Impronta definitiva
una fase che ci porta alla produzione di un manufatto protesico, ma non una
procedura iniziale, in quanto preceduta da unimpronta in alginato delle due arcate e
da due cere (non contemporaneamente, perch una deve essere la verifica dellaltra),
e si manda tutto in laboratorio.
Il laboratorio ci rimander dopo sette giorni il nostro provvisorio in resina: al paziente
in poltrona verr limato il dente e ribasato il provvisorio.
Solo al terzo appuntamento verr effettuata limpronta definitiva. Lo scopo del
protesista creare un manufatto protesico pi simile possibile ad un dente naturale.
Per fare ci, dobbiamo confrontarci con i tessuti parodontali, quindi con la gengiva
con il legamento parodontale e con losso alveolare, durante tutte le fasi proteiche,
quindi non solo durante la limatura del dente (in cui dobbiamo fare un margine di fine
preparazione il pi lineare possibile), ma anche durante la ribasatura del provvisorio
(che dovr essere il pi lucido possibile per garantire ladesione gengivale), e durante
le cementazione definitiva della corona protesica.
Esiste una differenza tra restauro e ricostruzione, dove il restauro riportare un
qualcosa alle antiche origini (come una corona protesica), mentre la ricostruzione
un qualcosa di nuovo.
- AMPIEZZA BIOLOGICA: distanza esistente tra il margine coronale della
gengiva e la parte coronale dellosso alveolare, di circa 3 mm. La gengiva si
divide in aderente e libera: quella aderente la gengiva cheratinizzata adesa
allosso alveolare sottostante, mentre quella libera non adesa allosso.
Internamente, lo spazio racchiuso nella gengiva libera quello descritto come
ampiezza biologica, ulteriormente divisa in tre spazi: solco gengivale
(sondabile), attacco epiteliale ed attacco connettivale, ciascuno di circa 1 mm.
Per limare il dente non necessaria lanestesia poich il dente in genere gi
devitalizzato, cosa che invece sar necessaria nellimpronta definitiva, in cui
dovremo avere anche la presenza di un parodonto sano, in modo che la linea di fine
preparazione rimanga stabilmente a 0,5 mm sottogengiva.
Anche la limatura del dente non dovr essere eccessivamente profonda, altrimenti si
potrebbe incorrere in un riassorbimento osseo conseguente alla riformazione
dellampiezza biologica, con visione antiestetica del bordo metallico in caso di una
corona in metallo ceramica. Importante, quindi, conoscere le cause di un possibile
ritiro gengivale: bisogna sondare il solco, per vedere se in uno stato fisiologico,
rispettando lampiezza biologica, evitando cos un riassorbimento osseo.
Purtroppo, nella maggior parte dei casi, ci troviamo di fronte a degli elementi dentari
gi compromessi: possiamo effettuare un allungamento di corona clinica, un
intervento di chirurgia protesica atto ad abbassare losso e conseguentemente la
gengiva, al fine di aumentare lampiezza biologica e stabilizzare il parodonto,
posizionando in modo definitivo il margine di fine preparazione.
Limpronta potr essere presa solo a completa guarigione, dopo circa tre settimane.
Anche in caso di frattura sottogengivale, non abbiamo la garanzia di un parodonto
stabile: grazie alla collaborazione con gli ortodontisti, possiamo effettuare
unestrusione dentale rapida (in circa 15 giorni), per distanziare il margine della
frattura dallosso alveolare, stabilizzando il tessuto gengivale.
CARATTERISTICHE DI UNA BUONA IMPRONTA
1. Limpronta deve registrare il margine della preparazione protesica, stabilendo
dove il tecnico deve finire con la corona;
2. Deve riportare un tratto specifico della superficie radicolare, ovvero loltre
preparazione: il tecnico ha bisogno di vedere la linea della radice per costruire
la corona protesica in continuit con la radice stessa, senza sovra- e sottocontorni.
POSIZONAMENTO DEL MARGINE PROTESICO
- Per un parodontologo, dovr essere messo in sede extragengivale;
- Per un protesista, in sede intrasulculare, sia per una questione estetica sia per
esigenze ricostruttive (il margine di fine preparazione, in caso di carie
sottogengivale, non potr mai essere posizionato sul composito, ma solo sul
tessuto sano, quindi dovr scendere ulteriormente);
- Per un tecnico, non ha molta importanza il posizionamento del margine
protesico, limportante leffettuazione di una buona impronta, in cui sia
registrato non solo il margine di chiusura, ma anche loltre preparazione.
In ogni caso, il posizionamento del margine di fine preparazione non dovr mai
avvenire nellapparato dattacco, ovvero attacco epiteliale e connettivale (ultimi 2
mm dellampiezza biologica), bens a livello del mm pi superficiale, a carico del
solco gengivale.
In questo mm, dobbiamo registrare sia il margine di fine preparazione sia loltre
preparazione: il primo a 0,5 mm al di sotto della gengiva, mentre gli altri 0,5 mm ci
serviranno per loltre preparazione.
RETRAZIONE GENGIVALE
Per prendere unimpronta corretta, se decidiamo di porre il margine di fine
preparazione al di sotto della gengiva, va sempre eseguita la retrazione gengivale.
Il risultato finale del nostro restauro protesico non mai condizionato dalla
profondit di fine preparazione, poich pi andiamo in profondit, pi ci avviciniamo
allosso crestale e pi ci sar il rischio, con la riformazione dellampiezza biologica,
di andare in contro ad un insuccesso.
Lo spostamento temporaneo della gengiva pu essere effettuato con:
1. Tecniche meccaniche del filo detrattore;
2. Tecniche chirurgiche (strumenti rotanti frese o elettro bisturi).
A.
La tecnica del filo retrattore in assoluto la metodica clinica pi utilizzata:
consiste nellinserimento di fili di cotone di differente diametro allinterno del solco
gengivale. Si effettua al terzo appuntamento, prima della presa dellimpronta
definitiva: si fa lanestesia, si toglie il provvisorio, si rimuove il cemento in eccesso
rimasto sul moncone e sinserisce, tramite spatolina, il primo filo di diametro sottile
00 oppure 000 imbevuto di solfato ferrico al 25% (emostatico); successivamente, si
posiziona il secondo filo di diametro maggiore possibile (anche un 2 oppure un 1),
bagnato con cloruro dalluminio al 20% (caustico -> crea lo spazio orizzontale in cui
andr a finire il materiale da impronta, ma pu stare massimo per 5 minuti, altrimenti
possono crearsi danni ai tessuti).
Nel frattempo, si prova il portaimpronta in metallo spesso chiuso, non forato; si passa
ladesivo se decidiamo di utilizzare un silicone per addizione, bordiamo se necessario
il portaimpronta con cera blu morbida ed infine bagniamo il secondo filo con acqua
prima della rimozione, in modo da non strappare la parte interna del solco.
Si prende il micromotore con un brush e si pulisce il moncone per rimuovere tutte
quelle sostanze che potrebbero interferire con la reazione di presa del silicone.
Alla rimozione del secondo filo, saranno ben visibili il moncone e la spalla. Fatto ci,
si prende limpronta, che registrer non solo la spalla, ma anche loltre preparazione,
che saranno visibili anche al tecnico di laboratorio.
B.
C.
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