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164 ANNIVERSARIO

DELLA POLIZIA DI STATO

DISCORSO DEL QUESTORE


ALBERTO FRANCINI

2016
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1 PARTE
Buongiorno a tutti voi e grazie per la vostra presenza a nome
di tutti gli appartenenti alla Polizia di Stato.
Ringrazio per essere qui il Prefetto, il rappresentante del
Sindaco, il Presidente del Tribunale, gli altri rappresentanti
istituzionali, il cappellano della Polizia di Stato e tutti gli altri amici
della Polizia di Stato
Un abbraccio affettuoso alle donne e agli uomini della Polizia di
Stato di questa provincia e alle loro famiglie.
Un saluto speciale e un abbraccio fraterno ai colleghi dell
ANPS che sono sempre in mezzo a noi con iniziative preziose anche
in termini di volontariato e di protezione civile.
Un saluto cordiale ai rappresentanti delle altre Forze di Polizia,
nazionali e locali. In particolare ad Andrea Brancadoro e Gregorio
Iuzzolino con i quali ho una forte intesa e colleganza, grazie anche
all opera di coordinamento del Prefetto Visconti.
Consentitemi anche un saluto fraterno e vi chiederei
addirittura un applauso per il mio ex vicario dr. Fabio Cilona che dal
primo giugno sar il nuovo Questore di Rovigo.
Oggi per noi proprio una giornata di festa, tuttavia voglio
ricordare che pochi giorni fa abbiamo commemorato l anniversario
della strage di Capaci in cui morirono oltre a Giovanni Falcone e sua
moglie Francesca Morvillo anche 3 splendidi ragazzi della sua
scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Molinaro. Oggi sarebbe
stata anche la loro festa e quella di tutti gli altri colleghi che hanno
sacrificato la loro vita per garantire la sicurezza dei cittadini.
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Festeggiamo quest anno il 164 anniversario della Polizia di
Stato.
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Prometto di essere breve, ma come ogni anno gradirei dividere


questo mio intervento in due parti. Una prima dedicata ad un
brevissimo excursus storico della polizia italiana e una seconda
parte dedicata ad alcune considerazioni sullo stato della sicurezza e
sull azione della Questura in questa provincia nell ultimo anno.
L Amministrazione della Pubblica Sicurezza, cio la direzione
strategica e operativa della sicurezza del nostro paese, un sistema
fondato sul Ministro dell Interno e sulle Autorit di P.S., il Prefetto e
poi successivamente anche il Questore, nasce nel 1848 e da allora,
ininterrottamente fino ad oggi, ha mantenuto la responsabilit della
sicurezza e dell ordine pubblico in Italia, anche durante i periodi
bellici.
Come logica conseguenza, qualche anno pi tardi, nel 1852, si
pensa di costituire un corpo di polizia che dipendesse
esclusivamente dalle Autorit di P.S. Nasce il Corpo delle Guardie di
P.S. di cui oggi, appunto, festeggiamo il 164 anniversario essendo
quel Corpo il lontano progenitore dell attuale Polizia di Stato.
Le date non sono casuali.
Il 1848, infatti, lanno che segna una fortissima discontinuit
politico istituzionale col passato. Il nostro stato, o meglio quello
stato che poi diventer l Italia, cio il Regno di Piemonte, diventa
finalmente, proprio nel 1848, uno stato liberale, una Monarchia
costituzionale, con una Costituzione, lo Statuto Albertino, a tutela
delle libert e dei diritti fondamentali del cittadino.
La gestione dell ordine pubblico, l azione di polizia, diventa
materia civile e non militare, come d altra parte suggerisce lo
stesso etimo della parola polizia che chiaramente richiama alla
polis: polizia significa gestione dellordinata e pacifica convivenza
della societ civile.
Da quel momento, noi della polizia, ci siamo stati sempre a
presidio della legalit e dell ordinata e civile convivenza. In
qualsiasi momento della tumultuosa, caotica e in molti casi
drammatica vita nazionale, noi ci siamo stati, nel bene e nel male.
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Ci siamo stati in occasione dell Unit d Italia riposizionandoci


soprattutto a presidio delle allora poche grandi citt; nasce proprio
in quel periodo la figura del Questore alle dipendenze del Prefetto.
Ci siamo stati a cavallo tra l Ottocento e il Novecento per
gestire la piazza in un periodo di grande trasformazione economicosociale del nostro paese. Trasformazione che comport per la prima
volta una forte lotta di classe, lotte operaie e lotte sindacale prima
sconosciute, con conseguenti grandi moti di piazza.
Fu proprio questo il periodo in cui la figura del Questore inizi
ad emanciparsi rispetto alla figura predominante del Prefetto che,
attratto da compiti di amministrazione generale, lasci sempre pi
margini di autonomia al Questore sul versante dell ordine pubblico.
In quel periodo Crispi volle accentrare al Ministero dell Interno
la competenza delle polizia municipali creando il Corpo delle
Guardie di Citt, nel quale conflu anche il Corpo delle Guardie di
P.S.
Ci siamo stati all indomani della Grande Guerra, allorquando
una gravissima situazione occupazionale fu affrontata anche
riempiendo le fila della polizia con decine di migliaia di reduci dalle
trincee, rimasti senza lavoro e senza reddito e il Corpo delle Guardie
di Citt cambio denominazione in Regia Guardia di P.S.
Ci siamo stati allorquando il regime fascista dopo appena pochi
anni di vita sciolse la Regia Guardia e ricre su nuove basi il Corpo
degli Agenti di P.S., dandogli uno status civile. Pur informato a criteri
ideologici ispirati al fascismo, mai questo Corpo divenne una polizia
di regime e mai il suo potentissimo vertice, il Capo della Polizia
Arturo Bocchini, accett supinamente le decisioni del Duce e dei
suoi gerarchi.
Ci siamo stati quando il regime ebbe la necessit di garantire
la sicurezza negli sconfinati territori dell Impero. Fu creata la PAI,
acronimo di Polizia Africa Italiana. Un esempio di corpo di polizia
modernissimo e di ispirazione anglosassone. Esperimento finito con
la fine dell Impero e ricondotto, nell immediato dopoguerra, nei
ranghi del Corpo delle Guardie di P.S.
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Ci siamo stati, negli anni 50, con atteggiamento spiccatamente


repressivo, a garantire nelle piazze la sopravvivenza di una fragile
neonata repubblica particolarmente esposta alle tensioni della
Guerra Fredda. Quella connotazione particolarmente repressiva, l'
intervento dei famigerati celerini nelle situazioni difficili di o.p., non
hanno certamente giovato alla simpatia popolare, ma era imposta
in quel periodo storico da superiori contingenti
interessi di
conservazione nazionale e istituzionale ed il Corpo si sacrificato
agli stessi.
Ci siamo stati con maggiore equilibrio, abnegazione e spirito
democratico nelle piazze del '68, tanto che Pier Paolo Pasolini
dichiar pubblicamente di stare dalla parte dei poliziotti, spesso figli
di contadini e di operai, rispetto a tanti studenti, allora quasi tutti
figli di pap, che aggredivano i poliziotti durante le manifestazioni.
Ci siamo stati nella lotta al terrorismo e alla criminalit
organizzata, pagando come noto un altissimo sacrificio anche in
termini di vite umane.
Ci siamo stati e ci siamo ancora quando finalmente, con la
storica riforma del 1981, che crea la Polizia di Stato nella quale
confluiscono sia il Corpo delle Guardie che il ruolo dei Funzionari
civili della P.S., la legittimazione dell azione di polizia si ribalta dall
alto verso il basso, dallo Stato apparato allo Stato cittadino. Da
oltre 30 anni, dunque, siamo una polizia che ha un solo alto
riferimento: la salvaguardia dei diritti fondamentali e delle libert
del cittadino, oltre che, ovviamente, la tutela della legalit. Una
polizia democratica nel suo DNA, che ogni giorno realmente e
ideologicamente al servizio della gente. Ed in questa radicale
trasformazione un ruolo assolutamente fondamentale lo hanno
sicuramente giocato i sindacati di polizia, che garantiscono
costantemente, all interno della Polizia di Stato, una gestione
trasparente e aperta al mondo esterno.
Ci siamo, in questi ultimi anni, mesi, giorni a gestire con
enormi rischi e difficolt, ma con spirito di servizio ed umanit
cristiana il grande afflusso di profughi e sfortunati che sfuggono
dalla morte x guerra o per mancanza
di cibo.
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Naturalmente ci sono state e ci sono ancora luci e ombre,


momenti esaltanti ed eroici e fasi di difficolt e di riflessione, come
assolutamente normale che sia in un istituzione che vive e che
partecipa direttamente e da protagonista alla vita di questo nostro
splendido, ma complesso Paese.

2 PARTE
La seconda parte del mio intervento, indirizzata idealmente a
tutti gli abitanti di questa provincia, soprattutto per il tramite dei
loro rappresentanti istituzionali, in primo luogo i Sindaci, dedicata
allo stato della sicurezza e dell ordine pubblico.
Per quanto attiene all ordine pubblico e al governo delle
manifestazioni, quest anno sono stati sostanzialmente 3 gli eventi
che ci hanno particolarmente impegnato sotto questo punto di vista
(quando ero dirigente dei servizi di o.p. a Napoli ne avevo 3 al
giorno).
L occupazione dell androne del comune in occasione di una
manifestazione dei prendocasa e la manifestazione di
contestazione al comizio della lega, entrambe nel mese di
settembre e poi ad aprile di quest anno in occasione della
manifestazione di contestazione all intervento del premier Renzi al
Cnr.
Intendo ribadire a chiare lettere che la libert di riunione e di
manifestazione del pensiero, tutelata in maniera assoluta dalla
Costituzione all art. 17, trova nei questori italiani dei sinceri garanti
anche quando queste contestazioni fanno sentire la loro voce con
toni aspri e determinati. Mai tuttavia pu essere tollerata qualsiasi
forma di violenza o di prevaricazione e il dettato dello stesso art. 17
sar fatto rispettare, poich esso esplicitamente prevede che la
riunione deve essere pacifica e non violenta oltre che senza armi,
fossero anche armi improprie. Infatti quest anno, in occasione di un
paio di queste manifestazioni violente, oltre a denunciare chi si
reso responsabile di reati, stata applicata una recente normativa
sul daspo a 6 soggetti che incitavano alla violenza gli altri
manifestanti. Dunque massima comprensione, tolleranza e
disponibilit alla mediazione per le manifestazioni di disagio o di
pacifica contestazione, ma linea dura per chi vuole imporsi con atti
di violenza fisica.
Altre linee guida della Questura di Pisa sono state:
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- Massimizzazione del controllo del territorio (ho mantenuto la


promessa di non depotenziare il settore delle volanti)
- Proiezione esterna della Questura in funzione fortemente
proattiva, cio tesa a stimolare un corretto coinvolgimento dei
cittadini, sia in forma singola che associata, nella
partecipazione al mantenimento di condizioni di sicurezza
urbana (ho personalmente partecipato a numerosi consessi e
dibattiti sulla sicurezza abitativa, degli anziani, ecc. organizzati
da vari comitati di cittadini cercando anche di sperimentare
nuove forme di coordinamento sul tema, sia fra i cittadini
stessi sia in partnership con la Questura)
- Radicalizzazione della cultura del coordinamento fra le Forze di
Polizia (sotto la guida saggia ed equilibrata del prefetto
Visconti ogni iniziativa sulla sicurezza stata sempre condivisa
all unanimit fra tutte le componenti)
Quest anno, grazie soprattutto alle fortissime pressioni del prefetto
Visconti sul Ministero, il controllo del territorio, specie nelle aree pi
a rischio, ha potuto beneficiare della preziosa collaborazione dell
Esercito con il progetto Strade Sicure. Oggi a Pisa, le FF.PP. sono
aiutate quotidianamente da 50 militari della Folgore dislocati in
Piazza dei Miracoli e nelle aree adiacenti, nella zona della stazione
ferroviaria, in aeroporto, a Putignano e a San Giuliano e, con l
apertura della stagione balneare, anche nella zona di Tirrenia e
Marina di Pisa. Il tutto in un quadro organico disposto dal Prefetto e
pianificato e coordinato dal Questore con la condivisione del
Comandante Provinciale dei Carabinieri.
Naturalmente, ho cercato di ottimizzare ancor pi le risorse di
casa nostra, rafforzando i rapporti sinergici fra gli uffici della
Questura e fra questi e le Specialit della Polizia di Stato. Assoluta
unit di intenti e osmosi operativa con la Polizia Stradale cos
impegnata sul fronte della sicurezza della viabilit sulle arterie non
facili di questa provincia. Rinnovata sinergia anche con la Polizia
Ferroviaria nel presidio delle stazioni, prima fra tutte quella di Pisa e
nella repressione dei reati di specifica competenza. Massima intesa
con la Polizia di Frontiera Aerea per la messa in sicurezza dell
aeroporto di Pisa. Costante collaborazione con la Polizia Postale sul
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fronte della repressione dei reati telematici e su quello della


divulgazione di best pactices nell utilizzo dei social, specie da parte
dei giovanissimi.
Il Nucleo Prevenzione Crimine di Firenze ha mantenuto
costante la sua presenza nel nostro territorio 2 o 3 volte alla
settimana con 4 pattuglie in media, consentendoci di destinare
risorse anche in provincia. Il reparto Mobile di Firenze ormai una
presenza fissa quotidiana a Pisa e non solo in occasione di situazioni
di o.p. Perfino il Reparto Volo di Firenze con i suoi elicotteri pi
presente nei cieli di questa citt e spesso mi ospita a bordo x voli di
ricognizione.
Voglio ringraziare affettuosamente tutti i miei collaboratori
della Questura e dei Commissariati di Pontedera e di Volterra, che
hanno gi aumentato la loro produttivit nonostante un sensibile
ridimensionamento degli organici e delle risorse finanziarie e
nonostante l' incidenza negativa del blocco sia pure parziale del
turn-over previsto fino al 2017.
Pensate all' incremento di lavoro dell' ufficio stranieri a causa
dei massicci flussi migratori, all' aumento della mole di lavoro dell'
anticrimine con le novelle legislative che hanno introdotto l'
ammonimento del questore per lo stalking e per le violenze in
famiglia, l' incremento del numero di fogli di via per le persone
sospette.
La squadra mobile ha poi continuato la sua tradizione di
successi investigativi con importanti operazioni soprattutto sul
fronte del traffico di stupefacenti.
L' opera preziosa della Digos nel delineare le strategie di
approccio all' ordine pubblico e in questo campo devo ringraziare
anche i carabinieri per l' aiuto quotidiano che danno al questore nei
servizi di o.p.
L' ufficio personale e tecnico-logistico per la gestione corretta
dei rapporti di lavoro, della disciplina, dei mezzi e delle
infrastrutture.
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L' ufficio contabile che con sempre minori risorse economiche


deve affrontare il crescente malumore dei dipendenti.
La scientifica, l' ufficio del poliziotto di quartiere che presto
sar incentivato. Il personale dell archivio che opera in condizioni
molto disagiate, tutto il personale civile per il suo prezioso aiuto nei
compiti amministrativi e burocratici.
Consentitemi, per, alcuni ringraziamenti particolari, uno per il
mio capo di gabinetto, la dr.ssa Badalassi, che svolge il suo pesante
incarico con professionalit ed entusiasmo nonostante alcune
ingiustizie ricevute dal centro delle quali me ne faccio carico e alle
quali cercher di rimediare. Il secondo ringraziamento particolare va
a tutti i miei funzionari che non mi hanno mai lesinato la loro piena
e convinta collaborazione ben oltre i dovuti doveri d ufficio. Il terzo
ringraziamento speciale va ai meravigliosi ragazzi delle volanti che
costituiscono la faccia pi visibile, pi esposta della Polizia di Stato,
quella di cui maggiormente necessita il cittadino in difficolt, una
faccia presente sul territorio in qualsiasi momento, di giorno e di
notte. Una faccia che unisce, in una sintesi straordinaria, l aiuto
generoso al cittadino con la severit del rispetto della legge.
Un ultimo ringraziamento, infine, ai rappresentati sindacali
provinciali x il fatto che non fanno mai mancare i loro preziosi
suggerimenti costruttivi e il loro aiuto per il superamento di
oggettive difficolt, nell' ottica di una sana e reciproca
collaborazione istituzionale, ognuno nelle rispettive sfere di
competenza e responsabilit.
A fronte di questo considerevole impegno della Questura di
Pisa, il bilancio ragionato dello stato della sicurezza nella nostra
provincia, dal punto di vista meramente statistico, positivo,
soprattutto
per
quelle
fattispecie
criminose
sulle
quali
maggiormente si focalizzata la nostra attenzione.
Tuttavia so bene che oggigiorno lindice di successo di un
agenzia di polizia si basa non tanto sul dato reale della sicurezza,
quanto piuttosto su quello percepito ed su questo versante che mi
sono speso particolarmente in prima persona x cercare di
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convogliare le legittime proteste e la sensazione di insicurezza


diffusa verso iniziative costruttive che diano il segno marcato di una
matura partecipazione del cittadino anche in ambito della sicurezza.
Questo impegno per me e per gli altri addetti ai lavori ancora
lungo e difficile e passa attraverso strumenti di comunicazione e di
avvicinamento del cittadino del tutto rivoluzionari rispetto al nostro
tradizionale approccio culturale, ma ci stiamo lavorando con gruppi
di cittadini di Putignano, Coltano, Oratoio, Cisanello. Vorrei farlo di
pi con i qualificatissimi comitati cittadini.
Lo spaccio di sostanze stupefacenti e la vendita abusiva di
alcolici sono, invece, fenomeni che affliggono pesantemente questa
citt e sui quali come negli altri anni ci siamo concentrati
particolarmente e la squadra mobile ha scompaginato grosse
organizzazioni dedite al traffico come pure venditori al minuto
anche con interventi difficili nelle boscaglie di Coltano e Migliarino
Naturalmente so bene che tutto ci ha inciso poco sulle piazze
di spaccio che continuano a rifornire di droga larghe fasce di
popolazione giovanile. E un fenomeno che affligge non solo Pisa,
non solo l Italia, ma tutto il mondo occidentale da almeno 40 anni.
Anche qui la lotta deve basarsi su una sinergia tra il momento
repressivo e quello della sensibilizzazione intelligente, aperta e
corretta da parte di tanti altri attori della societ civile, sull uso e
sull abuso di tali sostanze.
Vorrei, infine, che fosse sempre alta da parte di tutti
lattenzione contro il fenomeno delle infiltrazioni della criminalit
organizzata che sempre in agguato laddove si realizzano
speculazioni commerciali, immobiliari e finanziarie di natura
pubblica, ma anche privata.
L attenzione della Prefettura, della Magistratura e delle Forze
di Polizia, particolarmente di quelle specializzate al suo contrasto,
non verr mai meno.
Ma nessuno si illuda che contro le infiltrazioni mafiose e in
generale contro le illegalit basti un' azione di contrasto dell'
apparato preventivo e repressivo 11
dello Stato.

La lotta alla criminalit comune e organizzata passa da una


vigilanza costante sul fenomeno da parte della societ civile,
espressa
attraverso
i rappresentanti politico
istituzionali,
soprattutto i sindaci, che devono quanto meno denunciare
apertamente ogni pur piccolo sospetto del fenomeno, essendo loro
per definizione i rappresentanti della comunit locale, oltre ad
essere, la gran parte di loro, autorit locali di P.S. Come pure chiedo
vigilanza e denuncia alle associazioni di categoria, ai sindacati, al
volontariato di settore ai comitati di cittadini, ai singoli cittadini.
E' altres fondamentale la scuola, l universit, la cultura, la
famiglia, la Chiesa.
Non delegate mai totalmente ad altri la vostra e l altrui
sicurezza. Pretendete massima attenzione dalle Istituzioni preposte,
ma ogni cittadino faccia la sua parte in termini di legalit.
Noi ci siamo, cerchiamo di fare la nostra parte e insieme a tutti
voi faremo di Pisa una citt e una provincia sempre pi sicure.
Viva la Polizia, Viva l Italia

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