutti-
coltura. stata la vitalit della coo-
perazione - commenta Enzo Treos-
si a determinare la nostra crescita.
Alla forza dei produttori associa-
ti dobbiamo il raggiungimento, in
questi anni esaltanti anche se dif-
ficili, di importanti obiettivi. La-
scio con soddisfazione il mio ruolo
ad una leadership che si formata
allinterno del gruppo che terr sal-
di i principi della cooperazione, i
quali continuano ad essere efficaci
bench molto sia cambiato dallini-
zio del mio mandato ad oggi. I prin-
cipi di onest, dialogo, trasparenza,
rispetto delle regole devono essere i
cardini per il buon funzionamento
della cooperativa e per un forte le-
game con i soci.
A Treossi va il sentito ringrazia-
mento di tutti i soci e dei membri
della direzione di Apofruit che, in
questi anni, hanno apprezzato il suo
equilibrio, la sua capacit di fare
da raccordo tra la produzione e la
struttura, e la sua instancabile di-
sponibilit ai vertici della coopera-
tiva. Sono onorato e consapevole e
del prestigio e dellonere di questo
impegno. Apofruit Italia ha saputo
coniugare la sua crescita con la ca-
pacit di presidiare il mercato con
Le iscrizioni sono aperte fino al 30 ottobre
Archivio Apofruit Italia
un rapporto trasparente e costrut-
tivo nei confronti della sua base so-
ciale. Per continuare in questa mis-
sione potr contare sullesperienza
e la professionalit del gruppo di-
rigente e del Consiglio di Ammini-
strazione afferma il neo Presidente
Mirco Zanotti, che si appresta a
guidare la fase internazionale della
cooperativa, sempre pi proietta-
ta allespansione dei suoi mercati,
nellobiettivo di assicurare un red-
dito soddisfacente per i produttori
associati.
Al suo fianco Zanotti ha due Vi-
cepresidenti: Claudio Biondi di
Modena e Gianluca Balzani di For-
l. Il nuovo CDA composto da 39
consiglieri, di cui 37 soci produttori
e 2 soci finanziatori, con una ridu-
zione di 4 unit rispetto al mandato
precedente.

quello che dissi e scrissi 20 an-

ni fa: o si capta il mutamento e
ci si rinnova, o si perisce. Sono
i grandi movimenti popolari
se ispirati alla saggezza e al
culto delle autentiche riforme
a possedere quel mix di cam-
biamento e di responsabilit di
cui c bisogno. La profonda
sfiducia nella maggioranza
della classe politica si combat-
te con eliminazione di privilegi
e condivisione dei sacrifici
della gente. Da questo punto
di vista la capacit del movi-
mento cooperativo di rimanere
fedele a se stesso encomiabi-
le, anche se deve aggiornare
le sue leadership e credere di
pi in processi di unit, coesio-
ne, sinergia dentro e fuori lo
stesso movimento. Pensare che
in un capitalismo, n sociale,
n democratico ci sia lo spazio
del rinnovamento fallace.
Tra laltro la rete, in espan-
sione, rende molto difficile
proteggere i sancta sanctorum
del potere. Solo i teorici delle
elites politiche e del realismo
politico pensano di potere
governare facendo credere.
I sacrifici hanno bisogno di
un grande progetto di nuovo
corso per essere accettati. Fra
fiumi di champagne, nani,
ballerine, case al mare, resort
esteri, soldi sporchi, evasioni ed
elusioni continue non saltano
solo le finanze dello Stato, ma
anche le teste dei troppo furbi.
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la crisi (20 ore), Il modello del
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emiliaromagna.it. Tra i corsi
segnaliamo in particolare quello
relativo al sistema disciplinare
introdotto dala legge 231 del 2001
che ha profondamente innovato il
modello giuridico con cui devono
confrontarsi gli amministratori delle
societ cooperative. Il docente
La stretta di mano tra Mirco Zanotti e Enzo Treossi, lavvocato e professore universita-
nuovo presidente e presidente uscente di Apofruit. rio Carlo Berti.
Spesso, anche a causa delle
ripetute modifiche legislative, non
c chiarezza su argomenti che
riguardano da vicino coloro che
hanno assunto tali responsabilit e
rischiano quindi di essere coinvolti
in prima persona dal punto di vista
penale in caso di comportamenti
societari scorretti.
Come procedere alla mappatura
delle attivit sensibili? Quali sono
i modelli organizzativi ammessi?
Come funziona lorganismo di
Controllo? Il corso intende aiutare
i partecipanti ad approfondire
quali modelli organizzativi e di
gestione sia opportuno adottare per
prevenire specifici reati ed evitare
linsorgere della responsabilit.
Il percorso si rivolge a 12 lavoratori
di imprese cooperative e non, inse-
riti in ruoli di responsabilit: quadri,
responsabili, manager, presidenti e
membri CdA a libro paga, ecc.
La necessit quella di implemen-
tare su questi lavoratori una serie di
competenze e abilit che afferisco-
no essenzialmente allambito della
conoscenza e implementazione
del modello organizzativo secondo
quanto previsto dal D.Lgs 231/01.
5 // IL PROTAGONISTA // PIERGIUSEPPE DOLCINI

P
assione politica. Non c
altro modo per spiegare
la luce che si accende ne-
gli occhi del presidente
della Fondazione Cassa
dei Risparmi di Forl Piergiusep-
pe Dolcini, quando racconta co-
me intende il ruolo dellente da
lui rappresentato. Un sentimento
antico, e se vogliamo anche fuori
moda, che si concretizza in uno
slancio che non solo lo porta a
continuare a progettare il futuro
di Forl, ma anche a pretendere
con ostinazione che facciano al-
trettanto tutti coloro che ne han-
no i mezzi, la responsabilit e la
legittimazione.
Meldolese di nascita, e ci tiene
a sottolinearlo, Dolcini conosce
bene i temi delleconomia socia-
le per averli affrontati dapprima
allinterno delle ACLI e poi nella
Dobbiamo sostenere laeroporto
perch serve alle industrie del ter-
ritorio? Perch lo richiede il turi-
smo verso la riviera? Perch aiuta
lagroalimentare cesenate? Perch
vogliamo sviluppare un turismo
culturale in entrata? Ed solo un
esempio fra tanti.
Ma lei come la pensa?
Allo stato attuale difficile dare
risposte talmente piene da giusti-
ficare la presenza di un aeroporto
a Forl. Diverso se laeroporto
si aggrega e ripartisce i costi con
altri scali. Il patto Forl-Rimini
va bene, ma di per s non suffi-
ciente. Alla fine dovremo trovare
le modalit per unalleanza con
Bologna. A quel punto sar possi-
bile chiedere a un privato di inter-
venire, per serve qualcuno che
non badi solo al profitto azienda-
Cosa propone di fare?
Cerchiamo di trovare una co-
esione fra tutti gli attori politici,
sociali, economici e istituzionali.
Il lavoro che stiamo facendo con
il Comune ha questa caratteristi-
ca. Stiamo ragionando sul Cen-
tro Storico, sul San Domenico,
sugli spazi culturali, sullutilizzo
di grandi palazzi storici. Vedia-
mo di mettere insieme le idee per
progetti, anche parziali e di spe-
rimentazione, ma di largo respiro.
Come Palazzo Talenti-Framonti?
Stiamo cercando di trasforma-
re quel palazzo in un punto di
riferimento sociale, culturale e,
perch no, anche enogastronomi-
co. Puntiamo alto, a diventare un
punto di riferimento per la Roma-
gna intera

Foto Blaco
sua attivit forense di avvocato del le, ma anche alla socialit dellin- Perch allora demolire il par-
lavoro. Lo abbiamo incontrato per vestimento. E come Fondazione cheggio davanti al San Domeni-
unintervista a tutto campo. noi possiamo solo fare presente co? Autorevoli architetti si sono

PUNTIAMO
tere politico. Lo sviluppo di una
collettivit pu essere realizzato
insieme, rendendo protagonisti
dello sviluppo anche i soggetti
privati, in una pluralit di centri
decisionali e di logiche di azione.
un concetto di poliarchia e poli-
centrismo che per me si richiama
In che senso?
Nel senso che io, ad esempio,
voglio indicazioni secche dai Co-
muni, non voglio essere arbitro di
una terna di nomi.
Perch il nostro ruolo, affidatoci
dal legislatore, quello di gestire
un patrimonio che viene dal po-

IN ALTO
esplicitamente alla dottrina socia- polo e quindi di esso dobbiamo
le della Chiesa. essere rappresentativi. E nelle in-
Con le fondazioni bancarie, per dicazioni delle istituzioni dobbia-
la prima volta nella storia del- mo quindi avere piena fiducia.
la Repubblica, i corpi intermedi
hanno la forza anche patrimoniale Ritiene adeguati i criteri di rap-
per non essere solo compartecipi presentativit dei vostri organi?
ma autori di un progetto per la La formulazione legislativa, che
comunit forlivese. prevede assemblea dei soci, consi-
glio generale e consiglio di ammi-
Lei parla sempre di Forl. E le nistrazione inadeguata.
altre citt della Romagna? Fosse per me li ridurrei subito a
a cura di Emilio Gelosi Noi crediamo che enti come due: unassemblea non pletorica,
il nostro debbano avere un loro con un ruolo forte di indirizzo, e
ruolo ed essere partecipi della vi- un consiglio di amministrazione,
Il presidente della Fondazione Cassa mobilitati per salvarlo...
Anche qui partiamo da un pro-
ta politica del territorio. Vengono
compiuti, altrove, questi ragiona-
ma questo pu farlo solo il legi-
slatore.
dei Risparmi, Piergiuseppe Dolcini, non si getto: noi vogliamo che il San Do-
menico diventi un grande quartie-
menti?
Pu anche darsi che in altre cit-
Quello che possiamo fare, e che
faremo, cambiare il modo in cui
rassegna al declino sociale ed economico re della cultura. La nostra non
furia iconoclasta: semplicemente
t questo non interessi. Per quan-
to ci riguarda sono le nostre scelte
viene nominata lAssemblea, che
nomina met del Consiglio Ge-
del Paese: Dobbiamo progettare il futuro. non si capisce cosa centri quel-
la struttura con la prospettiva di
di politica bancaria che ci hanno
portato a questa consapevolez-
nerale.

Perch insiste tanto sulla
necessit di progettare il fu-
turo?
Da cattolico la mia formazione
questa: vengo da una valutazio-
ne progettuale della politica, in
grado di pensare a grandi cose, a
una perennis reformatio della
societ, per dirla con le parole del
Concilio Vaticano II.
Forl ha avuto la for tuna di
avere una classe dirigente lun-
gimirante, che negli ultimi qua-
rantanni si presa limpegno di
guardare al futuro: gli insedia-
menti industriali, luniversit,
Ridracoli, lIRST... Oggi per ho
limpressione che il futuro, invece
di essere delineato, sia completa-
mente incerto. Cito due casi per
tutti. Sapro. Cosa sar degli inse-
diamenti industriali? E laeropor-
to? Perch Forl ha bisogno di un
aeroporto?
Gi, perch?
Sono proprio questi i nodi su
cui la politica deve dare risposte.
questa opportunit al fondo F2I
a cui partecipiamo, proponendo
unattivit che abbia anche pro-
spettive di sviluppo.
Come legge la scena politica at-
tuale?
un fatto che fino agli anni Ot-
tanta la politica mostrava segni
di grande contrapposizione ide-
ologica tra DC e PCI. Allo stesso
tempo aveva la capacit di porre
degli obiettivi alti, attorno a cui
era possibile costruire unazione
comune. Poi la dialettica politica
si frantumata negli obiettivi per-
sonali, diventata di conventico-
la, anche se forse la parola un
po troppo dispregiativa.
Non si guarda pi a grandi pro-
spettive, ma al contingente. Io ne
prendo atto, pu anche darsi che
sia giusto cos. Le domande per
restano. Forl domani sar ancora
una citt dotata di Universit, for-
mazione e ricerca di alto livello?
Sar ancora in grado di investire
in cultura?
creare una nuova porta alla citt,
che funga da ingresso e da carto-
lina. E allora, cosa c di meglio
di una distesa verde?
Come si pone la Fondazione ri-
spetto allintervento nel sociale?
C un forte impegno finanzia-
rio, con bandi, iniziative, progetti.
Il vero problema per credo sia di
carattere culturale ed un tema
che tutti dobbiamo porci.
Oggi il welfare in crisi perch
il pubblico e il terzo settore non
hanno le energie sufficienti a in-
tervenire da soli. La terza gamba
pu diventare il privato? Ma allora
non pu ragionare solo come fa-
rebbe un mecenate. Deve essere
possibile investire conciliando il
profitto con la tutela sociale. Ed
uno sforzo di mentalit che va
condiviso da tutti.
Quale deve essere il ruolo delle
fondazioni bancarie?
La Fondazione un soggetto
privato che ha obiettivi di caratte-
re generale, collettivo e pubblico,
obiettivi che io considero di carat-
za, quando abbiamo capito che
dismettere il controllo della ban-
ca ci avrebbe consentito di avere
le risorse per fare ragionamenti
progettuali per lo sviluppo positi-
vo di questa citt. Oggi, con 423
milioni di patrimonio e pi di 10
milioni di fondi erogati ogni anno
sentiamo di avere una responsabi-
lit in pi, perch possiamo fare la tivi in modo da potere inserire
differenza.
Voi per non avete avuto una
legittimazione democratica...
Ma la democrazia solo un
fenomeno di eletti ed elettori o
prevede la partecipazione di tutta
la societ a un progetto? Se in-
tendiamo la democrazia in sen-
so partecipativo io ritengo che la
Fondazione si debba porre questi
obiettivi e trovare nei suoi organi
la capacit di interpretare le esi-
genze del territorio. Su una cosa
per le do ragione: gli organi con
cui la Fondazione lavora devono
avere il massimo grado di rappre-
sentativit delle energie che insi-
stono nella comunit, senza avere
paura della politica.
Qual il meccanismo ora?
Ora lassemblea si riproduce e
ricompone per cooptazione, con i
vecchi soci che votano lingresso
dei nuovi. Questo, a mio avviso,
un modo sbagliato per governare
un ente che ha natura pubblici-
stica.
Occorre introdurre dei corret-
dei personaggi meritevoli e dare
maggiore spazio anche a soggetti
come le associazioni di categoria.
Unultima domanda: cosa pensa
di manifestazioni come la Setti-
mana del Buon Vivere?
Stiamo lavorando a una pro-
spettiva per questo territorio che
si basi su unimprenditoria di alto
livello tecnologico, alta formazio-
ne, qualit della vita che si fon-
da sulleccellenza sanitaria, IRST
prima di tutto, e della cultura,
con mostre conosciute in tutto il
mondo.
La Settimana del Buon Vivere
si pone chiaramente in questa
direzione e in questo disegno per
la nostra comunit.
 Roma, Romagna 6 // AGROALIMENTARE // STORIE DAL MONDO LA SOCIET COOPERATIVA
Zappando

IL GIAPPONE
gli ulivi
Come consigliatomi nel corso
del mio intervento di una vivace
assemblea faentina, in piena

BEVE CEVICO
crisi di mercato delle pesche
e nettarine, mi sono recato a
zappare i miei giovani ulivi
piantati lautunno scorso.
Nel constatare il loro stato
non particolarmente brillante,
mi sono reso conto di averli
un po trascurati. La zappa
uno strumento arcaico, ma

C
potente, e il risultato ottenuto
stato soddisfacen-
on il Gruppo Ce-
te, con il grande
vantaggio di essere
vico i vini Roma- I vini romagnoli arrivano nella terra
gnoli arrivano in

facilmente verifi-
cabile; cosa questa
non cos scontata
per altre attivit.
Difficile per, in
di Cristian Maretti quelle condizioni di
pace e tranquillit
e di lavoro appagante, non
pensare e riflettere sul proprio
mestiere di rappresentante di
interessi cooperativi e agricoli,
alla loro analisi ed alla loro
sintesi nei confronti di un Mi-
nistero dellAgricoltura sempre
pi depotenziato e misero.
Un mestiere non facile anche
nei confronti di un Commissario
Europeo allAgricoltura e della
sua direzione generale, sempre
pi accerchiata da ogni tipo
di richiesta di taglio per dare
allEuropa nuove missioni,
ma sempre con i soliti soldi.
Pensando e ripensando, non
sono riuscito per a trovare
soluzioni alternative a quelle
del lavoro serio, paziente e
continuo che stiamo facendo,
G i a p p on e . l a
nuova scommessa
dellazienda ravennate che
sabato 9 luglio scorso ha
aperto a Hiroshima, TOT
I DE (Tutti i giorni), un
nuovo concetto di Wine Bar
che ha lobiettivo di avvici-
nare il Popolo Giapponese
al vino, nonch fare cono-
scere le eccellenze della Ro-
magna in terra nipponica.
Il w ine bar romagnolo
TOT I DE frutto di una
partnership del Gruppo Ce-
vico con partner Giappone-
se, e proporr in esclusiva
lampia gamma di vini del
gruppo romagnolo assieme
ai prodotti alimentari dec-
Archivio CEVICO
del Sol Levante. A Hiroshima
ha aperto il wine bar Tot i d.
In programma anche corsi di cucina
e degustazioni gastronomiche.
cellenza dellEmilia-Roma- elegante ma comodo. E so- Ad oggi, nel paese del una nuova filosofia del vi-
gna. prattutto dove lospitalit Sol del Levante le enote- no: nel prezzo, decisamente
Nellottica di poter fare della Romagna regni e si che o i wine Bar sono lo- pi accessibile, e nel modo
appr e z z a r e l a cali esclusivi dove il vino di degustarlo, pensato per il
grande qualit un locale elegante considerato un prodotto consumo quotidiano.
dei vini roma- per eletti, sia per gli altis- Prosegue anche con que-
gnoli ad un giu- ma non esclusivo, simi costi dello stesso, sia sta iniziativa limpegno del
sto prezzo, ab- per tutte le tasche soprattutto per lesclusivit Gr uppo Cev ico verso la
biamo pensato dei locali, pensati e fatti per vendita dei propri prodotti
ad un locale dove la gente sprigioni da ogni parte del pochi. Tot i de, propone allestero.
si senta invitata ad entra- locale, e da parte della ge-
re: bello ma non esclusivo, stione, afferma Lauro Gio-
vannini, Direttore Generale Il direttore commerciale Lauro Giovannini
del Gruppo Cevico. Presso
il wine bar si terranno corsi
di degustazione, di cucina, Grandi soddisfazioni
con lintento di far cono-
anche da Cina e Russia
Archivio Cevico

di elaborazione e convincimen- scere ed apprezzare oltre al

to per far prevalere lunica vino, la cultura e lessenza
cosa che conta: un adeguato del territorio di Romagna Lauro Giovannini precisa
reddito degli agricoltori. in sinergia con una cultura che solo dal 2006 il Cevico
Per questa ennesima crisi storica come quella giappo-
ortofrutticola ci siamo attestati
impegnato verso il canale
nese.

Archivio Legacoop
su tre priorit: 1) intervento estero, partendo certamente
Francesco Paganelli ex- in un momento molto difficile
straordinario per fronteggiare
port Manager del Gruppo e con un mercato gi ampia-
la diminuzione dei consumi;
2) incremento indennit di Cevico che segue lAsia pre- mente occupato da altri.
ritiro e modifica del sistema cisa che la filosofia del pro- La scelta di porci quale
gestione crisi dellOCM; 3) getto contenuta nel no- azienda che oltre a vendere
validazione dellaccordo di me: fare del consumo del un prodotto in grado di
filiera per migliorare il livel- vino in Giappone un uso dare anche un servizio e di
lo qualitativo dellofferta giornaliero informale, come qualit ci ha portato ai livelli ed altro. Complessivamente
Sono richieste fatte per far sempre consapevole, che attuali ed oggi gli hl venduti Gruppo Cevico con la propria
fronte allemergenza, man- sappia anche comunicare sono 80.000 con una crescita organizzazione raccoglie
tenendo un rapporto leale e la spontaneit e lospitali-
sincero con la propriet sulle sullanno precedente di circa quasi 1,5 milioni di uve e fra
t tipiche della Romagna. Il 80%. Le maggiori soddisfazio- prodotti diretti e commercia-
possibilit di successo reali delle
vino ricondotto alle proprie ni le abbiamo in tutta lAsia. lizzati vende oggi 1,2 milioni
diverse azioni messe in campo.
origini di prodotto agrico- La Cina il nostro primo di quintali di vino. Di questo
Non raccontando favole,
ma ragionando seriamente lo, quale parte integrante mercato a seguire la Russia e vino commercializzato nel
sulle azioni da intraprendere, ed ineludibile della dieta il Giappone. 2010 ne sono stati confe-
puntando inoltre con decisione mediterranea e della cuci- Vendiamo oggi in 45 paesi zionati nei vari formati oltre
ad ununit ed una semplifi- na romagnola. Soprattutto comprese realt molto amene 500.000 quintali. Il 2011 in
cazione delle rappresentanze, vogliamo valorizzare il rap- come, Kazakistan, Singapore, crescita sia come quantit
diminuendone i costi e mi- La presidente di CEVICO Ruenza Santandrea ha partecipato porto diretto nel mercato: Taiwan, Australia, Malesia, che come fatturato di oltre
gliorandone la credibilit. al taglio del nastro del nuovo locale (sopra) che punta tutto Agricoltoriconsumatori in
sulla cultura e lo stile del territorio romagnolo. Israele, India, Laos, Miamar il 25%.
A dire il vero ci sarebbe anche un rapporto senza interme-
un piano B, che nella platea fa- diari.
entina del 22 luglio tra una bara
e laltra emergeva con forza:
lassalto ad un ipotetico Palazzo
dInverno. Non una novit, ha
affascinato milioni di uomini e
di donne in tutto il mondo, me
compreso. A molti agricoltori,
inoltre, non sono rimaste che le
catene dei debiti da spezzare
e dunque la storia potrebbe
anche ripetersi. Una possibilit
sempre proponibile che poche
volte per ha avuto successo.
Nella maggior parte dei casi
forse meglio seguire le pru-
denti indicazioni del Poeta che
ammoniva: per i nemici, non
attizzare troppo i fuochi, potre-
ste rimanere scottati voi stessi.
7 // DETTAGLIANTI // INAUGURAZIONE
La responsabile della nuova parafarmacia Francesca Chiari-
ni, con Luca Panzavolta, Maurizio Pelliconi e Vladimiro Cec-
chini. A destra la conferenza stampa di lancio.
CIA-CONAD APRE UN NUOVO
SHOPPING CENTER A FAENZA
Pi di ventimila persone hanno affollato La Filanda durante linaugurazione
P
i di ventimila persone
hanno affollato la giornata moderno parcheggio da 1.600 posti
inaugurale dello Shopping
Center La Filanda di Fa-
enza,
inaugurato
gioved 25 ago-
sto nellex area Conad da 2.500 metri 20,30 per
Neri, a ridosso
del centro stori-
co. Oltre al Su-
perstore Conad da 2.500 metri
quadri sono 30 gli spazi commer-
ciali presenti, tra cui insegne mol-
to note come Marco Polo Expert,
Polaris Scarpe e Takko Fashion.
Arricchisce lofferta una parafar-
macia, sempre a insegna Conad. A
disposizione dei clienti ci sono un
(di cui poco meno della met coper-
ti) e, a regime, 3 fra ristoranti e bar.
Lorario di
Oltre al Superstore apertura
dalle 9 alle
presenti 30 negozi ie nd ea go zi,
l le 8
alle 20,30
per il Su-
perstore, tutti i giorni dal luned
al sabato. Solo in occasione della
giornata di lancio il Conad ha po-
sticipato di unora lalzata delle ser-
rande. In totale lo Shopping Center
La Filanda d lavoro a circa 250
persone, di cui un centinaio nel so-
lo supermercato. Si prevedono due
milioni di visitatori allanno.
Linvestimento complessivo di
Com mer-
cianti In-
dipendenti
Il centro dispone di spone
Associa-
ti - Conad
stato di circa
carburante low cost te
50 milioni di
euro, pi altri 10-15 dei sin-
goli negozi. Si prevede che larea
residenziale e direzionale circostan-
te, altri ottomila metri quadri, sar
terminata entro la fine del 2011.
Nel cantiere, aperto dal 2007, si so-
no susseguite 70 aziende, con pi
LA SOCIET COOPERATIVA Notizie a margine
C del marcio
in Inghilterra
Lo scandalo che ha tra-
volto il magnate Rupert
Mardoch, il suo giornale e
una buona fetta della stampa
popolare inglese (oltre a poli-
tici e poliziotti) emblematico
di un mondo informativo e
Fotoservizio Fabio Blaco
di una civilt della comu-
nicazione lontani anni luce
dallesperienza italiana.
Pure nelle storture e negli
aspetti criminali
messi in luce
dal tracollo del
sistema, emerge
limmagine di
una stampa che
tiene in pugno di Emanuele Chesi
il potere politico
e che mena la danza aven-
do come obiettivo ultimo
(crudo ma almeno chiaro)
laumento delle vendite. Un
sistema marcio, fatto anche
di tangenti e ricatti, ma nel
quale paradossalmente lin-
formazione stessa in grado
di rigenerarsi con la denun-
cia dei giornali concorrenti.
E dove chi lambito dalle
accuse e persino dai sospetti
di 500 lavoratori impegnati, senza non perde tempo a farsi da
considerare le imprese intervenu- parte. Le dimissioni a catena,
te per la finitura e lallestimento fin dai vertici pi alti della
dei diversi locali nella galleria. La polizia, misurano il livello di
F i l a nd a d i-
responsabilit pubblica che
di un
d ist r ibutore
contraddistingue una classe
un distributore di di carburan- dirigente vera. Forse le mele
marce sono tante, ma l c
low cost,
gi attivo da almeno la speranza di una
due anni con pulizia. In casa nostra, dove
g ra nde suc- linformazione troppo spes-
cesso nella rotonda di via San Sil- so al laccio del potere (poli-
vestro. Si tratta di uno dei 12 aperti
tico e economico) questa spe-
da Conad a livello nazionale e i nu-
ranza si fa sempre pi tenue.
meri sono eccellenti. Nel 2011 si
prevede che la pompa vender oltre E critiche e accuse rimbalza-
15 milioni di litri di carburante. no indietro senza far danni.
8 // PUBBLICIT // FON.COOP LA SOCIET COOPERATIVA

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