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Comunicato Stampa Rete per la Tutela della Valle del Sacco


Risultati dell’incontro pubblico “Il ciclo dei rifiuti: potenzialità e rischi”
Un problema, quello dei rifiuti, che riesce spesso a mettere d’accordo trasversalmente le fazioni
politiche senza nemmeno che si incontrino. Sul lato affaristico della questione. Noi pensiamo che
invece a prendere le decisioni in merito debbano essere i cittadini, costretti a vedere il territorio invaso
da impianti di trattamento, costretti a subirne gli effetti sulla salute, costretti a vedere soldi pubblici
dilapidati. L’incontro di sabato 24 ha avuto l’intento di rendere più chiare le problematiche
riguardanti il ciclo dei rifiuti attraverso una sinergia di specialisti delle componenti operanti in tale
quadro.
La Dott.ssa Patrizia Gentilini dei Medici per l’Ambiente (ISDE) ha esposto in maniera chiara le
problematiche di inquinamento da sostanze chimiche, soffermandosi su quelle derivanti dai
processi di combustione. Attraverso riferimenti di ARPA di altre regioni, di dati dell’OMS e di studi
internazionali, si può constatare come le comunità scientifiche che cavalcano i sistemi di
incenerimento stiano producendo falsità e deformazioni a favore di lobby industriali nazionali. Dati,
quelli presentati dalla Gentilini, che esibiscono evidenze di fronte a cui non si può rimanere impassibili.
Lascia impietriti ad esempio il fatto che tutti i limiti di legge per le emissioni di sostanze nocive siano
sempre calcolati su soggetti adulti, quando invece i bambini e gli organismi in accrescimento hanno
una suscettibilità totalmente diversa. Gli altri medici intervenuti, a cui va tutta la nostra gratitudine, si
sono mostrati molto interessati ai dati esposti, arricchendoli con le loro testimonianze, ed esprimendo
l’esigenza di un maggiore scambio di opinioni ed esperienze tra colleghi.
C’è da annotare invece come al solito l’assenza di amministratori e della quasi totalità delle parti
politiche, che evidentemente hanno le idee molto chiare di quali saranno i passi successivi per il
trattamento dei rifiuti.
Roberto Pirani, esperto in gestione e riduzione di materiali post-consumo tramite raccolta differenziata
e altre strategie, ha illustrato sapientemente perché sia necessario attivare la raccolta
differenziata porta a porta, e come la stessa sia un ottimo strumento occupazionale. Il tutto
sempre attraverso dati di riferimento attuali e pratiche di Comuni che hanno già attivato questo sistema
di raccolta.
Buone pratiche applicate sono state illustrate anche da Alessio Ciacci, Assessore all’Ambiente del
Comune di Capannori (LU), modello virtuoso in Italia per la sostenibilità ambientale. Raccolta
differenziata alle stelle, impianti di compostaggio, latte e detersivi alla spina, dunque tutto un ciclo
dedicato alle tre R (riduzione, riuso, riciclo) che pongono Capannori come esempio anche di buone
pratiche politiche.
Infatti nelle relazioni dei vari interventi emerge un dato fondamentale, e cioè che il tutto si può applicare
quando c’è volontà politica. Nel nostro Comune essa latita. Retuvasa ha ricordato che, nonostante
quanto accaduto nel Marzo 2009, gli inceneritori hanno ripreso a funzionare con gli stessi dirigenti sotto
accusa, che stanno applicando le “buone pratiche” di licenziamenti ad hoc, e che il Comune di
Colleferro approva in delibera un progetto preliminare per un impianto di Trattamento Meccanico
Biologico che è in realtà solo un impianto di preselezione del CDR per il mantenimento in vita degli
inceneritori.
Tutto ciò viene ricordato all’Ing. Claudio Vessilli, dirigente dell’Osservatorio Rifiuti della Provincia di
Roma, che illustra l’andamento della raccolta differenziata porta a porta in Provincia e come essa
rappresenti un volano occupazionale, oltre a una riduzione sostanziale dei sistemi di incenerimento e
conferimento in discarica.
Colleferro, 28 Aprile 2010

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