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Yona

Friedman con Jean Baptiste Decavle

La Montagne de Venise

con il patrocinio del Comune di Venezia


28 settembre - 1 ottobre 2016
Venezia - Arsenale, Punta della Dogana, Bacino di San Marco, Giardini della
Biennale, Giudecca, Zattere, Fondamenta Nove
a cura di Chiara Bertola e Giuliano Sergio

progetto realizzato in collaborazione con
Fondazione Querini Stampalia, Universit Iuav di Venezia e Accademia di Belle Arti di Venezia
promosso e coordinato da Zerynthia Associazione per l'Arte Contemporanea

con il supporto di Conservatorio Benedetto Marcello, Dena Foundation, EuroprogressGroup,
Livio Felluga,Fondazione Bevilacqua La Masa, Fondazione Ugo e Olga Levi onlus,
Fondazione Pinault, Fondazione Antonio Ratti, Re-Cycle Italy, Universit di Udine,
Wake Forest - University Venice Campus

We all know how cities are . They can, eventually become different. Y.F


Yona Friedman / Jean-Baptiste Decavle, Vigne Museum, Rosazzo, Friuli, 2013

In questi anni Yona Friedman e Jean-Baptiste Decavle hanno sviluppato una sperimentazione che
in Italia si misura con lidea di paesaggio, di museo e di patrimonio diffuso. Nel 2014 Friedman
costruisce il Vigne Museum, primo episodio di questa ricerca: una struttura aperta, poggiata su
una collina nei vigneti dellazienda friulana Livio Felluga. Il museo di Friedman supera lidea di
edificio-contenitore e di opera-oggetto e si offre come una cornice che abbraccia lintera vallata ed
educa allo sguardo, mostrando le opere tra i palazzi e le piazze, gli scorci e le compagne del
paesaggio circostante.


Yona Friedman / Jean-Baptiste Decavle, No Mans Land, Loreto Aprutino, Abruzzo, 2015

La ricerca proseguita nel 2015, a Loreto Aprutino, con linstallazione No Mans Land, che Yona
Friedman e Jean-Baptiste Decavle hanno progettato grazie alla collaborazione con Mario Pieroni.
Anche in questo caso stata realizzata un'architettura aperta, interattiva e dinamica, pensata per
essere utilizzata da diversi gruppi di fruitori e in differenti contesti. Nel 2016 la terza fase
dellazione architettonica di Yona Friedman confronter i risultati conseguiti a Rosazzo e a Loreto
Aprutino in un progetto che interviene nel contesto urbano di Venezia, per interagire con il
patrimonio paesaggistico e culturale della citt.

Yona Friedman / Jean-Baptiste Decavle, No Mans Land, Loreto Aprutino, Abruzzo, 2015

La Montagne de Venise - Il progetto


Yona Friedman, La Montagne de Venise, maquette, 2016


La montagne de Venise offre ai veneziani la possibilit di realizzare unarchitettura effimera che
dialoghi con gli spazi e i monumenti della citt. Yona Friedman e Jean-Bapriste Dcavele
prevedono unazione architettonica che coinvolga i cittadini nella costruzione di poliedri composti
da oltre trecento cerchi di canna del diametro di 130 cm luno, da assemblare a loro volta in una
struttura a piani che verr montata su un pontile galleggiante. Gli studenti dellUniversit IUAV di
Venezia con il coordinamento della Fondazione Querini Stampalia parteciperanno alla
realizzazione della Montagne e di alcune Fontane che Yona Friedman ha immaginato come
altrettante costruzioni effimere, grazie al semplice ricorso di tubi da giardinaggio e pompe
elettriche.

Yona Friedman, progetto per la Montagne de Venise, video Jean-Baptiste Decavle, 2015

Il progetto sar realizzato in due fasi:


Un primo momento seminariale coinvolger gli studenti in un workshop che prevede la
realizzazione pratica delledificio e lapprofondimento teorico della strategia progettuale. La
presenza di Jean-Baptiste Decavle per tutta la durata del seminario permetter agli studenti di
seguire la realizzazione delledificio secondo le modalit sperimentali di autocostruzione praticate
da Yona Friedman. Alcune lezioni tenute dai curatori, da storici e critici darte e di architettura,
approfondiranno la ricerca di Yona Friedman e le finalit del progetto veneziano.
Il secondo momento prevede la presentazione della Montagne de Venise che, per alcuni giorni,
sar trasportata in vari punti della laguna sulla chiatta galleggiante. Il progetto vuole utilizzare gli
spazi acquei della citt, come il bacino di San Marco, il Canal Grande e quello della Giudecca,
storiche arterie che hanno visto la nascita e lo sviluppo della citt lagunare e delle sue
architetture. La Montagne nasce come struttura interattiva, aperta ad altri linguaggi ed esperienze
di arte, musica e teatro. Litinerario della struttura sar loccasione per sviluppare una
partecipazione diretta della cittadinanza e delle sue principali Istituzioni, per una diversa
esperienza della citt che coinvolger anche gli studenti del workshop.


Yona Friedman, progetto per la Montagne de Venise, video Jean-Baptiste Decavle, 2015


Zerynthia Associazione per l'Arte Contemporanea

Levento prevede due attivit parallele gestite da Zerynthia che saranno sviluppate con appositi
progetti. Il primo, connesso al progetto NOWRADIO, documenter lesperienza didattica, artistica
e curatoriale sviluppata durante la realizzazione della Montagne de Venise, seguendo le diverse
fasi del progetto. Una seconda attivit promossa da Zerynthia in collaborazione con il Festival
Immateriale - progetto Querini Stampalia e IUAV organizzer una tavola rotonda DAC che vedr
intervenire critici, filosofi, urbanisti e i principali sostenitori dellevento. La Montagne de Venise si
situa infatti in un momento di straordinario interesse per lattivit e la riflessione teorica di Yona
Friedman, che nella primavera 2016 ha inaugurato tre mostre internazionali: in Giappone al CCA di
Kitakyushu; in Inghilterra alla Serpentine Gallery di Londra e a Parigi, alla Cit de lArchitecture &
du Patrimoine.


Yona Friedman
Nato nel 1923, Friedman ha vissuto la resistenza al nazismo (Yona il suo nome di battaglia) e i
primi anni della fondazione di Israele, apprendendo da questa esperienza come la costruzione pi
appropriata e affine alla natura delluomo avvenga per processi partecipativi, spesso utilizzando
materiali poveri e immediatamente disponibili. Dal 1957 vive a Parigi, dove si imposto tra le
figure pi innovative della scena contemporanea internazionale. Friedman il teorico
dellarchitettura mobile e dellarchitettura di sopravvivenza. Forse il suo nome diventato
leggenda dopo aver proposto la teoria dellarchitettura mobile negli anni 50 e per aver messo in
dubbio laffermazione di Le Corbusier, secondo cui i residenti dovrebbero adattarsi agli edifici. Egli
suggerisce piuttosto che gli architetti apprendano dai residenti, essendo questi ultimi che
determinano il piano urbanistico e architettonico. Nellottica dellautore costruire un edificio
un atto aggressivo, unappropriazione di spazio, unirreversibile occupazione di superficie.
Friedman intende la societ e lambiente come sinonimi, definibili solo a misura duomo. Questa
la posizione che larchitetto teorizza a met degli anni Settanta, con il fondamentale trattato
Utopie realizzabili, che esprime lidea di una comunit in cui larchitetto ha il compito di stimolare
lautoregolazione sociale, fornendo un metodo collettivo per progettare la citt. Le architetture di
Friedman, pensate per rispondere alle esigenze della societ e realizzate dagli stessi abitanti,
superano i confini disciplinari e sono un riferimento anche per la scena artistica contemporanea. I
suoi progetti sono conservati nelle maggiori collezioni internazionali, quali il MoMA di New York, il
Centre Pompidou di Parigi e il Getty Institute di Los Angeles. In oltre sessantanni Friedman ha
esposto nelle principali rassegne di arte e architettura internazionali: a mero titolo di esempio
citiamo la celebre Documenta 5 di Kassel curata da Harald Szeemann nel 1972 e la Biennale di
Venezia, dove ultimamente stato invitato nelle edizioni del 2003, 2005 e 2009.

Jean-Baptiste Decavle
Jean-Baptiste Decavle nato a Grenoble nel 1961 e vive a Parigi. Ha vinto due volte il premio Villa
Medicis Hors les Murs: nel 1999 per il progetto Entre Ciel et Mer, Voyage Aide-Mmoires, in
collaborazione con lo scrittore francese Herv Le Tellier dellOulipo (Ouvroir de littrature
potentielle), e nel 2001 per Nostalgie, La Demeurance et lIcne in collaborazione con il poeta
sudafricano Tatamkhulu Afrika. Il suo lavoro si basa su un processo sperimentale collaborativo con
scrittori, attori e attrici come Elina Lwensohn e Michael Lonsdale,e ancora artisti come Nico
Dockx. Decavle ha collaborato con larchitetto Yona Friedman per dieci anni, realizzando
innumerevoli progetti come gli adattamenti architettonici in situ di alcune idee di Yona Friedman,
limplementazione di un corpus di produzioni fotografiche e cinematografiche legate alluniverso
visionario di Yona Friedman Oltre allaspetto lavorativo, li lega una profonda amicizia iniziata con
Balkis-Island, unisola immaginaria che porta il nome dellultimo cane di Yona Friedman, Balkis.
Unisola che Decavle ha portato con s da uno dei suoi numerosi viaggi, alla ricerca di Balkis
dallAlto Artico al Polo Nord. Le sue opere sono state presentate in Belgio, Italia, Francia,
Germania, Russia, USA, Messico, Svizzera, Paesi Bassi, Sudafrica, Canada, Corea.

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