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Antonio Rinaldi
Leggere il silenzio
Lavorare con i bambini autistici
INDICE
Introduzione
CAPITOLO 1 - Lautismo
1. Definizione, tra storia e pensiero comune
2. La percezione
3. Convenzioni e regole sociali
4. Autismo ed iper-logica
5. Verbale o non verbale
6. Egocentrismo e consapevolezza di s
7. Schemi fissi e ripetitivi
8. Oggetto transizionale versus oggetto autistico
9. Contatto fisico
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INTRODUZIONE
CAPITOLO 1
LAUTISMO
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2. La percezione
Percepire significa conoscere attraverso i sensi, ovvero attraverso i canali che sin dalla nascita ci connettono al mondo: ludito, la vista, il gusto, il tatto, lolfatto.
Sin dalla nascita, conosciamo cos, che cosa ci circonda, chi
il nostro caregiver (colui che fornisce cure e attenzioni), distinguendo i volti familiari da quelli estranei, la nostra cameretta,
la voce di chi ci ama, il suo odore, il gusto della pappa, il suono della canzoncina nella culla, il calore e la morbidezza di un
abbraccio; possiamo quindi considerare la percezione come la
nostra porta sul mondo, per conoscere e per farci conoscere.
Supponiamo anche solo per un attimo di aver questi canali
sensoriali alterati, avremmo certamente una percezione altrettanto alterata della realt, in tal caso ci che probabilmente faremmo
comportarci diversamente dagli altri ma soprattutto dalle loro
aspettative; una musica per tutti piacevolmente ritmata potrebbe
esser assordante per le nostre orecchie, la semplice vista di una
serie di libri colorati allentrata di una stanza potrebbe esser per
noi uninondazione di stimoli visivi insopportabile e dolorosa da
sostenere allinterno di una relazione con laltro o di unattivit.
La ricezione degli stimoli esterni attraverso i sensi viene analizzata a livello corticale attraverso una selezione ed elaborata in
informazione; le persone affette da autismo hanno una percezione alterata di tutto ci che le circonda, spesso son iper-stimolate
a livello sensoriale e sembrano non riuscir a far selezione, cos
che le informazioni da dover elaborare divengano una quantit
impensabile per qualsiasi calcolatore.
Considerando questa inondazione di input, come valuteremo
ad esempio il tapparsi le orecchie nellentrare in una stanza con
altre persone? Continueremo ancora a pensare che sia dovuto al
non voler relazionarsi allaltro o possiamo riconoscere tale straEdizioni Psiconline 2015 - Riproduzione vietata
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tegia comportamentale come una soluzione efficace ed immediata da parte della persona autistica, per preservare il proprio
cervello da una estrema confusione e sofferenza?
Immaginiamo di esser al telefono in una conversazione dalla
linea disturbata, e che nel cercar di captare alcuni dati per noi
essenziali, dedicando ogni nostra attenzione a quel messaggio,
qualcuno cercasse di avvicinarci per dirci qualcosa di diverso argomento o di abbracciarci o scherzare con noi; ad un primo tentativo faremmo solo un minimo gesto per allontanare laltro, per
non perder alcun dato della telefonata, ad una ulteriore insistenza
ci allontaneremmo cercando la solitudine e la tranquillit.
ormai cosa ben nota che le persone autistiche diano estrema dominanza al visivo rispetto allacustico, si dice infatti che il
pensiero delle persone autistiche vada per immagini, (Thinking
in pictures Temple Grandin 2006), ovvero che lelaborazione
di un insieme di concetti avvenga per associazione di immagini.
Ci che potrebbe chiarire questultimo concetto il presupposto per cui ci che domina la mente autistica sia una iper-logica
estrema, la ricerca di unordine e di una coerenza cognitiva, percettiva e comportamentale a rimedio di una sovrastimolazione
cerebrale e di un caos di segnali esterni ambientali.
Una ricerca di coerenza ed ordine fa s che unimmagine chiara di un concetto rimanga fissa, immutabile e inequivocabile; pi
il bisogno sar di fissare un concetto, pi il cervello allenato a
dover discriminare allinterno di una quantit enorme di input
diverr un simil-scanner al fine di identificare e denominare nel
pi breve tempo possibile, attraverso il riconoscimento di alcune
peculiarit, loggetto, la persona, lambiente che si pone dinanzi.
Uta Frith parla di coerenza centrale per indicare la tendenza
di ogni persona non autistica a prediligere una visione di insieme rispetto allattenzione al particolare, tipica invece dei soggetti
autistici; capita molto spesso, se avete dinanzi a voi un bambino
autistico, che questi si fissi su un particolare che spicca nel vostro abbigliamento o nella vostra acconciatura dei capelli o in un
orecchino, ma ci che incredibilmente palese che nessun particolare passer inosservato, sar come se la visione globale non
avvenisse come per noi normotipici attraverso una vista generale
ma come la somma di infinitesimali particelle di singoli elementi, sino a raggiungere lintero mosaico finale, il tutto in un tempo
impensabilmente breve.
Per questo motivo estremamente necessario far conosce12
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basta, perch non sta bene; per esempio, togliersi le scarpe quando si seduti in luogo pubblico come in una classe scolastica
non adeguato, per il togliersi le scarpe appena entrati a casa
propria, non da rimproverare, anzi spesso consigliabile dal
genitore stesso per insegnare al bambino che importante mantenere un ambiente pulito, per cui magari meglio togliersi le scarpe
appena si entra.
Cosa risulta se non un illogico meccanismo alla base di una
convenzione sociale?
Ci che distingue infatti il poter togliersi le scarpe a casa rispetto alla scuola, non una reale differenza ambientale o di necessit che potrebbe render chiaro a qualsiasi persona il dover
rispettare tale regola, ma solo il dire comune che a scuola non si
tolgono le scarpe.
Nel porsi in relazione sia con un adulto sia con un bambino fondamentale, al fine di consigliare, educare o insegnare,
prediligere sempre uno stile autorevole rispetto ad uno stile
autoritario; la semplice differenza tra i due modi di rivolgersi
lassociazione di una logica motivazione allistruzione.
Esser autorevoli nel chiedere di fare, significa motivare logicamente il perch sia meglio farla, dando modo a chi dovr
rispettare listruzione di comprendere che ci che far avr un
senso , uno stile autoritario invece eviter di porre un perch
a seguito di una richiesta, che sar di conseguenza letta come
un mero comando da eseguire, solo per la volont di chi lo ha
stabilito a priori.
Premessa per cui una frequente illogicit di base ad una convenzione sociale, diverr consequenzialmente naturale la difficolt per una persona dotata di una mente dal funzionamento
iper-logico, riconoscerne lutilit, apprenderla per farla propria e
divenirne rispettoso utente e ambasciatore.
4. Autismo ed iper-logica
Come dicevamo pocanzi riguardo alla percezione, ci che
caratterizza lesistenza di una persona autistica un continuo
schermarsi dalla moltitudine di input sensoriali al fine di non entrare in una angosciante confusione e in una eventuale crisi.
Come rimedio a tale stato di cose, la mente autistica sembra
prediligere situazioni dai meccanismi chiari o resi chiari perch
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davvero.
Riuscire ad attivare una connessione con un bambino autistico
una delle esperienze pi profonde che si possa fare, sentiremmo per la prima volta limportanza del comunicare, la bellezza
della condivisione di uno sguardo, la profondit di un silenzio, la
dolcezza del suono di una parola, come il ticchettio della pioggia
dopo una lunga siccit, per un genitore mai cos atteso, mai cos
desiderato.
Spesso trovandomi di fronte a grandi progressi dei piccoli che
seguo, mi trovo a dover ricordare ai genitori di non perder mai
la consapevolezza della condizione da cui i propri figli son partiti, non per continuare a ricordarli nella sofferenza, ma per dare
sempre grande importanza alle loro quotidiane conquiste, rinforzando i successi senza dar per scontato niente.
Laddove esiste una debolezza non dobbiamo mai abbassar la
guardia, rimanendo attenti e pronti ad entusiasmarsi per qualsiasi tentativo di esposizione e performance superiore; percepire
nellaltro una sincera approvazione ci che rende salda lidea
nascente di una nostra autostima, di una autoefficacia, a maggior
ragione se si considera let dello sviluppo.
6. Egocentrismo e consapevolezza di s
Delle persone autistiche il pi grande luogo comune, conoscenza diffusa e primaria, che siano persone egocentriche
allennesima potenza, ipotizzando come causa lo scarso interesse
verso il prossimo o la sfiducia ed evitamento di tutto ci che altro da loro; ci che la Frith ipotizza come fattore base di tale egocentrismo la mancanza di ci che lei definisce un s visibile,
di una prospettiva dallalto di tutti quei s racchiusi in ognuno di
noi, che porterebbe ad un perdersi nella frammentazione o al non
riconoscersi nellaltro, in quanto poco uniti al proprio interno.
Secondo la psicologia della Gestalt, (corrente psicologica nata
in Germania agli inizi del XX secolo, particolarmente interessata
alla percezione) e del concetto della gi citata coerenza centrale, nelluomo esiste la tendenza naturale ad avere una visione di
insieme anche nei contesti pi complessi e ricchi di sfaccettature
e stimoli; i soggetti autistici invece, essendo meno dipendenti, se
si voglia, dallinfluenza del contesto, focalizzano grazie ad una
modalit di percezione e di elaborazione dellinformazione di
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