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RIASSUNTO: CORSO DI DIRITTO

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CAPITOLO 1 - LORDINAMENTO GIURIDICO E IL DIRITTO COSTITUZIONALE
LE REGOLE DEL DIRITTO
Qualunque
organizzazione
sociale
costituisce
un
ordinamento
giuridico.
Unorganizzazione ha bisogno di regole che ne disciplinano la vita e lattivit, queste
regole costituiscono il diritto di unorganizzazione e, considerate nel loro insieme
formano un ordinamento giuridico.
Le regole del diritto ma anche religiose, etiche e di costume appartengono al mondo del
dover essere (linguaggio prescrittivo) che si distingue dal mondo dellessere (linguaggio
descrittivo o espressivo). Le regole del diritto e religiose nonostante appartengano
entrambe al mondo del dover essere sono differenti perch, mentre la religione (regole
non giuridiche) impone solo dei doveri, le regole giuridiche accanto ai doveri tutelano
anche i diritti. Nel diritto arcaico non vi erano legislatori ma sacerdoti ed erano loro a
decidere; la distinzione fra lambito giuridico e quello religioso risale alla fase
repubblicana del diritto romano (lex hortensia 287 a.C.) ma, non sempre ancora oggi
vi questa separazione.
ES nei paesi islamici il Corano non solo un testo religioso ma una vera e propria
legge.
Siamo in presenza di norme giuridiche quando si instaura un rapporto fra due o pi
soggetti che sulla base del diritto oggettivo da luogo a vincoli precisi che per alcuni
determinano situazioni giuridiche favorevoli (diritti oggettivi) mentre per altri
sfavorevoli (doveri).
TEORIA DELLA PLURALITA DEGLI ORDINAMENTI GIURIDICI Il diritto non
monopolio di alcuna organizzazione ma inerisce a qualunque organizzazione.

COSA E UN ORDINAMENTO GIURIDICO


Per capire qual il rapporto fra diritto e organizzazione sociale e capire se il diritto che
fonda lorganizzazione o viceversa si fa riferimento a due teorie:
TEORIA NORMATIVISTA (kelsen dottrina pura del diritto) secondo cui
lordinamento composto da norme vigenti in un territorio. Una societ ha un
ordinamento, non pu esistere una societ senza norme. Prima una grande
norma (costituzione) a capo di tutte le altre norme.
TEORIA ISTITUZIONALISTA (Santi Romano) secondo cui lordinamento
linsieme delle norme che scaturiscono da unorganizzazione sociale.
Lorganizzazione produce le norme. Una societ un ordinamento. Prima la
societ poi le regole; dalla societ nascono le regole.
Questa importante perch su di essa si fonda lautonomia del diritto rispetto ai
fenomeni sociali e viene per questo inserita fra le teorie positiviste. Me essa non
risponde alla domanda quale sia il fondamento su cui si regge un ordinamento
giuridico.
DIRITTO POSITIVO posto su prescrizioni normative riconosciute valide
nellordinamento giuridico considerato.
Le norme sono il prodotto di fatti normativi.
DEFINIZIONE DI ORDINAMENTO GIURIDICO insieme di pi elementi ( prescrizioni,
consuetudini, fatti normativi) accomunati dal fatto di essere tutti espressione di una
determinata organizzazione sociale e coordinati fra loro secondo criteri sistematici.
Un ordinamento giuridico non ancorato ad una gerarchia di valori e infatti perfino le
organizzazioni malavitose costituiscono un ordinamento che si contrappone a quello
statale.

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A partire dalla filosofia greca ci si posto il problema se al di sopra del diritto positivo ci
fosse un diritto naturale con norme inderogabili e immutabili ma, lesperienza storica ci
dice che lidea di ci che il diritto naturale prescriverebbe variabile nel tempo e nei
luoghi. Dopo la seconda guerra mondiale si assistito alla rinascita del giusnaturalismo
caratterizzato dal riconoscimento dei diritti delluomo.

OGNI ORDINAMENTO E UN SISTEMA


Presume se stesso come:
UNITARIO: ha un principio fondante che ne assicura lunit;
COERENTE: non ammette contraddizioni fra norme;
COMPLETO: non ammette lacune o vuoti normativi.
E un sistema ordinato attorno a un progetto.
Progetto che pu essere posto (sistemi ideali, frutto di costruzioni del pensiero
delluomo) o insito nel sistema stesso (sistemi reali, es: sistema biologico).
Linterprete del diritto deve presupporre che il diritto costituisca un sistema,
contribuendo a far si che lo divenga effettivamente.
Le varie norme e i vari settori del diritto sono un insieme di elementi, ciascuno con una
propria funzione, coordinata con la funzione degli altri.
Accanto allinterpretazione letterale del testo scritto dellordinamento, si fa uso
dellinterpretazione logico- sistematica che guarda alla connessione fra loro non soltanto
degli enunciati e delle proposizioni normative che si possono trarre dal testo ma anche
come si inseriscono in un contesto considerato quale sistema. C poi linterpretazione
analogica in cui linterprete penetra nella logica del sistema giuridico e pu dar vita a
nuove regole per casi non espressamente presi in considerazione nel testo scritto.
La dottrina moderna fa una distinzione fra DISPOSIZIONE e NORMA:
DISPOSIZIONE:
mere formulazioni linguistiche suscettibili di diverse
interpretazioni. Da ununica disposizione si possono ricavare due diversi
significati ossia due diverse norme.
NORME: risultato dellinterpretazione operata su pi criteri: letterale, logicosistematica, storico- comparativo

COSTITUZIONE E ORDINAMENTO COSTITUZIONALE


Alla base dellordinamento giuridico vi un progetto costituente che si pu ritrovare, ma
non sempre, consacrato in atti costitutivi, statuti, tavole di fondazione ed altri
documenti simili. Per lordinamento statale si parla di Costituzione.
La Costituzione pu essere:
SCRITTA: (Costituzione americana del 1787 e Costituzione francese del 1791)
questa a sua volta pu essere:
RIGIDA pu essere modificata solo con procedimento di revisione
aggravato
FLESSIBILE pu essere modificata con legge ordinaria.
NON SCRITTA (Regno Unito)
Molte Costituzioni ottocentesche della Restaurazione, dopo 1815, furono ottriate, cio
concesse dalla corona ed erano flessibili mentre le Costituzioni contemporanee sono
quasi tutte scritte e rigide (Costituzione italiana del 1948).
OGNI ORDINAMENTO STATALE HA UN SUO ASSETTO COSTITUZIONALE, IN ALCUNI CASI
NON HA UNA COSTITUZIONE SCRITTA MA HA UN PROPRIO DIRITTO COSTITUZIONALE.
DEFINIZIONE DI ORDINAMENTO COSTITUZIONALE complesso delle norme
fondamentali, scritte e non scritte, che danno forma allordinamento giuridico e
rappresentano il codice genetico che determina lidentit dellordinamento stesso, vale
a dire il suo ordine costituzionale.
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La Costituzione come documento scritto non esaurisce tutto ci che attiene agli
elementi di fondo dellordinamento: restano fuori da esso leggi costituzionali,
consuetudini costituzionali e norme materialmente costituzionali (leggi elettorali o
preleggi che sono in grado di incidere sul sistema politico pi di alcune norme
formalmente costituzionali). Al contrario contiene disposizioni che disciplinano aspetti
che, pur rilevanti, difficilmente potrebbero essere considerati tali da caratterizzare
lordinamento.
Lordinamento costituzionale di un paese non si identifica con le sole norme
formalmente costituzionali e le norme di una Costituzione non esauriscono i contenuti
di un ordinamento costituzionale.
DISTINZIONE FRA ORGANI COSTITUZIONALI E ORGANI DI RILEVANZA
COSTITUZIONALE:
ORGANI COSTITUZIONALI concorrono a delineare il volto stesso del nostro
ordinamento costituzionale (nellordinamento italiano: Parlamento, Governo,
presidente della Repubblica, Corte costituzionale)
ORGANI DI RILEVANZA COSTITUZIONALE pur previsti dalla Costituzione non
possono dirsi necessari (Consiglio nazionale delleconomia e del lavoro)

LORDINAMENTO COSTITUZIONALE FRA NORMATIVISMO E ISTITUZIONALISMO

NORMATIVISTI: tendono a identificare la costituzione con il documento costituzionale


posto al vertice del sistema delle fonti del diritto. Essi vedono nel diritto un sistema di
tipo piramidale che al vertice ha una norma suprema su cui poggiano ulteriori norme
sulla produzione del diritto (norme costituzionali).
ISTITUZIONALISTI: tendono a identificare la Costituzione con la decisione politica che
fonda lordinamento costituzionale.
DISTINZIONE FRA COSTITUZIONE E ORDINAMENTO COSTITUZIONALE:
COSTITUZIONE carta costituzionale entrata in vigore il 1 Gennaio 1948
ORDINAMENTO COSTITUZIONALE complesso dei principi e delle norme
costituzionali legati insieme da un progetto costituente
Il diritto costituzionale costituisce il nucleo dellordinamento, il tronco da cui si dipartono
tutti gli altri rami dellordinamento giuridico.

DIRITTO PUBBLICO E DIRITTO PRIVATO


DISTINZIONE FRA DIRITTO PUBBLICO E DIRITTO PRIVATO:
DIRITTO PUBBLICO il diritto costituzionale il cuore. E cosi essenziale per
lordinamento da essere affidato al potere pubblico.
Appartengono al diritto pubblico:
Il diritto costituzionale
Il diritto parlamentare
Il diritto regionale e degli enti locali
Il diritto amministrativo
Il diritto tributario
Il diritto ecclesiastico
Il diritto penale
Il diritto processuale civile / penale
DIRITTO PRIVATO affidato allautonomia dei privati che regolano da soli i propri
rapporti attraverso liberi contratti, nei limiti previsti dal codice civile ma, lo stato non
del tutto assente e disinteressato.

CAPITOLO 2 LO STATO
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LO STATO COME COMUNITA POLITICA


Lo stato si forma quando si afferma unautonomia esterna, nei confronti dei poteri
universali, ossia papato e impero, con la fine della guerra dei trentanni e il trattato di
Vestfalia nel 1648 e una supremazia interna nei confronti degli ordinamenti particolari
(feudali, corporativi, municipali) attraverso il consolidamento della monarchia assoluta.
Lo stato moderno caratterizzato da:
POLITICITA lo stato assume fra le proprie finalit la cura, almeno
potenzialmente, di tutti gli interessi generali riferiti alla collettivit stanziata sul suo
territorio
SOVRANITA :
Un potere costituente: solo gli stati sovrani possono darsi o possedere una
costituzione
Appartiene al popolo: fonte di legittimazione di ogni potere statale e titolare dei
poteri sovrani
Incontra limiti crescenti:
- Limiti di fatto (processi di globalizzazione)
- Limiti giuridici (evoluzione dellordinamento internazionale)
Uno stato pu definirsi tale se riesce a conseguire il:
MONOPOLIO DELLA FORZA se in grado di agire tendenzialmente senza
resistenze interne e senza interferenze esterne, grazie alluso della forza legale
Si pu parlare di Stato quando una popolazione, sottomettendosi ad un potere
politico, d vita a un ordinamento in grado di soddisfare i suoi interessi generali. In
questo modo la popolazione diventa popolo, ovvero un insieme di persone legate da
una cittadinanza comune.
Per aversi uno Stato devono essere presenti tre elementi:
Un popolo
Un territorio
Un governo sovrano
Non costituisce uno Stato:
Un popolo privo di territorio
Un popolo, stanziato su un territorio ma privo di governo
Un popolo stanziato su un territorio disputato fra pi di un governo in conflitto
Quando essendoci un governo la sicurezza esterna assicurata da uno stato
straniero
Stato, sovranit, popolo, potere politico, costituzione appartengono alla nozione di
comunit politica.
Il popolo la fonte di legittimazione di ogni potere statale ed il corpo elettorale
titolare dei poteri sovrani.
Lo stato federale un ordinamento complesso in cui la sovranit distribuita tra
due livelli di governo, quello dello stato federale e quello degli stati federati,
ciascuno con una propria costituzione. Lunificazione federale d vita ad un nuovo
stato mentre lunificazione o unione di stati non danno vita ad un solo stato ma a
strutture di cooperazione, in assenza di una costituzione comune.

LA GIUSTIFICAZIONE DELLO STATO


Il modo in cui si atteggiano gli elementi della politicit e della sovranit stanno alla base
delle diverse dottrine dello stato che hanno influenzato le varie forme di stato.
Secondo il costituzionalismo di matrice liberale gli uomini possiedono tre diritti: alla vita,
alla libert e alla propriet, allo scopo di salvaguardare tali diritti hanno anche il diritto
di difendersi. Per farlo in modo pi efficace essi trasferiscono per contratto tali diritti ad
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un autorit sovrana, tale trasferimento pu essere sempre revocato. Lo stato ha una
funzione strumentale, si parla di dottrine contrattualistiche di cui Locke fu il capostipite.
Dottrine contrattualistiche - Locke (1638- 1704)
Dottrine contrattualistiche Hobbes (1588- 1676)
Hegel ha una visione opposta a quella delle dottrine contrattualistiche e vede lo stato
come una realt spirituale. Per lui sono gli individui che ricevono identit dallo stato e
senza stato il popolo solo una moltitudine informe. Da Hegel hanno preso campo le
dottrine statolatre
Dottrine statolatre Hegel (1770- 1831)
Dottrine statolatre lo stato etico Gentile
Dottrine statolatre Mussolini
Marx capovolse il rapporto fra stato e societ costruito da Hegel. Secondo Marx il
principale fattore di civilizzazione non era lo stato ma la societ civile. Egli negava
valore allindividuo al di fuori dei rapporti sociali e al di fuori della sua collocazione di
classe. Marx rifiutava anche la logica della dichiarazione dei diritti delluomo e del
cittadino del 1789. Secondo Marx lo stato era solo uno strumento attraverso cui una
classe esercitava il proprio dominio su unaltra classe.
Dottrine marxiste Marx (1818- 1883)
Dottrine marxiste Lenin (1870- 1924)

LE FORME DI STATO MODERNE E IL COSTITUZIONALISMO LIBERALDEMOCRATICO


DISTINZIONE TRA FORME DI GOVERNO E FORME DI STATO:
FORME DI GOVERNO riguardano il modo come si distribuisce il potere
politico fra i vari organi dello stato, ossia come vengono assunte da chi governa
le decisioni politiche che concernono una determinata collettivit statale
FORME DI STATO riguardano il modo in cui si atteggia il rapporto fra i
cittadini e il potere politico, ossia il rapporto fra governanti e governati.
Le forme di stato si classificano in:
Ordinamento feudale (Medioevo);
Stato assoluto (dallinizio dellera moderna);
- La legittimazione del sovrano proviene direttamente da Dio;
- Tutto il potere pubblico accentrato in capo al sovrano, senza
distinzione fra le diverse funzioni;
- Esiste una rigida divisione in classi sociali, con il riconoscimento
dellaristocrazia, di una condizione particolare grazie a privilegi,
immunit, franchigie.
Stato liberale (gloriosa rivoluzione inglese del 1688-1689 , rivoluzione
americana del 1776 , rivoluzione francese del 1789 , rivoluzioni europee
del 1848);
- Frutto della lotta vittoriosa della borghesia contro laristocrazia ed
alto clero;
- Il diritto di voto riservato a coloro che possiedono un
determinato censo o determinata capacit (stato monoclasse);
- Sono riconosciuti a tutti i cittadini i diritti di propriet e di libert,
garantiti da norme generali e astratte, vincolanti anche per la
pubblica amministrazione e tutelate da giudici indipendenti (stato
di diritto)
Stato liberaldemocratico (dal 900)
- La fonte di legittimazione del potere il popolo;
- Il suffragio esteso ai ceti in precedenza esclusi, con il
riconoscimento dei diritti politici a tutti i cittadini maggiorenni
(stato pluriclasse);
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-

Sono riconosciuti accanto ai diritti civili e politici, specifici diritti


sociali (stato sociale);
- La tutela dei diritti civili, politici e sociali fissata in costituzioni
rigide (stato costituzionale)
Stato fascista (Italia 1922- 1943 , Germania 1933- 1945 , Spagna 19361975): si ispirava alla concezione autoritaria dello stato propria della
destra Hegeliana
Stato socialista (dalla rivoluzione russa del 1917 alla caduta del muro di
Berlino nel 1989 e alla dissoluzione dellUnione Sovietica nel 1991): si
ispirava alla concezione della lotta di classe propria delle teorie marxisteleniniste
Stato confessionale: non accetta il principio della separazione della
sfera religiosa da quella civile. Il potere statale si fonda su basi religiose.

La Repubblica Italiana costruita sulla base della Costituzione del 1948. E uno stato
sociale che si ispira al costituzionalismo liberaldemocratico ed ha le caratteristiche dello
stato costituzionale.

CAPITOLO 5 LE FONTI DEL DIRITTO


COSA SONO LE FONTI DEL DIRITTO
Si chiamano FONTI DEL DIRITTO i fatti o gli atti che lordinamento giuridico abilita a
produrre norme giuridiche.
I requisiti delle norme giuridiche sono:
GENERALITA lessere definite ad una pluralit di individui
ASTRATTEZZA il prevedere una regola ripetibile nel tempo a prescindere dal
caso concreto
La teoria delle fonti del diritto si occupa delle regole che individuano quali sono le fonti
del diritto e delle regole che stabiliscono i modi di produzione del diritto. Abbiamo
quindi:
FONTI DI PRODUZIONE fatti (comportamenti umani non volontari) o atti
(comportamenti umani volontari) ai quali lordinamento attribuisce la capacit di
produrre imperativi che esso riconosce come propri
FONTI SULLA PRODUZIONE norme che disciplinano i modi di produzione del
diritto oggettivo, individuano i soggetti titolari di potere normativo, i
procedimenti di formazione, gli atti prodotti
FONTI ATTO si hanno quando lordinamento riconosce direttamente al corpo
sociale la capacit di produrre norme in via autonoma, senza che siano
conseguite procedure particolari, n che le norme stesse siano frutto di una ben
individuale ed espressa volont (consuetudine)
FONTI FATTO si hanno quando la norma prodotta da un soggetto
istituzionale portatore di una precisa volont e nel rispetto delle procedure
previste dalle fonti sulla produzione (costituzione)
FONTI DI COGNIZIONE atti che non hanno natura normativa ma svolgono
unicamente la funzione di far conoscere il diritto oggettivo

QUALI SOGGETTI CONCORRONO A PRODURRE DIRITTO


Nella Costituzione, il tema delle fonti del diritto implica una scelta relativa a quali
soggetti debbano introdurre nellordinamento norme giuridiche.
Nello stato liberale ottocentesco, e fino a parte del novecento la legge del parlamento
era la fonte che esprimeva il pi alto comando normativo, dunque giuridicamente
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supremo (fonte primaria), il governo del re poteva esercitare un potere normativo, nel
rispetto e in esecuzione della legge, in forma di regolamento (fonte secondaria).
Lavvento dello stato liberaldemocratico, nella forma dello stato costituzionale ha
operato nel panorama della fonti una rivoluzione: la costituzione rigida la fonte
suprema dellordinamento giuridico, superiore ad ogni altra fonte, innanzitutto alla
legge. Il potere normativo distribuito fra molteplici soggetti a livello sia verticale sia
orizzontale (pluralismo istituzionale, apertura allordinamento internazionale, pluralismo
sociale)

LA COSTITUZIONE COME FONTE SULLE FONTI


La costituzione la massima fonte sulle fonti, nel senso che legittima tutti i processi di
produzione del diritto ma non li stabilisce direttamente, si limita a determinare solo
quelli pi importanti:
Quelli che permettono di produrre norme di rango costituzionale (es. leggi di
revisione costituzionale)
Quelli che permettono di produrre norme di rango primario (es. legge
ordinaria, decreto legge, decreti legislativi..)
In riferimento agli atti primari, il sistema delle fonti del diritto da considerarsi un
sistema chiuso, ossia:
- Non sono configurabili atti fonte primarie al di la di quelli espressamente previsti
dalla costituzione
- Ciascun atto normativo non pu disporre di una forza maggiore di quella che la
costituzione ad esso attribuisce
- Agli atti fonte primarie va riconosciuta la forza di legge (art. 77- 134 Cost.)
La costituzione, quale fonte sulla produzione, individua gli atti abilitati a produrre diritto
oggettivo attribuendo ad essi una determinata forza o efficacia formale.
La forza o efficacia formale di un atto fonte comprende due profili:
- Profilo attivo cio CAPACITA DI INNOVARE al diritto oggettivo subordinante
alla costituzione intesa come fonte suprema, abrogando o modificando atti fonte
equiparati o subordinati
- Profilo passivo cio CAPACITA DI RESISTERE allabrogazione o modifica da
parte di atti fonte che non sono dotati della medesima forza, in quanto
espressione del medesimo processo di produzione normativo
Per gli atti fonte subordinati a quelli primari il sistema costituzionale delle fonti
secondarie invece aperto.
- Lindividuazione degli atti fonte secondarie lasciata alla disponibilit dei
soggetti titolari di potest normative primarie, sia pure nel rispetto dei limiti
costituzionali esistenti (riserva di legge)
- Gli atti secondari devono essere deliberati sulla base di una previa norma di
legge (principio di legalit).

UNITA, COERENZA E COMPLETEZZA DELLORDINAMENTO


Ogni ordinamento un sistema come tale deve mantenere le caratteristiche di:
UNITA tutte le norme possono farsi risalire al potere costituente, cio al
momento fondante dellordinamento e allatto che con esso viene posto
(costituzione)
COERENZA lordinamento non tollera contraddizioni tra le parti che la
compongono e prevede criteri e meccanismi per risolvere le antinomie normative
cio i contrasti tra norme, e consentire allinterprete di individuare la norma,
lunica norma che deve essere esplicata in concreto
COMPLETEZZA ossia assenza di lacune o vuoti normativi. Lordinamento
predispone determinati rimedi per colmarli, e permette allinterprete di rinvenire
la norma applicabile al caso concreto
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I CRITERI PER ORDINARE LE FONTI DEL DIRITTO
Nel nostro ordinamento i criteri per ordinare le norme giuridiche prodotte dalle fonti del
diritto, e per risolvere i contrasti tra norme, si traggono dalla costituzione o da
disposizioni contenute nelle preleggi al codice civile del 1942. I criteri sono:
CRITERIO CRONOLOGICO regola la successione degli atti normativi nel
tempo. Le decisioni pi recenti in ordine di tempo devono prevalere su quelle
prese in passato, a meno che non si tratti di leggi speciali. In base al criterio
cronologico, la norma precedente nel tempo abrogata da quella successiva.
CRITERIO GERARCHICO nel conflitto fra norme aventi una diversa posizione
gerarchica prevale la norma posta dalla fonte superiore o sovraordinata. Il
criterio gerarchico differisce da quello cronologico perch nell applicare la
norma sovraordinata, questa non si considera abrogata ma invalida e, deve
essere eliminata dallordinamento giuridico mediante lannullamento.
CRITERIO DELLA COMPETENZA le antinomie devono essere risolte dando
applicazione alla norma posta dalla fonte competente a disciplinare la fattispecie
concreta con esclusione di qualsiasi altro atto fonte.

LINTERPRETAZIONE DEL DIRITTO


Lapplicazione del diritto comporta la risoluzione di eventuali antinomie e, presuppone
unattivit interpretativa, partendo dal testo degli atti normativi, mira alla ricostruzione
del loro significato. I criteri che regolano linterpretazione del diritto sono quelli indicati
dallart. 12 delle preleggi. Si parla di:
INTERPRETAZIONE LETTERALE O TESTUALE
INTERPRETAZIONE TELEOLOGICA ossia secondo il fine o lintenzione del
legislatore
INTERPRETAZIONE LOGICO- SISTEMATICA ossia secondo la connessione tra
le diverse disposizioni allinterno dellatto normativo considerato, collocate nel
contesto dellordinamento complessivo.
INTERPRETAZIONE AUTENTICA ossia effettuata con legge dal legislatore
stesso, con riferimento ad un precedente testo legislativo di dubbio significato.
Sono leggi retroattive.
Nellart. 12 delle preleggi si fa riferimento allinterpretazione analogica come rimedio
per colmare lacune o vuoti normativi rilevanti che richiedono una soluzione giuridica. Le
lacune si riempiono applicando lanalogia (applicare a un caso non previsto una
disciplina prevista per casi simili). Si distinguono due tecniche di analogia:
ANALOGIA LEGIS la lacuna pu essere colmata rinviando alla disciplina
dettata per un caso simile o per materie analoghe
ANALOGIA IURIS nel caso in cui manchino anche norme che regolano casi
simili, la lacuna pu essere colmata facendo ricorso ai principi generali
dellordinamento giuridico, ricavabili per via interpretativa dal complesso delle
norme giuridiche vigenti
Lart. 14 delle preleggi prevede una deroga allinterpretazione analogica, stabilendo il
divieto di analogia per le leggi penali e speciali.
Per le disposizioni della Costituzione che prevedono diritti fondamentali vale il
CRITERIO DI STRETTA INTERPRETAZIONE linterprete in caso di dubbio non pu
attribuire alle disposizioni costituzionali un significato restrittivo o lesivo dei diritti
fondamentali da esse previsti.

LE FONTI DEL DIRITTO: TIPOLOGIA


Le fonti del sistema costituzionale italiano o operanti nel sistema costituzionale italiano
si dividono in:
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La costituzione e le fonti costituzionali;


Le fonti dellunione europea;
Le fonti legislative ordinarie e equiparate
Le
fonti
legislative
specializzate
FONTI STATALI
Le fonti espressione di autonomia degli organi costituzionali
Le fonti regolamentari
Le fonti del diritto regionale
FONTI DELLE
Le fonti degli enti locali
AUTONOMIE TERRITORIALI
Le fonti espressione di autonomia collettiva
Le fonti esterne riconosciute
Le fonti fatto

LA COSTITUZIONE E LE FONTI COSTITUZIONALI


La Costituzione latto supremo dellordinamento posta dal potere costituente: di fronte
alla costituzione tutti gli altri atti fonte sono subordinati poich prodotti da poteri
costituiti (previsti e disciplinati dalla Costituzione stessa). Sua caratteristica la rigidit,
significa che pu essere modificata solo mediante uno speciale procedimento di
revisione costituzionale.
Lart. 138 Cost. prevede tra le fonti del diritto di rango costituzionale le leggi di revisione
costituzionale e le leggi costituzionali, prescrivendo per entrambe lo stesso
procedimento di formazione mentre, la differenza riguarda il contenuto:
Leggi di revisione costituzionale modificano, mediante emendamento,
aggiunta o sopressione, il testo della Costituzione
Leggi costituzionali affiancano il testo della Costituzione, pur facendone
parte, nelle materie coperte da riserva di legge costituzionale o in altre materie
disciplinate nelle forme dellart. 138 Cost.
Il procedimento di formazione delle leggi costituzionali diverso rispetto a quello di
approvazione delle leggi ordinarie. Si chiama PROCEDIMENTO AGGRAVATO
e
prevede duplice lettura da parte delle camere:
a) Prima lettura da parte di ciascuna camera
b) Seconda lettura a distanza non inferiore a tre mesi
- Se il progetto di legge stato approvato a maggioranza assoluta dei
componenti di ciascuna camera, viene pubblicato sulla gazzetta
ufficiale a scopo notiziale. A partire dalla data di pubblicazione e
entro i tre mesi, 1/5 dei componenti di ciascuna camera o 5 consigli
regionali o 500.000 elettori possono richiedere che la legge approvata
sia sottoposta a referendum costituzionale. Richiesto il referendum la
legge costituzionale promulgata e nuovamente pubblicata solo se
stata approvata dalla maggioranza dei voti validi. Se nei tre mesi non
viene presentata nessuna richiesta di referendum si procede alla
promulgazione e pubblicazione della legge di revisione.
- Se il progetto stato approvato a maggioranza dei due terzi dei
componenti di ciascuna camera, non consentito richiedere il
referendum e la legge di revisione viene promulgata e pubblicata
Esistono limiti alla revisione costituzionale connessi al concetto di rigidit:
LIMITE ESPRESSO stabilito dallart. 139 Cost. secondo cui la forma
repubblicana non pu essere oggetto di revisione costituzionale
LIMITI IMPLICITI non espressamente individuati. Coincidono con i principi
supremi dellordinamento costituzionale

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LIMITE LOGICO stabilito dallart. 138, secondo cui non si pu modificare il


procedimento aggravato delle leggi costituzionali, altrimenti la Costituzione
diverrebbe flessibile.

LA LEGGE ORDINARIA DELLO STATO


La legge dello stato fonte a competenza generale, sia pure nei limiti stabiliti dalla
Costituzione, abilitata a produrre norme primarie dotate appunto di forza legge.
Alla legge la Costituzione affida importanti materie mediante le riserve di legge:
listituto della riserva di legge designa i casi in cui disposizioni costituzionali
attribuiscono la disciplina di una determinata materia alla sola legge (nonch agli atti
equiparati alla legge), sottraendola cosi alla disponibilit di atti fonte ad essa
subordinati, tra cui soprattutto i regolamenti dellesecutivo. La riserva di legge
contraddistinta da due aspetti:
ASPETTO NEGATIVO: divieto di interventi da parte di atti diversi dalla legge
ASPETTO POSITIVO: obbligo per la legge nella materia riservata
le riserve di legge sono stabilite allo scopo di garantire il principio democratico e di
tutelare i diritti fondamentali e il principio di eguaglianza. Ci sono vari tipi di riserva di
legge:
RISERVA ASSOLUTA: la disciplina della materia interamente riservata alla
legge, salvo solamente regolamenti di stretta esecuzione (art. 13/ art. 25 Cost.)
RISERVA RELATIVA: alla legge spetta la disciplina essenziale o di principio della
materia in modo da circoscrivere mediante
regolamento dellesecutivo la
disciplina ulteriore di dettaglio
RISERVE RINFORZATE: quando la Costituzione stabilisce che lintervento
legislativo debba avvenire secondo certe procedure, oppure che esso debba
avere certi contenuti costituzionalmente prestabiliti
Le leggi hanno come contenuto norme generali ed astratte destinate ad alimentare
lordinamento giuridico. Vi sono dei casi in cui si verifica una dissociazione fra la legge e
i suoi contenuti (legge di bilancio).
Frequente il caso di atti la cui forma la legge ma il contenuto sono veri e propri atti
amministrativi. Si parla in questo caso di leggi provvedimento che devono ritenersi
escluse in tutti i casi in cui la Costituzione richiede leggi generali.

GLI ATTI NORMATIVI DEL GOVERNO EQUIPARATI ALLA LEGGE: DECRETI


LEGISLATIVI
La Costituzione attribuisce poteri normativi di rango primario al governo che hanno la
medesima forza della legge ordinaria. La potest primaria del governo non n
autonoma n ordinaria perch la Costituzione richiede sempre lintervento del
parlamento . Il governo non pu adottare decreti legislativi senza una legge di
delegazione, mentre i decreti legge, adottati in casi straordinari, hanno efficacia
provvisoria e devono essere convertiti in legge dalle camere.
Il procedimento di delegazione un procedimento duale di delegazione del diritto che
vede protagonisti il parlamento (approva mediante legge la delega) e il governo
(approva sulla base di quella legge il decreto legislativo delegato).
La legge di delegazione la legge mediante il quale le camere autorizzano il governo a
emanare provvedimenti con forza di legge formale. Essa deve:
Contenere lindividuazione delloggetto
Stabilire i principi e i criteri direttivi
Indicare il termine entro la quale la legge delegata deve essere emanata dal
governo.
Il decreto legislativo latto materiale con il quale il governo, su delega del
parlamento, provvede a disciplinare una data materia o parte di essa. Questi decreti
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hanno forza pari alla legge formale e consiste in un trasferimento dellesercizio della
potest legislativa delle camere al governo, per a carattere eccezionale, il governo, vi
ricorre quando si devono predisporre provvedimenti che per loro natura richiedono
tempi lunghi di realizzazione.

GLI ATTI NORMATIVI DEL GOVERNO EQUIPARATI ALLA LEGGE: DECRETI LEGGE

LE FONTI LEGISLATIVE SPECIALIZZATE

LE FONTI ESPRESSIONE DI AUTONOMIA DEGLI ORGANI COSTITUZIONALI

Il governo quando ricorrono determinati presupposti pu adottare decreti legge.


I decreti legge sono provvedimenti provvisori con forza uguale alla legge ordinaria,
deliberati dal consiglio dei ministri ed emanati dal presidente della repubblica.
In base all art. 77 Cost. Il decreto legge:
Pu essere adottato solo in casi straordinari di necessit ed urgenza
Deve essere presentato alle camere per la conversione nello stesso giorno in cui
adottato e le camere si devono riunire entro i successivi 5 giorni
Ha efficacia provvisoria infatti dura solo 60 giorni
Appena adottato dal governo, il decreto diventa oggetto di un apposito disegno di legge
di conversione e in questa forma viene presentato alle camere o al senato.
La legge di conversione latto mediante il quale il parlamento si riappropria della
funzione legislativa eccezionalmente esercitata dal governo. In sede di conversione le
camere sono libere di apportare modifiche al testo del decreto legge; gli emendamenti
approvati dalle camere per hanno efficacia solo pro futuro ossia dal giorno successivo a
quello della pubblicazione della legge di conversione, salvo che questultima non
disponga diversamente.
Lultimo comma dell art. 77 Cost. Stabilisce che qualora il decreto legge decada perch
non convertito in legge, il parlamento pu adottare una legge regolatrice dei rapporti e
delle situazioni che in fatto si sono determinate nel periodo di provvisoria vigenza
dellatto normativo del governo.

Sono specializzate quelle fonti caratterizzate da:


Procedimenti di formazione particolari
Dal fatto che sussiste dissociazione tra forma e forza dellatto
Dal fatto che sono chiamate a disciplinare determinate materie
Tra le fonti specializzate rientrano i seguenti atti legislativi:
Leggi di esecuzione dei patti lateranensi
Leggi che disciplinano i rapporti fra lo stato e le altre confessioni religiose
Leggi che staccano una provincia o un comune da una regione per aggregarli ad
unaltra
Leggi di amnistia e indulto
Leggi statali che stabiliscono forme e condizioni particolari di autonomia alle
regioni ordinarie
Decreti legislativi di attuazione degli statuti delle regioni speciali

REGOLAMENTI PARLAMENTARI
I regolamenti parlamentari sono atti fonte di rango primario a competenza
materiale riservata in quanto attuano direttamente la Costituzione. Sono fonti del
diritto perch disciplinano l organizzazione e le funzioni spettanti alle camere e,
perch regolano i rapporti delle camere con altri organi. I regolamenti delle due
camere prevedono a loro volta ladozione di regolamenti parlamentari
speciali che, disciplinano lorganizzazione e il funzionamento di particolari
organi delle camere. I regolamenti di organizzazione disciplinano invece la
gestione amministrativa degli apparati dei due rami del parlamento.
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RIASSUNTO: CORSO DI DIRITTO


PUBBLICO

REGOLAMENTI DEGLI ALTRI ORGANI COSTITUZIONALI


La corte costituzionale prevede la possibilit che essa adotti un regolamento per
disciplinare lesercizio delle sue funzioni. Per quanto riguarda la presidenza della
repubblica vi la possibilit di adottare regolamenti interni, ma solo in relazione
allorganizzazione e funzionamento dellapparato amministrativo servente e non
al pi complessivo esercizio delle funzioni presidenziali come previsto invece per
la corte costituzionale. Questo fa ritenere che tali regolamenti abbiano natura
secondaria. Per quanto riguarda la presidenza del consiglio il decreto legislativo
prevede una generale autonomia organizzativa, contabile e di bilancio che
sembra richiamare lautonomia riconosciuta a camere e corte costituzionale

LE FONTI REGOLAMENTARI
I regolamenti sono fonti secondarie del diritto, ossia subordinate a quelle primarie.
Questi regolamenti non vanno confusi con altri atti normativi che hanno il medesimo
nomen iuris: trattandosi di fonti subordinate alle fonti primarie esse sono cosa del tutto
diversa dai regolamenti dellUnione europea e dai regolamenti parlamentari. Anche se le
fonti secondarie non costituiscono un sistema chiuso come le fonti primarie, la potest
regolamentare, per essere legittimamente esercitata, deve trovare fondamento,
ancorch generale, in una norma di legge che attribuisca al titolare il relativo potere
(principio di legalit).
REGOLAMENTI DELLESECUTIVO
Disciplinati dallart. 17 della l. 400/1988 che distingue tra regolamenti
ministeriali, del governo e interministeriali.
REGOLAMENTI GOVERNATIVI: sono approvati dal consiglio dei ministri,
sentito il parere del consiglio di stato che deve pronunziarsi entro 90
giorni dalla richiesta e sono emanati con la forma del decreto del
presidente della Repubblica. Tutti i regolamenti devono essere sottoposti
al visto e alla registrazione della Corte dei conti. Ne sono previsti di vario
tipo:
- Regolamenti di esecuzione
- Regolamenti di attuazione e di integrazione
- Regolamenti indipendenti
- Regolamenti di organizzazione
- Regolamenti di delegificazione (autorizzati o delegati)
REGOLAMENTI MINISTERIALI E INTERMINISTERIALI: necessaria
unapposita disposizione legislativa che autorizzi lesercizio del potere
regolamentare.
I regolamenti ministeriali sono adottati nelle materie di competenza di un
ministro o di unautorit sottordinate al ministro;
I regolamenti interministeriali sono adottati in materie di competenza di
pi ministri.
Entrambi sono sempre subordinati ai regolamenti del governo e devono
essere comunicati al presidente del consiglio prima della loro
emanazione.
REGOLAMENTI DI ALTRE AUTORITA
Lordinamento contempla lattribuzione di un potere regolamentare ad altre
autorit quali le autorit portuali e i prefetti e alle autorit amministrative
indipendenti. Questo potere esercitato nei limiti delle rispettive competenze, in
conformit delle leggi particolari. Questi regolamenti non possono dettare norme
contrarie a quelle contenute nei regolamenti del governo.

LE FONTI DEL DIRITTO REGIONALE


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PUBBLICO
Sono fonti del diritto delle regioni:
1. Gli statuti delle regioni ordinarie
2. Le leggi regionali
3. I regolamenti regionali
gli statuti delle regioni speciali sono invece fonti statali di rango costituzionale
STATUTI ORDINARI
La loro fase di approvazione e revisione formata da due fasi:
- FASE NECESSARIA: riguarda lapprovazione dello statuto da parte del
consiglio regionale ed avviene in due successive deliberazioni a distanza
non inferiore di due mesi. In ogni deliberazione il testo dello statuto deve
essere approvato dalla maggioranza assoluta dei componenti.
- FASE EVENTUALE: riguarda lintervento del corpo elettorale mediante
referendum
Sono approvati dal consiglio regionale con procedimento aggravato.
LEGGE REGIONALE
Approvate dal consiglio regionale nelle forme e nei modi previsti da ciascun
statuto. Alle regioni spetta la potest legislativa residuale, cio quella in
riferimento ad ogni materia non espressamente riservata alla legislazione dello
Stato.
REGOLAMENTI REGIONALI
Deliberati dalla giunta regionale o dal consiglio regionale, secondo modalit e
forme previste da ciascun statuto.
STATUTI SPECIALI
(Friuli- Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia, Trentino- Alto Adige, Valle DAosta)
secondo lart. 116.1 Cost. l. Cost. 2/2001 queste regioni dispongono di forme e
condizioni particolari di autonomia, secondo i rispettivi statuti adottati con legge
costituzionale.

LE FONTI DEGLI ENTI LOCALI


Sono fonti degli enti locali:
1. Gli statuti
2. I regolamenti
Disciplinati dal testo unico sullordinamento degli enti locali e dallart. 4 della l.
131/2003
STATUTI: latto fondamentale dellorganizzazione dellente locale.
Approvati dal consiglio comunale o provinciale con procedimento
aggravato ex art. 6 Tuel.
REGOLAMENTI: ogni ente locale, per lesercizio delle sue funzioni
dispone di potest regolamentare. Sono adottati dal consiglio comunale o
provinciale, tranne i regolamenti sullordinamento degli uffici e dei servizi
adottati dalla giunta comunale o provinciale.

LE FONTI ESPRESSIONE DI AUTONOMIA COLLETTIVA


Fra queste vi sono i contratti collettivi del lavoro, destinati a disciplinare il rapporto di
lavoro fra datori di lavoro e dipendenti. Questi contratti non possono considerarsi vere e
proprie fonti del diritto. Potrebbero esserlo invece i contratti collettivi per la disciplina
del lavoro nella pubblica amministrazione.

LE FONTI FATTO
La fonte fatto per eccellenza la consuetudine o uso che consta di due elementi
necessari:
- Un comportamento ripetuto nel tempo

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PUBBLICO
-

La convinzione, da parte del corpo sociale, che ripetere quel comportamento sia
giuridicamente dovuto
Le consuetudini per essere valide, devono essere o conformi alle norme giuridiche poste
da fonti fatto oppure al di fuori di qualsiasi norma. Sono vietate e perci invalide le
consuetudini in contrasto con disposizioni normative di fonti atto. Le fonti fatto in
materia costituzionale integrano le norme costituzionali scritte, definendo la posizione e
regolando lattivit degli organi costituzionali. Si tratta delle consuetudini costituzionali,
hanno rango costituzionale in considerazione dei soggetti e dei comportamenti che esse
disciplinano. Le norme di correttezza costituzionale sono invece quelle che nel loro
insieme costituiscono il galateo dei rapporti fra organi costituzionali e non hanno natura
giuridica.

LE FONTI DI COGNIZIONE
Sono quegli atti, non aventi forza normativa, i quali sono volti esclusivamente a rendere
conoscibile il diritto oggettivo. Nell ambito delle fonti di cognizione bisogna distinguere
tra quelle che hanno valore legale (Gazzetta Ufficiale) e quelle che hanno valore
conoscitivo (banca dati Normattiva, istituita per legge per offrire gratuitamente su
internet tutto il complesso delle norme statali vigenti).
LA PUBBLICAZIONE DEGLI ATTI NORMATIVI
Tutti gli atti normativi devono essere pubblicati nelle forme previste dalla legge.
Gli atti normativi statali sono pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica.
Gli atti normativi regionali sono pubblicati nel Bollettino Ufficiale di ciascuna
regione.
Gli atti normativi locali sono pubblicati mediante affissione allalbo pretorio
dellente locale.
La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica curata dal ministro
della giustizia che cura inoltre linserimento degli stessi atti e di tutti gli altri
decreti ma, anche gli accordi internazionali e dei dispositivi delle sentenze della
Corte costituzionale, nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica
italiana.
Denominazione attribuita agli atti normativi: le leggi e le leggi costituzionali
vengono promulgate col nome di legge dal presidente della Repubblica e
pubblicate come tali. Gli atti normativi del governo sono emanati con decreto del
presidente della Repubblica ma vengono indicati con nomi diversi in base alla
loro natura (decreto legislativo, decreto legge) e nei casi dei regolamenti,
decreto del presidente della Repubblica. Se si tratta di regolamenti non deliberati
dal consiglio dei ministri, lemanazione non avviene con decreto del presidente
della Repubblica e sono denominati con decreto del presidente del consiglio ,
decreto ministeriale o decreto interministeriale.
Gli atti normativi si citano indicando giorno, mese e anno della promulgazione o
emanazione + il numero. Questi atti sono numerati annualmente e in modo
progressivo tenendo conto della data di pubblicazione. Le leggi costituzionali
hanno una numerazione progressiva annuale propria.
Gli atti legislativi e regolamentari entrano in vigore quindici giorni dopo la loro
pubblicazione. Latto stesso pu prevedere un termine pi lungo o pi breve.
I TESTI UNICI
Possono avere natura di fonti di cognizione oppure di vere e proprie fonti di
produzione. Sono testi che raccolgono atti normativi preesistenti che anche se
posti in tempi diversi, disciplinano una stessa materia, unificando e coordinando
le norme giuridiche prodotte da quegli atti. I testi unici sono destinati al riordino
della legislazione vigente. Si pu distinguere tra:
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PUBBLICO
-

TESTI UNICI COMPILATIVI, atti di natura amministrativa che hanno


come scopo quello di agevolare la conoscenza del diritto esistente in una
certa materia. Si limitano ad unificare la legislazione preesistente
lasciandola immutata. Sono deliberati dal governo sulla base di una mera
autorizzazione del Parlamento o su propria iniziativa.
TESTI UNICI NORMATIVI, hanno natura di atti di produzione del diritto.
Provvedono ad armonizzare la legislazione, modificando la disciplina
positiva. Sono deliberati dal governo nella forma di decreti legislativi sulla
base di una legge di delegazione del Parlamento.

CAPITOLO 6 - I DIRITTI FONDAMENTALI

LE LIBERTA E I DIRITTI FONDAMENTALI NELLO STATO MODERNO


La formazione dello stato moderno stata accompagnata da una serie di dichiarazione
dei diritti. La pi importante fra tutte la Dichiarazione dei diritti delluomo e del
cittadino con la quale, i francesi, proclamarono nel 1789 i diritti naturali, inalienabili e
sacri delluomo.
Si affermarono:
- DIRITTI DI PRIMA GENERAZIONE diritti civili (libert negative o dallo
stato) libert personale, libert economiche, diritto di propriet stato
liberale
- DIRITTI DI SECONDA GENERAZIONE diritti politici (diritti di
partecipazione alla vita dello stato o libert nello stato) diritto di voto, diritto
di associazione in partiti o sindacati stato liberaldemocratico
- DIRITTI DI TERZA GENERAZIONE diritti sociali (libert mediante lo stato
o positive) diritto al lavoro, diritto alla salute, diritto allistruzione e
previdenza sociale stato sociale
- DIRITTI DI QUARTA GENERAZIONE diritti alla persona (legati alla dignit
delluomo in relazione anche allevoluzione culturale, sociale e tecnologica)
diritto allambiente, diritto alla privacy, diritto alla bioetica

LE SITUAZIONI GIURIDICHE SOGGETTIVE


Sono soggetti di diritto coloro che godono della capacit giuridica. Il nostro ordinamento
riconosce come soggetti di diritto sia le persone fisiche, sia le persone giuridiche.
La capacit giuridica si acquista al momento della nascita mentre, la capacit di agire si
acquista con la maggiore et e si pu perdere al verificarsi di certe condizioni fissate dal
codice.
Le situazioni giuridiche si dividono in:
SITUAZIONI GIURIDICHE FAVOREVOLI i poteri, i diritti soggettivi, gli
interessi legittimi;
SITUAZIONI GIURIDICHE NON FAVOREVOLI gli obblighi, i doveri, le
soggezioni.
Il potere giuridico una situazione potenziale e astratta che consiste nella possibilit di
ottenere effetti giuridici.
Il diritto soggettivo una situazione a tutela di un interesse attuale e concreto.
I diritti si dividono in:
DIRITTI ASSOLUTI 0bbligano tutti i soggetti dellordinamento a non
intralciarne il godimento. Vi sono inclusi i diritti fondamentali
DIRITTI RELATIVI diritto la cui soddisfazione dipende da un comportamento
prescritto a un soggetto determinato.
Linteresse legittimo designa una situazione soggettiva di vantaggio il cui titolare gode
di poteri strumentali in vista della tutela di un proprio interesse.
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PUBBLICO
Le tipiche situazioni giuridiche sfavorevoli sono:
Gli obblighi: comportamenti che un soggetto deve tenere per rispettare un
diritto altrui;
I doveri: comportamenti dovuti indipendentemente dallesistenza di un
corrispondente diritto altrui in funzione di uno specifico interesse;
Le soggezioni: situazioni di chi soggetto ad un potere giuridico.

CONDIZIONE GIURIDICA DEL CITTADINO E DELLO STRANIERO

I DIRITTI INVIOLABILI NELLART. 2 COST.

CITTADINO colui che titolare di diritti civili e politici, nonch di doveri


E cittadino italiano il figlio di un cittadino italiano e, chi nasce nel territorio della
Repubblica da genitori ignoti o che non possono trasmettere la cittadinanza di un altro
paese cittadinanza acquisita per nascita
E cittadino italiano chi adottato da un cittadino italiano cittadinanza acquisita
per estensione o per trasmissione
Pu diventare cittadino italiano il coniuge di cittadino che risiede legalmente in Italia,
dopo il matrimonio, da almeno due anni
Pu diventare cittadino italiano lo straniero residente legalmente in Italia da almeno 10
anni, lo straniero cittadino dellUnione europea residente da almeno 4 anni, discendente
straniero di chi stato cittadino italiano ed residente in Italia da almeno 3 anni
cittadinanza acquisita per concessione
Colui o colei che figlia o figlio di un genitore che era cittadino italiano ha un diritto
allacquisto della cittadinanza.
E sempre ammessa la doppia cittadinanza. La si perde per espressa rinuncia in caso di
acquisto di un'altra cittadinanza e residenza allestero. La si perde di diritto nel solo caso
in cui il cittadino italiano abbia un rapporto di lavoro alle dipendenze di un altro stato e
ignori lintimazione del governo italiano a cessarlo.
La Costituzione stabilisce che:
- Nessun cittadino pu essere privato della cittadinanza per motivi politici
- Il cittadino italiano pu essere estradato (consegnato ad uno stato straniero
dove abbia compiuto reato per essere sottoposto alla giustizia di tale paese).
Non ammessa lestradizione per reati politici tranne il genocidio
Il cittadino italiano anche cittadino dellUnione europea.
Lo straniero colui che non cittadino italiano e non privo di cittadinanza.
Lextracomunitario colui che non cittadino italiano o di uno stato dellUnione
europea.
Allo straniero presente sul territorio dello stato sono riconosciuti i diritti fondamentali
della persona umana in base al diritto interno e a quello internazionale. Allo straniero
regolarmente soggiornante sono riconosciuti i diritti civili. A tutti i lavoratori stranieri
soggiornanti regolarmente assicurata parit di trattamento e piena uguaglianza di
diritti rispetto ai lavoratori italiani. Il diritto alla salute riconosciuto agli stranieri anche
se irregolarmente soggiornanti.
Allo straniero che lascia il proprio paese perch non pu esercitare in modo effettivo le
libert democratiche garantite dalla Costituzione italiana, lart. 10.3 Cost. riconosce il
diritto di asilo territoriale. LItalia apre le porte a coloro che abbandonano il proprio
paese perch discriminati o perseguitati, coloro possono richiedere rifugio politico.
Lespulsione dello straniero latto con cui si allontana il soggetto dallItalia. E prevista
come conseguenza del soggiorno illegale nel territorio nazionale, a titolo di misura di
sicurezza o alternativa alla detenzione, per motivi di ordine pubblico o sicurezza dello
stato. E disposta dal prefetto con decreto motivato esecutivo.
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili delluomo come singolo e nelle
formazioni sociali. Si tratta di diritti:
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PUBBLICO
ASSOLUTI (validi nei confronti di tutti)
INALIENABILI ED INDISPONIBILI (non possono essere trasferiti)
IMPERSCRITTIBILI (il mancato esercizio non ne comporta la perdita)
IRRINUNCIABILI (non possono essere oggetto di rinuncia)
Lart. 2 un testo a fattispecie aperta, onde assicurare tutela costituzionale a nuovi
diritti considerati come inviolabili dal corpo sociale e perci riconosciuti dal legislatore,
dalla giurisprudenza o da dichiarazioni internazionali.

I DIRITTI DELLA PERSONALITA

DIRITTO ALLA VITA E ALLINTEGRITA FISICA consentiti la donazione del


sangue e il trapianto degli organi vietando per atti che cagionano una
diminuzione permanente dellintegrit fisica. Divieto della pena di morte. Diritto
alla vita del nascituro, laborto consentito entro un determinato periodo di
tempo.
DIRITTO ALLONORE diritto al proprio decoro, al proprio onore, alla propria
rispettabilit e reputazione, alla propria immagine pubblica
DIRITTO ALLIDENTITA PERSONALE diritto ad essere se stesso quindi
partecipare alla vita associata con le proprie idee. Un elemento costitutivo il
diritto del riconoscimento paterno e materno e il diritto di poter assumere il
nome della propria discendenza familiare. Vi appartiene anche il diritto alla
rettifica cio quello di far modificare dal mezzo di informazione eventuali
affermazioni non veritiere sul proprio conto
DIRITTO ALLA LIBERTA SESSUALE vi collegato anche il DIRITTO AL
LIBERO ORIENTAMENTO SESSUALE
DIRITTO ALLA RISERVATEZZA cio alla segretezza e allintimit della
propria vita privata. DIRITTO ALLA PRIVACY
I DOVERI COSTITUZIONALI
DOVERE DI SVOLGERE UN LAVORO UTILE ALLA SOCIETA
DOVERE DEI GENITORI DI MANTENIMENTO, ISTRUZIONE ED EDUCAZIONE
NEI CONFRONTI DEI FIGLI
DOVERE DEL CITTADINO DI DIFESA DELLA PATRIA
DOVERE DI TUTTI DI CONCORRERE ALLE SPESE PUBBLICHE
DOVERE DI TUTTI DI FEDELTA ALLA REPUBBLICA, DI OSSERVARE LA
COSTITUZIONE E LE LEGGI
DOVERE DEI CITTADINI CUI SIANO AFFIDATE FUNZIONI PUBBLICHE DI
ADEMPIRLE CON DISCIPLINA E ONORE

LA TUTELA DEI DIRITTI E I VINCOLI EUROPEI


Documento fondamentale per la tutela dei diritti fondamentali la CONVENZIONE
EUROPEA PER LA SALVAGUARDIA DEI DIRITTI DELLUOMO E DELLE LIBERTA
FONDAMENTALI (Cedu). Lelemento pi importante della Cedu il sistema di tutela
giurisdizionale davanti alla CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELLUOMO, istituita nel
1959. La tutela dei diritti umani anche oggetto della CARTA DEI DIRITTI
FONDAMENTALI DELLUNIONE EUROPEA.
I DIRITTI RELATIVI ALLA SICUREZZA PERSONALE
LIBERTA PERSONALE ART. 13 COST.
LIBERTA DI CIRCOLAZIONE E SOGGIORNO E LIBERTA DI ESPATRIO ART. 16
COST.
LIBERTA DI DOMICILIO ART. 14 COST.
LIBERTA E SEGRETEZZA DELLA CORRISPONDENZA ART. 15 COST.
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RIASSUNTO: CORSO DI DIRITTO


PUBBLICO

LA LIBERTA PERSONALE ART. 13 COST.


La libert personale dichiarata dallart. 13 Cost. come inviolabile. Sono vietate misure
quali la detenzione, lispezione e la perquisizione personale se non nei casi previsti dalla
legge (RISERVA DI LEGGE). La libert personale non ammette atti di coercizione fisica,
siano essi posti in atto dalla polizia o da un privato. Possono ritenersi lesive della libert
personale, sul criterio della degradazione giuridica, misure che, pur non consistenti in
forme di coercizione fisica, incidono negativamente, degradandola, sulla personalit
morale e sulla dignit della persona umana. La libert personale non include per la
libert morale, ossia la libert dellindividuo di determinare autonomamente i propri
comportamenti. La costituzione ammette restrinzioni della libert personale ma nei soli
casi e modi previsti dalla legge infatti, determina anche limiti sostanziali alla
penalizzazione:
PRINCIPIO DI TASSATIVITA O DETERMINATEZZA del fatto- reato la
condotta vietata va determinata in modo chiaro, affinch tutti possano avere la
consapevolezza del comportamento da evitare e per consentire a chi si trova
accusato di difendersi
PRINCIPIO DELLA PERSONALITA DELLA RESPONSABILITA PENALE la
legge non pu ascrivere al soggetto il fatto daltrui
PRINCIPIO DI CONSAPEVOLEZZA sono punibili solo le condotte materiali
collegate ad un atteggiamento soggettivo di colpevolezza nelle forme del dolo
(evento voluto) o della colpa (evento dovuto a negligenza, imprudenza).
Limputato non considerato colpevole sino alla condanna definitiva e nessuno
pu essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del
fatto commesso PRINCIPIO DELLIRRETROATTIVITA DELLE NORME PENALI
Alla riserva di legge si aggiunge LA RISERVA DI GIURISDIZIONE nessuna
restrinzione consentita se non per atto motivato dellautorit giudiziaria ma, in casi
eccezionali ammessa una competenza dellautorit di pubblica sicurezza (arresto in
flagranza di reato, fermo di indiziati di reato) che devono essere comunicati entro 48 ore
allautorit giudiziaria e convalidati nelle successive 48 ore. Il provvedimento restrittivo
deve essere motivato.
La costituzione consente anche restrinzioni alla libert personale giustificate da
esigenze di prevenzione:
MISURE DI SICUREZZA volte a neutralizzare la pericolosit del soggetto,
hanno una funzione di difesa sociale (rieducazione)
MISURE DI PREVENZIONE previste dalle leggi di polizia. Prescindono da un
precedente reato (rimpatrio con foglio di via, sorveglianza speciale, obbligo di
firma presso una stazione di polizia, divieto di accesso in luoghi in cui si tengono
manifestazioni sportive, sospensione della patente di guida o porto darmi)
Unulteriore forma di restrinzione la custodia cautelare. Oltre alla reclusione
susseguente a condanna, la carcerazione prevista anche prima che la responsabilit
penale sia definitivamente acclarata. La Costituzione vieta ogni forma di violenza fisica
o morale sulle persone private della libert personale ed esclude che le pene possano
consistere in trattamenti contrari al senso di umanit.

LA LIBERTA DI CIRCOLAZIONE E SOGGIORNO. LA LIBERTA DI ESPATRIO ART.


16 COST.
Lart. 16 Cost. tutela la libert per ogni cittadino di muoversi sul territorio
italiano e fissare in qualunque parte di esso la propria dimora (luogo di
soggiorno temporaneo) o la propria residenza (luogo di soggiorno abituale). I cittadini

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RIASSUNTO: CORSO DI DIRITTO


PUBBLICO
dellUnione europea godono del diritto di stabilimento, ossia della facolt di scegliere
liberamente dove svolgere sul territorio comunitario la propria attivit lavorativa.
A tutela di tale libert lart. 16.1 Cost. prevede la garanzia di riserva di legge
rinforzata: essa infatti pu essere soggetta solo alle limitazioni che la legge stabilisce
in via generale per motivi di sanit o sicurezza.
Vi divieto di ogni restrinzione per ragioni politiche.
Lart. 16.2 Cost garantisce la libert di espatrio, ossia la libert di uscire dal territorio
della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge (responsabilit penale). Vicina
alla libert di espatrio la libert di emigrazione, tutelata dallart. 35.4 Cost.

LA LIBERTA DI DOMICILIO ART. 14 COST.


Lart. 14 Cost. tutela la libert di domicilio quale prolungamento della libert
personale come proiezione spaziale della persona, indipendentemente dal
titolo giuridico che lega il domicilio al soggetto. Tanto stretto questo legame con
la libert personale che il costituente ha esteso alla libert di domicilio le garanzie
previste dall art. 13 Cost. prescrivendo che le limitazioni tipizzate nella norma
costituzionale possano avvenire nei casi e modi previsti dalla legge e per atto motivato
dellautorit giudiziaria, tranne i casi di necessit e urgenza indicati dalla legge. Il
termine domicilio assume diversi significati a seconda degli ambiti in cui considerato:
civile, penale, fiscale. Per domicilio sintende la privata dimora, ossia qualunque luogo
isolato dallambiente esterno, in cui la persona, in base a qualunque titolo giuridico,
abbia diritto di isolarsi per coltivare i propri interessi o la propria attivit professionale. L
art. 14.3 Cost per tutelare interessi quali la salute o la riscossione dei debiti introduce
deroghe a tali garanzie: le ispezioni per motivi di sanit e di incolumit pubblica o a fini
economici e fiscali sono regolati da leggi speciali.

LA LIBERTA E LA SEGRETEZZA DELLA CORRISPONDENZA E DI OGNI ALTRA


FORMA DI COMUNICAZIONE ART. 15 COST.

Lart. 15 Cost. garantisce a tutti la libert di comunicare con una o pi persone


determinate. Accanto alla segretezza la Costituzione introduce anche la
libert di ogni comunicazione, dichiarandole inviolabili. Lampia tutela
costituzionale comporta, affinch la libert e la segretezza di comunicazione possano
essere limitate, la duplice garanzia della riserva di legge e della riserva di giurisdizione
con esclusione di qualche intervento dellautorit di pubblica sicurezza.
Le intercettazioni sono consentite solo per determinati reati qualora ricorrano gravi
indizi di reato e siano assolutamente indispensabili ai fini della prosecuzione delle
indagini per una durata di 15 giorni. Diverso il caso dei tabulati ovvero dei dati
esteriori delle comunicazioni telefoniche per cui si richiede solo un decreto motivato dal
pubblico ministero.
Problemi sorgono in relazione allapplicabilit delle garanzie alle nuove forme di
comunicazione tramite reti informatiche.
I DIRITTI A ESPRIMERSI, A RICERCARE, A INSEGNARE
LIBERTA DI MANIFESTAZIONE DEL PENSIERO E DIRITTO
ALLINFORMAZIONE ART. 21 COST.
LIBERTA DI RELIGIONE E LIBERTA DI COSCIENZA ART. 19 COST.
LIBERTA DELLA RICERCA SCIENTIFICA (ARTE/SCIENZA) ART. 33.1 COST.
LIBERTA DELLA E NELLA SCUOLA, DIRITTO ALLISTRUZIONE E DIRITTO
ALLO STUDIO ARTT. 33/34 COST.

LA
LIBERTA
DI
MANIFESTAZIONE
ALLINFORMAZIONE ART. 21 COST.
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DEL

PENSIERO

IL

DIRITTO

RIASSUNTO: CORSO DI DIRITTO


PUBBLICO
Lart. 21 Cost. riconosce il diritto di tutti di manifestare liberamente il proprio
pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione e, chiunque
pu far riconoscere ad uno o pi destinatari indeterminati le proprie o altrui idee,
opinioni, sentimenti attraverso vari mezzi e comportamenti (musica, corteo, parola
scritta, pittura). Questa libert ricomprende anche il diritto al silenzio cio a non
esprimere il proprio pensiero.
La libert di manifestazione del pensiero incontra due limiti:
Un unico LIMITE ESPLICITO, il buon costume. Al fine del buon costume
vengono fatti dei controlli nellambito artistico quindi vi un limite alla libert
dellarte. Per gli stampati non ammesso alcun controllo preventivo, non esiste
censura, ma la possibilit di un sequestro dopo la pubblicazione mentre vi sono
controlli preventivi e possibili censure sugli spettacoli pubblici cinematografici.
Una serie di LIMITI IMPLICITI, derivanti dallesigenza di tutelare altre libert o
beni costituzionali. Un esempio la libert di cronaca che deve misurarsi ed
essere bilanciata con i diritti della personalit, con i diritti di natura civilistica
come il diritto dautore e delle opere dellingegno, con il divieto di pubblica
apologia di reato, con il divieto di vilipedio della Repubblica, delle istituzioni
costituzionali, della bandiera.
Per buon costume si intende il comune senso del pudore e della pubblica decenza
secondo il sentimento medio della comunit.
La libert di manifestazione del pensiero implica anche la libert di informazione: la
Dichiarazione universale dei diritti delluomo riconosce il diritto ad informare, il diritto ad
informarsi ed il diritto ad essere informati. Presupposto indispensabile della libert di
informazione che la vita istituzionale e politica dellordinamento sia improntata ad un
regime di pubblicit nel quale le notizie di cui sia vietata la divulgazione siano
leccezione infatti, lordinamento prevede la disciplina dei segreti: segreto professionale,
segreto dufficio, segreto aziendale
Risultano coperti dal segreto di stato gli atti, i documenti, le notizie, le attivit e ogni
altra cosa la cui diffusione sia idonea a recare danno allintegrit della Repubblica.
Secondo lart. 21 Cost. lunico mezzo di circolazione delle informazioni la stampa ma,
insieme alla libert di stampa non garantisce la libert della stampa. La stampa non
soggetta a controlli preventivi da parte di qualsiasi autorit pubblica, si pu ordinare il
sequestro di una pubblicazione se ricorre una fattispecie di delitto e solo in forza di un
atto motivato dallautorit giudiziaria. La pubblicazione deve rispettare i limiti della
libert di manifestazione del pensiero. Privi di esplicita disciplina costituzionale sono i
moderni mezzi di comunicazione di massa e in particolare il sistema radiotelevisivo.

LA LIBERTA DI RELIGIONE E LA LIBERTA DI COSCIENZA ART. 19 COST.


Lart. 19 Cost. garantisce la libert religiosa come libert di fede e come libert
di pratica religiosa quindi il diritto di professare liberamente la propria fede
religiosa, in qualsiasi forma, sia individualmente sia collettivamente, di farne
propaganda e di esercitarne il culto in privato o in pubblico, purch non si
tratti di riti contrari al buon costume. Laffermazione di questa libert implica
anche la garanzia del suo aspetto negativo: la libert di coscienza dei non credenti
ossia la libert di non credere, la libert dellateo di esprimere le proprie
convinzioni nei confronti della religione.

LA LIBERTA DELLA RICERCA SCIENTIFICA ART. 33.1 COST.


La Costituzione afferma la libert della scienza e affida alla Repubblica il compito di
promuovere lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnica. Problemi sorgono per con le
biotecnologie in quanto mirano ad incidere sui processi biologici della materia vivente in
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RIASSUNTO: CORSO DI DIRITTO


PUBBLICO
campo umano, animale e vegetale intervenendo sul patrimonio genetico. Si tratta del
tentativo della scienza di porre sotto controllo e di ridefinire le caratteristiche della
struttura biologica della vita e della natura, al fine di trarne beni o servizi utili alluomo:
- La procreazione medicalmente assistita
- La clonazione riproduttiva
- La clonazione terapeutica e la ricerca sulle cellule staminali
- Gli ogm- organismi geneticamente modificati

LE LIBERTA DELLA E NELLA SCUOLA. DIRITTO ALLISTRUZIONE E DIRITTO ALLO


STUDIO ART. 33/34 COST.

Lart. 33 Cost., oltre a garantire la libert dellarte e della scienza, ne garantisce anche il
libero insegnamento. La libert di insegnamento o libert nella scuola, attiene sia
ai mezzi sia ai contenuti dellinsegnamento stesso e gode di una tutela specifica rispetto
alla libert di manifestazione del pensiero. Oltre al limite del buon costume, lesercizio di
tale libert deve tener conto di altri valori costituzionalmente tutelati (pari dignit della
persona umana). La Costituzione affida allo Stato il compito non solo di stabilire
norme generali sullistruzione ma anche di istituire scuole statali per tutti gli
ordini e gradi, prevedendo un esame di stato per lammissione ai vari ordini e
gradi di scuole o per la conclusione di essi . Il diritto di istituire scuole e istituti di
educazione riconosciuto anche a enti privati. Accanto alla libert nella scuola
prevista la libert della scuola: non solo possono coesistere scuole private e scuole
pubbliche ma anche lalunno libero di scegliere tra scuola pubblica e scuola privata. Il
diritto di istituire scuole private deve essere esercitato senza oneri per lo Stato. Nel
creare le scuole pubbliche lo Stato deve seguire i criteri indicati dallart. 34 Cost.: la
scuola deve essere aperta a tutti e obbligatoria per almeno otto anni . Il diritto
allistruzione non comprende solamente il diritto per tutti di essere ammessi alla
scuola, ma deve essere inteso come diritto a ricevere unadeguata istruzione ed
educazione per la formazione della personalit e lassolvimento dei compiti sociali della
persona. A questo fine la Costituzione garantisce il diritto allo studio, secondo cui i
capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i
gradi pi alti degli studi (devono essere garantiti i mezzi finanziari) . In base all
art. 33.6 Cost. le universit hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei
limiti stabiliti dalle leggi dello stato. Lautonomia universitaria intesa a tutelare
sia la libert dellinsegnamento sia la libert della ricerca scientifica.
I DIRITTI ASSOCIATIVI
LIBERTA DI RIUNIONE ART. 17 COST.
LIBERTA DI ASSOCIAZIONE ART. 18 COST.

LA LIBERTA DI RIUNIONE ART. 17 COST.


Diritto dei cittadini di riunirsi pacificamente senzarmi. Per riunione si intende il
radunarsi volontario in luogo e tempo predeterminati di una pluralit di persone che
perseguono uno scopo comune prestabilito (un assembramento non una riunione, un
corteo una riunione in movimeto). Nei due commi successivi la Costituzione adotta la
distinzione tra riunioni che si svolgono in luogo privato (riunioni private), riunioni in
luogo aperto al pubblico senza necessit di preavviso allautorit di pubblica
sicurezza e, riunioni in luogo pubblico con obbligo di preavviso. Vi la possibilit di
vietare una riunione in luogo pubblico soltanto per comprovati motivi di sicurezza e di
incolumit pubblica.

LA LIBERTA DI ASSOCIAZIONE ART.18 COST.


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RIASSUNTO: CORSO DI DIRITTO


PUBBLICO
Diritto dei cittadini di associarsi liberamente senza autorizzazione (libert di
associazione, libert delle associazioni, libert negativa di associazione). Per
associazione si intende unorganizzazione di individui legati dal perseguimento di un
fine comune e da un vincolo giuridicamente rilevante, caratterizzata da tendenziale
stabilit rispetto alla temporaneit della riunione. Lart. 18.1 Cost. pone il limite
allesercizio della libert di associazione per fini che sono vietati ai singoli dalla legge
penale e, il divieto delle associazioni segrete e delle associazioni che perseguono,
anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare.
LE FORMAZIONI SOCIALI A RILEVANZA COSTITUZIONALE
LA FAMIGLIA ART. 29 COST.
LE MINORANZE LINGUISTICHE ART. 6 COST.
LE COMUNITA RELIGIOSE ARTT. 7/8 COST.

LA FAMIGLIA ART. 29 COST.

LE MINORANZE LINGUISTICHE ART. 6 COST.

LE COMUNITA RELIGIOSE ARTT. 7/8 COST.

La Costituzione considera la famiglia quale societ naturale fondata sul


matrimonio. Infatti la Costituzione mostra un favor per la famiglia legittima fondata
cio sul matrimonio e non sulla convivenza di fatto. Per matrimonio deve intendersi sia il
matrimonio civile che quello concordatario ossia canonico, al quale vengono riconosciuti
effetti civili a seguito della trascrizione nei registri dello stato civile. Ma la Costituzione
prende in considerazione anche la famiglia di fatto: lart. 30 stabilisce il diritto e
dovere dei genitori di mantenere, educare e istruire i figli anche se nati fuori
dal matrimonio e impone di assicurare ai figli ogni tutela giuridica e sociale.
Ulteriore principio in materia di famiglia quello delleguaglianza morale e giuridica dei
coniugi che ha trovato attuazione con la riforma del diritto di famiglia la quale ha
promosso luguaglianza fra i coniugi e ha facilitato il riconoscimento dei figli nati fuori
dal matrimonio.
Sono tutelate dallart. 6 Cost. il quale si limita per a sancire un principio
generale, senza indicare n le popolazioni garantite n gli strumenti di tutela
e rinviando alla legge la loro definizione. Per le minoranze linguistiche sono
previste alcune misure di tutela:
- Lutilizzazione e insegnamento nelle scuole
- La possibilit di un uso pubblico
- Lutilizzazione per la toponomastica, per i nomi e nei mezzi di comunicazione di
massa
La Costituzione disciplina i rapporti dello Stato con le diverse comunit religiose
distinguendo a seconda che si tratti della chiesa cattolica (art. 7) o delle altre
confessioni religiose (art. 8). In base allart. 7 Cost. la chiesa riconosciuta come
ordinamento giuridico originario, con ci la Costituzione pone Stato e chiesa
sullo stesso piano. I rapporti tra i due ordinamenti sono disciplinati dai Patti
Lateranensi, la modifica di questi, richiedendo laccordo con la Santa Sede, necessita
di un procedimento pi gravoso rispetto al procedimento ordinario.
Per quanto riguarda le altre confessioni religiose, lart. 8 Cost. prevede: la loro
autonomia organizzativa nel rispetto dellordinamento giuridico italiano; la definizione
dei loro rapporti istituzionali con lo Stato mediante intese, recepite in legge che,
essendo modificabili solo a seguito di nuovi accordi con le confessioni, sono anchesse
ascrivibili alla categoria di leggi rinforzate. Questo garantisce loro la possibilit di
esercitare senza limitazioni e a parit di condizioni ogni libert ed in particolare quella
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RIASSUNTO: CORSO DI DIRITTO


PUBBLICO
religiosa. Il fatto che le altre confessioni religiose non abbiano stipulato un contratto con
lo Stato (a differenza della religione cattolica) non pu costituire motivo di
discriminazione. Dopo laccordo del 1984, che ha abrogato il principio della religione
cattolica come religione di Stato, la giurisprudenza costituzionale ha mutato
orientamento, sottolineando la vigenza nel nostro ordinamento del principio di laicit
inteso come equidistanza nei confronti di tutte le confessioni religiose.

I DIRITTI ATTINENTI AI RAPPORTI ECONOMICI


LIBERTA DI INIZIATIVA ECONOMICA ART. 41 COST.
DIRITTO DI PROPRIETA ART. 42 COST.
LIBERTA SINDACALE ART. 39 COST.
DIRITTO DI SCIOPERO ART. 40 COST.

LA PROPRIETA PRIVATA E LINIZIATIVA ECONOMICA PRIVATA ARTT. 41/42


COST.
Lart. 42 Cost. costituisce una delle norme fondamentali della costituzione
economica, ossia quellinsieme di norme dedicate alla disciplina dei rapporti
economici. Lart. afferma che la propriet pubblica o privata, senza specificarne
lintensit di tutela e afferma poi che la propriet privata riconosciuta e garantita
dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di
assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti. La propriet privata ha
una funzione sociale intesa come clausola dalla doppia natura limitativa: da un lato essa
serve a legittimare le limitazioni della propriet privata, ove sia necessario garantire
altri diritti o valori costituzionali, dallaltro vale a vincolare il legislatore in quanto
questultimo pu limitare la propriet privata solo quando un eventuale restrinzione sia
stabilita al fine di assicurarne la funzione sociale. La propriet privata pu essere
espropriata nei casi previsti dalla legge per motivi di interesse generale. Per
espropriazione si intende quel procedimento amministrativo mediante il quale il
titolare di un diritto di propriet su di un bene viene privato delle facolt che gli
competono a favore di un diverso soggetto, solitamente pubblico. Vi sono poi altri
provvedimenti in grado di restringere sensibilmente il diritto di propriet, stabilendo che
anchessi impongono indennizzo. Lindennizzo non deve corrispondere allintegrale
risarcimento del danno economico arrecato dallesproprio, anche se va quantificato in
modo serio, congruo ed adeguato e non deve consistere in una cifra dal carattere
simbolico o non legata alla natura del bene espropriato, si deve trattare di un equa
indennit.
Lart. 41 Cost. tutela liniziativa economica privata, libert che trova nel diritto di
propriet un presupposto logico e pone limiti ad essa. Liniziativa non soltanto
pubblica n soltanto privata. La legge non pu obbligare un privato a intraprendere una
qualsiasi attivit di natura economica. Rispetto alle altre attivit costituzionalmente
garantite per la Costituzione ha approvato forme di tutela meno intense, basti pensare
alla utilit sociale: liniziativa privata non pu porsi in contrasto ai fini sociali verso i
quali la legge pu indirizzare e coordinare lattivit economica.

LE LIBERTA SINDACALI E IL DIRITTO DI SCIOPERO ARTT. 39/40 COST.


I sindacati sono chiamati a svolgere compiti di tutela professionale nei
confronti degli associati. Sorti allinizio del secolo scorso, inizialmente per la tutela
dei lavoratori, oggi associano in distinte organizzazioni sia i lavoratori sia i datori di
lavoro. Lart. 39.2 Cost. prevede che ai sindacati non pu essere imposto altro obbligo
se non quello di registrarsi presso uffici locali o centrali, secondo norme di legge. La
Costituzione riconosce inoltre la possibilit di stipulare contratti collettivi di lavoro con
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RIASSUNTO: CORSO DI DIRITTO


PUBBLICO
efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali essi si riferiscono.
Lart. 40 Cost. tutela il diritto di sciopero, ovvero lastensione programmata di
uno o pi lavoratori dallattivit lavorativa. Esso viene configurato non solo come
attivit lecita ma anche come diritto sia pure da esercitare nellambito delle leggi che lo
regolano. Diversa la serrata, cio la chiusura totale o parziale dellimpresa da parte
del datore di lavoro, considerata manifestazione lecita ma non vero e proprio diritto
quindi, limprenditore che compie la serrata non sar punibile penalmente, ma dovr
risarcire i lavoratori per la mancata prestazione lavorativa. Del diritto di sciopero
possono avvalersi i lavoratori subordinati (pubblici e privati) e anche quelli autonomi ma
non gli imprenditori. Si affermata la tutela costituzionale dello sciopero economico
ossia quello posto in essere dai lavoratori per qualsiasi tipo di rivendicazione di natura
salariale o latu sensu economica. E stato poi dichiarato legittimo anche lo sciopero
esercitato per finalit politiche a condizione che non sia diretto a sovvertire
lordinamento costituzionale. Lo sciopero deve essere qualificato come diritto soggettivo
(tutelabile davanti ai giudici) dei lavoratori in quanto tali, ovvero della persona umana.
La legge n 146 ha indicato i limiti allo sciopero nei servizi pubblici essenziali, in quanto
tali servizi influiscono sul godimento e sulla garanzia dei diritti della persona
costituzionalmente tutelati.

DIRITTO
DIRITTO
DIRITTO
DIRITTO

I DIRITTI SOCIALI
AL LAVORO ART. 4 COST.
ALLASSISTENZA E ALLA PREVIDENZA ART. 38 COST.
ALLA SALUTE ART. 32 COST.
ALLABITAZIONE

I DIRITTI DELLO STATO SOCIALE

IL DIRITTO AL LAVORO ART. 4 COST.

La categoria dei diritti sociali trae il proprio fondamento dalla necessit di assicurare
prestazioni dei poteri pubblici uguali per tutti e tali da riequilibrare le posizioni dei
singoli allinterno della societ (libert attraverso lo stato). La differenza tra diritti di
libert e diritti sociali sta nel fatto che i diritti sociali sono diritti di prestazione, da far
valere nei confronti dello stato, valgono come pretesa del singolo affinch la Repubblica
intervenga per renderli effettivi, anche mettendo in bilancio le risorse finanziarie
necessarie. Sono diritti strettamente legati alle risorse finanziarie disponibili o rese
disponibili da scelte effettuate con le politiche di bilancio e sono anche legati
allorganizzazione e allefficienza degli apparati pubblici. La prima costituzionalizzazione
dei diritti sociali risale alla costituzione tedesca di Weimar (1919). I principali diritti
sociali della nostra Costituzione sono:
Diritto al lavoro; diritto dei minori e delle donne lavoratrici; diritto alleducazione
e allavviamento professionale per gli inabili e minorati;
Diritto allassistenza sociale; diritto di previdenza in caso di infortunio, malattia,
invalidit, vecchiaia, disoccupazione involontaria;
Diritto alla tutela della salute;
Diritto allistruzione e diritto allo studio.
L art. 4.1 Cost. afferma: la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e
promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto, ci incide sulla forma di
stato, definita Repubblica fondata sul lavoro. Il diritto al lavoro inviolabile. Il cittadino
libero di scegliere lattivit lavorativa o professionale da esercitare. Diritto del lavoratore
a non essere licenziato senza giusta causa o un giustificato motivo. Diritto del lavoratore
ad una giusta retribuzione, proporzionata alla quantit e qualit del suo lavoro e
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RIASSUNTO: CORSO DI DIRITTO


PUBBLICO
sufficiente ad assicurare a s e alla sua famiglia unesistenza libera e dignitosa. Diritto
al riposo settimanale ed alle ferie, entrambi retribuiti ed ai quali il lavoratore non pu
rinunciare. Diritto delle donne e dei minori alla parit di trattamento nellattivit
lavorativa.
Ammortizzatori sociali misure e prestazioni a sostegno del reddito dei lavoratori
che si trovano nelle condizioni di disoccupati o sospesi da lavoro, oggi per lo pi
riservate ai lavoratori di determinati settori protetti con contratto a tempo
indeterminato.

IL DIRITTO ALLASSISTENZA E ALLA PREVIDENZA ART. 38 COST.

IL DIRITTO ALLA SALUTE ART. 32 COST.

IL DIRITTO ALLABITAZIONE

Lart. 38 Cost. garantisce lassistenza e la previdenza sociale. Il primo comma


garantisce lassistenza sociale nei confronti di ogni cittadino inabile al lavoro e
sprovvisto di mezzi necessari per vivere , mentre il secondo comma assicura ai
lavoratori la previdenza sociale in caso di infortunio, malattia, invalidit e vecchiaia
mediante lerogazione di pensioni, assegni o assicurazioni contro gli infortuni.
Lassistenza viene erogata sulla base di esigenze personali del beneficiario che spetta
alla pubblica amministrazione valutare discrezionalmente. La previdenza, invece, viene
erogata da appositi organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato. Il diritto
allassistenza compete al cittadino solo in quanto inabile e sprovvisto dei mezzi
necessari ad unesistenza decorosa. Il diritto alla previdenza spetta al lavoratore a
prescindere dalla natura dellattivit lavorativa esercitata. Si tratta di diritti sociali che
hanno per oggetto la pretesa di fruire di prestazioni di sicurezza sociale, di cui il livello
minimo di tutela deve essere garantito dai pubblici poteri, ma pu essere integrato
attraverso il ricorso a privati.

Il diritto alla salute fondamentale diritto dellindividuo ed anche interesse della


collettivit. E ascrivibile alla categoria dei diritti inviolabili della persona. Pur essendo
un diritto sociale ha una natura assimilabile a quella dei diritti di libert poich
presuppone la titolarit di uno status personale e naturale (la salute). Il diritto alla salute
deve essere considerato come un diritto soggettivo assoluto e perfetto azionabile
davanti ai giudici senza la necessit dellintervento del legislatore. Esso ricomprende
linteresse alle cure in caso di malattia e, linteresse a condizioni di vita e di lavoro che
non mettano in pericolo la salute. La salvaguardia della salute rappresenta un diritto
primario della persona, dal quale scaturisce il diritto al risarcimento di eventuali danni
ed ha riconosciuto anche la risarcibilit del danno biologico. Con listituzione del servizio
sanitario nazionale si esteso a tutti la garanzia del mantenimento e il recupero della
salute psichica e fisica. Rispetto alla salvaguardia della salute fisica si ha il diritto a
ricevere i trattamenti sanitari, lart. 32 Cost. afferma:
Il diritto alla salute implica attivit terapeutiche miranti a prevenire e curare la
malattia;
previsto il diritto agli indigenti a cure mediche gratuite;
Il singolo ha a libert di scegliere se ricevere o meno le cure sanitarie
Solo nei casi eccezionali indicati dalla legge e nei limiti imposti dal rispetto della
persona umana possono essere previsti trattamenti sanitari obbligatori a tutela della
collettivit.
E riconosciuto anche nella dichiarazione universale dei diritti delluomo ma, il diritto alla
casa inteso come diritto ad ottenere un alloggio non costituisce in realt un autentico
diritto. Il diritto alla casa come interesse preminente di rilevanza costituzionale, rivolto a
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RIASSUNTO: CORSO DI DIRITTO


PUBBLICO
soddisfare unesigenza di carattere primario, che impegna tutti i pubblici poteri alla sua
tutela.

I DIRITTI CONTRO I DIRITTI

IL PRINCIPIO DI EGUAGLIANZA

La Costituzione riconosce e garantisce una pluralit di diritti e di valori fondamentali che


possono entrare in conflitto fra di loro. I conflitti possono essere di due tipi:
Conflitti tra diritti fondamentali (diritto di cronaca e diritto alla privacy)
Conflitti tra diritti ed esigenze collettive

EGUAGLIANZA E LIBERTA ART. 3 COST.


La Costituzione stabilisce due principi fondamentali:
Tutti i cittadini hanno pari dignit sociale e sono eguali davanti alla legge,
senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinione politica e
condizioni personali e sociali ( eguaglianza formale). Propria della cultura
liberale . eguaglianza intesa come pari opportunit per tutti.
E compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e
sociale, che, limitando di fatto la libert e leguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona umana e leffettiva
partecipazione di tutti i lavoratori allorganizzazione politica, economica e
sociale del paese (eguaglianza sostanziale). Impone allo stato di
intervenire nella struttura economica della societ, al fine di rimuovere le
situazioni di diseguaglianza esistenti di fatto. Promozione
delleguaglianza.
I SIGNIFICATI DI EGUAGLIANZA ART. 3.1 COST.
EGUAGLIANZA DAVANTI ALLA LEGGE la legge si applica a tutti. Il
principio di eguaglianza costituisce laltra faccia del principio della
generalit della legge, quindi riguarda lefficacia della legge per cui deve
essere medesima forza nei confronti di tutti, cittadini e stranieri. Vale per
persone fisiche e giuridiche.
IL DIVIETO DI DISCRIMINAZIONI concerne:
- Il sesso: uomini e donne devono essere trattati in modo eguale
- La razza: vietato introdurre e praticare discriminazioni dirette ed
indirette sulla base della razza o dellorigine etnica
- La lingua
- La religione
- Le opinioni politiche
- Le condizioni personali e sociali
EGUAGLIANZA COME DIVIETO DI DISTINZIONI O PARIFICAZIONI
IRRAGIONEVOLI leguaglianza giuridica un concetto di natura
relazionale, si uguali o diversi rispetto a qualcun altro in rapporto a
questo o quel parametro di misura: valutare leguaglianza presuppone
che siano messi a confronto almeno due elementi.
La legge deve trattare in modo eguale situazioni ragionevolmente eguali
e in modo diverso situazioni ragionevolmente diverse. Il principio di
eguaglianza va inteso come principio di eguaglianza ragionevole che
vieta leggi ingiustificatamente discriminatorie e leggi ingiustificatamente
parificatorie.

CAPITOLO 7 LORGANIZZAZIONE E LESERCIZIO DEL POTERE POLITICO

I SOGGETTI DELLE DECISIONI POLITICHE E LA FORMA DI GOVERNO


30

RIASSUNTO: CORSO DI DIRITTO


PUBBLICO
Secondo il costituzionalismo moderno vi una separazione dei poteri: legislativo,
esecutivo, giudiziario.
La forma di governo attiene al modo come fra gli organi di una comunit politica
organizzata si distribuisce il potere di indirizzarla verso determinati fini generali (fini
politici).

LE FORME DI GOVERNO : STORIA ED EVOLUZIONE


Dalla monarchia assoluta alla monarchia costituzionale in Inghilterra fra 600 e 700: il
parlamento e la corona sono concepiti come poteri separati;
Il governo presidenziale negli Stati Uniti (Costituzione del 1787): la caratteristica
distintiva la separazione dei poteri fra presidente e congresso;
Il governo parlamentare nella versione monista in Inghilterra fra 700 e 800: il governo,
allinterno del quale emerge la figura del primo ministro, risponde solo alla maggioranza
parlamentare (rapporto fiduciario);
Il governo monarchico- costituzionale in Europa continentale nellepoca della
restaurazione e la monarchia orleanista in Francia (costituzione del 1830): il governo
risponde sia al re sia al parlamento (in questo senso dualista);
Il governo direttoriale in Svizzera (Costituzione del 1848): una soluzione di governo
collegiale cosi chiamata dal direttorio della Francia rivoluzionaria;
Il parlamentarismo razionalizzato nel primo dopoguerra: costituisce il tentativo di
disciplinare giuridicamente i rapporti fra gli organi costituzionali secondo modelli che
riecheggiassero il parlamentarismo inglese;
Il parlamentarismo dualista nel primo dopoguerra (Costituzione di Weimar 1919,
Costituzione austriaca del 1920, Costituzione finlandese del 1919): ha insieme i caratteri
del governo parlamentare e un capo dello stato direttamente elettivo dotato di
attribuzioni giuridiche rilevanti;
Il governo parlamentare nel secondo dopoguerra: fra soluzioni orientate in direzione
monista e il ritorno di soluzioni dualiste
- Costituzione della IV Repubblica francese del 1948, Costituzione italiana del
1948, Costituzione tedesca del 1949
- Costituzioni degli anni 70 (Costituzione greca del 1974, Costituzione portoghese
del 1976, Costituzione spagnola del 1978)
- Costituzione degli anni 90 nei paesi dell Europa centro-orientale
Il governo semi- presidenziale in Francia (Costituzione della V Repubblica del 19581962): al vertice dellesecutivo c una ripartizione dinfluenza fra presidente eletto
direttamente e primo ministro.

LE FORME DI GOVERNO: TIPOLOGIA


In base agli aspetti strutturali e formali si delineata una tipologia di forme di governo,
che si pu definire classica o tradizionale.
FORMA DI GOVERNO PRESIDENZIALE - USA il Presidente eletto direttamente
dal popolo. La forma di Governo presidenziale si presenta di tipo dualistico, giacch il
potere esecutivo e il potere legislativo sono eletti direttamente dal popolo, sono affidati
a due organi separati e indipendenti tra loro, entrambi forniti di una propria autonoma
legittimazione democratica. Il Presidente contemporaneamente Capo dello Stato e del
Governo, titolare del potere esecutivo. Il Presidente viene eletto direttamente dal popolo
ogni 4 anni. Il potere legislativo affidato ad un congresso eletto direttamente dal
popolo e si compone di due camere: la camera dei rappresentanti e il Senato. Il
Presidente non ha il potere di sciogliere il Parlamento e di indire elezioni anticipate e,
quindi, i parlamentari restano in carica fino alla fine del loro mandato. Non raro che tra

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RIASSUNTO: CORSO DI DIRITTO


PUBBLICO

Presidente e Parlamento si instauri un rapporto di tipo conflittuale, allorquando la


maggioranza parlamentare appartiene a un partito diverso da quello del Presidente.
FORMA DI GOVERNO PARLAMENTARE - ITALIA forma di Governo pi diffusa
soprattutto in Europa. Questa forma di Governo pu essere adottata sia da stati
monarchici (funzione del capo dello stato assunta da un re) sia da stati repubblicani (la
carica di capo dello stato spetta a un Presidente della Repubblica). Alla base dello Stato
e al centro del sistema vi solo il potere del Parlamento, che eletto direttamente dal
popolo, al quale compete la funzione legislativa ma anche il compito di esprimere il
Governo e controllarne loperato. La forma di Governo parlamentare si caratterizza per
lesistenza di un rapporto di fiducia tra Governo e Parlamento. Il Governo detiene il
potere esecutivo e deve ottenere e mantenere la fiducia da parte del Parlamento
altrimenti il Governo costretto a dimettersi e il Capo dello stato pu sciogliere
anticipatamente il Parlamento e indire elezioni anticipate. Ha un ruolo decisivo la
maggioranza parlamentare costituita dal partito o dalla coalizione di partiti che ha vinto
le elezioni.
FORMA DI GOVERNO SEMI- PRESIDENZIALE FRANCIA caratterizzata dal fatto
che il Capo dello Stato eletto direttamente dal popolo e dura in carica per un periodo
prestabilito. Il Presidente indipendente dal Parlamento, perch non ha bisogno di
alcuna fiducia ma, non pu governare da solo, deve servirsi di un Governo da lui
nominato che deve ottenere la fiducia del Parlamento. Il Presidente della Repubblica ed
il Primo Ministro fanno parte di un Governo che deve avere la fiducia del Parlamento
mentre il Presidente trae la sua legittimazione dalla volont popolare.
FORMA DI GOVERNO DIRETTORIALE SVIZZERA caratterizzata dalla presenza
accanto al Parlamento di un direttorio, formato da cinque membri, eletto ma non
revocabile, dal Parlamento. Il Direttorio svolge le funzioni di Governo e Capo dello Stato.

LA FORMA DI GOVERNO IN ITALIA: PROFILI STORICI


Lordinamento statuario del Regno di Sardegna nacque nel 1848 con i caratteri giuridici
della monarchia costituzionale, immediatamente per esso inizi a svilupparsi in
direzione del governo parlamentare . nei periodi di crisi la corona non manc mai di
intervenire ma scelse Presidenti del Consiglio fra i propri fedelissimi e non rinunci mai a
dire la sua sulle nomine dei ministri pi importanti e sulla politica estera. Quindi fino
allavvento del fascismo il regime italiano fu un governo parlamentare dualista.

CAPITOLO 8 LA SOVRANITA POPOLARE


LA SOVRANITA APPARTIENE AL POPOLO
La sovranit popolare appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della
Costituzione (art. 1 Cost.) nel senso che lordinamento italiano si fonda sul principio che
il popolo costituisce la fonte di legittimazione di ogni potere costituito. Inoltre, alcuni dei
poteri disciplinati dalla Costituzione restano affidati al popolo o, a quella parte di popolo
a cui lordinamento riconosce la capacit giuridica politica (corpo elettorale). Ad essa
riservata la possibilit di concorrere a decidere o di decidere direttamente su questioni
politiche di fondo , secondo la formula della democrazia governante, in base alla quale
il popolo stesso ad assumersi in prima persona la responsabilit del proprio destino.
Il popolo in senso giuridico linsieme di tutti coloro che sono legati allordinamento
giuridico da un vincolo particolare che si chiama cittadinanza. Linsieme dei cittadini
costituisce il popolo.
La popolazione linsieme di tutti coloro che si trovano entro i confini di un qualsiasi
ente territoriale. Il popolo per un verso parte della popolazione che si trova nel
territorio di uno stato; per un altro verso pu anche risiedere allestero, cio fuori dai
confini statali.
30

RIASSUNTO: CORSO DI DIRITTO


PUBBLICO
Il concetto di nazione identifica un vincolo sociale e politico: quello che unifica e
accomuna per tradizioni, storia, lingua, religioni, origini etniche un insieme di persone
fisiche.
Sono molti gli ordinamenti statali che al loro interno hanno pi nazionalit e vi sono
nazioni divise fra pi ordinamenti statali. Nella nostra Costituzione presente la nozione
di italiani non appartenenti alla Repubblica cio pur essendo di nazionalit italiana non
sono cittadini della Repubblica ma, la legge garantisce loro lo stesso trattamento dei
cittadini.

IL POPOLO CHE VOTA

IL POPOLO CHE ELEGGE

I SISTEMI ELETTORALI: CONCETTI GENERALI

Lart. 48 Cost. stabilisce che:


Sono elettori tutti i cittadini che hanno la maggiore et;
Limitazioni al diritto di voto possono essere previste per indegnit morale ossia
per chi non ha la capacit di agire o come pena accessoria in caso di sentenza
penale definitiva;
Il voto definito dovere civico;
Lesercizio del diritto di voto di chi risiede allestero disciplinato in forme
speciali.
Si limita a garantire con norma costituzionale, il diritto di voto dei cittadini, senza
che ci ne impedisca lestensione, con legge ordinaria, a coloro che cittadini non
sono.
la legge prevede che non godano dellelettorato attivo (diritto di votare):
Coloro che sono sottoposti a misure di prevenzione;
Coloro che sono sottoposti alle misure di sicurezza previste dal codice penale,
detentive o non detentive;
Coloro che sono stati condannati allinterdizione perpetua o temporanea dai
pubblici uffici
Nel nostro ordinamento liscrizione alle liste elettorali per qualsiasi elezione effettuata
dufficio. Le liste sono costantemente aggiornate e possono votare tutti coloro che
conseguono let prevista entro il giorno in cui si vota. Lanagrafe elettorale tenuta dai
comuni anche se resta una funzione statale.
La Costituzione vuole che il voto sia personale, uguale, libero e segreto.

Nel nostro ordinamento il corpo elettorale elegge:


i 630 Deputati che compongono la Camera dei deputati;
i 315 Senatori elettivi che, insieme ai senatori a vita, compongono il Senato della
Repubblica;
i presidenti delle regioni e i consiglieri regionali;
i sindaci e i consiglieri comunali;
i presidenti delle province e i consiglieri provinciali;
i consiglieri circoscrizionali e i consiglieri municipali.
I componenti italiani del Parlamento europeo.
Al fenomeno elettorale consacrato un complesso normativo altrettanto importante che
costituisce nel suo insieme la legislazione elettorale della quale il sistema elettorale
solo una parte seppur importante.

Un sistema elettorale consiste in un meccanismo per trasformare in seggi i


voti che il corpo elettorale esprime.

30

RIASSUNTO: CORSO DI DIRITTO


PUBBLICO
Le formule maggioritarie sono quelle in base alle quali chi prende pi voti conquista
lintera posta in palio, che si tratti di un solo seggio o di pi seggi. Vi sono due varianti di
questo tipo di formula:
Plurality: in base alla quale il seggio lo vince chi ottiene pi voti in ciascun
collegio uninominale (USA, Regno Unito);
Majority: in base alla quale il seggio lo vince chi ottiene la met pi uno dei voti,
per cui se nessuno consegue questo risultato, si procede ad una seconda
votazione fra i primi due o fra coloro che hanno riportato un certo numero di voti.
Le formule proporzionali sono quelle che ripartiscono i seggi da assegnare in misura
tendenzialmente percentuale rispetto ai voti dati dagli elettori a ciascun partito. Si pu
stabilire che il partito che non ottiene almeno una certa percentuale prestabilita di voti
non partecipi alla distribuzione dei seggi ( la soglia di sbarramento).
I sistemi elettorali che cercano di conciliare principio maggioritario e principio
proporzionale nel tentativo di evitare gli svantaggi di entrambi, unendone i vantaggi,
vengono chiamati misti: i sistemi elettorali italiani sono oggi tutti di questo tipo.

LE ELEZIONI PARLAMENTARI
Le formule elettorali con le quali sono eletti i deputati e i senatori del nostro Parlamento
hanno carattere misto: su una base rigorosamente proporzionale si innesca un premio o,
nel caso del Senato, una pluralit di premi: ripartiti i seggi proporzionalmente, si verifica
che chi vince ne abbia ottenuti un numero minimo; se cosi non , si attribuisce a chi
vince un certo numero garantito di seggi, alternando cosi la proporzionale attribuzione
di essi. Camera e Senato hanno due formule elettorali identiche. I seggi da assegnare
sono suddivisi su base territoriale: 617 seggi alla Camera sono ripartiti in 26
circoscrizioni regionali o sub- regionali, ad essi si sommano il deputato eletto nella Valle
dAosta e i 12 deputati eletti nella circoscrizione estero; 309 seggi al Senato sono
ripartiti su base regionale cio nelle 20 regioni, ad essi si sommano 6 senatori eletti
nella circoscrizione estero. Il riparto fra circoscrizioni e regioni avviene in base al
numero di abitanti risultati dal pi recente censimento. Al senato per,
indipendentemente dalla popolazione, si assegnano almeno 7 senatori per ciascuna
regione. Mentre alla Camera la coalizione o la singola lista vincente ottiene da 340 seggi
in su e la coalizione o le singole liste perdenti da 277 in gi, al Senato i seggi totali della
coalizione o lista vincente e di quelle perdenti sono un numero che deriva dalla
sommatoria dellesito delle 20 diverse elezioni regionali. E probabile che chi vince alla
Camera vinca anche al Senato: mentre alla Camera chi vince ha necessariamente avuto
pi voti di qualsiasi altra coalizione o lista, pu succedere che al Senato una coalizione
vinca di poco nelle regioni che hanno pi seggi in palio e perda nettamente nelle regioni
che ne hanno meno, conseguendo meno voti e pi seggi senatoriali.
La circoscrizione estero elegge 12 deputati e 6 senatori. La formula proporzionale e
consente allelettore anche il voto di preferenza per uno o due candidati della lista
prescelta.

LE ELEZIONI REGIONALI
La competenza in materia di sistema elettorale delle regioni a statuto
ordinario spetta alla legge regionale, sia pure nei limiti dei principi
fondamentali stabiliti dalla legge dello Stato (art. 122.1 Cost.).
La vigente legislazione elettorale regionale transitoria si basa sull elezione diretta del
presidente della regione: ad essa per legge consegue lattribuzione della maggioranza
consiliare alle forze politiche che si sono presentate insieme al presidente eletto (premio
di maggioranza).
Le caratteristiche essenziali della formula sono:
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Si vota su una scheda sola e in un unico turno sia per il presidente che per il
consiglio;
I candidati a presidente sono collegati con una o pi liste provinciali;
Lelettore pu votare:
- Il candidato presidente da solo;
- Il candidato presidente e una delle liste provinciali cui collegato;
- Il candidato presidente e una delle liste provinciali cui non collegato;
- Una lista provinciale da sola;
- Lelettore pu esprimere un voto di preferenza scrivendo il nome di uno
dei candidati
Il candidato presidente che ottiene pi voti eletto; con lui sono eletti non meno
del 55% dei consiglieri delle liste a lui collegate attingendo alla lista regionale e
anche assegnando seggi aggiuntivi. Nel caso in cui le liste collegate abbiano
ottenuto meno della met dei seggi, lintera lista regionale viene eletta. Nel caso
in cui abbiano avuto la met dei seggi o pi, viene eletto solo il 50% dei
candidati.

LE ELEZIONI COMUNALI E PROVINCIALI

LE ELEZIONI EUROPEE

Si hanno tre formule diverse: comuni (oltre i 15.000 ab), comuni minori (fino a 15.000
ab) e province.
Formula dei comuni maggiori:
Scheda unica per eleggere sindaco e consiglio, divisa in due parti: a sinistra i
candidati a sindaco, a destra di ciascuno di essi le liste cui ogni candidato
sindaco collegato;
Facolt per lelettore di votare:
- Solo per un candidato sindaco;
- Per il sindaco e per una delle liste collegate;
- Solo per la lista;
- Per un candidato sindaco e per una lista non collegata ad esso.
Al voto di lista si pu aggiungere la preferenza per un candidato specifico.
Per essere eletti sindaco occorre conseguire la maggioranza assoluta dei voti
validi; se ci non accade si ricorre ad un secondo turno di ballottaggio fra i due
candidati pi votati al primo, i quali possono collegarsi ad altre liste.
Il candidato eletto garantisce alle liste a lui collegate una maggioranza del 60%
dei seggi consiliari, mentre il resto dei seggi va alle minoranze
Nei comuni minori ciascun candidato sindaco collegato ad una sola lista; si vota in un
solo turno; il candidato che prende pi voti eletto e comporta lelezione dei due terzi
dei consiglieri fra i candidati della sua lista.
Nelle province il sistema simile a quello dei comuni maggiori. Non esiste possibilit del
voto disgiunto. Lelettore pu votare solo per il candidato presidente ma non pu votare
per il presidente e per un candidato al consiglio che non appartenga a uno dei gruppi ad
esso collegati. Stabilito il presidente vincitore vengono eletti coloro che hanno ottenuto
la percentuale pi alta nel proprio collegio.
Nelle circoscrizioni le modalit di elezione dei consigli sono affidate allo statuto del
comune, in mancanza di questo si applica la formula dei comuni maggiori.
la legge elettorale italiana per il Parlamento europeo la meno recente fra le leggi
elettorali vigenti nel nostro ordinamento ed quella che pi si avvicina a una legge
elettorale proporzionale pura.
I seggi da eleggere sono ripartiti in cinque grandi circoscrizioni pluri- regionali
con un numero di abitanti diverso luno dallaltra;
Si applica la formula del quoziente naturale;
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Sono previste tre preferenze.

IL POPOLO CHE DELIBERA: I REFERENDUM


Il nostro ordinamento prevede alcune forme di decisione popolare diretta mediante
referendum. Proprio mediante referendum, il 2 giugno 1946, i cittadini elettori, per la
prima volta uomini e donne, optarono per la forma repubblicana. Numerose furono le
tipologie di referendum proposte e prese in esame.
Un referendum consiste in una votazione sulla base di un quesito che viene sottoposto
alla valutazione del corpo elettorale in forme varie e con effetti diversi. Vi sono
referendum che hanno carattere consultativo, come un parere ed altri che si possono
definire decisivi o deliberativi cio incidono sullordinamento. La caratteristica di tutti i
referendum che sono giochi a somma zero: nel senso che la volont di coloro che
prevalgono diventa la volont del popolo. E un procedimento decisionale che non
ammette compromessi e vie di mezzo. La Costituzione prevede due principali tipi di
referendum di ambito nazionale, pi altri di portata e oggetto limitati che coinvolgono
solo parte del corpo elettorale; altri referendum sono previsti a livello di regioni ed enti
locali. Caratteristica dei referendum previsti dalla Costituzione che essi possono
essere promossi anche su iniziativa popolare (referendum dal basso).
REFERENDUM COSTITUZIONALE ART. 138 COST.
E un referendum approvativo o confermativo. Pu essere promosso entro tre
mesi dalla pubblicazione di una legge costituzionale, nel caso in cui questa non
sia stata approvata nella seconda votazione dalla maggioranza dei due terzi dei
componenti di ciascuna camera. Possono chiedere il referendum:
- Un quinto dei componenti della Camera o del Senato;
- 500.000 elettori;
- 5 consigli regionali
Lufficio centrale per il referendum decide con ordinanza sulla legittimit della
richiesta. Successivamente il Presidente della Repubblica indice il referendum
per una data posta fra il 50 e il 70 giorno dal decreto di indizione. Il testo del
quesito quello che si legge nella tabella.
Possono prendere parte alla votazione tutti i cittadini elettori della Camera. Se la
legge viene approvata dalla maggioranza dei voti validi il presidente della
Repubblica la promulga. Se prevalgono i no , non promulgata. A differenza del
referendum abrogativo non previsto un quorum strutturale.
Tutte le leggi costituzionali sono state approvate con la maggioranza dei due
terzi (assoluta) ma senza che venisse chiesto il referendum. Il primo referendum
costituzionale si tenuto il 7 ottobre 2001. Il secondo si tenuto il 25 giugno
2006.
REFERENDUM ABROGATIVO ART. 75 COST.
Il referendum abrogativo consiste nel sottoporre al corpo elettorale la domanda
<< volete che sia abrogata la legge [data], n. , [titolo]? >> ovvero che sia
approvata la legge limitatamente a parti di essa, che nel caso andranno
analiticamente specificate. Possono richiedere il referendum abrogativo:
- 500.000 elettori
- 5 consigli regionali
Non pu richiederlo una minoranza parlamentare perch il referendum
abrogativo riguarda un atto di natura legislativa che esprime un indirizzo politico
di maggioranza.
Ai sensi dellart 75.2 Cost. sono inammissibili i referendum aventi oggetto:
Leggi tributarie;
Leggi di bilancio;
Leggi di amnistia e indulto;
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Leggi di autorizzazione alla ratifica dei trattati internazionali.


Secondo la corte, limiti ulteriori allammissibilit di referendum abrogativi sono:
La costituzione e le leggi formalmente costituzionali, per le quali lart. 13
Cost. prevede un procedimento diverso e aggravato;
Le leggi a contenuto costituzionalmente vincolato, sicch la loro
eliminazione per via referendaria avrebbe il senso di unabrogazione,
indiretta, di una disposizione costituzionale;
Le leggi a contenuto comunitariamente vincolato, ossia quelle per le quali
la discrezionalit del legislatore nazionale vincolata al rispetto del diritto
comunitario;
Gli atti legislativi ordinari aventi forza passiva rinforzata, ossia le fonti
specializzate in ragione della loro particolare competenza, la cui adozione
deve eseguire procedimenti pi complessi di quello ordinario
Le leggi collegate strettamente a quelle vietate dallart. 75.2 cost.;
Le leggi obbligatorie o necessarie, ossia quelle che devono
necessariamente esistere nellordinamento perch direttamente previste
dalla costituzione.
La corte costituzionale ha ritenuto inammissibili richieste di abrogazione totale,
ritenendo leliminazione delle leggi elettorali in contrasto con il principio di
continuit degli organi costituzionali. Le leggi elettorali, possono essere
sottoposte a referendum quando la richiesta colpisce solo alcune disposizioni.
Ulteriori vincoli riguardano la formulazione del quesito referendario che, per
essere ammissibile, deve essere omogenea, chiara e univoca.
Una volta che la corte costituzionale abbia dichiarato ammissibile il referendario
che si chiesto di sottoporre agli elettori il presidente della repubblica, come
sempre su deliberazione del consiglio dei ministri, indice il referendum, che si
deve tenere fra il 15 aprile e il 15 giugno. Perch la consultazione abbia un esito
favorevole allabrogazione non sufficiente che i si prevalgano sui no, ma
deve aver partecipato la met pi uno degli aventi diritto (art. 75.4 Cost.).
lufficio centrale per il referendum verifica e proclama i risultati del referendum:
se favorevole, il presidente della repubblica emana un decreto col quale
dichiara abrogata la legge o la parte di legge sottoposta alla consultazione. Dal
giorno dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale labrogazione ha effetto: tale
entrata in vigore pu essere ritardata fino a 60 giorni dallo stesso decreto
presidenziale, previa delibera del consiglio dei ministri. Un effetto ce lha anche il
prevalere dei no: in questo caso non si pu proporre referendum sulle
medesime disposizioni prima che siano passati 5 anni. Tale vincolo non si applica
se il quorum non stato raggiunto: in questo caso, semplicemente, la
consultazione non valida. Il procedimento referendario interrotto, in qualsiasi
momento, nel caso in cui sia approvata una legge che abroga le norme oggetto
della richiesta. La corte costituzionale, nella sent. 68/1978, ha stabilito che
questa previsione non si applica nel caso di nuova disciplina che non modifichi
principi ispiratori e contenuti essenziali di quella sottoposta a referendum. In tal
caso lufficio centrale per il referendum modifica il quesito abrogativo e lo
trasferisce sulla nuova normativa.
REFERENDUM RELATIVI A MODIFICAZIONI TERRITORIALI ART. 132 COST.
Ve ne sono di due tipi:
- Il referendum che in caso di voto favorevole costituisce il presupposto di
una legge costituzionale, per la fusione di pi regioni o per la costituzione
di una nuova regione;

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-

Il referendum che in caso di voto favorevole costituisce il presupposto di


una legge ordinaria che consente ad una provincia o ad un comune di
staccarsi da una regione e aggregarsi ad un altra.

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