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Dossier Jorge Mario Bergoglio

Piotr Zygulski 18 marzo 2013 - Corretta Informazione


http://www.correttainformazione.it/politica/bergoglio-dossier/
Vediamo di conoscere le accuse che vengono mosse al nuovo papa
Francesco, dai sospetti di collaborazione con la dittatura militare alle
sue ostilit nei confronti degli ultimi governi argentini.
Una delle voci critiche che in questi giorni si fatta sentire con pi
insistenza quella di Horacio Verbitsky, giornalista di inchiesta per il
giornale filogovernativo Pgina/12. Anche su queste pagine stato
dato spazio alle sue accuse nei confronti di padre
Bergoglio riguardo alcune vicende controverse negli anni
della dittatura di Videla. Quella principale riguarda i gesuiti Orlando
Yorio e Franz Jalics, questultimo missionario ungherese in
Argentina sin dal 1957. I due, spinti dal desiderio di vivere il
Vangelo e per far conoscere le condizioni di terribile povert, nel
1974 ottennero il permesso dellArcivescovo Aramburu e dellallora
padre Bergoglio per vivere in una favela, continuando ad
insegnare nellUniversit.
Due anni dopo, a seguito del golpe del 24 marzo 1976, entrambi
furono arrestati e torturati con laccusa di aver fiancheggiato i
guerriglieri comunisti. A quel tempo Bergoglio era il giovane padre
provinciale dei gesuiti argentini e, secondo le accuse, avrebbe
venduto i due confratelli alla polizia militare, o comunque non
avrebbe fatto abbastanza per difenderli. Accuse che si basano su
alcune testimonianze di padre Jalics (padre Yorio , nel frattempo,
deceduto per cause naturali). Da Jalics abbiamo avuto una nota che
cerca di fare chiarezza sullaccaduto. Egli precisa che nella favela
non avevano rapporti n con la giunta, n con i guerriglieri, ma che
uno dei loro collaboratori laici un giorno si un alla resistenza armata
e nel giro di nove mesi fu arrestato dai militari, ai quali dovette
rivelare di aver collaborato con i due gesuiti. A seguito di tutto ci,
nel maggio 1976 avvenne larresto di Jalics e di Yorio. I quali furono
scagionati cinque giorni dopo da un interrogatorio, per senza alcun
evidente motivo dovettero comunque restare in carcere, subendo
torture per i cinque mesi successivi. Si apprende che Bergoglio nel

1976, un mese prima del golpe, prima del sequestro dei confratelli,
ordin loro di tornare dalla missione nelle favelas, forse anche
perch non vedeva di buon occhio le simpatie dei due nei confronti
della Teologia della Liberazione, verso quel cristianesimo di classe
e rivoluzionario, che in quegli anni stava prendendo campo anche
allinterno della Compagnia di Ges.
Qualche giorno prima del colpo di stato Bergoglio rinnov
nuovamente linvito a mettersi al sicuro presso la casa dei gesuiti,
ma essi rifiutarono. La sua sollecitazione, che stata erroneamente
interpretata come un segnale implicito di assenso per la loro cattura,
era precauzionale, volta a tutelare la loro incolumit in un periodo
gravemente instabile per lArgentina. Se fosse stato vero il contrario,
ci sarebbero documenti che proverebbero la complicit
di Bergoglio con la giunta militare che doveva ancora salire al
potere. Tuttavia, il contatto che ebbe personalmente, in un secondo
tempo, con Videla era finalizzato alla liberazione dei due
religiosi dopo la loro incarcerazione; alle carte risulta la richiesta di
un passaporto per loro, che riuscirono finalmente ad emigrare.
Padre Bergoglio assunse con la dittatura un atteggiamento
piuttosto diplomatico, come del resto tanti altri hanno dimostrato in
situazioni analoghe, ma finalizzato a salvare vite umane aiutandole
a scappare dallArgentina. Se non giunse mai ad una aperta
condanna nei confronti di Videla, lo fece per lincolumit dei suoi
fratelli e per la sua. Comprensibile, umano. Padre Jalics, che da
quel lontano 1976 vive in un monastero in Austria, afferma di essersi
riconciliato con quegli eventi e dichiara per me quella vicenda
conclusa; anche se non in grado di prendere alcuna posizione
sul ruolo di padre Bergoglio in quei fatti, augura al Santo Padre la
ricca benedizione di Dio per il suo ufficio. Jalics e Bergoglio,
quando questultimo divenuto arcivescovo di Buenos Aires, hanno
avuto modo di parlare di quegli eventi, abbracciandosi
solennemente in pubblico durante una Messa celebrata assieme.
Esprime apprezzamento nei confronti delloperato di Bergoglio Jorge
Ithurburu, presidente dellAssociazione 24 marzo, organizzazione di
parte civile nei processi contro la giunta militare. Lepisodio pu
essere letto in due modi: i capi dei due gesuiti sono responsabili di
averli lasciati soli, oppure si pu pensare che gli stessi capi siano

intervenuti per ottenerne la liberazione. Propenderei per la seconda


ipotesi: lEsma non liberava nessuno per caso. Ma nessuno nella
Chiesa ammetter mai che stata condotta una trattativa segreta.
La Chiesa non parla di queste cose. La liberazione dei due sacerdoti
resta per un fatto. Come un fatto anche il rilascio
dellautorizzazione per seppellire nella chiesa di Santa Cruz, dove
erano state uccise l8 dicembre 1977, Esther Ballerino de
Careaga e Maria Ponce de Bianco, madri di Plaza de Mayo, con la
missionaria Leonie Douquet. Analogamente si esprime il
ricercatore dellUniversit di Messina Andrea Velardi, secondo cui la
liberazione dei due avvenuta per lopera silenziosa di Bergoglio
che si mosse segretamente per riportare quei preti a casa, sani e
salvi.
Nonostante ci Estela de Carlotto, portavoce dellorganizzazione
delle vittime Nonne di Plaza de Mayo, afferma con un po di
delusione: Non lo abbiamo sentito mai parlare dei nostri nipoti,
dei desaparecidos. Non mai venuto a stringerci la mano n a
offrire il sostegno necessario della Chiesa, che tutti i cattolici si
aspettavano. Ci ha dimenticati un po, per sul futuro papa
ottimista, perch si tratta di unaltra storia; limportante sapere che
vuole lottare per la pace, la convivenza e lamore per il prossimo.
Lautorevole Premio Nobel per la Pace Adolfo Prez
Esquivel chiarisce categoricamente che, diversamente da altri
ecclesiastici, Bergoglio non fu complice della dittatura, anche se
forse gli manc coraggio per associarsi alla nostra lotta. A
proposito del sequestro dei due sacerdoti, Esquivel sa che molti
vescovi hanno chiesto alla giunta militare la liberazione di prigionieri
e sacerdoti, e non fu concessa. Per Alicia Oliveira, ex difensora
del popolo di Buenos Aires, invece, Bergoglio ha dato prova di
grande coraggio, perch faceva uscire dal paese la gente che era
perseguitata, per lui era molto pericoloso. In tal senso vi anche
unaltra testimonianza, purtroppo anonima, quindi non verificabile.
Pare che Bergoglio sapesse di essere finito nella lista nera delle
personalit da spiare notte e giorno. Oltre a lui, un ragazzo che gli
assomigliava molto. Bergoglio gli fece indossare i vestiti da
sacerdote, confondendo cos i servizi segreti che non riuscivano a
capacitarsi della sua ubiquit. Queste parole sono confermate

anche da Bergoglio, che ammise di aver ceduto la propria carta


didentit, dopo averlo vestito da prete, a un giovane che gli
somigliava per farlo scappare dallArgentina, passando da Foz do
Iguau, salvandogli la vita.
Bergoglio, infatti, fu chiamato a testimoniare pi volte, non solo sul
caso dei due gesuiti, in merito al quale sostenne di aver chiesto ai
vertici del regime il rilascio, ma anche per Elena de La Cuadra,
desaparecida quando era incinta, e per lomicidio del
sacerdote Gabriel Longueville; ogni volta uscendone sempre
senza macchia. Quando dovette testimoniare, us tutti i privilegi
che aveva, fu reticente e capimmo che non voleva collaborare
afferma, invece, lavvocato e attivista politica di orientamento
trotzkista Myriam Bregman, del collettivo Justicia ya!. Va pi
cauto lavvocato Rodolfo Yanzn: Bergoglio parl solo in qualit di
testimone. Per, come molti altri, non trov il coraggio sufficiente per
affrontare la dittatura. A loro risponde Graciela Fernndez Meijide,
ex membro della CONADEP (Commissione Nazionale sulla
Sparizione delle Persone), per la quale sulla base delle
testimonianze ricevute, non mai emerso un Bergoglio complice
della dittatura, diversi sacerdoti invece sono stati dichiarati colpevoli
e condannati. Interviene anche Miguel Bazze, parlamentare del
partito di opposizione Unione Civica Radicale, dicendo che cercare
di insinuare che il Sommo Pontefice avesse qualcosa a che fare con
la dittatura di una bassezza inqualificabile.
Abbiamo visto che, negli anni in cui la Teologia della
Liberazione era particolarmente in voga (oggi un po meno), padre
Bergoglio rest sempre piuttosto diffidente nei confronti di quella
che poteva sembrare una marxistizzazione della fede cristiana,
preferendo rimanere allOrdine dei gesuiti. Ma sicuramente da
rilevare la sua costante e premurosa nei confronti dei poveri, dei
deboli, degli ultimi. Tale che qualcuno si lamentava che, a causa del
suo impegno sociale nelle favelas e negli ospedali, ci lo rendeva
spesso assente in cattedrale. Leonardo Boff, esponente di spicco
della Teologia della Liberazione, dice che, a prescindere dalla
condivisione o meno del marchio Tdl, Bergoglio ha scelto sempre
lopzione per i poveri e contro la povert anche nel suo stile di vita

umile, la quale rappresenta lo spirito di questo movimento ecclesiale


di base.
Allinizio del nuovo millennio, le scellerate politiche di Menem e
laccettazione
dei diktat del Fondo
Monetario
Internazionale avevano portato lArgentina al fallimento. Bergoglio si
schier apertamente contro le imposizioni economiche di
privatizzazione, svendita e austerity, invocando una maggiore
spesa sociale e la ristrutturazione del debito, come poi
effettivamente avvenne con il governo diNstor Kirchner. La crisi
economico-sociale e il conseguente aumento della povert ha le sue
radici in politiche ispirate da certe forme del neoliber(al)ismo che
considerano i guadagni e le leggi del mercato come parametri
assoluti, a danno della dignit delle persone e dei popoli. Sono
parole dellallora Arcivescovo di Buenos Aires, che in svariate
occasioni denunci le condizioni economiche ingiuste, allorigine
delle grandi diseguaglianze, che violano i diritti umani alla pari del
terrorismo, della repressione e delle uccisioni.
Nel 2002, con padre Bergoglio in prima fila, la Chiesa volle gridare
contro lesclusione sociale, la crescita della disuguaglianza tra
ricchi e poveri, linsicurezza, la corruzione, le inefficienze dei sistemi
di educazione e tutela della salute, le conseguenze negative della
globalizzazione e della tirannia dei mercati. Ma il cardinale non si
mostr tenero neppure con il nuovo Presidente, che sin dal suo
insediamento accus di esibizionismo. Le critiche ai suoi
provvedimenti in campo economico furono cos pressanti che
Kirchner non si present al tradizionale Te Deum di fine anno, il che
comport la sospensione della cerimonia e la presa datto da parte
di Bergoglio che non vi era alcun rapporto di amicizia tra Chiesa e
governo. Kirchner era solito riferirsi al cardinale apostrofandolo vero
rappresentante dellopposizione e laltro replicava: Anzich
prevenire le ineguaglianze, hanno scelto di renderle perfino pi
grandi. I battibecchi tra i due terminarono per forza di cose nel 2010
con il funerale dellex presidente officiato da Bergoglio; in quella
occasione ne riconobbe alcuni pregi e disse di rispettare linvestitura
popolare.
Le divergenze per continuarono con la moglie Cristina Kirchner,
che nel 2007 venne eletta Presidenta dellArgentina. Ma gi al

momento della candidatura lArcivescovo di Buenos Aires sentenzi


le donne sono naturalmente inadatte per compiti politici, invitando
ad avere memoria perch lArgentina nella storia ha gi avuto una
donna come presidente della nazione e tutti sappiamo cosa
successo. In questo caso alludeva a Isabel Martnez de Pern,
Isabelita, la quale, trovandosi fortemente impreparata a gestire la
situazione dopo la morte del marito, troppe volte lasci prendere le
decisioni al potente ministro Jos Lpez Rega, considerato
presidente ombra, che adott provvedimenti repressivi,
inaugurando la lunga stagione dei desaparecidos e apr, di fatto, la
strada al golpe militare di Videla. Tornando a Cristina, in questi
anni di mandato anche lei ricevette numerose osservazioni da parte
del cardinale che parl di ambizioni eccessive, di manie di
grandezza, di rischio di omologazione del pensiero, e continu ad
appellarsi ad una concordia sociale per porre fine allo scandalo
della povert. Egli rimarc che, nonostante la retorica dei poveri,
lingiusta distribuzione dei beni persiste, creando una situazione di
peccato sociale che urla al Cielo e limita la possibilit di una vita pi
piena per tanti dei nostri fratelli.
Nel 2008 si schier con gli agricoltori in protesta contro il raddoppio
delle tasse sulle vendite delle esportazioni di quattro prodotti e i
suoi derivati (soia, girasole, mais e grano) sancito dal governo; il
provvedimento era finalizzato ad aumentare i prezzi sul mercato
estero, ipotizzando una riduzione dei prezzi su quello interno: voleva
colpire principalmente i grandi proprietari terrieri, ma il peso si
faceva sentire anche e soprattutto sui piccoli produttori. Dopo 129
giorni di sciopero e di blocchi stradali, il nuovo sistema di tassazione
fu definitivamente rigettato dal Senato. Padre Bergoglio, nel 2009,
giunse ad affermare che da anni il governo non si interessava del
carico della gente e lanno successivo guid la crociata contro la
legge sui matrimoni omosessuali voluta dalla Kirchner, che gli
rispose accusandolo di voler portare la societ ai tempi medievali e
dellInquisizione. Lui, a sua volta, in una lettera invit a pregare per
i senatori, puntando il dito contro linvidia del demonio che vuole
distruggere lunione tra uomo e donna, che corrisponde alla legge
naturale e legge di Dio. Inoltre, invit esplicitamente a non votare i
candidati favorevoli allaborto.

Quindi non sar un papa liberale (del resto la dottrina della chiesa
sempre stata diffidente nei confronti del liberalismo) ma,
secondo Monsignor Cesare Zaffanella, senza dubbio un uomo
profondamente libero, prestato dalla Diocesi di Cremona alla
grandissima Arcidiocesi di Buenos Aires dal 1984 al 2004. Ne
emerge il ritratto di un uomo che, nella sua discrezione, non si tira
indietro al momento di prendere decisioni forti, come ha fatto
spesso, parlando in modo chiaro, ma mai in modo violento o
polemico. Zaffanella assicura che le divergenze con la Kirchner
sono dovute proprio al fatto che Bergoglio aveva parlato in modo
molto chiaro. Lei ha un atteggiamento spesso populista e autoritario,
e quando larcivescovo di Buenos Aires ha sottolineato alcune
criticit, si offesa.
Aldo Cazzullo nel 2005 scrisse sul Corriere che furono pessimi i
rapporti con Menem e Duhalde, gelidi con de la Rua e freddi
con Kirchner, dando quindi limpressione di una distensione
progressiva, nonostante le aspre vene polemiche. Dobbiamo
osservare, oltre a ci, che lo schieramento dei kirchneristi
composito e sono in molti ad apprezzare la figura di papa
Francesco. A partire dal Presidente della Camera dei Deputati
argentina Julin Domnguez, cristinista [dalla presidenta Cristina
Kirchner NdR.] cattolico, che non nasconde la straordinaria
allegria nei confronti di un uomo che ha fatto un eccellente lavoro
sociale. E se in Argentina sono in molti a definirsi peronisti, dagli
ultraliberisti alla Menem ai peronisti di sinistra come i coniugi
Kirchner che dal 2003 governano la nazione, tale appellativo non
sfugge neppure a Bergoglio. Il giorno dopo lelezione, Buenos Aires
si svegliata tappezzata di manifesti che inneggiano a Papa
Francisco I, argentino y peronista e cos stato salutato da Emilio
Prsico, sottosegretario allAgricoltura familiare e Segretario
Generale del movimento Evita (forse pi vicino allo spirito del
peronismo autentico e che sostiene lattuale Presidenta), come un
peronista, un compagno, impegnato tra i pi umili, con cui abbiamo
lavorato assieme nei villaggi, con i cartoneros, combattendo la
droga. Un altro esponente del movimento Evita Fernando Chino
Navarro, che auspica tra la Kirchner e papa Francesco un buon
rapporto perch entrambi sono accomunati dallopzione per i

poveri, differentemente dallopposizione che ora si aggrappa a


Bergoglio e lo prende come a un talismano la quale, salvo
eccezioni onorabili stretta dallabbraccio con gruppi economici
ed subordinata ai potenti.
Ma papa Francesco, che non parteggia n per i gruppi economici,
n per i potenti, senza dubbio in maggiore sintonia con le azioni
del governo nazionale piuttosto che con quelle dellopposizione
della destra liberista che oggi lo acclama. Unaltra voce quella
di Gabriel Mariotto, vicegovernatore justicialista (quindi peronista e
kirchnerista) della Provincia di Buenos Aires, che in un programma
televisivo ha difeso a spada tratta il nuovo pontefice, definendolo
Papa peronista con gran militanza e cosmovisione
terzomondista, sostenitore del progetto (geo)politico di questa
America Latina che tenta di affrancarsi dalla secolare influenza
Nordamericana. Di tuttaltro avviso il sindacalista Luis DEla,
fondatore del movimento dei piqueteros verso cui, secondo Aldo
Cazzullo, padre Bergoglio nutriva simpatie. DElia azzarda un
paragone con Giovanni Paolo II che contribu a distruggere
lUnione Sovietica e cos potrebbe fare papa Francesco con
lUnione Sudamericana. Lo smentirebbe per Emilio Prsico, che
rivela lautorizzazione di padre Bergoglio per celebrare una messa
speciale, lo scorso anno, per le condizioni di salute del presidente
venezuelano Hugo Chvez, morto meno di un mese fa. Per tirare le
fila, il nuovo pontefice romano un conservatore molto attento alle
dinamiche sociali, intransigente dal punto di vista dottrinale, ma
strenuo difensore di una societ pi sobria ed equa, anche se
fondamentalmente capitalistica come nota Michele Pierri.
Pertanto, se si utilizza la contrapposizione destra/sinistra, o quella di
conservazione/progresso, pu risultare difficile inquadrare le
posizioni di Bergoglio perch si potrebbe pensare a prese di
posizione di sinistra quando interviene sulle tematiche della
povert e di destra su questioni quali eutanasia, aborto, matrimoni
gay. In quanto concetti privi di riferimenti assoluti e stabili, relativi
nello spazio e nel tempo, si pu giungere alla conclusione
apparentemente contraddittoria che abbiamo di fronte un un
conservatore radicale, ma con una forte sensibilit sociale,
popolare, che in privato si definisce peronista, ma sempre

coerente con linsegnamento del Magistero della Chiesa Cattolica, la


quale, dallenciclica Rerum Novarum alla Caritas in veritate, si
sempre schierata perlomeno a parole con i pi deboli,
rifuggendo al contempo dagli odi di classe. Apparentemente, sotto
questo profilo, nulla di rivoluzionario.
Tuttavia il vero cambiamento, quello che stato avvertito da molti
che hanno scambiato padre Bergoglio con il teologo della
liberazione Leonardo Boff, che pure esulta di gioia, sottolineando
che pochi mesi fa ha permesso a una coppia omosessuale di
adottare un bambino (e questo smentirebbe la famigerata
inflessibilit del pontefice) il vero cambiamento non dovrebbe
essere tanto nel contenuto, pressoch identico da duemila anni,
quanto nella forma e nellatteggiamento di apertura, come fa
intendere il cardinale Dolan, sostenitore della sua candidatura in
conclave: Mi aspetto che Bergoglio riesca a dare alla Chiesa un
aspetto pi attraente e accogliente. Per Papa Francesco non pu
cambiare la sostanza, le certezze della Chiesa, ma pu sempre
cambiare il modo in cui vengono presentate. Penso che sia una
persona abbastanza avveduta da dire: Va bene gli insegnamenti
tradizionali della Chiesa, ma bisogna anche riconoscere che molti di
questi non riescono pi a passare. E siccome non posso e non
voglio cambiarli perch vengono dal Signore, posso per lavorare
per renderli pi allettanti, convincenti. Penso che Papa
Francesco far proprio questo.

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