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4. - La decisione riguarda i ricorsi riuniti, essendo stati proposti avverso la medesima sentenza
(art. 335 c.p.c).
4.1. Il primo motivo del ricorso principale manifestamente fondato e va accolto, non
sussistendo un'ipotesi di litisconsorzio necessario, dovendosi ribadire che ciascun
comproprietario, in quanto titolare di un diritto che, sia pure nei limiti segnati dalla
concorrenza dei diritti degli altri partecipanti, investe l'intera cosa comune (e non una frazione
della stessa), legittimato ad agire o resistere in giudizio, anche senza il consenso degli altri,
per la tutela della cosa comune, nei confronti dei terzi o di un singolo condomino (Cass.
11199/2000, in motivazione; 4345/2000; 2106/2000; 4354/1999; 4388/1996).
Inoltre, nella particolare ipotesi del regime della comunione dei beni tra i coniugi, l'agire o il
resistere disgiuntamente dei coniugi per gli atti che non eccedono l'ordinaria amministrazione
comprende anche l'azione giudiziale del tipo di quella da risarcimento del danno introdotta
nella presente controversia a svantaggio del bene comune (argomento desumibile da Cass. n.
19167/2005, in motivazione).
4.2. - Il secondo motivo del ricorso principale manifestamente infondato, perch,
diversamente da quanto sostenuto dal M. , l'appellante aveva proposto, sia pure
subordinatamente alla richiesta di annullamento della sentenza per mancata integrazione del
contraddittorio, puntuali richieste di merito che dovranno formare oggetto di nuovo motivato
esame da parte del giudice di rinvio.
4.3. - Il ricorso incidentale manifestamente inammissibile in quanto tutti i suoi motivi
mancano di attinenza e di riferibilit alla sentenza impugnata, avendo dichiaratamente ad
oggetto affermazioni contenute nella sentenza in primo grado e questioni non aventi formato
oggetto della decisione di appello, esclusivamente incentrata sul tema processuale della
sussistenza di un'ipotesi di litisconsorzio necessario.
5. - Il relatore propone la trattazione del ricorso in camera di consiglio ai sensi degli artt. 375,
376, 380 bis c.p.c. e laccoglimento del primo motivo del ricorso principale, rigettato il secondo
e dichiarato inammissibile il ricorso incidentale, con cassazione della sentenza impugnata, in
relazione al motivo accolto e rinvio, anche per le spese, al medesimo Tribunale in diversa
composizione'.
La relazione stata comunicata al Pubblico Ministero e notificata ai difensori delle parti
costituite.
Non sono state presentate memorie n conclusioni scritte.
Ritenuto che:
a seguito della discussione sul ricorso in camera di consiglio, il collegio ha condiviso i motivi in
fatto e in diritto esposti nella relazione;
che pertanto, pronunciando sui ricorsi riuniti, deve accogliersi il primo motivo del ricorso
principale, essendo manifestamente fondato, va rigettato il secondo e va dichiarato
inammissibile il ricorso incidentale; va, di conseguenza, cassata la sentenza impugnata, in
relazione al motivo accolto, e la causa rinviata, anche per le spese, al Tribunale di Catanzaro in
diversa composizione.