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Legge n 1150/42
Principi normativi:
- tutto il territorio nazionale soggetto a pianificazione urbanistica
- in tutto il territorio dello Stato viene regolamentata lattivit edilizia (prima solo nei centri urbani)
- obbligatoria la licenza edilizia (art. 31)
- la licenza edilizia subordinata allesistenza o alla previsione del Comune o allimpegno del
privato ad attuare le opere di urbanizzazione primaria
- responsabilit del titolare della licenza, del Direttore dei lavori e dellassuntore dei lavori per
ogni inosservanza
- si attribuisce al Sindaco la vigilanza sullattivit edilizia
- si introducono nella giurisprudenza le sanzioni penali per infrazioni e violazioni
Organizzazione della pianificazione:
La pianificazione di livello locale si suddivide in due fasi:
- una fase previsionale, attraverso il Piano Regolatore Generale
- una fase attuativa, attraverso i Piani Particolareggiati
Poteri conferiti ai Cmuni:
Tutti i Comuni possono redarre il Piano Regolatore (prima solo quelli con popolazione > 10.000
abitanti); se compresi in appositi elenchi tale facolt si trasforma in obbligo.
Per attuare il Piano Regolatore i Comuni possono espropriare, nei limiti dellespansione
dellaggregato urbano, le aree inedificate.
Lespropriazione pu avvenire per realizzare insediamenti residenziali e industriali o altre opere
di competenza dei Comuni, delle Province, delle Regioni, dello Stato, di Enti pubblici (ANASAzienda Nazionale Autonoma Strade Statali; FS-Ferrovie dello Stato; IACP-Istituto Autonomo
Case Popolari, oggi ACER-Azienda Casa Emilia Romagna).
Legge n 765/67 (Legge-ponte)
Introduce modifiche sostanziali alla legge urbanistica del 42 e nasce dallesigenza di porre un
freno allespansione caotica delle citt, allabusivismo edilizio, alla speculazione fondiaria, alla
distruzione del paesaggio.
I contenuti della legge diventano esecutivi pienamente con due Decreti del Ministero dei LL.PP.
del 1968:
1) D.M. n 1404 del 01.04.68 Distanze minime a protezione del nastro stradale da osservare
nella edificazione fuori del perimetro dei centri abitati
a) autostrade: 60 m.
b) strade di grande comunicazione o di traffico elevato (strade statali): 40 m.
c) strade di media importanza (statali, provinciali, comunali): 30 m.
d) strade di interesse locale (provinciali e comunali): 20 m.
A tali distanze minime va aggiunta la larghezza dovuta alla proiezione di scarpate o fossi o fasce
di espropriazione.
Il Nuovo Codice della Strada, dal 01.01.1993, riclassifica le strade e le relative fasce di rispetto.
2) D.M. n 1444 del 02.04.68 Limiti inderogabili di densit edilizia, di altezza, di distanza tra
fabbricati
Vengono introdotte le zone territoriali omogenee (vedi).
Al fine di garantire ai Comuni la disponibilit di aree per attrezzature di interesse pubblico
(istruzione, sanit, assistenza, culto, cultura, sport e tempo libero, parcheggi) vengono stabiliti gli
standard, per zone territoriali omogenee, ovvero le quantit minime di suolo da destinare a questi
scopi, in aggiunta alle aree per le sedi viarie.
Legge n 10/77 (Legge Bucalossi)
Legge n 457/78
k) la realizzazione di parcheggi da destinare a pertinenza di unit immobiliari, nei casi di cui all'art. 9,
comma 1, della Legge 24 marzo 1989, n. 122 3 , esclusi gli immobili collocati nei centri storici;
l) le opere pertinenziali purch non qualificate come interventi di nuova costruzione, secondo quanto
disposto dalla lettera g.6) dell'Allegato alla presente legge;
m) i significativi movimenti di terra senza opere non connessi all'attivit agricola e l'apposizione di
cartelloni pubblicitari, secondo quanto stabilito dal RUE.
Con la L. 30 luglio 2010, n. 122, la D.I.A. stata sostituita dalla S.C.I.A. (Segnalazione Certificata
di Inizio Attivit): la differenza principale sta nel fatto che, mentre con la D.I.A., per dare inizio alle
opere, era necessario aspettare 30 giorni necessari per il silenzio-assenso, con la S.C.I.A. i lavori
possono cominciare subito dopo aver consegnato al Comune tutta la documentazione richiesta.
PSC - RUE - POC
La L.R. n 20/2000 ha sostituito il vecchio Piano Regolatore Generale (PRG) con uno strumento
urbanistico tripartito (Piano Strutturale Comunale (PSC), Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE)
e Piano Operativo Comunale (POC)).
Come cambia la pianificazione urbanistica comunale con il Piano Strutturale Comunale
Una delle innovazioni introdotte dalla legge regionale 20/2000 risponde alla scelta di articolare il
piano in diversi strumenti di pianificazione, separando gli aspetti strutturali di tutela validi a tempo
indeterminato e le scelte strategiche di mediolungo termine dalle previsioni operative ed attuative
pi flessibili e dagli aspetti regolamentari.
I contenuti della pianificazione comunale restano immutati, ma vengono organizzati
separatamente e strutturati in tre diversi strumenti con tre diversi gradi di definizione delle scelte
e dei contenuti che abbracciano per intero la programmazione del territorio:
con il Piano strutturale comunale (Psc) si affrontano gli aspetti strategici e strutturali
che interessano lintero territorio comunale;
nel Regolamento urbanistico edilizio (Rue) vengono trattati gli aspetti regolamentari
che disciplinano le parti del Psc del territorio urbano e rurale non sottoposti a modifiche
urbanistiche sostanziali e che definiscono i parametri edilizi e urbanistici, gli oneri di
urbanizzazione, le condizioni di monetizzazione degli standard ecc.;
nel Piano operativo comunale (Poc) vengono definiti gli aspetti operativi ed attuativi e
la disciplina di uso del suolo delle sole parti di territorio da sottoporre a modifiche
urbanistiche sostanziali (riqualificazione e nuovi insediamenti) nellarco di validit
quinquennale del piano; la localizzazione delle opere e dei servizi pubblici e di interesse
pubblico da sottoporre ad esproprio per pubblica
utilit. Il Poc opera in coerenza con quanto
stabilito dal bilancio pluriennale e dal
programma triennale delle opere pubbliche
comunali.
Al termine dei 5 anni il piano perde efficacia e
scadono anche i vincoli espropriativi.