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Self adjusting fractal organization

by Claudio Borsello
San Mauro Torinese (TO) - ITALY
cb.borsello@gmail.com
Luglio 2015-IT
Organizzazione frattale auto-configurante.
Il grosso limite delle principali forme di organizzazione dato dalla forte propensione a distribuire
ordini ed informazioni dai vertici verso le periferie, ma di avere una scarsa capacit di ricevere un
riscontro efficace e completo. Oltre a questo limite presentano anche un livello elevato di
vulnerabilit nel momento in cui la catena di comando viene per qualche motivo interrotta: in poche
parole non dispongono di una capacit di auto-riparazione.
L'informatica e le nuove tecnologie di telecomunicazione stanno colmando molte di queste lacune,
ma restano dipendenti dalle infrastrutture di rete e non risulterebbero in alcun modo affidabili in
caso di prolungato stato di calamit, o semplicemente di black out elettrico.
La Natura dispone per contro di meccanismi molto efficaci e robusti. Si tratta generalmente di
sistemi complessi, seppur non complicati. Sistemi distribuiti, a bassa energia, realizzati attraverso la
cooperazione di centinaia o migliaia di agenti, dotati di bassa capacit elaborativa, che applicano
poche semplici regole che nell'insieme producono l'effetto desiderato.
Altra caratteristica sta nel fatto che ciascun elemento non cruciale per il funzionamento
complessivo e pu essere all'occorrenza sostituito da un nuovo arrivo o da un vicino che cambia di
ruolo allo scopo di rimpiazzarlo.
La creazione della struttura organizzativa in genere di tipo adattativo rispetto alle condizioni
ambientali ed allo scopo da perseguire. Non viene calata dall'alto e non deve essere imparata con
sforzo dai singoli componenti. Ogni elemento caratterizzato da compiti e gratificazioni che non
fanno preferire un ruolo particolare piuttosto che un altro.
Ora, per riuscire a gestire organizzazioni civili molto numerose e variegate, di composizione
variabile nel tempo, occorre dotarsi di un nuovo tipo di organizzazione capace di adattarsi alle
situazioni esterne ed in particolare in grado di auto-configurarsi e ripararsi in caso di rottura di
alcuni collegamenti.
Tale modello esiste. Esiste in migliaia di forme in natura (hai mai visto una formica studiare
l'organigramma del proprio formicaio?) ed esiste anche nelle pagine di questo scritto.
Il modello proposto costituisce la base per costituire organizzazioni informali dotate delle seguenti
caratteristiche:
- scalabilit infinita: lo stesso modello adattabile ad organizzazioni di poche decine di membri
fino ad organizzazioni composte da milioni di attori; si tratta infatti di un modello frattale in cui il
meccanismo valido nel piccolo applicabile ugualmente a tutti i livelli
- la struttura base pu crescere sia per filiazione (dai suoi membri nascono nuovi rami) sia per
aggregazione (due o pi strutture si possono collegare fra loro per formare macro strutture di livello
superiore)
- le informazioni scorrono in modalit bidirezionale (che chiameremo Comando e Feedback) su
canali distinti ed autonomi, seppure interconnesse a ciascun livello
- ogni elemento pu essere tagliato senza perdere funzionalit e poche semplici regole permettono
di ricostruire le catene di comando e di feedback
- non esiste una gerarchia rigida ed all'occorrenza il vertice (l'origine) pu essere riposizionato in un
nodo qualsiasi della rete mantenendo quasi invariati i collegamenti esistenti
- gli attori sono di tre tipologie, chiamati Tipo a, b e c. Durante il funzionamento
dell'organizzazione, in particolare in caso di riconfigurazione, ciascun attore pu cambiare di ruolo

- sufficiente che ogni membro memorizzi poche informazioni e poche semplici regole. Tutta la
rete organizzativa funziona con pochissimi collegamenti reciproci tra nodi, da 1 a 5 collegamenti al
massimo per ciascun nodo.
- la "forma astratta" del modello proposto costituita da triangoli-esagoni che si ripetono a tutti i
livelli e possono essere rappresentati su una stratificazione di spazi bidimensionali
- le decisioni possono essere prese ad ogni livello da un gruppo di 9-10 persone che riportano
ricorsivamente ai livelli pi centrali fino a coprire tutta l'organizzazione.
- per una migliore efficienza dispone di due ulteriori canali di comunicazione che definiremmo
broadcast. Il primo per diffondere uniformemente le strategie, sulla base delle quali vagliare gli
ordini ricevuti, l'altro per diffondere eventuali segnali di allarme in caso di situazioni emergenziali.
- in funzione delle necessit la struttura pu crescere pi lentamente o pi rapidamente, creando
rami pi snelli o pi corposi.
- l'intera organizzazione pu essere creata a partire da uno scheletro impostato inizialmente sulla
base di un progetto, oppure lasciando che assuma una forma libera guidata unicamente da regole di
prossimit
- si tratta di un modello organizzativo molto trasparente e democratico. Il suo funzionamento si
fonda, come la quasi totalit dei modelli collaborativi presenti in natura, sul presupposto che la
finalit reale dell'organizzazione sia condivisa da tutti i membri i quali sono chiamati ad agire di
libera iniziativa. Non sarebbe adattabile a scopi di sfruttamento di una parte dei componenti da parte
dei vertici oppure per raggiungere secondi fini (tenuti nascosti) facendo agire inconsapevolmente i
membri come dei meri esecutori
- si presta intrinsecamente a gestire trasformazioni organizzative anche profonde, nelle quali la
catena di comando pu essere facilmente rimpiazzata e rivoltata partendo dal basso, poich
pensata in maniera tale che sia possibile, all'occorrenza, ridisegnare la pseudo-piramide gerarchica
ponendo al vertice un nodo qualsiasi della rete. Pertanto l'ammutinamento consentito e va tenuto
in conto.
La fiducia tra i componenti, anche in un sano clima di coopetition, sta alla base del presente
modello; in esso risulta facile individuare ed isolare il "traditore" e nessuno dovrebbe riuscire ad
utilizzarlo per secondi fini. Naturalmente questo anche il pi grosso limite riconosciuto ad una sua
diffusione.
In virt di queste ultime precisazioni si ritiene che il presente modello sia inadatto ad organizzazioni
speculative, di controllo o di oppressione, mentre si presta assai bene ad organizzazioni di
protezione civile, di volontariato, di resistenza ed emancipazione.
Il modello e tutte le sue applicazioni vengono pubblicate con licenza creative commons con obbligo
di citazione della fonte.
Basi:
La cellula base si compone di tre elementi, dei quali uno svolge il compito di vertice e dal quale
arrivano le informazioni dall'esterno. La comunicazione interna completa (tutti comunicano con
tutti) ed il feedback viene dato direttamente (non attraverso il vertice).
A partire dalla cellula triangolo si amplia la stessa costruendo dapprima un esagono, i cui membri
sono tra loro raggruppati in due triangoli. L'insieme di triangolo ed esagono formano la struttura
base dell'organizzazione frattale. Le decisioni devono essere prese collegialmente a questo livello di
9 membri.
Inoltre esiste una relazione tra ciascun elemento del triangolo originario ed il corrispondente
elemento nei due triangoli dell'esagono, che possono essere raffigurati su due livelli differenti, uno
sopra al triangolo di partenza ed uno sotto.

La catena di comando procede dunque dal vertice del triangolo posto al livello superiore,
propagandosi al vertice del livello immediatamente al di sotto; e dal vertice agli altri due elementi
del triangolo.
La catena di feedback unir i vertici a ritroso (salendo di un livello) ed i restanti elementi, con il
corrispondente nella struttura esagono, quindi i due elementi del triangolo pi in basso riporteranno
ai corrispondenti del triangolo pi in alto (salendo di due livelli).
L'organizzazione si costruisce, in maniera pianificata o lasciando libert di autoconfigurazione, a
partire da questa struttura base (triangolo+esagono) secondo un procedimento frattale in cui i vertici
possono solo concatenare un'altra struttura T+E agganciando il vertice inferiore di una al vertice
superiore dell'altra e connettendo i feedback esterni degli altri elementi della struttura inferiore ai
corrispondenti di quella superiore, salendo di due livelli.
Mentre gli elementi non vertice della struttura originaria possono essere a loro volta costituiti da
una struttura completa T+S, nella quale la catena di comando origina dall'elemento non vertice della
struttura superiore, e che si comporta come vertice superiore della sotto-struttura T+E.
Le tavole allegate rappresentano graficamente gli embrioni di tali strutture organizzative frattali. Per
convenzione si sono colorati i vertici celesti, i nodi gregari arancioni e le foglie bianche.
Il numero di componenti delle strutture di base pu variare in pi e in meno e permette la
duplicazione delle stesse, nonappena il numero sia cresciuto sufficientemente.
Il rimpiazzo di una porzione di struttura distrutta avviene ricostruendo (ricucendo) la catena dei
vertici mediante la trasformazione in vertici di precedenti gregari, gi collegati al vertice superiore
attraverso la catena di feedback, e riadattando eventualmente i vertici ed i gregari limitrofi.
Esempio protezione civile:
Ci si organizza in cellule da 3 in cui uno deputato ad avvertire gli altri due in caso di emergenza.
Tre cellule di vicini (es. 3 condomini limitrofi, oppure un tratto di via) si organizzano in struttura
T+E. Si collegano tra loro le strutture seguendo le vie e gli incroci, fino a coprire il quartiere. Si
definisce il punto di origine di tale branca di organizzazione in maniera tale da poter ricevere e
propagare le direttive.
Per coprire un vasto territorio si connettono da tre a nove, strutture T+E in formazione T, o T+E,
utilizzando i rispettivi vertici come rappresentanti della sovrastruttura.
In un primo tempo, in cui la filosofia frattale non ancora stata assimilata, si procede con una
definizione centralistica dei ruoli, che vengono assegnati "dall'alto" indicando i collegamenti di
comando, come se fosse gerarchica e di feedback, come se fosse una catena telefonica.
Con il tempo si proceder ad educare all'autoorganizzazione e riconfigurazione, vero scopo di
questo modello.
La semplicit delle regole permetter di essere implementata su larga scala anche da non esperti;
una foglia necessita di conoscere appena uno o due persone appartenenti alla struttura, ed anche il
vertice, con soli 5 collegamenti (alle 2 persone del proprio triangolo, alla catena superiore di
comando, a quella di feedback ed eventualmente a quella di comando sottostante) in grado di
svolgere appieno il proprio ruolo.
Nello specifico, potr essere gestita una comunit di 5.000 persone raggruppando per vicinati di 910 individui al livello pi periferico, ed instaurando una struttura frattale di 500 agenti organizzati
modellata in funzione del territorio e dei canali di comunicazione (es. molto compatta nel
capoluogo, e pi allungata verso le frazioni).
A livello di studio e divulgativo, potr essere messo a punto un software in grado di mappare
organizzazioni frattali pi o meno spontanee e di rappresentarle graficamente. Potrebbe essere
anche utilizzato per velocizzare lo scambio di informazioni, specie di feedback ed in broadcast, ma
senza mai diventare un mezzo necessario, il sistema deve funzionare ottimamente anche a voce.

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