(G.Privitera)
La salute globale:
La salute globale fondamentale per la vita delle persone ed sostenuta mediante
politiche ed interventi efficaci negli stati membri a livello della comunit europea (CE) e
su scala mondiale. Agli stati membri spetta la responsabilit in materia di politica
sanitaria e di prestazione di servizi sanitari.
Vi sono anche settori dove solo gli Stati membri non riescono ad operare efficacemente
e richiedono unazione comune a livello comunitario, come ad esempio le minacce
sanitarie di maggiore entit, le pandemie ed il bioterrorismo.
Fattori di mutazione: i cambiamenti demografici, tra cui linvecchiamento della
popolazione, stanno modificando i quadri patologici. Favorire linvecchiamento significa
promuovere la salute durante tutta la durata della vita in modo da prevenire problemi
sin dalla giovane et combattendo i problemi a livello di salute derivanti da fattori
sociali, economici ed ambientali. Le pandemie, i gravi incidenti fisici e biologici ed i
bioterrorismi rappresentano considerevoli minacce potenziali per la salute, cos come i
cambiamenti climatici e linquinamento. Inoltre i continui spostamenti determinano
espansioni di malattie e questo fenomeno dovuto alla globalizzazione (patologie
trasmissibili possono originare da inquinamento climatico o da cambiamenti del clima). Il
coordinamento e la reazione rapida alle minacce sanitarie sono una componente
fondamentale del ruolo della comunit in ambito sanitario. Per questo negli ultimi anni si
sviluppato molto il settore della predizione, della prevenzione e del trattamento delle
malattie.
Scala dei fattori di rischio prevedibili: 1) Alta pressione; 2) Fumo; 3) Glicemia alta; 4)
Inattivit; 5) Obesit; 6) Colesterolemia alta; 7) AIDS; 8) Alcool; 9) Sottopeso infantile.
Laspettativa di vita in Italia va dai 82-83 anni per le donne e 72-78 anni per gli uomini.
La principale causa di morte nelluomo legata al fumo mentre per la donna abbiamo i
tumori legati allapparato riproduttore, con forte diminuzione di casi di tumore alla
mammella ma aumento di nuovi casi di tumore.
Sono alte le morti bianche, per scarsa considerazione. Solo il 9% del PIL italiano usato
per la sanit.
Indici di cui tener conto: 1) aspettativa di vita dalla nascita, la quale calcola anche la
prevenzione delle malattie; 2) Aspettativa di vita; 3) prospettiva totale di vita in totale
salute.
EPIDEMIOLOGIA:
la disciplina che si occupa delle malattie e dai fenomeni ad esse correlati attraverso
losservazione della distribuzione e dellandamento delle patologie nella popolazione,
lindividuazione dei fattori di rischio che ne possono condizionare linsorgenza e la
diffusione, nonch la programmazione degli interventi preventivi e curativi. Studia anche
la distribuzione e le cause di eventi o stati correlati alla salute in specifiche popolazioni,
per il controllo di problemi sanitari. Serve dunque per interpretare i risultati e mettere in
atto strumenti utili.
I suoi compiti sono:
- raccogliere informazioni sulla frequenza e sulla distribuzione della salute e della
malattia
Causalit:
La causa di eventi qualcosa nei suoi antecedenti temporali che se non presente,
impedirebbe il verificarsi dellevento.
Postulati di causalit delle malattie infettive:
1) il m.o. deve essere presente in ogni caso della malattia
2) il m.o. non deve essere presente in altre malattie o in individui sani
3) il m.o. isolabile in colture pure ed in grado di riprodurre la malattia.
Cause e F.R.:
-Causa necessaria: il fattore deve essere presente perch si sviluppi leffetto. Tuttavia
una causa necessaria pu essere presente senza che la malattia si sviluppi.
-Causa sufficiente: se il fattore presente, leffetto si manifesta con certezza.
-Fattore di rischio: se il fattore presente la probabilit che la malattia si sviluppi
aumenta. Il f.r. una condizione che facilita linsorgenza di una malattia ed dunque
presente pi frequentemente in soggetti che hanno o che avranno una determinata
patologia.
-Associazione: grado di dipendenza statistica tra due o pi eventi variabili.
-Associazione causale: uno dei due fattori induce o almeno favorisce laltro.
I metodi statistici non costituiscono per, di per s, la prova di causalit di
unassociazione.
Linterpretazione di unassociazione statisticamente dimostrata deve avvenire in base ad
un procedimento logico: se lassociazione statistica presente, si deve tenere di conto
degli errori sistematici che, se presenti in modo troppo elevato, portano ad
unassociazione spuria (errata). Se questi errori sono relativamente bassi si deve tenere
di conto dei criteri di causalit che se sono soddisfatti portano alla conclusione che la
nostra unassociazione causale.
Postulati di Evans sui fattori di rischio:
1) Lincidenza/prevalenza dovrebbe essere pi elevata negli esposti rispetto ai non
esposti.
2) lesposizione dovrebbe essere pi comune negli ammalati che nei sani.
3) Lesposizione dovrebbe precedere la malattia.
4) Dovrebbe esistere uno spettro di risposte misurabile nellospite nei confronti
dellagente.
5) Leliminazione della presunta causa dovrebbe indurre una diminuzione della malattia.
6) La prevenzione o la modifica delle risposte dellospite dovrebbe ridurre o eliminare
lespressione della malattia.
7) La malattia dovrebbe essere riproducibile sperimentalmente.
Misure statistiche:
-Rischio relativo (R.R.): incidenza negli esposti/ incidenza nei non esposti: [a/(a+b)] /
[c/(c+d)].
-Rischio attribuibile: incidenza negli esposti incidenza nei non esposti; rappresenta
la quota di malati tra gli esposti che potrebbe essere evitata se fosse rimosso
completamente il fattore di rischio.
-Odds Ratio (O.R.): a*d/b*c
LOR una buona stima del RR quando la malattia rara, ma a differenza del RR
calcolabile negli studi caso-controllo.
tipi di studi:
-studi osservazionali: si analizzano campioni, distinguendo e identificando il fenomeno
senza modificare la realt. Questi tipi di studi possono essere:
a) Descrittivi: utili a stimare la frequenza di una malattia.
a1) Ecologici: si raccolgono i dati e si descrive il fenomeno come si osserva.
a2) Trasversali: si cerca qualcosa che succede nella popolazione, rispondendo alle
domande che cosa? chi? quando? dove? E cominciando a pensare al perch
b) Analitici: servono ad identificare i determinanti di salute/malattia.
Sinizia a fare una sorta di classificazione con risposta a domande: che cosa? chi?
quando? perch? Hanno forza maggiore dei descrittivi ed anche maggiore evidenza.
b1) Caso-controllo: selezione di soggetti malati (casi) e non malati (controlli) nei quali
viene valutata lesposizione a uno o pi fattori di rischio. valutato quindi il ruolo di uno
o pi f.r. nelleziopatogenesi e viene stimato il R.R. attraverso il calcolo dellodds ratio
per valutare il ruolo dei singoli f.r. e della loro eventuale interazione. retrospettivo.
b2) A coorte: selezione di soggetti sani esposti e non esposti a fattori di rischio seguiti
nel tempo per valutare lincidenza o la mortalit di una o pi malattie. Normalmente
sono prospettici.
-Studi sperimentali: sinterviene modificando la realt introducendo un elemento che
cambia il decorso della malattia per guarire/prevenirla (farmaco, intervento preventivo)
e gli studi si allungano nel tempo.
I cardini del disegno sperimentale sono:
-Presenza di un gruppo di controllo: pu essere un gruppo curato con un farmaco
placebo o con terapia standard. Si elimina leffetto di soggettivit col placebo.
-Randomizzazione.
-Doppio cieco: per evitare soggettivit n lo sperimentatore n il paziente devono sapere
se assumono il placebo o il farmaco in sperimentazione. Triplo cieco quando neanche
lanalizzatore lo sa (questo metodo sarebbe il migliore).
Se manca una di questi parametri, si parla di casi semi-sperimentali, soggetti a
limitazioni.
-Sperimentazioni cliniche: valutazione di un intervento terapeutico in uno o pi gruppi,
valutando che ci che si fa sia corretto dal punto di vista etico e sperimentale e che i
candidati siano consenzienti con piena trasparenza nei loro confronti.
-Sperimentazione sul campo: valutazione dinterventi preventivi rivolti a uno o pi gruppi
di soggetti sani, con valutazione delle differenze tra soggetti protetti e non.
-Sperimentazioni su comunit: valutazione dinterventi preventivi basati su approcci
collettivi, come ad esempio campagne di educazione sanitaria.
Quindi si pu dire che gli studi sperimentali servono a paragonare lefficacia di due o
pi trattamenti terapeutici.
SCREENING: procedura che consente la preventiva identificazione di una malattia in
fase iniziale o in condizioni a rischio mediante lapplicazione di un test, o altre procedure
di rapido e semplice impiego. elemento essenziale della prevenzione secondaria!
Anche se le azioni di screening e procedimenti diagnostici possono essere collegate
facendo lo stesso test, lo screening diverso dalla diagnosi perch il test diagnostico
pi invasivi,pi costoso,pi complesso e viene eseguito su persone malate.
Fattori da considerare in una campagna di screening:
1)Aumento rilevante di durata e qualit della vita.
2)Sensibilit,specificit,valori predittivi del test.
3)Disponibilit dei mezzi diagnostici per esaminare i positivi al test.
4)Problemi psicologici per falsi positivi.
5)Costo del test.
6)Modalit.
7)Invasivit.
Gli ambiti di valutazione del test sono:
-Malattia gi in corso nella sua fase iniziale, con conseguente miglioramento della
prognosi o possibilit di guarigione.
-Condizione fortemente a rischio per lo sviluppo di una malattia di cui lintervento
precoce pu evitare la comparsa.
Se si positivi al test di screening si deve fare una diagnosi di conferma.
Caratteristiche di un test di screening:
-Riproducibilit: stabilit di unosservazione, ossia lassenza di variazione quando si
ripete la prova pi volte.
-Accuratezza: il grado di conformit della misura ottenuto rispetto al valore vero.
-Sensibilit e specificit: questi due valori sono misure che sono impiegate per valutare
la capacit di individuare, fra gli individui, quelli provvisti del carattere ricercato
(malattia) e quelli che ne sono privi.
La sensibilit la capacit di identificare correttamente gli individui malati. In termini di
P (probabilit) la P che un individuo ammalato risulti positivo al test. Valuta quindi la
percentuale dei falsi negativi e pi bassa e pi sar alta questa proporzione. Si calcola
con numero di positivi al test e malati/numero totale ammalati.
La specificit la capacit di identificare correttamente gli individui sani, in termini di P
la P che un individuo sano risulti negativo al test. Si calcola numero di negativi al test e
sani/numero totale di sani.
A un test sensibile non sfuggono i casi malati e ad un test molto specifico raramente un
malato classificato sano.
Valore predittivo: per valutare che un test positivo sia vero o falso si usa il valore
predittivo positivo VPP. Rappresentante che un test positivo sia ammalato. Si calcola
come numero di positivi al test e malati/numero di positivi al test. Si pu anche
calcolare il VPN ovvero la probabilit di essere sano dato il fatto di essere test-negativo
numero di test negativi e sani/numero di test negativi.
Lo SCREENING DI MASSA attuato per esempio su tumori al seno (mammografia ogni 2
anni), al collo dellutero (pap test ogni 3 anni), tumore del colon-retto (ricerca sangue
occulto), ipertensione (controllo dei valori pressori).
Studi ecologici: analisi di dati aggregati riguardanti malattie o f.r. illustrano il quadro
della distribuzione delle varie malattie in rapporto al tempo, spazio e caratteristiche
individuali. Si pu calcolare con essi i tassi di mortalit o incidenza ed ipotizzare
attraverso correlazioni ecologiche lassociazione tra malattia e fattori di rischio. Hanno
bassi costi e sono rapidi perch i dati sono gi raccolti e spesso gi elaborati ma
mancano i dati individuali, spesso non si possono formulare ipotesi specifiche e alcuni
dati possono essere distorti e di dubbia autenticit.
Questi tipi di studi possono essere il censimento della popolazione, la notifica delle
malattie infettive, i registri di patologia, la scheda di dimissione ospedaliera e quelle di
morte e di nascita, da compilare obbligatoriamente. La scheda di nascita comunica
informazioni di carattere sanitario e socio-demografico su gravidanze nascite morti fetali
e malformazioni congenite, permettendo di ottenere dati di natimortalit e mortalit
perinatale. La scheda di morte permette di ottenere dati sulle cause iniziali e intermedie
di morbosit e la causa finale di decesso.
Studi trasversali: indagini istantanee su individui dintere popolazioni per valutare
frequenza e distribuzione di una o pi variabili (malattia, f.r., bisogni sanitari).
Descrivono, infatti, la prevalenza di un fenomeno in una popolazione e possono ottenere
informazioni sugli atteggiamenti della popolazione nei confronti dei servizi sanitari, sui
bisogni di assistenza percepiti, sullutilizzo delle strutture sanitarie. Come vantaggi
hanno la libera scelta della popolazione del campione, sono brevi e poco costosi e i
risultati se il campionamento buono, sono generalizzabili, ma se non lo , possono
essere poco attendibili.
Notifica malattie infettive:
Le malattie infettive devono essere obbligatoriamente denunciate. La sorveglianza delle
malattie infettive indispensabile per la loro prevenzione e implica il monitoraggio di
tutti gli aspetti riguardo alla loro comparsa e diffusione che siano utili per mettere in atto
misure di controllo.
Le malattie soggette a notifica obbligatoria sono suddivise in 5 classi, con tempi e
modalit di segnalazione differenti, in base a:
-rilevanza epidemiologica e sociale;
-gravit della malattia;
-frequenza della malattia;
-possibilit dintervento;
-interesse sul piano nazionale e internazionale.
Se un medico, ad esempio, osserva un caso sospetto di malattia infettiva o che sospetta
di esserlo deve notificare allazienda sanitaria locale, far partire dunque unindagine
epidemiologica con accertamento del caso, andare allassessorato della regione e
dunque al ministero della salute, allISTAT o allIstituto Superiore di Sanit. possibile
confrontare o paragonare i dati ottenuti dalla denuncia di malattia solo se si usano
riferimenti comuni. La classificazione internazionale delle malattie un sistema di
classificazione nel quale malattie e traumatismi sono ordinati in gruppi e sottogruppi tra
loro correlati.
Registri di patologia: creati per ricavare il numero di nuovi casi dai successivi ricoveri
per la stessa causa o recidive di tutte le malattie non infettive. I registri tumori per
esempio sono strutture impegnate nella raccolta di informazioni sui malati di cancro
residenti in un determinato territorio, necessari per lobbligo di archiviare dati relativi a
diagnosi e cura dei tumori per sorvegliare landamento della patologia oncologica e per
rendere disponibili i dati per studi e ricerche.
Reti sentinella: utilizzati in aggiunta agli altri sistemi di notificazione per la
sorveglianza epidemiologica di malattie infettive ad alta incidenza. Consistono nel
coinvolgimento,spesso su base volontaria, di medici o pediatri di famiglia che inviano i
dati sugli eventi osservati a un centro di raccolta che li elabora e diffonde.
Fasi dellimpostazione di uno studio epidemiologico:
-fase preliminare (obiettivi,variabili da misurare,mezzi per ottenerle);
-metodologia di studio (scelta del tipo di studio,metodo raccolta informazioni);
-popolazione e campionamento (scelta popolazione,del campione e della numerosit);
-sistema raccolta dei dati (questionari);
-problemi etici e privacy;
-studio pilota.
Campionamento: un campione non altro che un insieme di elementi tratti da una
popolazione, cio dalla totalit degli elementi che hanno certe caratteristiche. Sul
campione si traggono conclusioni che si spera valgano per lintera popolazione. infatti
quasi impossibile studiare tutte le unit che compongono una popolazione, pertanto si
studia un campione e si generalizza il risultato con un processo detto inferenza.
In qualsiasi modo sia scelto il campione non sar mai identico a quello della popolazione
dorigine detta target. La differenza tra il risultato ottenuto tra il campione e la vera
caratteristica del target detto errore di campionamento che pu essere stimato.
Questo errore accade per variazione casuale, derivando da un fattore ineliminabile, il
caso, ottenendo dunque un buon campione oppure con selezione viziata, fatta su una
porzione non rappresentativa della popolazione, con campione che viene distorto o
cattivo.
Esistono diversi metodi di campionamento:
Campionamento non probabilistico: non basato sulla randomizzazione, ma su altri
criteri (comodit) ed soggetto a forte distorsione.
Campionamento randomizzato semplice: ciascun membro della popolazione ha la
stessa probabilit di entrare a far parte del campione.
Campionamento per randomizzazione stratificata: la popolazione divisa in strati
in base ad un fattore che capace di influenzare il caratteri in studio. Allinterno di
ciascun strato si selezione un campione attraverso metodo randomizzato semplice, con
campione randomizzato di entit proporzionale alla percentuale di quel sottogruppo
nella popolazione totale.
Campionamento a grappolo: la popolazione suddivisa in gruppi che diventano le
unit su cui compiere il campionamento. Il campione a grappolo pu comportare errori
maggiori ma offre il vantaggio di facilitare il reclutamento dei soggetti.
Campionamento per randomizzazione sistematica: le unit sono selezionate nella
popolazione ad intervalli regolari, metodo pratico ma pu essere influenzato da variabili
esterne cicliche (esempi: individui il cui nome cominciano con L, nati il 4 febbraio etc.).
SISTEMA SANITARIO:
Il Sistema sanitario rappresenta un insieme organizzato di componenti distinte che
interagiscono tra loro per raggiungere obbiettivi comuni. Il sistema sanitario
rappresentato dal complesso delle istituzioni, delle organizzazioni, delle persone e delle
risorse che hanno il primario intento di promuovere, recuperare e mantenere lo stato di
salute e proteggere i cittadini dai costi della malattia.
Un buon livello di salute di riferimento si ottiene tramite il raggiungimento del miglior
livello medio di salute, comportante un sistema sanitario efficiente e della minor
differenza di trattamento possibile tra individui e gruppi. Il livello medio di salute di una
popolazione si misura attraverso laspettativa di vita e la mortalit per fascia.
Il sistema sanitario un insieme di professionisti ed ambienti che entrano in un processo
di produzione di salute. I suoi obbiettivi sono il miglioramento della salute dei cittadini, la
loro protezione finanziaria, lefficienza che massima il valore garantendo i benefici e
superando i costi e soprattutto lequit e la qualit, in quanto le cure devono essere
adeguate, combinando lefficacia clinica con lesperienza del paziente. devono essere
presenti unefficace risposta e soprattutto trasparenza col paziente.
Le attivit che svolge il SS sono molteplici e possono essere cos riassunte:
-Prevenzione primaria: consiste nella eliminazione o nella riduzione delle cause di
conseguenza della malattia
-Prevenzione secondaria: ha il compito di individuare le malattie in fase precoce e di
arrestare la evoluzione
-Diagnosi e cura: comprendono i momenti di identificazione delle cause di malattia, di
rimozione o di rallentamento del decorso
-Riabilitazione: ha la finalit di recuperare la capacit funzionale compromessa dalla
malattia e di impedire la cronicit.
Tali prestazioni non provengono esclusivamente dagli enti pubblici, ma anche da liberi
professionisti convenzionati o da imprese sanitarie e private accreditate. Per questi
servizi pu pagare un sistema di copertura sociale (tassazione proporzionale al reddito) o
lassicurazione privata.
Caratteristiche de SS:
-Modello M1 di sistema di libero mercato: detto anche modello liberista, dove il bene di
salute viene inteso come un bene di consumo. Lo stato tutela solo pochi e gravi rischi
sociali come la povert estrema e lemarginazione sociale mediante sussidi. Il prezzo
agisce da incentivo per i fornitori del servizio. Lo stato non interviene nel finanziamento
dellassistenza sanitaria perch a esso provvedono direttamente i cittadini mediante il
pagamento di una assicurazione volontaria o delle prestazioni.
-Modello M2 o di Bismarck, mutualistico: il bene salute, garantito e regolamentato
dallattivit statale considerato un diritto di tutti i cittadini. Il modello fondato su una
struttura decentrata, forma di associazione statale obbligatoria con la
compartecipazione di datori di lavoro e dei lavoratori. Questo modello si basa su tre
elementi:
-Fondi assicurativi,che raccolgono le risorse finanziare necessarie per compensare i
produttori di servizi.
-Produttori di servizi (medici,servizi territoriali e ospedali pubblici, privati) che vengono
remunerati sulla base dei servizi erogati.
-Lo Stato nella veste di regolatore del sistema per definire i livelli contributori degli errori
di fondi, i livelli assistenziali che i fondi devono garantire ed i meccanismi di
accreditamento e di remunerazione dei produttori.
-Modello M3 di Beveridge: il sistema universale definito cos perch laccesso
universale ed gratuito per tutti i cittadini, che hanno diritto di accedere ai servizi
sanitari. La salute un diritto di tutta la popolazione. Il finanziamento del sistema
garantito dunque in grandissima parte dallo stato, mediante pagamento delle imposte
con minima compartecipazione da parte dei cittadini.
Il livello di salute si misura anche in base al tasso di mortalit. La crisi Europea sta
portando aumento dei costi e dei bisogni, comportando tagli delle garanzie dei cittadini,
maggior invecchiamento della popolazione e crescita della spesa legata ai cambiamenti
demografici.
EPIDEMIOLOGIA GENERALE DELLE MALATTIE INFETTIVE:
Le malattie infettive sono determinate da cause microbiche. In genere ognuna di esse
causata da uno specifico agente infettivo. Esistono poi quadri morbosi che possono
essere provocati da agenti microbici diversi.
Le malattie infettive si dividono in contagiose e non contagiose. Lo studio
dellepidemiologia delle malattie infettive ci consente di acquisire informazioni
sullagente infettivo, la sua presenza nellambiente, le vie attraverso cui entra
nellospite. Tali informazioni sono usate per individuare e mettere in atto adeguati
interventi di prevenzione.
Linfezione linterazione tra un agente biologico e lospite suscettibile, con replicazione
del microrganismo. La malattia infettiva lespressione clinica dellinfezione, con segni e
sintomi.
Uninfezione pu decorrere in modo asintomatico, solo con segni microbiologici o
sierologici o essere clinicamente manifesta.
I m.o. svolgono un ruolo importantissimo nel mantenimento dellequilibrio a livello
dellecosistema.
In relazione alla distribuzione geografica le malattie trasmissibili possono essere divise in
cinque gruppi:
-Cosmopolita: malattia distribuita in tutte o quasi tutte le regioni della Terra, causata da
m.o. che permangono stabilmente in tutto il Mondo.
-Sporadica: malattia che si manifesta occasionalmente con un numero limitato di casi
separati tra loro nello spazio e nel tempo, in una popolazione in cui la malattia assente
da tempo. Nel caso della malattia sporadica lagente patogeno non presente in modo
stabile nel terreno.
-Endemica: malattia che si manifesta costantemente nella popolazione di una certa
area geografica. In questo caso lagente responsabile si trova in un contesto ambientale
favorevole, circolando e persistendo stabilmente nella collettivit. La condizione di
endemicit caratterizzata da una condizione di equilibrio tra capacit di diffusione del
mo.o e la recettivit della popolazione. Molte di queste malattie sono molto frequenti in
alcuni mesi dellanno o meno frequenti in altri. Questa ciclicit dovuta allinfluenza di
fattori metereologici (T) e sociali (affollamento) ma anche biologici come il ciclo
riproduttivo degli insetti.
Alcune malattie endemiche esantematiche hanno tipici cicli poliennali, necessario
dunque che si raggiunga un certo numero di nuovi nati in modo che il virus possa
diffondere agilmente.
-Esotica: malattia che non presente in una determinata area geografica ma che pu
esservi importata, generalmente provocata da un agente microbico che per la sua
moltiplicazione necessita di particolari condizioni.
-Epidemica: malattia che si manifesta in una stessa popolazione o gruppo di individui
con un numero di casi rilevante, in un periodo di tempo limitato avendo tutti i casi una
origine comune. Se oltrepassa i confini di uno stato e diffonde ad altri paesi o Continenti,
si parla di pandemia.
Unepidemia si sospetta quando almeno un numero maggiore di 2 persone sono colpite
dalla stessa patologia dopo contatto con una sorgente di infezione comune in un luogo
comune. Unepidemia genericamente si definisce come una condizione in cui lincidenza
dei casi osservati supera lincidenza attesa. Unepidemia a propagazione invece quella
causata da un agente che viene escreto da uno o pi casi primari e quindi si propaga nel
tempo ad individui recettivi che costituiscono i casi secondari.
Fasi di unindagine epidemiologica:
si deve creare una definizione di caso, cio una serie di criteri che stabiliscano se un
individuo debba essere classificato come caso, stare attenti ai sintomi perch paziente
con la stessa malattia possono presentarsi con quadri clinici sovrapponibili. Si deve
inoltre sviluppare unipotesi che spieghi quale o quali specifiche esposizioni possano
aver causato la malattia, calcolando i tassi di attacco, cio lincidenza della malattia tra
le persone con una specifica esposizione. Si tratta quindi di uno studio retrospettivo. In
ogni epidemia il primo caso accertato detto caso indice mentre tutti gli altri sono detti
casi secondari. Il periodo che intercorre tra linizio della malattia nel caso indice e nel
primo dei casi secondari detto intervallo seriale, mentre il tasso di attacco secondario
la percentuale di soggetti recettivi che ammalano a seguito dellesposizione col caso
indice. La propagazione di unepidemia condizionata dallesistenza di una densit
minima di ospiti suscettibili.
Infine si deve orientare i dati in termine di tempo,luogo e persona, con lo scopo di
organizzare i dati che si acquisiscono in modo da attribuirgli significato e rinforzare o
eliminare le varie ipotesi.
Un metodo comune di orientamento la curva epidemica, grafico che mostrando la
distribuzione temporale dellesordio dei sintomi nei casi aiuta a determinare se
lepidemia ha avuto origine da fonte comune, da una fonte continua oppure da un
contagio interumano.
Virus dellinfluenza: sono di tre tipi, A, B e C. Il sottotipo virale la causa della
pandemia diversa ogni anno perch questi virus sono a RNA (non possiede il correttore
di bozze) dunque se si creano delle mutazioni non possono essere risanate. Inoltre il
genoma appare frammentato per il riassortimento: quando due diversi virus infettano la
stessa cellula pu verificarsi un riassortimento dei segmenti genici tra i due genomi con
la formazione di un nuovo virus.
RAPPORTI OSPITE PARASSITA:
I microrganismi svolgono suoli importantissimi. Alcune specie hanno sviluppato la
capacit di penetrare, vivere e moltiplicarsi nellospite. Da un punto di vista che tiene
conto del rapporto con luomo, i m.o. possono essere:
-Ambientali: con loro habitat naturale lambiente.
-Commensali: vivono sui tegumenti.
-Parassiti: sono i patogeni, in grado di aggredire lospite e causare danno.
I fattori associati alla diffusione delle infezioni sono le caratteristiche dellospite,
dellagente e lefficienza del contatto.
La recettivit limitata ad una o poche specie mentre la suscettibilit si riferisce a
numerose specie. La contagiosit invece dipende dalla durata del periodo in cui lospite
infettato e dalla quantit di agente secreta dallospite.
Le condizioni predisponenti possono essere di pi tipi:
-Individuali: come ereditariet della predisposizione, et e sesso, stati morbosi o postumi
di altre malattie, trattamenti iatrogeni
-Professionali e sociali: abitudini lavorative, di vita, alimentazione, abitazione, livello
culturale.
-Climatico ambientali.
Esistono per anche tipi dimmunit anti infettiva. Noi possediamo sia unimmunit
aspecifica, (barriere cutanee, fagocitosi, secrezione, azione meccanica, fisico chimica,
sostanze antibatteriche, ambiente sfavorevole) ma anche una immunit specifica,
acquisita grazie alla presenza di anticorpi che possono essere presenti naturalmente ed
in modo passivo, attraverso il colostro per esempio o attivamente per infezioni pregresse
ma anche artificialmente, in modo passivo con la sieroterapia ed in modo attivo in
seguito a vaccinazione.
La patogenicit la capacit del m.o. di causare danno. Dipende dallinvasivit, ovvero
la capacit di invadere organi o apparati o tutto lorganismo, e dalla tossigenicit per la
produzione tossine e metaboliti tossici.
Linfettivit la capacit di moltiplicarsi nellospite. inversamente proporzionale al
numero di m.o. necessari per dare infezione, detto dose infettante.
La virulenza misura il potere patogeno delagente, esprimendo la capacit di causare
danno.
La contagiosit la capacit di un m.o. di passare da un soggetto recettivo ad un altro.
La stabilit la persistenza nellambiente esterno.
Linfettivit data quindi dal rapporto tra infetti ed esposti, la patogenicit tra ammalati
e infetti mentre la virulenza tra ammalati gravi e morti su ammalati.
La diffusione della malattia dipende dallefficienza del contatto, la quale a sua volta
dipende dalla durata, dalla stabilit dellagente, dalle vie di escrezione e penetrazione
nellospite e da altri fattori come le abitudini dellospite.
I m.o. appartenenti a specie ambientali e commensali possono, in certe situazioni,
divenire responsabili di infezione e per questo vengono detti patogeni opportunisti.
Questi possono aggredire lospite quando si verificano circostanze tali da consentire il
loro impianto in distretti o tessuti normalmente sterili oppure le difese dellorganismo
risultano notevolmente abbassate (immunocompromissione).
Le infezioni da patogeni opportunisti rappresentano un grave problema in ambiente
ospedaliero perch c la sopravvivenza di soggetti in gravi condizioni, lutilizzo di
trattamenti immunosoppressori, luso di uno strumentario che consente il
raggiungimento di cavit o organi normalmente sterili e lo sviluppo di tecniche per
limpianto di protesi in cardiochirurgia (patogeni nosocomiali).
Serbatoi o riserve dinfezione: si definisce serbatoio una specie animale, vegetale o
un substrato inanimato nel quale un m.o. patogeno vive e si moltiplica in condizioni
normali. Alcuni m.o. sono parassiti esclusivi delluomo, il loro habitat naturale luomo
stesso e quindi la specie umana rappresenta il serbatoio. Altri, patogeni solo per gli
animali, nel corso del tempo hanno sviluppato anche la capacit di infettare luomo. Per
alcuni m.o. il serbatoio rappresentato dallambiente esterno.
Sorgenti o fonti dinfezione: rappresentata da un uomo che ospita un m.o. patogeno,
lo elimina e pu trasmetterlo a soggetti recettivi della stessa specie o specie diversa. In
alcuni casi la sorgente dinfezione pu coincidere con il serbatoio dinfezione. Importante
sorgente dinfezione il portatore, soggetto in cui non c segno clinico dinfezione ma
che alberga nel proprio organismo un m.o. patogeno e lo elimina allesterno con
possibilit di infettare soggetti sani e recettivi.
Si distinguono diversi tipi di portatori:
-portatore sano: soggetto senza segni clinici di malattia che alberga microrganismi
patogeni nel proprio organismo;
-portatore precoce: o in incubazione, un soggetto che elimina il microrganismo
patogeno durante il periodo dincubazione della malattia, intervallo di tempo che
intercorre tra penetrazione dellagente infettante e la comparsa dei primi sintomi;
-portatore convalescente: soggetto che dopo la guarigione clinica, continua a
eliminare il microrganismo agente causale dellinfezione, eliminazione limitata ad un
periodo di tempo variabile;
-portatore cronico: soggetto che dopo la guarigione clinica elimina lagente patogeno
per un periodo di tempo anche molto lungo, come tutta la vita. Il m.o. si localizzato su
particolari siti anatomici, al riparo dalla reazione immunitaria dove si moltiplica e da
dove raggiunge lambiente esterno con gli escreti.
Il ruolo dei portatori e soprattutto dei sani fondamentale per la circolazione degli
agenti causali di molte malattie.
Vie di eliminazione: leliminazione avviene attraverso secrezioni o escrezioni con
modalit diverse a seconda della localizzazione del processo infettivo. Le due principali,
per la frequenza e per il tipo di infezione sono la via intestinale, con eliminazione degli
agenti eziologici grazie alle feci e la via respiratoria attraverso secrezioni nasali,essudato
faringeo, vengono emessi gli agenti eziologici delle infezioni delle vie respiratorie e di
altre infezioni.
Vie di penetrazione dei microrganismi:
La cute integra costituisce una barriera non facilmente superabile sia per la sua struttura
sia per il pH acido; lesioni anche minime o soluzioni di continuo agevolano il
superamento di questa barriera.
Le mucose rappresentano una sorta di via preferenziale per la penetrazione dei m.o.
patogeni. Quelle delle vie respiratorie, genito-urinarie o della congiuntiva sono
estremamente variabili. Piccole lesioni anche banali rendono pi suscettibili alle
infezioni.
I meccanismi di difesa delle mucose consistono in genere nellazione antimicrobica di
alcuni secreti, come la lisozima contenuto nelle lacrime , nella saliva e nel succo
gastrico.
Attraverso la placenta invece, il m.o. e quindi linfezione passa direttamente dalla
mamma al feto.
Le malattie infettive possono essere trasmesse con tre diverse modalit:
-diretto: toccare,mordere,baciare,rapporti sessuali,trasfusioni;
-semidiretto: goccioline di starnuti,tosse,parlato,cantato;
-indiretto: attraverso veicoli come oggetti,alimenti,aria,acqua,suolo oppure vettori
meccanici o biologici.
I modi di trasmissione dipendono dalla via dingresso dei m.o. e della loro capacit di
resistenza nellambiente. Il passaggio dalla sorgente dinfezione al soggetto sano pu
avvenire in modo diretto o indiretto, cio nel primo caso dal malato o dal portatore verso
il sano e nel secondo dal malato allambiente e dunque al sano.
La trasmissione diretta prevede un rapporto stretto tra sorgente dinfezione e soggetto
recettivo e pu avvenire per contatto o per contagio. Quella per contatto prevede un
contatto fisico vero e proprio, tipico delle infezioni trasmesse sessualmente. La
trasmissione per contagio invece tipica delle infezioni respiratorie acute e di alcune
malattie esantematiche. La trasmissione diretta pu inoltre essere orizzontale, da una
sorgente dinfezione ad un ospite suscettibile o verticale, trasmessa da una generazione
allaltra attraverso il feto.
Nella modalit semidiretta gli agenti infettivi sono espulsi dal soggetto infetto attraverso
le goccioline (drpolet) che si producono con la fonazione, starnuti, tosse e vengono
inalate da coloro che si trovano nelle immediate vicinanze (anche 2-3 metri nel caso
dello starnuto) oppure penetrano nellorganismo attraverso la congiuntiva. Le particelle
con diametro superiore a 30 micron sedimentano per gravit, quelle comprese tra 30 e
10 sono intercettate a livello delle vie aeree superiori, quelle comprese tra 5 e 10 si
depositano preferibilmente tra faringe e V/VI diramazione bronchiale mentre quelle di 15 micron raggiungono e si depositano sulle diramazioni bronchiali pi periferiche. Quelle
minori di un micron tendono ad essere espirate.
Nella trasmissione indiretta il m.o. soggiorna pi meno a lungo, nellambiente esterno
prima di raggiungere un organismo sano nel quale impiantarsi. La trasmissione indiretta
supportata dallintervento di elementi che consentono il passaggio dei m.o. al soggetto
sano. Si parla di veicolo quando la trasmissione si compie tramite oggetti o substrati
inerti o inanimati, come aria suolo acqua alimento oggetti duso. Si parla invece di
vettori quando la trasmissione avviene per opera di organismi animati, in genere insetti
artropodi che dopo aver assunto il m.o. li portano con movimento proprio a contatto col
soggetto sano.
Vie di trasmissione dei microrganismi:
-obbligata: naturali condizioni, la malattia si verifica dopo la trasmissione dellagente
solo attraverso inalazione di piccole particelle di areosol;
-preferenziale: le infezioni naturali derivano da trasmissione attraverso percorsi
multipli, ma le piccole particelle di aerosol sono le pi predominanti;
-opportunistica: sotto speciali circostanze lagente che naturalmente causa la malattia
attraversa altri percorsi, e pu essere trasmesso attraverso piccole particelle di aerosol.
I veicoli:
Aria le goccioline espulse dalle vie respiratorie possono essere veicolate dallaria anche
a distanza. Le pi piccole si essiccano rapidamente e restano in sospensione come nuclei
delle goccioline per lunghi periodo e possono trasportare i m.o. patogeni in essi
contenuti. Le goccioline di dimensioni maggiori si depositano rapidamente ma dopo
essiccamento possono tornare volativi. Il rischio infettivo dipende dal numero di m.o.
presenti nelle goccioline e dalla loro resistenza.
Acqua: un veicolo dinfezione importante per malattie sostenute da m.o. a bersaglio
enterico che si trasmettono per via fecale - orale. I m.o. eliminati con le feci se arrivano a
contaminare lacqua possono arrivare alle mucose delle vie dirigenti dellospite. Lacqua
pu trasmettere anche m.o. che provocano infezioni a livello di cute, congiuntive,
mucose nasali, faringee e genitali e che possono raggiungere queste sedi durante la
balneazione.
Alimenti: costituiscono un importante veicolo di m.o. a bersaglio enterico. Ogni
alimento pu veicolare un m.o. di natura batterica,virale,protozoaria perch preparato
con materie prime contaminate o perch contaminato durante le fasi di preparazione. In
genere per linfezione legata al consumo di un alimento contaminato funzione delle
caratteristiche dellalimento e del m.o. veicolato. Latte e derivati veicolano agenti
eziologici di tubercolosi ad esempio invece le carne le salmonelle. Ci sono alimenti inerti
per un organismo mentre altri che possono costituire un substrato idoneo alla loro
moltiplicazione.
Suolo: contiene molti m.o. patogeni di provenienza umana anche come conseguenza di
un non corretto smaltimento di rifiuti. Riveste un ruolo importante nelle contaminazioni
microbiche dellacque e delle materie prime utilizzate per la produzione di alimenti e
mangimi. Meccanismo veicolato direttamente dal suolo il clostridium tetani.
Oggetti duso: tutto ci che viene a contatto con le sorgenti di infezione e con i m.o.
che esse eliminano pu fungere da veicolo. Questo tipo di veicolo assume un ruolo
particolare in ambito sanitario: lo strumentario medico e chirurgico,se non
opportunamente sterilizzato o disinfettato, pu veicolare m.o. patogeni o patogeni
opportunisti.
Nelle trasmissioni a ciclo orofecale hanno un ruolo importante la biancheria e lambiente
generale del bagno.
Vettori: sono dei trasmettitori animati di un agente infettivo. Possono essere di tipo
biologico, rappresentati da un animale in cui lagente replica oppure va incontro ad una
parte essenziale del ciclo di vita oppure meccanico, rappresentati da un animale che
veicola fisicamente un agente allospite primario o secondario. Lagente non replica n si
sviluppa nel vettore.
Molti insetti fungono da vettori di virus,batteri,protozoi.
Catene di contagio: sono diverse, la prima lomogenea omonima, tra individui della
stessa specie, la seconda la omogenea eteronima cio tra la stessa classe ma in specie
diverse, dunque le eterogenee omonime, da uomo a uomo ma tramite un vettore e le
eterogenee eteronime tra specie diverse tramite vettore.
Malattie trasmesse da vettori (possono avere differente eziologia):
-protozoaria;
-batterica;
-da Rickettsie;
-virale.
Modalit di prevenzione delle malattie infettive:
-Educazione sanitaria: avere uno stile di vita adeguato e sano e conoscere il rischio
connesso alle abitudini alimentari, sessuali.
-Modificare le condizioni ambientali: se lambiente pi salubre, si hanno meno rischi.
-Accertamento diagnostico-indagine epidemiologica: se sidentifica un caso di malattia si
possono mettere in atto misure per evitare o contenere la trasmissione.
-Denuncia allautorit sanitaria.
-Ricerca e bonifica dei portatori: se si vede da dove parte la diffusione si pu contenere
la causa.
-Contumacia: isolamento del paziente infetto durante il periodo di incubazione evitando
la trasmissione diretta o indiretta. Queste procedure son messe in atto quando c
sospetto di una malattia interumana.
-Isolamento,sorveglianza sanitaria,sanificazione,disinfezione,antisepsi,sterilizzazione,
disinfestazione sono tutti usati per eliminare il m.o. dallambiente.
-Vaccinoprofilassi: aumenta le difese dellospite.
-Immunoprofilassi: somministrazione dimmunoglobuline
-Chemioprofilassi: si d un antibiotico per evitare la trasmissione.
Prevenzione primaria: mira a evitare il contagio e quando ci non possibile
linfezione. Nel primo caso necessario agire su agenti e serbatoi dinfezioni. Nel
secondo caso necessario ridurre lospite non recettivo alla moltiplicazione del m.o. la
prevenzione primaria mira alla scoperta e alla inattivazione delle sorgenti e dei
serbatoi,linterruzione della catena di trasmissione.
Prevenzione secondaria: ha lo scopo di impedire che linfezione evolva in malattia con
danni evidenti. Nelle malattie infettive questa prevenzione ha ruolo minore perch il
periodo dincubazione, generalmente breve, rende difficile lattivazione di campagne di
screening per la diagnosi precoce.
Prevenzione terziaria: un termine tecnico relativo non tanto alla prevenzione della
malattia in s, quanto dei suoi esiti pi complessi. La prevenzione in questo caso
quella delle complicanze, delle probabilit di recidive e della morte. Con prevenzione
Gli oggetti o i materiali usati a scopo terapeutico possono essere divisi in 3 categorie in
base allentit del rischio dinfezione che il loro utilizzo comporta:
-categoria non critica: comprende gli oggetti il cui utilizzo rappresenta un basso
rischio di infezione, cio quelli che vengono a contatto con la cute integra
(termometri,stetoscopi). Sono disinfettati a basso o a medio livello, non avendo quindi
attivit sporicida.
-categoria semicritica: comprende oggetti il cui utilizzo rappresenta un rischio di
infezione maggiore rispetto a quella precedente. Appartengono a questo gruppo tutti
quegli oggetti che vengono in contatto con le mucose e con la cute non integra, in
genere disinfettati con calore o con sterilizzanti in 10-45 minuti
-categoria critica: a questa categoria appartengono gli oggetti il cui utilizzo a scopo
diagnostico rappresenta un rischio molto elevato di infezione se risultano contaminati da
m.o. Questo gruppo comprende tutto ci che penetra nei tessuti, nelle cavit
normalmente sterili, nellapparato cardiocircolatorio (strumenti chirurgici, cateteri
endovasali, sonde). In genere sono sterilizzati in calore umido, ossido di etilene.
Igiene delle mani: la flora microbica presente sulle mani di due tipi, quella residente
con elevata capacit di sopravvivenza e moltiplicazione sulla cute (cocchi, bacilli gram+
e -, miceti non patogeni) difficilmente rimovibili e la flora transitoria, costituita da molti
m.o. anche patogeni di sopravvivenza breve. Esistono diversi modi di lavaggio delle
mani:
-Lavaggio sociale: ha come scopo quello di allontanare la flora transitoria, viene
eseguito con sapone liquido e risciacquo o asciugatura con asciugamano monouso o
getti di aria calda. Si esegue prima di effettuare procedure invasive, prima e dopo il
contatto con le ferite, prima del contatto con pazienti sensibili, dopo il contatto con
materiale infetto.
-Lavaggio antisettico: elimina la flora transitoria e riduce notevolmente la flora
resistente ed particolarmente indicato nei reparti di terapia intensiva e con pazienti
relativamente sensibili. Lantisettico persiste sulla cute e quindi determina unazione
disinfettante continua nel tempo.
-Lavaggio chirurgico: elimina completamente la flora transitoria e quasi
completamente la flora residente. Questa procedura rientra nelle norme di asepsi.
Questo tipo di lavaggio si usa prima degli interventi chirurgici e interessa le mani e tutto
lavambraccio. In questo caso indispensabile luso di rubinetti od erogatori azionabili a
pedale, o a gomito, o a cellule fotoelettriche.
Sostanze chimiche:
-Acido per acetico: disinfettante a livello elevato. Denatura le proteine e inibisce la
funzione chemiosmotica della membrana cellulare. La soluzione concentrata al 40%
caustica e irritante per la congiuntiva e per le mucose delle vie respiratorie. La soluzione
all1% uccide in 10 minuti batteri gram+ e gram-, mycrobatterium
TBC,miceti,virus,spore. Viene usato per la disinfezione di strumenti medici chirurgici e
per la sterilizzazione di pace maker. Pu essere corrosivo per i metalli, quindi sono state
messe a punto soluzioni a sue basse concentrazione.
-Alcoli: nella pratica vengono usati solo lalcool etilico e lalcool isopropilico come
disinfettanti a livello intermedio. La loro azione battericida, piuttosto lenta, massima a
concentrazioni del 70-90% mentre si riduce sia a concentrazioni maggiori che superiori.
Agiscono coagulando le proteine del protoplasma batterico. Gli alcoli distruggono
rapidamente i batteri gram+ e gram- e virus lipofili, sono poco attivi sui miceti e virus
idrofili, non hanno azione sulle spore batteriche, agiscono rapidamente sul m.TBC. il
virus dellepatite B inattivato dallalcool etilico all80% in 2 minuti e dallaltro al 70% in
10 minuti. Non sono tossici n irritanti e si usano in associazione a iodio e derivati e
composti dellammonio quaternario per antisepsi della cute, disinfezione di termometri,
stetoscopi, forbici, igiene delle mani in soluzione.
-Cloro: il Cl elemento gas molto tossico ed irritante. Quindi molto spesso si usano i
suoi composti inorganici, quali ipoclorito di Na,Ca,K e biossido di cloro. Questi composti
in soluzione danno luogo alla formazione di acido ipocloroso che agisce rapidamente su
batteri gram+ e gram-. Micro batteri,miceti,virus,spore. Il Cl ed i suoi derivati inattivano
le proteine enzimatiche a livello del gruppi SH(solfidrici). Lipoclorito di sodio si usa per
disinfettare stoviglie,biancheria,superfici,gabinetti mentre il biossido di Cl usato per il
trattamento delle acque potabili.
-Composti dellammonio quaternario: disinfettanti a basso livello molto attivi sui
batteri Gram+.miceti e virus lipofili, meno sui gram-, non agiscono sui bacilli acido-base
resistenti, su spore e su virus idrofili. Alterano la membrana plasmatica, inattivano i
sistemi enzimatici, denaturano le proteine. Non sono n tossici n irritanti, inodori e
insapori e vengono usati pre antisepsi della cute, disinfezione di stoviglie, materiali
sanitari non critici
-Iodio: poco solubile in acqua e spesso per renderlo tale si addiziona a tensioattivi
formando complessi noti come iodofori. Questi inattivano le proteine enzimatiche a
livello dei gruppi SH. Sono disinfettanti di livello intermedio-basso, attivi sui gram+ e -,
sul bacillo TBC, sui virus, meno su miceti e spore. Sono poco irritanti e poco tossici e si
usano per antisepsi della cute,per la disinfezione di strumenti,oggetti.
Aldeidi: determinano alchilazione sui gruppi aminici,carbossilici,idrossilici e sulfidrilici
delle proteine. Agiscono efficacemente sui batteri gram+ e gram- ed i miceti, di meno
sui micro batteri e poco sulle spore. Sono usati come disinfettanti a livello elevato
(gluteraldeide al posto della formaldeide tossica). Sono usati per disinfettare oggetti
semicritici che non possono essere trattati con il calore: plastiche, gomma, cateteri.
METODI FISICI DI STERILIZZAZIONE:
Calore: il calore agisce sui m.o. denaturando le proteine enzimatiche. I virus,i batteri, i
miceti ed i protozoi sono molto sensibili al calore, le spore invece sono termoresistenti. Vi
sono due tipi di calore:
1)calore secco: questo tipo di calore viene utilizzato per le procedure di :
-flambaggio;
-incenerimento: si usa per distruggere oggetti contaminati. La temperatura di esercizio
90-1300 C e devono essere presenti controlli dei processi di combustione;
-aria calda: si usano stufe a secco, contenitori metallici dove si raggiungono
temperature molto elevate e tempi di contatti lunghi per inattivare le spore: 160 per 2
ore, 170 per 1 ora mentre 180 per mezzora.
Questo processo indicato per vetreria,aghi,oggetti metallici e non per oggetti in
gomma,plastica,tessuti o soluzioni acquose.
economico e di facile esecuzione, non ossida i metalli ma richiede molto tempo, i
controlli possono non essere affidabili e pu verificarsi deterioramento delle saldature e
delle estremit taglienti.
2)Calore umido: viene utilizzato per diverse procedure:
-acqua bollente: lebollizione per 10-15 minuti pu distruggere molti m.o. ma non le
spore e qualche virus. Per aumentare il suo potere sterilizzante si aggiunge in genere
carbonato di sodio al 2% in condizioni di emergenza;
-vapore saturo sotto pressione: metodo di sterilizzazione tramite calore perch
laumento di pressione consente di raggiungere temperature superiori a 100 che
uccidono tutte le forme viventi anche le spore. Il vapore deve essere saturo, dunque
lumidit rilevata deve essere del 100%. In genere si fa in autoclave, con camera
metallica con pareti e fondo in alluminio, capaci di resistere a P elevate.
Questi procedimenti sono usati per la vetreria,strumenti chirurgici
metallici,biancheria,strumenti in comma,guanti,drenaggi.
molto rapido e semplice, atossico ed economico ma non pu essere usato su materiali
termolabili.
Caratteristiche di un vaccino:
-Adattabilit.
-Buona immunogenicit.
-Efficacia: nessun vaccino sicuro al 100%, in genere per comunque efficace all8595%.
-Mancanza di effetti collaterali perch il vaccino innocuo e tollerabile, non induce
quindi effetti collaterali sproporzionati rispetto ai vantaggi.
-Facilit di trasporto e conservazione.
-Sostenibilit economica.
I fattori che condizionano la risposta immunitaria ad un vaccino si dividono in quelli
dellospite (et, rigetto del vaccino, immunodeficit primari e secondari, alimentazione) e
del vaccino (tipo,via di somministrazione, dose, associazione).
Tipi di vaccini:
- Vaccini a m.o. inattivati: sono vaccini costituiti da virus o batteri uccisi con mezzi
fisici o chimici che mantengono per lintegrit antigenica. Vaccini di questo tipo sono
quello antirabbico, lantinfluenzale e lantiepatite A.
-Vaccini a m.o. attenuati: costituiti da virus o batteri che pur mantenendo inalterate la