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L'UOMO INTERO - MARTINELLI MONICA

CAPITOLO 1 - RIPARTIRE DALLA DIMENSIONE ANTROPOLOGICA


La modernit misconosce la dualit originaria - sia ontologica che antropologica - in cui uno dei due poli di volta
in volta posti in relazioe viene ridotto all'altro, assorbito e/o negato producendo visioni riduttive della realt.
L'attenzione al soggetto costituisce il fulcro dell'analisi di Simmel al fine di comprendere adeguatamente sia la
libert sia i fenomeni sociali pi ampi. La sua sociologia non priva di una visione dell'uomo, tanto che la si
potrebbe delineare sinteticamente nei termini di una antropo-sociologia. La concezione della societ, dei suoi
valori e dei suoi conflitti, deriva in ogni caso dalle idee di umanit e di individuo che stanno dietro ad essa. La
prospettiva simmeliana costituisce uno sguardo originale per cogliere le problematiche anche del nostro tempo.
CAPITOLO 2 - AMBIVALENZE E AMBIGUITA' NEI MODERNI PROCESSI DI
INDIVIDUALIZZAZIONE
La modernit insiste sulla centralit dell'individuo. Nella modernit emerge l'uomo della massa, dipendente dai
sistemi tecnici, sottoposto alla pianificazione produttiva del capitalismo meccanico. Da un lato, vi quindi il
soggetto che vuole affermare la sua libert individuale. Dall'altro, si afferma il dominio della razionalit
strumentale e l'individuo finisce per esssere un ingranaggio del sistema. Simmel interessato a spingere l'analisi
un po oltre e a comprendere chi sia questo s che lancia il suo grido di liberte quale sia l'originee il significato
del sociale. Individuo e societ costituiscono l'interesse cruciale dell'analisi di Simmel: essi sono i denominatori
dell'epoca moderna, vista nelle sue diverse fasi, cos come altriconcetti lo sono stati in epoche precedenti.
Simmel evidenzia due diverse forme di individualismo da cui emergono idee di individuo e societ
contrassegnate da una profonda scissione che impone la sua risoluzione nell'alternativa per un polo o nell'altro.
La prima forma di individualismo denominato numerico o della singolarit ruota attorno all'idea centrale
secondo cui in ogni persona individuale vi l'uomo universale in quanto suo elemento essenziale, per cui tutti gli
uomini sono identici nella loro natura umana. I principali interpretidi questa corrente ipotizzano di considerare i
vincoli imposti dai gruppi di appartenenza e dalle istituzioni come la causa delle ineguaglianze. Occorreva
liberare questo essere da tutte le influenze e deviazioni storiche che facevano violenza al fine di far emergere
l'uomo vero, libero e perfetto. Prendendo le distanze da un'idea di essere umano come suddiviso in un 'Io' e un
'Non-Io', Simmel rifugge anche dalla visione della realt umana come suddivisa in due parti: una interna,
appartenente alla cosa in s, e una esterna, quella realmente riconducibile. Si tratta di un dualismo che annulla la
possibilit della correlazione strutturale tra interiorit e esteriorit. Una visione pessimista. E discutibile anche
il presupposto secondo cui nell'Io puro scompare ogni differenza individuale e si salva l'universale, mentre
nell'Io empirico compare l'unicit. Per Simmel proprio nel nostro essere empirico che siamo determinati da
molte cause comuni a tutti gli esseri umani. La seconda forma di Cindividualismodenominato qualitativo o
dell'unicit considera il soggetto nella sua incomparabilit rispetto a ciascun altro. Ogni persona diversa dalle
altre con le quali il destino mette in contatto. La personalit viene esaltatanella sua assoluta unicit. L'unica via
possibile pare allora consistere in una volont che operi per il bene degli altri e della societ nel suo insieme.
L'UOMO MODERNO SI BARCAMENA NELL'OSCILLAZIONE NON SOLO TRA LE DUE FORME DI
INDIVIDUALISMO, BENSI' TRA I POLI CHE, IN ENTRAMBE, SI DISTANZIANO DECISAMENTE - IL
POLO INDIVIDUALE E QUELLO SOCIALE - RIMANENDO COSI' INTRAPPOLATO IN UN DUALISMO
DAI TRATTI ESASPERATI. E' proprio tale destino a preoccupare Simmel. Nei due tipi di individualismo, la
separazione tra individuo e societ evidente. Dal punto di vista dell'evoluzione delle forme sociali, il
liberalismo e l'organizzazione razionale del lavoro insistono su quella separazione,dal momento che
presuppongono un individuo che entra in contatto con gli altri, da un lato, solo mediante la legge universale e
razionale e, dall'altro, solo mediante le funzioni che egli svolge all'interno di un organismo strutturato come
entit sui generis rispetto ai singoli. A lungo andare, la corrispondenza analogica tra individuale e sociale si

affievolisce. L'individuo finisce per essere sicuro di avere nel proprio Io l'unico punto di riferimento e per
pensarsia prescindere dal debito verso gli altri. E il sociale viene concepito ora come la somma di tanti IO.
CAPITOLO 3 VISIONI RIDUTTIVE DELLA REALTA
Lungo la modernit, il pendolo della vita si spinge fortemente sul lato individuale fino allapice del narcisismo
collettivo o individualismo di massa. Simmel li delinea come soggettivismo e scetticismo sfrenati. Il soggetto
moderno viene sollecitato alla libert come incondizionata apertura al fine di non precludersi nulla. Luomo
moderno alla fine si ritrova senza decidere nulla e si perde nel regime dellindifferenza ed equivalenza che la
metropoli e il denaro supportano. Questa libert senza forma inseguita dallindividualismo moderno in nome
della affermazione dellindividuo e definita da Simmel libert anarchica rivela drammaticamente che il soggetto
rischia di aderire ad una logica fortemente immanente dellesistenza e di sperimentare una resa di fronte
allattimo fino a che lIo si disfa. Simmel afferma: IMPORTA SOLTANTO CIO CHE LUOMO FA E NON
CIO CHE LUOMO E PER SE MEDESIMO, COME QUALITA E INTERIORITA. A Simmel chiaro che il
mondo sociale non sorge semplicemente mediante un associarsi degli uomini al fine di combinare pi
efficientemente le funzioni individuali p di migliore appagamento dei bisogni conseguibile attraverso
leconomia, la libera concorrenza, la divisione del lavoro, la tecnica: in tal caso, si avrebbe solo una maggiore
dipendenza e un pi inteso farsi concorrenza nonch una degradazione dellessere umano dal quale si rimuovono
le esperienze percorse da significati, giudizi, valori. La societ il cui valore supremo la maggiore
autorelizzazione privata possibile ha come conseguenza paradossale che n la libert n la felicit sono reali. Ci
che emerge piuttosto quel tratto dellindividualizzazione che spinge allisolamento, alla faticosa gestione dei
problemi e a nuove forme di alienazione. Simmel intende scardinare la concezione individualistica della societ.
Egli opta per una concezione a-sostanziale della societ che scardina visioni sistemiche e antropologie negative
facenti leva sulla strutturale manchevolezza dellessere umano e sulla sua necessaria e totalizzante
socializzazione sistematica e/o istituzionalizzazione.
CAPITOLO 4 ALLORIGINE, UNA CO-ORIGINARIETA
Simmel anticipa gli effetti perversi della razionalizzazione e tecnicizzazione propri della societ di massa, in cui
la societ stessa viene sostituita da un sistema privo di spirito, ossia di anima, livellato su ci che comune a
tutti, quindi sulle qualit pi basse degli individui. Il soggetto sperimenta che la liberazione cui anela non si
traduce in una libert reale, bens nellindebolimento della corrispondenza tra il soggetto e loggetto, laddove
lggetto ci che fa da contrasto al soggetto. Simmel insiste sullimportanza di dimostrare limpossibilit
gnoseologica di una divisione di principio tra il sociale e lindividuale e tra soggetto e oggetto. Simmel avverte
la necessit di andare non solo attraverso il razionalismo ma anche oltre il possibile panteismo, al fine di
attribuire valore allunit e di riconoscere gi in essa la possibilit di paragone tra differenze valutate luna in
rapporto allaltra e come costitutive dellunit stessa. Lindividuo e il sociale non sono visti come realt
precedenti, successive, incluse o subordinate luna allaltra: esse sono REALTA CO-ORIGINATE. Per Simmel
lindividuo luomo intero non il resto che rimane quando da questo si toglie ci che condivide con gli altri, ci
che lui si forma nella sua interazione con il mondo, bens strutturalmente individuale e sociale. Il soggetto non
monade, un elemento granitico che si estrae dalle sue relazioni storiche per salvare un nucleo duro, invariabile e
sostanziale. La dimensione sociale non appartiene ai singoli. Ma lindividuo che perde il rapporto con il mondo
non pi luomo intero. Egli diviene luomo mediocre. Individualit non significa quindi autosufficienza:
lessere una totalit singolare costituisce il suo valore ma al contempo anche il suo limite dal momento che
lindividuale in s strutturalmente relazione con il mondo. Lindividualit significa che luomo un mondo in
s, qualcosa per s e al contempo parte di una totalit pi grande di s proiettato fuori di s. Un soggetto non
soltanto parzialmente sociale e parzialmente individuale, ma lo si comprende sotto la categoria di ununit che
non possiamo esprimere diversamente se non mediante la contemporaneit delle determinazioni logicamente

contrapposte dellessere membro della societ e dellessere per s. La vita individuale non affatto una somma,
ma in ogni momento totale e reale. Lanalisi di Simmel intende svuotare di dignit teorica e pratica lipotesi
secondo cui lautoreferenzialit costituirebbe il principio stesso della vita e, di conseguenza, dellindividualit
svalorizzano lalterit. Egli delinea un orizzonte in cui la comprensione dellindividuale e del sociale come realt
co-originarie parte dalla riabilitazione di un originario che dualit e che lascia esistere lalterit in quanto
dotata di valore e costituiva dellorigine stessa.
CAPITOLO 5 LUNITA DUALE DELLUOMO INTERO: UNAQUESTIONE VITALE
Se lindividuale e il sociale non vengono considerati come co-originari, allora la verit dellindividuale non sta
nella relazione bens nellautorealizzazione e la verit del sociale non va ricercata nel suo limite rispetto
allindividuale bens nella radicalizzazione della pretesa del sistema di inglobare i soggetti al suo interno.
Lessere ritenuto completo in s, chiuso, sempre uguale, cristallizzato nella sua eterna sostanza e identit. La
visione panteistica pretende di abbattere tutte le barriere della diversit, per cui lindividualit arriva a sentirsi
pi vasta per via dellunione che le pare di sperimentare. Ogni fusione offre solo ununit vuota che svalorizza
lindividualit poich nega ogni forma particolare e tende a sciogliere tutto nel flusso indistinto degli eventi. Nel
divenire tutto instabile, il mondo e la vita sono un flusso perenne: ma anche in questo caso, alla fine, le
opposizioni vengono annullate, dal momento che le cose si tramutano le une nelle altre, ossia ciascuna nelle
qualit opposte, in un continuo ritorno verso lunit. Simmel delinea un percorso che apre la possibilit di
considerare unit e molteplicit come costituenti un dato originario ossia rinvenibili nellEssere e nella Vita e nel
Dasein (nellesistenza) che ne un riflesso. Sul piano antropologico significa poter ammettere che lessenza
dellessere umano non consiste in ununit armonica ma in se stessa relazione tra politiche rimangono
differenti pur dandosi insieme per esempio ragione/affezione, materia/spirito, ecc. Si tratta di opposti coappartenenti. Ci possibile perch lunit cui guarda Simmel non viene definita a partire da equilibri di tipo
psicologico, sociale, storico. Si tratta di ununit duale che costituisce un dato originario. Lunit duale fatto
della vita. Diviene dualismo quando la vita ridotta ad una questione di mera funzionalit. Per Simmel la vita si
manifesta attraverso la forma. E la forma anche la nostra individualit cos come la nostra esistenza che
sempre esistenza spiritual-vitale= vita biologica e coscienza/esperienza della vita da parte di un individuo che la
vive. La forma costituisce la struttura fondamentale della vita, ci che muta il suo incessante fluire in
unesistenza. Leccedenza mantiene la sua vitalit solo nella relazione costitutiva con quella vita, ossia con ci
che altro dalla forma. Forma che non si comprende in chiave autoreferenziale ma come continuit rispetto a
qualcosa che viene prima e come novit creativa. Secondo Simmel noi tendiamo a fuggire dalla molteplicit e a
fare ricorso ad espedienti che inseguiamo per nascondere lincomprensibilit di qualcosa, giustificando questa
fuga dietro linnegabile disordine che la molteplicit pu causare. Il non riconoscimento della dualit vita-forma
e della tensione come elemento originario di quella dualit costituisce uno dei fattori della crisi. La difficolt che
permane quella di riconoscere la simultaneit di unit e alterit gi nellEssere e nella vita, ossia nellorigine, di
cui la nostra esistenza ne un riflesso e di assumere la tensione di tale opposizione. Il pensiero dellopposizione
che riconosce lunit come dualit consente di superare il dualismo individuo-societ in maniera non
superficiale.
CAPITOLO 6 LA STRUTTURA DELLA RELAZIONALITA UMANA E LE SUE FORME
EMBLEMATICHE
La terziet indica una particolare modalit relazionale che si contraddistingue per il fatto di non fagocitare un
polo o laltro in vista della loro fusione o soppressione dentro una supposta unit informe e sterile. Nella
prospettiva dellunit duale, il sociale e lindividuale sono correlativi, e nella prospettiva della terziet, essi
realizzano la relazione rispettosa dellunit duale nel momento in cui si trascendono, senza per questo
dissolversi. Simmel afferma che lessere umano insiste come relazione ad altro da s, la sua identit si d come

alterazione del S. Lessere umano esiste in relazione ad una storia, alle generazioni, ad un ambiente. Il darericevere contraddistingue lindividuo, quelluomo intero la cui unit abitata dalla molteplicit. Dentro la dualit
individuale-sociale e la terziet emerge la realt di un essere umano che si orienta a trovare la sua integrit nel
legame con altro e oltre s. La relazione del dare-ricevere la forma primaria di socializzazione. Le forme
relazionali della gratitudine e del debito costituiscono, per Simmel, la struttura profonda della relazionalit
umana. Ed tale struttura che egli allude quando disapprova il fatto che nel discorso sulla libert non si sia
tenuto conto non solo della relazionalit umana ma anche dellesperienze che sono profonde e sicure. proprio
la gratitudine a qualificare la nostra socialit afferma Simmel. La gratitudine esprime lautoconsapevolezza
dellessere umano che ridefinisce sia la sua posizione nel mondo, sia il suo rapporto con se stesso, con gli altri
per cui mentre esce da s si raccoglie in s.
CAPITOLO 7 LA TRIPLICE ALTERITA NELLUOMO INTERO SIMMELIANO, UNO SPAZIO DI
LIBERTA
Il dualismo insiste sulla frattura tra individuale e sociale. Lalterit della vita si manifesta nelluomo intero come
alterit puntuale del S. Unalterit che salvaguarda lo spazio della libert. Lalterit puntuale del S rivela che il
soggetto trova in s uninquietudine che lo spinge fuori di s. Lesperienza non semplicemente lo spazio in cui
si stabilisce la relazione ma il luogo in cui lalterit che abita il S si rivela nella sua drammaticit, come
qualcosa che limita e eccede. A questa alterit il soggetto pu rispondere in modo vario ma non pu non
rispondere. Qui si gioca la sua libert che per Simmel preceduta dalla responsabilit, ossia da una risposta ad
altro da s e alle sue interpellazioni alle quali lIo rimandato proprio in quanto individualit. La responsabilit
si offre come esperienza fondamentale di alterit e di riconoscimento dellalterit. capace di dare valore a
qualcosa mediante un agire altrimenti, un agire che assume la forma di una risposta che irrompe il non-senso
derivante dalla moltiplicazione delle possibilit prive di una direzione. La nostra percezione dellaltro costituisce
un fenomeno originario dello spirito umano basato sul rapporto Io-Tu. Solo in questottica si guarda laltro come
uomo intero e solo in tale ottica viene salvaguardata la possibilit della libert dellaltro. Questo modo di vedere
laltro supportato in particolare dallo sguardo. Lo sguardo si presenta come la forma elementare dellesperienza
dellaltro. Simmel intende evidenziare che lindividuo, in quanto forma, si definisce rispetto a qualcosa che al
di l.
CAPITOLO 8 OLTRE IL DUALISMO INDIVIDUO-SOCIETA PER RIAMMETTERE LA REALTA
La crisi che vi nellet moderna ci dice che abbiamo smarrito la realt, il tempo laltro, il legame sociale, la
natura, la storia e il S. Un eccessiva individualizzazione conduce a una perdita di estensione, ossia di socialit,
fino a compromettere la stessa individualit che si forma come tale in quellesperienza di relazione con il mondo,
mentre unontologia relazionale rischia di spingere la relazione dentro la rigidit di sistemi relazionali
impersonali in cui si dissolvono i soggetti della relazione. Custodendo la realt nella sua alterit il soggetto
custodisce anche se stesso. Simmel usa la figura dello straniero capace di manifestare il fatto che lessere umano
non pu mai stare dentro a una relazione senza stare al di fuori di essi. Per Simmel, lIo cos come laltro da s
non sono riducibili al sociale, pur se lessere umano in s gi relazionale. Ma il sociale sempre in relazione
con unindividualit che resta indeducibile e irriducibile. Il nostro essere sociali risente del nostro essere
responsabili, collocati in una tensione. Nel suo percorso Simmel ci insegna a non fissarci ora sullindividuo ora
sulla societ, rimanendo impigliati in sterili oscillazioni incapaci di vedere la realt, ma a legare il discorso
allordine dellessere, della vita. Egli ci insegna ad inseguire il mistero della socialit a partire da questo terreno.
Questo movimento offre allindividuo la possibilit di divenire la sua individualit e di esprimere la sua socialit
senza scorciatoie rassicuranti ma riduttive, bens a misura della condizione umana nei diversi tempi storici.

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