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2
42
IL CAMPO MAGNETICO ((II))
Induzione elettromagnetica.
g
Energia magnetica.
Propriet magnetiche della materia.
M t i li magnetici.
Materiali
ti i
Circuiti magnetici.
Induttanza e mutua induttanza.
induttanza
Forze elettromagnetiche.
Induzione elettromagnetica.
F
Forza
elettromotrice
l tt
t i di induzione.
i d i
F
Forza
elettromotrice
l tt
t i mozionale
i l
Se un conduttore si muove in un campo
p magnetico,
g
, ggli elettroni di
conduzione, trascinati nel moto, risentono della forza di Lorentz
normale alla direzione del moto e a quella delle linee di induzione.
Si consideri ad esempio una sbarretta di
rame lunga l, che si muova normalmente
a se stessa e a B con velocit v: le forze
determinano uno spostamento degli
eelettroni
ett o
in se
senso
so opposto a que
quelloo
indicato con la freccia per cui ad una
estremit della sbarretta si ha un
accumulo di elettroni ed allaltra
estremit un difetto corrispondente.
Induzione elettromagnetica.
F
Forza
elettromotrice
l tt
t i di induzione.
i d i
F
Forza
elettromotrice
l tt
t i mozionale
i l
Tale separazione
p
di cariche pproduce un campo
p elettrico che lungo
g la
sbarretta tende a spostare gli elettroni nella direzione della freccia: in
condizioni di equilibrio le forze del campo elettrico bilanciano quelle
di Lorentz dovute allinterazione con il campo magnetico.
Si genera in tal modo una differenza di potenziale tra le estremit
della sbarretta,
sbarretta coincidente con la forza elettromotrice di induzione.
induzione
Tale tensione pu essere calcolata moltiplicando scalarmente la forza
elettrica di Lorentz Ei pper il vettore l:
Fi
e = Ei l = l = v B l
q
Induzione elettromagnetica.
F
Forza
elettromotrice
l tt
t i di induzione.
i d i
F
Forza
elettromotrice
l tt
t i mozionale
i l
Se le linee del campo
p tagliano
g
normalmente la sbarretta,, allora:
e = vBl
Se il campo
p magnetico
g
non uniforme
(costante nel tempo ma variabile nello
spazio) e le velocit dei tratti elementari
della sbarretta non sono uguali tra loro, per
il tratto ds si ottiene:
P2
ds
de = Ei ds = ( v B ) ds
e=
P2
P1
E i ds =
P2
P1
( v B ) ds
P1
Induzione elettromagnetica.
F
Forza
elettromotrice
l tt
t i di induzione.
i d i
F
Forza
elettromotrice
l tt
t i mozionale
i l
In ggenerale pper un conduttore lungo
g l:
e = Ei ds = ( v B ) ds
l
d t
e = B dS dt =
dt
Induzione elettromagnetica.
F
Forza
elettromotrice
l tt
t i di induzione.
i d i
F
Forza
elettromotrice
l tt
t i mozionale
i l
Si consideri ora un circuito filiforme il quale
si concateni con le linee di un campo
magnetico. Il verso di percorrenza della linea
chiusa fissato in modo congruente al verso
di B. Si supponga che la spira si sposti con
velocit
ve
oc v. Il ge
generico
e co eelemento
e e o ds ddiventa
ve a
sede di una f.e.m. elementare diretta in verso
opposto a quello scelto per la spira, per cui:
d t
e = Ei ds =
l
dt
(C)
ds
v
Induzione elettromagnetica.
F
Forza
elettromotrice
l tt
t i di induzione.
i d i
F
Forza
elettromotrice
l tt
t i mozionale
i l
Un
altro
di
dimostrarlo
l :
modo
di
Ei = v B
diretto da B ad A; agisce
sulle q+ perch Fi = +qvxB
d cuii Ei = Fi/q
da
/ + che
h
concentro verso lestremo A.
Si formano due concentrazioni di q+ in A e q- in B che danno luogo
ad un E (coulombiano) da A a B. Allequilibrio E = Ei. Nasce una
d.d.p. tra A e B, opposta ad E (E = -gradV) e quindi concorde con Ei:
eAB =
E dl =
Ei dl
Induzione elettromagnetica.
F
Forza
elettromotrice
l tt
t i di induzione.
i d i
F
Forza
elettromotrice
l tt
t i trasformatorica
t f
t i
La precedente espressione risulta valida anche nel caso in cui il
circuito immobile sia concatenato con un flusso variabile nel
tempo:
dd
Legge dell
dellinduzione
induzione
e=
magnetica
dt
Se il circuito
S
i it filiforme
filif
costituito
tit it da
d N spire
i ciascuna
i
attraversata
tt
t dal
d l
flusso , si ha:
dN
d
e=
= N
dt
dt
Induzione elettromagnetica.
F
Forza
elettromotrice
l tt
t i di induzione.
i d i
F
Forza
elettromotrice
l tt
t i indotta
i d tt in
i un conduttore
d tt
in
i movimento
i
t in
i un
campo magnetico variabile nel tempo
Nel caso generale di un circuito in movimento in un campo magnetico
variabile nel tempo la f.e.m. indotta comprende entrambi i contributi
prima
i definiti
d fi iti di natura
t
mozionale
i l e trasformatorica:
t f
t i
B
(
)
e =
v B ds
dS
l
Ei
10
Induzione elettromagnetica.
L seconda
La
d equazione
i
di Maxwell.
M
ll
F
e=
ds = E ds + (
v B ) ds
l q
l
l
E
B
dS E ds =
E ds =
l
S t
l
B
E =
t
Teorema
di Stokes
( E ) dS
Seconda equazione
di Maxwell
Induzione elettromagnetica.
C i elettrica
Carica
l tt i indotta.
i d tt
11
1 d
i=
R dt
Nel tempo dt questa corrente trasporta la carica:
d
dQ = idt =
R
Tra ggli istanti t1 e t2 nei qquali i flussi concatenati sono 1 e 2, la
carica elettrica indotta vale:
Q=
t2
t1
i dt =
d 1 2
=
R
R
Induzione elettromagnetica.
F
Fenomeni
i di iinduzione
d i
elettromagnetica.
l tt
ti
12
Induzione elettromagnetica.
F
Fenomeni
i di iinduzione
d i
elettromagnetica.
l tt
ti
13
Induzione elettromagnetica.
F
Fenomeni
i di iinduzione
d i
elettromagnetica.
l tt
ti
14
Induzione elettromagnetica.
F
Fenomeni
i di iinduzione
d i
elettromagnetica.
l tt
ti
15
Si consideri la configurazione in
figura costituita da due guide
rettilinee MN e NQ di materiale non
magnetico poste in un piano
attraversato in direzione normale da
unn campo magnetico di induzione
ind ione
uniforme B.
Una barra CD di lunghezza l si muove sulle guide con velocit v e
chiude il circuito CDPQ in cui inserito un elettrometro S, strumento
elettrostatico molto sensibile nella misura di differenze di potenziale.
Lesperienza dimostra che la deviazione dellelettrometro costante e
proporzionale a v.
Induzione elettromagnetica.
F
Fenomeni
i di iinduzione
d i
elettromagnetica.
l tt
ti
16
In figura
g
illustrata una spira
p
posta in rotazione dal motore M
attorno allasse AA' in senso
antiorario
i
i in
i un campo magnetico
i
uniforme generato da un magnete
con poli N e S.
S Le parti terminali
della spira sono collegate ai
morsetti esterni tramite due anelli
su cui poggiano le spazzole S1 e
S2.
Il flusso di induzione magnetica B che istante per istante attraversa la
superficie S sottesa dai lati della spira, vale:
B dS = Bdl cos ( )
S
Induzione elettromagnetica.
F
Fenomeni
i di iinduzione
d i
elettromagnetica.
l tt
ti
17
lampiezza
p
dellangolo
g
rappresentato
pp
in
figura, che istante per istante B forma con la
normale n al piano della spira. Se la spira
compie
i n giri
i i all minuto
i
primo,
i
risulta:
i l
2 n
=
t = t = 2 Blr cos (t )
60
La f.e.m. indotta nella spira vale dunque:
d
e=
= 2 Blv sin (t )
dt
Si noti che la f.e.m. ottenuta uguale al doppio della f.e.m. indotta in
g
l. Dunque
q soltanto i lati pparalleli allasse
uno dei due lati di lunghezza
di rotazione concorrono alla generazione della f.e.m.: sono questi i
lati utili o attivi della spira.
Induzione elettromagnetica.
F
Fenomeni
i di iinduzione
d i
elettromagnetica.
l tt
ti
18
EM = 2 Blv
e frequenza f = /2: ad ogni giro completo della spira corrisponde un
ciclo della f.e.m. La semplice apparecchiatura considerata trasforma
lenergia meccanica fornita dal motore primo in energia elettrica
disponibile ai morsetti esterni.
Induzione elettromagnetica.
F
Fenomeni
i di iinduzione
d i
elettromagnetica.
l tt
ti
19
Induzione elettromagnetica.
F
Fenomeni
i di iinduzione
d i
elettromagnetica.
l tt
ti
20
Induzione elettromagnetica.
F
Fenomeni
i di iinduzione
d i
elettromagnetica.
l tt
ti
21
dF = Ids B F = Bil
Essendo B il valore dellinduzione ed l la
larghezza
g
della espansione
p
ppolare del magnete.
g
La forza si oppone alla rotazione del disco ed pertanto frenante. La
corrente i dipende dalla f.e.m. indotta la quale proporzionale alla
velocit angolare del disco; dunque la forza frenante aumenta con il
crescere del numero di giri. Tale fenomeno utilizzato in numerose
apparecchiature elettriche quali ad esempio i contatori a induzione
per la misura di energia elettrica e i freni elettromagnetici.
Energia magnetica.
E
Energia
i associata
i t all campo magnetico.
ti
22
dWm = H dB dU
avendo ritenuto H costante, prescindendo cio da infinitesimi di
ordine superiore dovuti alleffetto del dH.
Nellunit
Nell
unit di volume,
volume llenergia
energia magnetica specifica vale:
dWm = H dB
Energia magnetica.
E
Energia
i associata
i t all campo magnetico.
ti
23
Se si vuole ottenere un
uninduzione
induzione finale B,
B essendo nulla llinduzione
induzione
iniziale, lenergia di magnetizzazione specifica vale:
Wm =
H dB =
1 B2 1
1
2
B dB =
= H = BH
2 2
2
Wm =
U 0
1
H dB dU =
2
H B dU
Energia magnetica.
E
Energia
i associata
i t all campo magnetico.
ti
dovuto alle q
B
E =
24
B
A
A
E dl =
dS =
dl E =
V +
S t
t
t
A
J dvol
E J dvol = J dvol
Vc
Vc
Vc t
[W]
A
E J dvol
d l = ( A ) J ddvoll
J dvol
d l
Vc
Vc
Vc t
Energia magnetica.
E
Energia
i associata
i t all campo magnetico.
ti
Essendo J = 0
A
( J ) dvol
d l = E J ddvoll +
J dvol
d l
Vc
Vc
Vc t
A
J dvol
J dSup = E J dvol +
S
Vc
Vc t
(1 2 ) S J dSup = VI
A
J dvol
VI = RI + V
2
c t
E J dvol = RI
Vc
25
26
Energia magnetica.
E
Energia
i associata
i t all campo magnetico.
ti
A
VI = RI +
J dvol VIdt = RI 2 dt +
Vc t
d s = d joule + d magnetica
2
Vc
J dA dvol
[J]
idt = RI
vidt
dt +
Vc 0
J dA dvol
d l
J ( dA ) = ( dA ) H =
(F G ) =
= G F F G
= [ H ( d A ) ] + H ( dA ) = [ H ( dA ) ] + H d B
Energia magnetica.
E
Energia
i associata
i t all campo magnetico.
ti
Vc 0
J dA dvol =
=
Vc 0
S 0
( H dA ) dvol +
H dA dSup +
Vc 0
Vc 0
27
H dB dvol =
H dB dvol
dm =
Vc 0
H dB dvol
[J]
28
Energia magnetica.
E
Energia
i magnetica
ti associata
i t a circuiti
i iti filiformi.
filif
i
( dWm11 )
Inoltre:
1
=
2
(H
U
1
dU =
2
B1 )
v ( H
l
B1 ) dS ds
( H1 B1 ) dSds = ( H1 ds ) B1dS
( dWm11 )
1
= B1dS
2
1
H1 ds = ( B1dS ) i1
l
2
29
Energia magnetica.
E
Energia
i magnetica
ti associata
i t a circuiti
i iti filiformi.
filif
i
1
Wm11 = i1
2
1
B1dS = i111
S
2
( dWm 21 )
1
=
2
(H
U
B 2 ) dU
30
Energia magnetica.
E
Energia
i magnetica
ti associata
i t a circuiti
i iti filiformi.
filif
i
1
Wm 21 = i1 21
2
Energia
E
i mutua
t
tra i due circuiti
Wm 22
1
1
= i2 22 ; Wm12 = i2 12
2
2
31
Energia magnetica.
E
Energia
i magnetica
ti associata
i t a circuiti
i iti filiformi.
filif
i
Constatata la validit della seguente uguaglianza:
(H
U
B 2 ) dU =
(H
U
B1 ) dU
1
1
i1 21 = i2 12
2
2
L energia magnetica complessiva associata ad un sistema di due
Lenergia
circuiti pu dunque esprimersi nella forma seguente:
1
Wm =
2
(H
U
+ H 2 ) ( B1 + B 2 ) dU
32
Le p
propriet
p
magnetiche
g
della materia dipendono
p
dal momento
magnetico delle orbite elettroniche e dal momento magnetico
intrinsecamente posseduto dal singolo elettrone (spin). Per definire il
momento magnetico
i mm sii consideri
id i una piccola
i l spira
i percorsa dalla
d ll
corrente I. Se S il vettore areale relativo alla superficie sottesa dalla
spira risulta:
spira,
m m = IS
Il vettore mm orientato in modo da vedere la corrente percorrere la
spira in verso antiorario.
Il vettore intensit di magnetizzazione o polarizzazione magnetica Pm
il momento magnetico per unit di volume del materiale. Un corpo
magnetizzato quando i momenti elettronici assumono orientamenti
tali da dare effetti risultanti non nulli a livello macroscopico.
33
Pm = B B 0
e rappresenta il contributo che localmente il materiale apporta
allinduzione
all
induzione.
Se il materiale omogeneo, lineare e isotropo risulta:
B0
B = r B0 Pm =
i cuii la
in
l grandezza
d
adimensionale:
di
i l
m = r 1
si definisce suscettivit magnetica.
m = m B0
34
Sostanze diamagnetiche:
g
< 0, r < 1 e m < 0 indipendentemente
p
dallintensit del campo magnetico inducente e dalla temperatura.
Sono sostanze diamagnetiche il rame, largento, lacqua, il cloruro
di sodio,
di il bismuto.
bi
Sostanze paramagnetiche: > 0, r > 1 e m > 0 che dipende, anche
se in modo limitato,
limitato dal campo magnetico inducente,
inducente e decresce
allaumentare della temperatura. Sono sostanze paramagnetiche
lalluminio,, il pplatino,, lossigeno
g
e lazoto.
Sostanze ferromagnetiche: 0, r 1 e m 0 che dipende
fortemente dal campo inducente e decresce al crescere della
temperatura. Sono
S
sostanze ferromagnetiche
f
i h il ferro,
f
il cobalto,
b l il
nikel e tutte le loro leghe.
35
Ciclo di isteresi
Nei materiali ferromagnetici la relazione che lega linduzione al
campo non lineare e la permeabilit non costante come nel vuoto.
Si consideri il magnete toroidale in figura, attorno al
quale sono avvolte N spire percorse dalla corrente I
e sia l la lunghezza della linea media di induzione.
Si supponga che il materiale in prova non abbia
subito
bit precedenti
d ti cicli
i li di magnetizzazione,
ti
i
o
comunque sia stato preventivamente smagnetizzato.
Si ottiene il campo H = NI/l leggendo i valori di I
sullamperometro A.
Una bobina di N spire sovrapposta alla precedente e collegata ad un
flussometro F, strumento di misura del flusso di induzione magnetica
B che attraversa le n spire e cio la sezione S del ferro.
36
Ciclo di isteresi
Dunque per ogni valore di H si determina il corrispondente valore di
B: in tal modo si traccia la curva di prima magnetizzazione B(H).
In figura riportata la curva per un
acciaio dolce: essa presenta un ramo
parabolico OM che ha scarso interesse
pratico, un ramo sensibilmente rettilineo
MN in
i cuii B sii pu ritenere
it
proporzionale
i l
ad H, un ramo NP per il quale i momenti
dei
domini
magnetici
assumono
progressivamente lorientamento del campo applicato, un campo
progressiv
asintotico alla retta SZ in cui i momenti dei domini elementari sono
gi perfettamente orientati, B varia linearmente con H e il metallo
saturo.
37
Ciclo di isteresi
Si prosegue lesperienza facendo decrescere il campo dal valore
massimo HM fino al valore H
HM per inversione della corrente nella
bobina. Successivamente si riporta il campo al valore HM.
In figura riportata la curva di
variazione di B con H. Si rileva che al
crescere del campo linduzione, per uno
stesso valore di H,
H ha valore pi elevato
del precedente, per cos dire in ritardo
rispetto al campo. I rami superiore ed
inferiore di B(H) sono simmetrici
rispetto allorigine; il loro insieme
costituisce una curva chiusa che si
chiama ciclo disteresi.
38
Ciclo di isteresi
Esiste una curva B(H) perfettamente definita e
caratteristica di una sostanza magnetica: la
curva di magnetizzazione, ottenuta unendo i
punti estremi dei cicli di isteresi corrispondenti a
diversi valori del campo massimo, la quale poco
si differenzia dalla curva di prima
magnetizzazione.
magnetizzazione
Quando si eccita bruscamente un materiale ferromagnetico si osserva
che llinduzione
induzione raggiunge il valore definitivo solo dopo un certo
ritardo. Tale fenomeno, chiamato viscosit magnetica, tanto pi
evidente quanto la temperatura bassa ed il campo magnetico debole.
39
Ciclo di isteresi
Landamento della curva B(H) suggerisce che la permeabilit non ha
per materiali ferromagnetici un valore definito, e pu anzi assumere
valori diversi per uno stesso B. La permeabilit solitamente valutata
come rapporto tra i valori di B e di H relativi alla curva di
magnetizzazione. Essa assume il suo valore massimo nel punto in cui
la tangente alla curva passa per lorigine. In particolari applicazioni si
osserva che se si riduce il campo a partire dal valore H di una
quantit H, linduzione B diminuisce di una quantit B. Se la
variazione ppiccola,, il fenomeno reversibile.
Il rapporto rev = B/H denominato permeabilit reversibile ed
in genere minore della permeabilit normale e della permeabilit
differenziale dif = dB/dH valutata nel punto considerato della curva
di magnetizzazione.
40
Ciclo di isteresi
Si consideri ora un provino di forma cilindrica ruotante in un campo
uniforme H. Nella sua posizione iniziale il vettore induzione B nel
cilindro coincide in direzione e verso con H.
Se il cilindro ruota, il vettore B subisce una rotazione nel verso del
moto. Le orbite elettroniche sono infatti sollecitate dal campo
inducente che tende a mantenere inalterata la posizione primitiva, e
dalle forze interatomiche che le trascinano nel verso di rotazione;
allequilibrio le orbite assumono una posizione diversa da quella
iniziale. Lesperienza
p
mostra che langolo
g
di rotazione di B non
dipende dalla velocit di rotazione ma dallintensit del campo
inducente. Il fenomeno noto come isteresi rotante.
41
Energia dissipata
Ad ogni ciclo di isteresi al quale un materiale magnetico sottoposto,
corrisponde una perdita di energia che si trasforma in calore
provocando un riscaldamento del materiale.
Wm =
BM
B1
H dB
42
Energia dissipata
Fig
Fi (a):
( ) lenergia
l
i rappresentata dallarea
d ll
i di
indicata
con A,
A assorbita
bi
e positiva poich H > 0 e dB > 0.
Fig (b): quando il campo decresce fino ad annullarsi llenergia
energia
restituita, negativa perch H > 0 e dB < 0, rappresentata dallarea A'.
) dunque
q
qquando la corrente cresce da zero a IM e
Figg ((c):
successivamente decresce da IM a zero lenergia perduta per isteresi,
cio assorbita e non restituita, rappresentata dallarea A''.
43
Energia dissipata
Larea del ciclo indica lenergia specifica dissipata, ovvero il lavoro
compiuto in un ciclo.
Steinmetz ha dimostrato che lenergia dissipata per unit di peso del
materiale e per un ciclo, dipende dal valore massimo dellinduzione
BM secondo lespressione:
i 1.6
Wmi = BM
s
valida
alida per cicli disteresi simmetrici.
simmetrici Il coefficiente i caratteristico
del materiale avente peso specifico s. Per valori di BM maggiori di
1.2 T llesponente
esponente maggiore di 1.6 e pu valere 2.
44
Energia dissipata
Se la magnetizzazione di tipo alternativo sinusoidale con frequenza
f, la potenza dissipata per isteresi nell
nellunit
unit di peso del materiale
vale:
i 1.6
Pdi =
ffBM
s
Materiali magnetici.
M t i li magnetici
Materiali
ti i dolci.
d l i
45
Materiali magnetici.
M t i li magnetici
Materiali
ti i dolci.
d l i
Ciclo di isteresi di un
acciaio dolce.
Cicli di isteresi di un
acciaio al silicio e di leghe
di ferro e nichel.
46
Materiali magnetici.
M t i li magnetici
Materiali
ti i dolci.
d l i
Di grande
d interesse
i t
sono le
l leghe
l h di ferro
f
e di nichel le quali presentano elevati
valori di permeabilit iniziale; tali leghe
sono conosciute come mumetal o
supermalloy.
Quando la frequenza di variazione del
campo elevata si impiegano ferriti dolci
le quali hanno modesta permeabilit,
permeabilit ma
elevata resistivit idonea a limitare le
correnti parassite che circolano nel ferro
per induzione elettromagnetica. Le ferriti
hanno un ciclo di isteresi quasi
rettangolare, adatto per importanti
applicazioni in elettronica.
47
Materiali magnetici.
M t i li magnetici
Materiali
ti i duri.
d i
I materiali duri sono utilizzati per la
realizzazione dei magneti permanenti
per i quali
li sii richiedono
i hi d
elevati
l ti valori
l i
del campo coercitivo e dellinduzione
residua. Per tali materiali sono di
particolare interesse le curve di
smagnetizzazione, le quali descrivono
la funzione B(H) tra linduzione
residua ed il campo coercitivo. Ferriti
d re con induzione
dure
ind ione residua
resid a molto
elevata si utilizzano per realizzare le
memorie magnetiche dei calcolatori
elettronici.
48
49
Circuiti magnetici.
L i dei
Leggi
d i circuiti
i iti magnetici.
ti i
P1
P2
P2
P1
12 = 1 2 = H ds = H ds
ds
P1
P1
12 =
ds =
P2
P1
ds
S
Circuiti magnetici.
L i dei
Leggi
d i circuiti
i iti magnetici.
ti i
50
R=
P2
P1
ds
S
Ampere/Weber
12 = H ds = R
P1
1
P=
R
Circuiti magnetici.
L i dei
Leggi
d i circuiti
i iti magnetici.
ti i
51
N i
k k
= R
k =1
ovvero tenendo
t
d presente
t la
l definizione
d fi i i
di forza
f
magnetomotrice
t
t i Fm:
Fm = R
in cui la riluttanza del circuito magnetico vale:
ds
R=
l S
Circuiti magnetici.
L i dei
Leggi
d i circuiti
i iti magnetici.
ti i
52
= Fm
i =1
i =1
1
Ri
1
R=
i =1 Ri
n
Circuiti magnetici.
El tt
Elettromagneti.
ti
53
Circuiti magnetici.
El tt
Elettromagneti.
ti
Elettromagnete
g
di
forma toroidale a
sezione variabile:
l spire
le
i non sono
perfettamente
aderenti al
circuito e quindi
una parte del
flusso si svolge
in aria.
54
Circuiti magnetici.
El tt
Elettromagneti.
ti
55
= BjS j
essendo Bj il valore desiderato dellinduzione. Il procedimento di
calcolo differente a seconda che il circuito magnetico presenti o no il
traferro.
traferro
Circuiti magnetici.
El tt
Elettromagneti.
ti
56
lk
F = Rk =
k =1
k =1 k S k
F =
k =1
Bk
k
lk =
H l
k k
k =1
Circuiti magnetici.
El tt
Elettromagneti.
ti
57
0 => K 0
B0 =
= K0
= 0 H 0
S0
S0
Fm = H 0l0 +
H l
k k
k =1
Circuiti magnetici.
El tt
Elettromagneti.
ti
58
Circuiti magnetici.
M
Magneti
ti permanenti.
ti
59
Il magnete
g
ppermanente deve essere in ggrado di ggenerare nel traferro
un fissato valore di induzione magnetica B0.
Circuiti magnetici.
M
Magneti
ti permanenti.
ti
60
Siano l, S, B, H la lunghezza,
g
la sezione trasversale, linduzione ed il
campo del magnete, l0, S0, B0, H0 le analoghe grandezze del traferro.
Circuiti magnetici.
M
Magneti
ti permanenti.
ti
61
H 0l0 + Hl = 0
0 lS0
H
B =
B0 S0 = K 0 BS
K 0 l0 S
che
h lequazione
l
i
di una retta nell piano
i
H B avente un coefficiente
H,
ffi i
angolare dipendente dalle dimensioni del magnete e del traferro.
Lintersezione
L
intersezione della retta con la curva di smagnetizzazione
rappresenta il punto di lavoro. Si ottiene:
S
l
B0 = K 0
B = 0 H
S0
l0
62
Circuiti magnetici.
M
Magneti
ti permanenti.
ti
Eseguendo il prodotto delle precedenti espressioni si ha:
12
lS
U
2
B0 = 0 K 0
B H B0 = 0 K 0
BH
l0 S0
U0
B02U 0
U=
0 B H K 0
il quale risulta minimo per B|H| massimo. Lingombro ed il costo del
magnete aumentano con il quadrato di B0.
63
N = N = Li
Infatti il campo e linduzione sono funzioni esplicite della corrente,
come dimostrano
di
t
l espressioni
le
i i ottenute
tt t nelle
ll configurazioni
fi
i i
circuitali considerate in precedenza. Il coefficiente L definito
induttanza del circuito, uguale al rapporto tra il flusso concatenato e
la corrente e si misura in henry (H).
Se la corrente non costante, il circuito diviene sede di una f.e.m. di
autoinduzione che dovuta alla variazione del flusso concatenato. Se
linduttanza L un coefficiente costante si ha:
dN
di
= L
e=
dt
dt
64
di
dL
e = L i
dt
dt
Linduttanza L sempre positiva. I circuiti sede di autoinduzione per
i quali si suppone nulla la resistenza elettrica sono chiamati induttori
e si presentano con i simboli indicati in figura.
65
11 = 12 , 22 = 21
laccoppiamento dei due circuiti perfetto, altrimenti imperfetto o
l
lasco
e risulta:
i lt
11 > 12 , 22 > 21
1d = 11 12 , 2 d = 22 21
66
1d
2d
12
21
1 =
=1
, 2 =
=1
11
11
22
22
Con riferimento ai flussi dispersione 1d e 2d si definiscono anche le
induttanze di dispersione:
N11d
N 2 2d
L1d =
= 1 L1 , L2 d =
= 2 L2
i1
i2
I flussi mutuamente concatenati possono essere espressi mediante le
relazioni:
N1 21 = M 21i2 , N 2 12 = M 12i1
67
Daltra parte:
p
1
1
i1 21 = i2 12
2
2
1
1
i1i2 M 21 = i2i1M 12
2
2
N1 21 N 2 12
M 21 = M 12 = M =
=
i2
i1
Il coefficiente M la mutua induttanza dei due circuiti e si misura in
henry (H).
68
69
d 21
di2
d 21
di2
= M
= M
e21 = N1
, e21 = N1
dt
dt
dt
dt
nell ipotesi che sia M costante e cio che sia costante la permeabilit
nellipotesi
del mezzo e invariata la posizione reciproca dei due circuiti. Se
rimangono
g
costanti le correnti e si spostano i due circuiti luno
rispetto allaltro, si ha:
dM
dM
e21 = i2
, e21 = i1
dt
dt
70
di2
di1
dM
dM
e21 = M
i2
, e21 = M
i1
d
dt
ddt
ddt
ddt
M anche noto come coefficiente di mutua induzione dei due
circuiti.
71
Per due
P
d circuiti
i iti accoppiati
i ti i flussi
fl i autoconcatenati
t
t ti e mutuamente
t
t
concatenati hanno le espressioni:
L1i1
Mi1
11 =
, 12 =
N1
N2
Mi2
L2i2
, 22 =
21 =
N1
N2
I flussi complessivamente concatenati con ciascun circuito valgono:
Accoppiamento
pp
imperfetto
p
N1
N2
L1 =
M , L2 =
M
N2
N1
M < L1 L2
M = L1 L2
72
M = K L1 L2
M N1
1 = 1
L1 N 2
2
K
= (1 1 )(1 2 )
M N2
2 =1
L2 N1
t = t1 + t 2 =
= ( L1 + M ) i1 + ( L2 + M ) i2
i1 =i2 =i
Lt = L1 + L2 + 2 M
t = t1 t 2 =
73
= ( L1 M ) i1 ( L2 M ) i2
i1 = i2 =i
Lt = L1 + L2 2 M
1
1 2
Wm11 = i1 N111 = L1i1
2
2
1
1 2
Wm 22 = i2 N 2 22 = L2i2
2
2
1
1
1
Wm 21 = Wm12 = i1 N1 21 = i2 N 2 12 = Mi1i2
2
2
2
Le energie complessive di ciascun circuito sono:
1
1 2 1
Wmt1 = i1 t1 = L1i1 + Mi1i2
2
2
2
1
1 2 1
Wmt 2 = i2 t 2 = L2i2 + Mi1i2
2
2
2
74
75
Lenergia
L
i magnetica
ti totale
t t l associata
i t alla
ll configurazione
fi
i
d i due
dei
d
circuiti ha lespressione:
1 2 1 2 1
Wmt = L1i1 + L2i2 + Mi1i2
2
2
2
Tale energia definita positiva. Se si aggiunge e si sottrae il termine
((Mi2)2/2 L1 si ha:
2
L1 2 M 2 1 2
M2
i1 + i2 + i2 L2
2
L1 2
L1
da cui si ottiene la condizione seguente:
g
M 2 L1 L2
>0
76
Il flusso
fl
concatenato
t t con il circuito
i it 2 e dovuto
d
t alla
ll corrente
t i1 pu
esprimersi nella forma:
12 =
l2
A 1 ds 2
77
i1 ds1
A1 =
l1 r12
4 v
12 = i1
4
ds 1 ds 2
l2
r12
v v
l1
M 12 =
4
ds1ds2 cos ( )
l2
r12
v v
l1
78
Le =
=
i
4
ds 1 ds 2
l2
r12
v v
l1
79
Calcolare la Le (auto
(auto-induttanza)
induttanza) come
Le =
=
i
4
d s1 d s 2
l2
r12
v v
l1
1
A=
dvol =
dl dSup =
J dSup v
dl =
l r
4 vol r
4 Sup l r
4 Sup
80
Elettromagneti
Si consideri
id i una bobina
b bi di N spire,
i percorsa dalla
d ll corrente i,
i avvolta
l
su un nucleo di materiale ferromagnetico. Se il flusso che
attraversa il ferro e si concatena con la bobina,
bobina risulta:
= R N ( NI ) = RN
N 2i
N2
N =
L=
R
R
81
Elettromagneti
Si supponga che le bobine siano accoppiate in modo perfetto. Si ha:
N111 N12
L1 =
=
i1
R
N 2 22 N 22
L2 =
=
i2
R
N1 21 N 2 12 N1 N 2
M=
=
=
i2
i1
R
in cui M ppu assumere,, pper una differente configurazione,
g
, anche
valore negativo. Si deve rilevare che tale espressione della mutua
induttanza valida anche se laccoppiamento imperfetto.
82
Elettromagneti
In tal caso le espressioni di L1 e L2 non sono pi utilizzabili in quanto
i flussi 11 e 22 comprendono i flussi dispersi d1, d2 che si
chiudono in percorsi in aria di riluttanza Rd1 e Rd2, diverse da R. Si ha
quindi:
RRd 1
RRd 2
Re1 =
, Re 2 =
R + Rd 1
R + Rd 2
83
Linea bifilare
Si considerino due conduttori cilindrici in aria di raggio r0, distanti d,
percorsi da correnti aventi la stessa ampiezza i, ma versi opposti. Il
flusso che attraversa la superficie sottesa dai due conduttori si pu
calcolare sommando gli effetti prodotti da ciascuna corrente. Per una
lunghezza unitaria della linea il flusso ha la seguente espressione
valida per r0 d:
0 d
0 d
e = i ln Le =
ln
r
r
Tale espressione non tiene conto del flusso allinterno dei conduttori
e pertanto definisce llinduttanza
induttanza esterna.
84
Linea bifilare
Nel caso pi generale in cui i raggi r01 e r02 dei due conduttori siano
diversi, si ottiene:
2
d
0
Le =
ln
2 r01r02
r
H=
i
2
2 r0
85
Linea bifilare
Si consideri allinterno del conduttore un tubo elementare di raggio r,
spessore
p
dr e lunghezza
g
unitaria. Ad esso associata lenergia
g
magnetica:
1
1
3
2
2
2
Wm = i
4 r04
r0
i
r 3 dr =
16
2Wm
Li = 2 =
8
i
86
Linea bifilare
Per la linea bifilare lespressione precedente deve essere naturalmente
riferita a ciascun conduttore pper il qquale = 0. Dunque
q linduttanza
complessiva per unit di lunghezza vale:
0 d 1
L = Le + 2 Li =
ln +
r0 4
Si deve rilevare che linduttanza interna pu assumere forma diversa
a seconda delle caratteristiche del conduttore e del tipo di
di ib i
distribuzione
d ll corrente nella
della
ll sezione
i
trasversale.
l Si definisce
d fi i
induttanza di servizio della linea per unit di lunghezza, linduttanza
di ciascun conduttore divisa per due.
due
87
Cavo coassiale
Si consideri una configurazione costituita da un conduttore interno
cilindrico di raggio
gg r0 e ppermeabilit 1, e da un conduttore esterno la
cui sezione una corona circolare di raggi r1, r2, avente permeabilit
2. Tra i due conduttori, percorsi in senso inverso dalla stessa corrente
i presente un dielettrico
i,
di l i di permeabilit
bili 0.
Linduttanza interna del conduttore di raggio r0, per unit di
lunghezza data da:
lunghezza,
L1 =
8
= 0
i
H=
2 r
r1
r0
0 r1
1 r1
H dr = i
ln L2 =
ln
2 r0
2 r0
88
Cavo coassiale
La circuitazione del campo alla generica distanza r1 r r2 dallasse
d l conduttore
del
d tt
vale:
l
r 2 r12
r22 r 2
2 rH = i i 2
=i 2
2
r2 r1
r2 r12
iin cuii all secondo
d membro
b compare la
l corrente i che
h circola
i l nell
conduttore interno e la corrente nella sezione del conduttore esterno
definita dalla distanza r.
r Nel volume elementare di lunghezza unitaria,
unitaria
compreso tra i cilindri coassiali di raggio r ed r + dr, si immagazzina
lenergia:
g
1
dWm = 2 H 2 dU
2
89
1
i
dWm = 2
2 2
2 4 r
2
r22
r22
2
r
2
2 rdr = i
2
2
2 2
r1
4 ( r2 r1 )
2
r22
4
2
2
r
r
3
r
r
2
2
2
2
1
Wm = i
ln
2
2
2 2
4
4 ( r2 r1 ) r2 r1 r1
r
r
2 2
dr
90
Cavo coassiale
Dunque
q linduttanza interna del conduttore esterno pp.u.l. vale:
4
2
2
2
W
r
r
3
r
r
m
2
2
2
2
1
L3 = 2 =
ln
2
2
2 2
4
i
2 ( r2 r1 ) r2 r1 r1
L = L1 + L2 + L3
Forze elettromagnetiche.
Forze in funzione dellinduttanza
e della mutua induttanza.
91
Si consideri
id i un circuito
i i percorso dalla
d ll corrente i,
i concatenato con il
flusso in un mezzo di permeabilit costante. Lenergia magnetica
associata al circuito vale:
1
Wm = i
2
Si supponga che una parte del circuito subisca uno spostamento dx ad
opera di una forza F e che la corrente i rimanga costante.
costante A causa
della deformazione il flusso concatenato con il circuito subisce la
variazione:
dL
1
1 2 dL
d = idL = i
dx dWm = id = i
dx
d
dx
2
2 ddx
Forze elettromagnetiche.
Forze in funzione dellinduttanza
e della mutua induttanza.
92
A tale
l variazione
i i
corrisponde
i
d il lavoro
l
compiuto
i
d ll forza
dalla
f
F nella
ll
direzione di dx. La componente di F secondo x ha quindi
l espressione:
lespressione:
dWm 1 2 dL
= i
Fx =
dx
2 dx
La forza ponderomotrice agente sul circuito diretta in modo tale da
fare aumentare llinduttanza
induttanza.
Nel caso di due circuiti mutuamente accoppiati si considera lo
spostamento
p
dx di un circuito rispetto
p
allaltro. A causa dello
spostamento variano i flussi mutui concatenati e quindi varia anche
lenergia magnetica mutua complessiva Mi1i2.
Forze elettromagnetiche.
Forze in funzione dellinduttanza
e della mutua induttanza.
93
Nellipotesi
N
lli
i che
h le
l correntii restino
i costantii la
l componente della
d ll forza
f
secondo x vale:
dM
Fx = i1i2
dx
Tale forza tende a disporre il circuito in modo da aumentare la mutua
induttanza.
P la
Per
l linea
li
bifil considerata
bifilare
id t in
i precedenza,
d
percorsa da
d correnti
ti di
uguale ampiezza e verso opposto, la variazione di induttanza per un
aumento della distanza d tra i due conduttori si calcola utilizzando la:
dLe 0
1 2 dLe 0i 2
=
F = i
=
dx d
2 dx
2 d
Forze elettromagnetiche.
Forze in funzione dellinduttanza
e della mutua induttanza.
94
Si consideri
id i una bobina
b bi percorsa dalla
d ll corrente I,
I avvolta
l su un
nucleo toroidale di lunghezza l e sezione S. Si supponga una
variazione infinitesima dl per la quale la forza del campo magnetico
compie il lavoro:
1 2 dL
1
Fdl = I
dl = BHSdl
2 dl
2
1
F = BHS
2
a cui corrisponde la pressione (o densit di energia per unit di
volume):
1
1
p=
BH =
H 2
Forze elettromagnetiche.
Forze sulla superficie
p
di separazione
p
di due
mezzi con differente permeabilit magnetica.
Fli = Forza
longitudinale o di
TRAZIONE
Fqi = Forza
trasversale o di
COMPRESSIONE
95
Forze elettromagnetiche.
Forze sulla superficie
p
di separazione
p
di due
mezzi con differente permeabilit magnetica.
Si considerino
id i
d
due
mezzii di
permeabilit 1, 2 divisi da una
superficie piana .
Siano H1 e H2 i
vettori del campo magnetico, i quali
g
1 ed 2 con la
formano ggli angoli
normale a passante per lelemento dA
della superficie. La pressioni, ovvero le
f
forze
per unit
it di superficie,
fi i associate
i t
ai due campi magnetici sono:
1
p1 = 1 H12
2
1
p2 = 2 H 22
2
96
Forze elettromagnetiche.
Forze sulla superficie
p
di separazione
p
di due
mezzi con differente permeabilit magnetica.
97
Il mezzo 1 esercita
i su dA la
l forza
f
di
trazione dFl1 lungo la direzione di H1,
ed una forza di compressione dFq11,
normale a dFl1. Analogamente per il
mezzo 2.
1
dFl1 = p1dA cos (1 ) = 1 H12 dA cos (1 )
2
1
dFq1 = p1dA sin (1 ) = 1 H12 dA sin (1 )
2
Forze elettromagnetiche.
Forze sulla superficie
p
di separazione
p
di due
mezzi con differente permeabilit magnetica.
98
Le due forze danno luogo alla risultante dF1 avente componenti dF1t e
dF1n rispettivamente tangente e normale al piano .
dF1t = dFl1 sin (1 ) + dFq1 cos (1 ) =
=
2
H
1 1
Componente tangenziale
sin (1 ) cos (1 ) dA =
= 1 H1n H1t dA
dF1n = dFq1 sin (1 ) dFl1 cos (1 ) =
Componente normale
1
= 1 H12 sin 2 (1 ) cos 2 (1 ) dA =
2
=
H12t H12n ) dA
(
2
Forze elettromagnetiche.
Forze sulla superficie
p
di separazione
p
di due
mezzi con differente permeabilit magnetica.
Analogamente si ottiene:
1
dFl 2 = 2 H 22 dA cos ( 2 )
2
1
d q 2 = 2 H 22 dA sin
dF
i ( 2 )
2
dF2t = 2 H 2 n H 2t dA
dF2 n =
H 22t H 22n ) dA
(
2
99
Forze elettromagnetiche.
Forze sulla superficie
p
di separazione
p
di due
mezzi con differente permeabilit magnetica.
100
H1t = H 2t ,
1 H1n = 2 H1n
Dunque:
2
2
1
dF2 n =
H1t 2 H1n dA
2
2
Forze elettromagnetiche.
Forze sulla superficie
p
di separazione
p
di due
mezzi con differente permeabilit magnetica.
101
2 12 2
dF2 n dF1n 1
p=
= ( 2 1 ) H1t 2 H1n
2
dA
2
B02t B02n r 1 2
1
2
p = ( 0 ) 2 +
=
B
+
B
(
r 0t )
0n
2
0 0 2 r 0
Forze elettromagnetiche.
Forze sulla superficie
p
di separazione
p
di due
mezzi con differente permeabilit magnetica.
102
Elettromagnete
Si consideri un elettromagnete costituito
da un circuito magnetico in cui sono
presenti due traferri di lunghezza l0.
N lli t i di ritenere
Nellipotesi
it
l0 di piccolo
i l
valore ed il materiale ferromagnetico con
r 1,
1 e linee di campo nel traferro sono
praticamente ortogonali alla superficie di
separazione.
Dunque la forza per unit di superficie esercitata dalle espansioni
polari sul traferro vale:
1 B02
p=
2 0