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SOPRA LA LETTIONE
DELLA SPERA DEL SACRO BOSCO
Voue
principii
fi dichiarano tutti e
Mathematic ^Naturali^,
Con
altri
notandi^
rari fe^reti^che in
& diuinc.
nonijOjCalculo .Authorc
&Philopanareto.
M. Mauro FiorcntinojTheofebojPhonafco,
AL ILLVSTRISSIMO
S. COSMO DE MEDICI
DVCA DI FIRENZE
M.MAVRO FIORENTINO SERVITA. S. ET FELICITA.
come dice
il
moral fhilofifhia
il
ccmmumcati ^
fe Be^o
non Bare
Viogene.mltando un fajjo
cono
fra
ingegni.
eulta
tanti helh
Et
deli'
pi
Voglio^com" altri di
co/
Jiojigiouam
(s'io
&
diffi
J^athematice^
mentodaqual
per
come
otiofo )
imdgmarji cjuefte
molli^
lema grata
dioft
&
&
incitare^
li
flu^
mathema-
mi
&
occorrendo S, pi grato ^ ne
pi henemerho
&
nuouo
[t
&
ejjrli
grato
milita
^nnuntiata
primo
di (jcnnaio
Vel
M.
X LV
ni appaco/e ^
) per
il
(& graui
re cchiero pi alte
( a commune
S,Bccellenz^a.Et
2>.
II.
SOPRA LA
ANNOTATIONI Sacro
Bofco letu
Lettione Della Spera del
Honorati Scolari Giulio Scaa i Nobili
&
che in quella
fi
Principii Matliematici
& Naturali
Spera neceflarie
Qui& alm
EL
che
(come
daefporre
dice
proemio
il
& dichiarare
commentatore nel
della philofophia
rale)Se perfettamente
re
fi
Natu-
voi efpor
pri-
& notare
L*intentione
ciOjC,
dell*
autore, Scopo
8c Soggetto
del libro.
L*utilita.
L'ordine
La
LaProportionc
La
Diuifione.
cedere
7
8
all'altre
(cicnze.
, il
modo
del pro-
Hi
tende l'autore in
c]u erto
In-
fia^la
Haucndo
lafciati
tito-
&
&
le cofe^dalla
materiajSc
il
fuo libro
quefto
fa
nel
proemio^ principio
Hbro , doue dice.
del libro 5
fin' al
SPERA IGITVR AB
pone
VC
LI DE.
ETC.
DoUC
da confiderare cio^e.
Sperct
jm.i^inarid(x
Naturde
^yrrtificiale
Matende
MafijemattCit
Nelfarjl(^
JVeluJferfatta
et:
SuhHanzjde ^ccidentdt
t Mondia
mejfere
le
macchina
J^etta
Come
ohliquA
fia cofi
& donde
&
&
prieta
&
intorno
al
centro^o^uer jnezo
in
quello libro
il
TRATTATO PRIMO.
&
quello5&
nOjCome Con
dojchcl
ciel
& l'acqua
fia
nel
quefti ciOje^Qual
fi
fia
muouajche
ei'
di figura fperica
fia la
immobile
finalmente
fi
terra
la
fia
alla
din(pera
dichiara^qual
fia la
La
mo-
che la terra
chella
poli
del
fiafperico,che
,
& le
dichiara-
fi
forma
& tonda
&
l'axe.
&
Aftrologia.
dell'
feconda confideratione
chii
de circuii
&
( la
fi
fa di
fi
compongon
dr nel fecondo
trattato
doue
che
fi
ve-
dice lautore.
terza confideratione
del
to
condanamente
della
&
e'
fia
dmerfitade
8
notti
quanto
alla
lunghe2a& breuitadi
il
quelli.
nafcimento
& tra-
dalla
& vltima
prima
&
pafiion
mouimenti
Nel quarto
eclypfi.
NOTANPVM
CIRCVLVM
di quelli
trattato
QJV^OD
de
,&
pianetijSc
mafsime
doue
de
delli
dice.
ETC.
non fi
dichiarafte
Perche la diuifion
fi
fa
per fuggire
la
fiic parti.
confufione)&
Terzanamen
vo
il
Perche
&
perfetta &diflinta
prima dichiara
&
la
Nel
ter-
Quiui
TRATTATO
Quiui doue
dice.
PRIMO.
vniversalis avtem
tre
modijcom
e det-
to.
SITVS.
tran
SPERA EST
ETC.
Secondariamente
fabricarfi
&
farfi
fi
confider quanto
al
modo del
&
becffer nellidca
nell'
della natura )
imagination
&
deb-
dell' cytcfice,
di poi porlo in
eflere
fi
confider
&
spera etiam
THEODpSIO
Per la
tare
notitia
Che
cof
fia
figura
&
&
cioje.
Pt4nti
Suptrfcit
ziffet
fiigura
alcuna ne quanti
ANNOTATIONIMBLLASPBKA
10
dunque
giira,fcguita
clic
la
fon chiudere
linea,^ qual
folamente
& terminare
le
no
fi
lineej&le fu
la figura.
&
contenuta
funa figura e primieramte terminata
da punti^ma fblo dalle linee o uer dalle fuperficie.
1
Et fe la
, fi
chiamer fi
gura fijperficiale.Come e
Imea contenut05& figura perfetta^perche non fi
puo(a detta linea)aggiugnere cof alcuna,& perche
11 principio congiunto col fine.Similejin ci, alla
il
perfettion' diuina.
fuperficie ali
Pythagori-
& Platonici numero feminino& fterile5feparato & da per fe ( dal numero caffo 8c mafcuhno) pre
ci
&2
quanto
vie 2
ci e
& niente
fi
fa 2.
genera,
poffon conchiudere, o,
ferrare fuperficie alcuna, perche f fon parale/le
figura
il
fuper
la fuperficie ter
II
&
&
Infegna dunque Euclide in quefta prima diffinitione(no che cola fiaSpera reale
pofta in eflfere^ma co
&
me
fi
polla imaginare
Imaginanfi i Mathematici^che
natione
) moflb , cagioni
il
punto
la linea , la
per imagi-
quale anchor
mofla^cagionilafuperficie^o voghamdire
il
vede
Cofi
nelle figure.
( al
propofito
il
corpo
piano,
come fi
&c.
)
s'imaginano^che mouendofi
lutione
cagioni
la fuperficie della
la
reno
Spera^cofi pari-
ii
Il
mezo
cef*
ci
fia
che
cerchio
il
fia la fijperficie
& piancza da
duo modi
chii
che
il
cerchio
2a.(
fi
ccr-
fi
& accodale
ci)&quefta tal*
il
eftremiia'alla circunfercn-
fije
terzo
dclli
clementi mathemati-
diametro in
du e mi
il
no, che
fuperficie optadiametro,
la meza circunfercnza
primo elementorum ) ma le parti della
e fra
rinchiufa
&
il
circunferenza diuifi
fi
il
non
non
chiama cordaj&lc parti non equali di detto cerchio fi chiameran portioni,o ver parti
maggiore,
minore,& cofi per le cote fin'a qui dee
fi
&
Spera
Parte minore
te
e manifefto in che
fperica:cio e per
ne,dunmezo
Gofi
fi
il
figura
cerchio.
dcbbe imagmarc
la
figura
Guale ( ci e ^ in-
Parte minore
dalla
&
cerchio^nuolta
ne,o parte maggiore del detto cerchio riuolta per
vn* intera reuolutionc cagioner la figura lenricula
cibo da man
rc5Co e^in forma di lente, ( legume
,
&
giare)
Apprcflb^per pi chiara
de 1
ne
&c,
maggiore intelligenza
finiftre figure.
&
porr
la difinitio-
& dichiaracione di quelli, cominciando dal punto mathematico & indiuifibile, come vede nei
fi
principii del
JEuclicle,con
&
d'alcune Sofifteriedeli'aucrfario
di tale
fcien2a.&
perche del Soggetto , fi viebbe prefiipporre la notitia del nome ( ci e^pcrche e fia cofi nominato )
&
&
&
pra
il
qual
fi
muoue )
& toccare
piano fo
(blamente con vn punto.
tonda,
il
(perche
uolto(come
fa
ci e,non chiufb
per efler
La
Spera
& ra-
il
dunque
la
bafti
artificiale
quanto
al
nome.
& reale,che e gi in et
Co-
ferenza
la reale diffinitio-
iii
Guato
LcnticuUre
14
ne^Della Spera
5*imagina
&
artificiale pofta in
rapprefenta
la
enere,pcr
&
mondiale
quale
la
naturale
Spera.
gure
Genere ad ogni
fi-
mini, e,chiu(a,
I termini
Superficie.
due frti
non
fi
cio^e.
Punto.
Mathematica,
jva.-urale
Jma^tnato.
Posto mmatm4,
Jndimjibtle,
Dmifthik,
che
il
raa-
&
&
le
che
la
&
dice
fnza
hendo
&
&
lnea,
Superficie.
&
Et ,(come
termi-
o^uer pianeza.Et
del
la
fuperficic
termine termmante
detto )
fi
TRATTATO PRIMO.
forti di terminijCofi fon
due
IJ
forti di figure
cio5e,
05 fuperficiali^o, corporee.
Corpo
&
pra
Il
cadetto.
fcrenzjfono equali.Corne
fi
vede
nella ( di fpra )
figura.
La figura
li
il
mezo non
eftremi.
il
cerchio.
qual tutte
e,
fono equali^
e, detto
Figura Piana
mezo 5 dal
circunferenza
Circunferenza
contenuta dal
Il feinicirculo, e, vna figura piana ,
dalla meta della circundiametro del circulo ,
&
ferenza
El Diametro del
ferenza
&
Lalinea,e5Genere5&commune ogni
forte di linea^ciOjejalla retta
dritta
la
circun-
& torta.
Ipetic,
&
6 ha diuerfi nomijfecondo
le quali
Linci.
fia
Linea retu
pofiibile,
la diuerfita delle
figure
termina.
Pcrpendicularc
16
Retta
Anchora
trla ( detta
Geome*
tum li angoli fon
clic
netto.
Ottuf
stretto
Largo j0^4fert9
Coah erm
Sperale
Contmprte.OjUer,
fer
mfotfunto
Coaterni.femfre equali
toccante
OjUer contrapoftt.
Le
Paralelle.
linee paralelle
&
dna retti
equalmente
ecjuah*.
dittanti (com'^r,
corronOjOjUer
fi
rifcontrono^Se: per
le d'inequale diftanza
Come
fi
il
cotrario quel
vede^per le finifre
figure.
Nonparaldle
lo dice5& importa
due lineejO^uertoccamento^ilquale,
( dal
e^indiuifibilc^
chiufo 5 confiderato
-,
& rin-
TRATTATO
PRIMO.
I7 Cerchu.
vn punto che
Cjndiuifibile.
&c.
o vero
ferpe
^^j^^^^^^Jj.^
fi
chiama clia-
*r
^^^^^
ftrutto metallo a
& fabri-
chifi&c.
^"
Nel triangolo
fi
&
fophiftai<juali Nellafie
mente ( a Poleo,verto)
fi
terminata da
e detto )
chiamon Poli
contro
greca-
la
2 2
^.
Chatetto.
fpe j'^^^/
ra (opra di quelli.
Et per che h accade in detta fpera & libro dell'autorejtrattare di pi forti figure,percio, a
maggiore
^^---'^
&
Dicia- Diagonale.
tS
ANNOTATIONI
NELLA
SPERA
Semfliei
Cmfoje
TriangoU
'A"
'A'
^quilatio,
ScaUnone.
ififiek
J^ilAatl
e^ftfli
jDzAati
Dii.Uti
i^udt,
ie^fali.
ituairt9.
Quadri
Jiemboide
Rombo
&
$MenfoU.
.
Orbe circularci&
n triangolo fimilmente di j
lince
compofto,di tre
TRATTATO PRIMO.
I9
ZJ\
com
Di tre
lati
inequali;
e detto di fopra.
fi
p ^"^ I
Scale^.^^^
11
lati
incquali,
lati
/orti
irofcelc^
j
I^^N^
*
&c.
quali.Come fi
4
d angoli ine^ua Scaleno.
Romboidcje vna figura di lati
li.Come fi vede per le lor figure.
4
Arabicamente
dette
Helmuariphe.HelLe figure,
4
4
muain^&grecamteTrapeziijO vermenfbleinno1
|
da ogni banftra lingua;{bno al tutto inregulari
da inequah, pi chele dinanzi dette figure. Come
4
Quadrato.
fi vede &c.
vede.
&
Il
&
uolta
te
delli
angoli (
ai
& conrefpondenti,
Qua^jj-jj^^^
Av
d'angoli acuti
ci, e apuntati
& minori
Romboide,
11
Retto.
AMBLicoNiE.gre- L."t^
Oxi^omo-
^.,11.
^^q^^l^*-
Amfeligonio.
il
ANNOTATIONI
20
NELLA
SPERA
Perci
efler pafsioni
per
Tempo
&
te
&
fi
perche non
donne ) non
;
Il
qual' (com' e,
di detto
corpo,& aggre
&
inobile,Abfblutamente confiderato.
di tre forti
Numerato
Numerante
NumerOjO Mifi
J l^nima mfira humana.
Onde le hejie non numerano ,ne
Sorle cofe
3.
Cani,
0 tre cauallt*
conofeonje uiuere
Son
fira
le
imagml
Onde, nejpma
replica*)
perche non
fantajta no-'
fdea
daltro numero,
(^c.
TRATTATO
Il
PRIMO,
il
ei fia^^
vn aggregato,di pi
vnita.
d notare;
ma per efler
Et
&
Quella. &c.
ta (pera
ftioni;& rifpondere
fcientia.Di poi
al
fbpliifta^&aduerfrio di tale
breuemente e(pediremo
l'altre
con-
fderationi.
matiche;
il
&
della
&
tibile
za reale,
cielc>,et
& naturale
il
altra formai'
come. Mobile,
fituato Se porto
quefto
& ogn'altra
per
&
que
nobihfsima.
com* e detto e fcientia reale
Similmente per perii modo deldimoftrare ,
prouare le fue ragioni che Mathematico, pet vna fola
fto
&
ili
Vnita.
detSpera dell'auto-
ANNOTATIONI NELLA
22
SPE&A
naturali )
le
&
ctie
fono
a'
noi
&
alla
natura
modo.)
Per cjuefto dunque Gra* Nobile,reale;& certifsima;
auenga che il Mathematico abftragga,& fepari le
forme(com' detto) dalla materia
dal mouimento.Secondo la con(ideratione,& immagination fua;
niente dimeno, non fi parte ne (epara dalla materia,
fecondo reffcr di quella.Perche ogni figurajlinea^o
fuperficie^c in qualche corpo;& cofi applicadof im-
&
&
magination' fua
& troua
ma
cofe celefti
che
rifpondendo
al
&
fublunari
cerca
fi
di fbtto
c^S}""^'"^
alle
la verit,
la
cof reale.
Come
fi
dira
Sophifta.
EMunquequena fcienzadeli'Aftrologia^grecamcn
te cofi detta che nella noftra lingua vuol* dire
Par-
lare
quattro Mathematiche.
Ma
& de
ti,
L aftrorlogia giudicia
del
primo mobife,
pianeti
&
QjELLi^ON cagionate:
di
dua frti,
, degna
& quefta
fi
chia
disile
ftdle
TRATTATO PRIMO.
fto
il
2^
Come
fi
ve-
xA^rologid,
C'mdicuria
prdticd,
Speculatiud,
Suferffitfoja*
da ve-
do tenga
lequali fon
Quattro ci ,
njfrithmeticd.
I^f4m<rale,
Geometrid,
Mujtcd
^yfflroUgid,
MifurdtMd,
d mei
>t parlare,
della terra.
Scienza.
Sfide.
pi degna che
i.
Arithmctica.
Taltra
&
&
ella di
neflunaltra.
il
foggetto della
ma per non
cflerc
ab
a.
Geometria;
ANNOTATIONI
24
e'dctto) quefta
tal*
NELLA
SPERA
jl
fecondo
Il
cfler'
fubalternata,
la
qnal' piglia
&
Nel 4.1uogo vien l'aftrologiajper eflere(com* Cjdetto ) fecondo il proprio foggettOjpofta nella materia
de celeft3& elementari corpi:& mouimeto di quelnon matheli -genere in quefta parte naturale,
niaticai<:om* e, detto. &c.
&
& di quelle
tal
li
ftudiofi
volta ragionare,
po
fe fopra laltre) AlcuneTubalternate, ci ordmata
mente pofte fotto l'altre. iLe fublternanti Ibn.
Le fublternate fon
Arithmetica;& Geometria
tiche^fcienze fubalternanti(cio ordinatamente
Mufica
Aftrologiaj &per(pettiuaPerhauercom*
e detto illorfoggetto
&
manco puro 3
con qualche
Com' detto ^ per ci che il
differenza accidentale
^foggetto
TRATTATO
(oggetto della mufica
PRIMO.
IJ
& di
fuoi prencipii )
detto.
&
&
&
&
ci
pare
la
la
& mathe-
i:ome fi vedie.
^rithmeficJ
Geometria
jPrat'tca.Sfeculanud
Mujtcd \^UrologtA
xyffrolopa. perj^ettud, t^ltrimetrta. Geomantia,
detto
di fopra)
breuemente
produttion
di
&
>
da dotti Peripatetici
i
fi
tiene.
jMatcria.
i.
ANNOTATIONI
i6
NELLA
le
SPERA
cofc( (tto
elementate; &mifte;
la
Luna)
materia tutte
le
&
freddo;fecco:&
Materia
^ quali
humido;& di
fon detti da
qucfte fard
Philofofi
li
elemeti.
materia feconda
di
tutte
quefte
tal
le
forme eflen
tiali
edentialmente.
differenti
lun che
dieci volte
l'altro
in decupla
rari
quanto
alla
pi denfi
proportione
&
( ci
ma (blamente la terra
(perica
L'acqua Orbicularc
& eccentrica.L'aria & fuoco^Orbiculari & fperi& perci bifogna nel riquadrarli ridurli prima a
il
ci
forV*
&
&
quantit
guita
ri
fi
La onde fe-
il
Philolbpho)
TRATTATO
PRIMO.
27
&
&
ria; Se
le
terra
la
naenti generabili
& corruptibi
eflere
fin* al
&
il
55. volte
li.
concauo
Luna
della
maggio-
curuo5&il retto)li
yede fanno.
&
&
4^0
a'
quali multiplicando
53
quafi
punto
fra
come fi
4^o
141
1321
55125
5512000
16537500
no 2
10
OQ
55125
7281OI25
IO
18202561
40
II
182025}
245
165477
4402
11
Miglia
Et f il diametro
delli detti
elementi Triplo , ci c
come vogliono
&
nel' u.delli
tro^ come fi
vederi
5
elementi
-
triplicando
'
"
il
diame"^o*
ii
ANNOTATIONI
iS'
NELLA
SPERA
fi
Tanto dunque
concauo
fuoco haue/$i
tal'proportone millecupla, ci mille voltepiu che
la terra^nella quantit, com* detto,ma tal propor
rione (blamente, quanto al raro,& denfb. &c.
dal centro della terra al
Anchora
non
(ria, Tel
compagnamento 5
&
a quelle pofsibili
dariamente.
Come
il
fuoco^che caldo
& intentamente
&fecco rimeflb
mente.
L'acqua fredda
fupremo gra-
La terra anchora
grado
Son dunque
4.
perche 4. Ibn
le
ti
in
fbmmo
caldo
harmonia nell'vniuerfb.
Per che s*el fuoco ha 4. gradi d'attione (ci aftiuo
fattiuo , per 4 graditegli ha vn grado fblo di refi,,
per il contrario,la terra ha 4. gradi di refiftenza
.
&
&
TRATTATO
tro
altri
PRIMO,
2^
&
&
Eflcmpo-
&
& ri-
tornala in aria.
&
&
&
&
&
&
&
&
fuoco.
&
&
t4>ma mirto
iii
Comparatiote
ANNOTATIONI
Ne cinclora detti
cunojfi non
NELLA
SPERA
tiene eccetto
la
terra
con
Mempio,
& terra
Come
di
fi.ia
fi
vede
pr eifer' ba-
(alfa.
feparando
il
fuoco
ci di diuerfc
refar bianca;
non
paflaffe per
per fiiegliare
delti.
& contemplare
le
Se eleuati ingegni
fia
,
detto , fcA
a fpeculare
&
plafinatore di ^juella.
il
No
Quinta elfenzaj
&
& non pu
& eltranfaimprefiioa^.i
nerabile,incorruptibile:& inalterabile
jriceuerealcunaperegrina
'
TRATTATO
Non graue ne leue
PRIMO.
JI
com
pofto di materia
ci) ma e materia
& della fua forma(come Platoni& forma d'altra natura che quella
i
de i 4. elementi:per
tenta d'una
fol'
clie tal
forma;& non vi
contrariet
fi
con-
alcuna
&
&
8c
come
&
non informante )
da forma aftiftente di quello (
come da i dotti Peripatetici communemente fi tieper eflere inftrumento di detta intelligenza
ne:
conferuatiuOjSc produttiuo delle cof interiori i
non per fua corporea natura.
Dicefi anchor Dio gloriofb, efler primo motore di
angequellojuon efficiente ( come l'intelligenza
&
&
&
lo .che lo muoue;&
Come
ramo
)come
fine.
tirata^S:
uenienteidefiderata5& appetibile^per
uatione,mediante
ira il
li fia
putto
il
la
verde Erempo:&
fe
con Comparationc
fua confer-
moflb ancho
dal pome mela, che
cibo5Parimente
moftra.
dal'
&c
&
benedetto,
Cofi l'intelligenze , da Dio gloriofb
fon mofle a muouere detti CieU &c.
Et tanto
la
brcue
di
Notitia.
ci
bafti per
.
Q^j-g^ji^j^^
fecondo l'ordine
dato.
j*
ANNOTATIONl NELIA
J2
SPERA
ne
dal
getto
demoflratiua
modo del
della
dimofirare
mondana
ciuefta Tcien-.
le pafsioni del
detto fb-
fie
fccn7.ct
prefjpponc
&
&
il
Sophifta.
&c.
Qjiando anchor dice il detto Sophifta^no efler quefta fcienza pi degna che laltrejper edere d acciden
ti;& cofe immaginate.
il
il
{oggetto
fiio reale
{condo Timma
anchora del dimo{lrare5
realejUia {blamente
& per
j1
modo
detto .
Adunque fegui
ta rintento nofro^&c.
Quando anchor
non ellr
punti
vtili
fe
per efCcr di
le quali
non dan-
&
vtili
& dilctteuoli
per applica-
&
deletteuol5manece{rarie; concio
{la ,
Come
Cofmogra-
TRATTATO
pilla
di
fRiMO.
Geographia5Hydrograpliia(cio
defcnttionc
ranno^com^
Quando
efla
l'effer delle
detto
med^-
Adunque &c.
di poi dice
veritajche c vna
ilSophilk.chelenonhannoal
zajcio che
tion,fi
pu
fi
pu
&
le linee
fi
immagina
pu aggiugnere in
infinito;
la fjiera
Obiettione.^*
il mathematico non
mouimentone materia adunque non
vn' paflaggio;perche
confider ne
pu
Solutione,
effere^per fucceftione
pu molto ben
Obictnone. 4,
dire la (pera
vn'mouimento>
& vn'paflfaggio;
A* qucfto
fi
mouimento
reale
bene immaginato y
&c.
non confider
Solutlone.
ma fi
l'argumento-non
vai'
niente,
& non
tonon
fi
&
nonval^
alcun<ab.
Obicttionc, 6.
ANNOTATIONI NELLA
54
SPERA
&c.
A cjuefto fi nfponde clie tal* moulmento e imagina105(& non reale & quando anchor fiponefsi nella
materia il detto punto , fi potr mnouere,pcr eller*
Co(.
SolutioQC
diuifibile,
tion far
Obiettione.7.
com'
detto di
buona^ ben
Quando anchor
irartando
il
fopra^adunque la diffini-
data,
&c.
cianciator' Sophifta
non
Solucione*
diceua^con-
alle
fon* reali.
&c
delli
huomini Sc
i
Si rifponde
<jual
&
Obicttione.8.
Solutione.
Ri(pondefi
Obiettionc.9-
fon definitioni , ma defcrittioni , per ci , non conchiude cof alcuna per quefto l'importuno Sofifta.
Quando vltimamentediceua che ladiffinition della linea non conuien al circulo, per che, nella linea
del cerchio , non vi i termini che fon i duo punti
figmenti^ma fon
fe naturalijCom'
a'
no
a detta lincajper
quanto
eli':
TRATTATO PRIMO.
puntOper non
efler'
compofia
JJ
di quelli
E* dunque
&
dicersimod'huomo
dua
piedi
che pu cam,
animale ragioneuole^di
minare, quefto detto vltimo l accidentale:per che
pu efler'huomo (nza caininare5& hauer duoi pie
)
&
di.Cofi
al
tande digrefsioni
&
,
il
per
la
parte Phyfica
& naturale
d'eflo foggetto.
l'utilit
dellibro
&
dell'altre
mathema-
tiche in fieme.&c.
I r.
me
detto)come
la
vopo
& arte
di quefa
(co
Poefia
E* dunque manifefto per quefle cofe, quanto fla IVtilita di quefa fcienza dell afrologia compendiaria
Spera mondana vogliam dire Spera,
Come il
&
Piccoluomini.
&c,
ii
E/Tempio natur*
ANNOTATIONI
NELLA
SPERA
in.
la
& phyfice
po animato
tiene
il
Ma infra le naturali,
primo luogo^pcr
nobilifsimo.
parlare di cor-
et della
mi.
fcienza.
nel trattato.
Proc
Il
SPHAERA IGITVR
&C.
SCRIBI TVR.
diuif in prattica
& theorica
quado
la
dichiaratione di
fi
fli-
Aftrologia
tal'
fpe-
&
& Aftrono-
diuifione, fu poftaqui
V,
l'altre
come
le
quella che ha
la
nhiti di quelle ci
e.
TRATTATO
PRIMO.
37
>mne
Mathematiche,
N4turali
&
dojcio
dalla
templando
la
prima cagione
fa
fi
proceder
La
via
&
il
Dio
Ma
le artificia
&c.
dottrina et
di quella.
modo del
{blamente mathematica;
& con-
diuina
foggetto
di tal
modo del*
VI.
efTermodo ma
thematico5& ab{lratto dalla materia;& {blo confido
ra5& dimoftra per le cagioni formali,la{rando la ma
quafimanifefto per
le
co{e dettejper
&
&
&
in tutto
Qual
Il
fia il
tione di quello.
&c.
Il
per
il
VIL
titolo
quale quefto ci
& in{crit-
tratta-
jmaTnaria:^
iMmemaPica.
Artificiale h
Matmale
^dfarji.
aturale,
celef{e,<^ monJank
Neil'ejferfatta
0^ pof^ainejfere
iii
3?
Vlir.
nome dcirautorc^c Gioiianni del facto biifto. Alaltri ( com e lacobo Fabro)dicon M
Giouan
ni dal fiero bofco 5 ma perche ciucflo poco importa
II
cuni
airintclligenza dellopera
bafti di ci tanto
breuc-
&c
mente detto.
gi dettejquanto
fia
in quefto li-
&
il
(ogget-
to dellibro.
L'utilit.
tione
3.
all'altre
7. Il
nome dellibro.
8. Il
re quefta Spera
&c
Et perche il primo
fia la
nome
porremo la
for-
qualit
figura, di tut
occorrer
fto)annoteremo.
Laqua-
me fe fulTe vn
mezo,
corpo Iperico
della quale
il
centr
tagliato
& mezo
Come
li
vede.&c
per
il
& acqua.
TRATTATO
Nomi de
Caratteri de
PRIMO.
39
non cono-
I.I).
Saturno.
2. If.
Gioue.
j. c^.
Marte.
4.CfSole.
5.0 Venere,
. Q. Mercurio,
j.Q^ .Luna,
^c<iu4*
Terri*
Jhlflmidt
Settentrione.
Ocddete*
NELLA
ANNOlTATIONI
40
SPERA
to
grande2aj&
;
della
naturalmente
experti delle
vede in vn
coltello
doue
Il
differente
il
mczo
&
Centro deUd^randat^.
Sopra
qua!' cetro
il
equilibrato
cofa
&
perimentando.Vedefi
uo 5
il
qual*
non
fi
an^clior
mirabilmente nelluo-
fc
non
fi
&
&c.
TRATTATO
PRIMO.
4I
banda
fi
pie
come
fi
faccia la
cruatori.Come
fi
(come noi
diciamo anchora del acceflb ,
receflb deirottaua
Spera)che il Sole s'accorti pi alla terra,il verno che
la rtate , noto a ogni poco ef'ercitaio ingegno
rCjCio apprefamento,& difcoftamento
&
prouafi
lombra
della terra in
po.
in detto
l'altre
& qu
que
tempo
li
Luna che
eclypfi della
fon' maggiori,
cofdcl pari
&
maggior
,
quel tempo , che d'altro temperfreil Sole
dalli perfpettiui
altra
cagione)
Adun-
za di quel
fommo
lprefentebafti.
architetto.
Et tanto
di
do detto
&c.
l'autore,
& fare
il
in
4.hore,
condo
il
noftro
modo di
ma
confiderare.
sptrst.S.
il
vel circa*
ANNOTATIONI
Marte in 2
NELLA
SPERA
_^
z
& Mercurio
in 27. di &
^. Venere
La luna
Sole in
Opemone.i.
di
fimile.
il
8,
hore<
di poi
ragiugnc
il
&c.
^oJerni oflcruatori , infieme coli autore delle
Theorichede i Pianeti M. Giorgio Purbacchio,
pongon' dicci Spere^perhauer ottaua tre mouime
ti ^ dei quali vn folonon ha per (e, ci quel' della
trepidatione voglian' dire apprellamentc
difco
(lamento (dal Settentrione al mezo giorno^ per il
2^:.
&
contrario)ropra
gradi 4. minuti
li
tali
ci quel' della
zoo.anni vn'
detto.
Et quefto dicon
Opemone.5.
&
&
TRATTATO
ne
in cotrario
Lcuado
via
il
efler'
cagionato
&
dal*
aftronomici
phia5&
4J
mouimento
dell'apprcfiamento
riali
PRIMO.
dicono
mate
proua perla Cronogra-
difcoftamento
qual'
come
fi
il
& deiracqua)
mezo del mondo, & centro dell'uniuerfo & non
(dell'aggregato Sperico della terra
^*Srcf$ione,
il
il
&
ca
&
il
fenfb
&
il
non
diftc
do
il
noflro
modo di confiderare ,
& vniforme)ec|ualme-
^i^^g^^^"*'
ficione
Solutione.
ANNOTAZIONI NELLA
44
SPEflA
re,& confeguentementc pi eleuata'(dal detto centro particolare)in vn* iuogo(com' rerta)che in vn*
per ci il corpo noftro graue^violcntcmen
altro,
le va airinfujdel detto luogo particolare,
naturai
&
&
& tanto per tal digrefsio-
& ftudii
circa
to
perci feguiteremo
mouimenti
bafti.
li
Spera,
dell' 8.
Seguita moftrarc
la diucrfita
dellopenioni
cagion na-
Della quantit
citati fadii.
altri
ma
252000.
dando a ogni grado ftadi yoo.fcodo che dice il tetto la onde fcguita che multiplicando 7 00. vie 360.
che
tutto l'ambito
diuifo da i mathematici
per pi
&
miglia.
detta terre-
fquifettima)
&
ftadii
fi
252000 per
1764000
22)
Son ftadii 80181.
1^.
THATTAT^
metro di detta
vnaltro
tcrra,la
PRIMO.
qual ragione
4j
l'autore fa per
&
ftadii
252000
retta.
240545
j)
8oi8i
&
Ne viene ftadii.&
il
diametro
detta terra.
ftadii 8oi8i. 3c \
com
,?
Et lau
&] che
manifefto a chi
fa
to
J Il che va
^
^ di
come
trai
54
Refta.
Et tanto di ci
Ecci vn
come fi
fia
700
:5
&
meza lacircunferenza
opera,
J1500 pcr^^
220500
22)10022
Et tanto
Famiglia
iii
ANNOTAZIONI
46
SPIRA
dua,&harairintcnto.
10022.
Opera.
2)
5011.
Sonmiglia,&7i.
Et tato
far
vogliamo
ra. &c.
il
femidt ametro
dire
Come
fi
315GO.
Miglia.
Ptolomeo
&
della terragne
li
altri
cerchii
&
21
600
720
180
Et tanto la circunfe-.
Fanno miglia 22500.
Di poi opera come di fbpra. &c.
renza.
moderni Cofinographf,
Appiano, &
& Geographi danno a ogni grado n e cerchii mag^
pcmone.3. Pietro
li
altri
la
diuidono in dua
TRATTATO
PRIMO.
j^j
&
detta terra
Miglia. 21600
rar
(urmare)
cofi lrebbon*
la terra,
Appreflo ce,
ci per
ii
il
4.
modo di mifii-
Luna.
Efempio.
Sien dua luoghi d'una medefima latitudine
& clc-
allaltro
che
mente (per effer i cerchii che efcon da vn medefimo
centro lun
j.delli
allaltro proportioneuoli.^per
elementi
) di poi
fi
Euclide nel
&
&
volendo il detto
luoghi^& harafsi l'intento;
harai il propo*
{patio per vn grado 5 parti per 15.
&c.
fito.
Le cagioni adunque di tanta diuerfita ( della quali-
<Ietti
ma
non pieno.
Diciamo dunque al prefnte;che lacagionedi tal di
uerfita (comeben diffe il Reuerendifs Gufano)
.
(perche
il
femplice
ne quatita di luogo
il
curuo
numero
dice linea )
non pofsiaii
ne
di
tem-
cagionato Come detto di fb!>ra. Il fimileinteruiene della quadratura del circuQuadratura del
o^la qual' ogni giorno penibn alcuni hauer* troua^ circulo.
de il detto giorno
(e ben* fi truoua pr
portione contmoua fra quattro rette, no feguita di
poi !a proporti one,appIicado al curuo, Spenco;&c
Ec
il
pere:ei
in qualche
modo poterfi
quantit {brda,&
prefente badi per
efTere
Quello dunque pu
5 che fece
ra
Ragione.]
cielo
il
fapere
indifcreta
ci per radice
Sic.
folo mifiirare
&
&
& tanto di ci al
la
terra
il
cielo^&
la
ter-
be-
nedetto.
&c.
Alcun' -altri dotti Aftronomi hanno detto (& aflai
apertamente) che la ragion' di tal' diuerfita (di quefta quatita de gradi della terra) qiTcftaichc la terra
vgualmentc
fecondo le parti non regolarmente
1
&
Sperica
il
tutto)
& perci
non
fi
rizonte,che qndo
]tagione2
fcnfo. Adunque
gli baflb.
Cornee manifefto al
&c.
al
Di
poi eflendo
la terra
eccentrica, all'aggrega-
to
di terra
me detto ) non
fi
potr
TRATTATO
glin' e miglia
(Ira
diuerfamente
Spera) quefto
ridurre
alle
PRlM*
(
com'
49
noftre.&c.
hauere
le
cagioni dette
della quatita
&
del
&
qual no-
grandeza
non
vfcire
fommario
Dio optimo mafsinio terminerejmo
inftituto
'ftore di
cjuefta
Additioni
:
iiecelTarie a quella
prima parte,
&
'
la
circon-
in
maggior numero^
lappreffamento
La proportion dunque dima Spera alfaltra dupla
in linea, far quadrupla nella fuperficie pfana;&.nel
la
quadratura flida,
u:
ANNOfATIONl
Quale la proportion
SPER,A
del diametro,airaltro
diame-
NELLA
(il
la Tua
fi
moftra per
il
- ^ -^
traccia 7. (ara
la
quale
il
diametro
fia
&
il
diametro per ^.
( 22. )
22.
Arithmetici.
44. Dupla.
TRATTATO
PRIMO*
La fua circonfcrenza.22.
La fua quadratura piana/upci ficialc.38.21.
La quadratura fiiperficiale Spenca.154.
La quadratura folidajvltimamente far. 179.
Nel cerchio
La circunferenza.
La fua quadratura
'
Quadrupla.
*
diametro. 14.
il
?
r-;?i
44.
piana 5 fuperficiale& circu*
Quadrupla.
lare. 154..
fi
&
do
al
circulo
^
&
tintorno5multjplica
to
il
7.
il
detto (
diametro
li
pure nel
^-
ne verr ventidua.z2.&c.
t volendo di
poi
la
quadratura piana
&
circulare,,
pprtionc
la
quadratura
vede fchifaa
alla
^ come
fi
ii
cercliio al fuo
Proportione
Spera accia
ftan do
medefimo Eflempio.
Dico adunque che volendo fapereperil diametro'
dun cerchio che ira 7. quanto il detto cerchio gin al
txOjper^
vede
i.
iJ
5^
ANNOrAtlONI
...
ELLA
ER.A
?^>77 "
do detti numeri do 49 98
che fon
che
prpportionefupenripartiente vndecima. &c
14.
il
fuperficialc Sperica
& barai
ilpropofito.&c.
4 Vltimamente volendo la quadratura felida, di detta Sperajfa di bifbgno cubare il diametro fctte1(cio
chefa y come
vede 77.7.
343.&di quefto numero pigliargli ",.(per effe- 49.
re tal preportione/ra la quadratura del diametro:i&
S quadratura fuperficialc Sperica , ci c fiiperdecu-
pertientc vndecima ) vogham dire , auanza dieci
non prcci(opra vndici.Secondo lapprefTamto,
{c.Com*e manifefto alli mediocremente elfercitaui
Arithmetici:il che per effer faftidiofb all'imprefsionCjSc ftampa fipretermette l'elfempio d detti nume
multiplicarlo tre volte
fi
&
fi.&c.
^
Potrafsi
la terra e 3
^.
quel della
cf
18
fi
vede.
diametro : per
la (f
il
che
] \
fi^
(f
il
rede che
che intendi
il
diametro^
TRATTATO PRIMO.
55
&
della terra
&
&
&
&
cfler'
&
&
femidiametri
35
Dalla terra
concauo di 1^ &.co0ueflCQ
re
al
i].
dell'infcriq
64;.
Dalla terra
al
Dalla terra
al
iii
ANNOT^ATIKI
54
NELLA
SPERA
&
& no Spe
circunferenza di
rica ( perla regola del diametro
di tutta la quadratura , tratto il
Ibpra moftrata
&
la
detta terra
lottile)
bench
come dicon
fia
&
d'altra fgura.&c.
Et
rifpetto allaria
delli
fottrahendo fempre
elemeti inferiori;&
il
&
&
to di cio(per quanto
Refta
fa al
propofito)detto,bafti.&c.
a perfettion di quefta
)orre la tauola
delli detti
mouimenti
celefijpartico
Acommodita
comefcguita,
delli fudiofi
de
celefi
&c.
ih oift
mouimenti,
TRATTATO
PRIMO.
$5
delli
celefti.
u
c
&
corpi
l
ri
z,
r\
\J
Ci
KJ
0
>y
Ci
\mf
000
2rO
&
decimo
primo mobile
I
invnhora.
In vn gi orno naturale d'ho re. 24
z mobile^in vn giorno.
Il nono
:In vn*anno
iJ
In anni 48900.
tir
"
ivi
&
2.^ 2^
41 1/
Q 2^
il
<G T
IO lA TV
4.
55
<
>
IO
In anni 700.
Q
vn giorno.
In vn'anno.
In 30. Anni
In anni 29 &di 165.
L orbe di 2p.in vn giorno.
In vn anno.
J^*orbe di F).in
In anni 12.
In anni ii,&d
ti
A4 2
5;
17
25
17
ZI
T
1
22 2<
a.A
"JC
IX
li
4
Ci
5r4.
6
"
T
7
27
4.^
/ T>
7 A. CT
I
48
co <Q IO
;7 ;7
22 I
T
^0
2 2 ro 57 22 IO
28 <Q
)y
AC 4.0
2J.
<
)
4.0 21
jt
12
In vn anno,& di 522.
L'orbe del ^^^-^-ti vn bora.
In vn giorno.
In vn' anno.
In vn' giorno.
Jn 27.di,& 8. bore.
Il
22 34 IO 27 ^0
0 2 4 44 5^ 15
J 27 50 49 ?
59 8
18
i^),
57
I
59 45 4
29 45 J9
26 26 56 19 34 4
12
57 4t
52 56 27 ^, 7
II
11
IO
55
15
^7
14
15
35
ij
4)
QJ'I-
DAMMINORESETC,
Er
continouatione di quello
tefto della 2. parte colla prima ( la
qial'^non fi vede per queflc paro^
la
del tefto:&
le
efpofitori)
manco ne dicono,H
Perche
il
tefto dice, di
maggio
&c. DeiquaFi
della
prima parte.
Et
da fopplire^ aggiugncF
al tefto.
& ordine^
Che la Spera
compofta
d'i
dica
8*
l.
& Antartico;
& tropico del caprieor*
Artico
eftiuo
no, hy emale. QMcfto fbpplito^fi vede la continouatione.Secondo che comincia il tefto,cio vi ciXE^
STI DIECI CERCHII SEI NE SON*MAG<}I
RI,
ET
4.
MI NO ri; &queUi
fx
fi
dicon*efrere cer-
de quali(cio il piano
i
il
Et
fRATTATO
&
Et tal* ordine
continouatione
SECONDO.
fi
57
dc'confiderarc
fa
&
&
&
&
com' detto
7:0 della
.,
il
cerchio
& moflfo allintorno cagioner detto cerchio equi& cofijl Sole p afliando col proprio mo
;
nottiale;
fiao
&
nottial cerchio,
equidiale: perche
rde
il
giorno
alla
i.Equinottiale,
ANNOTATIQNI
cipio della libra^che circa
KELLA
li
i4.di
SPRA
Settembre
E detto ancliora & nominato ( rEc|uinottialc ccrchio)ecjuatore ci pareggiatore del giorno^Sc della notte.
Ancliora chiamato cingolo( ver cintura)del primo mobilc^perche lo cigne nel mezo, come per metraflationc Ci vede in noi, che fiamo cin
thaphora
&
ti
nel
mezo
mezo della
.
ci
m fui bellico
grauita
& della
il
quale centro
&
grandeza derhuomo,
Tua architettura , cio
& delle mani. E' dunque manifefto,donde fia(ncl ciclo & celefte Spera) immagina
to detto cerchio equinottiale; regola & mifura di
l'eftremira de
piedi
il
h altri. &c.
fecondo cerchio^chiamato Zodiaco;'immaginato dal mouimento propio del Sole (intendendo qua
to all'eclittica^ perchelalargheza immaginata.^ dal
l'errar de i pianeti di qua dila da detta eclittica
per II loro epicicli ;& perci grecamente fon' dettai
pianeti, che nella noftra lingua vuol dire , Erranti,
tutti
Il
il
mo
uimento proprio del Sole , da ponente verfo leuante(com* detto ) ogni giorno quafi vn grado per A
,
qual*
mouimento defcriue la
nante
condo
&
li
difcofto dal
detta eclittica
&
e di-
& interfe&
;
TRATTAT SCOKD.
ta, perche
il
cap nO'
come fi ve-
imaginate nelle (Ielle che tal figura rapprefentano*'Come fi v-ede manifftamente nel tauro,& fcorpia^
ne celefte. Et perche anchora tali flell^ hano virtua
le
influenza fopra
tali
fpctie
12. parti
vguali
(come
m 60. minutij
ogni minuto in 6o.{econdii& cofi per ordine fin'
(blamente il detto cerchio ha fu*
ai 6. vero IO.
gradi vero particel!e;& ogni grado
&
&
perficicj largheza
no immaginati
come
fi
vede,
ma tutti
indiuifihili,pcr largheza
&gradi
-,
in
ra. Et detti
Come
fegni in tre
altri
(b
12. vie*
^o^
proportionali
li
Cofi dun-
fi
&
gradi
modi
ginanocio.
fegno
&
il
nel
centra
ANNOTATIONI
6o
NELLA
SPERA
popone
fuperfi-
come fi vede,
mezo
nel
&ilrette
da capo.
celefte cora
Come fette
di
popon e fblide
Spera^comc
Secondo
il
do,
da
/^^^pk
fi
vede.
qual'
fot
to qualche fegno
quely'^^^
lo.
Quando dunque fi
effer (tto
il
&
comprefb
&c.
dice,
il
&
il
il
per
Zodiaco com c
&
cofi parimen
to nel 4. cielojCom' detto di fopra
te nella 9. Spera:& decima detto Zodiaco immagi
nomi de i
fe-
gnii&
J.&4. Coluri.
altre proprieta'del
&
&
tordella Spera
poli
la
duo
folfitii&
dui equinottii.
i
per
d.uifione dei
Il
fi
le^verfo
il
fettentrione
nel-
TRATTATO
SECONDO.
fecondo Coluro
2;^.
pafla per
il
6l
com' e detto.
[.
poli del'
mondo
&
&
noftrajdouunque ci trouiamo;& perci cofi grecamente detto Orizonteche' vuol' dire terminatore,
cio.punto verticale
meridiano fimilmente im
Zenith,
poli del mondo
il
&
& perpendiculare fopra
,
il
ca-
&
delli fei
maggior
circuii.
&
Sole da quel
& ritorna verfo noftro Zenith, ilaantipodi & contra noi pofti)il verno.&c*
couerte
te,& alli
il
la
il
il
il
mouimcnto diurno ci
del pri-
nellaltro
pun-
Et
li
altri
mo
ver
cir
uimento,fra
li
duoi
ili
&
g . Circulo
7.
<lclcancro,& capricorno o ver
fropici.
ANNOTATIONI
6l
culi
NELLA
piati
requinottialc(per
il
li
SFERA
quali ravWop^
& computato
dua volte
che
me
no II minuti, che fon 'oo-dri giorno((condo la communc opinione. ) La onde nafce il bifeftojche ogni
che fon' quafi 24* hore , rimette vn giorno
mi perche n^on vn giorno intero5per ci anticipati
do fuor' del douereil detto giorno; habbiamo an-
4. anni
chor anticipato
circa
i^.
dalli
&
giorni.
quinottio
alli
25
noi l'habbiamo
9. Su IO. Artico.
Anurticoc
Et tanto di
alli
di
Marzo ,
adelfo
lO.ii. u.di
era Te-
anticipando^
detto al
pm'c.
no*
grecamente cofi
Il circulo Artico
(
orla ali
iecondo
minore
noi
Orfino(
dalla
)
poquale propinquo) immaginato(dal punto
lo dell'afle del Zodiaco, dal primo mobile circunuo
po 05de
girato)dercriuerfi. Il qual punto
luto
fidifcolb da^l polo del mondo per gradi 2^ ^,
dina
dedinatione del'Zoperche tonta la diftantia
diaco dall'equinottiale, come li vede per la materiali fimileeda immaginari del circuloanle Spera,
f^^^ propofito
detto
&
&
&
&
&
tartico(grecamente cofi dettocelo all'artico oppopolo oppofto del Zodiaco, gifto)che dal punto
rato
&
& circunuoluto parimente defcritto.
lo
&
TRATTATO
Appreflb
ii.
SECONDO.
&
&
fnpcrficie ver&fce,
grecamente
dette
ZonCjle quali fi come li
,
palcircul>)^ debhon' parimente nella terra,
cinture
altri
&
la geografica immaginare.
geografia
fi
far
noto
& ma
nifello.& tanto per ilz.trattato detto^bafti. &c. Seguita la figura ,di detta materiale Spera^clli io. circuii
Seguita
la figura di
64
ANNOTATIONI
NELLA
SPERA
& Tcrreftrc,
ETC.
due precedenti
partijfi
ve-
thematica
In quella parte comincia a parlare della Spera quanto noi ci rifpetto a noi,& primamente determi-
&
Secondo li x^HroUgi
Seconds i Poeti*.
Cofmico,
chronico,
Heliaco
netto,
oblique.
Mondano,
Temporale.
Solare.
Diritto,
Torto.
I.
2,.
I.
Il
to
2.
J.
fuor' dell'orizonte la
mattma infieme
col Sole
i.
Mondano,
&
cofi
eccellenza
&
uimento rapito
fi
ciel
non
alcu
la (-
a.Xemporale.
ANNOTATIONI
NELLA
SPERA
&
to perriiguardarlefeHe5Comincio(alli Aftrologi
niathematici)!a fra^parccndofi
il
&
ua.Adunque &c.
j.SoIare.
H nafcimento (de
il'fegno pianer
fia ,
tanto che'l
fi
poia vedere;
f far da mattina , fi chiamer nafcimento mattutino5feda fera vefpertino ; Se cofi in tederai del fegno
pianeta che s'accoftera a i detti raggi fb'lari il So
le a qutlo^folarmente (perToppofito ) tratnontarc,
appreflamc
ci perderfi di vifta, per la prefenza
&
to del Sole.Il che no fi pu quanto noi(per rifpondereal Sofifta) vedere fe non da fera da mattina,
Com'
detto.
&c.
fi
diranno fo
nomi delleuare & traKontare de i fegni,per altri greci nomi ( com'> detto)cio il primo Cofinico che vuol' dire mondano,
Sonanchor
detti quefli
mondo nlla
noi.
Il
&c.
terzo Eliaco
perche
Ilios
grecamente vuol' dir Sole.&c.Di poi fi forma il deiiominatiuoda quello, che Eliaco (latinametetras
TRATTATO TERZO.
67
Eccoficon
delleiiare
& tramontare de
modi
fcgni pianeti
detti,
Inten-
&
Etqucftala fbmma
(com*
detto)
Ci
yfo^
fecondo
li
modo, qua!
dua modi di-
2.
aftrologi>,in
m Afcenione Spera.
Spera
Prima
Lucano
da lapere^cbe
il
retta^
na
l'altra
fi
15.
uere (nell'una
&
di necefsiia
l'altra
cli vien'fu
&
pi retta
manco obIiqua(che vogliamo<lire)vuo! pi tempo nella fua Eleuatione Del che quefto manifefto fgnOjche effendo giorni breui 6 lunghijfem
.
pre
il
leuare
Et
fiale
c il detto fegno
il
contrario intendi de
ii
NNOTATIONI
68
NELLA
che
I fcgni
fi
leua pi
SPERA
Ma nell'obliqua.
fon qucfli ci
ci
manco
retti
ver obliqui
c.
K-
^-
Y-
meno obliqui)
traEt
montono obliqui;& per il contrario quelli che Icuo
no obliqui tramonton retti & di qui vien* la caquelli chcleuon' retti ( ci
crepufcli^mattutin5& vefper-
tini.&c.
elfere precifa
il
curuo
me
anchor
rettilineo )
non ha proportione
difcreta
& precifi;& tanto meno per l'obliquit dell brizonte;& mouimento deHacceflo
receifo, (
vero ap-
pre^^ament05&dl^cofl:amento)del^ottaua Spera(ec
ci apprefb l'ecccntricita del Sole) che ogni di vana,
&c
&
del
parti
& gradi di
adunque fe
quella.
Et
fe
il
Sophifa dice/le,
Zodiaco5montan
pi prefto inequalmente al meno adunque il tutle parti di
detta 4.del
TRATTATO TERZO.
69
elle
parti
non
Solutionc-
eflerc
monton
cofi
pi prefto, dal
mezo
in
van' pi tardi;
la*
&
fi
mento tiene
to.Come fi vede per la materiale Spera.&c.
Et c nella detta Spera retta. Solamente 4.fgni
ftitiali
retti,
oppofti ci
.
li
90
O
29.54
Ji.
^?o.o
90
Shi^'^
ng.?o. O
52.
^.
t^r.JO.
20.
^
20.54
90
ni.
50.0
12.
27.54
$.50.0
29.54
J2.U
2p.jo.o
^.50.0
K-?^^^
27.54
29.54
& equalmte da
le
afcenfione
Zodiaco.
Equinottialc
27.54
J2.I2.
Zodiaco.
Equmottulc.
H. 20.0
V. sradi 20.
'
^
27. minuti 54
non
equa
obli-
&C.
iii
ANNOTATIOKI
70
prime
NELLA
SPERA
come fi ve-
Pigliando
le
derli quali
dire
lettere delli ii
fcgni
voi
Aquaro;&
Pefci.
del*
afcenfione del
Zodiaco
foluta di
fpra.&c.
Spera obliqua.
Nella Spera obliqua ver torta, non le quarte 5 ma
la meta del Zodiaco ( dalli duoi punti equinottiali
cominciando) vien fu,
monta infieme colla meta*
&
che
nelKaltra meta*
de ipe
me colle
mediet
del'
con
me
la
Et fanno
Zodiaco
contrarli effetti
al' fin'
rizonte con
mcn
dell' a-riete
Spe
che fon
della vergine,
gradi di
de ipCM
TRATTATO TERZO.
fcijVia
di d'equinottiale
) nella
con pi gra
fu
il
7I
fi
i& per
vede per et
la retta ,
come
fi
&
l'al-
&
hanno la medefima
le ( pigliandole
afccnfione in
vn giorno natura
fionc.
che
6 iegno, equalmente diftante^&difcoftodalhduoi punti equinottiali,ha
la medefima afcfione Come fi vede per l'infra ferie
ta Tauola ci gradi Polari 43.
.per Firenze,
ciafcuno arco
del' Zodiaco
&
gradi, minuti.
17.0. -17.0.
&
Xhore. minuti.
Y.
I.
8.
I.
8.
20.30.-20.30.
Se
n.
1.22. -1.22,
^55--^-5?'
&
2/:.
gradi.minuti.
36.
15.
-36.
15.
&
Tempo,
29. 15.- 39.
<;
&
ij.
m.-
58.45.-38. 45.
dQ=.
ng.
&
hore.minuti.
2.25.-2.25.
Nell'inclita
Equinottialc.
2.37.-2.37.
dunque citta
2.3^.-2.35.
di Firenze
afcende
& le-
ANNOTATIONI
^2
uafi fopra
il
NLLA
noftro Orizonte
l'ariete,
&
SPERA
&
li
altri
fgni
minuti
di
Sole.
Da quefto (dunque)
intcfo manifefa
del variare de
Il
che per
giorni
cofi naturali
il
tefo
la cagione
com' artificiali.
non mi efendero
Per
efler
dunque
il
giorno naturale(cio
di 24.
ho-
&
&
&
&
&
dell'ori
cagione ci per l'obliquit' del Zodiaco
zonte appreflo (come fi vede per la Spera materiale)
feguita eh e non
pu
&
mondo.
Et per il mouimento anchora
mezo di
TRATTATO TERXO.
7J
difcofainen
te
me
fi
La
pianeti.Co
moflrera di fotto.
altri
mouimenti fa
prail diurno(com' detto ) per i quali anchora inequalmente muoue l'auge ( ci quel punto che pi
fidifcofta dalla terra)neiroro cerchio eccentrico,
i
&
&
poli,
la
diaco
-
delle4.di
retta;&
il
) e
detto Zodiaco
pi lunga che
fegni obliqui
Obiettione
&
non
& torti le
dunque quefta
contrariet infieme
che il torto
fia
A quefto
de' fegni
pone il
vi
fi
rifponde, che
che
li
l'obliquo
&
il
torto sdutione
facci
Sophifta )
il trauerfb
aggiunto
non
&
&
il
,
&
4. del
Zodiaco^
74
non
ANKOtATIONI
KELLA
PERA
fieii fcmphcemcnte
(come e Tequinottiale col cohjro)ma
fon' cofi chiamati per e(cr manco obhqiii& torti
che \i altri fei pi obliqui di quelli. Debbefi dunque
retti Ipcrah
da notare anchora(com*
che
il
in parte
detto di fopra)
no5& pafTando
xliflanti
tra in quefto
il
numero dua
) finifce la
pra.
circulo equinottiale^en
fei
fomma
delli 365.
giorni
&c.
Pi&itationt.
mondo ,
diuide tutti
li
detti
archi(& Spire)
fotto requinottiale(che
come quado
il
Sole fra
Sj rifpode a
no medefimi
1
utonprcporuonali j
TRATTATO TERtQ.
Spera retta Aia
il
Sole
douc
fi
75
ragion' dettai
la
fibile.
&.
Nella Spera
dunc]'>
diui-^
come dice il
tefto )
ma a
mondo^douelorizote
tiaie
tutta
la
terra
&
parti del^
di q^^ellKnter{caJ*equinot-
il
&
fcil
giorno naturale
dr di folto.
Dall'inequaita
dunque
&
k
inecjualita,& diuerfitvi de
del
come fi ve-
fpire
&c
&
il
& per
de gior-i
il contra-
alla
mi-
iior muggior notte nei ftgn^i oppofiti del Zodiaco,come fi vede per detta materiale Spera. &c.
Appreffo^maggiori archi defcriue il Sole fopra i no
ftro orizonte ;.nelli (ci fegui retti (di fopra citati )
minori nella obliqui. Laondereguita5chelaftate5
uando habbiamo il maggior' giorna, venghino/ia
&
ANNOTATIONI
76
fto
verno circa
il
Ec quando
giorno
li
giorni
legni retti
^.
i^.di
ci
SPERA
Dicembre. &c.
&
ditferenze dH'correrai
NELLA
7,-
obliqui
fecondo
il
&
fli
quel'
tempo
&
l'alcen-
fi
gono
per
cio^ pi chiara
& cuidente, no
porr
li
la
piacere poQ'a a
fiio
fia
cia-
to,dando
pigliado
la
& di poi
c l'hora intera)quando
nel'
to alcuno. &c.
L'arco dunque del maggior' giorno qui in
(che
in fui'
6. clima
Firenze
Tredicefimo paralello;nel principio del
miglia 45
il
.]
grado
della longitudine
iti
nuti. 40.
Et letia il Sole fopra l'orizonte noftro. N el meridiino del' detto giorno gradi 6o.minuti 11. & nel mino
re gradi 22. minuti ^9.
Et vale il detto arco,neI principio del detto clima 6.
hora gradi
15.
15. che
d'equinottiale
&
&c.
&
Et refta Ja minor nottc della ftate ( il minor di diuerno)hore8.minuti 45. che e anchor'la leuatadel
Sole di detta notte eftiua, l'arco femidiurno^fara
re 7. minuti j;,
il
ho
TRATTATO TERZO.
77
mezo giorno a hore 16. minuti 22. Come fi vedei& cofi delli altri fi pu difcorrere. &c.
Solc^rendc
il
Seguita la tauola de
Paralelli
& Climati.
&
&
&
&
&
Tauola di Tolomeo
per la Cofmographia.
iii
ANNOTATIONI
de parAlcHi.
leudt'u>ne^
NELLA
uaUta de
polari
SPERA
ri
.1
radi*
O.
mi. fj
mi.
Ho.
mi.
Ho.
mi.
z.
\j.
migl.
G.
migl,
I.
4.
IO.
183.
40.
IZ.
15.
IZ..
40.
I.
47*
s.
Z5.
187.
z8.
IZ.
30.
n.
5z.
Z.
191.
IZ.
IZ.
48.-
3'
16.
z<.
45- IZ.
0. IZ.
44.
4.
59.
44. 4.
60^
60.
60.
60.
41.
1.
14.
Z9.
5.
IOk
6.
13.
7.
z;.
3- 8.
30.
In uroero.
30
Climn
1.
X.
>
149.
1.98..
zpz.
IO. Z06.
29. Z09.
15^
44.
13.
30.
^3.
30.
45-
13.
44. 48. 7.
0.
13.
59.
8.
60.
15.
14.
14. 3z.
9.
0.
ZI7.
z6. 14.
30.
14.
IO.
ZZI.
14. 14.
. 14. 4<.
0.
Z3Z.
48.
0.
Z39..
<4.
18. 56.
19. 58.
z6.
45. 14.
Z9. 44.
44. 56.
II.
60.
60.
60.
15.
0..
14.
59.
15.
15.
15.
15-
30..
^'
14. 40.
Z9. 44.
0.
15.
Z85.
IO.
40,
5z.
39.-
13.
53-
38
14.
54.
37.
15.
55.
36..
10.
56.
35?-
36.
17.
57*
34*
18.
58.
33-
59.
3z.
30.
16.
0.
16.
59.
30.
17.
Z9. 44.
0.
17-
19.
0^
19.
590.
0.
19.
5.
5z.
19.
0.
3z.
22.
64.
0.
21.
30.
ZI.
50.
6.
Z3.
14. 65.
0.
23.
IZ.
23.
II.
40. i4>
0.
23.
Z4. 23.
23.
SO--
M-
0.
2Z.. 63.
13.
25.
66.
24.
58.
40. zo.
U*.
8..
zo
20.
Z99.
6z.
44..
5J.
59. zH.
29. 36.
5i- i6..
30. Z47. Z4. 16.
30. Z54. 54- 17.
z6z. z6. 17.
0.
IO. Z7Z. 58. 18.
20, 60. 0.
21.
45.
14.
55.
46.,
38.
43.
43.
60.
ZI3.
5.Z.
4z.
60,
60.
15.
ZZ4. 56.
Zig., 40.
17.
5.
0.
J3.
55.-
7. 16. 51.
0.
14.
35.
15.
30..
JZ.
40..
15.
14. 56.
13.
58.
3^.
^. iz.
13.
60.
57-
6z.
19-
63.
ig'i
64. 17.
v 16^
5.
0.
31.
30;
26.
56.
27.
2S.
55.
50.
54-
20
JZ.
53.
7z.
19..
29.
77
73.
34.
52..
35-
37.
39.
75.
i6.
76.
15-
50.
77.
78.
49
^8.
79.
38.
Io
74. J7'
J4*
J3-
TRATTATO TERZO.
79
ombra
dellhuomOjchc
HOrologio^pedale.per
Sefquipedaie alla Tua ombra ( per effercitarc
1
li
mediante
paralelle al
la
quale s'ha
la
ombre Orizontali(cio
piano)& murali^nei muro;immagmado,
proportione di tutte
l'altre
Ci
fa
ombra rettaj
&
il
diuifb^per
Come
& Dicembre.
i&n.picdi
Aprile
29.
2.
19.
}.&9.
17.
4&8.
15V
5.67.
13.
6^
II.
Febraio,
& Noucmbrc.
I.
Marzo
ombra
& figu-
&c.
Genaio ,
Hora
fi
il
gnomo
&11.
27.
25&10.
17.
3.&9.
4.68.
13.
<(.&7.
6.
,
& Settembre.
Hora i.&ii.
a. &10.
3.&9.
4 &8.
5.&7.
2j.
13.
iK
9*
7.
6.
Maggio ^
& Agoflo*
1.
&11.
21.
2.
&10.
ir.
3.&9.
9.
7.
n.
4-&8.
5-&7*
9.
6.
15.
j.
&
& Ottobre.
i.&ii.
25.
2.&10.
ij.
Giugno,
Luglio.
i.&n.
2,&io*
J.&94,&8.
'V
3-&9-
II.
4-&8.
6.
7.
'fi.
19.
9.
7I
5.
I.
ANNOTATTOMI NELLA
8o
SPERA
&
&
&
&
lunedi
di
^.
Il
la
Il
fabato
marted
I).
&
&
&
&
&
gendo Ihuomo
efler lo
me fi vede.
Le
TRATTATO TlRZO*
gradi 45-
Le dimoftratoni
primo
& terzo
di tal figure
delli
fi
elementi mathematici
quali
&
di del quadrato.b.f
de.&c.
E di tutti
li
al
quadrato,
circuii
c. f.
pel
2.
d'Eucli-
mo centro.
Appreflb
fi
prefuppone douunque
efler (
com'
lit rifpetto
detto
firmamentOjpercio non
al
jnaginatione.S'e lo
qua-
muoua l'im-
gnomone , &lhuomo
dipinto
Come
Operando dunque
dei 4.iermini
fi-
vede &c.
fi
ANKOTATION!
4l
altra alteza
o ver fc no
te braccia dun'altra
Mpla^
NELLA
fufsi
nota
SPERA
verr. &c.
fcio
per che
il
cofe^ Scabbaffando in
^4a pi
faril fra
coparare
la
Comefiuedc.
Horolqgio manuale
Elkmpionclli
E^uinotcu*
&
Canoni
i quella.
v
'
TRATTATO TERZO.
Vfo
Primamenre
di
"
8j
pra
la
fi
linea orizontal^delb
mano Orthogonarmentc
bra non
il
Sole:&: vottarc-la
muotia pi voltando:
fi
detta
fe.
^oIc(in fu
ii che
la
linea orizoHtale)
tempo
fi
voglia,
numerar* lhore:&
fia-
faciTe.
cominciand in detta
fi vede.
&c,
Abchora e da/apere , che lo ftife Ci de* tenere fecondo che fi troua if Sole. Verbi grada/e nell'equinoC
linea.24.come
f l'equinottiale li
ne tropici^fi^milm
te tenerlojin detti hioghi^come vedi notato ne det
ti luoghi
titoli fcriiti.&c.Et tato di ci bafti. &c.
tiale li
vicino ; tener l
VKno;&
fe
t?
vicino a
filc in
tropici,
&
&
pimti'
fihtendra
li
Znith
di
Firenzej&pertjtjellQ
accidenti di tutti li
altri
ero
(
nel mezo dellorizonte ( che 180 gradi ) lailndo
90. gradi'yafettentrione& 90, da mezo di) A*
ombre-, ci
noi dunque ( dico ) accade hauer
&
lcQCCidcntaJi
kmauinaal
ii
'
ANNOTATIONI
$4.
NELLA
SPERA
tali la fera al
gnomone ombrofb:& la
maggiore del minor* giorno piedi vndici
Cornee
detto
Il mezo dunque arithmetico fra li ii. & i.
folo CI )..dellalteza dello
dcllhuomo,& corpo,
&ran tutte l'altre ombre propor-
orabrofo.
Il funile
tionatamente. &c.
iV'
fla
li
duoi tropici
&
ma temperati
qui di Firenzej
fi
perii tefto.
&
Cotto il polo^acca
A' quelli che fon vicini al polo;
de l'ombre girarli intorno da ogni banda (detti grecamente perifcii^che vuol dire il medefimo) mentre
fin a fei
che hanno giorno continuOjper 1.2.3. 4.5.
&
mefi:ftando
tri
il
HA*
T C.
ra
te
&
piccole Spere
tri
cinque
erratici pianeti
&
ftelle filfe ^
dcH'ottaua
Spera.Confi' detto.&c.
La onde che
&
tp
la
me di folto
fi
vedr.
dunq; da notare che la Spera orbicularc che porSole, immaginata comporfi di tre orbi ( (peri ci
fmpre intendendo)de i quali il primo5& maggiore
.concentnco al mondo , fecondo il conueffo, ci c
eccentrico fecondo il cocauo di dentro.
di fuori;
l'altra fuperficie, e eccenIl i.orbe^fecondo luna
trico (che il deferente )
quello che porta il Sota
il
&
&
&
lp,doue
infiffo
il
nodo
nell'abeto.
Il
&
col*
fuo centro)
ci elctu
iii
ANNOTATIONt
8S
NELLA
PHRA
A ra p c r d ex a figu va
Approdo , fon* moti &mouimenti
fi
moi
Il
del Solc^diioi,
&
t.^^o
minuti.
pc^r
Zod-aCO
,J
ZodiaCO,
d -.vwwv/^
r
Spera, ogni 100. anni va'
fopFa
Il 2.
mouimento dellii,n8.
poll
gradoj fecondo lirelo dell'autore. "Del mouimcnro fuo d urno detto di fopra.&c.
piafcunodci
pianeti, ha
\\
circulo
3.
circuii
Vefenente^
Equante
centro dell'epiciclo
regolarit d'angoli
Deferente.
J]
e (Te re
Sole^chr
vn*
iftcicto,
cerchio imaginatc,
& non
mouimento de!*
1!
Sol
il
Ciancajper
v^ro orbi,&^
Spera^eccetto
Squanfc,
E^uante.
f*
li
L'epiciclo
vn' piccolo
fuodeferente)doue
il
&c.
pfaneto einfiffo.
&
TRATTATO
QVART.
87
'in
&
ta
Il
deferente
.Appreflbjil deferente
^. Sono
eccentrici
-ptica .niente
non
concentrici.
& l'equante di
J).
2p. c^.
^. 8c
nella
mcdefima fu
perficie.&c.
nchora didaraojchc il
Ji<lctti pianeti
il
la
circunfe-
&
la
Come moftra la
&c.
Cfac cof
per retrograda re
& tor*
in dietro(quanto al
|>rio.
Che cof
fia
il
tefto
&
la
figuraci
ma
itrera.
li
torna
altri
m ^ietro(ci da
accidenti detti:per ef
il
clo contro
tal'
ordine
& fucccfsion
di detti
fegn%
ci da leuante ponente.
Jl
fa vn*
pmbra piramidalc(fin' al concauo di ^) & appunta|a;fmpre alloppofito fuo,& quella pvanta Arabicamente fi chiama Nadir' del Sole.
Et perci, quando la Luna e nelle dett:^ interfettioi
iai(ctuamate capoj& coda di dragonc) anchora fot
ANNOTATIONT Ntll A
88
5?EILA
Sole)
fi
fa
ofcura^benche non
fia
pri
&
l'io
La priuation del primo fa ombra ( che lume diminuto)& la priuation' di tutti duoi,fa le tenebre, to, non fon niente in
non fogettiue nell'aria, che effa aria priua di
lume)m pura & affoluta priuation di luce & lume,
&c.
adunque Teclypf di detta Luna , interpofition
talmente ofcure ;
le
qual tenebre
fc ( fe
Eclypfe
lunare,
j^]]^ terra,fra
il
Soler
efla
15.
tro l'emifperio
o totale
iTente,for nella
partiale che
fin 5
in detta
Luna,
Eclypfc
Solare.
fi-a
ygj^j. ^iQftro5&
il
&
me
il
te,
ma {blamente fecondo
detto Sole^come
fa detta
Luhajnevniuerfilm^
non
h an quelh che fono in Francia Spagna , & perci
com' detto jno pu venire in tutto Temifperjo.&c*
Et perci il Solare eclypfe che nella pafsiondinoftro Signore accadde fu miraculofo (come foriu
Dyonifio Policarpo ) per effer alhor la Luna 15 .il
tra linea vifuale,quelli che fon' in Firenze, che
TRATTATO
QV \KT Q.
89
a noi ( per efler breui)bafta che fu miracolofb, perche (uper &auanz tuttala portanza della natura
grande Dionifio
Il Dio della natura patire ; la
Areopagita difle
alhor fu pofto l'alliondial machina diflbluerfi
tare al Martiale Idolo , infcritto ignoto deo.
(ordinaria ) creata
per il quale
il
&
&
lume ci conceda
de i
Principii,
fi
vede
voltando, &c.
ANNOTATIONI
NELLA
TlicoricadclSole.S^dcllifuperiori.
novi.
c:^.^& infc*-
f).
5. ^. (f. Imaginando
pel luogo deUcpiGiclp dclli
il
SPERA
Sole eflerc
altri
Pianeti
porta
l. m.
r.e.f.g.EpiciclojColli altri6.Pianeti
c.Statione prima.
j.Statione feconda .
j.e.g.Arco della direttionc.
G.d!?.
l'epiciclo.
TRATTATO
Theorica
QJ^ARTO.
delle line e,
& de
moti.
A. N.
H.g.i.fEpiciclo.
D.L.Linea del
Auge media ,
deirepici
ci.
A.Principio deirariete.
gnifcatioe^delarco a. n.
mezo moto.
mezo moto.
D.K. Linea del vero moto
dellepiciclo.
A. N. K.
ciclo.
ii
ANNOTATIONI
91
SPIRA
NELLA
punto dell'augejVera.
o.punto dell'auge niedia;& H.o. Linea dell'auge me
dia ver mezana
K.
Tinftituto dellintrodutta
rio di detti termini tlieoricalijpercio di detti termini (per alluefar l'incipieti a quelli; per
quanto era ne
ceflano in qucfto 4. ) fia detto a baftanza. Refta veder per alquanta notitia delli eclypfi , La figura del
capo
il
grefsione.
Appreflb
danotare
hauendo
epiciclo ,
notf
nel' fiio
deferente
po (ci
Come
fi
Ancora e da notare , che la Luna non retrogradando per la ragion' detta; niente di meno anchor efl
veloce
ti i
pianeti)veloce
BRATTATO
QVAKTO.
93
Settentrione
Auge*
dellepi'
ciclo*
Mezodl.
Figiira.(Ieireclypfe Solare
particulare
neUe*
Vniuerfaleatutto-
mifperio*
remifperia
b
Ja).&c^.
Diuerfitadciraipecto.
iii
EXCITA TIGNI
MATHEMATICHE.
A ragione della perpetuit del mo
to nel' perfetto iperico perche
non
fi
uifibilei
&
baifo
il
&
l'alto
l'indi-
coinci-
de
pre s'intende
per
la
prouidenza Sc
il continouo
& per
Moto
proprio
temporale nella
materia fubluna
f
"
6:^
.^j^^
&
ifcorrendo mofla.
feil3.il
che no ha
immutabiIe.Ma
cofi
il
2.
&c. Et
difcorrendo
la
queflra
ragione
ragione Si di.
di
meno
vn punto
MATHEM,
EX CITA T.
quale efplica
9J
la
tnoltitudi- 8.
& l'anima
quanto
Dio delle
La virt fenfitiua
al
& cogno
efTentiali.&c.
9;
non brutale;& fbpra il tempo, perche mifura il tempo, & non njiifu
nell'liuomo
rata da quello.
Augaftino.
lanima
litOjne
dal
corpo;& non
li
(14.de Ciuita
reftaua ne fenfbjne
fufsi
abbruciato
& velli-
Et tanto bafli
detta
per
tali
ecdtationi
Hauendo
gni efcitato
in parte
li
fuegliati
fi
il
ti-
Rimettdo
&
irfine.sScc,
Fine.
annotationi
nella
spera
Occidte^
DELLA NVOVA ET
FEDELE (ADVERBVM)
TRADVTTIQNE DELLA
SPERA DI
GIOVANNI
M.
capitoli (o
in
c]
via tiro
uer trattati)djftinguia-
che cof
centro di
fia il
't
fpere
& q-ual
&
compone 5
nmagina
fi
fiDrma
fia la
circuii,
per quefta
hs^el
il
d'c
mondo
de icjaali querta/pera
ma
eflere
comporta
) s'intendei
& cadimento
cfe
giorni^
de i fegnr.
& della di
uifiondei climati.
Nel quarto de
& delle
circuii
na.
Del trattato
^a Spera
della
duquejda Euclide
La Spe
mezo cir
cofi defcritta.
fiflb
il
&
allW
La
Ma da Theodofio
fuperficic, nel*
tutte
cquali
fi
chiama centro
(iie alla
l'altra
dal qual
detti:
il
fono
della Sperai
circunferenza dall'una
della Spera.
aflfe
fon
le
raflTc
poli del
mondo
la
naj& nelle
(ette
Saturno
della
ne
contiene.
fi
Onde in-
mafsima. Et
la
Spera
figura 110*^
BRATTATO
rXiMO.
&
ftar vi polFa )
e detta ftera retta , per che neflua
de i dui poli pi che l'altroi quelli fileua
alza.
veropercKcroriznte di quelli interftcal equi- ,
&
nottiale
Ma
fi
'
xi
/
'
100
DfiL
C\
diuide in celefte
inentarc,alla continoua
tro parti
mczo
fi
di tutte pola
del
mondo , in duA
Et
diuide.
la terra
intorn
alla
&
ha difpofti
medefimi
fi
alterano^corrompono3&
Son dunque
ti
li
di diucrle
li
, i
fi
Et
quali da (c
rigenerano.
forme5non
fi
fi
fanno. De
la
terra^orbicular-
all'humido
dell'
delli eftremi
della
TRATTATO
FRI MO.
&
Mcrcurio^jdi
Ve-
Delle
qiiali
Iperc
duci fono
mouimenti.
Vnoc
:<lel
&
Il
qual'
mouimento
mczo
,diuide,
tutte laltre
fuoi
moui
(pere feco per il fuo mouimcto ra
&
giorno
notte intorno alla terra vna volnientedimeno
contrario sforzandofi.
Come lottaua (pera in cento anni vn* grado Quefto certamente mouimcnto fecondo, diuide per me
zo il zodiaco , fotto il quale ciafcuno de i fette pianeti ha la propria fpcra,nella quale di proprio moui
jnento portato, contro al mouimento dell'ultimo
cielo,&in diuerf fpatii di tempo, eflo mjfura Come Saturno in. j o anni. Gioue in 12 , Ndarte in dua
Sole in .565. giorni
fi hore.Venere
Mercu
pifoe fra
ta qu?lli
&
&
La Luna in. 2 7.
di&.S.horc.
iii
101
Che il
cicl
fi
&
gno c tale. Le delle che fi leuano in Oriente fi leuano poco poco , & fucccfsiuamente , per fin che
venghino nel mezo cielo;& fon fcmprc nella mede
&
&
al
in equal' diftanza
tudine, perche il
dinc del
mondo
mondo (nfibile
fatto fimilitu-
nd
Onde ^ a fimiHtudi-
mondo
fine.
ha forma rotondtfj^
, ne fine.
tutti i corpi dequal circunferenzajla fpera il mafsimo Anchora di tutte
le formella rotonda capacifsima , perche dunque
rotondajper ci capacifsi*
r vna cola mafsima
ina.Laonde5che contenendo il mondo ogni cofir^
commoda
tal forma fu quello vtile
La ncceisita , perche fe il mondo fuffe d altra forma
che rotonda y ci trilatera^ ucr ditjiiaitro lati
ne di
queftojil
lenfibile
non alTegnar
La commodita, perche di
nella quale
principio
&
&
'
TRATTATO PRIMO.
fCj
uerdl molti Iati; (cguitcrcbbon duo inconuenienche alcuno luogo farebbe voto ver fcnza
corpo,& corpo fenza luogo delle quali cofe lun
tiicio c
&
raltrafaIfa
;Gomcmanifcfto
nclli
no
il
angoli clcuati
Taltra
il
capo noftr*
altra
appareza
e la
cflcn
cagione,rhe
&
il
Sole akra
ftella
file
,
(pargono
&
&
non coprendoli*
vera quantit.
104
Come
fi
vede
na limpida
raggi
ci*
apparifcc di
tita
Che la terra
rotonda
fia
cofi e
&leftellenon equalmente
fi
leuano
&
tutto
tramontama prima
&
&
che a noi
^il
iperico
tumore della
terra e cagione
di
.
& per
il
contra-
Perciochea quelli
Queldi nuouo
fi
medsfiiiio
buomo ^ potria
vedere
TRATTATO PRIMO
I^^5
ftcllcjlequaliprimanonhaucamaiuiftc. Et perii
contrario accadrebbe a qualcun , che camminale
dal
Seguitan
le figu re delle
alli
fin al
nente^cofi prefto
fi
verfo
il
ad alcun di continoua viftajfcmpre li apparirebbon douunque egli andaire5l che falfo.Ma che la
fin
fia
piana
huomini apparifce.
&
tanto
fi
lito del
difcofti^
io6
che l'occhio
di
quel che
&
&
&
elle
dichiara.
fia
nel
del
mondo.
la terra^le felle
TRATTATO PRIMO.
fo
IO7
al
per ci perche
Perche fe la terra 5 pi s'appreflafle al firmamento in vna parte che nellaltra^alcuno ftando nel
laltra parte della fuperficie della terra, che pi s'apprcflafal firmamento , non vedrebbe la met del
cielo.Ma quefto contro a Tolomeo,
tutti 1 philofbphiji quali dicono, che douunque l'huomo
fia.Sei fegni quel fi leuano,& fei tramontano ,
la metvi fe li occulta.
la met del cielo apparifire,
Ilmedefimo fegno chela terra fiacome vn'centrOj punto refpetto al firmamento Per che fe la^
terra folTe d alcuna quantit refpetto al firmamento
non accadrebbe mezo il ciel vederfi.
Anchora^fe s'intenda la fuperficie della terra piana,
fopra il centro della terra^diuidendola in dua parti
cquali,& per confequente eflb firmamento L'ocquelli
&
&
&
met
bc
la
do
nella fuperficie
ciel
del firmamento.il
vedrebbe.
centro
&
per con-
refpetto
delle fel-
ii
I08
Della immoblilita
Che la
te
fi
fi
terra in
ftia^eflendo
perfuada efler
la
grauita di quella
Perche ciafcu
non
fi
concede.
torit di
fophi.252000.ftadii contenere
fi
determinaja cia{cu
ftadii
depu-
ftellata (
del
aka.Di poi fia mifiirato di quello cammino lo (patroucrafsi di ftadii. 700. Di poi dato a cia,
fcun de i 360 . gradi, tanti ftadii , Sara del terreno
orbe il circuito trouato.
Delle cofe dunque dette , fecondo la regola del cirtio
&
TRATTATO 5C0KD0
Culo
& diametro,
cifere
il
ventiduefima parte
la
8oi8r
il
ftadii
& &
,
, la
tcrEa par*
Capitol fecondo
la
li
fi
de
copone,& quel-
pu
trouato(cio ) lena
te ci
IO9
unnia
intende
Alcuni fon* maggiori, alcuni minori^come c maniIl maggior dunque circulo nella
fedo al fcnfo
.
fpera
fi
fpera in
,
il
.
minore
quello
il
qual
non di-
Polo
del
mondo.
Polo del
Oriente.
Occ
Col uro
Oemeri
diano
IIO
&
na delle fuc
&
l'altro polo.
do il
il
nomina
ti
pa-
giorno
artificiale alla
.
fi
dice
moto ragioneuolejfimilitudine
del
moto
ragioneuole che nei piccol mondo ci nel'huomo.Come quando fi fa confideratione dal creatore
per le creature nel creatore quiui fermandofi Il fedei Piacondo mouimento del firmamento ^
.
&
mento
fi
A fimilitudinc
del
mouimento
di fenfualit.
ilqualc e dalle cofe corruptibiH. Al creatore -dinuouo ritornando alle cofe corruptibili Dicefi
.
parti e-
fi
fi
minore Orfa^Ia
'
TRATTATO SECONDO.
clic le ftcllc
Ili
muouano guifa
fette (Ielle
fettentrione,
&
no & triton
Orfa.
Ma boreale
fi
dice
Et il polo
qucfo oppofto
fi
di*
de.
Hic
dibus
fix atra
Sub pc-
tenetmanefque profundi.
Del
circulo
Zodiaco.
trione,raItra inuer(b
il
Chiamafi que(lo circulo Zodiaco, da Zoe, Grecamente detto, il che vuol dire vita, perche fecondo
ilmouimcnto dei pianeti (otto quello ogni vita
vero fi dxce da Zodia^il che
nelle cofc inferiori
.
IH
me
particulare
dal
fi
12.
parti e
nome
conucniente propriet, fi a eflb fgno come allanivero per la difpofitione ( &.fito) delle ftel
male
.
&
&
&
gencrationi
I
&
ne;
Aquario 3 Pefci;
Et ciafcun fogno fi diuide in ^Oj
nifeflo, che in tutto
il
gradi
Onde ma
fin'a i
fefi.
&
cofi
minore ,
in parti equai
& confimili;
mo parlato
La onde
lio in Aftralogia
mento
elfer quadrati.
TRATTATO SECONDO
li:^
;^o.
gradi in lunghezza
il
&
12.
(anchor)fe3
fi
zodiaco nell'intorno^di
nella larghezza
fi
ma
&
della terra/ra
il
altri Pianeti dedinana ver inuerfo ilfettentrione ver inuerfb il mezo giorno Alcuna volta ancora fono (otto l'eclittica.
Et la parte del Zo-
li
& quelli
dell'a-
nottiale inuerfo
ilmczo giorno,
fi
chiama mcza^
fi
fe-
gni che fon dal principio della libra in fin al fin del*
li pefcL,fi chiamon Meridionali, vero Auflrali.
Quando di4nq]Li e fi.dice che il fole in ariete uer
in alcuno altro fgno e da fapere,che quella prepoft
do
la
Viia altra-fignificatioac
tione in
fi.piglia
fi
il
ma
114
midc quadrilatera, della cui la ba(a quella fupcrficic laqual noi chiamiamo (egno^Sc la punta di quella nel
& fecondo
qucfto , pr
pianeti
cfl'er
ne fcgni
1
fi
principii dclli.
12.
poli del
fcgni .Qnelli
{ci cir
(ei circuii
diuidon
larghe nel
me
dal
nome di
comprcfo )
ueduc linee,
fra le
modo di pigliare
Poli
fi
dicon
il
effer
fegno
ne
le ftellc
taglio di quello
fia
Zodiaco.
Tale adunque corpo 5 nella quarta
dice fegno fecondo
tutto il
il
fegni.
(&
il
fignificationc
mondo fi diuide
in
12
fia il
fgno,
il
fi
fegno
fi
re
Et
folftitii
dicefi
&
cquinottii
la
, il
che vn
ritta (
TRATTATO SECONDO
Coluro dunque chediftinguc
Il
i
poli del
mondo 5 &
IJJ
parta per
flfti ti
Zodaico,&
le
Sol' declinationi,
il
il
Zodia
5fidiceilpuntodefoiftitioeftiuale(uer della
perche quando il Sole in quello c il fblftitio
fiate )
cftiuo,
& non pu
ftro accoflarfi5&
tOjdirittamente
il
il
& l'arco
(& comprc(b)fra
& l'equmottiale,
fi
il
pun
chiama la
& m.
35
nOjdoue il
gail Zodiaco.
Si
(ci dell'inuerno
& comprefo
dice & chiama
) fra
la
& l'arco
quel punto,
& Tequinottiale
Si
&
punti
dell'ariete
nottii.
tii
modoj&pcriprimi
il
qual
duoi equi
equinot
li
tro fopra
poli del
de
folftitii
I fegni
& equinottii
l'al-
fpcralii
&
Canccr
Capricornus
Sednoftes a:quant Aries
libra dicbus
Son anchora duoi altri circuii maggiori nella fpcra^
eio ilmeridiano^&rOrizontey&il meridiano,
vn certo cuculo che pafla per i poli del mondo , 65
&
ii
fia
dcU'anno.Quando
peruicnc
il
Iole per
al lao
pi allorientc che
l'altraj
hanno
diucrfi meridiani
rr
li
citta.
Se
&
&
dellemifperio
poli del
retti fperali.
li
Donde fi
Se (pera retta
perche l'orizonte di
tialepcranguli impari,
fi
orizote
deU'orizonte.Donde che per le co(c dette manifcnocche quanta Te'euatione d. polo del mondo Co
I
TRATTATO SECONDO,
Uf
cifcun di naturale
&
n'al
del
e del
Zeniih
fin'allori
&
del
mondo
fopra l'orizonte
Ze-
nith dallequinottiale.
De
Detto de
fci
circuii
maggiori
da dire de
minori.
primo punto
tio eftiuale
vn
per
il
il
quattro
punto
del Solfii-
defcriue
fole,dilla parte
culo
d^:l
ta uer
Tropico
chiama
cir
ragione
efliuale,a tropos
fi
il
da noi
Il
fole
capricorno vero
folftitio
Hy emalc.per
P
il
rapio del
li
Il8
"
firmamento defcriuc vn certo circulo , ilqualc vitiinamente defcritto dal Sole^dalla parte del polo an
tartico.Onde fi chiama circulo del folftitio Hyema
le vero tropico Hyemale^perche allhora il Sole fi
conuertead noi. Declinando dunque il Zodico
dairequinottiale,anchora il polo del Zodiaco decli
nera dal polo del mondo.
Mouendofi dunque l'ottaua fpera^anchora ilZodia
co che parte dell'ottaua fpcra fi mouera intorno al
l'afle del mondo5& il polo del Zodiaco 5 intorno al
polo del
mondo
Quefto duque
fi
dcicriuejintorno
artico
fi
mouera.
Circulo,
al
il
quale
polo del
il
mondo
artico, circulo
tico,circulo antartico
la
maggior del
per
il
poli del
mondo , &
folrtitii^il
quale paf
infin al
leuatoilcom-
munc arco^il quale dal punto del cancro fin al polo dclmondo,i reftanti faranno cquali^ ci ia mag
gioi e del Sole dedinatione
del
effendoil cir-
culo artico fecondo ciafcuna delle fua parti dal polo del mondo equalmciitc diftante manifcfto c\i&
TRATTATOSECOND
II9
&
mocolurojchecomprefo
polo del
mondo artico
maggior
il
il
circulo artico,&
la
come
li
il
quello coluro
^6o.gradi
fra
& eficndo
90
/pera di.
gradi.
&
clinationc.
terzo
come manifettato ma
:
Tun
Et
all'altro dittanti
fon detti
equinottiale
tico
il
paralello artico,
&
il
guono in ciclo cinque Zone vero regioni. La onde Vcrgilio nella georgica ditte i Quinque tcncnt
l20
bct,&
&
zone fottopo-
fte.Onde Ouidio
nel
primo
tionidifle
fi
calor
il
due zo
poli del
mondo
fo-
le quali
cro
&
vna
il
fra
il
circulo articoi&
l'altra la
zona
&
del can-
quale fra
&
il
il
tro-
circulo an-
Poli del
Il
medcfimo intendi
le
dirittamente fottopoile.
mondo.
quel
Trattata
TRATTATO TERZO,
Trattato
121
mento de
giorni
de
& delle
uerfita
cadii
notti,& della di
dei Climati.
NASCIMENTO ET CADIMENTO DE
ILSEGNI.
In duci
modi
fi
pigliajpcrchejCjuanto a
&
&
&
Icntia^dinome, cjuelfigno
leuarCjColquale
fi
il
dice
mondanamente
Sole da mattina
fi
le-
pio nella Georgica^douc s'infegna ( la Temenza delfaues&del miglio efTer fatta nella prima u era flaa
le
il
Temenza del
te
il
i^rano.
mfgna
ni
11
&
&
Aftrologi
fi
Quattuor autumnos
'
Mala folutione&
&
fera.
Il
cofi dice.
(gittas. 8cc.
Ilnafcimento Heliacover folare quando il legno ftella per lontananza del fole da quello,fi pu
Tcderc,ilqual per la propinquit del fble,vederc no
W
TRATTATO
fi
TER5L O
12J
fti
cofi
dicendo.
fi
Del nafcimento
& cadimento
fecondo
Seguita del leuare
occidit aftro.
li
dei fegni
Aftrologi.
& tramontarejde
/egnijComc pi
&
&
&
alcuna parte del zodiaco pi rettamente nafcejtantopiu di tempo fi pone nel fuo nalcimento.Di quefto
il
le,fei
fgni
to d'alcun fegnOjuiente
Z4
iquinottial nalcercjla
cjual'
la
fotto
rorizontc.
duo folftitiali & duoi equmottiali 5s'appareggiono ( & fon equali ) nelle loro afcenfioni , cio che
1
Ma le parti
di quelle
quarte
fi
uariano^ne hanno e-
che
gli
&
&
la
Li-
librar.
Haudaftraiubctlentosdefccndere pifccs.
Par geminis chiron3& idem quod carcinus ardcns
TRATTATO TlRZO.
L'oppofition de
fegni
fi
Eft li.Ari.Scor.Tau.Sa.Gcmi.Capri.Can.A.Le.Pif.
Ci la Libra oppofta all'ariete, lo Scorpio
Vir.
al
fi
.
leuc
L in-
&
al fin
del fgittario,
del
Sem
&
pio dell'ariete in
fe
vergine
nafce colla
conterminale.
CLiii
126
Similmetc
quelle mediet infiemeprcflo nafcono.Per il cotrario accade nella reftante met del zodiaco^laqualc
dal principio della libra, infinal fin de i pefci.
Perche
Et li
loro afcefioni^fopra
le
mina
afcenfione de i medefimi
quinottiale
Et
nfin al'fin'de
loroafcenfioni
li
archi che
fuccedono
alFariete minuifi:ono.
congiunte, cquali
hanno
afcenfioni de
& op-
equali
Tafcenfioni fue
medefimi archi
nella fpera retta infieme prefi , perche quanta la di
minutione da vna partetanta l'additione da l'altra
E vna regola certamente , nella fpera obliparte.
qual
fi voglin duo archi del zodiaco equali
qualche
cqualmente difanti dall'un dei duoi punti equinottiaii cquali anchora hanno afcenfioni. &c.
Dalle predette cofeanchora manifeflo^che giarX naturali fono incquali.Pcrchc il giorno naturale
ali
&
TRATTATO TERZO
la reuolutionc dcU'equinottiale
zodiaco, quanta in
c|uel
me^o il
llj
Sole di proprio
mo
uimcnto ha
trapaflato contro
al
duque d
fi
confiderino
li
alcrefcimenti di quel
ta per
vna
diaco
fola
& nella
fi
fuole affegnar
che
il
E da no
Et quefti
mati.
li
circulijde
Et li
archi de
giorni
dunque
artificiali
retta
li
&
li
Nella fpe-
mondo
Onde manifefto,chc a
quelli
DEL TESTO
DELLA
SPfiJlA.
nottiale^in
Ma
fia il
So
&
nottiale in
Onde quando
il
Sole
no
all'arco della
li
altri circuii
diuide l'orizo-
circuI3quali
cancro
et in efTo
il
cancro5n
maggiori
giorni fbpra
onde
&
ni fopra le notti
propinqui
al
fan miiori
quanto anchorai
circuii
fon pi
giorni
fi
cir-
da diuerfe parti^
quanto l'arco del giorno in vno^tanto l'arco della notte nell'altro.Onde fi vede da quello feguitare
cuii dall'equinottiale cquidiftanti
TRATTATO TERZO
129
ftnfibilita del
/iflb.
Perche la ragione^per cjud che il Sole accjuifa contr arfirmamento nell obliquit del zodiaco^ pi veramente giudica.
Quando dunque il polo del mondo fi Icua fbpra Yo
rizonte 5 tanto maggior fono giorni della efate,
quando il Sole ne fegnj fettentrionali Ma peni
contrario quando il Sole ne fegni aufrali 5 perche
tanto pi fi fan' minori giorni fopra le notti.
E anchor da notaiCjche 1 fei fegnijcke fon dal prin*
i
al
fin^dcl fagitto^
&
il
il
fei
fegnf
il giorno la not
^fia breuelungo jfeifegmj fmpre fileuanodi
E.
jJO
giorno5&
fci di
notte
Ne per
men fcgni
fi
leua
&
rimente
fi
fi
leuano.
lunghezza brcuita
quale
la
fi
Et in
le
alli
&
delle notti,
E da notaresche a quelli
il Zcnith /otto
Tanno paffa per il
ci c quando nel princi-
de iquali
Zenith
,& all'hor
il
Sol diritta-
il
Sol mafsimaraente
fi
rimuo-
quelli.
manifeflo, che
haucndo
due
ertati
ftando
( ci )
il
Sole nell'un de
duoi
TRATTATO TERZO.
I3I
&
&
CIO noflri)rono
(ione
a quelli
verno, fono
a quelli
&
a noi ftare^
inedefimo,reciiando
il
difle.
habitati folto
j1
dua
alti Solfitii^
fo
al
qua
.
fi
polo
leuano
5 fi
il
fottentrion
& tramotono le
come
qualcun
dairequinottiale.
altri
felle
fi
getta.
Ec
che habitano di
Horefias.
Icfte )
ii
f Jl
Onde Virgilio
Hic vcrtcx nobis (mpcr fublimis , at illum
Sub pedibus Styx atra vident manefcjue profundi.
Et Lucano dice.
Axis inocciduus agemina clarifiimus arfton.
Anchor Virgilio nella georgica^cofi dice.
Ardos Oceani raetuentcs cquorc tingi.
Di
quelli che
i
hanno
equinottialc
&
Zenith fra
il
il
tropico
del cancro
il
il
1ck*o.I1
che
cofi
ma-
il
diftanti
ti 5
Il
pafla per
erta-
quelli
l'ombre dcftre
volta
qualche volta
finiflr^j
TRA7TATOTER20
pcrpendicuUri
1}J
volta occidentali.
qualche
qua dal tropico del cancro, allior fempre haueA quelli certamente
uan l'ombre fettcntrionali
nel
il
zenith
tropico
hanno
del cancro ^acquali
i
l'anno
volta
vna
il
Sole
cade che
, per il zenith
del capo loro pafler ci e quando nel primo pun-
di
&
to del cancro
tutto l'anno
tal fico
fi
Lucano.
&
&
Et tale il
fito
noftro
cano
Ethiopumquc folumjquodnopremcretur ab
vlla
il
pie filo
iii
1^4
Perche
Ce
pie del
il
Toro^dcl
&
pricma.
preHa
od altro fegno,alhor
gni.Il che
Ma elTendo
(
farebbe
altri fc-
le paralello,
naturale
li
il
Zenith
capo
del
&
E da dir dunque
la qual parla
che
il
&
folftitii,&
tii.Ma
le
fi
mezo di
fegni
fe^ni
regioni
( CIO fra
li
domandano li
quelli )
li
equinot-
fegni intermedii
Et fecondo qucfto
ma
non
ma
il
folamentc
libra.
artico,
il
TRATTATO TERZO.
ui
il
circu* del
mifpcrio
zodiaco
fi
piega fbpra
vero Orizonie )
il
I55
circul'deH'e-
ma moucndofl
conti-
nuamente il firmamcnto,il circu' dell'ori zonte, interfeca il zodiaco in vn infante, clFendo circuii
maggiori
quali.
nella fpera
Onde che
5 fi
interfegheranno in parti c
ifotto
l'ori zonte.
Tei
Tegni tramontano,
&
li
il
&
te parta
il
Sole l'orizte
il
il
horc5& quafi
di.
Di
quelli
vp* inftante
che hanno
il
Zcnith fra
A quelli de
il
circu-
mondo, artico.
il
circulo artico
&
che l'orizonte di
quelli interfeca il zodiaco in due punti equalmentc
all'hora nella rcdal tropico del cancro dittanti
uolution' del firmamento accade che quella portio
il
polo del
&
1^6
celta
fbpra l'orizonte.
cjuel
fcnza notte.
far quiui
il
per
la
quantit
dVn
fe
duo
quelli
parte intercetta
Et li altri fegni che
irariete^rariete inanti a
pefcij
&
&
&
nelpolor.
artico^
il
l'ec^i-
TRATTATO TERZO
l^J
&
equinottiale
il
&
fin'
pefci
far
condo
iiar del
la
ragion phifica
Sole
fin' al
& naturale ^f
non
dal Ic-
Mali
&
le
li
&
pofTa
nella (uperfi-
XjS
loriente
fti
duoi
circuii interfccan
per angoli
retti fperali
l'iin
&
poli del
mondo.Que-
l'altro^in
duoi luoghi
pref.Ne
il
&
polo artico
e intercetta
co
nientedimeno quella quarta tutta habi-
te nell'occidente per
il
il
il
mente
verfo
il
il
che diuida
freddo
le parti
lequal fon
fei
hnee
l'equinottial diftanti
don
la totale
fi
lequah colle
fette portioni
no, come
paralelle,
fi
chiama
TRATTATO TERZO
3y
Settentrione.
Clima.i. per Meroc
Clima. 1. per Siene.
Clima. 3. per Alexandria.
Clima. 4. per Rodi
CIima.<^.per
Roma
Oriente
logiojCol principio
fpatio ofl'erua-
&
bore ,
&
eleuation' del
. 11.
bore \ d'hora^Sc
12.
&^
Et
leuafiil
polo fo-
& &
XontCjgradi.
440
del
mezo
1\
20.'^
il
cmi-
glia.
2.
clima c
ii
140
hore
fopralorizontc
di
Sicne,^ la lar
ghezza di quello dal termine del primo dima, inpi lungo fi
fin* alluogo doue il maggior' giorno
fa di 15 horc \ d*hora,& leuafi il polo.) gradi 27 . ^
24. gradi
pei*
&
&
400.
&
horc
14.
II
di
Il
za di hore
&
14.^
del
giorno
55
miglia 350.
Clima
larghezza
fiia
&
dal
infin
i4.hore
la
&^
&^
&
no fia di
43
II
l'Il
i5.hpre
fin
gradi
me^o del
6.
CHma doue
il
pi lungo giorno c
polo fbpra lorizonte gradi.
il
&
&
45.& 5
TRATTATO TERZO
I4I
Polo di
gradi 48. &j &chiamafi Clima per Rifei monti,
de U larghezza fuae dal fin' del 6. Clima^pcr fin'do
leuafi il polo
uc il maggior di di 16. hore
4
del
giorno
di
hore
16.
&
&
50 & i
.
il
qiial fpa*
Et di la dal
fin*
di queflo 7.
&
Cofidunqueraanifefto, di ciafcun Clima la larghezza dal principio di quello inuerf lequinottiaIcypcY infin al fin* del medefimo inuerf il polo arti*
co. Et che la larghezza del primo Clima maggior*
della larghezza del fircondo
Et
la
lunghezza
del
primo Clima
do5& cofi
per ordine .
Il
142
&
de Ciri
&
Sole
Da
&
notare jchc
qiiarfi
muoue
il
della
Luna.
per il
& eccentrico.
Eccentrico certamente non ogni circulo fi chiama,
dua
ma fol'il circulo il qiial diuidcndola terra
parti equali , non ha il centro Tuo , coY centro della
pi s'accorta
interpretato eleuatione
Et
il
&
&
al
mouimento
fiflc
il
ci in
Sole) ci
la terra
concentrico,
ca.Et
il
clina inuerfb
il
fettentrione,
l'altra in ucrfolauftro.
TRATTATOQVARTO.
la
fi
lijj
chiama Draconc.Pcr-
&
luna
auftro all'aquilone^fi
dall'
dragone
Et
la reftante
domanda capo
del
fi
di dragone.
et l'equante di ciafcun
&
te di
&
to,eccetto
Et
piciclo.
vn
il
Sole
ha l'e-
l'epiciclo,
piccol* circulo
per
la
il
ferentc.
Se adunque dirittamc
te,dua linee
fi
tirin dal
ma
vna
te d'oriente
dalla par,
&
l'altra
il
ma fation prima.
&
&
quando il pianeto
in quello
chiama arco
pianeto quiuifando
tropedante.
fi
le
dua
fationi
della retrogradatione
irv
&
il
fiatione,
Onde non
fidicela
direttione retrogradatione.
per
la
veloci
&
&
alhor
la
&
luna
il
termini determinati
aH'eclifsi.
le*
oppofitione
(cio
TRATTATO
QJV A R
TO
1^5
gone,nc fotopofa
al
neceffa-
&
termini fbpradcrti
brera
del Sole,
& in quefl
per che
ir>
fe
manchi
di
lume, ma manca
^ fra il
non
noi per
veder noftro
&
il
Sole
Da queflr
cofe cmanifefto
iioui-
lunio.
la diuerfita dellafpetto (
tilsimamente, dclFuD Se
&
veder*
l'altro ecliflc
fcHto brcuita
tocc dicendo
I>cfedus lunx varios5fbli(que labores^
Dalle predette coft manifeflo,ch eflfendo Keclifle
&
la medefim*
,
pafsioneenendo nel* plenilunio, cpeirechiTe del Sa
le
fe
ijuiui
perche
l'eclilfe
dl Sole^n^l' nouilunio
nella
fi
ot
leg-
m^db--
I^(>
fima pafiionc.
O
na
il
Dio
fi
la
mondialjnacchN
diflruggera
IL
FINE.
tra
147
'
THEMATICHE, ET INCI
TAMENTI ENIGMATICI
Nella Spera Platonica Theologica
&Diuina.
ELLE fcienzeliumanamete acqui
(late^
non
che
le
Dio ,
& le
&
Videmusnunc
i.Cor.15
fpra
non
fi
pot
re Papere
&
&
(&
non come
in fe
uniuerfo5& efplican
centro Fa quefa bella cir-
do
riluce
P^r ci , non
rCjfe
ii
fi
mouimento^piu
ci
alle
&
&
ii
^^^^^^^a
. .
EXCITATIONI
148
la
del-
vnita
cfplicandofi
Dio
&
gloriole,
communican-
uerfo
ApprelTojil punto
tita
per tutte
le
quelle
Dio
& non
niente di quelle
neflun luogo
, il
cen-
circunferenza in
la
&
&
&
, infinita tanto
vnifsimo quel circulo,che il diametro e circiiferenZQiydc perche il diametro infinito^ha infinito mezo
ilquale il centro. E duque manifefto5Come in que-
quale
il
in quello circunferenza.
Etquefto
quello
Ma e
il
centro
&c.
MATHEMATICB
quando difronOyDio
tonici,
le
I49
anchor
Apoilolo
Exipfojper ipfum,
circunfcrenza Diametro
folaraente
ma perche
mafsimo fimpliciftimo
ua inueftigando. &c.
mo^Sc il curuo3& il
incide
il
cof ( per
& infinito)
Anchora il mafiimo
ii
& mini
il
mafsimo retto
fi
fa
retto
&
Seguita
dunque cheJa
ra in atto
alle
cfler in quella
il
lo5quadrat05&
te
il
centrOjCirculojdiametro
Spera^infiniti,
&
triangu-
& confcguentemen-
&
&
&
T in
MATHEMATICHE.
150
l'occulte et alte
alcune pi fegrete
pr
cofe it-
&e
j1
li
per-
pu aggiugnerc ,
fi muouc per fe & pcrpetuam(hauutoche ha il primo mouimento^dalla diuina virili) Come ci! primo mobile, per il quale di
Il
perfetto Sperico
te
poi tutti
&m
fe
&
quanto pi
quella s'accoftano,
Cofi
creature refpetto a
le
to,&le
Dio gloriofo
& benedet
in
punto
re; perche
il
curuo
&
il
retto
l'altre
(com* detto)
figu
nella
tuale
mafsimo,
dal qual'
il
cielo
&
rio
&
EXC
TAT1ONI
Per ci diceua il pa^dre delle (acre lettere Auguftino Quando cominci numerare in quello la trinit , tu efci della verit Per che quella e vna trinit
fcnza numerOjCip tre volte vnita &c.
A noi dunque baftainquefta noftra compendiofa
.
Spera, eccitare
nobili
veder
tali
me fu in
do di fl'e,
Species rerum funt ficut numeri.
Come
il
altri
mouera,
il
il
muoue
&c.
fm
volta mofla
Ne
& fotte
bruti animali.
mento
Se la ve
fi
tragono ci
pre
cofe
naturalmente
fi
muoue.
Dio creatore , o
fuo rpirit05ma ha creato in efa il moto , che mcfi
fi?
defimo muoUe.
il
anchora creato
cagione in f ftef-
la del fiio
per fi^lutione
fto
dclli Ariftotelici
mouimentodetto
argumenti)
& que-
naturale
152
Spera Platonica*
clievn^raggio di duinitarnei'
&
mo Maximo ( cnigmaticame
fcrcnza.Pcrchc (com'dctto)
K per
il
qual tutte
le
cofe fon
non
la
&
Idee . Neiranima humana ragioni vero forme intelligibili. Nella natura lemi delle cofe.Nella materia forme fenfibi
li. Per ci nelli 4. circuii quattro {plendori ( delle 4. dette*
cofe) apparilcano
AL REVERENDO
P.
M.RAFPAEL
LO SANNINO
no
M. Mauro
Fiorenti-
panareto,
S.
D.
ERCHE (come
dice Tapololo)'
&
fi
pu ingannare,pertantomi
parfo conucncnte
(fi
per il debito
&
fi
fia )
Theologica fpe-
&
&
vale.
D.
xxxxviir.
155
M^V
REVERENDO P^VRE
to Seruitct Phonafio
phi/opanamo,
Theofcha
dt^l
^^
r^j^t^
(i Thcofoo-ica di Vofra
ritta tt
.3!
Renerenda Pater
certamente (jeri:i:aadHlatwne)
gno di quella
JMdijdellehuone lettere ^
eterne^ ^Jpregiando
diurno inge-
Jpecialmente
le cofe
alle cofe
temporali
dmint
labili :,flujjc
fe non animo
concetti dimni
nimicata
Opera
dico
^hauere
la dottrina
charitatmamente com-
iiofi)
eruditi)
&
commendata,
eie
^ da
deUi/u",
tanta
iictobafli^
Quella dunquefguitifelice,
re
andando di bene
ilperjueraretnfi
in meglio
Sapendo certijimamente
iomr
perire.
todeuoliope
Vale.
Fiorentini
Ex Cenobio noflro
VI. NonMart{as^.
MDXXXXVIII.
MoreRhomano,
ii
1,6
AL ILLVSTRISSIMQ
ET ECCELLENTISSIMO
PRINCIPE, ET S, IL S.
C OSIMO DE MEDICI
VCA
E)
DIFIR.BNZE.
II.
S.
AViKDo
&
& Chri-
F.
pcrVadictro(IlIuftrif
el
fen-
Fio-
da Dio
concefib-NeVolendo manchare( per il Theologico ta*
lento a noi da efloDio anchorconceflb)alli fenfi
mathematiche fcienze
Optimo Maximo)
interiori
uerfl deiranima,di
logico talento
&
dalli
n' flato
comunicare
il
medefimo Theo
& da Dio
pedito (
& dall'eflcrctio
delhnftrumentale
& orga
&
altri
communicare Per
menti detto talento moftrare
tanto mi parfb^in quefta mia Theologica Chriftia
na,& diuina Tpera^far parte di mio debito,communicando quel tanto che delle cofe diuine anchor'fci
eleuato Per accentiuo^per vn modo abftratto
der fimilmente li homini alle cofe diuine^ abflrar
gli dalle cofe fnfibili.Et ben che i particolar* gioua
&
^57
ni
ui di
tal'
il
to rhonorc di
vtilt
alle
buone lettere
& altre
3c propcnfb. Quella
vir-
dunque ri-
ceua infieme coropcra( qual la fi fia ) il buon* aniverfb di fua Eccelentia^ quando inteii
mo mio in
da ci
eflergli
commendato.
&g
ili
8,5
AL NOBILE, DIVINO,
ET CHRISTIANO
SPIRITO MESSER
BARTHOLOMEO
PANCITICHI.
PhonafcO; Se Philopanarcto.
ONSinER^^TDO
tefra
S.
Tpejfe mi-
me fcfjo ( M, Bartholomeo
Ho
omnipotente
twn
^fedet
^
,&un buono
Chrifiano) tahjrattione
fpara-
mondane-^
da quefte cojfenfihili
fperftitione^
ferfuggire ogniforte affette d^idolatria ,
intender di quelle fan a mente, (Secondo che Dio effo ti
concede ,
^ non
per effer
Dio humanato
omnipotente Dio
il che ancora
ammodi
lodt
Secondaria-
Chri/iano
ejfri-
dall'imperfetti un(t
^
&
confnftiper non
da
tmme
C HK IS T O
^ dmina
& fhuomo) ^
) la
^
&
peccatore.
per quel-
laJantij?ima
na
^ hum*
come infegnu
perjonale
T^poftolo
C HR
hypoftatica
diPngm
Ho
fitto inuolucro
facrijicio
Chrifliano
uelame
per il
animo
della materiale
Jpe
^
^
materia
prefi
telligibile j
nha
da
Dio immort^le
accodandomi,
(fimpre
Difcoftandomi dalld
quet
alfabflratta
et particularmente di quellafantif
et
mio de/iderio.
ne delle cofifinfibilt,
alle
j6o
t^nima humana
&^
jn dmnute
&
no altimperfetti j
&
Chridiana ,
&
a honore fempre
Humanato uerho
SV CHRISTO,
no*
ofjiquio delli di
Gennaio del
15.
Vi V.
Fratelchriiliano.
Phona/co
46*
S.
M. Mauro Theofeho
Phtlopanarcto.
nufquam
1^1
Bartholomco
Panciatichi.
AVENDO
a parla re
qucfta alta ^
(li
^
IT
T-i
ipera intellettuale, J heoiogica
Dluin^yCon
(piriti eleuatij.&
perhumana fpie2:a
dio- acquiftata,
oc
(non
Proemio,
tetione
&m
.
dell' ai
^ore,
ma
Dio
da
Rellccofctlicologiche
&
dotti
Chriftia
&
&
nuda5pura3& in-
& quel co
il
q^ ale il prin
non di fe fleflo , ne da
eterno & incomprca
Et
cofi
il
circulo
& fpera
intelligibi];:,& Platonica
qijafe
fignificare quella
intellettuale fpera
della
&la circunfei:entia.i.i:^
iG
neffuniuogo. Ci
fecondo
la
participato pi Si
meno
reflefsi-
luogo comprefa
intelligibile fpera.
omnipotentia,
& da ncirun
Eleuandoci per
& confiderando
& incircunfcrittibilita
non haucr
logi
fia
per
altrimenti replicare.
perche glie
fuppofito^^'
la
del*
commune fententia^de
dotti
la
notitia di tutte le
il
Theo
fecondo
non fi pu
humana , per
dalli
quelH
opera parlojqucl' tanto , ch'el Signore per audiper diuino &theologico influflo
t05perfludio 5
fa
&
fcparatc,&
diuine.
Terioprcfup Sara
pofico
di,&
via
il
prefuppofito che
humana(
altro
Audio
ET DIVINA
TRATTATO PRIMO.
]6j
dane cofe
&
abftratti
&
feparati
Philoibphi moderni
& non a
Theologi
thanico
a
fapienti
&c. Et perci
li
mendacio)
difle^farete
in quefta
terzo.,
come Dei
promefsione confi
&
in tante fu
dati^quando fiamo vecchi nelli fudii
confumati
perfetdate vigilie^Sc penfiam defler*
&
ti
&
gabbati confi-
&
Salomone,
^^cle.i.s.
&
&
mo non
difle.
eft
in
p^^^
^ ^
* ^'^*^or,u
Animalis ho
Et il dottid
&
tafifica: difle.
ii
t^l
t.
Pnilofopho.
l6if
come l'occhio
lume del Sole, & non eflendo l'appetito naturale in noi vano & fruftratorio , defide-
del pipiftrello
al
ma che )
riamo fapcre (
eflcre
ignorami perche
,
Socrate.
fi
la
Vnum fcio
qud nihil
il
Etcjuelche
figlio che gli do
fcio,
al
&
al
humanc
amore con
& per
vno
fpi-
&
no li
efterni
ria^poftulet a
II.
Xo.ij.
teamequiamitisfum & humihs corde. Et altroue difl^e In hoc cognoftent homines, qiid difci.
fi
&
amor di
Mediante dunque quefa charita ,fcde ,
Dio veramente fi fa,pcrchc c virt vnitiua. Se clTcn
TRATTATO
ET DIVINA
do noi vno
con
PRIMO.
l6j
cflb Dio5lqualc c
Quianemono-
raCipcre^neceflarioaUafaltucfua.
U'it^tjusefunt Dci^nifi (piritus
to per
la
charita di
Dio ne
Dei. llqualc
fpiri-
&
& communica
to.Comebcn dice il padre delie icre lettere Auguftino E dunque per quello breue diicorfo, & pre-
diurna bont
largita
ce impartito
Auguftino San-
I^^^I'q^^^^^^^'^^
mondo do-
4.Preruppofito.
vnion
&
&
&
Chriftiani ) abUrat-
alli
&
brode vera
che
&
adoratori
Non
&
tali
per-
ricerca
li
Euangelio.
& infpirati
more&
fpirito afflati,
( a <juclli
Aggiugnendo
iii
4*
i66
&
&
& piccola
fperanoflra.
Cofi fimilmente^non
fi
le
proprietat5& per
Gufano
&
&
De
confol.
che il caufale
mondana fpera,
moto ( mouimento
non
fi
pu ne di tempo ne
di
&
&
TRATTATO PRIMO.
ET DIVINA
fatisfarc
anchora
cjualchc
nobile&diuino
167
(pirite;
&
brcucmente,
vtiU
mente di quella diuinarpcraJdeale5Archetypa
cflcmpiare, che effa diuina elFentia, perche ci che
c in DiOjeffoDiOjVnico, indiuifibile; &inuifibiLa quale diujna fpera mediante quella materia
le.
lc& fenfibile della fantifsimaHumanit di noftro Si
gnorelefu christo.
feparanAbftraendo
ce
TApoftolo )
fia
futra trattar
&
ci dallimper
Quella Santifsi*
&
&
&
fa;
hcretici:perchc
fflbfo
come omnipo
fcmprecauar'benc.
Il
qual'male
come
dice
il
pre-
&
&
&
cceltc Padre.
168
^.
u ^.Ita ione*
Et perche dalle cole dette potrebbe acca Jer'dubiratione deriidcc fe fbn'vna pi in Dio , hauendo det
10 che ci che e in DiOj elfo Dio vnico, & indiuifibile
eflentialmcnte,per cociliare
Plato-nici
quali
cfcnza
gradi
&modi
creature Secondo
.
fto
la
bont
nelle-
capacita dellor*efler';& in
que
molti fono
dunque
la
&
contemplare
& cfperica,
circulare.& perfettajper
quella Diuinc^:
cofa alcuna;
&
Dal qual centro & me^o tutte le rette linee alla ci?
cumfercntia tirate 5 fbn'equali. Ci tutte Popera
:
tioni che
procedeuano
io
Cifitfo..
/pera,
il
centra
Ma
ci
& pec
carn^ efla
diuinit
per efer jn
christo
lefu
I69.
due nature
&
humana
(d'anima
car
diftinre , vna diuna
Come fi legge nel
ne con ftante ) & vna perfbna
Simbolo d'Athanafio, &per la volgata
fcolallica
Theologia noto.
L'afle della fpera vna linea retta y che pafla per il
mezo,
applica reftrcmita fua alla cn cumferentia.
, l'altra
&
Afle
&
Et in
lla
quella
l'afTe
humanita che
& gia-
pafla per
il
uine terminatiuejche
&applica alla circumferentia
dell'altre
due perfone,
da quelle produtta
fuc
) le
Efficientemente
diametro,&
afl[e
Poij
della fpera.
Le
m quelle.
hu^
manita di noftro Signore indiuifibile anchor efia
per larghezza ( com e detto )
cofi li tre indiuifi*
bili quanto all'efentia^non fanno pluralita_,ne fi par
tondalvnir. Perche Tindiuifibile all'indiuifibilc
aggiunto, non fa quantit maggiore
Ma diuifibile il detto AfTe per lunghezza , ci per l'affunta
;
&
humana
rata.
ma non
fcpa-
delSymbolo-
manifefo &c.
& 4. minori: de
primo
quando il Sole
in quello pareggia il giorno alla notte &c,
t in qucfta diuina Spera della fntiftmia humanita
di lefu c H R I s T O5 vie efa human-ita, che l'anima & la carne, la qual non fa vna perfona in c h R l
maggiori
quali maggiori
il
STO (come in
pcrfbnato di
noi
altri
per
hypoftafiato
cf'er
tiene
il
&
& diuinit.
cofe ci d'anima,carne;
3.
mezo (m quc
(in quello
&
nofra,
l efficiente;
fiam'grati a
& la
Dio la cau
la
qual'
fon fuoi
&
&
fnza
la
gratia operar.
Concorrendo
opcrationc. Adunque
non la carne ,
&
Auguftino
Gufano
tutte le pre-
& meritoria ( di
;
&
di quello ci li-
Ma la virt
di
pre-
alla
notte
eflfcrci
& tene
ti,ma perdonati
fere la luce del
t.
Zodiaco.
il
fecondo circulo de i
mag
tjt
&
obliquo , che va
chiamato , torto
dalluno all'altro efremo folftititio, paflando il Sole
portando la
per proprio mouimento per quello,
gori, zodiaco
&
gencratione qucfte cofe inferiori, perii qual moto anchora cagiona duo tropi ci, com' detto &c.
humana fpera il circa
In quefta anchora diuina
i
&
alla
DuoiTropei
pienez-
za della gratia ) humanita della qual' maggior creata3non fi pu dare^ma bene equalc il circulo dico
torto, perii peccati noftri , prcfi fbpra
obliquato
&
fatto
peccato noftro.
PafTa anchor* per proprio
per
hoftia
apofolo
, 1
&
);
facrificia
il
per la
&
& coheredi
primo.
Io.
filios
&
i
4*
4. dei
I^^o^ C^?!""^"*^^
maggiori.I quali fon' circuii mutilati
imperfetti,
perche non apparifcon mai alla vifta noftra tutti in-
&
terini
quali interfecano
retti
poli del
mondo (incrocian
fperali,diftinguendo l'altezza
ti
auanti
al
ii
V^i^
& mutila-
circulo^paOando per
do5&
del
in cielo
zodiaco5&
l'.uno
dal
& in tcrra.Il
&
cieloj&fenfibileinterrajchc
fi
mezo
da
di miferia
E anchora in quella
&
l'o-
non
fa
il
terrea carne.Terminandofol lavifta dei fnficorparejjiqu ali poco fcuoprono di verit. &c.
^'
minrr*
&
violento.
&
&
&c.
&
I73
luflitia,
tempo
& pic-
& remotio
&c.Come
le
di fbpra detto
) fignifican le
de
tutti
li
altri
&
Chriftiani fp
efTo
tafina nella
Dio^peref
fi. Diciamo coUi prenommati dottori: & ma/simamte il padre delle facre lettere Augufino,& il dot
tifsimo Gufano ( Prefupponend'anchor la dottrina
de
csttholici Scolaftici)
fario leuare
DiciamOjdicOjche
necef
iii
epilogo
I74
faria
il
medefimo Auguftino.
vn
numero
&
puro,
j
vna (bla diuina eflentia , chiamato da noi diuino
intelletto, per non conofcerc pi nobil vita dell 'inci
fol'atto
&
tellettiua.
&
&
Edinecefsita
Ito, altra
Excel. 10.
ma di latte)
prenominato Auguftino,
(Hauendo parlato delle perfone diuine) Seadalcu
nodefle noia tal'immaginationc di querto nome
perfbna (come fon fiati li Hebrei li quali ( ancor'
che ci fi caui dalli lor'cabahft3& theologi)non ne
voglian fentir* niente) corregga la hngua& tenga
la lntenza , per che io parlo (diceua quel Santo
diuin' padre) fecondo che han parlato li altri dotto
le,
&c.
il
&
ri,trouando introdotto
Puofti dunque per
tal
cofume.
altri cocetti
pi fpirituali,
& ab
no
eflet
I7J
Et quel
ha tutte Iccofe vifibilij&inuifibili prodotte
create. Qua omnis multtudinis, vnitas eft princi
pium Non ex nihilo tanquam ex materia Sed ex
&
la
quia
confbnat) vt ex no-
fit
dies
il
fi
&
&
dell'i
piare
Ecclcfia ij,
efl'a
fa cofa^qual
vnitjche medefimamente
fibil
c le-.
iftet
diciamo figliuolo.
& vnione
& equalita d'vnit.
connefsione
vnit
vn
, la
quale fra
detta
fleditardorem
Ecco dunque che per quefte dette 3. cofc , non fi fa
pluralita5ne phantafina alcuno nella fantafia Per.
che effa vnita totalmente da ogni materia abftratta ( com' anchor' dicono i plulofophi ) in fe confiderata.
Cuft.
I76
n.Tlio.mcomp.
t
co og.
L'angelico dottore
&
moria feconda
di fe
(
il
qua!
nominiamo padre,
&
eflentialmente parlando
perche
il
liauer
fe fteflb
concetto di
&
*
.
la la
qual dice
relatiomultiplicat trinitatcm.
tia e
vna5&
Ma la diurna
conftituifce (blamente
la
eflert
detta vnira.
La
&
indiuifibile vni
da
noi
chiamato
fpinto fnto
detto
ta di Dio)
ci amor fanto,per il qual communica la fua diui-
&
Gofe create5per
non
effer'reprefentatiuo alcuno^che
eli:
vnus
& omnia,
3.
cofe
vniuerfalmente. cio.
cio
JST
I77
cio
Sifsem NeUecofe
mi"
fuhim4*
Ejfentu
uerfalmente,
pio,
KrtH difo*
della cofa.
Memoria.
Nell'anima.
Volont,
Jntellett9,
Suhstantiadd Sole
Nel Sole,
Ofcratione.
fere operare
Splendore
calore,
Ftglmolo
Spinto Santo-
Lcquali cofe Con in Dio vnitrfsimamente fenxa alcuno accidente perche leuato via la confidcrationr,
relatione
crca-
la dirti ntio
neeindiftintione
5&la
trinit vnit
dcfima
Pcrchcjla
debbano come
imaginarejma (otto vnTemplice eoa
certo abbracciarc^pcrchc
ta c(renza,&
fi
do linea infinita
Spera^triangolo,
&
il
plura
retto^Sc fimili^imaginan
fi
vedon coincidere,
il
che contro
difti in
la
philofo-
principio,non
fi
po-
cok
tere tal
Laflb
la
&
Ma ( come dicono
)j
1^8
&
non
ma
al
Ci
pliifca ,
per quefto
poter da quelli intendere Et fimiimente pri.
& refpetto
al
noftro
modo di
& non
tempo,
di
confidcrare
priorit
(
&
&
lite
le
(otto
il
giudice, fra
(e
&
afibluta Laqual
vero realita reale,
dotto Theologo Alfonfb de Caftro )
ha determinata, per che fi falua Tun
.
(
la
come dice il
chiefa, non
via per
&
& realit reale,
l'altra
&
&
&
le cofe
per
il
l'altre fc
ET DIVINA
TRATTATO PRIMO.
il
Fato, ci
1^9
la ferie
&
&
3entia)depcndercdico
le
&
^^^^^
operare in virt di quella prima caufa. Comediceua l'Apoftolo^pigliando da i gentili poeti quefla ve
rita( per effere ogni vero confbnantc
&
conforme
diceua. Dio efferc quello nel qual
quando
)
ci mouiamOjViuiamo , & fiamo.
al
vero
( afsiftente
intendi
effer*
& caufa
&
come dicono
&
&
infinita fua
non
eiferc in alcun
luogo comprefa. Et
&
imagieffa
noUra^Sc
cfferfubftantia.Et tato
ne^nellanima
bafti al prefente per quato il copcdio coportahaucr
&
i.
cor.
3.
l8o
diuinc cofe
Come anchor*
come li
cofe
ri
manifcl:cr5(S(:
C^'ula
fummus
fcritto.
fcritto.
ci
&maqi-
fuit interpres
altroue.
di*
pili
Dioni&c.
diuin'
Vir diuinus
&
feguenprenominati dotto-
ti
nelle
fvipicntifsimus
8c
Et accio che le
&
li
al-
venerandi Theologi^non paiano nuoueo fcandalof^nc dieno anfa di biafimare lacerare, altrui,
tri
Jprima^fmmd
Stcenda
me^^nd
Tentjt
S enfiale
RtUtionde
jnrellettUdU
infiuita,
ima^tnurik*
ragio-
fi
& alcune co
sforza d*impu-
gnarcil vero
I
j la
minor
fiipera,
&ofcura.
z
alle
Nella terza
al
le
tenebre
tenebre s'oppone,
lume.
ET DIVINA
TRATTATO PMMO,
l8|
uo
ad
riflire
alto.
La fconda^con l'alie
della
La
lume
Della prima,
della qual
il
le
non fipcreemcgliochela
Della feconda
il
finito
fcientia.
lume lume^la
fcientia
Della terza
le
& di
la della
qualpiuche
di n' (fun'ahra ci
&
fmente,cefareamente
philofbfato
detti
efponc
& ricerca.
&c.
uerbo
et uirtu
diuina alTumpta.
fj^era
materia-
ii
DELLASPERATHEOLOG/CA
iSl
Come dice la
comune5Volgata5&
fcolaftica Tlieologia)
il
diuino fpirito,
& mondane
& in
non
fi
po
& abfrat
Per termina-
re
Tinuolucri
modi di
parla-
re
&
di;
Areopagiti.
dicendo.
Imponibile eft nobis aliter lucere diuinum radiu ,
nifi fwerit (acrorum velaminum varietate vclatum.
Et per
cft
quando fi dice
Ci il verbo &
ci
&c.
virt diuina
3 eflfer
fatto
&
&
almente
ra,
mo
retta fedcjintcn
dere cofi, ci
il
fiffa
&
TRATTATO PRIMO.
ET DIVINA
tu fpiritualc^vede
me
il
l8j
pefb
& grauita^fuor'della
la
&c
ferro.
minando la
Come
no,
&
il
di gratia^di niani
pi perfetta creatura^ter
perfcition* di quella
ben'dice
il
far'
fin' alla
<
diuinita
&
il capo a
Vnxit eum Deus^prse participibus fuis
poflolico maeftro della reuelata Theologia diceua.
.
Ec
mortuis.
Dauid.
p^^rl^poftolo
Ad.io.&.i.
gi
Et in
Ifaia
il
medcfimo di
nella Icric-
184
liebaiur
homo. &
nifi cflct
infcgnan diftin-
guer' le nature,
te
la
li
fcolaftici attribuifco
la
liypoftatica
fi
hu-
&
nianita,
ifte
Come adeflo
meglio
fi
&
indiftintione*
ripiglia
rcuilta la fcrittura
che prima:
&
li
Seconda la prima
fcolaftici, con vna
& terminando
la
m pfe
a n at u ra h u man a i n vn ta d' li
pcrfona^ma
efficientemente, come detto ,
na
qiiefto dituttala trina vnitj diuina eflentia,
co per congruenza di tal relation filiale. &c.
ftojil
v e rbo
a (Ih
fola
&
Et fe ad
tafia (alli
imperfetti
& ferapJici
flro
^^ 19.
&
lana
185
&
abbraccia le due
fona di Chrifto, la qual cojJette
nature , pigliando! detto fecondo la diuina (& non
perla fola humanita)perla cjualej era equalc al padre,
, fi
piglia
per
il
co-
non per
l'eftcrior fenfo
dell'occhio.
il diuin ThomafojS: Pietro prima > abftrahendo dalla fenfibile bvimanita di nofro Signore^ & co
li occhii della fede vedendo ( ci i conofcendo
)
difTe Dominus meus, & Deus meus;percbe come
dice il moral Gregorio altra cofi vedde^ altra ere
Cofi
de.fenfibilmetejdiffe
&
diuinita qual
tamente
& interiormente
&
&
filius
vifibile (
hauuta ma
dal celefte
ctlddio Se
tione da tutte
elle
le
cofe fenfibili
Come difle
Il fimilc e
il
Padre
neceflaria
Aa
Math
l86
ncH'immagini , per cfiercome imagini tutte reprcfentatiuc5& fegni rememoratiui Ne poter cola aU
il reprcfcniato.
&c.
cuna fe non l'imaginato,
Similmente hanno intcfo, prenominati dottori
Gufano
Auouftino*. (abftrahendo dalle cofefen(bi'i)le pene dei danna
ti eflcr pacioni d'animo intcnre5ignite5& infocate,
.
&
ci ignile^Sc
non
ignite fenfibili.
&c. Dubitando
&
&
&
deiraltare,et
me-
facrificio,et pafsio
al
noftro Signore
Diciamo efler
fe dette
lefii
Chrifto.
in quefo
mafsimCjCome nell'altre co
neceflaria l'abftrattione
ET DIVINA
TRATTATO TERZO.
187
r,
1^
r
dunque
prerati dottori
& intellcctuale Dicon
Qucit. 76
cano
il
11
li
altri (colaftic5che
vifibile
in
dcl'altare^reAon
li
&
la
za fubiettOjCome la quantit, la bianchezza ,
rotondit^ per ci quelli (come cofa vifibiIe)non
fi
debbano adorare.Pcrche
folo
Dio inuifibile
(ot-
& prelen
&
Math.
ztf.
manita
Icfu Chrifto.
conda
ineft*abilc.
rc,per
human
Et perci il fnto Padre delle facre lettere Auguftino,& il dottifsimo interprete de fecreti celefti Re*
i
uerendiftimo Gufano.
Diflbno Dio
(nza
&
che in fede &
contrario
Et quefta la
l88
D Th
part
quc.76?de
do
P^'^^^^'^'i^^
cfTendiChri fato
col
modo
fccondi
& diuinitadi
Ma non hanTatit
Et per
&vn*diuino
illapfb
& inuifibile
per diuinadifpofitione
ordinante
il
fa
che
tal
facramento^il
il
&
Chrifto in fede
al
memoria
il
li
uar
il
fitta
fcnfibile
LalTo
li
diciamo
reale facramentate5nel
Appreffo
logi^che
fcramenti
gratia
da
modo
&c.
detto.
fon' vafi
facri
Theo
medicinal5airanimanoftra>& non
efficiente ( fc
anchor
efla
gra-
quelli la carne
& lo fpirito
la
carne fon le
&
il
pa-
TRATTATO TERZO.
ET PIVINA
teria,Iaqual carne,
come
difle
il
189
&
&
&
& quello
celefttr
illapfb
Dio
Et perci diflbno li prenominati dottori, che il Sacramento ^ra vifibil forma,di gratia inuifibilc, ima-
& caui inftrumcntale ( per diuina difpofitio& patto cofi ordinante) di noftra (lute, &c.
gine
ne
E dunque per
to.
fibile
ci
& vifibile
il
corpo
fibilcjfi
inuifibilij
&
Chrifto vero,
quefto primo inui
contiene realmente in quefto (acramcto nel
di
compagnia deiChriftiani in
vn' corpo5&: quefto il corpo di Chrifto Mirti co,
&Chrifto Miftico. Et quefto fecondo inuifibile,
non fi contiene (otto la forma del pane
del vino,
inuifibile e runitv&
&
Et tanto di
ci
fia
intenori effercitati
come
hanno
fenfi
dicel'apoftolo ) 8c che
fpiriio
Aa
iis
&
J9O
Trattato Quarto
T)
dell'
anima
fi
sforzin'
prouare
quello,!
l'immortalit
nelli altri
Scipionico, cap.
citando
&
la
li
del libro re
folution di quelli.
Niente dimeno il naturai difcorfb,& humana ragione per fe , ne per quelli argumcnti pu prouare
Gufano.
immortale.
appoggiarfi5&
ni,
&
alla
anima 'in
ragiodell'
for-
dell'
me^deir abftratte^
ingreflb,& egreflb
ftrojuon
alle
negocio
fi
il
di detta
anima
nel
corpo no-
ri
&
TRATTATO
ET DIVINA
QJ'
ART O
&
19.I
come
&
Mat. 10.
Al.i
&
&
&
&
noflrarcue
Theologia, douc dice Carnis refuireftionem,
vitam ternam.&c.
Etpereffer'ancora
lata
&
Et principio in tale
(cientia
no fi pu prouare,
cofi
ti
niente fe ne
pu {pcrc,
la
I^*"'
tera {pernc,&c.
ApprelFo^meno fi
lun
pr
fitione
& feparabile
^^^^'"Ojperpctuo
^ Vckur
io.
derni peripatetici.Non
vierfi
refenre
clie fia
alla
interpretano
mo-
fubflantia dell'animando*
il
& a-
naturali
&
cfl
la
)^
to li huomini
fe nella
totale^Sc eflfcntialc
Adunque
ra
difle
ilphilofopho
detto intelletto^
agente^non dal corpo intendendo^ma non effer aldetenninati concett3& fufficienimagi nare ciafcuaacofa intelligiw
te aconcipere
Come vogliono i moderni peripatetici. &c.
ligato a certi
tQ..VeIcur.
efier feparabile,
Soli
&
&
tl
TRATTATO QUARTO.
ET DIVINA
IC)J
Timmortalita (leiranima3& della rcfurcttione, fondati fopra il lume fopranaturalc Se diuino delle laere fcritrure.
li Ecdefiaparticularhanno
com'
detei
minato
detto
flici (
)
mentecofa alcim^,fenon che fubftantia intcllet*
tualeda Dio immediate creata. ExnjliiJo.i.pGft ni
hil.Com e detto di fopra. &c.
Non poffo q^ui non mi maraiiigliarc Se condolermi
non del poco fa pere delli homini ( hauendo moftr
mana ) ma del poco iuditio delli hiiommi, & maggiormeme hauedo da lor* philofbph5che alle coft
i
& manco che far dunque alle como& diuine?Dira forf qualcuno
fcorfo obfcuro
fe
occulte
efsi
fi
pruoua 5 come fa
il
Adunque. &c.
dunque fi fa parlar
per beftemmiare.
Mal
volentieri
dei-anima
dei
mori ,&
uifico calore
&
& mouimentodtl cielo^participato.
cfTer bcflic^
e pi
dottotanto pi
fi
conofcc igno-
vno^
194
Dio hiimanato.
thematichejper intendere
cofc alte
&
difficili,
co
m'leflentia dell'anima,
fi
& la
le
difcorfb,
pho per
tutti
Species
ce.
doue di-
rerum
flint ficut
numeri
Etaltroue
Trigonum m Tetragono^cio
del quadrato
il
fotto quel
in propofito dell'anima,
altri.
efl'er
,
cofi
&c.
fi
no deueferuirc3& non
perii contrario,
& orga
come hog-
Et tanto di ci
gi fi fa,& penfa dal vulgo
rcfbluto) detto bafti. &c.
mariamente
.
fom-
&
humano,&di poiftrail
mo
il
libero arbitrio
&c.
fine.
dotti,fe gli
nelHuio
la
il
nelli oppofiti ( ci
volere
re.Et perci in
il
fomma diciamo
libero arbitrio
effcr
manifefto,chc
IJJ
ci e
il propojtto
della prede
jlmatione.
Et
Cadere al
et cafuali,
hajfo,
h altrofortuito cafi,
Nutntma.Moto
del cuore.
del membro
Elettione
, il
&
commendabile Perche rhnomo da f ifteffoecagion del male.Et neffun ofTefa fe non da femedefi^^-^^'^y^^^mo fecondo le tre dette cofe doue pu il hbero arbi
tno.Et per ci fapienti fecondo quelle han detto.
Ciafcuno efler Fabro della Tua fortuna. Et a ciafcu- Lattante
.
O facinus
&
&
porta
tal
coniettura aflronomica
Non paffando la
regola naturale
il
Bb
ii
^^^^
^^^^
log".^^
1^6
Refta dire vna paiola del meritorio dell eterna bcail Padre delle Sa-*
moderni Tbeologi
& non
li
oltramontani, cio
te
&
&
diuina gratiajpafti-
la
gratum faciente^laqualpreceda
l'opere gra
il
contrario, ci che
infuf radice *
& cofi
la
bont vien da
la gratia
&
fede
&c.
fideles fi-
muSj&non
nobis qua
fiexnobis, &c.
Et cofi il cooperare
bitrionoftro
noftraepoteftatis
a tal gratia.
fecondo
il
E duque
il
eft.
libero ar
im
potentia
alle
ET DIVINA
TRATTATO
QJ^TARTO,
I97
altre
fi
potrien'addur
re aiitorita^mapei breuitbaftinquerte.
Et quarta
(s 'io
no m'inganno )
&c.
tutta la refblutione^
la
predcftinationej&propofito di
li
predefti
il
nante^ma
fi
&
|^^^
&
difperandofi3& cooperando
alla
& voi.
fe fteffo
u-imcnt non s'intender fnamente di quello come fi vede per le cofe dette.
Appendici ,
la
gratia di
Bb
ii
Ofcc.
15,
li)^
rita
tal*
tatione5& non in
Ma fenza
non
eft
fede
f confideratc.
come dice
ex fide peccata
eft.
Omnc quod
l'apoftolo.
non
&
&
ce
no efficace^benchc
per tutti
ma
, fi
di
folo efficace
fubalternante
ci fupcriore a quella.
Thcologia de i beati
ftra re u elata. &c.
Com* e la
in propofitOjtefpctto alla
no-
&
&
ftra
diuina
ET DIVINA
tia
vna,&
muifibile infinita
cipio col
fia
le
TRATTATO QJ^ARTO
fin'
&
perfetta,douc
congiunto (com
e detto)
195
il
prin
Et cjuanto
della fntiftima
le
humanita d
nature ne di-
&
uidcndo la perfona)
altri fenribih fcramenti neNon derogando mai per queflo alle fante
ccfaria.
efier'il
Pedagogo,
Theo
&
alti a'
fimih contem-
potente
& co(blationc di V. S.
veri di Dio cultori & buon Chri(quando ci vadi in
& gentih
& di tutti
li
altri
ftianijcleuati
luce
Ipiriti
che di buono
& fanto
ci far
&
il
ve
quella quella
ro fapcre c conofcerfi ignorante ,
dotta ignorantia5laqual(con il dottifsimo Cu(a
no ) in quella opera cerchiamo dimofrarc. Scc.
Della Theologica
diuina Ipera
Chriftiana, 8c
II
Fine
fimo Autore.
Ann. M. D. XLVIK
Menfe lannuano ultimo Nofte fequenti.
20I
notate
ci c
Trattato Primo^
1.
Quante cofc
ff riccrcfiijnerprincipio di ciaftu.
]a,&
3.
efporre.
di qjualc forte
fi
dia.Spere.
4.
cfa
Diuifionc
Mathemati-
che.
affa
terra^S:
&
Proporiioni^diftanze,
con i mouim^nti
y.
di quelli,
cibili
detti 4.
elementi.
8,.
& Spera*
Trattato Se concfo*
%
2,
202
Del
j.
trafcorfo del'
tempo ,
fc in che
fia
modo, per
anticipato. &c.
Trattato Terzo.
&
cadimento de i
Del nafcimento
do Poct5& Aftrologi.
I.
(gni fecon-
1.
Della diuerfita de
ti li
diiierfi
tadi quelli.
4. Afcenfon de
5.
ze^quanto
al
po di quelli.
Tauola grande de
Paralelli,
& Climati
Eie-
Arco diurno
dei
&
& eleua
Paralelli de Climatij
arco diurno
per bore
miglia di ciafcun
6.
7.
Proportioni
mo^mifurando
8.
col' piede.
&c.
Trattato Quarto.
I.
SpecuIatJiii,
i
20}
minarij&c.
Apprcflb vna fedele
ad verbum
tradiittione
M. Giouanni
dal Sa-
cro Bufto.
intelletrual
& rifolue
la
materia
& Diuina,
Theologia
&
trattato
alTumpta
di
Signore
dal
verbo
noflro
vir
humanita
tu diuina Del Sacramento vifibile del' altare i Et dell' immortalit dell* anima humana
della Trinit, uerTriunita; Dell'
&
libero arbitrio^predeflinationc
de
&
opere di quello.
& gratia^ Fe
&c
Additioni Mathematiche.
Ragione d'arco
& chorda^per
il
Paralello
13.
di
longitudine di
dine
di gradi 43.
longitudine
53.
gradi
minuti
&
Et d'ogn altra
6.
& latitudine
\ .Nella latitu-
minori
Tauole di P. Apchorda. &c.
,
di circuii
pianOjd'arco
&
Geome-
&
tria
Spera volgare
&
difcreii
&
nel' re
candidi let-
tori,
canonico calculo.
10{
le
inftrtitticnto,
&
&
Afceiifione de
di
& minuti
(cgni per
mez*hora
in
gra
m
y. Ariete, gradi
14.
U. Gemini
fine
con
Nel principio
10.
fin'al
mezo,
Icenfion retta
03. Cancro
ne
Sh Leone
Vergine
fi-
del fegno.
Fin al mczo
partirfi dal
fjg.
Nel
di poi 6. per
pi retto.
principio
ma nel fine
&
mezo^
5.
Ce
&c.
ili
^c6
Fin'
Libra.
tll.
tir*
Scoroione
^^y-f' MiVi/llW
^. Sagittario
ma
(J*
Capricorno
nel fine
al
mezo
con
,
di
7.
poi 9.
&
Aquario
IO.
X. Pefci
14
la
difcretione^dcllaccoftar
fi
difcoikrfi
l'obliquo.
Eflcmpo
al
retto al
&c.
&
mezo in la^fecondo
cbe pi
207
E! cielojapprcflbliSapienri in quattro modi, nclli eicmcn
cofc
t3& mirti corpj,& altre organiche potenze ,
&
fublunari influifce
tentCj&'da
muouc
da
Dio omnipo-
l'intelligenza
che quel
MoHimento, Lume,
Irtjiiiens^'
Figura
ot4er
ciiuerju
'
CMes^ cido*
d. Baffo del
cielo.
fletto.
o8
)ii^nificatione naturale
'
&cafe
celcfti dalla
C03& accidenti
quale ficaua
di tutti
il
modi
&
&c.
Habram ludea
.
Segr
giudi-
209
Vfo
dell'
inflrumento.
&
& cofi
il
tagliando all'intorno
concauo
fi
chiojfegnato. E. F.
Di
&
&
loro per
&
il
&m
checaf
ftando rette.
&c.
giorni del
&
mefe( detto
i6.&aggiugni fempre
il
detto afi:en-
farai cofi.
13.
di fopra)
che fon
per regole ferma che fa
li
mefi quanta
la fia a
& aggiugni
nouero 5 nell'ordine
rail'intentOjCome
fi
tal
^-
KDifta. Diuina.
Dei.
li-
Cun(3:a. Diana.
sb.
Eui.
Luglio.Agoft.Settemb. Ottob.Noucmb.Decemb.
SI
nt-
tri.
Dd
(i-
ADDITIONI MATHEMATICHE
2IO
il
il
30.
luogo del bo
cofi farai di tutti h aicri tempi^
cliorda per lpcfe quante mi-
&
&
decio giorno,
Ragione
d'ai
co
grado
il
longitudine in
di
fui paraleiiodi
il 13.
di Pietro
Appiano
in queflo
dicendo Se la meza chorda del malsimo cuculo arco, che 100000. mi da 73135. Sino retto,
ci meza chorda del mczo arco di detto paralello
che gradi 47. ( lafando i minuti ) che mi dar vna
parte di detto circulo^chee 62. miglia
1 fecondo
grado
ciafcuno
ce
TolomeOjdando
i circuii mag-
modo
&
giori
me
detto
100000.
62.
75155.
7513500.
1
125.
14627 00
3^5^7)
c;i4i875
4570957
lOOOOD
ADDITIONI MATHEMATICHE
IH
j6o.
/ f'- fJ't?\
4s
ir
I 5
000 0
Daracomcfivece miglia
62
Firenzc.Nella
ralello di
titndinc
la
&c.
il
minuti, iquali
mczo arco^ di
tratti di
detta
meza
termini. Dell'arco,
& chorda.
Dd
B. V.
faetta dell'ar^
F. B.
H. I. Chorda del'arco. H. F. B. G. I.
H. T. Seno del'arco. H. B.
H. Y. Seno del compimento vero feno retto fH. B.
condojdell'arco
B. T. Seno riuolto ver fctta dell arco. H. B.
.
ADDITTICNI MATHEMATICHE
213
&
clima^prefup
lamente dilferenti,in ogni paralcllo
porta ( per le tauole) la noti eia de gradi di detta dif
i
fercnza.
Al Candido
NOn
ti
detto nella
fe ncll*
&
&
pofte,piu maefa,dccoro
il
mormorio
& lammiratione.Hauendo di ci
la
ca
&
no
efllr
da
DO5&
licc.&c.
Appreflb {quando quefta li fia grata) fi daran predo in luce alcun altre opere del medefimo Autore,
Le quali fon
cjuefte^cio .
1.
2.
& Rumane.
Arithmetica Prattica & Theorica colf introDd ili
le cofe
Diuine
ZT4
t^ottionc AlgcbiMtcai
5.
&
&
Theorlca, piana
Mufica Prattica
figuratd
con alcune nomi de quiftioni.
Refolutionc di tutte Taltre rcfblutionij delle c^
humane.
fe diurne
Annotationi quodlibetali in
Tlicoremati ,
ogni faculta^& genere di Scienze,
&
&
Il
rerAnno,
<F^.44.
Li.y manne.
Fd.iojSf.
Fer.4.
/^^.lo^.
Fa. 10^.
r^r.
Carte
6'/,
7:^.147.
13.
Horafettma.
e.fim[}re.
18.
per remote,
ze. resela,
Fa.nu
y'tr:,!,
i^rf. zi.
y^er, 5.
fif.zi4.
15000.
61.
2,
2,
tyilcHnenomu
ze,
ze.
31.
^
ze.mtande.
rrm
Addiom
rimfti
mcejfkne
Facci 4
5.
fierf
fa.
Fa.
Fa.
Fa.
6. #fr.
J^eggi
fmHre
Fa.
15.
Fa.
Fa,
Fa.
11.
le.
deire
dtrimetna.
U.
intentamente
nihdo.
le.
intenfamcnt
le.
tK nihiU
31.
uer.
Fa.
39.
lima.
Fa.
Fa.
31.
dtmetna.
le.
Fa.
15.
cccll<*
Latino^
tefto
uer.
aggiu^m anchora
aggmgni , mathematiche
fuperficte
5.
uer. 6.
13.
IO. uer.
lUaftnpmo
a^gif*^^
8.
ttj^tmo Principe
che
le.
tutto,
Fa.
Fa.
Fa.
che e tutto
le.
il
ceU
ne ha
le.
le.
Oriente
in 24. hore
maliptu
le.
del detta
le.
quantit
Fa.
^2-.
uer.
i^c,
le.
Fa.
^2.
Fa.
"yS.
Fa.
uer. z. proportione.
14
aggiugm fupertripartente
uer.
8.
48900.
55. i^fr,
II.
700. le.jQoo,
31.
pajfa.
77
98
49
le.
/e.
49000
pajfano
7. terminati, le.
terminanti
Fa.
6^. uer. 6. 7.
Fa. 67.
Fa*
71. uer*
1.
cio
le,
360.
men. U.doeimen,
aggH*
2l6
i^rf. 71.
uer.
15-11 <ir
2/:
gradi 60.
le.
gradi jo-
4. orthonto.
le.
orthngonto,^ 6.
FU.
Fa.
81. /'f''
Fa.
85. ^'fy*-2-9.
Fa.
86.
dd
7.
elemenfu
U' tlqual
tnquA.
3o.
dellt
Sett^ntriene
/f. '/^Z
Fa. no.
il
le lettere,
m rimer
^c.
delfine, come
Fa. ni.
Fa. 155.
le.
che la luce.
le.
Fa.
145. Uer,
capo
le.capo h coda
Fa.
51. ^<fr.
1.
coda,
la luce.
28.
Fa.
Fa,
16^, uer.
15
col parentejt
Fa.
Fa.
Fa.
180. fr. 8.
Fa.
Fa.
192.
tutti
Fa.
FA.
theologia
le.
le.
huomim
umter
le.
theologia
ut
queHodico.
un
le.
intelletto
li
le. (^^r
qt^^p dicano
Fa.
le.
in quello mediatore,
12.
uer. ii.
li
reRantf
leggilo^
lafando quefia pefiima occupationt)
Fa.
ti
come fiuede.
Fa.
Fa.
170. uer.
orfa.
quanto.
le.
Fa.
Fa.
contrajegno di
10. ej
195. uer. 9.
intellStua.
le.eft inintelleEliua
le. e ojfefi
le.
prefcientia
dunque,
r^' Kyfggit*gn^ Diciamo
il
grande
in ogni luogo
per ejjn^
'te,(^
ejfer
notitia
ogni copi
mtmtiua 0* prefentie,
nell' ejfere
di quello
conferud
ci e alla,
il
Et
scjt
y nelli
creati
perche non
chrifojdoue
Sopra tutti
di quella.
li
altri
fanti
j nel
modo
detto dt
fi"
fr4 ere
Della prefentialita et
Sacramento
Fa.
t^^ggiugni,
Sacramento, non e
che e in
ejfere di
noHro Signore in
quefio Sacramento,fignifica
k noi una
certa habitud.'"
fangue di nofr*
f^ggtugni.
facra^
Fa,
come
cielo,
effere fotta
il
tnuifibile
efja
mente ,
ejfer
daltojfi^
nuntU mejfaggieri ,
ii8
ni 'iniflrt
Afaferndturafon nominati
definiti inteUigentit
fotentitijO ppilfilttajne
ogni cofa
m un attofilo
^
^
unico intmtH
le
de,!nter.'dt'ndo
unfilo
di/corso
compren
comprendendo fe medefimo
non in
con
intelligenti
Ne pu
allegrar
ta
tempi
luoghi^ndpio occulto tt
metafora
affetti y in
huma
^c.
N jfun dunque
e
e offefo
ti peccato faccendofifiruo
fi ffejfo per
della iuflitia
adunijuc l'huomG(fiQondo.l\^pcfiolo^t_AgusIin(?j
cor
altri plaio7nci)Triparttto,(f^ m tre parti diufo ,
li
il
Cufam
compo^
BojCite di Curpjan:ma,^/j'ti'it'Ojahyimenttjntelligentia;et
te (com' detto) dalli predetti Theologi
mta^O^ chiamata
Stampato in Firenze,
Tanno
.
men
adi 6. di
M D
Con Priuilcgia.
L.
Marzo
219
M. Mauro
"dietro
OrfUgo da
Fonafco
"P/a.
Creda
Tiaceri
indi non
u^hahhm trattofuore.
di cieco ardore
uoBri
^oHe hmete
Fonafco
%>auanti gl'occhi
l'alte (Ielle
dell'ingegno
humano
lle;
il cui
fn
tutte
umo^
di