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La preistoria la fase della storia dell'uomo antecedente alla comparsa di

testimonianze
scritte.
Il termine indica pure la disciplina (pi precisamente paletnologia) che studia la
presenza e l'attivit dell'uomo nella preistoria. La preistoria viene convenzionalmente
suddivisa in tre periodi (meglio sarebbe dire fasi in quanto non in ogni regione
geografica le fasi hanno la stessa durata e termine) paleolitico, mesolitico e neolitico
Le origini

necessario accennare, seppur brevemente, a ci che ha permesso lo sviluppo dei


mammiferi e di conseguenza l'evoluzione della specie umana: la scomparsa dei
dinosauri circa 65 milioni di anni fa a seguito di una grande catastrofe ambientale.
Un brusco cambiamento delle condizioni ambientali, le cui cause sono tuttora in
discussione, permise ai mammiferi primitivi, probabilmente piccoli insettivori
arboricoli, di evolversi occupando tutta una serie di nicchie ecologiche lasciate libere dai
grandi
sauri.
I pi antichi progenitori degli attuali primati, gruppo a cui appartiene anche l'uomo, si
possono riconoscere nelle tupaie, ora considerate appartenere ad un ordine a s stante
(gli Scandentia) e i lemuri, presenti oramai solamente nell'ecosistema del Madagascar.
Attualmente si ritiene che l'antenato comune alle scimmie antropomorfe e all'uomo sia il
Ramapiteco vissuto, in Africa, circa 10 milioni di anni fa. Dal ramapiteco si ritiene che
abbiano avuto origine varie linee evolutive, una delle quali dette origine, circa quattro
milioni di anni fa, al gruppo degli Australopitecidi che possono essere visti come la
prima fase del processo di ominazione.
Il primo uomo: l'Homo habilis

Il primo appartenente al genere Homo l'Homo habilis i cui pi antichi resti,


provenienti dalle regioni intorno al lago Kenia in Africa, risalgono a circa due milioni, o
forse pi, di anni fa. convinzione attuale che, per un certo periodo l'habilis abbia
convissuto con varie specie di australopiteco.

Da un milione a 100 mila anni fa: l'Homo erectus

Evoluzione, sempre avvenuta in Africa, dell'Homo habilis l'Homo erectus che


presenta una postura completamente eretta, un notevole sviluppo cranico e soprattutto lo
sviluppo di una primordiale tecnologia; gli strumenti dell'erectus non sono solamente ci
che la natura fornisce ma sono lavorati, modificati, adattati alle necessit.
I resti archeologici, principalmente tracce di accampamenti, ci confermano che l'erectus
possiede il controllo del fuoco. Questa maggior conoscenza tecnologica e quindi la
capacit di adattarsi a diversi ambienti forse ci che permette all'erectus di migrare,
colonizzando tutte quelle parti del mondo che sono in collegamento diretto con l'Africa:
l'Europa e l'Asia Il pi antico resto fossile europeo, vero e proprio, una mandibola
trovata in Germania a Heidelberg. Da una approssimativa datazione sembra risalire a
650
mila
anni
fa.
Il pi antico sito europeo dell'erectus la grotta del Vallonet sulla Costa Azzurra
databile tra i 950-900 mila anni fa. In questa grotta sono stati trovati strumenti in pietra e
anche schegge lavorate in osso che costituiscono i resti pi antichi di strumenti in
Europa.
Non
sono
ancora
presenti
bifacciali.
In Europa ritrovamenti di utensili bifacciali indicano la presenza di questa tecnica solo
600 mila anni fa mentre reperti di strumenti bifacciali recuperati in Etiopia vengono
datati a molto prima, 1,5 milioni di anni fa.
Da 100 mila a 30 mila anni fa: l'Homo sapiens Neanderthalensis

Ulteriore stadio evolutivo dell'Homo erectus l'Homo sapiens, ancora di origine


africana.
Circa 100 mila anni fa un gruppo di sapiens migr nell'Europa glaciale dando origine a
quello che viene comunemente chiamato uomo di Neanderthal, dalla valle tedesca ove
vennero effettuati i primi ritrovamenti.
Da 30 mila anni fa ad oggi: l'Homo sapiens sapiens

Circa 30 mila anni fa in Europa giunge quello che viene detto uomo di CroMagnon, dal sito del primo ritrovamento zoologicamente Homo sapiens sapiens, ossia

una
sottospecie
del
sapiens.
Negli ultimi anni si rafforzata la teoria che vede Neanderthal e Cro-Magnon come due
specie
diverse
evolutesi
in
modo
quasi
parallelo.
L'uomo di Cro-Magnon, ovvero l'uomo moderno, sostituisce, in Europa l'uomo di
Neanderthal (che si estingue circa 28 mila anni fa) in un arco di tempo relativamente
breve anche se non possibile stabilire che tipo di relazioni (collaborazione,
indifferenza, guerra) si stabiliscano tra i due.
10 mila anni fa: agricoltura e sedentarismo

Con il termine dell'ultima glaciazione e con l'irrompere di una economia fondata


sull'agricoltura si d inizio ad un venir meno al tradizionale nomadismo della specie
umana per un sedentarismo che con il tempo sar sempre pi spinto e di cui il processo
di
urbanizzazione
sar
il
sintomo
pi
eclatante.
Un altro elemento non trascurabile e carico di conseguenze che le comunit di
agricoltori sedentari hanno la possibilit di accumulare propriet e, di conseguenza,
tendono a proteggerle.
5000 anni fa l'invenzione della scrittura

Il processo di astrazione, che nella nostra specie si era avviato con il primo
strumento di lavoro e che non si era fermato ma era proseguito con la costruzione di
strumenti che permettevano di realizzare a loro volta altri strumenti, ebbe ricadute non
solo sulla vita concreta ma anche sullo sviluppo degli organi di fonazione, del
linguaggio, della comunicazione e in ultima analisi del pensiero.
Con la nascita della scrittura, come mezzo per registrare e trasmettere informazioni, il
processo di astrazione raggiunge un nuovo traguardo, anche se questo stadio
dell'evoluzione umana presenta una casistica molto complessa (civilt che pur
giungendo all'organizzazione sociale dello stato non sviluppano, almeno per quanto ne
sappiamo, la scrittura). Le prime forme di registrazione scritte compaiono, quasi
contemporaneamente, in varie parti del mondo: Sumer, valle del Nilo, Cina circa 5000
anni fa. Per convenzione si usa utilizzare la datazione dei primi reperti ritrovati di
documenti scritti come spartiacque tra l'epoca preistorica della specie e una nuova era
che convenzionalmente viene designata con il termine pi appropriato di storia.

Presso le societ preistoriche la memoria dei fatti accaduti, i miti e le conoscenze


tecniche erano tramandati oralmente di generazione in generazione; tale patrimonio di
sapere scompariva il pi delle volte con l'estinzione del gruppo. L'archeologia
costituisce pertanto l'unico mezzo per ricostruire gli eventi preistorici, attraverso l'esame
delle testimonianze materiali lasciate dai popoli: abitazioni, utensili, rifiuti,
modificazioni del contesto ambientale, monumenti e opere d'arte.
Accanto all'analisi dei reperti portati alla luce dagli scavi archeologici, lo studio
della preistoria si avvale degli apporti di altre discipline quali la geologia, la
paleontologia, l'antropologia e la paletnologia, la geomorfologia al fine di ricostruire il
contesto ambientale in cui si trovarono a vivere aggregati umani preistorici, e quindi di
conoscere il loro modo di interagire con esso, sfruttando le risorse offerte. Grande
importanza assumono inoltre le dinamiche di sviluppo delle civilt, nel campo delle
conquiste materiali e dei mutamenti culturali, e gli spostamenti geografici dei popoli.
Occorre tuttavia specificare che il concetto di preistoria ha un significato non
necessariamente cronologico, in quanto esistono ancora oggi, in alcune aree del nostro
pianeta, gruppi umani che non conoscono alcuna forma di scrittura.
Periodi della Preistoria

Et della pietra
Calcolitico
Et del bronzo
Et del ferro
Paleolitico
Il Paleolitico (dal greco palaios, "antico", e lithos, "pietra", ossia "et della pietra
antica" e per antico si intende antico modo di lavorare la pietra ossia la scheggiatura) fu
il primo periodo in cui si svilupp la tecnologia umana con l'introduzione dei primi
strumenti in pietra da parte di diverse specie di ominidi (circa 2.5 milioni di anni fa), e
terminando con l'introduzione dell'agricoltura, con il Mesolitico, o, nelle zone di precoce
neolitizzazione, con l'Epipaleolitico.
Il termine fu inventato dallo studioso di preistoria John Lubbock nel 1865 in
opposizione al termine "Neolitico".
Tra le ere geologiche corrisponde a quella del Pleistocene (da 2 milioni a 10.000
anni fa)
Durante il paleolitico si sono avute una serie di glaciazioni (quelle alpine di Gnz,

di Mindel, di Riss e di Wrm). Durante le epoche glaciali i ghiacci avevano coperto il


continente europeo e gran parte del Mar Mediterraneo. Avvenivano quindi contatti tra gli
abitanti della penisola iberica e di quella italica. Con la fine dell'ultima glaciazione, tra
15000 e 10000 anni fa, con l'alzarsi delle temperature i ghiacciai si sciolsero e il livello
dei mari si rialz nuovamente.
Vita nel paleolitico

I gruppi umani, prevalentemente nomadi o a sedentarizzazione periodica, erano


caratterizzati da un economia di caccia e raccolta, che si and evolvendo con lo sviluppo
di forme di caccia specializzata e con l'apparizione della pesca.
Alcune teorie sostengono che soprattutto le donne con i bambini andavano a
raccogliere erbe, radici e frutti selvatici. Invece gli uomini organizzavano battute di
caccia in gruppo per animali di grossa taglia o si dedicavano alla pesca.
Le abitazioni, inizialmente semplici ripari naturali, a cui si aggiunsero capanne
costruite con pelli di animali.
In questo periodo si inizi a controllare il fuoco e poi ad accenderlo. Il fuoco
venne utilizzato come protezione dagli animali, ma anche per illuminare e per cucinare.
Industria litica del paleolitico

Il paleolitico caratterizzato dalla realizzazione degli strumenti in pietra con la


tecnica della pietra scheggiata. Questa tecnica fu ancora utilizzata nei periodi successivi,
ma mescolata ad altre di pi recente introduzione.
La classificazione dei manufatti pu seguire le liste tipologiche di Bordes
(suddivisa in strumenti su scheggia, nuclei e bifacciali), di Broglio-Kozlowski (suddivisa
in pre-nuclei e nuclei, strumenti e armature) e di de Sonneville Bordes-Perrot.
Le tecniche di scheggiatura possono essere: "a percussione diretta", "a
percussione indiretta", "a percussione su incudine", "a percussione bipolare", "a
pressione".
Nel paleolitico inferiore gli utensili sono realizzati con ciotoli scheggiati (cultura
dei ciotoli, o "Pebble Culture") o manufatti a forma di mandorla (bifacciali o amigdale;
nel paleolitico medio con la lavorazione delle schegge staccate da un nucleo e nel
paleolitico superiore con la lavorazione delle lame.

Paleolitico inferiore

Da circa 2,5 milioni di anni fa a circa 120.000 anni fa, corrisponde al Pleistocene
inferiore e medio e alle glaciazioni di Gnz, Mindel e Riss con i periodi interglaciali
intermedi. in questo periodo si diffondono l'Homo habilis e l'Homo erectus.
Olduvaiano (Pebble Culture), 2.500.000-750.000 anni fa circa: manufatti su
ciotoli appena scheggiati ("choppers" e "chopping tools"). Il nome deriva dal sito delle
"gole di Olduwai (o Olduvai, Tanzania). In Italia, sono stati ritrovati reperti risalenti a
questo periodo, ad esempio nella zona di Monte Poggiolo, nel forlivese.
Acheuleano, 750.000-120.000 anni fa circa: manufatti litici a forma di mandorla
e lavorati su due lati in modo simmetrico ("bifacciali" o "amigdale") associati a diversi
strumenti ricavati da schegge (raschiatoi e punte). Il nome deriva dal sito di SaintAcheul, (presso Amiens, Francia). Geograficamente esiste una suddivisione tra
"acheuleano classico" (Francia settentrionale e Inghilterra) e "acheuleano meridionale"
(Francia meridionale e Spagna).Viene suddiviso cronologicamente in due principali fasi:
acheuleano antico" o "arcaico", che tende a sostituire i termini di Abbevilliano, dal sito
di Abbeville, e di Chelleano, dal sito di Chelles, entrambi in Francia): una seconda fase
pi articolata, comprendente: "acheuleano medio", "evoluto" e "superiore", che continua
nel paleolitico medio con l'"acheuleano finale".
Clactoniano: manufatti litici derivati da grandi schegge con piano di percussione
obliquo. Secondo alcuni non si tratterebbe tuttavia di una cultura distinta
dalll'Acheulano, a cui in parte contemporaneo. Il nome deriva dal sito di Clacton-onSea (contea di Essex, Gran Bretagna). A volte suddiviso in "antico", "medio" e
"recente".
Tayaziano: manufatti di tipo clactoniano associati ad altri di tipo musteriano, con
basse percentuali di bifacciali. Non chiaro se si tratti di una cultura autonoma e in quali
rapporti sia con l'acheuleano. Il nome deriva dal sito di Les-Eyzies-de-Tayac in
Dordogna, Francia.
Paleolitico medio

Da circa 120.000 a circa 40-35.000 anni fa, corrisponde a parte del Pleistocene
superiore comprendente il periodo interglaciale di Riss-Wrm e parte del periodo
glaciale di Wrm. In questo periodo si diffonde in Europa l'Homo neanderthalensis.

Fasi finali dell'acheuleano ("acheuleano finale" e "micocchiano" (130.000


-70.000 anni fa circa), dal sito di La Micoque in Dordogna, Francia.
Musteriano, da circa 120.000 a circa 40-35.000 anni fa: manufatti caratterizzati
da un perfezionamento delle tecniche di lavorazione (scheggiatura "levalloisiana" o
"levallois", dal sito di Levallois, differenziazione dei strumenti su scheggia, aumento
degli strumenti derivati da lama). Il nome deriva dal sito di Le Moustier in Dordogna,
Francia. Si suddivide in: "musteriano di tradizione acheuleana" 'musteriano laquiniano,
dal sito di La Quina, o charentiano, dal dipartimento francese della Charente in cui si
trova il sito citato. "musteriano tipico" "musteriano denticolato" o "a denticolati".
Paleolitico superiore

Da circa 40-35.000 a circa 10.000 anni fa; corrisponde a parte del Pleistocene
superiore comprendente parte del periodo glaciale di Wrm. In questo periodo si
diffonde in Europa l'odierno Homo sapiens sapiens.
Castelperroniano (40.000 - 34.000 anni fa circa) in Francia e Spagna nordoccidentale, dal sito di Chtelperron in Francia (considerata da alcuni "perigordiano
inferiore"), e Uluzziano (38-36.000 - 33-30.000 anni fa circa) nell'Italia centromeridionale, dal sito della baia e della grotta di Uluzzo, in Puglia, rappresentano culture
di transizione dalle culture musteriane, ad opera ancora dei neanderthaliani e con il
perdurare della tecnica levalloisiana. Un'altra cultura di transizione il Szeletiano (o
"Szeliano", 40.000 - 30.000 anni fa circa) nell'Europa centrale, dal sito della grotta
Szlta in Ungheria.
Aurignaziano (o "aurignaciano") (39-34.000 - 26-21.000 anni fa circa), con
manufatti litici ricavati soprattutto da lame e microlamine e la diffusione dei manufatti
in osso. Dal punto di vista geografico suddiviso in "occidentale", "centro-europeo e
balcanico", "italiano" e "orientale". Il nome deriva dal sito di Aurignac in Francia.
Cronologicamente suddiviso in: "aurignaziano arcaico" (o "pre-aurignaziona o "protoaurignaziano") "aurignaziano classico" ("antico", I e II, ed "evoluto", III e IV,)
"aurignaziano tardivo" (V).
Gravettiano (o "perigordiano superiore") (29-28.000 - 22-20.000 anni fa),
caratterizzato da bulini, punte ritoccate (punte gravettiane) e armi da lancio in osso. A
questa cultura appartengono molte delle pi note veneri paleolitiche. Dal sito di La
Gravette, presso Bayac, in Dordogna, Francia. Viene suddiviso in: "gravettiano antico"
"gravettiano evoluto" "gravettiano finale".

Solutreano (21-20.000-18.000 anni fa circa), caratterizzato dalla tecnica di


scheggiatura a pressione, che consente di ottenere manufatti di grande raffinatezza.
Viene utilizzato anche l'osso (aghi) e il corno. Compaiono i primi esempi di arte rupestre
(pitture nelle caverne). Il nome deriva dal sito di Solutr, presso Mcon, in Francia.
Viene cronologicamente suddiviso in: "proto-solutreano" "solutreano inferiore"
"solutreano medio" "solutreano superiore".
Magdalienano (o "maddaleniano") (18-17.000 - 11-10.000 anni fa, verso la fine
dell'ultima glaciazione), caratterizzato dalla lavorazione di lame e nelle fasi intermedie
di manufatti di piccole dimensioni ("microliti"). Si diffonde la lavorazione dell'avorio e
dell'osso, con raffinata decorazione e vengono realizzate collane con denti di carnivori.
A questo periodo appartiene la fioritura dell'arte rupestre (pitture nelle caverne) Il nome
deriva dal sito di La Madeleine, presso Tursac, in Dordogna, Francia. Viene suddiviso,
non unanimemente, in "magdaleniano antico" (I-III) "magadaleniano recente" (IV-VI)
"magdaleniano terminale", o "aziliano", dal sito di Le_Mas-d'Azil nei Pirenei francesi,
secondo alcuni gi nel Mesolitico.
In Italia mancano il solutreano e il magdaleniano: il periodo tra 20.000 e 10.000
anni fa vede una tarda evoluzione del "gravettiano, l'Epigravettiano. Viene
cronologicamente suddiviso in "epigravettiano antico" "epigravettiano evoluto"
"epigravettiano finale". Neolitico
Etimologicamente il termine Neolitico deriva dalle due parole greche "neo"
(nuova) e "litos" (pietra): per nuovo, si intende il modo di lavorare la pietra, cio la
levigava per costruire soprattutto lame di asce e accette che servivano per disboscare. Il
Neolitico un periodo della preistoria, l'ultimo dei tre che costituiscono l'Et della
Pietra. Fu contraddistinto da notevoli innovazioni, sia nella litotecnica (lavoratura della
pietra), e dalla nascita dell'agricoltura e dell'allevamento nella Mezzaluna Fertile.

Mappa del Neolitico europeo all'apice


dell'espansione danubiana, circa 4500 a.C.-4000 a.C..

La "Rivoluzione" del Neolitico

Il principale di questi mutamenti, che avvenne in forme e in tempi diversi nelle


varie parti del Vecchio e del Nuovo Mondo, costituito dal passaggio da un'economia di
caccia e raccolta a una di tipo produttivo, basata sulla domesticazione di piante e
animali. Dopo un lungo periodo di "manipolazione" delle piante selvatiche, consistente
nella loro raccolta e nell'immagazzinamento, si arriv, intorno alla met dell'VIII
millennio a.C., alla domesticazione di cereali (soprattutto il Triticum dicoccum) e
leguminose, in una vasta area compresa tra l'Anatolia orientale, l'Iraq settentrionale, la
Palestina e l'Iran occidentale. Per quanto riguarda i primi animali domestici, la pecora
sembra attestata gi nel 9000 a.C., il maiale agli inizi del VII millennio a.C., il bue
sembra invece presente alla met del VII millennio, in Tessaglia. Tra il VII e il VI
millennio a.C. le stesse innovazioni compaiono nell'Africa settentrionale e iniziano a
diffondersi nel continente europeo. Nell'Asia sud orientale, la coltivazione del riso
compare, in un'area compresa tra la Cina e la Tandiilaa, nel IV millennio a.C.; scavi
condotti nella seconda met del XX secolo hanno inoltre permesso di datare la comparsa
del maiale domestico e le prime opere di irrigazione in Nuova Guinea allo stesso
periodo. Nel Nuovo Mondo il passaggio a un'economia di produzione sembra compiersi,
in alcune aree del Messico e del Per, tra il VII e il IV millennio a.C... Vale la pena di
ricordare che uno studio teorico sull'espansione dell'agricoltura in Europa e quindi della
neolitizzazione a partire dal Medio Oriente stata condotto da Albert Ammerman e
Luigi Luca Cavalli Sforza utilizzando il modello matematico di reazione-diffusione e in
particolare l'equazione di Fisher (Ammerman-Cavalli Sforza 1986).
La transizione neolitica

Il passaggio da un'economia basata sulla caccia e sulla raccolta che ha


accompagnato l'uomo per la gran parte della sua storia - ad un'economia basata invece
prevalentemente sulla coltivazione e sull'allevamento stato certamente di estrema
importanza. Fino a pochi decenni fa, era dato per scontato che tale processo avesse avuto
origine da qualche parte in Medio Oriente, e che in qualche millennio la pratica
dell'agricoltura si fosse diffusa, da Oriente ad Occidente, in tutto il bacino del Mar
Mediterraneo nell'Europa continentale. Le ragioni di tale passaggio rimanevano
controverse. Venivano chiamate in causa alcune variazioni climatiche post-glaciali, che

potevano aver reso pi fertili zone desertiche della Turchia meridionale, aumentando la
piovosit; oppure una forte crescita demografica, sempre conseguenza del
miglioramento del clima dopo la fine dell'ultima glaciazione, che aveva reso necessario
aumentare la disponibilt di risorse alimentari; oppure ancora la crescita della foresta,
che aveva reso impossibile la caccia ai grandi branchi di selvaggina. Ci che non si
dubitava era il carattere quasi immediato nella scala temporale della storia
dell'umanit, calcolata in milioni di anni del passaggio all'agricoltura. Il famoso
archeologo inglese Vere Gordon Childe, per sottolineare la velocit e la drammaticit del
passaggio coni l'espressione "rivoluzione neolitica" (Childe, 1934). Studi recenti di
storia dell'agricoltura, unitamente a nuove tecniche di ricerca applicate all'archeologia,
stanno mettendo in discussione teorie ritenute valide fino a qualche decennio fa. Il
sempre maggior contributo che le scienze naturali danno alla ricostruzione degli aspetti
della vita materiale dell'uomo durante la sua storia ci permettono di formulare nuove
ipotesi ed aprono interessanti campi di indagine. L'attenzione degli studiosi si spostata,
in questi ultimi anni, dallo studio delle forme e delle sintassi decorative degli oggetti
all'analisi dei resti organici presenti negli insediamenti preistorici. Dai focolari
provengono semi combusti o noccioli; depositi di ossa di animali, sottoposti a ricerca
tafonomica per capire se sono stati macellati o semplicemente mangiati (G. Giacobini,
1996) possono darci utili indicazioni sull'eventuale presenza di allevamento e/o
domesticazione; altre indicazioni provengono dal confronto con scenari attestati in
epoche diverse: i fitoliti rilevati in un sito calcolitico hanno indiziato l'utilizzo prevalente
del terreno, presupponendo che alte concentrazioni corrispondano a una forte incidenza
del pascolo (Biagi-Nisbet, 1984); una particolare usura delle dentature dei resti umani
pu evidenziare un'alimentazione ricca di scorie silicee, e quindi ricondursi alla molitura
dei cereali con macine di pietra; scheletri femminili con segni di usura alle ginocchia,
agli alluci ed alla colonna vertebrale provano che le donne passavano molto tempo chine
a macinare cereali, e quindi sono un altro segnale di economia basata sull'agricoltura;
infine, recente notizia che dall'analisi del DNA condotta su frumenti selvatici con il
sistema di marcatura molecolare si dimostrato che la domesticazione dei cereali
avvenuta tra la Turchia orientale e l'Iraq nel 9000 circa a.C., nell'odierna zona del
Karacadag.
Quali quindi le teorie pi recenti sull'origine dell'agricoltura? Una sintesi chiara
ed efficace contenuta nel libro di F. Giusti, La nascita dell'agricoltura, 1996. Dopo
un'attenta disamina delle varie teorie sull'argomento, l'autrice conclude che la nascita
dell'agricoltura dovuta a combinazioni diverse di vari fattori gi in precedenza
analizzati, a seconda delle aree nelle quali essa avvenuta. Accettato come centro di

origine il Medio Oriente (la mezzaluna fertile) ove certamente un aumento della
piovosit favor la diffusione delle graminacee, gli stadi successivi della transizione sono
assai meno lineari di quanto finora ipotizzato. L'uomo "paleolitico" l'uomo cio che
viveva esclusivamente di caccia e raccolta aveva elaborato durante centinaia di
migliaia di anni tecniche molto efficaci di controllo delle risorse alimentari. Tramite
l'astinenza sessuale (le nascite venivano distanziate in modo da non costringere le madri
al trasporto di prole numerosa durante gli spostamenti legati alla caccia), l'infanticidio o
il senilicidio il rapporto tra i membri delle comunit ed il territorio disponibile veniva
tenuto in costante equilibrio. La caccia e la raccolta venivano praticate in modo
selettivo, favorendo la riproduzione della selvaggina o dei frutti selvatici; un'antica
sapienza, ormai in gran parte perduta, permetteva di ricavare calorie e proteine da
innumerevoli variet vegetali.
L'affermazione delle tecniche di coltivazione e allevamento procedette dunque
anzitutto lungo direttrici che attraversavano terreni particolarmente favorevoli, come
quelli formatisi per deposito di polveri portate dal vento (loess) nell'Europa centrale;
segu il corso di grandi vie fluviali, come il Danubio; ebbe successo nelle ampie vallate
dei Balcani e della Grecia orientale, dagli inverni freddi e piovosi e dalle lunghe estati,
ambiente ideale per la pastorizia e la transumanza; ma penetr con difficolt nelle fredde
foreste del Nord Europa e nelle regioni poste ai bordi della catena alpina.
In queste ultime in particolare, fenomeni di erosione e sedimentazione hanno
creato ambienti favorevoli all'agricoltura di estensione assai limitata anche se diffusi in
tutto l'arco alpino. Si tratta delle conoidi di deiezione, depositi alluvionali a forma
appunto di cono posti allo sbocco di valli ripide e incassate, o dei terrazzamenti naturali,
sacche di terreno soffice ed areato formatesi in conseguenza di fenomeni alluvionali
contro sbarramenti rocciosi.
A Breno, in Valcamonica, una comunit neolitica scelse appunto una conoide
preferendola al terreno di fondovalle, ricoperto da dense foreste composte da querce,
olmi, noccioli selvatici e tigli. Successive comunit di agricoltori cacciatori
continuarono ad abitare lo stesso luogo fino all'et del Bronzo, e tuttora le conoidi poste
allo sbocco delle valli secondarie sono intensamente coltivate in tutte le Alpi, in
particolare a vite od a frutteto.
Le forme e le decorazioni dei vasi in ceramica - tecnica nata quasi ovunque
assieme all'agricoltura - ci permettono di seguire passo passo il cammino degli influssi
neolitizzatori, durato alcuni millenni, anche se non sempre abbiamo dati cronologici
sufficientemente attendibili per stabilire una periodizzazione esauriente. La prima ondata
giunse dal mare con la cultura della Ceramica Impressa, decorata con impressioni a

crudo ottenute prevalentemente con la conchiglia del genere Cardium (da cui anche
l'appellativo di Cardiale), su tutte le coste del Mar Mediterraneo, fino alla Liguria, alla
Francia meridionale ed alla Spagna. Un'altra ondata risal il corso del Danubio, portando
con s ceramiche decorate a linee incise (Linienbandkeramik), collane ottenute con
conchiglie di genere Spondylus o altri bivalvi, figurine femminili in argilla.
L'incontro tra i primi agricoltori e le comunit mesolitiche europee produsse
numerose varianti regionali dei due filoni principali della Ceramica Impressa e della
Linienbandkeramik. A Nord delle Alpi, si afferm la cultura delle ceramiche decorate "a
punzone" (Stichbandkeramik), cultura generalmente nota come Cultura di Rssen, il cui
centro di irradiazione era posto nel bacino meridionale del Reno. Ad Ovest delle Alpi la
Cultura di Chassey, a contatto con il mesolitico attardato della Svizzera (cultura di
Egolzwill) diede origine al Cortaillod, che attraverso i facili passaggi verso la
Lombardia, alle soglie dell'et dei metalli influenz la cultura lombarda della Lagozza.
La cultura di Chassey ha lasciato tracce importanti in Val di Susa.
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La preistoria

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La preistoria
Dalla comparsa dell'uomo sulla Terra all'invenzione della scrittura
Cosa significa la parola Preistoria? La parola Preistoria viene da due termini latini:

pre, che significa prima;


e
historia, che significa storia.
Cos' la Preistoria?
La Preistoria inizia con la comparsa dell'uomo sulla Terra, oltre 3 milioni di
anni fa e arriva fino a circa il 3000 a.C, anno in cui fu inventata la scrittura.
Cosa caratterizza la Preistoria? La Preistoria caratterizzata dall'assenza di fonti
scritte. Questo periodo storico, quindi, pu essere ricostruito solamente grazie ad
utensili, vasellame, tombe, pitture, resti di abitazioni, ecc...
Come si divide la Preistoria? La Preistoria viene divisa in et diverse a seconda delle
fasi di progresso. Nella Preistoria distinguiamo: l'et della pietra che, a sua volta, si
divide in:
Paleolitico o et della pietra antica o della pietra scheggiata, nella quale l'uomo
impara a costruire i primi strumenti in pietra;
Mesolitico o et della pietra di mezzo;
Neolitico o et della pietra nuova o della pietra levigata, nella quale l'uomo
impara a levigare la pietra;
l'et dei metalli che, a sua volta, si divide in: et del rame; et del bronzo; et del
ferro.

Il passaggio dalla Preistoria alla Storia uguale per tutti i popoli? Il passaggio dalla
Preistoria alla Storia non avvenne in modo simultaneo per tutti i popoli della Terra. Per
alcuni di essi tale passaggio avvenne molti secoli fa, mentre per altri esso fu pi recente.
Vi sono popoli che hanno conosciuto la scrittura tantissimo tempo fa, altri che
solo in epoche molte recenti sono venuti a contatto con esploratori e missionari che
hanno insegnato loro a scrivere.
Indice argomenti sulla preistoria
Cos' la storia e cosa studia
Preistoria

Sumeri - Assiri - Babilonesi


Gli Egizi
Le civilt dell'antico oriente
Gli Ittiti
Gli Ebrei
I Fenici
I Cretesi
I Micenei
Il Medioevo ellenico
La civilt greca
Sparta e Atene
Medi e Persiani
Atene nell'et classica
Guerra del Peloponneso
Le egemonie di Sparta e Tebe
L'egemonia macedone e l'ellenismo
Riepilogo sulle antiche civilt
L'Italia antica e gli Etruschi

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