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2015
ANNO XLVIII n 308
1,40
San Silvestro I
papa
Opportunit
di acquisto
in edicola:
Avvenire
+ Luoghi dellInfinito
4,00
Unioni civili
In aula a fine gennaio
Nel Ddl rispunta
laffido rafforzato
SPAGNOLO
w w w. a v v e n i r e . i t
Mercati
Piazza Affari nel 2015
meglio di tutti: +13%
Ma a deludere il Pil
A PAGINA 10
CELLETTI E PINI
SACC
A PAGINA 11
EDITORIALE
Il fatto. Il vertice tra governo ed enti locali decide una serie di misure
OLTRE
LA PAURA
MARCO IMPAGLIAZZO
Una ricca
sobriet
I NOSTRI TEMI
A PAGINA 19
Udienza
Francesco: crescere
in fede e libert
contemplando Ges
LEONARDO BECCHETTI
Se il conflitto tra preoccupazioni sulla salute e paradigma di sviluppo insostenibile finalmente arrivato
al pettine vuol dire che veramente scoccata lora del
cambiamento. I reportage
sulla "Milano a piedi" letti,
visti e ascoltati sui media di
questi giorni echeggiano
un senso di straniamento.
A PAGINA 23
Balcani inquieti
Il sogno malato
di un Califfato
Dedicata alla figura di Ges Bambino lultima udienza generale del 2015 con papa
Francesco. Per crescere nella fede avremmo bisogno di contemplare pi spesso Ges Bambino, ha detto il Papa, invitando anche ad abbandonare la nostra
pretesa di autonomia davanti al Bambinello. E sempre ieri diffusi i dati delle presenze dei fedeli alle udienze, cerimonie e
Angelus con Francesco: oltre tre milioni.
A PAGINA 3
ALLE PAGINE 5 E 7
A PAGINA 21
A Molfetta
Bambini abusati
Grida nel silenzio
tra web e strade
La reazione
che ci vuole
A PAGINA 20
MARCO TARQUINIO
NELLO SCAVO
ai come in questi
anni si parlato e
straparlato di pedofilia, mai i pedofili sono stati pi arroganti. E mai come in
questo tempo (che anche e
sempre pi "digitale") hanno
commesso violenze e sconcezze e concluso criminali affari in modo pi facile, pervasivo, persino ostentato. Torniamo
a documentarlo oggi con uno
dei dossier periodici che dal
2009 proponiamo su "Avvenire". Lo facciamo con grande fatica umana e professionale. Perch la piaga aperta e ripugnante. E perch la reazione
continua a mancare. Non manca il contrasto, sia chiaro, anche
se resta diseguale per convinzione e strumenti nelle diverse
parti del nostro mondo. Ma non
si vede ancora una svolta, efficace e giusta. Quanto ci vorr
perch lOnu, magari ispirato
dallUnicef, convochi una grande Conferenza internazionale
che smascheri definitivamente
questo turpe mercato e mattatoio di innocenza? Quanto ci
vorr perch la liberazione dallincubo che sconvolge e mortifica la vita di bambine e bambini diventi uno degli obiettivi
di civilt condivisi, proclamati e
perseguiti da tutti gli Stati?
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Non ho mai visto cos tante moschee, tutte nuove e anche molto belle. Lespressione di sorpresa di un profugo yemenita, abituato ai minareti e ai muezzin, spiega bene lavanzata dellislam wahabita nella
penisola balcanica, dove i ponteggi dei centri di culto fanno ombra ai
villaggi sgarrupati dei contadini. Il Balkan Caliphate, Califfato balcanico, non pi il trascurabile vaneggiamento di qualche predicatore
radicale. Lincubo di un Daesh alle porte dEuropa un rischio.
PRIMOPIANO
ALLE PAGINE
8E9
AUGURI AI LETTORI
Come ogni anno, il 1 gennaio i quotidiani non saranno in edicola. Lappuntamento con i lettori per sabato 2 gennaio. A tutti laugurio di un 2016 sereno,
ricco negli affetti, teso verso la solidariet
e la pace, nel segno della misericordia.
Sergio Zavoli
Nessuno, amo ripeterlo, nasce solo
per se stesso; da quel momento tutto
si connette, si scompone e si rigenera
nel laboratorio dellesistenza, via via
spartendo la realt in piccola e
grande, propizia e contraria. Solo
lamore terr insieme ogni cosa,
perch la sola forza che tende a
unire. Perch si felici solo in due.
Mi congedo dai lettori, secondo i
tempi assegnati via via alla rubrica
di questo bel giornale. Ho raccolto
brevi tracce della realt facendone
una filiera che non appartenesse
alla pretesa di raccontare soltanto
storie mie, mentre la vita seme e
pianta, tronco e rami. Di tutti, e di
ciascuno.
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Intervista
A PAGINA
25
Cultura
morto il sociologo
della religione
Sabino Acquaviva
FOLENA
A PAGINA
25
Inchiesta
A PAGINA
26
Gioved
31 Dicembre 2015
LOFFENSIVA
DEL FONDAMENTALISMO
PRIMO PIANO
Lescalation
KABUL
La polizia di Pristina
ha confermato che almeno
120 miliziani hanno fatto
ritorno in Kosovo dopo
aver combattuto nelle file
dei terroristi. Ma non
staranno a riposo. Decine
i ricercati. E in molti villaggi
vige ormai la sharia
NELLO SCAVO
INVIATO A SKOPJE (MACEDONIA)
on ho mai visto cos tante moschee, tutte
nuove e anche molto belle. Lespressione
di sorpresa di un profugo yemenita, abituato ai minareti e ai muezzin, spiega bene lavanzata dellislam wahhabita nella penisola balcanica, dove i ponteggi intorno ai centri di culto fanno ombra ai
villaggi sgarrupati dei poveri contadini. Il Balkan Caliphate non pi il trascurabile vaneggiamento di
qualche predicatore radicale. Per quanto improbabile, lincubo di un Daesh alla porte dEuropa si materializza ogni volta che un imam in Macedonia o Kosovo viene arrestato. Le autorit, di solito, minimizzano
per rassicurare lopinione pubblica e gli investitori esteri. Ma le operazioni antiterrorismo raccontano
unaltra storia.
Baki Keljani, portavoce della polizia di Pristina, ha confermato che sono almeno 120 i jihadisti che hanno fatto ritorno in Kosovo dopo aver combattuto dal 2011
nelle file dello Stato islamico in Siria e Iraq. Che Daesh li abbia lasciati rientrare pi di una notizia. Per
lintelligence questo significa due cose: alcuni sono
mercenari che hanno concluso la loro parte di lavoro;
ma molti sono ideologizzati e non se ne staranno tutto il giorno a guardare verso la Mecca.
Solo nello scorso maggio si appreso di un ventiquattrenne albanese emigrato in Grecia con moglie e
bambino. Rimasto
senza lavoro, piuttosto che tornarsene a
La roccaforte
Tirana ha convogliato
la rabbia e si arruodellintegralismo
lato in Siria, trasciresta Gornja Maoca, nando con s la faminel nord della Bosnia glia. Ma la guerra non
faceva per lui. Ervin
Uno dei fondatori
Hasanaj, indicato dalle autorit di Tirana
della comunit,
come uno dei 90 jihaNusret Imamovic,
disti albanesi identificati come mujahed ora uno dei
che si sono uniti al
comandanti del Fronte din
Califfato, stato ucciso l1 aprile mentre
al-Nusra in Siria
tentava di fuggire dal
Daesh. Tornare indietro non si pu. A meno di non avere una missione da compiere. La roccaforte dellintegralismo islamico resta Gornja Maoca, villaggio nei pressi di Brcko, nel nord est della Bosnia. Uno dei fondatori della comunit, Nusret Imamovic, due anni fa si recato in Siria e oggi uno dei
comandanti del Fronte al-Nusra.
Tutti i sospetti terroristi arrestati negli ultimi anni abitavano o si recavano spesso a Gornja Maoca. Gran
parte dei pellegrini sono originari del Sangiaccato,
regione della Serbia e del Montenegro. Da l transitato anche Bilal Bosnic, noto reclutatore nelle settimane scorse condannato a sette anni di carcere dal
tribunale di Sarajevo.
Bosnia, Kosovo e regione del Sangiaccato, nel sud della Serbia, registrano la presenza pi capillare di comunit integraliste, molte delle quali legate alla corrente wahhabita. Nei villaggi, dove difficile incontrare una donna, e meno che mai una donna che non sia
completamente velata, la shaaria viene tollerata dalle
autorit e applicata al chiuso delle case. E proprio dalla Bosnia, allindomani degli attentati a Parigi, sono
partite nuove minacce. I filo Daesh del sito Web in lingua bosniaca Vijesti ummeta (Notizie della comunit
dei fedeli) hanno minacciano nuovi devastanti attacchi terroristici, come vendetta per i raid contro il Califfato, annunciando altre stragi e fiumi di sangue:
Sappiate che stiamo per arrivare, siamo gi tra voi.
Secondo lintelligence locale il portale diretto dal lea-
Intervista.
(Epa)
dagli Usa, arriv in Bosnia, a suon di petrodollari, anche lArabia Saudita, che cominci a finanziare abbondantemente i gruppi di ex combattenti islamici rimasti nel Paese come missionari. A tal punto che oggi nellarea di influenza wahhabita sono state costruite pi nuove moschee nei ventanni di dopoguerra che
in quattro secoli di dominazione ottomana.
Nonostante le centinaia di militari della Nato ancora
dispiegati su suo territorio, il Kosovo ben lontano dallessere stabilizzato. Migliaia di giovani emigrano con
ogni mezzo. Le speranze di un rilancio economico si
assottigliano. Il tasso di disoccupazione sfiora il 45% e
met dei 2,2 milioni di abitanti non ha compiuto 25 anni. Un mix di inquietudine e rabbia che gli affiliati al
Daesh sanno come mettere a frutto. Nelle ultime set-
Grazie a denaro
di enti wahhabiti
costruite pi moschee
in venti anni che nei
quattro secoli
di dominio ottomano
Torna lodio etnico
Germania
SIMONA VERRAZZO
(Epa)
essenza del problema che il sedicente Stato islamico nei Balcani esiste gi e molti fingono di non saperlo. Il professor Vladislav B. Sotirovic assertivo. Docente alla facolt di
Scienze politiche di Vilnius in Lituania, tra i massimi analisti di
affari balcanici, stato tra i primi a parlare di un Califfato alle
porte dellUnione Europea.
Quali sono gli elementi a sostegno della sua tesi?
In Kosovo nel corso degli ultimi
16 anni vi stata una sistematica distruzione del cristianesimo
sostenuta dallo Stato, tra cui la
massiccia espulsione dei cristiani (serbi) dalla regione. Perfino i turchi ottomani furono pi
misericordiosi in Kosovo, ri-
Il professor Sotirovic:
In Kosovo centrali
del reclutamento sotto
gli occhi della Nato
Vladislav B. Sotirovic
RIPRODUZIONE RISERVATA
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