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testimonianze
scritte.
Il termine indica pure la disciplina (pi precisamente paletnologia) che studia la
presenza e l'attivit dell'uomo nella preistoria. La preistoria viene convenzionalmente
suddivisa in tre periodi (meglio sarebbe dire fasi in quanto non in ogni regione
geografica le fasi hanno la stessa durata e termine) paleolitico, mesolitico e neolitico
Le origini
Circa 30 mila anni fa in Europa giunge quello che viene detto uomo di CroMagnon, dal sito del primo ritrovamento zoologicamente Homo sapiens sapiens, ossia
una
sottospecie
del
sapiens.
Negli ultimi anni si rafforzata la teoria che vede Neanderthal e Cro-Magnon come due
specie
diverse
evolutesi
in
modo
quasi
parallelo.
L'uomo di Cro-Magnon, ovvero l'uomo moderno, sostituisce, in Europa l'uomo di
Neanderthal (che si estingue circa 28 mila anni fa) in un arco di tempo relativamente
breve anche se non possibile stabilire che tipo di relazioni (collaborazione,
indifferenza, guerra) si stabiliscano tra i due.
10 mila anni fa: agricoltura e sedentarismo
Il processo di astrazione, che nella nostra specie si era avviato con il primo
strumento di lavoro e che non si era fermato ma era proseguito con la costruzione di
strumenti che permettevano di realizzare a loro volta altri strumenti, ebbe ricadute non
solo sulla vita concreta ma anche sullo sviluppo degli organi di fonazione, del
linguaggio, della comunicazione e in ultima analisi del pensiero.
Con la nascita della scrittura, come mezzo per registrare e trasmettere informazioni, il
processo di astrazione raggiunge un nuovo traguardo, anche se questo stadio
dell'evoluzione umana presenta una casistica molto complessa (civilt che pur
giungendo all'organizzazione sociale dello stato non sviluppano, almeno per quanto ne
sappiamo, la scrittura). Le prime forme di registrazione scritte compaiono, quasi
contemporaneamente, in varie parti del mondo: Sumer, valle del Nilo, Cina circa 5000
anni fa. Per convenzione si usa utilizzare la datazione dei primi reperti ritrovati di
documenti scritti come spartiacque tra l'epoca preistorica della specie e una nuova era
che convenzionalmente viene designata con il termine pi appropriato di storia.
Et della pietra
Calcolitico
Et del bronzo
Et del ferro
Paleolitico
Il Paleolitico (dal greco palaios, "antico", e lithos, "pietra", ossia "et della pietra
antica" e per antico si intende antico modo di lavorare la pietra ossia la scheggiatura) fu
il primo periodo in cui si svilupp la tecnologia umana con l'introduzione dei primi
strumenti in pietra da parte di diverse specie di ominidi (circa 2.5 milioni di anni fa), e
terminando con l'introduzione dell'agricoltura, con il Mesolitico, o, nelle zone di precoce
neolitizzazione, con l'Epipaleolitico.
Il termine fu inventato dallo studioso di preistoria John Lubbock nel 1865 in
opposizione al termine "Neolitico".
Tra le ere geologiche corrisponde a quella del Pleistocene (da 2 milioni a 10.000
anni fa)
Durante il paleolitico si sono avute una serie di glaciazioni (quelle alpine di Gnz,
Paleolitico inferiore
Da circa 2,5 milioni di anni fa a circa 120.000 anni fa, corrisponde al Pleistocene
inferiore e medio e alle glaciazioni di Gnz, Mindel e Riss con i periodi interglaciali
intermedi. in questo periodo si diffondono l'Homo habilis e l'Homo erectus.
Olduvaiano (Pebble Culture), 2.500.000-750.000 anni fa circa: manufatti su
ciotoli appena scheggiati ("choppers" e "chopping tools"). Il nome deriva dal sito delle
"gole di Olduwai (o Olduvai, Tanzania). In Italia, sono stati ritrovati reperti risalenti a
questo periodo, ad esempio nella zona di Monte Poggiolo, nel forlivese.
Acheuleano, 750.000-120.000 anni fa circa: manufatti litici a forma di mandorla
e lavorati su due lati in modo simmetrico ("bifacciali" o "amigdale") associati a diversi
strumenti ricavati da schegge (raschiatoi e punte). Il nome deriva dal sito di SaintAcheul, (presso Amiens, Francia). Geograficamente esiste una suddivisione tra
"acheuleano classico" (Francia settentrionale e Inghilterra) e "acheuleano meridionale"
(Francia meridionale e Spagna).Viene suddiviso cronologicamente in due principali fasi:
acheuleano antico" o "arcaico", che tende a sostituire i termini di Abbevilliano, dal sito
di Abbeville, e di Chelleano, dal sito di Chelles, entrambi in Francia): una seconda fase
pi articolata, comprendente: "acheuleano medio", "evoluto" e "superiore", che continua
nel paleolitico medio con l'"acheuleano finale".
Clactoniano: manufatti litici derivati da grandi schegge con piano di percussione
obliquo. Secondo alcuni non si tratterebbe tuttavia di una cultura distinta
dalll'Acheulano, a cui in parte contemporaneo. Il nome deriva dal sito di Clacton-onSea (contea di Essex, Gran Bretagna). A volte suddiviso in "antico", "medio" e
"recente".
Tayaziano: manufatti di tipo clactoniano associati ad altri di tipo musteriano, con
basse percentuali di bifacciali. Non chiaro se si tratti di una cultura autonoma e in quali
rapporti sia con l'acheuleano. Il nome deriva dal sito di Les-Eyzies-de-Tayac in
Dordogna, Francia.
Paleolitico medio
Da circa 120.000 a circa 40-35.000 anni fa, corrisponde a parte del Pleistocene
superiore comprendente il periodo interglaciale di Riss-Wrm e parte del periodo
glaciale di Wrm. In questo periodo si diffonde in Europa l'Homo neanderthalensis.
Da circa 40-35.000 a circa 10.000 anni fa; corrisponde a parte del Pleistocene
superiore comprendente parte del periodo glaciale di Wrm. In questo periodo si
diffonde in Europa l'odierno Homo sapiens sapiens.
Castelperroniano (40.000 - 34.000 anni fa circa) in Francia e Spagna nordoccidentale, dal sito di Chtelperron in Francia (considerata da alcuni "perigordiano
inferiore"), e Uluzziano (38-36.000 - 33-30.000 anni fa circa) nell'Italia centromeridionale, dal sito della baia e della grotta di Uluzzo, in Puglia, rappresentano culture
di transizione dalle culture musteriane, ad opera ancora dei neanderthaliani e con il
perdurare della tecnica levalloisiana. Un'altra cultura di transizione il Szeletiano (o
"Szeliano", 40.000 - 30.000 anni fa circa) nell'Europa centrale, dal sito della grotta
Szlta in Ungheria.
Aurignaziano (o "aurignaciano") (39-34.000 - 26-21.000 anni fa circa), con
manufatti litici ricavati soprattutto da lame e microlamine e la diffusione dei manufatti
in osso. Dal punto di vista geografico suddiviso in "occidentale", "centro-europeo e
balcanico", "italiano" e "orientale". Il nome deriva dal sito di Aurignac in Francia.
Cronologicamente suddiviso in: "aurignaziano arcaico" (o "pre-aurignaziona o "protoaurignaziano") "aurignaziano classico" ("antico", I e II, ed "evoluto", III e IV,)
"aurignaziano tardivo" (V).
Gravettiano (o "perigordiano superiore") (29-28.000 - 22-20.000 anni fa),
caratterizzato da bulini, punte ritoccate (punte gravettiane) e armi da lancio in osso. A
questa cultura appartengono molte delle pi note veneri paleolitiche. Dal sito di La
Gravette, presso Bayac, in Dordogna, Francia. Viene suddiviso in: "gravettiano antico"
"gravettiano evoluto" "gravettiano finale".
potevano aver reso pi fertili zone desertiche della Turchia meridionale, aumentando la
piovosit; oppure una forte crescita demografica, sempre conseguenza del
miglioramento del clima dopo la fine dell'ultima glaciazione, che aveva reso necessario
aumentare la disponibilt di risorse alimentari; oppure ancora la crescita della foresta,
che aveva reso impossibile la caccia ai grandi branchi di selvaggina. Ci che non si
dubitava era il carattere quasi immediato nella scala temporale della storia
dell'umanit, calcolata in milioni di anni del passaggio all'agricoltura. Il famoso
archeologo inglese Vere Gordon Childe, per sottolineare la velocit e la drammaticit del
passaggio coni l'espressione "rivoluzione neolitica" (Childe, 1934). Studi recenti di
storia dell'agricoltura, unitamente a nuove tecniche di ricerca applicate all'archeologia,
stanno mettendo in discussione teorie ritenute valide fino a qualche decennio fa. Il
sempre maggior contributo che le scienze naturali danno alla ricostruzione degli aspetti
della vita materiale dell'uomo durante la sua storia ci permettono di formulare nuove
ipotesi ed aprono interessanti campi di indagine. L'attenzione degli studiosi si spostata,
in questi ultimi anni, dallo studio delle forme e delle sintassi decorative degli oggetti
all'analisi dei resti organici presenti negli insediamenti preistorici. Dai focolari
provengono semi combusti o noccioli; depositi di ossa di animali, sottoposti a ricerca
tafonomica per capire se sono stati macellati o semplicemente mangiati (G. Giacobini,
1996) possono darci utili indicazioni sull'eventuale presenza di allevamento e/o
domesticazione; altre indicazioni provengono dal confronto con scenari attestati in
epoche diverse: i fitoliti rilevati in un sito calcolitico hanno indiziato l'utilizzo prevalente
del terreno, presupponendo che alte concentrazioni corrispondano a una forte incidenza
del pascolo (Biagi-Nisbet, 1984); una particolare usura delle dentature dei resti umani
pu evidenziare un'alimentazione ricca di scorie silicee, e quindi ricondursi alla molitura
dei cereali con macine di pietra; scheletri femminili con segni di usura alle ginocchia,
agli alluci ed alla colonna vertebrale provano che le donne passavano molto tempo chine
a macinare cereali, e quindi sono un altro segnale di economia basata sull'agricoltura;
infine, recente notizia che dall'analisi del DNA condotta su frumenti selvatici con il
sistema di marcatura molecolare si dimostrato che la domesticazione dei cereali
avvenuta tra la Turchia orientale e l'Iraq nel 9000 circa a.C., nell'odierna zona del
Karacadag.
Quali quindi le teorie pi recenti sull'origine dell'agricoltura? Una sintesi chiara
ed efficace contenuta nel libro di F. Giusti, La nascita dell'agricoltura, 1996. Dopo
un'attenta disamina delle varie teorie sull'argomento, l'autrice conclude che la nascita
dell'agricoltura dovuta a combinazioni diverse di vari fattori gi in precedenza
analizzati, a seconda delle aree nelle quali essa avvenuta. Accettato come centro di
origine il Medio Oriente (la mezzaluna fertile) ove certamente un aumento della
piovosit favor la diffusione delle graminacee, gli stadi successivi della transizione sono
assai meno lineari di quanto finora ipotizzato. L'uomo "paleolitico" l'uomo cio che
viveva esclusivamente di caccia e raccolta aveva elaborato durante centinaia di
migliaia di anni tecniche molto efficaci di controllo delle risorse alimentari. Tramite
l'astinenza sessuale (le nascite venivano distanziate in modo da non costringere le madri
al trasporto di prole numerosa durante gli spostamenti legati alla caccia), l'infanticidio o
il senilicidio il rapporto tra i membri delle comunit ed il territorio disponibile veniva
tenuto in costante equilibrio. La caccia e la raccolta venivano praticate in modo
selettivo, favorendo la riproduzione della selvaggina o dei frutti selvatici; un'antica
sapienza, ormai in gran parte perduta, permetteva di ricavare calorie e proteine da
innumerevoli variet vegetali.
L'affermazione delle tecniche di coltivazione e allevamento procedette dunque
anzitutto lungo direttrici che attraversavano terreni particolarmente favorevoli, come
quelli formatisi per deposito di polveri portate dal vento (loess) nell'Europa centrale;
segu il corso di grandi vie fluviali, come il Danubio; ebbe successo nelle ampie vallate
dei Balcani e della Grecia orientale, dagli inverni freddi e piovosi e dalle lunghe estati,
ambiente ideale per la pastorizia e la transumanza; ma penetr con difficolt nelle fredde
foreste del Nord Europa e nelle regioni poste ai bordi della catena alpina.
In queste ultime in particolare, fenomeni di erosione e sedimentazione hanno
creato ambienti favorevoli all'agricoltura di estensione assai limitata anche se diffusi in
tutto l'arco alpino. Si tratta delle conoidi di deiezione, depositi alluvionali a forma
appunto di cono posti allo sbocco di valli ripide e incassate, o dei terrazzamenti naturali,
sacche di terreno soffice ed areato formatesi in conseguenza di fenomeni alluvionali
contro sbarramenti rocciosi.
A Breno, in Valcamonica, una comunit neolitica scelse appunto una conoide
preferendola al terreno di fondovalle, ricoperto da dense foreste composte da querce,
olmi, noccioli selvatici e tigli. Successive comunit di agricoltori cacciatori
continuarono ad abitare lo stesso luogo fino all'et del Bronzo, e tuttora le conoidi poste
allo sbocco delle valli secondarie sono intensamente coltivate in tutte le Alpi, in
particolare a vite od a frutteto.
Le forme e le decorazioni dei vasi in ceramica - tecnica nata quasi ovunque
assieme all'agricoltura - ci permettono di seguire passo passo il cammino degli influssi
neolitizzatori, durato alcuni millenni, anche se non sempre abbiamo dati cronologici
sufficientemente attendibili per stabilire una periodizzazione esauriente. La prima ondata
giunse dal mare con la cultura della Ceramica Impressa, decorata con impressioni a
crudo ottenute prevalentemente con la conchiglia del genere Cardium (da cui anche
l'appellativo di Cardiale), su tutte le coste del Mar Mediterraneo, fino alla Liguria, alla
Francia meridionale ed alla Spagna. Un'altra ondata risal il corso del Danubio, portando
con s ceramiche decorate a linee incise (Linienbandkeramik), collane ottenute con
conchiglie di genere Spondylus o altri bivalvi, figurine femminili in argilla.
L'incontro tra i primi agricoltori e le comunit mesolitiche europee produsse
numerose varianti regionali dei due filoni principali della Ceramica Impressa e della
Linienbandkeramik. A Nord delle Alpi, si afferm la cultura delle ceramiche decorate "a
punzone" (Stichbandkeramik), cultura generalmente nota come Cultura di Rssen, il cui
centro di irradiazione era posto nel bacino meridionale del Reno. Ad Ovest delle Alpi la
Cultura di Chassey, a contatto con il mesolitico attardato della Svizzera (cultura di
Egolzwill) diede origine al Cortaillod, che attraverso i facili passaggi verso la
Lombardia, alle soglie dell'et dei metalli influenz la cultura lombarda della Lagozza.
La cultura di Chassey ha lasciato tracce importanti in Val di Susa.
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Cosa significa la parola Preistoria? La parola Preistoria viene da due termini latini:
Il passaggio dalla Preistoria alla Storia uguale per tutti i popoli? Il passaggio dalla
Preistoria alla Storia non avvenne in modo simultaneo per tutti i popoli della Terra. Per
alcuni di essi tale passaggio avvenne molti secoli fa, mentre per altri esso fu pi recente.
Vi sono popoli che hanno conosciuto la scrittura tantissimo tempo fa, altri che
solo in epoche molte recenti sono venuti a contatto con esploratori e missionari che
hanno insegnato loro a scrivere.
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