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dimensionali e la qualit
CONTENUTI
Grado di precisione, campo
di tolleranza e scostamenti
Le tolleranze
negli accoppiamenti
Il grado di precisione e gli
scostamenti nel Sistema ISO
La rugosit
Le norme ISO 9000 e il
Sistema Qualit
Il controllo della qualit e la
certificazione
PREREQUISITI
OBIETTIVI
Conoscere la nomenclatura
e i criteri di definizione delle
tolleranze secondo il Sistema
ISO
Conoscere il significato
di Qualit e di Controllo
e Certificazione della qualit
nei processi produttivi
secondo le normative vigenti
Le tolleranze dimensionali
1.1
dimensione nominale
AB = campo di tolleranza
AH = ei scostamento inferiore
HB = es scostamento superiore
ei
es
Campo di tolleranza.
Il grado di precisione
Non tutte le lavorazioni meccaniche richiedono la stessa precisione, per rendersene conto, basta confrontare la grande
precisione richiesta dalla lavorazione di un pistone per un
motore a scoppio con quella, assai minore, necessaria per realizzare una normale struttura per carpenteria metallica; la
precisione di una lavorazione pu quindi variare di caso in caso a seconda delle prestazioni che si richiedono al pezzo e della qualit del materiale utilizzato.
campo di
tolleranza ampio
B
B
B H
H A
unilaterale superiore
B
campo di
tolleranza ristretto
P
dimensione nominale
bilaterale simmetrica
asse
zero
Il campo di tolleranza
asse zero
H
H
AHB
Le tolleranze dimensionali
1.2
Accoppiamenti
La valutazione delle tolleranze particolarmente importante
nelle lavorazioni di pezzi che devono essere accoppiati.
Vengono chiamati accoppiamenti alcuni elementi fondamentali dei complessi meccanici, definiti dalle norme UNI (UNI
7218/73) come connessioni di due pezzi, luno interno e laltro
esterno, costituiti di due parti: un albero (o maschio, o perno)
e un foro (o femmina, o vuoto).
Gli accoppiamenti possono essere di tre tipi [fig. 1]:
cilindrici (perno-cuscinetto);
prismatici (chiavetta-cava);
a coda di rondine (slitta-guida).
Negli accoppiamenti la valutazione della tolleranza assume
particolare rilevanza perch le dimensioni effettive degli alberi e dei giunti devono essere mutuamente compatibili e consentire i giochi o le interferenze previsti dalle specifiche funzioni dellaccoppiamento.
Si parla di gioco quando la dimensione dellalbero lievemente inferiore a quella del foro; lo spazio tra gli elementi, detto luce, viene in qualche caso utilizzato per la lubrificazione delle
superfici a contatto. Linterferenza si ha invece quando la dimensione dellalbero lievemente superiore a quella del foro:
in questo caso linserimento dellalbero nel foro realizzato
normalmente mediante dilatazione termica del foro.
Per esempio, nellaccoppiamento cilindrico tra cuscinetto a
sfere e foro non sono assolutamente ammessi giochi, perch il
suo funzionamento non prevede alcun scorrimento tra le due
superfici a contatto, mentre, al contrario, il gioco indispensabile nellaccoppiamento a coda di rondine, la cui funzione
proprio quella di permettere lo scorrimento tra albero e foro.
Una volta stabilito il valore nominale, che deve essere unico
per foro e albero, la scelta del campo di tolleranza e degli scostamenti deve dunque avvenire tenendo conto del gioco, o
dellinterferenza, che deve esistere tra gli elementi.
asse
zero
asse
zero
asse
zero
Vari tipi di accoppiamento; in giallo evidenziato il campo di tolleranza dellalbero e in blu quello del foro.
PER SAPERNE DI PI
b b)
aa)
In sintesi, i dati geometrici che intervengono nella valutazione della tolleranza di albero e foro (indicando con lettere minuscole i dati relativi
allalbero e con lettere maiuscole quelli relativi al foro) sono [fig. 3]:
dimensione nominale (d o D), dimensione minima, dimensione massima, campo di tolleranza, scostamento inferiore (ei o Ei), scostamento superiore (es o Es).
Lesempio si riferisce al caso di un accoppiamento mobile.
es ei
asse zero
Ei
Es
D Dmin Dmax
d dmax dmin
albero
foro
cc)
I tre tipi di accoppiamento: cilindrico (a), prismatico (b) e a coda di rondine (c).
Albero e foro.
C. Amerio, R. De Ruvo, S. Simonetti, Elementi di tecnologia, SEI 2011
Le tolleranze dimensionali
1.3
Tabella 1 Gradi di precisione del Sistema ISO ed esempi di applicazione nelle lavorazioni (UNI EN 20286/95)
Campi di applicazione
Grado di precisione
IT 01
IT 0
IT 1
oggetti
di altissima
precisione
come in ottica,
in orologeria ecc.
IT
IT
IT
IT
2
3
4
5
lavorazione
di strumenti
di misura
di alta precisione
IT
IT
IT
IT
IT
IT
IT
IT
5
6
7
8
9
10
11
12
accoppiamenti meccanici
IT
IT
IT
IT
IT
IT
IT
12
13
14
15
16
17
18
PER SAPERNE DI PI
PE
PER SAPERNE DI PI
ISO
LISO (International Standard Organization) lorgano ufficiale internazionale di normalizzazione per molteplici discipline; nato nel 1946
con sede a Ginevra, esso si avvale dellopera e della collaborazione
dei diversi enti nazionali di normalizzazione. In Italia lente nazionale
di unificazione lUNI [3.1] .
Le tolleranze dimensionali
1.4
cisione) richiesta sia IT6. Dalla tabella 2 si legge che il campo di tolleranza da assumere per la dimensione nominale di
52 mm e il grado di precisione IT6 deve essere 19 m. Se invece il grado di precisione di un pezzo di eguali dimensioni
fosse IT15 (per esempio un pezzo lavorato per laminazione), il campo di tolleranza salirebbe a ben 1,20 mm (cio
1200 m).
Si osservi infine che, a parit di qualit di lavorazione (grado di precisione), il valore del campo di tolleranza tanto
maggiore quanto pi grandi sono le dimensioni del pezzo:
restando allesempio precedente, se il diametro del cuscinetto a sfere fosse di 125 mm il suo campo di tolleranza diventerebbe di 25 m.
3. Una volta noto il valore del campo di tolleranza possibile,
attraverso altre tabelle, definire lo scostamento (vedi pagina seguente).
Tabella 2 Tolleranze per misure che vanno fino a 3150 mm, secondo i gradi di precisione da IT1 a IT18 del Sistema ISO (UNI EN 20286/95)
Dimensione nominale
in mm
IT 1
IT 2
IT 3
IT 4
IT 5
IT 6
IT 7
IT 8
IT 9
IT 10
IT 11
IT 12
IT 13
IT 14
IT 15
fino a 3
0,8
1,2
03
04
006
010
014
025
040
0060
0,1
0,14
0,25
0,40
oltre 3 fino a 6
1,5
2,5
04
0,60 ,5 1,84
1,4
05
008
012
018
030
048
0075
0,12
0,18
0,30
0,48
0,75
1,2
1,8
oltre 6 fino a 10
1,5
2,5
oltre 10 fino a 18
1,2
04
06
009
015
022
036
058
0090
0,15
0,22
0,36
0,58
0,90
1,5
2,2
05
08
011
018
027
043 00070
0110
0,18
0,27
0,43
0,70
1,10
1,8
oltre 18 fino a 30
1,5
2,5
2,7
06
09
013
021
033
052
084
0130
0,21
0,33
0,52
0,84
1,30
2,1
oltre 30 fino a 50
1,5
3,3
2,5
07
11
016
025
039
062
100
0160
0,25
0,39
0,62
1,84
1,60
2,5
oltre 50 fino a 80
3,9
08
13
0 019
030
046
074
120
0190
0,30
0,46
0,74
1,20
1,90
3,0
4,6
2,5
10
15
022
035
054
087
140
0220
0,35
0,54
0,87
1,40
2,20
3,5
5,4
3,5
12
18
025
040
063
100
160
0250
0,40
0,63
1,84
1,60
2,50
4,0
6,3
4,5
10
14
20
029
046
072
115
185
0290
0,46
0,72
1,15
1,85
2,90
4,6
7,2
12
16
23
032
052
081
130
210
0320
0,52
0,81
1,30
2,10
3,20
5,2
8,1
13
18
25
036
057
089
140
230
0360
0,57
0,89
1,40
2,30
3,60
5,7
8,9
10
15
20
27
040
063
097
155
250
0400
0,63
0,97
1,55
2,50
4,60
6,3
9,7
11
16
22
32
044
070
110
175
280
0440
0,70
1,10
1,75
2,80
4,40
7,5
11,7
10
13
18
25
36
050
080
125
200
320
0500
0,80
1,25
2,84
3,20
5,84
8,5
12,5
11
15
21
28
40
056
090
140
230
360
0560
0,90
1,40
2,30
3,60
5,60
9,5
14,7
13
18
24
33
47
066
105
165
260
420
0660
1,05
1,65
2,60
4,20
6,60
10,5
16,5
15
21
29
39
55
078
125
195
310
500
0780
1,25
1,95
3,10
5,84
7,80
12,5
19,5
18
25
35
46
65
092
150
230
370
600
0920
1,50
2,30
3,70
6,84
9,20
15,5
23,7
22
30
41
55
78
110
175
280
440
700
1100
1,75
2,80
4,40
7,84
110
17,5
28,7
26
36
50
68
96
135
210
330
540
860
1350
2,10
3,30
5,40
8,60
13,5
21,5
33,7
IT 16
IT 17
IT 18
mm
Tabella 3 Tolleranze (in m) dei gradi di precisione IT01 e IT0 (UNI EN 20286/95)
Dimensione nominale
in mm
IT01
IT0
Dimensione nominale
in mm
IT01
IT0
Dimensione nominale
in mm
fino a 3
0,3
0,5
oltre 3 fino a 6
0,4
0,6
oltre 30 fino a 50
0,6
1,0
2,5
oltre 50 fino a 80
0,8
1,2
3,0
oltre 6 fino a 10
0,4
0,6
oltre 10 fino a 18
0,5
0,8
1,0
1,5
4,0
1,2
2,0
oltre 18 fino a 30
0,6
1,0
2,0
3,0
IT01
IT0
I gradi di precisione IT01 e IT0 non sono inseriti nella tabella precedente perch di scarso utilizzo pratico.
C. Amerio, R. De Ruvo, S. Simonetti, Elementi di tecnologia, SEI 2011
Le tolleranze dimensionali
1.5
La rappresentazione grafica
dello scostamento
Molto utili nella valutazione dello scostamento sono le rappresentazioni grafiche come quella di figura 1, che sintetizza
gli elementi indicati in tabella 4. La dimensione nominale dellalbero (linea dello zero) attraversata da una serie di 28 rettangolini di altezza pari al campo di tolleranza e posti a diversa distanza della linea dello zero. Ciascuno di essi contrassegnato da una lettera e rappresenta una posizione del campo di
tolleranza e dei relativi scostamenti.
Esempi di determinazione
dello scostamento
Esempio
1
Si voglia calcolare lo scostamento dellalbero 35g10 (sigla che
sta a indicare che lalbero ha diametro di 35 mm, lo scostamento del campo di tolleranza dalla linea dello zero deve essere di tipo g [fig. 1] e il grado di precisione deve essere IT10).
La tabella 2 della pagina precedente consente di determinare
lampiezza del campo di tolleranza (T = 100 m), mentre la
tabella 4 consente di individuare lentit dello scostamento
superiore es, che di 9 m; lo scostamento inferiore vale
ei = es T = 9 100 = 109 m.
Quindi lalbero in questione deve avere dimensioni comprese
tra 35 0,109 = 34,891 mm e 35 0,009 = 34,991 mm [fig. 2].
35
34,891
Ideogramma degli scostamenti secondo il Sistema ISO per gli alberi; i segmenti verdi (lato superiore dei rettangolini) indicano lo scostamento superiore e quelli blu (lato inferiore dei rettangolini) lo scostamento inferiore
per ciascuna posizione.
dmax = 100,048 mm
Accoppiamento incerto
(100H8/m7).
8,000
8,015
8,024
Accoppiamento
fisso (8H7/p6).
Tabella 4 Stralcio della tabella dei valori degli scostamenti fondamentali (in m) per gli alberi (UNI EN 20286/95)
Scostamento superiore es
Scostamento inferiore ei
Posizione
a
b
c
cd
d
e
ef
f
fg
g
h
js
j
k
m
n
Gradi di
precis.
IT5 e
IT6 IT7
8,015
Imax
Dimensione
nominale
100,054
100,000
Esempio
3
Si consideri laccoppiamento rappresentato dalla sigla 8H7/p6.
Esso ha diametro nominale 8 mm. Lalbero ha scostamento di
tipo p e grado di precisione IT6. La tabella 2 consente di stabilire che lampiezza del campo di tolleranza 9 m, mentre dalla tabella 4 si legge che lo scostamento inferiore
15 m. Quindi il diametro dellalbero ha valori compresi tra
8,015 mm e 8,024 mm. Il foro invece ha grado di precisione
IT7, quindi tolleranza 15 m; lo scostamento inferiore 0 mm
e lo scostamento superiore 15 m, quindi varia tra 8,000 mm
e 8,015 mm. Laccoppiamento fisso [fig. 4].
Gmax
100,013
100,048
2
Si consideri laccoppiamento rappresentato dalla sigla 100 H8/m7.
Essa sta a indicare che lalbero ha diametro pari a 100 mm
(dimensione nominale), lo scostamento del campo di tolleranza dalla linea dello zero deve essere di tipo m [fig. 1] e il grado di precisione deve essere IT7. La tabella 2 di pagina 5 consente di determinare lampiezza del campo di tolleranza
(35 m), mentre la tabella 4 consente di individuare lentit dello scostamento inferiore, ei = 13 m. Lo scostamento superiore es = ei + T = 13 + 35 = 48 m. Quindi lalbero in questione deve avere dimensioni comprese tra
100 + 0,048 = 100,048 mm e 100 + 0,013 = 100,013 mm. Il
foro invece, identificato da H8, ha grado di precisione IT8,
quindi tolleranza 54 m; lo scostamento inferiore 0 mm,
poich compare la lettera H, mentre lo scostamento superiore 54 m, perci esso varia tra 100 mm e 100,054 mm.
Laccoppiamento incerto [fig. 3].
Imax
Esempio
IT8
IT4 a IT3
IT7 >IT7
Tutti i gradi
di precisione
270 140 60 34 20 14 10
+2
1+4 1+6
oltre 3 fino a 6
270 140 70 46 30 20 14 10
+1
+4
1+8 +12 +
oltre 6 fino a 10
280 150 80 56 40 25 18 13
+1
+6
+10 +15 +
290 150 95
50 32
16
+1
+7
+12 +18 +
65 40
20
+2
+8
+15 +22 +
80 50
25
10
+2
+9
+17 +26 +
100 60
30
10
12
+2
120 72
36
12
15
+3
oltre 10 fino a 14
oltre 14 fino a 18
oltre 18 fino a 24
oltre 24 fino a 30
oltre 30 fino a 40
oltre 40 fino a 50
oltre 50 fino a 65
oltre 65 fino a 80
da 1 fino a 3
La rugosit
Una superficie che venga esaminata con strumenti ottici adeguati non risulta perfettamente liscia, per quanto accurata sia
stata la sua lavorazione, perch su di essa appaiono imperfezioni ed irregolarit di entit e natura differenti, che prendono il nome di rugosit.
Lentit della rugosit misurata mediante strumenti chiamati
rugosimetri [fig. 1] ed espressa in micrometri e la sua valutazione assumono particolare importanza in determinate lavorazioni che richiedono livelli di planarit superficiale molto elevati.
Il suo calcolo viene condotto valutando lentit dello scostamento del profilo reale della superficie, rilevato lungo una determinata linea di misura (o di scansione), rispetto al profilo
ideale [fig. 2].
La tabella 5 permette di confrontare i valori della rugosit relativa alle varie lavorazioni. Se ad esempio si vuole determinare il
valore della rugosit durante una lavorazione al tornio, dalla tabella si ricava che deve essere compresa tra 50 m e 0,2 m.
I valori estremi corrispondono rispettivamente a una tornitura per sgrossatura e a una tornitura di finitura.
profilo ideale
picco
profilo reale
y
Ra
x
linea di
misura
valle
l
Rugosimetro.
Fusione
fusione in terra
fusione in conchiglia
pressofusione
microfusione
Formatura
stampaggio a caldo
laminazione a caldo
laminazione a freddo
trafilatura a freddo
stampaggio a freddo, estrusione a freddo
estrusione a caldo
tornitura
fresatura
trapanatura
alesatura
rettifica
valori di rugosit pi frequenti
valori di rugosit meno frequenti
C. Amerio, R. De Ruvo, S. Simonetti, Elementi di tecnologia, SEI 2011
100
50
25
12,5
6,3
3,2
1,6
0,8
0,4
0,2
Rugosit Ra (m)
0,1
Lavorazione
0,05
Asportazione
di materiale
La qualit
3.1
Per qualit si intende linsieme delle caratteristiche che conferiscono a un prodotto (o a un servizio) la capacit di soddisfare
esigenze espresse e implicite.
Negli ultimi decenni, a partire dal 1959, sono state emanate
molte norme finalizzate a diffondere la cultura della qualit e
favorire processi produttivi improntati a criteri di sempre
maggiore qualit.
Lattuale normativa sulla qualit si basa sulle cosiddette Norme ISO 9000 del 2000, che costituiscono unampia raccolta di
prescrizioni di varia natura e che riguardano ogni settore dellattivit produttiva.
In tali norme, in Fondamenti e terminologia, si legge la seguente definizione della qualit: Capacit di un insieme di
caratteristiche inerenti a un prodotto, sistema, o processo di
ottemperare a requisiti di clienti e di altre parti interessate.
Caratteristiche fondamentali
di un prodotto di qualit
Le caratteristiche che contraddistinguono un prodotto (o un
servizio) di qualit sono:
la performance, cio la rispondenza alle aspettative dellutente;
la conformit, cio la rispondenza alle caratteristiche dichiarate dal costruttore (o dallerogatore del servizio);
laffidabilit, cio lattitudine a fornire senza guasti, per un
determinato periodo di tempo e nelle condizioni prestabilite, la prestazione richiesta;
la durata, intesa come tempo intercorrente tra il momento
dellacquisto e quello in cui non si reputa pi conveniente la
riparazione;
limmagine percepita, cio la capacit del marchio del prodotto di influenzare la propensione allacquisto;
il servizio, cio la capacit di soddisfare in modo tempestivo e accurato le richieste di assistenza.
PER SAPERNE DI PI
QUALIT
CONTROLLO
con strumenti e procedure idonei
durante il progetto:
per migliorare la
qualit complessiva
durante i lavori:
per verificare
la rispondenza delle
forniture ai contratti
e dei lavori
al progetto
10
La qualit
3.2
Il Sistema qualit
Lo scopo delle norme ISO 9000 quello di creare uno standard normativo internazionale che persegue i seguenti obiettivi principali:
integrare in un sistema omogeneo tutte le disposizioni utili
a favorire i processi di qualit;
fornire modelli che consentano a ogni azienda di costruirsi
un proprio Sistema qualit in modo da raggiungere standard per la gestione della qualit adatti alle proprie specifiche caratteristiche operative;
favorire la collaborazione a elevati livelli qualitativi tra settori
diversi ed eterogenei (aziende, societ di servizi, enti ecc.).
Sotto questo punto di vista, le Norme ISO 9000 costituiscono una sorta di esperanto che consente a organismi operanti in settori diversi di affrontare il problema della qualit
secondo criteri omogenei e compatibili.
Esperanto
Lingua internazionale inventata nel 1887 dal polacco Zamenhof per
favorire i contatti tra popoli di lingua diversa.
PER SAPERNE DI PI
1. Studio e ricerca
di mercato
2. Progettazione e sviluppo
del prodotto
3. Pianificazione e sviluppo
dei processi
4. Acquisti
5. Produzione
o fornitura del servizio
9. Installazione
e messa in esercizio
8. Vendita e distribuzione
6. Verifica
7. Imballaggio
e immagazzinaggio
Rappresentazione del cerchio della qualit delle fasi tipiche del ciclo di vita
di un prodotto.
La qualit
3.3
La certificazione
Con il termine certificazione si intende il complesso di operazioni mediante il quale un organismo indipendente determina, verifica e attesta per iscritto che personale, procedimenti, procedure o prodotti sono rispondenti a specifiche
prescrizioni.
La certificazione costituisce quindi uno strumento fondamentale per il controllo della qualit, in quanto un indicatore di conformit allinsieme di norme e di regole emanate
dagli organi competenti [fig. 1].
Livelli di certificazione
Per essere efficace, la certificazione della qualit non deve riguardare soltanto il risultato finale della produzione, cio il
prodotto, ma lintero ciclo di produzione e lorganizzazione
dellazienda produttrice.
Occorre dunque distinguere un triplice livello di certificazione:
certificazione del Sistema qualit aziendale: latto formale di riconoscimento, da parte di un organismo indipendente, che lazienda ha realizzato una serie di attivit pianificate e documentate per garantire che i prodotti e/o i servizi siano fabbricati e forniti, dopo aver subto opportuni
controlli, secondo le norme sulla garanzia della qualit della serie UNI EN ISO 9000;
a
controllo della qualit
avviene attraverso
la
certificazione
che consiste
nel
determinare
verificare
attestare
per iscritto
la rispondenza alle
prescrizioni di:
personale
procedure
prodotti
11
12
VERIFICA
1 Quali tipi di accoppiamento sono rappresentati in fi-
gura?
asse
zero
7 Calcola
il valore delle dimensioni minime e massime del foro e dellalbero secondo laccoppiamento
17 H10/p9, indicando anche il tipo.
........
........
........
........
........
= ........
es = ........
dmin = ........
ei = ........
dmax = ........
10 Utilizzando
la tabella della scheda 2, collega le seguenti lavorazioni con i relativi valori di rugosit:
a) fusione in terra
1. 12,5-25 m
b) pressofusione
2. 0,6-3,2 m
c) laminazione a freddo
3. 12,5-100 m
d) laminazione a caldo
4. 1,6-50 m
e) tornitura
5. 0,4-3,2 m
f) fresatura
6. 0,8-12,5 m
g) rettifica
7. 1,6-12,5 m
12 Quali aspetti di unorganizzazione industriale o di for3 Associa il grado di precisione ai seguenti esempi di
manufatti:
a) IT1
b) IT7
c) IT15
1. cuscinetti a sfera
2. profilati, laminati
3. ingranaggio per orologio
4 Disegna
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